Perché studiare le forme?

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Offline Nick

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #630 on: October 04, 2013, 12:02:36 pm »
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il punto 2 di fabio.love lo condivido. Quale potrebbe essere un terreno comune? :ricktaylor: ;D
I risultati.
M anaturalmente dobbiamo accordarci su cosa si intende come tali.
E ovviamente tale definizione deriva dalle finalità della pratica.

Quindi partirei dagli ogbbiettivi:
1) obbiettivi di un SDC: tirare giù l'avversario e non essere a mia volta tirato giù.
2) obbiettivi delle AMT: rispondi tu e vediamo.
Obiettivo del combattimento: neutralizzare l'avversario cercando di non subire danni, non farsi neutralizzare.
possiamo considerarli abbastanza vicini perchè possano essere considerati come confrontabili?

Si.
quindi paragonare un incontro professionale di MMA tipo UFC[1] può essere paragonabile in maniera approssimata ad un combattimento di AMT .
Quindi possiamo paragonare i risultati di un George Saint Pierre con quelli di un maestro professionista di AMT e valutare i due diversi metodi seguiti in termini di risultati sul combattimento?
 1. preferisco questo perchè mi sembra che il livello di preparazione sia migliore rispetto a quello dei vari "felony fights" o ai "Rio Heroes", anche, immagino, per il giro di soldi che sta dietro all'UFC

Secondo me no.

Nel senso che George Saint Pierre è un atleta professionista di alto livello che si scontra con atleti del suo calibro. Per fare un paragone corretto dovrebbe essere un grande e rinomato maestro di AMT contro un altrettanto grande  e rinomato maestro di AMT.

Un "normale" maestro di AMT dovrebbe essere un professionista che normalmente si "scontra" (direi si dovrebbe scontrare, visto nella maggior parte dei casi la virtualità della cosa come dato di fatto) con atleti di altre discipline che vengono a provare da lui o che (dovrebbe) testa(re) le sue abilità in confronti con altri maestri come lui o in gare di livello più modesto.

Direci che il paragone più calzante dovrebbe essere IMHO un Maestro di SDC di una palestra "normale" con l'equivalente di cui sopra per un maestro di AMT.

O evenutalmente un confronto fra questi due soggetti.

Analogamente per un confronto fra allievi/praticanti delle due arti.

Penso anche sia più facile da verificare/trovare.


E, mio parere da tradizionalista, credo che non sempre, ma nella maggior parte dei casi il risultato sarebbe scontato (SDC nettamente superiore).


Ovviamente IMHO.

Ciao Nick
« Last Edit: October 04, 2013, 12:04:22 pm by Nick »
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Offline Fabio Spencer

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #631 on: October 04, 2013, 12:22:13 pm »
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Grazie Nick delle risposte.
Visto che però i parla di metodi e di obbiettivi mi sembra corretto considerare il top dei due mondi.
Questo proprio perchè l'estrema competizione che si ha tra i professionisti porta in automatico una scrematura delle metodologie più efficaci/efficenti in relazione all'obbiettivo.
E visto che le metodologie in sè non si possono confrontare allora lo facciamo sui risultati che portano per avere un paragone indiretto.
E se non si parla di top della gamma un confronto sui risultati secondo me viene troppo inficiato dalla capacità personale e dal volume di allenamento differente che può esserci tra due relativi amatori per poter dare un aindicazione significativa sulle metodologie seguite.
Non so se sono riuscito ad essere chiaro.
In questo rispondo pure a Kufù in qualche post fa nel selezionare tra gli SDC le formule con KO full contact perchè la voglia di non farsi fare male credo porti forzatamente ad un maggiore pragmatismo e con più facilità ad una selezione tecnica e metodologica.
Esempio stupido che rende bene l'idea: finchè la cantina non è piena non butto nulla perchè ci sono affezionato/penso che inun futuro magari certa roba potrà essermi ancora utile.
Quando la cantina "scoppia" sono forzato a buttare qualcosa e a scegliere cosa veramente mi tornerà utile.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #632 on: October 04, 2013, 12:53:59 pm »
0
Grazie Nick delle risposte.
Visto che però i parla di metodi e di obbiettivi mi sembra corretto considerare il top dei due mondi.
Questo proprio perchè l'estrema competizione che si ha tra i professionisti porta in automatico una scrematura delle metodologie più efficaci/efficenti in relazione all'obbiettivo.
E visto che le metodologie in sè non si possono confrontare allora lo facciamo sui risultati che portano per avere un paragone indiretto.
E se non si parla di top della gamma un confronto sui risultati secondo me viene troppo inficiato dalla capacità personale e dal volume di allenamento differente che può esserci tra due relativi amatori per poter dare un aindicazione significativa sulle metodologie seguite.
Non so se sono riuscito ad essere chiaro.

Chiaro sei stato chiaro. Io però penso che se confronto due professionisti (non parlo di atleti al top, ma del suddetto maestro di AMT e di SDC), in teoria queste differenze dovute a inclinazioni e carichi personali "dovrebbero" essere molto meno rilevani. Mi spiego: per me (e qui penso si entri nel discorso del parere personale, ma mi sembra una "distinzione" di buon senso, quindi penso "utilizzabile") nella definizione di figura di professionista di AM è d'obbligo che venga incluso anche il fatto che ci sia sempre un allenamento costante della persona in oggetto ed un almeno medio talento per la professione scelta. Quantomeno perchè difficilmente si può durare. Escludo ovviamente i corsi new age per il ritrovo dello spirito e delle energie mistiche perdute dopo la rivoluzione della terza era con la seconda stella a destra e via dritto fino al mattino....tanto per intenderci. Anche perchè questi non penso siano nenache da prendere in considerazione per il confronto in oggetto per ovvi motivi.

Di conseguenza, essendo anche un campione più comune e rappresentativo di ciò che oggi sono le AM/SDC, mi sembra possa essere attinente.


Di contro penso che in un confronto al top molto giochi il talento personale. Si vien scremati anche per quello.


Da vedere anche dove pescare un Maestrone di AMT che sia in grado e voglia confrontarsi.....
Gli unici che mi vengono in mente a quei livelli (di mia conoscenza ovviamente) sono troppo vecchi per qualche cosa del genere...
Ovviamente altri potrebbero avere nomi significativi in grado di, ma io no..


Ciao Nick
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Offline Dipper

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #633 on: October 04, 2013, 13:04:48 pm »
+2
Posto che pur non condividendo le tue posizioni, apprezzo l'atteggiamento Nick.
Il talento fa la differenza a livelli medio bassi, dove la predisposizione può compensare carenze metodologiche (di qui molti confronti impropri).
I livelli alti, ma intendo quelli veramente alti, non sono minimamente considerabili senza un certo tipo di predisposizione genetica e attitudinale, ed è lì che i metodi di allenamento fanno una grossissima differenza. Per questo l'allenamento è una scienza in costante evoluzione. Certo, esistono anche gli alieni tra gli alieni, ma a quei livelli il talento è qualcosa di completamente fuori scala rispetto al talento come comunemente lo intendiamo noi ed è estremamente raro. Mentre è comune e facilmente riscontrabile e riscontrato come allenamenti migliori producano atleti migliori.
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Offline Nick

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #634 on: October 04, 2013, 13:12:13 pm »
0
Posto che pur non condividendo le tue posizioni, apprezzo l'atteggiamento Nick.
Il talento fa la differenza a livelli medio bassi, dove la predisposizione può compensare carenze metodologiche (di qui molti confronti impropri).
I livelli alti, ma intendo quelli veramente alti, non sono minimamente considerabili senza un certo tipo di predisposizione genetica e attitudinale, ed è lì che i metodi di allenamento fanno una grossissima differenza. Per questo l'allenamento è una scienza in costante evoluzione. Certo, esistono anche gli alieni tra gli alieni, ma a quei livelli il talento è qualcosa di completamente fuori scala rispetto al talento come comunemente lo intendiamo noi ed è estremamente raro. Mentre è comune e facilmente riscontrabile e riscontrato come allenamenti migliori producano atleti migliori.

Comprendo quel che dici. In quest'ottica forse hai ragione.

Però rimango del parere che più confronti fra "praticanti professionisti medi" dovrebbero dare un'idea comunque abbastanza corretta della questione. tanto più che ptrebbe essere anche più fattibile; l'altro caso mi sembra abbastanza "irrealizzabile".


Ciao Nick
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Offline starfabio13

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #635 on: October 04, 2013, 13:16:18 pm »
-2


Si, aderiscono molto, ma non in toto.

No, se per risultato intendi in ottica sportiva.

Valutare i due diversi metodi, in termini di risultati di combattimento non lo puoi fare.
Un mma lavora per fare quelle gare, che sono quasi un combattimento reale.
Un maestro di AMT lavora non per le gare ma per il combattimento reale.
Se quelle gare sono quasi un combattimento reale ma continuano a non risultare confrontabili con un combattimento reale direi che allora non è vero che i due scopi sono simili e confrontabili.
E quel "quasi" è grossarello.
Eliminando quindi i confronti, e tenendo quindi un idea di confronto ognuno nel proprio ambito lo sportivo testa i propri miglioramenti e la validità dei propri metodi di allenamento nelle gare contro altri sportivi.
Il maestro come valuta i propri miglioramenti e la validità dei propri metodi di allenamento/addestramento?

Infatti, aderendo a quanto scrive Nick, vi é un problema di confronto.
Nell'sdc il tipo di combattimento inteso per andare sul ring é praticato sempre, e lo sparring é uno standard. Insieme ai metodi di allenamento scelti e praticati per quella finalità.

Nelle AMT c'é il problema dello sparring per il combattimento reale, che é stato tolto o molto limitato.
E quello é un serio problema in ambito applicativo.

Gli scopi sono differenti seppur nell'ambito del combattimento, cioé combattono.
Il "quasi" é grossarello perché indica che non tirano a farsi fuori, non vanno su bersagli letali, non tendono ad espandere la massima distruttività: cercano di buttarsi giù, di gonfiarsi, di essere rapidi nel farlo, ma un conto é colpire per sbragare e basta, un conto é colpire per uccidere o invalidare.
Comunque le mma rendono l'idea e se pistano come la mentuccia, infatti si fanno male e parecchio di brutto, esprimendo bene l'idea di due che combattono realmente, in un mondo marziale col concetto alterato di combattimento. Il combattimento reale é come le mma, con la differenza che tiri a farti fuori.

Un maestro, senza sparring, valuta tutto senza lo sparring. E così é ginnastica attiva, bella, e tutto quello che vuoi, ma perde la marzialità.
Dove é presente un addestramento con sparring per il combattimento reale, lo valuti anche mettendo due persone a confronto che si gonfiano. Le simulazioni reali sono lo sparring e il match sul ring.

Quindi tra sdc e amt, per adesso credo che ci debba essere comunque un combattimento. In che opttica?Lì é il problema. :)

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Offline Dipper

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #636 on: October 04, 2013, 13:42:41 pm »
+1
Posto che pur non condividendo le tue posizioni, apprezzo l'atteggiamento Nick.
Il talento fa la differenza a livelli medio bassi, dove la predisposizione può compensare carenze metodologiche (di qui molti confronti impropri).
I livelli alti, ma intendo quelli veramente alti, non sono minimamente considerabili senza un certo tipo di predisposizione genetica e attitudinale, ed è lì che i metodi di allenamento fanno una grossissima differenza. Per questo l'allenamento è una scienza in costante evoluzione. Certo, esistono anche gli alieni tra gli alieni, ma a quei livelli il talento è qualcosa di completamente fuori scala rispetto al talento come comunemente lo intendiamo noi ed è estremamente raro. Mentre è comune e facilmente riscontrabile e riscontrato come allenamenti migliori producano atleti migliori.

Comprendo quel che dici. In quest'ottica forse hai ragione.
Mi fa piacere che concordi.


Però rimango del parere che più confronti fra "praticanti professionisti medi" dovrebbero dare un'idea comunque abbastanza corretta della questione. tanto più che ptrebbe essere anche più fattibile; l'altro caso mi sembra abbastanza "irrealizzabile".


Ciao Nick
I confronti interstile organizzati a livelli alti (tipo i primi UFC a quasi zero regole) e pure a livelli medi sono stati già fatti e i risultati sono stati piuttosto eloquenti secondo me.
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Offline Nick

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #637 on: October 04, 2013, 15:35:47 pm »
0

Però rimango del parere che più confronti fra "praticanti professionisti medi" dovrebbero dare un'idea comunque abbastanza corretta della questione. tanto più che ptrebbe essere anche più fattibile; l'altro caso mi sembra abbastanza "irrealizzabile".


Ciao Nick
I confronti interstile organizzati a livelli alti (tipo i primi UFC a quasi zero regole) e pure a livelli medi sono stati già fatti e i risultati sono stati piuttosto eloquenti secondo me.

Non li conosco ma penso si accordino con quanto ho detto sopra.... povere AMT...


Ciao Nick
Saluti Nick

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Offline Fabio Spencer

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #638 on: October 04, 2013, 16:06:16 pm »
+1


Si, aderiscono molto, ma non in toto.

No, se per risultato intendi in ottica sportiva.

Valutare i due diversi metodi, in termini di risultati di combattimento non lo puoi fare.
Un mma lavora per fare quelle gare, che sono quasi un combattimento reale.
Un maestro di AMT lavora non per le gare ma per il combattimento reale.
Se quelle gare sono quasi un combattimento reale ma continuano a non risultare confrontabili con un combattimento reale direi che allora non è vero che i due scopi sono simili e confrontabili.
E quel "quasi" è grossarello.
Eliminando quindi i confronti, e tenendo quindi un idea di confronto ognuno nel proprio ambito lo sportivo testa i propri miglioramenti e la validità dei propri metodi di allenamento nelle gare contro altri sportivi.
Il maestro come valuta i propri miglioramenti e la validità dei propri metodi di allenamento/addestramento?

Infatti, aderendo a quanto scrive Nick, vi é un problema di confronto.
Nell'sdc il tipo di combattimento inteso per andare sul ring é praticato sempre, e lo sparring é uno standard. Insieme ai metodi di allenamento scelti e praticati per quella finalità.

Nelle AMT c'é il problema dello sparring per il combattimento reale, che é stato tolto o molto limitato.
E quello é un serio problema in ambito applicativo.

Gli scopi sono differenti seppur nell'ambito del combattimento, cioé combattono.
Il "quasi" é grossarello perché indica che non tirano a farsi fuori, non vanno su bersagli letali, non tendono ad espandere la massima distruttività: cercano di buttarsi giù, di gonfiarsi, di essere rapidi nel farlo, ma un conto é colpire per sbragare e basta, un conto é colpire per uccidere o invalidare.
Comunque le mma rendono l'idea e se pistano come la mentuccia, infatti si fanno male e parecchio di brutto, esprimendo bene l'idea di due che combattono realmente, in un mondo marziale col concetto alterato di combattimento. Il combattimento reale é come le mma, con la differenza che tiri a farti fuori.

Un maestro, senza sparring, valuta tutto senza lo sparring. E così é ginnastica attiva, bella, e tutto quello che vuoi, ma perde la marzialità.
Dove é presente un addestramento con sparring per il combattimento reale, lo valuti anche mettendo due persone a confronto che si gonfiano. Le simulazioni reali sono lo sparring e il match sul ring.

Quindi tra sdc e amt, per adesso credo che ci debba essere comunque un combattimento. In che opttica?Lì é il problema. :)
fammi un esempio di un colpo tirato per uccidere/invalidare e di un colpo tirato invece per tirare giù e basta per favore.
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Offline Tenchu

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #639 on: October 05, 2013, 10:02:39 am »
+1
Parlo in un'ottica di integrazione, dicendo che per farla é necessario conoscere ciò di cui si parla, e i cinesi integrano bene non avendo problemi a dire se qualcosa é meglio o peggio, dopo averla accuratamente testata e provata.

rimanendo nell'ambito del combattimento si può tranquillamente dire che non solo integrano bene, ma nel caso serva sostituiscono pure.
esempio lampante è il Sanda: come diceva The Elbow Smash, in Cina ormai chi vuole imparare a combattere va a fare Sanda!
le sperimentazioni le hanno effettivamente fatte, i cinesi hanno più volte testato su loro stessi l'efficacia della boxe thailandese, avevo letto che i primi incontri furono addirittura senza divieti proprio perchè i cinesi si sarebbero sentiti svantaggiati in un confronto sportivo, ma le presero lo stesso (e pure in un batter d'occhio), da qui, dopo diversi incontri sempre andati male, l'idea di copiare metodi e dinamiche di sistemi sportivi.
ricordo anche che il primo cinese a non farsi battere alla rivincita avvenuta dopo il primo torneo, dimostrando adattabilità ed intelligenza, combattè in modo simile ai Thai Boxer e non più come fece l'anno prima... quindi cambiare metodo gli giovò parecchio direi ;)

Sullo scontro fisico le cose empiricamente che funzionano sono verificabili, quindi ecco la scoperta dell'acqua calda. Allora cosa é che non funziona? 
Tutto é soggetto a paragone e a smentita, serve per evolvere. Quindi, un'altra scoperta?
A me sembra che altri proteggano le proprie convinzioni e siano latamente invasivi e impositivi.
La presunzione non é bella, e comunque se siete qui forse é perché qualcosa vi sfugge, e nei vostri ambiti non siete soddisfatti. O forse non vi siete confrontati con persone di kug fu preparate tanto voi. Per la cronca: di gente che fa dp e sdc che sono degli spastici gonfiati, avoia a campà! Ma non per questo le dp e gli sdc sono una merda, come voi pensate del kung fu e in particolare del Wx, che non amte tanto.... :P

è vero che di palloni gonfiati ed incapaci è pieno il mondo (io sono tra i secondi ad esempio, non in tutto ovviamente, ma se parliamo di combattimento non ci sono proprio dubbi :D), ci sono nelle AMT, negli SDC e nel campo della DP, ma la differenza è che un incapace nelle AMT o nella DP è più difficile da smascherare rispetto ad uno che pratica SDC, per il semplice fatto che gli SDC sono fatti per il confronto, per avere una prova dei fatti ed in genere chi insegna in questo campo è uno che sul ring c'è stato e che manderà qualcun'altro a confrontarsi con sconosciuti che lo vorranno sdraiare, quindi se non c'è preparazione si vede subito.
nelle AMT invece cosa succede spesso? (parlo in generale) questo colpo non te lo posso tirare perchè è mortale, quell'altro non posso perchè è pericoloso, l'altro ancora figurati se mi permetto perchè o ci metto il Chi/Qi o non funziona, ma se ci metto il Chi/Qi ti mando all'ospedale...

P.s. rimanendo in ambito Kung Fu ed in particolare Wing Chun, Wong Shun Leung diceva qualcosa del tipo che il Kung Fu è diverso ad esempio dall'arte della pittura dove un quadro può piacere o non piacere e quindi non c'è niente di definitivo, nel Kung Fu esistono A e B che si confrontano, se A resta in piedi e B non è più in grado di rialzarsi, non ci sarà dubbio nel dire che A è più bravo di B.

il punto 2 di fabio.love lo condivido. Quale potrebbe essere un terreno comune? :ricktaylor: ;D
I risultati.
M anaturalmente dobbiamo accordarci su cosa si intende come tali.
E ovviamente tale definizione deriva dalle finalità della pratica.

Quindi partirei dagli ogbbiettivi:
1) obbiettivi di un SDC: tirare giù l'avversario e non essere a mia volta tirato giù.
2) obbiettivi delle AMT: rispondi tu e vediamo.
Obiettivo del combattimento: neutralizzare l'avversario cercando di non subire danni, non farsi neutralizzare.

quindi cosa cambierebbe se mettessi un praticante di uno SDC contro uno di AMT di fronte su un ring o di fronte in una piazzola dell'autostrada? pensi che il praticante di SDC possa essere svantaggiato in strada?
« Last Edit: October 05, 2013, 15:55:23 pm by Tenchu »


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Offline Nick

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #640 on: October 05, 2013, 10:59:49 am »
0
Parlo in un'ottica di integrazione, dicendo che per farla é necessario conoscere ciò di cui si parla, e i cinesi integrano bene non avendo problemi a dire se qualcosa é meglio o peggio, dopo averla accuratamente testata e provata.

rimanendo nell'ambito del combattimento si può tranquillamente dire che non solo integrano bene, ma nel caso serva sostituiscono pure.
esempio lampante è il Sanda: come diceva The Elbow Smash, in Cina ormai chi vuole imparare a combattere va a fare Sanda!


- CUTTONE -


quindi cosa cambierebbe se mettessi un praticante di uno SDC contro uno di AMT di fronte su un ring o di fronte in una piazzola dell'autostrada? pensi che il praticante di SDC possa essere svantaggiato in strada?

Parlo da praticante di AMT; dal mio punto di vista un po' cambia da uno scambio di ring ad uno di libero/strada; MA (ed è un grosso MA rispetto alla tesi sopra), questo vuol dire poco.

Mi spiego.
Per come la vediamo nella nostra scuola, il combattimento è combattimento (come detto da altri). E' vero che uno che fa AMT deve un po' "limitarsi" (passatemi il termine), ma IMHO ci sono almeno due altre cose da considerare:

1 - anche se limitato deve comununque essere in grado di combattere; l'importante è che applichi i principi dell'arte, NON puramente le tecniche.  E quelli non devono dipendere dalla tecnica specifica.

2 - Le limitazioni IMHO sono abbastanza marginali rispetto al modo di combattere. Esempio stupido, se normalmente porto il famigerato colpo agli occhi, basta semplicemente che chiuda le benedette dita e anzichè cavare un bulbo oculare lo trasformo in un pugno in faccia... E' una semplificazione ovviamente, ma mi sembra possa dare l'idea.

Ovviamente qualche "difficoltà" ci può essere, ma IMHO ben superabile.
E comunque è vero che ci si "limita" un poco, ma secondo me anche chi si pone come avversario da un'altra disciplina si porta dietro uno svantaggio: il fatto di essere appunto abituato a "limitarsi"; e non parlo di affondo, ma al fatto che in ottiica sportiva si "limita" anche lui.

Tirando le somme, non mi sembra che confrontarsi in questo modo sia così sbilanciato. Al contrario mi sembra solo che normalmente il problema sia nella carenze di allenamento di chi fa AMT. E si evidenzia nei risultati.


Ciao Nick
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Offline Tenchu

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #641 on: October 05, 2013, 11:16:59 am »
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Parlo in un'ottica di integrazione, dicendo che per farla é necessario conoscere ciò di cui si parla, e i cinesi integrano bene non avendo problemi a dire se qualcosa é meglio o peggio, dopo averla accuratamente testata e provata.

rimanendo nell'ambito del combattimento si può tranquillamente dire che non solo integrano bene, ma nel caso serva sostituiscono pure.
esempio lampante è il Sanda: come diceva The Elbow Smash, in Cina ormai chi vuole imparare a combattere va a fare Sanda!


- CUTTONE -


quindi cosa cambierebbe se mettessi un praticante di uno SDC contro uno di AMT di fronte su un ring o di fronte in una piazzola dell'autostrada? pensi che il praticante di SDC possa essere svantaggiato in strada?

Parlo da praticante di AMT; dal mio punto di vista un po' cambia da uno scambio di ring ad uno di libero/strada; MA (ed è un grosso MA rispetto alla tesi sopra), questo vuol dire poco.

non dico che non ci sia differenza tra strada e ring, dico solo che non vedo come una persona preparata per il ring possa trovarsi in svantaggio nel caso in cui abbia a che fare con un praticante di AMT in un contesto non regolamentato, partendo dal presupposto che in ogni caso pure il praticante di AMT si allenerà con protezioni e con delle limitazioni di bersaglio e che se le limitazioni non le usa va a falsare tutto per non colpire (esempio classico: voglio poter calciopallare e ditocchiare, come facciamo? ci alleniamo senza colpirsi, falsiamo le distanze, si falsano le reazioni, ecc)


Mi spiego.
Per come la vediamo nella nostra scuola, il combattimento è combattimento (come detto da altri). E' vero che uno che fa AMT deve un po' "limitarsi" (passatemi il termine), ma IMHO ci sono almeno due altre cose da considerare:

1 - anche se limitato deve comununque essere in grado di combattere; l'importante è che applichi i principi dell'arte, NON puramente le tecniche.  E quelli non devono dipendere dalla tecnica specifica.

su questo già sai che andiamo d'accordo ;)


2 - Le limitazioni IMHO sono abbastanza marginali rispetto al modo di combattere. Esempio stupido, se normalmente porto il famigerato colpo agli occhi, basta semplicemente che chiuda le benedette dita e anzichè cavare un bulbo oculare lo trasformo in un pugno in faccia... E' una semplificazione ovviamente, ma mi sembra possa dare l'idea.

capisco che l'esempio è quello classico (che ho usato pure io tra l'altro :P ) ma tirare un pugno e tirare un colpo di dita non è proprio la stessa cosa, ad esempio so di gente che per portare anche i colpi di dita lo faceva non mirando agli occhi ma magari alla fronte (cosa che capitava pure a me di fare tra l'altro, un giorno ero andato ad allenarmi dal padre di un mio carissimo amico, chiesi se potevo usare anche i colpi di dita se capitava, adorando io quel poco che avevo fatto dello stile del serpente e la richiesta fu acconsentita, cosa si faceva dunque? premessa che ovviamente avevamo i guantini, io facevo il mio e quando volevo colpire di dita lo facevo, nessuno di noi si è fatto male, ci siamo confrontati e divertiti con stili differentissimi tra loro, essendo una scuola di Ju-Jitsu, eppure con poche regole, siamo riusciti ad allenarci insieme)


Ovviamente qualche "difficoltà" ci può essere, ma IMHO ben superabile.
E comunque è vero che ci si "limita" un poco, ma secondo me anche chi si pone come avversario da un'altra disciplina si porta dietro uno svantaggio: il fatto di essere appunto abituato a "limitarsi"; e non parlo di affondo, ma al fatto che in ottiica sportiva si "limita" anche lui.

come dicevo, un compromesso ci dev'essere anche in una palestra di AMT, è ovvio che nello scambio che si fa, come detto, o si tira di tutto limitando il contatto e falsando spesso le distanze, o si mettono le protezioni e si tira con delle regole :thsit:


Tirando le somme, non mi sembra che confrontarsi in questo modo sia così sbilanciato. Al contrario mi sembra solo che normalmente il problema sia nella carenze di allenamento di chi fa AMT. E si evidenzia nei risultati.


Ciao Nick

quindi in media si potrebbe dire che chi pratica SDC possa trovarsi meglio anche dove i praticanti di AMT dicono che sarebbero più a loro agio ;)

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #642 on: October 05, 2013, 13:15:41 pm »
+4
anche chi si pone come avversario da un'altra disciplina si porta dietro uno svantaggio: il fatto di essere appunto abituato a "limitarsi"; e non parlo di affondo, ma al fatto che in ottiica sportiva si "limita" anche lui.

Ciao Nick


Punto interessante: la differenza a mio avviso e' che nella pratica sportiva si limitano i bersagli e si insegna in una certa misura a non perdere mai il contatto con l'ambiente circostante (lavoro importante e', oltre che la sensibilita' alla campanella, quello per riuscire a sentire le direttive dell'angolo mentre combatti) al fine di interrompere l'azione.
Mentre nella pratica "tradizionale" o semplicemente senza le dovute protezioni/tatami si va a limitare l'iintensità del lavoro.

L'esempio piu' tristemente noto e' quello del praticante X che conosce la mossa Y ma che non riesce a tirarla mezza volta in uno scambio perche' un conto e' afferrare un braccio teso e freezzato, un conto e' provare a prenderlo al volo mentre ne arriva un secondo.


Per me il cambiamento di approccio e' stato come una rivoluzione copernicana, mettevo l'accento sulla parte sbagliata..
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline happosai lucifero

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #643 on: October 05, 2013, 14:41:26 pm »
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ot onirico

Spoiler: show

stanotte ho sognato il forum alla rovescia. tutti i nuovi utenti avevano libero accesso al pub, ma nelle sezioni tecniche potevano postare solo domande. per esprimere opinioni, considerazioni, per contribuire con affermazioni, dovevano prima aver sostenuto uno sparring con un utente più anziano. non per dimostrare di essere bravi o forti, per carità! però così ci si assicurava che nessuno postasse tanto perché non sapeva dove mettere i polpastrelli: tutti i partecipanti erano abbastanza interessati da essere disposti a scambiare, e l'utenza si assicurava anche che le nuove persone ammesse ad intervenire avessero almeno un'esperienza, sia pure tranquillissima, di confronto marziale, e che fossero persone che: o sapevano di cosa parlavano, o erano disposte a mettersi in gioco per imparare

stranamente, nel mio sogno, nelle discussioni di certe affermazioni molto comuni che si ripresentano ciclicamente non c'era traccia. questo sistema, però, non era comunque riuscito a debellare Giorgia
There are more things in heaven and earth, Horatio,
Than are dreamt of in your philosophy.

In quanto a educazione vado in culo a tanti

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Offline Darth Dorgius

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Re:Perché studiare le forme?
« Reply #644 on: October 05, 2013, 17:41:11 pm »
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QUesta dello sparring non è affatto male come idea. :)
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.