Fanchinna!!
Sei veramente gentile, ma non mi faccio chiamare "Maestro" nemmeno dai miei allievi, un semplice "Andrea" va più che bene.
Ho capito il tuo pensiero, sei stato chiaro nell'esprimerlo, il mio dubbio era di non essermi spiegato bene.
Rimane sempre valida la discussione post allenamento, che sa che non ci si possa conoscere un giorno, così come è accaduto con altre persone che frequentano questoo altri Forum.
Ora però mi è venuta voglia di rivedermi "Arma perfetta", i gusti sono gusti, ma la forma inziale con la musica di sottofondo continua a farmi impazzire!
Sei veramente gentile, ma non mi faccio chiamare "Maestro" nemmeno dai miei allievi, un semplice "Andrea" va più che bene.
Ho capito il tuo pensiero, sei stato chiaro nell'esprimerlo, il mio dubbio era di non essermi spiegato bene.
Rimane sempre valida la discussione post allenamento, che sa che non ci si possa conoscere un giorno, così come è accaduto con altre persone che frequentano questoo altri Forum.
Ora però mi è venuta voglia di rivedermi "Arma perfetta", i gusti sono gusti, ma la forma inziale con la musica di sottofondo continua a farmi impazzire!
in effetti... gran film! :-*
vedi sanchin,
la visione del kenpo (in genere,perchè poi di varianti ce ne sono molte) del combattimento è molto diversa da quella del karate (e combattimento in effetti non è il termine corretto).
mi sembra che Parker disse "la differenza fra il karate ed il kenpo è quella che passa fra un colpo di fucile ed una raffica di mitra" o una roba del genere...
ora,io non pratico il kenpo di parker (o kenpo karate che dir si voglia),ma anche alle mie braccia piace fare i disegnini per aria... :)
ma in linea teorica,suppongo,se alleno sequenze da 5 colpi (per esempio) dovrei essere in grado anche di tirarne uno singolo... (notare il condizionale :) )
eh se hai visto la leggenda degli uomini straordinari ti ricordi cosa dice Alain Quatermain a Tom Sayer tra la differenza di sparare americana e quella inglese?
eh se hai visto la leggenda degli uomini straordinari ti ricordi cosa dice Alain Quatermain a Tom Sayer tra la differenza di sparare americana e quella inglese?
ricordo una roba tipo:
se non ce la fai con un colpo solo,lascia perdere...
ma pure un'allusione sarcastica sul odo di sparare degli americani,non testualmente però...
si mi riferivo al modo di sparare americano, grande uso di proiettili sperando di colpire qualcosa, mentre gli inglesi sparano ad un colpo una tacca
si mi riferivo al modo di sparare americano, grande uso di proiettili sperando di colpire qualcosa, mentre gli inglesi sparano ad un colpo una tacca
un colpo una tacca....
il sogno di molti...
o di un professionista con un CheyTac M200 in mano...
tornando seri,e intuendo dove vuoi arrivare,non è che si smanaccia sperando di colpire qualcosa...
si mi riferivo al modo di sparare americano, grande uso di proiettili sperando di colpire qualcosa, mentre gli inglesi sparano ad un colpo una tacca
un colpo una tacca....
il sogno di molti...
o di un professionista con un CheyTac M200 in mano...
tornando seri,e intuendo dove vuoi arrivare,non è che si smanaccia sperando di colpire qualcosa...
no non si smanaccia, ma credo anche ( con le dovute misure) che nell'interpretazione di un'arte marziale da parte di un popolo ci sta molto della mentalità di quel popolo, insomma le arti marziali sono davvero arti quando c'è una certa espressione di se.
Jeff mi ha detto che il Maestro Parker sosteneva che non fosse importante quante volte si fosse capaci di colpire l'avversario, bensì quanto forte si fosse capaci di farlo.
Il Maestro Jeff sostiene che queste sequenze sono degli educativi, dal momento che nel Kenpo lo studio della meccanica del corpo e il suo uso, specie a corta distanza, sono fondamentali.
Allo stesso tempo le tecniche di base riservate ai principianti, e le forme, sono composte da pochi colpi, e sono considerate le più efficaci.
Mi sono riavvicinato al kyokushin, per una lunga serie di motivi.Come dicevo ad Andrea in privato,ho conosciuto stasera un suo allievo e ne sono rimasto positivamente sbalordito!
Nel mio dojo pratichiamo il kyokushinkai studiandone i kihon e i kata, ma alleniamo il kumite in diverse forme: senza pugni al volto, con le prese, con i guantoni da pugilato, con i caschetti (chiamiamo questa forma di allenamento e competizione "Shin Budo"), con la lotta al suolo, soffermandoci maggiormente su un tipo specifico di regolamento solo in vista delle gare.
Puoi controllare il sito del mio dojo, in questi giorni il mio web-master sta finendo di aggiornarlo: www.shinbudo.it (http://www.shinbudo.it)
Come dicevo ad Andrea in privato,ho conosciuto stasera un suo allievo e ne sono rimasto positivamente sbalordito!
Vabbè,non c'entra nulla! :D
forse un po' troppo "american"...XD XD XD
eppure, dovrebbe piacere a molti: guardia alta e non si saltella XD XD XD (sorry, ma non ho resistito).
Ma Larry non faceva anche corsi istruttori a distanza?
Ma Larry non faceva anche corsi istruttori a distanza?
non credo
aveva, o forse ha ancora, un sistema di dojo interattivo
paghi un fisso e ti scarichi la lezione che lui fa agli anziani
in più gli scrivi il dubbio e lui se lo porta nella lezione successiva
Fanchinna, per quella che è la tua esperienza, quali sono i principi basilari portati avanti da Parker?
Fanchinna, per quella che è la tua esperienza, quali sono i principi basilari portati avanti da Parker?
ed allora non hai visto nienteA prescindere da quando si studiano, le combinazioni fiume su bersaglio inerte sono la parte che mi garba di meno.
il programma termina, praticamente, con la seconda cintura marrone
dalla prima iniziano le cosiddette extensions
vale a dire le tecniche, dei programmi precedenti, che proseguono
combinazioni fiume su bersaglio inerte
1. | Da qualche parte ho ancora la videocassetta di Arma Perfetta registrato da Italia 1, l'ho consumata XD |
combinazioni fiume su bersaglio inertein parte "ci dovrebbe essere" uno studio sulla reazione
per cui non si tratta di proseguire a menare alla caxxo
ma conseguentemente a ciò che è avvenuto prima
l'apoteosi della kenpaggine,
Ecco, il francese di questo video, sembra molto meno "uattà"
https://www.youtube.com/watch?v=IAgjAD_PUJc&feature=youtube_gdata_player (https://www.youtube.com/watch?v=IAgjAD_PUJc&feature=youtube_gdata_player)
Ecco, il francese di questo video, sembra molto meno "uattà"
https://www.youtube.com/watch?v=IAgjAD_PUJc&feature=youtube_gdata_player (https://www.youtube.com/watch?v=IAgjAD_PUJc&feature=youtube_gdata_player)
beh, le tecniche sono quelle
1. | Ogni riferimento a fatti, cose, persone o JJ giapponese o brasiliano è puramente casuale. |
Ecco, il francese di questo video, sembra molto meno "uattà"E non mi dispiace affatto.
https://www.youtube.com/watch?v=IAgjAD_PUJc&feature=youtube_gdata_player (https://www.youtube.com/watch?v=IAgjAD_PUJc&feature=youtube_gdata_player)
E spesso non è neppure vero quello che dici tu
perchè all'interno di una tecnica c'è già tutto:
il come, il cosa, il quando ed il perchè
guarda che io, rispondendo ad Andylove, ho parlato di tecnica
non di tecnica complicata
se una tecnica nasce per uno scopo va già bene
la tecnica della boxe, per la boxe, è perfetta
per affrontare 10 zulu con lancia non credo
guarda che io, rispondendo ad Andylove, ho parlato di tecnica
non di tecnica complicata
se una tecnica nasce per uno scopo va già bene
la tecnica della boxe, per la boxe, è perfetta
per affrontare 10 zulu con lancia non credo
eh, e io ti rispondo che non stiamo giocando a carte, la tecnica non ti basta nominarla, la devi eseguire. e la medesima tecnica può essere allenata in modi molto diversi, portando a prestazioni e capacità molto diverse
Quindi x gli zulu l'importante e' ke siano tecniche lunghe...ke sono avanzate... :pla:
La tecnica non implica alcun metodo di allenamento predeterminato. Nel modo più assoluto.
perchè all'interno di una tecnica c'è già tutto:La tecnica è il cosa. L'allenamento è il come. La strategia il quando e il dove. Lo scopo è il perchè.
il come, il cosa, il quando ed il perchè
Perchè?
OT: Ho visto all'opera il maestro del mio socio grappler, JJJ. Un mostro :-\
Il francese secondo me lavora molto meglio, sebbene i tori siano sempre un po' fiacchelli.
La tecnica non implica alcun metodo di allenamento predeterminato. Nel modo più assoluto.
Infatti l'errore sta proprio lì...
Non sono tecniche uniche bensì una serie di "successione" di tecniche.
Il concetto è ben espresso nei "renraku waza" del judo:
Provo una proiezione, uke evita, sfrutto lo sbilanciamento dato dalla fuga per far entrare un'altra tecnica e così via.
Io li vedo come "esercizi", non come tecniche.
non è vero.Infatti l'errore sta proprio lì...
Non sono tecniche uniche bensì una serie di "successione" di tecniche.
Il concetto è ben espresso nei "renraku waza" del judo:
Provo una proiezione, uke evita, sfrutto lo sbilanciamento dato dalla fuga per far entrare un'altra tecnica e così via.
Io li vedo come "esercizi", non come tecniche.
si ma se non dici Drill
qui non ti si fila nessuno
Esercizi ritualizzati o ognuno fa quello che gli viene in mente?
Metodo razionale, combinazioni brevi e realistiche e, ho saputo, molto buono anche a terra.OT: Ho visto all'opera il maestro del mio socio grappler, JJJ. Un mostro :-\Perchè?
Infatti l'errore sta proprio lì...Qui non sono del tutto d'accordo.
Non sono tecniche uniche bensì una serie di "successione" di tecniche.
Il concetto è ben espresso nei "renraku waza" del judo:
Provo una proiezione, uke evita, sfrutto lo sbilanciamento dato dalla fuga per far entrare un'altra tecnica e così via.
Io li vedo come "esercizi", non come tecniche.
Qui non sono del tutto d'accordo.
Le sequenze lunghe, hanno valore di esercizio se insegnate e considerate come "le varie opzioni in questo frangente", rendendo quindi chiaro all'allievo, che all'atto pratico, una di quelle molte sarà la sua possibilità.
Quando invece vedo lunghe sequenze con Uke immobile per tutto il tempo (almeno finchè non stramazza sul finale) a me viene in mente l'omino di legno del WT, esercizio anche quello, ma differente dall'idea di Renraku Waza.
Dissento pure sul tuo giudizio rispetto ai tuoi video.
Affatto!
Qui non sono del tutto d'accordo.
Le sequenze lunghe, hanno valore di esercizio se insegnate e considerate come "le varie opzioni in questo frangente", rendendo quindi chiaro all'allievo, che all'atto pratico, una di quelle molte sarà la sua possibilità.
Quando invece vedo lunghe sequenze con Uke immobile per tutto il tempo (almeno finchè non stramazza sul finale) a me viene in mente l'omino di legno del WT, esercizio anche quello, ma differente dall'idea di Renraku Waza.
Dissento pure sul tuo giudizio rispetto ai tuoi video.
giusto, però è anche vero che quando si vede l'uke muoversi in quella determinata direzione
come se il colpo fosse arrivato sul serio , riproducendo quindi un effetto, per poter proseguire in questa ipotesi
il tutto viene spesso etichettato come finzione, delle peggiori
insomma per un motivo o per l'altro lo studio non si può fare
facciamo un esempio pratico
se, in quella sequenza, io ti colpisco ai genitali
probabilmente, a mio avviso, ti piegherai in avanti
ecco perchè, tipicamente, la sequenza può proseguire con un colpo alla schiena o alla nuca:
perchè ti sei abbassato
ora se facciamo lo studio io faccio finta di colpirti i genitali e tu ti abbassi lo stesso
oppure, se non ti abbassi, io ti colpisco sul serio: così ti rendi conto e la prossima volta vedrai che ti abbassi al solo accenno di movimento
C'è qualche filmatino mio alcuni anni fa, nulla che valga la pena di esser visto..Name, linkameli lo stesso.
Esercizi ritualizzati o ognuno fa quello che gli viene in mente?
assolutamente ritualizzati
non ci piove
voi non potete chiedere perchè ma solo quante volte
esatto,
Qui non sono del tutto d'accordo.
Le sequenze lunghe, hanno valore di esercizio se insegnate e considerate come "le varie opzioni in questo frangente", rendendo quindi chiaro all'allievo, che all'atto pratico, una di quelle molte sarà la sua possibilità.
Quando invece vedo lunghe sequenze con Uke immobile per tutto il tempo (almeno finchè non stramazza sul finale) a me viene in mente l'omino di legno del WT, esercizio anche quello, ma differente dall'idea di Renraku Waza.
Dissento pure sul tuo giudizio rispetto ai tuoi video.sai com'è..quando si avanza si vede il passato come goffo...
La successione come renraku però se non sbaglio prevede che il compagno per lo meno simuli una reazione.
facciamo un esempio praticomi sembra che questo sia un concetto già espressi dagli altri utenti.
se, in quella sequenza, io ti colpisco ai genitali
probabilmente, a mio avviso, ti piegherai in avanti
ecco perchè, tipicamente, la sequenza può proseguire con un colpo alla schiena o alla nuca:
perchè ti sei abbassato
ora se facciamo lo studio io faccio finta di colpirti i genitali e tu ti abbassi lo stesso
oppure, se non ti abbassi, io ti colpisco sul serio: così ti rendi conto e la prossima volta vedrai che ti abbassi al solo accenno di movimento
vi va bene questa elementarità tipo addestramento dei cani?
o volete anche il biscottino quando fate giusto?
........le ultime scuole sostengono che il rinforzo positivo sia molto più efficace di quello negativo.
Quindi.... si! meglio più biscottini quando uno fa giusto che tirare colpi nelle palle quando uno fa sbagliato. :gh:
o alterntivo o consequenziale alla reazione del colpo precedente.
Ovvio che, se ognuno dei colpi portati è "alternativo" agli altri, allora sto mostrando uno studio su varie opzioni nella tal situazione, ma se lo vendo come "una tecnica" sono un pirla.
facciamo un esempio praticomi sembra che questo sia un concetto già espressi dagli altri utenti.
se, in quella sequenza, io ti colpisco ai genitali
probabilmente, a mio avviso, ti piegherai in avanti
ecco perchè, tipicamente, la sequenza può proseguire con un colpo alla schiena o alla nuca:
perchè ti sei abbassato
ora se facciamo lo studio io faccio finta di colpirti i genitali e tu ti abbassi lo stesso
oppure, se non ti abbassi, io ti colpisco sul serio: così ti rendi conto e la prossima volta vedrai che ti abbassi al solo accenno di movimento
vi va bene questa elementarità tipo addestramento dei cani?
o volete anche il biscottino quando fate giusto?
Ma è chiaro che quello che viene criticato non è questo ma la sua "deriva cattiva", quindi non il "cosa" ma il "come"?
Perchè onestamente non trovo motivato il vittimismo di quando scrivi che comunque si faccia vieni sempre criticato.
E, tanto per rimanere sull'argomento addestramento dei cani, le ultime scuole sostengono che il rinforzo positivo sia molto più efficace di quello negativo.
Quindi.... si! meglio più biscottini quando uno fa giusto che tirare colpi nelle palle quando uno fa sbagliato. :gh:
Nel momento in cui questo studio è codificato io nn vedo nessuna differenza con i bunkai cmq...
Nel momento in cui questo studio è codificato io nn vedo nessuna differenza con i bunkai cmq...Sull'aspetto della codifica, trovo inutili entrambi e li metto sullo stesso piano, perchè esistono già i Kata codificati, inutile codificare altri Kata chiamandoli Bunkai, sporattutto quando poi li si vende per applicazione pratica di, oppure addirittura DP.
Ecco la rosicata..... XDJohn, scusa ma non ho capito.
In questo caso nn è il cosa ma il perchè....
infatti il perchè dei kata non può essere il combattimento
l'hanno capito anche i sassi
Sull'aspetto della codifica, trovo inutili entrambi e li metto sullo stesso piano, perchè esistono già i Kata codificati, inutile codificare altri Kata chiamandoli Bunkai, sporattutto quando poi li si vende per applicazione pratica di, oppure addirittura DP.Qui mi sembra che ci sia tutto fuorchè un tentativo di spiegare come utile una cosa ed inutile l'altra.
La differenza col Bunkai in senso generale, è che nei Bunkai c'è qualche accenno di vita in più per Uke, o qualche colpo in sequenza di meno per Tori, ma sono dettagli.
Come dico spesso sui Bunkai, mi va bene finchè è un lavoro esemplificativo, del tipo "qui può starci questo, quello e quell'altro" che stimoli gli allievi a non credere nel "se lui fa così, tu fai cosà", ma se diventa esercizio codificato, per mio conto esce dalla didattica utile.
Io preferisco lavorare, magari con lo stesso attacco o presa, per una intera lezione, cambiando la reazione ogni tre minuti, per far capire che le possibilità sono molte, che non si mandano a memoria, perchè esce quel che esce quando la cosa è vera, non quel che ti ricordi della tal lezione.Su questo magari c'è da discutere, nel senso che apprezzo questo tipo di lavoro in ambito "artistico".
Non è il fatto di avere tante risposte a una in questo caso il punto (ma la tua affermazione è correttissima...) piuttosto l'averne il meno possibile o addirittura una sola per il maggior numero di casi e fare in modo che queste siano frutto di principi malleabili piuttosto che di codificazione e trasmissione mnemonica.Concordo. Io lavoro in questa direzione.
Oppure si migliora il programma.Il programma si sta migliorando ed evolvendo ogni anno, ma rimane sempre una lista di "cose da fare"...
Però questo all'interno di una disciplina nn dovrebbe esistere...o essere limitato a pochissimi casi...Parlo a livello "personale", non essendo il mio uno stile nato per la larga diffusione si può lavorare sulle capacità "innate" dell'allievo e (per rimanere nei classici modi di dire) confezionare l'abito su misura
Relativamente al programma, per quella che è la mia e la nostra esperienza, all'inizio è giusto impararlo per come è, dopo lo puoi materialmente creare tu....
Che il programma evolva per me è ottimo. Come dici tu, dovrebbe di base vertere sui concetti cardine prima che sulla mera esecuzione di sequenze di tecniche.Oppure si migliora il programma.Il programma si sta migliorando ed evolvendo ogni anno, ma rimane sempre una lista di "cose da fare"...
Preferisco lavorare sui concetti,la stessa" tecnica" che va bene per te, magari non è idonea per paguro..
Il principio di personalizzazione dice esattamente il contrario di quello che gli hai attribuito.Si quando da insegnante approcci un lavoro individuale.
Si deve tarare l'allenamento non su metodi fissi ne' sulla propria personalizzazione personale, ma sulle esigenze e inclinazioni del singolo atleta.
In realtà è sì sempre...Il principio di personalizzazione dice esattamente il contrario di quello che gli hai attribuito.Si quando da insegnante approcci un lavoro individuale.
Si deve tarare l'allenamento non su metodi fissi ne' sulla propria personalizzazione personale, ma sulle esigenze e inclinazioni del singolo atleta.
Ma in genere (probabilmente sbagliando) io parlo di personalizzazione quando intendo il mio modo di combattere e praticare, quello che faccio per me stesso, mutuato da tutte le mie esperienze e convinzioni, perfettamente adattato alla mia persona, quindi personale, frutto di un lavoro e un percorso di personalizzazione, che però non rivolgo ad altri, perchè è giusto che, semmai fosse, io li aiuti a fare il loro percorso in quella direzione.Quello di cui parli è il caso un lavoro di personalizzazione che si fa quando si è allenatori di sé stessi.
Hai ragione, un buon insegnante assiste, guida e stimola la personalizzazione dei propri allievi.
Ma è anche vero, tu ne sei un esempio, che le migliori cose, quelle che poi usi davvero e che funzionano, sono quelle che ti sei trovato da solo, che sono unicamente tue.
Insomma credo siano fasi diverse di uno stesso percorso.
Hai ragione, un buon insegnante assiste, guida e stimola la personalizzazione dei propri allievi.Sì senz'altro. Ma all'allievo va insegnata questa intraprendenza, deve essere accompagnato in questo percorso. Di certo questa mia qualità non è arrivata dal cielo e tantomeno dalla ripetizione di sequenze mnemoniche.
Ma è anche vero, tu ne sei un esempio, che le migliori cose, quelle che poi usi davvero e che funzionano, sono quelle che ti sei trovato da solo, che sono unicamente tue.
Insomma credo siano fasi diverse di uno stesso percorso.
Un buon insegnante deve essere in grado di sviluppare nell'allievo anche qualità in cui lui stesso è manchevole. Voler fare di tutti gli allievi dei propri cloni e poi si vedrà non è una strategia molto producente.Hai ragione, un buon insegnante assiste, guida e stimola la personalizzazione dei propri allievi.
Ma è anche vero, tu ne sei un esempio, che le migliori cose, quelle che poi usi davvero e che funzionano, sono quelle che ti sei trovato da solo, che sono unicamente tue.
Insomma credo siano fasi diverse di uno stesso percorso.
problema è che le cose tue
o te le trovi veramente da solo
oppure, se vieni da me, devi partire dalle mie
non ho nessuna intenzione di creare dei cloni miei (anche perchè sono unico)Se gliele fai riprodurre sempre a secco sì. Se già nelle prime lezioni dopo un po' di esercizi preparatori e un po' di esecuzioni a vuoto inizi a tirarlo in mezzo facendogli provare da subito il come, il quando e il dove su di un compagno o, nel caso di striking, su dei colpitori, ti stupirai di come apprende in fretta.
il punto è che io do quello che ho non quello che non ho
mostro le mie
poi, da li, si può fare dell'altro
ma un principiante ha già sufficienti difficoltà a riprodurre
sapete che ho sempre sponsorizzato la sregolatezza;D
ma qual'è il confine tra il genio, il senso di gratitudine verso gli sperimentatori
che, spesso, a proprie spese, ci hanno fornito nuove strade
e l'incoscenza per conseguenze forse prevedibili?
The Best Complete Idiots Compilation part 1 2013 (https://www.youtube.com/watch?v=0JUh6jnhJ-E#ws)
Se gliele fai riprodurre sempre a secco sì. Se già nelle prime lezioni dopo un po' di esercizi preparatori e un po' di esecuzioni a vuoto inizi a tirarlo in mezzo facendogli provare da subito il come, il quando e il dove su di un compagno o, nel caso di striking, su dei colpitori, ti stupirai di come apprende in fretta.
Ovvio che non puoi insegnare tecniche che non conosci, ma pure quelle che conosci possono essere tirate in molte situazioni diverse. Sei uno che è portato a lottare da sopra? Dovrai conoscere bene le strategie di chi predilige la guardia. Sei un toro da sfondamento? Dovrai saper insegnare le tattiche che tu stesso non usi per giocare di anticipo o rimessa. Sei grosso? Ti toccherà sicuramente formare uno che è piccolo e deve usare strategie opposte alle tue.
E qui ritorniamo al discorso del topic: con tutta 'sta montagna di lavoro da fare e tempi miserrimi a disposizione alcuni esercizi dal dubbio effetto forse rubano troppe risorse ai necessari lavori di cui sopra.
È impedito nei calci (o altra tecnica) per un difetto fisico o perché non è stato ben indirizzato (qualcuno dei presenti potrebbe confermare)?
L'unica cosa che ci frega davvero è la logistica :thsit:
Grazie per l'intervento :)
Se ti va di esporlo io son interessato a sentire giustificazioni sensate di quella che per ora ho sempre classificato come "sindrome di picchiare uno fermo"Infatti per me è sempre stato quello il problema di queste "am(m)ericanate" e lo è ancora. XD
1. | Ho sempre ritenuto che fossero approcci da provare per chi almeno possedeva già un buon repertorio tecnico e una seria esperienza fondata in qualcosa di valido. Non il contrario. |
Nell'Yiquan/Dachengquan - come nel Karate da cui provengo e nel Xingyiquan (me lo puoi confermare pure tu?) - la strategia è sempre stata quella del colpo risolutore. Con ogni colpo che tiri idealmente la tua intenzione dovrebbe essere quella di tirare giù l'avversario.
Per questo si dà così tanta importanza all'utilizzo di tutto il corpo in ogni movimento.
Per me quindi la prima cosa rimane l'utilizzo dei principi, come il saper mettere il peso nei colpi e sviluppare una struttura fisica (ed energetica) per portarne di potenti, decisivi ed esplosivi.
1. | ma immagino sia anche lo scopo delle lente forme che vedo fare negli stili cinesi |
Se ti va di esporlo io son interessato a sentire giustificazioni sensate di quella che per ora ho sempre classificato come "sindrome di picchiare uno fermo"Infatti per me è sempre stato quello il problema di queste "am(m)ericanate" e lo è ancora. XD
Ho sempre preferito le forme di kenpo giapponese come il Taikiken, il Nippon Kenpo o lo Shorinji.
Nell'Yiquan/Dachengquan - come nel Karate da cui provengo e nel Xingyiquan (me lo puoi confermare pure tu?) - la strategia è sempre stata quella del colpo risolutore. Con ogni colpo che tiri idealmente la tua intenzione dovrebbe essere quella di tirare giù l'avversario.
Per questo si dà così tanta importanza all'utilizzo di tutto il corpo in ogni movimento.
Per me quindi la prima cosa rimane l'utilizzo dei principi, come il saper mettere il peso nei colpi e sviluppare una struttura fisica (ed energetica) per portarne di potenti, decisivi ed esplosivi.
Mi chiedo solo se visionare queste cose potrebbe darmi degli spunti utili per il "livello successivo", cioè per liberare quei parametri da schemi troppo rigidi (in questo caso mi riferisco soprattutto alle applicazioni delle forme, come ad es. nel Taijiquan) e rielaborare il mio repertorio in maniera creativa. Anche se poi si rischia di ricadere nell'altrettanto diffuso problema di chi millanta la pratica del "combattimento istintivo", del "movimento primitivo" o del lavoro esperienziale in senso ampio[1]. Cioè una giustificazione (quella si) per gente che si muove male e non sa combattere. O magari combatte solo nel suo orticello, picchiando i suoi allievi.
Ne ho visti fin troppi di esempi, soprattutto in quello che pratico io.
Da appassionato di storia delle arti marziali, mi chiedevo anche quali erano state le fonti a cui aveva attinto all'epoca Ed Parker per creare il suo Kenpo, dato che non so nulla di questo personaggio (come dello stile che ha creato).
Ma è solo una curiosità, un'elucubrazione intellettuale per i pochi periodi morti in cui mi ritrovo sul forum la sera tardi, in cui mi sono stufato di vedere video di cinesi che fanno solo forme o posture e cercavo altro rispetto a video di grappling, altri Sdc, kettlebells o calisthenics che attualmente prediligo. Non riesco a darti una giustificazione razionale di qualcosa che non capisco e che continua a non piacermi, mi spiace... :P :-[ ;)
1. Ho sempre ritenuto che fossero approcci da provare per chi almeno possedeva già un buon repertorio tecnico e una seria esperienza fondata in qualcosa di valido. Non il contrario.
Per come lo prende max sembra lo stesso vezzo del kali di far seguire diversi volteggi
Taiki Gamae (o Kamae se preferisci ;) )Per come lo prende max sembra lo stesso vezzo del kali di far seguire diversi volteggi
OT: @Max, come si chiama per voi la kamea che tiene quello a sinistra nel video?
Il secondo video e' una normale sequenza, adesso ne prendo uno dove si vede quel di cui stiamo parlando con "menare uno fermo" :)Ne son pieni i palchi dimostrativi comunque :)
https://www.youtube.com/watch?v=go1ZIYnZe1c (https://www.youtube.com/watch?v=go1ZIYnZe1c)
Taiki Gamae (o Kamae se preferisci ;) )
Per i miei gusti la tiene un poco troppo aperta ma è corretta.
Da noi la hasso gamae ha entrambe le braccia alte, per capirci entrambe come quella del lato avanti.Taiki Gamae (o Kamae se preferisci ;) )
Per i miei gusti la tiene un poco troppo aperta ma è corretta.
Grazie! :)
OT: per me dovrebbe essere hasso gamea/kamea, in analogia con l'omonima posizione di spada, ma non sono del tutto sicuro che sia il termine corretto.
Si assolutamente, infatti spesso mi son chiesto se sia effettiva caratteristica dello stile o solo un modo di fare dimostrazioni che andava molto a quel tempo (e che sia rimasto nel ken/mpo perche' ebbe in quelle fasi grande diffusione e visibilità).
Sicuramente piaceva visto che un sacco di persone "all'epoca" scopiazzavano lo stile, da ashida kim al nostro drinkwater, un po come adesso tutti che fanno vedere un drill con protezioni anche se non c'azzeccano nulla...
Oppure se c'era un criterio piu' specifico che ha poi dato orgine alla "moda"e fraintendimenti vari.
Il kata dante di ashida kim (anche se qui e' il pugno segreto dei ninja...) che batte tutti a picchiare gente ferma
https://www.youtube.com/watch?v=1Xw5wjwVkFc (https://www.youtube.com/watch?v=1Xw5wjwVkFc)