Cmq sia avrei voluto tenere un piccolo diario gionaliero ma nn sono mai stato nelle condizioni psicofisiche adatte per farlo...e soprattutto la sera volevo staccare un attimo mentalmente.
Ad ogni modo, il primo giorno è sempre eccitante...la sveglia quando è ancora buio fuori, uscire di casa all'alba, percorrere la Pontina contro flusso e beffarsi dei pendolari bloccati in fila...
Poi arrivi a Latrina e rivedi le facce amiche di chi condivide questo cammino con te da tempo e quelle nuove, alcune intimorite altre baldanzose, di chi vuole far parte della famiglia...e senti quel meraviglioso odore di carne fresca da macinare...
Poi arriva l'ebreo e catalizza tutta l'attenzione e quando lo senti dire "30 minutes of strong workout to warm up" capisci che l'idillio è già finito.
Quest'anno eravamo 25 persone di 12 paesi diversi fra nuovi e vecchi, divisi fra il livello 2 e il 7...una parte lavorava con il dt nazionale, un'altra con Moni.
I primi due giorni per noi avanzati sono stati dedicati al ripasso dei vari programmi, alcuni dei quali aggiornati.
11 ore di allenamento quotidiano circa, con la sola pausa pranzo di 7 minuti...sessione am e sessione pm concluse ogni volta con gli attacchi a sorpresa.
Divertente il secondo giorno in cui ho "subito" la sfida di un ragazzo francese e di un ragazzo greco.
Il sabato siamo entrati nel vivo del nostro programma, dove la novità tecnica è stata essenzialmente rappresentata dal lavoro di protezione di una terza persona, dal lavoro con la pistola quando l'aggressore si fa schermo con le braccia e da alcune tecniche col bastone presenti nel programma riservato alle forze dell'ordine.
Situazioni un pò più estreme ma senza novità clamorose.
E' stato molto bello però provare il cd CKM grappling...ossia una vera e propria sessione di più di un'ora di lotta ma fatta, ovviamente confidando nella capacità egomentale di noi livello 6, fondandosi sulle tecniche e sui principi del CKM al suolo.
Il sabato pomeriggio poi, per la gioia di un paio di miei allievi in visita al santuario della mazzata, abbiamo provato il gang fighting...ossia 5-6 persone che ti attaccano contemporaneamente e tu che devi raggiungere a tutti i costi una zona sicura predeterminata.
Bucio di culo come pochi...cambio di prospettiva notevole quando spunta un coltello e tshirts trasformate in pezze per spolverare.
E si erano salvate dalle cadute e dalle proiezioni sul cemento....
E a conclusione di questa bella giornata il famigerato mega allenamento di Moni con attacchi a sorpresa a seguire...e farlo dopo 11 ore che già sei lì è stato davvero criminoso anche se gratificante per essere stato in grado di completarlo.
Sono stato molto contento del fatto che, lasciati volutamente alla legge della jungla, i miei studenti gettatisi nella mischia siano sopravvissuti.
Dopo una domenica di ripasso in cui i novizi hanno completato il loro corso, il lunedì, a ranghi ridotti, Moni ha tenuto una lezione teorica sui concetti di paura e dolore in combattimento, concetti che davano, come tradizione, il nome al nostro corso.
Se la parte teorica è stata abbastanza "già sentita", la parte pratica è stata abbastanza traumatizzante...cito solo per ovvi motivi un esercizio in cui, a petto nudo, si veniva colpiti a schiaffi e pugni ovunque dal compagno, con Moni a supervisionare sulla concretezza del colpo.
Abbronzatura immediata per tutti.
Dopo un paio di rounds di sparring con i guantini da MMA per fortuna è arrivata l'ora di andare a giocare con le armi da fuoco.
In un poligono in mezzo ai monti davvero sugegstivo, abbiamo lavorato, sotto la supervisione di un istruttore italico stavolta, con la Glock 17 su diversi stages di tiro ( nn prima di aver fatto però prova di disarmi con delle soft air cariche molto realistiche): tiro statico, tiro sdraiato, tiro dietro barricate alta e bassa e tiro tattico in movimento.
Molto soddisfacente il tutto e sollazzo finale a sorpresa col Benelli M3 che faceva risuonare la vallata...
Il pomeriggio altri drills...
Finalmente il martedì era il giorno degli esami...e dico finalmente perchè nel frattempo avevo vinto una ridotta funzionalità a polso e mano destra cosa che mi ha reso oltremodo nervoso nella parte della esecuzione delle tecniche dove avrei potuto sicuramente fare meglio.
Poi c'è stato il famoso esame finale...il padre di tutti i pressure tests...e io che mi ero allenato due mesi apposta per lo shock cardiaco forse avrei fatto meglio a prendere a calci gli alberi e a cadere con lo scooter piuttosto che fare burpees e sprint... :'(
Nn entrerò nei dettagli per tutta una serie di motivi facilmente comprensibili, io stesso avrei difficoltà a presentare la cosa ma quello che posso dire è che stavolta i 4 rounds di attacco sono stati intervallati da un minuto di paura e dolore...e quando dico paura e dolore intendo proprio quello (e chi m'ha cecato a dire certe cose dure a Moni...)...a metà per la prima volta in vita mia ero tentato di mollare, poi...
Poi quando un bambino ti vede col diploma in mano, nudo negli spogliatoi e ti chiede se sei caduto dalla bici...capisci da solo che hai fatto bene a resistere....anche se fisicamente il ricordo sarà duraturo.
E al 2012 nn intendo pensare per lungo tempo...