Di Yoga non ne ho quasi mai praticato seriamente. Certo non bisogna generalizzare: esistono anche lì le correnti, come nel Qigong. L'unica scuola di Yoga con cui mi è capitato di praticare era focalizzata solamente sulla meditazione, quindi molto meno fisica di altre pratiche Qigong a cui ero abituato...
Detto questo, nell'ultimo periodo sto praticando parecchio alcuni esercizi indiani specifici per la lotta, anche se per affinità - storica, culturale e geografica - molto simili ad alcune posture yoga, da quello che mi dicono gli amici che me li stanno insegnando e per quello che posso osservare.
Continuo anche a praticare Yiquan e Qigong, anche se in misura minore rispetto al passato.
Ho notato che questa variazione nell'allenamento mi ha portato a compensare un'asimmetria, che mi portavo dietro da tempo, nell'altezza tra le due braccia quando praticavo Zhang Zhuan. Quindi un effetto a livello posturale, di tipo compensativo, c'è eccome.
Nondimeno, vale anche il contrario. Anche il mio maestro di Yiquan mi aveva parlato un tempo della necessità di compensare l'atteggiamento tipico di molte scuole di arti marziali cinesi cosiddette "interne" (non di tutte comunque, vi sono scuole che rifiutano l'atteggiamento posturale "a tartaruga"...ogni scuola ha il suo "shen fa"), quello di cui parlava Ryujin.
Ho conosciuto maestri anziani (vedi ad es. Guo Guizhi), con una postura perfetta e bellissima da vedere, invidiabile. Esistono persino degli esercizi di qigong appositi o utili per questo, lui utilizza anche la ginnastica antalgica e lo stretching, visto che li insegna. Io vi aggiungo anche altro (vedi sopra), diciamo maggiormente impegnativo dal punto di vista fisico.
Ogni mio movimento è permeato dalla priopercezione e dall'integrazione delle catene cinetiche che mi sono formato con l'Yiquan e il Qigong. Ve li inserisco all'interno di qualsiasi cosa pratichi, o almeno cerco di farlo. Continuo ad insegnare Qigong, da circa un anno, come volontario in una casa di riposo (è la mia prima esperienza d'insegnamento) e con gli anziani gli effetti a breve termine (rilassamento, miglioramento dell'umore e dell'attenzione, esperienze di tipo percettivo e scoperta di possibilità motorie) si riscontrano in maniera positiva. E' chiaro che anche lì ci sono vari livelli e modalità di allenamento, a seconda degli scopi e dei soggetti coinvolti.
Il mio modestissimo parere è che si tratta di metodi che lavorano semplicemente su aspetti differenti, ma complementari.