Qi Gong Dr. Toshihiko Yayama

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sabino_leone

Qi Gong Dr. Toshihiko Yayama
« on: February 09, 2010, 10:34:34 am »
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Conoscete questo maestro?

                      


                             Kikô del Dr. Toshihiko Yayama

 

N.B.:La terminologia utilizzata in questa parte è giapponese in considerazione che il codificatore di questo metodo è giapponese.

 

Il Maestro Tokitsu, uno dei più grandi esperti e ricercatori al mondo di arti marziali, ha ricercato metodi che gli consentissero di praticare efficacemente il  budo (l’insieme delle arti marziali) anche con l’avanzare degli anni. Ha iniziato a studiare e praticare molti metodi di qi gong con vari maestri, la sua ricerca in questo campo l’ha portato in contatto con il qi gong del dr. Toshihiko Yayama apprezzandone la qualità, la più avanzata fra quelle con cui era venuto a conoscenza. Inizia così una fattiva collaborazione fra i due maestri e l’introduzione di questo metodo in Europa (il Maestro Tokitsu vive a Tolosa) attraverso una serie di seminari.

Il dr. Toshihiko Yayama  laureato in medicina e chirurgia presso l’Università di Kyushu in Giappone, attualmente primario della Divisione di oncologia dell’Ospedale della Prefettura di Saga, cura i malati applicando tanto i metodi della moderna medicina occidentale che il qi gong da lui messo a punto. L’alta percentuale di guarigioni constatate attraverso l’adozione di questa terapia, ha fatto si che l’equivalente locale del servizio sanitario nazionale rimborsasse ai pazienti le spese sostenute per le cure.

Il metodo Yayama è suddiviso in quattro fasi:
- la sensibilizzazione dei meridiani

- lo shoshuten, piccolo circuito

- il daishuten, grande circuito

 - il furenshuten, circolazione spontanea permanente.

 

SHOSHUTEN

 

struttura anatomica shoshuLo shoshuten, in cinese xiao zhou tian, piccolo circuito è uno dei metodi tradizionali del qi gong taoista. Il nome deriva dalla comparazione che i taoisti fecero relativamente alla circolazione del qi nelle persone e il moto dei pianeti nel cosmo. L’esercizio, in sé, quindi è antichissimo, il Dr. Yayama lo ha studiato molto in profondità da un punto di vista terapeutico ed ha scoperto che la circolazione d’energia nel  piccolo circuito dipende dal sesso, le donne lo hanno in un senso e gli uomini nell’altro. Il senso di circolazione è comunque verificabile con un semplice test kinesiologico. Questa scoperta è stata provata e ufficialmente riconosciuta.

Il  metodo, prevede, per arrivare  all’attivazione del piccolo circuito i seguenti kata (in questo caso il termine kata va inteso come movimento singolo e non come concatenazione di movimenti): pendolo, uccello, tartaruga, drago, orso.

Ogni esercizio ha vari livelli di approfondimento, man mano che la persona avanza nella pratica. Dopo le ripetizioni di un esercizio si effettuano delle inspirazione profonde seguite da espirazioni (haaaa, fuuuu, fuuuu, fuuuu), poi alcuni minuti di posizione di ritzu zen (cheng bao). Così per ogni kata. Al termine l’attivazione del piccolo circuito.

 

 
A-UN KIKÔ

 

Le origini curative con suoni e musica si perdono nella notte dei tempi. Ogni civiltà ha sviluppato proprie tecniche sonore in relazione alla religione, un modo per rivolgersi al Divino, ed è in quest’ambito che si sono sviluppate caratteristiche spirituali ed esoteriche legate alla guarigione. Ecco una breve panoramica dei metodi utilizzati nelle varie civiltà.

Si hanno notizie degli antichi medici egizi che, 2600 anni fa, utilizzavano canti magici nel trattamento della sterilità, dei dolori reumatici e delle punture d’insetti.

Nell’antica Grecia suonare il flauto serviva a lenire il dolore di sciatica e gotta, mentre ascoltare il suono dell’acqua che scorre era uno dei metodi di cura basilari. Pitagora, il famoso matematico, filosofo e musicista “pensò” la creazione dell’Universo come un evento sonoro.

Le tradizioni siberiane e mongole sono basate sul canto gutturale bifonico. Una leggenda narra che una cascata, nella Mongolia occidentale, cantasse gli armonici ed è cercando di imitare questi suoni, da parte della popolazione autoctona, che è nato questo canto legato a cerimonie sciamaniche.

Nella “Qabbala” si evocano le energie dei “Sefiroth” tramite vocalizzi ricchi d’armonici.

In occidente i vocalizzi del canto gregoriano hanno accompagnato le liturgie cristiane dal VI al XI secolo.

Gli aborigeni australiani usano uno strumento a fiato, digeredu, ricavato dal tronco di un albero scavato dalle termiti per ottenere dei suoni che vengono letteralmente spalmati sul corpo del paziente.

In Cina il “Liu-Zi-Que” (metodo dei sei toni segreti o i sei suoni terapeutici) è patrimonio della conoscenza taoista, si richiama alle cinque trasformazioni degli elementi ed è collegato a 5 organi del corpo umano più un viscere.

Per ultimi, ma volutamente perché meritano una citazione particolare, i mantra (letteralmente suono) veri fonemi di potenza. La tradizione li vuole particolarmente sviluppati in India e in Tibet.  Sono proprio quelli dei monaci tibetani ad aver attirato l’interesse di molti ricercatori, alcuni dei quali, sulla funzione dell’ascolto, sostengono che la forte pressione nell’orecchio, dovuta all’altitudine, sviluppi una frequenza vocale così grave (intorno ai 60 hertz)che, in pratica, si è in presenza di sub-armonici (armonici che si sviluppano sotto la nota fondamentale). Il mantra è considerato manifestazione della vibrazione originaria; perché,come la parola è un tutt’uno con chi la pronuncia, così il mantra è tutt’uno con la sua origine. Il suono più semplice è quello delle singole vocali, la cui vibrazione entra in risonanza con organi ed apparati del corpo umano attraverso i chakra. Il mantra del suono primordiale della vibrazione originale è Om (aum).

 

Nel a-un kikô noi miriamo ad attivare il ki grazie ai suoni, soprattutto quelli emessi vocalmente.

Stimolate i chakra con i suoni : a-e-i-o-ou-un.

Ad ogni suono fate corrispondere un chakra e guardatelo con gli occhi interni mentre lo stimolate con la sfera del ki che avete formato nelle mani. Emettendo il suono, immaginate di aspirare nel chakra il ki del cielo e della terra.

Se riuscite a creare una vibrazione dentro la testa grazie al suono, ottenete una sensazione gradevole –come se faceste una doccia fresca direttamente dentro di lei. In questa situazione potete eventualmente percepire, ad occhi chiusi, dei colori; il colore cambia a seconda del chakra dove avete posto l’attenzione. Non dategli troppa importanza, limitatevi a gustare la sensazione gradevole d’essere immersi dentro la bellezza dei colori.

1-     Formate una sfera di ki nelle mani.

2-     Posizionate la sfera di ki sulla sommità della testa : hyakue.  Emettete il suono A.

3-     Posizionate la sfera di ki sul katanden : kikai. Emettete il suono E.

4-     Posizionate la sfera di ki sul coccige : senkotsu. Emettete il suono I.

5-     Posizionate la sfera di ki sullo sterno : danchû. Emettete il suono O.

6-     Posizionate la sfera di ki fra le scapole : reïdai. Emettete il suono O.

7-     Posizionate la sfera di ki nella fossetta clavicolare : tentotsu. Emettete il suono U.

8-     Posizionate la sfera di ki al plesso solare : chûin. Emettete il suono U.

9-     Posizionate la sfera di ki all’altezza delle reni: meïmon. Emettete il suono Un.

10- Posizionate la sfera di ki al centro della fronte : indô. Emettete il suono Un.

11- Posizionate la sfera di ki dietro la fronte: nôdo. Emettete il suono Un.

12- Posizionate la sfera di ki al centro dei palmi delle mani : rôkyû. Emettete il suono Un.

13- Posizionate la sfera di ki sotto i piedi : yûsen. Emettete il suono Un.

 


 
« Last Edit: April 06, 2010, 18:52:45 pm by sabino_leone »

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Offline Trepicchi

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Re: Qi Gong Dr. Toshihiko Yayama
« Reply #1 on: February 09, 2010, 10:48:34 am »
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grazie per il contributo...
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***