Sulla psicologia: pregiudizi e realtà

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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #60 on: January 28, 2013, 22:24:16 pm »
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(per la cronaca mi spiace deludervi ma sono normale  XD )


dicono così un po' a tutti.. manda qualche tuo parente a parlarci, per sapere cosa ne pensa davvero. se era sincera, cambia medico. alla svelta.

Cambiare medico? diobono ma se ne ho girati una decina prima di trovare quella che mi dicesse che ero a posto.  XD

Cmq il responso di normalità l'ha dato il test, che restituisce 2 grafici, uno coi picchi corrispettivi a varie tendenze (isteria, depressione, ossessione, etc.) e l'altro relativo alla validità delle risposte: a me il secondo grafico è venuto fuori col picco rovesciato, segno che tutti i picchi del primo grafico rientrano comunque nel range di risposte "normali". Ragion per cui la lettura del primo grafico doveva esser letta come picchi relativi.
Cmq chi ha fatto la visita dei tre giorni certe domande che ci sono in quel test le ricorda. Una su tutte: ti piacciono i fiori?  XD
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #61 on: January 28, 2013, 22:27:56 pm »
+1
bah, ogni volta che sento sta domanda sui fiori o sui negozi di fiori rimango sempre molto perplesso..
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #62 on: January 28, 2013, 22:30:54 pm »
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la dottoressa mi ha spiegato che è la parte che serviva (il test è del '76) per valutare la componente omosessuale dell'esaminando, ma è stata abolita per legge come metro di valutazione e non può essere usata nemmeno in sede legale.
Io avevo il picco alto, così le ho chiesto che significava. Lei: "ma no non ha senso, non si usa più"... io: "dai mi faccia far 2 risate, che è venuto fuori, che sono omosessuale latente? che sono omofobo?". Niente non me l'ha voluto dire eh.
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #63 on: January 28, 2013, 22:39:05 pm »
+1
la cosa che mi sono sempre chiesto è: ma non è un po' superficiale per valutare la componente omosessuale di una persona? insomma.. possibile che i botanici, i biologi, una fetta cospicua dei naturalisti in genere, e di coloro che si occupano di campi limitrofi (e.g. entomologi, agronomi) siano una fiumana omosessuale? poi, in genere io non sono un patito di fiori, ma è innegabile che ce ne siano alcuni molto belli. e infine un'ultima cosa: a volte la domanda è posta nei termini 'apriresti mai un negozio di fiori?'. posta in questi termini la domanda è equivalente a 'riesci a immaginare almeno una circostanza nella quale apriresti un negozio di fiori?'. a questa domanda è difficile che qualcuno possa rispondere 'no', si può immaginare davvero di tutto..
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #64 on: January 28, 2013, 22:43:20 pm »
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Sono le stesse perplessità mie, che ho riversato sulla dottoressa.
La quale ha risposto che il test esteso (che mi ha fatto fare ma che alla visita dei 3 giorni non è contemplato perché troppo lungo) contiene delle "riprove" mascherate, per confermare o smentire una o più risposte su un dato argomento. Per il resto, che sia di poca validità da quel punto di vista è confermato dal fatto che non viene nemmeno preso in considerazione.

Però trovo inquietante che nel passato sia stato utilizzato come strumento.
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #65 on: January 28, 2013, 22:50:45 pm »
0
infatti. e comunque ancora oggi tutti quelli che vanno a fare la visita per il militare sono prontissimi a giurare in ogni momento di odiare ogni fottutissimo fiore sulla faccia di questa terra.. il che, se mi consenti, è davvero 'omo' :D
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #66 on: January 28, 2013, 22:56:44 pm »
+1
Riguardo la domanda "Ti piacciono i fiori?". Domande come questa, a mio parere, sono viziate all'origine e così formulate hanno scarso valore "diagnostico", perché contengono implicitamente tutta una serie di presupposti che riflettono esclusivamente la formazione di chi ha preparato il test e la influenza culturale esercitata sullo/a stesso/a. In tal senso, anche la risposta viene implicitamente inserita in un quadro culturale di riferimento che potrebbe avere poco a che fare con la psicologia in senso stretto, e perciò le si può attribuire un significato che in realtà può non avere. Per esempio, se a rispondere a questa domanda fosse qualcuno abituato a mangiare i fiori, o qualcuno che vive in un ambiente nel quale è normale farlo, senza che chi analizza i risultati lo sappia, non credete che le possibili interpretazioni possano essere un tantino fuorvianti?

Per fortuna il test citato non è più utilizzato come metro di valutazione...

N.B. Anche se non sembra, sono serio: Insalata di fiori
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #67 on: January 28, 2013, 23:01:09 pm »
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mamma mia, i fiori delle zucchine :sbav: :spruzz:  soffritti con la pasta in mille ricette, oppure nelle frittatine.. sono una delle mie grandi passioni
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #68 on: January 28, 2013, 23:03:58 pm »
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@Nicola
Che tipo di CBT stai facendo?

ehm... non lo so.  :-[
Ricordo che parlavi di attacchi di panico,

In realtà mi è stato spiegato che non lo sono, sono forti stati ansiosi, ma non sono DAP (grazie a dio).

quindi probabilmente PCT (panic control therapy).
Se é questa, si tratta di una serie di incontri prestabiliti dove si espone il paziente a stimoli che inducono attacchi di panico, usando tecniche di respirazione, esercizi fisici e a volte intervento esterno.
Questo non l'ha ancora fatto ma ha detto che a breve lo farà.


Poi l'attacco viene analizzato pezzo per pezzo per trovare un senso a tutto il processo coinvolto,
Questo l'ha fatto la volta scorsa, quando abbiamo analizzato una situazione.


cambiare cognizioni e autometismi e condizionare risposte prestabilite (exposure therapy + cognitive restructuring).
Anche questo oggetto dell'incontro di domani, credo.


Tieni conto che per ora abbiamo passato i primi 2 incontri con domande e questioni di rito: domande mirate su episodi della mia vita, descrizione del problema, come si manifesta, e domande mirate su di esso. Poi mi ha fatto fare il test "dei 3 giorni" ampliato (570 domande) e ha tracciato il profilo che ne esce, e abbiamo discusso di quello (divertentissimo...per la cronaca mi spiace deludervi ma sono normale  XD ).
Poi mi ha spiegato il primo esercizio da eseguire ogni giorno: un esercizio di respirazione, prima da fare per un po' di tempo tutti i giorni, poi da applicare nel caso anche di inizio di stati ansiosi.

Domani ho l'incontro n°4, vediamo.
Quindi non ti hanno diagnosticato niente o soffri di GAD (ansia generale)?

Figo comunque che hi iniziato CBT, nel senso che mi dispiace che hai sti problemini, ma le cose che impari restano e le puoi sempre usare in altri contesti.

Il bello di sti metodi è che non sei un paziente che deve essere curato, ma sei uno studente che impra cose su ste stesso e tecniche per scoprirsi.

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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #69 on: January 28, 2013, 23:09:39 pm »
+1
Riguardo la domanda "Ti piacciono i fiori?". Domande come questa, a mio parere, sono viziate all'origine e così formulate hanno scarso valore "diagnostico", perché contengono implicitamente tutta una serie di presupposti che riflettono esclusivamente la formazione di chi ha preparato il test e la influenza culturale esercitata sullo/a stesso/a. In tal senso, anche la risposta viene implicitamente inserita in un quadro culturale di riferimento che potrebbe avere poco a che fare con la psicologia in senso stretto, e perciò le si può attribuire un significato che in realtà può non avere. Per esempio, se a rispondere a questa domanda fosse qualcuno abituato a mangiare i fiori, o qualcuno che vive in un ambiente nel quale è normale farlo, senza che chi analizza i risultati lo sappia, non credete che le possibili interpretazioni possano essere un tantino fuorvianti?

Per fortuna il test citato non è più utilizzato come metro di valutazione...

N.B. Anche se non sembra, sono serio: Insalata di fiori
Non voglio supportare la domanda "ti piacciono i fiori" di cui non ne capisco il significato, ma un questionario psicomerico non è una cazzata dove uno sta attento e cerca di capire quello che la persona che ha composto il test vuole sentirsi dire. Il test è costruito con una metodologia molto avanzata con tanto di analisi statistica e le domande sono controbilanciate. Questo vuol dire che se rispondi ad una domanda con un'affermazione falsa, per sembrare migliore (impression management) questo viene fuori in un' altra domanda la quale è stata messa a posta per smascherare la prima (a volte piu di una). Insomma non è facile fregare il test.


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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #70 on: January 28, 2013, 23:16:13 pm »
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Quindi non ti hanno diagnosticato niente o soffri di GAD (ansia generale)?
per ora nessuna diagnosi.
O meglio, la diagnosi c'è. Me l'ha fatta lo psichiatra che mi ha visto e poi me l'ha confermato la psicoterapeuta da cui mi ha mandato ora.
Vale a dire che questi disturbi sono stati scatenati dai disturbi del sonno che ho, a loro volta causati soprattutto dalla mia piccolina che si sveglia in continuazione da più di 2 anni ormai. Ritornando a dormire piano piano rientreranno. Diciamo che tale causa ha influito per il 70%.
E intanto mi è stato segnato il surmontil, che è un blando antidepressivo, ma che nel mio caso non ha questa funzione ma viene sfruttato perché ha una funzione regolatrice del sonno profondo. Sengato nella dose minima sindacale, da quando lo prendo mi sono accorto che la notte finalmente riesco a riposare, e infatti ho ripreso anche a sognare (non sognavo più, segno che non entravo nel sonno profondo, e quindi il cervello non riposava).

Per il restante 30% sto lavorando ora in terapia. E questo 30% probabilmente è dato dal mio carattere, di persona che tende a responsabilizzarsi molto, sobbarcandosi a volte il peso di decisioni e scelte che magari non mi competono, tendenza alla """competizione""" eccessiva con se stesso, nonché un periodo molto stressante al lavoro.



Figo comunque che hi iniziato CBT, nel senso che mi dispiace che hai sti problemini, ma le cose che impari restano e le puoi sempre usare in altri contesti.
Esatto, e io sono contento soprattutto di questo: avrò strumenti che potranno servirmi in futuro, o potranno serivre ad altri vicino a me.


Il bello di sti metodi è che non sei un paziente che deve essere curato, ma sei uno studente che impra cose su ste stesso e tecniche per scoprirsi.
Esatto, difatti l'ho presa proprio in questo modo.



Cmq a breve appena ho tempo racconterò l'esperienza in un 3D dedicato su performance, in quanto questi miei guai hanno avuto conseguenze inaspettate anche dal punto di vista sportivo.
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #71 on: January 28, 2013, 23:23:04 pm »
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(...) un questionario psicomerico non è una cazzata dove uno sta attento e cerca di capire quello che la persona che ha composto il test vuole sentirsi dire. Il test è costruito con una metodologia molto avanzata con tanto di analisi statistica e le domande sono controbilanciate. Questo vuol dire che se rispondi ad una domanda con un'affermazione falsa, per sembrare migliore (impression management) questo viene fuori in un' altra domanda la quale è stata messa a posta per smascherare la prima (a volte piu di una). Insomma non è facile fregare il test.
Tutto giusto. Infatti non ho nulla da contestare ai test psicometrici in generale. Mi limitavo semplicemente a sottolineare l'inadeguatezza di quel test (o almeno di parti significative) sicuramente datato e forse non completamente rispondente ai criteri e ai requisiti da te correttamente enunciati.
Da allora molte cose sono cambiate in meglio, tra le quali anche il modo di formulare le domande.
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #72 on: January 28, 2013, 23:28:02 pm »
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La domanda in se non ha senso oggi, non che non lo avesse 30 anni fa. Considera che fino agli anni 80s l'omosessualità era considerata una malattia mentale elencata pure nel DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders).

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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #73 on: January 28, 2013, 23:37:10 pm »
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La domanda in se non ha senso oggi, non che non lo avesse 30 anni fa. Considera che fino agli anni 80s l'omosessualità era considerata una malattia mentale elencata pure nel DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders).

Questi sono proprio i "presupposti impliciti" di cui scrivevo sopra e che oggi non hanno più ragione d'essere.  :)
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Re:Sulla psicologia: pregiudizi e realtà
« Reply #74 on: January 28, 2013, 23:50:53 pm »
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..è si, ricordo che alla visita militare parecchi anni fa mi mandarono dallo psicologo dopo il test  XD

Non ricordo cosa fosse il problema (non credo i fiori), ma con me c'era un tizio completamente andato, che attaccava rissa pure con marescialli e comandanti, fumava canne in caserma di fronte ai carabbinieri di turno e aveva perfino provato ad accendere il camion militare.

Quando ho visto con chi mi avevano classificato (in realtà ce n'erano altri 2 con noi dallo psicologo, ma non saprei dire ora se fossero ok) mi sono parecchio preoccupato. Questo per dire che I primi test erano basati su concetti completamente campati in aria (almeno spero  :dis: ).