ha senso salvaguardare gli atleti da rischi che ne pregiudicano il buono stato di salute, sia in tempi brevi che su scala più lunga. non ha senso invece salvaguardarli anche dai lividi.. cioè, se non vuoi assolutamente rischiare di farti male, perché pretendi di partecipare ad una competizione in cui si fa a botte? non sarà certo stato il medico a prescrivere l'agonismo; in una disciplina marziale poi..
poi si arriva a movimenti secessionisti di tradizionalisti sfegatati che dicono che l'agonismo snatura la disciplina..
(https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSN-m4iEgdLFRdmDYdAvpK48bI7OKyLCnwZT5BrHKhv-R1bIXoA8b2TRQ)
bboni state bbboni....
???Prevenire è meglio che curare :gh: (e io conosco i miei polli.....)
Mi spiego il combattimento è giudicato non sul risultato finale ma sul comportamento dei due atleti e dell'arbitro.Questa parte non l'ho capita :-[ potresti esplicitare cosa si intende per comportamento?
Randori |
C'è un poco di confusione cerco di dare qualche risposta, lasciando da parte ovviamente il "non mi piace" che è espressione personale e quindi insidacabile.
Non fu Yuuki So ma il padre So Doshin a vietare i combattimenti a contatto pieno a causa della morte, in Giappone, di diversi atleti. Lo scopo che lui ha dato allo SK non "era ammazza il compagno e fai il figo al bar" e quindi ha preferito limitare la pratica a contatto.
Il regolamento è figlio della decisione di Kaiso, serve a combattere ma non a vincere. Mi spiego il combattimento è giudicato non sul risultato finale ma sul comportamento dei due atleti e dell'arbitro. Ovviamente lo stile è tipo il point, nel senso se la tecnica va a segno fermo, ma il punto in sostanza non conta.
Riguardo all'intensità in genere proprio perchè i giudici danno peso alla tecnica si evita di andar troppo di foga.
All'esterno della competizione i randori sono più realistici, anche se non si sale su un ring questo va detto, e i lividi ci sono.
Max
Magari penso male ed in tal caso me ne scuso,ma ho avuto l'impressione che tra le righe si volesse far passare l'idea che questo sistema di combattimento non fosse fatto perche' si ha paura di farsi male ma perche' e' un sistema altamente marziale.No è un sistema educativo che si basa, per ragione di nascita, sulla "marzialità" di un popolo come quello giapponese che ne è pregno. Lo scopo del randori è imparare. La gara di randori non è, e non vuole essere, un Oktagon dei poveri.
Dicendo cose come "marziale e non zompettare", contrapporre il "pochi colpi ma efficaci" allo "manacciare che rende cruento il combattimento".
No perche' se questo e' il pensiero che si vuole spacciare devo dire di trovarmi in profondo disaccordo, che ognuno puo' allenarsi come meglio crede e indubbiamente il giudizio sul fatto che un regolamento "piaccia" o meno e' personale, ma ci sono pochi dubbi che questo combattimento e' tutt'altro che marziale e semmai improntato al lato artistico della pratica.
Punto e stop e imbottiti come omini michelin.
1. | Ora non so chi abbiate visto fare ma lo scopo è tirare |
Non so, io penso che tutte queste cose, siano un serio problema per le AM in generale.Posto che lo scopo del sapersi difendere è proprio quello di darle senza prenderle ti quoto, ma a che vedo io negli incontri nazionali tutti praticano come pratico anche io, che ci possano essere persone più o meno brave è un dato di fatto ma, a mio avviso, ciò che scrivi non si adatta a quello che pratichiamo.
Un pugile non incontra certe menate.
Sinceramente penso che, se si insegna o si vuole imparare a, dare calci senza rischiar di prendere calci, dare pugni senza prendere pugni, fare a botte senza rischiare le botte, imparare a far male senza rischiare di farsi male, alla fine il risultato sarà una grossa bugia.
Ne più ne meno degli occhiali a raggi X sull'intrepido negli anni 80, o della crema che fa crescere i muscoli senza ammazzarsi coi pesi.
Una pia illusione che regge se e fino a quando non capita la brutta situazione.
Ma se capita, c'è il rischio di essersi davvero fatti convincere di essere guerrieri letali, quindi c'è il concreto rischio di venir meno all'istinto di fuggire, per fare quelle cose che siamo convinti di saper fare, come le fanno nei film.....finendo per subire una punizione più dura del lecito.
A tutti piacerebbe di non dover fare fatica, di non dover sentire male, di non portare a casa lividi o altro, imparando comunque a combattere come quelli dei film, purtroppo però, senza farsi la bua, non si impara a fare la bua a nessuno, salvo che a se stessi.
1. | So che prendo la zanichellata qui |
Il regolamento attuale è nato nel 2005 circa con l'intenzione di reintrodurre una parte fondamentale della disciplina. La decisione di non praticare il randori in maniera cruenta è di So Doshin ed è stata fatta parecchi anni orsono, visto che è morto nel 1980.
Non so "dove" tu abbia guardato ma era quello che dicevo anche io. Lui decise che non si facesse più un randori pericoloso, sicuramente venne poi ratificato. Calcola che io ho iniziato a praticare che era già stato tolto dalle competizioni e allora si parlava del randori con il do in legno tipo Kendo fatto a mani nude.Il regolamento attuale è nato nel 2005 circa con l'intenzione di reintrodurre una parte fondamentale della disciplina. La decisione di non praticare il randori in maniera cruenta è di So Doshin ed è stata fatta parecchi anni orsono, visto che è morto nel 1980.
Guarda ho ricontrollato il regolamento è stato cambiato nel 1981 subito dopo la morte ...
Io ritengo lo Shorinji Kenpo un'ottima arte marziale e il fondatore So Doshin uno dei più grandi Maestri di sempre... per quanto riguarda il regolamento attuale alla fine parliamo solo del lato sportivo di una disciplina marziale...quindi a mio avviso un aspetto marginale...
Arte marziale è una cosa lo sport è un'altra ...
http://kenshisba.blogspot.it/ (http://kenshisba.blogspot.it/)
qui c'è una bella biografia di So Doshin da cui si può dedurre la caratura del personaggio ... veramente un grande
Di fatto negli SDC, con tutto il carico di onore e di umiltà degli atleti, alla fine si tratta di abbattere l'avversario. Nel nostro caso se arrivi alla competizione che passi sopra al compagno perchè sei molto più forte alla fine perdi, avresti dovuto far crescere di più lui, il che rende un poco meno "marginale" questo aspetto.Questa parte non la capisco, potresti spiegarla meglio per favore? Ti vengono tolti "punti" se usi troppa forza o si tratta di altro?
Randori
No non è che se tiri forte ti tolgono punti, ma se risulti evidentemente più forte del tuo compagno, e nella foga è facile dimenticarsi di mascherare essendo una gara, i giudici possono interpretare, io lo farei, come un "mi sono allenato e mo faccio il fico con questo sbarbatello" che va contro il principio dell'allenamento in coppia (Kumite Shutai per i giapponesofili) che dice che la crescita deve essere bilanciata e non si deve andare avanti senza aiutare il compagno.Di fatto negli SDC, con tutto il carico di onore e di umiltà degli atleti, alla fine si tratta di abbattere l'avversario. Nel nostro caso se arrivi alla competizione che passi sopra al compagno perchè sei molto più forte alla fine perdi, avresti dovuto far crescere di più lui, il che rende un poco meno "marginale" questo aspetto.Questa parte non la capisco, potresti spiegarla meglio per favore? Ti vengono tolti "punti" se usi troppa forza o si tratta di altro?
No non è che se tiri forte ti tolgono punti, ma se risulti evidentemente più forte del tuo compagno, e nella foga è facile dimenticarsi di mascherare essendo una gara, i giudici possono interpretare, io lo farei, come un "mi sono allenato e mo faccio il fico con questo sbarbatello" che va contro il principio dell'allenamento in coppia (Kumite Shutai per i giapponesofili) che dice che la crescita deve essere bilanciata e non si deve andare avanti senza aiutare il compagno.
Poi c'è anche la possibilità che in vista della gara si siano messi insieme due che non si allenano insieme normalmente ma allora si deve "mascherare".
In allenamento invece meni e via per farlo crescere, ma li non hai il giudice che giudica.
Se la coppia è bilanciata allora si dovrebbero vedere delle belle scintille, ripeto sempre non a livello di uno scontro da ring ma, per dire, le volte che mi è toccato con il mio compare ne ho prese di sventole :D.
No non è sconfiggerlo che è contrario. Quello che contravviene, nel caso di una gara di randori di SK, è il dimostrare l'eccessiva abilità rispetto al compagno, che non è avversario. Ripeto nella gara non vince uno dei due ma tutti e tre.
Perdonami ma veramente nn trovo senso in quest'ultima cosa che hai scritto... a questo punto non vedo il motivo di fare della gare...
Poi scusa prima scrivi che lo sconfiggere l'avversario (perché il concetto espresso mi sembra quello) è: contrario al principio dell'allenamento in coppia (Kumite Shutai per i giapponesofili) che dice che la crescita deve essere bilanciata e non si deve andare avanti senza aiutare il compagno...e poi concludi dicendo: e però in allenamento ci si mena e si mena per fare crescere ??? ...