Un libro che consiglio, di un certo Bates La via del Wyrd..
Come fare ad incarnare questi insegnamenti nel mondo attuale? ....c'è da meditarci su......
Secondo te?
Un libro che consiglio, di un certo Bates La via del Wyrd..
Come fare ad incarnare questi insegnamenti nel mondo attuale? ....c'è da meditarci su......
Secondo te?
Un libro che consiglio, di un certo Bates La via del Wyrd..
Come fare ad incarnare questi insegnamenti nel mondo attuale? ....c'è da meditarci su......
Secondo te?
E' difficile visto che non abbiamo mai vissuto guerre.....
E' difficile visto che non abbiamo mai vissuto guerre.....
come è possibile rendere la morte un'alleata a favore della vita? cosa significa e come realizzarlo?
la vita delle persone si fonda sulla presunzione di poter vivere fino alla vecchiaia. Con l'illusione di avere molto tempo davanti a sé, la loro vita manca di urgenza e di intensità. Vi si sostituisce una vita dell'immaginazione, che prolifera come un fungo. I pensieri vengono annebbiati dalle immagini degli avvenimenti futuri e le azioni e le emozioni del momento vengono posposte indefinitaente.
1. | anche se secondo me non è esatto, la caducità non è della vita , ma della forma della vita che muta e cambia in continuo |
2. | orpo come so poetico... |
3. | e vai con la poesiaaaa!!!! |
Poi forse la mia è un'ottica falsata avendo avuto da sempre frequentazioni con la nera signora..
nessun tabu della morte ma io non credo che un lutto in famiglia o uccidere animali aiuti ad apprezzare di più la vita, per vivere il presente non credo sia necessario sentirsi vicino la nera signora, non più di quanto sia necessario il caos per apprezzare la calma.Poi forse la mia è un'ottica falsata avendo avuto da sempre frequentazioni con la nera signora.. appena torno su pc allego un paio di immagini...
Belle frasi, ma il guerriero non è come una freccia, il guerriero è una mano che impugna ( o meno) una spada ed un cuore. Anche se esegue ordini ha sempre presente la propria etica. La morte? Può essere lì anche per un ragioniere. Un guerriero ci pensa una volta al mese e mette a posto le sue cose, per gli altri. Ah, un'ultima cosa, in certi momenti non si pensa affatto. Se si riesce a far pensare il corpo, tanto meglio.
TORO SEDUTO
Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.
@drake (ma nick normali voi krabisti no eh..): lo scopo delle tue pratiche qual'è?
Il fatto che oggi non ci siano più campi di battaglia credo abbia reso l'uomo vile.
Lo scopo delle mie pratiche non inizia con il discorso di questo tread, sono iniziate all'interno di un mio percorso personale e utilizzate per specifici contesti e momenti.
Le ho citate escorporandole dal contesto perchè credo, dopo averne sperimentato la pratica, possano essere un punto di partenza carino per riflettere anche sul come ottenere certe consapevolezze anche nella concreto e non restando solo sul poetico di una frase.
Come dicevo prima però, credo siano appena la punta dell'iceberg se non meno di una serie di pratiche che possono aiutare a sviluppare risorse utili al benessere quotidiano. Esattamente come credo che il tema della morte e del morire, del non attaccamento e della presenza, siano solo alcuni dei temi che il moderno "guerriero" debba affrontare nella sua formazione. :)
Se chiedevi qualcosa di più specifico fammelo notare così provvedo. :)
QuoteIl fatto che oggi non ci siano più campi di battaglia credo abbia reso l'uomo vile.
Dal mio punto di vista il campo di battaglia, la guerra, offre un opportunità intensa ed estrema per sviluppare queste risorse, ma non credo che al tempo delle guerre e battaglie molti guerrieri avessero la consapevolezza di cui stiamo parlando.
Credo che nella guerra il più delle volte quello che si sviluppa è uno stato controfobico e non la consapevolezza liberatoria (non sto dicendo che non capitasse, ma che era decisamente comunque raro). O almeno questo è il mio dubbio/pensiero.
nessun tabu della morte ma io non credo che un lutto in famiglia o uccidere animali aiuti ad apprezzare di più la vita, per vivere il presente non credo sia necessario sentirsi vicino la nera signora, non più di quanto sia necessario il caos per apprezzare la calma.Poi forse la mia è un'ottica falsata avendo avuto da sempre frequentazioni con la nera signora.. appena torno su pc allego un paio di immagini...
a me ad esempio il dolore ha fisico ha insegnato molto, e credo che si possa fare un parallelismo con la morte...
comunque è un dato di fatto che si nota se ci manca o meno una cosa quando non ce l'abbiamo più, non sempre, chiaro, ma non credo che ci fossero pretese di detenzione assoluta della verità in quel libro...
Non credo che sia la mancanza di una guerra a rendere le persone vili, sarebbe come dire che il coraggio lo si vede solo in tempo di guerra.
Citazione
Il fatto che oggi non ci siano più campi di battaglia credo abbia reso l'uomo vile.
Dal mio punto di vista il campo di battaglia, la guerra, offre un opportunità intensa ed estrema per sviluppare queste risorse, ma non credo che al tempo delle guerre e battaglie molti guerrieri avessero la consapevolezza di cui stiamo parlando. Credo che nella guerra il più delle volte quello che si sviluppa è uno stato controfobico e non la consapevolezza liberatoria (non sto dicendo che non capitasse, ma che era decisamente comunque raro). O almeno questo è il mio dubbio/pensiero.
Personalmente sono d'accordo, è una delle cose che intendevo con: ...Scusa mentre scrivevo mi era sfuggito, direi che abbiamo un'ottica simile :thsit:
Intanto grazie della condivisione, non voglio entrare troppo nel personale per cui cerco di rimanere un po' a distanza (se invado dimmelo che arretro a volte sono troppo curiosa :-[ )
Una domanda... quando parli di attaccamento a me viene in mente la teoria dell'attaccamento ma penso tu intenda altro, quello che tu provi a fare è una specie di allontamento e cercare di vedere le circostanze "dall'esterno"?
Non credo che sia la mancanza di una guerra a rendere le persone vili, sarebbe come dire che il coraggio lo si vede solo in tempo di guerra.
Io penso che finchè hai il culo parato e coperto non hai la necessità di esplicitare il tuo essere coraggioso, io credo che il coraggio lo si veda soprattutto nella difficoltà ma questo non significa che cambi a seconda della necessità, si è vili/coraggiosi indipendentemente dalla situazione ma solo in alcune circostanze lo si dimostra.
ma più aumentano le dimensioni (e l'astrazione) di tale soggetto (da difendere), più ci si discosta dall'archetipo guerriero e si va incontro al soldato (ovvero professionista della guerra).
non tutti i soldati sono guerrieri.
ma più aumentano le dimensioni (e l'astrazione) di tale soggetto (da difendere), più ci si discosta dall'archetipo guerriero e si va incontro al soldato (ovvero professionista della guerra).
Scusa ma questa proprio non l'ho capita,me la puoi spiegare in maniera più semplice?
Grazie.
1. | vedi https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=51.msg247276#new (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=51.msg247276#new) |
1. | o Solvugle[1]
|
Guerriero è chi combatte in difesa di qualcosa in cui crede
Zia per me non é proprio così per me il guerriero é una persona che ha delle doti o a raggiunto delle doti in modo particolare il risveglio totale o parziale che li permette di non vivere più in uno stato di torpore ma che é sempre presente in ciò che fà non facendo le cose come un'automa.Beh io cercavo di riportare il pensiero di dorje... per te invece il guerriero è in definitiva una persona consapevole?
Il difendere la propria famiglia lo può fare qualunque persona e forse anche meglio del guerriero.
Non bisogna dimenticare che spesso il guerriero doveva avere intrapreso anche un viaggio esoterico per comprendere meglio certe cose,per cui forse é questo che li porta ad avere o meglio a considerare la morte come alleata.Non so come fosse un tempo e ammetto che i viaggi esoterici mi lasciano assai perplessa
Beh io cercavo di riportare il pensiero di dorje... per te invece il guerriero è in definitiva una persona consapevole?
Non bisogna dimenticare che spesso il guerriero doveva avere intrapreso anche un viaggio esoterico per comprendere meglio certe cose,per cui forse é questo che li porta ad avere o meglio a considerare la morte come alleata.Non so come fosse un tempo e ammetto che i viaggi esoterici mi lasciano assai perplessa
Se la cosa poi ti potrebbe interessare anche solo così a scopo di cultura personale ti posso consigliare un libro.:sur:
Se la cosa poi ti potrebbe interessare anche solo così a scopo di cultura personale ti posso consigliare un libro.:sur:
(ma anche :zan: potesse ,o al limite può, non potrebbe ;) )
Complicata?
NoassolutamenteNO
Sicuramente agli inizi é un po un po tanto complicato questo tipo di lavoro ma poi con il tempo diventa una cosa estremamente semplice per chi ci é abituato a lavorarci.
Ripeto io non voglio risvegliare nessuno é una cosa che vi dovete sentire gia dentro di voi.
Il libro:Grazie lo metto in lista :thsit:
Titolo:RISVEGLIO
Autore:Salvatore Brizzi
Casa Editrice:Anima Edizioni
Costo:15 euro
Se lo cerchi sul tubo lo trovi é un personaggio un po particolare.
Sono due facce della stessa medaglia... L'artista impara le regole e poi le trascende. Scivola dentro e fuori dalle regole rompendo continuamente tutti i paradigmi socialmente accettati. E' impossibile un cammino iniziatico rispettando le regole. La pratica del Tantrismo è considerata una via d'eccellenza per il risveglio, affatto inferiore a qualunque altra. Il concetto è quello di comprendere come dal molteplice si può passare all'unitario. In oriente tutte le discipline vengono generalmente chiamate arti: arte marziale, cerimonia del The, calligrafia, disposizione dei fiori, sessualità, preparazione del cibo, massaggio ecc... Arte perchè tutte queste pratiche sono rette da un unico identico principio. Si passa da una ritualità formale ed estetica alla trascendenza di regole e principi. La mente deve rimanere partecipe totale dell'attimo presente, niente altro conta.... Qualunque cosa tu faccia, è sempre la stessa cosa! :)
QuoteSono due facce della stessa medaglia... L'artista impara le regole e poi le trascende. Scivola dentro e fuori dalle regole rompendo continuamente tutti i paradigmi socialmente accettati. E' impossibile un cammino iniziatico rispettando le regole. La pratica del Tantrismo è considerata una via d'eccellenza per il risveglio, affatto inferiore a qualunque altra. Il concetto è quello di comprendere come dal molteplice si può passare all'unitario. In oriente tutte le discipline vengono generalmente chiamate arti: arte marziale, cerimonia del The, calligrafia, disposizione dei fiori, sessualità, preparazione del cibo, massaggio ecc... Arte perchè tutte queste pratiche sono rette da un unico identico principio. Si passa da una ritualità formale ed estetica alla trascendenza di regole e principi. La mente deve rimanere partecipe totale dell'attimo presente, niente altro conta.... Qualunque cosa tu faccia, è sempre la stessa cosa! :)
Sono pienamente d'accordo e quoto in pieno! :) forse quello che non son riuscito a trasmettere è ben spiegato dalla tua frase: "l'artista impara le regole e poi le trascende!". Ed è verissimo! Il problema è che a volte vedo nei percorsi iniziatici l'esaltazione di un polo, cioè o l'arresto all'imparare una serie infinite di regole, oppure solo il trascedere qualunque regola. Non so se mi sono spiegato meglio.. :P :-[