Garum armoricum

Qualche mese fa mi sono ritrovato tra le mani per breve tempo un libro (in inglese) che aveva come argomento il garum armoricum, descrivendone le origini e le proprietà.
A suo tempo non ho potuto verificare la attendibilità del testo, ne delle fonti; ma, in breve, diceva che quel prodotto non sarebbe altro che la pozione "magica" di Asterix e Obelix, preparata da Panoramix: un preparato a base di pesce con elevate proprietà adattogene, originario della cultura celtica e poi importato e adattato dai Romani tanto che, diceva il libro, oltre che ad essere impiegato nell'uso comune come salsa per condire gli alimenti[1], veniva utilizzato dai legionari come "integratore energetico", soprattutto durante le lunghe marce di trasferimento.

Attualmente il derivato gastronomico che più potrebbe ricordare il garum originario è la colatura di alici, mentre si trovano pubblicizzate a iosa capsule di "estratto di garum", vendute come rimedio, soprattutto, a stress e ansia.
Personalmente sono attratto più dalla prima che dalle seconde. Ma, per pura curiosità, mi (e vi) chiedevo, se le proprietà di simile alimento/integratore/preparato[2] siano effettivamente quelle che gli vengono attribuite sia dal libro di cui sopra sia dai vari siti di "erboristeria" e affini.
E, a margine, quanto di vero ci sia nella affermazione che venisse regolarmente usato dai legionari Romani[3] non per fini puramente alimentari.

1.	E qui ci siamo...
2.	Non so esattamente come definirlo...
3.	Di che periodo?

Seguo, in qunto figlio di un romano, che tutto quello che hanno fatto i Romani è il meglio der meglio. E che sono almeno 15 anni che, dopo aver letto un libro sulla cucina romana, cerca di mettere la pasta d'acciuga ovunque.

E quando sia io che mia sorella gli diciamo di non metterla perchè non ci piace risponde: "Ma come?! il Garum!"

Tra l'altro da quello che risulta a me(il libro di cui sopra), era, sostanzialmente, interiora di pesce lasciate a macerare 3 giorni al sole e poi insaporite con spezie.

mai sentito di questo particolare garum, penso che a parte il gusto orrendo per i nostri palati moderni il beneficio stia nell'assunzione di iodio in particolari territori dove queste elemento e' scarso e a lungo andare puo' creare problemi (tipo il gozzo endemico delle popolazioni montane), comunque quella del commercio del garum era una attivita' super redditizia ai tempi, tutto il mondo romano sembra non potesse farne a meno! le interiora in genere e quelle di pesce in particolare sono difficilissime da conservare anche oggi, mi interessa sapere quale procedimento usavano per rendere commestibile per molto tempo un prodotto del genere (anche col sale la carica batterica sarebbe elevatissima, i cinesi per esempio selezionavano un tipo di microambiente particolare con sale e riso fermentato per conservare il pesce gia' pulito pero', l'antenato del sushi ed e' schifoso nulla ache vedere col sushi moderno).

in definitiva mi sembra una bufala ma seguo con interesse 

Seguo, in qunto figlio di un romano, che tutto quello che hanno fatto i Romani è il meglio der meglio. E che sono almeno 15 anni che, dopo aver letto un libro sulla cucina romana, cerca di mettere la pasta d'acciuga ovunque.

E quando sia io che mia sorella gli diciamo di non metterla perchè non ci piace risponde: "Ma come?! il Garum!"

Tra l'altro da quello che risulta a me(il libro di cui sopra), era, sostanzialmente, interiora di pesce lasciate a macerare 3 giorni al sole e poi insaporite con spezie.

Si il vero garum, di cui tra l'altro nessuno conosce la ricetta vera,era una"zuppa" di pesce, ovviamente, non parlo di filetti ;-), lasciata al sole e condita con spezie.

Insomma, una schifezza!:-)

Il garum (anche se sarebbe meglio scrivere i garum), da quello che so, dovrebbe avere un tempo di preparazione molto lungo, in termini di mesi e non di giorni. La preparazione consisteva nel disporre strati sovrapposti di erbe, pesci (o parti di pesci) e sale in orci di terracotta, con un peso a pressare il tutto. Il liquido che si forma per la autolisi dei tessuti, aromatizzato con le essenze e con il sale, poteva essere utilizzato direttamente, oppure fatto a sua volta "ripassare" una o più volte su pesce in macerazione, questa volta in botticelle di legno, generalmente esposte al sole per facilitare la concentrazione del preparato.
Poteva variare per la miscela di erbe utilizzate, per la o le specie di pesci, per le parti di pesce. Alcune ricette prevedevano l'utilizzo di pesci interi, altre solamente di interiora e testa, altre ancora solamente di interiora; il primo liquido, poi, come dicevo, poteva essere utilizzato per altri passaggi su pesci interi, che potevano essere simili, ma molto più spesso diversi da quelli utilizzati per la prima produzione.
Insomma, le possibilità di combinazione erano piuttosto numerose e i risultati (immagino) avessero caratteristiche organolettiche, oltre che di sapore e di odore, molto diverse.
Il garum "armoricum" dovrebbe essere la ricetta tipica dell'Armorica (l'attuale Bretagna, approssimativamente), che, stando a quanto diceva quel libro, dovrebbe avere caratteristiche peculiari ed uniche[1], che ne facevano qualcosa di più di un "semplice" condimento gastronomico, per quanto ricercato e costoso.
Questa sua presunta unicità derivava dalle erbe utilizzate o dal pesce? La specie utilizzata per la varietà "armoricum" (in inglese indicata come Bluefish, probabilmente indicante la Molva dypterigia) sicuramente rendeva quel garum unico per la rarità della specie nei pescati dell'epoca; che poi anche le caratteristiche "intrinseche" siano uniche è il punto in questione.
Sulle qualità, vere o presunte, qualcosa si trova, anche se è abbastanza arduo (almeno per me) scremare le pubblicazioni indipendenti da quelle "sponsorizzate" o pubblicitarie. Mentre per quanto riguarda l'aspetto storico (cioè l'utilizzo di quel particolare garum da parte dei soldati romani) non so proprio da che parte cominciare...

1.	Anche se, ignorando le fonti che hanno portato a tale attribuzione, non ho proprio modo di ritenere quanto sia vero

anche la versione cinese col riso fermentato a cui ho accennato prima veniva lasciato sotto pressione per mesi dentro delle botti con dei sassi sul coperchio, quando li aprono immagino che debbano attuare le precauzioni anti NBC 

Qualche anno fa, durante periodi di studio intenso, presi la versione farmaceutica raccomandatami da un farmacista, che mi disse proprio che si trattave dell'equivalente della pozzione di paronamix.

Stando a quello che diceva il farmacista, qusto prodotto a base di "sostanze fossili di pesce" avrebbe un effetto sull'attenzione, memoria e processi cognitivi.

Credo sia logico assumere che se il prodotto aumenta attenzione e memoria, di consegienza possa contribuire alla riduzione di ansia e stress in genere.

Su di me non ebbe sti effetti, mi cagai addosso prima degli esami comunque.