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Offline Aiko-chan

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #30 on: April 20, 2010, 19:30:59 pm »
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Un vero guerriero combatte e si prepara a farlo per amore di ciò che difende, e non per l'odio verso il nemico.

Da questo deriva tutto il resto.

Purtroppo il problema "morale" è anche nella natura dell'oggetto dell'amore di questo guerriero...vallo a spiegare ai fanatici della guerra santa o ai fautori dell'espansione ideologico-politica di tipo interventista...


 

quoto
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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #31 on: April 21, 2010, 05:57:58 am »
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Quindi...fammi capire bene a livello logico, perchè ti stimo moltissimo ma sto cominciando a fare confusione:

da 2 anni stai cercando l'istinto innato... per liberarti dagli istinti, e lo fai per esempio meditando (non istintivo) ed astenendoti dall'appagare gli istinti?

Cosa intendi per Se interiore? L'Atman, Vero?
Wow :ohi:
Il lavoro a dire il vero e' cominciato nel 2003, ma la strada giusta l'ho trovata poco piu di 2 anni fa con l'analisi bioenergetica (piu corenergetica a dire il vero) e yoga (dove ci butto dentro ashtanga, kundalini, meditazione, e meditazioni dinamiche di Osho).

Diciamo che i nomi italiani delle persone che portano avanti il grosso del lavoro sono Nitamo Montecucco, Avikal e Roberto Sassone.

Io sono stato iniziato da una maestra ex allieva di Avikal e Nitamo, e collabora anche con Sassone.

Questo il background, anche se ora sto andando avanti con altre persone qua in UK, frequentando il circolo "Alternative", dove facciamo workshop con nomi del calibro di Lipton e Amit Goswami e c'é di mezzo anche parte dello staf TM (transcendental meditation).

Quello che sto cercando, é quello che stiamo cercando tutti Aivia, una risposta al perché della vita. Liberarmi dai condizionamenti ricevuti nella mia prima educazione (da quando ero nella pancia di mia madre a 7/9 anni di vita).
Liberarmi dalla gabbia che é il mio corpo (grazie allo yoga). Far cessare i metaprogrammi che sono stati installati nella mia parte piu intima, che ogni qualvolta sono sotto stress partono sena controllo. Liberarmi dei miai blocchi emozionali facendo uscire emozioni come rabbia, tristezza e soprattutto paura.
Sentire chi c'e' veramente dentro di me chi abita la casa che é il mio corpo e sentire quello che mi comunica, smettendo di agire influenzato dall'esterno.
Diciamo che seguo le teorie Reichiane e Osho, a livello filosofico e psicologico.

Vecchio mio il campo d'azione é vasto e non c'é nulla da guadagnarci a livello economico, anzi c'é da spenderci, ma in quanto a consapevolezza ne vale ogni singolo secondo e centesimo speso!

Ti voglio bene.

Il mio punto di vista su quello che hai scritto è questo:

- ti stai condizionando a considerare il corpo una gabbia, usando questa metafora del liberartene potresti in realtà limitarti più di uno che non ha mai approfondito nulla e si limita ad andare a lavorare e guardare la tv.

- ti stai arrovellando su domande che non hanno risposta in vita, e perdendo le domande giuste.

passare da da dove veniamo e dove andremo a cosa voglio e come posso ottenerlo sembra un passo indietro ma in realtà dimostra un pragmatismo che può essere illuminato. Perché "cosa voglio" non è scontato.

- la libertà dai condizionamenti è impossibile, un'antinomia.
perché il non voler nessun condizionamento è un condizionamento in se stesso.
Inoltre molti condizionamenti sono innati, e non possiamo sceglierli.
Altri sono operanti, e allora libertà significa essere liberi di sceglierci i condizionamenti funzionali ai nostri desideri senza esserne schiavi.

Per esempio, i cani di pavlov salivavano davanti alla carne, e questo non lo puoi installare o disinstallare.

Puoi installare il condizionamento aggiunto delle campanelle, ma non le risposte naturali.

- Siamo nel mondo. Possiamo essere non DEL mondo, ma il corpo e l'ego non vivono in una realtà quantistica subatomica e devono rispondere alle leggi di questo mondo, sia naturali che sociali.
All'interno delle sociali troviamo per esempio il fatto che probabilmente giri vestito per le strada, e questo è un condizionamento.

Non tutti i condizionamenti ci remano contro, libertà non è l'illusoria ed impossibile rimozione di ogni condizionamento. (sarebbe la morte)

Libertà è comprendere i condizionamenti e scegliere sempre quelli che ci servono per vivere in società e raggiungere i nostri scopi.

Se poi decidi di non vivere in società ma di vivere come un eremita in montagna, ti serviranno condizionamenti adatti alla sopravvivenza in solitudine.

Non c'è nulla di male in questo, è desiderabile comprendere i condizionamenti che famiglia, scuola, religione, ci hanno inculcato, ma allo scopo di scegliere quelli che vogliamo, non allo scopo impossibile ed illusorio di diventare una tabula rasa.

Non è possibile.

E se anche per qualche magia fosse possibile, non sarebbe desiderabile, e sarebbe in se stesso un condizionamento ed un limite.

Anche la frase di bruce lee "using no way as way" sembra una frase di libertà ma è in realtà una frase che identifica il limite di non poter avere nessuna via come via.

- pensi di trovare la risposta al perché della vita meditando ore al giorno?

Questo presume che ci sia un perché della vita, se no non staresti tanto ad arrovellarti.

Oppure lo cerchi senza sapere se c'è?

E se c'è e non è quello che credi, lo potresti vedere?

E soprattutto, vista l'inutilità di scoprirlo, perché non concentrarsi sul COME della vita, piuttosto che su domande senza possibile risposta con mente umana?

A volte ti rendi conto che per liberarti da condizionamenti di gente che ti ha fatto credere a Gesù, alla famiglia monogamica ecc. hai finito per chiedere aiuto a gente che ti ha installato condizionamenti riguardo l'esistenza di poteri paranormali estremi, la convinzione che nella cultura indiana esistano le risposte ad ogni domanda della vita, ecc?

Hai notato che hai una personalità molto ben definita sul forum, con gusti e convinzioni molto tangibili, che sono condizionamenti?

Per condizionamenti non intendo solo cose negative.

Anche il fatto di chiedere perfavore invece di prendere con la forza, è un condizionamento.

   
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rockyjoe

Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #32 on: April 21, 2010, 08:56:43 am »
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Quoto Aivia,ma solo in parte...

alcuni concetti mi sembrano estremizzati

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #33 on: April 21, 2010, 09:01:44 am »
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Quoto Aivia,ma solo in parte...

alcuni concetti mi sembrano estremizzati

Sono stato molto sintetico, per cui forse non chiarissimo.

A quali concetti ti riferisci?

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #34 on: April 21, 2010, 10:22:26 am »
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Sono stato molto sintetico, per cui forse non chiarissimo.

Molto sintetico!! :o
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile


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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #35 on: April 21, 2010, 10:46:44 am »
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Sono stato molto sintetico, per cui forse non chiarissimo.

Molto sintetico!! :o

Come post era lungo, ma come concetti li si poteva svolgere in 8 ore di parlato, in quel senso.
 XD
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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #36 on: April 21, 2010, 15:24:08 pm »
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L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.


Ecco il punto.
Il resto sono chiacchiere.

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Offline Aiko-chan

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #37 on: April 21, 2010, 15:28:32 pm »
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L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.


Ecco il punto.
Il resto sono chiacchiere.


anche le chiacchiere servono  :) sennò che stiamo a fare qua a confrontarci?
Si parla, si legge, si mette in pratica, ognuno secondo quello che ritiene opportuno provare ( le chiacchiere restano sterili sono quando lasciano il tempo che trovano, senza portare alcun arricchimento )
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Offline Aiko-chan

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #38 on: April 21, 2010, 15:38:27 pm »
0

L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.


Ecco il punto.
Il resto sono chiacchiere.


anche le chiacchiere servono  :) sennò che stiamo a fare qua a confrontarci?
Si parla, si legge, si mette in pratica, ognuno secondo quello che ritiene opportuno provare ( le chiacchiere restano sterili sono quando lasciano il tempo che trovano, senza portare alcun arricchimento )
Sono daccordo ma

che senso ha leggere montagne di libri, imparare nozioni di QiGong Yoga Meditazione Psicoterapia Bioenergetica Autoipnosi se poi non pratichi nulla?

Tutto questo rimane puro e semplice sapere, starile, non serve altro che a rienpirti la testa di informazioni e non ti svuota dalle emozioni che ti condizionano.

Tutta teoria chiacchere e discussioni su cose che non vengono mai applicate.

Puoi leggre anche solo 1 libro, imparare una tecnica e praticare quotidianamente solo ed esclusivamente quella tecnica per decenni.

Vale molto di piu che chiacchere e montagne di libri.

eppure ti dirò che spesso cose lette tempo prima mi ritornano utili in campo pratico a tempo debito. Nulla di ciò che si legge è inutile :)
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Offline Aiko-chan

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #39 on: April 21, 2010, 15:47:55 pm »
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e chi ha detto che é inutile leggere  ???

Ho detto che ritengo inutile riempirsi di sapere e non applicare con costanza :hakama:

e se uno non conosce nessuno che risponda al nome di Costanza come si regola?   ???
 :D :D :D :D :D :D ( non ho resistito a fare la battutina )  :D :D :D
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rockyjoe

Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #40 on: April 21, 2010, 16:12:52 pm »
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- passare da da dove veniamo e dove andremo a cosa voglio e come posso ottenerlo sembra un passo indietro ma in realtà dimostra un pragmatismo che può essere illuminato. Perché "cosa voglio" non è scontato.

- la libertà dai condizionamenti è impossibile, un'antinomia.
perché il non voler nessun condizionamento è un condizionamento in se stesso.
Inoltre molti condizionamenti sono innati, e non possiamo sceglierli.
Altri sono operanti, e allora libertà significa essere liberi di sceglierci i condizionamenti funzionali ai nostri desideri senza esserne schiavi.

Per esempio, i cani di pavlov salivavano davanti alla carne, e questo non lo puoi installare o disinstallare.

Puoi installare il condizionamento aggiunto delle campanelle, ma non le risposte naturali.

- Non c'è nulla di male in questo, è desiderabile comprendere i condizionamenti che famiglia, scuola, religione, ci hanno inculcato, ma allo scopo di scegliere quelli che vogliamo, non allo scopo impossibile ed illusorio di diventare una tabula rasa.

Non è possibile.

E se anche per qualche magia fosse possibile, non sarebbe desiderabile, e sarebbe in se stesso un condizionamento ed un limite.

Anche la frase di bruce lee "using no way as way" sembra una frase di libertà ma è in realtà una frase che identifica il limite di non poter avere nessuna via come via.

- pensi di trovare la risposta al perché della vita meditando ore al giorno?

Questo presume che ci sia un perché della vita, se no non staresti tanto ad arrovellarti.

Oppure lo cerchi senza sapere se c'è?

E se c'è e non è quello che credi, lo potresti vedere?

E soprattutto, vista l'inutilità di scoprirlo, perché non concentrarsi sul COME della vita, piuttosto che su domande senza possibile risposta con mente umana?

A volte ti rendi conto che per liberarti da condizionamenti di gente che ti ha fatto credere a Gesù, alla famiglia monogamica ecc. hai finito per chiedere aiuto a gente che ti ha installato condizionamenti riguardo l'esistenza di poteri paranormali estremi, la convinzione che nella cultura indiana esistano le risposte ad ogni domanda della vita, ecc?

Hai notato che hai una personalità molto ben definita sul forum, con gusti e convinzioni molto tangibili, che sono condizionamenti?

Per condizionamenti non intendo solo cose negative.

Anche il fatto di chiedere perfavore invece di prendere con la forza, è un condizionamento.
ho lasciato i passi che sono per me quanto meno dubbi:
- tutti dentro di noi sappiamo cosa vogliamo,il punto è esserne consapevoli.questa consapevolezza si può raggiungere in più modi,perchè ognuno ha un proprio sistema per farlo..
- non volere nessun condizionamento non è necessariamente,o forse per nulla,un condizionamento.a meno che anche volere,in sè stesso,non sia frutto di un condizionamento.
ad ogni modo non tutti quelli che tu sottointendi essere condizionamenti,lo sono secondo me.dovresti fare degli esempi.come hai detto tu,persino essere uomo è un condizionamento,perchè la natura umana ci impone dei vincoli,dandoci anche una definizione,un limite di esistenza.
se nasciamo uomini non possiamo vivere come vegetali,nè fisicamente nè moralmente nè spiritualmente.idem se nasciamo come Deva o come esseri abbietti dell inferno.avremo cmq una condizione di esistenza ben precisa.ma questo non lo vedrei come un vincolo,ma come un opportunità.chi non nasce uomo(magari nasce pianta),non può compiere i miei stessi gesti,e pensare come solo un uomo sa pensare.ci sono varii piani di esistenza,nell esistenza,o meglio,nel creato(?).
come dici tu,ad ogni modo,l uomo può scegliersi i propri condizionamenti(opportunità?):come diceva un occidentale"libertà,è partecipazione",e aggiungerei per seguire il tema,"secondo le opportunità di specie umana e del singolo individuo"
- la tabula rasa è soltanto il sostrato su cui si riversano quelli che tu chiami condizionamenti(e non tutti per me sono tali,forse nessuno).si tratta del vero volto prima della nascita,il nucleo intorno al quale si raccoglie quello che tu riconosci come tuo io(mentre magari gli altri vedono una proiezione diversa del tuo io).fare tabula rasa significa riconoscere sè stessi come una cipolla,in cui al centro c è la vita;un pò oltre ciò che ci definisce,vincola e condiziona,ma ci fornisce anche opportunità in quanto uomini;poi i condizionamenti in parte autoimposti (anche dai desideri individuali e dalla morale personale,dal senso del dovere,ecc)e in parte sociali.
consapevolezza significa essere consci della consistenza di ognuno di questi strati e della materia di cui sono composti.e solo dopo aver fatto tabula rasa si può scegliere cosa essere e come condizionarsi/quali opportuinità considerare.
- ci sono tante cose che i nostri lontanissimi antenati non vedevano,e se non avessero desiderato vederlo,non sarebbero mai arrivato a vederlo...
anche il fatto di scegliere un paradigma indiano rispetto a un paradigma cattolico per comprendere meglio quello che cerchiamo,non è necessariamente frutto della moda e dei condizionamenti televisivi.una persona sceglie in base al proprio sentire(che può essere più o meno grezzo)e intanto cerca.e non è che chi non cerca,necessariamente trova.
Prendere con il per favore non è necessariamente neppure quello un condizionamento.ognuno fa le cose che ritiene essere giuste.e una persona puòconoscere anche il valore del per favore,e non volerlo cmq usare..

ma le mie,sono opinioni personali

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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #41 on: April 21, 2010, 17:37:43 pm »
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Inutile dire che sono in disaccordo con quasi tutte le tue affermazioni.
Le tue teorie derivano da syudi che hai fatto e le mie da studi che ho fatto io.
Quando trovi un libro, o un maestro scienziato che promuove una teoria subito dopo ti rendi conto che ce ne sono altri 10 a demolirla e a cercare di dimostrare che non funziona (evviva la scienza).

Il fatto é che potrei anche crederti, ho letto pure io dei testi che promuovono l'esatto contrario di quello che faccio, ma ce ne sono altrettanti che concordano.

L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.
Pratica di yoga meditazione, pensiero positivo, tecniche di pulizia emozionale, ecc...

Altro motivo per cui ho fiducia in queste tecniche é perché ho conosciuto chi le applica quotidianamente da decenni:
sono tutte persone incredibili, con una consapevolezza pazzesca.

Non mi serve fare dei test scientifici su di loro per capire se hanno poteri peranormali, oppure sono fake, mi basta guardarli. Lo capisco da come parlano, da come respirano, da come camminano e molto altro.

Il fatto é che tu stai cercando di demolire queste tecnologie, forse dovuto a pessime esperienze (visto che mi hai detto che tua madre era invasata di new age, sette e guru indiani e ti ha inbevuto di ste robe fin quando eri piccolo).
Il fatto é che questa é la tua realtá non la mia, LA TUA!

Tecniche di pulizia emozionale...EFT immagino?

Ha il grosso problema che bisogna continuare a farlo a vita, perchè è come se togliesse le foglie di un albero una ad una, ma poi queste riscrescono, e non va a fondo fino alla radice unica.

Pensiero Positivo... dimmi che non intendi il pensiero positivo all'americana, che potremmo definire ingenuità appresa.

Il pensiero positivo realistico è ben altra cosa e comporta ben altre possibilità.

Ti ho detto quelle cose su mia madre non per dirti che le odio, ma solo per farti capire che se a volte mi permetto di dissentire non lo faccio per superficialità, ignoranza, scetticismo o perchè non le ho mai sentite e quindi mi spaventano.

Lo faccio perchè ci sono cresciuto in mezzo ed ho visto i frutti di quell'albero.

Certo che è la mia realtà e tu hai tutto il diritto di crearti la tua, che rispetto.

Volevo solo farti assaggiare anche la mia, perchè se no ti saresti posto il limite, il condizionamento, di volerla vedere solo a modo tuo.

Questo condizionamento lo usi anche quando, come dici, leggi tante fonti contrarie a ciò che pratichi, ma poi ti focalizzi solo su ciò che ti da ragione.

Quello che volevo dirti, non è di abbandonare le tue credenze, ma di capire che esse sono uno strumento nelle tue mani che puoi usare per i tuoi scopi, scegliendole e capendole per quello che sono: credenze soggettive che puoi scegliere ed applicare alla vita.
Non dovrebbero ingabbiarti in una visione della realtà, sei tu che comandi a cosa credere, non c'è una realtà oggettiva che ti comanda di crederle.

Anche credere a Padre Pio che fa i miracoli fa bene a tanta gente, c'è gente che sta bene anche solo andando a Lourdes, perchè ci crede.

Perchè è la tua mente l'arma. E' lei che se le dai delle credenze fa tutto.

Comunque, giustamente, non voglio importi alcun punto di vista, questa è la mia realtà, anche se la cambio di continuo a mio piacimento perchè ne sono libero.






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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #42 on: April 21, 2010, 17:57:20 pm »
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- passare da da dove veniamo e dove andremo a cosa voglio e come posso ottenerlo sembra un passo indietro ma in realtà dimostra un pragmatismo che può essere illuminato. Perché "cosa voglio" non è scontato.

- la libertà dai condizionamenti è impossibile, un'antinomia.
perché il non voler nessun condizionamento è un condizionamento in se stesso.
Inoltre molti condizionamenti sono innati, e non possiamo sceglierli.
Altri sono operanti, e allora libertà significa essere liberi di sceglierci i condizionamenti funzionali ai nostri desideri senza esserne schiavi.

Per esempio, i cani di pavlov salivavano davanti alla carne, e questo non lo puoi installare o disinstallare.

Puoi installare il condizionamento aggiunto delle campanelle, ma non le risposte naturali.

- Non c'è nulla di male in questo, è desiderabile comprendere i condizionamenti che famiglia, scuola, religione, ci hanno inculcato, ma allo scopo di scegliere quelli che vogliamo, non allo scopo impossibile ed illusorio di diventare una tabula rasa.

Non è possibile.

E se anche per qualche magia fosse possibile, non sarebbe desiderabile, e sarebbe in se stesso un condizionamento ed un limite.

Anche la frase di bruce lee "using no way as way" sembra una frase di libertà ma è in realtà una frase che identifica il limite di non poter avere nessuna via come via.

- pensi di trovare la risposta al perché della vita meditando ore al giorno?

Questo presume che ci sia un perché della vita, se no non staresti tanto ad arrovellarti.

Oppure lo cerchi senza sapere se c'è?

E se c'è e non è quello che credi, lo potresti vedere?

E soprattutto, vista l'inutilità di scoprirlo, perché non concentrarsi sul COME della vita, piuttosto che su domande senza possibile risposta con mente umana?

A volte ti rendi conto che per liberarti da condizionamenti di gente che ti ha fatto credere a Gesù, alla famiglia monogamica ecc. hai finito per chiedere aiuto a gente che ti ha installato condizionamenti riguardo l'esistenza di poteri paranormali estremi, la convinzione che nella cultura indiana esistano le risposte ad ogni domanda della vita, ecc?

Hai notato che hai una personalità molto ben definita sul forum, con gusti e convinzioni molto tangibili, che sono condizionamenti?

Per condizionamenti non intendo solo cose negative.

Anche il fatto di chiedere perfavore invece di prendere con la forza, è un condizionamento.
ho lasciato i passi che sono per me quanto meno dubbi:
- tutti dentro di noi sappiamo cosa vogliamo,il punto è esserne consapevoli.questa consapevolezza si può raggiungere in più modi,perchè ognuno ha un proprio sistema per farlo..
- non volere nessun condizionamento non è necessariamente,o forse per nulla,un condizionamento.a meno che anche volere,in sè stesso,non sia frutto di un condizionamento.
ad ogni modo non tutti quelli che tu sottointendi essere condizionamenti,lo sono secondo me.dovresti fare degli esempi.come hai detto tu,persino essere uomo è un condizionamento,perchè la natura umana ci impone dei vincoli,dandoci anche una definizione,un limite di esistenza.
se nasciamo uomini non possiamo vivere come vegetali,nè fisicamente nè moralmente nè spiritualmente.idem se nasciamo come Deva o come esseri abbietti dell inferno.avremo cmq una condizione di esistenza ben precisa.ma questo non lo vedrei come un vincolo,ma come un opportunità.chi non nasce uomo(magari nasce pianta)non può compiere i miei stessi gesti,e pensare come solo un uomo sa pensare.ci sono varii piani di esistenza,nell esistenza,o meglio,nel creato(?).
come dici tu,ad ogni modo,l uomo può scegliersi i propri condizionamenti(opportunità?):come diceva un occidentale"libertà,è partecipazione",e aggiungerei per seguire il tema,"secondo le opportunità di specie umana e del singolo individuo"
- la tabula rasa è soltanto il sostrato su cui si riversano quelli che tu chiami condizionamenti(e non tutti per me sono tali,forse nessuno).si tratta del vero volto prima della nascita,il nucleo intorno al quale si raccoglie quello che tu riconosci come tuo io(mentre magari gli altri vedono una proiezione diversa del tuo io).fare tabula rasa significa riconoscere sè stessi come una cipolla,in cui al centro c è la vita;un pò oltre ciò che ci definisce,vincola e condiziona,ma ci fornisce anche opportunità in quanto uomini;poi i condizionamenti in parte autoimposti (anche dai desideri individuali e dalla morale personale,dal senso del dovere,ecc)e in parte sociali.
consapevolezza significa essere consci della consistenza di ognuno di questi strati e della materia di cui sono composti.e solo dopo aver fatto tabula rasa si può scegliere cosa essere e come condizionarsi/quali opportuinità considerare.
- ci sono tante cose che i nostri lontanissimi antenati non vedevano,e se non avessero desiderato vederlo,non sarebbero mai arrivato a vederlo...
anche il fatto di scegliere un paradigma indiano rispetto a un paradigma cattolico per comprendere meglio quello che cerchiamo,non è necessariamente frutto della moda e dei condizionamenti televisivi.una persona sceglie in base al proprio sentire(che può essere più o meno grezzo)e intanto cerca.e non è che chi non cerca,necessariamente trova.
Prendere con il per favore non è necessariamente neppure quello un condizionamento.ognuno fa le cose che ritiene essere giuste.e una persona puòconoscere anche il valore del per favore,e non volerlo cmq usare..

ma le mie,sono opinioni personali

Quote
ma questo non lo vedrei come un vincolo,ma come un opportunità.chi non nasce uomo(magari nasce pianta)

Esatto, infatti non vedo perchè considerare il corpo una gabbia, un vincolo.

Quote
se nasciamo uomini non possiamo vivere come vegetali,nè fisicamente nè moralmente nè spiritualmente

Esatto, anche se in india c'è questo mito antinaturale di stare fermi per tanti mesi in meditazione fino a deiventare quasi dei vegetali.

Condizionamento:

immagina dei bambini cui insegni a giocare a rubabandiera.

se non gli dai nessuna difficoltà, nessuna regola, sembra che non vuoi condizionarli nella loro libera espressione, ma in realtà dopo un minuto si stancheranno del gioco e non si saranno divertiti.

Per giocare, c'è bisogno di condizionamenti, come il fatto che bisogna correre solo quando si sente il proprio numero e cercare di prendere la bandiera prima dell'altro e senza che l'altro ci tocchi.

I condizionamenti, fanno parte della nostra vita, ma la libertà significa scegliersi quelli giusti, quelli che vogliamo per il nostro gioco, per i nostri scopi.

Scegliere di non aver "nessun condizionamento", oltre ad essere un ossimoro perchè è esso stesso un condizionamento, una impossibilità di concedersene, una mancanza di libertà, è poi tra l'altro anche impossibile.

Inoltre, si pensa di arrivare a nessun condizionamento seguendo delle posizioni, delle meditazioni, dei modi di respirare molto rigidi e condizionati, non anturali o spontanei, che è un po' come liberarsi dal doversi alzare dal letto, incatenandosi al letto.

Se oggi ho voglia di rubabandiera, domani di nascondino, e poi dopo di corre dietro alle galline, starò applicando diversi condizionamenti in libertà, e se non lo facessi non avrebbe senso fare nulla, e non avrebbe alcun senso crescere ed imparare a stare al mondo, condizionandoci alle sue leggi naturali e sociali.

Ora, sono il primo a dire che chiesa, famiglia, società, scuola, ci bombardano di condizionamenti sbagliati.

Come se ci facessero giocare a guardie e ladri mentre vogliamo giocare a rubabandiera.

Certo che bisogna urgentemente liberarsi dai condizionamenti che queste realtà ci passano ogni giorno, non da tutti, perchè per esempio stare vestiti in autobus o saper stare in fila sono cose che ci hanno insegnato e che mi vanno bene.

Ma il problema è che non dobbiamo pensare di liberarci di questi condizionamenti casa-chiesa-scuola-sistema come se cancellassimo i file di un computer, rimanendo vuoti di condizionamenti, dobbiamo invece sceglierci i condizionamenti che vogliamo e che ci sono funzionali ai nostri scopi, che non ci remano contro. Dobbiamo sceglierli nelle altre culture, viaggiando,conoscendo, studiando, e dentro noi stessi, conoscendoci, studiandoci, ecc.

Se decido di fare il medico, sarà meglio che mi condizioni all'idea che devo studiare anche quando vorrei andare a giocare a pallone...


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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #43 on: April 21, 2010, 19:06:17 pm »
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E comunque non medito ore al giorno, ma la mia vitá é fatta di abitudini come tutti e cerco di avere abitudini "che funzionano".
Quando dico che lo yoga lo fai tutti i secoindi della tua vita intendo questo.

Diciamo la stessa cosa... abitudini che funzionano...scegliersi i propri condizionamenti... è lo stesso concetto. 
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Re: CONDOTTA MORALE E BENEFICI SULLA PRATICA
« Reply #44 on: April 21, 2010, 19:16:39 pm »
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Uno dovrebbe prendere coscienza di entrambe le campane, e lo faccio anche senza il tuo aiuto,

Sì, sì, sono un umile messaggero e sono molto meno importante del messaggio.

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Poi sul discorso di credere o meno a padre pio permettimi di dissentire.
Con lo yoga non é la stessa cosa.
Io non credo allo yoga perché mi fa stare bene, spero che sia chiaro questo, lo yoga non é una cosa passiva dove uno sta li e crede a quello che gli viene detto, ma é molto ATTIVO.
Si lavora duro e non é mai una disciplina passiva.

Poi ripeto ci credo perché ho visto i risultati su di me, e questo mi basta e avanza.

beh, devi crederci anche più di chi crede a padre pio, se passi all'azione e questo certamente farebbe funzionare qualsiasi rituale di campagna con pezzetti di spago bagnati e formule biascicate in dialetto.

Certo che hai visto i risultati, dicevo solo che i risultati li vede anche chi crede a padre pio e lo prega con convinzione.

Non lo dico per sminuire quello che fai, dico solo che secondo me il fulcro, il centro di potere sei tu.

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Sul discorso di considerare il corpo una gabbia, vorrei aprire una parentesi.
Il corpo se considerato uno strumento diventa molto utile.
Anche la mente se considerata uno strumento diventa molto utile.

QUANDO PERÓ É LO STRUMENTO CHE COMANDA NOI, ESSO DIVENTA UNA UNA GABBIA (SIA CHE SIA LA MENTE, SIA CHE SIA IL CORPO)

Sì, ma a pensare così, anche se sembra logico e sensato, ci si crea una metafora che in realtà è una gabbia, un limite.

potresti anche provare a pensare che quando sei sospinto dalle pulsioni, il corpo è un parco giochi.

Sono solo visioni mentali, non è che davvero il corpo sia una gabbia o un parco giochi, ma alcune visioni ti aiutano, altre ti limitano.

Ma non importa, se queste cose te le hanno dette persone importanti che hanno scritto dei libri di successo, allora quello che dice aivia non può essere vero, o utile.

Inoltre, se queste cose vengono ripetute da migliaia di anni, allora devono essere vere.

(che è poi il motivo per cui mio padre dice che la Bibbia è vera)

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