Il farmaco deve essere cibo e il cibo deve essere farmaco (Ippocrate).

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Offline Ale-Bajiquan

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Visto lo stile delle frasi di Ipocrate,suppongo sia sua pure la massima sul sesso:
"l'attesa è lunga,il piacere breve e la posizione ridicola".

Al di la di chi ne sia la paternità....non trovo attinenza con il "tema" della discussione. :dis:

Ma se proprio ci tieni, puoi fare una ricerca approfondita nel Corpus Hippocraticum che è uno stuolo di opere appartenenti ad altri autori in cui vi sono innumerevoli fantasiose tradizioni, che hanno non poco contribuito a creare l'aura di leggenda che sempre circondò la figura di Ippocrate.
La mia era ovviamente una battuta.
Che mi sembra tu non abbia gradito.
Comprensibile.Anzi,colgo l'occasione per scusarmi se ho ferito la tua sensibilità;troppo spesso sopravvaluto il comune senso dell'umorismo.
P.S:apprezzo l'omeopatia di cui faccio(occasionale)uso;invece non rinuncerei mai alla mia alimentazione di origine animale.....comunque buon seminario.


est modus in rebus!
E' una questione di giusta misura nel contesto in cui hai inserito la "battuta"!
In altra sezione non avrei avuto problemi a "rimpallartela" in modo allegorico. ;)



Grazie per l'augurio.

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Offline Ale-Bajiquan

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Ho eliminato il doppione dall'agenda e tanto che c'ero (scusa Ale non ho saputo resistere sono una perfezionista) ti ho messo a posto la tag corsivo che avevi chiuso male  :)


E ci mancherebbe che ti scusi pure! :sur:

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Offline (morgana)

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Presente!! :)
How long? Not long.
'Cause what you reap is what you sow.

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Offline Fabius Thume Phacente

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Se la dottoressa Braggio è carina, vengo  :sur:
Gli altri! Gli altri!
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Offline Ale-Bajiquan

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Presente!! :)

Contattiamoci qualche giorno prima del 26, così ti ragguaglio sull'ubicazione della sala ove si terrà la conferenza.

Per la "riuscita" della medesima, cito la frase che ho inserito in altra discussione:
"Non prometo nulla riguardo la riuscita (una singola conferenza lascia il tempo che trova), ma forse un vis-a-vis con il relatore può tornar utile oltre che interessate."
...ma intanto ci proviamo! ;)


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Offline Ale-Bajiquan

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Ti rimando al post di "Cortobraccio",
e naturalmente per par-condicio ti "liquido" allo stesso modo. :pol:

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Offline Fabius Thume Phacente

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Se la dottoressa Braggio è carina, vengo  :sur:


Ti rimando al post di "Cortobraccio",
e naturalmente per par-condicio ti "liquido" allo stesso modo. :pol:

Suoro!  :dis:
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Offline Ale-Bajiquan

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Nota informativa riguardo il tema della conferenza e sulla relatrice, giratomi dalla stessa:

La dottoressa Bianca Braggio medico-psicologo-sociologo ed esperta in medicine naturali parlerà dell'importanza dell'alimentazione nel prevenire varie malattie.

La maggior parte delle malattie che affliggono oggi il mondo occidentale sono in gran parte dovute a uno stile di vita scorretto e all'assunzione di cibi nocivi che favoriscono patologie come le cardiopatie, l'ipertensione arteriosa, i tumori ecc.

Anche l'uso e l'abuso di farmaci possono essere causa di malattie. Già qualche anno fa una prestigiosa rivista internazionale di Medicina (Jama) pubblicò una ricerca da cui emergeva come l'abuso di farmaci fosse la quarta causa di morte negli ospedali americani. Pertanto prevenire è meglio che curare e anche nella cura è opportuno usare metodi naturali fra cui l'adozione di una dieta adeguata.

La relatrice, pur riconoscendo alla Medicina convenzionale il merito di aver sviluppato sofisticate apparecchiature di diagnostica,  presidi chirurgici e farmacologici atti alla cura di diverse malattie, critica il modello meccanicistico e riduzionistico che la sottende e che trascura il fatto che l'individuo è una entità mente-corpo in costante interazione con il suo ambiente. Già Ippocrate nel 400 A.C., il primo medico nella storia della medicina occidentale, concepiva il malato nella sua complessità psicosomatica e considerava come fattori scatenanti della malattia anche gli eventi climatici, l'ambiente e in particolare il cibo.

La conferenza tratterà dei cibi da evitare o quantomeno  da limitarne l'uso.

 Fra i cibi nocivi in primis ci sono le proteine di origine animale il cui uso eccessivo oltre a favorire le maggiori malattie che sono causa di morte nel mondo occidentale ha prodotto danni incalcolabili all'ambiente attraverso lo sviluppo abnorme degli allevamenti intensivi con tutto quello che ne consegue: distruzione delle foreste, inquinamento, spreco di energia e di acqua e incremento della fame nel mondo. Tale comportamento, accanto all'agricoltura intensiva che non rispetta più i ritmi naturali (rotazione, biodiversità, ogm ecc.), si inscrive in una logica di predazione e di sfruttamento  dell'uomo nei confronti della natura (e dei propri simili), provocando così sempre di più un suo  allontanamento dall'oikos, casa, da cui deriva il termine ecologia e dalla sua casa  interiore (il proprio Sé).

 Ciò è all'origine anche di tanta distruttività e sofferenza che affliggono oggi gli esseri umani : guerre, ingiustizie sociali, disagi individuali e collettivi. “Ciò che abbiamo creato”, dice  un filosofo contemporaneo E. Morin :”è la civiltà della barbarie”.

E' auspicabile che, attraverso scelte consapevoli di rispetto della propria salute e di quella del pianeta che possano  iniziare anche da ciò che noi decidiamo di mettere nel nostro piatto l'uomo dia avvio a una sorta di rivoluzione copernicana che lo porti a superare la visione antropocentrica e a considerare al centro dell'universo non più se stesso ma la vita in ogni sua manifestazione (umana, animale, vegetale, minerale). In quanto noi facciamo parte di un tutto e il tutto fa parte di noi. Il capo indiano Seattle nel 1948 in suo discorso rivolto al presidente degli Stai Uniti ammoniva: “Uomo ciò che tu fai alla Terra lo fai a te stesso”.

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Offline Fabius Thume Phacente

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Sembra interessante.
Però io da aspirante storico, nonché pignolino bastardo, faccio le pulci alla data in fondo.
Era il 1852 e non il 1948.

Ho fatto una ricerca per non fare figura di caccona e in effetti sì, si era nel XIX secolo.
Grazie però perché mi hai fatto ricordare questa bellissima dichiarazione che vorrei condividere con voi.

Risposta del Capo Indiano Seattle al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce - (1852)
Quando il Gran Capo di Washington manda a dire che desidera acquistare la nostra terra, egli chiede molto da noi. Il Gran Capo manda a dire che ci riserverà un'area in modo che noi possiamo vivere comodamente.
Egli sarà il nostro padre e noi saremo suoi figli.

Così noi considereremo la Vostra offerta di comprare la nostra terra.
Ma non sarà facile.

Perché questa terra è sacra per noi. Questa acqua scintillante che scende nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua ma il sangue dei nostri antenati.
Se vi vendiamo la terra dovrete ricordare che è sacra, e dovrete insegnare
ai vostri figli che è sacra, e che ogni immagine spirituale riflessa nella chiara acqua dei laghi parla di avvenimenti e ricordi nella vita del mio popolo.

Il mormorio dell'acqua è la voce del padre di mio padre. I fiumi sono nostri fratelli, spengono la nostra sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e alimentano i nostri figli. Se vi vendiamo la nostra terra dovrete ricordarvi e insegnare ai vostri bambini che i fiumi sono nostri fratelli, e vostri, e che dovrete d'ora innanzi riservare ai fiumi tutte le gentilezze che riservereste a ogni fratello.

Sappiamo che l'uomo bianco non comprende il nostro modo di pensare.

Un pezzo di terra è per lui uguale a quello vicino perché egli è lo straniero che viene di notte e prende dalla terra tutto ciò di cui ha bisogno.
La sua avidità divorerà la terra e lascerà dietro a sé solo il deserto.
Io non lo so. I nostri modi di pensare sono diversi dai vostri.

La vista delle vostre città fa male agli occhi dell'uomo rosso, forse perché l'uomo rosso è un selvaggio e non capisce. Non c'è luogo tranquillo nelle città dell'uomo bianco. Nessun luogo per ascoltare l'aprirsi delle foglie in primavera o il fruscio delle ali di un insetto.

Ma può darsi che questo sia perché io sono un selvaggio e non capisco.

Già il solo fracasso sembra un insulto alle orecchie. E come si può chiamare vita se non si riescono ad ascoltare il grido solitario del capriolo e le discussioni delle rane di notte attorno ad uno stagno?

Io sono un uomo rosso e non capisco.

L'indiano preferisce il sommesso suono del vento che increspa la superficie dello stagno e l'odore del vento stesso, purificato da una pioggia di mezzogiorno o profumato dai pini.

L'aria è preziosa per l'uomo rosso perché tutte le cose dividono lo stesso respiro, la bestia, l'albero, l'uomo, tutti dividono lo stesso respiro. L'uomo bianco non sembra notare l'aria che respira. Come un uomo in agonia da molti giorni egli è insensibile alla puzza.

Ma se vi vendiamo la nostra terra dovrete ricordare che l'aria per noi è preziosa, che l'aria divide il suo spirito con tutta la vita che sostiene. Il vento che diede al nostro avo il suo primo respiro riceve anche il suo ultimo sospiro. E se vi venderemo la nostra terra dovete tenerlo separato e considerarlo come un posto dove persino l'uomo bianco possa andare a sentire il vento addolcito dai fiori di prateria.

Così considereremo la Vostra offerta di acquistare la nostra terra. Se decideremo di accettare, io porrò una condizione: l'uomo bianco dovrà trattare le bestie di questa terra come sue sorelle.

Io sono un selvaggio e non capisco altro modo.

Cosa è un uomo senza le bestie? Se tutte le bestie se ne fossero andate, l'uomo morirebbe di grande solitudine di spirito perché qualunque cosa succeda alle bestie, presto succede all'uomo.

Tutte le cose sono collegate.

Dovrete insegnare ai Vostri bambini che la terra sotto i loro piedi è la cenere dei nostri avi. Affinché essi rispettino la terra dite ai Vostri bambini che la terra è ricca delle vite della nostra razza.


Insegnate ai vostri bambini ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri bambini:
che la terra è nostra madre.

Qualunque cosa succeda alla terra, succede ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra sputano su se stessi.

Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all'uomo ma l'uomo appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.

Tutte le cose sono collegate.

Qualunque cosa succeda alla terra succede ai figli della terra.

L'uomo non ha tessuto la trama della vita: egli è un filo.

Qualunque cosa egli faccia alla trama egli lo fa a se stesso.

Anche l'uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui da amico, non può essere esonerato dal destino comune.

Potremmo essere fratelli, dopo tutto.

Vedremo.

Noi sappiamo una cosa che l'uomo bianco potrebbe scoprire un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Ora potreste pensare che voi lo possediate come desiderate possedere la nostra terra, ma non potete. Egli è il Dio dell'uomo e la Sua misericordia è uguale per l'uomo rosso e per l'uomo bianco.

Questa terra è per Lui preziosa e trattarla male è accumulare disprezzo sul suo Creatore. Anche i bianchi dovranno passare, forse prima di tutte le altre tribù.

Contaminate il Vostro letto e una notte soffocherete nei vostri rifiuti.

Ma nel vostro perire voi splenderete, incendiati dalla forza del Dio che vi ha portato su questa terra e per qualche speciale scopo vi ha dato il dominio sulla terra e sull'uomo rosso.

Questo destino è per noi un mistero, perché noi non sappiamo quando i bufali saranno tutti massacrati, i cavalli dominati, gli angoli segreti della foresta appesantiti con l'odore di molti uomini e la vista delle colline opulenti deturpata dai cavi.

Dov'è il boschetto? Sparito. Dov'è l'aquila? Sparita.

La fine della vita è l'inizio della Sopravvivenza.


Augh!  :thsit:
Gli altri! Gli altri!
Io ho idee, gli altri hanno ideologie.
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Offline Ale-Bajiquan

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Cavolo! Dovrò tirar le orecchie a Bianca per l'inesattezza! :pol:

...anzi no, perchè non lo fai tu direttamente domani sera? :P


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Offline Fabius Thume Phacente

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Cavolo! Dovrò tirar le orecchie a Bianca per l'inesattezza! :pol:

...anzi no, perchè non lo fai tu direttamente domani sera? :P

E' sposata? Perché non sono un rovinafamiglie.
A meno che non me lo si chieda espressamente...  :=)
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