I ritiri nel pugilato

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Offline nicola

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I ritiri nel pugilato
« on: June 08, 2012, 13:26:49 pm »
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Mi è venuto in mente di aprire questa discussione (che, teoricamente, è immensa se si va a vedere la storia intera della boxe moderna), dopo aver letto che anche Margarito, grazie a dio, ha deciso di ritirarsi per evitare la perdita dell'occhio (chi si ricorda come uscì ridotto dall'incontro con Pacquiao?).

Ovviamente le motivazioni dei ritiri sono state e sono le più disparate, ma la maggior parte si possono inquadrare in poche grosse categorie.
Alcuni ritiri hanno ragioni mediche, altri anagrafiche, altre legate a un calo di prestazione, alcuni dispiacciono, altri rincuorano.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

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Offline noguchi

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #1 on: June 09, 2012, 23:45:15 pm »
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E' un argomento enorme e a volte straziante. Vedere Jack Johnson finalmente sconfitto dal sistema e costretto a combattere in condizioni pietose, assistere all'autodistruzione di Mike Tyson o vedere Roy Jones sconfitto da gente come Danny Green sono cose che per chi è appassionato fanno veramente tristezza. Il rovescio della medaglia però è la gente come Hopkins o Archie Moore che è arrivata tardi al successo e alla notorietà e merita un posto al sole nonostante l'anagrafe: per me vedere B-Hop insegnare il pugilato a Pascal è stato uno spettacolo.

Quello su cui si potrebbe discutere sono i fattori che fanno arrivare prima piuttosto che poi il momento di dire basta.

Per fare un esempio stupido avere una lunga carriera da dilettante, secondo voi allunga la vita "pro" o la accorcia?!? Certo vuol dire fare 70, 80 match che pur se in canottiera esigono un prezzo; però è una scuola che insegna all'atleta a difendersi meglio del tipico messicano che si toglie quasi subito il caschetto...chi sarà l'atleta più logoro a 30 anni  :-\ ?!? Io non ne ho idea

E poi la longevità di un atleta dipende pure da come uno si è mantenuto: per esempio un atleta che si è sottoposto ripetutamente a tagli di peso drastici secondo me rischia di pagarla. I ko più pericolosi si prendono quando si è disidratati. Per esempio Roy Jones avrebbe dovuto ritirarsi dopo aver vinto il mondiale dei massimi: cercare di tornare fra i mediomassimi lo ha rovinato. Però anche a fare il contrario -scalando le categorie man mano che il fisico si appesantisce- si rischia di ritrovarsi in mezzo a gente che mena troppo più forte... :-X




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Offline nicola

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #2 on: June 11, 2012, 10:14:55 am »
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Quanto ti quoto.  :thsit:

Io ci aggiungerei, tanto per ricordarne qualcun altro al volo, l'abbandono e rientro di Joe Louis, il ritiro amaro di Hagler, l'ultima parte di carriera di Alì, la crisi e l'inverecondo rientro di Foreman.


Per esempio Roy Jones avrebbe dovuto ritirarsi dopo aver vinto il mondiale dei massimi: cercare di tornare fra i mediomassimi lo ha rovinato.

 :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'(
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Offline sanchin

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #3 on: June 23, 2012, 22:20:43 pm »
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Parlando di dilettantismo o rimanendo comunque nell'amatorialità da dove scaturisce la necessità del ritiro? Quando e perchè ci si ferma nella pratica di una disciplina che ci ha accompagnato per una parte della vita? Vorrei le vostre sensazioni a riguardo se le avete affrontate e come affronterete la faccenda? Praticherete tutta la vita (non intendo il combattimento almeno dopo una certa età) o ad un certo punto terminerete?

In caso di ritiro dalla pratica come si può evolvere la propria passione senza abbandonarla e senza doversi ritrovare su una poltrona a guardare i match su sportitalia? ;)
« Last Edit: June 23, 2012, 22:35:29 pm by sanchin »
OSU

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Offline xjej

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #4 on: June 25, 2012, 01:18:58 am »
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Solitamente agonismo = limite di età sancito dalle federazioni.
E.g. = judo = 35 anni per ogni tipo di attivitò agonistica esclusi i trofei master e la coppa italia a squadre.
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo


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Offline Raven81

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #5 on: June 25, 2012, 16:49:29 pm »
+3
Nel caso della FPI un dilettante può combattere fino a 35 anni di età. Il primo tesseramento va fatto entro il 32-esimo anno di età.

Poi subentrano tutte le considerazioni legate all'opportunità.

Faccio il mio esempio: sono pugilisticamente vecchio, ho iniziato tardi a praticare e non sono certo un fenomeno. E' già difficile trovare un avversario papabile per un esordio, figurarsi continuare una "carriera"! Sarebbe troppo rischioso (= i pesi leggeri perdono rapidamente velocità con l'età, mentre i massimi si "conservano" di più).
Nel mio caso la necessità del ritiro scaturirebbe dal poco talento e da una questione anagrafica: diciamo che se riuscissi a fare 7-8 match (o anche qualcuno di meno) nei prossimi due anni sarei veramente molto contento.

In altri casi i ritiri sono determinati - as usual - da un mix di talento, infortuni e anagrafe.
Per esempio può accadere che un pugile riesca ad arrivare II serie, ma il suo scarso talento renda sconsigliato e pericoloso continuare l'attività agonistica in questa categoria superiore.
Oppure che un bravo pugile I serie, magari un peso leggero, sia costretto a fermarsi ben prima dei 35 anni, semplicemente perché i suoi avversari hanno la metà dei suoi anni e il doppio della sua velocità!  :ricktaylor:

Penso che vivrò molto male il ritiro, sono molto competitivo... continuerò a fare guanti in palestra per più tempo possibile!  ;)

Ah, un'ultima cosa: finiremo TUTTI a guardare i match in poltrona su sportitalia!  Sempre meglio che guardarli in sedia a rotelle! :P :D
« Last Edit: June 25, 2012, 16:51:26 pm by Raven81 »

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Offline sanchin

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #6 on: June 26, 2012, 09:58:39 am »
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Beh mi rendo conto che sia quasi una via obbligata per quanto riguarda l'agonismo ma sicuramente è un obiettivo importante quello di rimanere in palestra e avere la possibilità di allenarsi il più possibile.

Poi come hai scritto tu le possibilità sono tante ma quando si parla di dilettantismo sappiamo che la pratica deve essere la base di un'attività che porta solo alla crescita personale disinteressata dal soldo o dalla medaglietta o dal curriculum personale, certo nello sport vincere da soddisfazione ma in una disciplina particolare come il pugilato direi che anche il solo partecipare e arrivare in fondo è un risultato ottimale.

In bocca al lupo.
OSU

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Offline noguchi

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Re:I ritiri nel pugilato
« Reply #7 on: June 27, 2012, 17:19:00 pm »
+3
Il problema è anche che nel pugilato una volta arrivati in I° serie a livello di competizioni nazionali ci si trova a fare i conti con i "dilettanti professionisti" dell'Esercito e delle Fiamme Oro. E competere con certa gente dopo una certa età penso sia improbo...a parità di impegno tanto vale passare professionista.