Ar.Ma.

Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: Joker on December 04, 2011, 14:53:40 pm

Title: Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 04, 2011, 14:53:40 pm
La discussione origina da qui (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=9659.msg239444#msg239444) e devia rispetto all'argomento iniziale verso una dissertazione sul fisico, la corporatura e altri accessori...

Ti sei scaldato?  :)

1) Un conto è sapere, un conto è saper fare, un altro conto ancora è saper spiegare... basta leggersi un manuale di Karate per sapere come si deve portare una tecnica, ma mettere in pratica è ben altro discorso. Kuramoto e il suo allievo portano gli attacchi potenti, rapidi e rilassati, e tecnicamente precisi. Poi se qualcuno pensa di fare meglio può sempre fare un video e mostrarlo :=)

Naturalmente. Ma qui stiamo parlando del "karateka più forte del mondo"!! E' stato detto che gli allievi di kyokushin hanno paura a far rissa con quelli di Kuramoto!.... Le qualità che citi non le mostra solo Kuramoto, ma tanti altri maestri di Karate che conosciamo, no?

2) I muscoli c'entrano eccome col Karate come c'entrano con qualunque attività che comporti l'uso del corpo. A meno che rimaniamo sul vecchio adagio che "i pesi legano" o altre scempiaggini simili :nono:
Gli atleti più veloci e rapidi del mondo hanno i muscoli e nessuno è riuscito ad eguagliarne le prestazioni senza "costruire" il proprio corpo con metodi simili.
Certo, se il livello atletico è infimo, è possibile diventare più veloci solo migliorando la tecnica, ma superato il "livello bassissimo"TM ciò non è più possibile.

Innanzitutto non ho detto che i muscoli non sono utili al karate; ho fatto notare che non c'entrano cono le qualità di Kuramoto (il quale, peraltro, non ha certo quel fisico; così come moltissimi ottimi karateka)
In secondo luogo hai estremizzato. Quello mi sembra più il fisico di un ballerino come Roberto Bolle che quello di un combattente. Guarda i lottatori di MMA[1]. Guarda anche il fisico di un rugbysta: se non hanno velleità di Body building, non sono certo così!

Mi ripeto. Non sto dicendo che non siano dei buoni karateka, ma insisto che non siano delle bestie come li dipingete....anzi, coe loro stessi si dipingono! Non hai notato il phatos e il melodramma che mostra nelle esibizioni? Ogni volta che fa un passo si atteggia come guerriero apocalittico  :nono:
Io per ora sono dell'idea che abbiano una buona base di karate, hanno aggiunto qualcosa preso qua e là, ma ci hanno montato su tanta immagine.
 1. pensa alle differenze con il fisico di Fedor!
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 04, 2011, 15:09:30 pm
Sta tutto nel dovrebbe :)

Poi le cose speciali dipende dove si va a cercarle.
Per me la massima espressione dell'arte sta proprio nell'effettuare in maniera perfetta i movimenti base, in modo da farli sembrare semplici.

Ti sei scaldato?  :)
No, e tu?

Quote
Naturalmente. Ma qui stiamo parlando del "karateka più forte del mondo"!! E' stato detto che gli allievi di kyokushin hanno paura a far rissa con quelli di Kuramoto!.... Le qualità che citi non le mostra solo Kuramoto, ma tanti altri maestri di Karate che conosciamo, no?
A parole sì, in pratica un po' meno...


Quote
Innanzitutto non ho detto che i muscoli non sono utili al karate; ho fatto notare che non c'entrano cono le qualità di Kuramoto (il quale, peraltro, non ha certo quel fisico; così come moltissimi ottimi karateka)
I mucoli c'entrano sempre.

Quote
In secondo luogo hai estremizzato. Quello mi sembra più il fisico di un ballerino come Roberto Bolle che quello di un combattente. Guarda i lottatori di MMA[1]. Guarda anche il fisico di un rugbysta: se non hanno velleità di Body building, non sono certo così!
 1. pensa alle differenze con il fisico di Fedor!
Altri "ballerini" con vellità da BB:
(http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcR_9-3QO2MErX0z-gOyrE2cXaebzRU3qdI7TCPuj_IEeRjaGuki) (http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT2O7rS0L2sHEL8GX6Ik8CEmYT4bWgecqyXsoOerLHQeyBwBOYXuQ)
(http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSJeog3aaToMAf5F9YpSBUjXjIoWAcDeKWwIn8He3HE7ZVpgc0hl_tdyWE)

Quote
Mi ripeto. Non sto dicendo che non siano dei buoni karateka, ma insisto che non siano delle bestie come li dipingete....anzi, coe loro stessi si dipingono! Non hai notato il phatos e il melodramma che mostra nelle esibizioni? Ogni volta che fa un passo si atteggia come guerriero apocalittico  :nono:
Vabbè c'è chi preferisce LaRusso :D

Quote
Io per ora sono dell'idea che abbiano una buona base di karate, hanno aggiunto qualcosa preso qua e là, ma ci hanno montato su tanta immagine.
Non sarebbero i primi... :=)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: happosai lucifero on December 04, 2011, 15:13:38 pm
veramente non c'è scritto da nessuna parte che i praticanti kyokushin hanno paura di quelli di kuramoto. c'è scritto che in giappone ai praticanti di kakuto karate è fatto espressamente divieto (dalle rispettive scuole) di attaccar briga con gli studenti di kuramoto, perché è poco salutare. questo è un fatto, non si tratta di arie che si danno da soli
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 04, 2011, 15:30:55 pm
Sta tutto nel dovrebbe :)

Poi le cose speciali dipende dove si va a cercarle.
Per me la massima espressione dell'arte sta proprio nell'effettuare in maniera perfetta i movimenti base, in modo da farli sembrare semplici.

Ti sei scaldato?  :)
No, e tu?

No, sembrava...  :)

Quote
Naturalmente. Ma qui stiamo parlando del "karateka più forte del mondo"!! E' stato detto che gli allievi di kyokushin hanno paura a far rissa con quelli di Kuramoto!.... Le qualità che citi non le mostra solo Kuramoto, ma tanti altri maestri di Karate che conosciamo, no?
A parole sì, in pratica un po' meno...

Ah già, stai pensando al topic "questi sono buoni kihon?"  :gh:
Scherzi a parte, non ho visto insegnamenti speciali.

Quote
Innanzitutto non ho detto che i muscoli non sono utili al karate; ho fatto notare che non c'entrano cono le qualità di Kuramoto (il quale, peraltro, non ha certo quel fisico; così come moltissimi ottimi karateka)
I mucoli c'entrano sempre.

Ci sono muscoli e muscoli  :=)

Quote
In secondo luogo hai estremizzato. Quello mi sembra più il fisico di un ballerino come Roberto Bolle che quello di un combattente. Guarda i lottatori di MMA[1]. Guarda anche il fisico di un rugbysta: se non hanno velleità di Body building, non sono certo così!
 1. pensa alle differenze con il fisico di Fedor!
Altri "ballerini" con vellità da BB:
(http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcR_9-3QO2MErX0z-gOyrE2cXaebzRU3qdI7TCPuj_IEeRjaGuki) (http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT2O7rS0L2sHEL8GX6Ik8CEmYT4bWgecqyXsoOerLHQeyBwBOYXuQ)
(http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSJeog3aaToMAf5F9YpSBUjXjIoWAcDeKWwIn8He3HE7ZVpgc0hl_tdyWE)

E dalli ancora   >:(. Ho detto che si può essere ottimi combattenti senza essere definiti, non che essere definiti impedisce di essere ottimi combattenti. Fedor non ha un fisico appariscente, però mena (anche di pugni; lo dico per prevenire obiezioni tipo "eh ma per i grappler è diverso"). Quelli che posti tu menano e hanno un fisico definito. Ne concludo che il fisico come l'allievo di Kuramoto non è indispensabile per menare.
Peraltro, un buon metodo per valutare la stazza del combattente è vedere i fianchi. Se ha la circonferenza vita troppo sottile spesso è un tipetto fragile...

Quote
Mi ripeto. Non sto dicendo che non siano dei buoni karateka, ma insisto che non siano delle bestie come li dipingete....anzi, coe loro stessi si dipingono! Non hai notato il phatos e il melodramma che mostra nelle esibizioni? Ogni volta che fa un passo si atteggia come guerriero apocalittico  :nono:
Vabbè c'è chi preferisce LaRusso :D

Quote
Io per ora sono dell'idea che abbiano una buona base di karate, hanno aggiunto qualcosa preso qua e là, ma ci hanno montato su tanta immagine.
Non sarebbero i primi... :=)

Già  :)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Ragnaz on December 04, 2011, 18:20:29 pm
Sta tutto nel dovrebbe :)

Poi le cose speciali dipende dove si va a cercarle.
Per me la massima espressione dell'arte sta proprio nell'effettuare in maniera perfetta i movimenti base, in modo da farli sembrare semplici.


Su questo siamo d'accordo!!
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: n.loy nonno bassotto on December 04, 2011, 18:30:33 pm
veramente non c'è scritto da nessuna parte che i praticanti kyokushin hanno paura di quelli di kuramoto. c'è scritto che in giappone ai praticanti di kakuto karate è fatto espressamente divieto (dalle rispettive scuole) di attaccar briga con gli studenti di kuramoto, perché è poco salutare. questo è un fatto, non si tratta di arie che si danno da soli
Diciamo che la cosa più probabile è che ai componenti delle scuole di arti marziali sia vietato  attaccare briga con chicchessia, i riferimenti specifici mi sembrano una forzatura di chi ha iniziato la discussione.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 04, 2011, 23:43:25 pm
E dalli ancora   >:(
Vedi che sei tu a scaldarti? :P Scherzo ovviamente.
Quote
Ho detto che si può essere ottimi combattenti senza essere definiti, non che essere definiti impedisce di essere ottimi combattenti. Fedor non ha un fisico appariscente, però mena (anche di pugni; lo dico per prevenire obiezioni tipo "eh ma per i grappler è diverso"). Quelli che posti tu menano e hanno un fisico definito. Ne concludo che il fisico come l'allievo di Kuramoto non è indispensabile per menare.
Peraltro, un buon metodo per valutare la stazza del combattente è vedere i fianchi. Se ha la circonferenza vita troppo sottile spesso è un tipetto fragile...

Vedo che siamo passati da "Quei muscoli non servono" a "Quei muscoli non sono necessari", che è già un passo avanti :whistle:
Spero che adesso mi spiegherai la differenza tra muscoli e muscoli, ovviamente con dati scientifici a supporto, stessa cosa per il rapporto capacità di combattere e girovita.

veramente non c'è scritto da nessuna parte che i praticanti kyokushin hanno paura di quelli di kuramoto. c'è scritto che in giappone ai praticanti di kakuto karate è fatto espressamente divieto (dalle rispettive scuole) di attaccar briga con gli studenti di kuramoto, perché è poco salutare. questo è un fatto, non si tratta di arie che si danno da soli
Diciamo che la cosa più probabile è che ai componenti delle scuole di arti marziali sia vietato  attaccare briga con chicchessia, i riferimenti specifici mi sembrano una forzatura di chi ha iniziato la discussione.
Sinceramente non so quali fonti dicano questo e probabilmente il titolo del topic è un'iperbole, almeno secondo me. Non di meno io vedo qualità, ed è questo quello che mi interessa di più.

Edit: corretto quote.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: DJ scanner on December 05, 2011, 00:07:18 am
nel libro sole e acciaio, yukio mishima dice che non poteva scrivere le gesta di guerrieri con più di un metro di torace se anche lui non superava il metro di torace, a quel punto si è messo a lavorare con i pesi e fare kendo.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: The Doctor Sherlockit on December 05, 2011, 00:33:31 am
Se ha la circonferenza vita troppo sottile spesso è un tipetto fragile...



Lol questa mi sembra come quella cosa degli aikidoka che DEVONO avere un pò di pancia XD

Dato scientifico, il grasso accumulato intorno al girovita mette a rischio il cuore

http://www.dietologica.it/2009/04/quei-10-cm-di-grasso-in-piu-sul-girovita/ (http://www.dietologica.it/2009/04/quei-10-cm-di-grasso-in-piu-sul-girovita/)
 questo è solo uno degli articoli, io ne lessi uno di un altro dietologo che diceva la stessa cosa

Voglio vedere in termini generali quanto se ne fa uno di essere più resistente se poi gli prende un attacco di cuore mentre combatte ( esagerazione voluta inside).....
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Takuanzen on December 05, 2011, 09:09:54 am
nel libro sole e acciaio, yukio mishima dice che non poteva scrivere le gesta di guerrieri con più di un metro di torace se anche lui non superava il metro di torace, a quel punto si è messo a lavorare con i pesi e fare kendo.

"La sofferenza era forse l'unica dimostrazione che nel corpo era  presente la coscienza, ne era l'unica espressione fisica. A mano a mano  che acquisivo muscoli e forza, nella mia mente germogliava una tendenza all'accettazione positiva del dolore, si approfondiva il mio interesse per la sofferenza fisica. Vi prego di non pensare che tutto questo sia frutto della mia immaginazione. L'ho appreso con il mio corpo direttamente dal sole e dall'acciaio."

Scusate per la citazione, ma non potevo non quotare Matusa dopo che ha nominato un vero mito (su di lui nessuna iperbole...)!!! :-* :-* :-* :-*
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Takuanzen on December 05, 2011, 09:22:16 am
Per quel che riguarda il mio entusiasmo, invece:
-Ero contento di aver trovato un lungo video suo, visto che si sosteneva che non si conosceva nulla di lui e stavamo elaborando molte ipotesi. Sono sempre felice di recepire nuove informazioni;
-Si sosteneva che Kuramoto non praticasse Kata. Al contrario qui si vede che ne pratica, ma di un particolare tipo, che riflette un certo modo di intendere i kata, in sintonia con la mia visione. Alcune di quelle forme mi ricordavano i gesti di alcuni esercizi di Qigong, anche se con una differente contrazione e respirazione... Ma di questo ne parlerò in maniera più approfondita nel topic aperto da Ryujin;
- A me  Kuramoto piace perchè mi sembra rivelare un approccio non convenzionale al Karate, un percorso di ricerca personale, che tenta di recuperare dei contenuti essenziali al di  là delle scuole e degli stili. Insomma, forse possono esistere altre strade alternative, moderne e tradizionali al tempo stesso - senza sterili contrapposizioni-, alle 3 K.
Magari nulla di nuovo, ma le qualità del suo allenamento si vedono: grande fluidità di esecuzione nelle applicazioni, unita a delle mani molto forti e condizionate. Non è da tutti tenere insieme questi due aspetti. Come hanno detto gli altri, le rotture o l'affermazione di chi è il più forte Karateka, sono gli aspetti meno interessanti della questione. :thsit:
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 05, 2011, 09:31:25 am
nel libro sole e acciaio, yukio mishima dice che non poteva scrivere le gesta di guerrieri con più di un metro di torace se anche lui non superava il metro di torace, a quel punto si è messo a lavorare con i pesi e fare kendo.
Per quanto sia una caratterizzazione estremamente grezza, avere un torace (e non il girovita) ampio può dare certamente un indizio sulla capacità atletica di un individuo, sia a livello muscolare che polmonare. Insomma, è intuitivo che il tronco a forma di triangolo rovesciato \ / (spalle ampie e assenza di grasso addominale) è certamente indice di maggiore performance di quello dritto (spalle strette e panza in fuori)  / \...
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 05, 2011, 09:33:28 am
Per quel che riguarda il mio entusiasmo, invece:
-Ero contento di aver trovato un lungo video suo, visto che si sosteneva che non si conosceva nulla di lui e stavamo elaborando molte ipotesi. Sono sempre felice di recepire nuove informazioni;
-Si sosteneva che Kuramoto non praticasse Kata. Al contrario qui si vede che ne pratica, ma di un particolare tipo, che riflette un certo modo di intendere i kata, in sintonia con la mia visione. Alcune di quelle forme mi ricordavano i gesti di alcuni esercizi di Qigong, anche se con una differente contrazione e respirazione... Ma di questo ne parlerò in maniera più approfondita nel topic aperto da Ryujin;
- A me  Kuramoto piace perchè mi sembra rivelare un approccio non convenzionale al Karate, un percorso di ricerca personale, che tenta di recuperare dei contenuti essenziali al di  là delle scuole e degli stili. Insomma, forse possono esistere altre strade alternative, moderne e tradizionali al tempo stesso - senza sterili contrapposizioni-, alle 3 K.
Magari nulla di nuovo, ma le qualità del suo allenamento si vedono: grande fluidità di esecuzione nelle applicazioni, unita a delle mani molto forti e condizionate. Non è da tutti tenere insieme questi due aspetti. Come hanno detto gli altri, le rotture o l'affermazione di chi è il più forte Karateka, sono gli aspetti meno interessanti della questione. :thsit:
Quoto tutto e appoggio. Aspetto il tuo intervento...
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Samurai77 on December 05, 2011, 13:28:58 pm
ho guardato diverse volte il video, ho cercato di capire i movimenti, il mio respondo è:
POSITIVO
mi piace, mi piace tanto, dimostra un kime elevatissimo, ha delle mani estremamente condizionate, fa decisamente paura.
sarei curioso di vedere un kumite (sparring), libero tra suoi allievi, vedere quali tecniche utilizzano di più e come usano la distanza e gli spostamenti.
Mi piace molto questo approccio al karate, mi stuzzica quell'utilizzo non smodato di leve e digitopressioni.
ho visto pochissimo utilizzo di calci, sarei curioso di vedere l'utilizzo dei geri, sono sicuro che tirerà calci non oltre il bacino.
Rimane la curiosità su come baserà un suo allenamento, che kihon utilizza, che tipo di esercizi a coppie, quanto condizionamento farà fare...
insomma tanta curiosità su questo personaggio ed alla fine un gran karateka.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 05, 2011, 14:16:00 pm
A vedere quel kata per me si può evincere che curino anche i calci alti, considerato che la tenuta così buona di uno yoko geri quasi jodan di solito non esce per caso e necessita di un allenamento apposito.
Comunque è un aspetto secondario, ovviamente sono d'accordo con te sulle impressioni.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 05, 2011, 15:46:42 pm
E dalli ancora   >:(
Vedi che sei tu a scaldarti? :P Scherzo ovviamente.
Quote
Ho detto che si può essere ottimi combattenti senza essere definiti, non che essere definiti impedisce di essere ottimi combattenti. Fedor non ha un fisico appariscente, però mena (anche di pugni; lo dico per prevenire obiezioni tipo "eh ma per i grappler è diverso"). Quelli che posti tu menano e hanno un fisico definito. Ne concludo che il fisico come l'allievo di Kuramoto non è indispensabile per menare.
Peraltro, un buon metodo per valutare la stazza del combattente è vedere i fianchi. Se ha la circonferenza vita troppo sottile spesso è un tipetto fragile...

Vedo che siamo passati da "Quei muscoli non servono" a "Quei muscoli non sono necessari", che è già un passo avanti :whistle:
Spero che adesso mi spiegherai la differenza tra muscoli e muscoli, ovviamente con dati scientifici a supporto, stessa cosa per il rapporto capacità di combattere e girovita.

Guarda, mi avevi pure fatto venire il dubbio: sono andato a rileggere quello che avevo scritto negli ultimi 3-4 post, ma non ho mai detto "Quei muscoli non servono". Peccato per l'incomprensione, spero che ora sia un po' più chiaro quel che penso.[1]

Per il rapporto girovita-capacità di combattere:


Sul discorso muscoli e muscoli pure si può aprire un topic...anzi, pure un forum!  :o

Se non ti è piaciuto l'esempio di Fedor, te ne faccio uno più nostrano. Conosci Davide Morini? Il MMA-fighter italiano che viene dallo YB? Ecco, se non è cambiato negli ultimi mesi, ricordo che non ha affatto una muscolatura definita, si allena con metodi tradizionali e pochi pesi moderni; eppure ha ottenuto dei buoni risultati e la forza non gli manca!

Ah, quoto l'osservazione sui calci alti!
 :)
 1. A essere sincero, non mi sono scaldato; ma quasi ci sono rimasto male che tua abbia pensato che per me i muscoli legano. Perché ogni settimana devo discutere con chi queste cose le ppensa veramente  :nono: ;)
 2. non mi piace dire Jissen, perché sul tubo sotto la parola "jissen" ho visto pure brutte cose
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 05, 2011, 15:48:47 pm
Per quel che riguarda il mio entusiasmo, invece:
-Ero contento di aver trovato un lungo video suo, visto che si sosteneva che non si conosceva nulla di lui e stavamo elaborando molte ipotesi. Sono sempre felice di recepire nuove informazioni;
-Si sosteneva che Kuramoto non praticasse Kata. Al contrario qui si vede che ne pratica, ma di un particolare tipo, che riflette un certo modo di intendere i kata, in sintonia con la mia visione. Alcune di quelle forme mi ricordavano i gesti di alcuni esercizi di Qigong, anche se con una differente contrazione e respirazione... Ma di questo ne parlerò in maniera più approfondita nel topic aperto da Ryujin;
- A me  Kuramoto piace perchè mi sembra rivelare un approccio non convenzionale al Karate, un percorso di ricerca personale, che tenta di recuperare dei contenuti essenziali al di  là delle scuole e degli stili. Insomma, forse possono esistere altre strade alternative, moderne e tradizionali al tempo stesso - senza sterili contrapposizioni-, alle 3 K.
Magari nulla di nuovo, ma le qualità del suo allenamento si vedono: grande fluidità di esecuzione nelle applicazioni, unita a delle mani molto forti e condizionate. Non è da tutti tenere insieme questi due aspetti. Come hanno detto gli altri, le rotture o l'affermazione di chi è il più forte Karateka, sono gli aspetti meno interessanti della questione. :thsit:

 :sur:

Ahhh se è così quoto e appoggio!  ;)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 05, 2011, 18:25:18 pm
Guarda, mi avevi pure fatto venire il dubbio: sono andato a rileggere quello che avevo scritto negli ultimi 3-4 post, ma non ho mai detto "Quei muscoli non servono". Peccato per l'incomprensione, spero che ora sia un po' più chiaro quel che penso.[1]

Per il rapporto girovita-capacità di combattere:
  • ho parlato di metodo per valutare la stazza e la robustezza, che è ben diverso dalla capacità di combattere
  • Avendo detto "in genere" e senza pretese scientifiche, mi permetto di saltare divagazioni scientifiche. Per amore della semplicità e della scienza stessa
  • ovviamente non parlo di grasso sul girovita, ma di muscoli e soprattutto di ossa. Magari sbaglio, ma facci caso: le foto dei fighter da te postati mostrano un girovita poco più piccolo del torace; se prendi Karelin addirittura va giù quasi dritto. Io mi sono accorto di questo particolare facendo i confronti tra karateka che non fanno contatto e karateka tipo kyokushin[2]: la obi nei primi evidenzia una vita piccola e snella, negli altri un po' meno. E' una mia considerazione "a spanne" e non scientifica, non è legge!


Sul discorso muscoli e muscoli pure si può aprire un topic...anzi, pure un forum!  :o

Se non ti è piaciuto l'esempio di Fedor, te ne faccio uno più nostrano. Conosci Davide Morini? Il MMA-fighter italiano che viene dallo YB? Ecco, se non è cambiato negli ultimi mesi, ricordo che non ha affatto una muscolatura definita, si allena con metodi tradizionali e pochi pesi moderni; eppure ha ottenuto dei buoni risultati e la forza non gli manca!

Ah, quoto l'osservazione sui calci alti!
 :)
 1. A essere sincero, non mi sono scaldato; ma quasi ci sono rimasto male che tua abbia pensato che per me i muscoli legano. Perché ogni settimana devo discutere con chi queste cose le ppensa veramente  :nono: ;)
 2. non mi piace dire Jissen, perché sul tubo sotto la parola "jissen" ho visto pure brutte cose
Non è che non mi è piaciuto il discorso di Fedor, è che hai criticato a mio avviso ingiustamente il ragazzo lasciando intendere che fosse esibizionismo (ballerino con velleità da BB) mentre invece ha un fisico della madonna. Ti ho portato degli esempi di fighter celebri per mostrarti che non necessariamente l'addome squartato è un accessorio, ed è anzi indice di un'ottima percentuale di massa grassa. Riguardo alla definizione, naturalmente ci sono atleti buoni nonostante la panzetta (il che contribuisce a sentirmi meno schifido tra l'altro) ma è piuttosto evidente che a parità di altri fattori l'addome di Kurt Angle è meglio di quello di Emilianenko e non ha senso colpevolizzare chi si fa il mazzo per ottenerlo, soprattutto se non ci sono argomenti oggettivi da portare a sostegno.

Su muscoli e muscoli per me la differenza sta prima di tutto tra muscoli che ci sono e quelli che non ci sono :gh:

Il discorso sul girovita secondo me è semplice: i praticanti di Jissen (sì quella roba che hai visto è brutta ma c'entra poco e nulla) si sbattono di più sulla preparazione e quindi sono generalmente più in forma.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 05, 2011, 22:04:31 pm
Mah, secondo me il discorso girovita non è solo legato alla preparazione fisica. O meglio, è indice di un diverso tipo di preparazione fisica...ma essendo un mio metodo grossolano per avere un'idea a prima vista[1], sorvoliamo pure  :)

Sui muscoli del ragazzo. Non era mia intenzione denigrarlo, però mi sembra che non abbia il fisico tipico di un combattente full contact. Definito o no, non ho mai visto un famoso combattente con un tale aspetto; al contrario lo vedo spesso nella danza e negli artisti marziali che fanno prevalentemente "a vuoto" (forme, esibizioni,...). Quali sono queste differenze? Faccio fatica a dirlo a parole, si tratta più di una visione d'insieme e di proporzioni. Tu non noti questa differenza?

PS: un pochino di ciccia può tornare utile di tanto in tanto, oltreché mi fa sentire più umano  :)
 1. e finora mi è stato utile perché ci azzecco
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: The Doctor Sherlockit on December 05, 2011, 22:59:12 pm
Mah, secondo me il discorso girovita non è solo legato alla preparazione fisica. O meglio, è indice di un diverso tipo di preparazione fisica...ma essendo un mio metodo grossolano per avere un'idea a prima vista[1], sorvoliamo pure  :)

Sui muscoli del ragazzo. Non era mia intenzione denigrarlo, però mi sembra che non abbia il fisico tipico di un combattente full contact. Definito o no, non ho mai visto un famoso combattente con un tale aspetto; al contrario lo vedo spesso nella danza e negli artisti marziali che fanno prevalentemente "a vuoto" (forme, esibizioni,...). Quali sono queste differenze? Faccio fatica a dirlo a parole, si tratta più di una visione d'insieme e di proporzioni. Tu non noti questa differenza?

PS: un pochino di ciccia può tornare utile di tanto in tanto, oltreché mi fa sentire più umano  :)
 1. e finora mi è stato utile perché ci azzecco

si si immagino il tipo diverso di preparazione 

(http://us.123rf.com/400wm/400/400/zakharchenko/zakharchenko0801/zakharchenko080100001/2320498-versare-la-birra-e-salsicce-sulla-piastra.jpg)

Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 06, 2011, 09:13:35 am
Mah, secondo me il discorso girovita non è solo legato alla preparazione fisica. O meglio, è indice di un diverso tipo di preparazione fisica...ma essendo un mio metodo grossolano per avere un'idea a prima vista[1], sorvoliamo pure  :)

Sui muscoli del ragazzo. Non era mia intenzione denigrarlo, però mi sembra che non abbia il fisico tipico di un combattente full contact. Definito o no, non ho mai visto un famoso combattente con un tale aspetto; al contrario lo vedo spesso nella danza e negli artisti marziali che fanno prevalentemente "a vuoto" (forme, esibizioni,...). Quali sono queste differenze? Faccio fatica a dirlo a parole, si tratta più di una visione d'insieme e di proporzioni. Tu non noti questa differenza?

PS: un pochino di ciccia può tornare utile di tanto in tanto, oltreché mi fa sentire più umano  :)
 1. e finora mi è stato utile perché ci azzecco
Perchè, un atleta cazzuto e in forma non è un essere umano? Mi ricordi un altro utente in una famosa discussione di qualche mese addietro...

Sinceramente non so cosa risponderti.
Io essendo una persona con una formazione marziale votata alla pratica, sono abituato a circostanziare le critiche, individuare le aree di miglioramento portando a supporto fatti (non sono uno scienziato ma posso portare ricerche scientifiche a sostegno), confronti empirici, filmati, argomentazioni verificabili ed eventualmente confutabili (infatti a volte sono stato confutato e l'ho ammesso tranquillamente).

Se l'argomentazione è basata su impressioni, su generalizzazioni non meglio precisate, su giudizi a priori che per tua stessa ammissione non poggiano su valutazioni oggettive quanto piuttosto su prese di posizione (di fatto pre-giudizi), su rassicurazioni tipo "fidati che non mi sbaglio", mi spiace ma non so cosa risponderti.

"Le arti marziali sono per me una scienza" (cit.) e come tali le tratto.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Ebony Girls Lover on December 06, 2011, 11:10:01 am
Bel video certo che il tipo é molto bravo.
Sinceramente non ci vedo poi tutto sto aiki,dato che nelle applicazioni dei kata leve,controleve o proiezioni abbondano.
Ho trovato molto interessante l'utizzo delle digitopressioni che mi fanno molto di ti okinawese.
Sto discorso del girovita proprio non lo capisco.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 06, 2011, 18:31:26 pm
mi spiace ma non so cosa risponderti.

Ma non devi dispiacerti! Vedi, il mio era un discorso "alla buona", oltre che un po' OT, un po' da pub....Sì insomma io noto questa caratteristica ricorrente, nel modo e perché te l'ho già scritto; che scientificità pretendi? Io ti ho portato qualche esempio (i ballerini muscolosi, ma diversi dai muscoli di un fighter); ora, se ti va, quando vedi un po' di combattenti puoi soffermarti a guardare questo particolare; fai lo stesso con quelli che fanno a vuoto e poi puoi rispondermi "in effetti mediamente noto differenze" oppure "no, gli effetti dei pesi sono mediamente uguali su tutti". Questo era lo spirito con cui ho fatto l'osservazione[1]. Hai presente i detti popolari? Del tipo "rosso di sera bel tempo si spera"? In parte erano sbagliati; in parte sono stati confermati dalla scienza, in parte non si sa nulla ma  volte funzionano...ecco, il mio intervento era di questo tipo.

Naturalmente questo mi serve di lezione, a quanto pare qui c'è spazio solo per la scienza e io, come ripeto sempre, preferisco applicare la scienza in altri ambiti. Per riprendere la tua citazione, io aggiungo: "Le arti marziali sono per me una scienza non esatta[2]"
Come puoi ben capire le arti marziali, se sono scienze, non sono scienze che danno certezze sull'esito di un combattimento[3], sulla fantomatica "efficacia"; in breve non sono scienze esatte. E' già arduo determinare con certezza il comportamento fisico di una persona sola (è il compito della medicina, disciplina tutt'altro che semplice); figuriamoci uno scontro tra due (o più!) persone.
Perdersi nell'analisi minuziosa dei vari aspetti delle arti marziali si è sempre rivelato poco produttivo; molti topic ci sono da esempio come sia un macello provare a descrivere una tecnica già esistente con la fisica; al momento mi sembra impossibile usare le scienze esatte per cercare una soluzione nuova partendo da zero.

Ma allora come possono progredire le (inesatte) scienze marziali? Semplicissimo, nello stesso modo con cui si sono sviluppate nella storia: esperienze e dati statistici. Ryujin, sono questi gli strumenti per avere un buon metodo di allenamento e per migliorarlo; per sapere cosa fare e cosa non fare. E son questi gli strumenti che molti utenti svegli del forum hanno usato e continuano ad usare per liberarsi dai cattivi preconcetti che permeano alcuni vecchi sistemi. Le "prove scientifiche" e le ricerche che si adducono per sostenere che i kata sono strumenti d'allenamento poco utili[4]; che il pugno del pugile è meglio degli altri; che contro il coltello è arduo difendersi, eccetera; sono tutte informazioni statistiche o esperienze che abbiamo vissuto. Ma queste, non sono scienze esatte: la statistica è quella scienza per cui "se una persona mangia un pollo e un'altra digiuna, entrambi hanno mangiato mezzo pollo a testa"[5]. I risultati che possediamo nelle arti marziali infatti non sono verità assolute! Mai dico "contro il coltello sei spacciato", piuttosto so che statisticamente si prende spesso almeno una coltellata. E su questa informazione baso la mia strategia, sapendo però che potrebbero farmi a fette una volta, 2, 3,...o anche nessuna.


Allora permettimi di parlare così, da ignorante, e dire che vedo spesso una relazione tra dimensioni della vita[6] e modalità di partica. Prendi il mio commento alla leggera e dagli il giusto peso (cioè poco); se ti va in futuro guarda se ritrovi questa analogia...

Luigi

Spoiler: show
PS: sono andato clamorosamente OT, ma penso di aver detto forse qualcosa di vagamente interessante. Forse. Quindi se proprio vuoi togliere il post dalla discussione, almeno crea uno spin-off...grazie


 :)


 1. e non era una critica!
 2. si usa indicare con scienze esatte quelle discipline che sono in grado di enunciare a priori un risultato certo associato ad un evento particolare, sulla base di modelli astratti. Sebbene a volte la distinzione sia labile I problemi non ci sono solo in am/sdc...) in genere si riconoscono come tali matematica, fisica, chimica, informatica (quindi anche molte scienze ingegnieristiche). Scienze non esatte sono ad esempio medicina, scienze politiche,.... C'è pure su wikipedia, sebbene sia una pagina molto risicata: http://it.wikipedia.org/wiki/Scienza_esatta (http://it.wikipedia.org/wiki/Scienza_esatta)
 3. pensiero che ho già espresso poco fa nel topic sui punti vitali
 4. se non controproducenti per alcuni
 5. che è la statistica dei cretini, perché in verità entrambi mangiano 0.5±0.5 polli a testa
 6. e ripeto, si parte dal presupposto che non sia ciccia
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 06, 2011, 19:54:30 pm
Non hai bisogno del mio permesso per parlare / scrivere :)

Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Dici di non voler applicare la scienza, poi mi inviti ad applicare la statistica. Questa è una contraddizione. La sperimentazione e i dati statistici che esorti a usare sono da sempre uno strumento imprescindibile della scienza. Solo che portano a conclusioni molto diverse dalle tue, e come tu sei libero di scrivere le tue impressioni, io mi sento libero di sottolinearne l'infondatezza.

Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Prototype 0 on December 06, 2011, 21:07:15 pm
Un fisico definito ma "" esile"" ce l' hanno anche powerlifters e pesisti olimpionici.
Purchè si resti su categorie di peso per lo più medie.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 06, 2011, 23:50:28 pm
Non hai bisogno del mio permesso per parlare / scrivere :)

grazie  :)

Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Parlavo di statistica ed esperienze, non leggende e tradizioni...rileggi il mo post  ;)

Dici di non voler applicare la scienza, poi mi inviti ad applicare la statistica. Questa è una contraddizione. La sperimentazione e i dati statistici che esorti a usare sono da sempre uno strumento imprescindibile della scienza. Solo che portano a conclusioni molto diverse dalle tue, e come tu sei libero di scrivere le tue impressioni, io mi sento libero di sottolinearne l'infondatezza.

E dopo 15 righe, ancora non sono riuscito a farti, anzi, farVI, apprezzare la differenza tra scienze esatte e non.  :dis:

Ok, allora prova a pensare alla differenza (abissale) tra un metodo analitico ed uno statistico; nel frattempo che io per qualche giorno sono lontano dal pc ...

Buone vacanze e buon allenamento  :)

Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 07, 2011, 09:25:49 am
Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Parlavo di statistica ed esperienze, non leggende e tradizioni...rileggi il mo post  ;)
Ho letto il tuo post, e il fatto che non sia d'accordo non significa che non gli abbia dedicato attenzione.

O parli di statistica ed esperienza verificabile (di fatto scienza) O è leggenda, tradizione, fantasticheria, congettura, chiamala come vuoi.
Dunque se vuoi convincermi che il girovita allargato dia un qualche vantaggio non meglio precisato (ma non è importante) e vuoi convincere l'interlocutore devi portare un dato verificabile, cosa che non hai fatto.
Allo stesso modo devi poter fornire qualche parametro per confrontarsi sul fisico da ballerino, perchè "a me sembra" non è sufficiente, tanto è vero che Mement0 ti ha portato altri esempi di fisici prestanti, potenti ed asciutti.

Quote
Dici di non voler applicare la scienza, poi mi inviti ad applicare la statistica. Questa è una contraddizione. La sperimentazione e i dati statistici che esorti a usare sono da sempre uno strumento imprescindibile della scienza. Solo che portano a conclusioni molto diverse dalle tue, e come tu sei libero di scrivere le tue impressioni, io mi sento libero di sottolinearne l'infondatezza.
E dopo 15 righe, ancora non sono riuscito a farti, anzi, farVI, apprezzare la differenza tra scienze esatte e non.  :dis:
Non ho (/abbiamo) bisogno che ce lo faccia capire, ho una formazione scientifica e una laurea con all'attivo esami di matematica, statistica, psicologia ed economia. Quindi credo di essermene per lo meno fatto un'idea :=) Stessa cosa per gli altri.
Infatti:
Le arti marziali sono una scienza non esatta, certo, come del resto le Scienze Motorie, che tuttavia portano a risultati impensabili solo pochi anni prima. Strumento sicuramente imperfetto e che non garantisce nulla al 100%, va bene, ma le alternative sono leggende o tradizioni che sono decisamente più fallibili.

Quote
Ok, allora prova a pensare alla differenza (abissale) tra un metodo analitico ed uno statistico; nel frattempo che io per qualche giorno sono lontano dal pc ...
Tu di fatto squalifichi le scienze che si basano sulla statistica (comprese le Scienze Motorie e le discipline di combattimento che adottano un allenamento razionale e scientifico), quindi in realtà forse sei tu che dovresti comprenderle meglio. La differenza c'è, come ti ho scritto io stesso, ma i risultati ci sono comunque, e sono documentati e verificabili.
In sostanza il tuo discorso è che siccome il meteo può sbagliare, allora per prevedere il tempo è equivalente lanciare la moneta, che comunque a volte ci azzecca.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 07, 2011, 10:58:04 am
Lasciando un momento da parte la questione sul girovita; perché continui a parlare di leggende, tradizioni, fantasticherie,....? Perché pensi che io ritengo alcune scienze meglio di altre?

Ho detto che da una parte le scienze esatte partono a studiare un evento analizzandolo con gli strumenti che dà un modello matematico e forniscono un risultato univoco. Chiaro; si va dalla teoria al fatto.

D'altra parte si può partire dai numeri e da fatti concreti; si fa sopra uno studio statistico e otteniamo dei risultati che ci permettono di dire come probabilmente andrà. Io però cercato di sottolineare l'importanza dell'errore. Se già mastichi di queste cose[1] sai bene che portare come risultato una media non dice nulla se non aggiungi anche l'errore. E' l'esempio banale che ho già fatto sul pollo; una persona ne mangia uno e l'altro digiuna. Ma la statistica non dice che mangiano mezzo pollo (media); dice che mangiano 0.5±0.5 polli a testa. Se tieni conto dell'errore, o meglio dell'incertezza sul risultato, non corri il rischio di fraintendimenti: può essere che uno mangi un pollo (0.5+0.5) oppure nulla (0.5-0.5). E da questo fatto sono partito per dire: va bene apportare prove scientifiche per le discussioni di arti marziali; ma ricordiamoci che il risultato medio non ha valore senza considerare l'incertezza su di esso.

E poiché sei colto, sai bene che un risultato, seppure con incertezza, non è una grandezza completamente aleatoria. Riprendo l'esempio della meteorologia che tu citi. Le previsioni non sono random come un lancio di moneta, ma non sono neppure certe. I metodi standard usati per fare previsioni meteo generalmente hanno una percentuale di errore del 25% per previsioni a 24 h; del 50% dopo 3 giorni; del 75% dopo 4; eccetera...[2] E difatti le previsioni spesso ci azzeccano ma qualche volta no; spesso quelle a lungo tempo vengono riviste man mano che ci si avvicina alla data perché diminuisce la percentuale d'incertezza.

Non c'è un metodo migliore d'un altro, tuttavia non si possono usare a sproposito. Anche le scienze esatte usano il metodo statistico per estrapolare formule e leggi dalla realtà; la teoria così sviluppata viene poi ri-applicata per capire un'altro fenomeno, e via così...
E ripeto, nessuno dei due si basa su leggende o tradizioni. Ora veramente devo andare.; saluti  :)
 1. e lo sapevo e comunque non mi permetterei mai di giudicarti ignorante a priori
 2. negli ultimi anni stanno collaudando tecniche più precise, ma comunque rimane una percentuale d'errore!
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 07, 2011, 11:21:53 am
Lasciando un momento da parte la questione sul girovita; perché continui a parlare di leggende, tradizioni, fantasticherie,....? Perché pensi che io ritengo alcune scienze meglio di altre?

Ho detto che da una parte le scienze esatte partono a studiare un evento analizzandolo con gli strumenti che dà un modello matematico e forniscono un risultato univoco. Chiaro; si va dalla teoria al fatto.

D'altra parte si può partire dai numeri e da fatti concreti; si fa sopra uno studio statistico e otteniamo dei risultati che ci permettono di dire come probabilmente andrà. Io però cercato di sottolineare l'importanza dell'errore. Se già mastichi di queste cose[1] sai bene che portare come risultato una media non dice nulla se non aggiungi anche l'errore. E' l'esempio banale che ho già fatto sul pollo; una persona ne mangia uno e l'altro digiuna. Ma la statistica non dice che mangiano mezzo pollo (media); dice che mangiano 0.5±0.5 polli a testa. Se tieni conto dell'errore, o meglio dell'incertezza sul risultato, non corri il rischio di fraintendimenti: può essere che uno mangi un pollo (0.5+0.5) oppure nulla (0.5-0.5). E da questo fatto sono partito per dire: va bene apportare prove scientifiche per le discussioni di arti marziali; ma ricordiamoci che il risultato medio non ha valore senza considerare l'incertezza su di esso.
E poiché sei colto, sai bene che un risultato, seppure con incertezza, non è una grandezza completamente aleatoria. Riprendo l'esempio della meteorologia che tu citi. Le previsioni non sono random come un lancio di moneta, ma non sono neppure certe. I metodi standard usati per fare previsioni meteo generalmente hanno una percentuale di errore del 25% per previsioni a 24 h; del 50% dopo 3 giorni; del 75% dopo 4; eccetera...[2] E difatti le previsioni spesso ci azzeccano ma qualche volta no; spesso quelle a lungo tempo vengono riviste man mano che ci si avvicina alla data perché diminuisce la percentuale d'incertezza.
 1. e lo sapevo e comunque non mi permetterei mai di giudicarti ignorante a priori
 2. negli ultimi anni stanno collaudando tecniche più precise, ma comunque rimane una percentuale d'errore!
Tutto giusto. Resta il fatto che il meteo funziona meglio della moneta per predire il tempo, e a differenza della moneta è uno strumento in costante miglioramento.

Quote
Non c'è un metodo migliore d'un altro,
Non sono d'accordo. Il meteo per quanto imperfetto (ma in via di perfezionamento) è migliore della moneta. Così la scienza applicata allo sport, con risultati dimostrati.

Quote
tuttavia non si possono usare a sproposito. Anche le scienze esatte usano il metodo statistico per estrapolare formule e leggi dalla realtà; la teoria così sviluppata viene poi ri-applicata per capire un'altro fenomeno, e via così...
E ripeto, nessuno dei due si basa su leggende o tradizioni. Ora veramente devo andare.; saluti  :)
Non si usano a sproposito, i risultati sono analizzati, formalizzati, verificabili. Infatti laddove ci sia un approccio basato su di uno scontro reale (sportivo o non) la rilevanza statistica  di un accadimento e della probabilità di successo della contromisura è un elemento imprescindibile.
Sia nello sport che nella difesa personale.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 07, 2011, 11:22:59 am
Dimenticavo: ciao e a presto :)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 12, 2011, 17:17:04 pm
Eccomi   :ohi:

Ok, mi sembra che cominciamo a capirci.  :)
Però:

Lasciando un momento da parte la questione sul girovita; perché continui a parlare di leggende, tradizioni, fantasticherie,....? Perché pensi che io ritengo alcune scienze meglio di altre?

Ho detto che da una parte le scienze esatte partono a studiare un evento analizzandolo con gli strumenti che dà un modello matematico e forniscono un risultato univoco. Chiaro; si va dalla teoria al fatto.

D'altra parte si può partire dai numeri e da fatti concreti; si fa sopra uno studio statistico e otteniamo dei risultati che ci permettono di dire come probabilmente andrà. Io però cercato di sottolineare l'importanza dell'errore. Se già mastichi di queste cose[1] sai bene che portare come risultato una media non dice nulla se non aggiungi anche l'errore. E' l'esempio banale che ho già fatto sul pollo; una persona ne mangia uno e l'altro digiuna. Ma la statistica non dice che mangiano mezzo pollo (media); dice che mangiano 0.5±0.5 polli a testa. Se tieni conto dell'errore, o meglio dell'incertezza sul risultato, non corri il rischio di fraintendimenti: può essere che uno mangi un pollo (0.5+0.5) oppure nulla (0.5-0.5). E da questo fatto sono partito per dire: va bene apportare prove scientifiche per le discussioni di arti marziali; ma ricordiamoci che il risultato medio non ha valore senza considerare l'incertezza su di esso.
E poiché sei colto, sai bene che un risultato, seppure con incertezza, non è una grandezza completamente aleatoria. Riprendo l'esempio della meteorologia che tu citi. Le previsioni non sono random come un lancio di moneta, ma non sono neppure certe. I metodi standard usati per fare previsioni meteo generalmente hanno una percentuale di errore del 25% per previsioni a 24 h; del 50% dopo 3 giorni; del 75% dopo 4; eccetera...[2] E difatti le previsioni spesso ci azzeccano ma qualche volta no; spesso quelle a lungo tempo vengono riviste man mano che ci si avvicina alla data perché diminuisce la percentuale d'incertezza.
 1. e lo sapevo e comunque non mi permetterei mai di giudicarti ignorante a priori
 2. negli ultimi anni stanno collaudando tecniche più precise, ma comunque rimane una percentuale d'errore!
Tutto giusto. Resta il fatto che il meteo funziona meglio della moneta per predire il tempo, e a differenza della moneta è uno strumento in costante miglioramento.

Quote
Non c'è un metodo migliore d'un altro,
Non sono d'accordo. Il meteo per quanto imperfetto (ma in via di perfezionamento) è migliore della moneta. Così la scienza applicata allo sport, con risultati dimostrati.

Sì ma io non sto confrontando meteo (statistica)  vs moneta (completamente aleatoria). I due metodi a cui mi riferisco sono quello analitico (usato dalle scienze esatte) vs quello statistico (necessario per le altre scienze, forse più concrete). Forse non ero stato chiaro....
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 12, 2011, 17:24:40 pm
Ari-ciao :)
Il problema è che tu continui a contrapporre statistica e metodo scientifico, mentre l'una è strumento imprescindibile dell'altro, soprattutto nelle scienze che tu definisci non esatte.

Se poi "statisticamente" con la moneta azzecchi il tempo atmosferico, senza peraltro saper spiegarne i fattori e le correlazioni (fisico da ballerino, ampiezza del girovita...), è semplicemente casualità.
Fino a prova contraria, ovviamente ;)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 12, 2011, 17:26:44 pm
Chiariti i metodi a cui faccio riferimento, proseguiamo.

Quote
tuttavia non si possono usare a sproposito. Anche le scienze esatte usano il metodo statistico per estrapolare formule e leggi dalla realtà; la teoria così sviluppata viene poi ri-applicata per capire un'altro fenomeno, e via così...
E ripeto, nessuno dei due si basa su leggende o tradizioni. Ora veramente devo andare.; saluti  :)
Non si usano a sproposito, i risultati sono analizzati, formalizzati, verificabili. Infatti laddove ci sia un approccio basato su di uno scontro reale (sportivo o non) la rilevanza statistica  di un accadimento e della probabilità di successo della contromisura è un elemento imprescindibile.
Sia nello sport che nella difesa personale.

Il mio discorso sui metodi è molto semplice.

Da una parte con la statistica (primo metodo)  è più facile ottenere risultati, però il risultato non è matematicamente perfetto; c'è un'incertezza su di esso. E tu nelle righe che ho quotato l'hai detto chiaramente; sono d'accordissimo. Volevo sensibilizzare tutti sul fatto che l'esito più probabile non è mai certo, come invece sento dire spesso! Da tenere a mente soprattutto in DP  ;)

D'altra parte le scienze esatte (metodo analitico, l'altro) sono difficilmente applicabili: abbiamo già sperimentato che studiare la fisica di una tecnica è estremamente arduo e spesso noi non riusciamo a trovare la soluzione precisa. Io vedo che nelle arti marziali con questo metodo si fa fatica a spiegare qulache tecnica che già esiste, è umanamente impossibile crearne una da zero cercando di ottimizzare tutti i principi fisici noti

E così ero partito con questo OT sull'uso improprio del metodo...non l'avessi mai fatto...

 :) 

Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 12, 2011, 17:30:06 pm
Il discorso del girovita era un altro punto ancora. A me sembra che ci sia una correlazione tra le dimensioni e quel che si pratica; ad esempio chi allena molto i calci tende ad averlo più snello di chi non li fa (come i lottatori). E non parlo di ciccia, ma proprio di costituzione intesa come ossa, muscoli, eccetera...
 Come ho già detto, se non ricordo male, prendilo come chiacchiere da osteria, poi vedi se trovi riscontro.


Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 12, 2011, 17:38:15 pm
Il discorso del girovita era un altro punto ancora. Come ho già detto, se non ricordo male, prendilo come chiacchiere da osteria, poi vedi se trovi riscontro.
No, anzi, di solito più ampio è il girovita, peggiore è il rapporto massa grassa / massa totale, quindi uno svantaggio.
Ahimè, aggiungo.


Il mio discorso sui metodi è molto semplice.

Da una parte con la statistica (primo metodo)  è più facile ottenere risultati, però il risultato non è matematicamente perfetto; c'è un'incertezza su di esso. E tu nelle righe che ho quotato l'hai detto chiaramente; sono d'accordissimo. Volevo sensibilizzare tutti sul fatto che l'esito più probabile non è mai certo, come invece sento dire spesso! Da tenere a mente soprattutto in DP  ;)

D'altra parte le scienze esatte (metodo analitico, l'altro) sono difficilmente applicabili: abbiamo già sperimentato che studiare la fisica di una tecnica è estremamente arduo e spesso noi non riusciamo a trovare la soluzione precisa. Io vedo che nelle arti marziali con questo metodo si fa fatica a spiegare qulache tecnica che già esiste, è umanamente impossibile crearne una da zero cercando di ottimizzare tutti i principi fisici noti

E così ero partito con questo OT sull'uso improprio del metodo...non l'avessi mai fatto...

 :) 
In realtà dovresti essere felice di averlo fatto perchè ti mostrando la fallacia di certi metodi e offrendo strumenti di migliore qualità per la tua pratica.
Mi ripeto:
Il problema è che tu continui a contrapporre statistica e metodo scientifico, mentre l'una è strumento imprescindibile dell'altro, soprattutto nelle scienze che tu definisci non esatte.
Se poi "statisticamente" con la moneta azzecchi il tempo atmosferico, senza peraltro saper spiegarne i fattori e le correlazioni (fisico da ballerino, ampiezza del girovita...), è semplicemente casualità.
Fino a prova contraria, ovviamente ;)
Dunque io attendo, se ne hai, dati, statistiche anche grezzi su un ragionevole campione di persone per definire e distinguere il "fisico da ballerino".
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 12, 2011, 17:45:58 pm
Ok.

Guarda tutti i lottatori olimpici (magri): hanno i fianchi che vanno giù dritti.

Guarda i praticanti di MMA, judo, kyokushin,....: hanno i fianchi leggermente più stretti del petto (torace)

Infine guarda i ballerini di classica, i praticanti di am acrobatiche, il ragazzo nel video: a me sembra che abbiano un girovita molto più piccolo della parte superiore del busto.

E non penso che queste differenze siano dovute solo al grasso; mi sembra che sia una questione di muscoli e "struttura fisica"
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Pallozoid on December 12, 2011, 22:05:44 pm

Guarda i praticanti di kyokushin,....: hanno i fianchi leggermente più stretti del petto (torace)


:sbav: Non hai visto i miei!  :sbav:
Ok scusate,continuate pure!  :spruzz:
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 12, 2011, 22:52:11 pm

Guarda i praticanti di kyokushin,....: hanno i fianchi leggermente più stretti del petto (torace)


:sbav: Non hai visto i miei!  :sbav:
Ok scusate,continuate pure!  :spruzz:
Ma pure i miei :'( io vorrei tanto che fosse come dice Jolly :(

Torniamo a noi...

Intanto, qualora fosse sfuggito, ripeto che
Quote
Se poi "statisticamente" con la moneta azzecchi il tempo atmosferico, senza peraltro saper spiegarne i fattori e le correlazioni (fisico da ballerino, ampiezza del girovita...), è semplicemente casualità.
dunque è necessario trovare una relazione causa effetto, che tu ancora non mi hai fornito.
Ma andiamo avanti comunque...

Guarda tutti i lottatori olimpici (magri): hanno i fianchi che vanno giù dritti.
Grazie al pesce :D se mi dici che devono essere magri per forza che non hanno muscoli :'(
Se mia nonna aveva il pisello allora era mio nonno...

Quote
Guarda i praticanti di MMA, judo, kyokushin,....: hanno i fianchi leggermente più stretti del petto (torace)
Già adesso aggiungi un elemento in più che è il rapporto tra petto e fianchi. E' un po' diverso. Prima parlavi di una grandezza assoluta che è la circonferenza toracica, ora di un rapporto... non so se noti la vaghezza.

Ad ogni modo, facendo finta che tu abbia dato da subito un parametro preciso, così, sui due piedi ti trovo Overeem
(http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRNB5hO9qP9hfluGiOFEXJ-iFM0poB_YzuFhZzhO8mj47tX40ELBQ)
(http://sportsnickel.com/wp-content/uploads/2010/05/OvereemGrowth.jpg)
Thiago Alves
(http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSioAZLS2U8SGYOtkF-6FGPuxBo9xTN1yxit64TmRPI_5Vcuq5cwg)
il già postato Hug
(http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSKLjKGtlPpQYuv-CQWFOvZOioTNAffVCckfhmSo507cDRd26DolA)
Akiyama
(http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSeV7sKsqEDpw8UpNWIV13w5jAB1XwBdFk27eOLtoTTa7BTRyN-)
... ma ce ne sono decine che hanno il petto "leggermente" più ampio dei fianchi.
Mi auguro che non pretenderai che te li posti tutti per confutare la tua regola. Sono sicuro che tu troverai altrettante foto di personaggi che in qualche modo soddisfano il tuo bislacco parametro, e questo non fa che confermare che non c'è correlazione.

Quote
Infine guarda i ballerini di classica, i praticanti di am acrobatiche, il ragazzo nel video: a me sembra che abbiano un girovita molto più piccolo della parte superiore del busto.
Come ballerino ti metto l'unico che mi ricordo, Klediqualcosa
(http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQYrJYO03a12MMjefENQz_EMloXaOtVj2Ds_7wPWL3uvgAtzVdXng)
Poi basta che se no vomito :vomit:

... e adesso dimmi che Kledi ha il petto sviluppato come il giapponese del video... o che ha il rapporto petto / fianchi più ampio di Overeem...  :'(

Quote
E non penso che queste differenze siano dovute solo al grasso; mi sembra che sia una questione di muscoli e "struttura fisica"
Gli addominali non si allargano più di quel tot, diversamente da altri muscoli (basta osservare), mentre "struttura fisica" è un termine ancora una volta vago e indefinito.

Mi spiace essere così pesante, ma vorrei farti capire che le cose non sempre sono come te le raccontano (Ricordi il video che ti ha "traumatizzato"? Dovrebbe aver fatto suonare un campanello d'allarme...) e che la verità va cercata e indagata con un po' più di metodo.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: DJ scanner on December 12, 2011, 23:07:42 pm
in medicina cinese, la morfologia applicata alle tecniche di AM dice che ci sono 5 morfologie di base (in relazione ai 5 elementi) ed ogni morfologia è "portata" per certe tecniche a lei congeniali e non per altre.

vi risparmio i dettagli :gh:
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: DJ scanner on December 12, 2011, 23:15:41 pm
uno dei più importanti maestri shoto italiani, di cui frequentavo degli stage mensili, diceva che un ballerino (tipo kledi) diventa cintura nera in 2 anni :vomit:
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Andy on December 13, 2011, 11:44:58 am
uno dei più importanti maestri shoto italiani, di cui frequentavo degli stage mensili, diceva che un ballerino (tipo kledi) diventa cintura nera in 2 anni :vomit:
Tendenzialmente, non è un concetto così lontano dalla realtà. XD
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Saburo Sakai on December 13, 2011, 11:51:24 am
Battute a parte, da un punto di vista puramente motorio uno con un allenamento fisico e mentale del genere è un mostro, considerata anche l'abitudine a repentini cambi di ritmo, al mantenere l'equilibrio in posizioni instabili ecc.ecc.
Quindi da un punto di vista puramente tecnico, è in grado di comprendere, metabolizzare e riprodurre certi principi con grande facilità.

E' chiaro che poi che per poter essere un marzialista mancano tante altre specificità che mi pare superfluo elencare.

 
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 13, 2011, 12:58:29 pm
uno dei più importanti maestri shoto italiani, di cui frequentavo degli stage mensili, diceva che un ballerino (tipo kledi) diventa cintura nera in 2 anni :vomit:
Tendenzialmente, non è un concetto così lontano dalla realtà. XD
Un bravo ballerino ha una preparazione fisica invidiabile sebbene con un pugno probabilmente parte in orbita. Praprazione che manca alla maggior parte dei marzialisti. Con una preparazione fisica adeguata, le tecniche si imparano molto, ma molto più velocemente ed efficacemente.
Contando poi che in un paio d'anni da zero un nak muay comincia a combattere sul ring (a voler essere prudenti) e che la cintura nera nel Karate è considerato solo l'inizio del cammino, non mi sembra in effetti un'assurdità.
Diverso sarebbe magari se si dicesse una cintura nera di BJJ, la quale ha tutt'altro peso relativo.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Pallozoid on December 13, 2011, 13:00:43 pm
uno dei più importanti maestri shoto italiani, di cui frequentavo degli stage mensili, diceva che un ballerino (tipo kledi) diventa cintura nera in 2 anni :vomit:
Tendenzialmente, non è un concetto così lontano dalla realtà. XD
Un bravo ballerino ha una preparazione fisica invidiabile sebbene con un pugno probabilmente parte in orbita. Praprazione che manca alla maggior parte dei marzialisti. Con una preparazione fisica adeguata, le tecniche si imparano molto, ma molto più velocemente ed efficacemente.
Contando poi che in un paio d'anni da zero un nak muay comincia a combattere sul ring (a voler essere prudenti) e che la cintura nera nel Karate è considerato solo l'inizio del cammino, non mi sembra in effetti un'assurdità.
Diverso sarebbe magari se si dicesse una cintura nera di BJJ, la quale ha tutt'altro peso relativo.
Quoto
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Davide.c on December 13, 2011, 16:58:03 pm
Restituiamo peso anche alla nera del karate, troviamolo un modo, eddaje, eddaje :(
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Saburo Sakai on December 13, 2011, 17:27:25 pm
Stiamo parlando di una disciplina estremamente diffusa (il Karate, in vari stili e scuole di pensiero peraltro), e trovo quindi pure comprensibile (seppur non giustificabile) che vi sia una inflazione di cinture date per motivi "politici", "economici", di immagine e quant'altro.

Nella stragrande maggioranza dei casi, quindi, il colore della cintura diventa il riconoscimento di un percorso interno ad un determinato contesto.
Per poterle dare un valore più oggettivo e meno relativo, è necessario vedere tante cose... da chi ha assegnato il grado in primis.

Da questo tuttavia, e dalle degenerazioni conseguenti, non è esclusa nessuna disciplina che abbia un alto numero di praticanti, o comunque che abbia un certo "appeal"...
http://www.artimarzialimiste.it/ (http://www.artimarzialimiste.it/)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Andy on December 13, 2011, 17:42:06 pm
Non credo che a quel tipo abbiano consegnato qualcosa in campo MMA, si è "qualificato" lui.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 13, 2011, 18:08:12 pm
Scusatemi[1] se per un giorno non intervengo, medito sui miei (e altrui) possibili errori  :om:



Spoiler: show
in verità devo disintossicarmi dopo ver passato un'ora a cercare foto di ballerini nudi per avvalorare la mia tesi. Mi sono rivolto ad uno specialista (cioè il più pervertito tra quelli che conosco) per una terapia intensiva di riabilitazione. Spero di non finire come lui:
(http://coedmagazine.files.wordpress.com/2010/10/quagmire-learns-about-internet-porn.png)
 
 1. rivolto soprattutto a Ryujin
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Barvo Iommi on December 13, 2011, 18:13:05 pm
Da questo tuttavia, e dalle degenerazioni conseguenti, non è esclusa nessuna disciplina che abbia un alto numero di praticanti, o comunque che abbia un certo "appeal"...
http://www.artimarzialimiste.it/ (http://www.artimarzialimiste.it/)
merda  :-\
comunque ne ho viste anche di minor entità, ma bene o male son sempre gli stessi che saltano da una parte all'altra
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 14, 2011, 12:01:30 pm
Scusatemi[1] se per un giorno non intervengo, medito sui miei (e altrui) possibili errori  :om:


Spoiler: show
in verità devo disintossicarmi dopo ver passato un'ora a cercare foto di ballerini nudi per avvalorare la mia tesi. Mi sono rivolto ad uno specialista (cioè il più pervertito tra quelli che conosco) per una terapia intensiva di riabilitazione. Spero di non finire come lui:
(http://coedmagazine.files.wordpress.com/2010/10/quagmire-learns-about-internet-porn.png)
 

 1. rivolto soprattutto a Ryujin
Nel caso tu voglia disintossicarti...
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=10097.msg242738;topicseen#new (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=10097.msg242738;topicseen#new)
:sbav: :spruzz:
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Bellerofönte on December 14, 2011, 12:25:56 pm
nel libro sole e acciaio, yukio mishima dice che non poteva scrivere le gesta di guerrieri con più di un metro di torace se anche lui non superava il metro di torace, a quel punto si è messo a lavorare con i pesi e fare kendo.

"La sofferenza era forse l'unica dimostrazione che nel corpo era  presente la coscienza, ne era l'unica espressione fisica. A mano a mano  che acquisivo muscoli e forza, nella mia mente germogliava una tendenza all'accettazione positiva del dolore, si approfondiva il mio interesse per la sofferenza fisica. Vi prego di non pensare che tutto questo sia frutto della mia immaginazione. L'ho appreso con il mio corpo direttamente dal sole e dall'acciaio."

Scusate per la citazione, ma non potevo non quotare Matusa dopo che ha nominato un vero mito (su di lui nessuna iperbole...)!!! :-* :-* :-* :-*

Non posso non quotare chi cita l'Ultimo Vero Samurai esistito.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 16, 2011, 11:38:48 am
in medicina cinese, la morfologia applicata alle tecniche di AM dice che ci sono 5 morfologie di base (in relazione ai 5 elementi) ed ogni morfologia è "portata" per certe tecniche a lei congeniali e non per altre.

vi risparmio i dettagli :gh:
Mi piacerebbe sapere come i cinesi classificano le morfologie e quali tecniche sarebbero congeniali, giusto per provare a collocare me stesso e quelli che conosco.
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 16, 2011, 15:28:13 pm
Dopo aver raggiunto l'illuminazione scendo dal monte Tabor per guidarvi verso la salvezza   :om: :halo:


 :D

Scherzi a parte; ci ho pensato su e mi sono guardato un po' di girovita[1]. In effetti non c'è una regola precisa (e questo già l'avevo detto) ma forse neppure un tendenza (come invece pensavo). Dipende da molti fattori tra cui ad esempio il livello degli atleti; l'unica discriminante che mi è venuta in mente è questa: chi ha il così detto culo di marmo (e il girovita bello spesso) difficilmente raggiunge un buon livello in discipline acrobatiche, che siano forme o danza classica, quindi è ovvio che non si vedano i grizzly di lotta greco romana in tutù  :D
In modo meno significativo, ma questo forse vale pure per le discipline che usano tanti calci. Insomma penso che al massimo sia frutto di una certa selezione per  il tipo di pratica; ma non sono sicuro che sia una caratteristica molto evidente e il punto fondamentale che non è il risultato dei diversi metodi di allenamento.
 1. grazie Ryujin per la "cura"  :=)
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 16, 2011, 17:27:33 pm
Benridisceso :)
Mi fa piacere, e come immaginavo sei sveglio :thsit:
Intanto vediamo se settimana prossima il tipo riesce ad assottigliare il mio di girovita :dis:
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 16, 2011, 17:48:21 pm
 :-[ :gh: :P
Intanto vediamo se settimana prossima il tipo riesce ad assottigliare il mio di girovita :dis:

Che tipo? Mi sono perso qualcosa...  ???
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Dipper on December 16, 2011, 18:00:13 pm
Il dietologo da cui vado settimana prossima, vorrei smaltire un po' di zavorra :'(
Title: Re:Sulla fisiologia del buon karateka
Post by: Joker on December 16, 2011, 18:08:14 pm
Ah; auguri. Ma non passare da un estremo all'altro e soprattutto non cambiare troppo rapidamente, fa male.  :)