[Capoeira] Gli Stili

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Offline Bingo Bongo

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[Capoeira] Gli Stili
« on: March 14, 2012, 17:09:48 pm »
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GLI STILI DELLA CAPOEIRA

La Capoeira viene comunemente distinta in due stili (o evoluzioni): l’Angola (Capoeira tradizionale) rappresenta l’anima più classica e antica, la Regional (Capoeira moderna) ne rappresenta l’evoluzione più recente. Promotori della nascita e distinzione tra i due stili sono Mestre Bimba, che inventa e codifica nel 1930 lo stile di lotta regionale bahiana, e Mestre Pastinha, che promuove per contrapposizione lo stile angolano.
Fin dalla loro nascita le due scuole di pensiero sono state molto critiche nei rispettivi confronti. I cultori della Capoeira Regional rimproverano alla Capoeira Angola una notevole debolezza come forma di lotta, il fatto di essere obsoleta, e vedono il suo rituale e a sua filosofia troppo legati a credenze popolari. I seguaci della Capoeira Angola ribattono che la Capoeira Regional non ha nulla di autentico, e rimproverano a Mestre Bimba il torto di aver avvilito la Capoeira mescolandola con una serie di altre lotte estranee ai veri rituali della Capoeira.
Oggi i due stili Regional e Angola coesistono, ognuno con le sue peculiarità ed il proprio universo di valori.

LA CAPOEIRA REGIONAL

Mestre Bimba è un grande pioniere nella diffusione della Capoeira: crea una metodologia di insegnamento (fino ad allora inesistente) e dà alla Capoeira la possibilità di competere con qualunque altro tipo di lotta. La Capoeira Regionale bahiana viene presentata negli anni '30 come attività culturale (la sua Académia si chiama "Centro Cultural de Luta Regional Bahiana"), ed assume un ruolo centrale nel processo di integrazione nella società Brasiliana degli schiavi da poco affrancati: tecnicamente, adotta alcune tecniche derivate da altre arti marziali orientali e forme di lotta europee per restituire alla Capoeira la sua valenza di lotta, persa nel tempo in favore di valori puramente folcloristici.
Mestre Bimba introduce un metodo di insegnamento sistematico nella sua scuola: enfatizza la verticalità e l'oggettività del jogo, in genere praticato ad un ritmo più veloce, integrando anche l'aspetto musicale con l'introduzione di nuovi toques appositamente creati.  La Capoeira Regional, creata nella regione bahiana è basata soprattutto sull’uso di calci, è molto simile alle arti marziali orientali, e viene anche chiamata arte marziale brasiliana.
In questa Capoeira si deve essere precisi e aggressivi; la musica del berimbau è veloce e continua in modo che il corpo sia sempre in movimento rapido, sia in attacco che in difesa, mantenendo nel gioco una posizione medio-alta.
L’abbigliamento del capoerista Regional è caratterizzato dal colore bianco (voluto nelle uniformi della propria academia da Mestre Bimba) e si compone semplicemente di maglietta e abadà (pantalone).




LA CAPOEIRA ANGOLA

La Capoeira Angola è considerata come la forma originaria di Capoeira: lo stile angolano viene anche definito “tradizionale” perché viene visto come l’anello di congiunzione tra la cultura africana e il Brasile attuale.
La Capoeira angola, perfezionata da Mestre Pastinha nel suo "Centro Esportivo de Capoeira Angola", è più strettamente legata alla Capoeira praticata all'epoca "pre-Bimba" e agli aspetti originali e rituali della Capoeira, ha movimenti più lenti e più vicini al suolo, il gioco dura più a lungo ed enfatizza il dialogo fra i due corpi, l'estetica e la ritualità dei movimenti, le strategie e le tattiche, l'astuzia e la malizia nel gioco).
La Capoeira Angola è un gioco con tocco lento dove il capoerista mantiene il corpo in posizione medio-bassa. Questo tipo di Capoeira è considerata più pericolosa perché richiede molta concentrazione in quanto mescola il gioco alla precisione di attacco e difesa; nasce e prende ispirazione dall’osservazione dei movimenti di tutti gli animali.
La grande arma della Capoeira Angola si rivela essere soprattutto la difesa: il suo punto di forza è l’attesa, la sorpresa, la malizia, l’agilità, la flessibilità e il riflesso. La sua efficacia sta nell’astuzia del capoerista nel mostrarsi all’apparenza indifeso ed esposto agli attacchi dell’avversario, dandogli una falsa sicurezza per renderlo poi vulnerabile al contrattacco. I colpi si caratterizzano soprattutto in colpi che fanno perdere l’equilibrio all’avversario e in spazzate, lavorando con mani e piedi a terra.
Mestre Pastinha cura molto il misticismo, recuperando la dimensione sacra che permea tutto il mondo africano. Codifica i procedimenti di chiamata del gioco, di uscita dal gioco e di organizzazione della roda. La religiosità diventa fondamentale nella formazione di una concezione filosofica della Capoeira in cui la generosità, il rispetto per l’altro e per la vita sono aspetti centrali e imprescindibili nella roda e nell’esistenza quotidiana. Mentre nella Capoeira Regional si va perdendo la dimensione sacra, nella Capoeira Angola il rito diventa il perno centrale attorno al quale ruota l’insegnamento e il gioco, fondato su un codice di comportamento valido non solo nella roda ma anche nella vita tutti i giorni.
Gli allievi di Mestre Pastinha indossano un’uniforme composta da pantaloni neri e camicia gialla a maniche corte, ispirate ai colori della squadra di calcio Ypiranga di Salvador, il team del cuore del maestro. Questi colori oggi sono diventati parte integrante dell'immaginario collettivo mitico della Capoeira Angola. Gli Angoleiros inoltre calzano delle scarpe, contrariamente al resto dei capoeristi (nella scuola di Mestre Bimba si gioca scalzi). Tutti quelli che fossero entrati nell'Academia di Mestre Pastinha per giocare nella sua roda, avrebbero dovuto calzare le scarpe, per conformarsi agli usi della casa. Tuttora il fatto di indossare le scarpe costituisce una caratteristica peculiare degli angoleiros rispetto agli altri giocatori.



IL MACULELE

Il maculelê è una danza guerriera nata nello stato brasiliano di Bahia, un rituale mistico e profano di origine bantu e proprio come tutte le manifestazioni folcloristiche di matrice africana è oscura e sconosciuta. La danza si esegue battendo tra loro ritmicamente dei bastoni di legno o lunghi coltelli, simulando un combattimento al ritmo delle percussioni e dei canti.
La tradizione fa risalire la nascita di questa danza guerriera a un avvenimento popolare avvenuto nel XVIII secolo nelle piantagioni di canna di zucchero della città di Santo Amaro da Purificação, la parte più interna e arretrata della grande Bahia de Todos os Santos, dove si trova anche la città di Salvador de Bahia.
Secondo una delle leggende gli schiavi neri nei momenti di pausa dal duro lavoro nelle piantagioni di canna da zucchero praticavano una lotta con pezzi di canna che simulavano bastoni o coltelli simili al machete, per poter un giorno combattere i padroni e ottenere la libertà. Questa lotta, che prendeva il nome di "Dança do Canavial", fu poi dimenticata e recuperata solo dopo 200 anni, quando divenne parte integrante dei festeggiamenti del 2 febbraio per la novena da Senhora da Purificação, patrona della città di Santo Amaro insieme ad altre danze di origine nera come la capoeira, il samba e altre ancora.
La leggenda racconta che la coreografia del maculelê abbia le proprie radici in un episodio epico accaduto in un villaggio primitivo nelle terre Yoruba: un giorno diversi guerrieri uscirono dal villaggio per la caccia, vi rimasero soltanto 22 guerrieri anziani insieme a donne e bambini. A quel punto una tribù nemica sferrò un attacco con un grande numero di guerrieri. I 22 guerrieri rimasti si armarono di corti bastoni di legno e affrontarono gli invasori, dimostrando un coraggio innegabile e riuscendo addirittura sconfiggere il nemico. Tornati dalla caccia, i guerrieri videro i segni della lotta e furono informati dei combattimenti avvenuti. A quel punto decisero di rendere un omaggio ai 22 vecchi guerrieri simulando lo stesso combattimento in forma di danza.
All'inizio del XX secolo con la morte dei grandi maestri di maculelê di Santo Amaro, questa manifestazione fu a lungo dimenticata, finché nel 1943 il Maestro Paulino Aluisio de Andrade, conosciuto come Mestre Popo do Maculelê, considerato il «papà del maculelê», raggruppò parenti ed amici insegnando loro questa danza in base ai suoi ricordi, con l'intenzione di rilanciare nuovamente il maculelê nelle feste religiose. Creò così " O Conjunto de Maculelê di Santo Amaro da Purificação", gruppo che ancora oggi é molto conosciuto. In seguito Mestre Canjiquinha fu uno dei primi a incorporare il maculelê negli spettacoli di capoeira e cultura afro in Bahia.
Oggi il maculelê è parte integrante delle attività folcloristica brasiliana ed è frequentemente presentato nelle esibizione dei gruppi di capoeira e in alcune di queste scuole le coreografie e gli indumenti originari sono mantenute. Nella coreografia tradizionale, un numero variabile di danzatori (da 8 a 20 elementi) si dispone in cerchio per simulare il campo di battaglia, mentre al suo interno due ballerini lottano e danzano. I movimenti sono secchi ma molto sciolti e spesso simili ai passi di frevo e di samba; la danza iniziale serve a spaventare il nemico, la parte finale contiene una falsa uscita e la danza deve avere termine al centro della scena, con l'omaggio per la vittoria. I guerrieri si alternano nel cerchio fino ad avere combattuto con tutti i compagni, dopodiché simulano la morte. Infine le ferite interne e esterne sono guarite al bere della potentissima e mistica bevanda "Jurema".


LA GINGA


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Joker

Re:[Capoeira] Gli Stili
« Reply #1 on: March 17, 2012, 14:09:44 pm »
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Due video esemplificativi delle differenze tra Regional e Angola:

Angola:
Capoeira Angola: Mestre Ananias e sua bateria

Regional:

roda capoeira regional

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Offline Dipper

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Re:[Capoeira] Gli Stili
« Reply #2 on: March 17, 2012, 14:22:59 pm »
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Tutto il mondo è paese XD
Molto interessanti entrambe le correnti.
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL