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Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Giorgia Moralizzatrice on February 17, 2010, 07:59:13 am
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Mi stavo chiedendo se secondo voi nella vostra arte marziale (penso che il discorso sia molto dipendente dalla disciplina) ci sono oggettivamente dei limiti che impediscono ad una persona di praticare. Per limiti intendo sia fisici che caratteriali o mentali, come se ci fosse un minimo di presupposti imprescindibili senza i quali ogni tentativo di insegnamento è vano.
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Umiltà, volontà e intelligenza ecco le tre qualita senza le quali non si va avanti in nessuna disciplina!
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Molti praticano, pochi studiano e cercano di capire!
Per il resto il limite è dato dall'età, ma non del tutto!
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Mi stavo chiedendo se secondo voi nella vostra arte marziale (penso che il discorso sia molto dipendente dalla disciplina) ci sono oggettivamente dei limiti che impediscono ad una persona di praticare. Per limiti intendo sia fisici che caratteriali o mentali, come se ci fosse un minimo di presupposti imprescindibili senza i quali ogni tentativo di insegnamento è vano.
Mentali non credo.
Fisici, dipende. Io che sono un po' rotondetto, dubito che riuscirò ad essere scattante come qualche amico che è pelle ed ossa.
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Molti praticano, pochi studiano e cercano di capire!
Per il resto il limite è dato dall'età, ma non del tutto!
quoto il nuovo kage
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Quindi nessun problema se si presenta una persona con poco controllo della rabbia, molto aggressivo e indisciplinato?
O per il lato fisico qualcuno che non riesce nemmeno a portare a termine il riscaldamento?
Non è provocazione, vorrei davvero capire se la mancanza di limiti è sostanziale o qualcosa che un pò ci si racconta
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Quindi nessun problema se si presenta una persona con poco controllo della rabbia, molto aggressivo e indisciplinato?
O per il lato fisico qualcuno che non riesce nemmeno a portare a termine il riscaldamento?
Non è provocazione, vorrei davvero capire se la mancanza di limiti è sostanziale o qualcosa che un pò ci si racconta
Gli fai fare le basi allo spasimo, partendo dalla respirazione e dal modo di camminare.
Quando è "stanco" passi al resto.
SE vuole praticare seguirà il percorso assegnatogli altrimenti se en andrà, sarà per questo che non trovo chi si allena con me ?
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si esistono dei limiti. Far finta di niente è ipocrisia
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I limiti nn esistono, se esistono sono molto oltre rispetto a quello che pensiamo.
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I limiti nn esistono, se esistono sono molto oltre rispetto a quello che pensiamo.
concordo!!
spesso e volentieri ci si impone dei limiti che sono più che altro "mentali" e che non si capisce su quali basi oggettive si fondano.
ad esempio non ho mai capito alcuni miei ex compagni di palestra all'età di 50 anni hanno deciso che "erano troppo vecchi" per il ju-jitsu (tra l'altro neanche agonistico) e hanno abbandonato la pratica...quando fino al giorno prima facevano esattamente le stesse cose che facevo io, anzi meglio data l'esperienza...
bah..
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Stavo scrivendo un aneddoto riguardo ad una persona ma poi ho pensato che non era corretto.
Penso semplicemente che i limiti ci sono, quoto Ryudan sul fatto che non ammettere che ci siano è ipocrisia o visione distorta della realtà.
Con un' osservazione, i limiti sono prima di tutto nella testa: c'è gente che non riesce a saltare 20 cm staccando i piedi da terra pur senza reali problemi fisici, per cui la volontà è tutto, la tecnica è solo il modo migliore.
Parlando della domanda specifica, e tu Giorgia immagino che lo sappia, nel viet vo dao trovo sempre volantini che inneggiano all' accessibilità per tutti, donne bambini e anziani. Io lo trovo disonesto, ma non perchè loro non possano praticare entro i propri limiti (cosa che sostengo fermamente), ma perchè comunque se il vvd prevede cadute acrobatiche, calci alti, calci volanti, calci carpiati, calci rotati.... e tutta una serie di tecniche piuttosto complicate sia a livello concettuale che atletico, è inutile illudere la signorotta di 50 anni che può fare lo stesso.
Certo, lo scopo e la sfida è anche nel trovare il modo per far superare i limiti che abbiamo, ma ci sono limiti fisici ai quali ovviamente non si ripara più.
Parlo in particolare dei passaggi di grado, che io ritengo piuttosto inutili e moralmente sbagliati, nei quali sono richieste precise abilità che magari uno non ha o non ha più e quindi si ritrova ad essere considerato meno capace.
Alla faccia del percorso di vita e bla bla bla
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io ritengo che si può fare tutto senza vincoli d'età o fisici, rimanendo però coscenti dei "propri" limiti, tutto stà ad imparare ad accettarli...
è ovvio che a 50anni non salterò più 6 persone d'ostacolo...ma ciò non toglie che portò fare delle cadute senza rompermi l'osso del collo..
..e c'è anche chi a 60 anni adesso sarebbe capace di tritarmi...anche se ne ho 30.. (anzi 29!!...ancora un mese)
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Penso semplicemente che i limiti ci sono, quoto Ryudan sul fatto che non ammettere che ci siano è ipocrisia o visione distorta della realtà.
Con un' osservazione, i limiti sono prima di tutto nella testa: c'è gente che non riesce a saltare 20 cm staccando i piedi da terra pur senza reali problemi fisici, per cui la volontà è tutto, la tecnica è solo il modo migliore.
Hai detto bene, la volontà è tutto e fa miracoli.
Quindi i limiti non esistono, se non crediamo che esistano ;D
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Quindi nessun problema se si presenta una persona con poco controllo della rabbia, molto aggressivo e indisciplinato?
Allievo un pò indisciplinato (parla sempre, vuole sempre insegnare agli altri, fa un pò le tecniche che vuole): per adesso funziona riprendendolo in modo che se ne accorgano tutti (la pressione sociale ahaha), e canalizzando il suo entusiasmo sempre in tono scherzoso ma chiaro. A parte che poi negli spogliatoi mi fa morire dalle risate tanto è fuso :)
O per il lato fisico qualcuno che non riesce nemmeno a portare a termine il riscaldamento?
Allieva che non riesce a tenere il passo con gli altri dopo 1 giro di corsa, o gente che si ferma categoricamente dopo alcune ripetizioni. In questo caso gli faccio fare altri esercizi più semplici o con più calma, alla fine basta riscaldarsi.
Col tempo è naturale che qualcuno abbandonerà o perchè si è stufato, o perchè si rende conto di non poter continuare con questo stile.
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Stavo scrivendo un aneddoto riguardo ad una persona ma poi ho pensato che non era corretto.
Penso semplicemente che i limiti ci sono, quoto Ryudan sul fatto che non ammettere che ci siano è ipocrisia o visione distorta della realtà.
Con un' osservazione, i limiti sono prima di tutto nella testa: c'è gente che non riesce a saltare 20 cm staccando i piedi da terra pur senza reali problemi fisici, per cui la volontà è tutto, la tecnica è solo il modo migliore.
Parlando della domanda specifica, e tu Giorgia immagino che lo sappia, nel viet vo dao trovo sempre volantini che inneggiano all' accessibilità per tutti, donne bambini e anziani. Io lo trovo disonesto, ma non perchè loro non possano praticare entro i propri limiti (cosa che sostengo fermamente), ma perchè comunque se il vvd prevede cadute acrobatiche, calci alti, calci volanti, calci carpiati, calci rotati.... e tutta una serie di tecniche piuttosto complicate sia a livello concettuale che atletico, è inutile illudere la signorotta di 50 anni che può fare lo stesso.
Certo, lo scopo e la sfida è anche nel trovare il modo per far superare i limiti che abbiamo, ma ci sono limiti fisici ai quali ovviamente non si ripara più.
Parlo in particolare dei passaggi di grado, che io ritengo piuttosto inutili e moralmente sbagliati, nei quali sono richieste precise abilità che magari uno non ha o non ha più e quindi si ritrova ad essere considerato meno capace.
Alla faccia del percorso di vita e bla bla bla
molto chiaro,se poi iniziamo con le frasi al miele "ma rispetto a prima è migliorato/a" "ha fatto passi da gigante" è un altro discorso.
Esempio banale e non marziale. X Y e Z fanno una corsa da 1000 m da superare in 3 minuti. X sta nei 3 minuti, Y è fuori per 10s e Z di 100s. Tirando le somme c'è differenza tra Y e Z ? entrambi non hanno superato la prova è questo è un dato oggettivo che poi chi più,chi meno diventa superfluo.
Questo esempio stupido per capire se intendiamo i limiti di tipo oggettivo o soggettivo.
Che le soglie REALI siano maggiori rispetto a quelle che percepiamo o che tutti possiamo sempre migliorare è un dato di fatto,ma che esistano dei limiti oggettivi "attuali" (passatemi il termine) è indubbio e non solo nella pratica marziale.
C'è chi ha più potenzialità di altri in un determinato settore,il famoso "chi è più portato" per quanto molti lo demonizzano lo reputo estremamente veritiero...che poi ci voglia fortuna a capire per cosa si è effettivamente portati e magari beccarlo al primo colpo è un'altra storia.
Anche a differenza di motivazioni e allenamento ci sarà sempre una oggettiva differenza tra il giocatore "rude" che segue scrupolosamente allenamenti,diete,riposo e quello "geniale" più svogliato e pigro
IMHO
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Che le soglie REALI siano maggiori rispetto a quelle che percepiamo o che tutti possiamo sempre migliorare è un dato di fatto,ma che esistano dei limiti oggettivi "attuali" (passatemi il termine) è indubbio e non solo nella pratica marziale.
C'è chi ha più potenzialità di altri in un determinato settore,il famoso "chi è più portato" per quanto molti lo demonizzano lo reputo estremamente veritiero...che poi ci voglia fortuna a capire per cosa si è effettivamente portati e magari beccarlo al primo colpo è un'altra storia.
Anche a differenza di motivazioni e allenamento ci sarà sempre una oggettiva differenza tra il giocatore "rude" che segue scrupolosamente allenamenti,diete,riposo e quello "geniale" più svogliato e pigro
IMHO
pensieri condivisibili!! :) :)
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Che le soglie REALI siano maggiori rispetto a quelle che percepiamo o che tutti possiamo sempre migliorare è un dato di fatto,ma che esistano dei limiti oggettivi "attuali" (passatemi il termine) è indubbio e non solo nella pratica marziale.
C'è chi ha più potenzialità di altri in un determinato settore,il famoso "chi è più portato" per quanto molti lo demonizzano lo reputo estremamente veritiero...che poi ci voglia fortuna a capire per cosa si è effettivamente portati e magari beccarlo al primo colpo è un'altra storia.
Anche a differenza di motivazioni e allenamento ci sarà sempre una oggettiva differenza tra il giocatore "rude" che segue scrupolosamente allenamenti,diete,riposo e quello "geniale" più svogliato e pigro
IMHO
pensieri condivisibili!! :) :)
:-*
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Credo che ci sia una prevalenza del limite mentale su quello fisico (se parliamo di una persona in salute e senza menomazioni o altro), che per forza di cose si riflette sulla pratica e sulla prestazione.
Mera citazione cinematografica ma che rende l'idea di cui parlo:
"l'addestramento è niente, la volontà è tutto".
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Mi rendo conto adesso che probabilmente la mia domanda era un pò fumosa, anch'io sono assolutamente convinta che molti dei limiti siano nella testa ma altrettanto che dei requisiti minimi di carattere e di fisico esistano e che cambino molto a seconda della AM praticata, ero curiosa di avere indicazione di quelli che secondo voi potrebbero essere, ovvero quando sarebbe meglio per il praticante essere indirizzato verso un'altra AM o un altro sport a lui più consono.
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Mi rendo conto adesso che probabilmente la mia domanda era un pò fumosa, anch'io sono assolutamente convinta che molti dei limiti siano nella testa ma altrettanto che dei requisiti minimi di carattere e di fisico esistano e che cambino molto a seconda della AM praticata, ero curiosa di avere indicazione di quelli che secondo voi potrebbero essere, ovvero quando sarebbe meglio per il praticante essere indirizzato verso un'altra AM o un altro sport a lui più consono.
A parte la questione mentale, io dico che è soprattutto una questione fisica.
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Mi rendo conto adesso che probabilmente la mia domanda era un pò fumosa, anch'io sono assolutamente convinta che molti dei limiti siano nella testa ma altrettanto che dei requisiti minimi di carattere e di fisico esistano e che cambino molto a seconda della AM praticata, ero curiosa di avere indicazione di quelli che secondo voi potrebbero essere, ovvero quando sarebbe meglio per il praticante essere indirizzato verso un'altra AM o un altro sport a lui più consono.
Ecco, mi ero dimenticato di voler andare a parare lì.
Tralasciando il solito discorso difesa personale, quello che uno cerca, etc.
Se uno è ormai legato nelle gambe, e va a fare taekwondo, può perderci gli anni ma non arrivare mai a tirare in modo credibile. Magari però sarebbe un ottimo judoka.
Oppure se uno è aggressivo e vuole sempre colpire, o "sfogarsi", o non è capace di mantenere un contegno marziale, è inutile che continui con uno stile classico, magari negli SDC trova il suo pane (e gli insegnano presto a contenersi ahah).
La domanda allora è: quanto deve capirlo da solo e quanto l' istruttore del corso deve farglielo notare, rischiando comunque di perdere un allievo?
Il mondo è pieno di gente che ha praticato con ostinazione un qualcosa, magari illudendosi di raggiungere dei traguardi importanti (anche personali intendo) per poi mollare tutto con rassegnazione o scoprire che c' era qualcos' altro di più adatto.
Anche per questo sostengo che sia giusto che ci siano tutte queste arti, aldilà della questione efficacia pura, alla fine uno può trovare semplicemente una cosa che lo fa stare bene, e credo che questo sia più importante di tutto. ;)
E non parlo solo di vagare per le arti marziali, io ad esempio mi pento un pò di non aver mai fatto uno sport di squadra!
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secondo me determinati limiti esistono per forza, soprattutto legati al fisico, altri sono limiti che noi ci creiamo enon sappiamo superare, un insegnaneti di AM dovrebbe anche essere in grado di far capire al proprio allievo che il limite che sta trovando è solo un gradino leggermente più alto di quello precedente, ma lui crescerà e quindi riuscirà a superarlo senza problemi..certo, la crescita dobbiamo dargliela noi.
Il limite fisico esiste, non dobbiamo essere falsi a riguardo. Mi collego a quello che dice Akira..il Vovinam NON E' vero che può essere per tutti..almeno non tutto il Vovinam. Certo, chiunque potrà iscriversi e potrà provare a praticarlo...ma se è troppo anziano (mi è capitato 10 anni da un praticante di 70 anni con un curriculum marziale lungo come una nave..ma aveva cmq 70 anni..era limitato), se è sovrappeso..ma si può dimagrire..se ha problemi motori...insomma, dei limiti fisici esistono davvero..ma tutto dipende da che obbiettivo ci si pone. Se il 50enne si iscrive non potrà avere lo stesso obbiettivo di un 15enne..da una parte è un limite..ma da un altro è solo un modo differente di praticare l'AM.
Ci sono AM che secondo me creano dei limiti..senza accusare, ma secondo me è così. Il VVn secondo me nn è tra qs..ma se volessi fare TKD e fossi un "legno" come faccio? Esiste un limite nell'essere sciolto..posso lavorarci..ma se inizio a 30 ani e sono legatissimo..beh, è un limite..nn posso fare davvero TKD, no? Idem il WUSHU credo che per alcuni sia molto limitante..ma avviene anche per altre dispciline al di fuori delle AM!
Poi esiste un LIMITE mentale nella pratica..cioè non avere una apertura mentale da riuscire a capire esattamente quello che si fa..limitarsi a ripetere e basta, spesso senza neppure chiedere il perchè di alcune cose e farle e basta..spesso senza capirle..beh, quelli sono limiti, ma dovuti a forme caratteriali..e li un insegnante spesso ci può fare poco davvero, io mi arrabbio molto quando vedo l'ottusità nell'eseguire le tecniche..ma spesso nn vengo inteso come vorrei..forse è colpa mia, forse è un mio limite!
Cmq io credo che i limiti non siano mai invalicabili..(se nn quelli militari 8) ;D) credo si debba essere in grado di trovare il passaggio corretto per oltrepassare il limite..da soli, oppure insieme a qlcn come il proprio insegnante!
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Il limite nn può essere il confronto con altri.
Il limite dovrebbe essere qualcosa che oggettivamente ci impedisce di utilizzare al 100% le nostre potenzialità...e come tale.... ???
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Mi stavo chiedendo se secondo voi nella vostra arte marziale (penso che il discorso sia molto dipendente dalla disciplina) ci sono oggettivamente dei limiti che impediscono ad una persona di praticare. Per limiti intendo sia fisici che caratteriali o mentali, come se ci fosse un minimo di presupposti imprescindibili senza i quali ogni tentativo di insegnamento è vano.
Col rischio di risultare antipatico: per me i limiti esistono eccome, così come in tutte le arti c'è chi riesce e chi no, c'è chi può e non può, anche nelle arti marzili è lo stesso: la selezione esiste in tutti gli aspetti della vita, perchè non dovrebbe essere altrettanto nelle arti marziali?
La cosa può risultare un pò più particolare perchè bisogna vedere il motivo/bisogno e lo scopo/meta che uno si prefigge dalla pratica di un'arte marziale.
Saluti
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Il limite nn può essere il confronto con altri.
Il limite dovrebbe essere qualcosa che oggettivamente ci impedisce di utilizzare al 100% le nostre potenzialità...e come tale.... ???
Già, forse è proprio questo il punto!
Cosa intendete per limite?
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Tema del thread in parte già trattato, sul quale mi sono già espresso :P
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=671.0
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Dal punto di vista fisico è possibile essere completamente inadatti ad uno sport.
Ciò non toglie che la pratica è possibile senza alcun problema.
Devo ovviamente aver chiaro che per arrivare a certi livelli mi serve anche la dotazione genetica, ma per la pratica di ogni giorno fatti salvi problemi di tipo dismorfico o paramorfico, non ci sono propblemi.
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Dal punto di vista fisico è possibile essere completamente inadatti ad uno sport.
Ciò non toglie che la pratica è possibile senza alcun problema.
Devo ovviamente aver chiaro che per arrivare a certi livelli mi serve anche la dotazione genetica, ma per la pratica di ogni giorno fatti salvi problemi di tipo dismorfico o paramorfico, non ci sono propblemi.
quoto!!
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(http://www.rosstraining.com/images/dayton1.jpg)
Se ci fosse l'icona del cappello levato e il capo chino ci riempirei il resto del post.
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Mi stavo chiedendo se secondo voi nella vostra arte marziale (penso che il discorso sia molto dipendente dalla disciplina) ci sono oggettivamente dei limiti che impediscono ad una persona di praticare. Per limiti intendo sia fisici che caratteriali o mentali, come se ci fosse un minimo di presupposti imprescindibili senza i quali ogni tentativo di insegnamento è vano.
il buonismo è una buona cosa ma che esistano limiti per tutto è ovvio. un ragazzo con forti handicap fisici o mentali non potrà mai fare tutto quel che fa una persona "normale". e una persona "normale" non potrà mai fare tutto quel che fa una persona bene allenata. e così via. ma ognuno, nell'ambito dei propri limiti, può imparare, con la costanza, la buona volontà e una guida capace, a dare il meglio di sé: penso sia questo l'insegnamento più importante nelle am.
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Umiltà, volontà e intelligenza ecco le tre qualita senza le quali non si va avanti in nessuna disciplina!
Quoto alla grande :-)
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Umiltà, volontà e intelligenza ecco le tre qualita senza le quali non si va avanti in nessuna disciplina!
Sono assolutamente d'accordo anch'io ma sono qualità necessarie ma non sufficienti (o almeno secondo me non in tutte le discipline/AM)
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Umiltà, volontà e intelligenza ecco le tre qualita senza le quali non si va avanti in nessuna disciplina!
Sono assolutamente d'accordo anch'io ma sono qualità necessarie ma non sufficienti (o almeno secondo me non in tutte le discipline/AM)
Se hai queste tre tutte le altre arrivano di conseguenza! XD
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Umiltà, volontà e intelligenza ecco le tre qualita senza le quali non si va avanti in nessuna disciplina!
Sono assolutamente d'accordo anch'io ma sono qualità necessarie ma non sufficienti (o almeno secondo me non in tutte le discipline/AM)
Se hai queste tre tutte le altre arrivano di conseguenza! XD
Quotone.
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Mi stavo chiedendo se secondo voi nella vostra arte marziale (penso che il discorso sia molto dipendente dalla disciplina) ci sono oggettivamente dei limiti che impediscono ad una persona di praticare. Per limiti intendo sia fisici che caratteriali o mentali, come se ci fosse un minimo di presupposti imprescindibili senza i quali ogni tentativo di insegnamento è vano.
Nel Systema l'unico limite è quello "morale".
In parole povere, non è una cosa adatta a pezzi di m**da. Se uno è bravo, buono e non è un pirla egocentrico complessato, il resto viene da sè, senza che ci sia bisogno di un cacaca**o che ti grida addosso per tutto il tempo dell'allenamento.
I (più facilmente quantificabili ;)) limiti psicofisici in allenamento, poi, vengono consapevolmente riconosciuti autonomamente dal praticante e, dipendendo quindi da vari fattori personali, vengono gradualmente e continuamente spostati sempre più in là, ma sempre in maniera naturale e mai forzata...come una pianta che cresce (e non come un OGM..).
Almeno in tempo di pace.... :P