Come stile direi che era già piuttosto settato sulle meccaniche che esegue tutt'oggi.
Il Jion ha davvero poche attinenze con quello classico ma il vero punto critico sono, ne' più ne' meno di quanto accade altrove, i bunkai eccessivamente stilizzati e un tori decisamente poco convincente. Un po' più di cazzimma avrebbe reso più fruibili i suoi movimenti.
Si, lo stile e le meccaniche erano già molto più simili come impostazione a quelle dell'suo tipico uso del corpo attuale.
Il kata è piuttosto differente da quello Shotokan come me lo ricordo io (a parte forse lo schema di movimento nello spazio della sequenza), forse mi sembra che però sia più simile a quello Shorin Ryu del Karate di Okinawa (ma non lo so, non me ne intendo...), anche se è già rielaborato in una maniera piuttosto personale e caratteristica. Il mio maestro mi raccontava che Tokitsu ai tempi modificava continuamente i suoi kata. L'influenza degli stili interni cinesi è già forte, ma la sua di questo periodo è in fondo ancora una scuola di Karate, seppur molto eterogenea, considerando le molteplici varietà di correnti che esistono attualmente.
Per le applicazioni, concordo sulla prima, mentre la seconda non la considero poi così stilizzata, visto che comunque è eseguita con le protezioni e con un certo tipo di contatto, seppur inferiore a quello "full" del Jissen Karate. I bunkai con protezioni erano una sua peculiarità. La tecnica rielaborata è abbastanza fattibile in quel contesto particolare, funzionava anche in combattimento libero, che comunque veniva allenato molto dalla sua scuola. Almeno così mi è stato detto...
Due aspetti rilevanti in quei due video: nel primo il suo famoso maegeri da corta e media distanza, vero e proprio marchio di fabbrica in combattimento, in cui si era specializzato e poi nel secondo invece un oitsuki efficace e degno di questo nome.