Sono di idea molto simile a quella di Happo, credo.
Se pratico da sport, cercherò di massimizzare l'efficacia delle mie tecniche sulla base del regolamento, sfruttando tutto quello che il regolamento mi consente e non preoccupandomi di quello che il regolamento mi vieta.
Esempio: quando ho fatto una lezione introduttiva con un compagno di Dorje, mi hanno fatto vedere ovviamente la posizione di guardia, e già li c'era un dettaglio che si differenziava in contesto sportivo e contesto "tradizionale": semplicemente, nell'ottica tradizionale bisognava prestare attenzione a mantenere il piede arretrato in linea con il corpo, e non rivolto verso l'esterno come verrebbe forse naturale fare. La differenza è che nel contesto "rituale", ci dobbiamo preoccupare di un calcio a sfavore di articolazione, mentre quel colpo sarebbe vietato nel contesto sportivo.
Nel regolamento sportivo FIKBMS di Muay Thai, è detto esplicitamente che il compito principale dell'arbitro è quello di tutelare la salute dei concorrenti. Questo intendo quando dico che l'ottica sportiva è di cercare la sconfitta ("Ti faccio vedere di che pasta sono fatto!") e non l'uccisione ("Ti strappo gli occhi, ti mangio le viscere e se mi va, uso il tuo mignolo come stuzzicadenti").
Praticare AM non significa essere degli assassini, ma praticare tenendo conto di variabili (differenze di peso, di numero di avversari, e tutto quello che ho descritto nel mio post di prima) che in un contesto sportivo posso (e "devo") ignorare.
Semplicemente questo. La stessa Muay Thai può essere praticata con un'ottica marziale tradizionale o con un ottica sportiva (e a quel punto bisognerebbe chiedersi "con che regolamento?"). Ma sempre di MT si tratta!