Ar.Ma.

Difesa personale => Difesa Personale => Topic started by: Dieselnoi on August 15, 2012, 10:56:26 am

Title: La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 15, 2012, 10:56:26 am
Tagliavo un pecorino con un coltelllo da bistecca. Un attimo di distrazione e scatta la cazzata: fiume di sangue, taglio così nel pollice. Alla fine mi mettono sei punti di sutura, per fortuna non mi son beccato il tendine.

Subito, appena tagliato, sentivo la pressione abbassarsi lentamente e, più che il dolore, la sensazione della carne slabbrata. Probabilmente in condizioni di emergenza avrei continuato a stringere la mia arma ma avrei certamente preso molta forza. Non so bene quanto il sangue lubrifichi ma credo che forse mi sarebbe slittata via l'impugnatura.

E alla fine è stato un taglietto, immaginatevi un tipaccio che vi vuole far male per davvero con una lama da macellaio o un coltello da sub affilato davvero. Ho ripensato a tutta la teoria dei disarmi, e coltelli di gomma ecc ecc. Ve la sentireste davvero di andar sul polso si uno che non ha la minima intenzione di farsi disarmare ma in compenso vuole uccidervi?

Consideraioni di DP: sempre massimo rispetto per una lama. In realtà basta guardarla per pensare che è meglio star fuori dai guai. E poi, almeno per me, cercare qualsiasi alternativa (ma proprio qualsiasi) al venire alle prese.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 15, 2012, 11:45:14 am
Prima cosa l'importante é che non ti sei fatto niente di grave.

Di fronte ad uno armato di lama scappa,perché non bisogna scappare dalla lama lei é inanimata il problema e chi ci sta dietro alla lama.

Purtoppo nel corpo a corpo ci arriva quasi sempre.
Ed anche se la fortuna vuole che non ci si arrivi questo non  vuol dire mica che tu non sarai ferito.

La cosa importante é pronti spicologicamente a subire minimo un taglio un colpo di punta ed evere ancora la forza di poter fare qualcosa.

Personalmente mi hanno bucato diverse volte anche per errore mio due casi nello specifico e non ho avuto nessun mancamento, il più delle volte non lo neanche sentita entrare ma me ne sono accorto perché mi sono sentito bagnato.
Per il fatto di ferimento questa é la mia eperienza:molto dipenda da dove ti feriscono,come ti feriscono,il tuo stato psicologico,la grandezza della lama,la forma della lama e quanto penetra la lama nel nostro corpo.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Barvo Iommi on August 15, 2012, 12:19:46 pm
si potrebbe anche trarre l'insegnamento che per difendersi da una lama basti un pezzo di pecorino  XD
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 16, 2012, 10:51:15 am
Lanciato da distanza di sicurezza stenderebbe anche Al Zawahiri. Ma alcuni pecorini stagionati si considerano armi a gas e son proibiti dall'ONU
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Rev. Madhatter on August 16, 2012, 11:12:21 am
E' da quando hai aperto questo 3D che ogni volta che passo di qui devo trattenermi dall'aprirne uno chiamato "la dura realta' della pecorina" in cui si discettano ovvie tematiche....
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 16, 2012, 11:33:25 am
Haha. Resta che quando si ha fatto l'esperienza della lama anche per una cosa da poco, delle volte si rivedono certe teorie.

Specie se non si tratta di uno che colpisce in modo dimostrativo e poi scappa ma di uno che ti volesse fare del male per davvero...
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 16, 2012, 11:42:11 am
"la dura realta' della pecorina"

La pecorina  :spruzz: :-*
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Jack Burton on August 16, 2012, 11:42:45 am
E' da quando hai aperto questo 3D che ogni volta che passo di qui devo trattenermi dall'aprirne uno chiamato "la dura realta' della pecorina" in cui si discettano ovvie tematiche....

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/universita/2012/15-febbraio-2012/se-universita-scivola-pecora-1903299816329.shtml (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/universita/2012/15-febbraio-2012/se-universita-scivola-pecora-1903299816329.shtml)

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Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: n.loy nonno bassotto on August 16, 2012, 13:23:16 pm
E' da quando hai aperto questo 3D che ogni volta che passo di qui devo trattenermi dall'aprirne uno chiamato "la dura realta' della pecorina" in cui si discettano ovvie tematiche....

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/universita/2012/15-febbraio-2012/se-universita-scivola-pecora-1903299816329.shtml (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/universita/2012/15-febbraio-2012/se-universita-scivola-pecora-1903299816329.shtml)

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Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: armybjj on August 18, 2012, 01:07:05 am
Contro un uomo armato di coltello secondo me c e ben poco da fare
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: bushi highlander on August 22, 2012, 23:38:43 pm
Assolutamente si, bisogna considerare pure l'aspetto psicologico, in una situazione reale l'adrenalina, la paura di essere colpiti fanno brutti scherzi, alla faccia di tante ore di allenamento!

Tagliarsi in una situazione "tranquilla" è diverso:
ad esempio il 1 Luglio mi è capitato di procurarmi un taglio sul polso con un coltello da cucina. Sfortunatamente l'avevo  perfettamente affilato a mano, la punta è affondata come nel burro. Sono bravo come affilatore, forse troppo  :whistle: :whistle: :whistle:

Sono riuscito a medicarmi da solo, tanto che al pronto soccorso non mi hanno modificato la fasciatura e non sono stati necessari punti di sutura.
Sotto stress non sarebbe andata tanto "liscia", ne sono sicuro.... :-[ :-[ :-[

Alla fine si torna al tanto decantato fattore "C"....ce ne vuole tanto!  :D :D :D


Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 23, 2012, 10:50:30 am
Anche secondo me: io nella mia inutilità marziale, ho la sensazione che al capitolo coltello il 99% della gente tenda a partire da premesse sbagliate. Detto in sintesi,  credo (ho paura che) mettere le mani vicino a un coltello vero e usato per far male davvero sia un rischio veramente spaziale. Forse ci si abitua male coi coltelli finti. :-\
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: West Wind on August 24, 2012, 00:44:57 am
Anche secondo me: io nella mia inutilità marziale, ho la sensazione che al capitolo coltello il 99% della gente tenda a partire da premesse sbagliate. Detto in sintesi,  credo (ho paura che) mettere le mani vicino a un coltello vero e usato per far male davvero sia un rischio veramente spaziale. Forse ci si abitua male coi coltelli finti. :-\

Lasciatelo dire da uno a cui hanno puntato coltelli veri,meglio le mani che altro.
E non ho nessuna intenzione di allenarmi con i coltelli veri  :nin:
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 24, 2012, 11:35:49 am
Ma te li hanno puntati per minacciarti (stammi lontano o ti taglio) oppure ti son proprio saltati addosso per colpirti?
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Il Tano on August 24, 2012, 13:23:27 pm
Seguo e mi ricordo di un utente di un altro forum - affermava di avere esperienza militare e sul campo - che usava il termine "sgonfiarsi" quandi si riceve il taglio... ossia che anche nel caso di avere un approccio sicuro contro un attacco di coltello, quando si riceve un taglio, la tendenza é quella di perdere la capacitá di azione/reazione.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 24, 2012, 14:15:19 pm
Io il militare moderno che ha usato in combattimento il coltello sul campo lo devo ancora conoscere.
E ne ho intervistati abbastanza per avere un certo campione statistico. Ho conosciuto un sacco di ragazzi che hanno ammazzato a fucilate Talebani a sangue freddo, ma neanche uno che abbia fatto a coltellate con chicchessìa.
Che poi abbia avuto "esperienze in civile" causa criminalità, altro paio di maniche.
Se per quello ho un report, appunto, di un operatore che in civile ha lacerato l'addome di un malintenzionato con un chiudibile della CRKT.
Poi, legalmente, non mi ha spiegato bene com'è andata a finire. Quindi anche qui, mi puzza.
Perchè nel centro di una città italiana (Roma, in questo caso) non puoi esporre gli intestini di una persona, e poi allontanarti senza essere rintracciato.
Quindi vorrei far riflettere sul fatto che chi di solito racconta di certe cose, potrebbe metterci qualche licenza.

Su quanto il perdere la capacità di reazione in caso di taglio, la reazione è estremamente soggettiva.
E' nota nell'ambiente la disavventura di un notissimo pioniere del KM in Italia, residente nell'estremo nord della penisola, che ha disarmato un tizio col coltello, ma questo aveva un secondo coltello e glielo ha piantato nel petto. Non se ne è accorto, a suo dire, e ha proseguito a pestare l'aggressore. Il delinquente è finito ricoverato in maxillo-facciale. Il pioniere di KM, si è rimediato un'operazione in chirurgia toracica d'urgenza.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Il Tano on August 24, 2012, 18:21:01 pm
Interessante...
Se non ricordo male la persona di cui parlavo faceva riferimento all'ambito civile, di suo colleghi che erano stati feriti.
Peró é sempre opportuno il consiglio di prendere certe cose con le pinze.

Da comune mortale mi sembra una reazione plausibile, almeno per una persona non addestrata.

Secondo il vostro punto di vista é riscontrabile, almeno nei "non addetti ai lavori", una certa tendenza a sottovalutare la pericolositá di un attacco con coltello o di non mentalizzare i risultati sul corpo?
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 24, 2012, 18:27:36 pm
Direi che una lama, se mostrata in modo minaccioso, ha un naturale effetto deterrente.

Se invece parliamo di artisti marziali che sottovalutano la questione... Ci sono eccome. Io ero uno di quelli, una quindicina di anni fa.

Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: gyria on August 24, 2012, 19:02:07 pm
Mi viene in mente un aneddoto.Ero giovane, piccolo, per la verità.Mi ero procurato un chiudibile, che mio padre usava per lavoretti di potatura.Ci giocavo, intagliando tappi di sughero-Con la sinistra, tenevo il tappo, con la destra, il coltello, facendo pressione sul dorso della lama con il pollice.Dopo avre messo giù, e nuovamente raccolto il coltello, ricomincio a taliare, senza accorgermi che tenevo la lama al contrario.Mentre osservavo la scena, mi rendevo conto che qualcosa non andava, ma non capivo cosa, e continuavo a fare pressione.La lama, si è fermata sull osso.No dolore, poco sangue, ma una sensazione di "freddo".Come se soffiasse aria sulla ferita.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Il Tano on August 24, 2012, 19:35:30 pm

 :o
Niente dolore???
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: kortobrakkio on August 25, 2012, 00:27:04 am
Mi viene in mente un aneddoto.Ero giovane, piccolo, per la verità.Mi ero procurato un chiudibile, che mio padre usava per lavoretti di potatura.Ci giocavo, intagliando tappi di sughero-Con la sinistra, tenevo il tappo, con la destra, il coltello, facendo pressione sul dorso della lama con il pollice.Dopo avre messo giù, e nuovamente raccolto il coltello, ricomincio a taliare, senza accorgermi che tenevo la lama al contrario.Mentre osservavo la scena, mi rendevo conto che qualcosa non andava, ma non capivo cosa, e continuavo a fare pressione.La lama, si è fermata sull osso.No dolore, poco sangue, ma una sensazione di "freddo".Come se soffiasse aria sulla ferita.
Episodio che rispecchia altri di cui sono stato testimone.
Mi perdoni chi già lo ha letto,ma riporto per l'ennesima volta il caso del soggetto(un po sospetto per come raccontò la dinamica del fattaccio)che si presentò in pronto soccorso con un taglio larghissimo e piuttosto profondo(tessuti dello zigomo e radice superiore dell'orecchio pendevano in un unico taglio)causato dall'aggressione di un barman armato di coltello da pane.
L'individuò riferì di non aver sentito dolore,solo"freddo",e la sensazione "di aggressione",quindi era saltato addosso al barman e solo quando li avevano divisi aveva realizzato di essere ferito al viso e di sanguinare......episodio affine,per certi versi simile,sempre in PS si presenta un camionista aggredito durante un pisolo in area sosta in autostrada:sdraiato sul camion sente aprire la portiera ed un individuo armato di pistola gli intima di scendere;lui reagisce,sente lo sparo ed il malvivente poi si gira e scappa;lui avvia il mezzo,ma sente che un gonfiore sulla schiena gli impedisce di guidare comodo......viene quindi in ospedale dove riscontriamo che il proiettile esploso dall'aggressore lo ha evidentemente colpito in posizione distesa percorrendo in lungo trapezio e fermandosi nel gran dorsale,dove la raccolta di sangue ha "disturbato"il camionista.
C'è voluto del bello e del buono per convincerlo che dovevamo trattenerlo perchè la bozza altro non era che un enorme versamento ematico dato dal proiettile che aveva in corpo....lui non sentiva dolore e voleva ripartire per fare la sua consegna....infine ricordo le esperienze di mio fratello con un nordafricano che si è presentato nel suo studio per farsi coprire con un tatoo una ferita da coltello.Mio fratello pensava di dover coprire una cicatrice,invece si è trovato davanti uno sbrego fresco di coltello nella parte posteriore del collo.....abbastanza profondo da lasciare vedere "tessuto bianco(tendini?Osso?,Boh)."ma che hai fatto?"
"ho litigato coi coltelli con un mio paesano....oh,ma non è mica la prima volta...."ed il soggetto ha mostrato fiero altre ferite.
Il mio fratellino ha dovuto pazientemente spiegargli che la ferita era da far vedere in ospedale,medicare come necessario.......altro che tattuaggio.....
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: gyria on August 25, 2012, 01:07:48 am

 :o
Niente dolore???
No.Ma ci ha pensato mia mamma, una volta tornati dal pronto soccorso.... :-X
Ricordo anche che la lama fece un rumore.Una specie di "cik", nel momento incui si fermo contro l osso.Comunque il taglio era così netto e pulito, che non occorsero punti, e la cicatrice si vede appena.Ricordo però, che ci mise molto a guarire.I medici dissero che se avesse sanginato di più, sarebbe stato meglio.La ferita, era troppo asciutta, mi pare che dicevano così.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: West Wind on August 25, 2012, 10:30:01 am
Ma te li hanno puntati per minacciarti (stammi lontano o ti taglio) oppure ti son proprio saltati addosso per colpirti?

Entrambe le situazioni.
Ovviamente la prima ha un grado di pericolosità "relativo",mentre la seconda è ovviamente più problematica.
In ogni caso,la cosa migliore da fare è tenere il busto e la testa lontani.
Migliore in senso di meno rischiosa,la migliore sarebbe girare al largo finchè possibile...
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 25, 2012, 11:24:15 am
La sensazione di dolore interviene solo quando sono coinvolte delle ossa o i muscoli entrano in spasmo, oppure i tessuti sono esposti a sostanze che stimolano il riflesso nervoso del dolore.
Altrimenti si sente poco o niente.
Il dolore da impatti, sono sempre dati dai tessuti che si "inca%%ano" perchè sono stati compressi contro qualcosa di duro (ad es. le ossa).
Un cacione nel sedere, se preso bene, fa un male cane perchè è lo spasmo di "rimbalzo" del musocolo che è stato compresso contro il bacino o la testa dell'anca.
Una lama che penetra, se non è sporca di chissà quale sostanza, sostanzialmente non si sente nei primi secondi. Poi intervengono altri meccanismi, anche di tipo psicologico.

L'unico organo interno che sfugge alla regola è lo stomaco. Se perforato dicono che faccia un male terribile.

Comunque, si, in linea di massima le coltellate non sono dolorose di per se stesse, ma possono procurare "guai enormi", per usare un eufemismo. Stessa cosa per i colpi di arma da fuoco, se non sbriciolano ossa. In quel caso sono dolorosissime.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 25, 2012, 17:06:25 pm
Parlete di ferite da coltello?

Ne ho diverrse e quasi  mai ho sentito la lama entrare,me ne sono accorto perché mi sono sentito bagnato ed una volta sono andato anche in crisi ma per fortuna che c'era gente e sono riuscito a controllarmi.

Un'altra persona che conosco é stata ferita dietro la schiena all'altezza dei muscoli lombari e se ne accorse neanche per il fatore di sentirsi bagnato ma perché si sentiva una fitta dolorante dietro la schiena.
Un'altra persona che conosco mi ha racontato che un suo ex commilitone in un assalto alla baionetta venne spanciato,morì ma fece fuori alcuni nemici parlo di una persona molto vecchia che aveva fatto la seconda guerra mondiale.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Fabio Spencer on August 29, 2012, 09:26:31 am
Haha. Resta che quando si ha fatto l'esperienza della lama anche per una cosa da poco, delle volte si rivedono certe teorie.

Specie se non si tratta di uno che colpisce in modo dimostrativo e poi scappa ma di uno che ti volesse fare del male per davvero...
per me è stato sicuramente così.
Sia tagliandomi qualche volta in incidenti domestici, sia trovandomi in allenamento dei coltelli veri che semplicemnte appoggiati e mossi molto lentamente non mi tagliavano ma solo mi graffiavano il petto, il collo o altre zone.
Rimanere fermo a farmelo fare è stato decisamente disturbante.
Nulla di paragonabile alle esperienze fatte e raccontate da altri utenti, ma pur con quella sicurezza la sensazione di disagio è stata molto alta.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 09:31:17 am
Rivoltando il discorso, attacchereste più volentieri una ragazza con lo spray o una che stringe una lama? Io la prima delle due. Ho la sensazione che ad evitare il getto o disarmarla con una presa (la bomboletta non taglia) ci si possa anche riuscire.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: West Wind on August 29, 2012, 09:36:11 am
Io sono dell'opinione che il coltello non sia un'arma da difesa.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 29, 2012, 09:37:24 am
Dieselnoi, ma che domande fai..?  ???

Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 29, 2012, 09:37:37 am
Rivoltando il discorso, attacchereste più volentieri una ragazza con lo spray o una che stringe una lama? Io la prima delle due. Ho la sensazione che ad evitare il getto o disarmarla con una presa (la bomboletta non taglia) ci si possa anche riuscire.

Una ragazza?
Scusa perché proprio una ragazza?
Se posso scappo in entrambi i casi.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Giorgia Moralizzatrice on August 29, 2012, 09:43:23 am
Dieselnoi, ma che domande fai..?  ???
Un filo inquietanti in effetti   XD
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 10:02:04 am
Hehe: si vede che, a mia differenza, non siete dei serial killer. Oh ma che tedio devono essere le vostre vite. Ma come fate a passare il tempo? Volevo dire che, se sei una persona in NETTISSIMO svantaggio di forza e addestramento, alla fine l'avventura del pecorino dimostra (almeno a me, cax mi devono ancora togliere i punti) l'estrema pericolosità di andare attorno a una lama anche piccola e non proprio affilata a rasoio. E, quindi, anche a chi la stringe.

Perchè basta davvero pochissimo per portare a casa ferite molto serie. E non è che guariscano dopo una buona lavata di faccia.

Io ci penserei davvero due volte. Curiosità: nei corsi di autodifesa esiste questo esperimento molto poco politically correct? Ragazza con in mano un pennarello con atteggiamento difensivo (vai vià! Lasciami stare!) e uomo che cerca di afferrarla e toglierglielo?

Secondo me alla fine ha dei segni belli chiari sulle braccia o peggio, specie se il coltello è impugnato a ice-pick che secondo me è la presa più difficile da togliere in un contesto reale.

Si dice che occorre essere addestrati a usare il coltello. Secondo me no. Forse se si vuole duellare contro un altro coltello. La cronaca nera è piena così di absolute beginners che hanno facilmente ucciso della gente...
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 29, 2012, 10:12:09 am
Qualche millennio di storia umana insegna che le armi sono nate affinchè chi è fisicamente svantaggiato possa avere un vantaggio.
Sono equalizzatori.
Nel caso specifico delle donne, a seconda della cultura, hanno avuto più o meno accesso alle armi come autodifesa.

Una lama ha effetti immediati ben presenti anche da parte di un utilizzatore non addestrato, ma ha potere di arresto scarsissimo.
Questo è il problemone delle lame usate da gente che non sanno usarle.

Ma facciamo un esempio abbastanza sconosciuto: le donne nei postriboli del West del fino 1700 tutto 1800 erano notoriamente armate di "push-dagger" con cui si difendevano in modo molto efficace (ci scappava anche il morto), senza addestramento, dai clienti più "pericolosi". Il Pushdagger era sempre tenuto ad altezza della giarrettiera. In alcuni film hanno citato il fatto, ma hanno "edulcorato" la questione facendo indossare alle prostitute la famosa "Derringer due colpi" (una micropistola scarissima da porto occulto). No: usavano un pushdagger. E non ci vuole un genio per capire dove colpivano/tagliavano, quando se la vedevano brutta, una volta appartate col cliente più violento del consentito.

Quindi, niente di nuovo sotto il sole.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 10:48:51 am
Ne ho uno anch'io: arma affascinante. Ma a mia moglie non piaceva perchè (probabilmente) lo considerava un'arma da mignotte e ha preso un Gerber anche lei. Potere d'arresto, ecco qua la vera questione.

E' ovviamnete verissimo. In termini fisici la lama non ne ha. Ma questo discorso, secondo me, funziona in una trincea dove i soldati si sgozzano pieni di adrenalina, o contro un terrorista di Al-Qaeda in missione suicida. O, per stare sulla genesi della .45, contro un Moro Juramentado armato di machete.

Quando si parla di rapine o stupri, però, secondo me non si arriva a questo punto ed è il potere d'arresto psicologico che conta.  Che fai, ci provi? Vieni qua contro questa lama: sei proprio sicuro di riuscure a disarmarmi? Perchè se ti va male ti giochi una mano o peggio, lo sai?

Per quello che riguarda me, almeno il potere d'arresto psicologico di una lama è anche di più di quello di una pistola. E definirei potere d'arresto psicologico anche l'effetto di una brutta ferita da sangue su chiunque non sia un militare o un guerrigliero pieno di adrenalina. Non vorrei fare la prova ma, secondo me, uno stupratore o rapinatore che si vedesse aprire (anche solo in una mano) una ferita profonda che zampilla sangue penserebbe piuttosto a tagliare la corda.

Potrebbe esser pieno di droga, ovviamente, magari di amfetamine + coca. Ma allora (credo ci siano esperimenti) anche lo spray (e non parliamo di tecniche da corso dp per donne) servirebbe a pochissimo. Ricordiamoci che l'avversario è a pochissimi metri e spesso ancora più vicino.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Fabio Spencer on August 29, 2012, 11:04:47 am
Una lama ha effetti immediati ben presenti anche da parte di un utilizzatore non addestrato, ma ha potere di arresto scarsissimo.
Questo è il problemone delle lame usate da gente che non sanno usarle.
posso chiederti di esplicare meglio questo concetto?
Sono ignorante e ho sempre immaginato che se ricevessi un bel taglio anche da un principiante questo mi fermerebbe di sicuro.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 11:17:37 am
In senso fisico (se sei un terrorista lanciato sul bersaglio) non sentiresti quasi per niente il male e l'adrenalina conterrebbe molto l'emorragia. Potresti anche venir preso da un ulteriore attacco di rabbia che ti rende ancora più forte.

A spegnerti, alla fine, sarebbe una copiosa emorragia che prima ti abbasserebbe la pressione fino a farti cadere e poi, in assenza di soccorsi, ti ucciderebbe. Ma potrebbero volerci dei minuti. O un colpo con una lama molto grossa.

Naturalmente questo vale se sei pronto a morire, magari drogato, e ti si può metter KO solo per intervenuta incapacità fisica.

In tutti gli altri casi un taglio grosso (anche in zona non vitale tipo una mano) col sangue che zampilla e non riesci a fermarlo secondo me spaventerebbe a morte chiunque e di fatto lo fermerebbe meglio di una .357 magnum!
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 29, 2012, 11:21:06 am
Esempio tipico.

Coltellata con azione di taglio (tipica "sferzata") con una lama da 11 cm (per occultabilità) appena sopra il ginocchio. Un bel taglio, un po' di sangue (nenahche tanto a dire il vero), ma per un po' di tempo stai anche in piedi. E puoi ancora usare bene le braccia. E non fa neanche tanto male. Insomma, per parecchi secondi sei operativo. Quindi, puoi fare dei danni ancora per un po'.

Bastone tattico. bastona sul ginocchio. Vai giù subito e non ti rialzi. Dolore immenso, e se hai sfiga, ginocchio abbastanza sfasciato. Essendo a terra, ed impossibilitato a rialzarti bene, puoi al massimo zoppicare. Sei inefficace nel combattimento da subito.

In questo esempio esemplificativo: Le armi da botta/impatto hanno sempre un potere d'arresto immediato. le lame piccole no.

Il discorso cambia completamente coi machete, spadoni, spade a due mani et similia... ma ci siamo già capiti.

Se vuoi fermare subito (nel senso di neutralizzare, non uccidere per forza) uno con una lama bisogna mirare a bersagli anatomici ben precisi, ma non intuitivi/istintivi.
Un bastonata su un ginocchio la sa tirare chiunque, invece.

Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 12:13:02 pm
Esempio ottimissimo, infatti. Ma diciamo che sei un minchione che vuol violentare una ragazza. Dici che quella ferita lì non ti ferma? Secondo me sì, e basta molto meno. Per me ancora meno! Il coltello, magari il famigerato push-dagger, pesa pochi grammi non si inceppa e non si scarica mai.

E aggiungo. Vale come per i pugni: uno tira l'altro. Non dovremmo ragionare tanto sul singolo colpo ma sul fatto che stai cercando di afferrare una che continua a tagliarti. Probabilmente arrivi anche a qualche tipo di potere d'arresto basato sull'emorragia oltre che sullo shock psicologico.

Spesso noi ragioniamo di avversari adrenalinizzati e con le spalle al muro (esempio in guerra) che non rinunciano mai e attaccano anche con ferite mortali addosso, da cui finisce sempre che devi avere armi pesanti e sparar sempre due volte. E' verissimo, ma forse per strada non è così. Secondo me quando ti senti ferito seriamente e hai paura tendi a ritirarti o ad arrenderti piuttosto che a combattere fino alla morte.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Fabio Spencer on August 29, 2012, 12:15:57 pm
ok, grazie ad ambedue.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 29, 2012, 12:24:38 pm
Esempio tipico.

Coltellata con azione di taglio (tipica "sferzata") con una lama da 11 cm (per occultabilità) appena sopra il ginocchio. Un bel taglio, un po' di sangue (nenahche tanto a dire il vero), ma per un po' di tempo stai anche in piedi. E puoi ancora usare bene le braccia. E non fa neanche tanto male. Insomma, per parecchi secondi sei operativo. Quindi, puoi fare dei danni ancora per un po'.

Bastone tattico. bastona sul ginocchio. Vai giù subito e non ti rialzi. Dolore immenso, e se hai sfiga, ginocchio abbastanza sfasciato. Essendo a terra, ed impossibilitato a rialzarti bene, puoi al massimo zoppicare. Sei inefficace nel combattimento da subito.

In questo esempio esemplificativo: Le armi da botta/impatto hanno sempre un potere d'arresto immediato. le lame piccole no.

Il discorso cambia completamente coi machete, spadoni, spade a due mani et similia... ma ci siamo già capiti.

Se vuoi fermare subito (nel senso di neutralizzare, non uccidere per forza) uno con una lama bisogna mirare a bersagli anatomici ben precisi, ma non intuitivi/istintivi.
Un bastonata su un ginocchio la sa tirare chiunque, invece.

Mega quotone su quello che dice Cooks ed infatti é per questo che nelle battaglie di un tempo le armi da botta erano moltissimo diffuse nei campi di battaglia.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Fabio Spencer on August 29, 2012, 12:52:31 pm
Esempio tipico.

Coltellata con azione di taglio (tipica "sferzata") con una lama da 11 cm (per occultabilità) appena sopra il ginocchio. Un bel taglio, un po' di sangue (nenahche tanto a dire il vero), ma per un po' di tempo stai anche in piedi. E puoi ancora usare bene le braccia. E non fa neanche tanto male. Insomma, per parecchi secondi sei operativo. Quindi, puoi fare dei danni ancora per un po'.

Bastone tattico. bastona sul ginocchio. Vai giù subito e non ti rialzi. Dolore immenso, e se hai sfiga, ginocchio abbastanza sfasciato. Essendo a terra, ed impossibilitato a rialzarti bene, puoi al massimo zoppicare. Sei inefficace nel combattimento da subito.

In questo esempio esemplificativo: Le armi da botta/impatto hanno sempre un potere d'arresto immediato. le lame piccole no.

Il discorso cambia completamente coi machete, spadoni, spade a due mani et similia... ma ci siamo già capiti.

Se vuoi fermare subito (nel senso di neutralizzare, non uccidere per forza) uno con una lama bisogna mirare a bersagli anatomici ben precisi, ma non intuitivi/istintivi.
Un bastonata su un ginocchio la sa tirare chiunque, invece.

Mega quotone su quello che dice Cooks ed infatti é per questo che nelle battaglie di un tempo le armi da botta erano moltissimo diffuse nei campi di battaglia.
credevo lo fossero anche perchè a parità di lunghezza fossero meno costose.
una spada o un bastone con palla di ferro sopra credo abbiano costi differenti e la fanteria spesso era composta da tanti fantaccini, i cavalieri erano meno, nobili e con molta più disponibilità di spesa.
Però effettivamente una cosa non esclude l'altra.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 29, 2012, 12:57:22 pm
Esempio tipico.

Coltellata con azione di taglio (tipica "sferzata") con una lama da 11 cm (per occultabilità) appena sopra il ginocchio. Un bel taglio, un po' di sangue (nenahche tanto a dire il vero), ma per un po' di tempo stai anche in piedi. E puoi ancora usare bene le braccia. E non fa neanche tanto male. Insomma, per parecchi secondi sei operativo. Quindi, puoi fare dei danni ancora per un po'.

Bastone tattico. bastona sul ginocchio. Vai giù subito e non ti rialzi. Dolore immenso, e se hai sfiga, ginocchio abbastanza sfasciato. Essendo a terra, ed impossibilitato a rialzarti bene, puoi al massimo zoppicare. Sei inefficace nel combattimento da subito.

In questo esempio esemplificativo: Le armi da botta/impatto hanno sempre un potere d'arresto immediato. le lame piccole no.

Il discorso cambia completamente coi machete, spadoni, spade a due mani et similia... ma ci siamo già capiti.

Se vuoi fermare subito (nel senso di neutralizzare, non uccidere per forza) uno con una lama bisogna mirare a bersagli anatomici ben precisi, ma non intuitivi/istintivi.
Un bastonata su un ginocchio la sa tirare chiunque, invece.

Mega quotone su quello che dice Cooks ed infatti é per questo che nelle battaglie di un tempo le armi da botta erano moltissimo diffuse nei campi di battaglia.
credevo lo fossero anche perchè a parità di lunghezza fossero meno costose.
una spada o un bastone con palla di ferro sopra credo abbiano costi differenti e la fanteria spesso era composta da tanti fantaccini, i cavalieri erano meno, nobili e con molta più disponibilità di spesa.
Però effettivamente una cosa non esclude l'altra.

In parte é giusto quello che dici tu sul costo ecc...
Ma non pensare che in battaglia si usassero così tanto le spade.
Le armi da botta erano sempre e comunque da preferire.
Infatti ad esempio le spade a due mani per il combattimento in armatura non tagliavano so non gli ultimi 20cm di lama.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 13:09:06 pm
Le spade a due mani (ma anche le spade in genere) sono ANCHE armi da botta, almeno un pò. Non è che tagliassero come quella di Goemon il samurai, molto spesso producevano ferite lacerocontuse soprattutto quando c'erano di mezzo le armature.

Ma per difesa (o assassinio) son semrpe stati i coltelli alla cime della classifica. Perchè sono piccoli e costano poco. E, non me lo scorderò mai dopo il combattimento col pecorino, un bastone lo puoi sempre afferrare (nei film si vede spesso) una lama no!

Non a caso si dice "tenere il coltello per il manico!"
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 29, 2012, 13:15:12 pm
Diesel non pensare che sia così facile bloccare una bastonata prima cosa,seconda cosa anche qui chi sa il fatto suo anche il bastone tende a non farlo vedere si insomma ad occultarlo in qualche maniera o se lo fa vedere per lo meno fa in modo che sia difficile da afferrare,e se te lo da da afferrare di prima intenzione caschi nella sua trappola,e li son cazzi.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: beppegg on August 29, 2012, 13:24:16 pm
un bastone lo puoi sempre afferrare (nei film si vede spesso) una lama no!

oddio, un bastone lungo forse si, ma un bastone corto a fermarlo ci rimetti la mano...
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 29, 2012, 13:30:48 pm
calma.. calma...

non spostiamo il discorso sulla scherma di bastone.

Ma il bastone si afferra, eccome, ovviamente in certi contesti, e si "fa afferrare". Tattica.
Nelle AMF è pane quotidiano la presa e l'abbandono tattico del bastone durante l'azione.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 29, 2012, 13:38:11 pm
calma.. calma...

non spostiamo il discorso sulla scherma di bastone.

Ma il bastone si afferra, eccome, ovviamente in certi contesti, e si "fa afferrare". Tattica.
Nelle AMF è pane quotidiano la presa e l'abbandono tattico del bastone durante l'azione.

E' quello che intendovo con il:

e se te lo da da afferrare di prima intenzione caschi nella sua trappola,e li son cazzi.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 29, 2012, 14:02:52 pm
il grande vantaggio delle armi da botta (ma anche il loro svantaggio perche' per essere efficaci bisogna caricare i colpi, a differenza di una stoccata) e' che oltre a costare meno e "low tech" sono lesive anche "attravverso" ed a prescindere dalle protezioni, es: un fendente alla testa con una mazza ha buone probabilita' di creare commozioni cerebrali o traumi cervicali anche se si indossa un elmo d'acciao.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 29, 2012, 14:12:47 pm
mi pare che una popolazione belgha sia riuscita a sconfiggere la cavalleria di Carlomagno con un mega randello chiamato "buon giorno!" nella loro lingua  XD
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 15:36:23 pm
Il Goedentag. Che però era qualcosa di appena un pò diverso.

Però, vedete, qua ci stiamo un pò sviando. Io parlavo di una ragazza qualsiasi che si deve difendere da uno stupro o una rapina, mica di una attrice di film di Kung Fu. Certe manovre di bastone non sono assolutamente alla portata di tutti. E neanche la tattica per non farsi mai cogliere non l'arma non lanciata o per tenere la distanza.

Queste cose qua sono difficili, operativamente, anche per gente grossa e addestrata. I guerrieri armati di Goedendag erano forzuti, corazzati e combattevano tutti assieme.

Metti una ragazza da 55 kg che si trova davanti uno di 75, anche ammesso che abbia un bastone (cosa molto difficile) che può farci? Molto probabilmente il tipo riuscirebbe ad ammortizzare in qualche modo il primo colpo e poi sarebbe troppo vicino per essere colpito. A parte che le strapperebbe via il bastone in un momento con una mano sola.

Col coltello non c'è distanza minima di ingaggio, che funziona benissimo anche nel grappling, nè devi tenerlo lanciato perchè non venga afferrato. Secondo me, a parte le armi da fuoco, il coltello si confronta con la bomboletta. Ma credo con vantaggio.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: beppegg on August 29, 2012, 15:40:09 pm
Secondo me, a parte le armi da fuoco, il coltello si confronta con la bomboletta. Ma credo con vantaggio.

A parte il dettaglio di non essere, al contrario della bomboletta, di libero porto...
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 29, 2012, 15:42:36 pm
si bravo Dieselnoi era proprio il Goedentag  :)

Spoiler: show


pero' era solo un esempio estremo, una comune mazza d'arme funziona nello stesso modo.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 15:51:20 pm
Piccolissimo problema, in realtà: se non sei un punkabbestia che insulta gli sbirri non ti perquisiranno mai. Inoltre un coltello PICCOLO puoi sempre giustificarlo con qualche cazzata. Te la cavi nella stragrande maggioranza dei casi.
Un bastone secondo me ti mette nei guai subito. Sospetto che se sei un individuo di quelli che non piacciono agli sbirri essi possan trovar qualche sistema per romperti le palle anche se hai lo spray....
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 29, 2012, 16:01:30 pm
quindi ritieni "giusto" portare appresso armi occultabili illegali fintanto che gli "sbirri" non ti beccano?   ???

direi che come impostazione c'e' gia' qualche falla in partenza, si sta' parlando di difesa personale giusto? a parte gli intermezzi storici che sono le uniche cose che mi interessano realmente.  :gh:
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 29, 2012, 16:03:57 pm
Dieselnoi: it's NOT a war... ;)

Episodi di cronaca brutta ci sono sempre. Purtroppo.
Ma solitamente le vittime sono tali, perchè vivono da vittime. E sono vittime.
Io ho imparato che non puoi "insegnare davvero" una forma mentis per sopravvivere ad un'aggressione. Con buona pace per chi afferma il contrario nei suoi corsi di AM da due volte alla settimana
Inutile pensare di mettere qualcosa, e che cosa, in una borsetta ad una ragazza, se questa non è di suo "sgamata".
La volontà di sopravvivere ce l'hai geneticamente, o non ce l'hai.
E per chi ha questo istinto, l'insegnamento di certe cose, o il dotarsi di certi accorgimenti, aumenta esponenzialmente le sue possibilità di sopravvivenza.
Ma l'oggetto di per se stesso ("meglio bastone o lama?") non serve a nulla.


Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: beppegg on August 29, 2012, 16:06:56 pm
Piccolissimo problema, in realtà: se non sei un punkabbestia che insulta gli sbirri non ti perquisiranno mai. Inoltre un coltello PICCOLO puoi sempre giustificarlo con qualche cazzata. Te la cavi nella stragrande maggioranza dei casi.
Un bastone secondo me ti mette nei guai subito. Sospetto che se sei un individuo di quelli che non piacciono agli sbirri essi possan trovar qualche sistema per romperti le palle anche se hai lo spray....

Il problema non è solo nella perquisizione, è che avendo una lama addosso è più difficile ottenere la legittima difesa. Primo, perché è un attimo con un coltello a cadere nell'eccesso (se gli apri la mano mentre lui ti ha "soltanto" strattonato o afferrato dal bavero... beh, la proporzionalità è andata a farsi benedire...) e secondo perché vale il principio "e tu che ci facevi con un coltello /adatto all'offesa di una persona/ addosso? Probabilmente ti aspettavi di doverlo usare ed eri pronto a farlo"

Tutti problemi che con lo spray sono grandemente ridimensionati, visto che danni permanenti glieli puoi causare soltanto se il tizio è allergico al capsicum - e non è qualcosa in tuo potere da gestire, quindi non può andare in computo alla tua proporzionalità di reazione.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 17:01:11 pm
Io non giro armato anche perchè non son così attraente da rischiare una violenza carnale! In media. Poi, se mi capita di girare (adesso che son sposato per lavoro, un tempo anche per turismo un pò avventuroso) in posti a rischio, il coltello me lo porto e anche di brutto. Ad andar male mi ficco in tasca un cacciavite che è un'arma impropria tanto quanto un coltello da bistecca.

Ma parlavo di autodifesa per ragazze. Di persone che non hanno una grossa capacità di fare a cazzotti con un uomo o di battersela a supervelocità.

Un mio amico avvocato (beh, brutta razza) è addirittura sostenitore della tesi che portarsi un piegabile in tasca non sia del tutto un reato: è reato portare il piegabile senza giustificato motivo ma poi non si specifica quale esso debba essere. Magari lo stai riportando a casa dopo che l'avevi scordato in macchina. E che dovevo fare, smontarlo? Narra che ci siano precedenti in tal senso, tutti finiti con assoluzione istantanea. Nella stragrande maggioranza dei casi la giustificazione viene direttamente accettata dalla polizia.

Chiaro che non parlo di un sikes-fairbairn lungo così eh? Parlo di qualsiasi coltellino (anche con apertura rapida e bloccalama) che possa essere inteso come lama utility.

Se ti aggrediscono quello di farsi dare la legittima difesa è forse l'ultimo problema: il coltello si tira fuori se è in corso non una rissa, nella quale non dovresti manco trovarti, ma un'aggressione vera e propria tipo stupro o rapina a mano armata. E a quel punto dirai che sì, avevo il coltello in tasca perchè casualmente lo stavo portando da mia mamma che voleva dargli una lucidata.

Ricordo la storia della pattuglia del SAS in Sardegna nel 1989, di cui aveo già raccontato: la magistratura accettò la tesi che "era partito un colpo" nella colluttazione ed era rimasto ucciso un rapinatore. E' noto che i SAS non sanno usare le armi e i colpi gli parton sempre un pò così....
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: gyria on August 29, 2012, 19:01:07 pm
Giusto per curiosità, come si potrebbe giustificare il portare con se un push dagger di 2 cm?Immagino non sia legale....
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: bushi highlander on August 29, 2012, 21:15:59 pm
Un push dagger a doppia lama è forse l'arma da taglio meno legale che ci sia....

...but i love it!  :-* :-* :-*
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 29, 2012, 21:20:30 pm
Sei fregato sia per la doppia lama sia perchè il push-dagger non è concepipile come lama utility. E' proprio un'arma. Ma un piegabile sui 9-11 cm di lama, come la mettiamo? Aggiungo...anzi faccio uno spinoff.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: gyria on August 30, 2012, 12:38:27 pm
Giusto per restare in tema.Un ora fa, stavo facendo un lavoro, e tenevo in mano un grosso cutter, ma con al massimo un centimetro di lama estratta.Con la stessa mano, afferro una scatola di circa dieci chili per una maniglia, con l intenzione di posizionarla sul tavolo di fronte a me.Ad altevva del torace, la maniglia improvisamente si spezza, e mi do un cazzotto in bocca.Con il cutter in mano.In un primo momento, non capisco i danni, visto che la botta mi aveva desensibilizzato la bocca.Ma il sapore del sangue in bocca, e la sensazione di qualcosa che mi cola sul mento, mi spavantarono non poco.Alla fine, un taglio superficiale che dal mento sale fino al labbro inferiore, dove diventa un pò più profondo.Il labbro soperiore, ha un taglio più profondo, in un punto, la punta è passata all interno.Sanguinato molto in un primo momento.Comprimendo i due lembi, sono riuscito a fermare il sangue.Ora, a meno che non faccia le boccacce, direi che non dovrebbe riaprirsi. :ricktaylor:
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 13:23:38 pm
Fai un salto all'aspedale é sempre meglio.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: carlo on August 30, 2012, 16:50:25 pm
Inutile pensare di mettere qualcosa, e che cosa, in una borsetta ad una ragazza, se questa non è di suo "sgamata".
La volontà di sopravvivere ce l'hai geneticamente, o non ce l'hai.
E per chi ha questo istinto, l'insegnamento di certe cose, o il dotarsi di certi accorgimenti, aumenta esponenzialmente le sue possibilità di sopravvivenza.
Ma l'oggetto di per se stesso ("meglio bastone o lama?") non serve a nulla.

Mio nonno, fabbro ferraio, affermava che "Il maestro fa l'attrezzo e l'attrezzo fa il maestro"

carlo, che anche se avesse uno Stradivari non saprebbe suonare come Paganini
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: bushi highlander on August 30, 2012, 18:45:27 pm
Mettete uno spillone per capelli  (antico ma fa molto chic) in mano ad una donna arrabbiata...
Ciascuno usa le armi con le quali ha dimestichezza, vedi battipanni della nostra gioventù.  Ahia! :'( :'( :'(
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 30, 2012, 19:07:32 pm
Giusto per restare in tema.Un ora fa, stavo facendo un lavoro, e tenevo in mano un grosso cutter, ma con al massimo un centimetro di lama estratta.Con la stessa mano, afferro una scatola di circa dieci chili per una maniglia, con l intenzione di posizionarla sul tavolo di fronte a me.Ad altevva del torace, la maniglia improvisamente si spezza, e mi do un cazzotto in bocca.Con il cutter in mano.In un primo momento, non capisco i danni, visto che la botta mi aveva desensibilizzato la bocca.Ma il sapore del sangue in bocca, e la sensazione di qualcosa che mi cola sul mento, mi spavantarono non poco.Alla fine, un taglio superficiale che dal mento sale fino al labbro inferiore, dove diventa un pò più profondo.Il labbro soperiore, ha un taglio più profondo, in un punto, la punta è passata all interno.Sanguinato molto in un primo momento.Comprimendo i due lembi, sono riuscito a fermare il sangue.Ora, a meno che non faccia le boccacce, direi che non dovrebbe riaprirsi. :ricktaylor:

se ti fai mettere qualche punto di sutura (da un bravo chirurgo) la cicatrice sara' meno apparente, in ogni caso vai al pronto soccorso.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 22:29:16 pm
E' meglio eccome. Lo dice uno cucito come il mostro di Frankenstein. A meno che non pensi che faccia figo eh? Domanda fatale: avete un avversario con un coltello bello stretto. Diciamo anche una ragazza, mica dovete immaginarvi Spartan che vi vuole ammazzare.

Ci andate davvero sul polso per fare un disarmo? La considerate davvero un'alternativa possibile o ve la riservate eventualmente se ci fosse da salvare il mondo? Non è per caso di quelle mosse che praticate in allenamento su coltello di gomma ma che poi non fareste mai e poi mai?
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 30, 2012, 22:36:15 pm
oltre al fatto che una ferita cucita bene guarisce prima e' giusto fare anche una antitetanica  :thsit:
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 22:39:51 pm
Beh, me la cicatrice rimarrà di certo. Quello che non han fatto 25 anni di arti marziali e tre teste di cazzo a Quito l'avrà fatto quella forma di pecorino sardo. Ma lo rifarei tanto era buono!
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 30, 2012, 22:41:53 pm
 :nono:
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Crux on August 30, 2012, 22:47:20 pm
ma che c'entra? consigliavo a Gyria di andare a farsi medicare, con un oggetto del genere usato in officina meglio stare tranquilli  :)
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Jack Burton on August 30, 2012, 22:57:09 pm
Mio nonno, fabbro ferraio, affermava che "Il maestro fa l'attrezzo e l'attrezzo fa il maestro"

carlo, che anche se avesse uno Stradivari non saprebbe suonare come Paganini

Tuo nonno era rocco siffredi?  :gh: :gh: :gh: :gh: :gh: :gh: :gh:
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 22:59:11 pm
Diesel che che ti hanno fatto le ragazze?
Che ce l'hai con loro?
Quello che non tromba del forum sono io,perciò al massimo quello incazzato dovrei essere io e invece me ne stra sbatto mi mi ci faccio una  :D
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 23:00:56 pm
Ma cosa c'entra col pecorino? Mica immaginerai che se ho un pollice monco ho monco anche altro eh?
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 23:19:24 pm
No é che continui ad avercela con le donne e non capisco il perché.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 23:28:42 pm
Urg ma che ho detto? Che il pecorino sardo è buono? Con le donne che c'entra? A parte il fatto che son felicemente sposato....
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 23:31:15 pm
Urg ma che ho detto?

Che fai mangi e scordi?
Hai scritto questo:

Diciamo anche una ragazza, mica dovete immaginarvi Spartan che vi vuole ammazzare.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 23:37:59 pm
Per dire che una ragazza è debole. E che chezzo.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 23:40:20 pm
Per dire che una ragazza è debole. E che chezzo.

Debole si ma se é determinata e con un'arma in mano ci sbudella come un maiale.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 23:41:50 pm
Che, come vedi, è poi la mia teoria. Da qui la prevalenza del coltello sulla bomboletta.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 23:43:04 pm
Si ma io scappo :) mica mi metto fare i disarmi e le mossettine.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 23:46:23 pm
Nemmeno io: la mia teoria di base è che un disarmo su lama vera è quantomeno MOLTO problematico. Se proprio fossi spalle al muro cercherei di piazzare un colpo alla testa piuttosto che invischiarmi a lottare con uno col coltello dalla parte del manico.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 30, 2012, 23:49:31 pm
Diesel alla lotta ci arrivi più o meno quasi sempre o se per caso riescia colpire e magari ti crei una via di fuga o altrimenti la lotta é inevitabile e devi mettere in conto tanti,ma tantissime ferite nel caso riuscissi a sopravvivere.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 30, 2012, 23:58:51 pm
Secondo me devi mettere in conto la morte. Arrivare alle prese con uno armato di coltello significa questo. A meno di avere enorme differenza fisica a favore. Peggio che alle prese non puoi fare secondo me.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 31, 2012, 00:14:43 am
Diesel conta che non stai schermendo,in un aggressione la distanza si chiude al diciamo 90%delle volte e mi sono gia tenuto largo,perciò o riesci a colpire e crearti la fuga o preparati come già detto prima a essere fatto a pezzi.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 31, 2012, 00:16:45 am
E' proprio quello che dico io: O colpisci (cazzotto sul mento o dita negli occhi) o riesci a scappare. Se ti metti a lottare secondo me hai pochissime possibilità.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 31, 2012, 00:20:32 am
Guarda che anche il colpire non é che preclude il non essere ferito.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Ebony Girls Lover on August 31, 2012, 00:22:13 am
Prova a farlo sotto stress, ti accorgerai che i tagli e le puntate ti arrivano lo stesso anche se riesci a tenere la situazione a distanza di calcio pugno.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Diego on August 31, 2012, 00:23:26 am
Domanda fatale: avete un avversario con un coltello bello stretto. Diciamo anche una ragazza, mica dovete immaginarvi Spartan che vi vuole ammazzare.

Ci andate davvero sul polso per fare un disarmo? La considerate davvero un'alternativa possibile o ve la riservate eventualmente se ci fosse da salvare il mondo? Non è per caso di quelle mosse che praticate in allenamento su coltello di gomma ma che poi non fareste mai e poi mai?
Ci sono grossolonamente  due scuole di pensiero sulla disperata situazione in cui si ha a che fare disarmati con un aggressore col coltello.
1. Controllo dell'arto armato con un braccio per cercare di colpire con l'altro (con l'intenzione di distrarre ma, senza dirlo troppo ad alta voce, sperando nel  ko, potere d'arresto del colpo). Nel kali di solito è una versione proposta da praticanto insegnanti americani.
2. Controllo dell'arto armato a due mani cercando di incassare/proteggersi alla meno peggio dai colpi col braccio disarmato dell'altro. Meno arsenale a disposizione per il contrattacco della vittima (testa, gomiti, ginocchia ma senza avere come nel primo caso una mano libera), ma maggiore protezione nei confronti dell'arma. Si dovrebbe riuscire a controllare meglio l'arto armato.
Il presupposto alla base è che “gli attacchi a mani nude dell'aggressore mi manderanno sicuramente all'ospedale ma ho buone probabilità di sopravvivergli, gli eventuali attacchi col coltello (senza il controllo a due mani più saldo e sicuro di quello a una mano sola) mi farebbero conoscere anzitempo il Creatore; io preferisco il male minore del primo caso: finire all'ospedale ma non al piano della camera mortuaria” (cit. riadattata ma quasi testuale di un maestro filippino). Nel kali ho notato un riscontro maggiore di quest'ottica tra i filippini.

Il disarmo non l'ha consigliato il medico; se si presenta l'occasione e, oltre ad aver allenato e metabolizzato l'argomento a sufficienza, con l'aiuto della fortuna si riesce ad applicarlo, meglio (un bel vantaggio in meno per l'aggressore). Se si sopravvive limitando i danni senza disarmare chi se ne frega dei disarmi, l'importante è aver raggiunto l'obiettivo.

Sulle due teorie citate sopra, secondo me  dipende dai gusti e anche dalle caratteristiche personali. 
La natura mi avesse dotato della “castagna” di Cammarelle, o comunque con un esempio estraneo allo striking il potere d'arresto ipotizzabile di un colpo di Lopez Nunez (il lottatore portabandiera  cubano che a Londra ha riconfermato il suo oro olimpico di Pechino nella categoria 120 kg della grecoromana), farei seriamente un pensierino al controllo a una mano per cercare di giocarmi un tentativo di ko immediato.
Essendo di stazza molto più “filippina” e tendendo a pensare sempre male, quindi ipotizzando un potenziale aggressore probabilmente più grosso e pesante di me, propendo più per il controllo a due mani per cercare di guadagnarmi l'ospedale, anziché un servizio funebre.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: carlo on August 31, 2012, 09:38:00 am
Mio nonno, fabbro ferraio, affermava che "Il maestro fa l'attrezzo e l'attrezzo fa il maestro"

carlo, che anche se avesse uno Stradivari non saprebbe suonare come Paganini

Tuo nonno era rocco siffredi?  :gh: :gh: :gh: :gh: :gh: :gh: :gh:

Non so, ma ho quindici zii dal lato paterno.

carlo, che ha drasticamente abbassato la media familiare
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 31, 2012, 10:08:16 am
Il problema, secondo me, va visto in un'ottica tecnica: diciamo che volgiono proprio ammazzarci, non intimidirci o darci una lezione. E dunque siamo lì spalle al muro con un energumeno che ci vuole accoltellare.

Se cerchiamo di controllargli il braccio armato veniamo quasi certamente colpiti. E poi ancora e ancora. A meno di grossissime differenze di fisico a forza di ferite da ospedale ci becchiamo quelle da cimitero. L'aggressore non si fermerà. O lo fermiamo noi o lui va avanti.

Così o porti davvero avanti il disarmo con presa o trovi la maniera di colpirlo forte (agli occhi) e giocartela scappando oppure, stavolta sì, con un disarmo a leva.
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: cooks71 on August 31, 2012, 10:10:48 am
Qui si va nel territorio "non esiste la tecnica magica" ed è pura casualità saltarci fuori da certe situazioni.

Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: carlo on August 31, 2012, 10:17:18 am
Qui si va nel territorio "non esiste la tecnica magica" ed è pura casualità saltarci fuori da certe situazioni.

ovvero, è tutta questione di "fortuna"

Spoiler: show
(http://www.vivicool.it/wp-content/uploads/2012/05/locandina-cosi-fan-tutte-212x300.jpg)


carlo, che o ce l'hai o te lo fanno
Title: Re:La Dura Realtà del Pecorino
Post by: Dieselnoi on August 31, 2012, 10:23:39 am
Seguro ma seguro. E quindi in questi casi salta fuori il buon vecchio Animal che ha sempre ragione per definizione. Secondo me, merda per merda, dovremmo fare di tutto per accorciare il combattimento in qualsiasi modo e fare il prima possibile a metter lui sulla difensiva.

Ora, parare i colpi in questo tipo di situazione è davvero difficile perchè, a differenza che a mani nude, anche i nostri arti sono un ottimo bersaglio. Quello che possiamo fare, più che una parata, è una tecnica di sacrificio. Ovvero bloccargli la mano armata un momentino (e mettendo in conto almeno un taglio brutto) e colpire durissimo con l'altra. Non scarterei a priori un calcio dritto, dato che abbiamo le scarpe.

Io mi immagino uno che attacca stile jailyard rush: braccio sinistro piegato in avanti a mò di lama da bulldozer, peso indietro e coltello che si muove dal basso in alto con la mano destra arretrata. E mentre colpisce (in modo pesantissimo) ci spinge.

Ci è molto difficile andare sulla lama perchè parte da dietro ed entra nel nostro raggio quando è già lanciata
tipo montante. Bloccare la lama col braccio è molto problematico per questioni di leva.  A parte che può trapassarci il braccio e continuare a colpire.

Io credo che cercherei di spingerlo (non palm strike, proprio spingerlo) sulla fronte per tenerlo lontano e subito colpirlo con un gancio in testa, di quelli suicidi spaccamani. Forse spingerlo con la destra e ganviarlo di sinistro, così se vuol parare deve sospendere l'atttacco con la lama.

E' un'idea delle tante ovviamnete, e farà pur schifo per mille ragioni. Ma andar sul coltello per disarmarlo quello non lo farei.