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Martial Miscellaneous => Jeet Kune Do => Topic started by: nicola on September 12, 2012, 11:22:46 am

Title: le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 12, 2012, 11:22:46 am
Apro questo 3D dopo aver letto una discussione che si è sviluppata negli states recentemente tra una parte di praticanti di jkd.

Ho messo tra virgolette la parola carenze appositamente, in quanto personalmente rigetto un po' il costume comune secondo cui se uno stile manca lo studio di qualche distanza di combattimento o qualche arma, risulta essere appunto additato come "carente".

Però, tenendo conto dell'approccio al combattimento pensato da Bruce, se si analizza il jkd non si può che convenire che tale arte è stata sviluppata quasi esclusivamente per la lunga e media distanza.

Anni fa ted disse, a proposito dell'assenza di studio sul corto raggio e sulla lotta, che un giorno, mentre si allenava con Bruce, bruce stesso gli disse: "ted, prima o poi dobbiamo affrontare e studiare nel profondo la componente lottatoria del combattimento".
Purtroppo però non fece in tempo, visto che morì.

A questo punto, nel praticante, potrebbe sorgere una necessità (dico potrebbe perché non è certo un obbligo né è automaticamente per tutti un desiderio), vale a dire """integrare""", """colmare""" quelle lacune.

Solo che a questo punto sorgono altre domande:
Come potrebbe farlo?

Una delle risposte che mi son dato è: chi conosce il jkd dovrebbe sapere i principi profondi che ne sono la sua ossatura, per cui dovrebbe ricercare se ci sono arti o pratiche che analizzano la corta distanza e posseggono tali principi.

Un'altra risposta, invece, che porta direttamente verso quello che è il pensiero tipico di un certo concept, è: "delle discipline che studiano la corta distanza e la lotta, me le osservo e poi prendo da esse le tecniche funzionali; al limite le rielaboro nell'ottica jkd".


Sono curioso di sentire la vostra opinione, prima di metter sul piatto le mie di riflessioni.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Darth Dorgius on September 12, 2012, 11:50:23 am
Anni fa ted disse, a proposito dell'assenza di studio sul corto raggio e sulla lotta, che un giorno, mentre si allenava con Bruce, bruce stesso gli disse: "ted, prima o poi dobbiamo affrontare e studiare nel profondo la componente lottatoria del combattimento".
Purtroppo però non fece in tempo, visto che morì.

Interessante questo aneddoto! Mi mancava proprio...

A questo punto, nel praticante, potrebbe sorgere una necessità (dico potrebbe perché non è certo un obbligo né è automaticamente per tutti un desiderio), vale a dire """integrare""", """colmare""" quelle lacune.

Solo che a questo punto sorgono altre domande:
Come potrebbe farlo?

Bè... Penso che nella filosofia[1] di Bruce, un modo di affrontare uno studio che permetta poi di "importare" delle cose nel JKD c'è. :)


Una delle risposte che mi son dato è: chi conosce il jkd dovrebbe sapere i principi profondi che ne sono la sua ossatura, per cui dovrebbe ricercare se ci sono arti o pratiche che analizzano la corta distanza e posseggono tali principi.

Ecco, l'hai detto già tu (stavo rispondendo in quote direttamente, senza leggere prima)... :dis:


Un'altra risposta, invece, che porta direttamente verso quello che è il pensiero tipico di un certo concept, è: "delle discipline che studiano la corta distanza e la lotta, me le osservo e poi prendo da esse le tecniche funzionali; al limite le rielaboro nell'ottica jkd".


Sai che, di fatto, non capisco che differenza ci sia, fra le due cose? :-[

 1. Contenta giorgia? XD
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: cooks71 on September 12, 2012, 12:27:32 pm
Ormai venti anni fa negli USA hanno fatto quella "meraviglia" del JKD-KALI, per colamre il settore armato.
Ma alla fine chi lo proponeva non sapeva niente di JKD e ancor meno di Kali.
Io penso che le "integrazioni" fine a sè stesse segnino la morte di una AM.
Vedasi anche il Latosa Eskrima per il Wing Chung.

Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 12, 2012, 13:21:53 pm
Sai che, di fatto, non capisco che differenza ci sia, fra le due cose? :-[

La differenza sembra sottile, ma è sostanziale.
Un processo riconosce la carenza e la studia (es.: studio la lotta libera), l'altro non riconosce la carenza ma studia già direttamente, in accordo con quello che lui intende sia il jkd, tutto quello che è funzionale al combattimento, lo fa suo e lo chiama ancora jkd.

Se dovessi mai studiare la lotta, e mi chiedessero poi, dentro il corso di jkd, di far vedere qualcosa di lotta, ammesso e non concesso che io possegga le capacità per insegnare queste cose, mai direi che quello è jkd.

Ormai venti anni fa negli USA hanno fatto quella "meraviglia" del JKD-KALI, per colamre il settore armato.
:nono: :nono: :nono: :nono:


Io penso che le "integrazioni" fine a sè stesse segnino la morte di una AM.
Lo credo pure io.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Il Torvo Svantaggione on September 12, 2012, 13:53:54 pm
Riporto le mie opinioni gia' espresse a nicola in chat, che mi ha invitato a vincere la pigrizia e scriverle pure qui ...

1. come dicevo nel canale di arma, prima di tutto secondo me c'e' da definire meglio la questione della carenza.
Andando per esempi: grecoromana/pugilato/thai/qualsiasi sdc sono "carenti" di qualcosa? nel loro contesto no, un pugile ha tutto cio' che gli serve per fare un incontro con le regole del pugilato, idem un lottatore con la lotta e via dicendo. Quindi per i loro contesti sono OK, non hanno carenze.

2.Quindi, punto 2: carenze in che ambito? non essendo un sdc e quindi non avendo competizioni regolamentate il discorso e' un po' piu' difficile, se diamo per buono che il contesto del jkd sia (ipotizzo, non so)  fare "a mazzate uno contro uno, senza armi, senza particolari altri vincoli", allora imho, si, c'e' carenza se viene trascurata la fase ravvicinata/clinch/lotta/quasiasi altra cosa che puo' capitare quando si fa "a mazzate uno contro uno, senza armi, senza particolari altri vincoli"

3.A questo punto, riguardo la necessita' di integrare, dipende  da che si vuol perseguire: Il desiderio e' quello di praticare jkd cosi' com'era alla morte del fondatore? non ce n'e' bisogno, dunque. Se si desidera cercare di abbracciare tutti i vari aspetti del "facciamo a mazzate uno contro uno, senza armi, senza particolari altri vincoli" allora una integrazione, dato che una carenza in questo campo c'e', diventa necessaria.

4.Riguardo al come, anch'io non capisco tanto il RicercaArteConPrincipiSimili VS. PrendieRielaboraNellaTuaOttica... non vedo il punto, non puoi rivogerti direttamente a chi quelle cose le sa fare le usa gia' in ambiti simili o uguali?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Diego on September 12, 2012, 14:32:02 pm
La differenza sembra sottile, ma è sostanziale.
Un processo riconosce la carenza e la studia (es.: studio la lotta libera), l'altro non riconosce la carenza ma studia già direttamente, in accordo con quello che lui intende sia il jkd, tutto quello che è funzionale al combattimento, lo fa suo e lo chiama ancora jkd.

Se dovessi mai studiare la lotta, e mi chiedessero poi, dentro il corso di jkd, di far vedere qualcosa di lotta, ammesso e non concesso che io possegga le capacità per insegnare queste cose, mai direi che quello è jkd.
Per quanto ho toccato con mano, comprendo e condivido il tuo punto di vista.

Le domande che mi sono posto però sono inevitabilmente: quindi il repertorio tecnico lasciato da Bruce Lee è del tutto immodificabile negli anni fino alla fine del mondo? L'evoluzione della disciplina quindi non è ipotizzabile per il jkd? Studiare e allenare il jkd è dunque solo un modo per mantenere vivo nei fatti il ricordo della pratica marziale del Piccolo Drago? Si tratta quindi del mantenimento e trasmissione alle generazioni successive di una disciplina sviluppata in un preciso periodo storico (fine anni '60, inizio anni '70)?

In seconda battuta, se il jkd ha finito il suo sviluppo ma pure la sua evoluzione, o almeno l'unica che si può ritenere accettabile, con la morte di Bruce Lee, che caspita pratico a fare una disciplina completamente morta, se non per ricostruzione storica (a maggior ragione per il fatto che alcuni aspetti, come è comprensibile, sono stati sviluppati su una corporatura e caratteristiche psicofisiche del fondatore e che io non ho)?
Onestamente l'ultima mia domanda ha in parte influito sulla mia interruzione della pratica per il jkd.
In realtà ha avuto un ruolo più determinante la mia sensazione di un'impostazione “esageratamente” duellistica per avere presunti propositi di dp; avendo poi a disposizione poco tempo per la pratica, trovatomi a dover scegliere quale stile accantonare tra i praticati, per priorità (maggior soddisfazione/divertimento) ho prediletto altra disciplina.

Ps: per evoluzione ovviamente non intendo che ciascuno possa apportare le modifiche che gli paiono, a proprio gusto e piacimento, alla didattica e trasmissione della disciplina. Ho come punto di riferimento invece alcuni stili in cui sai chi è il responsabile/”erede” della disciplina, quindi nel bene o nel male le decisioni di cosa e come cambiare, spettano a lui.
Ci può poi essere, come auspicabile, all'atto pratico più di una persona, oltre al responsabile ufficiale, che ha voce in capitolo su eventuali modifiche ma il mio ragionamento di fondo non cambia molto.
Nel jkd è sempre mancata una figura, condivisa da tutti o designata dal fondatore/responsabile precedente, per valutare la necessità e scegliere quali eventuali modifiche apportare.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 12, 2012, 16:01:23 pm
gran parte delle questioni insolute e dei dubbi che ponete purtroppo derivano dalla morte prematura di un uomo che di certo non la preventivava, e lo sviluppo dell'arte ne ha ovviamente risentito.

Ted ha più volte ripetuto a chi glielo chiedesse come la pensava. Lui ha sempre insegnato quella che era l'arte di bruce al momento della sua morte, non aggiungendo né togliendo mezza virgola. Però era ovviamente cosciente della "carenza", per cui era molto chiaro in merito: vuoi studiare la lotta, il clinch? va STRAbene, però poi non chiamarli jkd, perché non lo sono. E, in merito a che cosa scegliere di studiare, anche qui ted era chiaro: "bruce stesso non ha completato il suo cammino, ma la strada l'ha indicata eccome, basta solo tu lo riconosci e la imbocchi. Non vuoi farlo? va benissimo lo stesso...ma sii sempre chiaro su qual è il tuo percorso."
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Giorgia Moralizzatrice on September 12, 2012, 16:29:55 pm
Qual'è la strada?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 12, 2012, 16:47:38 pm
Qual'è la strada?

intanto la strada è non mettere l'apostrofo davanti a qual.  :zan:

Qui dovrei mettermi a spiegarti quali sono i principi su cui si regge il jkd... hai intenzione di iscriverti al mio corso?  XD
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Giorgia Moralizzatrice on September 12, 2012, 17:28:30 pm
 :-[

Uff no non potrei iscrivermi al tuo corso, ma mi interesserebbe provare a capire  :thsit:
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: beppegg on September 12, 2012, 18:08:41 pm
Io ho idea che i principi del JKD non sarebbero quelli che adesso sono, se Bruce Lee avesse avuto modo di studiare ed incorporare le altre distanze di combattimento..
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 12, 2012, 18:33:56 pm
Io ho idea che i principi del JKD non sarebbero quelli che adesso sono, se Bruce Lee avesse avuto modo di studiare ed incorporare le altre distanze di combattimento..

Posto che non sono assolutamente d'accordo, mi interessa sapere quali sarebbero se lee avesse avuto modo di incorporare le altre distanze di combattimento...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: beppegg on September 12, 2012, 18:49:25 pm
E non lo so, mica sono Lee io (purtroppo) :P

Dico questo perché immagino che il JKD sia stato sintetizzato, e che il processo di sintesi non fosse ancora terminato, sulla base delle esperienze di Lee nel combattimento. Osservando e sperimentando, ha adottato quei concetti che gli parevano vincenti dalla boxe, dalla scherma e da quant'altro, riassumendoli e derivandone dei princìpi sulla base del quale ha elaborato il sistema.

Ma lo stile di combattimento di Lee non era lo stesso prima di conoscere la scherma, così come non era lo stesso prima di conoscere la Boxe e via discorrendo: allo stesso modo, mi viene da pensare che l'incontro con la disciplina lottatoria X, Y e Z avrebbero influenzato il suo sistema di combattimento in maniera diversa dalla mera "aggiunta" "a là MMA", piuttosto avrebbe cercato di unificare in un solo sistema di princìpi il lavoro effettuato alle varie distanze, generando quindi una "nuova versione" del JKD stesso.

Poi, per carità: cos'avrebbe fatto Lee lo sa solo lui... :P La mia è solo una speculazione! ;)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Bingo Bongo on September 12, 2012, 18:55:05 pm
Mia opinione è che partendo dal presupposto che insegnare/imparare il JKD non è insegnare/imparare il "Bruce Lee Style", ma un Arte Marziale che gode di una sua formalizzazione autonoma rispetto alle capacità specifiche di Bruce Lee, che Bruce Lee stesso formalizza nel momento in cui inizia a insegnare il JKD ad altri, per quanto mi riguarda se il bagaglio comprende principi biomeccanici e tattici che fanno del JKD uno stile specifico, autonomo e riconoscibile nel momento in cui la distanza comporta il venire meno di quei principi allora comporta necessariamente il venire meno allo stile e a meno di forzature inutili (vedere lotta a terra del WT come veniva proposta 25 anni fa) è sempre integrazione di un altro stile.

Il punto è: ma chi se ne fotte se il JKD non prevede la lotta a terra? A terra non è previsto che ci si finisca. Punto. Se finisci a terra o hai sbagliato o l'avversario è semplicemente più forte. Allora non c'è soluzione? No, la soluzione c'è e, per me, rientra volenti o nolenti, nel concept:

....al limite le rielaboro nell'ottica jkd....


e se il copia/incolla di ciò che funziona non è possibile rielaborarlo allora bisogna lavorare sulla tattica per evitare di finirci nel contesto che potrebbe potenzialmente prevedere l'abbandono dello stile anche se solo nel tempo e nello spazio limitato della nuova distanza.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Ebony Girls Lover on September 12, 2012, 21:39:16 pm
Nicola ti chiedo una cosa da ignorasnte del jkd e sopratutto dell'original e cioé avendo il libro il tao del jkd,ci sono degli appunti sulla lotta,la mia domanda é erano solo degli studi iniziali o magari si studiano alcuni bloccaggi nel caso si porti l'avversario a terra?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Doctor Sherlockit on September 13, 2012, 00:04:43 am
Una cosa che non capisco è come si potrebbe conciliare il JKD, senza cambiarne i principi, con una qualsiasi arte lottatoria se secondo Lee il judo e ju jitsu con tutte le loro prese, sbilanciamenti e proiezioni erano troppo macchinosi...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Takuanzen on September 13, 2012, 09:55:08 am
Tuttavia Lee inserì nei suoi libri disegni e studi di Judo, Ju Jitsu e Aikido, quindi un interesse in tal senso doveva quanto meno essere presente, almeno come idea.
Il problema nasce dal fatto che Bruce pose a fondamento della sua elaborazione teorica il concetto di "combattimento totale", quindi una dimensione non limitata e non specializzata in ambiti settoriali fin dal principio. Questo crea il problema di capire cosa volesse davvero intendere con questa parola, anche perché la sua non-limitazione è anche all'origine della sua difficoltà di definirla.

I corsi che ho provato di Jkd-Concept mi sembravano delle specie di "collage" in cui si giustapponevano dei contenuti diversi (un quarto d'ora di riscaldamento- mezz'ora di Jkd - un quarto d'ora di Kali ad es.), senza avere un logico collegamento tra le parti.
Io vedo molte similitudini anche concettuali con l'Yiquan di Wang Xiang Zhai: un'arte che si basa sulla non-forma, ma che in realtà ha dei principi di base ("forma"?) molto essenziali e rigorosi, senza di cui non ci possono essere sviluppi o integrazioni. Con la morte del fondatore tuttavia il progetto è rimasto incompiuto e ora non si sa più come gestire i collegamenti/integrazioni, perché non si ha più un corretto legame tra questi possibili sviluppi o applicazioni complementari e i principi fondamentali. ;)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 13, 2012, 10:10:23 am
Nicola ti chiedo una cosa da ignorasnte del jkd e sopratutto dell'original e cioé avendo il libro il tao del jkd,ci sono degli appunti sulla lotta,la mia domanda é erano solo degli studi iniziali o magari si studiano alcuni bloccaggi nel caso si porti l'avversario a terra?

hai detto bene, sono appunti di studi fatti, che poi scelsero di pubblicare. Quanto profondi furono i suoi studi sulla lotta è impossibile dirlo con certezza, ma di sicuro non sono stati minimamente paragonabili a quelli fatti sulle meccaniche di striking.
Ted, che è uno dei pochi che ha avuto accesso alla biblioteca di Lee, mi disse che ha contato circa 6000 pagine di libri piene di commenti e appunti a margine, la maggior parte dei quali riguardano arti di striking. Se guardi i 4 libretti dei bruce lee's fighting method trovi qualche tecnica di presa, ma c'è anche da dire che lo sviluppo dell'arte da lì in poi è stata importante, per cui è un riferimento comunque da considerare come base da cui poi proseguì fino a quello che era il jkd nel '73.


Una cosa che non capisco è come si potrebbe conciliare il JKD, senza cambiarne i principi, con una qualsiasi arte lottatoria se secondo Lee il judo e ju jitsu con tutte le loro prese, sbilanciamenti e proiezioni erano troppo macchinosi...
Attento perché le cose non stanno proprio così.
Ma, aldilà di questo, il fatto da cui parto è la frase di Lee che ho riportato sopra, riguardo alla necessità di studiare approfonditamente corta distanza e lotta. Già di per sé questo significa che probabilmente avrebbe operato per la parte lottatoria così come fece per lo striking.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Takuanzen on September 13, 2012, 10:12:09 am
Ah dimenticavo: spesso la "non-forma" è una scusa per molti per riciclarci dentro quello che vogliono... :nono: :nono:
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Prototype 0 on September 13, 2012, 11:59:18 am
Erik Paulson non ha investito molto sulla lotta, o ricordo mal?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Jack Burton on September 13, 2012, 12:34:26 pm
Apro questo 3D dopo aver letto una discussione che si è sviluppata negli states recentemente tra una parte di praticanti di jkd.

Ho messo tra virgolette la parola carenze appositamente, in quanto personalmente rigetto un po' il costume comune secondo cui se uno stile manca lo studio di qualche distanza di combattimento o qualche arma, risulta essere appunto additato come "carente".

Però, tenendo conto dell'approccio al combattimento pensato da Bruce, se si analizza il jkd non si può che convenire che tale arte è stata sviluppata quasi esclusivamente per la lunga e media distanza.

Anni fa ted disse, a proposito dell'assenza di studio sul corto raggio e sulla lotta, che un giorno, mentre si allenava con Bruce, bruce stesso gli disse: "ted, prima o poi dobbiamo affrontare e studiare nel profondo la componente lottatoria del combattimento".
Purtroppo però non fece in tempo, visto che morì.

A questo punto, nel praticante, potrebbe sorgere una necessità (dico potrebbe perché non è certo un obbligo né è automaticamente per tutti un desiderio), vale a dire """integrare""", """colmare""" quelle lacune.

Solo che a questo punto sorgono altre domande:
Come potrebbe farlo?

Una delle risposte che mi son dato è: chi conosce il jkd dovrebbe sapere i principi profondi che ne sono la sua ossatura, per cui dovrebbe ricercare se ci sono arti o pratiche che analizzano la corta distanza e posseggono tali principi.

Un'altra risposta, invece, che porta direttamente verso quello che è il pensiero tipico di un certo concept, è: "delle discipline che studiano la corta distanza e la lotta, me le osservo e poi prendo da esse le tecniche funzionali; al limite le rielaboro nell'ottica jkd".


Sono curioso di sentire la vostra opinione, prima di metter sul piatto le mie di riflessioni.

per me la prima opzione.
prima ti crei una base forte, un "imprinting" poi vai a cercare cio che e' compatibile con essa.

Jack
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Bingo Bongo on September 13, 2012, 16:39:51 pm
Una delle risposte che mi son dato è: chi conosce il jkd dovrebbe sapere i principi profondi che ne sono la sua ossatura, per cui dovrebbe ricercare se ci sono arti o pratiche che analizzano la corta distanza e posseggono tali principi.

Questo è un principio del JKD: (?)

Rigorosa economia strutturale nell'attacco e nella difesa

Se si, vuol dire tutto e non vuol dire niente. Allora va bene integrare col Judo ed è sempre JKD.
O il judo non rispetta questo principio? Proviamo a chiedere a xjej se pensa che il judo non sia strutturalmente economico...

Il punto è che se i principi sono questi sono tanto generici quanto oggettivamente variabili: chi stabilisce se è o non è economica la struttura durante attacco e difesa? Se funziona, se non sudi, se il movimento è breve? Se il movimento è utile in rapporto all'obiettivo? Tanti i temi...

Se invece i principi sono quelli che fanno lo stile non a monte, ma alla base es: tirare su il tallone, come nella MT, quando si tira una ginocchiata allora è il medesimo principio biomeccanico che va ricercato nella lotta.
Il principio è rimanere a 3/4 nello striking, allora a 3/4 nella lotta. Altrimenti fine della continuità dello stile.
E' questo modo di fare lo hanno già chiamato MMA che pur essendo alla fine qualcosa di più rispetto alla somma delle sue parti rimane comunque un continuo fluire o transitare fra Stili diversi.

Quindi scrivete un principio biomeccanico del JKD non generico così si possono fare delle valutazioni più accurate...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 13, 2012, 17:12:40 pm
Bingo abbi pazienza ma non posso certo mettermi qui e scrivere la "guerra e pace" del jkd, ovvero descrivere per intero l'arte per poterla così analizzare.

Il principio che hai citato è proprio del jkd, certamente. Il problema è che non significa nulla estrapolato dal contesto di tutto il resto. Senza contare che è molto difficile mettere su carta certe cose che anche spiegate e mostrate dal vivo non sono di così immediata comprensione.
E' come se uno chiedesse a un saltatore in alto se uno dei principi del salto in alto prevede una fase di stacco in cui deve spingere con un piede solo per ottenere la massima elevazione. Sì, certo che lo è. Come lo è nel salto con l'asta, nel lungo, nel triplo, nella pallavolo, etc.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Bingo Bongo on September 13, 2012, 17:34:00 pm
Bhé, ma stiamo parlando dei principi biomeccanici che distinguono un pugno ad onda, da uno a catena o da un diretto della boxe o da un jab del jkd per poi valutare se quel principio biomeccanico può essere utilizzato nella lotta in modo che ci sia continuità dello stile.

Il motivo per cui due pugili quando legano sul ring vengono fermati è perché in quel momento smettono di fare lo stile del pugilato.

Sono sicuro che nel jkd i temi di approfondimento per comprendere l'insieme non può certo essere spiegato per iscritto però ci sarà un principio biomeccanico, cioè legato alla fisicità che crea lo stile del jkd, che per esempio per te, per me no perché non capisco di jkd, potrebbe essere utilizzato nella lotta o un principio delle discipline di lotta che può essere ricondotto a un principio biomeccanico del jkd.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Diego on September 13, 2012, 18:52:00 pm
Erik Paulson non ha investito molto sulla lotta, o ricordo mal?
Si ma, tralasciando che abbia deciso di definire in modo diverso e attribuire un nome differente (CSW ?) da jeet kune do a quello che pratica e insegna, viene da un approccio non totalmente dipendente dal lascito di Bruce Lee.

Non mi riferisco all'ulteriore suo cross training personale, specialistico in ambito lottatorio, e autonomo ma anche solo alla normale ottica proposta nella Inosanto Academy.

Mi baso su quanto riferitomi da una persona molto legata alla scuola californiana, che dovrebbe essere tra l'altro in ottimi rapporti personali con lo stesso Paulson (erano compagni di allenamento circa una ventina di anni fa e anche abbastanza amici, si frequentavano anche fuori dagli appuntamenti comuni nella struttura, per sessioni di allenamento e scambio).

Per conseguire il grado di full instructor per la Inosanto Academy non bastava studiare e praticare jkd, inteso come repertorio e lascito marziale di Bruce Lee ma erano richiesti (presumo lo sia ancora oggi) lo studio e pratica di più discipline.
In pratica il titolo di full instructor della Inosanto Academy costituisce più di una certificazione in una singola disciplina come il jkd.  Assimilato tutto il programma di jkd/jun fan kung fu previsto nella scuola si avrà il titolo istruttore per questa disciplina, non quello generico per il quale bisogna aver  studiato tutto il programma marziale previsto nell'accademia, non necessariamente legato al jkd di Bruce Lee. 
ll titolo full instructor era/è (il mio riferimento è inquadrabile come tempi a fine anni '80 o anni '90, ma il concetto non mi risulta essere stravolto negli anni) su un livello diverso da quello di insegnante di una singola disciplina, anche quello di istruttore di jkd.

Per certi versi era equiparabile a un'ammissione di Inosanto di aver trasmesso quanto ritenuto necessario e a  disposizione nei confronti del suo allievo.
Era quasi implicito nel pezzo di carta (espresso magari a quatt'occhi in una chiacchierata informale) il consiglio per l'allievo di trovare la sua personale e indipendente strada marziale, attraverso esperienze esterne, scelte dal praticante autonomamente e volte agli aspetti specialistici che il soggetto riteneva più inclini ai propri gusti e interessi personali. 
Si lasciava inoltre la porta aperta per un eventuale ritorno dell'allievo in caso volesse insegnare in uno dei corsi della sede californiana.
Non necessariamente il full instructor avrebbe dovuto al suo possibile ritorno tenere i corsi di jkd della scuola ma eventualmente  gli sarebbe stato possibile tenere i corsi nell'accademia di kali, silat, bjj, savate, muay thai, kickboxing etc. perchè il titolo stesso lasciava intendere che il possessore avesse praticato e fosse in grado  di trasmettere il programma didattico interno della struttura riguardante le varie discipline.

Sul lato pratico poi il full instructor, uscito dall'accademia di Inosanto, quando tornava a insegnare bjj nella scuola aveva magari nella frattempo sulle spalle pure n anni di pratica sotto i Gracie o i Machado, presso i quali aveva fatto il suo personale cross training per esempio.
Quindi oltre al programma di Inosanto, per certi versi meno approfondito sull'argomento specialistico,  aveva conseguito prima del suo ritorno per esempio la cintura nera sotto la famiglia Gracie e avendo acquisito una  padronanza maggiore nella disciplina rispetto a quando aveva lasciato la scuola. Ma come requisito teorico per insegnare bjj nella palestra gli sarebbe “bastato” quello da full instructor.

Ci sarebbe poi l'ulteriore discorso sull'evoluzione dei programmi tecnici nel corso degli anni. Il repertorio della Inosanto Academy nelle varie discipline ha avuto aggiornamenti e soprattutto aggiunte specifiche nei programmi.
Per esempio nel  kali Inosanto il programma complessivo di oggi, in seguito alle modifiche e aggiornamenti avvenuti negli anni,  è più corposo, dettagliato e codificato di quello ultimato da Vunak negli anni '80 o quello dei primi anni '90.
Mi fermo però nell'OT perchè temo di esser già uscito a sufficienza dal seminato. 

Comunque per quanto possa sembrare il mio intervento fuori tema, dal mio punto di vista testimonia come l'integrazione di repertorio esterno al jkd nella Inosanto Academy, anche all'interno di questa scuola non è esattamente visto e dichiarato come jeet kune do  “reso più completo per sopperire all'incompiutezza della codificazione della disciplina dovuta alla prematura morte di Bruce Lee”.
Il jkd è invece considerato solo una parte di quanto praticato e trasmesso, il repertorio “completo” non è etichettato tutto  come jkd ma è il programma della Inosanto Academy, nella quale se vai a partecipare al corso di  jkd gli olisi non ti serviranno a nulla perchè non sarà trattato l'argomento, al corso di bjj andrai vestito col gi o la rashguard consapevole che non praticherai jkd e così via.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Diego on September 13, 2012, 19:22:54 pm
Bhé, ma stiamo parlando dei principi biomeccanici che distinguono un pugno ad onda, da uno a catena o da un diretto della boxe o da un jab del jkd per poi valutare se quel principio biomeccanico può essere utilizzato nella lotta in modo che ci sia continuità dello stile.

Il motivo per cui due pugili quando legano sul ring vengono fermati è perché in quel momento smettono di fare lo stile del pugilato.

Sono sicuro che nel jkd i temi di approfondimento per comprendere l'insieme non può certo essere spiegato per iscritto però ci sarà un principio biomeccanico, cioè legato alla fisicità che crea lo stile del jkd, che per esempio per te, per me no perché non capisco di jkd, potrebbe essere utilizzato nella lotta o un principio delle discipline di lotta che può essere ricondotto a un principio biomeccanico del jkd.
Facciamo un esempio pratico.
Didatticamente all'inizio della pratica del jkd viene mostrata la guardia base (scusami Nicola se sto semplificando  e forzando un po' troppo per cercare di farmi capire).
E' una posizione propria dello stile, codificata da BL su misura per i suoi propositi.  E' diversa da quella della boxe, della scherma, del wing chun e da una moltitudine di altri sistemi.

E' però una guardia pensata prevalentemente per lo striking e direi soprattutto per la lunga distanza, azzarderei definirla addirittura da outfighter. In contesto di lotta e corpo a corpo “puro” la ritengo però inadatta.

Nonostante la presa in considerazione dell'idea di stabilità o “radicamento” per il clinch (in senso abbastanza ampio , senza associarlo a quello thai o a quello di libera o gr) il baricentro è tendenzialmente troppo alto.
Sulla lunga distanza per cercare maggiore velocità negli spostamenti ha senso. Per quando ti spingono e tirano per cercare di rendere la vita più difficile a chi ti vuole sbilanciare o proiettare, pur senza essere io un esperto di lotta e quindi con una certa superficialità, direi come minimo che bisognerebbe cercare di abbassarlo.
A stretto contatto con chi spinge e tira davvero, tenendo la guardia del jkd io volo via. Non voglio dire che non mi succeda anche con altra posizione ma che posizionandomi in altro modo sono un po' meno numerose le volte che volo, riesco a rendere un po' meno facile al mio avversario di lanciarmi.

L'abbassare il baricendro e cambiare la posizione puoi farlo come iniziativa personale, ma cozza un po' con quanto espresso tecnicamente dal fondatore e nella trasmissione della disciplina devi tenerne conto e chiederti “è ancora jkd?” (anche mettendo da parte che morto trentenne il fondatore non abbia fatto in tempo ad approfondire la lotta perchè tanto non puoi cambiare il passato, il quesito/problema rimane, per la responsabilità degli insegnanti nei confronti delle nuove generazioni).
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 14, 2012, 10:22:29 am
Hai detto bene una cosa Diego: la responsabilità degli insegnanti nei confronti delle nuove generazioni.
Questo è un punto che ritengo fondamentale nel discorso generale.

Invece, per tornare sul pratico e riallacciarmi al tuo discorso sulla stabilità e la posizione di guardia, così come passando dall'outfighting all'infighting la posizione di guardia del jkd si modifica, nel caso in cui fosse prevista una fase di lotta questa guardia andrebbe ancora modificata in tal senso.
Così come dalla guardia outfighing del jkd non posso tirare un cross correttamente ma devo modificarla, anche per portare una tecnica lottatoria devo modificare la guardia (ovviamente queste modifiche, nel combattimento hanno esecuzione immediata, come quando da un diretto avanzato si passa a un cross).
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Bingo Bongo on September 14, 2012, 11:57:19 am
@Nicola e @Diego

Purtroppo non conoscendo il jkd dal punto di vista pratico non riesco a immaginarmi eventuali principi biomeccanici, al di là dell'altezza della posizione che potremmo considerare più una questione posturale, applicabili alla lotta.
Però se le modifiche di adattamento al contesto di cui parlate comportano non un adattamento delle stesse biomeccaniche, ma l'utilizzo di biomeccaniche diverse allora è lo "stile che si adatta" e volenti o nolenti o marketing  o non marketing finiamo ancora nello "stile non stile, forma non forma"...Allora il jkd è qualunque cosa segua principi a monte dello stile (tipo economia della struttura) in grado di adattarsi a qualunque contesto di combattimento. E il jkd non è uno stile.
Oppure il jkd è uno stile e torniamo al discorso dell'integrazione fra stili diversi dove la continuità dello stile del jkd sarebbe data solo dal mantenimento dei principi, in questo caso si biomeccanici, nella fase di transizione fra uno stile e l'altro.
Faccio jkd nello striking e quando passo a fare la lotta, utilizzando biomeccaniche diverse per es. quelle del judo, nella fase di transizione l'unica cosa che faccio è mantenere i principi del jkd per fluire dal jkd al judo con continuità di movimento. Poi però faccio un altro stile.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Diego on September 14, 2012, 14:15:13 pm
Invece, per tornare sul pratico e riallacciarmi al tuo discorso sulla stabilità e la posizione di guardia, così come passando dall'outfighting all'infighting la posizione di guardia del jkd si modifica, nel caso in cui fosse prevista una fase di lotta questa guardia andrebbe ancora modificata in tal senso.
Così come dalla guardia outfighing del jkd non posso tirare un cross correttamente ma devo modificarla, anche per portare una tecnica lottatoria devo modificare la guardia (ovviamente queste modifiche, nel combattimento hanno esecuzione immediata, come quando da un diretto avanzato si passa a un cross).
Hai perfettamente ragione.

Da un lato purtroppo non mi ricordo bene neanche più tutti gli aspetti che avevo studiato nel jkd, pur non avendone allora completato il programma/repertorio. Sono almeno 4-5 anni che non lo pratico più e per la memoria l'età avanza anche per me.  :dis:

Ho poi forzato pure un po' la mano per l'aspetto della stabilità per cercare di farmi comprendere meglio. Da quel che ricordo c'è la guardia classica “da prima lezione” ma non c'è solo quella, o almeno, interiorizzati i concetti relativi alla struttura richiesta come senso/concetto della guardia, gestione del peso e degli spostamenti basici , non è affatto immutabile ma sono previsti adattamenti secondo la situazione.
Tralascio a maggior ragione e volontariamente l'idea di non guardia e partenza da posizioni naturali perchè in relazione al jkd rischierebbero di essere fuorvianti per molti utenti che non hanno avuto modo di praticare jkd. Non è perchè non si adottano posizioni codificate si faccia quel che si vuole, ma è da considerarsi concettualmente solo l'evoluzione tecnica delle posizioni base, rispettandone  le stesse idee di fondo  (non uso per  mia repulsione la parola principi parlando di discipline marziali, perchè la parola mi fa venire in mente la famiglia Savoia  XD ).

Ho infatti evitato pure di riallacciarmi all'argomento lotta perchè ricordo di aver visto allora alcune azioni (in piedi ma anche qualche cenno a terra) attribuite al repertorio classico di BL (se non sbaglio erano di prevalente provenienza dal judo/jujutsu con l'influenza di lotta/wrestling), ma le ritengo appunto materiale incompiuto nella disamina e codificazione dello stile, ancora in fase di sperimentazione.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 17, 2012, 10:50:52 am
Giusto per curiosità ho riguardato nel vecchio libro di jkd delle edizioni mediterranee gli schemetti (che sono praticamente quasi senza commento né contestualizzazione, infatti) riguardanti judo, ju-jitsu e lotta.
Purtroppo come dicevo non è possibile dire in alcun modo se tali appunti costituiscono inizio di studio, studio intermedio, scrematura sulle tecniche ritenute "migliori" o altro.

Però notavo per esempio che ci sono alcuni schemi che riguardano azioni tipiche della lotta libera che ho potuto constatare che posseggono struttura e requistiti jkd. In questi giorni mi riservo di ridarci una sbirciata.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 17, 2012, 12:46:20 pm
quegli schemi si trovano qui (da pag. 94 circa):

http://it.scribd.com/doc/14857896/Il-Libro-Segreto-Di-Bruce-Lee-Jeet-Kune-Do-PDF (http://it.scribd.com/doc/14857896/Il-Libro-Segreto-Di-Bruce-Lee-Jeet-Kune-Do-PDF)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Diego on September 17, 2012, 15:27:38 pm
Mi sono spostato nel weekend per andare a praticare (kali) e mi sono fermato a dormire nella casa-vacanza dei miei dove  vivevo tutto l'anno qualche anno fa. Avevo lasciato là quel libro di BL e anch'io mi sono messo a sfogliarlo nel week-end.  XD

Mi ha fatto sorridere vedere negli schizzi del fondatore del jkd  il double leg takedown, in due varianti mi pare, (e con la nota dell'orecchio appoggiato al fianco avverso) perchè appunto risalenti circa al '70, ben 20 anni prima del primo UFC, e fatti da un praticante che oggi sarebbe etichettato come puro striker.

Condivido il dubbio su come interpretare alcuni disegni, perchè appunto sono schematizzati anche un paio di calci di thai e di savate ma che nel jkd non sono poi mai stati integrati, o almeno direi che sono state prese solo come ispirazione alcune idee della savate.
Anch'io ho notato la didascalia che catalogata alcuni disegni come tecniche di judo e jujutsu. Non so però quanto possa essere affidabile la didascalia perchè sembra far parte della traduzione italiana, della quale mi fido pochissimo perchè fatta probabilmente da persone che non hanno mai praticato arti marziali.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Bingo Bongo on September 18, 2012, 12:03:21 pm
quegli schemi si trovano qui (da pag. 94 circa):

http://it.scribd.com/doc/14857896/Il-Libro-Segreto-Di-Bruce-Lee-Jeet-Kune-Do-PDF (http://it.scribd.com/doc/14857896/Il-Libro-Segreto-Di-Bruce-Lee-Jeet-Kune-Do-PDF)

Questo è molto interessante. Non ho mai letto questo libro (anche se ne ho sentito parlare per 30 anni), ma mi sembra che ne abbia fatti di schizzi sulla lotta.
Fra l'altro, correggetemi se sbaglio, mi sembra che avesse già in parte le idee chiare fra ciò che riteneva adatto al JKD e gli "studi sul judo/jujitso" che appunto erano degli studi e non solo un prendo ciò che funziona.
Mi sembra che stesse già avendo un approccio di integrazione e di rielaborazione, dei sistemi di lotta che si potevano adattare al JKD.
Probabilmente anche quelli già rielaborati erano in una fase primordiale però mi sembra che stesse già seguendo una certa strada. L'unica cosa che mi sfugge è che alcune tecniche sembrano eseguite per essere pronti ad affrontare un altro avversario mentre altre mi sembrano più statiche.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 18, 2012, 12:10:39 pm
Attenzione che alcune cose erano studi per le coreografie dei suoi film. Questo è l'altro grande fraintendimento. E non è che sui suoi schizzi c'era scritto: "questo è per il jkd, questo per i film".
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Bingo Bongo on September 18, 2012, 12:54:21 pm
Per i film immagino che molte cose fossero applicabili (parlo anche dell'aspetto acrobatico) sia perché era un film sia perché lui era bruce lee.
Comunque molto interessanti gli schizzi. Mi piacciono le "manipolazioni alla testa e al collo" e alcune tecniche credo possano tranquillamente essere conseguenti della tipica impostazione da striking altre sono molto da lotta.
Viste le premesse peccato che il destino non gli abbia regalato maggior tempo.
In compenso a voi altri vi ha lasciato un bel compito e anche una bella responsabilità.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 18, 2012, 13:01:37 pm
Per i film immagino che molte cose fossero applicabili (parlo anche dell'aspetto acrobatico) sia perché era un film sia perché lui era bruce lee.
Comunque molto interessanti gli schizzi. Mi piacciono le "manipolazioni alla testa e al collo" e alcune tecniche credo possano tranquillamente essere conseguenti della tipica impostazione da striking altre sono molto da lotta.
Viste le premesse peccato che il destino non gli abbia regalato maggior tempo.
In compenso a voi altri vi ha lasciato un bel compito e anche una bella responsabilità.

Già, infatti. Per chi vuol intraprendere questo studio questa è una bella sfida.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 18, 2012, 19:08:05 pm
Ah, dimenticavo... nei 4 volumetti (BL's fighting method) non c'è traccia degli studi e delle tecniche di lotta.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 19, 2012, 12:08:28 pm
Tanto per continuare a discuterne e vedere se magari vengono fuori cose interessanti, di seguito vi propongo un video di un istruttore americano formato sotto Ted Wong, Rodney Hitchcock, che da anni forma atleti che poi porta a varie competizioni di MMA, insegnando loro comunque il jkd e impostandoli secondo i suoi principi:

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=jlE-i4-jiXA# (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=jlE-i4-jiXA#)!


Che ne dite di quel che fa vedere?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on September 19, 2012, 12:42:24 pm
Mi piace, aspetto di vederlo con l'audio ma l'ultimo drill è perfetto e anche quel lavoro che fa sull'high crotch  per impedire che l'altro annulli il peso sulla gamba catturata   :)

Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 19, 2012, 12:59:02 pm
Mi piace, aspetto di vederlo con l'audio ma l'ultimo drill è perfetto e anche quel lavoro che fa sull'high crotch
High crotch, ossia?


per impedire che l'altro annulli il peso sulla gamba catturata   :)
intendi il movimento di schiacciamento testa e piegamento della gamba avanzata?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Jack Burton on September 19, 2012, 13:05:24 pm
Non conoscendo il contesto applicativo del JKD non so dare un parere sull'opportunita dello studio della lotta...
Nic, tu che ne pensi in merito?

Jack
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on September 19, 2012, 13:07:22 pm
quella presa tipo single leg fatta sulla coscia della gamba avanti, da 4:20 in poi

intendi il movimento di schiacciamento testa e piegamento della gamba avanzata?

Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 19, 2012, 13:13:07 pm
@ iommi: quella in cui controlla la testa impedendo che la testa si attacchi alla sua coscia e poi dopo ruota, quindi.


@jack: non ho esperienza di tecniche di lotta, se non un'infarinatura ma veramente veramente primordiale di lotta libera, per quello chiedevo a chi ne sa più di me in materia.
Quel che ti posso dire è che quelle manovre si sposano molto bene con la guardia e l'approccio del jkd, per cui si legano senza dover modificare granché (cioè si passa bene dalla posizione di guardia del jkd a quel tipo di movimenti).
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on September 19, 2012, 13:21:24 pm
@ iommi: quella in cui controlla la testa impedendo che la testa si attacchi alla sua coscia e poi dopo ruota, quindi.


:thsit: la cosa fondamentale è tenere il peso sulla gamba catturata, sia per aver la forza di controllare la testa sia per attuare qualsiasi movimento
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Jack Burton on September 19, 2012, 13:58:08 pm
@jack: non ho esperienza di tecniche di lotta, se non un'infarinatura ma veramente veramente primordiale di lotta libera, per quello chiedevo a chi ne sa più di me in materia.
Quel che ti posso dire è che quelle manovre si sposano molto bene con la guardia e l'approccio del jkd, per cui si legano senza dover modificare granché (cioè si passa bene dalla posizione di guardia del jkd a quel tipo di movimenti).

Ok ma io ti ho chiesto un'altra cosa...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 19, 2012, 15:51:36 pm
Ok ma io ti ho chiesto un'altra cosa...

Ok, allora non ho capito cosa mi hai chiesto.  :-[
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Marco C. on September 22, 2012, 14:33:40 pm
Tanto per continuare a discuterne e vedere se magari vengono fuori cose interessanti, di seguito vi propongo un video di un istruttore americano formato sotto Ted Wong, Rodney Hitchcock, che da anni forma atleti che poi porta a varie competizioni di MMA, insegnando loro comunque il jkd e impostandoli secondo i suoi principi.

Il punto è di vedere quanto JKD rimane dopo che questo Rodney imposta la pratica secondo i suoi principi. Sarà ancora vero JKD o qualcosa di più consono alle MMA me che lui, nonostante tutto, continua a chiamare JKD?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 24, 2012, 09:28:34 am
Bella domanda... boh sinceramente proprio non lo so, le informazioni che ho su di lui sono tutte qui.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on October 15, 2012, 10:55:06 am
Ieri, durante il consueto seminario annuale di aggiornamento istruttori, ho avuto una breve chiacchierata con l'istruttore di lotta libera sulle difese da singe/double leg.

Lui mi ha fatto vedere sostanzialmente 3 tecniche interessanti, partendo ovviamente dalla posizione di guardia tipica del jkd, e considerando che chi porta la tecnica di lotta sia riuscito già ad arrivare a contatto (e quindi è escluso lo sprawl).
Purtroppo a parole è dura da spiegare, ma credo che chi lotta riuscirà a capire.
Immaginate che io che faccio jkd ho la gamba destra avanti, la sinistra dietro. Il mio opponente mi ha appena acchiappato.

1 - porto la mia mano destra sulla nuca avversaria e premo verso il basso, il mio peso è sulla gamba avanzata. Con il braccio sx passo sotto l'ascella dx del mio opponente, e vado ad afferrare il mio polso dx, che sta sulla nuca avversaria. A questo punto ruoto il bacino in senso orario e mi inginocchio. L'opponente quasi finisce ribaltato e a terra, bloccato da questa presa, con me inginocchiato accanto a lui.

2 - porto il mio avambraccio dx con forza contro la testa del mio avversario, contemporaneamente ruoto lateralmente e levo la mia gambva avanzata portandola indietro facendo forza con l'avambraccio contro la testa/collo avversario. Variante "jkd": ho il braccio sx libero, viene bene colpire direttamente il fianco dx dell'avversario.

3 - porto il mio braccio dx sopra il braccio dx avversario (che mi sta afferrando la gamba), poi vado a prendere con la mano il retro coscia avversario. A questo punto mi siedo in terra letteralmente, il che fa fare una ribaltata al mio opponente che finisce schienato.

Io ho trovato interessanti e relativamente semplici da imparare e applicare tutte e tre, ma la più facile per me è risultata sicuramente la 2.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Wa No Seishin on October 15, 2012, 11:19:28 am
La 3 è la più complicata IMHO.

La 1 e la 2, vista la premessa (no time to sprawl), sono abbastanza standard: pressione sulla crapa di chi sta entrando, peso a terra e gioco con la gamba libera.

"Abbastanza standard" <> "Facile da fare".
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on October 15, 2012, 11:29:27 am
considerando che chi porta la tecnica di lotta sia riuscito già ad arrivare a contatto (e quindi è escluso lo sprawl).
sei sicuro  ;)
Quote
1 - porto la mia mano destra sulla nuca avversaria e premo verso il basso, il mio peso è sulla gamba avanzata. Con il braccio sx passo sotto l'ascella dx del mio opponente, e avado ad afferrare il mio polso dx, che sta sulla nuca avversaria. A questo punto ruoto il bacino in senso orario e mi inginocchio. L'opponente quasi finisce ribaltato e a terra, bloccato da questa presa, con me inginocchiato accanto a lui.
ottima, io ho spesso fatto difficoltà ad infilare il braccio(il tempo ce lo fa guadagnare lo sprawl "fallito") per farlo passare sotto l'ascella, praticamente credo sia la migliore anche per la transizione a terra, ti ritroveresti in mezza nelson
Spoiler: show
(http://www.mshsl.org/mshsl/sports/ReinforcedHalf188%20.jpg)la presa al collo non la posizione del corpo

Quote
2 - porto il mio avambraccio dx con forza contro la testa del mio avversario, contemporaneamente ruoto lateralmente e levo la mia gamva avanzata portandola inidietro facendo forza con l'avambraccio controla testa/collo avversario. Variante "jkd": ho il braccio sx libero, viene bene colpire direttamente il fianco dx dell'avversario.
la continuazione naturale di uno sprawl in cui l'altro è stato più veloce, mi piace, spesso è l'unica soluzione per rapidità e posizione, certo che è molto forza contro forza, diciamo che da lì si lotta per guadagnarsi lla posizione, importante a mio avviso tenere anche l'attenzione sul'altra gamba, se il maledetto riesce a prenderla ci vanifica tutto il resto
Quote
3 - porto il mio braccio dx sopra il braccio dx avversario (che mi sta afferrando la gamba), poi vado a prendere con la mano il retro coscia avversario. A questo punto mi siedo in terra letteralmente, il che fa fare una ribaltata al mio opponente che finisce schienato.
questa è perfetta e quasi senza sforzo se l'altro si alza in piedi tenendoci la gamba, ci vuole tempismo. Se l'altro rimane giù è un po' più laboriosa ma comunque ottima, anzi forse in ottica jkd è addirittura migliore, visto che se l'altro si spalma al suol(praticamente sprawwla a sua volta :)) per non farsi ribaltare è alla portata dei colpi.
:)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on October 15, 2012, 11:33:38 am
La 3 è la più complicata IMHO.
Probabilmente è anche più problematico se tra i due c'è grossa differenza di peso, anche se lui ha ribaltato gente di 20 chili più pesanti come ridere.



La 1 e la 2, vista la premessa (no time to sprawl), sono abbastanza standard: pressione sulla crapa di chi sta entrando, peso a terra e gioco con la gamba libera.
Sì, la premessa era avere l'avversario già addosso, perché ovviamente anche lui, con leggera variante, esegue uno sprawl se il tempismo glielo consente.
E' stato lui a voler far vedere invece come si può uscire fuori da una situazione in cui non si è riusciti a reagire in tempo e si è stati già presi.

Poi ce ne ha fatte vedere anche altre di manovre, ma per me erano sinceramente troppo complicate da apprendere, anche se lui le utilizzava con molta naturalezza e rapidità.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on October 15, 2012, 11:44:33 am
Quote
1 - porto la mia mano destra sulla nuca avversaria e premo verso il basso, il mio peso è sulla gamba avanzata. Con il braccio sx passo sotto l'ascella dx del mio opponente, e avado ad afferrare il mio polso dx, che sta sulla nuca avversaria. A questo punto ruoto il bacino in senso orario e mi inginocchio. L'opponente quasi finisce ribaltato e a terra, bloccato da questa presa, con me inginocchiato accanto a lui.
ottima, io ho spesso fatto difficoltà ad infilare il braccio(il tempo ce lo fa guadagnare lo sprawl "fallito") per farlo passare sotto l'ascella, praticamente credo sia la migliore anche per la transizione a terra, ti ritroveresti in mezza nelson
Spoiler: show
(http://www.mshsl.org/mshsl/sports/ReinforcedHalf188%20.jpg)la presa al collo non la posizione del corpo

Esatto, la posizione delle mani è quella. Non sempre mi è riuscito di infilare il braccio con facilità.


Quote
2 - porto il mio avambraccio dx con forza contro la testa del mio avversario, contemporaneamente ruoto lateralmente e levo la mia gamva avanzata portandola inidietro facendo forza con l'avambraccio controla testa/collo avversario. Variante "jkd": ho il braccio sx libero, viene bene colpire direttamente il fianco dx dell'avversario.
la continuazione naturale di uno sprawl in cui l'altro è stato più veloce, mi piace, spesso è l'unica soluzione per rapidità e posizione, certo che è molto forza contro forza, diciamo che da lì si lotta per guadagnarsi lla posizione, importante a mio avviso tenere anche l'attenzione sul'altra gamba, se il maledetto riesce a prenderla ci vanifica tutto il resto
infatti la gamba arretrata è portata molto indietro rispetto all'avversario, bisogna stare attenti durante la rotazione a non avvicinarla.


Quote
3 - porto il mio braccio dx sopra il braccio dx avversario (che mi sta afferrando la gamba), poi vado a prendere con la mano il retro coscia avversario. A questo punto mi siedo in terra letteralmente, il che fa fare una ribaltata al mio opponente che finisce schienato.
questa è perfetta e quasi senza sforzo se l'altro si alza in piedi tenendoci la gamba, ci vuole tempismo. Se l'altro rimane giù è un po' più laboriosa ma comunque ottima, anzi forse in ottica jkd è addirittura migliore, visto che se l'altro si spalma al suol(praticamente sprawwla a sua volta :)) per non farsi ribaltare è alla portata dei colpi.
:)
Se l'altro rimane molto incassato a volte non avviene il ribaltamento ma comunque l'avversario è schiacciato.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Takuanzen on October 15, 2012, 13:53:46 pm
La discussione si sta evolvendo in una direzione interessante ragazzi. Ci sarebbero dei video sulle soluzioni in questione? :ohi:
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on October 19, 2012, 09:43:51 am
Dovresti chiedere ai lottatori presenti qui dentro, io non saprei dove guardare.  :-[
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on October 19, 2012, 11:37:51 am
Scusa Tak, non avevo visto la tua richiesta, video didattici non saprei dove cercarli perchè non conosco il nome o i nomi delle tecniche, video in competizioni appena ho la connessione meno ballerina te ne cerco un paio  :)

Una variante della 3: Ci si siede nella posizione dell'ostacolista[1] con la gamba avanti tra le sue gambe, la gamba dietro che previene dall'essere schienato puntellandosi
da lì si può andare ad afferrare la sua gamba sinistra e ribaltarlo[2] o altre cose carine :)
 1. so che nicola non la conosci ma se cerchi su internet la trovi :D
 2. anche se vista l'ottica jkd è meglio tenerlo lì e picchiarlo
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on October 19, 2012, 12:04:07 pm
Credo siano soluzioni analoghe ad alcune che studiamo anche noi.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on October 19, 2012, 13:10:37 pm
Credo siano soluzioni analoghe ad alcune che studiamo anche noi.

Il video di Hitchcock mi pare te l'avessi già fatto vedere.

Delle soluzioni che ho descritto, John, che te ne sembra?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on October 19, 2012, 15:38:17 pm
Dovrei vederle dal vivo per essere sicuro...
Diciamo che per esperienza abbassarsi e lavorare sulla testa è un valido approccio, sicuramente sensato dal punto di vista biomeccanico oltre che strategico.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Prototype 0 on October 29, 2012, 16:34:32 pm
Ma nelle MMA è consentito torcere il collo?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on October 29, 2012, 17:32:31 pm
Ma nelle MMA è consentito torcere il collo?
:thsit:
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 25, 2013, 10:26:43 am
aggiornamento.
Ieri all'aggiornamento istruttori ho lavorato 1 ora con l'istruttore di lotta e mi ha fatto rivedere alcune soluzioni per difendersi da un DL o SL.
In particolare, si sono riguardate le soluzioni che ho già descritto qui in precedenza, in più abbiamo visto una soluzione nel caso in cui non si riesce, perché non si è fatto in tempo, a eseguire lo sprawl et similia (quindi tutte difese in cui si riesce ad allontanare le gambe per tempo).

Provo a descriverla sommariamente, sperando di essere capito.

vengo attaccato alle gambe ma la forza del mio opponente e/o la sua maggiore rapidità e/o mia mancanza di prontezza fanno sì che lui mi sia già appiccicato addosso e io sia in rimasto ritto in piedi (e non accrocchiato sul mio attaccante) o addirittura con la schiena già più indietro dei piedi (insomma sto per cadere all'indietro o essere sollevato o essere sollevato e proiettato giù).

A questo punto (ovviamente molto celermente), ruoto il tronco in un senso, con il braccio più distante dalla rotazione blocco il braccio avversario, proseguo la torsione facendo pivot su un piede (il quale blocca anche il piede avversario dallo spostarsi), appoggio l'altra mano a terra, sollevo la gamba libera e, proseguendo la rotazione e la caduta, mi porto l'avversario sotto di me e io finisco inginocchiato sopra di lui.

Ora, l'ho provata un po' di volte e non mi riesce facile per un motivo principale: anche quando mi trovo già preso alla sprovvista, e quindi già sto per cadere, mi viene spontaneo abbassarmi e far pressione sulla schiena avversaria. In questo modo, mi faceva notare l'istruttore, rischio non di essere portato a terra dal DL, ma di essere proiettato in aria (sollevato o buttato dietro la schiena avversaria).

Naturalmente ho provato con l'istruttore, il quale la applica su di me (che però non conosco e applico certo bene il DL) con una naturalezza impressionante, indipendentemente dalla mia velocità, forza, pressione, angolazione. Insomma al solito mi ha impressionato la sua "sensibilità" (acquisita di 40 anni di lotta, non in 10 lezioni all'anno) e facilità di applicazione, nonché il fatto che certi miei automatismi non vanno sempre bene.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: beppegg on March 25, 2013, 10:48:05 am
Io non l'ho capita ma :+1: lo stesso :D
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 25, 2013, 10:52:12 am
Temevo non capiste...
Qualcuno che conosce questo movimento e sa se c'è qualche video esplicativo?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on March 25, 2013, 11:02:31 am
Potrebbe essere accomunata a questa
http://m.youtube.com/#/watch?v=O93a4H5dEis&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DO93a4H5dEis (http://m.youtube.com/#/watch?v=O93a4H5dEis&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DO93a4H5dEis)
Con tutti i distinguo del caso
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 25, 2013, 11:08:34 am
Troppi distinguo. Se fate riferimento a questa non capite....

Come faccio... cioè... in realtà io mi sono ripreso quando abbiamo provato questa soluzione. Ma non mi va di metterlo. Se volete lo carico e quando ho fatto ve lo mando in MP.

Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: beppegg on March 25, 2013, 11:28:36 am
Se va a te... :)

Oppure puoi caricarlo in forum e restringerne la visione a specifici utenti!
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 25, 2013, 11:50:20 am
ora mi ci vuole un po' di tempo per farlo, eventualmente.

Nel frattempo, speravo di far capire grossolanamente che tipo di movimento è.

Eventualmente c'è qualcuno che conosce altre soluzioni da attuare quando lo sprawl non è stato possibile per tempistica (anche se immagino sia dura) ?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on March 25, 2013, 12:09:51 pm
Combat Wrestling System Module 1 Number 2 (https://www.youtube.com/watch?v=JO9h5jjaZj4#)

Combat Wrestling System Module 1 Number 1 (https://www.youtube.com/watch?v=SgzAGITNHX4#)

Combat Wrestling System Module 1 Number 3 (https://www.youtube.com/watch?v=VwKdW-wl2MQ#)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 25, 2013, 13:02:16 pm
Molto interessanti i video! Thanx a lot.

Vedo cmq su tutte le soluzioni che prevedono una reazione tempestiva, mentre quella tecnica che ho descritto prima agisce quando sei già un pezzo oltre.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on March 25, 2013, 13:43:43 pm
Alcune di queste le puoi anche mettere in pratica in movimento ma dal mio punto di vista più in termini di acquisire, come nel caso da te citato, se nn una posizione dominante quantomeno una di minor difficoltà e/o di transizione...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 25, 2013, 14:39:56 pm
Io mi sono reso conto di una cosa. Probabilmente grazie a dio ho la fortuna di avere un imprinting corretto a riguardo, però senza alcuna esperienza lottatoria in merito mi è sempre venuto naturale abbassare subito il baricentro, allontanare le gambe e cercare di portarmi di lato.

Certo notavo anche che in alcune situazioni l'istruttore di lotta, con il mio approccio, modifica al volo (credo questione di decimi di secondo) l'attacco e mi spedisce in orbita o cmq mi solleva e mi tiene sulla spalla.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 26, 2013, 14:56:42 pm
ho trovato in un video una delle soluzioni per liberarsi da DL proposteci dall'istruttore di lotta domenica scorsa:

difesa single leg (https://www.youtube.com/watch?v=DizR2zHYjJU#)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: beppegg on March 26, 2013, 15:09:02 pm
ma è un semi-sprawl...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 26, 2013, 15:19:51 pm
ma è un semi-sprawl...

ma sai, io ho il sospetto che anche in questa materia le cose che funzionano veramente poggiano sulle medesime basi.

Tutte le tecniche che l'istruttore di lotta ci ha proposto, nel caso in cui non si viene presi alla sprovvista, vertono sul concetto di abbassare il baricentro, allontanare le gambe e far pressione sull'avversario da sopra.

Quello che cambia è la parte successiva.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: beppegg on March 26, 2013, 15:25:16 pm
Ah scusa, avevo capito male io, pensavo fosse una di quelle tecniche d'emergenza di cui parlavamo.

In effetti non mi sembrava molto "last chance" :-D
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on March 26, 2013, 15:26:35 pm
Ottimo direi, di quei movimenti a vuoto ne avrò fatti a migliaia, ruotando però :)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 26, 2013, 15:39:15 pm
ruotando, cioè?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Barvo Iommi on March 26, 2013, 16:27:15 pm
Niente di ché, praticamente fai a vuoto quel movimento che fa lui quando mostra la tecnica col compagno
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on March 26, 2013, 17:09:50 pm
E' sostanzialmente uguale a quello che insegniamo noi sul SL...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 26, 2013, 17:14:52 pm
Ne ho trovata un'altra, simile soprattutto nella prima parte a quel che abbiamo visto noi; l'avevo descritta all'inizio (passaggio della mano sotto la gamba avversario e azione quasi di "sedersi"):

è quella mostrata nel primmissimo esempio:

https://www.youtube.com/watch?v=wEtKhy9zHI8 (https://www.youtube.com/watch?v=wEtKhy9zHI8)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on March 26, 2013, 17:15:53 pm
E' sostanzialmente uguale a quello che insegniamo noi sul SL...

Tra l'altro anche provata in tutte le salse, se chi si difende la usa bene non si può proprio evitare di mollare la presa su una gamba.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Diego on March 26, 2013, 17:40:14 pm
E' sostanzialmente uguale a quello che insegniamo noi sul SL...
E' molto simile pure alla mia personale idea sia sul SL che sul DL, in entrambi i casi prima che l'attaccante abbia ottenuto un contatto efficace sulle mie gambe.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Takuanzen on April 20, 2013, 22:40:45 pm
Ne ho trovata un'altra, simile soprattutto nella prima parte a quel che abbiamo visto noi; l'avevo descritta all'inizio (passaggio della mano sotto la gamba avversario e azione quasi di "sedersi"):

è quella mostrata nel primmissimo esempio:

https://www.youtube.com/watch?v=wEtKhy9zHI8 (https://www.youtube.com/watch?v=wEtKhy9zHI8)
Devi essere molto rapido nel timing, soprattutto per inserirti con le braccia.
Controtecnica particolare, inusuale per me[1], ma carina e da provare. Grazie. :)
 1. Rispetto al più "classico" sprawl...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Menosse on April 21, 2013, 01:46:38 am
Ne ho trovata un'altra, simile soprattutto nella prima parte a quel che abbiamo visto noi; l'avevo descritta all'inizio (passaggio della mano sotto la gamba avversario e azione quasi di "sedersi"):

è quella mostrata nel primmissimo esempio:

https://www.youtube.com/watch?v=wEtKhy9zHI8 (https://www.youtube.com/watch?v=wEtKhy9zHI8)
Nel sanda ne esiste una praticamente identica. Funziona soprattutto grazie al fatto che per regolamento non si possono appoggiare le ginocchia a terra quindi quando l'altro ti arriva in sl o anche dl sprawli e cerchi di piazzargli il gomito sulla nuca, con l'altro braccio prendi la coscia internamente o più comunemente esternamente. Spingendogli la testa in basso e tirando con l'altro braccio lo "controproietti" in pratica, lui fa una capriola al tuo lato...Utilizzatissima.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on September 23, 2015, 14:15:26 pm
Lo metto qui....

http://defencelab.com/levoluzione-del-jee-kune-do-e-di-altre-discipline-marziali/ (http://defencelab.com/levoluzione-del-jee-kune-do-e-di-altre-discipline-marziali/)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Rev. Madhatter on September 23, 2015, 14:24:43 pm
Quote
Ti stai unendo ad un business che sta dando risultati sia per il cliente che l’istruttore e recentemente abbiamo avuto una squadra di Maestri e studenti del Jeet Kune Do che sono entrati a far parte di DL. Perché? È la stessa motivazione per tutti quanti, vogliono offrire un grande prodotto e vivere una bella vita.

Sento rumore di buste rosse  XD

Anche se poi quando mostrano cose e' decisamente meglio di quando parlano
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: The Spartan on September 23, 2015, 15:37:52 pm
Il loro marketing a partire dallo spacciarsi come arte di Hollywood è osceno...
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Rev. Madhatter on September 23, 2015, 15:42:59 pm
seriamente parlando...

Una grande,grande parte delle "arti marziali" restera' collegata alle esibizioni,come il wushu/scuola dell'opera/wire-fu cinese.

Produrre stunt capaci sara' l'altro grande business marziale in parallelo a formare combattenti.



Gia' con batman hanno messo una zampata niente male...
Comunque devo dire che il kfm era piu' incisivo come "prodotto",nel senso che mi sembrava venduto meglio:

"Tamarrizingaricamionisti che si menano grezzo" era meglio "studiosi in verde acido"
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 23, 2015, 15:48:14 pm
Il loro marketing a partire dallo spacciarsi come arte di Hollywood è osceno...

letto tutto, con grande fatica.

 :pla: :pla: :pla:
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 23, 2015, 15:50:00 pm
La cosa importante, per rimanere in argomento jkd è che partono da Bob Breen, "leggenda del jkd", come scrivono.
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: BlackSwan (BKB-ITALIA) on September 23, 2015, 15:55:03 pm
per me jkd rimane una splendida filosofia ed approcio allo studio delle arti marziali !!
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Rev. Madhatter on September 23, 2015, 15:55:35 pm
(http://ma-mags.com/Mags/C/C%201989-11%20Cov.jpg)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Rev. Madhatter on September 23, 2015, 16:05:46 pm
https://www.youtube.com/watch?v=IPUWEvvgfoc (https://www.youtube.com/watch?v=IPUWEvvgfoc)
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: nicola on September 23, 2015, 17:56:35 pm
ehm... sono un sempliciotto... ma alzarsi dalla sedia no eh?
Title: Re:le "carenze" del jkd
Post by: Takuanzen on September 23, 2015, 19:30:16 pm
https://www.youtube.com/watch?v=IPUWEvvgfoc (https://www.youtube.com/watch?v=IPUWEvvgfoc)

A me non sembra un brutto esercizio.
Con entrambi seduti sulla sedia, uno di fronte all'altro, lo facevamo anche ad MMA durante la lezione di striking per abituarsi a gestire la corta distanza. ;)

Bob Breen me lo ricordo anche per articoli e DVD su Budo International, se non sbaglio... :=)