Ar.Ma.
Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: sanchin on January 20, 2012, 21:07:38 pm
-
Perchè ogni karateka presente non scrive la tipologia di lezione ideale secondo lui? potrebbero nascere spunti e riflessioni riguardo alle varie metodologie di impostazione delle proprie lezioni.
Comincio io ovviamente ;)
Da insegnante io imposto così le mie lezioni
-Riscaldamento (in cui comprendo anche un certo ritmo per il "fiato")
-Stretching
-Kihon
-Potenziamento (flessioni, addominali, etc)
-Kata o Colpitori
-Potenziamento
-Sequenza tecnica in coppia, il cosiddetto yakusoku kumite
-Condizionamento (tipo calci alle gambe, parate abbastanza dure sui colpi, makiwara)
Questa secondo me è la lezione ideale voi cosa proponete o anche cosa praticate?
OSU
-
riscaldamento. attrezzi. lavoro a coppia. alternati, una volta kata e una combattimento libero basandosi se possibile sul lavoro a coppie di cui sopra. x esempio, se sì sono allenare tecniche a terra ci sì dovrà concentrare su quelle anche nel kumite e così via
-
- riscaldamento, stretching e potenziamento
- lavoro sui colpitori e a vuoto
- lavoro in coppia preordinato
- mazzate
- doccia e birra (lemon soda per me, perché sono la fetenzia di tutti i karateka essendo astemio :D)
-
La mia lezione ideale è da 1:40 - 2 ore; di più ho sperimentato che è controproducente.
All'aperto se tempo e smog lo permettono. Personalmente mi piace il contatto con la natura :thsit:
Obbligo di indossare il karategi: a meno di esercizi in cui è chiaramente controproducente, penso che non abbia particolari controindicazioni. Naturalmente quando serve si può togliere l'uwagi. Il motivo di tutto ciò è che sono affezionato al gi :-[
Lezione così suddivisa (indicativamente):
- saluto e un momento di silenzio e raccoglimento per darsi carica o liberarsi dei problemi fuori dojo
- Esercizi di avviamento: riscaldamento (ad esempio corda), stretching
- Hojo Undo/fondamentali, essenzialmente tecniche a vuoto, combinazioni semplici con pochi spostamenti. Aboliti i fondamentali del tipo "3 avanzamenti e ritorno"
- Colpitori "morbidi": Sacco, pao et similia su cui tirare le tecniche.
- Lavoro tecnico a coppie: Yakusoku kumite e kata bunkai. I Kata a vuoto invece sono sostanzialmente aboliti, insegnerei direttamente il bunkai a coppie opportunatamente spezzettato. Questo punto non lo farei ad ogni allenamento (e quando lo faccio tolgo tempo ai punti precedente e successivo)
- Confronto libero di vario genere: sparring con guantoni o anche cose più libere con guantini o senza protezioni tipo kyokushin. Il livello di contatto dipende dalle capacità dei praticanti. Per i novizi, invece dello sparring, sanchin condizionato e altro lavoro tecnico. (per il primo mese direi)
- ancora stretching (diverso dal precedente) prima di andare a casa.
- Come punto uno.
- doccia. La birra solo una volta a settimana
*alla lista si aggiunge la parte di potenziamento fisico o i circuit training, ma nella mia attuale ignoranza non saprei in quale momento dell'allenamento sia più opportuno inserirlo.
Ho volutamente omesso il condizionamento: tra sparring (o sanchin per i principianti), colpitori morbidi e lavoro a coppie il corpo è già sollecitato a sufficienza. Sicuramente insegnerei le tecniche per il condizionamento, ma lo lascerei fare agli allievi a loro discrezione. Naturalmente la mia palestra ideale sarà provvista di makiwara di diverso tipo e gli allievi infaticabili potranno servirsene a fine allenamento. :thsit:
Se gli allenamenti sono più di 3 volte a settimana invece è doveroso differenziarli e creare un programma settimanale unitario. Ad esempio ai tempi del nuoto facevo lunedì fondo/aerobico, martedì lattato, mercoledì "ad cazzum" e tecnica, giovedì misto scatti/ distanza media, venerdì scatti, sabato lavoro soprattutto tecnico.
:)
-
tsk... un karateka astemio non sì era mai visto. inconcepibile!
-
Non avevo letto!...
:o :o :o
Tu non sei un karateka! :P
-
Però in compenso se si tratta di abbuffarsi di cibo faccio paura é_è
-
Non penso che sia opportuno stilare un programma unico per tutte le lezioni, a quanto ne so periodizzare (posto che si abbia la conoscenza per farlo) dà risultati migliori.
Ad ogni modo il mantra a cui attenersi è assodato essere questo:
CORRETTA SUCCESSIONE DEL CARICO D'ALLENAMENTO
Per quel che concerne la corretta successione del carico, è necessario, innanzitutto, eseguire stimoli a forte impegno neuromuscolare e coordinativo:
- Rapidità
- Coordinazione e Tecnica
- Forza esplosiva, massimale e veloce.
Dopodiché si possono curare gli stimoli a forte impegno metabolico, cioè la potenza lattacida (resistenza alla velocità), la resistenza lattacida (resistenza alla fatica intensiva), la potenza aerobica (carichi di durata alla soglia anaerobica) e la resistenza aerobica (carichi di durata, a medio-bassa intensità).
http://www.formaefitness.it/allenamento-sportivo.html (http://www.formaefitness.it/allenamento-sportivo.html)
Si notano dunque certi errori importanti nell'ordine degli esercizi nelle scalette delle lezioni di Karate e non solo.
-
ryujin, molto interessante na troppo generico se parliamo di impostazione tecnica della lezione di karate. quel che posti tu tale per tutto, no?
-
Sì :thsit:
Generico sicuramente, ma sufficiente per capire cosa non sì dovrebbe fare, ma si fa.
Data la premessa ho ancora pochi elementi per stilare un programma ma conto di migliorare ;)
-
ok, allora proviamo a partire dalla tua citazione per adattare la cosa al karate. per cominciare, dove e come inserire kihon, kata e bunkai? dove il kumite, ecc?
-
Sottolineo ancora una volta che per quanto abbia ormai una certa conoscenza dela tecnica, non ho assolutamente le conoscenze per stilare un programma, quindi invento sulla base di quello che so, rischiando di dire castronate cosmiche.
Detto questo, alla fine per individuare almeno gli errori più macroscopici, basta leggere il mantra sopra e farsi due deduzioni.
Prima di tutto per me non bisogna necessariamente attribuire univocamente a una delle 3 K un ruolo nello specchietto di cui sopra.
Uno potrebbe voler allenare la rapidità dei movimenti di un kata conosciuto, impararne uno nuovo o dei nuovi bunkai, oppure cercare di svilupare il fiato per l'esecuzione.
Stesso discorso vale per kihon o kumite.
Ovviamente la lezione non deve essere monotematica (altro che fare lo stesso kata tutta l'ora...) e gli elementi si potrebbero anche mixare, tipo, ad esempio, si allena la rapidità di una o due tecniche (chessò, uraken uchi o kizami tsuki) e si fanno esercizi per la reattività, poi sparring condizionato o kumite, lavoro al sacco e colpitori, e magari alla fine della lezione si ripete un kata ben conosciuto e acquisito. Se si vuole insegnare un kata nuovo o lavorare su complicati bunkai questo viene spostato all'inizio.
D'altra parte si potrebbe decidere consapevolmente di spostare il kumite a fine lezione per allenare fiato e resistenza sapendo però che l'allievo sarà meno recettivo nella parte finale della lezione ad apprendere nuove dinamiche e al miglioramento dela tecnica.
Tutto sta secondo me a sapere cosa si vuole sviluppare e soprattutto come e quando (dici niente... XD).
-
- riscaldamento
- tecniche di combattimento (a vuoto,a 2 e sacco
- sparring
- kihon O kata
stretching finale[/list]
Ah,nel mezzo,in qualche maniera,potenziamento!
-
Elenco due semplici opzioni o possibilità, che considero schemi generali o modelli modificabili e che non escludono nessun altra alternativa.
Opzione A:
- Riscaldamento;
- Sparring (combattimento libero);
- Tecniche di combattimento (a vuoto, a 2, con colpitori -focus, pao ecc..- sacco) oppure studio degli spostamenti;
- Lavori più lottatori e di sensibilità su spinta, radicamento, studio di squilibri, Sumo-gioco ecc...;
- Potenziamento e stretching;
- Kata o esercizi posturali o esercizi di respirazione .
Opzione B:
- Riscaldamento;
- Kata e/o esercizi posturali;
- Kihon-Kata (studio del singolo movimento) o lavoro su singole tecniche di combattimento;
- Bunkai (applicazione, studio e verifica del singolo movimento studiato);
- Sparring (combattimento libero) e/o lavori più lottatori e di sensibilità;
- Potenziamento e stretching.
Ovviamente non esiste l'ideale da applicare in maniera rigorosa, ma tante gradazioni locali e sfumate dei vari modelli. Queste erano alcune idee di quando praticavo ancora Karate, assieme all'Yiquan, e di come avrei potuto modificarlo, mischiate ad alcuni nuovi suggerimenti, ipotesi, tratti dalle mie esperienze. Questi modelli potrebbero essere però tranquillamente applicati anche ad altre arti marziali tradizionali (io attualmente vedrei il primo più per il Dachengquan/Yiquan e il secondo per il Taijiquan, ma potrebbero essere tranquillamente interscambiabili). Dipende anche da chi ti trovi davanti, dalle sensazioni che ti trasmette il gruppo e da quello su cui vuoi focalizzarti in quel momento. :thsit:
P.S: non sono un istruttore!!
-
Mah non saprei.
Prenderei una tecnica, o un movimento, per farne il "titolo" della lezione.
Dopo il riscaldamento, partirei con il "da dove arriva", al "perchè si fa così", con ciò che occorre a capire la sua eventuale utilità pratica nel contesto originale (o presunto tale) d'uso.
Poi passerei a vedere come quella cosa diventa la tecnica o il movimento in questione nel Karate.
Scopo della cosa è vedere quali e quante parti di quel gesto si siano perse per strada, in modo da capire se si possa studiare quel gesto rendendolo "utile" anche all'atto pratico laddove si tengano presente tutti i suoi aspetti.
Terza parte le variazioni, ovviamente non tutte, ma solo alcune giusto per capire che X può essere anche altro, lavorando a coppie o gruppi in varie situazioni.
Quarta parte, sparring condizionato per chi ha in carico la tecnica studiata, ovviamente libero per Uke, in modo da saggiare lo stress del limite, capire quanto si sia acquisita la tecnica, stimolare l'istinto a far tirar fuori risorse.
Infine sparring libero con obbligo, nel minuto in questione, di portare almeno una volta quella tecnica, pena la sconfitta a prescindere dall'esito.
Finale defaticante attraverso (magari) un Kata, con attenzione ai passaggi in cui ci sia corrispondenza con la lezione appena tenuta.
All'interno di questo tipo di lezione, ovvio spazio al corpo a corpo, quando e come si presenta, quanta parte del suo studio è importante per uno striker.
Ma mentre clicco "invia post" mi vengono altre idee possibili :) :sur:
-
Secondo me la lezione ideale è così fatta:
- nessun tipo di riscaldamento
- kihon immediato a vuoto a tutta forza
- kata fatti a ritmo di musica pop di Shakira
- condizinamento della fronte tramite utilizzo di makiwara
- raro sparring con compagno, ovviamente simulando i colpi a 10 cm dall'ipotetico bersaglio lanciando kiai disumani
- finale di lezione sulla teoria dell'applicazione di quanto appreso, in un contesto di DP contro 10 avversari armati
Forse alcuni di voi potrebbero non condividere questa metodologia, ma altrimenti di che si discuterebbe sui forum di AM ?
Ah... già... il Wing Chun... :dis:
-
Credo che la lezione "ideale" non esista per il semplice fatto che i contenuti tecnici siano talmente tanti che è impossibile vedere tutto quello che serve in maniera ottimale in una unica seduta.
Ritengo quindi che si debba parlare di "programma" più che di lezione in sè.
L'obiettivo definisce poi il programma effettivo.
Per amatori e bambini, la regola delle tre K, con riscaldamento e stretching iniziale e finale, va più che bene.
Per utenti esperti è necessario approfondire di volta in volta una delle tre K, di volta in volta o seguendo un percorso di studio. Anche perchè se uno ad esempio si prefigge di studiare un bunkai di certo non può sviscerarlo in una lezione di 2 ore, dal momento che quella successiva lo si è già dimenticato.
-
Per chi non amasse il termine "esercizi posturali" - ammetto che con questa parola intendevo le pratiche di "Zhang Zhuan" o esercizi del palo eretto, tipici dell'Yiquan e da questo stile sviluppati in maniera specifica, ma presenti anche in molte altre arti marziali cinesi; ma anche dei metodi occidentali so che hanno elaborato metodiche analoghe - può sostituirlo con un altro aspetto molto importante nella storia del Karate (ma non solo in questa): la meditazione.
Shoshin Nagamine, vero e proprio cultore del "Zen Ken Ichinyo", letteralmente 'lo Zen e il Pugno (arte marziale) sono una cosa sola', faceva praticare Zazen, la classica meditazione zen da seduti, sia all'inizio che alla fine delle sue lezioni di Karate Shorin Ryu, introducendolo come studio obbligatorio all'interno del suo dojo.
Anche grandissimi karateki come Oyama ed Egami consideravano fondamentale l'integrazione del Karate con la meditazione e con lo Zen. :thsit:
-
qui andiamo su un campo delicato assai. lo zen e il karate. personalmente sono cristiano ma riconosco il valore dello zen e la centralità del concetto di via, che però è anche taoista. do è infatti tao. questo non andrebbe dimenticato. e il tao è un concetto simile a quello del dio monoteista. al di là di questo la meditazione dovrebbe essere già di per sé parte della pratica quotidiana.
-
... può sostituirlo con un altro aspetto molto importante nella storia del Karate (ma non solo in questa): la meditazione.
Shoshin Nagamine, vero e proprio cultore del "Zen Ken Ichinyo", letteralmente 'lo Zen e il Pugno (arte marziale) sono una cosa sola', faceva praticare Zazen, la classica meditazione zen da seduti, sia all'inizio che alla fine delle sue lezioni di Karate Shorin Ryu, introducendolo come studio obbligatorio all'interno del suo dojo.
Anche grandissimi karateki come Oyama ed Egami consideravano fondamentale l'integrazione del Karate con la meditazione e con lo Zen. :thsit:
Lo trovo interessante. Non me ne intendo, però penso che sia utile avere un momento di raccoglimento spirituale all'inizio ed al termine della lezione, per questo l'avevo già scritto nella mia lista ;)
-
Secondo me la lezione ideale è così fatta:
- nessun tipo di riscaldamento
- kihon immediato a vuoto a tutta forza
- kata fatti a ritmo di musica pop di Shakira
- condizinamento della fronte tramite utilizzo di makiwara
- raro sparring con compagno, ovviamente simulando i colpi a 10 cm dall'ipotetico bersaglio lanciando kiai disumani
- finale di lezione sulla teoria dell'applicazione di quanto appreso, in un contesto di DP contro 10 avversari armati
Forse alcuni di voi potrebbero non condividere questa metodologia, ma altrimenti di che si discuterebbe sui forum di AM ?
Ah... già... il Wing Chun... :dis:
Uno schema perfetto, mi complimento ;D
A mio parere, nella nostra disciplina il carico maggiore è relativo al sistema nervoso più che all'apparato muscolare. Di conseguenza forse sarebbe opportuno strutturare le lezioni per cicli settimanali, in cui decidere quale sia l'argomento su cui lavorare maggiormente.
In questo senso concordo con l'impostazione iniziale del mio Maestro (che però ormai non la segue più, ahimé :( ):
- Lunedì: principalmente lavoro su kihon e kihon kumite, combattimento alla fine (diciamo che serve da "gratifica" finale)
- Mercoledì: kata (e niente bunkai, e su questo non sono d'accordo... Ma dovremmo reistanziare il discorso sui bunkai e sarebbe davvero troppo lungo)
- Venerdì: kumite.
La singola lezione, per il mio punto di vista, dovrebbe strutturarsi così:
- Saluto iniziale (ritsu o zarei: se l'atteggiamento mentale è valido, l'uno vale l'altro), qualche secondo di raccoglimento per cambiare impostazione mentale (da "fuori" a "dentro"). L'insegnante spiega l'argomento della lezione rapidamente, poi
- Riscaldamento: scioglimento di tutte le articolazioni (dalle più lontane a quelle centrali, dall'alto in basso), vari tipi di camminata, si inizia a riscaldare i muscoli.
- Breve intervallo di corsa lenta, niente scatti o sforzi, esercizi di coordinazione (SNC fresco = allenamento efficace).
- Esercizi di stretching dinamico per gambe e braccia: se nella lezione sono previste tecniche di gamba, meglio ancora ripeterli prima di ogni esercizio.
- Vari esercizi generici per il riscaldamento. Stretching funzionale specifico per le tecniche di gamba.
- Il tutto per circa 10' - 15', dopo di che si passa all'argomento. Per esempio, per lavorare specificamente su tecniche o combinazioni di tecniche, ritengo sia utile spezzarle non solo nei singoli fondamentali, ma anche elaborare il singolo fondamentale nei suoi componenti e quindi unire tutto insieme per cercare fluidità. Lo stesso vale per la parte formale di un kata, elaborando singole sottosequenze da ripetere come "frasi" di un singolo "discorso".
- Se c'è tempo: un breve intervallo di combattimento, che potrebbe essere un kihon kumite studiato in precedenza oppure un combattimento libero (o, in caso di attività sportiva/agonisti, regolamentato).
- Potenziamento (con o senza attrezzi, cercando di lavorare sui gruppi maggiori: ultimi esercizi riservati agli addominali).
- Stretching statico rilassato al termine.
Il tutto, temo, non può durare meno di un'ora, ma a saper fare le cose per bene credo che 1h 20' possano essere un tempo sufficiente per fare tutto. In un'ora ci si sta, ma strettini.
Mentore
-
A mio parere, nella nostra disciplina il carico maggiore è relativo al sistema nervoso più che all'apparato muscolare. Di conseguenza forse sarebbe opportuno strutturare le lezioni per cicli settimanali, in cui decidere quale sia l'argomento su cui lavorare maggiormente.
In questo senso concordo con l'impostazione iniziale del mio Maestro (che però ormai non la segue più, ahimé :( ):
- Lunedì: principalmente lavoro su kihon e kihon kumite, combattimento alla fine (diciamo che serve da "gratifica" finale)
- Mercoledì: kata (e niente bunkai, e su questo non sono d'accordo... Ma dovremmo reistanziare il discorso sui bunkai e sarebbe davvero troppo lungo)
- Venerdì: kumite.
La singola lezione, per il mio punto di vista, dovrebbe strutturarsi così:
- Saluto iniziale (ritsu o zarei: se l'atteggiamento mentale è valido, l'uno vale l'altro), qualche secondo di raccoglimento per cambiare impostazione mentale (da "fuori" a "dentro"). L'insegnante spiega l'argomento della lezione rapidamente, poi
- Riscaldamento: scioglimento di tutte le articolazioni (dalle più lontane a quelle centrali, dall'alto in basso), vari tipi di camminata, si inizia a riscaldare i muscoli.
- Breve intervallo di corsa lenta, niente scatti o sforzi, esercizi di coordinazione (SNC fresco = allenamento efficace).
- Esercizi di stretching dinamico per gambe e braccia: se nella lezione sono previste tecniche di gamba, meglio ancora ripeterli prima di ogni esercizio.
- Vari esercizi generici per il riscaldamento. Stretching funzionale specifico per le tecniche di gamba.
- Il tutto per circa 10' - 15', dopo di che si passa all'argomento. Per esempio, per lavorare specificamente su tecniche o combinazioni di tecniche, ritengo sia utile spezzarle non solo nei singoli fondamentali, ma anche elaborare il singolo fondamentale nei suoi componenti e quindi unire tutto insieme per cercare fluidità. Lo stesso vale per la parte formale di un kata, elaborando singole sottosequenze da ripetere come "frasi" di un singolo "discorso".
- Se c'è tempo: un breve intervallo di combattimento, che potrebbe essere un kihon kumite studiato in precedenza oppure un combattimento libero (o, in caso di attività sportiva/agonisti, regolamentato).
- Potenziamento (con o senza attrezzi, cercando di lavorare sui gruppi maggiori: ultimi esercizi riservati agli addominali).
- Stretching statico rilassato al termine.
Il tutto, temo, non può durare meno di un'ora, ma a saper fare le cose per bene credo che 1h 20' possano essere un tempo sufficiente per fare tutto. In un'ora ci si sta, ma strettini.
Mentore
Like.
Non posso dire se sia perfetto o meno, ma sicuramente è uno schema molto migliore di quello "classico".
-
Like.
Non posso dire se sia perfetto o meno, ma sicuramente è uno schema molto migliore di quello "classico".
Ma... non ho capito allora cosa intendi per "classico"... perché per me un allenamento "classico" ricalcava nei punti fondamentali quello esposto da Mentore... :om:
-
Allora forse non è così classico :P
Il più gettonato ricalca l'intramontabile salutojunbiundokihonkatabunkaikumitesaluto.
-
Ok, capito.
Diciamo che anche quello che esponi è uno schema consolidato e diffuso, ma più che altro (per quello che ho visto e provato io) si utilizza con scopi di preparazione agonistica, ma poi viene anche esteso agli allenamenti degli "amatori".
Tuttavia anche secondo me non è un allenamento molto stimolante, almeno per i miei modestissimi gusti... infatti più o meno è il modello che ho proposto sopra ! :D
-
Ma... non ho capito allora cosa intendi per "classico"... perché per me un allenamento "classico" ricalcava nei punti fondamentali quello esposto da Mentore... :om:
Vedi Saburo, evidentemente ti sei trovato in realtà in cui già questi discorsi sono stabili. Non è un miracolo, grazie al cielo, e non è nemmeno MasterCard :D
L'allenamento "classico" che ho visto fare, e ho praticato, personalmente, in una MAREA di società, è questo:
corsa
stretching statico
piegamenti sulle braccia
addominali
quando sei bello stanco e svuotato, ti tremano le gambe e l'acido lattico ti ha rovinato tutto il SNC:
kihon
altro kihon
un altro kihon, sempre diverso "se no gli allievi si scocciano"
ancora kihon
Ora che sei completamente rincoglionito (a meno che tu non sia un agonista, nel qual caso te ne stai a fare solo la cosa che fai per le gare e nient'altro, e non azzardarti a fiatare):
kata
kata
kata
bunkai stilizzato quando va bene
Naturalmente, niente spiegazioni, tu fare poi capire.
kumite per rinfrescarsi un po'
doccia
E' chiaro che ho fatto una descrizione con l'accetta :) ed è anche chiaro che ci sono delle grosse differenze... Ma tante volte è veramente quel che mi è capitato, da parte di insegnanti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in tante situazioni diverse manifestando spesso e volentieri un'ignoranza caprina, unita a un'arroganza impressionante.
Vuoi un esempio?
"Per riscaldarci facciamo un po' di stretching statico". RISCALDARSI? :ohiohi:
Dopo un riscaldamento massacrante: "ORA FACCIAMO PLIOMETRIA!!!" urlato con tono da Sgt. Hartmann.
Pliometria?
Dopo 40' di corsa e lavoro lattacido?
In uno stage?
A 40 persone che manco sanno cosa sia e come si fa?
Ma sei SCEMO? :nin:
Te ne ho fatti due ;)
Mentore
-
Ok, ti rimando a quanto ho scritto sopra. ;)
A grandi linee siamo d'accordo.
-
Ma... non ho capito allora cosa intendi per "classico"... perché per me un allenamento "classico" ricalcava nei punti fondamentali quello esposto da Mentore... :om:
Vedi Saburo, evidentemente ti sei trovato in realtà in cui già questi discorsi sono stabili. Non è un miracolo, grazie al cielo, e non è nemmeno MasterCard :D
L'allenamento "classico" che ho visto fare, e ho praticato, personalmente, in una MAREA di società, è questo:
corsa
stretching statico
piegamenti sulle braccia
addominali
quando sei bello stanco e svuotato, ti tremano le gambe e l'acido lattico ti ha rovinato tutto il SNC:
kihon
altro kihon
un altro kihon, sempre diverso "se no gli allievi si scocciano"
ancora kihon
Ora che sei completamente rincoglionito (a meno che tu non sia un agonista, nel qual caso te ne stai a fare solo la cosa che fai per le gare e nient'altro, e non azzardarti a fiatare):
kata
kata
kata
bunkai stilizzato quando va bene
Naturalmente, niente spiegazioni, tu fare poi capire.
kumite per rinfrescarsi un po'
doccia
E' chiaro che ho fatto una descrizione con l'accetta :) ed è anche chiaro che ci sono delle grosse differenze... Ma tante volte è veramente quel che mi è capitato, da parte di insegnanti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in tante situazioni diverse manifestando spesso e volentieri un'ignoranza caprina, unita a un'arroganza impressionante.
Vuoi un esempio?
"Per riscaldarci facciamo un po' di stretching statico". RISCALDARSI? :ohiohi:
Dopo un riscaldamento massacrante: "ORA FACCIAMO PLIOMETRIA!!!" urlato con tono da Sgt. Hartmann.
Pliometria?
Dopo 40' di corsa e lavoro lattacido?
In uno stage?
A 40 persone che manco sanno cosa sia e come si fa?
Ma sei SCEMO? :nin:
Te ne ho fatti due ;)
Mentore
:thsit: :thsit:
... e mica solo nel Karate :thsit:
-
stretching a freddo è una roba vista mille volte......ma non smette di far paura :o
Io non è che sia per chissà quali stravolgimenti, ma è pur vero che massacrare prima di iniziare il lavoro non è cosa che mi garba.
A me piace lavorar per gradi,ma sempre con l'intento di far capire cosa diavolo si sta facendo, per quello ci infilo le digressioni sull'origine (o possibile tale) del movimento che si va a studiare.
Poi preferisco lezioni monotematiche ma approfondite, vedendo il gesto/movimento/tecnica in più salse e situazioni, passando dalla fase "storica" al Kihon, all'applicazione statica, al vedere come si ripropone (e perchè) in Kata, fino a esercizi più dinamici di messa in pratica, sotto stress, per poi chiudere in libertà con il Kumite.
Il programma della lezione rimane ugualmente vasto anche se, in realtà, può essere che si sia trattato di una sola tecnica per due ore.
La speranza è che rimanga più facilmente impressa.
P.S.
Mentore mi appiace :gh:
-
stretching a freddo è una roba vista mille volte......ma non smette di far paura :o
Io non è che sia per chissà quali stravolgimenti, ma è pur vero che massacrare prima di iniziare il lavoro non è cosa che mi garba.
A me piace lavorar per gradi,ma sempre con l'intento di far capire cosa diavolo si sta facendo, per quello ci infilo le digressioni sull'origine (o possibile tale) del movimento che si va a studiare.
Poi preferisco lezioni monotematiche ma approfondite, vedendo il gesto/movimento/tecnica in più salse e situazioni, passando dalla fase "storica" al Kihon, allapplicazione statica, al vedere come si ripropone (e perchè) in Kata, fino a esercizi più dinamici di messa in pratica, sotto stress, per poi chiudere in libertà con il Kumite.
Il programma della lezione rimane ugualmente vasto anche se, in realtà, può essere ch esi sia trattato di una sola tecnica per due ore.
La speranza è che rimanga più facilmente impressa.
Chioso le tue parole dicendo che questo metodo è quello che ha maggiore efficacia, dal punto di vista neurologico. Il sistema nervoso (cervello + tutto il resto) si affatica molto di più e va in confusione se vengono insegnate più tecniche in una singola lezione... Lo costringi a fare diramazioni scorrelate tra loro, e non è uno stimolo allenante, crea più problemi che altro.
Vallo a far capire, però.
P.S.
Mentore mi appiace :gh:
Sono etero, eh!!! :sur: ;D
Prima o poi si fa un raduno... Mi mancano le mazzate, manco da troppo tempo dalla palestra :(
-
corsa
stretching statico
piegamenti sulle braccia
addominali
quando sei bello stanco e svuotato, ti tremano le gambe e l'acido lattico ti ha rovinato tutto il SNC:
kihon
altro kihon
un altro kihon, sempre diverso "se no gli allievi si scocciano"
ancora kihon
Ora che sei completamente rincoglionito (a meno che tu non sia un agonista, nel qual caso te ne stai a fare solo la cosa che fai per le gare e nient'altro, e non azzardarti a fiatare):
kata
kata
kata
bunkai stilizzato quando va bene
Naturalmente, niente spiegazioni, tu fare poi capire.
kumite per rinfrescarsi un po'
doccia
Il mio vecchio allenamento di shito-ryu! :sur:
...
ehi aspetta...perchè sono felice? Che ho da ridere?? :nono: :grrr: [kill]
-
Prima o poi si fa un raduno... Mi mancano le mazzate, manco da troppo tempo dalla palestra :(
Dovrò esserci... Avrei proprio voglia che si picchiassimo nuovamente, dopo 10 anni! XD
-
Io son fuori dai giochi almeno fino a febbraio/marzo 2013, anno sabbatico pro/gemelli in arrivo.
Se non faccio così rischio la vedovanza :gh:
Ma troverò il modo per non stare del tutto fermo, facendo quello che posso da solo, a casa.
Poi il rientro non potrà che essere sottolineato da un raduno.
-
Prima o poi si fa un raduno... Mi mancano le mazzate, manco da troppo tempo dalla palestra :(
Dovrò esserci... Avrei proprio voglia che si picchiassimo nuovamente, dopo 10 anni! XD
Zitto tu, che già a Torino mi suonasti come un sacco da boxe... Non oso pensare a cosa mi faresti ora!!! :whistle: