Wicca : passato, presente e futuro.Seminario organizzato dai " Circle Of Rebirth

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Offline (morgana)

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Ehm.. a dire la verità avete sbagliato tutti e due, infatti già i neanderthal 100 mila anni fa... http://www.lswn.it/archeologia/articoli/la_religiosita_dell_uomo_preistorico
How long? Not long.
'Cause what you reap is what you sow.

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Offline Fabius Thume Phacente

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Testi di Scott cunningham, doreen valiente, la starhawk, tutti quelli con i quali ho cominciato 12 anni fa e continuato fino ad ora...scusa Morgana avevo capito male ^^ succede scrivendo... mmh guada sono sincera, credo che dipendesse dalle civiltà... un po come accade ora, anche perchè i sabba venivano festeggiati per il raccolto, per i benefici nel lavoro della terra...

Scott Cànningam!!!
Miii quanti suoi libri ho venduto!
http://www.ilgiardinodeilibri.it/ricerca.php?q=SCOTT+CUNNINGHAM
Penso sia una delle personalità più preparate sull'argomento.

A parte Cànningam, una trilogia eccellente per farsi un'idea dell'argomento (anche e soprattutto dal punto di vista esoterico e non solo storico-antropologico) è:
-Aradia o il Vangelo delle streghe, di Charles Godfrey Leland, edizioni... Boh, l'ultima volta l'ho visto delle edizioni Rebis.
-Fronde dell'antico noce, di Laura Vatta, edizioni All'insegna di Ishtar
-Il Vandara, di Roberto Rinaldi (edizioni anastatiche o fotocopie, dato che è difficilissimo da trovare).

Da leggere nell'ordine indicato.

Bello, questo tred: me lo gustando pagina dopo pagina  :)
« Last Edit: April 28, 2010, 18:53:25 pm by Fabius Thume Phacente »
Gli altri! Gli altri!
Io ho idee, gli altri hanno ideologie.
Io ho convinzioni, gli altri hanno opinioni.
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Offline Fabius Thume Phacente

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Ehm.. a dire la verità avete sbagliato tutti e due, infatti già i neanderthal 100 mila anni fa... http://www.lswn.it/archeologia/articoli/la_religiosita_dell_uomo_preistorico

Dov'è l'errore?  ???
Centinaia di migliaia di anni fa.
Mica ho detto quante migliaia  :gh:
Fai la pignola per qualche manciata d'anni?  :P
« Last Edit: April 28, 2010, 18:53:57 pm by Fabius Thume Phacente »
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Offline (morgana)

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Ehm.. a dire la verità avete sbagliato tutti e due, infatti già i neanderthal 100 mila anni fa... http://www.lswn.it/archeologia/articoli/la_religiosita_dell_uomo_preistorico

Dov'è l'errore?  ???
Centinaia di migliaia di anni fa.
Mica ho detto quante migliaia  :gh:
Fai la pignola per qualche manciata d'anni?  :P

Bè, 100 mila non mi sembra proprio uguale a "qualche migliaio", ma vabbè  :halo:
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Offline Fabius Thume Phacente

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Ehm.. a dire la verità avete sbagliato tutti e due, infatti già i neanderthal 100 mila anni fa... http://www.lswn.it/archeologia/articoli/la_religiosita_dell_uomo_preistorico

Dov'è l'errore?  ???
Centinaia di migliaia di anni fa.
Mica ho detto quante migliaia  :gh:
Fai la pignola per qualche manciata d'anni?  :P

Bè, 100 mila non mi sembra proprio uguale a "qualche migliaio", ma vabbè  :halo:

Eh sì che stavolta c'erano pure le faccine per dare l'aiutino...  :-\
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Offline luna

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Di Leland avrei qualcosa da dire...non lo trovi troppo fantasioso?

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Offline Fabius Thume Phacente

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Di Leland avrei qualcosa da dire...non lo trovi troppo fantasioso?

Mah, lui parlava delle tradizioni stregonesche di una zona della Toscana, rimaste immutate per secoli fino ai tempi in cui scriveva lui (fine del XIX secolo).
Nel centro Italia certe tradizioni sono più forti (per un esame in università dovetti studiare L'autunno della magia, edizioni Il Mulino, che parlava proprio dei processi per i supposti casi di stregoneria nella zona della maremma e da lì si evince che era una delle zone con una presenza tra le più radicate, di questo tipo di tradizione, nel tessuto sociale).
Naturalmente dobbiamo considerare il fatto che scriveva a fine ottocento e per questo poteva indugiare un po' su certe descrizioni, magari abbellendole un po'.
Non credo però che la base di partenza non sia veriteria o comunque verosimile.
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Offline luna

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Si intendevo ciò che da basi veritiere si sia fatto prendere la mano.... ma è una mia non condivisibile opinione  ;)

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Offline Fabius Thume Phacente

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Si intendevo ciò che da basi veritiere si sia fatto prendere la mano.... ma è una mia non condivisibile opinione  ;)

No, no, come avrai capito io condivido: dà sicuramente l'impressione di aver romanzato un po', ma nel complesso trovo che sia un libro ben strutturato e che cattura l'attenzione.
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Offline Ookamiyama

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Facile, romanzare le cose scomparse.

Comunque le maganze italiote sono più sanguigne e meno saccenti della wicca new age


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Offline Fabius Thume Phacente

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Facile, romanzare le cose scomparse.

Comunque le maganze italiote sono più sanguigne e meno saccenti della wicca new age


Ma lui ha romanzato un po' su qualcosa che ai suoi tempi era attuale.
Non in modo così diffuso localmente e strutturato come la piccola comunità di cui parlava, ma qualcosa del genere c'è ancora adesso nelle campagne.
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Offline Syntrip

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Luna, in tutte le arti marziali c'è una certa componente spirituale.
Però mi spiego meglio.
Io (e altri utenti) operiamo la distinzione fra:

Difesa Personale: tecniche, tattiche e strategie per permettere alle persone di sopravvivere ad eventi pericolosi reali (in questo caso specifico aggressioni fisiche). La componente spirituale è data, per dirla con il Krav Maga, da "tornare sani e salvi a casa dai propri cari". Anche senza portafoglio o auto, ma sani e salvi, perchè la vita è preziosa.

Sport da Combattimento: terreno di prova in cui, date certe regole e certe modalità, gli atleti si confrontano correttamente per vedere chi è il migliore.  La componente spirituale è data dal contesto di civiltà, rispetto per l'avversario, in cui si mette alla prova la determinazione e la passione di chi lo pratica.

Arti Marziali: Corpus di tecniche, principi, tattiche e strategie che riguardano la guerra o il conflitto in senso lato, finalizzate alla gestione del combattimento da parte del guerriero.
La componente spirituale qui è più complessa, perchè entrano in gioco altri fattori come l'onore, l'odio, il coraggio, la pietà, l'amicizia o la paura.
Ogni AM ha una propria spiritualità, ma tutte tendono (o dovrebbero tendere) paradossalmente alla pace ( ma ripeto, è un discorso molto complesso, con molte differenze fra le varie arti). Un esempio è l'Aikido. Il suo fondatore, Morihuei Ueshiba, visse l'esperienza della guerra contro la Russia Zarista in qualità di combattente, vedendone e provandone l'orrore sulla propria pelle, ma alla fine creò un metodo di combattimento molto nobile, che cercava appunto di limitare l'uso della violenza al minimo indispensabile (Wa No Seishin correggimi se sbaglio  :-[).
Al contrario ci sono delle AM di moderna creazione in cui la componente spirituale è praticamente inesistente. Sono metodi pratici e diretti per uccidere il proprio nemico, senza tanti fronzoli. Ma capisci bene che qui inizieremmo a parlare della spersonalizzazione e della desensibilizzazione alla violenza del soldato moderno. E questo è un altro argomento, con cui entra in gioco anche la politica, oltre alla guerra.

Riguardo l'energia in senso fisico, per ora ti basti sapere che in linea di massima si può distinguere fra energie/potenzialità esterne (forza, velocità, resistenza) ed interne ( intelligenza, volontà, intuito, coraggio).

Spero di esserti stato utile  :)!

 

ottima descrizione della triplice modalità di allenamento marziale!

gran bel 3D complimenti a tutti è stato molto piacevole leggervi, bravi!
Come un nano in bilico sull’orlo di un orinale, dovevo muovermi in punta di piedi…Come un cieco ad un’orgia, dovevo farmi strada palpando.

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Offline ^'V'^

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Sono metodi pratici e diretti per uccidere il proprio nemico, senza tanti fronzoli. Ma capisci bene che qui inizieremmo a parlare della spersonalizzazione e della desensibilizzazione alla violenza del soldato moderno. E questo è un altro argomento, con cui entra in gioco anche la politica, oltre alla guerra.
 

Wolvie... noto una punta di ribellione politica trasparire da queste righe, che forse ti fa perdere la messa a fuoco della questione.

Ma tu sai benissimo, quando non sei coinvolto personalmente dalle emozioni antiautoritarie, che la desensibilizzazione alla violenza era molto più marcata nel soldato di una volta, che in quello moderno.

Oggi i nostri soldati contemporanei del mondo civilizzato, finchè c'è da sparare a distanza pensano di essere in una specie di videogame e tutto fila liscio, ma già da diversi anni il 70% (devo controllare il dato, ma più o meno era 70) dei soldati anche appartenenti a forze speciali che hanno dovuto eliminare un nemico nel corpo a corpo per esempio con una lama, sono tornati in patria in PTSS, sindroe da stress post traumatico, e si sono dovuti far curare, senza nemmeno riuscire sempre a guarire.

Al punto che nei SAS hanno cominciato da un po' ad inserire addestramenti ultrarealistici con pezzi di carne bruciata che ti volano in testa mentre corri tra esplosioni vere, per provare a scartare chi non ce la fa ed abituare chi crede di farcela.

Ora, il fatto è che non centra la politica cattiva, i soldati per tutto il medioevo e prima hanno belluinamente reciso gambe, braccia, teste a colpi di lame arrugginite ed attrezzi da giardinaggio, e non rompevano le palle come i nostri rampolli.

Oggi fanno tanto i fichi se dopo un lungo iter addestrativo psicologico riescono a portare il 50 per cento dei soldati a fare ciò che solo 500 anni fa faceva qualsiasi uomo o donna o prete.

Il problema politico odierno, al massimo, è che abbiamo messo in mano a persone  simili a come eravamo noi 500 anni fa, le armi che noi abbiamo costruito 500 anni di maturazione dopo, in cambio di petrolio o in cambio di far loro combattere i nostri "nemici".

Ho detto tutto questo se no si cadeva nel solito vecchio luogo comune tipo "oggi per strada non è più come una volta... una volta si faceva a pugni, oggi si prende una coltellata per niente"

Beh, in verità oggi si prendono infinitamente meno coltellate che in passato, quando fuori da ogni osteria la gente girava con la daga in cintola e per uno sguardo si ammazzava, continuamente.
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Offline Syntrip

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Sono metodi pratici e diretti per uccidere il proprio nemico, senza tanti fronzoli. Ma capisci bene che qui inizieremmo a parlare della spersonalizzazione e della desensibilizzazione alla violenza del soldato moderno. E questo è un altro argomento, con cui entra in gioco anche la politica, oltre alla guerra.
 

Wolvie... noto una punta di ribellione politica trasparire da queste righe, che forse ti fa perdere la messa a fuoco della questione.

Ma tu sai benissimo, quando non sei coinvolto personalmente dalle emozioni antiautoritarie, che la desensibilizzazione alla violenza era molto più marcata nel soldato di una volta, che in quello moderno.

Oggi i nostri soldati contemporanei del mondo civilizzato, finchè c'è da sparare a distanza pensano di essere in una specie di videogame e tutto fila liscio, ma già da diversi anni il 70% (devo controllare il dato, ma più o meno era 70) dei soldati anche appartenenti a forze speciali che hanno dovuto eliminare un nemico nel corpo a corpo per esempio con una lama, sono tornati in patria in PTSS, sindroe da stress post traumatico, e si sono dovuti far curare, senza nemmeno riuscire sempre a guarire.

Al punto che nei SAS hanno cominciato da un po' ad inserire addestramenti ultrarealistici con pezzi di carne bruciata che ti volano in testa mentre corri tra esplosioni vere, per provare a scartare chi non ce la fa ed abituare chi crede di farcela.

Ora, il fatto è che non centra la politica cattiva, i soldati per tutto il medioevo e prima hanno belluinamente reciso gambe, braccia, teste a colpi di lame arrugginite ed attrezzi da giardinaggio, e non rompevano le palle come i nostri rampolli.

Oggi fanno tanto i fichi se dopo un lungo iter addestrativo psicologico riescono a portare il 50 per cento dei soldati a fare ciò che solo 500 anni fa faceva qualsiasi uomo o donna o prete.

Il problema politico odierno, al massimo, è che abbiamo messo in mano a persone  simili a come eravamo noi 500 anni fa, le armi che noi abbiamo costruito 500 anni di maturazione dopo, in cambio di petrolio o in cambio di far loro combattere i nostri "nemici".

Ho detto tutto questo se no si cadeva nel solito vecchio luogo comune tipo "oggi per strada non è più come una volta... una volta si faceva a pugni, oggi si prende una coltellata per niente"

Beh, in verità oggi si prendono infinitamente meno coltellate che in passato, quando fuori da ogni osteria la gente girava con la daga in cintola e per uno sguardo si ammazzava, continuamente.

non ci sono nemmeno più le mezze stagioni...
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Offline Dottor Wolvie Killmister

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 "Sono metodi pratici e diretti per uccidere il proprio nemico, senza tanti fronzoli. Ma capisci bene che qui inizieremmo a parlare della spersonalizzazione e della desensibilizzazione alla violenza del soldato moderno. E questo è un altro argomento, con cui entra in gioco anche la politica, oltre alla guerra."
 

Wolvie... noto una punta di ribellione politica trasparire da queste righe, che forse ti fa perdere la messa a fuoco della questione.

Non è ribellione politica. Io sono il primo che in regime controllato ed auritario (come l'U.R.S.S.), unito e coeso solo in virtù dell'ostilità al nemico comune, in assenza di alternative culturali ed etiche, avrebbe accettato con gioia di poter fare le peggiori porcate pur di sbarazzarsi del "nemico".
Ti ricordo che il 12 settembre invocai l'atomica sui talebani.
Che stupido sarei stato, però :-[...
Capisci quindi che forse non ho perso la messa a fuoco sulla questione.

Ma tu sai benissimo, quando non sei coinvolto personalmente dalle emozioni antiautoritarie, che la desensibilizzazione alla violenza era molto più marcata nel soldato di una volta, che in quello moderno.

Lo so benissimo. Sul campo di battaglia infatti non mi sarei certo lasciato macellare dalle baionette senza reagire, anche sapendo della componente "ingiusta" della parte che mi ha mandato a combattere. Prendo ad esempio il Vietnam; se fossi vissuto in America a quei tempi non sarei stato certo un Hippy, ma ogni giorno passato con il fucile in mano per conto dello Zio Sam mi avrebbe dato la nausea. Ci avrei convissuto egregiamente, ma se fossi quindi stato costretto a nutrirmi di cacca per sopravvivere, non è detto che lo avrei fatto con piacere. 

Oggi i nostri soldati contemporanei del mondo civilizzato, finchè c'è da sparare a distanza pensano di essere in una specie di videogame e tutto fila liscio, ma già da diversi anni il 70% (devo controllare il dato, ma più o meno era 70) dei soldati anche appartenenti a forze speciali che hanno dovuto eliminare un nemico nel corpo a corpo per esempio con una lama, sono tornati in patria in PTSS, sindrome da stress post traumatico, e si sono dovuti far curare, senza nemmeno riuscire sempre a guarire.


Ecco, io sarei stato uno di questi poveracci con la vita rovinata.

Al punto che nei SAS hanno cominciato da un po' ad inserire addestramenti ultrarealistici con pezzi di carne bruciata che ti volano in testa mentre corri tra esplosioni vere, per provare a scartare chi non ce la fa ed abituare chi crede di farcela.

E gli Spetsnaz che venivano condotti in mattatoi e fatti nuotare in vasche profonde un metro piene di sangue animale? Tutte trovate per farti abituare al fetore della morte. Il problema secondo me nasce quando inizi a provarci gusto.

Ora, il fatto è che non centra la politica cattiva, i soldati per tutto il medioevo e prima hanno belluinamente reciso gambe, braccia, teste a colpi di lame arrugginite ed attrezzi da giardinaggio, e non rompevano le palle come i nostri rampolli.

Certo. Ma mi credi se ti dico che c'è differenza fra difendere il proprio territorio per sopravvivere dalle invasioni di altri poveracci affamati ed esasperati dalla miseria (magari condotti da un leader che invece se la passa molto meglio) e l'andare ad eliminare altri esseri umani che la mia propaganda mi ha descritto come l'antitesi dell'umanità (ebrei, borghesi, infedeli, barbari, avversari politici, nemici del popolo e del governo..).
Sono queste le cose che (rimanendo in questo ambito) mi fanno schifare la cosiddetta "evoluzione" della società.


Oggi fanno tanto i fichi se dopo un lungo iter addestrativo psicologico riescono a portare il 50 per cento dei soldati a fare ciò che solo 500 anni fa faceva qualsiasi uomo o donna o prete.

E che vuoi farci...

Il problema politico odierno, al massimo, è che abbiamo messo in mano a persone  simili a come eravamo noi 500 anni fa, le armi che noi abbiamo costruito 500 anni di maturazione dopo, in cambio di petrolio o in cambio di far loro combattere i nostri "nemici".


Ecco..


Ho detto tutto questo se no si cadeva nel solito vecchio luogo comune tipo "oggi per strada non è più come una volta... una volta si faceva a pugni, oggi si prende una coltellata per niente"


Be, dipende dal livello di "rispetto" inconscio verso la legge (quella "seria").
E' chiaro che questo cambia in base ai luoghi e ai tempi.
Per fare un esempio stupido, qui da me solo le "brave persone" mettono il casco quando vanno in scooter o in moto..comunque concordo con te.

Beh, in verità oggi si prendono infinitamente meno coltellate che in passato, quando fuori da ogni osteria la gente girava con la daga in cintola e per uno sguardo si ammazzava, continuamente.

Ed è per questo che certe cose vanno "regolate" in una certa maniera. Secondo me, riguardo la situazione di trovarsi ad uccidere il prossimo ci sono situazioni "civili" e situazioni "belliche". La possibilità per le persone di portare le armi è una di queste. Pensa alla consuetudine del duello. Se tu fossi un legislatore, preferiresti due che si sfidano disarmati o con pugnale e daga?

I pugni fanno male, le lame uccidono, i proiettili lo fanno ancora meglio.
Se si considera la violenza per quella che è in realtà, forse si riuscirà ad evitare di adorarla stupidamente o al contrario rifuggirla in preda al terrore anche quando essa sia l'ultima possibilità di sopravvivenza fisica e psicologica.

E' questo il mio punto di vista. Potrei anche sbudellare chi vuole farmi fuori, ma lo farei con infinita tristezza.





Fondatore dell'omonimo sistema di difesa personale!

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