Spin: Del flow e del vuoto

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Offline Diego

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #15 on: April 23, 2012, 18:48:40 pm »
+1
entrare in uno stato di flow durante una aggressione realistica.. mah! o sei fatto od ubriaco od incoscente di tuo (in generale non e' riferito a nessuno in particolare), forse!  XD
A me è successo :)

A me è capitato alla guida dell'auto, “riprendendola” dopo una perdita di aderenza in curva e doppia sbandata in autostrada e sono tutt'altro che un piccolo McRae al volante.
A parte fenomeno, reazione e solo dopo senso di paura e consapevolezza del rischio, ero rimasto molto colpito dalla mia manovra e relativo effetto. Intervento molto “anomalo” rispetto a tutto quello che conoscevo riguardo alla guida.

Avevo chiesto a diversi conoscenti e amici (soprattutto con milioni di km alla guida sulle spalle) come era stato possibile meccanicamente il  causa-effetto del mio comportamento.  Nessuno sapeva darmi spiegazione ritenendolo impossibile, fin quando chiacchierando al bar con un collega (che aveva avuto un passato da pilota e di giornalista nel mondo delle competizioni motoristiche) mi ha riferito che fisicamente era possibile la risposta dell'auto che avevo avuto ma era parecchio improbabile riuscire a ottenerla per un guidatore “umano”. Mi aveva detto “è roba che di solito può azzardare/inventare un professionista in certe emergenze e non è affatto scontato che ci riesca per la necessità di perfezione richiesta”.

Mi è andata di lusso e di solito preferisco relegare l'episodio a semplice culo, invece di scelta ed esecuzione giuste al momento giusto. 
Il mio esempio è però per dire anche che spesso la teoria ci fa sembrare le cose più astratte, grandi, complicate e inusuali di quel che sono e avvengono in realtà.

L'acutizzarsi dei sensi, dei processi logici e delle reazioni in situazioni al limite è più comune di quel che ci appare. In molti casi manca il riuscire ad associare lo scenario a uno conosciuto che fa andare in blocco sul nascere le nostre potenzialità.
Il cervello sta attivando la sua modalità naturale d'emergenza, andando a “bypassare le emozioni” ma il barlume di normale coscienza che rimane va in conflitto con il resto del cervello e tutto il potenziale finisce in panico, a escort o in freeze.  C'è il conflitto tra la parte che grida “allerta, manca la procedura, evacuare la nave” e  quella che sta elaborando le informazioni per crearne una di procedura.
Ho esposto male ed è probabilmente una semplificazione approssimativa (ricorda un combattimento tra “omini nel cervello”  :D) però  in effetti gli addestramenti sono proprio legati al fatto di non ascoltare l'”omino nel cervello” apprensivo e a far lavorare indisturbato il resto dei neuroni.
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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #16 on: April 23, 2012, 19:02:11 pm »
+1
anche a me e' capitata una cosa simile (sia in macchina che in aereoplano)   :thsit: in certe situazioni in cui si ha la consapevolezza di percepire un pericolo si attiva una spece di "turbo" ma e' completamente involontario  :) si puo' anche dire  a posteriori che si e' fatta la migliore scelta possibile ma e' una cosa che esula dalla razionalita' cosciente oppure che e' un pensiero cosi' veloce che non ci ricordiamo di averlo fatto.
« Last Edit: April 23, 2012, 19:04:32 pm by Crux »
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

"Using derogatory descriptions of other members for not sharing the same opinion and acting obnoxiously condescending and self-important doesn't exactly give you the appearence of having an adult mind. "

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Offline Dipper

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #17 on: April 23, 2012, 19:34:59 pm »
+3
intendi stimolato da cose affini alle danze sacre tipo quelle Thai oppure dalle situazioni di pericolo? se le prime possono essere riprodotte a piacimento (ma non e' detto che ottengano l'effetto voluto sempre e comunque) nel secondo caso dipende molto anche dallo stato psico-fisico del soggetto (ed il suo addestramento ma non e' sempre cosi') e quindi piu' difficilmente riproducibili.
Danze sacre e rituali servono a entrare nel mood ma sono una premessa. Le situazioni di pericolo sono utilissime invece... se sopravvivi nel frattempo. Le simulazioni sono come lo sparring: formative e adatte a testare ma c'è dell'altro. Il punto è proprio lo stato psicofisico. Esso si può allenare, non necessariamente è una costante. Non era sicuro che potessi ottenere il mushin in quel momento, ma se è successo do al 100% il merito a chi mi ha insegnato e a me stesso che da tempo mi preparavo mentalmente ad una situazione spiacevole.

Gli schemi cognitivi d'altra parte sono al pari dei fondamentali il necessario passaggio per la forma prima di trascenderla.
Dunque devono prima essere assimilati ma poi diventare una seconda natura. Se uno mi guarda male e io inizio a pensare a diagrammi di flusso sono sicuro che mi arriva il grattone senza poter fare nulla. Non di meno sono un'ottima base di partenza.
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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #18 on: April 23, 2012, 19:47:21 pm »
+1
mi piace molto la tua risposta Ryu  :sur:
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

"Using derogatory descriptions of other members for not sharing the same opinion and acting obnoxiously condescending and self-important doesn't exactly give you the appearence of having an adult mind. "

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #19 on: April 23, 2012, 19:52:31 pm »
0
state parlando di quella che gli sportivi chiamano "zona"?


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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #20 on: April 23, 2012, 20:07:32 pm »
+1
gia' e' una delle tante interpretazioni  :)
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

"Using derogatory descriptions of other members for not sharing the same opinion and acting obnoxiously condescending and self-important doesn't exactly give you the appearence of having an adult mind. "

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Offline Bingo Bongo

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #21 on: April 23, 2012, 20:31:01 pm »
+1
intendi stimolato da cose affini alle danze sacre tipo quelle Thai oppure dalle situazioni di pericolo? se le prime possono essere riprodotte a piacimento (ma non e' detto che ottengano l'effetto voluto sempre e comunque) nel secondo caso dipende molto anche dallo stato psico-fisico del soggetto (ed il suo addestramento ma non e' sempre cosi') e quindi piu' difficilmente riproducibili.
Danze sacre e rituali servono a entrare nel mood ma sono una premessa. Le situazioni di pericolo sono utilissime invece... se sopravvivi nel frattempo. Le simulazioni sono come lo sparring: formative e adatte a testare ma c'è dell'altro. Il punto è proprio lo stato psicofisico. Esso si può allenare, non necessariamente è una costante. Non era sicuro che potessi ottenere il mushin in quel momento, ma se è successo do al 100% il merito a chi mi ha insegnato e a me stesso che da tempo mi preparavo mentalmente ad una situazione spiacevole.

Gli schemi cognitivi d'altra parte sono al pari dei fondamentali il necessario passaggio per la forma prima di trascenderla.
Dunque devono prima essere assimilati ma poi diventare una seconda natura. Se uno mi guarda male e io inizio a pensare a diagrammi di flusso sono sicuro che mi arriva il grattone senza poter fare nulla. Non di meno sono un'ottima base di partenza.
Come sempre un post "proporzionato" che condivido :)

Sono anche d'accordo che il flow può essere stimolato e penso anche alle tonnellate di letteratura ed esercizi pratici per raggiungere il "vuoto mentale".
Il punto è che il "vuoto mentale" è l'annullamento del processo cognitivo stesso, ma non vuol dire che il processo cognitivo non vada velocizzato attraverso l'allenamento, ma significa che è necessario liberare la mente dallo stesso processo cognitivo in modo che il processo cognitivo possa fluire liberamente con il fluire di un problema. L'acutizzarsi dei sensi che ci permettono di superare un imprevisto in maniera del tutto nuova sono spesso spiegabili attraverso i processi fisiologici (in primis col rilascio di adrenalina), ma qui parliamo di uno stato che perdura nel tempo e nello spazio.
Parliamo, con vuoto mentale, di un atteggiamento costante della mente nel rapporto con l'esterno esteso nello spazio e nel tempo. Non uso il termine "stato mentale alterato" perché non è corretto.
Quante azioni svolgiamo senza che avvenga un processo cognitivo a livello cosciente durante la giornata?
Sicuramente molte e spesso dopo averle fatte non ci ricordiamo di averle svolte (ha ragione pure crux su questo...) tant'è che ripercorriamo, questa volta attraverso un processo cognitivo cosciente, la stessa strada per sincerarci di aver svolto quella determinata mansione. Questi sono casi che la psicologia spiega, ma il "vuoto mentale" ancora non è questo stato. E' prima di questo stato, è prima del flow, è prima dell'eccellenza o della zona.
Ora, cosa rimane se elimino il processo cognitivo cosciente nell'elaborazione delle sensazioni esterne e interne? Cosa sono o cosa divento se smetto di elaborare gli stimoli esterni e interni annullando il processo cognitivo? Ma come faccio ad annullare un processo cognitivo se invece di annullarlo lo sostituisco con un altro processo cognitivo? E' molto semplice: la partenza e l'arrivo sono la stessa cosa. Ecco perché il percorso, cioè quella tonnellata di letteratura ed esercizi, sono solo un tentativo di rendere intellegibile qualcosa che intellegibile non può essere perché nel momento in cui lo diventa è ancora esso stesso un altro processo cognitivo. E' solo attuazione. E' "vuoto mentale" in questo instante. Non dopo 1 anno di allenamento. Può essere attuato solo in questo istante.



 

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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #22 on: April 23, 2012, 20:40:34 pm »
0
la mia posizione e' la seguente: non tutti i pensieri che facciamo sono coscienti la maggior parte degli input che arrivano al cervello vengono filtrati dal talamo che poi invia quelli con maggior significato alle aree corticali superiori dove si articola il pensiero cosciente, nei casi che stiamo discutendo credo che la risposta all'impulso sia gestita in modo per ora da considerarsi "strano" od isolito od una "scorciatoia" od un pensiero non cosciente ha gia' eleborato una risposta senza che ne accorgiamo nell'intervallo di tempo dello stimolo semplice cosciente 200 millisecondi, bho, counque anche siamo andati ben oltre OT la questione rimane interessantissima! :)
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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #23 on: April 24, 2012, 00:07:54 am »
0
Come sempre un post "proporzionato" che condivido :)

Sono anche d'accordo che il flow può essere stimolato e penso anche alle tonnellate di letteratura ed esercizi pratici per raggiungere il "vuoto mentale".
Il punto è che il "vuoto mentale" è l'annullamento del processo cognitivo stesso, ma non vuol dire che il processo cognitivo non vada velocizzato attraverso l'allenamento, ma significa che è necessario liberare la mente dallo stesso processo cognitivo in modo che il processo cognitivo possa fluire liberamente con il fluire di un problema. L'acutizzarsi dei sensi che ci permettono di superare un imprevisto in maniera del tutto nuova sono spesso spiegabili attraverso i processi fisiologici (in primis col rilascio di adrenalina), ma qui parliamo di uno stato che perdura nel tempo e nello spazio.
Parliamo, con vuoto mentale, di un atteggiamento costante della mente nel rapporto con l'esterno esteso nello spazio e nel tempo. Non uso il termine "stato mentale alterato" perché non è corretto.
Dunque secondo te è possibile essere perennemente nel flow? Tu permani in maniera duratura in questo stato?
Per come lo sento io, è uno stato di grazia che si raggiunge (o meglio, si può raggiungere) in determinati momenti di estrema necessità, di grande divertimento o anche in situazioni di placida calma.
Ma la vita di tutti i giorni, con la sua monotonia e le preoccupazioni logoranti e persistenti, con le sue routine tutt'altro che piacevoli non mi aiuta a trovarlo e a rimanerci.

Quante azioni svolgiamo senza che avvenga un processo cognitivo a livello cosciente durante la giornata?
Sicuramente molte e spesso dopo averle fatte non ci ricordiamo di averle svolte (ha ragione pure crux su questo...) tant'è che ripercorriamo, questa volta attraverso un processo cognitivo cosciente, la stessa strada per sincerarci di aver svolto quella determinata mansione. Questi sono casi che la psicologia spiega, ma il "vuoto mentale" ancora non è questo stato. E' prima di questo stato, è prima del flow, è prima dell'eccellenza o della zona.
Meriti pure tu un :+1: per questo concetto.
I processi cognitivi automatici sono un gradino inferiore, o comunque uno stato diverso. Quando si è nel flow, si hanno i sensi allargati e estrema percezione di tutto quello che si sta facendo, di tutto quello che succede attorno.
Ma è come esserne non più protagonisti, ma spettatori, ed è una sensazione quasi estatica.
Della situazione tra quelle vissute che in assoluto ricordo come la più vicina al mushin, non ho mai avuto bisogno di ripercorrere mentalmente le fasi salienti, sono impresse a colori vividi nella mia mente. Diversamente, quando guido distrattamente fino a casa dall'ufficio, assorto nei miei pensieri (male, bisognerebbe anche guidare sempre in codice giallo) li ricordi sono confusi anche subito dopo.

Ora, cosa rimane se elimino il processo cognitivo cosciente nell'elaborazione delle sensazioni esterne e interne? Cosa sono o cosa divento se smetto di elaborare gli stimoli esterni e interni annullando il processo cognitivo? Ma come faccio ad annullare un processo cognitivo se invece di annullarlo lo sostituisco con un altro processo cognitivo? E' molto semplice: la partenza e l'arrivo sono la stessa cosa. Ecco perché il percorso, cioè quella tonnellata di letteratura ed esercizi, sono solo un tentativo di rendere intellegibile qualcosa che intellegibile non può essere perché nel momento in cui lo diventa è ancora esso stesso un altro processo cognitivo. E' solo attuazione. E' "vuoto mentale" in questo instante. Non dopo 1 anno di allenamento. Può essere attuato solo in questo istante.
:thsit:

la mia posizione e' la seguente: non tutti i pensieri che facciamo sono coscienti la maggior parte degli input che arrivano al cervello vengono filtrati dal talamo che poi invia quelli con maggior significato alle aree corticali superiori dove si articola il pensiero cosciente, nei casi che stiamo discutendo credo che la risposta all'impulso sia gestita in modo per ora da considerarsi "strano" od isolito od una "scorciatoia" od un pensiero non cosciente ha gia' eleborato una risposta senza che ne accorgiamo nell'intervallo di tempo dello stimolo semplice cosciente 200 millisecondi, bho, counque anche siamo andati ben oltre OT la questione rimane interessantissima! :)
Da un punto di vista scientifico, trovarsi nella zona so che corrisponde a un'insolita emissione da parte del cervello di onde alfa, normalmente prodotte negli stati di introspezione o meditazione.
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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #24 on: April 24, 2012, 09:51:34 am »
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se fosse piu' facilmente riproducibile in laboratorio si potrebbe fare un elettroencefalogramma, esami ematici e risonanza magnetica con mezzo di contrasto per evidenziare tutti i parametri che si discostano da quelli fisiologici, difficilmente questi dati potrebbero essere acquisiti durante la perfomance agonistica a meno di sviluppare una strumentazione cosi' leggera da essere indossata (risonanza esclusa) :sur:
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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #25 on: April 24, 2012, 10:43:02 am »
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Seguo.
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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #26 on: April 24, 2012, 10:52:09 am »
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Per esperienza personale mi son fatto l'idea che "flow", "mushin" etc. sono "stati della coscienza" in cui si può entrare (non volontariamente, salvo casi super-eccezionali) solo sotto diverse condizioni. Intanto un buon allenamento/addestramento nel fare "quello che si deve fare", poi ovviamente dobbiamo trovarci in una situazione "di pericolo" che possa "attivare" questo stato, e infine è necessario "concedersi" di entrare in questo stato. Quest'ultima "condizione" imho dipende dal carattere di ciascuno, dal momento in cui avviene la necessità di "entrare" in mushin ed è completamente inconscio. Inconscio, ma dipendente cmq dal nostro stato, dal nostro livello di autocoscienza e di autostima.
Ragnaz - alias Luca


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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #27 on: April 24, 2012, 11:12:33 am »
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quello che ho notato negli incidenti e' che dopo lo spavento inziale subentrava una profonda calma  :-\
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Offline The Spartan

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #28 on: April 24, 2012, 13:25:27 pm »
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Crollo della tensione...
In una delle cose più surreali capitatemi in vita mia quando la cosa si è chiusa io sono praticamente crollato a terra in lacrime...quando mi sono rialzato mi sentivo come se avessi corso attraverso il Sahara. :-X
YOU WANT SOME?COME GET SOME!
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"Ho tutto il giorno libero!"


The Guy - P.K. & Chris...rustici compari.

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Offline Crux

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Re:Spin: Del flow e del vuoto
« Reply #29 on: April 24, 2012, 14:29:58 pm »
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puo' essere che tu abbia prodotto una gran quantita' di adrenalina e cortisolo in poco tempo e poi il corpo non e' riuscito a controllarla.
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

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