Ar.Ma.

Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Meditazione / Spiritualità/ Medicina Alternativa/ Psicologia => Topic started by: Il Sommo Piastrellista on January 19, 2010, 15:22:34 pm

Title: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 19, 2010, 15:22:34 pm
Se consideriamo l'alchimia come processo di trasformazione teso a nobilitare lo spirito dell'uomo per fargli superare il suo dualismo di base, l'uso di strumenti quali i simboli e gli archetipi diviene prezioso per costruire quel potentissimo laboratorio alchemico che è la nostra mente...invece di storte ed alambicchi (che pur sempre sono strumenti allegorici che aiutano l'operatore a procedere nei vari stadi della sua trasformazione), tutto si svolge nel teatro mentale di una profonda e ricca pratica meditativa

poi, cosa sono la psicanalisi, la PNL etc se non teatro allegorico teso a trasformare l'uomo attraverso l'uso di simboli?
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 19, 2010, 15:33:03 pm
Grande Sommo, bel 3d
ma mi sa che era piu indicato in "training autogeno, bioenergetica,...metodi occidentali"  ;)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Bersek on January 19, 2010, 15:48:03 pm
Quotone per il Piastrellista.....sto lavorando moltissimo sui concetti da te esposti.  :)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 19, 2010, 16:22:21 pm
Grande Sommo, bel 3d
ma mi sa che era piu indicato in "training autogeno, bioenergetica,...metodi occidentali"  ;)

se credi sposta pure, per me va benissimo  ;)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 19, 2010, 16:29:37 pm
Vediamo se prende la piega psicanalisi, pnl, simbolismo e alchimia oppure meditazione e introspezione.

Ora che rileggo in modo piu accurato, puo dare spunto per discutere su entrambi gli argomenti (che comunque si completano)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 19, 2010, 16:33:48 pm
Vediamo se prende la piega psicanalisi, pnl, simbolismo e alchimia oppure meditazione e introspezione.

Ora che rileggo in modo piu accurato, puo dare spunto per discutere su entrambi gli argomenti (che comunque si completano)

quali appunto yin e yang...


ricordo ad esempio la storia zen del lottatore di sumo timido che in palestra batteva tutti ma ai tornei si bloccava...e di come un maestro zen gli suggerì di immaginarsi come un oceano in tempesta, le cui onde tutto travolgevano...e di come egli meditò su questa immagine, se ne lasciò riempire, se ne lascio cambiare...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 19, 2010, 17:01:46 pm
L'uso di simboli e visualizzazioni é alla base del lavoro mentale.

Hai parlato di pnl e mi viene in mente un esempio.
La crescita dell'autostima, self esteem.
Alcune tecniche lavorano sulla visualizzazione, facendo prendere come soggetto un io ideale che ha avuto un successo passato (una promozione, una seduzione ben riuscita ecc..).
Identificarsi con l'Io di qulla volta per ricalcare l'eccellenza.
Questo io in fin dei conti é un simbolo, e un simbolo molto vicino alla realtá percui molto potente.
Ne parlava gia' Maxwell con la psicocibernetica degli anni '60

dici
"consideriamo l'alchimia come processo di trasformazione teso a nobilitare lo spirito dell'uomo per fargli superare il suo dualismo di base"

Vedi Sommo, io credo che il dualismo non sia di base, nel senso che un bambino nasce perfetto, senza dualismo, é poi la deviazione sociale che ci indebolisce con esso!
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 19, 2010, 17:11:08 pm


dici
"consideriamo l'alchimia come processo di trasformazione teso a nobilitare lo spirito dell'uomo per fargli superare il suo dualismo di base"

Vedi Sommo, io credo che il dualismo non sia di base, nel senso che un bambino nasce perfetto, senza dualismo, é poi la deviazione sociale che ci indebolisce con esso!

concetto intrigante...natura versus cultura...ma invero io sospetto che il crollo della mente bicamerale abbia qualcosa a che fare con il sorgere del dualismo

in effetti, se leggiamo bene taoismo, buddhismo, alchimia (ed anche la psicologia occidentale) si tratta in soldoni di abolire la distinzione tra il se e l'io...tra colui che pensa e colui che osserva se stesso pensare...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 19, 2010, 17:21:17 pm
Si é vero, se mi consente Sommo lo ripropongo in queste chiavi di lettura

-ci identifichiamo con l'ego o il super ego, senza centrarci sul Sé
(Freud, Reich, Lowen)

-siamo sempre focalizzati su passato e futuro, senza vivere il momento presente (analisi di Gurdjieff)
 
-Ci dividiamo in giudice interiore (castrandoci) e bambino interiore (vittimismo), ma non siamo ne l'uno ne l'altro (visione di Osho)

Peró questa é una deformazione che subiamo, immersi nella societa' fin da piccoli, nessuno nasce cosí.
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 20, 2010, 08:56:26 am
Interessantissima prospettiva...in effetti la pressione culturale è innegabile, ma non credi che il fatto che i due emisferi comunichino abbia un suo ruolo nella nascita della coscienza (e relativo dualismo)?
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 20, 2010, 10:15:25 am
potrebbe essere, tu parli di coscienza universale credo...comunque i 2 emisferi sono 2 perché li abbiamo divisi noi  ;)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 20, 2010, 10:35:04 am
potrebbe essere, tu parli di coscienza universale credo...comunque i 2 emisferi sono 2 perché li abbiamo divisi noi  ;)


sono d'accordo fino ad un certo punto...la tesi che inizialmente i due emisferi fossero radicalmente separati, e che il crollo di questa separazione abbia portato alla nascita della coscienza come noi la conosciamo, è ben illustrato in:


Jaynes J.(1984), Il crollo della mente bicamerale e la nascita della coscienza, Adelphi, Milano

cito da wikipedia:

Quote
Il saggio, che è strutturato in tre parti, una premessa e un post scriptum, affronta il problema della coscienza. Nella prima parte intitolata "La mente dell'uomo", viene affrontata la questione della coscienza della coscienza, della mente dell'Iliade, del doppio cervello, dell'origine della civiltà.

Nella seconda parte, "La testimonianza della storia" lo studioso tratta di dèi, tombe e idoli, di teocrazie della coscienza, della nuova mente in Mesopotamia, della coscienza intellettuale della Grecia e della coscienza morale dei khabiru.

Nella terza parte, "Vestigia della mente bicamerale nel mondo moderno" vengono trattati argomenti diversi: la ricerca dell'autorizzazione, i profeti e la possesione, la poesia e la musica, l'ipnosi, la schizofrenia, gli auspici della scienza.

Nucleo dell'opera è la controversa teoria della mente bicamerale, secondo cui fino a ca. il 1000 a.C. l'uomo non possedeva una mente cosciente nel senso moderno del termine ma erano guidati da voci interiori che venivano attibuite agli dei. Nel libro Jaynes presenta indizi ricavati dall'archeologia e dai libri più antichi (Iliade, Odissea, Bibbia). Secondo la teoria la schizofrenia sarebbe un residuo vestigiale di questa antica struttura della mente

Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 20, 2010, 10:55:40 am
potrebbe essere, tu parli di coscienza universale credo...comunque i 2 emisferi sono 2 perché li abbiamo divisi noi  ;)


sono d'accordo fino ad un certo punto...la tesi che inizialmente i due emisferi fossero radicalmente separati, e che il crollo di questa separazione abbia portato alla nascita della coscienza come noi la conosciamo, è ben illustrato in:


Jaynes J.(1984), Il crollo della mente bicamerale e la nascita della coscienza, Adelphi, Milano

cito da wikipedia:

Quote
Il saggio, che è strutturato in tre parti, una premessa e un post scriptum, affronta il problema della coscienza. Nella prima parte intitolata "La mente dell'uomo", viene affrontata la questione della coscienza della coscienza, della mente dell'Iliade, del doppio cervello, dell'origine della civiltà.

Nella seconda parte, "La testimonianza della storia" lo studioso tratta di dèi, tombe e idoli, di teocrazie della coscienza, della nuova mente in Mesopotamia, della coscienza intellettuale della Grecia e della coscienza morale dei khabiru.

Nella terza parte, "Vestigia della mente bicamerale nel mondo moderno" vengono trattati argomenti diversi: la ricerca dell'autorizzazione, i profeti e la possesione, la poesia e la musica, l'ipnosi, la schizofrenia, gli auspici della scienza.

Nucleo dell'opera è la controversa teoria della mente bicamerale, secondo cui fino a ca. il 1000 a.C. l'uomo non possedeva una mente cosciente nel senso moderno del termine ma erano guidati da voci interiori che venivano attibuite agli dei. Nel libro Jaynes presenta indizi ricavati dall'archeologia e dai libri più antichi (Iliade, Odissea, Bibbia). Secondo la teoria la schizofrenia sarebbe un residuo vestigiale di questa antica struttura della mente


Grazie della fonte, sempre molto interessante
io leggo che quello che sta scritto rappresente il dualismo da cui siamo condannati, quello che si diceva prima, ma il testo da te postato dice che agli inizi sto dualismo non cera e attribuivano le voci agli dei (chiaramente l'ignoranza escludeva altre possibilitá) quindi poi hanno preferito dividere creando la coscienze, ma é sempre una convenzione fatta dall'uomo!

Oh Sommo questa non é una mia visione del tutto, é frutto di letture di diversi filosofi e maestri spirituali indiani, e la sento piu mia di tante altre teorie.
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 20, 2010, 10:57:43 am
quello che dici è estremamente interessante...diciamo quindi che l'uomo stesso ha "rotto il giocattolo"...e qui il simbolo della "cacciata dal paradiso terrestre" assume una connotazione ben precisa...

Sì, messa così tendo ad essere d'accordo con te
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 20, 2010, 11:15:59 am
mi sembra la spiegazione piu plausibile!

non vorerei offendere nessuno ma mi permetto di fare notar una cosa

la bibbia,che cristiani ed ebrei leggono e interpretano quasi alla lettera, secondo Osho(e non solo) é tutta in chiave simbolica e parla di psicologia dualismo e tutte queste belle teorie, poi da li istituzioini come la chiesa ne hanno approfittato per esercitare una forma di controllo.
Ora ci troviamo immersi in questo sistema che é quasi impossibile concepire l'UNO, e chi per caso ci riesce,viene visto come una mina vagante, troppo pericoloso per restare libero (Osho fu avvelenato pace all'anima sua).
Come farebbero (prima la chiesa, poi il sistema bancario/finanziario, in futuro chi lo sa) ad esercitare potere su menti che concepiscono l'UNO!?
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 20, 2010, 11:24:46 am
diciamo che riscoprire l'UNO sarebe tornare alla condizione primigenia dell'uomo (che non dimentichiamo secondo la visione biblica fu fatto ad immagine e somiglianza di dio...ovvero UNO)

ma quanto è incancrenito il dualismo? quanto è ormai parte del nostro essere, addirittura geneticamente?

certo, il percorso iniziatico è la lunga via per ridivenire UNO...ma è possibile farlo stando nel mondo? perchè gli illuminati, tutti, si estraniano almeno per un certo periodo dalle pene e dalle cure del mondo?

oggi va di moda ad esempio pensare di praticare lo Zen continuando ad avere un lavoro, una carriera, una famiglia...ma è davvero possibile?
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 20, 2010, 11:57:20 am
ma quanto è incancrenito il dualismo? quanto è ormai parte del nostro essere, addirittura geneticamente?
Sommo vedi lungo ma..
..occhio a dire certe cose in giro
è possibile farlo stando nel mondo? perchè gli illuminati, tutti, si estraniano almeno per un certo periodo dalle pene e dalle cure del mondo?
oggi va di moda ad esempio pensare di praticare lo Zen continuando ad avere un lavoro, una carriera, una famiglia...ma è davvero possibile?
in teoria si in pratica no, questo é il motivo per cui siamo esseri mortali, chi ce l'ha fatta (con qualunque mezzo, zen, taoismo, yoga, buddismo...)
é immortale
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 21, 2010, 15:48:29 pm
Leggo e godo...

diciamo che riscoprire l'UNO sarebe tornare alla condizione primigenia dell'uomo (che non dimentichiamo secondo la visione biblica fu fatto ad immagine e somiglianza di dio...ovvero UNO)

"Elohim" nella Genesi non indicava un plurale?

Chiedo eh, perché secondo molti anche il pantheon olimpico più che raggruppare divinità distinte (Ares, Afrodite, Atena, Giove, ecc.) raggruppava diversi aspetti di una unica divinità (un po' come la trimurti, se mi si passa il grossolano parallelo)

oggi va di moda ad esempio pensare di praticare lo Zen continuando ad avere un lavoro, una carriera, una famiglia...ma è davvero possibile?

Quote
Un alchimista cinese affermava:
La ricerca non è complicata. Basta fare alcune cose. L’unico problema è che quasi sempre la volontà non è ferma e la fede non è confermata. Perché trascurare gli interessi umani? Il vero artista riesce senza difficoltà ad occuparsi degli affari e dell’Opera. Mentre in privato osserva rigorosamente la Via, pubblicamente è impegnato negli affari mondani.
In tal modo raggiunge una grande perfezione perché è tenuto a controllarsi.
Una tale persona è eccellente.

Tratto da “Lettere musulmane Riflessioni sull'Alchimia” di Paolo Lucarelli – Edizioni Promolibri Magnanelli, libro che ho molto apprezzato
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Tetsumizumaru on January 21, 2010, 18:41:35 pm
Complimenti al sommo per questo thread !  :)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 22, 2010, 08:20:31 am
Leggo e godo...

diciamo che riscoprire l'UNO sarebe tornare alla condizione primigenia dell'uomo (che non dimentichiamo secondo la visione biblica fu fatto ad immagine e somiglianza di dio...ovvero UNO)

"Elohim" nella Genesi non indicava un plurale?

Chiedo eh, perché secondo molti anche il pantheon olimpico più che raggruppare divinità distinte (Ares, Afrodite, Atena, Giove, ecc.) raggruppava diversi aspetti di una unica divinità (un po' come la trimurti, se mi si passa il grossolano parallelo)

oggi va di moda ad esempio pensare di praticare lo Zen continuando ad avere un lavoro, una carriera, una famiglia...ma è davvero possibile?

Quote
Un alchimista cinese affermava:
La ricerca non è complicata. Basta fare alcune cose. L’unico problema è che quasi sempre la volontà non è ferma e la fede non è confermata. Perché trascurare gli interessi umani? Il vero artista riesce senza difficoltà ad occuparsi degli affari e dell’Opera. Mentre in privato osserva rigorosamente la Via, pubblicamente è impegnato negli affari mondani.
In tal modo raggiunge una grande perfezione perché è tenuto a controllarsi.
Una tale persona è eccellente.

Tratto da “Lettere musulmane Riflessioni sull'Alchimia” di Paolo Lucarelli – Edizioni Promolibri Magnanelli, libro che ho molto apprezzato


1) si, elhoim è plurale...e fiumi d'inchiostro sono corsi sull'esegesi dell Elohismo, affiancato o persino contrapposto all'adorazione di Adonai...ma tutta la religione, tutta la filosofia non sono altro che un faticoso cammino che ambisce a riunificare il moleplice...quando Platone u interrogato su cos'è il bene, egli rispose: il bene è il bello...e alla domanda successiva su cosa fosse il bello, egli soggiunse: il bello è l'UNO...non dimentichiamo come Plotino portò questi concetti alle loro estreme conseguenze...

2)forse sì, l'Opera può essere attesa anche continuando a vivere le cure del mondo...ma allora come mai i grandi mistici e maestri spirituali, come Gesù, Buddha etc, si sono ritirati dal mondo?...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 22, 2010, 09:44:23 am
2)forse sì, l'Opera può essere attesa anche continuando a vivere le cure del mondo...ma allora come mai i grandi mistici e maestri spirituali, come Gesù, Buddha etc, si sono ritirati dal mondo?...

Però parliamo di Maestri, che prima hanno vissuto nel Mondo, sperimentandone in maniera più o meno approfondita la vita.
In realtà, stando ai Vangeli canonici, mi pare che Gesù il cristo non sfuggisse alla vita mondana, quanto piuttosto riservasse a pochi discepoli i suoi insegnamenti (escluso il discorso della montagna).
Come afferma un mio molto più competente compagno di Via: "Bisogna essere NEL mondo, ma non DEL mondo"...

carlo, umano, troppo umano...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 22, 2010, 09:50:09 am
2)forse sì, l'Opera può essere attesa anche continuando a vivere le cure del mondo...ma allora come mai i grandi mistici e maestri spirituali, come Gesù, Buddha etc, si sono ritirati dal mondo?...

Però parliamo di Maestri, che prima hanno vissuto nel Mondo, sperimentandone in maniera più o meno approfondita la vita.
In realtà, stando ai Vangeli canonici, mi pare che Gesù il cristo non sfuggisse alla vita mondana, quanto piuttosto riservasse a pochi discepoli i suoi insegnamenti (escluso il discorso della montagna).
Come afferma un mio molto più competente compagno di Via: "Bisogna essere NEL mondo, ma non DEL mondo"...

carlo, umano, troppo umano...

c'è da riflettere accuratamente su ciò che dici, Carlo...

ma tornando all'Opera, assumendo come ipotesi di lavoro che sia un processo (magari ciclico) per pervenire all'unificazione del molteplice, io individuerei (come da migliore tradizione Alchemica) diverse leggi e diverse fasifasi

quattro leggi principali:

1 - l'uno compreso nel tutto;

2 - Il visibile è la manifestazione dell'invisibile;

3 - Ciò che sta in basso è identico a ciò che si trova in alto;

4 - La Natura viene rinnovata integralmente dal Fuoco.

 

I tre elementi fondamentali delle operazioni alchemiche sono:

1 - Il Sale, simbolo del corpo umano;

2 - Lo Zolfo (sulfur), simbolo dello spirito;

3 - Mercurio, simbolo dell'anima.

Per realizzare la sostanza" sottile" dalla quale a sua volta, nascerà la "Pietra Filosofale" o "Polvere di proiezione" o "Elisir di lunga vita" occorre un processo attuato dal fuoco in tre fasi:

1 - Distillazione;

2 - Coagulazione o Fissazione;

3 - Sublimazione;

Le tre fasi sono dette anche: Opera al nero (nigredo), opera al bianco (albedo), opera al rosso (rubedo).

E da quattro operazioni:

1 - Calcinazione;

2 - Putrefazione;

3 - Soluzione;

4 - Unione.

Tre fasi e quattro operazioni: Distillazione, Coagulazione, Sublimazione, Calcinazione, Putrefazione, Soluzione, Unione...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 22, 2010, 09:56:30 am
Tre diverse operazioni alchemiche (e non è uno scherzo)

Ricetta di Pellegrino Artusi: Cappone arrosto tartufato.

Ammesso che il cappone col suo busto, cioè vuoto, senza il collo e le zampe, ucciso il giorno innanzi, sia del peso di grammi 800 circa, lo riempirei nella maniera seguente:

Tartufi neri o bianchi che siano poco importa, purché odorosi, grammi 250.

Burro, grammi 80.

Marsala, cucchiaiate n. 5.

I tartufi, che terrete grossi come noci, sbucciateli leggermente e la buccia gettatela così cruda dentro al cappone; anche qualche fettina di tartufo crudo si può inserire sotto la pelle. Mettete il burro al fuoco e quando è sciolto buttateci i tartufi con la marsala, sale e pepe per condimento e, a fuoco ardente, fateli bollire per due soli minuti rimovendoli sempre. Levati dalla cazzeruola, lasciateli diacciare finchè l'unto sia rappreso e poi versate il tutto nel cappone, per cucirlo tanto nella parte inferiore che nell'anteriore dove è stato levato il collo.

 

Così sigillato serbatelo in luogo fresco, per cuocerlo dopo 24 ore dandogli così tre giorni di frollatura. D'inverno è bene conservarlo ripieno tre o quattro giorni prima di cuocerlo, anzi è bene aspettare i primi accenni della putrefazione, chè allora la carne acquista quel profumo speciale che la distingue e meglio si stacca dalle ossa.

 

 

Charles Baudelaire poeta francese (Parigi 1821 - 1867)

Da "I fiori del male":

"Alla svolta di un sentiero, una carogna infame, su un letto di sassi, con le gambe in aria come una femmina oscena ardente e sudante veleni, apriva in modo cinico e indifferente il suo ventre pieno di esalazioni. Il sole raggiava su quella putredine, come per cuocerla a perfezione, e per restituire centuplicato alla Natura tutto ciò che essa aveva unito in sé.. E il sole guardava quella carcassa stupenda schiudersi come un fiore; ronzavano le mosche su quel putrido ventre da cui uscivano nere schiere di larve, colanti come liquido denso lungo quei vivi brandelli. Eppure Voi sarete simile a quella sozzura, a quell'orribile infezione. Sì tale sarete Voi o regina, quando entrerete sotto le erbe e le grasse infiorescenze, a imputridire fra gli ossami. A me resteranno la forma e l'essenza divina del mio amore putrefatto".

 

Di tutt'altro tono ma dallo stesso significato ecco il trattato sulla Pietra Filosofale scritto da Paracelso:

"Se tu vuoi fare Pietra, non devi partire dal Regno Minerale, ma in questo stesso devi cercare il tuo principio e lascia in pace tutti i Metalli. La nostra materia è "electrum minerale immaturum" nel quale vi è infuso lo "spiritus mundi" in forma minerale e vi si mantiene, e dove esso, in forma libera e spirituale putrefazione, diventerà metallo, ma non lo è ancora; non è né metallo né minerale, benché abbia già assunto la forma minerale. Solo la perseveranza, la consapevolezza, la coscienza di compiere il proprio dovere ci permetterà di ricevere dal Padre delle Luci, la vera conoscenza del micro e macro cosmo".

Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 22, 2010, 11:07:04 am
Tre fasi e quattro operazioni: Distillazione, Coagulazione, Sublimazione, Calcinazione, Putrefazione, Soluzione, Unione...

Triangolo, quadrato e cerchio...

http://www.awugabunnies.co.uk/images/atalanta.jpg

Per realizzare la sostanza" sottile" dalla quale a sua volta, nascerà la "Pietra Filosofale" o "Polvere di proiezione" o "Elisir di lunga vita" occorre un processo attuato
...cut...
E da quattro operazioni:

1) Il "coso" nella mano
2) La mano nella "cosa"
3) Il "coso" nella "cosa"
4) da cosa nasce cosa...

carlo, ognuno ha l'alchimia che si merita...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 27, 2010, 14:00:16 pm
Tre fasi e quattro operazioni: Distillazione, Coagulazione, Sublimazione, Calcinazione, Putrefazione, Soluzione, Unione...

Triangolo, quadrato e cerchio...

http://www.awugabunnies.co.uk/images/atalanta.jpg

Per realizzare la sostanza" sottile" dalla quale a sua volta, nascerà la "Pietra Filosofale" o "Polvere di proiezione" o "Elisir di lunga vita" occorre un processo attuato
...cut...
E da quattro operazioni:

1) Il "coso" nella mano
2) La mano nella "cosa"
3) Il "coso" nella "cosa"
4) da cosa nasce cosa...

carlo, ognuno ha l'alchimia che si merita...

i siboli sono processi ermeneutici...l'alchimia allude alla sessualità...la quale non è altro che simbolo alchemico...che vela il segreto della sessualità...e così via...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: dora on January 28, 2010, 07:47:15 am
Bello lo sviluppo fatto finora ma molto al maschileb isognerebbe sviluppare di più il concetto di recettività.....
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 28, 2010, 08:39:18 am
Bello lo sviluppo fatto finora ma molto al maschileb isognerebbe sviluppare di più il concetto di recettività.....

si accomodi!.... ;)
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: dora on January 28, 2010, 23:04:43 pm
ma ripensare in tutto questo discorso, al fatto che c'è nella vita una ciclicità e che ci sono i periodi di bassa e i periodi di alta. Ho visto uomini accettare con più difficoltà questo altalenare come accettare a causa dell'educazione solo la modalità di nascondere la loro parte Ying e mozioni e sentimenti.
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 29, 2010, 10:40:53 am

i simboli sono processi ermeneutici...l'alchimia allude alla sessualità...la quale non è altro che simbolo alchemico...che vela il segreto della sessualità...e così via...

Assolutamente d'accordo... d'altronde l'atanor o il vaso sigillato in cui si compie l'Opera ricorda in maniera evidente l'utero.
IMO
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 29, 2010, 10:44:21 am
ma ripensare in tutto questo discorso, al fatto che c'è nella vita una ciclicità e che ci sono i periodi di bassa e i periodi di alta. Ho visto uomini accettare con più difficoltà questo altalenare come accettare a causa dell'educazione solo la modalità di nascondere la loro parte Ying e mozioni e sentimenti.

cara dora,
un errore comune è quello i credere che i concetti di "maschile" e "femminile" attengano esclusivamente alla tipizzazione fisica della sessualità.
Ritengo che in certi ambiti il concetto sia più ampio, pur rimanendo ovviamente con una serie di limiti.
Per questo, ad esempio, alcuni sostengono che nella chiesa cattolica una donna (o un carattere specificamente femminile) non possa somministrare l'eucarestia, poichè questo è un atto evidentemente "emissivo" e quindi inadatto ad una natura "ricettiva" come quella femminile.
Ma credo che con questi argomenti si passeggi allegramente a piedi nudi sulla lama di un rasoio...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 29, 2010, 10:55:07 am
prima di iniziare l'Opera bisogna spogliarsi, spogliarsi dei cascami culturali e sociali, dell'attaccamento, delle ambizioni...non si può lavorare il Metallo senza prima purificarlo.

Prendete la narrazione di Francesco che rendi i beni a suo padre, o del Budda che va tra gli Asana o qualcosa di simile...leggetelo...meditatelo...raccogliete immagini, canti, ogni cosa che si riferisca a questo evento...lasciate che tale simbolo si impossessi di voi...
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 29, 2010, 11:17:31 am
Per liberarsi dagli schemi mentali, bisogna riconoscere e disidentificarsi con il giudice interiore.
Ci vogliono anni, decenni, di duro lavoro, ore e ore dedicate al giorno alla meditazione ed al lavoro emozionale, non é una strada facile.
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: Il Sommo Piastrellista on January 29, 2010, 14:25:54 pm
Per liberarsi dagli schemi mentali, bisogna riconoscere e disidentificarsi con il giudice interiore.
Ci vogliono anni, decenni, di duro lavoro, ore e ore dedicate al giorno alla meditazione ed al lavoro emozionale, non é una strada facile.

nevertheless vale la pena di farlo...e IMHO esistono diversi sentieri che conducono alla vetta...e moreover anche se non si arriva proprio in vetta ma si sale almeno un pochettino ne è sempre valsa la pena
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: dora on January 29, 2010, 14:44:44 pm
Uhm anche se poi si rischia di restare inteiormente troppo da soli
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 29, 2010, 15:14:21 pm
prima di iniziare l'Opera bisogna spogliarsi,

Si, calzino compresi.
Si, anche se le lenzuola sono fredde!
 >:(

Prendete la narrazione di Francesco che rendi i beni a suo padre, o del Budda che va tra gli Asana o qualcosa di simile...leggetelo...meditatelo...raccogliete immagini, canti, ogni cosa che si riferisca a questo evento...lasciate che tale simbolo si impossessi di voi...

e poi, ovviamente, fate il bonifico alla Cassa Rurale dell'Agricoltura di Battipaglia.

carlo, il Baranao lo vuole
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 29, 2010, 15:14:41 pm
Per liberarsi dagli schemi mentali, bisogna riconoscere e disidentificarsi con il giudice interiore.
Ci vogliono anni, decenni, di duro lavoro, ore e ore dedicate al giorno alla meditazione ed al lavoro emozionale, non é una strada facile.

poco, ma sicuro
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: carlo on January 29, 2010, 15:15:52 pm
Uhm anche se poi si rischia di restare inteiormente troppo da soli

Il concetto di "vetta" è anche questo.
Più sali meno spazio c'è per gli altri.
Detta così sembra un discorso egoistico, IMHO è tutto il contrario.
Finché non conosci te stesso, come puoi pensare di conoscere l'altro da te?
Title: Re: Alchimia come teatro mentale
Post by: machine gun yogin on January 29, 2010, 20:09:39 pm
Uhm anche se poi si rischia di restare inteiormente troppo da soli
ma a quel punto la solitudine é un concetto che non esiste piú