Gran Bretagna, anche il druidismo è religione:è la prima pratica pagana promossa

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Offline Ethan

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Ryu, capisco le tue perplessità, ma prova a guardare la cosa da un altro punto di vista.
Solo curiosità morghi,niente giudizi sulla religione nella sfera privata.
E' raro sentir parlare di paganesimo che non sia new age -figlio dei fiori-
Da quello che c'è in giro sembra quasi che tragga vita dalla contrapposizione al cristianesimo e non come qualcosa di pienamente indipendente.
Simboli,ricorrenze,miti precedenti presi dal cristianesimo di solito si trova questo o al limite un cocktail di diverse tradizioni rielaborate .
Se c'è qualcosa di diverso sarebbe interessante parlarne...sul tema religione (tutte) sono una vera schiappa  :-[
 
 

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Se vuoi approfondire ci sono un sacco di libri che puoi leggere, chiedimi la lista!  :P
ok

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Offline (morgana)

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Da quello che c'è in giro sembra quasi che tragga vita dalla contrapposizione al cristianesimo e non come qualcosa di pienamente indipendente.

Lo so!! Cheppalle!  :nono:

Per quanto riguarda le letture, seconod me Jean Markale è un buon inizio: Il Druidismo (Mondadori), è privo di qualsiasi influenza new age e scritto esclusivamente su basi storiche.
How long? Not long.
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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Ryu, avevi parlato di sanniti....

http://www.sanniti.info/cultindo.html

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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Riguardo il tripartitismo indoeuropeo e il sincretismo con il cristianesimo, ti copioincollo da della roba che ho nel compiùter.

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   Dumézil, è noto, lavorò su materiali mitologici le cui analogie corrispondevano a oggettive affinità documentabili, circoscrivendo il proprio ambito di ricerca entro i confini delle culture indoeuropee, di cui era stata riconosciuta oggettivamente l'affinità genetica, utilizzando gli strumenti della linguistica comparata, dell’archeologia e della storia religiosa. Per Dumézil il concetto  “ideologia tripartita” costituiva il quadro della Weltanschauung dominante in quasi tutte le società indoeuropee. In tale struttura i principali elementi del mondo e della società erano ripartiti in tre ambiti armoniosamente connessi. Questi ambiti erano la sovranità con i suoi aspetti magici e giuridici; la forza fisica e il valore (la cui manifestazione era la guerra vittoriosa); la fecondità e la prosperità.
Dumézil rivendicò sempre alle proprie ricerche un grande rigore storico. Nel suo pensiero la scienza della mitologia si collocava come pura indagine storica, escludendo ogni riferimento alla “essenza” del mito, che per Dumézil era testimonianza, non trascendente né metafisica, dell’autentico volto della storia:

I miti non si lasciano comprendere se vengono scissi dalla vita degli uomini che li raccontano. Quantunque chiamati presto o tardi ad una carriera letteraria propria, essi non sono delle invenzioni drammatiche o liriche gratuite, senza rapporto con l'organizzazione sociale o politica, con il rituale, la legge o la consuetudine; il loro ruolo è al contrario di giustificare tutto ciò, di esprimere in immagini le grandi idee che  organizzano e sostengono tutto questo. (G. Dumézil,  prefazione a  Mito e epopea, vol. I)

Il compito dello storico era di individuare se, e fino a che punto, tale ideologia si fosse espressa anche nella struttura reale della società. Ma nella pratica il quadro funzionale tripartito, secondo lo stesso Dumézil, rimase puramente un mezzo ideologico per analizzare e comprendere il mondo. In più, a proposito dell'organizzazione sociale, esso non poteva fornire altro, nel migliore dei casi, che un ideale vagheggiato dai filosofi e un’immagine mitica delle origini. Tuttavia questa corrente ideologica sotterranea non sparì definitivamente dalle culture di origine indoeuropea. Se nella testimonianza greca antica la tripartizione era utopica (quindi non foriera di rinnovamenti sociali radicali) nel cristianesimo medievale la tripartizione sociale in  sacerdoti - guerrieri - lavoratori  si può configurare come ideologica (in quanto giustificava in senso trascendente l’ordine feudale). Abbiamo visto, inoltre, come nell’illuminismo settecentesco la tripartizione utopica presenti i primi caratteri di diversità politica, mentre bisognerà attendere fino ai secoli  XIX-XX perché tale tripartizione si sviluppi nelle varianti “rivoluzionarie” (ideologiche) del socialismo utopico, le già citate “ideologie post-cristiane”.

 Spoiler per ideologie post cristiane
Spoiler: show
Secondo l’interpretazione più recente dello storico delle civilizzazioni A. Toynbee, a partire dal XIX secolo, le religioni cristiane occidentali sono entrate in competizione con altri sistemi di idee e valori secolari rispetto  ai quali fondare e regolare la vita sociale; queste “ideologie post-cristiane” sono identificate nel nazionalismo, nell’individualismo liberale e nel comunismo. Infatti:

I criteri che consentono l’individuazione di un’ideologia sono: 1) una visione del mondo con un alto grado di coerenza interna; 2) prodotto esplicitamente da gruppi di intellettuali, ma diffuso a più ampi strati della popolazione; 3) che ha la funzione di legittimare o giustificare i rapporti di potere presenti in un gruppo sociale o in un’intera società; 4) a partire non da fonti ultraterrene, ma richiamandosi all’autorità scientifica (per quanto questo richiamo possa essere solo di facciata).

Dal corpus delle conoscenze sociologiche di quello  utopico originario sarebbero quindi derivati tre tipi ben distinti di Socialismo: quello Scientifico o Internazionale, quello Nazionale (Nazionalsocialismo), e quello Liberista, la Socialdemocrazia



Sarebbe ancora esistente una “ideologia indoeuropea”?
         
(Da questo studio della tematicità utopica/distopica)  sembrerebbe emergere la presenza di una linea di continuità ideologica originatasi nella protostoria e giunta fino all’età moderna nella quale, snodatasi attraversato millenni di Storia, essa si sarebbe conservata essenzialmente uguale a sé stessa. Questa ipotesi è convalidata anche da altri studiosi; citiamo per tutti Fausto Bosi, professore di Preistoria e Protostoria presso l’Università di Bologna, nella prefazione al saggio di Giacomo Scalfari "Terra Guerra Magia ":

Spoiler per la prefazione:

Spoiler: show
Non sempre ci rendiamo conto di quanto la nostra civiltà e il nostro stesso modo di pensare affondino le radici in epoche remote, che solo l'impegno degli archeologi o la pazienza dei linguisti ci consentono di ricostruire. Eppure gran parte dell'identità europea è stata condizionata, nella sua evoluzione, da idee, concezioni e miti costruiti nella protostoria…Secondo la concezione trifunzionale degli indoeuropei, ricostruita da George Dumézil a partire dagli anni trenta, esistevano tre gruppi di divinità, che presiedevano alle funzioni principali della vita collettiva, la sfera del sacro, la guerra, la fecondità; e a questi gruppi di dèi corrispondevano in terra tre classi sociali: i sacerdoti, i guerrieri e gli agricoltori. Ai fondamentali lavori di Dumézil, ovviamente, si rifà Giacomo Scalfari, ma con una prospettiva tutta particolare, perché nella sua ricerca percorre l'evoluzione di questo motivo della società trifunzionale per lunghissimo arco di tempo, forse quattro millenni, dalle remote origini fino al tardo Medio Evo. E ne pone la nascita nell'epoca stessa in cui i popoli indoeuropei si affermarono in gran parte del continente, sovrapponendosi alle pacifiche e sviluppate civiltà agricole della “Old Europe” ipotizzata da Marija Gimbutas…Ma l'idea della società tripartita, comune a molti popoli protostorici, si conservò meglio e più a lungo nel mondo celtico, soprattutto in quello insulare, riflettendosi in una intricata mitologia, che conosciamo grazie ai racconti trascritti dai monaci irlandesi del Medio Evo…Colpisce anche il fatto che l'antica ideologia indoeuropea non scompaia con la diffusione del Cristianesimo, ma anzi si ripresenti in nuove forme, a partire dal X-XI secolo, in paesi come la Francia e l'Inghilterra, in cui ancora forti erano le radici celtiche. Dapprima sono teologi e trattatisti che teorizzano la divisione della società in tre ordini: gli oratores (quelli che pregano, cioè i chierici), i pugnatores o bellatores (i guerrieri), e gli agricultores, che coltivano la terra…I molti motivi esaminati da Giacomo Scalfari e in questa sua ricerca “archeologica” (di un'archeologia fatta, non di oggetti materiali, ma di idee e di simboli) sono rimasti vivi per secoli nella mentalità dei popoli europei, e solo qualcosa di loro sembra sopravvivere ancora oggi, spesso in forma degradata e banalizzata, nel cinema, nella letteratura “fantasy”, nei fumetti…Eppure a volte possono riaffiorare, per vie misteriose e in circostanze imprevedibili, anche nel mondo moderno.
In un suo splendido libro sull'immaginario collettivo nella Prima Guerra Mondiale (“La Grande Guerra e la memoria moderna”, il Mulino, Bologna, 1984, pp. 158-166), Paul Fussell ricorda come i soldati britannici del fronte occidentale sentivano di vivere come i loro remoti antenati celtici, in un universo tripartito. Tre erano le linee delle trincee e tre le armi di terra, che operavano in tre momenti diversi della battaglia, tre le squadre in cui venivano divisi i reparti, perché ogni uomo avesse il suo turno in prima linea…Così come nella protostoria europea, come nel Medio Evo feudale, la divisione ternaria del mondo si era trasformata in un sistema di pensiero anche nelle trincee della Somme…


Se ci si pone di fronte a questi e agli altri argomenti esposti con una mentalità scevra di preconcetti, si potrebbe avanzare un’ipotesi secondo la quale, nonostante le dottrine trascendentali di salvezza o i programmi degli schieramenti politici (anch’essi in linea di massima tripartiti, se si escludono le altrettanto emblematiche forme di bipolarismo moderne), la Weltanschauung europea contemporanea, dall’America alla Russia, sarebbe sostanzialmente la stessa dei primi millenni documentati dall’archeologia. Riguardo a questa immutabile visione indoeuropea del mondo, è interessante rilevare un’osservazione contenuta nel saggio di Adriano Guerra “La Russia Postcomunista” :

Ma che cos’è, visto da Mosca, il passato, il presente e il futuro ? A differenza di tutti gli altri stati, la Russia ha una storia “orizzontale, non verticale,  per cui tutti i periodi sono presenti allo stesso modo, al di fuori di ogni cronologia, e non si sa più se la cristianizzazione sia avvenuta prima o dopo la rivoluzione d’Ottobre, né chi dei due, Stalin o Ivan il Terribile, sia venuto prima dell’altro”. (Michail Gefter, citato in T. Masarik, La Russia e l’Europa, Roma, 1925).

Inoltre, quindi, sarebbe ancora  esistente un politeismo “potenziale” del quale una traccia più evidente sarebbe l’assimilazione  del nume tutelare al santo medievale. Gli Slavi russi convertiti al cristianesimo nel 988 continuarono ad adorare Perun, il dio del tuono, sotto la forma di Elia, definito nell’Antico Testamento “Il Tonante”.
Questo politeismo sarebbe stato mutilato e distorto dalla lente dottrinaria del monoteismo "di propaganda" Cristiano, nel quale il non raffigurabile Dio di Israele sarebbe stato invece rappresentato con gli attributi del Sovrano Padre Celeste, mutuati dalla figura di Giove (o Zeus, Lug, Odino e Perun) a scapito delle altre tessere del mosaico-Pantheon, tra cui quella della divinità femminile, di conseguenza  emarginata e discriminata dall’imposizione dei ruoli della  santa o della strega.



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Riguardo il tripartitismo indoeuropeo e il sincretismo con il cristianesimo, ti copioincollo da della roba che ho nel compiùter.


Mi ricorda qualcosa  XD
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Offline (morgana)

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nell'epoca stessa in cui i popoli indoeuropei si affermarono in gran parte del continente, sovrapponendosi alle pacifiche e sviluppate civiltà agricole della “Old Europe” ipotizzata da Marija Gimbutas…

Sapevi che la sua teoria è stata recentemente smentita?

Quote
Inoltre, quindi, sarebbe ancora  esistente un politeismo “potenziale” del quale una traccia più evidente sarebbe l’assimilazione  del nume tutelare al santo medievale. Gli Slavi russi convertiti al cristianesimo nel 988 continuarono ad adorare Perun, il dio del tuono, sotto la forma di Elia, definito nell’Antico Testamento “Il Tonante”.

...o gli irlandesi con Birgit/Santa Brigida  :)

Quote
Questo politeismo sarebbe stato mutilato e distorto dalla lente dottrinaria del monoteismo "di propaganda" Cristiano, nel quale il non raffigurabile Dio di Israele sarebbe stato invece rappresentato con gli attributi del Sovrano Padre Celeste, mutuati dalla figura di Giove (o Zeus, Lug, Odino e Perun) a scapito delle altre tessere del mosaico-Pantheon,

Credo sia interessante far notare che dai nostri 10 comandamenti ne hanno tolto uno, che invece è ancora presente sia presso gli ebrei che presso gli ortodossi: non fabbricare immagini di Dio  :=)

Quote
tra cui quella della divinità femminile, di conseguenza  emarginata e discriminata dall’imposizione dei ruoli della  santa o della strega.

Eeeeh! e qui ce ne sarebbe da dire!  :sur:


Riguardo ai Celti un libro che ho trovato interessante è Il vischio e la quercia di R. Taraglio (forse l'avevo già nominato in passato). La prima parte è storica ed è accuratissima. La seconda invece, sulla spiritualità celtica, è un po' troppo "ipotetica" ed è stata criticata.
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machine gun yogin

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Uno dei motivi per cui faccio yoga é perché si tratta di una disciplina esoterica che é rimasta pressoché invariata negli anni e non ha subito alterazioni da parte di religioni, politica, capitalismo e balle varie.

Sará che non sono preparato riguardo al paganesimo, druidi e "discipline esoteriche" europee, ma mi sembra tanto un voler ricostruire un qualcosa che é andato orami perso (per colpa del cristianesimo, medicine, scienza ufficiale e capitalismo...) un po come il taiji insomma  :halo:

Un esempio che fece maestro ***** su quello che é il retaggio del Krabi Krabong, confrontato con il Kung Fu cinese fu un disorso del genere:

In tailandia il re stesso é un appassionato di arti marziali, il krabi krabong come la muay thai vengono promosse dalla classe dirigente, invece che bocciate, e questo da centinaia di anni fino ad oggi. In cina Mao e il comunismo hanno desintegrato il retaggio storico/culturale cinese, tra cui anche arti marziali e taoismo.
Quello che fanno oggi i cinesi é una sorta di ricostruzione di un repertorio andato distrutto!

Io sono daccordo al 100 x 100, ci sono popoli che vanno fieri delle loro origini e hanno tenuto buoni certi principi su cui si basa la loro comunitá per secoli e millenni, lo yoga ne é un esempio. Le pseudoscienze esoteriche come l'alchimia e religioni pagane sono state presenti x secoli, ma oggi si puo ancora parlare di druidi? Paganesimo? Alchimia? O sono solo un tentativo di riportare alla luce conoscienze antiche perdute, basandosi su quel poco di letteratura rimasta?
« Last Edit: October 06, 2010, 00:51:49 am by machine gun yogin »

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shitake

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Su questo avrei da dire una cosa. Forse nulla può essere mai veramente perduto. Nella storia ci sono tradizioni che hanno goduto, in lunghi periodi di tempo alcune, del favore dei vincitori, e perciò sono rimaste vive, seppure secondo me, anche in questo caso, hanno subito la corruzione del dover servire agli scopi dei loro propugnatori (il male di un principio comincia quando questo viene istituzionalizzato). Dall'altra parte ci sono tradizioni che sono state sottomesse dal potere dominante, schiacciate, cancellate, vessate, sterminate. Eppure proprio il dover lottare per la sopravvivenza è uno stimolo senza eguali a costruire nacondigli dove conservare in salvo ciò che più si considera essenziale. Il sincretismo di cui parlavate prima, tra i culti imposti e quelli sentiti e ricevuti in eredità, per poter camuffare e nascondere sotto gli occhi di tutti (come dice un noto proverbio a proposito della cosa meglio occultata) ciò che doveva in qualche modo sopravvivere, è solo un esempio dei meccanismi che possono instaurarsi in quelle condizioni, ed è ciò che è successo in svariati casi, luoghi e tempi. Un altro modo naturale di affrontare quel tipo di difficoltà vorrei renderlo con un esempio che ritengo calzante e che non ricordo da chi ho sentito. Parlava di un fiume, che nella sua corsa dal ghiacciaio dove nasce, fino al mare in cui si tuffa, attraversa diversi tipi di terreno, che possono condizionare il suo viaggio. In alcuni tratti, su terreno roccioso o cmq non permeabile, questi corsi d'acqua sono alla luce del sole, scorrono a contatto con l'aria, dove tutti possono apprezzare la loro bellezza o il loro impeto. In altri momenti, incontrando terreni che ne vengono permeati fino ad uno strato inferiore più duro, le acque continuano a scorrere ma stavolta all'interno della terra, nell'oscurità, non a contatto con l'aria, ma mischiado ogni propria particella a quelle della sabbia che li circonda, dove nessuno può vederli ma ciò non vuol dire che non continuino il viaggio che la natura gli impone, avendoli fatti nascere con una energia potenziale, datagli dalla quota dove si sono originati, e questo potenziale li spinge irrefrenabilmente a scendere fino al mare, volenti o nolenti, perchè la natura che li ha partoriti lo esige. Riaffiorano quando le condizioni lo permettono, si nascondono quando l'ambiente lo richiede. Per farla breve, anche i culti che ufficialmente non esistono più alla luce del sole, nelle ombre sicuramente hanno sempre trovato la loro casa naturale.
C'è però secondo me ancora altro, ancora un modo che fa restare viva la conoscenza ancestrale. Avete parlato di ricostruzioni partendo dalle tracce lasciate all'interno dei culti ufficiali. Io vorrei andare oltre. Vorrei parlare delle tracce lasciate dentro di noi. Morgana ha usato una parola chiave: Archetipi. L'essenza dei culti più schiettamente naturali, più originalmente veri, frutto della vera ricerca spirituale, è collegata da un unico filo, al di la delle tradizioni locali. Tutte hanno una essenza che è difficilmente descrivibile a parole, se non attraverso allegorie, le più spettacolari tra queste sono i miti. Nei miti di tutte le antiche tradizioni, di tutti i luoghi del pianeta, ci sono punti comuni che in realtà sono archetipi scolpiti profondamente dentro la nostra natura umana. I più importanti di questi archetipi vanno al di la di tradizioni, di scuole e anche dell'ambiente in cui siamo nati e cresciuti. Spero di aver chiaramente indicato che tutto ciò è ben al di fuori del concetto di religione istituzionalizzata, che è solo uno strumento di potere nelle mani dei pochi che la creano e utilizzano per soggiogare le masse suscettibili di manipolazione. Io credo che a ritroso, usando ciò che di più essenziale c'è dentro di noi, possiamo riconoscere le tracce di tutto ciò nell'ambiente che ci circonda, operando una ricostruzione che è solo apparente, in realtà una comprensione che scaturisce dal nostro interno e che non è la conoscenza ma usa la conoscenza e crea conoscenza.
Scusate se ho divagato scrivendo qui le mie riflessioni, sicuramente in modo prolisso e poco chiaro. Solo che a volte è una lotta con le parole, crcare di descrivere concetti che si sente dentro di se. Poi se aprite 3d di questo genre stimolate, e poi vi dovete tenere frutto di questo stimolo  :D  :D  :D   

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Offline (morgana)

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Sará che non sono preparato riguardo al paganesimo, druidi e "discipline esoteriche" europee, ma mi sembra tanto un voler ricostruire un qualcosa che é andato orami perso (per colpa del cristianesimo, medicine, scienza ufficiale e capitalismo...) un po come il taiji insomma  :halo:

Io sono daccordo al 100 x 100, ci sono popoli che vanno fieri delle loro origini e hanno tenuto buoni certi principi su cui si basa la loro comunitá per secoli e millenni, lo yoga ne é un esempio. Le pseudoscienze esoteriche come l'alchimia e religioni pagane sono state presenti x secoli, ma oggi si puo ancora parlare di druidi? Paganesimo? Alchimia? O sono solo un tentativo di riportare alla luce conoscienze antiche perdute, basandosi su quel poco di letteratura rimasta?

Ecco, è proprio questo il problema da cui si origina la confusione tra spiritualità antica e minestroni new-age, anti-cristiani, pro-nazi etc. :)
Nelle religioni antiche non c'è proprio niente di esoterico, sono semplici e chiare, e ci sono popoli che sono quasi scampati al cristianesimo e che le vivono ancora in modo spontaneo e naturale come duemila anni fa.
Dove invece il cristianesimo ha attecchito, tutto è stato stravolto, quello che era chiaro e alla luce del sole è stato criptato, è diventato "esoterico", ed inevitabilmente è stato corrotto ed è mutato. La difficoltà di un pagano oggi è proprio riuscire a separare la spiritualità "pura" europea da tutte le c***ate esoterico-alchemiche che l'hanno soffocata, magari in buona fede cercando di recuperarla.
« Last Edit: October 06, 2010, 08:28:57 am by Morgana »
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Dall'altra parte ci sono tradizioni che sono state sottomesse dal potere dominante, schiacciate, cancellate, vessate, sterminate. Eppure proprio il dover lottare per la sopravvivenza è uno stimolo senza eguali a costruire nacondigli dove conservare in salvo ciò che più si considera essenziale. Il sincretismo di cui parlavate prima, tra i culti imposti e quelli sentiti e ricevuti in eredità, per poter camuffare e nascondere sotto gli occhi di tutti (come dice un noto proverbio a proposito della cosa meglio occultata) ciò che doveva in qualche modo sopravvivere, è solo un esempio dei meccanismi che possono instaurarsi in quelle condizioni, ed è ciò che è successo in svariati casi, luoghi e tempi.

Esatto. Il problema però sta nel de-criptaggio. Ci sono interpretazioni che hanno completamente stravolto il senso del celtismo e di altre religioni pre-cristiane (vedi innanzitutto le boiate nazi-fasciste o leghiste, ad esempio). Secondo me lo studio dei principi che gli antichi saggi hanno nascosto tra le pagine dei testi cristiani non può prescindere dal confronto con i principi di chi ha vissuto e vive il paganesimo ancora oggi grazie a tradizioni ininterrotte (e mi riferisco a quei popoli che stanno poco sotto i riflettori perchè vivono in angoli sperduti d'Europa :) )

C'è però secondo me ancora altro, ancora un modo che fa restare viva la conoscenza ancestrale. Avete parlato di ricostruzioni partendo dalle tracce lasciate all'interno dei culti ufficiali. Io vorrei andare oltre. Vorrei parlare delle tracce lasciate dentro di noi. Morgana ha usato una parola chiave: Archetipi. L'essenza dei culti più schiettamente naturali, più originalmente veri, frutto della vera ricerca spirituale, è collegata da un unico filo, al di la delle tradizioni locali. Tutte hanno una essenza che è difficilmente descrivibile a parole, se non attraverso allegorie, le più spettacolari tra queste sono i miti. Nei miti di tutte le antiche tradizioni, di tutti i luoghi del pianeta, ci sono punti comuni che in realtà sono archetipi scolpiti profondamente dentro la nostra natura umana. I più importanti di questi archetipi vanno al di la di tradizioni, di scuole e anche dell'ambiente in cui siamo nati e cresciuti. Spero di aver chiaramente indicato che tutto ciò è ben al di fuori del concetto di religione istituzionalizzata, che è solo uno strumento di potere nelle mani dei pochi che la creano e utilizzano per soggiogare le masse suscettibili di manipolazione. Io credo che a ritroso, usando ciò che di più essenziale c'è dentro di noi, possiamo riconoscere le tracce di tutto ciò nell'ambiente che ci circonda, operando una ricostruzione che è solo apparente, in realtà una comprensione che scaturisce dal nostro interno e che non è la conoscenza ma usa la conoscenza e crea conoscenza.

Giustissimo!!!  :-*

Però bisogna fare attenzione a non fidarsi solo di quello che si sente dentro, altrimenti qualsiasi santone improvvisato con un po' di carisma si può inventare qualsiasi cosa (non faccio nomi...!)

Direi che l'approccio corretto per me è studio storico-archeologico + studio delle tracce lasciate nei documenti cristiani + studio di miti e leggende (fondamentale) + studio e confronto con chi vive il paganesimo ancora oggi + conoscenza di sè.

Un bel lavoraccio, non c'è che dire  :sur:
« Last Edit: October 06, 2010, 08:27:29 am by Morgana »
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Secondo me lo studio dei principi che gli antichi saggi hanno nascosto tra le pagine dei testi cristiani non può prescindere dal confronto con i principi di chi ha vissuto e vive il paganesimo ancora oggi grazie a tradizioni ininterrotte (e mi riferisco a quei popoli che stanno poco sotto i riflettori perchè vivono in angoli sperduti d'Europa :) )

se è una questione di tradizioni cosa ha da spartire,per esempio, un lappone con un sibarese o con un borgognese?
provengono da tradizioni diverse e un  comune filo conduttore è solo una delle ipotesi,potendo essere solo archetipi umani come ha detto shitake.
Se non ricordo male gli stessi indoeuropei hanno non solo influenzato,ma sono stati anche influenzati dai culti autoctoni e hanno creato qualcosa di orginale a seconda del territorio dove si sono stanziati.
A ben pensarci ,non sorge un problema temporale? partire dal culto in un determinato periodo?
Es.
Il culto religioso nella grecia del 1500A.C. è vissuto in maniera differente nel 1100A.C. o nell'800 A.C. o nel 100A.C.
 :pla:






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se è una questione di tradizioni cosa ha da spartire,per esempio, un lappone con un sibarese o con un borgognese?

Non ho detto che bisogna copiare le tradizioni degli altri, ma penso sia necessario fare uno studio comparato proprio per capire quali sono gli elementi comuni a tutti.

Quote
provengono da tradizioni diverse e un  comune filo conduttore è solo una delle ipotesi,potendo essere solo archetipi umani come ha detto shitake.

E ti pare poco?? :)

Quote
Se non ricordo male gli stessi indoeuropei hanno non solo influenzato,ma sono stati anche influenzati dai culti autoctoni e hanno creato qualcosa di orginale a seconda del territorio dove si sono stanziati.
A ben pensarci ,non sorge un problema temporale? partire dal culto in un determinato periodo?
Es.
Il culto religioso nella grecia del 1500A.C. è vissuto in maniera differente nel 1100A.C. o nell'800 A.C. o nel 100A.C.
 :pla:

Se l'intenzione è far rivivere un culto religioso, sicuramente questo è un problema non da poco.
Ma l'intenzione può anche non essere quella ;)
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machine gun yogin

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Sará che non sono preparato riguardo al paganesimo, druidi e "discipline esoteriche" europee, ma mi sembra tanto un voler ricostruire un qualcosa che é andato orami perso (per colpa del cristianesimo, medicine, scienza ufficiale e capitalismo...) un po come il taiji insomma  :halo:

Io sono daccordo al 100 x 100, ci sono popoli che vanno fieri delle loro origini e hanno tenuto buoni certi principi su cui si basa la loro comunitá per secoli e millenni, lo yoga ne é un esempio. Le pseudoscienze esoteriche come l'alchimia e religioni pagane sono state presenti x secoli, ma oggi si puo ancora parlare di druidi? Paganesimo? Alchimia? O sono solo un tentativo di riportare alla luce conoscienze antiche perdute, basandosi su quel poco di letteratura rimasta?

Ecco, è proprio questo il problema da cui si origina la confusione tra spiritualità antica e minestroni new-age, anti-cristiani, pro-nazi etc. :)
Nelle religioni antiche non c'è proprio niente di esoterico, sono semplici e chiare, e ci sono popoli che sono quasi scampati al cristianesimo e che le vivono ancora in modo spontaneo e naturale come duemila anni fa.
Dove invece il cristianesimo ha attecchito, tutto è stato stravolto, quello che era chiaro e alla luce del sole è stato criptato, è diventato "esoterico", ed inevitabilmente è stato corrotto ed è mutato. La difficoltà di un pagano oggi è proprio riuscire a separare la spiritualità "pura" europea da tutte le c***ate esoterico-alchemiche che l'hanno soffocata, magari in buona fede cercando di recuperarla.
Pensare che ci siano popoli europei scampati non solo al cristianesimo ma anche a tutta la scienza e medicina ufficiale, mi sembra alquanto impossibile, se vivono in una societá capitalista occidentale, si saranno comunque convertiti al dio denaro (se non si erano convertiti pure al cristianesimo prima).

Ma ripeto, non conosco la materia, e non escludo che possano esistere comunitá indipendenti di religione pagana, dove é tutto come é stato creato anni orsono.

Forse un esempio sono gli zingari (sinti, rom) che hanno addirittura una loro vera e propria lingua e religione (madonna nera o come si chiama), che comunque non é rimasta invariata ma ha assorbito le tradizioni del luogo.

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Pensare che ci siano popoli europei scampati non solo al cristianesimo ma anche a tutta la scienza e medicina ufficiale, mi sembra alquanto impossibile, se vivono in una societá capitalista occidentale, si saranno comunque convertiti al dio denaro (se non si erano convertiti pure al cristianesimo prima).

No vabbè, che non siano stati toccati dalla civiltà è utopia, ovviamente. Ma ci sono posti dove le tradizioni sono rimaste forti e il cristianesimo ha attecchito solo in modo superficiale, "di facciata".
D'altra parte neanche lo yoga arriva da luoghi "incontaminati" se non sbaglio, ma non vuol dire che sia meno valido ;)

Quote
Forse un esempio sono gli zingari (sinti, rom) che hanno addirittura una loro vera e propria lingua e religione (madonna nera o come si chiama), che comunque non é rimasta invariata ma ha assorbito le tradizioni del luogo.

Pensa che coincidenza, un libro di Markale (che ho citato ieri) parla anche della Vergine Nera  :)

Qui c'è qualche info: http://www.imisteridihera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=17&Itemid=46
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machine gun yogin

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Pensare che ci siano popoli europei scampati non solo al cristianesimo ma anche a tutta la scienza e medicina ufficiale, mi sembra alquanto impossibile, se vivono in una societá capitalista occidentale, si saranno comunque convertiti al dio denaro (se non si erano convertiti pure al cristianesimo prima).

No vabbè, che non siano stati toccati dalla civiltà è utopia, ovviamente. Ma ci sono posti dove le tradizioni sono rimaste forti e il cristianesimo ha attecchito solo in modo superficiale, "di facciata".
D'altra parte neanche lo yoga arriva da luoghi "incontaminati" se non sbaglio, ma non vuol dire che sia meno valido ;)

Quote
Forse un esempio sono gli zingari (sinti, rom) che hanno addirittura una loro vera e propria lingua e religione (madonna nera o come si chiama), che comunque non é rimasta invariata ma ha assorbito le tradizioni del luogo.

Pensa che coincidenza, un libro di Markale (che ho citato ieri) parla anche della Vergine Nera  :)

Qui c'è qualche info: http://www.imisteridihera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=17&Itemid=46
No be lo yoga, definirlo contaminato é un'assurdita.
Sono insegnamenti tramandata da piu di 5mila anni, a casomai si é evoluto, ma senza attingere da altre religioni o pratiche, si é evoluto in sé, grazie a certi maestri sovraumani che hanno concepito metodi evolutivi.

La vergine nera, si é una cosa che mi disse un amico di origine sinta, e poi anche la lingua é abbastanza strana nonostante sia italainizzata.