L'azienda sanitaria in Italia almeno è pagata dai contribuenti, per cui il tuo discorso in parte almeno perde di significato (il che non vuol dire che non ci siano degli interessi economici dietro, di quello sono assolutamente consapevole).
Se si scoprisse che con le erbe si possono curare definitivamente tutti i mali e senza alcuna controindicazione (utopia) penso che le case farmaceutiche acquisterebbero quelle piante e le commercializzerebbero traendone comunque guadagno.
So benissimo che i soldi spesi in ricerca sanitaria sono molto pochi (dato che ci lavoro), soprattutto qui in Italia.
Non conosco i protocolli inglesi, a me e ai miei famigliari solo raramente sono stati prescritti farmaci senza prima aver fatto una diagnosi approfondita, sarò stata fortunata.
Le ragione per dare prima farmaci rispetto a fare esami possono essere diverse, non sono un medico ma a senso mi vengono in mente:
- alcuni esami sono invasivi
- si vede se il sintomo rientra con una cura farmacologica
- tempi di attesa (se non c'è urgenza tanto che aspetti i tempi per fare l'esame magari ti viene dato qualcosa per curare il sintomo)
Il medico non è tenuto a insegnarti la medicina ma a curarti, i fondamentali per capire il tuo corpo rientrano nel campo dell'educazione.
Un protocollo standardizza le cure ed evita che alcuni medici improvvisino cure fantasiose, non sono il male in se anzi penso siano un valido strumento se il tutto non diventa troppo rigido.