da cosa nasce secondo voi il bisogno di intraprendere un percorso come ricercatori marziali o salvatori di stile o cercare miglioramenti esterni?
Apri secondo me 2 quesiti in realtà nel tuo post.
Il primo è una domanda sul "come mai ci sono tanti stili a parità di scopo" e se vuoi approfondirla proverò a dire la mia in un topic adeguato.
Perche esistono piu sigle/federazioni/associazioni per la stessa AM/SDC/DP/cazzi e mazzi?
Soldi/Potere
Perche esistono 2000 cose diverse che fanno la stessa cosa o quasi?
Soldi/Potere
Perche si inventano nuovi sistemi?
Soldi/Potere
Io sono dell'idea che non si finisca mai di migliorare. Una volta che ci si sia preposti un obiettivo (es: integrare la propria arte con ciò che le mancava, imparare a menare, cercare l'illuminazione...) allora è giusto intraprendere un percorso di ricerca purché si abbiano solide basi nell'arte di partenza.Tu parti dal presupposto di integrare quanto studiato... ora io mi chiedo se si ha chiaro lo scopo e la strategia della disciplina praticata (che si spera siano compatibili con le motivazioni personali per praticare) da dove arriva il bisogno di integrare e ricercare?
Se poi si ritiene giusto, allora è anche possibile un totale rinnegare lo stile di provenienza. ma spesso ci si ritrova con un tatuaggio grattato via male...Secondo me il rischio del tatuaggio grattato via male è maggiore se cambiando disciplina rimani ancorato a quella di partenza.
Bhè, anche io per un periodo sono stato uno "salvatore di stile", ed è stato proprio quel percorso, quel non abbandonare nettamente e di colpo ciò che già praticavo per dedicarmi ad altro che ha fatto si che adesso nessuno può farmi tornare indietro sui miei passi, nessuno mi può dire "eh ma sei stato frettoloso, non hai capito la disciplina (e soprattiutto la mitica "non hai completato il sistema :spruzz: ) perchè ho fatto tanti di quei tentatvi, tante di quelle critiche (costruttive) che alla fine ho appurato tutto quello che c'era da appurare.Capisco quello che dici ma io non chiamerei questo periodo "ricerca marziale" ma consapevolezza o comunque porsi dei dubbi e provare a darsi delle risposte. E per quanto mi riguarda è stato un periodo di transizione e necessario per prendere a cuor sereno una scelta
Di conseguenza vivo meglio il mio attuale percorso, con altrettanto spirito critico eh, ma con molta più consapevolezza.Capisco cosa intendi :thsit:
Credo (ma ormai non posso più saperlo con certezza) che se ad un certo punto avessi mollato il wx per gli SDC adesso non sarei in grado di rispondere "a prova di smentita" cosa non va dello stile. Forse mi sarebbero rimasti dei dubbi.
Invece non ne ho, ed ho raggiunto la mia "dimensione" anche grazie a quel percorso di "salvatore di stile/tentativo di migliorarlo".
Ps: non sò se è pertinente al topic, ma credo che è vero che uno stile lo si può migliorare confrontandolo con altre dicipline, semplicemente perchè in breve si arriva a capire quale è il suo posto (piccolo o grande che sia) all'interno dell'universo del combattimento. La miglioria stà nella maggior consapevolezza dal praticante, non nelle nuove tecniche apprese.Infatti aprirsi al confronto penso sia fondamentale ma appunto per confrontare le strategie e avere una prospettiva più ampia
Ps: non sò se è pertinente al topic, ma credo che è vero che uno stile lo si può migliorare confrontandolo con altre dicipline, semplicemente perchè in breve si arriva a capire quale è il suo posto (piccolo o grande che sia) all'interno dell'universo del combattimento. La miglioria stà nella maggior consapevolezza dal praticante, non nelle nuove tecniche apprese.
Io sono dell'idea che non si finisca mai di migliorare. Una volta che ci si sia preposti un obiettivo (es: integrare la propria arte con ciò che le mancava, imparare a menare, cercare l'illuminazione...) allora è giusto intraprendere un percorso di ricerca purché si abbiano solide basi nell'arte di partenza.Tu parti dal presupposto di integrare quanto studiato... ora io mi chiedo se si ha chiaro lo scopo e la strategia della disciplina praticata (che si spera siano compatibili con le motivazioni personali per praticare) da dove arriva il bisogno di integrare e ricercare?
Se scopo della disciplina e motivazioni personali sono diventate incompatibili IMHO non ha senso ricerca, se invece restano compatibili la ricerca nasce da una non efficacia della disciplina nel perseguire lo scopo.Se poi si ritiene giusto, allora è anche possibile un totale rinnegare lo stile di provenienza. ma spesso ci si ritrova con un tatuaggio grattato via male...Secondo me il rischio del tatuaggio grattato via male è maggiore se cambiando disciplina rimani ancorato a quella di partenza.
Ovvio queste sono solo considerazioni personali
Perche si inventano nuovi sistemi?
Soldi/Potere
Nonostante quanto sopra il numero di AM/SDC presenti sul mercato è elevatissimo".Anche le lingue hanno lo stesso scopo, ma esistono le lingue e anche i dialetti. Ben venga che ci sia una moltitudine di stili e di "dialetti" di stili.
se ho bisogno di ricercare o salvare lo stile IMHO qualcosa è andato storto.Nel percorso è andato storto qualcosa se nel percorrerlo ci siamo convinti che non abbiamo bisogno di ricercare.
Ma tipo trovare una cosa più divertente e/o appagante dell' altra no eh ?
Piuttosto che trovare un ambiente/maestro con cui si è più in empatia ?
Come la fate complicata ... 8)
dammi una motivazione alternativa...
dammi una motivazione alternativa...
Desiderio di ricerca. :)
dammi una motivazione alternativa...
Desiderio di ricerca. :)
cosa significa?
Aggiungerei libertà...
dammi una motivazione alternativa...
Desiderio di ricerca. :)
cosa significa?
Quale termine non ti è chiaro? Desiderio o ricerca?
Ricerca.
Perche cercare tu, un qualcosa che gia' esiste?
Se ognuno di noi avesse dovuto riscoprire la ruota...oggi non avremo le automobili.
Puo' essere divertente, ok
e a parte questo?
E secondo me lo scopo dell'alpinismo non può che essere "riuscire a scalare quella parete" poi la pratica personale è un conto ma lo scopo mi sembra chiaro no?
Infatti ho detto che ognuno ha la sua motivazione ma deve essere compatibile con lo scopo della disciplina.E secondo me lo scopo dell'alpinismo non può che essere "riuscire a scalare quella parete" poi la pratica personale è un conto ma lo scopo mi sembra chiaro no?
Beh allora se è così, perché non può andare bene per un karateka "far bene quel kata", a un altro "far bella figura in palestra con l'insegnante", a un altro ancora "vincere più gare di kumite possibile" o ancora "diventare cintura nera"? Ognuno di questi scopi non penso sia completamente avulso dal karate, eppure sono strade molto diverse tra loro, pur nella stessa disciplina.
La complessità genera una grossa differenziazione per quanto riguarda le... Chiamiamole "soluzioni", ok? Vedi gli zeri delle equazioni: maggiore è il grado, più soluzioni ha.Da qui ho aperto uno spin off https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13500 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13500)
La ruota è una soluzione semplice ad un problema lineare: è chiaro che rappresenta la "soluzione migliore", quindi non ha senso porsi altre domande.
Quindi sono cose di complessità differenti e con soluzioni non paragonabili in termini di grandezza.
Quoto il discorso "libertà" di Spartan. :)
c'e' gente che va a scalar cascate di ghiaccio per migliorarsi nel bouldering?Molti fanno tutt'e due, e tanti ti diranno che per alcuni aspetti l'una ha migliorato l'altra. Perché si tratta di entrare nel profondo di metodologie e schemi motori in parte del tutto comuni.
se salta fuori un modo non "tradizionale" di far le cose, lo si rifiuta perche' non e' nel "programma tecnico"? (non parlo di etica qui eh..)dipende, al solito. Come tutte le cose, c'è una fase di verifica, seguita da eventuale implementazione. Non per tutti però.
se facciamo il parallelo non devi chiedere cos'e' l'alpinismo (am) ma cos'e' il bouldering, e lo stesso per cascate/escursionismo/etc..E verrà risposto anche a questo, non vedo la difficoltà. Tieni conto poi che per esempio, nel mondo dei falesisti, ci sono posizioni anche molto differenti (es.: l'etica di chiodatura, lo stile, etc.), ma tutte queste fanno parte dell'arrampicata e, più in grande, dell'alpinismo.
Sai rispondere esattamente a ciascuna di ste domande immagino, viceversa qui si sta spesso a chiedersi ma cos'e' il karate, cos'e' il giuggizzu, cos'e' il kung fu...
E verrà risposto anche a questo, non vedo la difficoltà. Tieni conto poi che per esempio, nel mondo dei falesisti, ci sono posizioni anche molto differenti (es.: l'etica di chiodatura, lo stile, etc.), ma tutte queste fanno parte dell'arrampicata e, più in grande, dell'alpinismo."sai rispondere anche a questo, immagino" non era una provocazione :)
i falesisti sono i chunner dell'alpinismo :D :D :D
:D Iommi mi fai morire...
Comunque volevo aggiungere che per me c'è una differenza enorme tra essere un ricercatore marziale e invece valutare criticamente la propria pratica.
Secondo me dei primi ce n'è troppi in giro (ormai credo ci sia poco da "inventare" e il rischio minestroni è IMHO alto) dei secondi sempre troppo pochi.
Questo senza voler offendere nessuno
:D Iommi mi fai morire...
Comunque volevo aggiungere che per me c'è una differenza enorme tra essere un ricercatore marziale e invece valutare criticamente la propria pratica.
Secondo me dei primi ce n'è troppi in giro (ormai credo ci sia poco da "inventare" e il rischio minestroni è IMHO alto) dei secondi sempre troppo pochi.
Questo senza voler offendere nessuno
Perché giorgia il problema è che per valutare serenamente criticamente la propria disciplina, bisogna conoscerla a fondo.
E conoscerla a fondo significa comprendere nella sua profondità i suoi concetti cardine, le sue sfumature, da tutti i punti di vista.
:thsit: e secondo me da qui l'esigenza di diventare ricercatori marziali o salvatori di stile o di cercare all'esterno ma tenendosi in parte addosso il gi (in senso metaforico ovviamente).Perché giorgia il problema è che per valutare serenamente criticamente la propria disciplina, bisogna conoscerla a fondo.
E conoscerla a fondo significa comprendere nella sua profondità i suoi concetti cardine, le sue sfumature, da tutti i punti di vista.
Si siamo d'accordo ... Ma se vedi uno che cerca di scalare una parete usando i denti non ti viene da pensare "chissà quale significato profondo nasconde"... Ma capisci subito che si tratta di una minchiata...Invece in molti stili di am davanti a soluzioni palesemente assurde ti viene risposto che sei tu a non capire e che ci vorranno 30 prima di poterlo fare :'(
Insomma secondo me in genere nelle am si tende ad accettare cose che non accetteremmo mai in altri ambiti
:thsit: e secondo me da qui l'esigenza di diventare ricercatori marziali o salvatori di stile o di cercare all'esterno ma tenendosi in parte addosso il gi (in senso metaforico ovviamente).
Io mi porrei una domanda.. ma perchè non ci sono salvatori di stile nelle MMA o nel bjj o in altre discipline con mentalità open?
@Moai: Mi commuove la tua semplicità nell'esprimere i concetti :'( :-* :spruzz:
piccolo appunto personale: i ciarlatani e i maestri incapaci di insegnare bene c'erano anche in passato solo che non potendolo sapere con certezza tendiamo in genere ad immaginarli tutti capaci perché secondo noi provavano sul campo
mah, io tutti -sti problemi non li vedo.Neanch'io.
mah, io tutti -sti problemi non li vedo.Neanch'io.
E non vedo neanche il rapporto fra "Ricercatori marziali", che auspico a tutti di essere, e "Salvatori dello stile" come se lo stile fosse una foca monaca in via di estinzione. E anche quando lo fosse perché è il particolare stile fatto con la clava e con lo scudo di pelli non capisco ancora dove sia il problema.
A meno che il problema non sia il "solito discorso" la cui soluzione non so perché, ma gira e rigira, alla fine sembra sempre portare alla "soluzione finale" che si traduce nelle MMA+Krav Maga. Così uno è a posto. Obiettivo raggiunto. Nel migliore dei modi per il maggior numero di contesti e problemi di combattimento.
vedi, due carissimi amici ebrei mi hanno sempre detto che il vero KM lo fanno loro, fin da bambini, e con la pistola in mano. il resto, dicono, è prodotto commerciale per il popolo... (riferisco - ciò non significa che concordi necessariamente!)io concordo invece, ma davvero è una cosa che si può dire di tutte le discipline maziali esistenti
1. | anche se sul forum ho capito meglio i nobili sentimenti che li spingono |
Non riuscendo a quanto pare ad evitare di affrancarmi totalmente dal mondo perverso delle AMT, il topic mi interessa particolarmente.
Provo a esporre la mia teoria. La frammentazione di stili è comprensibile pensando alla storia delle AM, sopratutto in certe zone del mondo come la Cina, ed è dovuta probabilmente a fattori culturali (ho il MIO stile che è meglio di quello del vicino perché l'ho imparato dal mio Maestro che deve essere meglio del vicino, anche per motivi culturali di rispetto verso Padre e Maestro) e fattori sociologici (difficoltà di scambi fra zone molto lontane).
In ogni caso lo scopo, o perlomeno lo scopo principale, di tutti gli stili era combattere in modo il più possibile efficace e, se non erano proprio tutti imbecilli, probabilmente più o meno bene lo scopo lo raggiungevano.
All'epoca penso che tutti i maestri fossero ricercatori in quanto l'arte la provavano sul campo e la miglioravano continuamente scartando il poco efficace e inserendo novità viste da altri o inventate.
Le cose cambiano ai nostri tempi, in quanto le AMT arrivano da noi spesso imparate poco e male da chi le insegna, non vengono più provate seriamente sul campo, perché un conto è duellare o combattere per la vita e un altro è lo sparring più o meno duro, e sopratutto vengono investite da noi occidentali da significati fantasiosi e probabilmente esagerati.
Da qui la necessità di diventare ricercatori per rigenerare conoscenze non complete e salvatori di stile per mantenere vive discipline che tendono a morire per selezione naturale essendo ormai inutili.
C'è poi il campo di chi (e non ne sono del tutto guarito neppure io) pensa di trovare nella AMT una via di illumunazione/miglioramento psico-spirituale (implicazioni taoiste/zen/energetiche e quant'altro). Qui si annidano i pericoli maggiori: questi aspetti sono difficilmente testabili o misurabili e ancora più difficile è distinguere fra autosuggestione e realtà. Inoltre è difficile accostarsi a questi aspetti delle culture orientali per due motivi: sono la parte più intima di una tradizione molto diversa dalla nostra e poco comprensibile per noi; nelle culture di origine sono parte del passato per la maggior parte delle persone.
Negli SDC tutti questi problemi non si pongono; lo scopo è chiaro: essere massimamente efficaci in una competizione sportiva con regole chiare; il test dell'efficacia è semplice: partecipo alle competizioni e vedo i risultati; se vedo altri che hanno approcci o tecniche migliori non ho nessun motivo culturale o etico per non studiarle e introdurle nella mia pratica.
Scusate ma tendo inguaribilmente ad essere prolisso!
In ogni caso lo scopo, o perlomeno lo scopo principale, di tutti gli stili era combattere in modo il più possibile efficace e, se non erano proprio tutti imbecilli, probabilmente più o meno bene lo scopo lo raggiungevano.
All'epoca penso che tutti i maestri fossero ricercatori in quanto l'arte la provavano sul campo e la miglioravano continuamente scartando il poco efficace e inserendo novità viste da altri o inventate.
Bingo Bongo niente che non sia già stato fatto... nel senso che credo che raggiungere lo scopo X nel contesto Y siano sensate ed efficaci poche strategie per cui non vedo il senso di salvare o ricercare quando basta un minimo di spirito critico.La mia domanda è questa: l'obiettivo di una disciplina che si definisce un'Arte Marziale/SdC/DP è una disciplina che se uno cerca di picchiarmi io sono in grado di difendermi ed eventualmente picchiare a mia volta? Non è questo l'obiettivo della moltitudine degli stili? dell'uso dei pao, del sacco, dello sparring ecc...Se si, allora il filtro è il meglio in termini di completezza e metodo. Non è questo l'obiettivo di un 3D che critica la "moltitudine di stili", "la ricerca marziale" e "il salvataggio dello stile"?
Tieni quello che ti serve e che si adatta al tuo modo di combattere il resto via.
Ma forse non ho capito la tua domanda.. il filtro per me è solo quanto la disciplina arriva agli scopi nel contesto per cui è pensata e quanto questi scopi si adattano ai motivi per cui pratico.
Provo a esporre la mia teoria. La frammentazione di stili è comprensibile pensando alla storia delle AM, sopratutto in certe zone del mondo come la Cina, ed è dovuta probabilmente a fattori culturali (ho il MIO stile che è meglio di quello del vicino perché l'ho imparato dal mio Maestro che deve essere meglio del vicino, anche per motivi culturali di rispetto verso Padre e Maestro) e fattori sociologici (difficoltà di scambi fra zone molto lontane).Tantissime AMT sono di codifica recente, per cui in un qualche modo vanifica il tuo discorso.
In ogni caso lo scopo, o perlomeno lo scopo principale, di tutti gli stili era combattere in modo il più possibile efficace e, se non erano proprio tutti imbecilli, probabilmente più o meno bene lo scopo lo raggiungevano.
All'epoca penso che tutti i maestri fossero ricercatori in quanto l'arte la provavano sul campo e la miglioravano continuamente scartando il poco efficace e inserendo novità viste da altri o inventate.
Le cose cambiano ai nostri tempi, in quanto le AMT arrivano da noi spesso imparate poco e male da chi le insegna, non vengono più provate seriamente sul campo, perché un conto è duellare o combattere per la vita e un altro è lo sparring più o meno duro, e sopratutto vengono investite da noi occidentali da significati fantasiosi e probabilmente esagerati.
Da qui la necessità di diventare ricercatori per rigenerare conoscenze non complete e salvatori di stile per mantenere vive discipline che tendono a morire per selezione naturale essendo ormai inutili.E lasciamole morire... altrimenti diventa rievocazione storica (che va bene eh ma diamo loro il nome corretto)
Negli SDC tutti questi problemi non si pongono; lo scopo è chiaro: essere massimamente efficaci in una competizione sportiva con regole chiare; il test dell'efficacia è semplice: partecipo alle competizioni e vedo i risultati; se vedo altri che hanno approcci o tecniche migliori non ho nessun motivo culturale o etico per non studiarle e introdurle nella mia pratica.:thsit: anche se la differenza tra AM e SDC è labile ( :sbav: )
A me delle singole motivazioni nn frega un cazzo nel massimo rispetto delle libertà altrui, ma mi pare evidente che se si parla di combattimento a mani nude "non regolamentato" le MMA affrontino (non dico che sia esclusiva, anzi...) tutto lo scibile in termini di distanze, scenari e varietà di colpi.Il punto è proprio questo. Ed è a questo che porta il 3D. E visto che non ti autoreferenzi lo faccio io per amor di "completezza" e alle MMA aggiungiamoci appunto anche il KM...
Chiarito questo, nn credo serva un genio per stabilire concretamente chi sia carente e in cosa...
Tantissime AMT sono di codifica recente, per cui in un qualche modo vanifica il tuo discorso.
E lasciamole morire... altrimenti diventa rievocazione storica (che va bene eh ma diamo loro il nome corretto)
Credo poco nel ricercare volendo quello che dato uno scopo e un contesto funziona lo si sa, per cui non serve ricercare
:thsit: anche se la differenza tra AM e SDC è labile ( :sbav: )
:thsit: anche se la differenza tra AM e SDC è labile ( :sbav: )
Secondo me non è labile per niente, le finalità sono molto diverse e cambiano necessariamente gli approcci.
:thsit: anche se la differenza tra AM e SDC è labile ( :sbav: )
Secondo me non è labile per niente, le finalità sono molto diverse e cambiano necessariamente gli approcci.
Condivido...in teoria la differenza tra arti marziali e SDC dovrebbe essere notevole, anche se poi quasi sempre le arti marziali si riducono a SDC con qualche fronzolo in più....
:thsit: anche se la differenza tra AM e SDC è labile ( :sbav: )
Secondo me non è labile per niente, le finalità sono molto diverse e cambiano necessariamente gli approcci.
Condivido...in teoria la differenza tra arti marziali e SDC dovrebbe essere notevole, anche se poi quasi sempre le arti marziali si riducono a SDC con qualche fronzolo in più....
io direi "la parte agonistica delle AM si riducono a SDC" ;)
:D Infatti sbavavo per quello :spruzz:
@Tenchu: tipo il tkd è degli anni '50, mentre il vovinam fine anni '30 ;)
:D Infatti sbavavo per quello :spruzz:
@Tenchu: tipo il tkd è degli anni '50, mentre il vovinam fine anni '30 ;)
:D Infatti sbavavo per quello :spruzz:
@Tenchu: tipo il tkd è degli anni '50, mentre il vovinam fine anni '30 ;)
dimentichiamo sempre la parolina magica "codificato"Il "codificato" lo avevo messo prima "Tantissime AMT sono di codifica recente" e l'ho semplicemente sottointeso non certo dimenticato ;). Beh diciamo che quando codifichi prendi e mischi ma allora secondo il tuo ragionamento sostanzialmente tutte le discipline sono antichissime dato che trattasi di calci, pugni e spintoni che sostanzialmente esistono da sempre (si potrebbe pure dire che il bjj è il più antico dato che da sempre ci si è rotolati in terra sudati e affannati).
codificare vuol dire prendere qui e li' e creare un qualcosa di "nuovo" (che cmq attinge al passato gia' esistente) dargli una forma, una sostanza, una coerenza e un nome e questo non va in contraddizione con quello scritto prima..
Considerazione numero 2, da allegare alla 1:
I salvatori di stili, che differenzio da chi si vuole mettere alla prova, esistono perchè, non volendo ammettere di aver sprecato tempo ( visto che le risposte, come dice giorgia esistono) si arrampicano sugli specchi per difendere l'indifendibile.
è un pò una fase, i salvatori di stile stanno nella fase di non accettazione del fatto.
Considerazione numero 2, da allegare alla 1:
I salvatori di stili, che differenzio da chi si vuole mettere alla prova, esistono perchè, non volendo ammettere di aver sprecato tempo ( visto che le risposte, come dice giorgia esistono) si arrampicano sugli specchi per difendere l'indifendibile.
è un pò una fase, i salvatori di stile stanno nella fase di non accettazione del fatto.
Considerazione numero 2, da allegare alla 1:
I salvatori di stili, che differenzio da chi si vuole mettere alla prova, esistono perchè, non volendo ammettere di aver sprecato tempo ( visto che le risposte, come dice giorgia esistono) si arrampicano sugli specchi per difendere l'indifendibile.
è un pò una fase, i salvatori di stile stanno nella fase di non accettazione del fatto.
Se vogliamo essere proprio pignoli ai limiti della simpatia all'interno di quelli che "si mettono alla prova" va identificata una larga fetta di quelli che fino all'altro giorno sostenevano che la loro disciplina faceva passare anche i dolori mestruali...ma poi... :halo:
Come scritto altrove, un pò come gli ex socialisti...