L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC

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Offline Kufù

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #615 on: November 17, 2011, 14:46:10 pm »
+1
Io non vedo "istinto barricadero".
E' solo che non riesco a capire come si possa sostenere che l'impostazione non cambia radicalmente dal ring a situazioni di combattimento fuori da esso.

no, non negarlo, le barricate tra la nostra opinione e la loro ci sono, ma a loro non piacciono, quindi saluti
Giovane furbino io rispondo agli uomini di paglia con gli uomini di paglia, per il sano principio di non sprecare energie inutili. Nel senso che la puzza di sviamento la sento a km, specie perche' ci conosciamo da un sacco e non spreco energie quando fai le nubi d'inchiostro.

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Offline Saburo Sakai

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #616 on: November 17, 2011, 14:50:51 pm »
0
E' solo che non riesco a capire come si possa sostenere che l'impostazione non cambia radicalmente dal ring a situazioni di combattimento fuori da esso.

Forse (e ti prego di non leggerla come offesa) perché hai praticato solo arti marziali provenienti da una certa area geografica? :)

Nono, quale offesa, figurati !

Sono aperto a rivedere le mie posizioni, però così, solo a parole, non riesco a rendermene conto.

Hai qualcosa di Krabi Krabong (o qualche AM che tu ritenga potersi trasporre direttamente su un ring) da farmi vedere ?

Magari vediamo di analizzarla insieme...
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Joker

Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #617 on: November 17, 2011, 14:51:37 pm »
+2
E' solo che non riesco a capire come si possa sostenere che l'impostazione non cambia radicalmente dal ring a situazioni di combattimento fuori da esso.

Forse (e ti prego di non leggerla come offesa) perché hai praticato solo arti marziali provenienti da una certa area geografica? :)

Io nelle ultime 30 pagine mi sono fatto questa idea: per quanto possiamo fare ricerche su libri, internet e parlare qui sui forum, le nostre esperienze di pratica hanno un'influenza determinante sulle nostre idee. Più di ogni altro fattore.  :)

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #618 on: November 17, 2011, 14:53:36 pm »
0
Io credo che se un pugno o un calcio o una proiezione o una leva funzionano sul tatami (o in gara) con un compagno non collaborativo mica devono essere stravolte ma solo adattate alla DP e alla situazione   ;)
« Last Edit: November 17, 2011, 14:55:56 pm by giorgia (Zia Illusa) »
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Shurei-Kan

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #619 on: November 17, 2011, 14:55:21 pm »
+3
Santa pazienza che arrovellamenti......

Non mi frega un azzo come si chiama quello che pratico, a quale categoria appartiene e cosa ne pensate voi....

Io la ADORO!!!!  :-*


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Offline Paguro49

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #620 on: November 17, 2011, 14:58:28 pm »
+2
Io non vedo "istinto barricadero".

E' solo che non riesco a capire come si possa sostenere che l'impostazione non cambia radicalmente dal ring a situazioni di combattimento fuori da esso.
Prendo spunto da qui e provo a dirla un pochino più seriamente.
L'impostazione cambia eccome, cambia per forza di cose, i sentimenti cambiano, le circostanze, la consapevolezza, l'aver scelto o meno di trovarsi in quella situazione.......
Questo però accade a prescindere che si parli di una cosa o dell'altra, accade per il pugile come per il Karateka.
Nelle Arti Marziali esiste una componente culturale affascinante, che si può approfondire o snobbare, a seconda di quello che si va cercando.
Per certi versi, il codice etico del Pugilato non è così distante.
Ci sono aspetti legati alla ritualità, allo shintoismo o al buddismo, aspetti che non dovrebbero inficiare la pratica, spesso aspetti che dovrebbero essere "conseguenza esperienziale della pratica".
Questa parte è spesso causa di degenerazioni, nel senso che va benissimo se è realmente "vissuta" dal praticante, ma per gran parte dei praticanti, di fatto, è solo "interpretata", magari con molta convinzione, ma comunque una recita.
Questo toglie molto alla pratica.
Al di la di questo, rimane la fatidica "Marzialità", che non è parte di un programma o di una disciplina, è un modo di porsi, innanzitutto con se stessi, poi verso gli altri.
Rispetto alla Marzialità, ritengo che la ritualità delle AM, in qualche misura amplifichi certi atteggiamenti, favorendo una certa immedesimazione.
L'atto pratico poi, strada o ring che sia, a mio parere attiene ad altro, forse qualche decennio fa era ancora particolarmente marcata una certa impostazione, ma oggi non sono così sicuro che sia ancora così, magari può essere qualcosa che rimane impregnato di una componente nostalgica.
In ogni caso, penso che i più Marziali fra tutti, siano proprio quelli che provano, sperimentano, si confrontano, affascinati e rispettosi di qualsiasi differente approccio al combattimento e alla tecnica.
L'arrocco è di sicuro settario ma, a mio avviso, assai poco Marziale.


P.S.
Se qualcuno ha capito cosa ho scritto è pregato di spiegarmelo anche in PM grazie :gh: :gh: :gh: :gh:
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline Darth Dorgius

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #621 on: November 17, 2011, 15:00:24 pm »
0
Sono aperto a rivedere le mie posizioni, però così, solo a parole, non riesco a rendermene conto.

Si, alla fine è difficile "parlarne"... :)

Hai qualcosa di Krabi Krabong (o qualche AM che tu ritenga potersi trasporre direttamente su un ring) da farmi vedere ?

Io direi che si potrebbe anche considerare il pugilato, come punto di partenza per capire... È abbastanza comune a tutti e di esempi su youtube ce ne sono parecchi.

Facciamo qui o chiediamo a giorgia di spinoffare? XD
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #622 on: November 17, 2011, 15:02:39 pm »
0
Facciamo qui o chiediamo a giorgia di spinoffare? XD

 :sur:  :sur:  :spruzz:  :spruzz:
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Offline Gelo - Killer Whale is back!

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #623 on: November 17, 2011, 15:07:01 pm »
0
Sorry, questo riassunto serve solo a riportarci al punto iniziale, quindi direi che abbiamo sprecato 40 pagine di discussione.

No: il testo è cambiato radicalmente... Rileggi!

Quindi, in definitiva, puoi darmi una risposta più oggettiva?

Non hai letto né l'inizio del thread né il mio messaggio prima di questo, ammetti. :dis:

Sì, meccanico, ma il succo è sempre quello.

A dire il vero ho letto entrambi, ma in confronto all'intera discussione, avrei bisogno di un sunto standard e chiaro.
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
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Cit - Le Crociate (Kingdom Of Heaven)

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Offline Saburo Sakai

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #624 on: November 17, 2011, 15:15:36 pm »
+1
Io direi che si potrebbe anche considerare il pugilato, come punto di partenza per capire... È abbastanza comune a tutti e di esempi su youtube ce ne sono parecchi.

Il pugilato è un bell'esempio.

Gira sempre un video di un tizio che ne stende diversi che gli arrivano addosso in sequenza, in maniera piuttosto cialtrona.

Ciò tuttavia non toglie che la disciplina in sé non sia strutturata per uno scontro fuori dal ring, ma che quel tizio sia riuscito a trovare in quella particolare situazione il modo di inserire la sua pratica.

L'uso dei soli pugni (tra l'altro "a chiudere", con la caratteristica postura che ne deriva) non è sufficiente per dire di affrontare al meglio la più ampia casistica possibile.

Ciò vuol dire che un pugile tirerà dei bei pugni sia dentro che fuori dal ring, ma nel caso in cui l'uso dei pugni non sia sufficiente non avrà studiato nella sua disciplina qualcosa che gli permetta di adattarsi a tale situazione.

Ovviamente secondo me.  :)
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Offline Darth Dorgius

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #625 on: November 17, 2011, 15:27:45 pm »
0
Ciò vuol dire che un pugile tirerà dei bei pugni sia dentro che fuori dal ring, ma nel caso in cui l'uso dei pugni non sia sufficiente non avrà studiato nella sua disciplina qualcosa che gli permetta di adattarsi a tale situazione.

Questo è vero e sacrosanto. Il punto è infatti questo: il pugilato ti insegna il modo di muoverti perché tu abbia la possibilità di "sbrigare" lo scontro utilizzando solo i pugni. Sia che qualcuno ti attacchi armato, sia che chi ti attacca vuole lottare, sia che siano in tanti[1].

A questo punto mi chiedo (e sono sicuro che la domanda te l'ha già fatta qualcuno): reputi arti marziali solo quelle discipline che studiano, per ogni possibile situazione, anche l'insieme tecnico proprio di quella situazione? Ovvero: devo studiare lotta perché uno può lottare, devo saper combattere armato perché un può avere l'arma?

Perché in questo caso mi sa che il numero arti marziali (che seguono quest'ottica) sia veramente ridotto...
 1. I motivi di questa scelta hanno un senso strategico definito.
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Offline Saburo Sakai

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #626 on: November 17, 2011, 15:44:16 pm »
+1
Ciò vuol dire che un pugile tirerà dei bei pugni sia dentro che fuori dal ring, ma nel caso in cui l'uso dei pugni non sia sufficiente non avrà studiato nella sua disciplina qualcosa che gli permetta di adattarsi a tale situazione.

Questo è vero e sacrosanto. Il punto è infatti questo: il pugilato ti insegna il modo di muoverti perché tu abbia la possibilità di "sbrigare" lo scontro utilizzando solo i pugni. Sia che qualcuno ti attacchi armato, sia che chi ti attacca vuole lottare, sia che siano in tanti[1].

A questo punto mi chiedo (e sono sicuro che la domanda te l'ha già fatta qualcuno): reputi arti marziali solo quelle discipline che studiano, per ogni possibile situazione, anche l'insieme tecnico proprio di quella situazione? Ovvero: devo studiare lotta perché uno può lottare, devo saper combattere armato perché un può avere l'arma?

Perché in questo caso mi sa che il numero arti marziali (che seguono quest'ottica) sia veramente ridotto...
 1. I motivi di questa scelta hanno un senso strategico definito.

Io sostengo che "Marziale" non sia una disciplina, ma un approccio allo scontro che può essere messo in atto da varie discipline ma non certo da tutte.

Dubito che con "i soli pugni" si possa risolvere un'ampia  casistica di scontri... e soprattutto dubito che si possa farlo con la stessa impostazione con cui si affronta un avversario con protezioni e con contesto regolamentato !

Apriremmo qui un mondo contenente un riassunto del 70 % delle discussioni presenti sul forum negli ultimi due anni...

Ma o io non sto capendo, o mi sto ripetendo... sbaglio ?   :-[
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Offline Darth Dorgius

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #627 on: November 17, 2011, 15:49:09 pm »
0
Io sostengo che "Marziale" non sia una disciplina, ma un approccio allo scontro che può essere messo in atto da varie discipline ma non certo da tutte.

Sono anchì'io di quest'avviso. La disciplina è uno strumento (tecnico / strategico), che però prende vita solamente con l'intenzione del praticante.

Dubito che con "i soli pugni" si possa risolvere un'ampia  casistica di scontri... e soprattutto dubito che si possa farlo con la stessa impostazione con cui si affronta un avversario con protezioni e con contesto regolamentato !

È un discorso di strategie e di "statistica / economia". Intendo dire: se con un sistema coerente ti bastano 3 pugni e buoni spostamenti di base per risolvere la maggior parte delle situazioni, perché concentrarsi anche su altro, quando concentrandomi solo su queste cose posso eccellere e quindi avere più chances?


Apriremmo qui un mondo contenente un riassunto del 70 % delle discussioni presenti sul forum negli ultimi due anni...

Ma o io non sto capendo, o mi sto ripetendo... sbaglio ?   :-[

Non credo.

Sinceramente, mi pare che a piccoli passi stiamo trovando un incontro. :)
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Offline Saburo Sakai

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #628 on: November 17, 2011, 16:00:29 pm »
0
È un discorso di strategie e di "statistica / economia". Intendo dire: se con un sistema coerente ti bastano 3 pugni e buoni spostamenti di base per risolvere la maggior parte delle situazioni, perché concentrarsi anche su altro, quando concentrandomi solo su queste cose posso eccellere e quindi avere più chances?

 :)

Interessante riflessione.

Però eccellere in una cosa ed essere assolutamente sprovvisti in molte altre fa sì che ti vada bene fin quando lo scontro può essere ricondotto al terreno più congeniale. Al di fuori di quello il rischio è altissimo !

Per questo credo che una buona impostazione "Marziale" abbia delle peculiarità (lo striking, per fare l'esempio più classico) ma che non abbia nel complesso eccessive zone d'ombra tali da lasciare il praticante "in braghe di tela" qualora la sitauzione fuoriesca dal suo campo di specialità.
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Offline Darth Dorgius

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #629 on: November 17, 2011, 16:07:56 pm »
+1
Però eccellere in una cosa ed essere assolutamente sprovvisti in molte altre fa sì che ti vada bene fin quando lo scontro può essere ricondotto al terreno più congeniale. Al di fuori di quello il rischio è altissimo !

Certo! Infatti a quel punto è una questione di "scelte"...

Ti potrei fare anche l'esempio del krabi krabong: noi praticamente prendiamo in considerazione solo alcune possibilità di colpo, se prendiamo le spade singole, e ci concentriamo solo su questi. Perché statisticamente sono i più frequenti e gli altri riesci comunque a gestirli utilizzando le stesse tecniche. È chiaro che però avrei uno svantaggio in un confronto con un praticante di kali che invece ha la mia stessa abilità, ma allenata su più tecniche (ovviamente in più tempo).

Però è una scelta precisa: il tempo a disposizione è sempre quello, e devo scegliere se allenare un po' tutto per aumentare la mia abilità in più campi più lentamente, oppure se prendere solo qualcosa e ottenere risultati ben superiori nello stesso tempo, tralasciando altro.

Per questo credo che una buona impostazione "Marziale" abbia delle peculiarità (lo striking, per fare l'esempio più classico) ma che non abbia nel complesso eccessive zone d'ombra tali da lasciare il praticante "in braghe di tela" qualora la sitauzione fuoriesca dal suo campo di specialità.

Si, ho capito che tu intendi "marzialità" come "globalità". :)
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.