Ar.Ma.
Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Meditazione / Spiritualità/ Medicina Alternativa/ Psicologia => Topic started by: Parsifal on September 24, 2012, 20:34:07 pm
-
Gurdjieff è uno dei più importanti maestri esoterici contemporanei, citato anche da Battiato in diverse sue canzoni.
Difficilmente si può descrivere tutto in un unico post, cionondimeno si può provare a tracciare un quadro (molto) generale del suo insegnamento, anche se in realtà ritengo ch edi nuovo in realtà non ci sia molto, ma sia una riproposizione inchiave moderna di saperi vecchi di millenni.
Dico subito che secondo me, Gurdjieff ha avuto accesso nel corso della sua gioventù ad insegnamenti iniziatici che poi ha trasmesso solo piccola parte al suo gruppo di allievi e tramite i suoi libri, sostanzialmente si è concentrato sugli aspetti iniziali da compiere in un percorso spirituale, dando poi vaghi accenni sul resto.
Il nome quarta via deriva dal fatto che in essa vi è un raccoglimento delle tre vie principali seguite in un percorso evolutivo, cioè:
la via del fachiro, che si concentra sul corpo
la via del monaci che si concentra sul cuore e sull'emozione
la via dello yogi che si concentra sulla parte mentale
La quarta via, inoltre può essere seguita continuando a svolgere una vita ordinaria, senza chiudersi in un monastero, anche se è obbligatorio far parte di una scuola che trasmetta i suoi insegnamenti.
In sostanza G. sostiene che la maggior parte degli uomini viva in una specie di sonno, totalmente in balia degli stimoli esterni cui gli individui reagiscono in modo meccanico, tipo delle macchine.
Inoltre gli uomini in genere utilizzano prevalentemente una sola delle loro funzioni, chi utilizza prevalentemente il centro corporeo (uomo 1) chi il centro emotivo (uomo 2) chi quello mentale (uomo 3), e tutte queste 3 categorie sono formate in sostanza da zombie meccanici , in capaci di entrare in contatto col proprio essere, di fare realmente delle cose, e che si limitano a veder accadere tutto , sostanzialmente incapaci di prender ein mano la propria vita , cristallizzati nella loro personalità sin dai primi decenni, personalità che impedisce all'essenza di crescere realmente.
Lo scopo della quarta via sarebbe proprio quello di aiutarel'uomo a svegliarsi, a capire realmente come è fatto e come funziona, per procedere progressivamente verso un risveglio, che lo porta ad essere prima un uomo 4, (che inizia ad utilizzare in modo efficace ed armonico tutti i suoi 3 centri) e poi uomo5, 6 ed infine uomo 7.
Uomo 7 tanto per capirsi è il livello di Cristo, di Buddha, uomo 6 è il livello dei profeti e santi ecc
Il risveglio è un processo molto difficile e faticoso, l'uomo tenderebbe sempre a ricadere nel suo sonno meccanico, grazie anche ai cosidetti ammortizzatori, cioè espedienti incosci di tipo psicologico che tenderebbero ad attutire in parte le sofferenze derivanti dalla condizione reale dell'uomo, impedendogli di avere reale volontà di uscirne, cosa per la quale è oltremodo necessario poter contare su persone già risvegliate o meglio ancora su di una vera e propria scuola iniziatica.
-
Uno dei primi passi da compiere è una costante e continua autoosservazione del proprio stato, del proprio comportamento, dei propri atteggiamenti, tramite la quale l'uomo può cominciare a capire quale sia la condizione nella quale versa realmente, fino a "costruire" una sorta di osservatore interno, implacabile che pungola noi stessi aiutandoci ad emergere, prima occasionalmente poi in maniera sempre più continuativa dal sonno, in sostanza G. dice che l'uomo deve riuscire a ricordarsi di se, cioè ad essere presente consapevolemnte, con tutto il proprio essere in tutto ciò che fa, che dice, che prova...in modo da capire come egli possa essere non totalmente identificato e sintonizzato solo sulla solita gamma di modi di vivere, a livello corporeo, emotivo e mentale, ma iniziare a salire verso livelli superiori, a scorprire altre stanze della casa in cui vive e non solo ununica sala, come invece accade di solito.
Utli in tal senso sono anche i cosidetti shock , provocati da altri ad hoc o presi dalle vicende quitidiane, tipo lutti, separazioni, innamoramenti che avrebbero il merito di farci emergere temporaneamente da letargo e di darci una spinta energetica in grado di farci smuovere dal nostro abituale e meccanico torpore.
Un altro aspetto importante messo in luce da G. è quello di considerare l'uomo ordinario non come una unica forza monolitica ma come un aggregato di piccole volontà slegate tra di loro e spesso inconflitto, i cosidetti piccoli io, che a turno prenderebbero il comando impedendo all'uomo di seguire realmente i propositi prefissati.
Quindi, ad esempio, se io decido di dimagrire, in realtà non lo sto decidendo in piena e lucida coscienza, e non sono in grado di portare avanti questa scelta con tutto il mio essere consapevolmente, ma è solo uno di questi piccoli io che prende temporaneamente questa decisione, venendo magari soppiantato 10minuti dopo da un altro piccolo io che non vuole dimagrire, poi da un altro che ci fa sentire stanche, poi da un altro che ci fa sentire arrabbiati perchè non abbiamo una bella macchina o da un altro che torna a galla dal passato e ci fa ancora star male perchè i compagn di classe ci prendevan in giro.
Una cosa da fare sarebbe quindi iniziare a costruire, un io più grande , ingrado di prendere in maniera più continua il comando, che finisce per succhiare enregia a tutti gli altri io, divenendo un centro di gravità permanente (definizione di G. ripresa da Battiato), in grado di comandare realmente su noi stessi.
Esiste un famoso paragone di G., cioè quello del guidatore di una carrozza......
L’essere umano è paragonato ad una carrozza: la carrozzeria è il corpo, i cavalli le emozioni, il cocchiere la mente ed il proprietario, ovvero colui che decide dove andare perché sa qual è la direzione, è l'Essenza”. Questa “Essenza” per Gurdjieff è nell’uomo addormentata (di conseguenza la mente-cocchiere fa ciò che vuole, si ubriaca e sbanda e non riesce a governare i cavalli-emozioni e alla lunga ci rimette la carrozza-corpo.....
Le tre parti , i tre centri principali dell'uomo secondo G., sono infatti il centro corporeo, quello emotivo e quello mentale, che lavorano in genere in modo slegato e contraddittorio tra essi, rubandosi energia uno con l'altro visto che l'uomo vivendo meccanicamente non è in grado nè di conoscere questi centri, nè di capirne il funzionalmento nè di utilizzarli realmente in modo efficace
Continua....
-
Le stesse cose che dice Salvatore Brizzi nel suo libro Risveglio e che in parte ho sentito anche dal mio maestro di reiki.
-
Questo è già suffragato dai filosofi presocratici, quelli che vengono descritti come: "i cosiddetti piccoli io" anticamente erano chiamati col nome di "daimon".
Esistevano diversi percorsi iniziatici per uccidere ed eliminare queste scorie, elette re del nostro piccolo regno mentale, nulla di nuovo. Il difficile è la soluzione, di solito si arriva solo a un risultato...
-
Le stesse cose che dice Salvatore Brizzi nel suo libro Risveglio e che in parte ho sentito anche dal mio maestro di reiki.
Si molto probabile....queste sono le basi del percorso, e che comuqnue vanno bene qualunque sia la via che poi si intende seguire, sono solo i primi passi per muoversi dal blocco in cui si versa di solito...
-
Questo è già suffragato dai filosofi presocratici, quelli che vengono descritti come: "i cosiddetti piccoli io" anticamente erano chiamati col nome di "daimon".
Esistevano diversi percorsi iniziatici per uccidere ed eliminare queste scorie, elette re del nostro piccolo regno mentale, nulla di nuovo. Il difficile è la soluzione, di solito si arriva solo a un risultato...
Si , come ho detto prima sono insegnamenti antichi, di varie origini, sufismo, orfismo, pitagorici, induismo ecc, riproposti in chiave moderna e semplificata.
Il daimon però non è assimilabile ai piccoli io, ....i piccoli io possono essere assimilati ai complessi della moderna psicanalisi, il daimon è più assimilabile ad un nume interiore, un genio, un ente comunque staccato da noi che ci mette in comunicazione coi piani più alti...al limite i piccoli io sono comuqnue un modo per entrarvi in contatto, certamente peggiore dell'avere un unico IO ben formato
-
G. passa poi in rassegna anche altri concetti un pò più avanzati, tipo ad esempio la legge del tre,le influenze di tipo a-b-c, la legge delle ottave, il funzionamento della macchina uomo col sistema degli idrogeni, il fatto che a partire dall'Uno si propagano diversi piani dell'esistenza, ognuno con un certo numero di leggi cui siamo sottoposti, crescenti man mano che ci si allontana dall'Uno, il fatto che la luna ci mangi più o meno letteralmente ecc
NOn viene data però un'ampia spiegazione di questi concetti, tranne forse che per le ottave, per la legge del tre, e i diversi tipi di influenze cui è sottoposto l'uomo,come se G. avesse buttato lì queste cose, lasciando poi un pò di mistero sul reale funzionamento.
Ad esempio la legge delle ottave dice in estrema sintesi che una volta intrapreso un certo percorso, non si può procedere in linea retta, si arriva a dei punti nei quali c'è una pausa, uno stallo(come avviene coi semitoni musicali), se in quel momento non arriva uno shock addizionale in grado di farci ripartire in linea retta, ci troveremo inevitabilmente a modificare in peggio il nostro agire, e così periodicamente fino ad arrivare ad un risultato molto diverso da quello che ci eravamo prefissi, magari poi con un ammortizzatore interiore che ci farà autoconvinceric del fatto che era proprio quello ciò che volevamo...per G: infatti l'uomo è un bugiardo cronico, in primis verso se stesso.....
-
Tutte le forme di “Rito iniziatico” e le loro evoluzioni nel tempo hanno uno svolgimento difficile o drammatico, con prove ben determinate a generare una condizione limite attraverso la pura esperienza (fisicità-emozioni), così da trasformare l’Uomo in strumento di passaggio di "Virtù".
Un tutt'UNO non separato, senza la retorica della parola, disgregando i propri limiti ed il pensiero, che è sempre creatore di piccole divinità in cui illudersi per auto-proteggersi e pronto ad erigere con la loro complicità quello che chiami giustamente: un ”ammortizzatore interiore”;
Quindi le forme rituali iniziatiche antiche attraverso l’utilizzo dei suoi relativi STRUMENTI di attuazione (ben chiari per alcuni baciati dal Fato) provocano volutamente, quello che hai definito: “uno shock addizionale”.
-
Tutte le forme di “Rito iniziatico” e le loro evoluzioni nel tempo hanno uno svolgimento difficile o drammatico, con prove ben determinate a generare una condizione limite attraverso la pura esperienza (fisicità-emozioni), così da trasformare l’Uomo in strumento di passaggio di "Virtù".
Un tutt'UNO non separato, senza la retorica della parola, disgregando i propri limiti ed il pensiero, che è sempre creatore di piccole divinità in cui illudersi per auto-proteggersi e pronto ad erigere con la loro complicità quello che chiami giustamente: un ”ammortizzatore interiore”;
Quindi le forme rituali iniziatiche antiche attraverso l’utilizzo dei suoi relativi STRUMENTI di attuazione (ben chiari per alcuni baciati dal Fato) provocano volutamente, quello che hai definito: “uno shock addizionale”.
Bè se parliamo di iniziazione reale, che non sia solo un teatrino, è ovvio che già di shck addizionali devi averne ricevuti parecchi prima, shock che ti abbiano portato ad un livello evolutivo sufficiente per ricever el'iniziazione stessa, che non si da così...random...ma viene data solo ad alcune persone e doopo un lungo percorso.Poi certo che è un ulteriore shock bello grosso....
-
Per seguire per adesso.
-
Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
Atti per forgiare l'Uomo a quello che anticamente erano i rituali iniziatici, la difficoltà è Conoscere e Generare tali “ATTI”...
Ovviamente, da solo non vai da nessuna parte, non basta la meditazione altrimenti saremmo tutti iniziati.
Per semplice constatazione ritengo che le teatrate legate a codesti argomenti (fin agli albori dell’umanità ricercati), ben presenti e vivi nei cuori in quanto misterici alimentino molte maschere, che creano veli allontanando l’origine degli Eventi, “l’Incipit Iniziale” nascondendo la Via, quindi il teatro in questo caso non è la mia passione.
Per questo motivo preferisco parlare delle mie esperienze che conosco, viceversa non ho mai letto Gurdjieff, quando riesco, purtroppo di rado ricerco testi più antichi, in quanto più vicini temporalmente ad eventi che mi interessano, ma è uno dei miei tanti limiti.
-
Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
In che senso un luogo adatto?
Non basta anche solo farlo che so io in casa propria ma con l'atteggiamento e lo sforzo giusto?
testi più antichi
Tipo quali?
-
Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
Per questo motivo preferisco parlare delle mie esperienze che conosco, viceversa non ho mai letto Gurdjieff, quando riesco, purtroppo di rado ricerco testi più antichi, in quanto più vicini temporalmente ad eventi che mi interessano, ma è uno dei miei tanti limiti.
Certamente qualcosa anche da soli è già possibile fare, niente di eclatante ovviamente...poi è meglio se becchi qualcuno più avanti nel percorso che ti da le "dritte" giuste al momento giusto.
Entrare in una scuola o organizzazione iniziatica è il massimo, ma è anche estremamente difficile, questo ovviamente vale per tutte le via, tra l'altro di linee iniziatiche legate alla quarta via non so se ne esistano realmente ne se G. avesse avuto mai l'intenzione di fondarne una.
Su quali testi di solito ricerchi? magari non li conosco e potrebbero essere utili approfondimenti.:)
-
Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
Per questo motivo preferisco parlare delle mie esperienze che conosco, viceversa non ho mai letto Gurdjieff, quando riesco, purtroppo di rado ricerco testi più antichi, in quanto più vicini temporalmente ad eventi che mi interessano, ma è uno dei miei tanti limiti.
Certamente qualcosa anche da soli è già possibile fare, niente di eclatante ovviamente...poi è meglio se becchi qualcuno più avanti nel percorso che ti da le "dritte" giuste al momento giusto.
Entrare in una scuola o organizzazione iniziatica è il massimo, ma è anche estremamente difficile, questo ovviamente vale per tutte le via, tra l'altro di linee iniziatiche legate alla quarta via non so se ne esistano realmente ne se G. avesse avuto mai l'intenzione di fondarne una.
Su quali testi di solito ricerchi? magari non li conosco e potrebbero essere utili approfondimenti.:)
Ne esisteva una a Torino qualche anno fa. Quando è mancato il maestro che la guidava so che probabilmente si sono divisi in due gruppi. Adesso non ne so più nulla.
-
Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
In che senso un luogo adatto?
Non basta anche solo farlo che so io in casa propria ma con l'atteggiamento e lo sforzo giusto?
Sicuramente l'atteggiamento e lo sforzo giusto, gurdjieff avrebbe detto lo sforzo cosciente, sono condizioni necessarie ma purtroppo non sufficienti.....a meno che tu non ti accontenti di dare una sistemata grossolana, una sorta di auto analisi pscologica, ma se vuoi andare oltre da solo è quasi impossibile.
-
Ne esisteva una a Torino qualche anno fa. Quando è mancato il maestro che la guidava so che probabilmente si sono divisi in due gruppi. Adesso non ne so più nulla.
Si anche su internet ho visto ce ne sono diverse, non so quanto realmente connesse agli insegnamenti originali ed integrali che G. ha riservato solo ad una cerchia molto ristretta di discepoli.
Purtroppo è un problema che riguarda tutte le scuole o vie...trovare una realmente iniziatica, ed ho molti dubbi che lo siano realmente anche quelle più famose ed altisonanti.
-
Ne esisteva una a Torino qualche anno fa. Quando è mancato il maestro che la guidava so che probabilmente si sono divisi in due gruppi. Adesso non ne so più nulla.
Triku ma sei di Torino o delle vicinanze?
So che c'era Salvatore Brizzi che teneva un corso,ma che adesso se non mi sbaglio lo ha chiuso.
-
Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
In che senso un luogo adatto?
Non basta anche solo farlo che so io in casa propria ma con l'atteggiamento e lo sforzo giusto?
Sicuramente l'atteggiamento e lo sforzo giusto, gurdjieff avrebbe detto lo sforzo cosciente, sono condizioni necessarie ma purtroppo non sufficienti.....a meno che tu non ti accontenti di dare una sistemata grossolana, una sorta di auto analisi pscologica, ma se vuoi andare oltre da solo è quasi impossibile.
Guarda sinceramente a me piacerebbe approfondire il più possibile la cosa.poi vado un po ot ma giusto per far capire come mi sono avvicinato.
In breve anzi brevissimo ho sempre saputo che siamo inuna specie di sonno,non mi ricordo se lo lessi e me lo dissero,ma ci credetti,ppi un annetto fà conobbi una ragazza che aveva iniziato un percorso di presenza e risveglio appunto con questo Brizzi,lei mi ha consigliato quel libro Risveglio,poi dopo aver conosciuto questa ragazza conobbi anche un maestro di reiki ecc...,poi il tutto piano piano mi ha portato ad avvicinarmi sempre più verso questo mondo.
-
Sicuramente leggere un buon libro aiuta ad avere spunti che possono dare una scossa dal torpore...
Sicuramente impegnarsi in solitudine, autoosservarsi, analizzarsi, smettere di prendersi in giro da soli serve...
Fatti questi primi passi, relativamente facili, poi il percorso si fa in salita....sinceramente, lo dico da ignorante , non mi hanno mai entusiasmato i corsi, corsetti, i weed end del risveglio e tutto ciò che vi ruota attorno....
Ecco già una buona arte marziale ben fatta è sicuramente meglio.....molto meglio...
Poi per andare davvero avanti serve un Maestro vero e/o una scuola iniziatica vera, sia per le cose che ti dicono, che non trovi sui libri, sia per l'influenza spirituale agente che dicono si riceva dopo essere stati iniziati
Purtroppo (o per fortuna) non sono cose che trovi sulle pagine gialle o alle quali ti iscrivi pagando un costo, puoi solo cercarle e ciò che trovi sarà il risultato del modo in cui hai cercato...quando il discepolo è pronto si odono i passi del maestro, è la frase che si dice di solito in questi casi...
Però intanto, nell'attesa, si può e si deve fare meglio che si riesce....
-
Sicuramente il cercare e il trovare non sarà di certo cosa facile.
puoi solo cercarle e ciò che trovi sarà il risultato del modo in cui hai cercato.
Vero d'accordissimo
..quando il discepolo è pronto si odono i passi del maestro, è la frase che si dice di solito in questi casi...
Questa frase é la stessa che mi disse lei la prima volta,la cosa bella é che il tutto é nato dal niente e lei mi fece la proposta,che accettai dato che era un po che cercavo un certo tipo di strada.
Però intanto, nell'attesa, si può e si deve fare meglio che si riesce....
;)
-
Per necessità, impellente, quindi per capire ho letto alcune testimonianze dei primi sapienti presocratici come: Epimenide divinatore e sciamano, Ferecide il presunto maestro di Pitagora, Eraclito colui che manifesta il “pathos del nascosto”; inoltre Apuleio che trovo molto interessante per le conoscenze iniziatiche.
Non sono un grande conoscitore del greco antico e il latino, i testi erano tradotti inoltre conoscere tutte le opere classiche per me è proibitivo, cerco di applicarmi ogni tanto con scarsi risultati.
Tutto questo ha la funzione di una cartina di tornasole, è utile per capire le mie esperienze confrontate con i primi uomini che hanno lasciato una traccia conoscitiva della loro sapienza, le fonti più dirette e meno inquinate.
LucaL, prima di capire qual’è il luogo adatto, bisogna capire a monte: cosa vuoi fare? O di che parli? Il fare significa compiere delle azioni, quali? Scoperto cosa vuoi fare, è importante capire: In che luogo? Con quali strumenti? Esistono o li devi costruire? Puoi da solo fare tutto questo? Mi fermo qui. Ma la domanda più importante è la prima altrimenti parliamo di nulla: cosa vuoi fare? Devi chiedertelo, non per rispondere al sottoscritto, ma per capire che strada intendi percorrere ammesso che tu lo sappia, e dimostrare che è valida, dopo non è detto che quello che fai porta i risultati voluti, anche se hai l’atteggiamento e lo sforzo giusto, tutto troppo facile non sarebbe una meta così ambita.
Concordo con Parsifal molto meglio una buona arte marziale, eviterei certi corsi mirabolanti di pseudo verità conditi da masturbazioni mentali, in quanto alle scuole iniziatiche....ovviamente cercano Noi, perché siamo gli unici Eletti.
-
Indoctus i testi delle persone che hai scritto si trovano in commercio che tu sappia?
-
La sapienza greca di Giorgio Colli - gli Adelphi - vol I, II, III
Contiene testi originali dei filosofi presocratici, introvabile penso in libreria per l'acquisto, prova in biblioteca.
Un classico romanzo di Apuleio è: L'Asino d'Oro, questo si può acquistare in libreria.
In biblioteca puoi trovare altri autori che hanno rilegato i vari scritti presocratici.
-
Ne esisteva una a Torino qualche anno fa. Quando è mancato il maestro che la guidava so che probabilmente si sono divisi in due gruppi. Adesso non ne so più nulla.
Triku ma sei di Torino o delle vicinanze?
So che c'era Salvatore Brizzi che teneva un corso,ma che adesso se non mi sbaglio lo ha chiuso.
Sono di Fossano. Il tipo in questione mi pare si chiamasse Antonio però non ne so molto. Conosco un paio di persone che facevano parte del gruppo.
-
La sapienza greca di Giorgio Colli - gli Adelphi - vol I, II, III
Contiene testi originali dei filosofi presocratici, introvabile penso in libreria per l'acquisto, prova in biblioteca.
Un classico romanzo di Apuleio è: L'Asino d'Oro, questo si può acquistare in libreria.
In biblioteca puoi trovare altri autori che hanno rilegato i vari scritti presocratici.
Grazie.
-
Ne esisteva una a Torino qualche anno fa. Quando è mancato il maestro che la guidava so che probabilmente si sono divisi in due gruppi. Adesso non ne so più nulla.
Triku ma sei di Torino o delle vicinanze?
So che c'era Salvatore Brizzi che teneva un corso,ma che adesso se non mi sbaglio lo ha chiuso.
Sono di Fossano. Il tipo in questione mi pare si chiamasse Antonio però non ne so molto. Conosco un paio di persone che facevano parte del gruppo.
Be non sei distantissimo allora ci si può beccare qualche volta se ti va.
-
Be non sei distantissimo allora ci si può beccare qualche volta se ti va.
Ben volentieri, figlia permettendo! :)
-
Be non sei distantissimo allora ci si può beccare qualche volta se ti va.
Ben volentieri, figlia permettendo! :)
:thsit: ;)
-
Mi permetto di raccontarvi una vicenda capitata molti anni fa. Questa storia parte da un distributore di benzina nel lontano 1990, mi fermo per fare il pieno e decido di farmi lavare la macchina. Allora erano già dieci anni che praticavo diverse Arti Marziali Orientali, sul cruscotto avevo il libro di Lao Tzu che fu notato subito dal inserviente che mi asciugava la macchina e mi chiese interessato delucidazioni, gli parlai, insegnavo arti marziali, e feci con enfasi ed un po’ in maniera superiore l’apoteosi della cultura, del Tao, dei mistici, della religione e della sapienza “Orientale”, pubblicizzando quello che poi era la mia passione o mi illudevo che lo fosse. L’automobile è pronta sto per andarmene e l’inserviente mi disse: “Per curiosità ma tu hai mai letto i nostri classici?”… Fornendomi dei nomi di autori filosofi a me sconosciuti, gli risposi con un sorriso sarcastico: “non mi interessano”. Riparto, e il mio pensiero abbastanza arrogante, riteneva il mio interlocutore un emerito imbecille ignorante che non aveva capito nulla della vita o perlomeno ben poco aveva a che fare con la ricerca spirituale. Sono ormai passati ventidue anni, riconosco adesso la mia immaturità e guarda i casi della vita dopo quattordici anni di Arti tradizionali cinesi, in occasione di avvenimenti molto particolari mi avvicinai alla ricerca e alla sperimentazione delle nostre origini marziali, ormai sono diciotto anni che esercito l’Arte Marziale Occidentale, e indegnamente percorro la via dei nostri Padri in tutta Europa. Ripenso a questo evento abbastanza spesso ripetendomi: che “C - - - - - - e presuntuoso”, ero? Quanta strada per crescere e cercar di capire come distruggere le illusioni e gli inganni, che ti vengono venduti come panacea di tutti i mali, e ripeto venduti. Molto meglio una buona Arte Marziale si diceva, un piccolo appunto: esistono moltissime Arti Marziali che differiscono tra loro per il motivo cui sono nate, hanno scopi e finalità differenti (acrobatiche, autodifesa, interiori, sportive, meditative, rituali ecc. ecc.), inoltre il loro utilizzo originario può essere involuto per incapacità dei suoi insegnanti o per puri interessi personali edulcorato per renderlo usufruibile ai più o in ambito commerciale più vendibile, quindi il gioco è ancora complicato, tutto necessita di una scelta che può esser fonte di dubbi, buon divertimento, di sicuro l’unica certezza e che sbagliando si impara, come è successo a me, in questa parte di cammino rimango ancora un Ignorante ma Fortunato per il fatto di aver vissuto nuove esperienze.
-
Giuste osservazioni.....oriente e occidente hanno entrambi molto da offrire, ed andrebbero al limite integrati i vari aspetti che vengono messi in risalto....
Purtroppo molti partono subito per la tangente, si scoprono buddisti o induisti dalla sera alla mattina, ignorando o non conoscendo ciò che abbiamo "a casa nostra" per finire con una conoscenza molto superficiale di ciò che passa dall'oriente...
Conoscendo bene le tradizioni nostre autoctone invece poi riusciremmo a capire ancora meglio quelle altrui, non limitandoci a poche e superficiali pratiche e nozioni....
-
Mi permetto di raccontarvi una vicenda capitata molti anni fa. Questa storia parte da un distributore di benzina nel lontano 1990, mi fermo per fare il pieno e decido di farmi lavare la macchina. Allora erano già dieci anni che praticavo diverse Arti Marziali Orientali, sul cruscotto avevo il libro di Lao Tzu che fu notato subito dal inserviente che mi asciugava la macchina e mi chiese interessato delucidazioni, gli parlai, insegnavo arti marziali, e feci con enfasi ed un po’ in maniera superiore l’apoteosi della cultura, del Tao, dei mistici, della religione e della sapienza “Orientale”, pubblicizzando quello che poi era la mia passione o mi illudevo che lo fosse. L’automobile è pronta sto per andarmene e l’inserviente mi disse: “Per curiosità ma tu hai mai letto i nostri classici?”… Fornendomi dei nomi di autori filosofi a me sconosciuti, gli risposi con un sorriso sarcastico: “non mi interessano”. Riparto, e il mio pensiero abbastanza arrogante, riteneva il mio interlocutore un emerito imbecille ignorante che non aveva capito nulla della vita o perlomeno ben poco aveva a che fare con la ricerca spirituale. Sono ormai passati ventidue anni, riconosco adesso la mia immaturità e guarda i casi della vita dopo quattordici anni di Arti tradizionali cinesi, in occasione di avvenimenti molto particolari mi avvicinai alla ricerca e alla sperimentazione delle nostre origini marziali, ormai sono diciotto anni che esercito l’Arte Marziale Occidentale, e indegnamente percorro la via dei nostri Padri in tutta Europa. Ripenso a questo evento abbastanza spesso ripetendomi: che “C - - - - - - e presuntuoso”, ero? Quanta strada per crescere e cercar di capire come distruggere le illusioni e gli inganni, che ti vengono venduti come panacea di tutti i mali, e ripeto venduti. Molto meglio una buona Arte Marziale si diceva, un piccolo appunto: esistono moltissime Arti Marziali che differiscono tra loro per il motivo cui sono nate, hanno scopi e finalità differenti (acrobatiche, autodifesa, interiori, sportive, meditative, rituali ecc. ecc.), inoltre il loro utilizzo originario può essere involuto per incapacità dei suoi insegnanti o per puri interessi personali edulcorato per renderlo usufruibile ai più o in ambito commerciale più vendibile, quindi il gioco è ancora complicato, tutto necessita di una scelta che può esser fonte di dubbi, buon divertimento, di sicuro l’unica certezza e che sbagliando si impara, come è successo a me, in questa parte di cammino rimango ancora un Ignorante ma Fortunato per il fatto di aver vissuto nuove esperienze.
Qua ci scappa un bello spinoff mo' :P
Ti volevo chiedere, da "lungo" praticante si AM orientali prima e occidentali poi, quali differenze (e similitudini) hai trovato e cosa ti ha spinto alla fine a preferire quelle "nostrane".
Per finire... oggi di preciso, che cosa fai? (leggo "gladiatura", ma non dice molto, di per sè :P)
PS: la tua "esperienza" giovanile col benzinaio io l'ho fatta quasi pari pari con mio padre :)
-
Giuste osservazioni.....oriente e occidente hanno entrambi molto da offrire, ed andrebbero al limite integrati i vari aspetti che vengono messi in risalto....
Purtroppo molti partono subito per la tangente, si scoprono buddisti o induisti dalla sera alla mattina, ignorando o non conoscendo ciò che abbiamo "a casa nostra" per finire con una conoscenza molto superficiale di ciò che passa dall'oriente...
Conoscendo bene le tradizioni nostre autoctone invece poi riusciremmo a capire ancora meglio quelle altrui, non limitandoci a poche e superficiali pratiche e nozioni....
IMHO ci sono grossi problemi a tal proposito... il primo, che vale per entrambe le Tradizioni, è che manca (o quasi) una trasmissione "decente" sia dell'una che dell'altra.. in occidente ci siamo "persi" la spiritualità per strada già da tempo, per cui trovare chi segue le "vie nostre" è quasi impossibile.
In oriente hanno resistito più a lungo, ma se sei orientale ok, sai (forse) come muoverti.. da occidentale che ricerchi a oriente, trovi quasi solo venditori di fumo....
(quando va bene....)
-
Giuste osservazioni.....oriente e occidente hanno entrambi molto da offrire, ed andrebbero al limite integrati i vari aspetti che vengono messi in risalto....
Purtroppo molti partono subito per la tangente, si scoprono buddisti o induisti dalla sera alla mattina, ignorando o non conoscendo ciò che abbiamo "a casa nostra" per finire con una conoscenza molto superficiale di ciò che passa dall'oriente...
Conoscendo bene le tradizioni nostre autoctone invece poi riusciremmo a capire ancora meglio quelle altrui, non limitandoci a poche e superficiali pratiche e nozioni....
IMHO ci sono grossi problemi a tal proposito... il primo, che vale per entrambe le Tradizioni, è che manca (o quasi) una trasmissione "decente" sia dell'una che dell'altra.. in occidente ci siamo "persi" la spiritualità per strada già da tempo, per cui trovare chi segue le "vie nostre" è quasi impossibile.
In oriente hanno resistito più a lungo, ma se sei orientale ok, sai (forse) come muoverti.. da occidentale che ricerchi a oriente, trovi quasi solo venditori di fumo....
(quando va bene....)
DIciamo che le religioni orientali sono più esoteriche nella loro parte essoterica rispetto a quelle occidentali, cioè vanno un pò più in profondità all'inizio, mentre in occidente resta tutto più sul blando...
Alla fine comunque in entrambi i casi devi approfondire parecchio, perchè ciò che passa a livello essoterico è utile e propedeutico ma non basta quasi mai per avere importanti cambiamenti....
E' vero anche che per tutta una serie di ragioni, in primis il potere della chiesa, molte tradizioin e molti loro esponenti hanno dovuto nascondersi parecchio nel corso dei secoli...
-
DIciamo che le religioni orientali sono più esoteriche nella loro parte essoterica rispetto a quelle occidentali, cioè vanno un pò più in profondità all'inizio, mentre in occidente resta tutto più sul blando...
Alla fine comunque in entrambi i casi devi approfondire parecchio, perchè ciò che passa a livello essoterico è utile e propedeutico ma non basta quasi mai per avere importanti cambiamenti....
E' vero anche che per tutta una serie di ragioni, in primis il potere della chiesa, molte tradizioin e molti loro esponenti hanno dovuto nascondersi parecchio nel corso dei secoli...
Infatti.. "da noi" sono decisamente più nascoste che in oriente (almeno fino a un po' di tempo fa...).
Resta il fatto che senza una guida vera non vai da nessuna parte... e leggere libri è bello ma a volte fa quasi solo venir la frustrazione di non sapere come andare oltre...
-
Nel 1980 dire Arti Marziali significava oriente, questa era l’offerta sul mercato, inevitabile iniziare un percorso fatto di diversi stili, maestri da superare, da ricercare, nomi illustri arrivati per stage direttamente dalla Cina, pian piano si cresce e la costante determinazione alla ricerca della verità ti porta a non accontentarti di chi non sa risponderti. Nel mio caso specifico ricercando “il Mito”, la Via da seguire mi accorsi di essere un numero, sempre più importante in base a quanto denaro portavo ai vari responsabili di una piramide che aveva il vertice in oriente, il massimo delle possibilità era diventare responsabile di una succursale, riflesso di una luce che non mi apparteneva (riferimento al testo che ho inserito nel topic Aforismi-Pensieri-Saggi per riflettere). Alcune persone decisero di fondare diciotto anni fa un istituto di ricerca che si occupa tuttora di Archeologia Sperimentale, Sport e Giochi della antichità, nonché del settore Militare Romano e Greco, dove la meritocrazia è un punto inalienabile, con un corsus honorum non dettato dal soldo, in questo lasso di tempo più di quaranta musei e istituzioni in Europa ci hanno costantemente finanziato nei nostri progetti e continuano a farlo. Ragnaz, hai perfettamente ragione, quando leggi gladiatura è un po’ strano dare una collocazione a questa affermazione o una visione corretta di ciò che realmente faccio. Le mie considerazioni sorgono da esperienze reali “combatto con armi hebetes e KO”, nulla è simulato, all'interno di quel luogo chiuso che è l'anfiteatro: col sangue, le ferite, la fatica, la paura, le ovazioni, il coraggio, sentimenti sempre esistiti che portati al limite generano fortissime emozioni che ci accomunano, e la immane responsabilità come artefice di indurre il pubblico presente ad uno stato psico-emotivo che entri in simpatia col procedere di quello che qualcuno ritiene dei semplici ... “spectacula”. Devo per forza spiegare alcuni punti: le armi hebetes sono di ferro senza filo della lama e con punta arrotondata (feriscono ma non arrivano agli organi vitali), queste anticamente erano usate nella maggior parte dei combattimenti gladiatori (ventilationes, prolusiones, ad digitum e nelle palestre come sport) non a morte. I combattimenti a morte avvenivano per ogni gladiatore circa una volta nel anno con armi affilate, la percentuale di morte era del 10% documentata. Per questo è stato possibile “ricostruire” in toto l’ Arte Gladiatoria, i suoi armamenti, pubblicare libri scientifici e partecipare a documentari un lavoro irto di difficoltà, pensa i rischi nella sperimentazione, visto le premesse non ho nulla a che fare con la moltitudine di teatrali che circolano in giro. Le investiture dei nostri Gladiatori e le relative cerimonie sono regolate dal numero dei combattimenti nelle arene come anticamente, e non da esami a pagamento: da 1 a 19 -grado di Tirones-, da 20 a 99 -Gladiatore legittimo-, da 100 a 199 –Doctor-, da 200 in poi –Spectatus-. Questi combattimenti avvengono oggi, negli anfiteatri antichi di tutta Europa, in festival realizzati attraverso un grande lavoro e spirito di sacrificio, con lo scopo di confrontarsi e crescere, alle quali prendono parte organizzatori di eventi, musei, sponsor, sovraintendenze, studiosi, ricercatori, appassionati, accompagnati dalle loro famiglie. Perseguendo la ritualità originale, dove l'importante non è vincere o perdere, ma dare tutto te stesso; non puoi colpire un gladiatore a terra, devi aspettare che si rialzi, ogni volta che cade si rialza e risorge, un passo oltre i suoi limiti, mi ricorda una parola: Sacrificio. Così il pubblico si trasforma in “Testimone” diretto, nonché utente, ergo “Giudice”. Con il mio contributo vivo questa realtà, sempre in continuo sviluppo, per me ne è valsa la pena. Altrimenti si finisce come tu dici: “... e leggere libri è bello ma a volte fa quasi solo venir la frustrazione di non sapere come andare oltre...” Per eventi particolari e diciamo coincidenze fortunose alcune persone hanno deciso di andare oltre…..quanto?
-
Per seguire. :)
-
Nel 1980 dire Arti Marziali significava oriente, questa era l’offerta sul mercato, inevitabile iniziare un percorso fatto di diversi stili, maestri da superare, da ricercare, nomi illustri arrivati per stage direttamente dalla Cina, pian piano si cresce e la costante determinazione alla ricerca della verità ti porta a non accontentarti di chi non sa risponderti. Nel mio caso specifico ricercando “il Mito”, la Via da seguire mi accorsi di essere un numero, sempre più importante in base a quanto denaro portavo ai vari responsabili di una piramide che aveva il vertice in oriente, il massimo delle possibilità era diventare responsabile di una succursale, riflesso di una luce che non mi apparteneva (riferimento al testo che ho inserito nel topic Aforismi-Pensieri-Saggi per riflettere). Alcune persone decisero di fondare diciotto anni fa un istituto di ricerca che si occupa tuttora di Archeologia Sperimentale, Sport e Giochi della antichità, nonché del settore Militare Romano e Greco, dove la meritocrazia è un punto inalienabile, con un corsus honorum non dettato dal soldo, in questo lasso di tempo più di quaranta musei e istituzioni in Europa ci hanno costantemente finanziato nei nostri progetti e continuano a farlo. Ragnaz, hai perfettamente ragione, quando leggi gladiatura è un po’ strano dare una collocazione a questa affermazione o una visione corretta di ciò che realmente faccio. Le mie considerazioni sorgono da esperienze reali “combatto con armi hebetes e KO”, nulla è simulato, all'interno di quel luogo chiuso che è l'anfiteatro: col sangue, le ferite, la fatica, la paura, le ovazioni, il coraggio, sentimenti sempre esistiti che portati al limite generano fortissime emozioni che ci accomunano, e la immane responsabilità come artefice di indurre il pubblico presente ad uno stato psico-emotivo che entri in simpatia col procedere di quello che qualcuno ritiene dei semplici ... “spectacula”. Devo per forza spiegare alcuni punti: le armi hebetes sono di ferro senza filo della lama e con punta arrotondata (feriscono ma non arrivano agli organi vitali), queste anticamente erano usate nella maggior parte dei combattimenti gladiatori (ventilationes, prolusiones, ad digitum e nelle palestre come sport) non a morte. I combattimenti a morte avvenivano per ogni gladiatore circa una volta nel anno con armi affilate, la percentuale di morte era del 10% documentata. Per questo è stato possibile “ricostruire” in toto l’ Arte Gladiatoria, i suoi armamenti, pubblicare libri scientifici e partecipare a documentari un lavoro irto di difficoltà, pensa i rischi nella sperimentazione, visto le premesse non ho nulla a che fare con la moltitudine di teatrali che circolano in giro. Le investiture dei nostri Gladiatori e le relative cerimonie sono regolate dal numero dei combattimenti nelle arene come anticamente, e non da esami a pagamento: da 1 a 19 -grado di Tirones-, da 20 a 99 -Gladiatore legittimo-, da 100 a 199 –Doctor-, da 200 in poi –Spectatus-. Questi combattimenti avvengono oggi, negli anfiteatri antichi di tutta Europa, in festival realizzati attraverso un grande lavoro e spirito di sacrificio, con lo scopo di confrontarsi e crescere, alle quali prendono parte organizzatori di eventi, musei, sponsor, sovraintendenze, studiosi, ricercatori, appassionati, accompagnati dalle loro famiglie. Perseguendo la ritualità originale, dove l'importante non è vincere o perdere, ma dare tutto te stesso; non puoi colpire un gladiatore a terra, devi aspettare che si rialzi, ogni volta che cade si rialza e risorge, un passo oltre i suoi limiti, mi ricorda una parola: Sacrificio. Così il pubblico si trasforma in “Testimone” diretto, nonché utente, ergo “Giudice”. Con il mio contributo vivo questa realtà, sempre in continuo sviluppo, per me ne è valsa la pena. Altrimenti si finisce come tu dici: “... e leggere libri è bello ma a volte fa quasi solo venir la frustrazione di non sapere come andare oltre...” Per eventi particolari e diciamo coincidenze fortunose alcune persone hanno deciso di andare oltre…..quanto?
Scusa il ritardo della risposta:)
Hai fatto davvero un percorso molto molto interessante e sicuramente coraggioso !
Dopo aver visto alcune "ricostruzioni" di scherma storica (rinascimentale però, non gladiatura) mi ero informato e devo dire che apprezzo molto questo tipo di lavoro...
Posso chiederti come si chiama il tuo gruppo/associazione? :)