Ar.Ma.
Arti marziali Cinesi => Taiji quan, Xingyi quan, Yi Quan e Bagua zhang => Topic started by: Bingo Bongo on September 27, 2012, 15:16:49 pm
-
Prima di rispondere al topic sulle applicazioni del ZZ posto il video di un altro esercizio fondamentale il cui scopo è quello di rappresentare il simbolo del Tao in uno spazio tridimensionale ed è considerato il cuore dello stile Chen. Lo ZZ è fondamentale per la pratica di questo esercizio.
Ci sono diverse "interpretazioni" del CSC che variano in rapporto se viene eseguita più all'interno di un contesto energetico (qi qong) piuttosto che marziale. Questa è più del secondo tipo dove viene fatta vedere il disegno del cerchio nello spazio nelle 2 direzioni. La pratica completa prevede anche il cambio di direzione in modo da disegnare la spirale del tao all'interno del cerchio.
Questo esercizio non ha soluzione di continuità e può essere praticato a piacere. Il peso, durante il movimento, deve essere massimo un 60/40 mai di più (tipo 70/30) perché minore sarà la differenza maggiore sarà la velocità di spostamento.
All'inizio si può comunque esasperare il movimento fino tipo (90/10 o anche 100/0) per sensibilizzarsi fino a trovare il giusto equilibrio. Il baricentro, dividendo la base in 3 parti, non deve mai superare la parte (1/3) centrale.
The two circles of Taijiquan (https://www.youtube.com/watch?v=h48hslU31f0#ws)
-
Mi pare che il silk reeling del chen style sia un po diverso da quello presentato in quel video
80年代後期 陳小旺老師 Chen Xiaowang 陳氏太極拳 基本纏絲功・歩法 Silk Reeling (https://www.youtube.com/watch?v=ZBzrp53b2aE#)
Chen Style Silk Reeling 01.flv (https://www.youtube.com/watch?v=CnePBBnt1kc#)
Come mai dici che questa pratica è collegata al ZZ?
-
Prima di rispondere al topic sulle applicazioni del ZZ posto il video di un altro esercizio fondamentale il cui scopo è quello di rappresentare il simbolo del Tao in uno spazio tridimensionale ed è considerato il cuore dello stile Chen. Lo ZZ è fondamentale per la pratica di questo esercizio.
Ci sono diverse "interpretazioni" del CSC che variano in rapporto se viene eseguita più all'interno di un contesto energetico (qi qong) piuttosto che marziale. Questa è più del secondo tipo dove viene fatta vedere il disegno del cerchio nello spazio nelle 2 direzioni. La pratica completa prevede anche il cambio di direzione in modo da disegnare la spirale del tao all'interno del cerchio.
Questo esercizio non ha soluzione di continuità e può essere praticato a piacere. Il peso, durante il movimento, deve essere massimo un 60/40 mai di più (tipo 70/30) perché minore sarà la differenza maggiore sarà la velocità di spostamento.
All'inizio si può comunque esasperare il movimento fino tipo (90/10 o anche 100/0) per sensibilizzarsi fino a trovare il giusto equilibrio. Il baricentro, dividendo la base in 3 parti, non deve mai superare la parte (1/3) centrale.
The two circles of Taijiquan (https://www.youtube.com/watch?v=h48hslU31f0#ws)
Tu che dici, si possono effettuare gli stessi movimenti con dei bastoni, sulla falsa riga di come avviene nel Systema?
-
taiji (Chen Style) Part 01 陈氏太极拳-缠丝功【上】陈小旺 (https://www.youtube.com/watch?v=GgU3K7uq2_M#)
-
Ho visto fare il bozzolo di seta in molti modi diversi, ma tutti corretti.
La mobilità delle anche permette di creare praticamente qualunque traiettoria delle braccia.
L'importante è che vengano rispettati i principi dinamici del tao riguardo distribuzione del peso, trasformazione dello yin-yang, ecc...
Dietro questo esercizio si può costruire un mondo non solo tecnico, ma filosofico.
Personalmente, fermo restando il rispetto dei principi, la mia esecuzione è orientata verso un aspetto più marziale dove la rotondità del movimento diminuisce al crescere della "marzialità".
C'è un concetto, secondo me fuorviante, legato alla pratica del taiji che è praticare con in testa l'idea "piano-veloce".
Non che non sia vero, ma l'atteggiamento corretto nell'esecuzione, secondo me, deve essere il "leggero come una foglia, pesante come una montagna".
Non è una differenza da poco perché spesso con l'atteggiamento "piano-veloce" si finisce per roteare si le mani velocemente, ma senza controllo e per inerzia con il risultato di eseguire tecniche prive di sostanza cioè di potenza che significa fare un esercizio ginnico e non un esercizio tecnico per combattere.
Il motivo della pratica del ZZ è fondamentale perché il "leggero-pesante" si applica solo con il controllo del movimento che a sua volta si ottiene solo con l'unicità posturale.
Per esempio nel bozzolo la mano non scende per la forza di gravità, ma perché le coste si chiudono guidandone il movimento. Senza il supporto del tronco, cioè se il tronco rimane dritto, la discesa sarà senza potenza e la risalita della mano sarà supportata solo dal deltoide. Invece la risalita, che è la parte più difficile del bozzolo, deve essere guidata dai muscoli dallo spostamento delle anche che andranno a riportare il tronco in posizione eretta dando potenza alla risalita della mano. Una buon allenamento a questo movimento potrebbe essere lo swing con il KB a una mano. Per capire come le anche danno potenza alla risalita del braccio.
C'è comunque un aspetto filosofico, indipendente da quello marziale, legato a questo esercizio tale per cui un taoista che pratica il taiji non si chiede solo cosa il taiji possa fare per lui, ma cosa può fare lui per il taiji.
Perché la pratica di questo esercizio nel contribuire all'equilibrio personale contribuisce a quello universale cioè a quel dinamismo di yin-yang in cui i taoisti credono.
Per quanto riguarda l'uso dei bastoni, secondo me, l'arma che più si adatta alla pratica del bozzolo di seta è la spada.
Naturalmente si possono usare anche i bastoni. Il bozzolo rimane comunque un esercizio utile ad allenare un principio che è strettamente legato al tao.
Partendo da questo presupposto, anche se per il systema dovresti chiedere a wolvie, ritengo che ci siano esercizi di systema col bastone più indicati a esercitare i principi del systema.
Per esempio uno degli esercizi base prevede la rotazione contemporanea di un bastone davanti al tronco e uno dietro la schiena. Ritmicamente il dorsale e il trapezio si contraggono prima da un lato e poi dall'altro.
Creando un movimento ad onda della catena muscolare che poi si vede anche nei push up, ecc...
Sicuramente il movimento elicoidale delle anche allanato nel bozzolo può tornare utile anche per il systema, ma in generale per tutte le pratiche marziali.
Poi però per familiazzare con i principi specifici praticherei sopratutto gli esercizi nati per il systema.
Per altro l'esercizio di cui sopra è, per me, uno dei migliori esercizi in assoluto per sciogliere le articolazioni prima di iniziare la pratica.
Io lo faccio anche prima di un lavoro coi carichi.
-
Seguo. :nin:
-
nessuno sa se esiste in circolazione sto documentario con sottotitoli in italiano, spagnolo o inglese?
陈家沟 Documentary (https://www.youtube.com/watch?v=nanBTWjm_Us#ws)
-
e qua? traduzioni ?
[高清探秘 1080HD] 太极拳秘境 (01) 上集 2/2 (https://www.youtube.com/watch?v=PCvjtAw-Y3w#ws)
-
Per chi vuole provare:
Chen taiji Silk Reeling - Part 1 (https://www.youtube.com/watch?v=8rlI1dQZKko#)
Poi sul tubo si trovano le altre.
Ritengo comunque che questo modo di praticare non sia il modo avanzato di eseguire l'esercizio. Anche se quasi tutti, non tutti, si fermano a questo stadio.
Non è il "modo" perché in tutti questi video c'è sempre uso del movimento inerziale per la risalita del braccio.
Come altri ritengo esatto l'esercizio solo nel momento in cui il movimento perda completamente la componente inerziale.
-
Ciao Bingo Bongo,
premetto che pratico il Chan Ssu Chin da poco, da solo e da autodidatta, in quanto questo esercizio non c'è nel programma del mio stile. Ho frequentato uno stage di Chen Bing proprio sul bozzolo di seta che è servito a darmi un'infarinatura.
Praticando a casa, ora mi sto concentrando sulla gestione della spinta delle gambe sul terreno, ma vedo che non la citi nella tua spiegazione. E' perché non centra nulla e sto andando fuori strada?
Altra domanda sul movimento che si fa per passare dal momento in cui il gomito si attacca al busto a quando la mano passa davanti all'ombellico, non riesco proprio a venire a capo di come far partire il movimento dall'anca.
Grazie fin da ora per le risposte!
Kapp
-
Ciao Kappotto.
Hai toccato 2 punti interessanti: la spinta delle gambe, la posizione del braccio prima della risalita.
Temi interessanti, ma non è fondamentale che io te ne parli affinchè tu possa praticare correttamente il bozzolo di seta.
E' molto più utile, per capire e praitcare il CSC, praticare e capire ZZ (zhang zhuang).
Pratica ZZ tutte le volte che puoi. "Ascolta" la posizione fino a quando non ti è chiaro come può un corpo fatto di ossa, muscoli, legamenti e pensieri essere una cosa sola.
-
Ho letto che esiste anche un Chan Ssu Chin corrispondente per le gambe. Potete confermare quest'informazione e mostrare questa versione, se esiste realmente, attraverso qualche video? ;)
-
Un css specifico per le gambe non mi risulta, ma di sicuro le gambe sono parte fondamentale
per il css e del css subiscono l'effetto.
E' importante tenere presente che il punto cruciale del css sono le anche che attraverso un movimento elicoidale disegnano nello spazio tridimensionale il tao e trasferiscono alla periferia, alle gambe e al tronco (attraverso la spina dorsale - vedere anche pdf in training), il movimento. L'indice delle mani è il "pennino" che esteriormente disegna nello spazio il tao. Le traiettorie sono infinite, fluide e controllabili dall'inizio alla fine. Per questo, secondo me, è il miglior movimento completo che il corpo possa fare.
Per questo è importante mantenera una postura strutturalmente corretta (ZZ) in modo da permettere alle anche la maggior mobilità possibile. Ci sono altri dettagli dei quali non dovremmo però più preoccuparci andando avanti con la pratica.
E non è magia. Dalla MT al judo al systema e in qualunque altra disciplina per veicolare la forza in traiettorie fluide si usano le anche esattamente come nel bozzolo.
Solo che nel taiji questa qualità necessaria a tutti i praticanti viene studiata in modo specifico, in modo volontario, e in quanto tale e non solo come funzionale alla tecnica
Ma ancora un altro punto in comune con il pdf che ho linkato in training sull'allenamento del core quando fa l'esempio dell'effetto "serape" cioè la sciarpa usata da alcune popolazione che si avvolge sul tronco.
Praticamente stesso effetto dell'energia a spirale del bozzolo dove peraltro si consiglia di osservare le pieghe che si formano su gi durante la pratica. Pieghe che si formano dalla caviglia alla gamba al tronco al braccio.
Questo è un testo, 4 euro, in italiano dedicato a questo esercizio:
(http://s2.macrolibrarsi.it/data/cop/_big/c/cuoretaijiquan.jpg?1342701904)
Questa è una simpatica gif che hanno costruito dal libro sopra
(http://[url=http://nuke.tuiillago.it/Portals/0/ImmaginiSito/Taiji/BozzoloDiSetaAnimato.gif]http://nuke.tuiillago.it/Portals/0/ImmaginiSito/Taiji/BozzoloDiSetaAnimato.gif[/url])
-
Non so se si vedono le gif, comunque:
EFFETTO SERAPE
(http://www.bosu.com/images//serape1.gif)
(http://surfstrengthcoach.com/wp-content/uploads/2012/08/fascial-slings.jpg)
(http://www.functionalballetpedagogy.com/content/sketches/img/9.jpg)
EFFETTO CHAN SSU CHIN
(http://nuke.tuiillago.it/Portals/0/ImmaginiSito/Taiji/Spirale/Forza-a-Spirale--06.gif%20.gif)
I punti in comune mi sembrano evidenti. Così' come mi sembra che, terminologia a parte, occidente e oriente stiano descrivendo la stessa identica e fondamentale cosa.
La differenza è che nel taiji si è fatto di una parte della scienza, il core, una scienza specifica legata a concetti anche filosofici.
-
Io che non sono un praticante di taiji,ho sempre avuto un debole per lo stile Chen,che utilizza il bozzolo di seta come suo esercizio principe.
Mi è sempre piaciuto un sacco,e praticandone i rudimenti,ho sempre invidiato chi ne conosceva le profondità.
Riguardo al discorso sulle fasce:trovo interessante che anche in diverse scuole di scherma(antica) giapponese il cuore dell'addestramento corporeo vertesse sullo Hara(il centro)e....sulla sensibilizzazione,educazione e rafforzamento delle fasce muscolari che corrono in diagonale sul corpo.
-
Un css specifico per le gambe non mi risulta, ma di sicuro le gambe sono parte fondamentale
per il css e del css subiscono l'effetto.
E' importante tenere presente che il punto cruciale del css sono le anche che attraverso un movimento elicoidale disegnano nello spazio tridimensionale il tao e trasferiscono alla periferia, alle gambe e al tronco (attraverso la spina dorsale - vedere anche pdf in training), il movimento.
Mi incuriosisce. Perchè le anche?
Ciao Nick
-
Ciao,
1. Perché le anche permettono di coordinare la parte inferiore e superiore del corpo durante il movimento
2. Perché le anche permettono il trasferimento della forza sviluppata dei muscoli delle gambe.
3. Perché qualunque movimento delle anche si ripercuote sulla spina dorsale (motivo per cui è fondamentale controllare volontariamente le anche) e si trasmette alla periferia attraverso quel complesso di muscoli che possiamo identificare appunto come effetto serape
-
Ciao,
1. Perché le anche permettono di coordinare la parte inferiore e superiore del corpo durante il movimento
2. Perché le anche permettono il trasferimento della forza sviluppata dei muscoli delle gambe.
3. Perché qualunque movimento delle anche si ripercuote sulla spina dorsale (motivo per cui è fondamentale controllare volontariamente le anche) e si trasmette alla periferia attraverso quel complesso di muscoli che possiamo identificare appunto come effetto serape
Ciao.
Grazie per la risposta.
Sinceramente avrei attribuito più al dan tien queste funzioni. Fermo restando anche per le anche la loro importanza.
Ma non ho mai approfondito l'esercizio in questione, tanto meno nella versione TJQ, quindi la mia è quasi speculazione.
Ciao Nick
-
Queste "funzioni" sono veicolate dalle anche.
Hai provato a muovere il dantien senza muovere le anche? Non ti muovi. Fai solo un pò di stretching.
Il dantien è però fondamentale perché è il punto dove va portata la mente durante il movimento perché dal dantien passa il movimento. Inoltre va tenuto a piompo nel 1/3 centrale della base. Cioè dividendo in 3 il rettangolo immaginario i cui lati laterali sono formati dai piedi la linea immaginaria che passa dal dantien non deve superare il terzo centrale.
In questo modo è possibile rispettare il 60/40 del peso sulle gambe che è fondamentale per mantenere la velocità e la fluidità del movimento. Inoltre è richiesto dal tao che il sostanziale e il superficiale siano mai completi.
-
Queste "funzioni" sono veicolate dalle anche.
Hai provato a muovere il dantien senza muovere le anche? Non ti muovi. Fai solo un pò di stretching
Ni. Non sono sicuro di aver capito il tuo pensiero quindi provo a spiegare.
Generalizzando e non riferendosi solo all'esercizio specifico (visto che poco lo conosco, non posso certo "commentarlo")
Il Dan Tien è il motore, o almeno una delle componenti principali del motore. Lui fa partire e concorre a propagare il movimento. E se intendi se si può muovere senza torsione il corpo facendo partire il movimento dal Dan Tien e non usando le anche se non trasportate dal movimento (difficile staccarsele dal corpo) allora si, si può fare.
Di solito come esercizio; basti pensare ad alcuni attacchi Xing Yi (per usare un esempio abbastanza semplice da visualizzare) in cui si lavora in questo senso per esercitare alcuni skills.
E anche con la torsione si può fare, nel senso che posso "isolare" la forza motrice nel Dan Tien e usare le anche solo come mezzo di propagazione o, in estremo, di trascinamento.
Sicuramente più complesso, più avanzato come lavoro, e utile solo in alcuni casi se eseguito strettamente così. Ma si, è possibile.
.
Il dantien è però fondamentale perché è il punto dove va portata la mente durante il movimento perché dal dantien passa il movimento. Inoltre va tenuto a piompo nel 1/3 centrale della base. Cioè dividendo in 3 il rettangolo immaginario i cui lati laterali sono formati dai piedi la linea immaginaria che passa dal dantien non deve superare il terzo centrale.
In questo modo è possibile rispettare il 60/40 del peso sulle gambe che è fondamentale per mantenere la velocità e la fluidità del movimento. Inoltre è richiesto dal tao che il sostanziale e il superficiale siano mai completi.
Qui rientriamo nell'esercizio specifico che, come già detto, consosco poco. Il discorso sopra era anche più generale.
Ciao Nick
-
Ciao Nick,
che il movimento debba avere origine dal dantien intendendo con questo che la mente deve essere focalizzata
nel dantien ok.
Però se per motore e dantien intendi il punto più o meno 3 cm sotto l'ombelico e 3 cm dentro l'addome in quel punto
a parte qualche organo interno e, nelle vicinanze, gli obliqui e il retto dell'addome non c'è niente altro.
E se muovi solo quello che c'è nelle vicinanze, cioè l'addome, può essere un esercizio, ma non c'entra con il muoversi usando il dantien.
Io non ho mai visto nessuno muoversi usando il dantien. Neanche le danzatrici del ventre.
Se hai qualche video che illustra quello che intendi per muoversi col dantien lo possiamo analizzare assieme.
-
Cioè Nick. Il punto è che tutti i discorsi intorno al dantien da un certo punto di vista e correttamente interpretati sono assolutamente giusti.
Se decidessimo di porre il discorso all'interno di un certo contesto sarebbe corretto dire che si deve usare il dantien per muoversi.
Quello che volevo fare però è trovare i punti di contatto un certo tipo di contesto orientale con un contesto di tipo occidentale.
In questo senso il discorso deve essere bidirezionale. Quindi da una parte si deve parlare di dantien, ma dall'altra si deve dire che par far muovere il corpo qualcosa si deve contrarre. E non si contrae il dantien che è anzi una zona che deve rimanere rilassata (non floscia però).
Se diciamo che è importante abbassare il corpo per il radicamento dall'altra bisogna dire che questo serve perché permette di sfruttare la forza elastica per iniziare il movimento.
Se da una parte parliamo di dantien che indirizza e guida il movimento dall'altra dobbiamo parlare delle anche.
Non perché questi discorsi non abbiano valenza indipendentemente l'uno dall'altro, ma perché appunto vogliamo trovare un punto di contatto.
-
Ciao Nick,
che il movimento debba avere origine dal dantien intendendo con questo che la mente deve essere focalizzata
nel dantien ok.
Però se per motore e dantien intendi il punto più o meno 3 cm sotto l'ombelico e 3 cm dentro l'addome in quel punto
a parte qualche organo interno e, nelle vicinanze, gli obliqui e il retto dell'addome non c'è niente altro.
E se muovi solo quello che c'è nelle vicinanze, cioè l'addome, può essere un esercizio, ma non c'entra con il muoversi usando il dantien.
Io non ho mai visto nessuno muoversi usando il dantien. Neanche le danzatrici del ventre.
Se hai qualche video che illustra quello che intendi per muoversi col dantien lo possiamo analizzare assieme.
Ciao.
Video non ne conosco, anche perchè difficilmente penso si possa filmare una cosa simile. Io parlo per provato.
Il Dan Tien non è un punto. È una zona. Per comodità all'inizio del percorso si usa questa visualizzazione (punto). Ma si tratta di una comodità. E solo per avere una "direzione mentale" da seguire quando si eseguono alcuni tipi di lavoro.
Prima di lavorare sulle "energie" occorre lavorare sul fisico. Anche nella "costruzione" del Dan Tien. Il Dan Tien non è un mero concetto. Purtroppo non si può spiegare a parole. Occerre farne esperienza. Nel senso che prima un Maestro deve far sentire su di lui, poi ti guida alla costruzione.
Dopo aver costruito fisicamente puoi passare ad altro. Quindi devi saperti muovere prima in un determinato modo.
E anche quello fa parte del lavoro sul Dan Tien. E con il muoversi utilizzando il Dan Tien. Saltare quel passaggio vuol dire cercare di costruire senza le fondamenta, ma cominciando dal tetto.
Almeno in quel che pratico io. In altri stili e scuole non so.
Ciao Nick
-
Cioè Nick. Il punto è che tutti i discorsi intorno al dantien da un certo punto di vista e correttamente interpretati sono assolutamente giusti.
Se decidessimo di porre il discorso all'interno di un certo contesto sarebbe corretto dire che si deve usare il dantien per muoversi.
Quello che volevo fare però è trovare i punti di contatto un certo tipo di contesto orientale con un contesto di tipo occidentale.
In questo senso il discorso deve essere bidirezionale. Quindi da una parte si deve parlare di dantien, ma dall'altra si deve dire che par far muovere il corpo qualcosa si deve contrarre. E non si contrae il dantien che è anzi una zona che deve rimanere rilassata (non floscia però).
Se diciamo che è importante abbassare il corpo per il radicamento dall'altra bisogna dire che questo serve perché permette di sfruttare la forza elastica per iniziare il movimento.
Se da una parte parliamo di dantien che indirizza e guida il movimento dall'altra dobbiamo parlare delle anche.
Non perché questi discorsi non abbiano valenza indipendentemente l'uno dall'altro, ma perché appunto vogliamo trovare un punto di contatto.
Difficile. Anche perchè i termini orientali sono utilizzati spesso perchè "più estesi". Comprendono molte informazioni all'interno. Indicare uno è limitare.
Comprendo però lo sforzo.
Come già detto, l'esercizio di muoversi utilizzando solo il Dan Tien è proprio quanto detto: un esercizio. Non ha finalità che non sia esercitare un qualche cosa di specifico. E sempre, quando vorrò muovermi per ottenere qualche cosa, utilizzerò TUTTO il corpo; e parte del "motore" risisederà nel Dan Tien (non solo mentalmente); le anche sono solo una parte.
Ciao Nick
-
Un css specifico per le gambe non mi risulta, ma di sicuro le gambe sono parte fondamentale
per il css e del css subiscono l'effetto.
E' importante tenere presente che il punto cruciale del css sono le anche che attraverso un movimento elicoidale disegnano nello spazio tridimensionale il tao e trasferiscono alla periferia, alle gambe e al tronco (attraverso la spina dorsale - vedere anche pdf in training), il movimento. L'indice delle mani è il "pennino" che esteriormente disegna nello spazio il tao. Le traiettorie sono infinite, fluide e controllabili dall'inizio alla fine. Per questo, secondo me, è il miglior movimento completo che il corpo possa fare.
Per questo è importante mantenera una postura strutturalmente corretta (ZZ) in modo da permettere alle anche la maggior mobilità possibile. Ci sono altri dettagli dei quali non dovremmo però più preoccuparci andando avanti con la pratica.
E non è magia. Dalla MT al judo al systema e in qualunque altra disciplina per veicolare la forza in traiettorie fluide si usano le anche esattamente come nel bozzolo.
Solo che nel taiji questa qualità necessaria a tutti i praticanti viene studiata in modo specifico, in modo volontario, e in quanto tale e non solo come funzionale alla tecnica
Ma ancora un altro punto in comune con il pdf che ho linkato in training sull'allenamento del core quando fa l'esempio dell'effetto "serape" cioè la sciarpa usata da alcune popolazione che si avvolge sul tronco.
Praticamente stesso effetto dell'energia a spirale del bozzolo dove peraltro si consiglia di osservare le pieghe che si formano su gi durante la pratica. Pieghe che si formano dalla caviglia alla gamba al tronco al braccio.
Questo è un testo, 4 euro, in italiano dedicato a questo esercizio:
(http://s2.macrolibrarsi.it/data/cop/big/c/cuoretaijiquan.jpg?1342701904)
Questa è una simpatica gif che hanno costruito dal libro sopra
(http://[url=http://nuke.tuiillago.it/Portals/0/ImmaginiSito/Taiji/BozzoloDiSetaAnimato.gif]http://nuke.tuiillago.it/Portals/0/ImmaginiSito/Taiji/BozzoloDiSetaAnimato.gif[/url])
L'ho provato anch'io in questi giorni, mi piace molto come esercizio: ho scoperto che già praticavo esercizi simili, anche se non con quel nome. E' strano, almeno per me, che, in un video postato da Machine qualche tempo fa, un membro della famiglia Chen lo definisse un esercizio moderno, di recente creazione, visto che agli inizi si praticava solo la forma. Io ipotizzo sia (senza alcuna prova), come ha scritto Cortobraccio, una riproposizione di esercizi di Jibengong più antichi e comunque, che lavorano su principi comuni a diverse culture. Infine, ho conosciuto Maurizio Gandini una volta, mi segno sicuramente il libro che citi.
Quante volte o quanto tempo andrebbe praticato?
Grazie in generale per le spiegazioni, molto esaurienti ed interessanti, Bingo Bongo!! :)
-
@nick
Ciao, sono sicuro che se un giorno dovessimo vederci parleremmo di dantien intendendo entrambi la stessa cosa.
L'importante comunque è che la disciplina restituisca i risultati attesi in base agli obiettivi per i quali viene praticata :)
@Takuan Zen
Mi fa molto piacere che pratichi il "bozzolo di seta" perché sono sicuro che più andrai avanti e più ti piacerà.
Per quanto riguarda il tempo di pratica il csc richiede uno stato di rilassatezza generale sopratutto mentale che all'inizio non è facile mantenere per lungo tempo.
Tieni presente che fare bene il csc significa lavorare anche 20/30 min di fila e alla fine sentirsi più carichi di prima. Serve per ricaricare le batterie non per stancarsi.
Personalmente quando sono a casa spesso per riposarmi faccio il csc.
Una volta che la postura sarà corretta e sarà chiaro il movimento allora ci si può concentrare sul bacino e infine coordinare il movimento del bacino col respiro.
Ci sono comunque 2 effetti che dovranno essere percepiti in modo chiaro quando la pratica sarà corretta: il primo è quello che gandini associa alla "manovra articolatoria" utilizzata in osteopatia dove il terapeuta muove delicatamente le articolazioni in senso orario, antiorario e a 8 eliminando le tensioni articolari e favorendo la microcircolazione locale. Inoltre a pratica corretta vedrai che facilmente riuscirari a "scrocchiare" le ossa (ginocchia, gomiti, anche, spina dorsale, ecc...) favorendo di conseguenza il riempimento del liquido sinoviale che porta nutrimento alle articolazioni.
Il secondo punto è il continuo allungamento e accorciamento passivi delle catene muscolari che restituisce un effetto simile a quello dello stretching. Questo effetto è un effetto caratteristico che quando ci sarà si noterà subito. Nessun muscolo durante il movimento si contrae in modo autonomo e separato dal resto. Il csc è forse il movimento multiarticolare per eccelenza.
Questi 2 benefici che ci aspettiamo dalla pratica sono raggiungibili in poco tempo. Però è importante la postura, quindi fare il ZZ, è la capacità di rilassarsi ed eliminare le tensioni inutili.
Per quanto riguarda il tempo di pratica il csc è qualcosa di piacevole da fare che non stanca. Quindi quando una cosa piace si vorrebbe farla sempre.
Comunque se durante la pratica non ti torna qualcosa, tipo dolore ai deltoidi, ai lombari o alle ginocchia, dimmi pure che se posso dare una mano ben volentieri.
-
Dalla mia breve esperienza di zz e csc, sta diventando sempre più importante la posizione corretta della bassa schiena, che dev'essere il giusto equilibrio tra retroversione del bacino e spinta verso il basso. Questo mi permette di tenere la colonna vertebrale bella allineata in verticale e di slegare le anche che sennò sarebbero rigide.
Due sensazioni particolari che provo alla fine della pratica sono:
- una piacevole sensazione di schiena dritta e rilassata che mi da' benessere fisico e mentale, come "entusiasmo";
- una sensazione di essere sorretto dalla schiena, non dalle gambe, e che le stesse siano mosse come da un motore centrale, posizionato all'incirca nel dantien.
-
Dalla mia breve esperienza di zz e csc, sta diventando sempre più importante la posizione corretta della bassa schiena, che dev'essere il giusto equilibrio tra retroversione del bacino e spinta verso il basso. Questo mi permette di tenere la colonna vertebrale bella allineata in verticale e di slegare le anche che sennò sarebbero rigide.
Bravo. La zona lombare è un punto cruciale per la corretta pratica. Prenderne coscienza al fine di controllarne durante il movimento la postura è fondamentale. Anche in questo caso c'è un diretto legame con l'importanza che viene riservata a questa zona nell'articolo postato in training sull'allenamento del core.
Due sensazioni particolari che provo alla fine della pratica sono:
- una piacevole sensazione di schiena dritta e rilassata che mi da' benessere fisico e mentale, come "entusiasmo";
- una sensazione di essere sorretto dalla schiena, non dalle gambe, e che le stesse siano mosse come da un motore centrale, posizionato all'incirca nel dantien.
Condivido. La pratica corretta restituisce una senzazione generele di leggerezza del corpo che porta entusiasmo ed euforia psicofisica.
E' una leggerezza però sostanziale. E' una leggerezza consistenze. Questo perché non si è mai completamente vuoti o completamente pieni durante il movimento. Ancora una volta i principi del tao espressi fisicamente.
L'essere superficiali e sostanziali allo stesso tempo è una qualità necessaria affinchè si rispetti un principio fondamentale anche nel combattimento col kung fu cinese: "essere leggeri come una foglia e pesanti come una montagna". Questa frase molto orientale racchiude una caratteristica ancor prima mentale che fisica. Ed è differente dall'essere lenti e veloci. La velocità (e della velocità l'accelerazione) è una componente della forza. Ma si può essere leggeri e veloci o pesanti e veloci. Quindi parliamo di qualità differenti anche se tutte necessarie.
Nel csc si possono e si devono praticare tutte queste componenti. Allo stesso modo ai pao, al saccone o in sparring.
-
Ho una domanda sulla respirazione nel CSC.
Io inspiro quando il braccio si avvicina al corpo ed espiro quando si allontana. Secondo te la respirazione è libera oppure segue dei canoni precisi?
PS: Ho leggiucchiato il pdf sull'allenamento del CORE. A parte tutta l'introduzione un po' troppo tecnica per me, ho trovato esercizi interessanti, con alcune similitudini agli esercizi che tokitsu esegue come preparazione allo shoshuten:
Préparation à Shoshuten (http://www.dailymotion.com/video/x63pgd)
-
Ho una domanda sulla respirazione nel CSC.
Io inspiro quando il braccio si avvicina al corpo ed espiro quando si allontana. Secondo te la respirazione è libera oppure segue dei canoni precisi?
PS: Ho leggiucchiato il pdf sull'allenamento del CORE. A parte tutta l'introduzione un po' troppo tecnica per me, ho trovato esercizi interessanti, con alcune similitudini agli esercizi che tokitsu esegue come preparazione allo shoshuten:
Préparation à Shoshuten (http://www.dailymotion.com/video/x63pgd)
Ciao Kappotto,
sulla respirazione non so risponderti, quindi passo a qualcun altro più esperto, aspettando la sua risposta.
Invece, riguardo al video di Tokitsu, posso precisare che quegli esercizi derivano dal Qigong di Yayama. Sono una parte importante del mio allenamento da alcuni anni, e sono molto utili. Ti ringrazio per il video.
Le influenze del Csc in Tokitsu comunque ci sono (lui ha praticato anche Taijiquan Chen, elaborandone una sua versione, che non so se pratichi ancora...). Sono forse ancora più evidenti nella sua versione di Shiko, che ora però non trovo più sul Tubo, mi spiace, devono averla rimossa. :)
-
Bèh, la stessa danza dell'energia mi sembra quasi un CSC a piedi mobili, sbaglio?
Comunque, in quel video secondo me si vede il lavoro che fa sui muscoli del core, soprattutto nel 5° kata (mi sembra si chiami kata dell'orso).
-
Ho una domanda sulla respirazione nel CSC.
Io inspiro quando il braccio si avvicina al corpo ed espiro quando si allontana. Secondo te la respirazione è libera oppure segue dei canoni precisi?
La respirazione va curata solo dopo che il movimento rispetterà una geometria fluida, omogenea e rotonda.
Il problema di associare la respirazione al movimento è che si dovrebbe inspirare fino a quando il movimento non si trasforma. Cioè si inspira quando la mano scende, quando risale e si espira quando il braccio ruota. Nessun problema quando si esegue l'esercizio con un braccio solo, ma quando si usano entrambe le braccia o nella pratica del taiji le braccia saranno contemporaneamente in una posizione "superficiale" e in una posizione "sostanziale". Di conseguenza quando si usano entrambe le braccia il respiro assume l'aspetto di una bolla d'aria che riempie i vuoti.
Questi sono minimi dettagli rispetto a quanti forse bisognerebbe prestare attenzione e, secondo me, se pensi a tutti i particolari alla fine ti trovi a lavorare in apnea e perdere di fluidità. Considerando che ci sarebbe da fare un discorso anche sulla respirazione inversa o prenatale.
Mentre è molto più semplice lasciare che la respirazione si associ naturalmente al movimento.
Quello che puoi fare è allenarti durante la pratica dello ZZ a immaginare durante l'inspirazione che gli arti si riempino d'aria a partire dal centro verso la periferia e si svuotino in fase di espirazione.
Per facilitare invece l'associazione del respiro durante la pratica del csc la cosa più importante è che fai partire i movimenti dal bacino e, nell'unicità posturale, attraverso qualità come il rilassamento e la leggerezza esegui un movimento fluido e omogeneo. E' assolutamente da evitare il respirare in modo innaturale per respirare in modo "corretto".
Vedrai che la pratica porterà con se la corretta e naturale respirazione.
-
Ieri, ripassando alcuni movimenti con la spada Taijiquan che non studiavo da parecchio e allenandoli come movimenti singoli, ho notato che il movimento del Chang Su Chin è presente in molti passaggi, pur non di stile Chen.
Molto curioso. Cosa ne pensate dell'allenarlo con le armi?
E con clavette pesanti, tipo quelle indiane oppure con dei pesi alle estremità? :sur:
-
Penso che l'allenamento con le armi sia esplicativo di molti aspetti e in molti casi del "senso" delle AMT.
Il csc non fa eccezione e la biomeccanica del movimento ben si adatta alla gestione di clave o di pesi e anzi l'uso di pesi, adeguatemente selezionati, costringe il movimento alla corretta traiettoria.
Si capisce, per esempio, perché la mano, nel disegnare il tao, non deve superare mai la parte mediana del corpo (cioè l'asse longitudinale, cioé quella che taglia il corpo dalla testa in giù). Questa è una regola del csc.
Questa regola si chiarisce con l'uso dei pesi perché coi pesi ci si rende subito conto che se si supera tale confine con la mano il braccio perde la continuità nella spinta inerziale che il corpo, attraverso il core, da al braccio durante la risalita.
Il csc deve comunque essere sopratutto praticato a corpo libero perché in questo modo possiamo fare esperienza di una qualità fondamentale del csc. La leggerezza totale del corpo. L'esperienza di muovere il corpo per 20 minuti di fila e sentirlo sempre meno, sentire sempre meno la massa, sentire sempre meno il peso, sentire le contrazioni muscolari "ridotte all'osso" (e in questo caso non è solo un modo di dire) è qualcosa che davvero non ha prezzo.
Fare il csc per 20 minuti è come passeggiare per 20 min facendo contemporaneamente stretching, ma con la differenza che dopo 20 minuti si è più carichi di prima.
Per questo quando sono stanco mi alzo dal divano e faccio il bozzolo.