Le Koryu (Scuole tradizionali) si evolvono? O giacciono immobili nei ricordi?

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Offline Koryu

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...
Ci sono AM che insegnano il combattimento in maniera più diretta, scevre da tutto quel formalismo, studio di katà, studio delle armi antiche, tutte cose che a mio modesto parere rallentano lo studio dell'efficacia in combattimento.
il formalismo e il kata servono anche per "dotare" il praticante di posizione, atteggiamento, distanza secondo un metodo "collaudato". Altre scuole otterranno lo stesso risultato in modo diverso, ma molte sono carenti invece proprio di queste particolarità.

Le armi le considero un "dolcetto" per chi ama una certa pratica. Il gestire un oggetto dal mio punto di vista trasmette comunque una buona dose di controllo del proprio corpo, timing, distanze e così via....

....
Il problema è sempre il medesimo....le AM basete principalmente su tecniche di leve articolari e proiezioni per essere realmente efficaci occorre un lungo studio, anni ed anni di pratica.
Un metodo basato principalmente sui colpi si assimila più in fretta, è più intuitivo e su tempi brevi di pratica risulta più efficace. Non per niente in diversi stili di Kung Fu le tecniche di leve articolari venivano insegnate dopo alcuni anni di pratica e dopo aver assimilato un bagaglio tecnico sui colpi.
Sicuramente l'uso dei colpi è sottovalutato da molti. Però non è altrattanto vero che le leve e proiezioni siano così impossibili......

La dimostrazione che la leva non si può fare avviene sempre da soggetti che sanno perfettamente quello che gli stai per fare, e faranno di tutto per impedirtelo...però devo dire che anche quando facevo Judo non mi era così impossibile infilare una leva o una proiezione a qualcuno che non si aspettava la tecnica...così come anche a chi se l'aspettava.....A scuola in una lite "goliardica" con un mio compagno di classe lui sapendo che facevo Judo per evitare di farsi proiettare mi spinse giù dalle scale....riuscii comunque ad agguantarlo e mi seguì al volo...fortunatamente sotto di me....  ;D ;D ci facemmo un male cane....  :'(

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Offline changeling

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[quote author=Koryu link=topic=595.msg9643#msg9643
mi preoccuperei più della Takagi Ryu...che tutt'oggi esiste nella zona di Osaka, grazie anche ad un'altro menkyo kaiden di Minaki.....  ;)
[/quote]

Perchè preoccuparsi?
:)

In ogni caso, giusto per continuare questa skizzofrenica discussione...ai vari Budokan/Butokukai/eccetera come vengono considerati tutti questi Ha?
Sono "riconosciuti", sono considerati parte integrante dell'Hontai o sono semplicemente ignorati?

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sotutsu

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Ho già fatto parte di questo discorso da qualche parte.
Studiare una koryu è come collezionare monete antiche. Così come non si può pretendere che il collezionista sia un falsario, non si può pretendere che chi studia una koryu sia un rambo o semplicemente un addetto alla security, in altre parole non si occupa di difesa personale.
Stessa cosa per chi fa tiro al piattello che non è un marine e non gira con il fucile per strada. Ciò non toglie che possa anche farlo e che avrà più facilità di uno che non ha mai preso in mano un fucile, nello sparare ad una persona ... Forse.
Il GROSSO problema è comunicare cosa si sta facendo, così che non ci siano equivoci. Purtroppo per comunicare bene occorrono due presupposti: 1) sapere di cosa si parla; 2) voler comunicare bene.
Questo non vale SOLO per le Koryu, ma per tutto ciò che si fa.
Per quanto riguarda le koryu, ho una MIA visione di ciò che li si fa.
Essendo nate o sviluppate in un periodo di pace lungo (EDO) presumo che non fossero e non sono più scuole strettamente “marziali”, ergo (sempre in rifermento al “marziale” di quel periodo) non trasmettono dei metodi e delle tecniche “marziali” nel senso autentico del termine.
Hanno un motivo di esistenza in tante altre questioni che solo chi conosce profondamente le koryu (o la koryu) può spiegare ... E qui passiamo al punto 2 ... Queste peculiarità (storia, principi, morale, filosofia ecc.) vanno spiegati, altrimenti si cade in mille equivoci.

Se parliamo di gendai budo, è la stessa cosa, vale quanto detto sopra.

Le cosiddette arti marziali cinesi, hanno, per l’impressione che ne ho, caratteristiche diverse da una koryu o da un gendai budo.
Sono fatte per fare male, punto e a capo, cioè non hanno sovrastrutture culturali e filosofiche che interferiscano con l’idea di  :-\ :-X :-\ :-X l’avversario. Per fare ciò si preoccupano di far ritrovare la potenzialità umana originaria a chi si allena, cioè di farlo tornare l’animale che è. Dopo la tecnica diventa il movimento necessario al momento opportuno. Ciò comporta che non ci si allena con la tecnica, ma con il movimento.
Il “marziale” di queste arti non si riferisce ad una specifica distanza, vestito, capigliatura o armi, non è legata a niente di contorno. Come un animale reagiva trecento anni fa così fa oggi, non ha cose a cui pensare. E’ un’arte priva di giudizio sul bene e sul male (so di dire cose che possono sembrare forti, ma a me così pare), si occupa solo di prevalere.
Poi anche fra queste c’è qualcuno che ci mette del suo e fa confusione, ma secondo me l’imput è quello di cui sopra.
Per cui fra un praticante koryu e un praticante ba gua, xin hi, taiji (quello no-new age) ecc., in una data direzione c’è un mare.

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Fanchinna

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se posso inserirmi
provo a dare un contributo
o almeno a mettere sul tavolo alcune domande

bisogna però a mio avviso capire se il giocattolo si è rotto
e perchè

se erano arti da guerra per la sopravvivenza perchè non dovrebbero/vanno bene per oggi?

effettivamente nessuno pretende che un marzialista da koryu (passatemi il termine) sia un rambo
ma neppure che la cosa sia totalmente disgiunta dalla DP

in altre parole va capito il punto / momento in cui
la cosa non vale più/vale meno

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Offline baltoro 06

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detto questo però torniamo a discorsi già fatti: il problema è il tempo di pratica.
Ci sono AM che insegnano il combattimento in maniera più diretta, scevre da tutto quel formalismo, studio di katà, studio delle armi antiche, tutte cose che a mio modesto parere rallentano lo studio

Insomma......io tengo anche corsi di difesa personale femminile e posso dire che ritengo più utile fare altre cose di base ed insegnare solo alcune tecniche del bagaglio tecnico del Ju Jitsu.
Il problema è sempre il medesimo....le AM basete principalmente su tecniche di leve articolari e proiezioni per essere realmente efficaci occorre un lungo studio, anni ed anni di pratica.
Un metodo basato principalmente sui colpi si assimila più in fretta, è più intuitivo e su tempi brevi di pratica risulta più efficace. Non per niente in diversi stili di Kung Fu le tecniche di leve articolari venivano insegnate dopo alcuni anni di pratica e dopo aver assimilato un bagaglio tecnico sui colpi.

Ripeto un concetto già espresso in precedenza:
Il tuo scopo è esclusivamente la Difesa Personale?
Bè... allora hai sbagliato totalmente pratica... vai a fare Krav, Keysi, Total combat o altre menate simili...
Lì non c'è nessuna velleità di far crescere le persone... gli si insegna a sopravvivere e basta... non c'è rispetto per l'avversario, non c'è

nulla di tutto ciò che ha avvicinato ME alle Arti marziali ....
infatti attirano altri tipi di persone...
e, normalmente, i corsi durano MOLTO MOLTO meno...il ricambio in quel genere di corsi è elevatissimo... perchè hanno la velleità di isnegnare alle persone a difendersi in breve tempo e senza sforzo... creando delle persone che CREDONO di potersi difendere e che poi magari alla resa dei conti non ci riescono....

Il Jujitsu (aikido, wing tsun, taiji) può essere utile alla difesa personale? SI
Il jujitsu (idem) E' valido come Difesa Personale? No.. solo a livellli molto elevati.



Scusa...quando dici "tuo scopo" ti riferisci a me personalmente oppure è generico?

Per il resto.....siamo d'accordo.
Resta il fatto che questa cosa dovrebbe essere ben chiara a tutti, soprattutto a chi insegna.
Resta anche un altro fatto: il Ju Jitsu può essere estremamentre valido come DP oppure arte da combattimento se insegnato diversamente.
Il Krav Maga in fondo non è altro che un Ju Jitsu insegnato in modo più mirato e spogliato da tutta una serie di cose inutili (io arrivo a dire anche dannose) ai fini della DP.  :)


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Offline baltoro 06

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Ci sono AM che insegnano il combattimento in maniera più diretta, scevre da tutto quel formalismo, studio di katà, studio delle armi antiche, tutte cose che a mio modesto parere rallentano lo studio dell'efficacia in combattimento.
il formalismo e il kata servono anche per "dotare" il praticante di posizione, atteggiamento, distanza secondo un metodo "collaudato". Altre scuole otterranno lo stesso risultato in modo diverso, ma molte sono carenti invece proprio di queste particolarità.

Le armi le considero un "dolcetto" per chi ama una certa pratica. Il gestire un oggetto dal mio punto di vista trasmette comunque una buona dose di controllo del proprio corpo, timing, distanze e così via....

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Il problema è sempre il medesimo....le AM basete principalmente su tecniche di leve articolari e proiezioni per essere realmente efficaci occorre un lungo studio, anni ed anni di pratica.
Un metodo basato principalmente sui colpi si assimila più in fretta, è più intuitivo e su tempi brevi di pratica risulta più efficace. Non per niente in diversi stili di Kung Fu le tecniche di leve articolari venivano insegnate dopo alcuni anni di pratica e dopo aver assimilato un bagaglio tecnico sui colpi.
Sicuramente l'uso dei colpi è sottovalutato da molti. Però non è altrattanto vero che le leve e proiezioni siano così impossibili......

La dimostrazione che la leva non si può fare avviene sempre da soggetti che sanno perfettamente quello che gli stai per fare, e faranno di tutto per impedirtelo...però devo dire che anche quando facevo Judo non mi era così impossibile infilare una leva o una proiezione a qualcuno che non si aspettava la tecnica...così come anche a chi se l'aspettava.....A scuola in una lite "goliardica" con un mio compagno di classe lui sapendo che facevo Judo per evitare di farsi proiettare mi spinse giù dalle scale....riuscii comunque ad agguantarlo e mi seguì al volo...fortunatamente sotto di me....  ;D ;D ci facemmo un male cane....  :'(

Sul discorso armi siamo perfettamente d'accordo, io sono un appassionato della pratica delle armi tradizionali. :)
Sul discorso leve siamo anche d'accordo, difatti avevo detto che sono di difficile applicazione, non impossibile, dipende dal livello dei 2 contendenti.
Il fatto che le AM tradizionali nipponiche si portino dietro delle tecniche di difficile applicazione è confermato da un fatto: il combattimento.
Non ho mai visto in tanti anni di pratica di karate applicare in Kumitè (combattimento libero) una parata in Soto-Uke oppure Shuto Uke, mai. Non ho neppure mai visto in un Fighting System portare una leva articolare in prima o seconda serie, mai. Ci sarà un motivo......
Prova a portare una leva articolare ad un boxer che abbia non dico tanto, ma 2-3 anni di palestra e che non sia un deficiente: se ci riesci giuro che vengo fin da te e ti pago da bere!!!!!!  ;D

Con ciò non voglio dire che le leve articolari siano inutili anzi....nell'ambito della DP sono molto utili, ma sono utili se accompagnate a tutta una serie di abilità nel combattimento sui colpi.
« Last Edit: February 01, 2010, 17:42:42 pm by baltoro 06 »

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Offline baltoro 06

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Ho già fatto parte di questo discorso da qualche parte.
Studiare una koryu è come collezionare monete antiche. Così come non si può pretendere che il collezionista sia un falsario, non si può pretendere che chi studia una koryu sia un rambo o semplicemente un addetto alla security, in altre parole non si occupa di difesa personale.
Stessa cosa per chi fa tiro al piattello che non è un marine e non gira con il fucile per strada. Ciò non toglie che possa anche farlo e che avrà più facilità di uno che non ha mai preso in mano un fucile, nello sparare ad una persona ... Forse.
Il GROSSO problema è comunicare cosa si sta facendo, così che non ci siano equivoci. Purtroppo per comunicare bene occorrono due presupposti: 1) sapere di cosa si parla; 2) voler comunicare bene.
Questo non vale SOLO per le Koryu, ma per tutto ciò che si fa.
Per quanto riguarda le koryu, ho una MIA visione di ciò che li si fa.
Essendo nate o sviluppate in un periodo di pace lungo (EDO) presumo che non fossero e non sono più scuole strettamente “marziali”, ergo (sempre in rifermento al “marziale” di quel periodo) non trasmettono dei metodi e delle tecniche “marziali” nel senso autentico del termine.
Hanno un motivo di esistenza in tante altre questioni che solo chi conosce profondamente le koryu (o la koryu) può spiegare ... E qui passiamo al punto 2 ... Queste peculiarità (storia, principi, morale, filosofia ecc.) vanno spiegati, altrimenti si cade in mille equivoci.

Se parliamo di gendai budo, è la stessa cosa, vale quanto detto sopra.

Le cosiddette arti marziali cinesi, hanno, per l’impressione che ne ho, caratteristiche diverse da una koryu o da un gendai budo.
Sono fatte per fare male, punto e a capo, cioè non hanno sovrastrutture culturali e filosofiche che interferiscano con l’idea di  :-\ :-X :-\ :-X l’avversario. Per fare ciò si preoccupano di far ritrovare la potenzialità umana originaria a chi si allena, cioè di farlo tornare l’animale che è. Dopo la tecnica diventa il movimento necessario al momento opportuno. Ciò comporta che non ci si allena con la tecnica, ma con il movimento.
Il “marziale” di queste arti non si riferisce ad una specifica distanza, vestito, capigliatura o armi, non è legata a niente di contorno. Come un animale reagiva trecento anni fa così fa oggi, non ha cose a cui pensare. E’ un’arte priva di giudizio sul bene e sul male (so di dire cose che possono sembrare forti, ma a me così pare), si occupa solo di prevalere.
Poi anche fra queste c’è qualcuno che ci mette del suo e fa confusione, ma secondo me l’imput è quello di cui sopra.
Per cui fra un praticante koryu e un praticante ba gua, xin hi, taiji (quello no-new age) ecc., in una data direzione c’è un mare.


Ecco....direi che siamo sulla buona strada, bravo sotutsu

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Offline baltoro 06

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Il Ju Jitsu è un'AM bellissima ed efficace, peccato che venga insegnato scevro da tutta una serie di cose secondo me indispensabili per una reale efficacia.


non posso promettere molto
ma se le elenchi
una birra è assicurata..

Axxo...non trovavo più il tuo post.  ;D ;D

Dunque....parlo a ruota libera sentendomi svincolato in questo forum da una serie di obblighi verso la federazione.
Ritengo il Ju Jitsu un'aM bellissima, bella da vedere, da praticare e dalle potenzialità letali nell'ambito del combattimento. Mi incaxxo come una jena perchè purtroppo ciò che vedo è ben lontano da ciò che dovrebbe essere, parlo sempre del livello medio e di ciò che si pratica nella maggior parte dei dojo, poi ci sono per fortuna molte realtà diverse, per cui non sentitevi offesi da questa mia disanima.
Il fatto è che sono fermamente convinto che il 90% di coloro che sostengono un esame da 1° Dan nella federazione in cui milito, e ormai sapete qual'è, non è in grado di parare/intercettare/deviare/eludere in maniera efficace un pugno portato a bersaglio e portato per fare male. Se ciò che dico corrisponde a verità, risulta evidente che tutto ciò che viene fatto dagli esaminandi a livello tecnico per me non ha alcun senso pratico.
Questo fatto dipende da un motivo ben preciso: lo scarso allenamento ai colpi unito ad una cattiva abitudine di pensare all'attacco come un qualcosa per far fare la tecnica al compagno.
Ritengo assolutamente necessario approfondire questa tecnica, fare lavoro al sacco/makiwara per rendersi veramente conto di cosa voglia dire colpire un oggetto, usare i colpitori per portare i colpi in movimento, con spostamenti laterali, avanti -indietro, con buona coordinazione tra arti superiori ed inferiori senza mai perdere l'allineamento strutturale e la posizione delle gambe. Fare anche sparring libero, col compagno che prima è solo passivo, fa da bersaglio umano in movimento e si occuopa semplicemente di tenere la guardie e parare/schivare, poi sparring più libero in cui i due interagiscono, ma sempre soft e con buon controllo (per sparare a tutta forza c'è il sacco); aggiungo, per noi che facciamo anche lavoro interno, il non perdere le connessioni interne durante questo lavoro, e non è facile. Che è poi l'allenamento dei pugili o di altre AM più mirate al combattimento a distanza. Solo in questo modo ci si può rendere veramente conto di come si possa interagire con uno bravo nel portare i colpi, e da li ecco che si può fare uno studio intelligente e più reale sulle applicazioni delle leve/proiezioni/strangolamenti/ecc.

Me la sono guadagnata la birra????;) ;D ;D ;D

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Fanchinna

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ok per una media

la federazione immagino quale sia

domanda provocatoria (non solo per voi/te, ma per tutti/sottoscritto incluso)

il pesce non puzza dalla testa?

se il metodo/sistema non è buono non credo sia colpa del praticante che, diligentemente, si presenta per l'esamino con giusto zelo

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Offline baltoro 06

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Certamente si.
Difatti io non ce l'ho con i praticanti (o meglio...ce l'ho con loro per la scarsa voglia di fare), ma ce l'ho con gli istruttori e con lo staff tecnico federale.
Tra l'altro con il nuovo programma tecnico sti poveri ragazzi si fanno un c.lo a capanna per prepararsi per gli esami.  :(


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Offline sunaomakoto

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...qui mi inserisco....il jujutsu non è "valido",ma non è valido il metodo con cui è insegnato o non sono validi i praticanti?

si cerca sempre di paragonare il praticante di jujutsu che deve incontrare un pugile medio (esempio),ma il pugile in strada non incontra mai il pugile migliore...

discorso praticanti,molte volte chi è "preparato" per la DP è anche fisicamente allenato,basta guardare i fisicacci che vengono messi come pubblicità,gente alta,grossa e atletica,con questi presupposti uno puo essere gia in vantaggio di suo..mentre normalmente il praticante di "jujutsu non agonistico" ha un po di pancia,fa corsa solo per inseguire l'autobus e i pesi massimi che solleva sono le forchette....

un pugile o simile è sicuramente in vantaggio nella distanza che gli è piu utile,ma nella distanza corta è sicuramente svantaggiato,la dimostrazione sono le ginocchiate nel corpo a corpo della thai,non hanno una grossa utilità con l'avversario che sà spazzare la gamba a terra....per esempio negli incontri di kick-thai e simili,perchè quando uno riesce ad afferrare la gamba avversaria dopo un middle kick non prova almeno a danneggiarla con una ginocchiata-gomitata-leva?

nelle scuole "tradizionali" manca sicuramente la preparazione al combattimento reale,non tanto nelle tecniche,quanto nella fisicità-preparazione....

 :-[
se non mi trovate al tempio,
cercatemi in macelleria,
alla taverna o
al quartiere dei piaceri

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Offline Raptox

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...qui mi inserisco....il jujutsu non è "valido",ma non è valido il metodo con cui è insegnato o non sono validi i praticanti?

si cerca sempre di paragonare il praticante di jujutsu che deve incontrare un pugile medio (esempio),ma il pugile in strada non incontra mai il pugile migliore...

discorso praticanti,molte volte chi è "preparato" per la DP è anche fisicamente allenato,basta guardare i fisicacci che vengono messi come pubblicità,gente alta,grossa e atletica,con questi presupposti uno puo essere gia in vantaggio di suo..mentre normalmente il praticante di "jujutsu non agonistico" ha un po di pancia,fa corsa solo per inseguire l'autobus e i pesi massimi che solleva sono le forchette....

un pugile o simile è sicuramente in vantaggio nella distanza che gli è piu utile,ma nella distanza corta è sicuramente svantaggiato,la dimostrazione sono le ginocchiate nel corpo a corpo della thai,non hanno una grossa utilità con l'avversario che sà spazzare la gamba a terra....per esempio negli incontri di kick-thai e simili,perchè quando uno riesce ad afferrare la gamba avversaria dopo un middle kick non prova almeno a danneggiarla con una ginocchiata-gomitata-leva?

nelle scuole "tradizionali" manca sicuramente la preparazione al combattimento reale,non tanto nelle tecniche,quanto nella fisicità-preparazione....

 :-[

c'è modo e modo di sviluppare quella che tu definisci fisicità/preparazione ad un combattimento...non ci sono solo pesi e corse... ;) ;) ;)
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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Offline baltoro 06

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...qui mi inserisco....il jujutsu non è "valido",ma non è valido il metodo con cui è insegnato o non sono validi i praticanti?

si cerca sempre di paragonare il praticante di jujutsu che deve incontrare un pugile medio (esempio),ma il pugile in strada non incontra mai il pugile migliore...

discorso praticanti,molte volte chi è "preparato" per la DP è anche fisicamente allenato,basta guardare i fisicacci che vengono messi come pubblicità,gente alta,grossa e atletica,con questi presupposti uno puo essere gia in vantaggio di suo..mentre normalmente il praticante di "jujutsu non agonistico" ha un po di pancia,fa corsa solo per inseguire l'autobus e i pesi massimi che solleva sono le forchette....

un pugile o simile è sicuramente in vantaggio nella distanza che gli è piu utile,ma nella distanza corta è sicuramente svantaggiato,la dimostrazione sono le ginocchiate nel corpo a corpo della thai,non hanno una grossa utilità con l'avversario che sà spazzare la gamba a terra....per esempio negli incontri di kick-thai e simili,perchè quando uno riesce ad afferrare la gamba avversaria dopo un middle kick non prova almeno a danneggiarla con una ginocchiata-gomitata-leva?

nelle scuole "tradizionali" manca sicuramente la preparazione al combattimento reale,non tanto nelle tecniche,quanto nella fisicità-preparazione....

 :-[

Ho preso il pugile come esempio, poteva benissimo essere un Thai boxer piuttosto che un praticante di  full contact.
Poi lascia perdere le pubblicità che non c'entrano nulla col ns. discorso.
Un'altra cosa....penso che essere non dico in forma perfetta ma almeno in uno stato decente sia un preciso dovere verso noi stessi.
Un'altra cosa...tutto si può dire del combattimento, ma se mettiamo un boxer dilettante di 2-3 anni di esperienza di palestra e capacità media contro un Jutsuka di pari livello ed esperienza, vogliamo scommettere su chi resta in piedi?  :)

Ah...dimenticavo.....non è valido il metodo con cui viene insegnato e non è valido il programma tecnico, almeno per la parrocchia in cui sto. Il livello dei praticanti non è altro che il prodotto dei due fattori citati.
« Last Edit: February 01, 2010, 19:18:47 pm by baltoro 06 »

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Offline Raptox

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Prova a portare una leva articolare ad un boxer che abbia non dico tanto, ma 2-3 anni di palestra e che non sia un deficiente: se ci riesci giuro che vengo fin da te e ti pago da bere!!!!!!  Grin

:o :o :o :o :o :o :o :o :o :o
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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Offline Koryu

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Ho già fatto parte di questo discorso da qualche parte.
Studiare una koryu è come collezionare monete antiche. Così come non si può pretendere che il collezionista sia un falsario, non si può pretendere che chi studia una koryu sia un rambo o semplicemente un addetto alla security, in altre parole non si occupa di difesa personale.


Le monete antiche se originali valgono molto anche oggi...spesso più di quelle attuali.....

... Queste peculiarità (storia, principi, morale, filosofia ecc.) vanno spiegati, altrimenti si cade in mille equivoci.


forse però bisogna aver la pazienza di scoprire e praticare sul serio....certo dipende anche dall'insegnante.......



Le cosiddette arti marziali cinesi, hanno, per l’impressione che ne ho, caratteristiche diverse da una koryu o da un gendai budo.
Sono fatte per fare male, punto e a capo, cioè non hanno sovrastrutture culturali e filosofiche che interferiscano con l’idea di  :-\ :-X :-\ :-X l’avversario. Per fare ciò si preoccupano di far ritrovare la potenzialità umana originaria a chi si allena, cioè di farlo tornare l’animale che è. Dopo la tecnica diventa il movimento necessario al momento opportuno. Ciò comporta che non ci si allena con la tecnica, ma con il movimento.
Il “marziale” di queste arti non si riferisce ad una specifica distanza, vestito, capigliatura o armi, non è legata a niente di contorno. Come un animale reagiva trecento anni fa così fa oggi, non ha cose a cui pensare. E’ un’arte priva di giudizio sul bene e sul male (so di dire cose che possono sembrare forti, ma a me così pare), si occupa solo di prevalere.
Poi anche fra queste c’è qualcuno che ci mette del suo e fa confusione, ma secondo me l’imput è quello di cui sopra.
Per cui fra un praticante koryu e un praticante ba gua, xin hi, taiji (quello no-new age) ecc., in una data direzione c’è un mare.


scusa ma mi fai sbellicare...senza offesa. Le Koryu non sono fatte per far male? Forse vediamo/pratichiamo qualcosa di diverso...
Narra la leggenda, ma non tanto leggenda, che Minaki Saburo intervenne per difendere un suo amico commerciante dalla Yakuza......uccise 6 persone...e non con la forza del pensiero...

Mi fa piacere tu abbia trovato nelle arti cinesi quello che non hai trovato in quelle giapponesi. Ognuno deve trovare la sua strada. A me personalmente le arti cinesi non hanno mai affascinato troppo.....sarà che anche i miei contatti in Cina non sono mai stati "felici"....

quando ho cercato qualche scuola ho trovato muri per + spessi delle koryu giapponesi..........

E ricorda che ogni mare può essere attraversato ed esplorato.....