Ar.Ma.

Allenamento, recupero e cultura fisica => Alimentazione => Topic started by: nicola on June 20, 2012, 15:09:01 pm

Title: l'autoproduzione
Post by: nicola on June 20, 2012, 15:09:01 pm
le recenti discussioni in tema alimentazione mi hanno convinto a scrivere questo 3D, che spero sia utile a tutti, sia dal punto di vista pratico, di vita ed economico, che dal punto di vista etico-morale.

Sto parlando appunto dell'autoproduzione di alimenti di consumo quotidiano.
Ne voglio parlare in termini positivi e ottimistici.
I vantaggi:

- economici: maggior risparmio
- umani: migliorano l'umore, aiutano il cervello a rimanere attivo, rendono più pratiche e autonome le persone, danno soddisfazioni (perché ho creato qualcosa da me)
- qualitativi di vita: ho più controllo sui cibi che mangio, sia dal punto di vista qualitativo dei singoli ingredienti che del prodotto finale, posso cucinarmi le cose secondo il mio gusto
- sociali: magari cucino assieme alla mia famiglia o agli amici, per cui aumento la socialità, l'interscambio, la condivisione, imparo a interfacciarmi con gli altri, ad ascoltare; imparo il lavoro di gruppo

Ora direte: ci vuole tempo e non ne abbiamo.
Errore madornale.
1 - il tempo ce lo dobbiamo prendere.
2 - la qualità di vita spesso va di pari passo alla qualità del nostro tempo.
3 - molte cose solo apparentemente portano via molto tempo.
4 - ridiscutiamo cosa consideriamo tempo perso/sprecato e cosa consideriamo tempo ben speso.


Esempi pratici.

l'altra settimana mia moglie ha fatto il succo di frutta. Amici ci hanno dato un sacco di albicocche (non trattate) che il loro albero ha fatto. Erano veramente tante e non sapevano dove metterle, sarebbero marcite. Ce le hanno date: gentilissimi.
Son venuti fuori 3 litri di succo di albicocca, che abbiamo conservato in frigo. Per farlo abbiamo cotto le albicocche in un pentolone con acqua  zucchero. Tempo di preparazione del pentolone 15 min. Tempo di cottura (controllando solo ogni tanto) meno di un'ora.
Col frullatore abbiamo frullato tutto per 1 minuto. Succo pronto. Buonissimo, una figata.
A proposito: sapete che si può fare il succo di frutta con la pentola a pressione, in 15 minuti 15?

Pesto: ho fatto 2 vasetti di pesto. Abbiamo i pinoli presi qui nelle pinete da noi, il basilico di una ns amica, parmigiano e olio bio.
Tempo di preparazione del pesto: 2 minuti 2, fatto nel frullatore. 1 vasetto nel frigo, l'altro in freezer.

Gelato: abbiamo una gelatiera (dal matrimonio). Ma le gelatiere costano proprio poco. Domenica abbiamo fatto 2 chili di gelato, 1 alla fragola (con fragole fresche), 1 al caffè. La gelatiera fa tutto da sé, in mezz'ora fa il gelato, devi solo perdere 5 minuti 5 per mettere gli ingredienti. Il caffè è una bomba, da non andare mai più in gelateria.

Pasta per la pizza e pane: abbiamo comprato la macchina del pane della moulinex: 59 euro. Ci facciamo il pane ogni domenica e ci dura per fare la colazione di tutta la setitmana. Inoltre lo facciamo integrale ai 7 cereali. Tempo per mettere gli ingredienti, massimo 10 minuti, poi la lasci impastare alla notte e al mattino hai il pane caldo. Idem per la pasta della pizza.

Marmellate: l'ho spiegato di là nel 3D sulle marmellate, ci siamo fatti le more, gli agrumi, i fichi, etc.


In passato ci siamo anche fatti lo yogurt, i biscotti, le crostate, ma sono un po' più laboriosi ovviamente.

Se avete altre esperienze vi invito a condividerle, sarebbero ottime idee per tutti.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on June 20, 2012, 15:12:24 pm
pane, pasta, pesto, sughi, pizza, gelati, succhi, marmellate, dado
Tutto fatto in casa, lavoro della moglie[1] soprattutto, io disturbo e consumo
A breve pure l'orticello, ma quello sarà lavoro mio  :)
 1. che ha anche un lavoro di tutto rispetto come impegno
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 20, 2012, 15:14:57 pm
Il gelato in casa si può fare anche senza gelatiera e viene davvero bene. Indubbiamente preparare le cose da soli può essere molto piacevole e quella del tempo, spesso e volentieri, è solo una scusa. Tutti abbiamo del tempo libero a disposizione, a patto di saperlo gestire.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on June 20, 2012, 15:15:38 pm
A breve pure l'orticello, ma quello sarà lavoro mio  :)

l'orto lo sto facendo ora: per ora ci sono solo le erbe aromatiche, le fragole, i pomodori e 3 ciuffi di rucola.

Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on June 20, 2012, 15:17:18 pm
bellissimo thread! seguo con piacere

io a volte nel week end preparo torte e ciambelle da consumare poi a colazione nei giorni successivi. i dolci allo yogurt richiedono proprio poco tempo e poco impegno, costano pochissimo e sono troppo buoni, soprattutto accompagnati con marmellate di frutti di bosco
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on June 20, 2012, 15:21:01 pm
Pasta per la pizza e pane: abbiamo comprato la macchina del pane della moulinex: 59 euro. Ci facciamo il pane ogni domenica e ci dura per fare la colazione di tutta la setitmana. Inoltre lo facciamo integrale ai 7 cereali. Tempo per mettere gli ingredienti, massimo 10 minuti, poi la lasci impastare alla notte e al mattino hai il pane caldo. Idem per la pasta della pizza.

Aggiungerei che non c'è manco bisogno della macchina. Noi (ovvero Lei) lo prepara a mano (che è una figata, può dare la forma che vuole). Il tempo totale che ci si impiega non è tanto, perché il grosso del tempo il pane lievita da sé, senza bisogno d'intervenire.

Spezie:
Coltivabili in terrazzo, disponibili immediatamente quando ne avete bisogno e di gusto assolutamente superiore (così anche il pesto viene migliore :-*).

Compost:
Embè direte voi? Ma noi viviamo in condominio... XD


Le prossime cose che abbiamo in mente:

- detersivo autoprodotto per lavastoviglie (un po' OT :gh:)
- pomodori e peperoncini in terrazzo (che stanno crescendo)
- birra (però ho veramente poco spazio a disposizione).


Sempre OT: mi piacerebbe se si trovasse il modo di autoprodurre elettricità. :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on June 20, 2012, 15:24:26 pm
bimby tutta la vita  :thsit: Costa in effetti ma è una figata pazzesca e sarà la causa della mia futura obesità e infarto a seguire

Per le spezie il terrazzo è fornitissimo e molto più comodo dell'orto

Sulla birra non transigo, non ne ho mai bevuta una artigianale non dico di qualità ma almeno piacevole al palato  :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on June 20, 2012, 15:25:34 pm
bigD  :D  ti aspettavo al varco! per fare la birra in condominio devi essere un pazzo!!  :D

bellissimo, io non vedo l'ora di abbandonare lo status di studente per fare mille di queste cose

quando ti cimenti nella preparazione del detersivo per lavastoviglie, per favore fammi un fischio che mi interessa, e magari riesco pure ad esserti utile in qualche modo


anche il bimby è un mio sogno da una vita
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on June 20, 2012, 15:26:12 pm
dimenticavo, il pesto non lo frullare, comprati un mortaio, fa una differenza incredibile e poi gli puoi dare con i ditoni invece del pestello così ti alleni  :D
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: orsobruno77 on June 20, 2012, 15:29:17 pm
noi abbiamo un orto urbano. coltiviamo fagiolini, pomodori, limoni, melanzane, zucchine(quest'anno inspiegabilmente quasi esclusivamente solo fiori al momento), lattuga, fragole e carote, oltre a spezie di vario genere e specie. Terrazzo che prende Sole tutto il giorno.
Quest'anno abbiamo anche messo un arancio e un mandarino, vedremo in seguito.

ovviamente usiamo principalmente il nostro compost, e quando andiamo a cena a casa di parenti ci riportiamo l'umido, del resto in due non consumiamo molto...quindi in qualche modo dobbiamo pur alimentarlo.

essendo noi in affitto non abbiamo pensato ad investire nel mini-eolico o nel solare, che potrebbero tranquillamente soddisfare i nostri bisogni.


Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on June 20, 2012, 15:29:59 pm
orto bruno  :sur: :sur: :sur:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Giorgia Moralizzatrice on June 20, 2012, 15:46:18 pm

[\mod on]
Parti relative all'autoproduzione non alimentare messe qui
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=12717 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=12717)
[\mod on]
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: orsobruno77 on June 20, 2012, 15:48:37 pm
orto bruno  :sur: :sur: :sur:

la mente e il pollice verde che si occupa del tutto è la mia metà, io partecipo economicamente, cucino i prodotti che coltiviamo e quando lei parte controllo che non si facciano funghi, insetti, giro il compost...cose così...e che l'innaffiamento funzioni...nessun merito vero  ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Aliena on June 20, 2012, 15:51:06 pm
Scusate l'OT, ma con Nicola mi capita così raramente...  :spruzz:
Se non sbalgio
:zan:


Comunque, in casa Aliena le spezie sono in giardino ed il ragù è prodotto in quantità industriali dalla mamma e poi si butta in freezer (non ho le dosi degli ingredienti però).

Le uova spesso ce le porta mia nonna fresche quando va in missione dal contadino, che alleva galline felici.

Le vongole le prendiamo a mano quando andiamo in barca.

Il vino lo fa mio nonno[1].

I dolci/creme (anche se non ne mangiamo tantissimi) non si comprano, si fanno.

 1. Ma sta per finire  :'(
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on June 20, 2012, 15:52:05 pm
orto bruno  :sur: :sur: :sur:

la mente e il pollice verde che si occupa del tutto è la mia metà, io partecipo economicamente, cucino i prodotti che coltiviamo e quando lei parte controllo che non si facciano funghi, insetti, giro il compost...cose così...e che l'innaffiamento funzioni...nessun merito vero  ;)
la pazienza, la dedizione e la costanza sono meriti veri al giorno d'oggi  :)


e anche quello di sapersi scegliere la giusta dolce metà  XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 20, 2012, 15:54:14 pm
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: orsobruno77 on June 20, 2012, 15:55:11 pm
Scusate l'OT, ma con Nicola mi capita così raramente...  :spruzz:
Se non sbalgio
:zan:


Comunque, in casa Aliena le spezie sono in giardino ed il ragù è prodotto in quantità industriali dalla mamma e poi si butta in freezer (non ho le dosi degli ingredienti però).

Le uova spesso ce le porta mia nonna fresche quando va in missione dal contadino, che alleva galline felici.

Le vongole le prendiamo a mano quando andiamo in barca.

Il vino lo fa mio nonno[1].

I dolci/creme (anche se non ne mangiamo tantissimi) non si comprano, si fanno.
 1. Ma sta per finire  :'(

anche, ma al contrario vostro, io ne mangio in grossa quantità...  :whistle:

le uova fresche del paesello dei miei le mangio sbattute con cacao e zucchero.

orto bruno  :sur: :sur: :sur:

la mente e il pollice verde che si occupa del tutto è la mia metà, io partecipo economicamente, cucino i prodotti che coltiviamo e quando lei parte controllo che non si facciano funghi, insetti, giro il compost...cose così...e che l'innaffiamento funzioni...nessun merito vero  ;)
la pazienza, la dedizione e la costanza sono meriti veri al giorno d'oggi  :)


e anche quello di sapersi scegliere la giusta dolce metà  XD

io spero che non mi abbandoni mai...  :-*
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Aliena on June 20, 2012, 15:59:14 pm
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)
Alta qualità, se no non piangevo...  :'(


Ah, dimenticavo!!!!
A me non piace, ma ai miei sì: abbiamo un vicino di casa che fa il miele, quindi sappiamo anche dove vivono le api!  :gh:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Chang Wei Fu on June 20, 2012, 16:40:16 pm
Ho predisposto un orto che nelle intenzioni sara' sinergico, quindi le uniche lavorazioni e concimazioni (concime organico pellettato) le ho fatte quest'anno e conto di non farle piu'. L'aiuola e' unica (son 6mq circa), a cumulo, pacciamata con paglia; ci ho fatto stare insalata, pomodori, zucchina, fagiolini, cetriolo, piante aromatiche e fiori vari per consociare.
Le insalate sono belle rigogliose, la zucchina produce a raffica, i pomodori sono in dirittura d'arrivo. Tenendo conto che di trattamenti non ho fatto nulla, direi che va ottimamente. Peccato avere poco spazio.

Nel weekend mi diletto in cucina con pizza, pane, pasta all'uovo, tutto a mano a parte il taglio della pasta con apposita macchinetta a manovella...piu' il lavoro e' laborioso piu' mi piace.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on June 20, 2012, 16:54:43 pm
Aliena ti riduci a zanichellare i refusi da digitazione, con me non hai appigli.  XD  XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Aliena on June 20, 2012, 17:03:05 pm
Aliena ti riduci a zanichellare i refusi da digitazione, con me non hai appigli.  XD  XD
Io non sono razzista verso i tipi di errori!
Zanichello tutti indiscriminatamente! :P
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on June 20, 2012, 18:22:47 pm
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)

:csadd:

tutto dipende dai tipi di uva che si utilizzano per fare il vino
mediamente è molto superiore a quello iperfiltrato che sa di acqua sporca e c'è tutto meno che vino  :om:
ti concedo che c'è gente che è proprio inetta nel farlo  :nono:



------------------------

a casa si fanno parecchie cosine simpatiche,personalmente mi diletto nella coltivazione del peperoncino  XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on June 20, 2012, 18:44:38 pm
altra roba divertente.
Avete dei muretti a secco, o muretti attorno alla casa, fatti di sassi? Piantateci dentro i capperi.
La pianta di capperi è una bella pianta, che fa fiori bianchi e rosa. Cogliete i capperi, poi li mettete sotto sale.




Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on June 20, 2012, 18:56:43 pm
altra roba divertente.
Avete dei muretti a secco, o muretti attorno alla casa, fatti di sassi? Piantateci dentro i capperi.
La pianta di capperi è una bella pianta, che fa fiori bianchi e rosa. Cogliete i capperi, poi li mettete sotto sale.
io li pianto sotto il divano  :gh:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on June 20, 2012, 18:57:28 pm
altra roba divertente.
Avete dei muretti a secco, o muretti attorno alla casa, fatti di sassi? Piantateci dentro i capperi.
La pianta di capperi è una bella pianta, che fa fiori bianchi e rosa. Cogliete i capperi, poi li mettete sotto sale.
io li pianto sotto il divano  :gh:


 :vomit: :vomit: :vomit: :vomit: :vomit: :vomit: :vomit: :vomit:


 ;D ;D ;D
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on June 20, 2012, 20:32:58 pm
altra roba divertente.
Avete dei muretti a secco, o muretti attorno alla casa, fatti di sassi? Piantateci dentro i capperi.
La pianta di capperi è una bella pianta, che fa fiori bianchi e rosa. Cogliete i capperi, poi li mettete sotto sale.
io li pianto sotto il divano  :gh:

capperi  :D
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 20, 2012, 23:11:36 pm
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)

:csadd:

tutto dipende dai tipi di uva che si utilizzano per fare il vino
mediamente è molto superiore a quello iperfiltrato che sa di acqua sporca e c'è tutto meno che vino  :om:
ti concedo che c'è gente che è proprio inetta nel farlo  :nono:

Noto che le tue conoscenze enologiche sono un po' scarse. Che la scelta dell'uva, in quanto materia prima, sia la fase principale mi pare più che ovvio, ma non basta certo questo per far si che un liquido rosso (o bianco) possa chiamarsi vino. Hai idea di quali siano le conoscenze da padroneggiare per ottenere un prodotto di qualità? Tu credi veramente che il contadino conosca le basi della chimica enologica o che sappia cosa sia il PH e come si interviene per correggerlo, qualora ce ne sia bisogno? Se per fare l'enologo ci vogliono tre anni di Università ci sarà pure un cavolo di motivo, non credi? :nono:

PS: provati un Montefalco Terre de trinci, del 2006, tanto per citare la prima cosa che mi è venuta in mente. Te la do io l'acqua sporca! ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on June 21, 2012, 00:06:19 am
Noto che le tue conoscenze enologiche sono un po' scarse. Che la scelta dell'uva, in quanto materia prima, sia la fase principale mi pare più che ovvio, ma non basta certo questo per far si che un liquido rosso (o bianco) possa chiamarsi vino. Hai idea di quali siano le conoscenze da padroneggiare per ottenere un prodotto di qualità? Tu credi veramente che il contadino conosca le basi della chimica enologica o che sappia cosa sia il PH e come si interviene per correggerlo, qualora ce ne sia bisogno? Se per fare l'enologo ci vogliono tre anni di Università ci sarà pure un cavolo di motivo, non credi? :nono:

PS: provati un Montefalco Terre de trinci, del 2006, tanto per citare la prima cosa che mi è venuta in mente. Te la do io l'acqua sporca! ;)


il vino lo fanno da migliaia di anni, ben prima che inventassero un corso di laurea dedicato. ho vissuto per un po' con un ragazzo, somelier ed enologo con due coglioni grossi così, e non è un caso se all'università per gli esami di enologia studiava come fanno il vino nelle cantine. i saccaromiceti fanno fermentare il mosto senza avere nemmeno la capacità di intendere il termine 'biochimica', e grandi vini possono essere fatti da persone che hanno ereditato ricette, che quindi hanno alle spalle generazioni di sperimentazione, ma che non hanno la minima idea di cosa accada nelle loro botti. e poi a correggere il vino col sodio metabisolfito sono buoni tutti, non c'è certo bisogno di tutta sta scienza. ovvio che per raggiungere l'eccellenza la scienza serva, sicuramente razionalizza e velocizza, ma che non ci siano vini artigianali buoni prodotti da contadini mi pare una evidente cazzata. io stesso ne ho bevuti un sacco! (ma non mi chiedere come si chiamano che di nomi ne so pochi, casomai posso dirti come riesco a metterci le mani sopra)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 01:13:23 am
il vino lo fanno da migliaia di anni, ben prima che inventassero un corso di laurea dedicato.

Anche la medicina esiste da tanto tempo, ma mi pare che siamo tutti concordi nell'affermare che quella di oggi sia un peletto superiore a ciò che c'era ai tempi degli antichi egizi. ;)

ho vissuto per un po' con un ragazzo, somelier ed enologo con due coglioni grossi così, e non è un caso se all'università per gli esami di enologia studiava come fanno il vino nelle cantine. i saccaromiceti fanno fermentare il mosto senza avere nemmeno la capacità di intendere il termine 'biochimica', e grandi vini possono essere fatti da persone che hanno ereditato ricette, che quindi hanno alle spalle generazioni di sperimentazione, ma che non hanno la minima idea di cosa accada nelle loro botti.

Guarda che i vini che compri, e che puoi anche pagare profumatamente, vengono fatti nelle cantine e non nella catena di montaggio della Fiat.
Anche fosse solo per curiosità personale, credo che sapere cosa avviene nelle botti sia qualcosa di importante, nonché affascinante. Poi, non basta ereditare ricette per fare un ottimo prodotto, bisogna saperle mettere in pratica con i dovuti accorgimenti e, soprattutto, con gli eventuali aggiornamenti. Non tutto ciò che è antico è automaticamente buono o perfetto.

e poi a correggere il vino col sodio metabisolfito sono buoni tutti, non c'è certo bisogno di tutta sta scienza.

Non è così. Primo ci sono decine di sostanze chimiche che, giornalmente, vengono usate dalle cantine di tutto il mondo. Secondo, queste sostanze devono essere utilizzate, e dosate, con criterio tecnico in base alle esigenze, alla qualità dell'uva e agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Non ci si può improvvisare e l'unico modo per evitarlo è studiare. Guarda che i contadini che producono vino fanno anch'essi uso di prodotti chimici, solo che li utilizzano un po' alla buona e ciò non ha molto senso. I vini biologici sono una cosa diversa.

ovvio che per raggiungere l'eccellenza la scienza serva, sicuramente razionalizza e velocizza, ma che non ci siano vini artigianali buoni prodotti da contadini mi pare una evidente cazzata. io stesso ne ho bevuti un sacco! (ma non mi chiedere come si chiamano che di nomi ne so pochi, casomai posso dirti come riesco a metterci le mani sopra)

E chi ha detto che i vini artigianali non possono essere buoni? Mediamente, però, la realtà è ben diversa. Tutto possono fare un vino decente a casa propria, a patto di comprare qualche manuale e avere l'umiltà di voler imparare basi e principi dei quali non si può fare a meno.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Drake on June 21, 2012, 01:33:21 am
il vino lo fanno da migliaia di anni, ben prima che inventassero un corso di laurea dedicato.

Anche la medicina esiste da tanto tempo, ma mi pare che siamo tutti concordi nell'affermare che quella di oggi sia un peletto superiore a ciò che c'era ai tempi degli antichi egizi. ;)

Io non sono proprio d'accordo... preferivo gli egizi! :P
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Andy on June 21, 2012, 02:59:52 am
Non per niente sei amico di Dorje.  XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on June 21, 2012, 08:37:20 am
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)

:csadd:

tutto dipende dai tipi di uva che si utilizzano per fare il vino
mediamente è molto superiore a quello iperfiltrato che sa di acqua sporca e c'è tutto meno che vino  :om:
ti concedo che c'è gente che è proprio inetta nel farlo  :nono:

Noto che le tue conoscenze enologiche sono un po' scarse. Che la scelta dell'uva, in quanto materia prima, sia la fase principale mi pare più che ovvio, ma non basta certo questo per far si che un liquido rosso (o bianco) possa chiamarsi vino. Hai idea di quali siano le conoscenze da padroneggiare per ottenere un prodotto di qualità? Tu credi veramente che il contadino conosca le basi della chimica enologica o che sappia cosa sia il PH e come si interviene per correggerlo, qualora ce ne sia bisogno? Se per fare l'enologo ci vogliono tre anni di Università ci sarà pure un cavolo di motivo, non credi? :nono:

PS: provati un Montefalco Terre de trinci, del 2006, tanto per citare la prima cosa che mi è venuta in mente. Te la do io l'acqua sporca! ;)

Sono un autodidatta  e dalle mie parti il vino è un'antica e nobile arte  :)
Oscritto ovvietà perchè quelli sono gli errori più comuni,ma potrei parlare di fermentazione o temperatura ambientale e umidità  :pla:
Le basi della chimica enologica o il ph li lascio agli altri,come la laurea breve in non si sa bene cosa....
Solfiti e correttori li degustino gli altrui  palati :thsit:

p.s.
un taurasi '04 e poi mi dici  ;) 
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Aliena on June 21, 2012, 09:18:50 am
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)

:csadd:

tutto dipende dai tipi di uva che si utilizzano per fare il vino
mediamente è molto superiore a quello iperfiltrato che sa di acqua sporca e c'è tutto meno che vino  :om:
ti concedo che c'è gente che è proprio inetta nel farlo  :nono:

Noto che le tue conoscenze enologiche sono un po' scarse. Che la scelta dell'uva, in quanto materia prima, sia la fase principale mi pare più che ovvio, ma non basta certo questo per far si che un liquido rosso (o bianco) possa chiamarsi vino. Hai idea di quali siano le conoscenze da padroneggiare per ottenere un prodotto di qualità? Tu credi veramente che il contadino conosca le basi della chimica enologica o che sappia cosa sia il PH e come si interviene per correggerlo, qualora ce ne sia bisogno? Se per fare l'enologo ci vogliono tre anni di Università ci sarà pure un cavolo di motivo, non credi? :nono:

Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 10:14:58 am
Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)

Ma è ovvio, Alienuccia. Le eccezioni ci sono sempre, non sto dicendo il contrario. ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 10:34:07 am
Sono un autodidatta  e dalle mie parti il vino è un'antica e nobile arte  :)
Le basi della chimica enologica o il ph li lascio agli altri,come la laurea breve in non si sa bene cosa....
Solfiti e correttori li degustino gli altrui  palati :thsit:

Se uno produce vino e poi lo vende - e, automaticamente diventa azienda vinicola (cantina) - deve sottostare a certi disciplinari, nonché a tante regole. Per fortuna, aggiungerei, altrimenti diventerebbe un puttanaio. Se, al contrario, si fa il vino per casa, o per i propri amici, il discorso cambia radicalmente: in questo caso del PH e delle conoscenze di Chimica enologica se ne può fare a meno. Mi pare un ragionamento abbastanza razionale. Poi, ripeto, ci sono pure i vini biologici, ma anche questi hanno disciplinari lunghi chilometri.

un taurasi '04 e poi mi dici  ;)

Non l'ho mai provato e sarà mia premura farlo. Comunque il Taurasi viene prodotto dalle aziende vinicole ed è un vino come tutti gli altri e, quindi, utilizza le stesse conoscenze dell'enologia moderna. ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Aliena on June 21, 2012, 10:55:30 am
Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)

Ma è ovvio, Alienuccia. Le eccezioni ci sono sempre, non sto dicendo il contrario. ;)
Beh, stai dicendo che mediamente il vino artigianale fa schifo, visto che quelli buoni sono "l'eccezione".
Mi sembri un tantino pessimista, oppure abiti in zone "alcolicamente svantaggiate", perchè, almeno dalle mie parti, non è decisamente la norma trovarne uno "buono per condirci l'insalata".
Peccato per te.  :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 11:09:39 am
Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)

Ma è ovvio, Alienuccia. Le eccezioni ci sono sempre, non sto dicendo il contrario. ;)
Beh, stai dicendo che mediamente il vino artigianale fa schifo, visto che quelli buoni sono "l'eccezione".
Mi sembri un tantino pessimista, oppure abiti in zone "alcolicamente svantaggiate", perchè, almeno dalle mie parti, non è decisamente la norma trovarne uno "buono per condirci l'insalata".
Peccato per te.  :)

Parlo per esperienza personale. Probabilmente, come dici tu, è un problema di territorio. Sta di fatto che dalle mie parti i vini artigianali dei contadini sono veramente pessimi e questo pensiero è condiviso un po' da tutti. Io sono un produttore e ti assicuro che parlare di vino con gli anziani del luogo - che poi sono loro che vengono da noi a chiedere consigli - è veramente frustrante. Fortuna che i giovani studiano e hanno la mente un po' più aperta! :nono:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on June 21, 2012, 11:17:32 am
Anche dalle mie parti c'è questa piaga del "vino del contadino". Lo fanno un po' tutti, stragrande maggioranza lo fanno male.

Agghiaccianti le cene con certi amici che "il vino lo porto io, di quello buono, lo fa uno che conosco". Di solito ci si ubriacava sempre il lavandino della cucina, a fine serata.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on June 21, 2012, 11:29:14 am
Sono un autodidatta  e dalle mie parti il vino è un'antica e nobile arte  :)
Le basi della chimica enologica o il ph li lascio agli altri,come la laurea breve in non si sa bene cosa....
Solfiti e correttori li degustino gli altrui  palati :thsit:

Se uno produce vino e poi lo vende - e, automaticamente diventa azienda vinicola (cantina) - deve sottostare a certi disciplinari, nonché a tante regole. Per fortuna, aggiungerei, altrimenti diventerebbe un puttanaio. Se, al contrario, si fa il vino per casa, o per i propri amici, il discorso cambia radicalmente: in questo caso del PH e delle conoscenze di Chimica enologica se ne può fare a meno. Mi pare un ragionamento abbastanza razionale. Poi, ripeto, ci sono pure i vini biologici, ma anche questi hanno disciplinari lunghi chilometri.


Le regole esistono e vanno rispettate,ma questo non presuppone che siano giuste o sensate.
Ti ricordo che per via del comitato di gestione dell'ue è consentito l'utilizzo della segatura per l'invecchiamento e fa problemi per l'utilizzo delle botti in legno ( che contribuiscono in modo determinante sia all'invecchiamento che al gusto).
Senza contare filtraggio e fermentazione che portano ad una produzione qualitativamente mediocre e che necessita di una serie di correttori per modificarne sostanzialmente il sapore.
Un vino naturale (NON biologico) fatto bene, a mio modesto parere, sarà nettamente superiore.
Spoiler: show

Con le aziende vinicole basta parlare  ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on June 21, 2012, 11:32:27 am
Anche dalle mie parti c'è questa piaga del "vino del contadino". Lo fanno un po' tutti, stragrande maggioranza lo fanno male.

Agghiaccianti le cene con certi amici che "il vino lo porto io, di quello buono, lo fa uno che conosco". Di solito ci si ubriacava sempre il lavandino della cucina, a fine serata.

Non si tratta di vino del contadino ,ma di saper fare il vino con gli accorgimenti del caso  XD
Dipende molto anche dal tipo di vino che stiamo parlando,un solopaca avrà bisogno,durante la produzione, di meno accorgimenti di un fiano
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Chang Wei Fu on June 21, 2012, 11:44:44 am
Mi pare di aver letto che il vino biologico, perlomeno in Italia, e' denominato tale solamente qualora l'uva utilizzata sia biologica...tutto il resto del processo puo' far uso di qualsiasi cosa, sbaglio?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 12:00:30 pm
Le regole esistono e vanno rispettate, ma questo non presuppone che siano giuste o sensate.

Qualcuno deve stabilire se lo sono o meno. Chi si deve prendere questa responsabilità? Se facciamo un discorso tecnico dobbiamo vedere cosa ci dice l'enologia e la chimica. Non credo che l'opinione personale dell'appassionato di turno abbia una valenza scientifica maggiore. ;)

Ti ricordo che per via del comitato di gestione dell'ue è consentito l'utilizzo della segatura per l'invecchiamento e fa problemi per l'utilizzo delle botti in legno ( che contribuiscono in modo determinante sia all'invecchiamento che al gusto).

In questo ti do ragione, ma siamo di fronte ad una scelta politica e non necessariamente tecnica.
Comunque, per il sapore c'è l'affinamento in barrique. Ciò che è vietato fare nelle botti di legno è la vinificazione, che avviene prima.

Senza contare filtraggio e fermentazione che portano ad una produzione qualitativamente mediocre e che necessita di una serie di correttori per modificarne sostanzialmente il sapore.
Un vino naturale (NON biologico) fatto bene, a mio modesto parere, sarà nettamente superiore.
Spoiler: show

Con le aziende vinicole basta parlare  ;)


Filtrare il vino non è obbligatorio, in genere lo si fa per motivi prettamente estetici (ma non solo!) e, francamente, non ci vedo nulla di male. Io, personalmente, preferisco i vini filtrati, ma in commercio ce ne sono anche di non filtrati o, comunque, filtrati poco. Non vedo dove sia il problema. Ognuno sceglie ciò che preferisce. Comunque i correttivi non si usano a causa della filtrazione, ma per motivi ben diversi che avvengono nelle prime fasi della vinificazione.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 12:17:22 pm
Mi pare di aver letto che il vino biologico, perlomeno in Italia, e' denominato tale solamente qualora l'uva utilizzata sia biologica...tutto il resto del processo puo' far uso di qualsiasi cosa, sbaglio?

Non sono ferrato in ambito biologico. Comunque la normativa italiana, a differenza di quella francese, è ancora lasciata al caso. Sta di fatto che molte sostanze chimiche, come il biossido di zolfo, si possono tranquillamente usare, con la piccola differenza che le quantità devono essere un po' inferiori a quelle normalmente impiegate nei vini classici; a patto, però, che la vinificazione avvenga immediatamente e che si abbia a disposizione uve di ottima qualità.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Diego on June 21, 2012, 12:19:21 pm
Non sono un intenditore di vino e non ne bevo neppure regolarmente. Sono solo un contadino e forse anche un vinificatore mancato per zona di residenza e famiglia. Insomma le mie sono davvero due braccia rubate all'agricoltura.  XD
Parlo soprattutto basandomi su ore di ascolto negli anni di molte persone di vario tipo che hanno a che fare col vino quotidianamente, non solo a tavola.

Secondo me il giudizio sul vino è abbastanza soggettivo nel senso che essendo influenzato dal gusto entra in gioco la componente delle abitudini della zona o della persona. Per vendere oggi si gioca sulla promozione del prodotto e quindi pure con la necessità di adeguarsi a una standardizzazione dei gusti per essere da un lato riconoscibili e apprezzati dal (target del) potenziale consumatore e un minimo di particolarità per promuovere la propria firma.

La bravura dell'enologo, grazie proprio alla chimica sta spesso in questo. A un buon enologo per vinificare e fare un buon “vino” al palato che esalti degustatori e clienti tecnicamente oggi non serve neppure l'uva.
Anzi un vino molto genuino e naturale in tutto per tutto con uva di prima qualità per assurdo oggi rischierebbe di non essere neppure apprezzato o vendibile per le abitudini del mercato.

Gli enologi (e direi pure la chimica e pure le sostanze artificiali) servono e sono utili nelle cantine.
Visto che bello (in questo caso) buono è quello che piace, quello sul vino buono rimane però un argomento abbastanza soggettivo e più complesso di quello che sembra.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on June 21, 2012, 12:19:39 pm
Anche dalle mie parti c'è questa piaga del "vino del contadino". Lo fanno un po' tutti, stragrande maggioranza lo fanno male.

Agghiaccianti le cene con certi amici che "il vino lo porto io, di quello buono, lo fa uno che conosco". Di solito ci si ubriacava sempre il lavandino della cucina, a fine serata.

 :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: beppegg on June 21, 2012, 12:46:20 pm
PS: provati un Montefalco Terre de trinci, del 2006, tanto per citare la prima cosa che mi è venuta in mente. Te la do io l'acqua sporca! ;)

un taurasi '04 e poi mi dici  ;) 

Io li apprezzerei entrambi, ma il conto lo intesto a voi? Visto che la prossima settimana vado a Sondrio[1] potrei aggiungere uno sfurzat...
 1. a proposito fammi avvertire gio e il torvo se no rischio un triangle choke per posta! XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on June 21, 2012, 12:55:15 pm

Qualcuno deve stabilire se lo sono o meno. Chi si deve prendere questa responsabilità? Se facciamo un discorso tecnico dobbiamo vedere cosa ci dice l'enologia e la chimica. Non credo che l'opinione personale dell'appassionato di turno abbia una valenza scientifica maggiore. ;)

Ma anche no, il mito della regolamentazione onnicomprensiva è morto e sepolto  :)
Quote

In questo ti do ragione, ma siamo di fronte ad una scelta politica e non necessariamente tecnica.
Comunque, per il sapore c'è l'affinamento in barrique. Ciò che è vietato fare nelle botti di legno è la vinificazione, che avviene prima.
esattamente....e hai detto niente?  :D

Quote
Filtrare il vino non è obbligatorio, in genere lo si fa per motivi prettamente estetici (ma non solo!) e, francamente, non ci vedo nulla di male. Io, personalmente, preferisco i vini filtrati, ma in commercio ce ne sono anche di non filtrati o, comunque, filtrati poco. Non vedo dove sia il problema. Ognuno sceglie ciò che preferisce. Comunque i correttivi non si usano a causa della filtrazione, ma per motivi ben diversi che avvengono nelle prime fasi della vinificazione.

Non solo estetici,un vino cremoso o corposo ha caratteristiche organolettiche e alcolicità diverse ( perchè alcuni tipi fermentano anche dopo essere messi in bottiglia)
Poi si,ognuno fa come meglio crede. ;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on June 21, 2012, 13:45:46 pm

Qualcuno deve stabilire se lo sono o meno. Chi si deve prendere questa responsabilità? Se facciamo un discorso tecnico dobbiamo vedere cosa ci dice l'enologia e la chimica. Non credo che l'opinione personale dell'appassionato di turno abbia una valenza scientifica maggiore. ;)

Ma anche no, il mito della regolamentazione onnicomprensiva è morto e sepolto  :)


Fra l'altro, basterebbe indicare per ogni prodotto la procedura, poi uno decide per i cazzi suoi se comprarlo e consumarlo oppure no. :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on August 09, 2012, 14:27:22 pm
Ho creato un album per le nostre "autoproduzioni" -> https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?action=media;sa=album;in=115 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?action=media;sa=album;in=115)

Qui alcune foto che ho fatto ieri. :)






Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on August 09, 2012, 14:33:53 pm
Dimenticavo il basilico! :sur:

Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 09, 2012, 14:56:28 pm
allora stasera fotografo il mio orto!
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on August 09, 2012, 14:57:30 pm
allora stasera fotografo il mio orto!
:sur:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Ethan on August 09, 2012, 17:49:39 pm
Dimenticavo il basilico! :sur:

[/quote]







ho fatto un pesto oggi che  :sbav:

Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Krypteia on August 09, 2012, 18:26:00 pm
Forse è leggermente OT, ma gira un libro su come cucinare in lavastoviglie (riducendo consumi, impatto ambientale ecc.).
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 09, 2012, 18:28:52 pm
 :-\
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Krypteia on August 09, 2012, 18:33:07 pm
http://www.ibs.it/code/9788858004340/casali-lisa/cucinare-lavastoviglie-gusto.html (http://www.ibs.it/code/9788858004340/casali-lisa/cucinare-lavastoviglie-gusto.html)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 09, 2012, 18:33:51 pm
grazie  :gh:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Krypteia on August 09, 2012, 18:39:32 pm
E comunque non mi toccate il vino del contadino, che mi ha dato e ogni tanto mi dà ancora tante soddisfazioni.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Dipper on August 09, 2012, 19:40:04 pm
Seguo :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 13, 2012, 02:12:32 am
Mi sa che vado un po' OT ma forse un piede ce l'ho ancora dentro.

Acqua
l'acqua del rubinetto per legge è sottoposta a più controlli che quella in bottiglia (ed è praticamente gratis) : proprio per massimo controllo si può chiedere l'analisi dell'acqua del proprio rubinetto alla società di gestione.
Lasciare in brocca la sera quella per il giorno dopo così il cloro sarà evaporato del tutto (non è insano ma altera il sapore).
Comprare delle bottiglie in alluminio o acciaio inox per portare l'acqua a lavoro (ce ne sono anche di design molto fighette).
Io ci spruzzo un poco di succo di limone: migliora il sapore (che tutte le acque hanno), inibisce la proliferazione batterica e stimola a bere di più (che non fa mai male).

Tutto quello che scrivo dopo l'ho provato personalmente tranne il detersivo del quale mi sto procurando gli ingredienti.
Cosmesi e igiene vanno 'tagliate' su misura quindi potete approfondire o trovare varianti su questo forum (Ne ho girati molti cercando ma questo mi sembra veramente utile e moderato da un esperto.):
http://forum.promiseland.it/viewforum.php?f=2 (http://forum.promiseland.it/viewforum.php?f=2)

Shampoo
mezzo cucchiaio di farina di ceci (di + o di - a seconda della lunghezza dei capelli) in acqua qb: crea una pappetta da frizionare su capelli bagnati appena prima della doccia vera e propria. sciacquare bene. (Pulisce troppo: lo uso una volta sola a settimana)

Balsamo
un cucchiaino (circa 5g) di acido citrico in un litro d'acqua: dopo la doccia fare l'ultimo risciacquo con questa soluzione frizionando.
E' il miglior balsamo districante (ha anche un azione anti forfora) che abbia mai provato.

Detersivo lavastoviglie
Sodio carbonato (Solvay) 40% (alcalinizzante, rompe lo sporco)
Sodio Citrato tetraidrato 44% (Sequestrante, addolcisce l'acqua)
Sodio percarbonato 15% (liberatore di ossigeno, igienizza e sbianca)
Amido 1% (Antiridepositante)

Deodorante
Il 90% dei deodoranti funziona con qualcosa di derivato dall'alluminio che funziona astringendo i pori, il che è naturale come tapparsi l'ano. Oltre a coprire gli odori con profumi forti chimici generalmente irritanti o allergizzanti.
Il bicarbonato assorbe gli odori: provate a mettere una tazzina con due cucchiai di bicarbonato nel frigo, scarpiere, armadi per ridurre gli odori. cambiare ogni due/tre mesi (quello vecchio lo buttate negli scarichi e lasciate agire un po' nelle pilette e nel wc).
Deo corpo
Potete spalmarne un poco direttamente sotto le ascelle o farlo sciogliere in acqua (soluzione satura) e spruzzarlo.

dentifricio
Un poco di soluzione satura di bicarbonato in bocca e spazzolare normalmente (a bocca chiusa XD).

Brillantante lavastoviglie
Soluzione al 10-20% di acido citrico (dipende dalla durezza dell'acqua: provare) non serve altro.

Io pezzo a pezzo sto autoproducendo senza cose troppo complicate molti prodotti per la casa: ho ridotto di molto i rifiuti, sto risparmiando un po' e mi avveleno di meno. Ho  imparato che alcuni 'rimedi della nonna' funzionano, molti sono inutili e a volte bufale pericolose (attenti a dove provate l'aceto) quindi se posso spiegare meglio rispondo volentieri, altrimenti rimando al forum di cui sopra.

Spoiler: show
decrescita e slow food: salviamo il mondo :nin:

Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 13, 2012, 06:54:53 am
Spoiler: show

Mi sa che vado un po' OT ma forse un piede ce l'ho ancora dentro.

Acqua
l'acqua del rubinetto per legge è sottoposta a più controlli che quella in bottiglia (ed è praticamente gratis) : proprio per massimo controllo si può chiedere l'analisi dell'acqua del proprio rubinetto alla società di gestione.
Lasciare in brocca la sera quella per il giorno dopo così il cloro sarà evaporato del tutto (non è insano ma altera il sapore).
Comprare delle bottiglie in alluminio o acciaio inox per portare l'acqua a lavoro (ce ne sono anche di design molto fighette).
Io ci spruzzo un poco di succo di limone: migliora il sapore (che tutte le acque hanno), inibisce la proliferazione batterica e stimola a bere di più (che non fa mai male).

Tutto quello che scrivo dopo l'ho provato personalmente tranne il detersivo del quale mi sto procurando gli ingredienti.
Cosmesi e igiene vanno 'tagliate' su misura quindi potete approfondire o trovare varianti su questo forum (Ne ho girati molti cercando ma questo mi sembra veramente utile e moderato da un esperto.):
http://forum.promiseland.it/viewforum.php?f=2 (http://forum.promiseland.it/viewforum.php?f=2)

Shampoo
mezzo cucchiaio di farina di ceci (di + o di - a seconda della lunghezza dei capelli) in acqua qb: crea una pappetta da frizionare su capelli bagnati appena prima della doccia vera e propria. sciacquare bene. (Pulisce troppo: lo uso una volta sola a settimana)

Balsamo
un cucchiaino (circa 5g) di acido citrico in un litro d'acqua: dopo la doccia fare l'ultimo risciacquo con questa soluzione frizionando.
E' il miglior balsamo districante (ha anche un azione anti forfora) che abbia mai provato.

Detersivo lavastoviglie
Sodio carbonato (Solvay) 40% (alcalinizzante, rompe lo sporco)
Sodio Citrato tetraidrato 44% (Sequestrante, addolcisce l'acqua)
Sodio percarbonato 15% (liberatore di ossigeno, igienizza e sbianca)
Amido 1% (Antiridepositante)

Deodorante
Il 90% dei deodoranti funziona con qualcosa di derivato dall'alluminio che funziona astringendo i pori, il che è naturale come tapparsi l'ano. Oltre a coprire gli odori con profumi forti chimici generalmente irritanti o allergizzanti.
Il bicarbonato assorbe gli odori: provate a mettere una tazzina con due cucchiai di bicarbonato nel frigo, scarpiere, armadi per ridurre gli odori. cambiare ogni due/tre mesi (quello vecchio lo buttate negli scarichi e lasciate agire un po' nelle pilette e nel wc).
Deo corpo
Potete spalmarne un poco direttamente sotto le ascelle o farlo sciogliere in acqua (soluzione satura) e spruzzarlo.

dentifricio
Un poco di soluzione satura di bicarbonato in bocca e spazzolare normalmente (a bocca chiusa XD ).

Brillantante lavastoviglie
Soluzione al 10-20% di acido citrico (dipende dalla durezza dell'acqua: provare) non serve altro.

Io pezzo a pezzo sto autoproducendo senza cose troppo complicate molti prodotti per la casa: ho ridotto di molto i rifiuti, sto risparmiando un po' e mi avveleno di meno. Ho  imparato che alcuni 'rimedi della nonna' funzionano, molti sono inutili e a volte bufale pericolose (attenti a dove provate l'aceto) quindi se posso spiegare meglio rispondo volentieri, altrimenti rimando al forum di cui sopra.

decrescita e slow food: salviamo il mondo :nin:


Spoiler: show
(http://www.knowhere.ch/images/headbang.gif)



diciamo che c'è qualcosa che non va in questo tuo post..

- tutto vero quanto scrivi in merito all'acqua dell'acquedotto. l'italia è veramente un'oasi felice per quanto riguarda l'acqua.. peccato che i controlli di cui parli siano effettuati nell'acqua quando, appunto, scorre nell'acquedotto. l'acqua che esce dal rubinetto di casa può avere proprietà anche notevolmente diverse a causa della proverbialmente pessima manutenzione delle autoclavi condominiali. nelle autoclavi dei condominii proliferano forme di vita di vario tipo, jungle di batteri, a volte piante.. quando esce dal rubinetto l'acqua non è manco detto sia potabile! per questo sono in vendita apposite caraffe filtranti (non tiratemi dentro la roba delle accuse alle ditte produttrici e delle cause in corso, sono tutte grandissime panzane inventate dalle ditte che imbottigliano e vendono acque minerali, il prodotto è sicuro!!) che, tenute in frigo, migliorano le proprietà dell'acqua. non entro nello specifico sennò mi tocca scrivere fino a sera, se qualcuno ha dubbi aprisse un thread ad hoc ed interverrò con piacere. un'ultima cosa: con il cloro i tedeschi ci ammazzavano i francesi durante la guerra, ed io stesso una volta sono stato sul punto di rimanerci disteso. dire che 'non è insano ma altera il sapore' mi sembra riduttivo;

- io non capisco perché la farina di ceci dovrebbe pulire. quella sensazione che tu provi, e che ti fa scrivere 'pulisce troppo', è dovuta alla sua azione abrasiva, e non è positiva per lo stato di salute del capello. inoltre, se non per abrasione, non rimuove lo sporco dal capello.. non è un detergente, e ti lascia i capelli parzialmente imbrattati di amido (con conseguente rischio di proliferazione batterica). fossi in te smetterei di usarlo;

- sul balsamo non mi pronuncio perché sono ignorante (però quasi quasi vado a documentarmi.. mi hai incuriosito);

- il detersivo per lavastoviglie è una tragedia. l'unico pezzo che funziona è il citrato, che in effetti fa da sequestrante. per il resto, la soda solvay alcalinizza talmente poco che non rompe proprio niente, l'azione corrosiva sullo sporco è minima; il percarbonato decompone significativamente solo ad alta temperatura, e come la candeggina ossida lo sporco, lo decolora, ma se non ci metti un detergente lo sporco rimane là! ci vuole del sapone o - meglio - un detersivo!

- i deodoranti in realtà hanno un doppio meccanismo d'azione. c'è una sorgente d'alluminio, che reagisce con l'acqua del sudore e la acidifica fino a renderla inadatta alla crescita dei batteri che provocano il cattivo odore. oltre a questo c'è una sostanza polverulenta inerte, tipo talco, che ottura i pori della pelle impedendo la fuoriuscita del sudore. se tu lo sostituisci con del bicarbonato, in pratica usi bicarbonato in polvere per tappare i pori della pelle, che come dici tu 'è naturale come tapparsi l'ano', ma non fai niente di meglio di quel che fanno i deodoranti commerciali, anzi..

- se hanno inventato il dentifricio un motivo c'è.. usando la soluzione satura di bicarbonato in pratica cerchi di abradere lo sporco dalla superficie dei denti. oltre al fatto che così ti consumi lo smalto e rovini il dente, dal momento che non c'è nulla che solvati lo sporco (come un sapone o un detersivo) ovunque tu non arrivi con le setole rimane sporco, ed anche dove ci arrivi la rimozione non è mai completa. i dentifrici, inoltre, contengono anche sostanze che permettono di tenere sotto controllo la flora batterica orale e di ossidare lo sporco ove non lo si riesca a rimuovere. ascolta un cretino, fai la pace col dentifricio. io uso il marvis, è ottimo, lo consiglio a tutti;

- sul brillantante per lavastoviglie non mi pronuncio per ignoranza. mi hai incuriosito ma non so se riuscirò a documentarmi a dovere.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on August 13, 2012, 10:54:24 am
Ragazzi mi son perso nel discorso teste e code....  :-X

Allora, per "testa" si intende l'alcool che viene estratto quando il prodotto è a circa 62 gradi celsius, e che contiene molto alcool metilico, cioè quello usato per disinfettare e accendere la carbonella per le grigliate, notoriamente nocivo per la salute. E' il primo liquido a sgorgare dal beccuccio, per questo si chiama "testa".

Poi, a circa 72 gradi celsius, inizia a sgorgare l'alcool "etilico", cioè quello buono (il "corpo"). All'inizio sarà di gradazione alcolica molto alta (70-80), mentre poi l'alcool inizierà a diminuire.

Poi, verso la fine, quando l'alcool nel prodotto è quasi tutto estratto, quello che sgorga (la "coda") contiene anche questi olii essenziali che possono essere profumati o troppo "forti".


Wolvie, attento ai numeri. se col tuo distillatore le temperature di riferimento sono quelle, non è detto siano esattamente le stesse con un distillatore diverso. differenze sensibili possono derivare da variazioni nella lunghezza della serpentina, nelle dimensioni della caldaia e nella potenza del riscaldamento



Si, è così, quella pericolosa è la testa, mentre la coda è solo più ricca di olii essenziali estratti "fortuitamente" dai semi... un pò di questi olii (fino a quando la gradazione è a circa 15°-10°) conferiscono il tipico aroma di legno "tostato", mentre se ne lasci di più poi inizia ad essere "leggermente imbevibile"  XD


la mia ipotesi a riguardo è questa. gli olii essenziali, sopra una certa concentrazione, oltre ad essere sgradevoli possono anche far danni, provocare irritazioni o comunque reazioni poco piacevoli. durante la distillazione avviene una moderata concentrazione, quindi corri almeno il rischio di un sapore e un odore sgradevoli. però è altrettanto vero che molti olii essenziali sono termosensibili, per cui sottoposti a riscaldamento prolungato, soprattutto in un recipiente di metallo, possono decomporre, ossidarsi, o cambiare struttura.. diventando in pratica una versione volatile della morchia  :D  e secondo me è anche per questo che se non togli le code poi la grappa sa di morte

però, ripeto, è solo un'ipotesi: non ho mai fatto misure e penso che mai le farò

E' così anche per me... una volta ho dimenticato di mettere il doppio fondo di "retina metallica", col risultato che sul fondo in metallo si erano depositati tutti i semi.. :-X bleahh che puzza  :vomit: ho dovuto buttare via l'intera "cotta"  :nono:
Però poi ho saputo che è capitato anche a gente più esperta di me  :halo:
Ragazzi mi son perso nel discorso teste e code....  :-X

Allora, per "testa" si intende l'alcool che viene estratto quando il prodotto è a circa 62 gradi celsius, e che contiene molto alcool metilico, cioè quello usato per disinfettare e accendere la carbonella per le grigliate, notoriamente nocivo per la salute. E' il primo liquido a sgorgare dal beccuccio, per questo si chiama "testa".

Poi, a circa 72 gradi celsius, inizia a sgorgare l'alcool "etilico", cioè quello buono (il "corpo"). All'inizio sarà di gradazione alcolica molto alta (70-80), mentre poi l'alcool inizierà a diminuire.

Poi, verso la fine, quando l'alcool nel prodotto è quasi tutto estratto, quello che sgorga (la "coda") contiene anche questi olii essenziali che possono essere profumati o troppo "forti".
semplicissimo. un distillatore in pratica è fatto da due recipienti collegati da un tubo. uno dei due recipienti è pieno, l'altro è vuoto. tu scaldi sotto quello pieno, e una parte del contenuto passa in quello vuoto (diventa vapore, e ricondensa in quello vuoto). di tutta la roba che passa da un contenitore all'altro, si chiama 'testa' la parte che passa per prima, e 'coda' la roba che passa per ultima. queste due parti le devi scartare, non le devi mettere insieme alla parte centrale, che è la roba che poi vai a bere
quanto mi piacerebbe farti conoscere il nostro barbiere di famiglia.. la prossima volta che ci vediamo, se me ne ricordi, te ne parlo un po'..

per l'attrezzatura, ovviamente, ti serve un distillatore!

i distillatori tradizionali per distillare grappa hanno un aspetto simile a questi:


(http://www.salvatoregreco.com/images/distillatore_4.jpg)


(http://www.olivetto.it/english/imm_varie/azienda/distillatore.jpg)


io invece uso vetreria da laboratorio: stesse componenti con le stesse funzioni, ma aspetto un po' diverso. te la faccio vedere perché così ti chiarisce un po' anche come sono fatte le apparecchiature che ho postato sopra


(http://www.arpnet.it/piegre/distillatore.jpg)


infine, ti lascio un piccolo schema che accenna al funzionamento di questa roba. a livello qualitativo non è complicato, anzi è piuttosto intuitivo. se serve scrivo anche due parole, tanto è davvero semplice. se vuoi farci i calcoli sopra, invece, il discorso si allunga in modo notevole. comunque lo schemino è questo:


(http://www.davincialba.it/didattica/lab-chimica/immagini_tecn_separ/apparecchio_distillazione.jpg)
sì sì, in parecchi lo fanno ed è anche molto più semplice (non devi scartare le teste perché non c'è metanolo). la grappa che ne esce, a seconda dei casi, può anche risultare più gradevole perché più aromatica (almeno credo, così ho letto, non fidatevi di me come consumatore di alcolici), ma in genere è considerata di minor pregio. per i puristi la grappa è un distillato di vinacce

in realtà non ho mai preso in considerazione l'idea di fare grappa distillando vino, perché distillando vinacce tu prendi del materiale di scarto e ne ricavi qualcosa di pregiato, mentre distillando vino a seconda dei casi puoi anche andarci a perdere, o comunque il valore aggiunto del tuo prodotto è minimo rispetto a quello della roba da cui parti. insomma, per una mia fisima concettuale. però è fattibilissimo, e l'attrezzatura che serve per farla col vino può essere ancora più semplice!


 
;)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 13, 2012, 22:19:07 pm
ok, dopo questo decoupage sopraffino firmato Iommi, penso sia utile ragguagliare lo sprovveduto utente o visitatore che accidentalmente capiti da queste parti sul senso di questa accozzaglia di post. mi limiterò a contestualizzare un po' gli interventi e a delinearne un filo conduttore. per approfondimenti, chiedete

si parlava di come si fa la grappa, e abbiamo detto che la si ottiene sempre mediante una distillazione. ci sono due tipi di grappa: un primo tipo, più pregiato, è ottenuto per distillazione delle vinacce sottoposte a fermentazione; un secondo tipo è ottenuto per distillazione di un vino

siamo quindi passati a parlare della distillazione e di ciò che serve per distillare. ovviamente ciò che serve è un distillatore, un attrezzo che può presentarsi esteticamente in fogge relativamente diverse tra loro, ma che è sempre comunque costituito da tre parti: due recipienti ed un tubo che li collega

dei due recipienti: uno è pieno (ed è detto 'caldaia') ed uno è vuoto (può essere chiamato in varii modi, ad esempio 'recipiente di raccolta'). la distillazione consiste nel riscaldare la caldaia. parte del suo contenuto passerà in fase vapore, e questo vapore diffonderà in tutta l'apparecchiatura. allontanandosi dalla fonte di calore, però, finirà per ricondensare (all'interno del tubo che collega la caldaia al recipiente di raccolta, che per l'appunto prende il nome di 'refrigerante') e quindi gocciolerà nel recipiente di raccolta, dove si accumulerà

abbiamo anche detto che quando si fa la grappa bisogna eliminare la prima parte del distillato che si forma (questa porzione è chiamata 'testa'), perché contiene metanolo, un composto molto tossico (ingerirne poche gocce provoca la perdita della vista, ed una quantità di poco superiore è letale). allo stesso modo è opportuno eliminare anche l'ultima parte del distillato (chiamata 'coda') perché contiene sostanze che hanno un sapore terribile e renderebbero il distillato imbevibile

ora rimetto in ordine i post copiati da Iommi, corredandoli ove opportuno di una didascalia introduttiva. tutto dovrebbe risultare più comprensibile. se qualcuno avesse bisogno di chiarimenti, rimango a disposizione
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 13, 2012, 23:18:14 pm

Gargo ha chiesto se delucidazioni sul fatto che è possibile estrarre la grappa dal vino

sì sì, in parecchi lo fanno ed è anche molto più semplice (non devi scartare le teste perché non c'è metanolo). la grappa che ne esce, a seconda dei casi, può anche risultare più gradevole perché più aromatica (almeno credo, così ho letto, non fidatevi di me come consumatore di alcolici), ma in genere è considerata di minor pregio. per i puristi la grappa è un distillato di vinacce

in realtà non ho mai preso in considerazione l'idea di fare grappa distillando vino, perché distillando vinacce tu prendi del materiale di scarto e ne ricavi qualcosa di pregiato, mentre distillando vino a seconda dei casi puoi anche andarci a perdere, o comunque il valore aggiunto del tuo prodotto è minimo rispetto a quello della roba da cui parti. insomma, per una mia fisima concettuale. però è fattibilissimo, e l'attrezzatura che serve per farla col vino può essere ancora più semplice!


poi ha chiesto informazioni sulle apparecchiature necessarie per distillare grappa. [per la storia del barbiere, considerate che è un estratto di New Sumo]


quanto mi piacerebbe farti conoscere il nostro barbiere di famiglia.. la prossima volta che ci vediamo, se me ne ricordi, te ne parlo un po'..

per l'attrezzatura, ovviamente, ti serve un distillatore!

i distillatori tradizionali per distillare grappa hanno un aspetto simile a questi:


(http://www.salvatoregreco.com/images/distillatore_4.jpg)


(http://www.olivetto.it/english/imm_varie/azienda/distillatore.jpg)


io invece uso vetreria da laboratorio: stesse componenti con le stesse funzioni, ma aspetto un po' diverso. te la faccio vedere perché così ti chiarisce un po' anche come sono fatte le apparecchiature che ho postato sopra


(http://www.arpnet.it/piegre/distillatore.jpg)


infine, ti lascio un piccolo schema che accenna al funzionamento di questa roba. a livello qualitativo non è complicato, anzi è piuttosto intuitivo. se serve scrivo anche due parole, tanto è davvero semplice. se vuoi farci i calcoli sopra, invece, il discorso si allunga in modo notevole. comunque lo schemino è questo:


(http://www.davincialba.it/didattica/lab-chimica/immagini_tecn_separ/apparecchio_distillazione.jpg)


nel discorso Wolvie ed io avevamo accennato alla necessità di eliminare le teste e le code dal distillato, e Gargo ci ha chiesto delucidazioni (perché ci eravamo spiegati proprio male..). io ho risposto così:


semplicissimo. un distillatore in pratica è fatto da due recipienti collegati da un tubo. uno dei due recipienti è pieno, l'altro è vuoto. tu scaldi sotto quello pieno, e una parte del contenuto passa in quello vuoto (diventa vapore, e ricondensa in quello vuoto). di tutta la roba che passa da un contenitore all'altro, si chiama 'testa' la parte che passa per prima, e 'coda' la roba che passa per ultima. queste due parti le devi scartare, non le devi mettere insieme alla parte centrale, che è la roba che poi vai a bere


questa, invece, è la risposta di Wolvie, che contiene anche uno stralcio notevole della conversazione:




Si, è così, quella pericolosa è la testa, mentre la coda è solo più ricca di olii essenziali estratti "fortuitamente" dai semi... un pò di questi olii (fino a quando la gradazione è a circa 15°-10°) conferiscono il tipico aroma di legno "tostato", mentre se ne lasci di più poi inizia ad essere "leggermente imbevibile"  XD 


la mia ipotesi a riguardo è questa. gli olii essenziali, sopra una certa concentrazione, oltre ad essere sgradevoli possono anche far danni, provocare irritazioni o comunque reazioni poco piacevoli. durante la distillazione avviene una moderata concentrazione, quindi corri almeno il rischio di un sapore e un odore sgradevoli. però è altrettanto vero che molti olii essenziali sono termosensibili, per cui sottoposti a riscaldamento prolungato, soprattutto in un recipiente di metallo, possono decomporre, ossidarsi, o cambiare struttura.. diventando in pratica una versione volatile della morchia  :D   e secondo me è anche per questo che se non togli le code poi la grappa sa di morte

però, ripeto, è solo un'ipotesi: non ho mai fatto misure e penso che mai le farò

E' così anche per me... una volta ho dimenticato di mettere il doppio fondo di "retina metallica", col risultato che sul fondo in metallo si erano depositati tutti i semi.. :-X  bleahh che puzza  :vomit:  ho dovuto buttare via l'intera "cotta"  :nono:
Però poi ho saputo che è capitato anche a gente più esperta di me  :halo:
Ragazzi mi son perso nel discorso teste e code....  :-X

Allora, per "testa" si intende l'alcool che viene estratto quando il prodotto è a circa 62 gradi celsius, e che contiene molto alcool metilico, cioè quello usato per disinfettare e accendere la carbonella per le grigliate, notoriamente nocivo per la salute. E' il primo liquido a sgorgare dal beccuccio, per questo si chiama "testa".

Poi, a circa 72 gradi celsius, inizia a sgorgare l'alcool "etilico", cioè quello buono (il "corpo"). All'inizio sarà di gradazione alcolica molto alta (70-80), mentre poi l'alcool inizierà a diminuire.

Poi, verso la fine, quando l'alcool nel prodotto è quasi tutto estratto, quello che sgorga (la "coda") contiene anche questi olii essenziali che possono essere profumati o troppo "forti".


e quindi una mia replica:


Ragazzi mi son perso nel discorso teste e code....  :-X 

Allora, per "testa" si intende l'alcool che viene estratto quando il prodotto è a circa 62 gradi celsius, e che contiene molto alcool metilico, cioè quello usato per disinfettare e accendere la carbonella per le grigliate, notoriamente nocivo per la salute. E' il primo liquido a sgorgare dal beccuccio, per questo si chiama "testa".

Poi, a circa 72 gradi celsius, inizia a sgorgare l'alcool "etilico", cioè quello buono (il "corpo"). All'inizio sarà di gradazione alcolica molto alta (70-80), mentre poi l'alcool inizierà a diminuire.

Poi, verso la fine, quando l'alcool nel prodotto è quasi tutto estratto, quello che sgorga (la "coda") contiene anche questi olii essenziali che possono essere profumati o troppo "forti".


Wolvie, attento ai numeri. se col tuo distillatore le temperature di riferimento sono quelle, non è detto siano esattamente le stesse con un distillatore diverso. differenze sensibili possono derivare da variazioni nella lunghezza della serpentina, nelle dimensioni della caldaia e nella potenza del riscaldamento


è più comprensibile ora?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Pallozoid on August 14, 2012, 01:54:30 am
Happo,una domanda. Io ho usato le caraffe filtranti fino a poco tempo fa,fino a quando mi sono accorto che l'acqua del rubinetto è fortemente calcarosa. Così,non sapendo se il calcare venisse filtrato,ho optato per acque in bottiglia dal basso residuo fisso.
 Ho mischiato pane e pesci?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 08:50:42 am
Ho mischiato pane e pesci?


non conosco questa espressione, che vuol dire? comunque vai tranquillo: nel filtro della caraffa ci sono due sostanze, infatti se apri un filtro vedi dei pallini bianchi e dei pallini neri. i pallini neri sono carboni attivi mentre quelli bianchi sono resine a scambio cationico. queste seconde hanno il compito esclusivo di portare le concentrazioni dei metalli a livelli accettabili, ed il calcio è quello che viene trattenuto in maggior quantità. per cui sì, la caraffa addolcisce l'acqua, ne abbatte il contenuto di calcare. ovviamente funziona correttamente se sottoposta ad opportuna manutenzione: devi tenere la caraffa in frigo, quando ci metti dentro l'acqua del rubinetto questa non dev'essere MAI calda, e devi sostituire il filtro secondo la periodicità specificata nel libretto di istruzioni (dipende dalla marca, in genere una volta al mese)

due prove per verificare che il contenuto in calcare sia stato ridotto:

- assaggi un sorso di acqua della caraffa, poi un sorso di acqua del rubinetto (meglio se in quest'ordine) e confronti il sapore delle due. se hai un po' d'esperienza con acque dure dovresti poter notare la differenza;

- riempi una tazzina di acqua di rubinetto, ed un'altra tazzina di acqua filtrata. i due volumi d'acqua devono essere quanto più possibile uguali. fai evaporare tutta l'acqua e poi confronti la quantità di residuo nei due recipienti. ovviamente questo è impossibile con le tazzine di ceramica smaltate di bianco.. puoi usare due tazzine di vetro, oppure due bicchieri di vetro trasparenti, e versare in ciascuno una tazzina d'acqua piena fino all'orlo (così la quantità è più o meno la stessa, ma non devi aspettare che evapori una tonnellata d'acqua, come se riempissi il bicchiere completamente)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 09:47:03 am
personalmente sconsiglio le caraffe filtrate, a meno che i problemi di durezza dell'acqua non siano davvero insostenibili.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 09:48:57 am
personalmente sconsiglio le caraffe filtrate, a meno che i problemi di durezza dell'acqua non siano davvero insostenibili.


perché? se la durezza dell'acqua è minore, è minore anche la quantità dei metalli trattenuta. la costante termodinamica d'equilibrio rimane costante, tra la concentrazione in soluzione e la quantità che rimane adsorbita c'è proporzionalità

tu come mai le sconsigli?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 10:08:31 am
Per i risultati di un grosso studio proprio sulle caraffe filtranti che, di fatto, confermano quelli che erano miei personali dubbi.

Sostanzialmente i problemi sono di due tipi, legati in genere alla non eccelsa qualità dei materiali utilizzati (altrimenti invece di 30 euro, una caraffa costerebbe 400 euro).

Carboni attivi. Il rischio di avere carboni attivi di bassa qualità è elevato. Il che si traduce nel rischio di rilascio dei carboni attivi stessi direttamente nell'acqua. Poi c'è la questione relativa al loro esaurimento: in rapporto alla qualità delle acque filtrate e ai carboni, c'è rischio di saturazione degli stessi. La saturazione non è visibile (se non analizzando le acque stesse), e la conseguenza, tipica dei CA, è il rilascio di tutto quanto accumulato.

Resine a scambio. Il rischio è che trattengano di fatto troppo, con la conseguenza di avere un'acqua povera di sali.

Altri rischi: presenza di "impurità" nei filtri (es. metalli pesanti che poi vengono rilasciati), formazione di batteri nei filtri.

Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 10:42:42 am
Per i risultati di un grosso studio proprio sulle caraffe filtranti che, di fatto, confermano quelli che erano miei personali dubbi.

Sostanzialmente i problemi sono di due tipi, legati in genere alla non eccelsa qualità dei materiali utilizzati (altrimenti invece di 30 euro, una caraffa costerebbe 400 euro).

Carboni attivi. Il rischio di avere carboni attivi di bassa qualità è elevato. Il che si traduce nel rischio di rilascio dei carboni attivi stessi direttamente nell'acqua. Poi c'è la questione relativa al loro esaurimento: in rapporto alla qualità delle acque filtrate e ai carboni, c'è rischio di saturazione degli stessi. La saturazione non è visibile (se non analizzando le acque stesse), e la conseguenza, tipica dei CA, è il rilascio di tutto quanto accumulato.

Resine a scambio. Il rischio è che trattengano di fatto troppo, con la conseguenza di avere un'acqua povera di sali.

Altri rischi: presenza di "impurità" nei filtri (es. metalli pesanti che poi vengono rilasciati), formazione di batteri nei filtri.


allora.. tutti gli studi che ho visionato finora non hanno rilevato quantità apprezzabili di sostanze rilasciate dalle brocche. personalmente l'unico mio dubbio era per il polimero di cui è fatta la brocca, il SAN (Stirene-AcriloNitrile), ma oltre a non aver trovato studi che parlano del rilascio dei monomeri, mi sono accorto che delle millemila cause intentate dalle società di acque minerali non ce n'era una che mettesse in discussione il SAN

i carboni attivi imho non sono un rischio.. se vai in farmacia e dici di avere un po' di aerofagia te ne danno da mangiare. data la loro struttura chimica (che ben si presta alla stabilizzazione cinetica di radicali) avevo il dubbio che potessero essere cancerogeni, ma vedo che sono usati in medicina con grande disinvoltura per cui ho accantonato i dubbi. alla fine quel che conta è la realtà, se la teoria dà previsioni sbagliate va rettificata. per il rischio saturazione l'importante è avere nel filtro una quantità sufficiente di carbone attivo. 'a cose normali' penso che i test effettuati dalle case produttrici e dagli scettici (ne trovi a strafottere in giro) possano essere considerati affidabili. se poi, com'è successo a un mio amico, la quantità di roba organica nella tua acqua è talmente tanta che l'acqua esce dal rubinetto bianca e gelatinosa.. però in questo caso non è una brocca che ti serve! nessuno ha mai detto di metterci dentro l'acqua dell'arno e bere il filtrato a grandi sorsi! [una domanda da ignorante. dici che una volta arrivato a saturazione il CA rilascia tutto. questo mi sembra plausibile per le specie gassose, non per le altre. sbaglio? perché se fosse così secondo me ce ne potremmo fregare quasi ad occhi chiusi]

per i metalli..  una resina a scambio cationico àncora a sè gli ioni metallici con tanta più forza quanto maggiore è la loro carica. se il filtro contenesse atomi di metalli pesanti (che comunque non sono stati rilevati) comunque non te li rilascerebbe mai in acqua! (effetto corroborato da una dipendenza dell'energia dell'interazione dalle dimensioni del metallo, ma qua si va un po' più per il sottile, e il rischio di parlare di effetti di second'ordine non è basso)

analisi gc-ms, hplc-ms, etc. sulle acque filtrate dalle brocche ne hanno fatte tantissime, anche modulando la durezza e il contenuto di impurezze del campione in ingresso, e quando hanno provato a contestare il rilascio o la presenza nel filtrato di roba che non doveva esserci, i dati parlavano di concentrazioni così basse che sempre, ogni sacrosanta volta, sono scoppiato a ridere

infatti non è un caso se le società di acque minerali hanno avviato mille cause e, per quanto ne so io, le hanno perse tutte, dalla prima all'ultima
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: beppegg on August 14, 2012, 11:16:22 am
Happo smettila che potrei innamorarmi della tua cultura...
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Jack Burton on August 14, 2012, 11:42:59 am
quindi in soldoni l'acqua ci arriva ottima dall'acquedotto.. ce la "imputtaniamo" da soli tenendo male  le autoclave..e poi ci tocca o filtrarla o compranci quella in bottiglia...

Domanda..e se l'autoclave non c'e'?

Jack
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 11:48:38 am

allora.. tutti gli studi che ho visionato finora non hanno rilevato quantità apprezzabili di sostanze rilasciate dalle brocche.
Il rapporto che ho visto io, ma che non saprei dove riprendere, invece riporta risultati non molto confortanti, oltre che molto differenti da un tipo di brocca all'altro.



i carboni attivi imho non sono un rischio.. se vai in farmacia e dici di avere un po' di aerofagia te ne danno da mangiare. data la loro struttura chimica (che ben si presta alla stabilizzazione cinetica di radicali) avevo il dubbio che potessero essere cancerogeni, ma vedo che sono usati in medicina con grande disinvoltura per cui ho accantonato i dubbi.
Di carboni attivi ce ne sono molteplici tipologie, per cui parlare del carbone attivo in sé significa poco. Ovviamente il grado di "purezza" del carbone è in rapporto agli usi che si fanno dell'acqua che devono filtrare, ma poiché sono di largo uso, è facile avere un prodotto di non buona qualità, con tutti i rischi del caso.
Tieni poi conto che il carbone attivo si produce principalmente dal legno (e quindi, ci si riallaccia il discorso legato alle possibili "impurità").


alla fine quel che conta è la realtà, se la teoria dà previsioni sbagliate va rettificata. per il rischio saturazione l'importante è avere nel filtro una quantità sufficiente di carbone attivo.
Non solo, dipende dal tipo di carbone attivo, dal tipo di sostanze che filtra, dalla temperatura dell'acqua, dall'umidità. Tutti i filtri a CA prima o poi vanno in saturazione.


[una domanda da ignorante. dici che una volta arrivato a saturazione il CA rilascia tutto. questo mi sembra plausibile per le specie gassose, non per le altre. sbaglio? perché se fosse così secondo me ce ne potremmo fregare quasi ad occhi chiusi][/font]
Non è esatto. Il problema del rilascio esiste anche per le acque. La taglio corta senza stare a farti esempi di impianti che gestiamo noi, ma se non si fa la dovuta attenzione alla scelta del CA, al dimensionamento dell'impianto e al monitoraggio periodico, il rischio di impaccamento dei filtri con conseguente rilascio è alto.



per i metalli..  una resina a scambio cationico àncora a sè gli ioni metallici con tanta più forza quanto maggiore è la loro carica. se il filtro contenesse atomi di metalli pesanti (che comunque non sono stati rilevati) comunque non te li rilascerebbe mai in acqua! (effetto corroborato da una dipendenza dell'energia dell'interazione dalle dimensioni del metallo, ma qua si va un po' più per il sottile, e il rischio di parlare di effetti di second'ordine non è basso)
Non rilascia ma si impacca, con tutte le conseguenze del caso (proliferazione batteri e muffe). Inoltre anche qui quel che conta non è solo il principio chimico (che è chiaramente efficace), è il COME tale principio viene applicato. Infatti, visto che bazzichi laboratori, in labo come si fa ad avere acqua deionizzata? Con le colonne a scambio ionico (non solo cationico). Per cui il rischio di acque povere di sali minerali da queste brocche c'è (dato che le resine non sono selettive, se non rispetto all'affintià elettronica).
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on August 14, 2012, 11:58:46 am
È possibile fare un'analisi dell'acqua in uscita dai rubinetti di casa a costi sostenibili? :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 14, 2012, 12:10:16 pm
ciao Happosai
I prodotti normali, oltre a quello che realmente serve, sono carichi di elementi di marketing che renondo piu 'glamour' consistenza, profumo, aspetto, ma per far questo sono carichi di elementi che possono dare allergie, inquinano, ecc, del tutto inutili. I vorrei autoprodurre tutto il possibile che mi garantisca il livello ottimale (non paranoico) di igiene e salute, con sistemi il meno laboriosi possibile quindi sono contento di avere un'altra fonte.


Acqua: io sono partito in effetti dalla situazione che vivo, la mia zona. l'acqua che esce dal rubinetto è incolore e il sapore spesso più che accettabile.
La situazione che descrivi (cittadina e addirittura condominiale) è un'altra sfaccettatura.
Se l'acqua è incolore, trasparente e non 'saporita' abbiamo probabilmente un'acqua potabilissima.
Dopo le classiche partite sul campetto comunale ci si getta in mucchio alla fontanella pubblica: perchè una preconcetta diffidenza per il proprio impianto? Fare analizzare la propria è il must per chi ha dubbi. Io ho fatto così e la mia acqua è ottima (e pure morbida).

Le caraffe filtranti usano dei filtri:funzionano se questi sono cambiati con estrema regolarità. Spesso col tempo si lascia un po' andare la corretta manutenzione e la qualità dell'acqua addirittura peggiora.
Magari posso ricercare le fonti e aprire il 3d che suggerivi: io non le uso ma in alcuni casi possono servire.

Cloro. Anche se per legge lo si usa obbligatoriamente, con me sfondi una porta aperta perchè abitualmente lo faccio evaporare.


Le strategie di cui ho letto per cui si usano certi ingredienti sono diversi da quelli che descrivi:
La farina di ceci non pulisce per abrasione: assorbe lo sporco come il talco sulle macchie. Personalmente ciò che percepisco è l'eliminazione quasi totale dell'olio endogeno del cuoio capelluto (cosa che fanno tutti gli shampoo: per questo servono i balsami). Ci sono farine collose che non vanno bene, altre più abrasive che servono per lo scrub sul corpo ma non per i capelli (il che conferma il tuo avvertimento). Per la proliferazione batterica l'osservazione è generalmente giusta ma andrebbe quantificato il rischio di un lavaggio ogni tot, con accurato risciaquo e con l'acido citrico usato dopo (c'è chi usa le argille).

L'acqua è leggemente alcalina, shampoo e saponi sono molto alcalini e per questo lavano: il capello è pulito ma l'alcalinità apre le scaglie di cui è composto il capello (diventa duro, crespo e si annoda). L'ambiente acido chiude le scaglie: i capelli sono lisci quindi più morbidi e lucenti; non si aggrappano l'un con l'altro e quindi non si annodano e non si increspano.
Il succo di limone contiene un 7-8% di acido citrico. Una soluzione al 5% di acido citrico anidro (un cucchiaino in un litro d'acqua) ne contiene meno quindi è meglio evitare di farlo andare in piccole ferite o occhi (non vi ammazzarebbe lo stesso). Io ne ho comperato un chilo a 5 euro qualche mese fa e non l'ho ancora finito (lo uso per più cose).

A quanto ho letto è proprio l'alluminio che occlude i pori: li astringe per una reazione della pelle.
Il bicarbonato non tappa: assorbe gli odori e crea un ambiente alcalino che inibisce in parte i batteri, la vera causa dell'odore. Io non smetto di sudare. C'è chi lo affianca all'amido per assorbire anche il liquido o agli oli essenziali. io non lo faccio.

Anche sul dentifricio l'uso spiegatomi ha un altro principio: il bicarbonato deve essere assolutamente totalmente disciolto proprio perchè abrasivo (il fondo della soluzione satura non lo smuovo e non lo porto in bocca). E' la sua alcalinità che abbatte la prolificazione batterica dopo mangiato: dopo il lavaggio, col tempo il ph della bocca si riequilibria. Ci sono dentisti che per la pulizia te lo sparano sui denti! la pulizia reale è affidata alla meccanica dello spazzolino e del filo.
Non ho abbandonato del tutto il dentifricio, darò un occhiata al marvis (mi interessa molto l'azione nei punti in cui lo spazzolino non arriva

Sul detersivo non ho idea di cosa stai parlando: non ho ancora approfondito e studito :P: sul forum sopracitato c'è chi lo usa così ed è soddisfatto. il moderatore suggerisce generalmente in effetti di aggiungere un poco di lavapiatti bio.
Comunque, visto che sei curioso, ti consiglio di lurkare quel forum: a parte l'acqua tutto quel che so l'ho letto lì.
Nei limiti di sicurezza io sperimento un po' tutto.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 14, 2012, 12:17:28 pm
È possibile fare un'analisi dell'acqua in uscita dai rubinetti di casa a costi sostenibili? :)
Il primo passo è quello di chiedere alla società che gestisce il servizio del tuo comune. ti fanno un prezzo alto?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 14, 2012, 12:24:27 pm
Happo,una domanda. Io ho usato le caraffe filtranti fino a poco tempo fa,fino a quando mi sono accorto che l'acqua del rubinetto è fortemente calcarosa. Così,non sapendo se il calcare venisse filtrato,ho optato per acque in bottiglia dal basso residuo fisso.
 Ho mischiato pane e pesci?
Qui puoi misurare la durezza dell'acqua del tuo comune per verificare se è ad un livello anormale
http://assocasa.federchimica.it/DUREZZAACQUA.aspx (http://assocasa.federchimica.it/DUREZZAACQUA.aspx)

Qui c'è troppa carne al fuoco: suddividiamo i 3D? :)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 14:30:33 pm
oddìo quanto sono stronzo.. sapevo che mi sarei dovuto fare gli affaracci miei, ora dovrò scrivere per giorni! vabbè, cominciamo con le risposte più brevi, Nicola e Salix li smaltisco a parte

Happo smettila che potrei innamorarmi della tua cultura...


ma quale cultura.. sono solo un ragazzino, solo che studiando chimica da un po' e qualche cazzata l'ho pure dovuta imparare. guarda che ci vuole proprio poco a scoprire le voragini della mia ignoranza. e non è falsa modestia, te lo assicuro


quindi in soldoni l'acqua ci arriva ottima dall'acquedotto.. ce la "imputtaniamo" da soli tenendo male  le autoclave..e poi ci tocca o filtrarla o compranci quella in bottiglia...

Domanda..e se l'autoclave non c'e'?

Jack


esatto, l'acqua negli acquedotti è generalmente ottima. se paragonata a quella di un sacco di altre nazioni, è eccelsa. se l'autoclave non c'è, dipende: se c'è qualche tipo di serbatoio, comunque le problematiche sono le stesse di un'autoclave. ma non pensare che ci voglia chissà quale manutenzione particolarissima ed impegnativa, anzi.. basta non dimenticarsene completamente! (cosa che invece avviene abbastanza puntualmente). se invece tra le tubazioni dell'acquedotto e il tuo rubinetto non c'è alcun tipo di serbatoio, con ogni probabilità l'acqua sarà buona. poi ovviamente puoi verificare chiedendo delle analisi, e bisogna anche circostanziare le mie affermazioni. ad esempio a pisa ci sono delle fontanelle collegate all'acquedotto mediceo, da cui esce dell'acqua molto buona. però per un periodo hanno fatto dei lavori all'acquedotto e l'acqua usciva marrone a causa della terra sospesa. a casa mia (sempre a pisa) dal rubinetto di casa (che credo sia collegato ad un altro acquedotto) esce dell'acqua molto buona, ma appunto non usiamo un'autoclave perché non ne abbiamo bisogno


È possibile fare un'analisi dell'acqua in uscita dai rubinetti di casa a costi sostenibili? :)


scusa bigD, ora come ora non me lo ricordo.. mi informai alcuni anni fa quando un mio amico ebbe un problema e voleva far causa all'amministratore. poi noi risolvemmo chiedendo una cortesia ad un professore (mitico!! il mio prof di biochimica, è veramente un grande!) ma se non sbaglio un po' costicchiavano. non so perché mi sembra di ricordare attorno ai 300euro, ma non fidarti assolutamente

ah, dimenticavo: poi dipende anche dal tipo di analisi che vuoi fare. non eravamo interessati ad un'analisi batteriologica. per cercare metalli o altra roba non viva, invece, non ne ho idea: se mi serve vado in facoltà e me lo faccio da solo
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 14:50:02 pm
allora.
Uno screening base sull'acqua viene sui 170-200 euro a campione.
Le analisi complete di potabilità stanno sui 700-800 euro a campione.

Tenete conto che le analisi di potabilità dell'acqua di rubinetto sono controllate costantemente in acquedotto, e ti garantiscono al potabilità fino al contatore. Il che significa che se dal contatore al rubinetto l'acqua passa dentro tubazioni vecchie e merdose, puoi avere dell'acqua scadente.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Jack Burton on August 14, 2012, 14:51:08 pm
Grazie per le info :-)
da me l'acqua e' molto dura, al momento e' l'unica cosa che so.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 14, 2012, 15:12:25 pm
La durezza consigliata dalle direttive europee va dai 15 ai 50 °F.
La durezza percepita è sempre molto alta: Non ho mai conosciuto nessuno che pensasse di avere l'acqua non dura (io e i miei vicini compresi) perchè comunque se lasci evaporare il calcare lascia depositi visivbili sul vetro; poi ho verificato la mia: 14°F.
Io consiglio di verificare il valore della propria: potreste scoprire di non aver nessun problema in tal senso.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Menosse on August 14, 2012, 15:13:13 pm
Voi bevete l'acqua del rubinetto o quella in bottiglia?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on August 14, 2012, 15:14:11 pm
Voi bevete l'acqua del rubinetto o quella in bottiglia?

Bottiglia:

(http://www.politikis.si/wp-content/uploads/2012/08/radenska.jpg)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Menosse on August 14, 2012, 15:16:16 pm
Io mi sono comprato quelle caraffe fltranti...e bevo con quelle l'acqua del rubinetto...(cosa ne dici happo?)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 15:16:29 pm
Io acqua del rubinetto. Motivi etici e pratico/economici.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 15:17:30 pm
Io mi sono comprato quelle caraffe fltranti...e bevo con quelle l'acqua del rubinetto...(cosa ne dici happo?)

Così su due piedi ti dirà di leggerti le pagine precedenti.  XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 14, 2012, 15:19:35 pm
Acqua del rubinetto: lascio evaporare il cloro per qualche ora
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 15:30:50 pm

allora.. tutti gli studi che ho visionato finora non hanno rilevato quantità apprezzabili di sostanze rilasciate dalle brocche.
Il rapporto che ho visto io, ma che non saprei dove riprendere, invece riporta risultati non molto confortanti, oltre che molto differenti da un tipo di brocca all'altro.


boh.. io ne ho visto tre o quattro su alcuni giornali, due o tre su internet, e poi degli amici in facoltà mi portarono i risultati delle analisi presentate ad uno dei processi.. sinceramente ora come ora manco io saprei dove andarli a prendere. confermo la variabilità, ma i valori erano molto bassi, mi sarei stupito del contrario


i carboni attivi imho non sono un rischio.. se vai in farmacia e dici di avere un po' di aerofagia te ne danno da mangiare. data la loro struttura chimica (che ben si presta alla stabilizzazione cinetica di radicali) avevo il dubbio che potessero essere cancerogeni, ma vedo che sono usati in medicina con grande disinvoltura per cui ho accantonato i dubbi.
Di carboni attivi ce ne sono molteplici tipologie, per cui parlare del carbone attivo in sé significa poco. Ovviamente il grado di "purezza" del carbone è in rapporto agli usi che si fanno dell'acqua che devono filtrare, ma poiché sono di largo uso, è facile avere un prodotto di non buona qualità, con tutti i rischi del caso.
Tieni poi conto che il carbone attivo si produce principalmente dal legno (e quindi, ci si riallaccia il discorso legato alle possibili "impurità").


ok, le differenze di cui parli sono nella superficie specifica, nel diametro medio dei pori e nella dispersione dei diametri dei pori o c'è anche altro?

alla fine quel che conta è la realtà, se la teoria dà previsioni sbagliate va rettificata. per il rischio saturazione l'importante è avere nel filtro una quantità sufficiente di carbone attivo.
Non solo, dipende dal tipo di carbone attivo, dal tipo di sostanze che filtra, dalla temperatura dell'acqua, dall'umidità. Tutti i filtri a CA prima o poi vanno in saturazione.


sì ma:
- per la variabile temperatura è richiesto di tenere la brocca in frigo, io la tengo a 4°C, e questo riduce la fugacità/attività delle impurezze disperse e ne favorisce l'adsorbimento sui c.a.

- l'umidità per un c.a. disperso in acqua non penso sia una variabile di cui tenere conto;
- la compatibilità tra il tipo di c.a. e gli analiti che vuoi sequestrare, senza farsi tante seghe, la verifichi effettuando misure sull'acqua filtrata a differenti livelli di usura dei filtri
- le stesse misure ti rendono conto anche del rischio saturazione, alla fine ci filtri 2-4L d'acqua di rubinetto una volta al giorno per un mese, poi il filtro lo cambi. se hai paura lo cambi ogni 20giorni.. no?


[una domanda da ignorante. dici che una volta arrivato a saturazione il CA rilascia tutto. questo mi sembra plausibile per le specie gassose, non per le altre. sbaglio? perché se fosse così secondo me ce ne potremmo fregare quasi ad occhi chiusi]
Non è esatto. Il problema del rilascio esiste anche per le acque. La taglio corta senza stare a farti esempi di impianti che gestiamo noi, ma se non si fa la dovuta attenzione alla scelta del CA, al dimensionamento dell'impianto e al monitoraggio periodico, il rischio di impaccamento dei filtri con conseguente rilascio è alto.

forse mi sono espresso male. quando parlavo di stato d'aggregazione, mi riferivo allo stato stabile dell'analita, indipendentemente dalla matrice. un conto è togliere da una soluzione acquosa del cloro, che è un gas, un altro conto è toglierci delle sostanze organiche che in quelle condizioni sarebbero solide o liquide. per le seconde la temperatura ha un effetto minore sul processo di adsorbimento, e lo stesso vale per la pressione, e mi sembra difficile che quando il c.a. arriva a saturazione rilasci tutto. viceversa questo rilascio improvviso è ben più plausibile se si parla di un analita gassoso come il cloro

sulla criticità della scelta del c.a e del dimensionamento sono perfettamente d'accordo, ma proprio perché sono così critici se avessero cannato dalle analisi sarebbe stato evidente (ed avrebbero vinto almeno una delle mille cause che hanno fatto alle ditte produttrici)

per i metalli..  una resina a scambio cationico àncora a sè gli ioni metallici con tanta più forza quanto maggiore è la loro carica. se il filtro contenesse atomi di metalli pesanti (che comunque non sono stati rilevati) comunque non te li rilascerebbe mai in acqua! (effetto corroborato da una dipendenza dell'energia dell'interazione dalle dimensioni del metallo, ma qua si va un po' più per il sottile, e il rischio di parlare di effetti di second'ordine non è basso)
Non rilascia ma si impacca, con tutte le conseguenze del caso (proliferazione batteri e muffe). Inoltre anche qui quel che conta non è solo il principio chimico (che è chiaramente efficace), è il COME tale principio viene applicato. Infatti, visto che bazzichi laboratori, in labo come si fa ad avere acqua deionizzata? Con le colonne a scambio ionico (non solo cationico). Per cui il rischio di acque povere di sali minerali da queste brocche c'è (dato che le resine non sono selettive, se non rispetto all'affintià elettronica).


per quanto riguarda batteri e muffe, tenere la brocca in frigo è critico! se la tieni fuori sono d'accordo anch'io che è meglio non usarla. il discorso dell'acqua deionizzata non regge: lo so anch'io che si fa così, ma è come essere contrari a sterilizzare l'acqua col cloro perché Haber ci ha ammazzato un sacco di gente! non puoi paragonarmi gli impianti per la deionizzazione alla caraffa filtrante.. è una questione di misura!

per quanto riguarda l'impaccarsi delle resine, in un mese non succede niente. l'importante è non lasciarle mai a secco. parlo per esperienza, ci ho giocato abbastanza con quella roba, e in diverse occasioni ho riesumato delle resine che avevano la mia stessa età e non venivano usate da alcuni anni! in un mese, se le lasci sempre in acqua, quando le butti sono nuove. casomai si possono esaurire, ma non impaccare
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 15:31:48 pm
Io mi sono comprato quelle caraffe fltranti...e bevo con quelle l'acqua del rubinetto...(cosa ne dici happo?)

Così su due piedi ti dirà di leggerti le pagine precedenti.  XD


confermo. io sono favorevole alle caraffe, le uso, ma vanno trattate molto bene. per approfondire segui il consiglio di Nicola
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Jack Burton on August 14, 2012, 15:33:27 pm
La durezza consigliata dalle direttive europee va dai 15 ai 50 °F.
La durezza percepita è sempre molto alta: Non ho mai conosciuto nessuno che pensasse di avere l'acqua non dura (io e i miei vicini compresi) perchè comunque se lasci evaporare il calcare lascia depositi visivbili sul vetro; poi ho verificato la mia: 14°F.
Io consiglio di verificare il valore della propria: potreste scoprire di non aver nessun problema in tal senso.

non parlo di quello che percepisco...io bevo solo superalcolici :-D
comune di rivoli: http://www.smatorino.it/monitoraggio.php?pageNum_analisi=20&totalRows_analisi=587 (http://www.smatorino.it/monitoraggio.php?pageNum_analisi=20&totalRows_analisi=587)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 15:50:50 pm
ok, le differenze di cui parli sono nella superficie specifica, nel diametro medio dei pori e nella dispersione dei diametri dei pori o c'è anche altro?
e ora chiedi troppo. Questo è uno dei nostri fornitori: http://www.norit.com/. (http://www.norit.com/.)


sì ma:
- per la variabile temperatura è richiesto di tenere la brocca in frigo, io la tengo a 4°C, e questo riduce la fugacità/attività delle impurezze disperse e ne favorisce l'adsorbimento sui c.a.

- l'umidità per un c.a. disperso in acqua non penso sia una variabile di cui tenere conto;
- la compatibilità tra il tipo di c.a. e gli analiti che vuoi sequestrare, senza farsi tante seghe, la verifichi effettuando misure sull'acqua filtrata a differenti livelli di usura dei filtri
- le stesse misure ti rendono conto anche del rischio saturazione, alla fine ci filtri 2-4L d'acqua di rubinetto una volta al giorno per un mese, poi il filtro lo cambi. se hai paura lo cambi ogni 20giorni.. no?
Vero. Ma queste cose le sai tu e le so io. La massai a che compra la brocca le sa? Sai quanta gente ha la brocca e non cambia i filtri?


Quote
forse mi sono espresso male. quando parlavo di stato d'aggregazione, mi riferivo allo stato stabile dell'analita, indipendentemente dalla matrice. un conto è togliere da una soluzione acquosa del cloro, che è un gas, un altro conto è toglierci delle sostanze organiche che in quelle condizioni sarebbero solide o liquide. per le seconde la temperatura ha un effetto minore sul processo di adsorbimento, e lo stesso vale per la pressione, e mi sembra difficile che quando il c.a. arriva a saturazione rilasci tutto. viceversa questo rilascio improvviso è ben più plausibile se si parla di un analita gassoso come il cloro
Ti ribadisco, tu dici "mi sembra difficle che...", mentre io ti dico che noi gestiamo e abbiamo gestito impianti di trattamento a GAC dove il problema della saturazione e conseguente rilascio è una costante. Questo è il motivo per cui la pianificazione e progettazione dei controlli e dei monitoraggi è fondamentale, così come la manutenzione ordinaria (controlavaggio filtri, sostituzione e smaltimento carboni). Sinceramente sognerei anch'io carboni attivi che non vanno in saturazione, ma la realtà è un po' diversa.



Quote
per quanto riguarda batteri e muffe, tenere la brocca in frigo è critico! se la tieni fuori sono d'accordo anch'io che è meglio non usarla. il discorso dell'acqua deionizzata non regge: lo so anch'io che si fa così, ma è come essere contrari a sterilizzare l'acqua col cloro perché Haber ci ha ammazzato un sacco di gente! non puoi paragonarmi gli impianti per la deionizzazione alla caraffa filtrante.. è una questione di misura!
Infatti non siamo certo alla deionizzazione nelle caraffe, ma ci si sta spaccando le palle da tempo immemore a parlare del fatto che le oligominerali sono acque che non sono certo il massimo per uno sportivo, e qui di fatto si depaupera un'acqua potabile di sali minerali e microelementi.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 16:15:27 pm
ciao Happosai
I prodotti normali, oltre a quello che realmente serve, sono carichi di elementi di marketing che renondo piu 'glamour' consistenza, profumo, aspetto, ma per far questo sono carichi di elementi che possono dare allergie, inquinano, ecc, del tutto inutili. I vorrei autoprodurre tutto il possibile che mi garantisca il livello ottimale (non paranoico) di igiene e salute, con sistemi il meno laboriosi possibile quindi sono contento di avere un'altra fonte.


per favore mi fai qualche esempio? poi, non ti dico che non è così, ma quand'anche in un prodotto ci fosse un componente che a te non interessa, se non inficia il funzionamento del prodotto, e il prodotto rimane comunque anni luce avanti rispetto alle alternativa casalinghe, perché rifiutarlo?

Acqua: io sono partito in effetti dalla situazione che vivo, la mia zona. l'acqua che esce dal rubinetto è incolore e il sapore spesso più che accettabile.
La situazione che descrivi (cittadina e addirittura condominiale) è un'altra sfaccettatura.
Se l'acqua è incolore, trasparente e non 'saporita' abbiamo probabilmente un'acqua potabilissima.
Dopo le classiche partite sul campetto comunale ci si getta in mucchio alla fontanella pubblica: perchè una preconcetta diffidenza per il proprio impianto? Fare analizzare la propria è il must per chi ha dubbi. Io ho fatto così e la mia acqua è ottima (e pure morbida).


se l'acqua che esce dal tuo rubinetto è buona, e non ho alcun motivo di dubitarne (siamo in italia!), sarei io il primo a berla a volontà senza adottare alcuna precauzione. l'unica cosa: lasciare l'acqua nella brocca dalla sera prima secondo me non serve a molto. per liberarti di un gas come il cloro sono più efficaci il riscaldamento (se non addirittura l'ebollizione prolungata) e una forte agitazione meccanica. in mancanza di agitazione, le particelle di cloro si muovono sospinte esclusivamente da moti browniani, ad una velocità di ca. 1mm all'ora. comunque di cloro ce n'è talmente poco che toglierlo non credo possa fare differenza

Le caraffe filtranti usano dei filtri:funzionano se questi sono cambiati con estrema regolarità. Spesso col tempo si lascia un po' andare la corretta manutenzione e la qualità dell'acqua addirittura peggiora.
Magari posso ricercare le fonti e aprire il 3d che suggerivi: io non le uso ma in alcuni casi possono servire.


è ovvio che se usi uno strumento in modo improprio poi non puoi reclamare sul suo funzionamento. io la mia la curo come un fucile di precisione e non ho mai avuto problemi. se la si trascura, mille volte meglio non usarla. se non se ne ha necessità, come nel tuo caso, ancora meglio non usarla! non potrei mai dirti il contrario

Cloro. Anche se per legge lo si usa obbligatoriamente, con me sfondi una porta aperta perchè abitualmente lo faccio evaporare.


secondo me non lo fai evaporare. e poi, ripeto, la pericolosità di una sostanza non prescinde dalla quantità in gioco. ad esempio la transflutrina, la pralletrina e le altre sostanze usate negli antizanzare sono molto più tossiche per l'uomo che per la zanzara. però questa tossicità è misurata per grammo dell'organismo esposto alla sostanza. nonostante sia più tossica per noi, quindi, le zanzare muoiono e noi no, perché una zanzara peserà, stimo per eccesso, 0.3g a pancia piena, mentre io peso 70000g

Le strategie di cui ho letto per cui si usano certi ingredienti sono diversi da quelli che descrivi:
La farina di ceci non pulisce per abrasione: assorbe lo sporco come il talco sulle macchie. Personalmente ciò che percepisco è l'eliminazione quasi totale dell'olio endogeno del cuoio capelluto (cosa che fanno tutti gli shampoo: per questo servono i balsami). Ci sono farine collose che non vanno bene, altre più abrasive che servono per lo scrub sul corpo ma non per i capelli (il che conferma il tuo avvertimento). Per la proliferazione batterica l'osservazione è generalmente giusta ma andrebbe quantificato il rischio di un lavaggio ogni tot, con accurato risciaquo e con l'acido citrico usato dopo (c'è chi usa le argille).


quindi dici che assorbe per capillarità.. può essere, ma sinceramente preferisco un detergente, e ti dico subito perché. la farina di ceci è una matrice con una polarità ben definita (fondamentalmente è amido) e tenderà ad assorbire sostanze con una polarità non troppo differente, mentre con acqua e sapone puoi rimuovere tutto completamente. ad esempio gli idrocarburi che ti si depositano sui capelli a causa dell'inquinamento la farina di ceci non li toglie. e poi rimane il problema dell'amido solubile che ti si deposita sul cuoio capelluto e sui capelli, che onestamente non so quantificare ma che mi fa un po' schifo

L'acqua è leggemente alcalina, shampoo e saponi sono molto alcalini e per questo lavano: il capello è pulito ma l'alcalinità apre le scaglie di cui è composto il capello (diventa duro, crespo e si annoda). L'ambiente acido chiude le scaglie: i capelli sono lisci quindi più morbidi e lucenti; non si aggrappano l'un con l'altro e quindi non si annodano e non si increspano.
Il succo di limone contiene un 7-8% di acido citrico. Una soluzione al 5% di acido citrico anidro (un cucchiaino in un litro d'acqua) ne contiene meno quindi è meglio evitare di farlo andare in piccole ferite o occhi (non vi ammazzarebbe lo stesso). Io ne ho comperato un chilo a 5 euro qualche mese fa e non l'ho ancora finito (lo uso per più cose).


questo mi sembra falso.. le cose non stanno come dici. il capello in pratica è una proteina, è tenuto insieme da legami peptidici (ammidici). un ambiente acido o alcalino catalizzerebbe comunque l'idrolisi della poliammide e rovinerebbe il capello. il sapone è una sostanza alcalina, ma i detergenti per il corpo generalmente no. ed in ogni caso non è l'alcalinità a renderli 'pulenti', ma le proprietà anfifile (o anfipatiche o tensioattive, sono tutti sinonimi) delle molecole presenti. solvatano lo sporco e lo rendono solubile. e queste proprietà mancano tanto alla farina di ceci quanto all'acido citrico

A quanto ho letto è proprio l'alluminio che occlude i pori: li astringe per una reazione della pelle.
Il bicarbonato non tappa: assorbe gli odori e crea un ambiente alcalino che inibisce in parte i batteri, la vera causa dell'odore. Io non smetto di sudare. C'è chi lo affianca all'amido per assorbire anche il liquido o agli oli essenziali. io non lo faccio.


quindi anche questo dovrebbe funzionare per capillarità. bah, io è la prima volta che sento una cosa del genere. e comunque le capacità alcalinizzanti del bicarbonato possono essere rilevanti con acidi molto forti (io stesso l'ho usato un sacco di volte, ad esempio per neutralizzare l'acido solforico quando faccio il fulmicotone), ma col sudore..

Anche sul dentifricio l'uso spiegatomi ha un altro principio: il bicarbonato deve essere assolutamente totalmente disciolto proprio perchè abrasivo (il fondo della soluzione satura non lo smuovo e non lo porto in bocca). E' la sua alcalinità che abbatte la prolificazione batterica dopo mangiato: dopo il lavaggio, col tempo il ph della bocca si riequilibria. Ci sono dentisti che per la pulizia te lo sparano sui denti! la pulizia reale è affidata alla meccanica dello spazzolino e del filo.
Non ho abbandonato del tutto il dentifricio, darò un occhiata al marvis (mi interessa molto l'azione nei punti in cui lo spazzolino non arriva


e quando usi il bicarbonato non usi nessun detergente? comunque quasi quasi invocherei Crux perché ho il dubbio che usare il bicarbonato come dici tu possa avere lo stesso effetto di una terapia antibiotica prolungata: i batteri si selezionano e rimangono in vita solo i più forti.. il che generalmente non è una cosa molto positiva. sul fatto di usare o meno il dentifricio poi la scelta rimane a te, mi premeva solo chirire che il bicarbonato non pulisce

Sul detersivo non ho idea di cosa stai parlando: non ho ancora approfondito e studito :P : sul forum sopracitato c'è chi lo usa così ed è soddisfatto. il moderatore suggerisce generalmente in effetti di aggiungere un poco di lavapiatti bio.
Comunque, visto che sei curioso, ti consiglio di lurkare quel forum: a parte l'acqua tutto quel che so l'ho letto lì.
Nei limiti di sicurezza io sperimento un po' tutto.


grazie, se riesco a ritagliarmi un po' di tempo uno di sti giorni ci do un'occhiata
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 17:13:09 pm
il mio micro-orto:






Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 17:21:41 pm
carino :thsit:  ma siete autosufficienti o dovete comunque comprare un po' di verdura? e alberi da frutta ne hai?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 14, 2012, 17:42:08 pm
nooo, assolutamente non autosufficienti, per ora. Però abbiamo in programma di aggiungere prodotti. Piante da frutto per ora solo susine. Metteremo qualcosa, ma non ora. Il problema sono le zone in cui abbiamo i pini.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: happosai lucifero on August 14, 2012, 17:50:27 pm
io i pini li odio.. fanno resina e sotto non ci cresce erba, danno solo i pinoli e da bambino per aprirli con le pietre ci mettevo un sacco di tempo, e tolgono spazio e acqua agli alberi da frutto. fossi in voi li toglierei e li userei per la stufa
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on August 14, 2012, 18:00:22 pm
Io mi sono comprato quelle caraffe fltranti...e bevo con quelle l'acqua del rubinetto...(cosa ne dici happo?)

Che potresti farne tranquillamente a meno! ;)
Se l'acqua dell'acquedotto è potabile non ti serve altro. A limite, prima di riempire la bottiglia, tieni aperto il rubinetto per una trentina di secondi, in modo da far uscire i residui di sporco, nel caso tu abbia tubature vecchie. Tra l'altro, aggiungo, le tanto amate caraffe, secondo uno studio della Sapienza, non solo non migliorano la qualità dell'acqua (se potabile!) ma, addirittura, potrebbero anche abbassarne il contenuto di sali minerali.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Aliena on August 15, 2012, 00:20:25 am
Voi bevete l'acqua del rubinetto o quella in bottiglia?
Rubinetto[1]: è buona!  :-*

Abbiamo anche acqua in bottiglia (in caso di ospiti):

(http://www.edespar.it/backend/archivi/img_upload/img_dettaglio/100922154260_goccia_di_carnia.jpg)
 1. Senza nemmeno "farla riposare"
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Jack Burton on August 15, 2012, 00:23:21 am
il mio micro-orto:





[/smg]
[/smg]
[/smg]
[/quote]



ma..l'erba l'hai tolta tu o sei come attila?

Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on August 15, 2012, 07:56:29 am
Bello nicola! :sur:

In totale, quanti metri sono?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: beppegg on August 15, 2012, 11:42:44 am
Ma il classico "cenere e aceto" per lavare i piatti?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 15, 2012, 13:02:29 pm
Ma il classico "cenere e aceto" per lavare i piatti?
Attenzione: L'aceto non va usato a contatto coi metalli: l'acido acetico è molto potente e li rovina. mobilizza il nichel e dai oggi dai domani rischi di diventare allergico (non è piacevole: è più diffuso di quanto si creda). Magari non lo usi per le pentole, ma il lavello non è d'acciaio? Io userei solo quello bianco per le ceramiche del bagno e le plastiche, personalmente; e sempre diluito molto in acqua (ne usi meno e funziona alla grande lo stesso: provato).

Sta diventando Ar.MA.ssaie XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 15, 2012, 15:43:30 pm
Quote
per favore mi fai qualche esempio? poi, non ti dico che non è così, ma quand'anche in un prodotto ci fosse un componente che a te non interessa, se non inficia il funzionamento del prodotto, e il prodotto rimane comunque anni luce avanti rispetto alle alternativa casalinghe, perché rifiutarlo?
esempi veloci: le 26 sostanze allergizzanti (un elenco qui: http://www.abc-cosmetici.it/index.php/per-saperne-di-piu/allergie/allergie/ (http://www.abc-cosmetici.it/index.php/per-saperne-di-piu/allergie/allergie/)) o il "parfum" in tutti i prodotti che non devono profumare: tutti i detersivi per pavimenti che conosco profumano al momento del lavaggio per circa un minuto. Il profumo si esaurisce subito ma la massaia percepisce quella folata come un feedback del funzionamento detergente mentre non è vero: è puro marketing. Ogni elemento aggiunto rientra nel processo, nel costo finale per me e nel 'costo' ambientale; inoltre è un possibile allergizzante: può provocare prurito sfoghi o altro. Penso sia meglio usare meno cose possibili.

Vorrei approfondire questa cosa:
"il prodotto rimane comunque anni luce avanti rispetto alle alternativa casalinghe"
Quali sono i vantaggi pratici della chimica 'spinta'? Da un punto di vista igienico ho l'impressione (pura e semplice) che si tenda ad una disinfezione esasperata e alla lunga controproducente. Quali batteri realmente pericolosi e in che quantità non riesco a togliere con prodotti autartici?
Il potere pulente di questi prodotti è così migliore da dover usare un azione meccanica reale meno spinta e meno passate (= meno fatica)? Invece di sfregare il mocio per terra basta che lo lascio scorrere? Se si, questi vantaggi pareggiano realmente gli svantaggi?

Quote
l'unica cosa: lasciare l'acqua nella brocca dalla sera prima ...
Ho iniziato a farlo dopo averlo letto come consiglio su Altroconsumo. Se consumo l'acqua direttamente da rubinetto spesso sento il sapore del cloro; se lascio fuori l'acqua per qualche ora no. Riscaldare? sono troppo pigro... così come faccio ora è perfetto per me.

Quote
secondo me non lo fai evaporare. e poi, ripeto, la pericolosità di una sostanza non prescinde dalla quantità in gioco
Paracelso docet: per questo generalizzavo dicendo che non è insano quello nell'acqua potabile.

Quote
è ovvio che se usi uno strumento in modo improprio poi non puoi reclamare sul suo funzionamento...
Direi che la vediamo alla stessa maniera: se avessi un acqua cattiva dovrei scegliere anch'io tra filtri o bottiglia. Condivido però la preoccupazione di Nicola per il quale l'utilizzatore medio, "la massaia", non percepisce il rischio reale: "La caraffa colorata, semplice acqua dopotutto: se una leggerezza ogni tanto fosse così richiosa non la metterebbero sul mercato". E iniziano a risparmiare sul cambio dei filtri...

Quote
con acqua e sapone puoi rimuovere tutto completamente. ad esempio gli idrocarburi che ti si depositano sui capelli a causa dell'inquinamento la farina di ceci non li toglie
Idrocarburi eh??? uff quante cose devo approfondire, grazie :).
Quote
il sapone è una sostanza alcalina, ma i detergenti per il corpo generalmente no. ed in ogni caso non è l'alcalinità a renderli 'pulenti', ma ... e queste proprietà mancano tanto alla farina di ceci quanto all'acido citrico
Forse è scorretto dire che lavano perchè sono alcalini come ho scritto prima; è vero però che solitamente i saponi più 'lavanti' lo sono: immagino che la composizione per pulire forte abbia come effetto collaterale l'alcalinità. I saponi possono avere un ph 9-10, se non ricordo male, il cuoio cap tra 4 e 6. il citrico (diluito) dopo lo shampoo riequilibra il ph naturale.
Ho i capelli medio-lunghi ricci: se uso solo lo shampoo normale e basta, dopo è un disastro: duri, crespi, ecc. il balsamo è indispensabile. l'acido citrico funziona meglio di un qualsiasi balsamo abbia mai usato: i capelli sono come descritto in precedenza e non ho un nodo (prima un casino). L'effetto reale coincide con il principio che ho letto. Ha anche abbattuto la forfora!
Quote
sul fatto di usare o meno il dentifricio poi la scelta rimane a te, mi premeva solo chiarire che il bicarbonato non pulisce
diciamo che adesso li sto un po' alternando: per ora sul forum c'è chi afferma di usarlo da molto tempo e di avere l'approvazione del dentista ma anch'io vengo cmq dal dentifricio quotidiano e un po' di timore ad abbandonarlo ce l'ho.
Provando con cautela l'autarchia ho già ottenuto dei benefici.
Faccio un conto semplice: io prendo un kg di acido citrico in scatola di cartone e mi costa 4/5euro, a stima mi durerà circa metà anno usandolo per varie cose. Un flacone di balsamo costa più o meno uguale ma ne uso più di due all'anno e lo uso solo per i capelli. Solo i flaconi in plastica sono molti più rifiuti del cartone del citrico. E il processo produttivo di circa 20 elementi chimici con miscelazione contro uno e lo stampaggio dei flaconi?
Non so se hai fatto prove autarchiche: Soluzione di acido citrico al posto del balsamo e bicarbonato per deodorare ambienti come frigo o scarpiere non credo siano minacciosi per la salute. Se provassi (naturalmente se è tuo interesse), potresti darci delle impressioni severe.

Quote
grazie, se riesco a ritagliarmi un po' di tempo uno di sti giorni ci do un'occhiata
Grazie a te, tutte le cautele che mi offri sono oro per la mia ricerca :)
forse anche questo può essere molto utile o curioso per te.
http://www.biodizionario.it/ (http://www.biodizionario.it/)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: nicola on August 15, 2012, 20:54:46 pm
@ Jack: non ho tolto l'erba, semplicemente non l'ho ancora seminata, e comunque non è facile farla venire, quella che vedi è sabbia, siamo a 300 mt dal mare.

@ Dorje: è una striscia dietro casa, circa 20 mt x 3-4 mt.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 17, 2012, 21:54:46 pm
pane, pasta, pesto, sughi, pizza, gelati, succhi, marmellate, dado
Tutto fatto in casa, lavoro della moglie[1] soprattutto, io disturbo e consumo
A breve pure l'orticello, ma quello sarà lavoro mio  :)
 1. che ha anche un lavoro di tutto rispetto come impegno
come si fa un buon dado?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on August 17, 2012, 22:29:07 pm
pane, pasta, pesto, sughi, pizza, gelati, succhi, marmellate, dado
Tutto fatto in casa, lavoro della moglie[1] soprattutto, io disturbo e consumo
A breve pure l'orticello, ma quello sarà lavoro mio  :)
 1. che ha anche un lavoro di tutto rispetto come impegno
come si fa un buon dado?
ci vuole una moglie volenterosa e un buon frullatore o un frullatore volenteroso e una buona moglie  XD
domani o più tardi ti passo le info serie  :)

EDIT a memoria: carne, sale, qualche verdure ed odori vari
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: salix on August 18, 2012, 00:16:58 am
 :)
contraccambio il suggerimento:
Per fare un orticello ci vuole un buon pezzo di terra e un suocero volenteroso o un suocero volenteroso con un buon pezzo di terra.
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Barvo Iommi on August 18, 2012, 00:22:06 am
 XD XD
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Marco C. on August 18, 2012, 01:56:36 am
Qualcuno si interessa di colture idroponiche? :gh:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Menosse on August 18, 2012, 17:40:49 pm
Qualcuno si interessa di colture idroponiche? :gh:
Io ci ho provato. Per la prima volta ho cercato di costruirmi tutto da solo...Alla fine non è difficile e il risultato è ottimo. Lo consiglio per chi magari ha il terrazzo e non ha il giardinetto con la terra...
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Krypteia on October 08, 2012, 11:14:02 am
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13719.0 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13719.0)
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on May 02, 2013, 09:11:28 am
UP!

Allora, ieri ho aperto la compostiera che stava riposando da settembre... Ragazzi, ho ottenuto un prodotto che supera ogni mia più rosea aspettativa! :-*
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Prototype 0 on May 02, 2013, 10:25:35 am
Cosa ti fa affermare ciò?
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Darth Dorgius on May 02, 2013, 10:30:04 am
Cosa ti fa affermare ciò?

Per il momento solo l'odore e l'aspetto. :)

Fra qualche tempo vedremo anche i risultati, ieri ne abbiamo usato quasi la metà. :gh:
Title: Re:l'autoproduzione
Post by: Prototype 0 on May 02, 2013, 10:34:22 am
Mi raccomando: se pianti tuberi, appoena raccolti usa radiazioni ionizzanti per conservarli meglio!