Ar.Ma.

Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Yoga/QiGong => Topic started by: Bingo Bongo on October 22, 2013, 22:05:02 pm

Title: Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on October 22, 2013, 22:05:02 pm
Voglio con questo topic creare uno spazio di condivisione con tutti i praticanti che come me amano fare esercizi, che pur comprendendo in molti casi una componente fisica come lo hatha yoga, il taiji, il qi qong, lo zen,  ecc.., hanno una spiccata tendenza all'introspezione e alla meditazione e che richiedono quelle qualità che prima di essere anche qualità fisiche sono qualità mentali come la capacità di rilassare il corpo, la leggerezza, la compostezza, l'attenzione, la concentrazione, la memoria, ecc...

Questo perché sembra che i palestroidi siano tutto loro con la ghisa, il sudore e il ritmo cardiaco accelerato :)

Ma io sono convinto, assolutamente convinto, che il lavoro "interno" non solo faccia sentire meglio, ma faccia realmente stare meglio. Fisicamente e mentalmente. Per la respirazione, per le articolazioni, per la mobilità delle anche, per la flessuosità della spina dorsale. Per l'equilibrio.
Per tutte le quelle qualità che ho già elencato. Ma aggiungo ancora la consapevolezza del proprio corpo e del proprio "stato d'animo" fin nei minimi dettagli.
Scelgo questa sezione perché, pur ritenendo che se si sta meglio si combatte meglio, non mi interessa l'aspetto marziale o le tecniche marziali o direttamente funzionali alle tecniche da combattimento di una qualsivoglia disciplina.
Mi interessa quello che si può praticare con calma e che senza calma non può essere praticato. Magari nel silenzio e nella luce soffusa di una stanza. Magari mezz'ora prima di andare a dormire e sentirsi felici di averlo fatto. Perché le sensazioni restituire dagli esercizi interni, per me, sono uniche nel loro genere. Non è questione di meglio o peggio. Non solo perché il meglio e il peggio non sempre e soltanto misurabile in termini fisici obiettivi, ma spesso lo è in termini psicologici e soggetti, ma il tema è sarebbe molto ampio e non è di questo che voglio discutere.
Voglio solo un posto dove condividere le nostre routine di pratica interna sia quando si ha poco tempo sia quando se ne a tanto.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Zìxué on October 23, 2013, 00:04:11 am
Mi piace. :thsit:

Due osservazioni.
sia quando si ha poco tempo sia quando se ne a tanto.
Il tempo non lo si ha mai. Perciò spesso bisogna prenderselo.

quello che si può praticare con calma e che senza calma non può essere praticato
Come per il tempo, la calma a volte è "merce" rara. Per questo praticare qualcosa che "si può praticare con calma e senza calma non può essere praticato" può essere un metodo per riappropriarsi del necessario stato di calma.

Sembra tautologico e perciò paradossale, ma è un po' come applicare il detto "Quando hai fretta siedi e rifletti".

Per questo, per me, lo zhanzhuang è diventato pratica quotidiana, in qualunque momento della giornata, che sia durante il tempo "dedicato a" o anche solo per i pochi secondi che riesco a trovare qua e là durante la routine delle attività giornaliere.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on October 23, 2013, 20:52:32 pm
Credo che l'importante sia proprio rendere la pratica quotidiana, in ogni gesto, quaqndo cammino, quando aspetto l'autobus, quando leggo il giornale. Un po come spiega Lam Kam-Chuen nei suoi libri di ZZ. Ritagliare 1 o 2 ore a settimana per praticare intensamente e' piu che sufficiente se c'e' una pratica giornaliera di questo tipo.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on October 24, 2013, 23:26:02 pm
sessione a breve che farò di una 30ina di minuti:

posizione di equilibrio (prathanasana)
posizione dell'albero
bozzolo di seta "sbagliato" (free style, ma rispettandone i principi)
posizione dell'eroe (virasana)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on October 30, 2013, 12:21:20 pm
Ieri sera grande godimento.

posizione dell'albero
bozzolo di seta
esercizi di mobilità articolare un pò systema un pò quelli che faceva gracie
shadow boxe molto lento
posizione dell'eroe



Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on October 30, 2013, 22:46:08 pm
Avendo fatto il culo alle gambe fra un'oretta:

10 min bozzolo, molto rilassato, molto lento, molto coordinato, molto compatto
15 min posizione del loto

Nella posizione del loto oltre alla respirazione farò alcuni esercizi per gli occhi la cui mobilità quotidiana è davvero limitata causa lavoro davanti a PC.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on October 30, 2013, 22:50:54 pm
Io mi sparo 10 minuti di bhastrika leggeri leggeri, seguiti da 10 minudi di respirazione cubica 6x6, per poi chiudere serata con altri 20 minuti di vipassana.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on October 30, 2013, 23:07:28 pm
Sapevo che prima o poi l'impronta del professionista sarebbe venuta fuori.
Dobbiamo approfondire il vippasana che leggo su wiki essere "meditazione di visione penetrativa" (insight meditation).
Anche sulla respirazione cubica. Il bhastrika invece lo pratico anch'io.

Più avanti, è un pò lunghetta la faccenda, ti dirò qual è il mio obiettivo. Motivo per cui mi interessa tutto ciò che a che fare con la meditazione in particolare quella che stimola le immagini...

Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on October 31, 2013, 01:23:30 am
 :D macche' uso la respirazione per fare la meditazione da seduto che altrimenti diviene molto difficile, soprattutto la mattina, ma anche quando sono stanco la sera

La cubica la uso per riportare il ritmo rilassato al respiro, dopo averlo alterato con bhastrika, in modo forzato per poi lasciarlo andare naturalmente. A quel punto fare vipassana diventa piu facile, altrimenti rischio di fare 20 minuti di cazzeggio mentale saltando tra discorsi nella testa e seghe mentale accellerate.

Circa 4 anni fa ho fatto un corso di raja yoga dove si aumentava pian piano la cubica. Il maestro faceva cicli di 20x20, robe da pazzi. Se proprio la vuoi fare parti con cicli bassi, e sali molto ma molto gradualmente. Non so quanto sia salutare fare robe esagerate tipo 20x20 e non so i rischi che si possono correre, quindi lungi da me il consigliare la respirazione cubica, ma anche bhastrika che e' comunque molto potente se fatta in un certo modo.   

Per quanto riguarda vipassana, il termine raccoglie diversi metodi dal body-scan, alla mindfulness, ad una meditazione piu cognitiva. Lo stesso ZZ secondo me e' una forma di vipassana se fatto in un certo modo, perche il primo scopo di questo tipo di qigong e' la consapevolezza corporea, il sentire il corpo, se e' dritto, se e' storto, se c'e' tensione, se ci sono blocchi, se c'e' scorrimento.. basta sentire e poi tutto avviene da solo.

No visualizzazzioni.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on November 06, 2013, 13:51:30 pm
Non so se vale, nel caso mi scuso per l'intrusione.
A fine di ogni allenamento faccio una piccola seduta di zazen. Ho iniziato con poco e man mano aumento per abituarmi anche a tenere una posizione che, sarà il peso, sarà la conformazione, mi rende ancora piuttosto sofferenti le caviglie.
Tengo a mente il conto dei secondi e mi concentro sul respiro. Ieri è successa una cosa interessante, tra circa i 20  e i 45" ho avuto una specie di blackout, nel senso che, nonostante il conteggio sia andato avanti, è come se in quel lasso di tempo fossi totalmente incosciente. In sostanza è come se fossi saltato direttamente da 20 a 45.
Sensazione molto piacevole :thsit:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 06, 2013, 18:38:20 pm
Secondo me  :halo: questo vuol dire che stavi viaggiando con la testa, dormendo, il contrario di presenza. Questo spiega il passaggio da 20 a 45 senza neanche accorgertene.

Purtroppo porre attenzione non e' piacevole, e il cervello fara di tutto per impedirlo. Sei tu che devi disciplinarlo, e comandare in modo volontrario le attivita' che vuoi fargli fare.

Quando stai seduto le prime volte viaggi di brutto e magari te ne accorgi dopo 20 minuti quando la meditazione e' gia finita  :dis:

E anche se riesci a mantenere il conto, questo non significa che non stai dormendo. Il lavoro di contare puo essere fatto in multitasking, nel senso che fin che conti pensi ai caxxi tuoi.

Prova a contare in inglese, o in una lingua che non e' la tua. O prova a contare alla rovescia da 673, ripartendo da capo ogni volota che perdi il conto.

Sui conteggi dei respiri i buddisti hanno sviluppato tutta una serie di tecniche per non cadere preda del multitasking. Ci sono diversi libri che parlano di queste tecniche.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on November 06, 2013, 18:40:11 pm
Utilissimo, grazie. Approfondirò la cosa :thsit:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 06, 2013, 19:14:11 pm
Per lo zen mi piacciono molto i libri di Thich Nhat Hanh  ;)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on November 06, 2013, 21:33:34 pm
Nella bibliografia di Wiki mi pare che, a giudicare dal titolo, "Il miracolo della presenza mentale - Un manuale di meditazione (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1992, The Miracle of Mindfulness)", potrebbe essere un punto di partenza interessante considerato il consiglio che mi hai dato. Che ne pensi?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 06, 2013, 22:04:00 pm
Si si, mi pare che nel libro ci siano anche consigli su come assecondare il movimento diaframmatico nella respirazione naturale. Il che non e' affatto una cosa immediata.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on November 06, 2013, 22:35:33 pm
OK, adesso so da dove iniziare per una pratica un po' più ragionata :om:
Dalla prossima seduta inizierò con il conteggio dei respiri basilare, uno per ogni inspirazione ed uno per ogni espirazione, e farò in modo di non contare in modo automatico e di cercare sempre la presenza.
Immagino che ci vorrà tempo per ottenere qualcosa ma non ho fretta. Grazie ancora :)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 06, 2013, 23:06:31 pm
Figurati, la meditazione e' una delle pratiche piu difficili da capire proprio per la sua natura soggettiva. Ti posso dare qualche dritta che e' frutto della mia esperienza personale, e di quello che ho letto qua e la.

Il conteggio dei respiri e' un aiuto, una spintina che puoi usare i primi minuti di anapanasati (mindfulness of breathing). Serve per tornare con i piedi per terra, ad inizio meditazione.

Inizialmente lo puoi protrarre un po piu a lungo, ma idealmente si tratta di pochi minuti (5 massimo 10).

Se non ti vuoi perdere nel multitasking allora devi usare dei conteggi ciclici, come contare fino a 10 e poi tornare indietro. Oppure dei conteggi piu difficili come il conto alla rovescia partendo da numeri alti, o il conteggio in una lingua che conosci ma che non e' la tua, etc.. Attenzione pero' a non farlo diventare un lavoro cognitivo di matematica, deve permetterti un rilassamento mentale, ma allo steso tempo un certo coinvolgimento.

Se non usi conteggi ciclici o accorgimenti particolari difficilmente ti accorgerai del multitasking perche' quando sei in meditatizione non riesci a distinguere razionalmente la differenza tra realta' ed immaginazione, il che e' molto ma molto frustrante.

Possono capitare cose tipo meditare immaginando di meditare, o addirittura meditare immaginando di immaginare di meditare. O contare immaginando di contare, o contare immaginando di immaginare di contare senza per forza pensare ad altre cose, ma pur sempre di immaginazione si tratta.

Sembra impossibile da concepire, ma se continui ad insistere ti capitera', e sara' allora che inizierai a "capire". Cose che hai dato per socntato inizieranno a diventare un dubbio una dietro l'altra. E avrai un senso di incertezza che non avevi mai provato prima.

E spesso e' molto frustrante quando si torna giu, e ci si accorge della finzione delle cose, delle bugie che ci racconta la mente. Te ne accorgi soprattutto in relazione alle altre persone, e molti problemi grossi diventano insignificanti, il che sembra piacevole ma allo stesso tempo difficile da accettare.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on November 07, 2013, 12:42:34 pm
In merito al ZZ vorrei dare qualche suggerimento al fine di chiarire l'obiettivo dell'esercizio
e capire quando lo si sta eseguendo correttamente.
Per prima cosa lo ZZ non è un esercizio di resistenza. Lo ZZ è un esercizio di equilibrio.
Quando dico di equilibrio intendo proprio di equilibrio. Come la posizione dell'albero dello yoga.
Anzi, per capire quale sensazione posturale deve restituire lo ZZ la posizione dell'albero è un ottimo
esercizio propedeutico. Motivo per cui tipicamente anticipo lo ZZ con diversi minuti nella posizione dell'albero.
Quindi vediamo cosa succede nella posizione dell'albero.
Quello che succede è un costante decremento delle contrazioni muscolari del gluteo e/o della coscia e/o del piede e/o del tronco al fine di ridurre le correzioni posturali utili a non perdere la posizione. La posizione dell'albero è una posizione di unicità posturale. Non conta solo la gamba a terra. Conta tutto il corpo.
All'inizio il momento di equilibrio perfetto verrà raggiunto e perso immediatamente causando un altro giro di contrazioni fino a quando non si percepirà nuovamente il perfetto equilibrio posturale.
Ma c'è un problema: l'equilibri non è questione di centimetri, ma di millimetri. E basta respirare per spostare il baricentro un millimetro più in la. Quindi quello che succede è che la respirazione e l'equilibrio vanno di pari passo. Non bisogna rimanere immobili. Quello che bisogna evitare di fare è contrarre i muscoli per recuperare il movimento. Quindi la respirazione, per quanto poco evidente esteriormente, interiormente impatta sull'equilibrio.
Significa che la respirazione comporta movimenti millimetrici, non contrazioni muscolari, di tutta la struttura  contemporaneamente.
Esattamente come una pianta che si inclina a causa del vento per poi riprendere la propria posizione. Invece del vento è il respiro.
E quindi fondamentale assecondare e non correggere con contrazioni muscolari questo movimento millimetrico dovuto alla respirazione.
Non si è immobili. Non siamo come quei sassi che alcuni mettono in equilibrio su altri sassi. Noi respiriamo.
Certamente uno degli obiettivi è lavorare sulla respirazione in modo da renderla uniforme, profonda e lenta. In modo che il controllo del respiro permetta il controllo dell'equilibrio. Ma questo è già un lavoro successivo.
Il primo passo è assecondare il respiro per assecondare l'equilibrio.
Con la gamba sinistra faccio ancora piccole correzioni. Con la gamba destra invece il mio piede è fermo, stabile e radicato come le radici di un albero, ma il corpo, anche se da fuori sembra immobile, si muove. Il baricentro si sposta, millimetricamente, col respiro, ma l'equilibrio è costante durante la fase di inspirazione e di espirazione perché non lo contrasto nel tentativo di mantenere una posizione fissa. E deve essere così.
Zero contrazioni. Adesso la sensazione restituita è estremamente piacevole.
E il ritmo, dato dal respiro, permette di mantenere la posizione senza limiti di tempo.
Se una persona che sta bene di salute è una persona psico-fisicamente equilibrata allora allenare l'equilibrio psicofisico mi manterrà in salute.
Tutto qui il motivo per cui questi esercizi fanno bene alla saluta e fanno vivere meglio.
Bene, con lo ZZ è la stessa identica cosa. E' una posizione di equilibrio.

Avevo messo un "non" dove non ci voleva. Quindi ribadisco: "Il primo passo è assecondare il respiro per assecondare l'equilibrio."
Cioè non contrastare gli spostamenti del corpo, sempre come pezzo unico, che la respirazione provocherà.
Se si farà questo fin da subito si avranno i benefici di questo allenamento.
Quindi evitare di costringere il corpo all'immobilità. Solo i morti sono immobili.
Inoltre il ZZ deve servire a fortificare il nostro equilibrio per il resto del tempo e il resto del tempo respiriamo e ci muoviamo.
Bisogna anche evitare di cercare la simmetria a tutti i costi. Se c'è per natura ok. Altrimenti bisogna mettere le ossa in modo da non costringerle a una simmetria innaturale. La simmetria deve arrivare con altri esercizi, magari con le asana.
Io, per esempio, durante il ZZ devo tenere il ginocchio destro in una posizione leggermente diversa rispetto al sinistro. Perché non sono simmetrico. Questione di millimetri, ma che hanno una importanza macroscopica se si cerca la posizione di equilibrio perfetta.
Quindi mai forzare, ma trovare la posizione in modo naturale e assecondare.
Fare la posizione dell'albero.



Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 07, 2013, 15:21:40 pm
Grazie BB delel spiegazioni, devo ammettere che non avevo molto capito lo ZZ prima, nel senso che l'ho sempre inquadrato come esercizio mindfulness fine a se stesso, invece ha una componente di equilibrio sottovalutata. Credo che lo ZZ e la meditazione vipassana siano tra gli esercizi piu efficaci per sviluppare potere mentale e salute psicofisica.

Sti cinesi sono dei geni
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on November 07, 2013, 17:00:48 pm
Si. Considerando la semplicità della posizione è geniale perché, dimostrazioni a parte,  hanno fatto 1+1.
Se si allena lo "stare bene" si starà bene.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on November 07, 2013, 22:13:49 pm
Fra un'oretta:

10 min albero
15 min di bozzolo
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: gyria on November 08, 2013, 00:28:56 am
Pratico un esercizio di meditazione da circa 4 anni, un ora al giorno, a volte suddiviso in due sessioni. Un paio di settimane fa, credo che per la prima volta, non sia stato più un esercizio, ma meditazione vera e propria.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Ale_ale on November 08, 2013, 10:49:35 am
Interessante Bingo... ora sono curioso di cercarmi qualche bel video di ZZ  :)

Grazie BB delel spiegazioni, devo ammettere che non avevo molto capito lo ZZ prima, nel senso che l'ho sempre inquadrato come esercizio mindfulness fine a se stesso, invece ha una componente di equilibrio sottovalutata. Credo che lo ZZ e la meditazione vipassana siano tra gli esercizi piu efficaci per sviluppare potere mentale e salute psicofisica.

Sti cinesi sono dei geni

Curiosità, scusate l'OT, ma ricordo male o in passato non avevi una gran considerazione delle metodologie cinesi? le stai inquadrando in modo diverso?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 08, 2013, 13:38:07 pm
Ricordi bene. Diciamo che a livello marziale sono ancora convinto che ci siano un sacco di vacate negli stili cinesi, e che sia meglio guardare altrove se interessa quello. Ma anche per il discorso meditativo/curativo ci sono un sacco di fantasie che non servono a nulla. L'agopuntira stessa e' risultata essere una bufala clamorosa dal punto di vista scientifico che non funziona na cippa, se non per ingannare il corpo (e la mente) in caso di dolori, il che e' sicuramente meglio di prendere antidolorifici. Ma da li a dire che cura ce ne passa..

Pero' scremando per bene certi stili interni e certe pratiche di qigong/neigong si ottengono alcuni esercizi (e concetti) unici di quella cultura che funzionano per aumentare la propiocezione, la presenza mentale e il potere di concentrazione. E devo ammettere che pratiche tipo il ZZ sono molto ma molto potenti perche' il loro punto di forza sta nella semplicita' della tecnica che racchiude un training difficile da ottenere con altri metodi.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on November 14, 2013, 22:54:26 pm
Fra un'oretta:

7x7 min albero
15 min bozzolo

per l'albero posto questo video dove secondo me la posizione viene spiegata molto bene.
Notare inoltre la posizion dei gomiti che permettono di tenere le mani appoggiate al petto e notare il piede a terra rivolto in avanti, così come il ginocchio, e non verso l'esterno.
Lo so che vi rompo i coglioni con sto albero, ma è una posizione che ritengo fondamentale.
Fa stare davvero bene. Ed è un buon metro per capire quanto siamo rilassati e calmi mentalmente.

How to Do a Tree Pose (Vrksasana) | Yoga (https://www.youtube.com/watch?v=wdln9qWYloU#ws)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on November 17, 2013, 19:34:04 pm
Allora oggi mi ci sono messo per la prima volta tentando di seguire i tuoi consigli, DMG. Mi sono procurato il libro ma non l'ho ancora letto, probabilmente ci dedicherò il tempo necessario a dicembre che avrò un paio di giorni liberi.
Dopo la mia seduta di allenamento mi sono messo a gambe incrociate (non in seiza perchè ho una leggera distorsione alla caviglia) e ho potuto vedere per la prima volta in vita mia un piede (quello a posto ovviamente) che va sopra la coscia opposta. Non si può parlare ancora di mezzo loto perchè non riesco ancora a rilassare per bene le gambe e le ginocchia rimangono un po' sollevate, ma comunque questo è già un successo, visto che finora non sono mai riuscito a schiodare nemmeno uno dei due piedi da terra. Penso che insisterò...
Ho contato in giapponese, ho cercato di non perdere la presenza nemmeno per un secondo e ho fatto due cicli uno da 30 e uno da 45 (non secondi ma conteggio, non so se più lento o veloce dell'orologio. Non so esattamente cosa sono riuscito a ottenere, ma quel che è certo è che mi sentivo parecchio... stanco, anche solo dopo periodi così brevi. Una volta riaperi gli occhi (li tengo socchiusi e fisso il pavimento poco più avanti a me) questa stanchezza si è velocemente dissipata.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on November 17, 2013, 22:41:04 pm
Io nella posizione del loto o dell'eroe durante la meditazione o il semplice lavoro di distacco dal pensiero mantengo un certo atteggiamento di "sorriso interiore" senza effettivamente sorridere esteriormente. Almeno non in modo evidente.
Questo atteggiamento perché veniva suggerito in un libro, che lessi molto hanni fa, come questo modo un pò "sornione" appartenesse allo stesso buddha.

Comunque fra un pò:

20 min di ssc
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 17, 2013, 23:04:42 pm
Contare in jappo ti aiuta ad evitare il multitasking, bene. Siediti comodo su una sedia e tieni collo e testa dritti senza irrigidire, presente ma rilassato, fiero. Fai sessioni brevi e spesso inizialmente, tipo 5 minuti per 3 volte al giorno. Piano piano aumenti il tempo e riduci le sessioni tipo 20 min 2 volte al giorno. Più che sufficiente per una persona che lavora per toccare con mano cambiamenti. Poi magari ogni tanto quando ti senti in vena fai na sessione di 40-60min (tipo na volta ogni 2 settimane), dopo che hai un bel po' di pratica alle spalle. Praticare dopo attività fisica è più facile, quindi all'inizio questo può aiutare parecchio. Buona pratica.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 17, 2013, 23:05:04 pm


Prova a contare in inglese, o in una lingua che non e' la tua. O prova a contare alla rovescia da 673, ripartendo da capo ogni volota che perdi il conto.

Sui conteggi dei respiri i buddisti hanno sviluppato tutta una serie di tecniche per non cadere preda del multitasking. Ci sono diversi libri che parlano di queste tecniche.
Esatto.
Il "buddismo segreto" esoterico,che secondo diversi autori/praticanti,è assimilabile ad una pratica di Qi Gong,comprende esercizi sonori che obblighino all'attenzione.
Quando ne praticai qualcosa ci facevano "cantare" con i numeri giapponesi antichi(perchè quelli moderni li conoscevamo tutti),e ci consigliarono ogni tanto di variare contando in una qualche lingua straniera,magari anche al contrario.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 17, 2013, 23:06:32 pm
@Bingo Bongo:complimenti per la descrizione dell'esercizio dell'albero;ne hai dato (giustamente)solo la base,ma l'hai descritta chiaramente.
Buona pratica!
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 17, 2013, 23:15:25 pm
Per quanto mi riguarda comunque,oltre gli esercizi indiani(che già sono un mondo a se),pratico al mattino alcune forme di Qi Gong-Nei Gong di mobilizzazione del centro del corpo,della colonna,di rafforzamento della priocezione-coordinazione dei gruppi muscolo articolari.

Mi fanno sentire bene(livello benessere)e meglio(cioè sento più chiaramente e muovo più finemente il corpo).

Mi sembra di poter dire che questo si riperquote positivamente anche sulla lotta:sono più rilassato e quando voglio,più integro ed esplosivo.

Va da se che SOLO queste pratiche,senza il resto(esercizi indiani,preparazione del lottatore,etc)non sarebbero assolutamente sufficenti.
Però a me sono assolutamente utili:fanno parte del MIO training,ed hanno pari importanza del resto.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on November 17, 2013, 23:28:34 pm
Io sono assolutamente convinto che questi esercizi siano di grande beneficio alla pratica.
Dopo che pratico il zz o esercizi di yoga, ma sopratutto il bozzolo mi si aprono i polmoni in un modo che non trovo in nessun altro tipo di esercizio. E mi rendo conto della differenza fra questi esercizi principalmente qualitativi rispetto, per esempio, al salto della corda, che adoro, ma che rimane un esercizio principlamente quantitativo.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 17, 2013, 23:42:39 pm
Concordo.
Lotto,quindi capisco che il corpo va condizionato con sistemi atletici(recentemente e fortunatamente,ho inserito anche la pratica di esercizi circensi che fanno lavorare il corpo in maniera interessante e profonda con il proprio peso:utili e divertenti,il che non guasta),ma senza una fase introspettiva di lavoro fine,a me sembra che manchi sempre qualcosa.

La sensazione di "avere i piedi",il movimento e la consapevolezza di alcune giunture,certi lavori di connessione e coordinazione io li ho trovati solo nei lavori interni.
Se devo quindi pensare ad una pratica "completa",come prescindere da queste cose?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on November 18, 2013, 00:38:15 am
Contare in jappo ti aiuta ad evitare il multitasking, bene. Siediti comodo su una sedia e tieni collo e testa dritti senza irrigidire, presente ma rilassato, fiero. Fai sessioni brevi e spesso inizialmente, tipo 5 minuti per 3 volte al giorno. Piano piano aumenti il tempo e riduci le sessioni tipo 20 min 2 volte al giorno. Più che sufficiente per una persona che lavora per toccare con mano cambiamenti. Poi magari ogni tanto quando ti senti in vena fai na sessione di 40-60min (tipo na volta ogni 2 settimane), dopo che hai un bel po' di pratica alle spalle. Praticare dopo attività fisica è più facile, quindi all'inizio questo può aiutare parecchio. Buona pratica.
OK. Farò in modo da ritagliarmi questi spazietti ogni volta che posso, 5 minuti non si possono non trovare e ho certezza che con il tempo ne sentirò i benefici.
Come consiglia Cortobraccio varierò di tanto in tanto il conteggio in modo da non perdermici.
Però preferirei il pavimento (con tatami componibile sopra) alla sedia, sulle sedie ci sto già troppo tempo in ufficio XD So che mi ci posso abituare con un po' di impegno e più ci sto, anche nell'arco della singola seduta, e più inizio a sentirmi a mio agio.
Grazie ancora per le preziose dritte :om:

Sono fermamente convinto anch'io che, una volta scongiurata la pretesa di sostituirla, affiancare alla necessaria base fisica un corretto allenamento mentale e, a livello ancora più profondo, introspettivo, possa completare la pratica dare un valore aggiunto in termini di  performance e soprattutto di benessere.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 18, 2013, 01:43:00 am
Uno psichiatra che ho conosciuto lo ha battezzato breathing space, un ritaglio di pochi minuti per tornare dentro. I cinesi lo chiamano riportare giù lo shen, che magari rende più l'idea di una parte di noi che se ne esce e scappa verso le nuvole. I thai fanno l'esempio dellelefantiono che viene addestrato, e ogni volta che si allontana dobbiamo gentilmente riportarlo indietro. Eccetera eccetera eccetera

I motivi per cui farlo sono molti, e senza che te li dica li scoprirai relativamente in fretta se segui il programma rispettando i tuoi tempi di apprendimento. Fallo quante più volte riesci, anche da sdraiato prima di dormire, anche da appena svegliato nel letto, sul l'autobus, sul treno, fin che aspetti dal medico, quando fai la coda al supermercato (magari in quel caso Yiquan style con le mani in posizione cowboy)... Se approcci la pratica in sto modo costruisci minuti. E poi stare seduto 1 ora non ti pesa, e riesci pure a fare sessioni di parecchi minuti di intera presenza, dove la mente diventa one-pointed. E' una cosa molto buona che hai deciso di farlo dopo l'allenamento. Per me dopo attività fisica sono le sessioni più potenti.

Per la postura il mezzo loto è fantastico perché da una base più stabile di qualunque sedia, ma se la posizione non permette comodità, allineamento e rilassatezza usa la sedia che non cambia nulla a livello mentale.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on November 21, 2013, 22:49:15 pm
Che bella discussione che mi stavo perdendo! :sur:
In questo periodo di solito posso dedicare 10 minuti al mattino agli esercizi collegati agli stili cosiddetti "interni", perché mi sono cambiati parecchi orari e la sera preferisco altre tipologie di esercizi.
Comunque il lavoro varia: da esercizi di oscillazione per svegliare e attivare il corpo, molto presente il Zhang Zhuan del Dachengquan, di vario tipo alla forma di Taijiquan (o basi di Xingyi o Bagua). Una volta a settimana utilizzo un programma che mi è risultato molto utile, testandolo in una casa di riposo all'interno di un progetto con le educatrici di questa struttura, che stavo portando avanti come volontario (per ora è in pausa da qualche settimana, causa preparazione del mio trasloco... :dis:): si tratta di unire agli esercizi tipici di Yang Shen Yiquan (Yiquan per la salute) esercizi di auto-massaggio, sensibilizzazione, visualizzazione e respirazione. Con le persone in carrozzina si eseguivano da seduti, io li eseguo in piedi. Si tratta di una parte importante del mio allenamento, a cui sono molto legato e che (soprattutto il ZZ) mi ha dato molto in passato, anche se oggi penso non possa essere esclusiva.

Per la meditazione, il mio impegno è sempre a periodi, a corrente alternata: ne ho provati alcuni, tenendomi i più semplici. Ci sono stati periodi che la praticavo mezz'ora tutte le sere prima di andare a dormire, con risultati interessanti. Poi ho smesso, fondamentalmente per la mia incostanza o forse perché per ora preferisco il Ritsu Zen o altri esercizi (vedi sopra). Quest'estate ho avuto un periodo di "revival" meditativo, dovuto ad un week end in montagna, ospitato da amici che meditavano tre volte al giorno, oltre ad allenarsi negli stili interni. Tornato, avevo meditato più spesso, coinvolgendo anche un mio intelligente e aperto compagno di MMA (lui agonista) in una seduta di meditazione a casa mia. Ne era rimasto contento e curioso.

Magari, quando riuscirò ad intervenire ancora, proverò ad inserire qualche abbozzo di routine praticata in queste mattine.  :)   
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on November 21, 2013, 22:55:33 pm
Fra un'oretta:

7x7 min albero
15 min bozzolo

per l'albero posto questo video dove secondo me la posizione viene spiegata molto bene.
Notare inoltre la posizion dei gomiti che permettono di tenere le mani appoggiate al petto e notare il piede a terra rivolto in avanti, così come il ginocchio, e non verso l'esterno.
Lo so che vi rompo i coglioni con sto albero, ma è una posizione che ritengo fondamentale.
Fa stare davvero bene. Ed è un buon metro per capire quanto siamo rilassati e calmi mentalmente.

How to Do a Tree Pose (Vrksasana) | Yoga (https://www.youtube.com/watch?v=wdln9qWYloU#ws)
Come si procede gradualmente con questa posizione? Per quanto tempo si tiene? Grazie.  :thsit:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 22, 2013, 01:39:16 am
Takuan ricordo che dicesti tempo fa di aver passato esercizi di ZZ presi da libri di master Lam ad un paziente che era a letto immobile. Come si possono fare esercizi di ZZ a letto o comunque seduti in carrozzina? Come procede la didattica e come vengono aggiustati?

La posizione dell'albero la si tiene ad intervalli di 5 minuti "pressando il suolo" quindi leggera contrazione della gamba, ma non iperestenzione. Il mio maestro mi dice "Lock you knee before any standing position", che comunque vuol dire semplicemnte affondare l'alluce nel suolo, come se entrasse nel pavimento e quindi il ginocchio si innesca di conseguenza.

Ci sono esercizi piu avanzati per l'equilirio. Uno lo si fa andando in uno squat alto (senza sporgere il culo per intenderci) e poi una volta in posizione si solleva la gamba tesa quanto piu in alto possibile. Questa posizione la vedi fare a gamba di sostegno tesa nell'ashtanga (uttita hastapadangushthasana b), ma altri stili la tengono piegata in un modo molto particolare. Di solito quando ti insegnano lo squat in palestra ti dicono di non superare mai il piede con il profilo del ginoccchio. Qua lo scopo e' proprio quello di andare oltre per stirare l'angolo alla caviglia. Si scende poco, quello che si riesce senza andare a "sedersi" modalita' squat completo. Una volta in quella posizione si solleva la gamba tesa, e si tiene il peso uniformemente sul baricentro del corpo, senza andare completamente a spostarlo sulla gamba d'appoggio.

La posizione e' questa ma con il ginocchio d'appoggio piegato quanto il piu possibile senza sedersi in squat

(http://www.thesecretsofyoga.com/Photos/Ashtanga/Large/UTTHITA%20HASTA%20PADANGUSTHASANA%20D.jpg)

L'idea e' proprio quella di estendere l'angolo alla caviglia, che in teoria questa distenzione favorisce la circolazione pranica verso l'alto.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 22, 2013, 09:12:45 am
Takuan ricordo che dicesti tempo fa di aver passato esercizi di ZZ presi da libri di master Lam ad un paziente che era a letto immobile. Come si possono fare esercizi di ZZ a letto o comunque seduti in carrozzina? Come procede la didattica e come vengono aggiustati?

La posizione dell'albero la si tiene ad intervalli di 5 minuti "pressando il suolo" quindi leggera contrazione della gamba, ma non iperestenzione. Il mio maestro mi dice "Lock you knee before any standing position", che comunque vuol dire semplicemnte affondare l'alluce nel suolo, come se entrasse nel pavimento e quindi il ginocchio si innesca di conseguenza.

Ci sono esercizi piu avanzati per l'equilirio. Uno lo si fa andando in uno squat alto (senza sporgere il culo per intenderci) e poi una volta in posizione si solleva la gamba tesa quanto piu in alto possibile. Questa posizione la vedi fare a gamba di sostegno tesa nell'ashtanga (uttita hastapadangushthasana b), ma altri stili la tengono piegata in un modo molto particolare. Di solito quando ti insegnano lo squat in palestra ti dicono di non superare mai il piede con il profilo del ginoccchio. Qua lo scopo e' proprio quello di andare oltre per stirare l'angolo alla caviglia. Si scende poco, quello che si riesce senza andare a "sedersi" modalita' squat completo. Una volta in quella posizione si solleva la gamba tesa, e si tiene il peso uniformemente sul baricentro del corpo, senza andare completamente a spostarlo sulla gamba d'appoggio.

La posizione e' questa ma con il ginocchio d'appoggio piegato quanto il piu possibile senza sedersi in squat

(http://www.thesecretsofyoga.com/Photos/Ashtanga/Large/UTTHITA%20HASTA%20PADANGUSTHASANA%20D.jpg)

L'idea e' proprio quella di estendere l'angolo alla caviglia, che in teoria questa distenzione favorisce la circolazione pranica verso l'alto.
Ho colto il senso del lavoro,ma le mani dove vengono tenute?!?

Il radicamento è presente in molte culture come metodo di presa di coscienza corporea/mentale,sospetto che come al solito,a dispetto di rivendicazione paternità/influenze sugli altri,tutte le culture antiche abbiano "scoperto" l'importanza di queste pratiche.

Per intendersi,un po come le arti marziali:nessun popolo aveva bisogno di indiani o cinesi per capire che era possibile creare metodologie d'allenamento al combattimento.....tutti avevano i loro sistemi,popolari o elitari,ma c'erano,anche da noi.
Poi che tutti abbiano "rubacchiato" da tutti,è reale ed ovvio.......
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 22, 2013, 19:10:23 pm
Le mani tradizionalmente vanno ai fianchi, ma ho dei dubbi sull'origine della posizione perche' credo sia stata modificata in modalita' danza successivamente. Io le tengo modalita' ZZ (tenere la palla) in modo tale da rilassare le spalle con gomiti bassi e svuotare il petto (con le mani ai fianchi la posizione IMO non rilassa il petto bloccando il diaframma).

Sul discorso che fai delle culture hai colto in pieno. Ricordo la Scaravelli riportare addirittura analogie tra le posizioni yoga e le statue egizie sull''allineamento dato dall'angolo caviglia e da come ci sia una linea di congiunzione dal tallone alla punta della testa.

Credo ci sia un ragionamento comune a tutte le culture orientali dove se estendiamo quest'angolo aumentiamo in qualche modo l'allinemaneto, il radicamento e la salute.

(http://www.eorthopod.com/images/ContentImages/knee/knee_patellar_tendonitis/plantarflexion_dorsiflexion.jpg)

Questa distensione piu l'allungamento del muscolo psoas sono IMO fondamnetali per stabilita' in movimento dinamico ma anche potenza che parte dalle gambe.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on November 22, 2013, 20:14:35 pm
Takuan ricordo che dicesti tempo fa di aver passato esercizi di ZZ presi da libri di master Lam ad un paziente che era a letto immobile. Come si possono fare esercizi di ZZ a letto o comunque seduti in carrozzina? Come procede la didattica e come vengono aggiustati?

Ciao Machine,
si tratta di un uomo afflitto da ictus, che passava molti periodi a letto. Uno dei praticanti più entusiasti del gruppo citato sopra.
C'erano delle belle immagini di Li Jian Yu, di Yu Yongyang o dello stesso Lam Kam Chuen (allievo del dottor Yu), ma non le ho trovate purtroppo. Ecco quello che ho trovato:
(http://www.sifustevenwilliams.com/faq/zz/lyingdown.png)

(http://developyourenergy.net/wp-content/uploads/2010/12/chi-kung-modified.jpg)
Sia per le posizioni da seduti che da sdraiati, i principi generali della pratica sono gli stessi di quelle in piedi.


Posizioni da seduti: Non ci si appoggia, se si può (le persone in carrozzina non ce la fanno), lo schiena allo schienale, ma ci si siede sulla parte anteriore della sedia, tenendo così la schiena dritta e controllandone la postura. La posizione dei piedi, sempre alla medesima larghezza delle spalle, si adatta a quella delle mani come appoggio: per mani basse o altezza sterno, i piedi stanno completamente con la pianta appoggiata a terra; per le posizioni più alte (cheng bao o altre...) i talloni rimangono appoggiati e si sollevano le punte. Il collo si allunga e si distende verso l'alto.

Posizioni da sdraiati: molto simili come indicazioni. Sempre le gambe piegate: piedi appoggiati completamente a terra con posizioni basse, punte alzate nelle posizioni più alte. La schiena deve aderire completamente alla superficie su cui si è sdraiati (il pavimento o il terreno sarebbero la situazione ideale, ma va benissimo anche un letto con un cuscino appoggiato dietro la testa, che è la situazione più comune di pratica). Come per le altre posizioni (ma qui è più evidente), l'addome e il petto rientrano, espandendo la schiena. Il collo si allunga e si distende. Trovo molto utile immaginare (presa da una lezione di danza contemporanea) lo sprofondare nella sabbia per rilassarsi.


Prima e dopo: fare precedere e anche seguire la pratica da meditazione con occhi chiusi e mani sul dantien e allungamenti alternati punta e tallone per sciogliere la caviglia.

Anche Sun Koei Li aveva dedicato una buona parte del suo libro alle posizioni da sdraiato, anche se erano diverse da quelle dell'Yiquan in molti casi.
Io le eseguo principalmente quando sono costretto a letto con la febbre o comunque per problemi di malattia e trovo che aiutino il mio recupero, permettendo comunque di allenarmi in quelle condizioni. :thsit:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 23, 2013, 00:04:24 am


Sul discorso che fai delle culture hai colto in pieno. Ricordo la Scaravelli riportare addirittura analogie tra le posizioni yoga e le statue egizie sull''allineamento dato dall'angolo caviglia e da come ci sia una linea di congiunzione dal tallone alla punta della testa.

Credo ci sia un ragionamento comune a tutte le culture orientali dove se estendiamo quest'angolo aumentiamo in qualche modo l'allinemaneto, il radicamento e la salute.

(http://www.eorthopod.com/images/ContentImages/knee/knee_patellar_tendonitis/plantarflexion_dorsiflexion.jpg)

Questa distensione piu l'allungamento del muscolo psoas sono IMO fondamnetali per stabilita' in movimento dinamico ma anche potenza che parte dalle gambe.
Molto interessante,grazie.
Anche la questione degli allineamenti ha punti in comune con il lavoro cinese:fra le varie indicazioni c'è la trazione periferica congiunta di talloni,polsi,nuca,da allineare e distendere come preparazione imprescindibile al lavoro avanzato;ricordo alcune indicazioni in tal senso del recentemente defunto Yu Yong Nien,negli allenementi a casa sua a Pechino.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: kortobrakkio on November 23, 2013, 00:07:18 am


Anche Sun Koei Li aveva dedicato una buona parte del suo libro alle posizioni da sdraiato, anche se erano diverse da quelle dell'Yiquan in molti casi.
Io le eseguo principalmente quando sono costretto a letto con la febbre o comunque per problemi di malattia e trovo che aiutino il mio recupero, permettendo comunque di allenarmi in quelle condizioni. :thsit:
Muahuahua....... :sbav:
Giuramelo!
Giurami che quando sei malato ti spari lo ZZ disteso :om:

Sei un dannato pazzoide,Takuan XD
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on November 23, 2013, 03:34:42 am
Grazie TZ, quindi il training in questo caso (carrozina o letto) diventa piu improntato su consapevolezza corporea, mindfulness, che non fa su equilibrio (come diceva BB)?

Altra domanda:

Si puo partire subito con il ZZ (da in piedi per persone normali) o bisogna fare gli esercizi di riscaldamento come fa vedere master Lam?

E quando si finisce bisogna fare esercizi di chiusura o si puo finire la pratica li punto e basta?

Quanto tempo si rimane in una posizione? Quante se ne fanno in una sessione e quanto dura l'allenamento totale?

Si puo mantenere una posizione (e.g. sostenere la palla) per 30 minuti punto e basta?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on December 03, 2013, 22:17:07 pm
Esercizi di Energetica Yang 2010 Parte A (https://www.youtube.com/watch?v=t23aiDHKFXs#)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on December 13, 2013, 14:48:51 pm


Anche Sun Koei Li aveva dedicato una buona parte del suo libro alle posizioni da sdraiato, anche se erano diverse da quelle dell'Yiquan in molti casi.
Io le eseguo principalmente quando sono costretto a letto con la febbre o comunque per problemi di malattia e trovo che aiutino il mio recupero, permettendo comunque di allenarmi in quelle condizioni. :thsit:
Muahuahua....... :sbav:
Giuramelo!
Giurami che quando sei malato ti spari lo ZZ disteso :om:

Sei un dannato pazzoide,Takuan XD

Oh yeah... :sbav: :spruzz:
Quando mi sento debole per lungo tempo, inizio a deprimermi.

Grazie TZ, quindi il training in questo caso (carrozina o letto) diventa piu improntato su consapevolezza corporea, mindfulness, che non fa su equilibrio (come diceva BB)?

Altra domanda:

Si puo partire subito con il ZZ (da in piedi per persone normali) o bisogna fare gli esercizi di riscaldamento come fa vedere master Lam?

E quando si finisce bisogna fare esercizi di chiusura o si puo finire la pratica li punto e basta?

Quanto tempo si rimane in una posizione? Quante se ne fanno in una sessione e quanto dura l'allenamento totale?

Si puo mantenere una posizione (e.g. sostenere la palla) per 30 minuti punto e basta?
Per l'allenamento dipende da quanto tempo hai da dedicarvici. Comunque privilegia la gradualità: inizia con qualche minuto, poi aumenta progressivamente. 30 minuti è già un buon livello di partenza. Alcuni amano fare 2 o 3 ore al giorno: a mio parere, a parte sperimentazioni e periodi particolari, quando si raggiunge un buon livello, bastano 30 minuti.
Personalmente preferisco chiudere con esercizi di allungamento o di respirazione, ma ho provato a fare solo quello.
Eccoti intanto un video trovato da poco:

Yi Quan for handicapped (https://www.youtube.com/watch?v=1TmgMFGrDzY#ws)

Appena ho tempo, mi piacerebbe aprire un spin-off. E risponderti in maniera più approfondita. ;)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on December 13, 2013, 23:44:24 pm
Grazie della risposta Takuan, e bel video. Per ora sto facedo ZZ saltuariamente basandomi su quello che mi ha fatto fare Lam Kam, 3picchi a suo tempo, e quello che so da esperienza personale, ma mi chiedevo se si potesse tenere una sola posizone prolungata per 30 minuti invece di farne piu di una durante questo allenamento. Per allenare disciplina mentale e presenza lo trovo ottimo. 
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on December 19, 2013, 14:32:18 pm
Grazie della risposta Takuan, e bel video. Per ora sto facedo ZZ saltuariamente basandomi su quello che mi ha fatto fare Lam Kam, 3picchi a suo tempo, e quello che so da esperienza personale, ma mi chiedevo se si potesse tenere una sola posizone prolungata per 30 minuti invece di farne piu di una durante questo allenamento. Per allenare disciplina mentale e presenza lo trovo ottimo.

Si certamente. Anzi, sarebbe la cosa migliore: "meglio allenare molto il poco che poco il molto" (proverbio cinese). Spesso ci si disperde in troppe posizioni, anche se forse quell'atteggiamento ipotizzo sia utile ai principianti per avere un po' di varietà nell'allenamento e non stancarsi troppo. :)

P.S: ah, avevo aperto poi quello spin-off: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=16659.0 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=16659.0)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on December 24, 2013, 02:28:12 am
Mi piacerebbe avere qualche riscontro con chi pratica ZZ da tempo, soprattutto perche' vorrei capire se sto facendo cose giuste o no. Soprattutto su 2 punti:

Nel ZZ una cosa che mi viene spontanea fare e' fissare un punto, forse proprio perche' insistono su questo tipo di pratica (drishti ) nello yoga. L'uso di questo strumento mi permette di mantenere presenza perche' se guardo in giro mi perdo, e se chiudo gli occhi inizio a pensare, piu di quando sto seduto a meditare. Questo credo sia dovuto al fatto che e' talmente scomodo stare li fermi, in quella posizione, che per distrarmi dal dolore inizio a fantasticare. Fissate un punto o no voi? Se si riuscite amantenerlo per tutta la durata o no? 

Un secondo concetto che vorrei discutere e' la soglia del dolore. Non ho ancora capito il perche' ma mi succede (a volte) che raggiungo una soglia dove non sento piu nulla. Nel senso che fa male stare li, e vorrei muovermi, ma se resisto abbastanza a lungo, arrivo ad un punto dove non sento piu nulla e credo potrei star li per ore (credo, ma non ne sono sicuro). Purtroppo sta cosa non capita sempre. Ma non capisco come mai a volte sucede e a volte no. Ci sono dei "trucchetti" per farlo avvenire o no? Magari lo faccio senza nenache accorgermene, ma credo ci sia un modo per raggiungere questo stadio, e mi piacerebbe prorpio sapere come.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on January 03, 2014, 11:19:12 am
Personalmente divido la pratica del ZZ in diverse fasi o momenti.
La prima fase serve a trovare la miglior posizione possibile. In questa fase l'attenzione è verso l'interno. Il fuori non eseiste. Valuto e seleziono le sensazioni al fine di aggiustare la postura. Quando sono in equilibrio, tutte le tensioni inutili sono eliminate. Devo sentire sempre più la posizione delle ossa (motivo per cui consiglio posizione delle mani in zazen e braccia come a tenere una sfera) e sempre meno la contrazione muscolare.
A questo punto anch'io spesso concentro l'attenzione su un punto fisso. Ma poi torno a interiorizzare l'attenzione. In un ciclo continuo. Allora diventa netta la differenza fra il portare l'attenzione verso un punto esterno o verso l'interno.
Questo è un allenamento mentale importante per me. Perché è appunto un lavoro mentale. L'allenamento mi permette di controllare l'attenzione (ma leggi pure intenzione, con tutte le proprietà e conseguenze che il termine significa nelle pratiche interne).

Per quanto riguarda l'"orrizzonte degli eventi" oltre il quale non si sente più niente è, anche in questo caso, un risultato globale dato dagli aggiustamenti posturali e dalle sensazioni restituite.
Il ZZ è una posizione rilassata, ma non floscia. La postura deve restituire unicità e questa unicità posturare deve essere percepita e mantenuta.
Da dove quindi ricavo la forza per mantere a lungo la postura? Il meno possibile dalla contrazione muscolare e il più possible dalla gestione del ritorno che ho della pressione sul terreno. Pressione che aumenta, in sensazione, dal diminuire delle tensioni muscolari.

Secondo me devi avere in mente l'obiettivo: unicità posturale ed equilibrio ed aggiustare e chiederti se le sensazioni restituite sono di unicità posturale ed equilibrio. Quando ci sono queste 2 qualità allora puoi stare in ZZ a tempo indeterminato.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on January 13, 2014, 00:40:12 am
Cosa intendi per aggiustare in relazione alle sensazioni restituite di unicita'?
(il discorso dei feedback sull'equilibrio e' molto chiaro, ma con unicita' non capisco cosa intendi)

intanto ho trovato una serie di video sulla bioenergetica

Christoph Helferich - Exercise Class parte 1/4 (https://www.youtube.com/watch?v=7Mi64MOrUOU#)

e gli altri

Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Yuen-Ming on January 13, 2014, 04:49:50 am
Mi piacerebbe avere qualche riscontro con chi pratica ZZ da tempo, soprattutto perche' vorrei capire se sto facendo cose giuste o no.

Dhamma,

ZZ come tante altre cose della tradizione cinese non e' una pratica universalmente standard e scuole diverse l'approcciano con metodi anche opposti. Il mio consiglio e' di non prendere idee in giro ma di seguire UN SOLO METODO per evitare - al meglio - di perdere tempo

Saluti

EF
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on January 13, 2014, 15:13:06 pm
.... scuole diverse l'approcciano con metodi anche opposti.


 :o potresti fare un esempio YM

Il mio consiglio e' di non prendere idee in giro ma di seguire UN SOLO METODO per evitare - al meglio - di perdere tempo

Saluti

EF

Seguo il metodo il metodo "YiQuan" di Lam Kam, ma di dettagli ne vengono dati pochi. E stare li fermo senza avere precise spiegazioni fa passare la motivazione, a volte. Per esempio 3picchi mi aveva fatto fare una cosa nuova per me, come il dare piccole pulsioni con la pianta dei piedi, contraendo leggermente le dita.

Ricordo anni fa in un tuo post, parlasti di come il ZZ sia diverso nel taiji e che a diffeenza della pratica nell' YiQuan, nel taiji non si faccia proprio nulla, ma si cerchi "semplicemente" il rilassamento, quindi presumo occhi chiusi. La mia poca esperienza di ZZ mi fa capire che il metodo in se e' un esercizio di concentrazione e disciplina, non solo di rilassamento. Non molto diverso dallo yoga, nel senso che si cerca il rilassamento attraverso una concentrazione volontaria. 
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Yuen-Ming on January 21, 2014, 10:22:57 am
[ :o potresti fare un esempio YM

Ce ne sono a migliaia se vuoi, da occhi aperti / occhi chiusi a contrai, lavori coi muscoli (tendini) / non fai nulla. Se bastasse stare apparentemente fermi per identificare una pratica questa sarebbe sicuramente ben poca cosa

Quote
Seguo il metodo il metodo "YiQuan" di Lam Kam, ma di dettagli ne vengono dati pochi.

Se non hai fiducia nel metodo allora e' meglio che lo abbandoni per fare altro, non che cerchi di integrarlo. Se Lam non da dettagli significa che non servono, nel suo metodo, o che non sono necessari al tuo livello - in ogni caso risulta assurdo aggiungerceli dall'esterno.
Se invece nel metodo i dettagli ci sarebberio ma Lam non li conosce allora, come dicevo, bisogna abbandonare il maestro e cercarne un altro. Anche se poi, se Lam ti convince in quanto ha realizzato, significa che il suo metodo va bene (per te e per lui)

Quote
E stare li fermo senza avere precise spiegazioni fa passare la motivazione, a volte.

Beh, magari lo scopo e' proprio da cercare in questo "problema" no ? :P

Quote
Per esempio 3picchi mi aveva fatto fare una cosa nuova per me, come il dare piccole pulsioni con la pianta dei piedi, contraendo leggermente le dita.

Anche un bel pastello a cera in azzurro, se non hai quel colore tra le tue tempere, puo' sembrare una buona idea pero' escludo che tu ci tiri fuori una qualche pittura guardabile.
Poi chiaramente dipende sempre da quello che uno cerca e se basta divertirsi "creando" allora siamo d'accordo che basta che lo realizzi

Quote
Ricordo anni fa in un tuo post, parlasti di come il ZZ sia diverso nel taiji e che a diffeenza della pratica nell' YiQuan, nel taiji non si faccia proprio nulla, ma si cerchi "semplicemente" il rilassamento, quindi presumo occhi chiusi. La mia poca esperienza di ZZ mi fa capire che il metodo in se e' un esercizio di concentrazione e disciplina, non solo di rilassamento. Non molto diverso dallo yoga, nel senso che si cerca il rilassamento attraverso una concentrazione volontaria.

Lo ZZ, come tutte le altre pratiche, non e' diverso "tra Yiquan e Taiji" ma e' diverso tra "Taiji e Taiji" e tra "Yiquan ed Yiquan". Ognuno ha un suo metodo e di regola si segue un insegnante che ci piace in quanto a realizzazione, quindi non vedo che senso abbia non accettare poi quello che insegna.

YM
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on January 21, 2014, 10:42:44 am
Capisco e ti ringrazio della spiegazione. Il fatto di seguire un metodo ed un maestro basandosi sui risultati che ha ottenuto, quella che tu chiami realizzazione, è molto importante. Il come fare a capire il livello di questo maestro è tutta un'altra storia, perché non se ne vanno in giro con un manometro che indica il livello. Se parliamo di marzialita questi maestri non si danno allo sparring e non gareggiano in competizioni. Se parliamo di lavoro interno anche li non è facile capire a che livello sono e se il livello è frutto della pratica o no. Se sono estremamente rilassati per esempio, può darsi che lo fossero anche prima di iniziare.

Nello yoga è un po' più facile nel senso che certe posizioni richiedono un livello molto avanzato. Ma anche li non si sa bene se sia stato lo yoga a portarli li o altre condizioni tipo l'aver iniziato danza a 5 anni.

In poche parole credo che il 99% dei praticanti non conoscano il vero livello di realizzazione dei propri maestri, e spesso si fidano ingenuamente. Tu come fai a capire quanto il tuo maestro sia realizzato? il suo livello?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Yuen-Ming on January 21, 2014, 11:09:38 am
Quando parlo di livello di realizzazione mi riferisco naturalmente ad una sensazione soggettiva che riceviamo dalla persona che seguiamo e quello e' TUTTO cio' che ti serve. Quanto di quello che lui/lei e' come persona, in tutti i suoi aspetti, derivi dalla sua pratica e quanto sia personale non e' possibile saperlo ma e' comunque inutile perche' tu potresti essere in ogni caso 'naturalmente' meglio o peggio e neppure questo ti e' dato sapere oltre certi limiti.

Per questo dico: scegli un maestro che "ti piace" (se preferisci il termine rispetto a quello di realizzazione) e seguilo fidandoti di quello che ti insegna. Se dopo qualche anno non sei soddisfatto di quanto hai realizzato chiediti se ti sei impegnato a sufficienza, se la risposta e' positiva significa che hai scelto la persona 'sbagliata' (che non ti vuole o non sa insegnare) e quindi basta che ti rivolgi altrove.

E' tutto molto semplice :)

YM
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on January 21, 2014, 11:55:50 am
Valutando a pelle, master Lam mi pare una persona molto serena e piacevole. Quello che insegna, e come lo insegna, credo sia ancora piu soggettivo, e per me difficile da valutare, perche' non ho un metro di misura sufficente per giudicare. Se avessi 30 anni di qigong e stili cinesi interni alle spalle, magari farei meno fatica a cpaire, o magari no. Resta il fatto che ci sono persone piacevoli, a sensazione, che non sanno nulla di nulla in giro. Che opinione hai di master Lam?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Yuen-Ming on January 21, 2014, 13:49:43 pm
Valutando a pelle, master Lam mi pare una persona molto serena e piacevole. Quello che insegna, e come lo insegna, credo sia ancora piu soggettivo, e per me difficile da valutare, perche' non ho un metro di misura sufficente per giudicare. Se avessi 30 anni di qigong e stili cinesi interni alle spalle, magari farei meno fatica a cpaire, o magari no. Resta il fatto che ci sono persone piacevoli, a sensazione, che non sanno nulla di nulla in giro. Che opinione hai di master Lam?

Non lo conosco ma il mio giudizio varrebbe comunque soltanto per me :)
Se ti piace e ti pare "capace" in quello che fa basta seguire quello che ti insegna, impegnarsi al massimo e non preoccuparsi del resto

YM
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on January 29, 2014, 21:23:45 pm
Cosa intendi per aggiustare in relazione alle sensazioni restituite di unicita'?

Il corpo umano è un'entità biologica in grado di muovere, grazie alle articolazioni, muscoli e tendini, parti del proprio corpo in modo indipendente gli uni dagli altri.
Ecco, l'unicità, utile ai nostri scopi, è l'esatto contrario.
Se posso permettermi per prima cosa devi immaginare di essere una cosa sola.
L'unico modo di essere una cosa sola in movimento è far partire il movimento dal bacino e far seguire il resto. Non c'è altro modo. Il movimento parte dal centro e si ripercuote contemporanemante su tutto il corpo. Il centro si muove e il corpo segue. Come una catena.
Se fai gli esercizi di immobilità del ZZ allora la sensazione di unicità è restituita dal perfetto bilanciamento del peso. In questo caso equilibrio e unicità sono strettamente correlati. Quindi tutti gli aggiustamenti posturali devono rafforzare la sensazione di essere perfettamente bilanciati e in equilibrio. La sensazione di essere bilanciati e in equilibrio rafforza la sensazione di essere una cosa sola.
Naturalmente in movimento o in ZZ le regole posturali non cambiano.
Dal punto di vista prettamente fisico posso suggerire il solito esercizio che ho già menzionato: mani in posizione zazen tendo le ascelle a una distanza da pallina da tennis dal corpo. Studia questa posizione delle braccia. Vedrai che a un certo punto troverai la giusta posizione di posli, gomiti e spalla affinché le braccia "diventino" un pezzo unico. Bene, fatto questo devi fare la stessa cosa con il resto delle ossa.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on January 29, 2014, 21:37:19 pm
Per quanto riguarda il mio allenamento di stasera ho in agenda dai 20 ai 30 min di csc.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 10, 2014, 02:36:34 am
Ma dove cavole e' finito Bingobongo  ???

Comunque la pratica di sta sera:

Riscaldamento con l'esercizio servire il te 10 minuti

Bagua Teacups (https://www.youtube.com/watch?v=xoeFpsujqU4#)

Saluti al sole ashtanga con queste varianti specifiche per allungare la catena posteriore 20-30 minuti

Yoga Q&A | how to loosen up tight hamstrings (https://www.youtube.com/watch?v=6DECoZdT0TI#ws)

10 locust consecutive

Bikram Yoga Salabhasana Locust pose (https://www.youtube.com/watch?v=gCiSRVRHBSk#)

Preparazione inversioni 5 minuti

Preparing for Deep Backbends in Yoga with Kino MacGregor (https://www.youtube.com/watch?v=rb-7xkslkvg#ws)

Inversioni laterali leggere 10 minuti

Yoga Strength and Flexibility for Deeper Backbends with Kino MacGregor (https://www.youtube.com/watch?v=yMwI0DNl-5o#ws)

continue ...
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 10, 2014, 02:37:46 am
...

Inversioni profonde al mutro 10 minuti

Bikram Yoga Backbend Drill (https://www.youtube.com/watch?v=LR-6Xv7Z5w0#ws)

Lavoro sul bacino 10 minuti

Advanced butterfly with weights or sandbags for hip opening and back stretching (https://www.youtube.com/watch?v=ANglqsynqn8#ws)

continue ...
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 10, 2014, 02:39:35 am
...

ZZ rialssato di chiusura pratica 10 minuti

(http://www.taikiken.org/_wp_generated/wp1a0512b6_06.png)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Prototype 0 on March 13, 2014, 20:18:21 pm
A guardare yt ogni classe di yoga è composta di sole foto modelle.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on March 25, 2014, 20:44:00 pm
Ma dove cavole e' finito Bingobongo  ???

il pochissimo tempo libero lo dedico a evitare di farmi venire gobba e scoliosi e a tenervi d'occhio :)


Comunque la pratica di sta sera:

Riscaldamento con l'esercizio servire il te 10 minuti

Ottimo esercizio che fa capire molte cose sul corpo.
Consiglio anche l'esercizio di riscaldamento "il serpente scivola sull'erba" sembre del bagua.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 25, 2014, 20:54:40 pm
se me lo fai vedere forse  XD
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on March 25, 2014, 21:15:39 pm
se me lo fai vedere forse  XD

Presto fatto :).
Ci sono anche altre varianti, ma questo è un ottimo esempio spiegato bene.
Vedilo fino in fondo perché anche in questo caso la fludità è componente fondamentale.

Gao Style Bagua Zhang, Movement Prep Snake (https://www.youtube.com/watch?v=FyeAS0A9Kfo#ws)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Bingo Bongo on April 18, 2014, 12:06:14 pm
@yogin
mo sei sparito tu  ???

Purtroppo la sera riesco ad allenarmi solo dopo le 23.30.
Quindi ieri 20 minuti di taiji e 100 piegamenti assortiti.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on April 26, 2014, 22:52:10 pm
...

ZZ rialssato di chiusura pratica 10 minuti

(http://www.taikiken.org/_wp_generated/wp1a0512b6_06.png)
Ciao Machine Gun,
come mai il Zhang Zhuan lo utilizzi solo alla fine, dopo gli esercizi di Yoga? Non sarebbe meglio il contrario?

Come ti trovi a mischiare i due lavori (cinese e indiano)?  ;)

se me lo fai vedere forse  XD

Presto fatto :).
Ci sono anche altre varianti, ma questo è un ottimo esempio spiegato bene.
Vedilo fino in fondo perché anche in questo caso la fludità è componente fondamentale.

Gao Style Bagua Zhang, Movement Prep Snake (https://www.youtube.com/watch?v=FyeAS0A9Kfo#ws)

E' comunque un esercizio estrapolato dalle forme di Bagua. L'ho praticato anch'io a solo, come cambio singolo, assieme agli altri.
Sarebbe interessante invocare il buon Nick, sia perché è l'esperto specializzato in Baguazhang, poi perché sullo stile Gao me ne aveva già parlato una volta, se ben ricordo.  :thsit:


Mercoledì;
-esercizi di oscillazione;
-esercizi di respirazione, a diverse intensità;
-allenamento dei colpi dall'alto (pifa), di taglio e a pugno chiuso.
- Ultime due sezioni della forma di Taijiquan.

Giovedì:
-Esercizi di mobilità articolare;
-Camminate varie degli animali;
-Rotolamenti derivati sempre da movimenti animali;
-Handstand (verticali) e qualche esercizio isometrico di tenuta o sollevamento del corpo da terra;
- Stretching.

 :)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Yuen-Ming on May 12, 2014, 02:59:02 am
Ma dove cavole e' finito Bingobongo  ???

Comunque la pratica di sta sera:

Se mi posso permettere Dhamma, nella tradizione cinese in generale se hai solo 1.5 ore non si fa mai 10 minuti di questo e 10 di quello. Si fa 1.5 ore di una sola cosa, poi magari le altre cose le fai nei giorni seguenti sempre da sole sempre 1.5 ore

Ciao

YM
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Nick on May 12, 2014, 09:46:19 am


se me lo fai vedere forse  XD

Presto fatto :).
Ci sono anche altre varianti, ma questo è un ottimo esempio spiegato bene.
Vedilo fino in fondo perché anche in questo caso la fludità è componente fondamentale.

Gao Style Bagua Zhang, Movement Prep Snake (https://www.youtube.com/watch?v=FyeAS0A9Kfo#ws)

E' comunque un esercizio estrapolato dalle forme di Bagua. L'ho praticato anch'io a solo, come cambio singolo, assieme agli altri.
Sarebbe interessante invocare il buon Nick, sia perché è l'esperto specializzato in Baguazhang, poi perché sullo stile Gao me ne aveva già parlato una volta, se ben ricordo.  :thsit:


Eccomi qui.
Esattamente cosa ti interessa sapere?

Tieni presente che lo stile Gao non lo pratico, quindi su questa particolare versione non potrei dirti più di tanto, se non quanto estrapolato dal video....


Ciao Nick
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 07, 2015, 03:31:26 am
Ma dove cavole e' finito Bingobongo  ???

Comunque la pratica di sta sera:

Se mi posso permettere Dhamma, nella tradizione cinese in generale se hai solo 1.5 ore non si fa mai 10 minuti di questo e 10 di quello. Si fa 1.5 ore di una sola cosa, poi magari le altre cose le fai nei giorni seguenti sempre da sole sempre 1.5 ore

Ciao

YM

Ciao YM, capisco bene quello che dici. La mia pratica la faccio anche cosi, come dici tu, insistendo su un esercizio solo, soprattutto se volgio migliorare una parte di me che non funziona bene.

Ma altrimenti le sequenze (tipo la mia) ci sono nello yoga, soprattutto nell'ashtanga. E sono un misto di posizioni statiche, dinamiche, immobilita, meditazione ed esercizi di respirazione. Il tutto in 1,5 ore. Quindi seguendo il consiglio dei miei maestri mi sono creato una sequenza mia adatta al mio corpo e alle mie esigenze. La quale tra l'altro e' gia cambiata.

Il ZZ c'e' anche nello yoga, soprattutto kundalini. Lo si fa in modo un po diverso ma il concetto e' molto simile, e l'effetto che rimane dopo la pratica e' praticamente identico.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 07, 2015, 03:38:40 am
Ciao Machine Gun,
come mai il Zhang Zhuan lo utilizzi solo alla fine, dopo gli esercizi di Yoga? Non sarebbe meglio il contrario?

E' difficile stare immobili senza muovere un po il corpo. Dopo una serie di stiramenti e esercizi di mobilita trovo piu facile sia la meditazione da seduto che il ZZ in piedi.

Infatti non capisco come ci sia gente che si sveglia la mattina e fa subito meditazione. Io non riesco a star fermo se prima non faccio movimento.

Come ti trovi a mischiare i due lavori (cinese e indiano)?  ;)

Le posizioni statiche ci sono anche nello yoga, e alcune pratuche kundalini sono molto simili al ZZ (ovvio che le posizioni sono un po diverse).

Una cosa che trovo difficile e' l'affrontare la noia. Dopo un po che mi son allenato con posizioni statiche ci riesco a stare anche na mezzora in ZZ. Ma lo trovo sempre piu noioso e inutile. E lo faccio sempre meno.

Hai la stessa sensazione tu? Impressioni?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 08, 2015, 14:44:33 pm


se me lo fai vedere forse  XD

Presto fatto :).
Ci sono anche altre varianti, ma questo è un ottimo esempio spiegato bene.
Vedilo fino in fondo perché anche in questo caso la fludità è componente fondamentale.

Gao Style Bagua Zhang, Movement Prep Snake (https://www.youtube.com/watch?v=FyeAS0A9Kfo#ws)

E' comunque un esercizio estrapolato dalle forme di Bagua. L'ho praticato anch'io a solo, come cambio singolo, assieme agli altri.
Sarebbe interessante invocare il buon Nick, sia perché è l'esperto specializzato in Baguazhang, poi perché sullo stile Gao me ne aveva già parlato una volta, se ben ricordo.  :thsit:


Eccomi qui.
Esattamente cosa ti interessa sapere?

Si legge spesso nele discussioni tra la differenza tra taiji e bagua che il bagua e' piu meditativo, interno e yogico.

La mia domanda e' in cosa il bagua e' simile allo yoga?

Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Nick on March 10, 2015, 11:49:53 am

- cut

Eccomi qui.
Esattamente cosa ti interessa sapere?

Si legge spesso nele discussioni tra la differenza tra taiji e bagua che il bagua e' piu meditativo, interno e yogico.

Meditativo direi di no. Poi tutto dipende sempre da chi fa cosa come.

Interno, dipende da cosa si intende. Ma anche qui, in linea di massima e per come lo studio/intendo io, direi di no.

Yogico non so proprio cosa voglia dire.



La mia domanda e' in cosa il bagua e' simile allo yoga?

Mi spiace, ma non te lo so proprio dire e per un motivo preciso: non conosco lo yoga.
Non saprei dirti la differenza tra una cosa che conosco ed una che non conosco.

Ciao Nick
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 14, 2015, 12:13:01 pm
Capisco. Facendo un po di ricerca sul bagua leggo sul web queste frasi (e tante altre) scritte da piu persone:

“Baguazhang is closely associated with Daoist yoga or inner alchemy”
“I have been practicing yoga for a long time and have found that baguazhang really completes the style”
“I find bagua training to be much more engaging for yoga types of folks, compared to taiji or chi gung”
“Tiangans (heavenly-stems) are similar to performing a type of power yoga, where the body is greatly strengthened and conditioned because of the more physically demanding postures”

Quindi mi chiedevo in cosa il bagua fosse simile allo yoga. Tutto li. 
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Kufù on March 14, 2015, 16:15:56 pm
nel baqua ci sono passaggi tra una posizione e l'altra dove bisogna avere una struttura del corpo piuttosto elastica, immagino che questo punto abbia famigliarita' con lo yoga

quindi non posso escludere che lo yoga sia propedeutico
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Nick on March 16, 2015, 13:13:08 pm
nel baqua ci sono passaggi tra una posizione e l'altra dove bisogna avere una struttura del corpo piuttosto elastica, immagino che questo punto abbia famigliarita' con lo yoga

quindi non posso escludere che lo yoga sia propedeutico

Direi meglio che in tutti i passaggi devi avere una struttura elastica. Che poi sia un punto di contatto con lo Yoga non saprei.

Ciao Nick
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on March 17, 2015, 14:11:03 pm
@Nick: mi riferivo al video dell'esercizio postato da Machine Gun. Mi sembra che sia anche uno dei cambi di palmo, eseguito da fermo, sul posto, e non in movimento. Concordi? Eseguite esercizi simili? Tutto qui. :)
Capisco. Facendo un po di ricerca sul bagua leggo sul web queste frasi (e tante altre) scritte da piu persone:

“Baguazhang is closely associated with Daoist yoga or inner alchemy”
“I have been practicing yoga for a long time and have found that baguazhang really completes the style”
“I find bagua training to be much more engaging for yoga types of folks, compared to taiji or chi gung”
“Tiangans (heavenly-stems) are similar to performing a type of power yoga, where the body is greatly strengthened and conditioned because of the more physically demanding postures”

Quindi mi chiedevo in cosa il bagua fosse simile allo yoga. Tutto li.
Mai praticato Yoga, se non per una lezione sporadica con un braccio appena rotto per altri motivi (caduta dalla bici)... :-X
E troppo poco Baguazhang per giudicare. Trovo interessanti le considerazioni di praticanti Yoga sul Baguazhang ed è interessante confrontare le due pratiche. Come sempre ritengo siano percorsi da portare in parallelo, senza mischiare soprattutto all'inizio.
Concordo sul fatto che per praticare Baguazhang ci voglia una struttura elastica, visto che il lavoro di continuo avvolgimento e torsione della schiena scioglie molto e personalmente lo trovo uno dei motivi di utilità.
Forse per l'aspetto di meditazione in movimento, oltre che per lo stretching dinamico.
Più che lo Yoga, storicamente sembra che il Baguazhang sia legato a forme di meditazione camminata taoista. Non so se esistono video o articoli che ne fanno riferimento, ma dovrebbe essere qualcosa di simile alle danze sciamaniche dell'Asia Centrale. Più di questo non so, anche i riferimenti storicamente attendibili sono pochi e incerti. ;)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Rev. Madhatter on March 17, 2015, 14:50:51 pm
A bhe, a me un MONACO TAOISTA DEL WU DANG, in visita mi disse che effettivamente era una forma di meditazione.

...ma era un monaco taoista incontrato ai mondiali PWKA che indossava,assieme ai confratelli, il costume tradizionale, quindi giudicate voi l'affidabilita' della fonte  XD

Spoiler: show
(http://daoistkungfu.com/academy/image/S1050413.jpg)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Nick on March 18, 2015, 12:15:52 pm
@Nick: mi riferivo al video dell'esercizio postato da Machine Gun. Mi sembra che sia anche uno dei cambi di palmo, eseguito da fermo, sul posto, e non in movimento. Concordi? Eseguite esercizi simili? Tutto qui. :)

Fermo restando che ogni tencica di BGZ è un cambio di palmo, a vederla corretta. E tutte sono il primo cambio di palmo.

Questo particolare esercizio può essere o meno associato nella forma principale (intendendo quella di riferimento per la corrente specifica presa in esame) a un particolare cambio, a seconda della scuola. Lo si può eseguire da fermo sul posto in versione alta, in versione bassa, mista, in movimento, in cerchio... Tutto dipende da cosa si vuole esercitare e dal livello cui si è.


L'esercizio in questione da noi si chiama (tradotto) "la rondine sfiora l'acqua" se non mi ricordo male.
Ho eseguito questo esercizio in modi molto diverse in punti diversi del mio allenamento.

L'esecuzione del video sinceramente non mi piace molto; mi da l'idea di essere interpretato molto come un esercizio di puro allungamento e lo vedo molto "braccioso".

A parte questo, in una forma o in un'altra, l'ho visto eseguire o sentito citare in tutte le linee di BGZ di cui ho notizia.


Capisco. Facendo un po di ricerca sul bagua leggo sul web queste frasi (e tante altre) scritte da piu persone:

“Baguazhang is closely associated with Daoist yoga or inner alchemy”
“I have been practicing yoga for a long time and have found that baguazhang really completes the style”
“I find bagua training to be much more engaging for yoga types of folks, compared to taiji or chi gung”
“Tiangans (heavenly-stems) are similar to performing a type of power yoga, where the body is greatly strengthened and conditioned because of the more physically demanding postures”

Quindi mi chiedevo in cosa il bagua fosse simile allo yoga. Tutto li.
Mai praticato Yoga, se non per una lezione sporadica con un braccio appena rotto per altri motivi (caduta dalla bici)... :-X
E troppo poco Baguazhang per giudicare. Trovo interessanti le considerazioni di praticanti Yoga sul Baguazhang ed è interessante confrontare le due pratiche. Come sempre ritengo siano percorsi da portare in parallelo, senza mischiare soprattutto all'inizio.
Concordo sul fatto che per praticare Baguazhang ci voglia una struttura elastica, visto che il lavoro di continuo avvolgimento e torsione della schiena scioglie molto e personalmente lo trovo uno dei motivi di utilità.
Forse per l'aspetto di meditazione in movimento, oltre che per lo stretching dinamico.
Più che lo Yoga, storicamente sembra che il Baguazhang sia legato a forme di meditazione camminata taoista. Non so se esistono video o articoli che ne fanno riferimento, ma dovrebbe essere qualcosa di simile alle danze sciamaniche dell'Asia Centrale. Più di questo non so, anche i riferimenti storicamente attendibili sono pochi e incerti. ;)

Si dice che DHQ facesse parte di una setta taoista che praticava ujna forma di meditazione in movimento definita camminata in cerchio anche li, ma da che mi ricordi io il legame camminata in cerchio BGZ/ meditazione taoista è molto labile. Anzi, direi proprio che hanno in comunq solo il nome. Ai tempi YM aveva postato qualche cosa a riguardo, che appunto confemrava la mia idea. Poi, sempre a memoria, mi sembra che DHQ insegnasse anche una specie di QG taoista. da qui a dire che il BGZ ne sia connotato comunque credo ne passi molto. Poi come sempre ognuno vive e interpreta la disciplina nel modo a lui più consono, quindi...


Ciao Nick
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on March 18, 2015, 12:19:52 pm
A bhe, a me un MONACO TAOISTA DEL WU DANG, in visita mi disse che effettivamente era una forma di meditazione.

...ma era un monaco taoista incontrato ai mondiali PWKA che indossava,assieme ai confratelli, il costume tradizionale, quindi giudicate voi l'affidabilita' della fonte  XD

Spoiler: show
(http://daoistkungfu.com/academy/image/S1050413.jpg)


Aveva anche il banchetto con libri, magliette, DVD e pantaloncini?
3X2 con pizza taoista e Coca Cola in regalo?  XD
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on March 18, 2015, 12:38:31 pm
Ciao Nick,

Fermo restando che ogni tencica di BGZ è un cambio di palmo, a vederla corretta. E tutte sono il primo cambio di palmo.

Verissimo, sono d'accordo.
Wang Xiang Zhai, fondatore dell'Yiquan, diceva tra l'altro che i praticanti di Baguazhang dovrebbero studiare solo il Cambio di Palmo Singolo e quello Doppio. Che dovrebbero corrispondere ai primi due, se non erro. O ai primi tre, considerati i più fondamentali per valutare il livello di un praticante, secondo altre forme.

Piccola riflessione personale. Per me lì dentro c'è già tutto il Baguazhang ed è già abbastanza complesso da approfondire in tutti i suoi aspetti. Ma molti praticanti, inclusi molti miei compagni, non la pensano così.
Ha senso quindi studiare così tante forme e cambi? :P


Questo particolare esercizio può essere o meno associato nella forma principale (intendendo quella di riferimento per la corrente specifica presa in esame) a un particolare cambio, a seconda della scuola. Lo si può eseguire da fermo sul posto in versione alta, in versione bassa, mista, in movimento, in cerchio... Tutto dipende da cosa si vuole esercitare e dal livello cui si è.


L'esercizio in questione da noi si chiama (tradotto) "la rondine sfiora l'acqua" se non mi ricordo male.
Ho eseguito questo esercizio in modi molto diverse in punti diversi del mio allenamento.

L'esecuzione del video sinceramente non mi piace molto; mi da l'idea di essere interpretato molto come un esercizio di puro allungamento e lo vedo molto "braccioso".

A parte questo, in una forma o in un'altra, l'ho visto eseguire o sentito citare in tutte le linee di BGZ di cui ho notizia.

Si, anche in quel poco che pratico e che ho praticato io, c'è questo esercizio. L'esecuzione del video è piuttosto superficiale e grezza, ma mi serviva come esempio qualsiasi del movimento[1]



Si dice che DHQ facesse parte di una setta taoista che praticava ujna forma di meditazione in movimento definita camminata in cerchio anche li, ma da che mi ricordi io il legame camminata in cerchio BGZ/ meditazione taoista è molto labile. Anzi, direi proprio che hanno in comunq solo il nome. Ai tempi YM aveva postato qualche cosa a riguardo, che appunto confemrava la mia idea. Poi, sempre a memoria, mi sembra che DHQ insegnasse anche una specie di QG taoista. da qui a dire che il BGZ ne sia connotato comunque credo ne passi molto. Poi come sempre ognuno vive e interpreta la disciplina nel modo a lui più consono, quindi...


Ciao Nick
Su DHQ sono circolate tante leggende, come per tutti quei personaggi delle AM cinesi, che si fa fatica a distinguere la storia dalla molta leggenda e dalla "mitologia marziale". Vi è però da dire che per molti esponenti dello stile l'aspetto "religioso" non era di secondo piano, anzi era addirittura prioritario. DHQ sembra facesse parte di una setta taoista, come molti esponenti successivi dello stile.
Se mi lasci un po' di tempo, ti cito anche il nome della setta e dell'esercizio (non storicamente verificati) dal libro di Wang Shu Jin che sto leggendo in questi giorni. Mi piacerebbe ritrovare il link e i video di YM (bisogna evocarlo...), me li sono persi. Riusciresti a rintracciarli? Mi interesserebbero molto.
Davvero una bella risposta, tecnica e articolata. Grazie!  ;)
 1. Token dell'esercizio-Type... XD
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Nick on March 18, 2015, 15:27:40 pm
Ciao Nick,


Ciao !  :)


Fermo restando che ogni tencica di BGZ è un cambio di palmo, a vederla corretta. E tutte sono il primo cambio di palmo.

Verissimo, sono d'accordo.
Wang Xiang Zhai, fondatore dell'Yiquan, diceva tra l'altro che i praticanti di Baguazhang dovrebbero studiare solo il Cambio di Palmo Singolo e quello Doppio. Che dovrebbero corrispondere ai primi due, se non erro. O ai primi tre, considerati i più fondamentali per valutare il livello di un praticante, secondo altre forme.

Sono i primi due.
Io non condivido del tutto quanto sopra, per i motivi espressi di seguito.


Piccola riflessione personale. Per me lì dentro c'è già tutto il Baguazhang ed è già abbastanza complesso da approfondire in tutti i suoi aspetti. Ma molti praticanti, inclusi molti miei compagni, non la pensano così.
Ha senso quindi studiare così tante forme e cambi? :P

IMHO ha senso studiare UNA forma con gli otto cambi di palmo. Già due, a meno di specifiche esigenze, può essere deleterio. Molte IMHO non ha senso.

Il BGZ E' il primo cambio di palmo ed il primo cambio di palmo è IL BGZ.
Gli altri palmi sono stati aggiunti per "spiegare" il primo ed allenare specifiche caratteristiche/qualità e per dare indicazioni di tattica/strategia.
Il punto è semplicemente questo: o sei DHQ, Yin Fu, Cheng Tinghua et similia, o non riesci ad imparare/addestrare il BGZ solo dal primo cambio. E' troppo semplice e nello stesso tempo troppo difficile. Questo è uno dei motivi per cui è considerato uno stile estremamente difficile.
Ed è uno dei motivi perchè DHQ sceglieva come allievi praticanti già avanzati (se non maestri) nelle altre AM.

Quindi IMHO il concentrarsi nello studio del solo primo cambio di palmo può essere vero solo da un certo punto di pratica in poi (sicuramente molto più in la di quanto sia il mio livello attuale).



Questo particolare esercizio può essere o meno associato nella forma principale (intendendo quella di riferimento per la corrente specifica presa in esame) a un particolare cambio, a seconda della scuola. Lo si può eseguire da fermo sul posto in versione alta, in versione bassa, mista, in movimento, in cerchio... Tutto dipende da cosa si vuole esercitare e dal livello cui si è.


L'esercizio in questione da noi si chiama (tradotto) "la rondine sfiora l'acqua" se non mi ricordo male.
Ho eseguito questo esercizio in modi molto diverse in punti diversi del mio allenamento.

L'esecuzione del video sinceramente non mi piace molto; mi da l'idea di essere interpretato molto come un esercizio di puro allungamento e lo vedo molto "braccioso".

A parte questo, in una forma o in un'altra, l'ho visto eseguire o sentito citare in tutte le linee di BGZ di cui ho notizia.

Si, anche in quel poco che pratico e che ho praticato io, c'è questo esercizio. L'esecuzione del video è piuttosto superficiale e grezza, ma mi serviva come esempio qualsiasi del movimento[1]



Si dice che DHQ facesse parte di una setta taoista che praticava ujna forma di meditazione in movimento definita camminata in cerchio anche li, ma da che mi ricordi io il legame camminata in cerchio BGZ/ meditazione taoista è molto labile. Anzi, direi proprio che hanno in comunq solo il nome. Ai tempi YM aveva postato qualche cosa a riguardo, che appunto confemrava la mia idea. Poi, sempre a memoria, mi sembra che DHQ insegnasse anche una specie di QG taoista. da qui a dire che il BGZ ne sia connotato comunque credo ne passi molto. Poi come sempre ognuno vive e interpreta la disciplina nel modo a lui più consono, quindi...


Ciao Nick
Su DHQ sono circolate tante leggende, come per tutti quei personaggi delle AM cinesi, che si fa fatica a distinguere la storia dalla molta leggenda e dalla "mitologia marziale". Vi è però da dire che per molti esponenti dello stile l'aspetto "religioso" non era di secondo piano, anzi era addirittura prioritario. DHQ sembra facesse parte di una setta taoista, come molti esponenti successivi dello stile.
 1. Token dell'esercizio-Type... XD

Mmmhh... Sinceramente non so come esprimermi in merito. Sulla storia personale di alcuni esponenti non sono così preparato. Della spiritualità di DHQ so poco più di quanto detto sopra. A parte che la camminata in cerchio della setta taoista in questione, da quanto vidi, IMHO non si ricollegava minimamente alla camminata in cerchio BG. Poi magari ci sono altri insegnamenti riferiti a questa parte di cui non ho la minima conoscenza. In fondo di Taoismo so poco. Tutto può essere.

 Il QG che mi interessa/pratico non è molto "spirituale"; non escludo però ci sia anche quell'aspetto in una possibile trasmissione completa. UNo degli allievi di DHQ (Fan Zhi Yong se non sbaglio) ha ricevuto un addestramento principalmente di QG; non escludo che in quella scuola si possa ritrovare anche questo aspetto. Se non ricordo male, Xie Peiqi ha studiato anche con quest'ultimo, quindi magari nella branca di He Jinbao si possono trovare questi insegnamenti. Altro non mi viene in mente.


Se mi lasci un po' di tempo, ti cito anche il nome della setta e dell'esercizio (non storicamente verificati) dal libro di Wang Shu Jin che sto leggendo in questi giorni. Mi piacerebbe ritrovare il link e i video di YM (bisogna evocarlo...), me li sono persi. Riusciresti a rintracciarli? Mi interesserebbero molto.

Ho provato ma non sono riuscito a recuperarli. Se mi capita di ribeccarli te li faccio avere.


Davvero una bella risposta, tecnica e articolata. Grazie!  ;)

Grazie. Forse, se ti interessa l'argomento, potresti un giorno aprire una discussione apposita nella sezione delle AM interne. Leggerò volentieri i vari pareri in merito.


Ciao Nick
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 23, 2015, 22:39:00 pm
Se non ricordo male, Xie Peiqi ha studiato anche con quest'ultimo, quindi magari nella branca di He Jinbao si possono trovare questi insegnamenti.

L'ho praticato per qualche mese il loro metodo ma poi purtroppo mi sono spostato, quindi non ho potuto piu continuare. Il loro QG per la salute mi e' sembrato molto molto interessante. Mi han fatto fare alcuni esercizi di respirazione con movimenti "catartici" che non ho mai trovato in altri metodi di QG.

Al minuto 0.56 di questo video fan vedere uno degli esercizi di cui parlo:

https://www.youtube.com/watch?v=Nzpm1hiPKg0 (https://www.youtube.com/watch?v=Nzpm1hiPKg0)

Se qualcuno conosce questo tipo di lavoro mi interesserebbe approfondire.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Prototype 0 on March 28, 2015, 13:50:35 pm
se me lo fai vedere forse  XD

Presto fatto :).
Ci sono anche altre varianti, ma questo è un ottimo esempio spiegato bene.
Vedilo fino in fondo perché anche in questo caso la fludità è componente fondamentale.

Gao Style Bagua Zhang, Movement Prep Snake (https://www.youtube.com/watch?v=FyeAS0A9Kfo#ws)
Sul libro di Park Bok Nam, mi pare fosse chiamato Hai Ti Lao Yue, raccogliere la luna sul fondo del mare.
Ma vi era anche maggior rotazione delle anche.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on March 30, 2015, 14:34:00 pm

L'ho praticato per qualche mese il loro metodo ma poi purtroppo mi sono spostato, quindi non ho potuto piu continuare. Il loro QG per la salute mi e' sembrato molto molto interessante. Mi han fatto fare alcuni esercizi di respirazione con movimenti "catartici" che non ho mai trovato in altri metodi di QG.

Al minuto 0.56 di questo video fan vedere uno degli esercizi di cui parlo:

https://www.youtube.com/watch?v=Nzpm1hiPKg0# (https://www.youtube.com/watch?v=Nzpm1hiPKg0#)

Se qualcuno conosce questo tipo di lavoro mi interesserebbe approfondire.
In effetti la parte di Qigong di questo video è interessante, ma cosa intendi con "esercizi catartici"?
Gli "scuotimenti" che mostra vi sono anche in altre scuole, ma a mio parere andrebbero introdotti con cura e non per principianti. Meglio iniziare con una respirazione lenta e regolare.
Come anche gli esercizi da seduto o da sdraiato, seppur in forme diverse. Il signore però è veramente molto elastico, un approfondimento sarebbe utile.
Questo ad una prima impressione (ma è solo quello). Mai praticato con questa scuola.  :)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on March 31, 2015, 16:38:26 pm
Vero, trovo anch'io questo stile e il signore in questione molto interesanti, anche dal punto di vista marziale. In genere non mi piacciono le applicazioni marziali degli stili cinesi perche (di solito) sono riscostruzioni forzate per dare un senso alle forme e, per chi viene da SDC, sembrano vere e proprie buffonate. Ma sto stile ha delle cose particolari e dei lavori molto diversi che non sono scopiazzature o forzature fatte alla cazzo di cane, ma veri e propri principi e metodi allenanti differenti.

La parola "catarsi" l'ho messo tra virgolette perche e' difficile trovarne una definizione precisa e condivisa da tutti. Per come la intendo io, e' lo sprigionamento energetico attraverso il corpo con movimenti pseudo-spontanei (ma inizialmente indotti) che permettono l'espressione di emozioni "bloccate in certe parti del corpo". Una pratica tantrica, tipo il kundalini yoga per esempio. Oppure psicoterapie come la bioenergetica sono un altro esempio.   
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Nick on March 31, 2015, 17:14:25 pm
Vero, trovo anch'io questo stile e il signore in questione molto interesanti, anche dal punto di vista marziale. In genere non mi piacciono le applicazioni marziali degli stili cinesi perche (di solito) sono riscostruzioni forzate per dare un senso alle forme e, per chi viene da SDC, sembrano vere e proprie buffonate. Ma sto stile ha delle cose particolari e dei lavori molto diversi che non sono scopiazzature o forzature fatte alla cazzo di cane, ma veri e propri principi e metodi allenanti differenti.

La parola "catarsi" l'ho messo tra virgolette perche e' difficile trovarne una definizione precisa e condivisa da tutti. Per come la intendo io, e' lo sprigionamento energetico attraverso il corpo con movimenti pseudo-spontanei (ma inizialmente indotti) che permettono l'espressione di emozioni "bloccate in certe parti del corpo". Una pratica tantrica, tipo il kundalini yoga per esempio. Oppure psicoterapie come la bioenergetica sono un altro esempio.   

Beh, fermo restando che tutto può essere messo in dubbio e che le genealogie per molti lasciano il tempo che trovano, in teoria "il signore in questione"  poteva tranquillamente essere annoverato come una delle maggiori autorità negli stili marziali interni della Cina.

Xie Peiqi era, marzialmente parlando, il "discendente diretto" e depositario principale dello stile trasmesso da Men Baozhen, uno dei tre principali discepoli/depositari riconosciuti dello stile di Yin Fu, considerato il discepolo primo fra tutti di DHQ. Tra l'altro sembra che MBZ, seppur non il più forte dei tre discepoli di Yin Fu (gli altri due sono Wang Tong Li e Ma Gui) sembra sia quello che abbia ottenuto tutta la trasmissione della scuola, compresa la parte medica e filosofica meno di interesse per gli altri due discepoli e per questo meno studiata.
Inoltre Xie Peiqi fu inviato dal suo maestro a studiare anche da Ma Gui con cui si perfezionò, e appunto da Fan Zhi Yong per approfondire il suo Qi Gong.

Direi che come curriculum dovrebbe essere abbastanza interessante.

Infine le scuole ortodosse di YF, per vari motivi sono "meno estetiche" delle altre versioni, pertanto è più "facile" vedere cose più prettamente pratiche rispetto ad altre branche.


Ciao Nick

Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on July 10, 2015, 19:37:55 pm
Up.

Dopo un periodo in cui avevo smesso perchè obiettivamente le sedute duravano troppo, ho dato una sforbiciata ai tempi e ripreso da qualche settimana con lo zazen a fine seduta (oltre che altre cose, come il cardio e il ripasso tecnico).

Adesso riesco a fare due round (anche se pare inappropriato chiamarli così) da 5' con una pausa in mezzo.
Non mi perdo più spesso nei pensieri. Non che non arrivino ma seguendo quello che viene consigliato cerco di osservarli con distacco finchè non se ne vanno.
Non mi perdo nemmeno più intervalli di tempo come dicevo pagine addietro e anzi 5' mi paiono un'infinità, il tempo pare rallentare.

Rimango recettivo nei confronti di quello che percepisco, vedo e sento. La realtà in quei momenti sembra molto... bella. Anche se in realtà in condizioni ordinarie non considero esattamente "bello" il posto e la situazione dove mi alleno.

Altra cosa, noto un riequilibrio strutturale progressivo, con i minuti che passano la colonna si distende, le spalle si allineano con naturalezza, il collo si rilassa.

Sempre molto faticoso comunque, è roba tosta.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Fabio Spencer on July 14, 2015, 17:22:19 pm
non ce la farò mai.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on July 16, 2015, 23:41:14 pm
Pensa che ho amici che hanno provato ritiri nei fine settimana in totale meditazione: per me attualmente è un'impresa impossibile e inconcepibile... XD

Up.

Dopo un periodo in cui avevo smesso perchè obiettivamente le sedute duravano troppo, ho dato una sforbiciata ai tempi e ripreso da qualche settimana con lo zazen a fine seduta (oltre che altre cose, come il cardio e il ripasso tecnico).

Ciao,
intendi dopo la seduta di PA? Sono contento che hai ricominciato.

Adesso riesco a fare due round (anche se pare inappropriato chiamarli così) da 5' con una pausa in mezzo.
Sono d'accordo.
Pure io penso che la meditazione sia una di quelle cose da fare a "piccole dosi". L'immersione per lunghi periodi magari può servire in un certo periodo per sperimentare in profondità con un certo tipo di pratiche e superare anche psicologicamente limiti precedenti. Un po' come "spezzare il fiato" dopo un po' che corri su lunghe distanze, in cui dopo la prima fase di fatica, regolarizzi il ritmo respiratorio e l'andatura, riuscendo a fare molta meno fatica.
A me questo bisogno è successo con il zhang zhuan anni fa, che in effetti per i giapponesi è tradotto come 'Ritsu Zen".
Ora, io adotto periodi di allenamento più brevi e concentrati pure per questo esercizio.
Alla lunga, l'accanimento forzato può avere anche effetti dannosi e controproducenti.

Non mi perdo più spesso nei pensieri. Non che non arrivino ma seguendo quello che viene consigliato cerco di osservarli con distacco finchè non se ne vanno.
Non mi perdo nemmeno più intervalli di tempo come dicevo pagine addietro e anzi 5' mi paiono un'infinità, il tempo pare rallentare.

Rimango recettivo nei confronti di quello che percepisco, vedo e sento. La realtà in quei momenti sembra molto... bella. Anche se in realtà in condizioni ordinarie non considero esattamente "bello" il posto e la situazione dove mi alleno.

Questo aspetto di "mindfulness" o consapevolezza, come una dilatazione del tempo soggettivo rispetto a quello ordinario, credo che sia uno degli aspetti più belli di tutte le tipologie di meditazione. Sembra che abbia anche degli effetti salutari sull'organismo, oltre che sul sistema nervoso.


Altra cosa, noto un riequilibrio strutturale progressivo, con i minuti che passano la colonna si distende, le spalle si allineano con naturalezza, il collo si rilassa.

Bella testimonianza di un effetto interessante pure questo. Se ne parla spesso, ma è uno di quelli più sottovalutati: io credo che l'introspezione meditativa non agisca solo sulla mente. Se vogliamo porla in termini generali, dimostra come mente e corpo siano intimamente collegati.



Sempre molto faticoso comunque, è roba tosta.

Faticosissimo, ci credo... Quello che ci vuole, nella mia esperienza personale, è la costanza. Io ho scoperto di non avercela per la meditazione seduta.
Non mi riferivo allo zazen (ci ho provato anni fa da autodidatta, quando praticavo karate, ma abbandonai...la meditazione l'ho compresa e apprezzata davvero solo quando ne sono stato introdotto da chi era più esperto di me) in particolare.
Anni fa, quando la praticavo tutte le sere per pochi mesi, il mio stato di consapevolezza era aumentato e riuscivo anche a gestire meglio i miei stati mentali in combattimento. Vi ho preferito altro, più aderente a quello che mi andava di praticare in quei momenti.
La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.
Proprio in quel momento ho pensato che mi piacerebbe riprenderla...ti ringrazio Ryu per la tua testimonianza! ;) :sur:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on July 18, 2015, 14:37:52 pm
Pensa che ho amici che hanno provato ritiri nei fine settimana in totale meditazione: per me attualmente è un'impresa impossibile e inconcepibile... XD
Ammetto che l'idea mi solleticherebbe. Non so se poi all'atto pratico mi troverei bene, ma proverei.

Up.

Dopo un periodo in cui avevo smesso perchè obiettivamente le sedute duravano troppo, ho dato una sforbiciata ai tempi e ripreso da qualche settimana con lo zazen a fine seduta (oltre che altre cose, come il cardio e il ripasso tecnico).

Ciao,
intendi dopo la seduta di PA? Sono contento che hai ricominciato.
Pesi, Karate, cardio.
Anch'io sono contento :thsit:

Adesso riesco a fare due round (anche se pare inappropriato chiamarli così) da 5' con una pausa in mezzo.
Sono d'accordo.
Pure io penso che la meditazione sia una di quelle cose da fare a "piccole dosi". L'immersione per lunghi periodi magari può servire in un certo periodo per sperimentare in profondità con un certo tipo di pratiche e superare anche psicologicamente limiti precedenti. Un po' come "spezzare il fiato" dopo un po' che corri su lunghe distanze, in cui dopo la prima fase di fatica, regolarizzi il ritmo respiratorio e l'andatura, riuscendo a fare molta meno fatica.
Ad ogni modo, per un dopolavorista con impegni quotidiani e già PA e Karate da fare, credo sia anche la soluzione logisticamente migliore.

A me questo bisogno è successo con il zhang zhuan anni fa, che in effetti per i giapponesi è tradotto come 'Ritsu Zen".
Ora, io adotto periodi di allenamento più brevi e concentrati pure per questo esercizio.
Alla lunga, l'accanimento forzato può avere anche effetti dannosi e controproducenti.
Se non ci si arriva con gradualità, penso anch'io.

Non mi perdo più spesso nei pensieri. Non che non arrivino ma seguendo quello che viene consigliato cerco di osservarli con distacco finchè non se ne vanno.
Non mi perdo nemmeno più intervalli di tempo come dicevo pagine addietro e anzi 5' mi paiono un'infinità, il tempo pare rallentare.

Rimango recettivo nei confronti di quello che percepisco, vedo e sento. La realtà in quei momenti sembra molto... bella. Anche se in realtà in condizioni ordinarie non considero esattamente "bello" il posto e la situazione dove mi alleno.

Questo aspetto di "mindfulness" o consapevolezza, come una dilatazione del tempo soggettivo rispetto a quello ordinario, credo che sia uno degli aspetti più belli di tutte le tipologie di meditazione. Sembra che abbia anche degli effetti salutari sull'organismo, oltre che sul sistema nervoso.
Vero, piace un sacco anche a me.
https://www.youtube.com/watch?v=Aw71zanwMnY (https://www.youtube.com/watch?v=Aw71zanwMnY)
Canale pieno di chicche interessanti.


Altra cosa, noto un riequilibrio strutturale progressivo, con i minuti che passano la colonna si distende, le spalle si allineano con naturalezza, il collo si rilassa.

Bella testimonianza di un effetto interessante pure questo. Se ne parla spesso, ma è uno di quelli più sottovalutati: io credo che l'introspezione meditativa non agisca solo sulla mente. Se vogliamo porla in termini generali, dimostra come mente e corpo siano intimamente collegati.
Quotone.


Sempre molto faticoso comunque, è roba tosta.

Faticosissimo, ci credo... Quello che ci vuole, nella mia esperienza personale, è la costanza. Io ho scoperto di non avercela per la meditazione seduta.
Non mi riferivo allo zazen (ci ho provato anni fa da autodidatta, quando praticavo karate, ma abbandonai...la meditazione l'ho compresa e apprezzata davvero solo quando ne sono stato introdotto da chi era più esperto di me) in particolare.
Ad ogni modo, viene anche abbastanza naturale farla dopo una sessione intensa, penso che la mente, comunque in stato di relax per effetto dell'allenamento, sia particolarmente stimolata alla meditazione dall'affaticamento.
Come sempre, probabilmente ognuno deve trovare la sua ricetta.

Anni fa, quando la praticavo tutte le sere per pochi mesi, il mio stato di consapevolezza era aumentato e riuscivo anche a gestire meglio i miei stati mentali in combattimento. Vi ho preferito altro, più aderente a quello che mi andava di praticare in quei momenti.
Perchè no. Ha anche senso cercare un filo conduttore per dare maggiore coerenza a ciò che si fa.

La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.
E' in programma per quando salirò sulle Alpi :-*

Proprio in quel momento ho pensato che mi piacerebbe riprenderla...
Sì, un contatto (ritorno se vogliamo essere romantici) con la natura sicuramente crea presuppsoti migliori rispetto a una città caotica. Lessi qualcosa di simile in un libro di massime cinesi che ho da qualche parte ancora.

ti ringrazio Ryu per la tua testimonianza! ;) :sur:
Grazie a te, le confeme sono importanti visto che sto facendo senza guida e con qualche semplice indicazione del mio fisio.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Ragnaz on July 18, 2015, 15:24:09 pm
Riguardo il meditare in mezzo alla natura, non ho esperienze dirette, ma un paio di ex compagni di pratica (kenpo e yoga) mi riferirono che facendo yoga al mare avevano sentito molti più benefici che al chiuso. Penso che si possa applicare bene anche allo zazen e simili.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on July 30, 2015, 15:51:29 pm

La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.


Ciao, lavoravo proprio settimana scorsa con un amico che si occupa - tra le altre cose - di meditazione. Mi diceva che a seguito di ogni "sessione" (parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia) "accusava" una sorta di indolenzimento/affaticamento muscolare - nello specifico nel area del cingolo scapolare. Questo durante la pratica da seduto.

Abbiamo provato a capire "cosa faceva" anche se apparentemente "fermo" / seduto. Di fatto "faceva" due cose:

- manteneva una postura, seduto a terra su cuscinetto, che non favoriva un "vantaggio meccanico" questo comportava di per se un certo "impegno"
- Occhi chiusi, richiamando così i osi modelli "abitudinari"

La somma di questi due elementi lo portano a "perdersi" durante la meditazione e ad assumere posizioni svantaggiose per troppo tempo. Eliminando i due fattori (qualche giorni dopo) i dolori erano (sempre presenti) di minuti. Magari può funzionare anche per la tua meditazione :)



Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on August 25, 2015, 00:43:55 am

Vero, piace un sacco anche a me.
https://www.youtube.com/watch?v=Aw71zanwMnY (https://www.youtube.com/watch?v=Aw71zanwMnY)
Canale pieno di chicche interessanti.

Bello! Me lo voglio guardare con calma. Ricambio con questi articoli:

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/ (http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/)

http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione (http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione)

http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/ (http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/)

http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno (http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno)

Scusa per il ritardo nella risposta e buona lettura! :thsit:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Takuanzen on August 25, 2015, 00:47:47 am

La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.


Ciao, lavoravo proprio settimana scorsa con un amico che si occupa - tra le altre cose - di meditazione. Mi diceva che a seguito di ogni "sessione" (parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia) "accusava" una sorta di indolenzimento/affaticamento muscolare - nello specifico nel area del cingolo scapolare. Questo durante la pratica da seduto.

Abbiamo provato a capire "cosa faceva" anche se apparentemente "fermo" / seduto. Di fatto "faceva" due cose:

- manteneva una postura, seduto a terra su cuscinetto, che non favoriva un "vantaggio meccanico" questo comportava di per se un certo "impegno"
- Occhi chiusi, richiamando così i osi modelli "abitudinari"

La somma di questi due elementi lo portano a "perdersi" durante la meditazione e ad assumere posizioni svantaggiose per troppo tempo. Eliminando i due fattori (qualche giorni dopo) i dolori erano (sempre presenti) di minuti. Magari può funzionare anche per la tua meditazione :)
Grazie per i consigli e il resoconto. La postura è fondamentale, concordo. Guarda, io medito su una sedia e faccio seguire ogni sessione da semplici esercizi di mobilità articolare e stretching. Gli occhi chiusi mi aiutano molto a focalizzarmi su una prospettiva rivolta verso l'interno. Di solito si dice: arti marziali=occhi aperti; meditazione/lavoro energetico=occhi chiusi.
Hai fatto eseguire al tuo amico qualche esercizio in particolare?
Cosa intendi con "modelli abitudinari" (gli errori che faceva di solito?)? :)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on August 31, 2015, 13:48:57 pm

- Hai fatto eseguire al tuo amico qualche esercizio in particolare?
- Cosa intendi con "modelli abitudinari" (gli errori che faceva di solito?)? :)

- No, quello che studio non è una "compilation" di esercizi... piuttosto una rieducazione psico-fisica (o riprogrammazione), "far fare" esercizi comporta appunto un fare che verrà eseguito mediante "un modo" abituale... il lavoro di rieducazione comporta un cambiamento di questo "modo abituale". Inizialmente si traduce in un "non fare"... a parole ci ho provato in altri 3d anche in questo forum, ma difficilmente sii può spiegare (già nella pratica, inizialmente, è qualcosa di difficile da far capire)

- qui faccio un copia incolla :)  Habit as defined by the Oxford Dictionary of Psychology is defined in several different ways but the two most relevant here are: 'Generally a learned act...' and 'A pattern of activity that has, through repetition, become automatized, fixed and easily and effortlessly carried out'.

The poet John Dryden (1631 - 1700) said something that F M Alexander would have appreciated when he stated that 'We first make our habits, and then our habits make us'.

Eminent psychologist William James urged us to be aware of habits before they get fixed - "Could the young but realize how soon they will become mere walking bundles of habits, they would give more heed to their conduct while in the plastic state".

We all have habits and many of them tend to be unconscious once fixed, so we are unaware of them and they are indeed 'unseen' by us as Dryden pointed out. It is these unconscious habits that often mean that we mis-use ourselves and our bodies, so that we end up performing tasks in an unthinking habitual manner, that results in our developing aches and pains, for instance.  These patterns of mis-use can be addressed in Alexander lessons, where we can learn to loosen the bond between a stimulus and our habitual response to it.

 As Alexander discovered when he was developing his eponymous Technique, it is very hard to let go of our habits, even if they don't serve us, because as soon as people have the idea of performing an act, they begin 'to do the act in the habitual way'....  because the  ' faulty habits of use feel right' . He realised that the only way to change the manner in which the act is performed 'means giving up the lifelong habits of use that go with it, and employing in its stead a new use which feels wrong'.

 In order to be able to do this, Alexander developed the method which teachers still use in lessons today, of giving people the experience

1) 'of receiving a stimulus to gain a certain end and refusing to react to it, thereby inhibiting the unsatisfactory habits of use associated with his habitual reactions'.

2) 'of projecting the directions for the new and more satisfactory use in their proper sequence... whilst the teacher at the same time with his hands makes him familiar with the new sensory experiences associated with this new use'. The Use of the Self  ~ F M Alexander

This process starts off with aiming to change the way we use ourselves during simple activities such as sitting and standing. As the pupil begins to be more able to inhibit and give directions, more complicated actions can be explored in lessons, such as picking things up from the floor, or using a mouse.

'We can throw away the habits of a lifetime in a few minutes if we use our brains' F M Alexander ~ Aphorisms

When we say 'no' to getting into the old habits and these changes of use are incorporated into our daily life, we not only lose many of our aches and pains but we become freer to act through choice - and not just out of our old habits that have been, to an extent, running our lives. Alexander talked of our mental habits as being 'mind grooves' and says that once the mind 'is lifted out of the groove' we can 'use the old path if we choose (but) we are no longer bound to it'
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on August 31, 2015, 14:24:45 pm
Gli occhi chiusi mi aiutano molto a focalizzarmi su una prospettiva rivolta verso l'interno.

Non conosco la meditazione... per nulla. Immagino sia assolutamente rivolta "verso l'interno" quindi la "pratica a occhi chiusi" potrebbe essere consigliata/un must... Se, però, la meditazione è anche volta all'esterno -> al corpo allora è consigliabile adottare alcuni "trucchi" per impedirci di trascurarci durante la pratica meditativa.

Per esempio sedersi in una condizione di "vantaggio meccanico", evitare tutte quelle "posizioni" orientaleggianti... tipo fiore di loto.... .e mantenere, se possibile, coscienza di come siamo orientati nello spazio, cosa che occhi chiusi non permettono.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on August 31, 2015, 23:14:18 pm
Bello! Me lo voglio guardare con calma. Ricambio con questi articoli:

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/ (http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/)

http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione (http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione)

http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/ (http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/)

http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno (http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno)

Scusa per il ritardo nella risposta e buona lettura! :thsit:
Grazie, leggerò senz'altro :+1:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on August 31, 2015, 23:51:14 pm
Gli occhi chiusi mi aiutano molto a focalizzarmi su una prospettiva rivolta verso l'interno.

Non conosco la meditazione... per nulla. Immagino sia assolutamente rivolta "verso l'interno" quindi la "pratica a occhi chiusi" potrebbe essere consigliata/un must... Se, però, la meditazione è anche volta all'esterno -> al corpo allora è consigliabile adottare alcuni "trucchi" per impedirci di trascurarci durante la pratica meditativa.

Per esempio sedersi in una condizione di "vantaggio meccanico", evitare tutte quelle "posizioni" orientaleggianti... tipo fiore di loto.... .e mantenere, se possibile, coscienza di come siamo orientati nello spazio, cosa che occhi chiusi non permettono.
Capisco le perplessità ma c'è un bel lavoro anche li.
Le scuole buddiste theravada e chan/zen hanno una tradizione sull'insegnamento della postura x la meditazione che credo nessun' altra scuola possiede. Ci sono approcci gentili anche x chi non è elastico. E un pochino di discomfort fa parte del processo meditativo altrimenti dormi.

Sul discorso occhi aperti vs occhi chiusi anche li ci sono scuole che prediligono l'uno piuttosto che l'altro metodo. Avendoli provati entrambi per un bel po di tempo posso dire che entrambi i metodi offrono dei vantaggi. Infatti, secondo me, è meglio usarli entrambi se si riesce.

La 'consapevolezza del corpo', dal tatto, alla temperatura, alla propriocezione, alle reazioni chimiche interne ed esterne, è parte fondamentale del lavoro. Non basta ma è necessaria x trascendere la mente razionale/analitica. La scuola goenka la predilige. Altre scuole (zen, thai forest .. ) vanno oltre senza approfondirla più di tanto.

Personalmente trovo che la 'consapevolezza del corpo' sia la chiave di tutto il lavoro. La trovo ottima come punto di partenza x chi non riesce a meditare sulla respirazione. La trovo utile in un contesto di miglioramento salute, piu di ogni altra tecnica.

Chiaro che poi, una volta arrivati ad una certa profondità, serve anche altro. Ma c'è ne dà lavorare prima di arrivare a quel punto.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on September 01, 2015, 09:14:06 am
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/ (http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/)

http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione (http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione)
Gli studi che confermano i benefici della meditazione sono davvero tanti. I vantaggi sono parecchi e la cosa interessante è che gli effetti positivi si avvertono già dalle prime sedute, per quanto poi il percorso sia ovviamente poi lungo una vita.

http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/ (http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/)
Già mi immagino orde di genitori incazzati perchè a scuola si promulgano pratiche sataniste XD
Personalmente sono d'accordissimo che iniziare in giovane età non possa che fare bene, ovviamente con i giusti modi e tempi. Onestamente non saprei come approcciare il discorso con un bambino, per questo la bibliografia proposta alla fine è interessante.

http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno (http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno)
La dieta vegetariana mi sa che ce l'ha aggiunta lui nel titolo XD nell'articolo stesso si parla piuttosto di "dieta ad alto contenuto di frutta, verdura e cereali integrali, e a basso tenore di grassi e carboidrati raffinati". Sarebbe stato carino se le ricerche fossero state citate più chiaramente.

Scusa per il ritardo nella risposta e buona lettura! :thsit:
Non c'è fretta, siamo nel topic dove la lentezza è sempre ammessa XD
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 11:13:25 am
Certo, anche nelle arti marziali esiste una tradizione sul insegnamento della postura per le AM. Da quello che ho visto, e tu confermi, lo stesso accade nella meditazione.

Quello di cui parlo è legato al controllo cosciente e costruttivo e alla uso che faccioamo del corpo in moventi. Quindi una visione opposta... Non una tradizione di una postura legata ad una attività specifica.

Non si tratta nemmeno di posizioni o posture comode  o  per chi non è elastico. Siamo tutti soggetti alle abitudini e alla uso.

Su di me e su chi seguo ho notato che non esiste consapevolezza del corpo finché non si capisce in termini psicofisici dove e come siamo orientati nello spazio. La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste.... Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..
)

Con questo non voglio assolutamente dire che la meditazione sia inutile, diciamo che non è un lavoro specificatamente orientato alla uso del corpo.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on September 01, 2015, 11:54:50 am
Non conosco la meditazione... per nulla.
(parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia)

La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste.... Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..
)

Con questo non voglio assolutamente dire che la meditazione sia inutile, diciamo che non è un lavoro specificatamente orientato alla uso del corpo.
Mi sa che di PL ne sai quanto di meditazione :thsit:

Comunque MGY ti ha già spiegato che
La 'consapevolezza del corpo', dal tatto, alla temperatura, alla propriocezione, alle reazioni chimiche interne ed esterne, è parte fondamentale del lavoro. Non basta ma è necessaria x trascendere la mente razionale/analitica. La scuola goenka la predilige. Altre scuole (zen, thai forest .. ) vanno oltre senza approfondirla più di tanto.

Personalmente trovo che la 'consapevolezza del corpo' sia la chiave di tutto il lavoro. La trovo ottima come punto di partenza x chi non riesce a meditare sulla respirazione. La trovo utile in un contesto di miglioramento salute, piu di ogni altra tecnica.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 01, 2015, 11:56:30 am
Certo, anche nelle arti marziali esiste una tradizione sul insegnamento della postura per le AM. Da quello che ho visto, e tu confermi, lo stesso accade nella meditazione.

Quello di cui parlo è legato al controllo cosciente e costruttivo e alla uso che faccioamo del corpo in moventi. Quindi una visione opposta... Non una tradizione di una postura legata ad una attività specifica.

Nella meditazione non si controlla nulla. Cerchi di controllare la tua vita tutto il giorno. Almeno in quella mezz'ora in cui sei seduto dovresti provare ad osservare senza controllare. Dovresti diventare un osservatore di te steso, senza alcun intervento cosciente.

Non si tratta nemmeno di posizioni o posture comode  o  per chi non è elastico. Siamo tutti soggetti alle abitudini e alla uso.
Su di me e su chi seguo ho notato che non esiste consapevolezza del corpo finché non si capisce in termini psicofisici dove e come siamo orientati nello spazio. La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste....

Se parli cosi non hai visto nulla della meditazione. Lo scopo appunto e' liberarsi delle abitudini, degli automatismi. E lo si fa osservandoli da vicino, senza giudizio alcuno. Si osserva il corpo e la mente. Si osserva come reagiamo mentalemnte e fisicamente ad emozioni, pensieri, ricordi passati e preoccupazioni future. Una volta osservato senza giudizio e capito la natura di queste reazioni, le abitudini se ne vanno da sole. Perche' non hanno piu ragione di esistere. Ci vuole pratica ovviamente, e in una seduta non si puo pensare di ottenere miracoli. 

Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..)
Che lezione di meditazione sei andato ad assistere? Meditazione vuol dire tutto e niente. Hai fatto vipassana con i monaci theravada, zazen, meditazione dinamica, mindfulness con qualche terapeuta, meditazione yoga, cosa? E cosa vuol dire che sei andato ad assistere? Hai guardato? La meditazione va praticata non e' un incontro di boxe. Non la puoi assistere. Devi praticarla. Da fuori non vedi nulla.

O forse parlavi di powerlifting, dove l'unico modo per capire e' alzare il bilanciere e vedere, dopo aver praticato per un bel po, le risposte del tuo corpo durante uno squat con qualche kilo sulle spalle?

E' una disciplina (la meditazione) che e' stata praticata per piu di 5000 anni. Il Buddha l'ha solo riportata alle masse e semplificata, resa potabile per i non addetti ai lavori. Se leggi alcuni sutra scoprirai che sono testi di psicologia e metafisica dove alcuni principi, scoperti solo recentemente dalla scienza ufficiale, erano gia risaputi ai tempi del buddha. Recentemente e' stata riscoperta da medici e terapeuti. E' stata inserita negli ospedali e nelle struture sanitarie in america e in inghilterra. Viene prescritta come terapia per persone che hanno i piu svariati problemi, non solo mentali. Ci sono migliaia di ricerche fatte sugli efetti neurali e cognitivi che le meditazione provoca sui praticanti.

E come per il powerlifting/stregthTraining, anche sulla meditazione si e' arrivati ad un consenso forumistico (almeno x certi utenti) sulla bonta' di questa pratica XD   
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 12:08:37 pm
Non conosco la meditazione... per nulla.
(parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia)

La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste.... Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..
)

Con questo non voglio assolutamente dire che la meditazione sia inutile, diciamo che non è un lavoro specificatamente orientato alla uso del corpo.
Mi sa che di PL ne sai quanto di meditazione :thsit:

Comunque MGY ti ha già spiegato che
La 'consapevolezza del corpo', dal tatto, alla temperatura, alla propriocezione, alle reazioni chimiche interne ed esterne, è parte fondamentale del lavoro. Non basta ma è necessaria x trascendere la mente razionale/analitica. La scuola goenka la predilige. Altre scuole (zen, thai forest .. ) vanno oltre senza approfondirla più di tanto.

Personalmente trovo che la 'consapevolezza del corpo' sia la chiave di tutto il lavoro. La trovo ottima come punto di partenza x chi non riesce a meditare sulla respirazione. La trovo utile in un contesto di miglioramento salute, piu di ogni altra tecnica.

Cosa intendi per pl?.... Se rileggi il mio punto di vista è legato a "ciò che ho visto" fare a gente che da anni medita. Non conosco la meditazione me conosco meditatori  :)

Dovresti meditare di più e rileggere quello che ho scritto  :)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 12:16:22 pm
Certo, anche nelle arti marziali esiste una tradizione sul insegnamento della postura per le AM. Da quello che ho visto, e tu confermi, lo stesso accade nella meditazione.

Quello di cui parlo è legato al controllo cosciente e costruttivo e alla uso che faccioamo del corpo in moventi. Quindi una visione opposta... Non una tradizione di una postura legata ad una attività specifica.

Nella meditazione non si controlla nulla. Cerchi di controllare la tua vita tutto il giorno. Almeno in quella mezz'ora in cui sei seduto dovresti provare ad osservare senza controllare. Dovresti diventare un osservatore di te steso, senza alcun intervento cosciente.

Non si tratta nemmeno di posizioni o posture comode  o  per chi non è elastico. Siamo tutti soggetti alle abitudini e alla uso.
Su di me e su chi seguo ho notato che non esiste consapevolezza del corpo finché non si capisce in termini psicofisici dove e come siamo orientati nello spazio. La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste....

Se parli cosi non hai visto nulla della meditazione. Lo scopo appunto e' liberarsi delle abitudini, degli automatismi. E lo si fa osservandoli da vicino, senza giudizio alcuno. Si osserva il corpo e la mente. Si osserva come reagiamo mentalemnte e fisicamente ad emozioni, pensieri, ricordi passati e preoccupazioni future. Una volta osservato senza giudizio e capito la natura di queste reazioni, le abitudini se ne vanno da sole. Perche' non hanno piu ragione di esistere. Ci vuole pratica ovviamente, e in una seduta non si puo pensare di ottenere miracoli. 

Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..)
Che lezione di meditazione sei andato ad assistere? Meditazione vuol dire tutto e niente. Hai fatto vipassana con i monaci theravada, zazen, meditazione dinamica, mindfulness con qualche terapeuta, meditazione yoga, cosa? E cosa vuol dire che sei andato ad assistere? Hai guardato? La meditazione va praticata non e' un incontro di boxe. Non la puoi assistere. Devi praticarla. Da fuori non vedi nulla.

O forse parlavi di powerlifting, dove l'unico modo per capire e' alzare il bilanciere e vedere, dopo aver praticato per un bel po, le risposte del tuo corpo durante uno squat con qualche kilo sulle spalle?

E' una disciplina (la meditazione) che e' stata praticata per piu di 5000 anni. Il Buddha l'ha solo riportata alle masse e semplificata, resa potabile per i non addetti ai lavori. Se leggi alcuni sutra scoprirai che sono testi di psicologia e metafisica dove alcuni principi, scoperti solo recentemente dalla scienza ufficiale, erano gia risaputi ai tempi del buddha. Recentemente e' stata riscoperta da medici e terapeuti. E' stata inserita negli ospedali e nelle struture sanitarie in america e in inghilterra. Viene prescritta come terapia per persone che hanno i piu svariati problemi, non solo mentali. Ci sono migliaia di ricerche fatte sugli efetti neurali e cognitivi che le meditazione provoca sui praticanti.

E come per il powerlifting/stregthTraining, anche sulla meditazione si e' arrivati ad un consenso forumistico (almeno x certi utenti) sulla bonta' di questa pratica XD

Non conosco la meditazione, non ho strumenti per dire se uno è capace o meno...come per molte altre discipline. In realtà ho solo scritto che la meditazione non è una pratica specifica di rieducazione psicofisica ( che come tale non può essere abbandonata all inconscio)...
 Sicuramente e tu lo confermi ci sono ricerche che ne vantano i benefici della pratica, non mi sembra di aver smentito questo fatto.....
Se fosse un lavoro conscio sul corpo i risultati si tradutrebbero nel movimento e uso di chi medita. Al mento non mi è capitato dI notare, nel mio piccolo, particolari differenze con chi non medita...
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: xjej on September 01, 2015, 12:17:04 pm
Powerlifting, medità di più e contestualizza meglio i post altrui invece di richiamarli a quella comprensione del testo ( e delle cose ) che manca in primis a quello che scrivi.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on September 01, 2015, 12:22:23 pm
Cosa intendi per pl?.... Se rileggi il mio punto di vista è legato a "ciò che ho visto" fare a gente che da anni medita. Non conosco la meditazione me conosco meditatori  :)
E si vede XD

Dovresti meditare di più e rileggere quello che ho scritto  :)
Ho riletto. Ti confermo che hai scritto corbellerie e che non sai nulla di PL e a quanto pare nemmeno di meditazione.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 01, 2015, 12:23:55 pm
Corregimi se sbaglio, ma a me pare che tu (Dynamic) sia in cerca di conferme. Stai facendo il corso per diventare istruttore della Tecnica Alxander. Costa un botto di soldi, e ti rendi conto che non ci sono molti che la conoscono/praticano (in italia). Ti stai probabilmente chiedendo se ne vale la pena o meno. E cerchi conferme attraverso queste uscite con messaggi eploratori che magari ti sono anche utili (ben per te se cosi fosse).

Detto questo, con tutto rispetto x la Tecnica Alexander che e' un ottimo strumento per alleviare le pressioni menatli e fisiche quotidiane, credo che la meditazione sia piu diretta e "semplice". Una persona (per praticare) ha bisogni di poco, in termini di soldi, e tramite una guida esperte (che se e' un monaco insegna pure gratis) riesce ad ottenere risutalti tangibili e cambiare il corso della propria vita. Pure la lettura di un libro, per cominciare, puo essere molto utile.

Il fatto che sia un metodo diretto, lo si ritrova nell'uso del linguaggio e della terminologia. Nella Tecnica Alexander, come in tanti altri sistemi underground (Feldenkrais Method, Rolfing ...), si tende a complicare le cose (dove magari non ce n'e' bisogno). Non so se questo sia voluto, come negli stili interni cinesi, oppure sia necessario per intraprendere il percorso. Fatto sta che nella meditazione (buddhista) il tutto si riduce a poche istruzioni che rivelano il mondo inesplorato della mente profonda.

Comunque se cosi non fosse, se non stassi cercadno conferme per giustificare i soldi e il tempo speso, non vedo il motivo delle tue uscite sul forum. Se vuoi saperne di piu sulla meditazione basta chiedere. Se invece vuoi parlarci della Tecnica Alexander basta aprire una discussione dove ce ne illustri i principi per filo e per segno, magari cercando di spiegarcela con parole tue.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 12:24:17 pm
Cosa intendi per pl?.... Se rileggi il mio punto di vista è legato a "ciò che ho visto" fare a gente che da anni medita. Non conosco la meditazione me conosco meditatori  :)
E si vede XD

Dovresti meditare di più e rileggere quello che ho scritto  :)
Ho riletto. Ti confermo che hai scritto corbellerie e che non sai nulla di PL e a quanto pare nemmeno di meditazione.

Va bene... Che significa pl?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 12:28:49 pm
Corregimi se sbaglio, ma a me pare che tu (Dynamic) sia in cerca di conferme. Stai facendo il corso per diventare istruttore della Tecnica Alxander. Costa un botto di soldi, e ti rendi conto che non ci sono molti che la conoscono/praticano (in italia). Ti stai probabilmente chiedendo se ne vale la pena o meno. E cerchi conferme attraverso queste uscite con messaggi eploratori che magari ti sono anche utili (ben per te se cosi fosse).

Detto questo, con tutto rispetto x la Tecnica Alexander che e' un ottimo strumento per alleviare le pressioni menatli e fisiche quotidiane, credo che la meditazione sia piu diretta e "semplice". Una persona (per praticare) ha bisogni di poco, in termini di soldi, e tramite una guida esperte (che se e' un monaco insegna pure gratis) riesce ad ottenere risutalti tangibili e cambiare il corso della propria vita. Pure la lettura di un libro, per cominciare, puo essere molto utile.

Il fatto che sia un metodo diretto, lo si ritrova nell'uso del linguaggio e della terminologia. Nella Tecnica Alexander, come in tanti altri sistemi underground (Feldenkrais Method, Rolfing ...), si tende a complicare le cose (dove magari non ce n'e' bisogno). Non so se questo sia voluto, come negli stili interni cinesi, oppure sia necessario per intraprendere il percorso. Fatto sta che nella meditazione (buddhista) il tutto si riduce a poche istruzioni che rivelano il mondo inesplorato della mente profonda.

Comunque se cosi non fosse, se non stassi cercadno conferme per giustificare i soldi e il tempo speso, non vedo il motivo delle tue uscite sul forum. Se vuoi saperne di piu sulla meditazione basta chiedere. Se invece vuoi parlarci della Tecnica Alexander basta aprire una discussione dove ce ne illustri i principi per filo e per segno, magari cercando di spiegarcela con parole tue.

No sei fuori strada. Su internet non cerco conferme della mia vita, forse va di moda .... C'è chi trova moglie sui forum  :)

Sui forum si discute, poi ci sarà che è più affermato e chi meno... Si passa il tempo... Si scambiano opinioni..almeno per me è questo.... Sono fuori strada?magari ci sono 'regole' differenti?

Poi voglio dire, farmi i conti in tasca... Evidentemente me lo posso permettere  8)

Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Kufù on September 01, 2015, 12:30:11 pm
Va bene... Che significa pl?

power lifting, di cui sul forum abbiamo esperti indiscutibili  ;)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 01, 2015, 12:37:20 pm
Corregimi se sbaglio, ma a me pare che tu (Dynamic) sia in cerca di conferme. Stai facendo il corso per diventare istruttore della Tecnica Alxander. Costa un botto di soldi, e ti rendi conto che non ci sono molti che la conoscono/praticano (in italia). Ti stai probabilmente chiedendo se ne vale la pena o meno. E cerchi conferme attraverso queste uscite con messaggi eploratori che magari ti sono anche utili (ben per te se cosi fosse).

Detto questo, con tutto rispetto x la Tecnica Alexander che e' un ottimo strumento per alleviare le pressioni menatli e fisiche quotidiane, credo che la meditazione sia piu diretta e "semplice". Una persona (per praticare) ha bisogni di poco, in termini di soldi, e tramite una guida esperte (che se e' un monaco insegna pure gratis) riesce ad ottenere risutalti tangibili e cambiare il corso della propria vita. Pure la lettura di un libro, per cominciare, puo essere molto utile.

Il fatto che sia un metodo diretto, lo si ritrova nell'uso del linguaggio e della terminologia. Nella Tecnica Alexander, come in tanti altri sistemi underground (Feldenkrais Method, Rolfing ...), si tende a complicare le cose (dove magari non ce n'e' bisogno). Non so se questo sia voluto, come negli stili interni cinesi, oppure sia necessario per intraprendere il percorso. Fatto sta che nella meditazione (buddhista) il tutto si riduce a poche istruzioni che rivelano il mondo inesplorato della mente profonda.

Comunque se cosi non fosse, se non stassi cercadno conferme per giustificare i soldi e il tempo speso, non vedo il motivo delle tue uscite sul forum. Se vuoi saperne di piu sulla meditazione basta chiedere. Se invece vuoi parlarci della Tecnica Alexander basta aprire una discussione dove ce ne illustri i principi per filo e per segno, magari cercando di spiegarcela con parole tue.

No sei fuori strada. Su internet non cerco conferme della mia vita, forse va di moda .... C'è chi trova moglie sui forum  :)

Sui forum si discute, poi ci sarà che è più affermato e chi meno... Si passa il tempo... Si scambiano opinioni..almeno per me è questo.... Sono fuori strada?magari ci sono 'regole' differenti?
Per discutere, e scambiare opinioni, bisogna sapere di cosa si sta parlando. O se non lo si sa, si chiede e si legge cosa gli altri sanno. Non posso mettermi a discutere di operazioni chirurgiche al cervello con un neurochirurgo se non sono manco un medico. Magari posso fare domande e capircene di piu. 

E siccome sei nuovo del forum, capisco anche che queste uscite che fai sono appunto il risultato di poca esperienza con gli squali di ArMa  XD

Comuqnue non hai mai aperto una discussione dove ci parli di cosa fai, del tuo percorso, di questa TA. Non credo di essere l'unico ad essere curioso. E non verrai criticato o ridicolizzato per aprire un 3d del genere, anzi IMO molti apprezzerebbero  ;)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 12:50:40 pm
Come scrivevi sopra alcune 'cose' sono solo state riscoperte, oggi attribuite e trattate solo in campo scientifico... Ma già si 'sapevano'

Pur essendo necessario sono pero anche diffidente dal separare totalmente l aspetto scientifico da altro. In quest' ottica sono interessato virtualmente anche alla chiacchierata col neurochirurgo, magari 'parlando come si mangia'  :)  ..... Voglio dire, se guardiamo alla fisioterapia- pratica medica - molti dei quali poi fanno anche e soprattutto manipolazioni derivanti da pratiche come la osteopatia o massofisio che non sono - in Italia - ancora riconosciute e forse mai lo saranno... Certe attività non è detto che poi nella pratica non possano e non debbano integrarsi...
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 01, 2015, 13:08:47 pm
Ti invito ancora a parlarci di questa Tecnica Alexander cosicche' magari si possa cotruire una discussione utile e intelligente  ;)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Kufù on September 01, 2015, 13:36:05 pm
fermi tutti un secondo.... la rieducazione psicofisica non può essere abbandonata all inconscio? perche'?
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 13:41:12 pm
fermi tutti un secondo.... la rieducazione psicofisica non può essere abbandonata all inconscio? perche'?

L inconscio è una sorta di pilota automatico.... Affidandosi a questo è molto facile ricadere in abitudini  inconsce e non controllabili una volta che si manifestano.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Ragnaz on September 01, 2015, 18:35:42 pm
Domanda (lievemente OT forse).
Ho praticato yoga per anni ma poco o nulla di meditazione (più nulla che poco).
Mi piacerebbe provarla (con preferenze per zen o mindfullness), in versione "semplice".
Ci sono libri o simili che possano realmente dare un input iniziale per poter fare qualcosa senza istruttori/corsi (di cui ora non avrei nè tempo nè conoscenze per poter discernere).
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dipper on September 01, 2015, 18:52:39 pm
Pur essendo necessario sono pero anche diffidente dal separare totalmente l aspetto scientifico da altro
(...)
Certe attività non è detto che poi nella pratica non possano e non debbano integrarsi...
Questo è verissimo e l'ho visto nel corso di formazione per preparatori atletici, con un medico di indubbia fama a cui mi rivolgo e con il mio fisioterapista la cui agenda è piena zeppa di gente che entra rotta ed esce aggiustata.
In particolare a quest'ultimo ho parlato specificamente della cosa e ne è scaturito un discorso in cui mi ha confermato che la strada è la sinergia e non l'esclusione.
Vero è (e sottolineo che non mi riferisco a nessuno e niente in particolare) che questo non significa che vada accettata qualunque ciarlataneria in nome della pluralità di idee, ci vuole un filtro.
Vero è anche che (e ancora nessun riferimento particolare) spesso la scienza è molto più aperta al cosiddetto "altro" (purchè porti risultati, vedi gli studi sulla meditazione e i numerosi link proposti sopra) che non molti ambienti dove un certo "altro" esclude la scienza.

Una persona (per praticare) ha bisogni di poco, in termini di soldi, e tramite una guida esperte (che se e' un monaco insegna pure gratis) riesce ad ottenere risutalti tangibili e cambiare il corso della propria vita. Pure la lettura di un libro, per cominciare, puo essere molto utile.
(...)
Fatto sta che nella meditazione (buddhista) il tutto si riduce a poche istruzioni che rivelano il mondo inesplorato della mente profonda.
... esattamente i motivi che me l'hanno resa estremamente interessante :thsit:
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 01, 2015, 19:17:56 pm
Da quello che sto vedendo da 'colleghi' fisioterapisti posso dire che in realtà in questo campo c'è molta omertà per proteggere la categoria... Come spesso avviene in Italia.

Poi per forza di cose devono 'integrare' con altre pratiche manuali perché di fatto la classica fisioterapia non basta, o meglio non copre 'tutto'. Ti vende la fisioterapia ma poi magari ti fa interventi propri per es. della craniosacrale o altro.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 02, 2015, 00:00:24 am
Domanda (lievemente OT forse).
Ho praticato yoga per anni ma poco o nulla di meditazione (più nulla che poco).
Mi piacerebbe provarla (con preferenze per zen o mindfullness), in versione "semplice".
Ci sono libri o simili che possano realmente dare un input iniziale per poter fare qualcosa senza istruttori/corsi (di cui ora non avrei nè tempo nè conoscenze per poter discernere).

1. Per avvicinarsi alla scuola Theravada consiglio il libro "Mindfulness in Plain English" by Henepola Gunaratana. Oppure i libri scritti dagli allievi di Goenka. Ce ne sono pure di tradotti in italiano, tipo quello scritto da William Hart e Goenka appunto.

2. Per la scuola Chan/Zen consiglio i libri di Thich Nhat Hanh che sono molto simpatici. Ci sono pure altri autori interessanti cinesi e giapponesi ma sono un po piu complicati IMO.

3. Per protocolli piu strutturati in ottica terapeutica puoi leggere i libri di Kabat-Zinn o Mark Williams sui due metodi mindfulness piu conosciuti: Minduflness Based Stress Reduction e Mindfulness Based Ccognitive Therapy.

La lettura di uno di questi libri ti mette gia in condizioni di poter praticare seriamente con delle basi buone. Charo che poi serve tanta pratica e magari una guida che possa indicarti il percorso.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 02, 2015, 13:02:56 pm
Da quello che sto vedendo da 'colleghi' fisioterapisti posso dire che in realtà in questo campo c'è molta omertà per proteggere la categoria... Come spesso avviene in Italia.
La protezione della categoria è anche un modo per garantire degli standard ad un paziente. Se ho un osso rotto non vado da un santone che fa i tarocchi ma vado da un medico specializzato in quel campo. Le sue qualifiche mi danno una garanzia di ricevere un trattamento secondo certi standard.

Purtroppo accade anche il contrario, dove gente con malattie gravi si avvale della consulenza di stregoni o pseudo terapeuti che usano metodi non riconosciuti dalla comunità scientifica e magari poi ci lasciano pure le penne.


Poi per forza di cose devono 'integrare' con altre pratiche manuali perché di fatto la classica fisioterapia non basta, o meglio non copre 'tutto'. Ti vende la fisioterapia ma poi magari ti fa interventi propri per es. della craniosacrale o altro.
Meglio ancora se il fisioterapeuta ha conoscenze di tecnica alexander, osteopatia, craniosacrale ecc
Vuol dure che nel suo arsenale ha più pallottole da sparare. Vuol dire che ha una visione più bilanciata perché conosce gli standard  medici e i protocolli frutto di un retaggio di secoli di scienza, e conosce anche i metodi alternativi più underground che, seppur poco conosciuti, magari hanno qualcosa di valido da offrire.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 02, 2015, 15:11:17 pm

La protezione della categoria è anche un modo per garantire degli standard ad un paziente. Se ho un osso rotto non vado da un santone che fa i tarocchi ma vado da un medico specializzato in quel campo. Le sue qualifiche mi danno una garanzia di ricevere un trattamento secondo certi standard.

Purtroppo accade anche il contrario, dove gente con malattie gravi si avvale della consulenza di stregoni o pseudo terapeuti che usano metodi non riconosciuti dalla comunità scientifica e magari poi ci lasciano pure le penne.

Non la penso allo stesso modo, ma forse qui siamo OT.

Siamo in Italia e ragionare in questo senso (come scrivi sopra) ... non ha senso :)... mi spiego. Qui da noi le cose non funzionano solo e semplicemente "per garantire degli standard ad un paziente", piuttosto si passa prima dalla politica & co. E in questo caso - terapie manuali diciamo - l'esempio è lampante. In ambito sanitario oggigiorno le unica figure regolamentate - quindi abilitate a lavorare in strutture pubbliche o private - sono i fisioterapisti e i chiropratici, con alcune eccezioni per massofisioterapisti formati prima (ma qui ho un grosso buco di memoria) del 98 (?).

Fino a prima dell'arrivo del buon Berlusca anche i chiropratici erano "fuori legge", ma poi (diciamo che aveva i suoi interessi) sono stati "sdoganati". La "comunità scientifica" si deve attenere a queste direttive.... è la legge italiana..

Se parliamo di un infortnio "grave", quindi una frattura o comunque un qualcosa che DEVE essere risolto in ambito sanitario .... nessuno vuole propinare santoni o robe mistiche... Fisioterapia vuole dire tutto e nulla, nel senso che il fisioterapista in ospedale tratterà al 70% persone "normali" e spesso anziane... una sorta di "mantenimento" ...

Quindi non è un discorso solo di garantire degli standard, piuttosto "dare ossigeno" alla categoria...




Meglio ancora se il fisioterapeuta ha conoscenze di tecnica alexander, osteopatia, craniosacrale ecc
Vuol dure che nel suo arsenale ha più pallottole da sparare. Vuol dire che ha una visione più bilanciata perché conosce gli standard  medici e i protocolli frutto di un retaggio di secoli di scienza, e conosce anche i metodi alternativi più underground che, seppur poco conosciuti, magari hanno qualcosa di valido da offrire.

anche in questo caso la penso differentemente :), per coerenza... se la osteopatia è fuorilegge non vedo perché un trattamento osteopatico effettuato da un fisioterapista non dovrebbe esserlo... ma siamo in italia e siamo abituati a pensare in un certo modo...

Circa la TA il problema non si pone nemmeno perché non è un trattamento medico/riabilitativo... è una rieducazione psicofisica, che ha "ricadute" in ambito della salute ma non ha l'obiettivo di "curare" (anche se in molti Paesi, vedi Svizzera, è inserita legalmente nelle attività sanitarie) ...

Se conosci un fisio o un fisiatra (meglio ancora)  magari con qualche anno di esperienza sulle spalle puoi "buttargli" li l'argomento :)
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 02, 2015, 16:56:40 pm

La protezione della categoria è anche un modo per garantire degli standard ad un paziente. Se ho un osso rotto non vado da un santone che fa i tarocchi ma vado da un medico specializzato in quel campo. Le sue qualifiche mi danno una garanzia di ricevere un trattamento secondo certi standard.

Purtroppo accade anche il contrario, dove gente con malattie gravi si avvale della consulenza di stregoni o pseudo terapeuti che usano metodi non riconosciuti dalla comunità scientifica e magari poi ci lasciano pure le penne.

Non la penso allo stesso modo, ma forse qui siamo OT.

Siamo in Italia e ragionare in questo senso (come scrivi sopra) ... non ha senso :)... mi spiego. Qui da noi le cose non funzionano solo e semplicemente "per garantire degli standard ad un paziente", piuttosto si passa prima dalla politica & co. E in questo caso - terapie manuali diciamo - l'esempio è lampante. In ambito sanitario oggigiorno le unica figure regolamentate - quindi abilitate a lavorare in strutture pubbliche o private - sono i fisioterapisti e i chiropratici, con alcune eccezioni per massofisioterapisti formati prima (ma qui ho un grosso buco di memoria) del 98 (?).

Fino a prima dell'arrivo del buon Berlusca anche i chiropratici erano "fuori legge", ma poi (diciamo che aveva i suoi interessi) sono stati "sdoganati". La "comunità scientifica" si deve attenere a queste direttive.... è la legge italiana..

Se parliamo di un infortnio "grave", quindi una frattura o comunque un qualcosa che DEVE essere risolto in ambito sanitario .... nessuno vuole propinare santoni o robe mistiche... Fisioterapia vuole dire tutto e nulla, nel senso che il fisioterapista in ospedale tratterà al 70% persone "normali" e spesso anziane... una sorta di "mantenimento" ...

Quindi non è un discorso solo di garantire degli standard, piuttosto "dare ossigeno" alla categoria...


Molte invenzioni sono state create per uno scopo sano e buono. Che poi possano essere usate anche in modo sbagliato questo e' un altro discorso. L'ordine dei medici, la laurea in medicina, e la comunita scientifa, i titoli che ne garantiscono la qualificazione, con tanto di diplomi, lauree, e attestati tutto serve per garantire degli standard al povero paziente che si deve affidare ad altri.

Poi se vogliamo parlare di cospirazione allora si sa che ci sono casi in cui questi titoli sono stati usati per esercitare abuso di potere, interessi personali ecc. Questo accade sempre meno per fortuna. E se uno e' intelligente e ha voglia di far sacrifici, puo fare l'esame per entrare nella facolta di medicina. Nessuno glie lo vieta. 

Altro esempio sono le banche. Il sistema bancario e' nato per favorire lo sviluppo tramite investimenti e prestiti. Se non fosse mai esistito probabilmente la societa come la vediamo oggi non esisterebbe. Andremo ancora in giro col carretto e si morirebbe ancora per una polmonite. Non ci sarebbe internet, e nemmeno gli smartphone. E probabilmente non avremo questo forum. Eppure alcune banche, e alcuni banchieri hanno messo in ginochio interi paesi.

Le automobili sono ottimi mezzi di trasporto e hanno facilitato la vita degli esseri umani. Eppure quanti ne muoiono ogni giorno sulle strade.

Le arti marziali sono pratiche di sviluppo personale, crescita interiore, allenamento fisico, e perche no, ottimi luoghi per socializzare e farsi amici. Ma si sa, c'e' gente che impara un po di muay thai e va in giro a spaccar teste. Quidni? Vietiamo le arti marziali? 

Tutto puo essere usato in modo distruttivo, in modo egoista e in modo vile.





Meglio ancora se il fisioterapeuta ha conoscenze di tecnica alexander, osteopatia, craniosacrale ecc
Vuol dure che nel suo arsenale ha più pallottole da sparare. Vuol dire che ha una visione più bilanciata perché conosce gli standard  medici e i protocolli frutto di un retaggio di secoli di scienza, e conosce anche i metodi alternativi più underground che, seppur poco conosciuti, magari hanno qualcosa di valido da offrire.

anche in questo caso la penso differentemente :), per coerenza... se la osteopatia è fuorilegge non vedo perché un trattamento osteopatico effettuato da un fisioterapista non dovrebbe esserlo... ma siamo in italia e siamo abituati a pensare in un certo modo...

Un trattamento osteopatico e' un trattamento del corpo umano che magari lo si fa molto simile in altre discipline. Quindi non e' solo appannaggio dell'osteopatia. Allo stesso modo il fisioterapeuta magari fa manipolazioni e pratiche che si vedono fare da chiropratici o qualta'tro.

La differenza la fa lo standard di addestramento. Un fisioterapeuta probabilmente e' addestrato per seguire protocolli medici di un certo standard e puo garantire certe sicurezze e un certo tipo di qualita al cliente. L'osteopata italiano magari no, perche molto dipende da da dove ha studiato. E siccome la qualita' e' cosi eterogenea, e dipendente appunto dal tipo di istituto frequentato ed esperienza personale, non si puo garantirne una qualita standardizzata.

Tutto li.



Circa la TA il problema non si pone nemmeno perché non è un trattamento medico/riabilitativo... è una rieducazione psicofisica, che ha "ricadute" in ambito della salute ma non ha l'obiettivo di "curare" (anche se in molti Paesi, vedi Svizzera, è inserita legalmente nelle attività sanitarie) ...

Se conosci un fisio o un fisiatra (meglio ancora)  magari con qualche anno di esperienza sulle spalle puoi "buttargli" li l'argomento :)
Tu ragioni a camere stagne.

Nemmeno la meditazone e' nata come trattamento medico reabilitativo, eppure in america e in inghilterra viene usata per trattare certi disturbi in alcuni ospedali. Quindi la scartiamo? La lasciamo fare solo ai monaci nei monasteri in asia?

IMO ben venga che qualche medico e scienziato l'abbai riportata alla luce come metodo per "curare" certi disturbi, o facilitare la guarigione di certi pazienti.
Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: Dynamic on September 02, 2015, 17:23:49 pm

Molte invenzioni sono state create per uno scopo sano e buono. Che poi possano essere usate anche in modo sbagliato questo e' un altro discorso. L'ordine dei medici, la laurea in medicina, e la comunita scientifa, i titoli che ne garantiscono la qualificazione, con tanto di diplomi, lauree, e attestati tutto serve per garantire degli standard al povero paziente che si deve affidare ad altri.

Poi se vogliamo parlare di cospirazione allora si sa che ci sono casi in cui questi titoli sono stati usati per esercitare abuso di potere, interessi personali ecc. Questo accade sempre meno per fortuna. E se uno e' intelligente e ha voglia di far sacrifici, puo fare l'esame per entrare nella facolta di medicina. Nessuno glie lo vieta. 


in teoria è cosi, in pratica in buona parte anche... ma si tende spesso a speculare essendo la "sanità" un ottimo business, nessuna cospirazione imho



Altro esempio sono le banche. Il sistema bancario e' nato per favorire lo sviluppo tramite investimenti e prestiti. Se non fosse mai esistito probabilmente la societa come la vediamo oggi non esisterebbe. Andremo ancora in giro col carretto e si morirebbe ancora per una polmonite. Non ci sarebbe internet, e nemmeno gli smartphone. E probabilmente non avremo questo forum. Eppure alcune banche, e alcuni banchieri hanno messo in ginochio interi paesi.

Le automobili sono ottimi mezzi di trasporto e hanno facilitato la vita degli esseri umani. Eppure quanti ne muoiono ogni giorno sulle strade.

Le arti marziali sono pratiche di sviluppo personale, crescita interiore, allenamento fisico, e perche no, ottimi luoghi per socializzare e farsi amici. Ma si sa, c'e' gente che impara un po di muay thai e va in giro a spaccar teste. Quidni? Vietiamo le arti marziali? 

Tutto puo essere usato in modo distruttivo, in modo egoista e in modo vile.

bè è un discorso "estremo" mi pare... quoto l'ultima frase.



Un trattamento osteopatico e' un trattamento del corpo umano che magari lo si fa molto simile in altre discipline. Quindi non e' solo appannaggio dell'osteopatia. Allo stesso modo il fisioterapeuta magari fa manipolazioni e pratiche che si vedono fare da chiropratici o qualta'tro.


Può essere, di fatto però molti fisico sono anche osteopati e altro...




La differenza la fa lo standard di addestramento. Un fisioterapeuta probabilmente e' addestrato per seguire protocolli medici di un certo standard e puo garantire certe sicurezze e un certo tipo di qualita al cliente. L'osteopata italiano magari no, perche molto dipende da da dove ha studiato. E siccome la qualita' e' cosi eterogenea, e dipendente appunto dal tipo di istituto frequentato ed esperienza personale, non si puo garantirne una qualita standardizzata.

Tutto li.

d'accordissimo ... ciò non toglie che, comunque, un "osteopatia preparato" non possa toccarti (sempre per la legge italiana) se non affiancato e monitorar da una "autorità".






Nemmeno la meditazone e' nata come trattamento medico reabilitativo, eppure in america e in inghilterra viene usata per trattare certi disturbi in alcuni ospedali. Quindi la scartiamo? La lasciamo fare solo ai monaci nei monasteri in asia?

IMO ben venga che qualche medico e scienziato l'abbai riportata alla luce come metodo per "curare" certi disturbi, o facilitare la guarigione di certi pazienti.

Ma certo la TA stessa in US è insegnata in molti contesti, medici e non. Ma non credo sia questo il discorso, credo  sia più un fatto di carattere culturale qui da noi la meritocrazia "vale" meno... sono molto spesso più utili le amicizie :)

Voglio dire, dubito che qui in Italia inseriranno (direttamente o indirettamente) la meditazione o affini come complemento terapeutico, al momento la sanità non le copre... al massimo possiamo trovare -  come dicevi - persone/medici intelligenti che consigliano e collaborano con insegnanti/operatori di altre discipline.

Title: Re:Allenarsi con gli stili interni
Post by: MachineGunYogin on September 02, 2015, 17:29:35 pm
Ah beh che initalia manchi la meritocrazia e' saputo e risaputo. Speriamo le cose cambino presto cosicche anche il povero machine possa tornare senza dover fare il vagabondo all'estero x l'eternita' XD