La mia non è una visione di inutilità ma solo di riuscire a concepire programmi il più possibile uniti senza creare troppe differenze nella pratica, e soprattutto cercare di spiegare bene a cosa serve il kata e non ridurlo alla sola forma artistica. Il concetto non del topic non è l'utilità del kata ma la troppa differenza che a volte intercorre tra esso e la pratica libera senza poi darne un'effettiva spiegazione tecnica.
OSU
Premessa: il karate non è più il mio pane quotidiano.Va bene, su questo non ci piove.
Le possibilità sono due e sono la scelta marziale per eccellenza: alleni quattro tecniche basilari a croce fino allo sfinimento ( rispettabilissima decisione) ovvero alleni più tecniche ( diverse opzioni) e sovrapponi diversi principi (altra rispettabilissima decisione).
Passando alle forme nello specifico, ogni kata ha le sue peculiarità e ti obbliga ad adeguarti ,ergo allenare, ogni singola tecnica prevista in quel sistema.Infatti :gh:
Mi dirai che c'è anche il kihon per questo,
ma nei kata le sequenze giocano su un filo di automatismi che ti ripropongono una ipotesi di kumite...e poi ci sono i beneamati bunkai.il problema è che sono automatismi di kumite non riproducibili (o meglio: non riprodotti per tutto il materiale umano e telematico che ho sempre visto).
Ogni kata gira su frequenze diverse e di conseguenza si è obbligati a lavorare su movimenti a noi ostici e non.
il problema è che sono automatismi di kumite non riproducibili (o meglio: non riprodotti per tutto il materiale umano e telematico che ho sempre visto).
Movimenti ostici mi sta bene impararli purchè siano poi fattibili.
Ushiro mawashi geri è una tecnica difficile da apprendere ma una volta fatto esce in automatico (magari non entra ma almeno esce). Non è così per il 90% dei bunkai, e laddove anche uscissero, ciò giustificeherebbe lo studio dei bunkai e non del kata (cioè nient'altro che ciò che fanno nei corsi di DP in pratica).
Mi fai un esempio di un karateka che allenatosi a dovere combatte come nelle forme? Ovviamente deve essere una cosa con un minimo di ripetibilità.Quote
il problema è che sono automatismi di kumite non riproducibili (o meglio: non riprodotti per tutto il materiale umano e telematico che ho sempre visto).
Movimenti ostici mi sta bene impararli purchè siano poi fattibili.
Ushiro mawashi geri è una tecnica difficile da apprendere ma una volta fatto esce in automatico (magari non entra ma almeno esce). Non è così per il 90% dei bunkai, e laddove anche uscissero, ciò giustificeherebbe lo studio dei bunkai e non del kata (cioè nient'altro che ciò che fanno nei corsi di DP in pratica).
Non vengono riprodotti nel kumite perchè ognuno gioca sulle tecniche che gli sono familiari,ma non significa che non siano riproducibili.
Perchè non escono? perchè non le alleniamo.
Ci sono il fior fiore di tecniche che dalla teoria non arrivano in combattimento,la colpa non è dei praticanti?
Magari a livelli più alti nei kata qualcuno vedrà il combattimento con se stesso o un nonsochè di filosofico,ma molto terra terra è una sequenza a vuoto su più direzioni.Intanto bisogna capire la necessità di questo passo intermedio, torniamo al quesito iniziale. A che serve? Perchè non esiste in moltissime altre discipline dalla comprovata efficacia?
Rappresenta,a mio avviso, la fase intermedia tra la didattica (kihon) e il kumite.
E' un male dover essere versatili per eseguire x o y kata? ritorniamo alla distinzione di sopra.Non è questione di bene o male, è questione di capire se tale esercizio è necessario per raggiungere questa versatilità.
Allo stato attuale delle cose non potrei essere più d'accordo di così.Non per niente ti considero uno dei praticanti più intelligenti del forum :)
sarà anche inutile ma io ci trovo tante cose. e se ne è prlato alla nausea, credo...
Mi fai un esempio di un karateka che allenatosi a dovere combatte come nelle forme? Ovviamente deve essere una cosa con un minimo di ripetibilità.
Non è provocatorio, lo cerco disperatamente.
Intanto bisogna capire la necessità di questo passo intermedio, torniamo al quesito iniziale. A che serve? Perchè non esiste in moltissime altre discipline dalla comprovata efficacia?perchè pratichi karate? a che ti serve? perchè non pratichi altro di più semplice assimilazione?
Non è questione di bene o male, è questione di capire se tale esercizio è necessario per raggiungere questa versatilità.
E' necessario il kata per questa versatilità che si cerca?
Io sono ormai dello stesso avviso di XYM, fino a prova contraria ovviamente.
oddio, la falsariga è molto falsa, i colpi dei prestabiliti sono gli stessi del combattimento e pure la guardia che credo sia proprio quello che non c'è nel sol levante e che fa nascere le domande di Ryujin
Per farti l'esempio di un'arte che adoro,nel pugilato molti coach ( non gigino il panettiere) fanno fare sequenze prestabilite di colpi sulla falsariga delle forme orientali.
Pacifico che si adatta il principo allo stile.
oddio, la falsariga è molto falsa, i colpi dei prestabiliti sono gli stessi del combattimento e pure la guardia che credo sia proprio quello che non c'è nel sol levante e che fa nascere le domande di Ryujin
Per farti l'esempio di un'arte che adoro,nel pugilato molti coach ( non gigino il panettiere) fanno fare sequenze prestabilite di colpi sulla falsariga delle forme orientali.
Pacifico che si adatta il principo allo stile.
oddio, la falsariga è molto falsa, i colpi dei prestabiliti sono gli stessi del combattimento e pure la guardia che credo sia proprio quello che non c'è...mi permetto questa precisazione :) nel Sol Levante grazie al cielo la guardia del Karate oggi si studia eccome.nel sol levantenei kata classici del Karate e che fa nascere le domande di Ryujin
+1 per ringraziarti della stima che mi concedi :thsit: anche se forse mi sopravvaluti un poco :sbav:Allo stato attuale delle cose non potrei essere più d'accordo di così.Non per niente ti considero uno dei praticanti più intelligenti del forum :)
Dunque, innanzi tutto non mi pare di aver mai scritto che oi tsuki e gedan barai sono fuffa. Potrebbe anche essere un kata fatto con le tecniche delle MMA, il discorso sarebbe uguale.e non mi sembra di averti puntato il dito contro :dis:
Il kata non è shadow boxing perchè in quest'ultima non c'è uno schema fisso (qui sì che si fa versatilità). Per fare shadow boxing col Karate si fa shadow boxing con le tecniche del Karate.infatti ho precisato che non mi riferivo alla shadowboxing,ma ad un altro esercizio
Non c'è scritto da nessuna parte che il kihon sia sempre avanti e indietro
Il bunkai (e le conseguenti applicazioni di DP) non giustifica da solo l'esistenza del kata, si possono eseguire e studiare le applicazioni, senza mettere in fila le tecniche nello stesso ordine, come fanno nel KM.infatti ne ho parlato come di un "di più" all'interno del kata
Oltretutto vorrei fare notare che nel Ken Jutsu, un'arte davvero studiata per e testata in guerra, dove i combattimenti potevano esaurirsi in un battito di ciglia con la morte di uno dei contendenti e dove si studia l'arte di colpire d'improvviso da una posizione di riposo (Iaido), la guardia, anzi le guardie, c'erano (e ci sono ancora) e vengono studiate attentamente.
Tutto ciò dovrebbe far nascere qualche dubbio riguardo le convinzioni che siccome ci prepariamo a combattere per strada la guardia non serve... :whistle:
Non l'ho pensato, ma hai confutato un'affermazione che non è stata scritta, e ci tenevo a sottolinearlo per non far pensare che io stia screditando il Karate :) Parliamo di uno strumento specifico: il kata.QuoteDunque, innanzi tutto non mi pare di aver mai scritto che oi tsuki e gedan barai sono fuffa. Potrebbe anche essere un kata fatto con le tecniche delle MMA, il discorso sarebbe uguale.e non mi sembra di averti puntato il dito contro :dis:
Mi era sfuggito. Che esercizio è? Ma lo fanno davvero?QuoteIl kata non è shadow boxing perchè in quest'ultima non c'è uno schema fisso (qui sì che si fa versatilità). Per fare shadow boxing col Karate si fa shadow boxing con le tecniche del Karate.infatti ho precisato che non mi riferivo alla shadowboxing,ma ad un altro esercizio
Dovrebbe, infatti...QuoteIl kata non è forme a vuoto della Boxe, perchè queste riprendono esattamente le tecniche che si usano in combattimento quali che siano, e non sono mai lunghe.]nel karate dovrebbe essere lo stesso. Estremizzare il gesto tecnico e in questo caso la posizione a poco a che vedere col karate.
Infatti non parliamo del Karate nel complesso ma del kata.QuoteNon c'è scritto da nessuna parte che il kihon sia sempre avanti e indietro
e non c'è scritto da nessuna parte che allunghi impossibili rappresentino il karate
Sì, ma un di più a che cosa? Cosa di insostituibile ti da il kata? Cosa manca a chi non lo fa?QuoteIl bunkai (e le conseguenti applicazioni di DP) non giustifica da solo l'esistenza del kata, si possono eseguire e studiare le applicazioni, senza mettere in fila le tecniche nello stesso ordine, come fanno nel KM.infatti ne ho parlato come di un "di più" all'interno del kata
Che la guardia "è per le gare", in relazione al fatto che nel kata non c'è, è stato scritto spesso :=) non da te che io ricordi comunque.QuoteOltretutto vorrei fare notare che nel Ken Jutsu, un'arte davvero studiata per e testata in guerra, dove i combattimenti potevano esaurirsi in un battito di ciglia con la morte di uno dei contendenti e dove si studia l'arte di colpire d'improvviso da una posizione di riposo (Iaido), la guardia, anzi le guardie, c'erano (e ci sono ancora) e vengono studiate attentamente.
Tutto ciò dovrebbe far nascere qualche dubbio riguardo le convinzioni che siccome ci prepariamo a combattere per strada la guardia non serve... :whistle:
è stato scritto da qualche parte ???
per riprendere il kenjutsu, una guardia con yoroi incorporato è diversa da una a corpo libero.Certo, ma una guardia si studia sempre.
Meglio contestualizzare no? :whistle:
ciao
Il bunkai (e le conseguenti applicazioni di DP) non giustifica da solo l'esistenza del kata, si possono eseguire e studiare le applicazioni, senza mettere in fila le tecniche nello stesso ordine, come fanno nel KM.
esatto, ma così, per gioco, come giustificheresti la creazione e l'esistenza del kata?
iommi non mi riferivo alla shadowboxing e oltretutto ho precisato che si applica il principio al proprio stile :dis:e allora non ho capito quale è questo esercizio che ricorda i kata ???
p.s.
nel pugilato ognuno ha la propria guardia (che tiene conto di pugni dalla fascia in su.)
Meditazione, respirazione, perfezione formale (perchè il kata è una forma) come mezzo per raggiungere particolari stati mentali. Per certi versi anche quello che spesso viene definito "struttura" se pensiamo al Sanchin ad esempio.Il bunkai (e le conseguenti applicazioni di DP) non giustifica da solo l'esistenza del kata, si possono eseguire e studiare le applicazioni, senza mettere in fila le tecniche nello stesso ordine, come fanno nel KM.esatto, ma così, per gioco, come giustificheresti la creazione e l'esistenza del kata?
Mi era sfuggito. Che esercizio è? Ma lo fanno davvero?non so se abbia un nome specifico o se la facciano in molti,ma per quella che è la mia esperienza si fa.
Sì, ma un di più a che cosa? Cosa di insostituibile ti da il kata? Cosa manca a chi non lo fa?Non ho parlato di insostituibile,ma di aspetto didattico e tipologia d'allenamento che fa parte del karate,piaccia o non piaccia.
Certo, ma una guardia si studia sempreanche più di una, ma bisogna registrarle per dargli senso e ,secondo me, non considerarle in maniera statica.
Chiederò a Nihito.QuoteMi era sfuggito. Che esercizio è? Ma lo fanno davvero?non so se abbia un nome specifico o se la facciano in molti,ma per quella che è la mia esperienza si fa.
Senza offesa, ma ho l'impressione che tu stia evadendo la domanda :sbav:QuoteSì, ma un di più a che cosa? Cosa di insostituibile ti da il kata? Cosa manca a chi non lo fa?Non ho parlato di insostituibile,ma di aspetto didattico e tipologia d'allenamento che fa parte del karate,piaccia o non piaccia.
Cosa manca a chi non lo fa? non esistono regole, la legge dei grandi numeri non ha senso nelle am per quanto mi riguarda.
Il problema è capire cosa si vuole trarre dalla pratica del karate.Non mi addentro su questo perchè abbiamo già visto come sia vetusto per entrambe le due funzioni.
Il kata è come un manuale da consultare e un circuito per allenarsi....un maxibon
Dunque il kata che è statico per definizione poco ci azzecca...QuoteCerto, ma una guardia si studia sempreanche più di una, ma bisogna registrarle per dargli senso e ,secondo me, non considerarle in maniera statica.
Chiederò a Nihito.visto alla excelsior
Senza offesa, ma ho l'impressione che tu stia evadendo la domanda??? perchè mai ???
Non mi addentro su questo perchè abbiamo già visto come sia vetusto per entrambe le due funzioniwhy?
Dunque il kata che è statico per definizione poco ci azzecca...si parlava di guardie :sbav:
perfezione formale di cosa?No, no, sono riflessioni importanti se vogliamo capire quello che stiamo facendo.
non stò menando il can per l'aia eh, ci stò riflettendo anche io :)
se non sbaglio la perfezione formale dovrebbe riprodurre ciò che è in natura il più fedelmente possibile ed in modo essenziale, nell'ikebana credo che sia così (vecchi ricordi di cà foscari), qui si parla di perfezione formale di una cosa che poi in natura viene fatta in modo molto diverso.
D'accordo, ma vorrei approfondire...QuoteChiederò a Nihito.visto alla excelsior
Beh, perchè ho fatto una domanda precisa "a cosa serve" e tu hai risposto "non si può generalizzare, che è parte del Karate, insostituibile" senza dirmi per cosa però.QuoteSenza offesa, ma ho l'impressione che tu stia evadendo la domanda??? perchè mai ???
le am non sono una scienza esatta ed ogni caso è unico, come faccio a dirti cosa manca a tizio o a caio se non so nulla di lui ed eventualmente il suo approccio ed i suoi obiettivi?:D :D
il tyson di turno sarebbe stato un mostro anche facendo wc.....no aspè non esageriamo :spruzz:
Perchè i manuali esistono ora in formato cartaceo ed elettronico, molte discipline vengono tramandate da secoli anche senza, e per ogni qualità che vuoi allenare sono stati sviluppati metodi più efficienti, dalla forza alla velocità all'equilibrio alla resisitenza.QuoteNon mi addentro su questo perchè abbiamo già visto come sia vetusto per entrambe le due funzioniwhy?
... e della possibile spiegazione per cui nel kata, che dovrebbe riproporre il combattimento, mancano.QuoteDunque il kata che è statico per definizione poco ci azzecca...si parlava di guardie :sbav:
secondo me riguarda anche il fatto di onorare una tradizioneSicuramente, ma sposta il quesito solo più indietro nel tempo. Perchè è nata e si è sviluppata così? :)
D'accordo, ma vorrei approfondire...approfondisci
Beh, perchè ho fatto una domanda precisa "a cosa serve" e tu hai risposto "non si può generalizzare, che è parte del Karate, insostituibile" senza dirmi per cosa però.veramente fino a prova contraria ho scritto questo
Sì, ma non stiamo parlando di Tizio o Caio, bensì di cosa potrebbe apportare kata, quale necessità sopperisce.perchè fai kihon? a cosa serve? è indispensabile?
Qualunque esercizio faccio io, dal kihon ai piegamenti sono in grado di dirti perchè lo faccio e a cosa serve, e se per caso non lo so, ti dico che non lo so :ohi:
Perchè i manuali esistono ora in formato cartaceo ed elettronico, molte discipline vengono tramandate da secoli anche senza, e per ogni qualità che vuoi allenare sono stati sviluppati metodi più efficienti, dalla forza alla velocità all'equilibrio alla resisitenza.C'è una bella differenza tra l'avere un pezzo di carta e un "manuale" istantaneo dove da subito ti sporchi le mani.
Allenare un po' di tutto insieme si è dimostrato sperimentalmente che non è efficiente.
e della possibile spiegazione per cui nel kata, che dovrebbe riproporre il combattimento, mancano.ripeto:chi l'ha detto? al limite simulacro di combattimento.
Ti farò sapere, ma potremmo anche aprire un bel topic in SdC... :whistle:QuoteD'accordo, ma vorrei approfondire...approfondisci
Non è stata data, ho chiesto a cosa serve, non se è parte del Karate.QuoteBeh, perchè ho fatto una domanda precisa "a cosa serve" e tu hai risposto "non si può generalizzare, che è parte del Karate, insostituibile" senza dirmi per cosa però.veramente fino a prova contraria ho scritto questo
Non ho parlato di insostituibile,ma di aspetto didattico e tipologia d'allenamento che fa parte del karate,piaccia o non piaccia
Il kata è come un manuale da consultare e un circuito per allenarsi....un maxibon
la risposta è stata data,se non piace non posso farci niente
Perchè la ripetizione di un gesto serve alla sua comprensione e automatizzazione. Il gesto deve essere tale e quale a come lo si vuole eseguire, perchè il corpo funziona così. Ogni disciplina sportiva e fisica ha i suoi kihon.QuoteSì, ma non stiamo parlando di Tizio o Caio, bensì di cosa potrebbe apportare kata, quale necessità sopperisce.perchè fai kihon? a cosa serve? è indispensabile?
Qualunque esercizio faccio io, dal kihon ai piegamenti sono in grado di dirti perchè lo faccio e a cosa serve, e se per caso non lo so, ti dico che non lo so :ohi:
Sì, il manuale ti spiega esattamente cosa e come devi farlo, il kata invece... :whistle:QuotePerchè i manuali esistono ora in formato cartaceo ed elettronico, molte discipline vengono tramandate da secoli anche senza, e per ogni qualità che vuoi allenare sono stati sviluppati metodi più efficienti, dalla forza alla velocità all'equilibrio alla resisitenza.C'è una bella differenza tra l'avere un pezzo di carta e un "manuale" istantaneo dove da subito ti sporchi le mani.
Allenare un po' di tutto insieme si è dimostrato sperimentalmente che non è efficiente.
ça va sans dire che a questo punto mettiamo in discussione il kihon,così come è strutturato non è il massimo, mettiamo in discussione il kumite,così come è strutturato è pieno di lacune, mettiamo in discussione l'aspetto tecnico ( esistono lacune ),mettiamo in discussione il gi e la tradizione (a che servono ? che beneficio mi apportano?).Allora vedi che facevo bene a specificare?
A ragionare in questo modo del karate non resta niente,solo il nome.Questo lo hai detto tu.
Allenare tutto insieme non è efficente....allora non lo è nemmeno il kihon dato che parliamo sempre di sequenze tecniche
Non accetto la critica. Io ho scritto le mie motivazioni e argomentato.Quotee della possibile spiegazione per cui nel kata, che dovrebbe riproporre il combattimento, mancano.ripeto:chi l'ha detto? al limite simulacro di combattimento.
A sto punto separa le discussioni perchè altrimenti diventa puerile.
Il problema ryujin è che se per ogni cosa trovi che altrove si faccia meglio cambia pratica.
Non mi diventare come qualche sbarbatello frustrato che propina risposte facili e crede di aver fatto chissà quali rivoluzioni marziali...peggio dei cazzari :thsit:
Fallacie di pertinenzahttp://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_delle_fallacie (http://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_delle_fallacie)
Argumentum ad hominem
Si ha quando si fa riferimento non alle tesi e ai loro contenuti, ma alle caratteristiche di chi le sostiene. Ne esistono di vari tipi:
Ad personam ([solo] per la persona), consiste nell'attaccare e screditare la persona che sostiene una tesi, invece che fornire argomenti razionali che invalidino la tesi stessa. Esistono diverse varianti della fallacia ad hominem:
Ti farò sapere, ma potremmo anche aprire un bel topic in SdCfai pure
Non è stata data, ho chiesto a cosa serve, non se è parte del Karate.quale parte di manuale tecnico e circuito ti è poco chiara?
Perchè la ripetizione di un gesto serve alla sua comprensione e automatizzazione. Il gesto deve essere tale e quale a come lo si vuole eseguire, perchè il corpo funziona così. Ogni disciplina sportiva e fisica ha i suoi kihon.cosa cambia nei kata ???
Sì, il manuale ti spiega esattamente cosa e come devi farlo, il kata invece
Allora vedi che facevo bene a specificare?
Stiamo parlando di kata, kata!!!
Questo lo hai detto tu.fai una sequenza tecnica e la chiami kihon.....efficace
Non accetto la critica. Io ho scritto le mie motivazioni e argomentato.
Non facciamo come di là,quando le risposte non piacciono si fa orecchie da mercante :whistle:Non credo di aver bisogno del tuo permesso.QuoteTi farò sapere, ma potremmo anche aprire un bel topic in SdCfai pure
e a te quale parte di "è superato?"QuoteNon è stata data, ho chiesto a cosa serve, non se è parte del Karate.quale parte di manuale tecnico e circuito ti è poco chiara?
Dovrebbero.QuotePerchè la ripetizione di un gesto serve alla sua comprensione e automatizzazione. Il gesto deve essere tale e quale a come lo si vuole eseguire, perchè il corpo funziona così. Ogni disciplina sportiva e fisica ha i suoi kihon.cosa cambia nei kata ???
non vengono applicate le stesse tecniche del kihon e per inciso le stesse che dovrebbero essere applicate nel kumite?
sono tecniche piovute dal cielo o danza rituale?
Perchè il resto ha senso ed è dimostrabile.QuoteSì, il manuale ti spiega esattamente cosa e come devi farlo, il kata invece
...dal kata invece estrapoli e nella stessa tecnica dovresti riuscire ad intravedere diverse applicazioni :whistle:QuoteAllora vedi che facevo bene a specificare?
Stiamo parlando di kata, kata!!!
e porco giuda perchè non mettere in discussione il resto? si sta facendo il pelo a quattro per una minima parte e si tiene il paraocchi per lacune ben più serie
Non è la stessa. Mi mostri qualcuno che combatte come nei kata?QuoteQuesto lo hai detto tu.fai una sequenza tecnica e la chiami kihon.....efficace
fai la stessa sequenza tecnica e la chiami kata...inutile
mah
Non l'accetto comunque perchè è fallace.QuoteNon accetto la critica. Io ho scritto le mie motivazioni e argomentato.
Non è una critica,ma una constatazione.
Sia ben chiaro che io non dico che la forma (kata, taolu) non servono, solo che hanno scopi diversi dal combattimento. Io li pratico, ma li considero un esercizio praticabile solo da chi ha già una certa esperienza, poi possono dare tanto anche al principiante, ma così si rischia di creare confusione nel principiante e questo è male.:thsit:
ryu-chan, mi sono appena pippato una cerimonia di chado sul tubo, l'ho trovata molto efficace ed essenziale, non ho visto movimenti inutili, magari eleganti, ma non inutili, ogni movimento con un significato educativo (tipo piegare il fazzoletto più volte per prendere il coperchio e non scottarsi, comunque devo rifletterci.
così a caldo ho pensato che almeno interagisci con gli strumenti e mi ha fatto venire in mente questo come similitudine, nel quale c'è il cerimoniale come studio di perfezione, essenzialità ecc.
http://youtu.be/YOcVfmmMBLY (http://youtu.be/YOcVfmmMBLY)
Il kata è come un manuale da consultare e un circuito per allenarsi....un maxibon
Vorrei far notare che il kata deriva dai Tao Lu cinesi, prima di tutto vorrei farvi notare una cosa. Se vai in cina (io ci sono stato anche per poco ma ci sono stato) vedi un sacco di persone che si allenano (ma proprio tante), marzialmente parlando però sono di un livello molto molto basso, poi trovi quei Maestri che incarnano Marzialità anche in tarda età ed a un livello spaventoso (sono molto pochi ma ci sono) poi ho parlato con uno di questi Maestri che ci ha confessato che la relazione tra Maestro e allievo è come quella tra padre e figlio e se così non è lui lo prende come allievo ma non gli insegna tantissimo perchè viene a mancare la fiducia, l'affetto. Bene questo ora, figuriamo a metà o fine 800 e figuriamoci se i cinesi all'epoca avessero insegnato ad uno straniero (sono molto razzisti in questo mi è stato detto che all'epoca si consideravano una cultura superiore). Ora siccome la cina è grande qual'è la probabilità che uno di Okinawa trovasse un Maestro di un certo calibro? E anche se lo trovava qual'era la possibilità che costui gli insegnava davvero quello che sapeva? E non dimentichiamo una cosa: quando c'è un Maestro disposto ad insegnare non è detto che ci fosse un allievo disposto e predisposto ad imparare. Bene alla luce di queste considerazioni io ho smesso di fare karate (non perchè non mi piacesse più, ho anche un tatuaggio con scritto karate-do a prova di quanto mi piace) ma perchè volevo dare un senso a quello che per me non ne aveva (mi considero fortunato perchè ho dato un senso a parecchie cose ma ancora tante mi sono precluse ma ci stò lavorando su). Bene perchè non prendete in considerazione l'ipotesi che il kata come è insegnato qui in Italia (perchè poi ipotizziamo che ad okinawa sia arrivato il corretto kung fu=lavoro duro poi qual'è stata la probabilità che da okinawa sia stato trasmesso correttamente in giappone e poi dal giappone in Italia? Basta pensare che hanno aspettato la morte del vecchio Funakoshi per organizzare i primi tornei e lui non voleva che gareggiassero). Bene ditemi, è davvero così probabile che il kata come è arrivato a noi serva a qualcosa? Un esempio su tutto, nello Xin Yi Liu He Quan che pratico ci sono 4 forme (non 26) e la prima cosa che mi è stata detta è: le forma imparala e quando avrai capito qual'è la tua indole marziale adattala, la forma deve essere adattata o ne sminuisci l'arte. Alla luce di questi fatti secondo me si è perso per strada qualcosa dei kata: l'essenza. Quindi è inutile stara a parlare a cosa servono e a cosa no.
Scusa e che questa notte ho dormito 1 ora e mezza e questo è il meglio che sono riuscito a fare! ScusateVorrei far notare che il kata deriva dai Tao Lu cinesi, prima di tutto vorrei farvi notare una cosa. Se vai in cina (io ci sono stato anche per poco ma ci sono stato) vedi un sacco di persone che si allenano (ma proprio tante), marzialmente parlando però sono di un livello molto molto basso, poi trovi quei Maestri che incarnano Marzialità anche in tarda età ed a un livello spaventoso (sono molto pochi ma ci sono) poi ho parlato con uno di questi Maestri che ci ha confessato che la relazione tra Maestro e allievo è come quella tra padre e figlio e se così non è lui lo prende come allievo ma non gli insegna tantissimo perchè viene a mancare la fiducia, l'affetto. Bene questo ora, figuriamo a metà o fine 800 e figuriamoci se i cinesi all'epoca avessero insegnato ad uno straniero (sono molto razzisti in questo mi è stato detto che all'epoca si consideravano una cultura superiore). Ora siccome la cina è grande qual'è la probabilità che uno di Okinawa trovasse un Maestro di un certo calibro? E anche se lo trovava qual'era la possibilità che costui gli insegnava davvero quello che sapeva? E non dimentichiamo una cosa: quando c'è un Maestro disposto ad insegnare non è detto che ci fosse un allievo disposto e predisposto ad imparare. Bene alla luce di queste considerazioni io ho smesso di fare karate (non perchè non mi piacesse più, ho anche un tatuaggio con scritto karate-do a prova di quanto mi piace) ma perchè volevo dare un senso a quello che per me non ne aveva (mi considero fortunato perchè ho dato un senso a parecchie cose ma ancora tante mi sono precluse ma ci stò lavorando su). Bene perchè non prendete in considerazione l'ipotesi che il kata come è insegnato qui in Italia (perchè poi ipotizziamo che ad okinawa sia arrivato il corretto kung fu=lavoro duro poi qual'è stata la probabilità che da okinawa sia stato trasmesso correttamente in giappone e poi dal giappone in Italia? Basta pensare che hanno aspettato la morte del vecchio Funakoshi per organizzare i primi tornei e lui non voleva che gareggiassero). Bene ditemi, è davvero così probabile che il kata come è arrivato a noi serva a qualcosa? Un esempio su tutto, nello Xin Yi Liu He Quan che pratico ci sono 4 forme (non 26) e la prima cosa che mi è stata detta è: le forma imparala e quando avrai capito qual'è la tua indole marziale adattala, la forma deve essere adattata o ne sminuisci l'arte. Alla luce di questi fatti secondo me si è perso per strada qualcosa dei kata: l'essenza. Quindi è inutile stara a parlare a cosa servono e a cosa no.
Azz XYM hai i postumi di una sbornia o hai scritto mentre eri di corsa? :D
Cmq piu' o meno ho capito cosa intendi, io francamente non credo nell'eta' dell'oro delle arti marziali o dei veri maestroni rimasti segreti...pero' se si parte dalle tue premesse ha abbastanza senso come ragionamento :)
Se vai in cina (io ci sono stato anche per poco ma ci sono stato) vedi un sacco di persone che si allenano (ma proprio tante), marzialmente parlando però sono di un livello molto molto basso, poi trovi quei Maestri che incarnano Marzialità anche in tarda età ed a un livello spaventoso
Scusa e che questa notte ho dormito 1 ora e mezza e questo è il meglio che sono riuscito a fare! ScusateSpoiler: show
Azz XYM hai i postumi di una sbornia o hai scritto mentre eri di corsa? :D
Cmq piu' o meno ho capito cosa intendi, io francamente non credo nell'eta' dell'oro delle arti marziali o dei veri maestroni rimasti segreti...pero' se si parte dalle tue premesse ha abbastanza senso come ragionamento :)
Si esattamente, ma sono dell'opinione che anche prima tanti si allenassero ma pochi erano forti. Secondo me si ha un livello medio più alto qui in occidente ma in Cina quei pochi che sono forti lo sono di più dei nostri alti livelli.Se vai in cina (io ci sono stato anche per poco ma ci sono stato) vedi un sacco di persone che si allenano (ma proprio tante), marzialmente parlando però sono di un livello molto molto basso, poi trovi quei Maestri che incarnano Marzialità anche in tarda età ed a un livello spaventoso
Se non sbaglio il wushu moderno è nato, su spinta del governo, come "fusione" e semplificazione degli stili tradizionali per creare un insegnamento che fosse "cinese" e adatto a tutti, principalmente però come attività fisica e per la salute più che per l'effettivo uso marziale... quindi non mi stupisce che i più pratichino dei movimenti magari anche abbastanza corretti, ma marzialmente "vuoti"...
No no, tutto ok e che ultimamente dormo poco, o sono al lavoro o sono ad allenarmi o ad insegnare e la morosa giustamente vuole anche vedermi ogni tanto. Così mi riduco a dormire poche ore per notte da un paio di mesi a questa parte e ora stò crollando un po!Scusa e che questa notte ho dormito 1 ora e mezza e questo è il meglio che sono riuscito a fare! ScusateSpoiler: show
Azz XYM hai i postumi di una sbornia o hai scritto mentre eri di corsa? :D
Cmq piu' o meno ho capito cosa intendi, io francamente non credo nell'eta' dell'oro delle arti marziali o dei veri maestroni rimasti segreti...pero' se si parte dalle tue premesse ha abbastanza senso come ragionamento :)
Ma mica era una critica, pero' si vede che sei stanco, di solito scrivi in maniera molto diversa :)
Spero sia tutto ok e non una carenza di sonno dovuta a qualcosa di grave :)
Occhio che queste cose si pagano sul medio periodo...Grazie della dritta vedrò di prendere provvedimenti
Quello che tu posti è un bellissimo esempio di kata da combattimento secondo il metodo tradizionale nipponico, con la necessaria interazione tori - uke, senza la previsione di proiezioni a solo dunque, e, guarda guarda, con le tecniche che in combattimento si riproducono proprio tali e quali.si, ryu-chan, capisco il tuo punto di vista, a me personalmente non entusiasma, ma trovo coerente il tuo approccio :)
Questo kata sì insegna a combattere.
Solo che nel Karate il corrispondente non si chiama kata ma kihon kumite o yakusoku kumite, probabilmente per distinguere questa pratica dall'esecuzione a vuoto di una sequenza di tecniche lunga e prestabilita, eredità prettamente cinese.
Effettivamente se chiamassimo quello che posti "kata", come nelle discipline giapponesi più pure, e ci dimenticassimo dei kata a solo, avremmo risolto tutti i problemi.
Tuttavia io credo che l'esecuzione del kata (nell'accezione karatekese) possa trovare il suo posto (limitato) nella pratica proprio per quella caratteristica di esecuzione in solitario, slegata dal concetto di efficacia e di interazione, proprio come lavoro di introspezione, quindi in realtà lo vedo proprio al contrario rispetto a come viene concepito di solito.
Sto maturando l'idea che il gesto fine a se' stesso così paventato dai karateka che vorrebbero riconoscere al kata un ruolo "attivo" nella formazione al combattimento, sia invece un ottimo strumento per imparare a trascendere l'attaccamento al risultato e ottenere quella sensazione di benessere che delle tre K solo il kata ci può dare, che ci impedisce di buttarlo via (e che d'altra parte trae in errore nella sopravvalutazione delle sue qualità allenanti).
Ritengo che possa ben legarsi in analogia alle cerimonie preparatorie ad esempio del tè o della calligrafia. Sì, sicuramente per ogni gesto si può trovare l'utilità sforzandosi, anche se io ti chiederei allora a che serve osservare attentamente una ciotola che hai già utilizzato decine di volte prima di versarci il tè, o se non basterebbe buttare l'acqua nel pentolino e farla bollire come fai ogni mattina, invece di "perderci" decine di minuti.
Ma tu invece come la vedi? In cosa differisce la tua visione?esatto, eliminano il distacco tecnico ed ho i benefici della pratica "a solo", quel benessere e introspezione, molto importanti.
I kata Ashihara eliminano il distacco tecnico ma rimane sempre il problema della ripetizione di una sequenza lunga e rigida.
Ma tu invece come la vedi? In cosa differisce la tua visione?esatto, eliminano il distacco tecnico ed ho i benefici della pratica "a solo", quel benessere e introspezione, molto importanti.
I kata Ashihara eliminano il distacco tecnico ma rimane sempre il problema della ripetizione di una sequenza lunga e rigida.
nella mia visione è proprio quello che hai definito il "distacco tecnico" il fulcro della questione, i maestri di okinawa, secondo me, hanno composto o adattato le loro forme partendo dalle forme o dalle tecniche cinesi, senza averne (dai cinesi) spiegazioni approfondite, ed è qui che mi ricollego al post di xin yi man che ho quotato.
ed è qui che nascono tutti i problemi e i dubbi, il significato delle posizioni, delle parate\non parate, dei caricamenti, dell'hikite ecc. (in pratica, secondo me, era un linguaggio tra artisti marziali).
quindi si è cercato in seguito di ovviare a ciò per entrare nel budo giapponese, finendo dopo varie traversie e dubbi alla nascita di stili "senza dubbi" che sono gli sili jissen, il karate giapponese.
si, giusto xin yi man, mi sono espresso male, intendevo senza il dubbio del kata, cioè liberi nel non dover rispettare tale forma nel kumite, elaborando le proprie tecniche lavorando su kihon,kumite e condizionamento.
Anni fa ad un raduno, un maestro insegnava a portare il gyakuzuki alzando il tallone della gamba dietro (giustamente), un partecipante precisò che nei kata non si esegue alzando il tallone, il maestro si giustificò dicendo che nella prima tecnica del kata empi si alza il tallone, quindi si può alzare il tallone in ogni tecnica perchè lo dice il kata.
il tizio ora è ottavo dan
1. | citando Reverendo, Nonciclopedia |
2. | forse sanchin a parte |
Kihon sottende le tecniche fondamentali, che non sono necessariamente monodirezionali (ma nemmeno necessariamente multidireizionali) e costituiscono il bagaglio didattico da cui attingere.La tecnica iniziale di Pinan sono Ion è , anche, una posizione di guardia. Quando la si usa in un confronto non collaborativo?? Quando con il braccio anteriore più basso vai a rompere le scatole al tuo sparring partner cercando di andare ad afferrare una gamba per poi eseguire una proiezione. Tra l'altro poi l'applicazione delle ultime tecniche dello stesso kata, altro non è che un single leg take down.
Hojo undo sta per "esercizi complementari" (adesso non ho modo di chiedere conferma, ma è la traduzione prevalente che si trova anche su internet), generalmente fatti con gli attrezzi.
Poi se si vuole si possono utilizzare elementi del kihon per fare hojo undo, ma è opportuno non fare confusione, kihon significa assolutamente "basi", "fondamentali".
Per il resto, a parte il discorso terminologico, il problema non è tanto se nel tal kata c'è o non c'è la guardia, il problema è se questa guardia serve oppure no, se viene utilizzata in combattimento.
A me è stato anche detto che la parteza di Jion è una guardia che copre la gola ma è chiaro che non ha senso perchè non basta interporre una mano tra arma e il possibile bersaglio per potersi definire davvero guardia.
Se una guardia non protegge molto, beh, è una guardia che non sta facendo il suo lavoro e per questo motivo poco utile, e il suo studio toglie tempo ad altre cose.
Se si tiene una guardia che poi non si tiene mai in un confronto non collaborativo, come ad esempio la guardia ad ali di airone che tenete nello Uechi (non so se è questa a cui ti riferivi), ma solo per combattimenti codificati e ritualizzati, secondo me non è funzionale, infatti gli stessi praticanti di Uechi quando si menano tengono le mani diversamente.
Ovviamente lo stesso discorso può essere fatto per qualunque tecnica e per qualunque abitudine scollata dal combattimento si può trovare nelle varie scuole.
La questione sollevata da Sanchin è proprio lo scollamento tra teoria e pratica.
Kihon sottende le tecniche fondamentali, che non sono necessariamente monodirezionali (ma nemmeno necessariamente multidireizionali) e costituiscono il bagaglio didattico da cui attingere.
Hojo undo sta per "esercizi complementari" (adesso non ho modo di chiedere conferma, ma è la traduzione prevalente che si trova anche su internet), generalmente fatti con gli attrezzi.
Poi se si vuole si possono utilizzare elementi del kihon per fare hojo undo, ma è opportuno non fare confusione, kihon significa assolutamente "basi", "fondamentali".
Per il resto, a parte il discorso terminologico, il problema non è tanto se nel tal kata c'è o non c'è la guardia, il problema è se questa guardia serve oppure no, se viene utilizzata in combattimento.
A me è stato anche detto che la parteza di Jion è una guardia che copre la gola
ma è chiaro che non ha senso perchè non basta interporre una mano tra arma e il possibile bersaglio per potersi definire davvero guardia.
Se una guardia non protegge molto, beh, è una guardia che non sta facendo il suo lavoro e per questo motivo poco utile, e il suo studio toglie tempo ad altre cose.
Se si tiene una guardia che poi non si tiene mai in un confronto non collaborativo, come ad esempio la guardia ad ali di airone che tenete nello Uechi (non so se è questa a cui ti riferivi), ma solo per combattimenti codificati e ritualizzati, secondo me non è funzionale, infatti gli stessi praticanti di Uechi quando si menano tengono le mani diversamente.
Ovviamente lo stesso discorso può essere fatto per qualunque tecnica e per qualunque abitudine scollata dal combattimento si può trovare nelle varie scuole.
La questione sollevata da Sanchin è proprio lo scollamento tra teoria e pratica.
1. | come sempre la mia padronanza dei termini è leggendaria :D |
Kihon sì, a voglia, kata (sempre intesi come sequenza più lunga di 4 / 5 tecniche e ripetuta sempre uguale) onestamente non mi pare.Kihon sottende le tecniche fondamentali, che non sono necessariamente monodirezionali (ma nemmeno necessariamente multidireizionali) e costituiscono il bagaglio didattico da cui attingere.
Hojo undo sta per "esercizi complementari" (adesso non ho modo di chiedere conferma, ma è la traduzione prevalente che si trova anche su internet), generalmente fatti con gli attrezzi.
Poi se si vuole si possono utilizzare elementi del kihon per fare hojo undo, ma è opportuno non fare confusione, kihon significa assolutamente "basi", "fondamentali".
Sulla traduzione potresti anche aver ragione tu, d'altronde so che alcuni vocaboli giapponesi non hanno un corrispondente italiano banale. Nel post precedente mi interessava evidenziare che parte di questi esercizi o meglio di questi metodi d'allenamento ci sono pure in discipline di indiscussa efficacia come la boxe. ;)
:)Per il resto, a parte il discorso terminologico, il problema non è tanto se nel tal kata c'è o non c'è la guardia, il problema è se questa guardia serve oppure no, se viene utilizzata in combattimento.
Giusto, questo è già un passo avanti nel ragionamento :)
E' la spiegazione più logica e tutto sommato abbastanza evidente :)A me è stato anche detto che la parteza di Jion è una guardia che copre la gola
Ti riferisci a quella "tipo saluto kung fu"[1]? Uhm, ce l'abbiamo in sanchin, io manco sapevo che fosse una guardia, me l'hanno venduta come retaggio cinese :-\ :dis:
1. come sempre la mia padronanza dei termini è leggendaria :D
Comunque è un dettaglio OT e una mia curiosità, capisco che il succo del discorso è il seguente:Qui ci sono due livelli di ragionamento. il primo, già discusso è che quella è una guardia che sebbene la tenesse anche Oyama (almeno nelle foto), perchè all'epoca si teneva così, ha moltissimi punti deboli, infatti gli stessi praticanti di Kyokushin non la usano più.ma è chiaro che non ha senso perchè non basta interporre una mano tra arma e il possibile bersaglio per potersi definire davvero guardia.
Se una guardia non protegge molto, beh, è una guardia che non sta facendo il suo lavoro e per questo motivo poco utile, e il suo studio toglie tempo ad altre cose.
Se si tiene una guardia che poi non si tiene mai in un confronto non collaborativo, come ad esempio la guardia ad ali di airone che tenete nello Uechi (non so se è questa a cui ti riferivi), ma solo per combattimenti codificati e ritualizzati, secondo me non è funzionale, infatti gli stessi praticanti di Uechi quando si menano tengono le mani diversamente.
Ovviamente lo stesso discorso può essere fatto per qualunque tecnica e per qualunque abitudine scollata dal combattimento si può trovare nelle varie scuole.
La questione sollevata da Sanchin è proprio lo scollamento tra teoria e pratica.
Per quanto riguarda le posizioni di guardia tradizionali, sono d'accordo che spesso coprono poco e sono ancora più d'accordo che non basta porre una mano tra me e l'avversario per creare una guardia. Non saprei con certezza il significato di una kamae tradizionale, ma per me si tratta di posizioni di partenza da cui effettuare una parata. Prendo per esempio quella più diffusa:
(http://www.kyokushinafrica.co.za/assets/images/sosai-kamae-honbu_02.jpg) (http://www.ma-yakarateacademy.co.uk/kamae.gif)Spoiler: show
Mentre con il pugno arretrato si possono velocemente caricare uchi waza, il braccio avanti è un punto di partenza per le parate di avambraccio che conosciamo. Ora si può discutere se questo metodo di combattimento si possa fare o meno; certo è che se partiamo dal presupposto che le parate di avambraccio in sparring non si riescono a fare, i pugni si tirano dal mento/spalla come nella boxe moderna, allora la kamae tradizionale è da buttare.
PS: Discorso simile per la nostra maeba no kamae (esatto, quella dell'airone ;)), che è il punto di partenza per mawashi uke. Naturalmente la kamae va adattata alla posizione, ad esempio maeba no kamae la faccio con le mani equidistanti dal petto in sanchin, con una più arretrata in moto dachi.Stesso discorso di prima, ma perchè non si potrebbe fare un mawashi uke da un'altra guardia più pratica?
Kihon sì, a voglia, kata (sempre intesi come sequenza più lunga di 4 / 5 tecniche e ripetuta sempre uguale) onestamente non mi pare.Kihon sottende le tecniche fondamentali, che non sono necessariamente monodirezionali (ma nemmeno necessariamente multidireizionali) e costituiscono il bagaglio didattico da cui attingere.
Hojo undo sta per "esercizi complementari" (adesso non ho modo di chiedere conferma, ma è la traduzione prevalente che si trova anche su internet), generalmente fatti con gli attrezzi.
Poi se si vuole si possono utilizzare elementi del kihon per fare hojo undo, ma è opportuno non fare confusione, kihon significa assolutamente "basi", "fondamentali".
Sulla traduzione potresti anche aver ragione tu, d'altronde so che alcuni vocaboli giapponesi non hanno un corrispondente italiano banale. Nel post precedente mi interessava evidenziare che parte di questi esercizi o meglio di questi metodi d'allenamento ci sono pure in discipline di indiscussa efficacia come la boxe. ;)
Per quanto riguarda le posizioni di guardia tradizionali, sono d'accordo che spesso coprono poco e sono ancora più d'accordo che non basta porre una mano tra me e l'avversario per creare una guardia. Non saprei con certezza il significato di una kamae tradizionale, ma per me si tratta di posizioni di partenza da cui effettuare una parata. Prendo per esempio quella più diffusa:Qui ci sono due livelli di ragionamento. il primo, già discusso è che quella è una guardia che sebbene la tenesse anche Oyama (almeno nelle foto), perchè all'epoca si teneva così, ha moltissimi punti deboli, infatti gli stessi praticanti di Kyokushin non la usano più.
(http://www.kyokushinafrica.co.za/assets/images/sosai-kamae-honbu_02.jpg) (http://www.ma-yakarateacademy.co.uk/kamae.gif)Spoiler: show
Mentre con il pugno arretrato si possono velocemente caricare uchi waza, il braccio avanti è un punto di partenza per le parate di avambraccio che conosciamo. Ora si può discutere se questo metodo di combattimento si possa fare o meno; certo è che se partiamo dal presupposto che le parate di avambraccio in sparring non si riescono a fare, i pugni si tirano dal mento/spalla come nella boxe moderna, allora la kamae tradizionale è da buttare.
Diverso invece se si parla di una guardia lunga, più adatta (almeno in certi casi) allo scontro a mani nude, che però è ben più evoluta e ormai un po' differente dal vetusto "pipa e bastone".
Il secondo è che anche presupponendo la sua utilità, non mi pare sia presente nei kata e se anche qualcuno trovasse un movimento che vagamente la ricorda, sarebbe un caso isolato e non rappresentativo.
Quello che non comprendo è la distinzione tra guardia che serve per parare e guardia che no... io sinceramente uso gli uke waza dalla guardia "pugilistica" (virgolette d'obbligo perchè blablabla...) o "Machida style" senza problemi, chiedi a ShureiKan che nel suo dojo ho mostrato delle cosette interessanti XD
Stesso discorso di prima, ma perchè non si potrebbe fare un mawashi uke da un'altra guardia più pratica?
piccolo OT.
possibile applicazione della prima postura di jion (anche a me l'avevano venduta come retaggio cinese)
Focalizzare una sequenza, una tecnica, in una situazione, può essere utile per non lasciare nel buio cosmico un allievo che ha legittimi dubbi, ma non di più.
Se ogni sequenza e tecnica, fossero da abbinare a quell'evento preciso, di fatto potremmo buttare via tutto in blocco, perchè disporremmo di X soluzioni a X situazioni, ma staremmo fermi a farci gonfiare il muso in attesa che il tizio si decida a muoversi come si conviene.
Ogni uscita, parata/contrattacco, ogni gesto, deve poter avere più varianti e possibili applicazioni, tutte rigorosamente da lasciare all'istinto e alla fantasia del praticante, oppure saranno solo i movimenti che compongono un bel balletto.
Nella Boxe le uniche sequenze che si ripetono sempre uguali sono quelle base tipo jab diretto e quando si allungano arrivano al massimo 4 / 5 tecniche, non 20 o 30. Nella Boxe c'è il kihon, il kata no.Kihon sì, a voglia, kata (sempre intesi come sequenza più lunga di 4 / 5 tecniche e ripetuta sempre uguale) onestamente non mi pare.
Certo, si parlava di kihon, precisamente combinazioni di tecniche sul posto, ripetute uguali. :)
Di sicuro, stando anche ai video che abbiamo, le distanze di striking sono molto più lunghe e simili allo Shotokan di quanto non si voglia far credere in alcuni ambienti e non potrebbe che essere così a mani nude.Qui ci sono due livelli di ragionamento. il primo, già discusso è che quella è una guardia che sebbene la tenesse anche Oyama (almeno nelle foto), perchè all'epoca si teneva così, ha moltissimi punti deboli, infatti gli stessi praticanti di Kyokushin non la usano più.
Diverso invece se si parla di una guardia lunga, più adatta (almeno in certi casi) allo scontro a mani nude, che però è ben più evoluta e ormai un po' differente dal vetusto "pipa e bastone".
Scusami, ma non ho capito. La kamae di cui stiamo parlando è una guardia per la media-lunga distanza, in ogni caso...o no? (E vale anche per Uechi e la maeba no kamae). Penso che la corta distanza fosse poco studiata, nel senso che si passava alle leve articolari. Almeno questo è quel che si vede dai video di kumite storici
Il problema è che quelli stessi maestri quando vanno di libero eseguono tecniche che poco o nulla c'entrano coi kata. Quindi se non ci riescono loro chi può riuscirci?Il secondo è che anche presupponendo la sua utilità, non mi pare sia presente nei kata e se anche qualcuno trovasse un movimento che vagamente la ricorda, sarebbe un caso isolato e non rappresentativo.
Ti do una risposta degna da maestro-santone-ciucciasoldi, che in verità è la risposta standard che davano a me: il kata deve rappresentare un modello ultimo di perfezione nel combattimento, il livello del maestro. E come dice Funakoshi nelle regole d'oro, i maestri non hanno bisogno di una guardia (e anche qui, se vedi incontri storici come Kanazawa vs Enoeda, in effetti la guardia è medio-bassa o assente)
Una risposta alternativa è che in parte nel kata si studiano situazioni "self defense" dove si viene sorpresi da un attacco prima di poter assumere la posizione corretta, d'altra parte penso che sia venuta meno con la modernizzazione delle forme, così come parte del bunkai. Perché, come ho detto prima, non ci credo che nei kata di uechi ci sia una kamae e negli altri stili no. Per i kihon so che in certi shorin ancora oggi si sta sempre in kamae, come in uechi.Nei corsi di DP una guardia viene studiata. Così nelle scuole di Kenjutsu / Do, anche se ci si allena a scontri improvvisi e fulminanti come nello Iaido.
Ora, quale sia la verità non lo so, certo che se avessi saputo che mi aspettavano tutte queste seghe mentali quando ho iniziato karate non sono sicuro se lo avrei cominciato :dis:
Se non contestualizzato su specifiche esigenze tarate sulla singola persona e in forma puramente generalizzata sì, è abbastanza assodato che fa acqua :)
Quello che non comprendo è la distinzione tra guardia che serve per parare e guardia che no... io sinceramente uso gli uke waza dalla guardia "pugilistica" (virgolette d'obbligo perchè blablabla...) o "Machida style" senza problemi, chiedi a ShureiKan che nel suo dojo ho mostrato delle cosette interessanti XD
Stesso discorso di prima, ma perchè non si potrebbe fare un mawashi uke da un'altra guardia più pratica?
Domanda difficilissima questa, però ho visto (anche sul tubo) che per la maeba è sufficiente chiudere un po' le mani all'altezza della faccia e acquista molto più valore come protezione. C'è un kumite di basso livello, coi guantini, dove però si tengono le mani aperte coi palmi verso l'avversario...ricorda un po' krav maga, un po' muay thai.
Anche qui, la risposta standard immagino sia che si tratta di seguire il principio "estremizzare un movimento a vuoto per farlo correttamente al momento del bisogno", ma è un principio che fa un po' acqua :dis:
Le seghe mentali esistono per un preciso motivo :whistle:
Ma infatti le posizioni non sono un problema, si possono tranquillamente riprodurre in combattimento compreso il tanto vituperato kokutsudachi di Funakoshi che è molto più pratico di quanto si pensa.Esatto! Se vuoi imparare bene a fare una proiezione che si intravvede in un kata fattela insegnare da chi quelle cose le sa fare bene.
Per allenare il SL takedown invece ritengo sia più utile esercitarsi nel SL takedown, come d'altronde fanno i professionisti della lotta.
Nonno... secondo me basta imparare a eseguire bene quello che impari nella tua arte. le tecniche di proiezione, grezze e semplici, sono un patrimonio del karate. quindi, perchè non studiarle?Beh.....in molti kata kyokushin o shotokan ci sono molte sequenze che possono essere tranquillamente essere interpretate come ippon seoi nage, kata guruma, tai otoshi etc. Per cui un po di judo, non può che far bene. Considera, poi, che a differenza nostra tutti i maestri giapponesi, compresi quelli di okinawa, hanno solide basi di lotta, visto che loro il judo lo fanno a scuola cominciando dalle prime classi.
certo, se vuoi imparare a lottare in modo completo fai una cosa diversa, dal judo alla grecoromana ;)
in molti kata kyokushin o shotokan ci sono molte sequenze che possono essere tranquillamente essere interpretate come ippon seoi nage, kata guruma, tai otoshi etc. Per cui un po di judo, non può che far bene.
dunque... il discorso mi sembra veramente interessante, anche se secondo me si sta sviando un attimo dal tema. anzi, io aprirei proprio un topic su parate "KARATE STYLE" e parate "SDC STYLE".
ma torniamo alla differenza tra kata e kumite. siamo proprio sicuri che le tecniche studiate nei kata non si presentino così, spontaneamente (o meglio automaticamente) mentre facciamo kumite? e non intendo karate kumite solamente, ma combattimento in senso ampio...
se vogliamo restare in ambito strettamente legato al karate, non vi è mai capitato di intercettare il braccio dell'avversario ed effettuare una proiezione? non ci vedete una bella parata uchi uke, con una trazione tipica dell'hikite e un bel kiba dachi quando siete in fase di finalizzazione? beh, io lo faccio spesso, e non perchè il kata mi insegni a combattere, ma perchè determinate sequenze del kata sono applicabili in combattimento e perchè le ho interiorizzate.
Immaginate cosa succederebbe se quell'1/3 diciamo di 10 anni di pratica fosse stato impiegato nello studio serio della lotta?
intercetto il suo braccio, lo proietto, lo "finisco" con due pugni al volto. l'ho imparato con i kata? l'ho imparato con i kihon? non lo so, ma mi è venuto istintivo, per quante volte ho allenato questa sequenza.
Non sono dello stesso avviso ma apprezzo la coerenza :)Immaginate cosa succederebbe se quell'1/3 diciamo di 10 anni di pratica fosse stato impiegato nello studio serio della lotta?
Mi sarei divertito molto di più e "combatterei" molto meglio. :D
Forse però non avrei imparato a "soffrire" e a cercare il significato nascosto di ogni dettaglio, così da farmi un bagaglio mio di elementi di lettura di ciò che vedo.
perchè ho scelto lo shotokan come stile, perchè mi piacciono i kata e perchè non devo entrare in gabbia :PSul fatto che piacciano i kata niente da dire, anche a me piacciono.
guarda, al piccolo raduno pugliese ho praticato un po' di thai con Happo... volendo fare il combattente di thai, mi sono adeguato. alla fine, essendomi rotto le palle di parare col naso tutti i suoi cazzotti, ho deciso di essere quello che sono: un karateka.
intercetto il suo braccio, lo proietto, lo "finisco" con due pugni al volto. l'ho imparato con i kata? l'ho imparato con i kihon? non lo so, ma mi è venuto istintivo, per quante volte ho allenato questa sequenza.
e se dovessi decidere di fare lotta o judo o jj, lo farei solo per il piacere di praticare e imparare qualcosa di nuovo, non per sensazione di inadeguatezza o altro.
mica siamo qui a smacchiare i giaguari con la trielina ;D
Non sono dello stesso avviso ma apprezzo la coerenza :)Immaginate cosa succederebbe se quell'1/3 diciamo di 10 anni di pratica fosse stato impiegato nello studio serio della lotta?
Mi sarei divertito molto di più e "combatterei" molto meglio. :D
Forse però non avrei imparato a "soffrire" e a cercare il significato nascosto di ogni dettaglio, così da farmi un bagaglio mio di elementi di lettura di ciò che vedo.
1. Con tutte le posizioni si combatte
2. La partenza di Jion (come tutte le tecniche può avere più applicazioni ma) io lo uso così:
la mano aperta va ad intercettare un pugno rivolto verso la nostra testa (passando per l'interno del pugno) e proseguendo fino ad afferrare la nuca avversaria e con il pugno chiuso do un montante che sale a 45 gradi sul mento del nemico. Nel kung fu questo gesto che viene considerato un saluto può avere come variante un leggero inchino in avanti che corrisponde ad una testata sul grugno del povero malcapitato. Come si può notare è un gesto che poco ha di non applicabile (ovvio dipende dal contesto).
3. I kata sono davvero troppi
4. Per dare un senso ai kata bisogna prima dare un senso a tante altre cose, ad esempio Yoi, ma non solo a quello.
:)
1. Con tutte le posizioni si combatte
Sì ma bisogna vedere con quale risultato :)
2. La partenza di Jion (come tutte le tecniche può avere più applicazioni ma) io lo uso così:
la mano aperta va ad intercettare un pugno rivolto verso la nostra testa (passando per l'interno del pugno) e proseguendo fino ad afferrare la nuca avversaria e con il pugno chiuso do un montante che sale a 45 gradi sul mento del nemico. Nel kung fu questo gesto che viene considerato un saluto può avere come variante un leggero inchino in avanti che corrisponde ad una testata sul grugno del povero malcapitato. Come si può notare è un gesto che poco ha di non applicabile (ovvio dipende dal contesto).
Ah, per questo ci si inchina? :D
3. I kata sono davvero troppi
Benvenuto nel club ;)
4. Per dare un senso ai kata bisogna prima dare un senso a tante altre cose, ad esempio Yoi, ma non solo a quello.
:)
Per esempio yoi me l'hanno spiegato come difesa da una presa al busto, ma personalmente non lo farei :whistle: :)
1. Con tutte le posizioni si combattequoto tutto, testata compresa ed anche un +1, la penso come te :)
2. La partenza di Jion (come tutte le tecniche può avere più applicazioni ma) io lo uso così:
la mano aperta va ad intercettare un pugno rivolto verso la nostra testa (passando per l'interno del pugno) e proseguendo fino ad afferrare la nuca avversaria e con il pugno chiuso do un montante che sale a 45 gradi sul mento del nemico. Nel kung fu questo gesto che viene considerato un saluto può avere come variante un leggero inchino in avanti che corrisponde ad una testata sul grugno del povero malcapitato. Come si può notare è un gesto che poco ha di non applicabile (ovvio dipende dal contesto).
3. I kata sono davvero troppi
4. Per dare un senso ai kata bisogna prima dare un senso a tante altre cose, ad esempio Yoi, ma non solo a quello.
:)
. Ma io per approfondire non mi riferisco alle applicazioni tecniche!sono d'accordo :)
Io continuo a dirlo, il problema non sta tanto nei kata, sta nella didattica del karate e nella capa degli istruttori.
Il kata lo si può tranquillamente usare in maniera pratica se gli si toglie quell'aura di "santissima autorità sacrale del karate che va preservata nel minimissimo dettaglio perché così si è sempre fatto e così si farà sempre poi quando fai a mazzate so fatti tuoi." Palle XD
A me pare cmq che i giapponesi in merito non si facciano tuttii problemi che ci facciamo noi in merito alla questione kata si kata no
Se non fosse morto anzitempo probabilmente sarebbe andato ben oltre.
Se non fosse morto anzitempo probabilmente sarebbe andato ben oltre.
Qualcuno, tanto tempo fa, mi apostrofò di Apostasia, proprio perchè sostenevo Yoshitaka.
Per alcuni ha rovinato il karate del padre ed i generale tutto quello che è venuto dopo. Per quanto mi riguarda, se alcuni aspetti sono discutibili senza ombra di dubbio, per me rimane il primo che si è posto la domanda se quello che faceva funzionava davvero.
Un conto è far vedere e conoscere tecniche potenzialmente letali, ed un altro è metterle in pratica.
Alla fine il concetto è che se non si applica non si capisce e se non si applica seriamente e in maniera veritiera, non si acquisisce la giusta esperienza e quello che facciamo non sarà nulla di più che una danza.
Ognuno la può vedere a suo modo sul kumitè libero certo è che solo kata e kihon non portano ad uno studio approfondito ma superficiale, anche il kendo, il kyudo sono arti marziali impregnate di zen, ma il primo generalmente si fa quasi sempre con il compagno e il secondo con un bersaglio.
Insomma si esegue una tecnica che non finisce nel vuoto ma cerca il vuoto come condizione spirituale.
OSU
Alla fine il concetto è che se non si applica non si capisce e se non si applica seriamente e in maniera veritiera, non si acquisisce la giusta esperienza e quello che facciamo non sarà nulla di più che una danza.
Alla fine il concetto è che se non si applica non si capisce e se non si applica seriamente e in maniera veritiera, non si acquisisce la giusta esperienza e quello che facciamo non sarà nulla di più che una danza.
Ma infatti l'essenza della tradizione, non vuol dire praticare uno stile, ma in una determinata maniera.
E la maniera è quella originaria, ovvero karate per difesa. Poi, in questi nuovi secoli, possono esserci anche altri sbocchi, ma pur sempre secondari.
E si badi bene. Se sono ancorato ad uno stile dandolo per autentico e considerando le sue pratiche infallibili, non tengo in considerazione una cosa di cui non si parla mai.
Ovvero che la filosofia del guerreggiare e del combattimento, si è evoluta nei secoli. In base sia alla tattica che all'evoluzione fisica dell'essere umano.
Nel 1700 i soldati napoleonici avanzavano in linea contro il nemico secondo uno "stile" di guerra. Stile che in molti mantennero per tutta la seconda guerra mondiale. In quei secoli era considerato l'unico modo di combattere.
Magari in quegli anni in Cina e poi a Okinawa, molte cose potevano essere paragonate a quello.
Intendo dire che si è portati a considerare le pratiche e le modalità di allenamento del passato, compreso il suo patrimonio tecnico come qualcosa di infallibile, senza considerare il fatto che magari non tutto quello che veniva studiato e poi tramandato funzionasse veramente.
Mi riferisco soprattutto al contesto tattico.
Se da una parte è vero che non giocavano, ma combattevano per la vita o la morte (ma sarà vero nel campo del karate? Quanti episodi ci sono di Karateka impegnati a combattere?), è anche vero che la pratica realistica andava di pari passo con credenze popolari e filosofie varie.
Una curiosità, ma in qualche stile di karate esistono ancora embu o simili? è un termine che ho sentito quasi solo nello Shorinji Kempo, e infatti loro dovrebbero averlo mantenuto come parte fondamentale dell'insegnamento (magari un Max a caso ne sa qualcosa... :whistle: ), ma non credo che sia solo una loro peculiarità. Embu dovrebbe indicare semplicemente un kata eseguito in coppia, quindi il perfetto collegamento fra il kata e il kumite....Si ma se lo dici sottovoce io non lo sento e non intervengo :)
Max (qualunque)
Di fatto ogni embu è costruito dalla coppia (o tripletta) di praticanti che lo creano usando tecniche codificate miste a passaggi inventati.
1. | e io che ero convinto di aver usato il tasto invoca :P |
Gli Hokey si fanno da soli e in coppia, quando li fai in coppia replichi i movimenti, e i loro complementari. A differenza degli embu la "sequenza" è fissa.Max (qualunque)
grazie... fortuna che un Max è passato di qui[1]
ma un Hokey si fa da soli? altrimenti non ho capito la differenza con un embu...QuoteDi fatto ogni embu è costruito dalla coppia (o tripletta) di praticanti che lo creano usando tecniche codificate miste a passaggi inventati.
credevo che un embu fosse codificato, e che una variazione potessere nascere solo "casualmente" da un opportunità nata da un movimento scorretto o differente da quello codificato.
1. e io che ero convinto di aver usato il tasto invoca :P
Io pero' manterrei il focus sull'importanza di un certo modo d'allenarsi, che e' la radice comune di tutto quello che funziona :)
Uno puo' anche studiare il "machida karate" ma se non lo fa con certe metodiche restera' sterile ed inutile come combattente.
Ma il kata, per dire, rientra nelle metodologie, nei modi per allenarsi. Non è un obiettivo.Io pero' manterrei il focus sull'importanza di un certo modo d'allenarsi, che e' la radice comune di tutto quello che funziona :)
Uno puo' anche studiare il "machida karate" ma se non lo fa con certe metodiche restera' sterile ed inutile come combattente.
Assolutamente =)
Infatti il mio punto di vista è sempre stato quello che il problema del karate non sono tanto i kata o i fatti vari, ma il modo in cui tutto viene allenato.
Come diceva Ryujin poi dipende dagli obbiettivi che uno si pone. :)
Ma il kata è parte integrante dell'approccio. Se si passa un terzo (quando va bene) del tempo sui kata a discapito di altro, i due discorsi secondo me non possono essere scissi.
Se mi dici che il kata per come è allenato oggi è un metodo del kaiser, significa che ci dovrebbe essere un kata allenato in altro modo che invece da' i suoi frutti, e che tali frutti dovrebbero essere così succosi da permettersi di rinunciare a ore e ore in un anno di sparring, colpitori, lotta e così via.
L'attaccamento alle forme preordinate secondo me è parte importante del problema.
1. | se mai esiste |
Io non sono assolutamente d'accordo col fatto che le tecniche presenti nel kata non c'entrinoun cacchio col combattimento.
Sono fermamente convinto che non c'entrino un cacchio col combattimento il kata come coreografie e le tecniche (a vuoto e non) prese da esso e applicate in maniera formale, robotica ed irrealistica =)
senza voler rientrare nel merito dell'annosa questione kata ... io da praticante e da senpai li trovo dispersivi rispetto al kihon e all'ido kihon. per poter utilizzare una tecnica o una combinazione in kumite è necessario ripeterla innumerevoli volte. farlo col kata , visto che un kata contiene molte tecniche , è più lungo e meno efficace IMHO. detto questo io terrei in considerazione quello che dice SOL , ovvero : forse il kata più che allenato va capito. magari poi se ne possono ALLENARE singoli parti... anche questo comunque richiede che i kata siano non più di tre o quattro in una vita....
Riguardo i kata Ashihara, non abbiamo elementi per dare al kata un valore decisivo rispetto agli altri esercizi. Nello striking, ad esempio, non troviamo nella generalità dei praticanti di Ashihara nulla di meglio rispetto a quelli del Kudo.
Le tecniche singole del kata possono anche entrarci nel kumite (tutto da vedere comunque), ma il problema è il kata per intero.
Ancora manca una risposta ai quesiti:
1) Quali caratteristiche oggettive e misurabili deve avere un kata per essere di qualità in contrapposizione ai balletti, coreografie e vari?
2) Quale qualità viene sviluppata dal kata e non può essere allenata in modo migliore con altri metodi?
Io non so darti risposte incontrovertibili........ :(Apprezzo la sincerità Shurei, questo fa di te un praticante onesto, e già questo la dice lunga.
......sostanzialmente perchè le domande che ti poni non sono quelle a cui io cerco risposta. :pla:
Per inciso però seguo con interesse i tuoi quesiti e spero sempre che emerga qualche spunto interessante....... :blue:
Volevo rispondere,ma poi ho visto che potevo esprimere perfettamente il mio pensiero mettendo qualche +1 a Ryu XDXD
Prima di rispondere chiarisco che quando parlo non parlo per verità assolute, ma solo per opinioni personali.OK.
Allora, partiamo dal presupposto che per me un kata non ha un valore decisivo rispetto ad altroi esercizi. Semplicemente essendo una pratica storicamente importante penso che sia giusto darle un risvolto pratico invece che accantonarla, ma è sol una questione di affetto.Non fa una piega.
Sicuramente per me i kata non sono indispensabili, ma allenati in un certo modo (ovvero prediligendo l'applicazione di piccoli frammenti in maniera dinamica e consapevole) possono essere validi per imparare delle tecniche a mio avviso funzionali.Senza kata non puoi impararle? :)
per quanto riguarda le tue domande:Capisco :)
1) Non lo so. Posso dirti che ci sono criteri purtroppo non misurabili, ma generalmente si vede un'enorme differenza tra chi fa un kata tirando veramente (nei limiti ahimè della tanto cercata perfezione formale) a chi non lo fa, spesso riscontrabile nel fatto che gli appartenenti alla rpiam categoria tirino cercando di imprimere un certo peso alla tecnica anche se a vuoto. Ma purtroppo più di questo non ho a disposizione, quindi allo stato attuale delle cose l'inserire o no i kata nella pratica è meramente una questione di gusti. Quello che dico io è che se uno sceglie di preservarli dovrebbe cercare una modalità di pratica che possa perlomeno supportare il resto del lavoro
2)come già detto nessuna, è solo una questione di scelte e di gusti personali nell'impostare la pratica.
Sicuramente ripeto, se dovessi iniziare ad insegnare adesso i kata inizierei a farli vedere verso la cintura verde/blu, forse anche dopo. Prima darei spazio a tutta un'altra serie di lavori più immediati e dinamici che permettano anche di evitare l'eccessiva rigidità classica di un certo tipo di allenamenti
Ma la sofferenza te la quoto tutta XD Però che bello quando i tasselli vanno a posto e quando trovo un Befort che studia Karate per le MMA :-*
Ma secondo te "a cosa serve?" e "funziona?" non sono domande giuste?
quando parlate di kata, è come se venissi evocato in una seduta spiritica... XD
se potessi, toglierei dallo shotokan i suoi kata e ci metterei quelli dell'ashiara in blocco... e soprattutto non più di cinque o sei, con l'intento di legarli poi tutti insieme in un unico megakata.
purtroppo, basta vedere i rari filmati di kata eseguiti da vecchi maestri... sono parecchio diversi da quelli odierni.
se si guarda un kata eseguito da Shirai, ad esempio, si vede che sa cosa sta facendo ed ogni movimento è calibrato per tecnica e kime.
ciononostante, con le sue esecuzioni non vincerebbe una gara, ma tant'è...
quando parlate di kata, è come se venissi evocato in una seduta spiritica... XD
se potessi, toglierei dallo shotokan i suoi kata e ci metterei quelli dell'ashiara in blocco... e soprattutto non più di cinque o sei, con l'intento di legarli poi tutti insieme in un unico megakata.
purtroppo, basta vedere i rari filmati di kata eseguiti da vecchi maestri... sono parecchio diversi da quelli odierni.
se si guarda un kata eseguito da Shirai, ad esempio, si vede che sa cosa sta facendo ed ogni movimento è calibrato per tecnica e kime.
ciononostante, con le sue esecuzioni non vincerebbe una gara, ma tant'è...
ergo non è il kata shotokan in sé a non andare ma il kata di garate... giusto?
quindi o le applicazioni efficaci se le tenevano per loro...oppure qualcosa non va nella trasmissione di questi codici...
Dimentichi la terza opzione: i kata vanno decodificati. Una volta decodificati, alleni le applicazioni. :)
guarda ne abbiamo parlato infinite volte anche sul FAM...io credo che ste chiavi di decodifica non le abbia nessuno...perchè ognuno ti mostra quello che vuole...
tu cosa pensi del video postato? ti sembra realistico? perderesti del tempo su un lavoro del genere?
ma poi, se questa decodifica non c'è (perchè si è persa, dimenticata, non tramandata) allora che senso ha continuare un qualcosa che è pura estetica (oltre al piacere dell'estetica ovviamente)?
Premesso che all'epoca non esistevano MMA, varie ed eventuali ma che quel ragazzotto pacioccone e i suoi "compari" le hanno suonate a tutti, di brutto e senza cazzi ne mazzi.
Piccolo escursus.
Le AM, di fatto son nate e si sono evolute come MMA.
Sfidarsi, scontrarsi, guerreggiare, tentare di prevalere per affermare la propria scuola, erano le sole possibilità in assenza di competizioni, quindi è evidente che, perdendo uno scontro (o sfida o quel che era) si tornava a casa, ci si metteva a studiare quella o quelle tecniche che ci avevano schienato, si elaborava una o più controtecniche (kaeshi Waza) e si tornava alla carica.
La contaminazione c'è sempre stata fra le varie AM, ma non solo per scontri e sfide, anch eper semplice amicizia fra i vari Sensei, personaggi di una certa fama e prestigio.
Quindi a modo loro, tutte le AM che abbiano avuto una origine e un percorso, con relativa evoluzione e perfezionamento, erano MMA per definizione.
Credo che il problema non siano affatto i Kata, come sono insegnati e praticati, cosa insegnano o non insegnano.
Chi li vuole studiare lo fa per soddisfazione personale e li giudica una pratica introspettiva valida o altro ancora...... chi non vuole praticarli, basta che li metta da parte senza troppe menate. Il problema semmai è di chi li critica, magari non avendo ancara ben capito se li vuole praticare o meno. Io non condivido alcune cose "X".......non le faccio.....e sono in pace con me stesso.
Attenzione però a non cadere da una illusione all'altra........ma questo è un'altro discorso......
No Luca, il problema invece sono proprio i kata...perchè il 99% degli insegnanti li propone non come "una pratica introspettiva valida o altro ancora", bensì come la bibbia incontestabile da cui tutto il karate prende l'essenza.
tutto questo lo dico con l'estrema convinzione che secondo me, davvero i kata hanno al loro interno tecniche di combattimento e applicazioni "reali" ma la trasmissione di queste è saltata...
no Luca, il problema invece sono proprio i kata...perchè il 99% degli insegnanti li propone non come "una pratica introspettiva valida o altro ancora", bensì come la bibbia incontestabile da cui tutto il karate prende l'essenza.
ho postato il video di Kase semplicemente perchè riconosciuto da tutti come uno dei massimi esponenti del karate shotokan e siccome tutti a dire che l'approccio alle applicazioni fosse diverso in quei maestri, dal video in questione non sembra...e parliamo appunto dei più grandi...
che loro abbiano picchiato tutti...solleva in me altre domande: quanto la pratica di kata e relative applicazioni ha inciso su questo? quali altri metodi di allenamento al confronto praticavano?
si parla di chiavi di decodifica e io, in quel video, non ne vedo...sarà solo un video pubblicitario, sarà dimostrativo....sarà che le cose vere te le insegnano nel dojo e non in un filmato...ma converrai con me che se al posto di Kase ci fossi stato io avrei preso una vagonata di insulti e pernacchie...
tutto questo lo dico con l'estrema convinzione che secondo me, davvero i kata hanno al loro interno tecniche di combattimento e applicazioni "reali" ma la trasmissione di queste è saltata...
nessuno mette in discussione il fatto che se uno li vuole praticare è libero di farlo (ci mancherebbe altro) solo che affermando questo non si da alcun tipo di risposta...qui invece si sta discutendo sulla funzionalità, che, ripeto, secondo me esiste e potrebbe essere ripresa con più razionalità e meno dogmatismo...
adesso sto mangiando...apeena finito preparatevi ad un bel pippone da sorbirvi... :sbav::o :o :o :o :o
dunque.... :ricktaylor::D
sapete quando ho cominciato a capire qualcosa in più di alcuni movimenti e principi dei kata? cominciando a praticare VALE TUDO!Alessandro, guarda caso grappler, praticante di MMA e karateka (non ex, ma diciamo in quiescenza) diceva la stessa cosa :thsit:
Ma se le tecniche saranno già state apprese e potranno essere perfezionate all'infinito con lo stesso metodo, perchè infilarcele in un kata?
MIAO SE NON MI STESSI SULLE PALLE TI VORREI UN BENE DELL'ANIMA :-* :-* :-*
Ovviamente dell'animadelimortacc........... :gh: :gh: :gh: :gh:
Per un attimo mi hai fatto sudare freddo XDMa se le tecniche saranno già state apprese e potranno essere perfezionate all'infinito con lo stesso metodo, perchè infilarcele in un kata?
ottima osservazione!!! ;) infatti il kata è figlio del suo tempo...proprio per la volontà di codificare tecniche che dovevano restare più o meno segrete si è ricorsi a questa specie di "bigino" che oggi potrebbe benissimo non servire più, dato che non c'è più bisogno di segretezza o di codifica, ma tutto può essere allenato in maniera più funzionale.. 8)
l'ho già scritto, se vuoi proiettare devi imparare a farlo con un compagno, certo si comincerà per gradi, esistono i tutorial anche delle proiezioni ma solo con quelli non si imparerà mai
quello che dico del karate lo dico proprio perchè al karate voglio bene, e secondo me per ignoranza e talebanismo si è tarpato le ali a orizzonti che erano percorribili senza doversi "inventare" le MMA...
(http://www.ryo.it/wp-content/uploads/2010/09/GPLeN_front.jpg)
(http://3.bp.blogspot.com/_0AynYF3RYUE/TGBJ-ULn06I/AAAAAAAABFs/zJhfASzwRB8/s1600/permaloso.jpg)
Io mi trattengo ma...
(http://deltorofilms.com/wp/wp-content/uploads/2010/11/hulk.jpg)
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Poi davvero tu, come Ryu, Uechi e Paguro potete dirmi un sincero e grosso vaccagare! che non mi offenderi mai.
Poi davvero tu, come Ryu, Uechi e Paguro potete dirmi un sincero e grosso vaccagare! che non mi offenderi mai.
shurei... :pla: vai a cagare!! ;D ;D
uhm dev'essere lo stile: da quando sono passato al uechi-ryu pure io mi faccio sempre meno problemi e non penso a questi rompicapo...credo sia proprio il fatto che i kata dello uechi siano stati meno "stilizzati" e quindi meno seghe...
O forse mi sono solo stancato le dita sulla tastiera :D
@ Uechi te l'appoggio....si ma piano piano eh :-X
uhm dev'essere lo stile: da quando sono passato al uechi-ryu pure io mi faccio sempre meno problemi e non penso a questi rompicapo...credo sia proprio il fatto che i kata dello uechi siano stati meno "stilizzati" e quindi meno seghe...
O forse mi sono solo stancato le dita sulla tastiera :D
(credo,perchè non conosco lo uechi se non per sentito dire)
per me il motivo è quello..(anche nella mia pratica)
1. | aspetto che trovo molto positivo |
2. | nulla di gravissiomo, non preoccupatevi |
uhm dev'essere lo stile: da quando sono passato al uechi-ryu pure io mi faccio sempre meno problemi e non penso a questi rompicapo...credo sia proprio il fatto che i kata dello uechi siano stati meno "stilizzati" e quindi meno seghe...
O forse mi sono solo stancato le dita sulla tastiera :D
(credo,perchè non conosco lo uechi se non per sentito dire)
per me il motivo è quello..(anche nella mia pratica)
:)seghe mentali rispetto al kata, le metodihe di allenamento.
ma quali seghe mentali?
no no io sono serenissimo, come sempre è per parlare e cercavo proprio di farlo in maniera un pò più concreta portando la cosa su un terreno più pratico...non era stato tirato in ballo nessuno, sono solo considerazioni su cui riflettere e magari discutere...se qualcuno la pensa diversamente, il forum è fatto proprio per discuterne... :sbav:
si ma vedi il concetto di kata resta, anche se sono pochi e meno oscuri
e non sto certo insinuando che tu non abbia una vita serenaQuoto.....piuttosto la domanda è se ci sia una Serena nella tua vita 8) 8)
ah ok.
si ma vedi il concetto di kata resta, anche se sono pochi e meno oscuri
nì...
io i kata nostri (pochi,molto pochi) so esattamente a cosa servono,per questo non mi faccio seghe strane su tecniche nascoste ecc...magari se invece non ne conoscessi le applicazioni reali ci ricamerei sopra. sono un'insieme di kihon svolti a dare un sunto dei principi in base al livello,chiaro,lampante.
...........l'unica certezza che ho sulla mia pratica è che posso migliorare rispetto a me se stesso............
ah ok.
si ma vedi il concetto di kata resta, anche se sono pochi e meno oscuri
nì...
io i kata nostri (pochi,molto pochi) so esattamente a cosa servono,per questo non mi faccio seghe strane su tecniche nascoste ecc...magari se invece non ne conoscessi le applicazioni reali ci ricamerei sopra. sono un'insieme di kihon svolti a dare un sunto dei principi in base al livello,chiaro,lampante.
Pensavo ti riferissi anche un discorso di allenamento fisico...spesso i kata sono stati "serviti" come allenanti....
Ci sono molti combattenti più forti di me? Il Maestro mi farebbe a pezzi? Fa niente, io seguo la via dell'autoperfezionamento e lavoro perchè un domani i miei allievi siano buoni a combattere, per la vita o sul tatami, come preferiscono.....
seghe mentali rispetto al kata, le metodihe di allenamento.
Se si pratica con sincerità ci si pone uno scopo.ma va benissimo!! inoltre il concetto di autoperfionamento te lo appoggio a mille
Se lo scopo è divertirmi e stare bene allora può andare bene tutto, e questo punto anche il Garate, il Sound Karate, le esibizioni, i movimenti a robottino, i Ninja che fanno le capriole e si buttano addosso i fumogeni, le pippe davanti ai film di Gianna...
Se lo scopo è nel proprio piccolo, praticare con sincerità per acquisire la capacità di combattere a mani nude, i discorsi che tanto vale tutto perchè per strada non si sa cosa può succedere e che tanto alla fine conta la cazzimma, secondo me non vanno bene.
E' necessario impegnarsi per perseguire l'efficacia, sfruttando tutto il proprio potenziale (piccolo o grande che sia) e trovando i metodi più adatti a questo scopo.
Ci sono molti combattenti più forti di me? Il Maestro mi farebbe a pezzi? Fa niente, io seguo la via dell'autoperfezionamento e lavoro perchè un domani i miei allievi siano buoni a combattere, per la vita o sul tatami, come preferiscono. Se io non sono perfetto e capace, voglio che il mio stile sia perfetto e possa rendere capace chi lo praticherà dopo e meglio di me.
per esempio, cosa ne pensi delle applicazioni che ho postato? sono 2 proiezioni che possono essere usate sia per DP sia in combattimento di MMA...se te le avessero insegnate facendoti vedere il kata invece che applicazioni discutibili come la prima postata, non credi che la tua pratica sarebbe stata migliore?
poi uno può farsi kata tutta la vita senza chiedersi nulla e infischiandosene di applicazioni, bunkai ecc ma se si vogliono fare che almeno abbiano un minimo di coerenza e verosimiglianza...
...non mi sembrano seghe mentali ma un discorso con un minimo di logica... ;)
Se si pratica con sincerità ci si pone uno scopo.
Se lo scopo è divertirmi e stare bene allora può andare bene tutto, e questo punto anche il Garate, il Sound Karate, le esibizioni, i movimenti a robottino, i Ninja che fanno le capriole e si buttano addosso i fumogeni, le pippe davanti ai film di Gianna...
Se lo scopo è nel proprio piccolo, praticare con sincerità per acquisire la capacità di combattere a mani nude, i discorsi che tanto vale tutto perchè per strada non si sa cosa può succedere e che tanto alla fine conta la cazzimma, secondo me non vanno bene.
E' necessario impegnarsi per perseguire l'efficacia, sfruttando tutto il proprio potenziale (piccolo o grande che sia) e trovando i metodi più adatti a questo scopo.
Ci sono molti combattenti più forti di me? Il Maestro mi farebbe a pezzi? Fa niente, io seguo la via dell'autoperfezionamento e lavoro perchè un domani i miei allievi siano buoni a combattere, per la vita o sul tatami, come preferiscono. Se io non sono perfetto e capace, voglio che il mio stile sia perfetto e possa rendere capace chi lo praticherà dopo e meglio di me.
a me fanno girare le palle quelli che hanno certezze...a me quelli fanno paura, sempre! perchè quando cambieranno idea avranno ancora certezze!
Se io non sono perfetto e capace, voglio che il mio stile sia perfetto e possa rendere capace chi lo praticherà dopo e meglio di me.
miao anche io come shurei non discuto il contenuto, lo sai che quei kata dello shotokan mi fanno cagare ;D ;D ;D (scherzo shurei lo sai :-*)
...non mi sembrano seghe mentali ma un discorso con un minimo di logica... ;)
Sono giunto alla conclusione che il secondo tipo di obiettivi rientra nel primo, almeno per chi non fa del combattimento una professione e non è ad alto rischio di aggressioni (per motivi specifici) :)Non sono d'accordo. Uno può allenarsi al meglio delle sue possibilità per il combattimento anche se non è un professionista.
Le certezze sono brutte ma lo sono anche le verità dogmatiche non dimostrate.
e vedi di non cominciare a mettermi gli occhiolini!!! [kill]
;) ;) ;) ;) ;) ;)
;D ;D
Noto però che c'è una certa "tendenza" nel forum, io mi riferivo a questo
comunque io non ce l'ho ne con il discorso di miao ne con ruttin. Ci conosciamo, penso sia evidente che c'è stima da parte mia, lo sapete bene.Ma nemmeno io ce l'ho con nessuno e ci mancherebbe
Noto però che c'è una certa "tendenza" nel forum, io mi riferivo a questo
Sono giunto alla conclusione che il secondo tipo di obiettivi rientra nel primo, almeno per chi non fa del combattimento una professione e non è ad alto rischio di aggressioni (per motivi specifici) :)Non sono d'accordo. Uno può allenarsi al meglio delle sue possibilità per il combattimento anche se non è un professionista.
Per gli altri...
La perfezione non è di questo mondo ma la si può perseguire, altrimenti non si progresdisce.
Le certezze sono brutte ma lo sono anche le verità dogmatiche non dimostrate.
la tendenza senz'altro c'è ma non è aprioristica, non c'è nessun complotto antikata. Semplicemente si valuta il kata come si valuta qualunque altro strumento, come potrebbe essere un lungo lento, un pressure test o un power clean.
ah, io pratico shotokan... e il 50% dei kata dello shotokan mi fanno cagare,
Forse ho capito male Jolly, pensavo che intendessi che siccome non è una professione allora non è importante come ti alleni e perchè lo fai.
Ciao Barboni.....vado pure io in palestra ma a fare Kata e Bunkai! :P
XD
ah, io pratico shotokan... e il 50% dei kata dello shotokan mi fanno cagare,
Guarda, io ho scoperto che sono molto utili pure quelli... da quando è successo risparmio molti soldi che buttavo in Activia credendo alla Marcuzzi.
(http://demo.itent.hu/ujdieta/portal/images/2005-07/activia.jpg)
Oppure - semplicemente - i kata non vanno allenati, ma capiti. :whistle:concordo al 100%, ma per come la vedo io il 90% del contenuto dei kata è contenuto in tutte le AMT ed è di pubblico dominio.
anche io, secondo me è saltata per creare il karate "di massa"
tutto questo lo dico con l'estrema convinzione che secondo me, davvero i kata hanno al loro interno tecniche di combattimento e applicazioni "reali" ma la trasmissione di queste è saltata...
questo lo quoto al 100%.
concordo al 100%, aggiungo che secondo me, molti artisti marziali, se si sbattono e ci pensano da SOLI arrivano alla codifica del kata, certo che se si fermano al maestro che gli mostra un bunkai e gli dice E' COSI' e basta, non ci arriveranno mai.Ma se le tecniche saranno già state apprese e potranno essere perfezionate all'infinito con lo stesso metodo, perchè infilarcele in un kata?
ottima osservazione!!! ;) infatti il kata è figlio del suo tempo...proprio per la volontà di codificare tecniche che dovevano restare più o meno segrete si è ricorsi a questa specie di "bigino" che oggi potrebbe benissimo non servire più, dato che non c'è più bisogno di segretezza o di codifica, ma tutto può essere allenato in maniera più funzionale.. 8)
kata : poesia = bunkai : sintassi
kata : poesia = bunkai : sintassi
kata : poesia = bunkai : sintassi
kata : poesia = bunkai : sintassi
Per la verità la poesia dovrebbe essere qualcosa che si sprigiona libero vincolato solo dai versi, non qualcosa di così parametricamente definito.
Senza domandarsi poi come altre lingue riescano ad esprimersi tanto bene senza bisogno di poesia e sintassi secondo le tue definizioni..
kata di seyunchin versione gojukai (scuola yamaguchi)Attacchi irrealistici che vanno dal grande classico pugno congelato alle prese al collo a braccia tese a heiko tsuki (diffusissimo tra i teppisti) al giocare a "ero in bottega tic e tac".
Gojukai Bunkai Seinchin (https://www.youtube.com/watch?v=-2dochYqVjo#ws)
versione iogkfMolta durezza negli attacchi, che però sono i soliti pugni congelati.
Seiyunchin bunkais (https://www.youtube.com/watch?v=NMJgHOhDTBI#)
HEIAN GODAN's BUNKAI By Osaka sensei 8 th dan,MORE ABOUT KARATE AT :www.keishinkandojo.org (https://www.youtube.com/watch?v=B62-cP1VW-s#)Ancora pugni congelati più congelati che mai.
Kempo C Guard (https://www.youtube.com/watch?v=L1re-o6uxdk#)Attacchi mosci, congelati, prese al collo / bavero a braccia tese.
parlando di bunkai improbabili, ecco un mio video che, mi pare, avevo già postato tempo fa risale a una esibizione di un paio di annetti orsonoPugni congelati per lo più.
Bunkai Seinchin.flv (https://www.youtube.com/watch?v=7GphhoO-4xQ#)
Un Bunkai, sempre didattico e ancora molto legato al Kata originale, dove non sono presenti leve o proiezioni (benchè in realta siano presenti e talvolta proposte, ben spiegate e fatte provare).Oi tsuki congelati.
Insomma come dice PaguroSan un "lavoro libero che ispira un percorso personale sulla base di una personale ricerca"....e secondo me una buona base per la nostra ricerca personale (nostra che lo seguiamo e non vostra :P):
Nijushiho Bunkai - Hiroshi Shirai (https://www.youtube.com/watch?v=QaGjhaGMiPI#)
ero indeciso se postare qui o in jj...Pugni congelati.
ma visto che qua i giuggitsucari scarseggiano...
Wado Ryu Karate Jutsu (https://www.youtube.com/watch?v=VHiTYnN1hic#)
vabbè..a parte la tamarraggine del ragazzo e che scazza più di una proiezione...
che ne pensate?
non concordo del tutto ma da cellulare sarebbe troppo lunga. dico solo che il bunkai va visto nell'ottica di uno studio tecnico e non del combattimento reale
non concordo del tutto ma da cellulare sarebbe troppo lunga. dico solo che il bunkai va visto nell'ottica di uno studio tecnico e non del combattimento reale
1 sfDal dizionario italiano (http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=tecnica&lemma=T015D800).
insieme delle regole pratiche da applicare nell'esecuzione di un'attività manuale o intellettuale; procedimento specifico seguito nell'esecuzione di un'opera
2 sf
applicazione della scienza a fini pratici; in particolare, attività umana che tende a creare congegni, a inventare macchine, ecc.
Nemmeno il kakie dunque può rientrare nella definizione di tecnica, perchè in combattimento non si verifica mai. Al massimo potrebbe servire alla sensibilità, ma comunque ricordandosi che è eseguito da una distanza fuorviante, soprattutto in un contesto senza regole.
lo studio del bunkai è una base. il pugno bloccato serve solo a permettere all'altro di capire il movimento. poi si passa a lavori come il kakie, che sono un'evoluzione tecnica, e infine all'applicazione sempre più libera e sciolta. si capisce che le posizioni non vanno bloccate ma sono passaggi fluidi e ci si allena su quelle. se un movimento non viene, si torna alle basi cercando di acquisirne la struttura, e quindi si ricomincia a esplorare le possibilità applicative in modo non collaborativo. allora il bunkai assume un senso e il karate diventa karate, e non kickboxing o mma.Il passaggio di cui parli purtroppo non c'è.
ryu quindi ha raigone solo in parte. manca, alla sua analisi, il processo che conduce dal bunkai tecnico e con colpi bloccati, allìapplicazione reale.
poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate
Io concordo con quello che dice Ryujin, ma aggiungo che il punto è nella pigrizia e nell'atteggiamento pavido.Purtroppo i filmati ci mostrano che così ovvio non è :dis:
Se studio la tal tecnica, usando il tal attacco perchè mi permette uno studio ugualmente pulito, come eseguissi a solo, ma con Uke che mi da il senso della distanza e tutto il resto, allora va bene, sto studiando la tal tecnica, non la difesa da quell'attacco che è solo uno strumento.
Quando invece si finisce per confondere le cose, li si cade nel ginepraio delle millemila giustificazioni tanto al Kata quanto a sti benedetti Bunkai.
Talvolta è più comodo così, perchè da quel pugno mi difendo bene, e preferisco convincermi che sia una vera difesa.
Invece si tratta di imparare bene la tecnica, con tutti i suoi crismi, per poi disporne indipendentemente dal tipo di attacco, in una situazione dove arriveranno dei colpi a segno, dove cercherò la mia distanza, dove porterò quella tecnica o un'altra, ammesso che le abbia abbastanza studiate.
Ovvio che per poterlo fare, ad un certo punto sarebbe il caso di mollare li il pugno congelato e passare, magari anche gradualmente, a cose un filo più verosimili.
Diversamente, qualsiasi Bunkai o applicazione, non potrà che rimanere a livello di esibizione per non addetti, semplice semplice, chiara e facile da capire, con ogni movimento ben visibile, quindi congelato.
Nulla a che fare con lo studio del combattimento.
Un pò come fermarsi al "Dettato" senza mai provare a comporre un pensiero proprio, in prosa, in rima eccetera, ci si può convincere di essere bravissimi scrittori, ma non si sarà in grado di andare oltre il dettato o la copia, fermi ai primi step della didattica sulla scrittura, mentre altri vanno avanti e esplorano.
Rifugiarsi nel "così però non è tradizionale" è solo la tecnica dello struzzo, perchè i tradizionalisti veri, proprio perchè mettevano sul piatto qualcosa più che una medaglia o un lividino, esploravano di brutto, altro che fossilizzarsi sul pugno congelato, ma è talmente ovvio che.... :whistle:
poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate
poi è chiaro che possiamo togliere un sacco di tecniche e movimenti, ma non sarà più karate
Non sono d'accordo con questo.
Uno può continuare a sfoltire le tecniche come proprio percorso, tirando fuori quanto trova di essenziale... Il karate non penso sia un insieme di tecniche quanto un modo di approcciarsi al combattimento (e, di conseguenza, alla vita).
Il karate non penso sia un insieme di tecniche quanto un modo di approcciarsi al combattimento (e, di conseguenza, alla vita).
Si e no Ryujin. ;)Io mi baso su quello che c'è, non su quello che dovrebbe o su quello che si racconta esserci :)
Io cerco ancora di scindere il marketing, la pubblicità o la propaganda, dalla pratica di molti protagonisti di quei video, video di cui condivido il giudizio ;)
Diciamo che è un pò come valutare la pratica di un Figther da ciò che mostra in un Film dove è pure protagonista, oppure decidere che, nel film, deve essere invincibile per ragioni di copione, nonchè comprensibile nei movimenti per ragioni di fruibilità delle immagini dal pubblico.
Magari il tizio è pure uno che mena come un fabbro in gabbia, magari è un rissaiolo, ma se lo giudichi dalle scene del film non potrà che essere un buon ballerino ;)
Ora che ho qualche minuto libero, qualche considerazione anche su vecchi post di cui i filmati non mi erano visibili da cell.
Rispondo qui per non inquinare il 3d sulle applicazioni.
Vediamo se riesco a farvi notare il problema...
...................................................
............................ecc, ecc
1. | forse è per questo che sono un po' stanco di ri-ri-ri-sentirli |
Certo che ora io so chi sono, so di essere stato e, sotto sotto di essere ancora, un facinoroso rissaiolo. So perfettamente cosa mi piace e cosa non mi piace del Mio Karate, ma se un giorno decidessi di mettere da parte un pezzo della mia pratica definitivamente, allora dovrei essere onesto con me stesso, togliermi il Gi e la Kuro Obi e dire che non pratico più Karate ma una cosa nuova e tutta mia......migliore o peggiore non sta certo a me dirlo.Non sono d'accordo. Quanto dici é stato da sempre fatto a ogni passaggio generazionale e il gi è sempre indossato.
[...](http://i53.tinypic.com/f4ifxc.jpg)
Allora, intanto mettiamo in chiaro che non sto attaccando nessuna scuola e nessun esponente quanto un preciso esercizio (il bunkai dei kata) che viene condiviso da tutto il Karate tradizionale.
Notate come ci possono essere bunkai più o meno condivisi, belli o brutti, c'è chi si muove meglio e chi si muove peggio, ma di tutti i video recenti postati più altri famosi io differenze sostanziali non ne vedo. Sì, c'è chi mette il piedino così e chi cosà, ma tutti si stanno difendendo dalla stessa cosa.
Perchè?
Perchè oi tsuki è facilissimo da difendere, soprattutto se bloccato, e così anche gli altri pugni congelati e permette di difendersi come si vuole, facendo uscire magicamente il kata.
Quindi, nonostante il nome, a me sembra che il bunkai, più che smontare il kata, sia ricostruire delle situazioni ai confini dela realtà che invece vadano proprio a pennello per far uscire i movimenti del kata. Lo chiamerei piuttosto reverse engineering.
Quindi paradossalmente il fine si adatta al mezzo e non vicecersa!
.....(tranne quando c'era da remare verso nord/ovest, gettare la rete e scrutare l'orizzonte! :-X).;D
Questo non significa nulla di scientifico, ma senz'altro va a sostegno della tesi di chi vede nel Karate alcune potenzialità e peculiarità.Ma questo è fuori di dubbio. Il problema è se il modo di far uscire queste potenzialità sia il migliore.
Non sono d'accordo. Quanto dici é stato da sempre fatto a ogni passaggio generazionale e il gi è sempre indossato.
Ryu, questa cosa che io e te si vada così d'accordo mi preoccupa. Per te, ovviamente. ;DIn effetti non me l'aspettavo :sbav:
Scherzi a parte, io tendo a chiamare "kaisetsu" questo tipo di "studio" sui kata. Proprio perché, più che "smontare", significa "mostrare" la casa, dire "Qui c'è il bagno, qui la cucina, qui il disimpegno, ora levatevi dalle palle" senza far vedere che hai una centralina elettronica e l'impianto audio diffuso in tutte le stanze con controllo individuale, ma soprattutto senza far capire come si usa.Kaisetsu è la prima volta che lo sento. Quindi secondo te i video che ho postato non mostrano bunkai, ma kaisetsu?
Una volta venne in palestra da noi un Maestro (VII dan SKI) siciliano, il quale per la prima volta usò il termine "kaisetsu", cosa che tra l'altro combacia perfettamente con alcuni lavori che fanno (facevano?) nel Makotokai.
A "casa mia" (e intendo proprio casa mia, mica palestra!! XD ), il kata (e ci sarebbe da chiedersi "quali kata, di quanti anni fa, una volta tolte quali modifiche"........) è una raccolta di schemi motori. Qualcosa che non va usato in presenza della tale tecnica, ma in considerazione di un dato movimento... Qualcosa che somiglia molto al kung fu tradizionale di alcuni stili (Hung gar per esempio).
Ma sono ancora alla superficie del tutto. :(
Io sono pignolo :blue:Non sono d'accordo. Quanto dici é stato da sempre fatto a ogni passaggio generazionale e il gi è sempre indossato.
Si, si! Ma si è capito cosa intendevo........
Non fare il pignolino :D
:blue:
Questo non significa nulla di scientifico, ma senz'altro va a sostegno della tesi di chi vede nel Karate alcune potenzialità e peculiarità.Ma questo è fuori di dubbio. Il problema è se il modo di far uscire queste potenzialità sia il migliore.
Ryu, questa cosa che io e te si vada così d'accordo mi preoccupa. Per te, ovviamente. ;DIn effetti non me l'aspettavo :sbav:
Scherzi a parte, io tendo a chiamare "kaisetsu" questo tipo di "studio" sui kata. Proprio perché, più che "smontare", significa "mostrare" la casa, dire "Qui c'è il bagno, qui la cucina, qui il disimpegno, ora levatevi dalle palle" senza far vedere che hai una centralina elettronica e l'impianto audio diffuso in tutte le stanze con controllo individuale, ma soprattutto senza far capire come si usa.Kaisetsu è la prima volta che lo sento. Quindi secondo te i video che ho postato non mostrano bunkai, ma kaisetsu?
Una volta venne in palestra da noi un Maestro (VII dan SKI) siciliano, il quale per la prima volta usò il termine "kaisetsu", cosa che tra l'altro combacia perfettamente con alcuni lavori che fanno (facevano?) nel Makotokai.
A "casa mia" (e intendo proprio casa mia, mica palestra!! XD ), il kata (e ci sarebbe da chiedersi "quali kata, di quanti anni fa, una volta tolte quali modifiche"........) è una raccolta di schemi motori. Qualcosa che non va usato in presenza della tale tecnica, ma in considerazione di un dato movimento... Qualcosa che somiglia molto al kung fu tradizionale di alcuni stili (Hung gar per esempio).
Ma sono ancora alla superficie del tutto. :(
Mi faresti un esempio di differenza tra uno e l'altro sulla stessa sequenza?
Kaisetsu è la prima volta che lo sento. Quindi secondo te i video che ho postato non mostrano bunkai, ma kaisetsu?
Mi faresti un esempio di differenza tra uno e l'altro sulla stessa sequenza?
Mentore, scusa se te lo dico, ma sei peggiorato...... :(
Parlo dell'esecuzione del Kata!
Mi piacevi molto di più nell'ultimo video di un Kata a squadre che avevo visto un paio di anni fa......
Sui Bunkai non metto becco in quanto per me sono materiale di studio didattico e non Jyiu Kumite/Sparring quindi ci possono stare benissimo.
Scusa eh..... :-[
E di cosa? TI SPEZZO LE GAMBE!!! ;D
Scherzi a parte, so di essere *molto* peggiorato. E' che da due anni mi alleno malissimo, e poco.
per mentore: bunkai vuol dire analisi. kaisetsu significa spiegazione. le case non c'entrano nulla ma x il resto mi trovi concorde. il problema, come con i termini giapponesi, è che spesso gli occidentali ammantano le cose di significati inesistenti perdendo di vista la loro vera e semplice sostanza. ciò avviene soprattutto con le arti marziali, che alla fine seno solo sistemi che insegnano, se vogliamo, a menare la gente.
Shihan Okazaki demonstrates the application of the kata's techniques (https://www.youtube.com/watch?v=YWly-mX5Nxo#)
Una considerazione di ordine metodologico: se devo spiegare una sequenza tecnica, cercherò di farlo nel modo più chiaro possibile, per cui anche un attacco "congelato" può essere funzionale allo scopo. Per le varianti e le complessità c'è tempo.Shihan Okazaki demonstrates the application of the kata's techniques (https://www.youtube.com/watch?v=YWly-mX5Nxo#)
:dis:
girala come vuoi ma alla fine la solfa è sempre quella...il problema degli attacchi congelati rimane identico
c#%%o ma perchè mettete tutti questi benedetti occhilini?!
ma anche di persona fate tutti sti occhilini?? :-X
alice immagino che tu litighi pesantemente per strada con grande frequenza? :)
:nin: :ricktaylor:c#%%o ma perchè mettete tutti questi benedetti occhilini?!
ma anche di persona fate tutti sti occhilini?? :-X
alice immagino che tu litighi pesantemente per strada con grande frequenza? :)
Mamma mia, sono una furia :D :D :D
Io anche se sono un sostenitore dei kata e lo sapete tutti quoto a prescindere tutto quello che dice Ryujin.
Fra ti voglio bene, ormai parliamo proprio la stessa lingua anche se con piccolissime differenze la mentalità è quella ;)
1. | traduzione spiciola a cura dell' Inutile |
Una considerazione di ordine metodologico: se devo spiegare una sequenza tecnica, cercherò di farlo nel modo più chiaro possibile, per cui anche un attacco "congelato" può essere funzionale allo scopo. Per le varianti e le complessità c'è tempo.In questo video, poi, buona parte della spiegazione viene dedicata alla spiegazione di mawashi uke, che è una delle combinazioni di parte più utilizzata in combattimento, in situazioni non preordinate.Shihan Okazaki demonstrates the application of the kata's techniques (https://www.youtube.com/watch?v=YWly-mX5Nxo#)
:dis:
girala come vuoi ma alla fine la solfa è sempre quella...il problema degli attacchi congelati rimane identico
da quello che scrivi è molto chiaro che non hai mai litigato pesantemente con qualcuno per strada. il distacco dalla realtà è notevole nel video e nelle tue parole. fallo il mawashi uke ad uno inca...o mentre ti da una scarica di pugni alla cieca,poi ne riparliamo ;)
How to Block and Counter Punch -01.mp4 (https://www.youtube.com/watch?v=qEq10hzBu90#ws)
Anche Bas usa il braccio congelato quando spiega, poi a 2:10 circa dice tipo[1] "la gente mi chiede, come faccio a colpire se c'è il braccio di mezzo?" risposta "è un pugno, è normale che torna indietro e non rimane li, ora stiamo riprendendo".
1. traduzione spiciola a cura dell' Inutile
Kyokushin,direi letale ed efficace. Certo in un mondo in cui un potenziale malintenzionato ti attacca in zenkutsu dachi e con una bella irite tirata :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz:Avevi mai notato che i pugili[1] utilizzano molto zenkutsu dachi.
1. | notoriamente, quelli che per strada menano |
ma stanno giocando a scacchi durante un'incontro?
ma stanno giocando a scacchi durante un'incontro?
è il più bello sport mai creato, un round di scacchi, uno di boxe finchè uno non perde
Penso sia proprio quello il problema su cui verte la discussione.Anche Bas usa il braccio congelato quando spiega, poi a 2:10 circa dice tipo[1] "la gente mi chiede, come faccio a colpire se c'è il braccio di mezzo?" risposta "è un pugno, è normale che torna indietro e non rimane li, ora stiamo riprendendo".
1. traduzione spiciola a cura dell' Inutile
ma se il pugno congelato lo si provasse un paio di volte per poi passare al pugno tirato normalmente allora ci può anche stare, ma qua teniamo i quarti dan che stanno ancora a fa quello :dis:
Per il fatto di mawashi uke c'è tutto un discorso, secondo me le parate le hanno fatte diventare una cosa fin troppo raffinata, quando invece (come tutte le tecniche tradizionali) le applicazioni andrebbero cercate in maniera molto meno elegante e tutto e contro attacchi tipici da mazzate per strada :) (no, io non lo faccio, vorrei farlo, ma non posso perché non è questo che si fa dove mi alleno, ma lo farei volentieri, cosi come farei volentieri tante altre cose che non faccio da me in palestra. e non le faccio altrove perché non ho un posto dove allenarmi, non ho il tempo e non ne ho i mezzi..e quindi 'fanculo, soffro :'( :'( :'( :'()
Io anche se sono un sostenitore dei kata e lo sapete tutti quoto a prescindere tutto quello che dice Ryujin.Pare proprio di sì. L'affetto è ricambiato :thsit:
Fra ti voglio bene, ormai parliamo proprio la stessa lingua anche se con piccolissime differenze la mentalità è quella ;)
Perfetto (anche Kit). Non facciamo confusione. Bas più tardi nel video integrale mette i guanti, esegue esercizi in dinamicità e mostra quello che ha spiegato. Se rallento una tecnica per mostrarla è un discorso, posto che poi dimostri di eseguirla velocemente, e lo faccia davvero, non solo dicendo che "è didattica".How to Block and Counter Punch -01.mp4 (https://www.youtube.com/watch?v=qEq10hzBu90#ws)
Anche Bas usa il braccio congelato quando spiega, poi a 2:10 circa dice tipo[1] "la gente mi chiede, come faccio a colpire se c'è il braccio di mezzo?" risposta "è un pugno, è normale che torna indietro e non rimane li, ora stiamo riprendendo".
1. traduzione spiciola a cura dell' Inutile
ma se il pugno congelato lo si provasse un paio di volte per poi passare al pugno tirato normalmente allora ci può anche stare, ma qua teniamo i quarti dan che stanno ancora a fa quello :dis:
Per il fatto di mawashi uke c'è tutto un discorso, secondo me le parate le hanno fatte diventare una cosa fin troppo raffinata, quando invece (come tutte le tecniche tradizionali) le applicazioni andrebbero cercate in maniera molto meno elegante e tutto e contro attacchi tipici da mazzate per strada :)
mmmmmmmmm.........Mmmmmmhh...
Perfetto (anche Kit). Non facciamo confusione. Bas più tardi nel video integrale mette i guanti, esegue esercizi in dinamicità e mostra quello che ha spiegato. Se rallento una tecnica per mostrarla è un discorso, posto che poi dimostri di eseguirla velocemente, e lo faccia davvero, non solo dicendo che "è didattica".Comprendo.
Se invece sfrutto il rallentamento per introdurre ritmi non coerenti come una proiezione come rispsota ad un pugno, o mostrare cose impossibili, tipo i classici afferrare il pugno al volo o muovermi rapido mentre l'altro sta fermo, allora no.
@nameganai, http://it.wikipedia.org/wiki/Chess_boxing (http://it.wikipedia.org/wiki/Chess_boxing)