Le trazioni alla sbarra

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Offline nicola

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #420 on: February 18, 2014, 13:17:58 pm »
0
quando il peso aumenta, la prima cosa che ne risente, in modo importante, è la performance sulle trazioni.
Scopertona eh...:P

Speravi che ti dicessi che tra una settimana farai 7 serie da 7 agevolmente eh...  XD

Scherzi a parte, come dice Reugenio, se non riesci nemmeno a fare 1 trazione, allora devi partire da un lavoro più moderato: lat machine, trazioni solo in fase eccentrica, concentrica con scarico con l'elastico (o un amico che ti aiuti), etc.
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Offline Darth Dorgius

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #421 on: February 18, 2014, 14:33:58 pm »
0
Quindi mentre e finchè perdi peso, OK provare le trazioni con negative, orizzontali, isometriche e quant'altro, ma dacci dentro soprattutto con i row.

E' che - visto che mi sono imbarcato in questo programma di 15 settimane - volevo seguirlo pedissequamente (e soprattutto aggiungere ulteriori workout non so se è il caso...  oggi, ridendo e scherzando, ne ho fatte 85  :-X ).

Speravi che ti dicessi che tra una settimana farai 7 serie da 7 agevolmente eh...  XD

Scherzi a parte, come dice Reugenio, se non riesci nemmeno a fare 1 trazione, allora devi partire da un lavoro più moderato: lat machine, trazioni solo in fase eccentrica, concentrica con scarico con l'elastico (o un amico che ti aiuti), etc.

Yes: per negative intendevo la sola fase eccentrica. :)
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Offline Dipper

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #422 on: February 18, 2014, 16:26:10 pm »
0
I programmi da seguire pedissequamente sono quelli creati su misura per te, sulle tue caratteristiche e con in mente degli obiettivi precisi sulla tua personale prestazione, non quelli preconfezionati di largo consumo :)
Tanto eseguire 10 trazioni concentriche e 10 eccentriche sono comunque due cose diverse e anche sul solo concentrico il modo come le esegui può variare parecchio i risultati.
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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #423 on: February 18, 2014, 16:29:35 pm »
0
Appunto, fanculo i row  e facciamo solo trazioni.

Tutto Torna

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Offline Darth Dorgius

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #424 on: February 18, 2014, 17:06:56 pm »
0
I programmi da seguire pedissequamente sono quelli creati su misura per te, sulle tue caratteristiche e con in mente degli obiettivi precisi sulla tua personale prestazione, non quelli preconfezionati di largo consumo :)

Yeah... Il programma si autogenera in base alle condizioni iniziali e ai progressi ottenuti ogni settimana. :)

Tanto eseguire 10 trazioni concentriche e 10 eccentriche sono comunque due cose diverse e anche sul solo concentrico il modo come le esegui può variare parecchio i risultati.

Questo si, io più che altro mi riferivo al recupero necessario... Aggiungere altra roba non so se sia una buona cosa, ora come ora.
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.


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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #425 on: February 18, 2014, 18:10:47 pm »
0
Quale sarebbe sto programma?

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Offline Sillich

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #426 on: February 18, 2014, 18:32:16 pm »
+2
Approposito di trazioni, condivido questo video di un canale che adoro di FB (niente di eccezionale fa solo vedere tutte le possibili varianti escecuaione corretta e gli errori più comuni)

Strength Camp eCoach: Pull Up

Strength Camp eCoach: Pull Up Variations
« Last Edit: February 18, 2014, 18:34:31 pm by Sillich »
Tutto ciò che so è sbagliato

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #427 on: February 18, 2014, 20:24:29 pm »
0
Io quando son passato da farne 0 a 3x5 ho seguito un ignorantissimo programma trovato su internet sulla falsarigha del "100 pus-up challenge"  XD
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

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Offline Dipper

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #428 on: February 18, 2014, 22:46:59 pm »
0
Io quando son passato da farne 0 a 3x5 ho seguito un ignorantissimo programma trovato su internet sulla falsarigha del "100 pus-up challenge"  XD
Senza nulla togliere, da 0 a 5 in una serie, salvo terza età, non è esattamente un grandissimo risultato e si può ottenere abbastanza facilmente perchè parliamo ancora nella fase "dal niente al gradino sopra il niente" in cui tipicamente un approccio a progressione lineare e non perodizzato ancora funziona. Per inciso è quello che ho ottenuto anch'io da giugno dell'anno scorso senza nessuna programmazione, ed è quello che ottenni quando ero più giovine e mi allenavo ad cazzum al parco. Quelli che riescono a progredire ancora dopo tale step sempre in linearità è perchè in realtà sono fisicamente portati per la forza relativa e comunque stanno parecchio sotto il loro vero potenziale, per sbloccare il quale devono comunque ricorrere ad altro.
Per me un risultato inizia a essere rilevante se si aggira tra le 10 e le 15 ripetizioni con esecuzione corretta (quando infatti viene solitamente consigliato di considerare un sovraccarico).
Ora, perchè Dorje non dovrebbe seguire lo stesso approccio lineare e magari ripensarci quando toccherà il primo stallo? Perchè con un approccio meno diretto e brutale (riassumibile in "provaci finchè non riesci e quando ci riesci fanne finchè non schiatti") il plateau si sposterebbe moolto più in la' e con meno stress si otterrebbe di più.

I programmi da seguire pedissequamente sono quelli creati su misura per te, sulle tue caratteristiche e con in mente degli obiettivi precisi sulla tua personale prestazione, non quelli preconfezionati di largo consumo :)

Yeah... Il programma si autogenera in base alle condizioni iniziali e ai progressi ottenuti ogni settimana. :)
Quali dati ti chiede per generarsi?

Tanto eseguire 10 trazioni concentriche e 10 eccentriche sono comunque due cose diverse e anche sul solo concentrico il modo come le esegui può variare parecchio i risultati.
Questo si, io più che altro mi riferivo al recupero necessario... Aggiungere altra roba non so se sia una buona cosa, ora come ora.
Considerando che solitamente di roba se ne fa spesso troppa, se vuoi attenerti al programma, sulla fiducia ti dico no, non aggiungere nulla :)
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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #429 on: February 19, 2014, 00:35:38 am »
0
Quote
Perchè con un approccio meno diretto e brutale (riassumibile in "provaci finchè non riesci e quando ci riesci fanne finchè non schiatti") il plateau si sposterebbe moolto più in la' e con meno stress si otterrebbe di più.
Esempio?

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Offline happosai lucifero

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #430 on: February 19, 2014, 00:41:20 am »
0
I programmi da seguire pedissequamente sono quelli creati su misura per te, sulle tue caratteristiche e con in mente degli obiettivi precisi sulla tua personale prestazione, non quelli preconfezionati di largo consumo :)

Yeah... Il programma si autogenera in base alle condizioni iniziali e ai progressi ottenuti ogni settimana. :)


e me lo immagino com'è generato bene.. tu non riesci a farne una, e lui ti chiede di farne svariate decine, unitamente a un altro esercizio che, se non ricordo male, interessa pure l'antagonista del muscolo maggiormente coinvolto.. chi l'ha pensata, Zichichi?

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #431 on: February 19, 2014, 01:01:25 am »
0
Io quando son passato da farne 0 a 3x5 ho seguito un ignorantissimo programma trovato su internet sulla falsarigha del "100 pus-up challenge"  XD
Senza nulla togliere, da 0 a 5 in una serie, salvo terza età, non è esattamente un grandissimo risultato e si può ottenere abbastanza facilmente perchè parliamo ancora nella fase "dal niente al gradino sopra il niente" in cui tipicamente un approccio a progressione lineare e non perodizzato ancora funziona. Per inciso è quello che ho ottenuto anch'io da giugno dell'anno scorso senza nessuna programmazione, ed è quello che ottenni quando ero più giovine e mi allenavo ad cazzum al parco. Quelli che riescono a progredire ancora dopo tale step sempre in linearità è perchè in realtà sono fisicamente portati per la forza relativa e comunque stanno parecchio sotto il loro vero potenziale, per sbloccare il quale devono comunque ricorrere ad altro.
Per me un risultato inizia a essere rilevante se si aggira tra le 10 e le 15 ripetizioni con esecuzione corretta (quando infatti viene solitamente consigliato di considerare un sovraccarico).
Ora, perchè Dorje non dovrebbe seguire lo stesso approccio lineare e magari ripensarci quando toccherà il primo stallo? Perchè con un approccio meno diretto e brutale (riassumibile in "provaci finchè non riesci e quando ci riesci fanne finchè non schiatti") il plateau si sposterebbe moolto più in la' e con meno stress si otterrebbe di più.


I miei interventi in questa sezione,da quando l'ho scoperta, si limitano a offrire dati  XD

Fraintenderli per consigli e' davvero sbagliato  XD
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Offline Dipper

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #432 on: February 19, 2014, 01:26:00 am »
+3
Esempio: persona in evidente sovrappeso con muscolatura decisamente inadeguata all'esercizio.
Iniziamo a vedere se ci sono dei difetti posturali e cerchiamo di riequilibrare eventuali scompensi. Sembra roba da secchione teorico ma vi garantisco che in questo momento, mentre mi scrivo, sto patendo dei problemini che avrei potuto benissimo evitare se mi fossi accorto di certe cose e avessi dedicato più tempo a ciò per cui "non c'è tempo".
Poi si inizia con un programma con molte ripetizioni e poco carico cosiddetto adattamento anatomico, il vantaggio dei pesi è che sono modulari mentre il peso corporeo è fisso salvo stratagemmi, ma rende più difficile la misurazione della progressione.
Non importa se non sto riproducendo esattamente l'esercizio, l'importante è attivare la stessa catena cinetica, ci avviciniamo con gradualità. Eventualmente si può far seguire anche un periodo di ipertofia stile BB che sebbene peggiori nell'immediato reattività e velocità, prepara i muscoli ai carichi più pesanti che seguiranno riducendo la possibilità di infortuni. Poi senz'altro mesociclo di forza (cambiano quindi velocità di esecuzione in fase concentrica ed eccentrica, ripetizioni, serie, pause).
Nel frattempo non è che si trascura completamente il corpo libero, anzi. Però si inizia ad attaccare l'esercizio da più direzioni. Le negative sono solo una di queste, ci sono prima però gli horizontal pull, i jacknife pull, gli half pull, le isometriche, la lat machine e via dicendo.
Lavoro sul core sempre e comunque.
Sempre stretching sia generale che mirato sulle particolarità dell'atleta. Si effettuano test periodici per misurare la forza (se prima facevo 10 row con 20 kg e ora ne faccio 10 con 30 sono più forte e quindi mi sto avvicinando all'obiettivo). Il semplice numero di ripetizioni per un dato esercizio può essere fatto di tanto in tanto ma non è l'unico indicatore importante poichè ci parla di quantità, ma non di qualità, ovvero forza espressa nella singola ripetizione. Senza l'aumento del massimale di forza, pochi progressi in tal senso e la forza non si costruisce (salvo passaggio da niente al gradino sopra il niente) aumentando il numero di cose che si fanno.
Tutto questo si ripete a ondate, le onde sono un principio fondante della periodizzazione, come impostare queste onde è un macello XD Quindi comunque sessioni in cui il focus è su intensità, altre su volume, altre di passaggio. Tutto questo va ovviamente compenetrato con tutto il resto dell'allenamento ma è importantissimo sottolineare che se uno è scarso in un esercizio, cercare di migliorarlo mentre ci si sta sbattendo su altro (tipicamente un circuito), è spremere sangue dalle rape. Pochi risultati scadenti. Quando l'esercizio è acquisito allora si mette nel lavoro di resistenza speciale.
Quando dopo N ondate (può magari anche essere una, ovvero 3 / 4 settimane) si vedono miglioramenti significativi, a inizio seduta e dopo opportuno riscaldamento, si inizia a provare. Magari chin up che sono più semplici, ma per altri è il contrario... dipende sempre. Poi se uno come me riesce a fare 6 chin e 1 solo pull magari dovrebbe accorgersi che non riesce ad addurre le scapole correttamente, magari non solo nelle trazioni ma anche in altri esercizi di spinta insospettabili, che magari ha la spalla destra bloccata (anche se nessuno se n'è mai accorto) a causa del troppo lavoro di ufficio, che magari è il motivo per cui le girate non venivano così bene e non era un problema di forza come si pensava...
Quando finalmente il soggetto riesce a tirarsi su un po', allora si inizia a integrare la routine con le trazioni vere e proprie senza abbandonare le modalità finora adottate, ma inserendo tutto in un ciclo organico che tenga conto oltre a quello che abbiamo detto, anche di tutto il resto del programma (magari allena troppo la catena posteriore? O magari, come succede spesso, troppo poco? In quali giorni metto l'esercizio in modo che confligga il meno possibile degli altri? Come coniugare il fatto che gli esercizi di trazione vanno di base dopo quelli di spinta ma d'altronde per sfondare una barriera ho bisogno che un atleta ci lavori da fresco?).

Un flusso di pensieri un po' casuale perchè ho fatto tutto da solo mentre in verità si parte sempre dall'atleta e ci si rapporta costantemente, modificando la rotta costantemente in un continuo reciproco feedback.
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Offline Dipper

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #433 on: February 19, 2014, 01:27:30 am »
+1
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Avevo il dubbio ma comunque ho approfittato perchè penso sia interessante capire perchè all'inizio tutto funziona, poi solo certe cose e dopo un certo livello solo approcci di alto livello danno il salto di performance :)
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Offline happosai lucifero

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Re:Le trazioni alla sbarra
« Reply #434 on: February 19, 2014, 01:54:16 am »
0
grazie Ryu.. quasi ho paura a dirti che in realtà pensavo intendessi tutt'altro
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