Scrivere.

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Offline Paguro49

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« on: January 20, 2012, 12:46:42 pm »
+3
Ciao a tutti, mi è venuta l'idea del 3D leggendo con grandissimo piacere il post sul secondo lavoro di Cooks.
Io sono li, fermo a circa metà del secondo, con il primo capitolo del terzo già quasi finito, ma l'attesa dei miei gemellini mi distrae e non mi sto concentrando molto ultimamente.
Ho grande ammirazione per Cooks e per chiunque scriva, ho molta passione per la scrittura e sono stato davvero felice quando ho scritto la parola fine al primo, indipendentemente da come poi sarebbe stato giudicato.
Nel cassetto ho un sacco di storie, più o meno abbozzate, che sono rimaste li per anni, nella convinzione che il "romanzo" fosse un traguardo inarrivabile senza aiuti esterni.
Poi mi sono messo li, in vacanza, a scrivere partendo da una di quelle storie nel cassetto, ho scritto una novantina di pagine rimanendone sorpreso, non abituato a tanta produttività.
Nel 3D vorrei condividere i "metodi di lavoro" di chi scrive, sia per trarre idee e suggerimenti, sia per condividere una passione, sia nella speranza di essere utili a chi ne ha la voglia ma non la convinzione di farcela.
Per esempio, io mi sono dato un metodo dopo una sessantina di pagine, metodo che mi ha portato fino in fondo, che mi ha fatto aggiungere un capitolo e varie parti di quanto scritto fino a quel momento.
In sostanza lavoro come un architetto, parto dall'idea e ne faccio una specie di "tema", in pratica riassumo per me stesso la storia che ho in mente, fino alla fine.
Quando ho la storia in mano, la suddivido in momenti, che poi diventano i capitoli cui do un titolo.
A quel punto faccio nuovamente il "tema" per ogni capitolo.
In questo processo mi vengono idee, correttivi, aggiunte e modifiche, sia per il capitolo in corso, sia per gli altri.
Avendo la struttura già definita, riesco a scrivere in base al'idea di quel momento, indipendentemente dal fatto che sia cronologicamente coerente con la scaletta, potendo lavorare a CAP1 e subito dopo a CAP 9 senza fare casino, proprio grazie alla struttura data.
In questo modo il lavoro è sui dettagli e sui particolari, tratti dei personaggi, dialoghi, dettagli ambientali.
Arrivato alla fine mi metto a leggere, sia per correggere e scovare refusi, sia per vedere se e quanto scorre, se c'è continuità e coerenza narrativa, così che ho modo di aggiungere e modificare, fino a quando mi pare che possa bastare.
Rileggere molto, mi aiuta anche a farmi una idea sul possibile gradimento, perchè generalmente quello che scrivo lo cancellerei subito, ma se mi piace, se riesco a leggerlo come non fosse mio, allora c'è possibilità che piaccia anche ad altri.
Alla fine di tutto penso all'indice, i ringraziamenti, la sinossi in quarta id copertina, fino alla copertina.
Compongo tutto e mi autopubblico online.

E voi?
« Last Edit: January 20, 2012, 12:48:43 pm by PaguRonin »
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Offline Paguro49

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Re:Scrivere.
« Reply #1 on: January 20, 2012, 13:13:26 pm »
0
Ovviamente, in corso di scrittura, sfrutto ogni amico/tecnico quando si presentano necessità di natura tecnica, consulenze di ogni genere riguardo i fatti che accadono nella storia.
Racconto la scena in questione e mi faccio dire (via mail) come si svolgerebbe, in modo da limitare gli eccessi di fantasia.
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Offline Barvo Iommi

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Re:Scrivere.
« Reply #2 on: January 20, 2012, 13:15:03 pm »
0
Io tempo fa feci diversi tentativi, poi ho mollato, prefrisco leggere piuttosto che scrivere  :)
Sono fondamentalmente egoista

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Offline nicola

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Re:Scrivere.
« Reply #3 on: January 20, 2012, 13:19:47 pm »
0
Come è vero che gli italiani sono tutti scrittori.  XD

Mia moglie ha lavorato nell'editoria per diversi anni, per cui ho avuto la fortuna di vedere da vicino e anche dall'interno di cosa si compone questo mondo.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

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Offline Barvo Iommi

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Re:Scrivere.
« Reply #4 on: January 20, 2012, 13:25:39 pm »
0
l'essere umano è narratore  ;)
Fa parte della nostra natura,
ci rapportiamo al presente tramite le storie sul nostro passato
e al futuro tramite le storie partorite dalla nostra fantasia

Ho un amico fraterno che ha firmato da poco un contratto con un grosso editore vincendo un concorso di non so quanti iscritti, un grande :thsit:


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Offline Paguro49

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Re:Scrivere.
« Reply #5 on: January 20, 2012, 13:37:23 pm »
0
Raccontaci Nicola :)
Piccola parentesi sul mondo dell'editoria.
Conosco l'ambiente per ragioni professionali, non certo per il mio libricino.
Proprio perchè ho potuto vedere e capire certe dinamiche , ho evitato di tentare qualsiasi approccio, autopubblicandomi sul sito che ho usato per comporre e stampare il libro.
L'editoria non è dissimile dalla discografia, arrivano un numero di manoscritti enormemente superiore a quelli che è possibile visionare (o ascoltare parlando di CD) e destinati a un posto d'onore in un scatolone.
Chiaramente molto di quel materiale che viene inviato alle case editrici....fa cagare, ma in mezzo ci possono pure essere dei buoni prodotti.
A quel punto diventa fortuna, oppure si è già parte di un progetto.
L'autore che sforna 10 o 15 titoli da 600 pagine, beh non è che convinca molto, sempre che (come poi accade) non ci sia un team di lavoro dietro.
Basta leggere, per esempio, "il codice Da Vinci" per notare quanta distanza ci sia fra il volume e il suo ultimo capitolo, approssimativo, frettoloso, chiuso in qualche maniera, come se l'autore avesse ricevuto un out out per consegnare.
La prima impressione che mi ha dato, è stata che quello fosse il solo capitolo scritto di pugno dall'autore, mentre il resto fosse un lavoro in team.
Ma più frequentemente ancora, il punto è nella parte commerciale, quando l'editore stabilisce "chi" pubblica e non "cosa", costruendogli attorno un progetto, investendo soldi in copie anzichè in promozione.
Le "copie vendute" sono come manna dal cielo, fanno assai più della pubblicità, perchè quella fascetta riportante "best seller, già x000 copie vendute" spinge all'acquisto moltissima gente che gira per le librerie.
La gente non si domanda come sia possibile che, quel romanzo apparso oggi sullo scaffale, che ieri non c'era, abbia già venduto, ad esempio, 200.000 copie, che sia già best seller!
Quando le avrebbe vendute tutte quelle copie?
A meno che non siano acquistate dall'editore e dall'autore, in modo da metterci su la fascetta.
Succede con i dischi, per i quali far promozione in radio ha costi proibitivi, mentre l'investimento (pensate ai premi dei Talent Show) in copie del CD, magari 50.000, produce il disco d'oro, la vetta della classifica, quindi la promozione gratuita, perchè le radio passano la classifica in ogni caso.
Ma anche li, nessuno si domanda come faccia il disco pinco pallo, a uscire oggi e andare oggi stesso primo in classifica.
Io ho preferito fare d me, non è il mio lavoro e non ci devo campare, voglio che rimanga una passione e mi tengo alla larga da quell'ambiente.
« Last Edit: January 20, 2012, 13:43:24 pm by PaguRonin »
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Offline Aliena

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Re:Scrivere.
« Reply #6 on: January 20, 2012, 13:39:20 pm »
0
Come è vero che gli italiani sono tutti scrittori.  XD

Mia moglie ha lavorato nell'editoria per diversi anni, per cui ho avuto la fortuna di vedere da vicino e anche dall'interno di cosa si compone questo mondo.
Racconta, racconta.



Tornando IT, io non mi sono mai cimentata : creatività zero e tendenza ad essere tanto, troppo stringata.
Invidio molto chi è capace di creare una storia e poi raccontarla.
High-functioning sociopath. With your number.


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Offline Krypteia

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Re:Scrivere.
« Reply #7 on: January 20, 2012, 13:50:32 pm »
0
Appena torno a stare davanti al computer dico la mia sul topic e vi racconto anche qualche aneddoto editoriale (ma senza nomi).
Der Vogel kämpft sich aus dem Ei. Das Ei ist die Welt. Wer geboren werden will, muss eine Welt zerstören. Der Vogel fliegt zu Gott. Der Gott heisst Abraxas.

La vita non mi ha mai interessato quanto l'evasione dalla vita stessa.


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Offline nicola

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Re:Scrivere.
« Reply #8 on: January 20, 2012, 14:13:19 pm »
+1
Racconto a spot.

Come regola generale c'è che l'editoria è in saturazione di manoscritti da tempo immemore. Non è in saturazione se parliamo di talenti narrativi. Ciò significa che in genere il mercato ha un basso standard qualitativo.
Diciamo che quasi tutti pubblicano quasi di tutto.

Quello che era lo spirito che ha guidato i grandi editori del passato, Da Einaudi a Sellerio alla Inge Feltrinelli, oggi è molto flebile, e si è diffusa come un cancro l'equiparazione di un libro a un "quarto di bue". Il libro è un prodotto da trattare alla stregua di mezzo chilo di vitellone, o una borsetta di Hello Kitty.

Da un altro punto di vista, purtroppo il mercato del libro è in crisi (e qui sulle cause c'è davvero da sbizzarrirsi), per cui alcuni (es. pratico: Fazi editore) accettano di pubblicare magari porcate immonde come Melissa P., che consentono loro però di pubblicarne altri 10 strameritevoli ma che si sa che non porteranno gli stessi soldi alla casa editrice.

Poi ci sono le belle eccezioni. E più spesso le brutte eccezioni.

Sinceramente non mi piace per nulla questo proliferare di editoria autoprodotta a basso costo di investimento, o addirittura a pagamento: sia come idea ed etica, che come risvolti pratici (manda ancor di più in crisi il mercato e satura ancora di più lo stesso).


Rispetto al passato, scrive sempre più gente, ma essendo la qualità bassa, alla fine i numeri dell'elite che scrive sono un po' sempre gli stessi.
Si traduce molto di più, e quindi siamo invasi da molto mercato estero che, talvolta inaspettatamente, ci dà lezioni notevoli.


Per non prendermi troppo come oracolo: scrivo anch'io (ho anche vinto un concorso letterario e avuto una pubblicazione anni fa, ma mi guardo bene dall'andare da Erri De Luca e salutarlo con "Caro collega!").  XD
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Offline cooks71

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Re:Scrivere.
« Reply #9 on: January 20, 2012, 14:56:00 pm »
0
La mia esperienza è che se "pensano" che puoi dare molto alla casa editrice, ti pubblicano, ma a parte i tre pilastri italiani, nessuna casa editrice ha la forza di promuoverti.

Il post di Nicola riassume perfettamente la questione.

Scrivendo non si campa, se non si è un "caso letterario", ma i "casi letterari" sono rari, e solitamente abbastanza pilotati. Non dico che non siano autori validi, semplicemente bisogna far CAPIRE alla gente che sono validi.

Si ha raggiunto veramente il successo quando il tuo libro è anche sullo scaffale dei libri dell'Esselunga.

Si campa se dal tuo libro vengono generati dei diritti per una produzione cinematografica. E lo stesso si è precari a vita anche lì.


Un dirigente di una "nota" casa editrice, di cui ho rifiutato di firmare perché mi avevano dato un contratto ridicolo per il mio primo romanzo e volevano tenersi i diritti loro (cosa ALQUANTO irrituale), mi ha detto:
"Il primo romanzo è culo. Il secondo è testardaggine. Il terzo è talento."

In ogni caso, se non si è un Saviano (che ha fatto una gavetta straordinaria, non scordiamocelo), un Faletti (che sa scrivere e bene, ma il primo romanzo ha venduto perché era "quello del Drive In"), o un matusa-immanicato di Camilleri (illuminante la sua biografia...), la pubblicità un autore se la deve fare DA SOLO.
Anche gente piuttosto nota, a partire da bravissimi autori di Fantasy italiani, che vendono di brutto, ma sono pochissimo supportati dalle loro case editrici, a partire da Mondadori stessa, che fattura molto su di essi.

E' stato pubblicato un bel libro sul mondo delle case editrici in italia: "Pazzi Scatenati" di Federico Vita. Il nome dice tutto.

Il mio consiglio è: se avete tempo scrivete. Se avete voglia pubblicatevi. Ma per poter raggiungere i vertici dell'editoria, non basta una bella storia. serve una "bella logistica" dietro. E dovete farvi "il personaggio". L'autore sconosciuto non lo compra nessuno, in Italia.

"Great things have small beginnings, sir."
Lawrence Of Arabia (1962)


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Offline Barvo Iommi

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Re:Scrivere.
« Reply #10 on: January 20, 2012, 15:03:28 pm »
0
Io sposo la teoria del mio amico, lui scrive e basta.
Manda il libro ai concorsi e poi di quel che succede se ne frega altamente 

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Offline Paguro49

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Re:Scrivere.
« Reply #11 on: January 20, 2012, 15:32:08 pm »
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Autopubblicarsi e vendere online, non credo intasi il mercato, non sei in scaffale da nessuna parte e ti trova chi ti cerca.
Io ho ricevuto 6 proposte di contratto editoriale, da 6 editrici piccole o medio piccole, la più vantaggiosa mi costava solo 3000 euro iniziali.
Motivazione ufficiale, l'editoria è in crisi e non rischia sugli esordienti.
Realtà, un modo come un altro per fare un pò cassa.
Anche perchè la promozione di cui parlano, non hanno la forza per farla, quelli che hanno la forza per farla hanno anche autori più importanti che vengono prima......
Di certo, l'ultima cosa che ho in mente è di fare lo scrittore, ma amo il cinema e vado al cinema, amo il teatro e scrivo per il teatro, poi dirigo pure perchè mi piace vedere le cose che prendono corpo, quindi scrivo, perchè amo scrivere e me lo stampo perchè mi piace avere per le mani ciò che ho realizzato.
Ma non era questo lo scopo del 3D
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Re:Scrivere.
« Reply #12 on: January 20, 2012, 15:38:45 pm »
+4
ovviamente d'accordo anche con le riflessioni di cooks, che so che dentro il tritapersone editoriale c'è passato e ci passa.

Io consiglio una cosa sullo scrivere: scrivete principalmente per il piacere che vi dà, se sentite di doverlo fare, non immaginatevi a prendere il premio Strega.
immaginate che vi piaccia correre: fatelo per il piacere che vi dà, non pensate dopo 2 giorni che correte a come sarà la volata finale per il 1° posto nella maratona di new york.
 
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Offline Takuanzen

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Re:Scrivere.
« Reply #13 on: January 21, 2012, 12:33:12 pm »
0
Grazie PaguRonin per aver aperto questo fantastico topic!! :)

Io è fin da bambino che ci provo a scrivere un romanzo...ho a casa dei miei così tanti quaderni pieni di inizi di storie, naturalmente scopiazzate dagli autori che leggevo e divoravo. Adoro scrivere, ho una grandissima ammirazione per chi lo fa e la scrittura è una modalità di espressione per me più "naturale" che la parola (ho pagine e pagine piene di autentici deliri, come sapete non ho la capacità di sintesi e sono molto prolisso...). Lo faccio perché mi piace e mi sento bene nel farlo.
Mi sono trovato meglio poi con racconti e poesie, che erano più dirette e richiedevano un "invasamento" totale, una concentrazione assoluta per qualche giorno e poi riuscivo a concluderli.
Il progetto di scrivere un romanzo è per ora accantonato. L'ultima volta che ci ho provato, alla fine ci ho rinunciato, mi sono reso conto che lo si poteva scorporare e sono venuti fuori tre racconti lunghi, tra essi collegati. Ho inserito qualcosa di quello che ho scritto sui blog di amici e su un progetto di giornale online ormai deceduto, ma il resto è sempre qui, per pura passione personale. Attualmente però, con l'Università, le mie letture di saggistica hanno decisamente superato quelle di narrativa per ovvi motivi, non solo di studio, ma anche di approfondimento di certi temi e problematiche. Cerco di mantenere un certo equilibrio nella lettura personale tra saggi, narrativa e poesia, ma non è semplice. Anche quando scrivo - molto poco negli ultimi tempi a dir la verità - vi è la "deformazione professionale" di argomentare , piuttosto che far emergere storie. Uno potrebbe affermare come Deleuze che i concetti filosofici sono personaggi letterari e i grandi personaggi della letteratura sono in realtà grandi concetti filosofici, ma nella pratica non è così ovvio...Per scrivere ci vuole molta costanza e dedizione, è un'arte da praticare ed affinare: Ray Bradbury diceva di scrivere mille pagine al giorno fin da adolescente, è un po' come uno Iaidoka con mille estrazioni al giorno no? Io non ce l'ho ancora fatta ad essere così concentrato e la cosa un po' mi deprime. Sono ancora alla ricerca di un metodo personale. ;)
« Last Edit: January 21, 2012, 12:42:36 pm by TakuanZen »

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Re:Scrivere.
« Reply #14 on: January 22, 2012, 18:09:07 pm »
+1
Sarebbe carino se ci provassi.
Magari usando il metodo che ho adottato e descritto io, cioè scrivendo la trama per sommi capi, dividendola in X capitoli, per poi scrivere X racconti semi brevi.
In quel modo ti ritroveresti alla fine del romanzo senza tutto lo stress di partire da pagina 1 con traguardo a pagina (per esempio) 400, ma avresti sempre un traguardo 90/100.
A me piacerebbe leggerlo un tuo romanzo ;)
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