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Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: muteki on October 11, 2012, 17:32:50 pm

Title: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 11, 2012, 17:32:50 pm
riporto qui un thread che ho aperto sull' "altro forum". copio e incollo e lancio anche qui la palla...

"sarò breve..."

vorrei iniziare così, giusto per avvertirvi che sto mentendo: mi dilungherò, provando finalmente a mettere per iscritto le mie idee su alcuni temi scottanti inerenti il karate. data la complessità della cosa scriverò più post, anche per rendere la lettura meno tediosa.
attendo via via commenti, critiche, idee...

1) sulla fluidità e sull'esplosività

comincio da qui. cosa si intende per tecnica fluida e per tecnica esplosiva?
le due cose non si escludono, secondo me, a vicenda. il problema nasce da una serie di interpretazioni errate trasmessesi nel tempo. la prima riguarda il concetto di KIME

KIME, che non c'entra nulla con KI ma viene dal verbo KIMERU (decidere, stabilire, fissare in modo definitivo) indica il carattere di "decisione" di una tecnica o di un movimento, di un pensiero o di un gesto qualunque.
quando siamo esortati a mettere kime in una tecnica, o in qualsiasi altra movenza, dobbiamo pensare che quella  tecnica (uso ora solo questo termine, per comodo) sia definitiva, assoluta. ciò non vuol dire, tyuttavia, estendere l'arto, per esempio, al massimo, o allungare le gambe per un'apertura delle anche ai nostri limiti. affinché ci sia vero kime, è importante conservare l'energia (e qui converrebbe una parentesi, visto che si tratta di temi collegati. rimando tuttavia a un altro capitoletto).

idem per l'aria, per il KIAI, per la contrazione muscolare ecc.

estendere un gesto al limite significa "scaricare" quel gesto. il KIME, in questo modo, va a farsi benedire. ce se ne accorge facilmente colpendo un sacco, o un makiwara (non di quelli al muro, magari) o uno scudo retto da un amico. se proviamo a eseguire un pugno estendendo il braccio al 100%, non andremo oltre quell'estensione. ma se invece lasciamo che l'arto formi una "s" sia co gomito che col polso, allora basterà aprire un po' di più le anche, ruotare appena i talloni e le spalle, e terminare un po' l'estensione del braccio, per imprimere maggior "spinta". il pugno che deve mirare 20 cm oltre!

non è solo un concetto ma un modo di eseguire il colpo.

dunque una tecnica ben fatta non è quella scarica, ma quella ancora in parte carica, capace di esprimersi ancora e di farlo con KIME, risolutezza.

la tecnica scarica è un errore di esecuzione in quanto in essa si consuma tutta l'enegia (cinetica non metafisica)

idem per i movimenti. lo zenkutsudachi lunghissimo di certe scuole, è SBAGLIATO in quanto costringe a un'apertura eccessiva delle gambe, costringendo a uno sforzo enorme per proseguire il movimento.

veniamo ora alla fluidità. se la tecnica non è scarica, l'energia in  essa ancora presente ci permette di realizzare subito un'altra (o altre) tecniche senza alcuna fatica. ma se blocchiamo la tecnica per scaricarla, siamo solo immobili, non fluidi. la tecnica muore lì.

pensiamo adesso all'esplosività. quella viene PRIMA delle fluidità e ne è una possibile componente. la tecnica è esplosiva all'inizio. fluida nel mentre e alla fine. l'esplosività nasce dal "tamburello" (GAMAKU), la fludità dalla contrazione morbida dei muscoli che partecipano alla tecnica (MUCHIMI).

quindi, se uso l'anca in modo corretto, il tallone (che se rimane bloccato al suolo scarica il peso indietro, mentre esso andrebbe in direzione della tecnica) in modo attivo e le spalle con morbidezza (contrazione "a zone" degli , arti) il colpo potrà essere esplosivo e fluido al tempo stesso. quindi esploasività e fluidità si completano a vicenda. è il principio del JU e del GO che si fondono tra loro.

una tecnica allora pyuò essere esplosiva o "lenta", ma sempre fluida. se non è fluida, è morta (vedi i kata da gara, specie nello shotokan e nel wado, meno nello shito).

il principio del pugno a contatto (vedi bruce lee) si può collegare a questo uso della "catena cinetica" (rabbrividisco all'idea di averlo detto) che comprende nel suo ciclo la spirale di tallone, anca, spalla, testa. il tutto mentre si porta il baricentro in direzione della tecnica, e mai solo in basso o, peggio, in direzione opposta.

questo si vede bene nello shorin ryu tradizionale, ma anche nel kyokushin e nel "derivato" ibrido noto come kudo.

quindi, dire per esempio che un kata è esplosivo o fluido, non ha senso, visto che dovrebbe essere (ma in gara non lo è!!!) entrambe le cose al tempo stesso.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 11, 2012, 17:33:12 pm


2) sui kata

i kata. servono a tutto e a nulla. se ne è detto tanto, e ora dico io la mia.

il kata, per cominciare, NON E':

 a) non è un combattimento immaginario contro 1, 2 3 o 1000mila nemici
 b) non è un esercizio "allenante" (meglio la corsa...)
 c) non è un sistema completo di autodifesa
 d) non è un balletto marziale, con o senza musica.

vediamo allora che cosa è

per cominciare, un kata è una stilizzazione di tecniche, molte delle quali richiedono delle chiavi di lettura non sempre chiare. soprattutto, però, il kata è un insieme di "suggerimenti", ordinati spesso in sequenze tematiche.
per capire le chiavi, purtroppo, è utile conoscere discipline diverse (tipo il jujutsu), visto che molti dei significati si sono, ahinoi, perduti, e sfortunatamnte è necessario oggi ritrovarli, andando a naso. questo è al tempo stesso un limite e un pregio, visto che consente uno studio via via più allargato nella riscoperta di cosa potesse essere il karate in origine o nelle intenzioni dei "padri fondatori". facciamocene una ragione: il karate è un sistema divenuto incompleto per numerose ragioni storiche, e va ricostruito perché sia completo.

faccio ora un esempio pratico, ricorrendo a pinan nidan

Pinan Nidan Shito Ryu (https://www.youtube.com/watch?v=vE0lAyVMkDI#)

uso la versione shito perché conosco questa

vediamo la prima sequenza. ci dicono spesso che è una parata in tettsui con conseguente pugno. poi ci si gira in gedan barai e si fa un altro attacco in tettsui.

CAXXATA

proviamo ora a ragionare in un modo diverso

prima tecnica: ok, uso tettsui (?!) per parare qualcosa. magari un montante, che paro come capita col braccio o la mano, per poi afferrare il polso (quindi il pugno chiuso non è tettsui ma una presa, per esempio). poi uso l'altro braccio, mentre tiro suddetto polso, per mollare un qualunque cartone, sbilanciando al contempo l'avversario in avanti (con lo hikite, che non vuole dire "pugno ritirato" ma ""mano che tira")

a questo punto... mi giro e paro in gedanbarai?! E CHE COSA CAXXO PARO, manco fossi remo williams???

diciamo che la mano che ha tirato il cartone va dietro il collo dell'avversario, che è già sbilanciato, come visto poco fa. mi giro e uso la discesa del peso e la rotazione dell'anca per farlo cadere (magari cade proprio, o comunque viene squilibrato ancora di più. provate e vedrete che funziona). il secondo tettsui SUGGERISCE che l'avversario è ora in basso rispetto alla mia linea mediana. lo colpisco con un cartone SCENDENDO col peso. e magari gli monto pure sopra...

ovviamente è una mia personale idea, ma penso che alle volte il kata, nell'incompletrezza e nella vaghezza del sistema, diventi un ottimo strumento anche mentale e uno stimolo a vedute più ampie.


e come la mettiamo col kata e l'energia?

lo vedremo poi...
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 11, 2012, 17:34:36 pm
continuo sul kata come insieme di suggerimenti.

perché ci sono tanti mawatte? semplice: spesso il kata mi suggerisce che, se percepisco un attacco, in genere di fronte o di lato, meglio levarsi dai coxxxoni.
TAISABAKI. levarsi, a volte indietreggiare (sapevate che i nekoashi con parata andrebbero scivolati, tipo in molte scuole di okinawa?), o calare col peso per schivare in basso. le parate non sempre sono parate. uno shuto uke può essere un ottimo "osae" (controllo), concetto chiaro se si pratica il kakie o il chisao.

il kata mi offre tre parate alte in sequenza? magari sono ganci... chissà. o, come suggerisce un mio amico, sono ottimi sistemi per contrastare un attacco di arma magari con dei tonfa o dei sai, sempre sul principio dell'osae.

non è detto che un kata non possa essere fatto con delle armi in mano, se lo riportiamo a 150 anni fa, in giappone. non tutto può essere sempre attuale.

fatto sta che se un kata mi dice di fare qualcosa, non devo farla così come è, ma cogliere il suggerimento. direzione, angolo, tipo di tecnica, ma non tecnica in sé. altrimenti stiamo frescvhi: NESSUNA TECNICA di nessun kata funziona così come appare.

quindi il kata non è un manuale di tecniche, quanto piuttosto un manuale di principi sui quali montare le tecniche, con suggerimenti formali utili unicamente alla trasmissione di chiavi che, però, in molti casi sono perdute e vanno per questo ricostruite, anche a costo di inventare qualcosa da appiccicare sul kata, basta che funzioni. triste realtà, ma è così.

di qui lo stimolo allo studio di altre discipline, per (orrore e raccapriccio!) migliorare questo imperfetto e incompleto karate. che ha tutto, ma non lo sa nessuno... che paradosso!

spendo due parole sul KI

coza ezzere qvezto KI?

partiamo dall'ideogramma: 氣

questo ideogramma si legge KI (QI in cinese). indica semplicemente del riso che bolle.

i cinesi avevano realizzato che se del riso bolle si genera vapore. il vapore genera energia.

ergo avevano intuito il concetto di caloria.

KI

non c'è altro da dire. non è un'energia mistica, sebbene alcuni studiosi cinesi, ma non solo, abbiano elaborato complesse teorie "teosofiche" sul concetto di KI in relazione soprattutto alle reinterpretazioni del tao.
il concetto di KI è vicino anche a quello di PNEUMA in greco, o di SPIRITO inteso come "soffio vitale". senza addentrarmi in accademici ripassi di studi che partono dal PRANA e giungono all'idea di KI, mi limiterò a dire che il KI esiste, ma non è un superpotere.

ho mai sentito il ki scorrere? forse.
lo posso generare? no, in quanto esso non si genera.
posso sparare l'hadoken? no. magari

ma allora, che è 'sto ki?

è, in breve, l'energia vitale che ci anima, e che è quel "quid" che la scienza mai riuscirà a spiegare del tutto. è anche la capacità che abbiamo di regolare tale energia vitale al fine di ottenere risultati normalmente considerati "sorprendenti".
quando eseguiamo lo shime di sanchin, se il ki non scorre in modo adeguato, sentiamo dolore. ma se regoliamo il flusso del respiro, e lo accordiamo alla contrazione corporea, aiutiamo la mente a crearsi uno spazio tutto speciale grazie al quale ridurremo il dolore, innalzandone la soglia.

in breve, la concentrazione aiuta a gestire il ki, che non è nient'altro che una manifestazione fisica, concreta, dell'energia vitale. il toate esiste? boh. mai visto. penso che egami fosse un visionario. ma il ki c'è, comunque lo si voglia chiamare. e si può imparare a gestirlo anche per mezzo di certi esercizi formali... come i kata.

non aspettatevi lucine e colpi di energia. possiamo sentire il ki a mo' di formicolio lungo il corpo, quello sì. ma niente di eclatante, niente di visibile, niente di super.

4) sui kata come forma di meditazione

il kata è... abbiamo detto, poco fa, che è un insieme di principi.

allora, se il kata contiene principi teorici e pratici (levati dalle balls se ti attaccano, scendi col peso, attacca qua o là...), allora esso richiede concentrazione. concentrarsi equivale a una forma blanda di meditazione. ripetere il kata a lungo, fino a "fondersi nella tecnica" (o perdersi in essa) è un processo meditativo e contemplativo. il kata NON SERVE a meditare di per sé, ma al tempo stesso diventa una forma di meditazione (zen, per dirla in giapponese) in movimento.

esso non andrebbe praticato solo nella forma di base. si può eseguire come waza-kata (immobili, anche in seiza, usando solo le braccia e le gambe se si è in piedi, ma senza enbusen), come tachi-kata (solo spostamenti senza tecniche), come "souzo-kata" (kata immaginato, a mo di mokuso), lento, veloce, tutto duro o tutto morbido. ma anche come "gyaku-kata", ossia con le tecniche a specchio... insomma, il kata può essere studiato, smembrato, analizzato, diventando proprio una forma di meditazione.

è un effetto "collaterale"? o è stato pensato così? (non dai cinesi, ma dagli okinawensi, visto che in cina non vi  è traccia di forme identiche ai kata del karate!) chi lo sa? comunque esiste ANCHE questa componente, che in ogni caso è utile come è utile fare training autogeno prima di un incontro di un qualunque SDC. inoltre il ritmo del kata è scandito non solo dal movimento, ma anche dal respiro diaframmatico, che si connette direttamente al concetto di apertura e chiusura del tanden. principio base della meditazione zen... utile a chiunque, anche a un cattolico o a un ateo (essendo lo zen una para-religione, e non una religione vera e propria, applicabile a tutto).
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fanchinna on October 11, 2012, 17:35:32 pm
domani ti leggo bene e cerco di scrivere qualcosa
comunque il lubrificante, tra tecnica e tecnica, che cerchi
è un altro
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 11, 2012, 17:39:35 pm
domani ti leggo bene e cerco di scrivere qualcosa
comunque il lubrificante, tra tecnica e tecnica, che cerchi
è un altro

per me è la morbidezza, anche se forse dalla spiegazione di sopra non emerge del tutto.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Bingo Bongo on October 11, 2012, 18:08:48 pm
+1 per il topic perché tocca tutti temi di mio interesse.
Appena ho tempo comincio col primo post.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Dipper on October 11, 2012, 18:26:10 pm
:+1: anche da me a prescindere dai singoli argomenti per l'impegno che ci hai messo a scrivere :ohiohi:
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Rev. Madhatter on October 11, 2012, 21:00:46 pm
:+1: anche da me a prescindere dai singoli argomenti per l'impegno che ci hai messo a scrivere :ohiohi:


idem, approvo sempre i post scritti con impegno e con l'intenzione di presentare un pensiero.
ovviamente non l'ho ancora letto  XD
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fanchinna on October 12, 2012, 09:15:10 am
domani ti leggo bene e cerco di scrivere qualcosa
comunque il lubrificante, tra tecnica e tecnica, che cerchi
è un altro

per me è la morbidezza, anche se forse dalla spiegazione di sopra non emerge del tutto.

è dura cercare la morbidezza in una linea retta
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 11:14:51 am
È dura se non sai come. E poi il karate mica ha linee solo rette ;-)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Bingo Bongo on October 12, 2012, 11:55:35 am

Sono sono assolutamente a favore che questi temi vengano affrontati da un punto di vista concettuale e più "orientale" invece che sempre dal solo punto di vista biomeccanico, anatomico, fisiologico, ecc...Così ogni tanto invece di fare i "medici dello sport" facciamo finalmente i praticanti di Arti Marziali.


1) sulla fluidità e sull'esplosività

comincio da qui. cosa si intende per tecnica fluida e per tecnica esplosiva?
le due cose non si escludono, secondo me, a vicenda. il problema nasce da una serie di interpretazioni errate trasmessesi nel tempo. la prima riguarda il concetto di KIME

KIME, che non c'entra nulla con KI ma viene dal verbo KIMERU (decidere, stabilire, fissare in modo definitivo) indica il carattere di "decisione" di una tecnica o di un movimento, di un pensiero o di un gesto qualunque.
quando siamo esortati a mettere kime in una tecnica, o in qualsiasi altra movenza, dobbiamo pensare che quella  tecnica (uso ora solo questo termine, per comodo) sia definitiva, assoluta. ciò non vuol dire, tyuttavia, estendere l'arto, per esempio, al massimo, o allungare le gambe per un'apertura delle anche ai nostri limiti. affinché ci sia vero kime, è importante conservare l'energia (e qui converrebbe una parentesi, visto che si tratta di temi collegati. rimando tuttavia a un altro capitoletto).

idem per l'aria, per il KIAI, per la contrazione muscolare ecc.

Del KIME non posso dire nulla, ma la tua spiegazione mi sembra chiara e ne prendo atto.


veniamo ora alla fluidità. se la tecnica non è scarica, l'energia in  essa ancora presente ci permette di realizzare subito un'altra (o altre) tecniche senza alcuna fatica. ma se blocchiamo la tecnica per scaricarla, siamo solo immobili, non fluidi. la tecnica muore lì.

pensiamo adesso all'esplosività. quella viene PRIMA delle fluidità e ne è una possibile componente. la tecnica è esplosiva all'inizio. fluida nel mentre e alla fine. l'esplosività nasce dal "tamburello" (GAMAKU), la fludità dalla contrazione morbida dei muscoli che partecipano alla tecnica (MUCHIMI).

quindi, se uso l'anca in modo corretto, il tallone (che se rimane bloccato al suolo scarica il peso indietro, mentre esso andrebbe in direzione della tecnica) in modo attivo e le spalle con morbidezza (contrazione "a zone" degli , arti) il colpo potrà essere esplosivo e fluido al tempo stesso. quindi esploasività e fluidità si completano a vicenda. è il principio del JU e del GO che si fondono tra loro.

una tecnica allora pyuò essere esplosiva o "lenta", ma sempre fluida. se non è fluida, è morta (vedi i kata da gara, specie nello shotokan e nel wado, meno nello shito).

il principio del pugno a contatto (vedi bruce lee) si può collegare a questo uso della "catena cinetica" (rabbrividisco all'idea di averlo detto) che comprende nel suo ciclo la spirale di tallone, anca, spalla, testa. il tutto mentre si porta il baricentro in direzione della tecnica, e mai solo in basso o, peggio, in direzione opposta.

questo si vede bene nello shorin ryu tradizionale, ma anche nel kyokushin e nel "derivato" ibrido noto come kudo.

quindi, dire per esempio che un kata è esplosivo o fluido, non ha senso, visto che dovrebbe essere (ma in gara non lo è!!!) entrambe le cose al tempo stesso.
Su rapporto fluidità ed esplosività sono solo in parte d'accordo.
Sono d'accordo che se scarichiamo completamente l'energia fino a perdere la tensione strutturale ci troveremo nella condizione di non poter proseguire immediatamente ed efficacemente con altre tecniche. Questo perché perdendo la tensione strutturale, che è assolutamente necessaria alla fluidità per le AM, saremmo "mosci". Moscio e fluido sono due condizioni differenti.
Ma anche "sciolto" e "fluido" sono due condizioni differenti. Si può eseguire una tecnica in modo sciolto, ma alla fine di quella tecnica saremo scarichi e quindi strutturalmente "mosci". Se non lo siamo allora non siamo stati sciolti, ma fluidi. E' solo questione di definire col giusto termine la condizione in cui ci troviamo.
Ora, perché dobbiamo essere fluidi? Perché la fluidità permette la continuità. Ma allora perché è necessario che questo avvenga in uno stato di tensione strutturale? Perché la tensione strutturale fa si che il corpo diventi un'unità. E un'unità può essere totalmente, comodamente, economicamente controllata. La parola "tensione" è fuorviante. E' la corretta postura che crea la tensione che crea l'unità.
Quindi abbiamo un'unità che attraverso la fluidità e in grado di produrre continuità del movimento. Ci si muove, si colpisce e si continua senza interruzione nel movimento. Non si è né "mosci" (che non ricorda niente di buono) né "sciolti" (che ricorda un gelato che si squaglia al sole), ma si è "fluidi" (che ricorda l'"acqua" che è proprio l'elemento tanto amato nel Kung Fu perché l'acqua può essere calma e piatta o può diventare uno tsunami).
Ora, per me, ciò che viene prima della fluidità non è l'esplosività, ma l'Intenzione (forse il KIME nel Karate?). L'Intenzione si allena allenando la mente ed è il motivo per cui molti topic fa dissi che le AM sono per il 99% testa.
L'intenzione, all'interno di uno stato posturale che permette fluidità che permette a sua volta continuità, è in grado di eseguire il proprio compito principale che è il controllo. Questa è la condizione in cui controllo il corpo totalmente in modo continuo e fluido. Col massimo dell'efficienza e dell'efficacia perché nel controllare il corpo controllo anche la fluidità. Decido io quando essere fluido o quando esserlo meno. Decido io quando essere leggero come una foglia o pesante come una montagna. Decido io quando essere esplosivo e quando no. L'esplosività ubbidisce alla mia intenzione e può essere massimamente espressa solo nella fluidità perché la fluidità permette di eseguire la traiettoria più efficiente nella miglior distribuzione cinetica possibile.
Se in qualunque momento fermassimo il movimento l'immobilità derivata non sarebbe scomposta, ma sarebbe ancora un'unità. Cioè il ZZ.
Questo è l'ideale. Non riguarda solo il kung fu. Al motto del Systema: "lento è fluido, fluido è veloce" aggiungiamo "veloce è esplosivo".
Nel reale si mirerà a questo ideale, ma nel reale, dove le variabili non possono essere tutte controllate e gestite a meno di essere super sayan, la nostra unicità verrà scomposta dall'avversario è saranno necessari forza, fiato, sudore per poter ogni volta rimettere il corpo e la mente nelle condizioni di poter ricominciare.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 12:06:40 pm
Ammanidm con quanto scrivi sul concetto di fluido e sciolto. Anche in uno stato di scioltezza gg suo sbagliare e iper estendere il movimento, creando immobilità. Come l'acqua scosse, così si dovrebbe pensare e poi agire in modo fluido. Un karate fatto solo di colpi diretti fatich a raggiungere tale obiettivo. Ma ganci, montanti, rasate circolari sono secondo me il vero cuore della pratica e del karate stesso, chene è di fatto pieno
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Shurei-Kan on October 12, 2012, 12:18:47 pm

Sono sono assolutamente a favore che questi temi vengano affrontati da un punto di vista concettuale e più "orientale" invece che sempre dal solo punto di vista biomeccanico, anatomico, fisiologico, ecc...Così ogni tanto invece di fare i "medici dello sport" ("medici della mutua" direi io) facciamo finalmente i praticanti di Arti Marziali.


(http://i556.photobucket.com/albums/ss8/moonfleetbucket/27026081.gif?t=1307477600)(http://www.enzocosta.net/images/applausi.gif)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: metal storm on October 12, 2012, 12:45:51 pm
seguo con interesse  :)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fabio Spencer on October 12, 2012, 14:19:29 pm
Sono sono assolutamente a favore che questi temi vengano affrontati da un punto di vista concettuale e più "orientale" invece che sempre dal solo punto di vista biomeccanico, anatomico, fisiologico, ecc...Così ogni tanto invece di fare i "medici dello sport" facciamo finalmente i praticanti di Arti Marziali.
Sono d'accordo nel tenere separati gli ambiti.
indipendentemente dal fatto che il punto di vista orientale non lo conosco abbastanza per parlarne con cognizione di causa e che per mia formazione preferisco un punto di vista più vicino alla mia cultura, trovo che mischiare le due cose (per esempio spiegare concetto che hanno senso da un punto di vista orientale tramite la fisica e la scienza moderna) estremamente fastidioso e fonte di confusione.
Pertanto seguo e comunque  :+1: a Bingo e a Muteki (mi riprometto di rileggere comunque tutto).
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fanchinna on October 12, 2012, 14:39:29 pm
Ammanidm con quanto scrivi sul concetto di fluido e sciolto. Anche in uno stato di scioltezza gg suo sbagliare e iper estendere il movimento, creando immobilità. Come l'acqua scosse, così si dovrebbe pensare e poi agire in modo fluido. Un karate fatto solo di colpi diretti fatich a raggiungere tale obiettivo. Ma ganci, montanti, rasate circolari sono secondo me il vero cuore della pratica e del karate stesso, chene è di fatto pieno

mutekino ti voglio bene

ma ci giri attorno (bella questa, peccato che l'ho sprecata così)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 15:10:34 pm
Ammanidm con quanto scrivi sul concetto di fluido e sciolto. Anche in uno stato di scioltezza gg suo sbagliare e iper estendere il movimento, creando immobilità. Come l'acqua scosse, così si dovrebbe pensare e poi agire in modo fluido. Un karate fatto solo di colpi diretti fatich a raggiungere tale obiettivo. Ma ganci, montanti, rasate circolari sono secondo me il vero cuore della pratica e del karate stesso, chene è di fatto pieno

mutekino ti voglio bene

ma ci giri attorno (bella questa, peccato che l'ho sprecata così)


Dica, dottò :-P
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fanchinna on October 12, 2012, 15:14:37 pm
non è sufficiente una predilezione dei movimenti circolari negli arti superiori
è un ragionamento che coinvolge tutta la postura e la dinamica del movimento
e del rapporto tra i tuoi movimenti e quelli del tuo avversario
potresti, a mio modesto parere, raggiungere risultati maggiori con un comportamento diverso degli arti inferiori
tra le altre cose vale la pena citare i grandi Maestri del Kung fu
"....nella retta trova la curva...."
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 16:18:59 pm
Ma infatti di quello parlavo! Ho usato i pugni solo come modello esemplificativo. Quando faccio riferimento al tamburello, indico esattamente il coinvolgimento di tutto il corpo in un movimento essenzialmente circolare
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fanchinna on October 12, 2012, 16:21:33 pm
Ma infatti di quello parlavo! Ho usato i pugni solo come modello esemplificativo. Quando faccio riferimento al tamburello, indico esattamente il coinvolgimento di tutto il corpo in un movimento essenzialmente circolare

il tamburello è l'emblema dell'uso delle anche
il legame tra tecnica e tecnica è altro....

smussare gli angoli (ed allungare i cerchi)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Bingo Bongo on October 12, 2012, 16:23:46 pm
Scrivo l'ultimo post OT.

Ho una mia cara amica/collega laureata in astrofisica col massimo dei voti e di prossima laurea in psicologia con la quale facciamo proficue discussioni di temi che vanno dal bosone a Dio che fa parte del gruppo di quei fisici che oggi, dopo i loro studi, non hanno più certezze, ma ne hanno meno.
La mia collega non si sognerebbe di rivolgersi a dei teologi dicendo che sono incompetenti perché dio non esiste fino a prova contraria. Ritiene che non sia necessario dio per spiegare l'esistenza, ma ritiene che tutta la sua fisica non gli dia le risposte esistenziali che cerca.
Abbiamo fatto un discorso sul rapporto linguaggio e pensiero. Lei ritiene che il pensiero non abbia bisogno del linguaggio. Mi ha detto che se, quando studiava, avesse fatto affidamento solo al linguaggio attraverso il quale i concetti di fisica venivano spiegati non avrebbe capito niente. Ha dovuto fare una sintesi di quei concetti andando oltre il linguaggio per comprenderli. Utilizzando in prima di tutto l'immaginazione. Immaginando l'insieme. Gli ho detto che è un modo di fare molto orientale perché era molto simile ai caratteri dei cinesi che inizialmente erano immagini del loro significato. Una "rappresentazione del significato" di un concetto che non può essere capito solo attraverso la sua rappresentazione linguistica.

Ora, eventuali redentori o che si sentono tali o quelli che vogliono essere redenti che non hanno interesse a dare valore aggiunto al topic credo possano tranquillamente non sentirsi in dovere di partecipare.

fine OT.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 16:28:42 pm
Fanchi, sbagli. Il tamburello non riguarda solo le anche ;-)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fanchinna on October 12, 2012, 16:31:37 pm
Fanchi, sbagli. Il tamburello non riguarda solo le anche ;-)

ma non sto dicendo che nn sia vitale la cosa, anzi
e poi è ovvio che la rotazione delle anche influisce sulla posizione

il punto fondamentale è che necessita passare dallo studio del proprio movimento, visto come singolo
al rapporto con l'avversario
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 17:05:52 pm
Ah ok parliamo allora di due cose diverse. Quello che dici tu è già uno stadio successivo. In qui parlato del tamburello - che non riguarda solo le anche - unicamente come metodo di spostamento e movimento individuale. Tipo nel Kata, dove di base si è soli. Usando il gamaku si accumula energia utile per proseguire nei movimenti in modo fluido. Poi, nel combattimento, non siamo più soli...
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Bingo Bongo on October 12, 2012, 17:13:06 pm
La circolarità di un movimento, per quanto mi riguarda, deve necessariamente iniziare dalle anche e dalle anche essere distribuito al corpo. Naturalmente parliamo di un movimento che avviene in uno spazio tridimensionale che significa che il limite della traiettoria è dato dal rapporto fra il contesto, quindi certo in rapporto a un avversario, e dall'obiettivo che si vuole colpire. Il tutto in unico gesto coordinato. Cosa che riscontro tanto nel taiji quanto nel systema. In entrambi i casi in modo chiaro nell'esecuzione formale. Ma ho riscontrato vera fluidità, non solo scioltezza, anche nel pugilato, la MT o il WT o nel Karate.
Questo perché la fluidità è una qualità che può essere indipendente dalla disciplina.
Nel combattimento non collaborativo la continuità, che pure è una caratteristica che non può prescindere dalle anche, diventa evidentemente più difficile da mantenere.
Per quello che capisco di Karate shotokan da quello che ho visto ho notato spesso tecniche correttamente eseguite in scioltezza, ma che una volta "chiuse" scaricano, almeno è ciò che appare, completamente dandomi l'impressione di perdere un pò di economia per continuare con il movimento successivo.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 17:23:49 pm
Esatto bingo, è quel che intendevo!
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Shurei-Kan on October 12, 2012, 17:35:34 pm
La circolarità di un movimento, per quanto mi riguarda, deve necessariamente iniziare dalle anche e dalle anche essere distribuito al corpo. Naturalmente parliamo di un movimento che avviene in uno spazio tridimensionale che significa che il limite della traiettoria è dato dal rapporto fra il contesto, quindi certo in rapporto a un avversario, e dall'obiettivo che si vuole colpire. Il tutto in unico gesto coordinato. Cosa che riscontro tanto nel taiji quanto nel systema. In entrambi i casi in modo chiaro nell'esecuzione formale. Ma ho riscontrato vera fluidità, non solo scioltezza, anche nel pugilato, la MT o il WT o nel Karate.
Questo perché la fluidità è una qualità che può essere indipendente dalla disciplina.
Nel combattimento non collaborativo la continuità, che pure è una caratteristica che non può prescindere dalle anche, diventa evidentemente più difficile da mantenere.

Quoto!

Per quello che capisco di Karate shotokan da quello che ho visto ho notato spesso tecniche correttamente eseguite in scioltezza, ma che una volta "chiuse" scaricano, almeno è ciò che appare, completamente dandomi l'impressione di perdere un pò di economia per continuare con il movimento successivo.

Questa è una distorsione dovuta a una scarsa conoscenza e perizia.
Ovviamente non dovrebbe essere fatto così, anche se spesso lo si vede fare, ma la ricerca di massimo Kimè porta in taluni a focalizzasi solo su quello.....dimenticandosi della fluidità che porta alla continuità di movimenti........
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fabio Spencer on October 12, 2012, 18:32:16 pm
[Questa è una distorsione dovuta a una scarsa conoscenza e perizia.
Ovviamente non dovrebbe essere fatto così, anche se spesso lo si vede fare, ma la ricerca di massimo Kimè porta in taluni a focalizzasi solo su quello.....dimenticandosi della fluidità che porta alla continuità di movimenti........
faccio un adomanda da ignorantone.
Non è possibile che questa distorsione sia semplicemente una pedestre applicazione del concetto "un colpo, una vita"?
Personalmente trovo che un colpo "sbilanciato" (passatemi il termine) abbia senso come colpo risolutore.
Certo è che va costruito prima, in modo da tirarlo quando si è relativamente sicuri che entri.
Se entra è "sbilanciato" ma offre il massimo della potenza di cui sono capace, se entra non rischio di essere sbilanciato o aperto in caso non entri.
Non so se mi sono riuscito a spiegare.  :-[
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 18:51:14 pm
Probabilmente hai fatto centro! ;-)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: metal storm on October 12, 2012, 19:29:51 pm
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Shurei-Kan on October 12, 2012, 20:32:33 pm
@Fabry hai ragione!
Ma a parer mio non è logicoe nemmeno utile esaurire la possibilitá/capacità di collegare tecniche tra loro in virtù del "colpo risolutore". Bisogna esser capaci di eseguire delle combo che sappiano sapientemente sfruttare l'inerzia della tecnica precedente con quella successiva .....se il colpo non entra .......e nel contempo saper scaricare il colpo al massimo affondo solo quando serve, solo quando si va a segno.


Editato
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 12, 2012, 21:08:37 pm
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.

Proprio per quello è un inganno, la faccenda del colpo risolutore. Un ideale, come ideale è la forma che si esprime nel Kata
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fabio Spencer on October 12, 2012, 21:58:44 pm
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.
Sulla base di un vecchio libro del m° Tokitsu ultimamente confermatomi dalle brillanti intuizioni di un amico karateka ricercatore che preferisco non nominare[1] propendo più per l'ipotesi che questo sia un concetto mutuato dalla spada.
E che non sia l'unico, come i racconti secondo cui anziani maestri sconfiggevano giovani praticanti atleticamente preparati ed allenatissimi.
Con un'arma in mano (e soprattutto la ferma convinzione di usarla e il fatto di averlo già fatto per davvero in occasioni precedenti) sopperiva alla grande eventuali gap muscolari o atletici.
Quindi non lo prenderei per un apresa in giro, piuttosto per un concetto mutuato da un altro contesto che successivamente ha preso, chi sa come non saprei, un importanza spropositata.
MA sono solo delle personalissime supposizioni.
 1. eventualmente si farà vivo lui di persona
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fabio Spencer on October 12, 2012, 22:09:13 pm
@Fabry hai ragione!
Ma a parer mio non è logicoe nemmeno utile esaurire la possibilitá/capacità di collegare tecniche tra loro in virtù del "colpo risolutore". Bisogna esser capaci di eseguire delle combo che sappiano sapientemente sfruttare l'inerzia della tecnica precedente con quella successiva .....se il colpo non entra .......e nel contempo saper scaricare il colpo al massimo affondo solo quando serve, solo quando si va a segno.
sono d'accordo, allenare diverse possibilità a seconda della situazione che si può presentare secondo me è la cosa più intelligente.
Nella mia ex scuola di kenpo l'idea era questa, e sostanzialmente anche nel kfm che seguo adesso l'approccio è uguale.
Una delle cosa che più mi aveva colpito passato al kenpo era stato come lavorare le combinazioni a partire dalle anche.
E come lavorando quello le combinazioni venisero più fluide, continue e come mi risultasse molto più semplice concatenare tra loro qualsiasi colpo mei venisse in mente di fare (e quindi maggiore adattabilità di contesto).
Questo sfruttando che il movimento che "frustava" un colpo poteva essere usato nello stesso tempo come "caricamento" per il colpo successivo.
Certo che però il colpo "frustato" mi veniva sicuramente meno potente di un pugno "tipo boxe" dove il peso veniva spostato in avanti.
Voglio dire che non credo esiat un a"tecnica" o una soluzione strategica e di movimento che sia di per sè l'ottimo.
Ma che ogni "tecnica"/soluzione abbia pregi e difetti, sta all'abilità ai talenti del praticante etrovare quella che meglio si adatta alla situazione specifica.
In un vecchio post l'utente Max parlava di "sapere", "saper fare" e "saper applicare" in quest'ottica e l'avevo trovata una descrizione azzeccatissima.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Bingo Bongo on October 12, 2012, 23:16:21 pm
Volevo aggiungere una cosa che ho iniziato nel topic sul "piede" dove si parlava della distribuzione del peso 50/50.
Tipicamente questa distribuzione nelle AMT cinesi avviene solo nella pratica del ZZ. In combattimento questa distrubuzione non si verificherà mai o non dovrebbe verificarsi. Nel taiji è considerato un errore anche semplicemente nelle gare di forma.
Ora, questa distribuzione nel ZZ è però fondamentale perché permette di abituarsi a quella famosa tensione strutturale necessaria all'unicità del corpo quindi al controllo e alla fludità durante il movimento.
Questo avviene esattamente allo stesso modo nella Muay Thai che ha il suo ZZ. Nella Muay Thai dopo aver rilassato il corpo (in comune con il ZZ) si lavora sulla posizione dell'addome in modo che la postura crei una certa tensione addominale involontaria (altro punto in comune con il ZZ) in modo che addome, gambe, dorso e braccia diventino un'unità. Anche il mento rientra leggermente come nel ZZ. Visivamente è una postura diversa dal ZZ del Qi Qong, ma nella sostanza è sempre ZZ. Tanto che il risultato di questa posizione nella MT permette di far cadere il peso a terra e contemporaneamente creare la tensione necessaria affinché le braccia raggiungano naturalmente l'esatta posizione di guardia. Chi fa muay thai sa che sono i muscoli del dorso a tenere le braccia sollevate (termine errato in realtà), ma non perchè il dorso è sotto sforzo come quando facciamo le trazioni, ma perchè il lavoro sull'addome ha permesso  una postura tale da permettere di agganciare le braccia al dorso e il dorso alle gambe e tutto il corpo all'addome. Tanto che l'obiettivo di questa posizione è sentire braccia e corpo leggeri. Potrebbe essere mantenuta nella perfetta immobilità tanto quando si tiene il ZZ.
Ora, esattamente come per le altre discipline anche questa postura in un combattimento non collaborativo è difficile da mantenere per i thai che dovranno continuamente richiamarla consumando energia esattamente come tutti gli altri.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Shurei-Kan on October 13, 2012, 09:04:25 am
@Fabry ci siamo capiti bbbbbravi!  :)

@Bingo ...dall' alto della mia ignoranza leggo con interesse e cerco di farne tesoro! :thsit:
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 13, 2012, 09:26:46 am
mi collego ai post di bingo bongo per raccontare un aneddoto: proprio ieri spiegavo a un allievo la questione del peso, e di come occorrerebbe avere due baricentri: quello reale e quello, chiamiamolo, "immaginario". quest'ultimo si sposta di continuo in direzione della tecninca, non trascinato da essa ma anzi contribuendo alla proiezione della tecnica stessa. concetti simili li ho trovati anche in diversi libri in giapponese, l'ultimo dei quali un testo dell'84 scritto da terumoto yamazaki. anche lui dice che esistono un "chuushin" (centro del corpo) e un "jushin" (baricentro), che nel corso dell'azione vanno ben distinti.

sulla base di questo, lavoravamo in azioni di osotogari: prima in modo scolastico, poi in modalità "rissa" (tu attacchi come vuoi, io schivo o controllo e parto di osotogari). l'osotogari è una tecnica che ben si pone per lo studio dello spostamento dei pesi rispettivi. idem su un diverso movimento, tratto da un kata (gekisai dai ichi... il primo del goju!): su afferramento tipo presa dell'orso o abbraccio da pugile, discesa del peso in shikodachi con proiezione dell'avversario: mantenendo il peso al 50% su entrambe le gambe si è in equilibrio, ma per rompere l'equilibrio tale percentuale va spostata, aggiungendo un vettore verso il basso che consente di sconvolgere anche l'equilibrio dell'avversario. è, come si diceva con fanchinna, una fase ulteriore della pratica, nella quale si ha il confronto diretto con qualcuno, in termini in questo caso sia di movimento che di peso, direzione, tecnica.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Dipper on October 13, 2012, 13:24:38 pm
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.
Per la mia esperienza, assolutamente no :)

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.
Cercare l'ikken hissatsu, studiarlo con pazienza, ma avere gli strumenti per essere pronti e in grado di proseguire nel caso non riuscisse.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Shurei-Kan on October 13, 2012, 13:28:47 pm
Però ho capito il post di Ryujin  :sur:  :ohi:



E lo condivido al 100%! :thsit:
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fabio Spencer on October 13, 2012, 13:54:06 pm
mi collego ai post di bingo bongo per raccontare un aneddoto: proprio ieri spiegavo a un allievo la questione del peso, e di come occorrerebbe avere due baricentri: quello reale e quello, chiamiamolo, "immaginario". quest'ultimo si sposta di continuo in direzione della tecninca, non trascinato da essa ma anzi contribuendo alla proiezione della tecnica stessa. concetti simili li ho trovati anche in diversi libri in giapponese, l'ultimo dei quali un testo dell'84 scritto da terumoto yamazaki. anche lui dice che esistono un "chuushin" (centro del corpo) e un "jushin" (baricentro), che nel corso dell'azione vanno ben distinti.

sulla base di questo, lavoravamo in azioni di osotogari: prima in modo scolastico, poi in modalità "rissa" (tu attacchi come vuoi, io schivo o controllo e parto di osotogari). l'osotogari è una tecnica che ben si pone per lo studio dello spostamento dei pesi rispettivi. idem su un diverso movimento, tratto da un kata (gekisai dai ichi... il primo del goju!): su afferramento tipo presa dell'orso o abbraccio da pugile, discesa del peso in shikodachi con proiezione dell'avversario: mantenendo il peso al 50% su entrambe le gambe si è in equilibrio, ma per rompere l'equilibrio tale percentuale va spostata, aggiungendo un vettore verso il basso che consente di sconvolgere anche l'equilibrio dell'avversario. è, come si diceva con fanchinna, una fase ulteriore della pratica, nella quale si ha il confronto diretto con qualcuno, in termini in questo caso sia di movimento che di peso, direzione, tecnica.
"a pancia" questo discorso dei due centri mi ricorda il concetto (e soprattutto come ho interpretato io) il oncetto del "tenere il cuore sulla punta della spada" presente nel kenjutso.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: DJ scanner on October 13, 2012, 17:31:10 pm
visto che sono chiamato in causa, dico la mia: sono d'accordo con il post iniziale di muteki.

per quanto riguarda il KI (adesso farò venire l'orticaria a qualcuno :D), sappiamo che scorre nei canali detti meridiani e che sono collegati agli organi (in verità all'intero organismo), quindi una buona circolazione di KI=buona salute e vitalità come diceva muteki, niente palle di energia, MA..... effetti sorprendenti ci possono essere e non basta praticare AM, il KI coinvolge completamente la vita e l'ambiente dell'uomo, esempi banali possono essere praticare taiji-chikung per la salute e vivere a marghera, lavorare in un ambiente stressante, fumare, drogarsi, bere eccessivamente alcool, mangiare cibo non sano, guardare la tv spazzatura, il KI è sensibile a queste cose e molte altre che ne perturbano la circolazione, quindi buon cibo, buon esercizio, buona aria, buon sesso, buone letture, buone compagnie, buoni pensieri=buon KI=vita meravigliosa, mi rendo conto che è un utopia, bisognerebbe fare delle scelte coraggiose e difficili per seguire tale strada (la società odierna fa di tutto per ostacolare tale percorso).
Certo se seguite tale strada non batterete bolt, non lancerete energia o infilzerete l'avversario con una mano, ma si può ottenere un corpo sano con una mente sana e libera e gli altri se ne accorgeranno che avrete un livello superiore.
detto questo, si capisce che il punto non è cosa può fare il vostro KI per voi, ma cosa potete fare voi per il vostro KI, pensare che basti fare AM è poco, ma è già qualcosa.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: DJ scanner on October 13, 2012, 17:38:40 pm
@muteki, il maestro giap che seguivo diceva che jushin era la forza di gravità, ti risulta?
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 13, 2012, 18:42:26 pm
@muteki, il maestro giap che seguivo diceva che jushin era la forza di gravità, ti risulta?

jushin vuol dire proprio baricentro. forza di gravità è juryoku
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Ebony Girls Lover on October 13, 2012, 19:35:13 pm
A Riga non uccidetemi per quello che sto per scrivere,e cioé secondo me il ki/qi/prana/umore o come lo volete chiamare esiste e me ne sono reso conto in maniera più particolare grazie al reiki.

Per il resto seguo molto interessato.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: Fabio Spencer on October 13, 2012, 20:00:42 pm
A Riga non uccidetemi per quello che sto per scrivere,e cioé secondo me il ki/qi/prana/umore o come lo volete chiamare esiste e me ne sono reso conto in maniera più particolare grazie al reiki.

Per il resto seguo molto interessato.
su questo faccio molta fatica a seguirvi.
Ho la mia interpretazione della cosa ma preferisco evitarvela, pertanto seguo.
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: DJ scanner on October 13, 2012, 20:52:29 pm
@muteki, il maestro giap che seguivo diceva che jushin era la forza di gravità, ti risulta?

jushin vuol dire proprio baricentro. forza di gravità è juryoku
è vero, ho controllato sul mio sanseido ed hai ragione, probabilmente la traduzione allo stage era pessima, grazie e scusa se ti ho scomodato per una sciocchezza. :)
Title: Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
Post by: muteki on October 13, 2012, 21:33:15 pm
Figurati, dovere di interprete ;-)