Scuole di Kenpo

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Offline nameganai

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Re:Scuole
« Reply #15 on: March 09, 2011, 16:50:26 pm »
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ti offendi se rispondo con calma stasera o domani?
fra poco devo aprire il dojo e non vorrei scrivere castronerie per la fretta...

se intanto qualche collega o cugino vuol dir la sua,magari imparo qualcosa  :thsit:
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Re:Scuole
« Reply #16 on: March 09, 2011, 16:53:28 pm »
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potrei dirti che il wado ryu è jujitsu in karategi,ma non risolveremo nulla... :)

i praticanti da wado che conosco vanno a praticare Aikido per imparare a cadere e di JU non hanno niente... però so che esistono in Italia principalmente due gruppi: uno più tradizionale e uno più sportivo...

un praticante di wado che non ha del JU nel DNA a mio modesto avviso non pratica wado ryu....
quelli che conosco io sembrano jutsuka che sanno come si fanno gli atemi correttamente  :whistle:

ricordo con tenerezza,dopo aver preso il dan di judo,un ragazzo del goju ryu che voleva insegnarmi a fare le cadute... :nono:
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Offline Ale_ale

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Re:Scuole
« Reply #17 on: March 09, 2011, 17:01:30 pm »
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a me sembrano dei giocatori di football in placcaggio... ma magari hanno fatto un corso cepu  :D

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Offline Max

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Re:Scuole
« Reply #18 on: March 09, 2011, 17:01:57 pm »
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Siccome sono di corsa anche io la metto giù rapida e tralascio volutamente la parte "filosofica" che sicuramente da un peso notevole nel differenziare lo SK dal resto delle Arti.
Tecnicamente i movimenti sono delle normalizzazioni di quelli morbidi stile cinese e duri stile giapponese. Spariscono posizioni impossibili da tenere e si applicano i principi in modo da non dover ricorrere alla mera forza fisica per vincere. Ad esempio se voglio dare un pugno a qualcuno non uso solo il braccio ma spingo con tutto il corpo (senza mai sbilanciarmi nello slancio ovviamente) utilizzando il movimento elastico e non solo muscolare del corpo, inoltre miro ai punti più deboli, come il naso o il plesso solare (e 100 altri) la parte di Ju viene effettuata limitando al massimo il contatto con l'avversario, spariscono quasi del tutto proiezioni tipo Judo, e si compensa con il dolore articolare.
Max

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Fanchinna

Re:Scuole
« Reply #19 on: March 09, 2011, 17:23:13 pm »
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arrotondare gli angoli
allungare i cerchi


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Offline Max

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Re:Scuole
« Reply #20 on: March 09, 2011, 17:34:12 pm »
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Ellissi insomma

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Offline nameganai

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Re:Scuole
« Reply #21 on: March 10, 2011, 09:23:15 am »
0
allora provo a rispondere ad AndreaZ...

se io dovessi stilare una lista delle caratteristiche di uno stile di kenpo,per far si che sia riconosciuto come tale,direi che:

-le posizioni devono essere alte e naturali.
-maggior enfasi deve essere data alle tecniche di braccia.
-gli atemi sono prevalentemente a mano aperta.
-movimenti circolari.
-rapidità dei colpi,che arrivano a pioggia sull'avversario.
-fluidità dei movimenti,nessun colpo o movimento "rigido".
-non esiste il colpo in sè,ma ogni attacco genera il successivo.

queste,più o meno,sono le cose che accomunano gli stili di kenpo/kempo che conosco,anche solo di vista...

dove sta la differenza con il karate/jujitsu?

più che di differenze,direi che è uno stile concettualmente diverso.
la matrice cinese è molto presente e di conseguenza si discosta molto dall'idea di AM giapponese.

a parole,è difficile spiegare..
è molto presente l'idea di cedevolezza,dalle parate ai colpi,l'idea di"un colpo,un morto" non esiste....

il buon Parker era solito dire "la differenza fra il karate ed il kenpo è quella che passa fra un colpo di fucile ed una raffica di mitra"

per spiegarmi meglio,entro nello specifico del mio stile,specificando che non pretendo che gli altri usino gli stessi concetti (spero di no,altrimenti non posso più fare il figo che fa roba di nicchia..  :sbav: )

gli attacchi/parate si suddividono principalmente in 3 concetti diversi:

tamburello : che è grossomodo quello di daniel san in karate kid,quando se ne andò a okinawa,lo conoscete tutti.

rimbalzo : uso il blocco o il corpo avversario per cambiare direzioni ai miei colpi facendoli rimbalzare in maniera opposta alla forza esercitata.

taglio : attraverso il blocco o corpo avversario ammorbidendo il mio colpo in modo che tagli la resistenza incontrata.

distanza e modalità di combattimento:

corta o cortissima,noi delimitiamo un'area di sicurezza,entro la quale tutto è nostro...
se l'avversario la penetra si "attacca preventivamente" per arrivare al contatto,dove si lavora usando i concetti di cui sopra,grossa importanza viene data agli spostamenti attorno al corpo di uke,gestendo gli spazi in maniera ottimizzata.
le percussioni e le proiezioni fanno parte dello stesso attacco,a differenza del jj per dirne una,non uso l'atemi per ammorbidire e squilibrare,per poi entrare in proiezione,ma l'atemi è proiezione stessa,infatti si studia molto il modo di proiettare senza "afferrare" (e qui quando faccio jj faccio un casino boia e mi prendo una valanga di nomi  :( )
si studia anche la lotta a terra con atemi.

finalità del combattimento:

eliminazione della minaccia in base alla pericolosità della stessa.
tecniche di contenimento e "fatali" sono studiate fin dai primi passi.
non vi sono applicazioni sportive in quel che facciamo,si percuote finchè ce n'è bisogno,anche durante le proiezioni,si continua a percuotere l'avversario in "volo".
le proiezioni sono studiate con le cautele del caso (come nel judo e jj e aikido) per l'incolumità di uke,ma come in altri stili,la stessa provoca danni gravi,dalla disarticolazione alla rottura.
non vi sono bersagli "vietati" ovviamente.

per citarti il mio amato Maestro:

- il Kenpo è nato per "sopravvivere", e tale è rimasto a lungo pur arricchendosi di sfumature culturali e spirituali;
- Il Kenpo và "cucito" addosso all'allievo, come un vestito di alta sartoria, e si adatta allle caratteristiche del praticante;
- Il praticante non è (...solo...) Maestro, le cui caratteristiche invece richiedono abilità ben separate e distinte;
- Kata, Kihon e Kihon Kumitè sono strumenti per imparare i principi da applicare in combattimento, non diktat;
- Non si "prova" a combattere, ci si "prepara" a dominare il proprio corpo, mente, emozioni ed abilità;
- L'adattabilità, la reazione, la percezione di sè e dell'avversario, studiate a fondo preparano ad affrontare la rottura dell'
  "omeostasi", ed il desiderio di riacquisizione degli equilibri con una buona preparazione aiutano trovare istintivamente il modo
   di riportare gli equilibri;
- Chi si avvicina al KJ per imparare a difendersi ed è aggressivo, non riesce a progredire.E lo stesso è per i pigri, i frettolosi, gli
  orgogliosi, coloro che dubitano e coloro che non hanno pazienza. La preparazione e lo studio dei principi è pertanto
  FONDAMENTALE.
- Tutti possono avvicinarsi al Kenpo Kutsu e trane beneficio in relazione al loro impegno, costanza, pazienza, umiltà,
  applicazione nello studio e predisposizione sia fisica che emotiva, morale, etica, filosofica e "spirituale";
- Benchè tutti possano sviluppare molte buone abilità e caratteristiche, non tutti giungeranno a padroneggiarlo, ad "essere
  Kenpo"
Tutto si racchiude nell'insegnamento "...non devi praticare il Kenpo, devi ESSERE il Kenpo..."

spero di aver risposto,almeno in parte alle tue domande :)

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Re:Scuole
« Reply #22 on: March 10, 2011, 12:50:49 pm »
+2
http://www.znkr.it/cosa.html  (chiedi all'utente fabry.pook che lo pratica)
Ciao.
Mi ricollego ai post di Namenagai, che peraltro è stato molto esaustivo.
Anche perche vedo che nella sezione Kenpo siamo ancora pochini e quindi fare solo il lurker non è carino.

Io pratico il kempo la cui scuola è al link segnalato, come puoi vedere da un veloce descrizione dell’escursus marziale del mio maestro la base di riferimento è il Moro Budo Araki Ryu Kenpo.
Su questo negli anni sono stati fatti “innesti” che derivano dalle esperienze marziali del maestro, questo ha motivato il fatto che il sistema insegnato nel dojo che frequento adesso si chiama “Asian Kenpo fighting”.

http://www.taikiken.org/Tiziano_Santambrogio.html
Leggendo i post di Nameganai vedo che anche nel suo stile viene lasciata libertà di far evolvere il filone come il maestro decide.
Name, sarete pure una piccola realtà, ma se tu sei l'appartenete medio la qualità deve essere proprio alta!
Per quanto ne so poi la parola Kenpo è praticamente la “traduzione” in giapponese del termine cinese “quan”, infatti la parola Kenpo è solitamente associata a stili giapponesi di origine cinese.
Volendo significare “via del pugno” o più in generale “pugilato” mi sembra coerente al fatto che la parola Kenpo possa indicare comunque stili differenti.
Per esempio Ryukyu Kenpo era il vecchio termine con cui si indicavano i sistemi di lotta dell’arcipelago delle Ryukyu (quello di cui fa parte Okinawa) e solo successivamente è stato coniato il termine Kara-tè (forse anche per richiamare il concetto di “vuoto”) per indicare un metodo formativo che fosse non solo un metodo di combattimento, come era stato fatto prima dal M° Kano con il Judo.
Questo, vado a memoria, ricordo di averlo letto in un libro del M° Tokitsu.

Siamo anche noi una piccola realtà ben lontana dalle grandi federazioni.
Siamo tre palestre, l'Honbu-Dojo a Milano, una a Cesano Boscone ed una da qualche tempo a Porto d'Ascoli.
Per andare un po’ più sullo specifico della scuola che frequento, vedo come caratteristiche principali le seguenti:
1)   Movimenti per girare attorno all’avversario , strategia di base: togliere il bersaglio.
Impostazione che si ripercuote sul sentire e gestire le emozioni in combattimento, spostarsi e togliersi ma senza perdere la distanza per colpire a mia volta.
Se fuga ci deve essere, e nessuno lo esclude, deve essere fuga, se decido di stare in combattimento devo starci e chiudere il prima ed il più duro possibile.
2)   Concatenazioni e combinazioni, possibilmente anche mentre l’avversario sta cadendo a seguito di una mia proiezione/squilibrio.
3)   Coerentemente con le preferenze e le qualità personali si cerca di studiare il combattimento senza pregiudiziali di distanza o colpi leciti o no.
4)   Ricerca di flessibilità ed adattabilità senza escludere nulla a priori (se decido di gareggiare secondo set di regole specifiche è assolutamente logico e funzionale adottare strategie/posture/guardie diverse da quelle cui sono abituato se in quel contesto sono tatticamente premianti).
5)   Lavori con armi, coltello e bastoni, anche se ultimamente si fa un po’ meno.
6)   Lavori, esercizi, drills e “tecniche” usati come occasioni per sentire e capire come muovere il proprio corpo in maniera funzionale agli obbiettivi prefissati (quindi il rispetto “formale” della tecnica interessa praticamente nulla, semmai l’obbiettivo che ogni allievo se la personalizzi addosso).
7)   Lavoro sulle posture/struttura (concettualmente un po’ una ripetizione del punto sopra).
8)   Lavoro sull’ascolto e gestione delle emozioni (durante gli esercizi “stressanti” per esempio).

Spero di essere riuscito a dare una idea del nostro lavoro e di aver risposto almeno in parte alle tue domande.
Naturalmente se hai altre curiosità sentiti libero di chiedere, se sarò in grado risponderò.
Ciao.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline nameganai

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Re:Scuole
« Reply #23 on: March 10, 2011, 14:14:16 pm »
0
bel post Fabry,grazie di essere intervenuto  :thsit:

p.s. delle armi mi ero dimenticato,nella nostra tradizione si usa il wakizashi (niente katana :nono: )
ma se si ha tempo anche le classiche del kobudo ed in maniera esaustiva il pugnale italiano (ma è una scuola a parte)
« Last Edit: March 10, 2011, 14:15:58 pm by nameganai »
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Re:Scuole
« Reply #24 on: March 10, 2011, 14:59:36 pm »
0
acc! mi è scappato un emoticon senza volere... 8) invece di 8 )...
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."


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Offline Kabuto

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Re:Scuole
« Reply #25 on: May 20, 2011, 01:18:00 am »
0
Sarà che ho un passato nel Kung Fu, ma il Kempo ma giudico il Kenpo molto più interessante del Karate.

E' la mia attitudine nel tirare le percussioni come nel kenpo perché assomigliano molto a quelle di Kung Fu che conosco, il metodo di usare le percussioni del karate non riesco a farle mie (del resto non me ne faccio un problema).

Bello il video che hai postato e a ragione hai parlato di tigre, i colpi sono effettivamente simile allo stile della tigre di Kung Fu... :thsit:

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Re:Scuole
« Reply #26 on: May 20, 2011, 08:05:13 am »
0
Sarà che ho un passato nel Kung Fu, ma il Kempo ma giudico il Kenpo molto più interessante del Karate.

E' la mia attitudine nel tirare le percussioni come nel kenpo perché assomigliano molto a quelle di Kung Fu che conosco, il metodo di usare le percussioni del karate non riesco a farle mie (del resto non me ne faccio un problema).

Bello il video che hai postato e a ragione hai parlato di tigre, i colpi sono effettivamente simile allo stile della tigre di Kung Fu... :thsit:

si,
in effetti se guardi un qualsiasi kata di kenpo karate noterai molte somiglianze con lo stile tigre...
ma anche come atteggiamento (tigre nel senso di "aggressivo")..
l'american kenpo tende a scaricare una miriade di atemi fini a se stessi,se noti la posizione è sempre molto frontale ad uke...

Kenpo Karate - Larry Tatum - This is Kenpo! Part 1

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Re:Scuole
« Reply #27 on: May 20, 2011, 11:15:07 am »
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Bello all'inizio... poi sempre meno  :dis:

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Fanchinna

Re:Scuole
« Reply #28 on: May 20, 2011, 11:17:05 am »
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Bello all'inizio... poi sempre meno  :dis:

perchè nel frattempo è invecchiato

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Offline nameganai

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Re:Scuole
« Reply #29 on: May 20, 2011, 14:28:42 pm »
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Bello all'inizio... poi sempre meno  :dis:

ti confesso che a me Larry piace,è un personaggione...
il limite lo trovo nello stile,che,per quel che conosco,si intestardisce a rimanere lì davanti ad uke a picchiare,tralasciando occasioni buone per aggirare l'ostacolo...

 4th Degree Black Belt Test, American Kenpo Karate
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