la pratica avanzata del jkd

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Offline Bingo Bongo

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Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #15 on: May 04, 2013, 22:53:35 pm »
0
Problemi dovuti principalmente al provare ad applicare quello su cui si è lavorato.

se avessi deciso che non volevo farmi colpire e basta, non ne avrei prese così tante, ma così non avrei lavorato su quelle cose.

Allora avevo capito bene.
Credo che far funzionare determinate cose per passare a un livello superiore all'inzio qualcosina si debba pagare, ma mi sembra normale.

cosi, a bruciapelo,
(ma prendilo come consiglio non come sentenza sputata)
mi pare manchi un pò lo studio sulla reazione
per me è fondamentale
e fa parte anche e soprattutto di certe catene lunghe, che molti mi  contestano

Probabilmente quello che sta pagando è il voler reagire in un certo modo.
O per studio della reazione intendi altro?

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Fanchinna

Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #16 on: May 04, 2013, 23:56:23 pm »
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quando studiamo sequenze lunghe veniamo spesso etichettati come quelli che si sfogano su un manichino
della serie lui sta fermo e tu gliele dai

in realtà questo studio, fatto bene, prevede che la tecnica due sia di un certo tipo perchè dopo la tecnica uno, probabilmente, ci sarà quella reazione
etc etc

quelli che non credono in questa strada normalmente praticano sequenze molto brevi, (che so, jab gancio)
lavorando sulla potenza, sulla fluidità, anche sul timing
ma finalizzato a se stesso

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Offline Andy

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Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #17 on: May 05, 2013, 18:42:48 pm »
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quando studiamo sequenze lunghe veniamo spesso etichettati come quelli che si sfogano su un manichino
della serie lui sta fermo e tu gliele dai

in realtà questo studio, fatto bene, prevede che la tecnica due sia di un certo tipo perchè dopo la tecnica uno, probabilmente, ci sarà quella reazione
etc etc

quelli che non credono in questa strada normalmente praticano sequenze molto brevi, (che so, jab gancio)
lavorando sulla potenza, sulla fluidità, anche sul timing
ma finalizzato a se stesso

Sarà, ma io queste famigerate reazioni non le ho mai viste, ho sempre visto uke congelati.

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Fanchinna

Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #18 on: May 05, 2013, 19:49:52 pm »
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ed infatto l'arte vera è saper fare l'uke

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Offline Andy

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Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #19 on: May 05, 2013, 20:11:26 pm »
0
ed infatto l'arte vera è saper fare l'uke

Ne conosci qualcuno?


Perchè sarà, ma fra amici della WJJF e filmati vari non ne ho ancora visto uno secondo te capace........


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Fanchinna

Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #20 on: May 05, 2013, 20:23:48 pm »
0
ed infatto l'arte vera è saper fare l'uke

Ne conosci qualcuno?


Perchè sarà, ma fra amici della WJJF e filmati vari non ne ho ancora visto uno secondo te capace........

è vero, sono di gusti difficili

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Offline The Spartan

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Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #21 on: May 06, 2013, 10:21:58 am »
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quando studiamo sequenze lunghe veniamo spesso etichettati come quelli che si sfogano su un manichino
della serie lui sta fermo e tu gliele dai

in realtà questo studio, fatto bene, prevede che la tecnica due sia di un certo tipo perchè dopo la tecnica uno, probabilmente, ci sarà quella reazione
etc etc

quelli che non credono in questa strada normalmente praticano sequenze molto brevi, (che so, jab gancio)
lavorando sulla potenza, sulla fluidità, anche sul timing
ma finalizzato a se stesso

Finalizzato a sè stesso? ???
Quindi un pugile invece di fare le combinazioni come le conosce dovrebbe impostare l'allenamento come fece Stallone con Rocky che nel primo scrisse tutte, tutte...., le sequenze dell'incontro stile copione... ;D ;D ;D
Il problema delle sequenze lunghe è che nella maggiorparte dei casi sono uno studio irreale ed irrealistico...oltre che una zona di grigio nella quale tanti sensei amano sguazzare...
Vuoi studiare le reazioni?Benissimo...lo si faccia allora seguendo gli "standard" di uno scontro reale che nn va oltre i 7-10 secondi invece di ispirarsi ai film di Jackie Chan dove si mettono le mani addosso per 4 minuti tipo tuca tuca... :sbav:
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Offline nicola

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Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #22 on: May 06, 2013, 10:39:11 am »
0
Per quello che ho capito, fanchinna, la mia pratica differisce parecchio dalla tua.

Noi non studiamo sequenze lunghe per una serie di evidenti motivi, primo tra tutti dovuto alla tipologia di arte che è il jkd.

Quello che consideriamo come complesso in termini di sequenza di colpi, sono 3-4 colpi seguiti da un contrattacco avversario su cui si applicano manovre evasive o parate, e poi contrattacco con al massimo altri 3 colpi.
Sostanzialmente per noi la sequenza lunga è un esercizio per imparare a non disunirsi, perdere precisione, scomporsi, perdere l'equilibrio o la guardia.


Non ho invece capito il discorso del "finalizzato a se stesso".
Proprio ieri nell'incontro di Mayweather contro Guerrero si son viste sequenze improvvise di jab+gancio tutt'altro che finalizzate a se stesse.
forse non ho capito che intendi.



"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

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Fanchinna

Re:la pratica avanzata del jkd
« Reply #23 on: May 06, 2013, 11:29:44 am »
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Finalizzato a sè stesso? ???
Quindi un pugile invece di fare le combinazioni come le conosce dovrebbe impostare l'allenamento come fece Stallone con Rocky che nel primo scrisse tutte, tutte...., le sequenze dell'incontro stile copione... ;D ;D ;D
Il problema delle sequenze lunghe è che nella maggiorparte dei casi sono uno studio irreale ed irrealistico...oltre che una zona di grigio nella quale tanti sensei amano sguazzare...
Vuoi studiare le reazioni?Benissimo...lo si faccia allora seguendo gli "standard" di uno scontro reale che nn va oltre i 7-10 secondi invece di ispirarsi ai film di Jackie Chan dove si mettono le mani addosso per 4 minuti tipo tuca tuca... :sbav:

effettivamente in questo caso la definizione può essere poco felice
intendevo, e tu lo sai, lo sviluppo della virtù, dell'attitudine, come fatto singolo, indipendentemente dallo scenario

che alcuni ci sguazzino è vero
e che molti non abbiano capito quello studio anche