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Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: metal storm on October 21, 2012, 12:51:23 pm

Title: Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 21, 2012, 12:51:23 pm
Questo prende lo spunto da mesi passati a discutere e confrontarsi. Nasce dalle poche certezze e dai moltissimi dubbi che ho dopo quasi dieci anni di pratica, a volte costante, a volte saltuaria. Nasce anche da discussione partecipate in altre sezioni che col karate, penseranno tanti, non centrano nulla; in particolare, parlo delle am del sud-est.
è un post lungo, e lo dividerò in due parti.
Tutto nasce dalla mia partecipazione ad uno stage federale; il maestro è un signore giapponese di una certa età, vicino ai settanta e dalla chioma argentata. Vive ed insegna a Roma, e chi ha un’età di quaranta o più, lo conosce senz’altro.
Ci presentano, dato che ero una giovane cintura marrone di oltre quarant’anni, mi incollo a lui come una piattola per tutta la giornata e, tra una lezione e l’altra, lo bombardo di domande.
Nella pausa pranzo, ci sediamo su un gradino, ci dividiamo i panini e la birra e ci fumiamo una bella sigaretta, discorrendo del più e del meno. Persona gioviale, alla mano e sempre educatissima.
Riprendiamo la lezione con altro stile, partecipo un po’ assente, perché ho LA domanda da fare. Non ci penso su altro tempo, mi avvicino al maestro e gli domando: “Maestro, cos’è veramente il karate?”
Lui mi guarda, ha capito sicuramente i dubbi che mi porto dietro e mi dice: “mettiti in guardia per un po’ di kumite”. Iniziamo uno sparring di point, qualche finta, qualche tecnica di gamba, poi lui entra con uno giaku che farà la storia degli giaku; un po’ mi sorprende, un po’ mi fermo ad ammirare la tecnica perfetta: dalla spinta della pianata del piede, alla rotazione delle anche, alle spalle. Il colpo entra con un bel “paf” sulla giacca del karategi… due millimetri dalla pelle. La pacca si sente, e due centimetri di allungo in più mi avrebbero sfondato. C’era tutto: potenza, precisione, tecnica. “questo è sport” mi dice.

Si rimette in guardia e mi chiede “sei disposto a farti un paio di lividi?”. Cazzo, quando vuoi.
Mi metto in guardia, alzo i pugni, stringo le braccia al busto (so che adesso si fa sul serio) e gli chiedo “pugno o calcio?”
Lui mi risponde “se qualcuno ti vuole menare, ti domanda prima come ti deve suonare?”
Sono di guardia sinistra, invece di provare il jab, parto con un gancio sinistro, protendendo il corpo.
Scusate se me la meno, ma credo proprio fosse un bel cross.
Tempo zero e lui parte… al momento sento solo male al braccio, poi alla bamba sinistra, poi al petto e poi sono a terra, col suo pugno a due centimetri dalla faccia. “questo è karate” mi dice.
Mentre bestemmio generazioni di defunti di più persone a caso, mi aiuta a rialzarmi, mi massaggia il braccio, mi aiuta a riprendere una respirazione normale  e mi spiega quello che è successo.
Adesso, entra il gioco la discussione con Claudio e Umberto sulle am sud-est. Quello che ho subito è stato quello che loro chiamano il gunting, ovvero la demolizione dell’avversario.
Innanzitutto, è entrato sul mio braccio non per parare, ma per percuotere la muscolatura, un ade uke ruotato che impatta sui muscoli del bicipite; avevo troppo male al braccio per provare a reagire con un altro pugno o qualcos’altro.  poi è sceso tipo zenkutsudachi, ma entrando col ginocchio nella mia gamba sinistra, percuotendola e spostandola all’esterno. Lì  ho perso l’equilibrio, sarei andato a terra, ero a portata di tiro di un gancio corto, di una ginocchiata, di una gomitata… invece, mi ha spinto con l’avambraccio di traverso sul petto, una botta mica male, a spezzare il fiato. Infine, mi ha trascinato a terra con una mezza rotazione, il suo fianco sul mio e ha fintato un pugno al viso.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 21, 2012, 12:52:46 pm
In quel momento, ho capito alcune cose: tanto di quello che si dice sul karate sono fanfulle e chiacchiere, quell’uomo è veloce come io non sarò mai, potente come io non sarò mai, freddo come io non sarò mai, e quell’uomo è in grado di uccidere. Non la furia scomposta di chi ti trovi in mezzo alla strada a fare baruffa o attacca un'altra persona brandendo un coltello, accecato dall'ira, ma una tecnica finalizzata a fare male, che credo sia stata ampiamente usata in anni passati.
E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?

Quindi, posso concludere dicendo che io credo che il karate sia fatto per il combattimento, ma non quello che facciamo noi: che sia finalizzato al point, al jissen, tutto si riduce ad uno scontro ritualizzato e regolato. Certo, sei allenato, sai dare calci e pugni più o meno bene, sei in grado anche di fare male, ma io non ho mai visto qualcuno fare karate come quella volta, e soprattutto con quello spirito.
Insomma, una lezione unica, di quelle che sarebbero piaciute a Mad, e che alimentano la mia voglia di vedere e confrontare, di rubare tutto quello che vedo e ricondurlo al karate che pratico.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 21, 2012, 13:33:56 pm
Bello. Alla faccia di chi non ci crede
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Dipper on October 21, 2012, 13:45:13 pm
Bel racconto :+1:

Ancora una volta osservo (non è la prima volta) che chi conosce a fondo "il Karate" stranamente conosce anche "lo sport Karate" :=)

Anch'io ho avuto la fortuna di vedere e soprattutto sentire "il Karate" (stranamente XD con tecniche molto simili a quelle descritte) ed è perfetto e micidiale.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 14:43:39 pm
+1 anche da parte mia

Ma io al contrario non vedo la luce in fondo al tunnel, ma più che altro la "sola" infondo alla scatola ;D

e ti quoto qui:



E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?



La risposta per me è: perchè nessuno ha interesse a farlo, dai tempi in cui vennero creati i pinan e venne introdotto il karate nelle scuole ed il karate diventò una forma educativo-sportivo, il karate ha perso quella componente che vai cercando; non è un caso secondo me che questa cosa te l'abbia fatta vedere un maestro di 70 anni.

La cosa su cui riflettere è anche: ma vale la pena smazzarsi in un lavoro di ricerca in altre discipline per ritrovare qualcosa nel karate ( quando gli stessi maestri l'hanno voluta nascondere?). Un pò come il discorso del karate e le leve articolari, nel karate ci sono e per scoprire dove sono vado a fare ju jitsu e poi con il ju jitsu indago il karate... ma a quel punto era più semplice fare direttamente ju jitsu.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Davide.c on October 21, 2012, 14:53:34 pm
+1 anche da parte mia

Ma io al contrario non vedo la luce in fondo al tunnel, ma più che altro la "sola" infondo alla scatola ;D

e ti quoto qui:



E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?



La risposta per me è: perchè nessuno ha interesse a farlo, dai tempi in cui vennero creati i pinan e venne introdotto il karate nelle scuole ed il karate diventò una forma educativo-sportivo, il karate ha perso quella componente che vai cercando; non è un caso secondo me che questa cosa te l'abbia fatta vedere un maestro di 70 anni.

(http://claudiocordova.files.wordpress.com/2009/04/applausi.gif?w=450)

La cosa su cui riflettere è anche: ma vale la pena smazzarsi in un lavoro di ricerca in altre discipline per ritrovare qualcosa nel karate ( quando gli stessi maestri l'hanno voluta nascondere?). Un pò come il discorso del karate e le leve articolari, nel karate ci sono e per scoprire dove sono vado a fare ju jitsu e poi con il ju jitsu indago il karate... ma a quel punto era più semplice fare direttamente ju jitsu.


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 15:14:19 pm


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)

spetta mi sa che non mi sono spiegato bene, non intendo allenamenti in amicizia con persone che praticano altro, ma una ricerca sistematica iscrivendosi in un altro corso di arti marziali
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Davide.c on October 21, 2012, 15:21:05 pm


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)

spetta mi sa che non mi sono spiegato bene, non intendo allenamenti in amicizia con persone che praticano altro, ma una ricerca sistematica iscrivendosi in un altro corso di arti marziali

Lo avevo capito ;) Mi sono spiegato male io. Intendevo che l'importante se stai afcendo un lavoro di ricostruzione è essere chiari con quelli che si trovano ad allenarsi con te, siano essi amici o allievi.  ;)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Moai on October 21, 2012, 15:57:44 pm
bene Storm...benissimo... :)

ma tutto quello che racconti non mi rincuora per nulla anzi...mi fa ancora più incazzare e mi fa pensare che allora generazioni di karateka sono state bellamente prese per il culo...

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 15:59:52 pm


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)

spetta mi sa che non mi sono spiegato bene, non intendo allenamenti in amicizia con persone che praticano altro, ma una ricerca sistematica iscrivendosi in un altro corso di arti marziali

Lo avevo capito ;) Mi sono spiegato male io. Intendevo che l'importante se stai afcendo un lavoro di ricostruzione è essere chiari con quelli che si trovano ad allenarsi con te, siano essi amici o allievi.  ;)

onestà sempre sono d'accordo :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Ragnaz on October 21, 2012, 16:26:10 pm
bene Storm...benissimo... :)

ma tutto quello che racconti non mi rincuora per nulla anzi...mi fa ancora più incazzare e mi fa pensare che allora generazioni di karateka sono state bellamente prese per il culo...

E' quello che ormai penso da molti anni.... e temo anche possa valere non solo per il karate..anzi...  :-X
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 16:39:45 pm
é stata un pò come per la Fit-boxe, oggi c'è bisogno di allenare il corpo senza velleità di ring e si sono inventati la Fit-Boxe, all'epoca del giappone militarista c'era bisogno di forgiare il carattere senza velleità di creare combattenti a mani nude ( tanto in guerra ci andavi con i fucili) ed hanno re-inventato il karate.

( quanto odio scatenerà questo post  ;D ;D ;D )
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 21, 2012, 17:35:23 pm
presi per il culo? forse...

quantomeno quello che ci viene insegnato ha poco a che fare con il karate "arte della guerra". quello che voglio dire: senza andare indietro di secoli, ma solo di decine di anni, c'erano le sfide tra dojo per vedere sequello che insegnavi era valido o meno. il maestro in questione non ha ancora raggiunto i 70, ma nel suo karate c'è un livello "superiore" di consapevolezza. probabilmente, su una materassina Luca Bagnoli (o Ryujin o Davide o chiunque altro) mi farebbe un mazzo grosso come una capanna... ma io so cosa aspettarmi, dal momento in cui si mettono in guardia sino al momento del mawashi che mi manda a nanna.

quello che mi ha stupito è che io sono stato tritato da cose che non mi sarei mai aspettato. e il maestro, ne sono sicuro, ha lavorato senza farmi male davvero, perchè quello che ha fatto, portato con maggior cattiveria era sufficiente a mandarmi in traumatologia.

in fin dei conti, le tecniche che ho subito io le conosco perfettamente, le saprei anche eseguire, ma non in quel modo, non con quella intensità, nè con quella scelta di tempi e combinazione.
ecco perchè ho sempre affermato che io sono un dopolavorista marziale e nulla più.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 21, 2012, 18:43:29 pm
presi per il culo? forse...

quantomeno quello che ci viene insegnato ha poco a che fare con il karate "arte della guerra". quello che voglio dire: senza andare indietro di secoli, ma solo di decine di anni, c'erano le sfide tra dojo per vedere sequello che insegnavi era valido o meno. il maestro in questione non ha ancora raggiunto i 70, ma nel suo karate c'è un livello "superiore" di consapevolezza. probabilmente, su una materassina Luca Bagnoli (o Ryujin o Davide o chiunque altro) mi farebbe un mazzo grosso come una capanna... ma io so cosa aspettarmi, dal momento in cui si mettono in guardia sino al momento del mawashi che mi manda a nanna.

quello che mi ha stupito è che io sono stato tritato da cose che non mi sarei mai aspettato. e il maestro, ne sono sicuro, ha lavorato senza farmi male davvero, perchè quello che ha fatto, portato con maggior cattiveria era sufficiente a mandarmi in traumatologia.

in fin dei conti, le tecniche che ho subito io le conosco perfettamente, le saprei anche eseguire, ma non in quel modo, non con quella intensità, nè con quella scelta di tempi e combinazione.
ecco perchè ho sempre affermato che io sono un dopolavorista marziale e nulla più.
STorm, intervento interessante.
Ma rispondo a questo perchè a mio modestissimo parere penso che pur non conoscendoti, ne averti mai visto muovere, credo che la tua incapacità di ripetere quello che hai visto con quella intensità, scelta di tempi e combinazione sia lagato al fatto che non ti sei mai allenato con questo obbiettivo.
OK, non saraio in grado di arrivare  acerti livelli, ma credo che nell'ottica di questo obbiettivo non ti sia neppure stato permesso di arrivare comunque al massimo delle tue possibilità.
Lo dico perchè tu stesso scrivi:
In quel momento, ho capito alcune cose: tanto di quello che si dice sul karate sono fanfulle e chiacchiere, quell’uomo è veloce come io non sarò mai, potente come io non sarò mai, freddo come io non sarò mai, e quell’uomo è in grado di uccidere. Non la furia scomposta di chi ti trovi in mezzo alla strada a fare baruffa o attacca un'altra persona brandendo un coltello, accecato dall'ira, ma una tecnica finalizzata a fare male, che credo sia stata ampiamente usata in anni passati.
E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?
Non so se sia n apresa in giro, onestamente non voglio arrischiarmi a dare certi giudizi.
Ma evidentemente con la stessa parola "Karate" vengono indicate due cose diverse.
E quello che vorresti avere non è quello che ti è stato insegnato.
E questo credo sia un dato di fatto.
In sostanza la penso come Moai.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 19:30:14 pm
ma io so cosa aspettarmi, dal momento in cui si mettono in guardia sino al momento del mawashi che mi manda a nanna.

quello che mi ha stupito è che io sono stato tritato da cose che non mi sarei mai aspettato. e il maestro, ne sono sicuro, ha lavorato senza farmi male davvero, perchè quello che ha fatto, portato con maggior cattiveria era sufficiente a mandarmi in traumatologia.


e quindi non è un problema di velocità, forza o altro, ma di didattica, di "cose" che non ti sono mai state insegnate ( ne a te ne a noi sia ben chiaro) ne mai ti ( ci) saranno insegnate

Tra noi cmq, di parate contundenti si è sempre parlato qui ( il gedan barai non è una parata e tutta la sua trilogia)  di ginocchia che scendendo in posizione vanno a colpire  le articolazioni se ne è sempre parlato anche come nella proiezione in cui si colpisce il retro del ginocchio in kiba dachi e si porta a terra ponendo l'avambraccio sulla gola ( non ricordo il nome ma  l'ha usata Machida con successo).

é possibile che la cosa che ti abbia stupito è che abbia usato un tipo di combinazione che non hai mai visto ne nei kata e ne nei kihon? Cioè che abbia usato un qualcosa che a te pareva "inventato" al momento su un tipo di attacco non concordato?

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: DJ scanner on October 21, 2012, 19:44:54 pm
ho avuto anche io una esperienza simile, praticavo shito ed ero ad uno stage con mabuni (figlio eh, non sono così vecchio), il quale non insegnava, aveva sui 90 anni, c'era un maestro più giovane che insegnava per lui, allora mostra il da farsi, uke tira maegeri, lui schiva e dice: "in strada si fa così", e tira una ginocchiata alla coscia seguita da una testata, io penso "wow finalmente" e lui dice:"ma noi in dojo dobbiamo fare questo", e parte una lunga combinazione di attacchi e difese tra uke e tori da andar fuori di testa, arriva maegeri paro gedanbarai rispondo gyakuzuki risponde parando sotouke e attacca gyakuzuki para shutouke risponde maegeri ripara gedanbarai ecc.
MA IO VOLEVO FARE GINOCCHIATA TESTATA  :grrr:
purtroppo non la si fece mai :-X
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Davide.c on October 21, 2012, 21:03:03 pm
Li ci sarebbe stato bene un bel "maccheppalle voi e sto dojo!"  :D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 21:08:19 pm
in effetti la storia di DJ mi sa tantissimo di presa per il culo palese X°°°D del tipo oltre il danno anche la beffa X°°°°°°D

cmq se ci pensate un pò hanno ragione, alla fine uno si iscrive in un corso di karate per fare karate, non per imparare a menare, quindi è giusto che il maestro insegni il karate, un arte codificata in un certo modo e con certe regole, che poi marginalmente uno possa imparare anche a menare è un altro paio di maniche.

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Ragnaz on October 21, 2012, 23:21:53 pm
Io avrei anche chiesto al "maestro" perchè ste cose non le insegnano... giusto per curiosità...
Son d'accordo però con chi dice che il karate-sport si vende(va) molto meglio del karate-streetfight
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 21, 2012, 23:38:12 pm
Io avrei anche chiesto al "maestro" perchè ste cose non le insegnano... giusto per curiosità...
Son d'accordo però con chi dice che il karate-sport si vende(va) molto meglio del karate-streetfight
 

in verità no, cioè, il karate sport ha un suo pubblico a cui in effetti non frega nulla del karate streetfight, ma è anche vero che il karate streetfight ha la sua vasta fetta di pubblico ( che spesso studio per buttare giù cani e vecchiette ma va bhe) a cui non frega nulla dello sport, il problema è che mentre al pubblico sportivo  viene insegnato il miglior karate sportivo mentre al pubblico streetfighter-difesa personale vengono insegnati kihon-kata-bunkai-applicazioni
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Ragnaz on October 21, 2012, 23:45:02 pm
Io avrei anche chiesto al "maestro" perchè ste cose non le insegnano... giusto per curiosità...
Son d'accordo però con chi dice che il karate-sport si vende(va) molto meglio del karate-streetfight
 

in verità no, cioè, il karate sport ha un suo pubblico a cui in effetti non frega nulla del karate streetfight, ma è anche vero che il karate streetfight ha la sua vasta fetta di pubblico ( che spesso studio per buttare giù cani e vecchiette ma va bhe) a cui non frega nulla dello sport, il problema è che mentre al pubblico sportivo  viene insegnato il miglior karate sportivo mentre al pubblico streetfighter-difesa personale vengono insegnati kihon-kata-bunkai-applicazioni

Non so... fosse così sarebbe una presa pelculo davvero epocale... può anche darsi eh...  ???
Non so se chi fa kata/kihon etc. sia davvero davvero interessato a farsi lividi a ogni allenamento :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: DJ scanner on October 22, 2012, 00:06:59 am

Son d'accordo però con chi dice che il karate-sport si vende(va) molto meglio del karate-streetfight

non sò bene come spiegare, ma mi sono fatto un'idea su questa faccenda, ho come la sensazione che vivano con molta serietà il fatto di insegnare qualcosa che possa essere usato per fare del male, che sò, la paura abberrante di creare un assassino (esagero un po'), di manifestare violenza, non sò, ho provato a pensarci, ma non mi riesce di darmi una risposta precisa, forse il fatto di aver ingollato due atomiche e le barbarie della guerra li ha convinti o li ha obbligati ad un restyling (spero si scriva così) delle proprie idee, un non dover più manifestare certe emozioni.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Ragnaz on October 22, 2012, 00:23:43 am

Son d'accordo però con chi dice che il karate-sport si vende(va) molto meglio del karate-streetfight

non sò bene come spiegare, ma mi sono fatto un'idea su questa faccenda, ho come la sensazione che vivano con molta serietà il fatto di insegnare qualcosa che possa essere usato per fare del male, che sò, la paura abberrante di creare un assassino (esagero un po'), di manifestare violenza, non sò, ho provato a pensarci, ma non mi riesce di darmi una risposta precisa, forse il fatto di aver ingollato due atomiche e le barbarie della guerra li ha convinti o li ha obbligati ad un restyling (spero si scriva così) delle proprie idee, un non dover più manifestare certe emozioni.

Può essere... come può essere che non vogliano insegnare la loro arte a chi li ha bombardati....
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 22, 2012, 00:43:16 am


Non so... fosse così sarebbe una presa pelculo davvero epocale... può anche darsi eh...  ???
Non so se chi fa kata/kihon etc. sia davvero davvero interessato a farsi lividi a ogni allenamento :)

bhe pensaci un attimo però, il karate è uno stile rigidamente codificato ed i maestri di karate anche storici non hanno mai lesinato nello scrivere libri e nel produrre documenti video.

Ora pensa per il karate sportivo esistono tutta una serie di esercizi e metodi messi appunto dai vari maestri e aggiornati negli anni, ma per la difesa personale e combattimento da strada cosa esiste di codificato e universalmente conosciuto? I kata con i loro bunkai che simulano situazioni di combattimento reale e senza regole nella okinawa di un tempo tramandatici dai maestri... 

Non esiste mica il programma di karate per difesa personale è sempre stato dato per assodato che il karate tradizionale fatto dalle famose 3 K fosse già difesa personale, preso così com'è; ma lo stesso storm, che crede nel karate, con la sua storia ci fa capire che non è vero che il karate insegnato comunemente  serve alla difesa personale, quindi qualcosa non torna....

Quindi due ipotesi:
1- i maestri ottuagenari si tramandano un super karate da strada e fottono le masse
2- al karate da difesa personale ogni karateka ci deve arrivare da solo distaccandosi da quello che viene comunemente insegnato ( si anche e sopratutto dai kata codificati) per guardare le cose con un diverso e più libero punto di vista che nulla ha a che fare con il karate da palestra.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Ragnaz on October 22, 2012, 01:14:22 am

Quindi due ipotesi:
1- i maestri ottuagenari si tramandano un super karate da strada e fottono le masse
2- al karate da difesa personale ogni karateka ci deve arrivare da solo distaccandosi da quello che viene comunemente insegnato ( si anche e sopratutto dai kata codificati) per guardare le cose con un diverso e più libero punto di vista che nulla ha a che fare con il karate da palestra.

Propendo sinceramente per la 1, con eventuali varianti....
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Inu on October 22, 2012, 02:08:48 am
Attenzione che da qui arrivare all'1% è un attimo.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: triku on October 22, 2012, 06:53:15 am
Forse l'unico modo, e il più sensato, di conservare lo spirito di un arte marziale ai giorni nostri è quello di farla diventare uno sport.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 22, 2012, 07:47:04 am
ma sono l'unico a pensare che certe cose sono ovvie? voglio dire, in questi anni sono passato per vari tipi di karate, ma quello che pratico ora è qualcosa di duro, "cattivo", ricco al tempo stesso di sottili tecnicismi... non so se sia "vero" karate, ma di certo è molto diverso da qualunque altro karate si veda in giro... insomma, non penso che non tutti i maestri insegnino il vero karate. solo, bisogna avere fortuna a trovarli, forse...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 08:17:12 am
nel mio primo post ho esplicitamente riportato le parole di questo maestro: "questo è sport, quest'altro è karate".

ergo, in alcuni ambienti è ben presente la distinzione tra le due cose.
e non è mia intenzione criticare chi pratica lo sport karate; in fin dei conti, un Benetello, anche combattendo di point, ti farebbe male. e queste cose non sono solo un puro fatto di kata e kion, è che nel kumite si usano solo le quattro tecniche base e stop. c'è un universo da esplorare e conoscere... probabilemte ci vogliono vent'anni per arrivare a quel livello di consapevolezza.

per rispondere a Fabry... come diceva Kit, forse la parte più consistente dei praticanti non ha come obiettivo il difendersi o il combattere. io stesso sono uno di quelli che della c.d. difesa personale se ne fotte altamente. faccio karate perchè mi voglio muovere, mi piace anche il cerimoniale che lo contorna, mi diverto col point kumite.

insomma, il discorso è complesso e mi riesce difficle rendere quello che penso.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 22, 2012, 08:40:36 am
............insomma, il discorso è complesso e mi riesce difficle rendere quello che penso.

Storm....invece ti riesce benissimo.....

Ho leto solo ora e ti dico grazie per la condivisione!
Ti sei beccato una raffica di  :+1: tutti strameritati!
Sono felice che tu abbia riportato questa testimonianza e ci sarebbe davvero molto spazio per discuterne....ma purtroppo, come sempre accade, questo 3d ha gia preso una piega imbarazzante........

Spoiler: show
(http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi/images/BOMPIANI%20EDITORE/BOMPIANI_IFRUSTRATI001.jpg)

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 22, 2012, 08:42:14 am
Quale sarebbe la piega imbarazzante?
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 22, 2012, 09:14:09 am
Quale sarebbe la piega imbarazzante?

Nessun riferimento allusivo da parte mia alla moderazione.....sempre precisa e impeccabile!

Mi riferisco al solito modus operandi che si può riscontrare in ogni italica discussione in ogni forum, blog, bar o spogliatoio....siete tutti più intelligenti di me, quindi, inutile fare sottolineature che creerebbero solo inutili flames.

Metto una citazione di altra discussione che esprime il mio pensiero meglio di come potrei fare io stesso;

i paladini ci sono e ci saranno, in qualsiasi disciplina... ci sono nel curling, nell'equitazione, figurati nelle arti marziali.

io non giudico mai, le cose possono piacermi o non piacermi, ma chi pratica con sforzo e dedizione merita sempre rispetto.

Ora scusatemi ma mi aspetta una riunione fiume con conseguente assemblea sindacale sulla C.I.G.O. e a seguire, nel pomeriggio, il funerale di una ragazza di 48 anni mamma di un mio allievo.

Tolgo il disturbo.... Oss!
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Zìxué on October 22, 2012, 09:14:58 am
2- al karate da difesa personale ogni karateka ci deve arrivare da solo distaccandosi da quello che viene comunemente insegnato ( si anche e sopratutto dai kata codificati) per guardare le cose con un diverso e più libero punto di vista che nulla ha a che fare con il karate da palestra.
Sarà che in questa frase percepisco l'eco di parte del percorso di apprendimento di quello che pratico[1], ma tendo ad essere d'accordo con questa posizione. Magari sostituendo "distaccandosi" con "partendo da" e "nulla" con "poco".
Mia opinione.
 1. https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8714.msg198141#msg198141
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 22, 2012, 09:17:58 am
Magari sostituendo "distaccandosi" con "partendo da" e "nulla" con "poco"...........

E non hai detto poco........
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 22, 2012, 09:42:25 am
per rispondere a Fabry... come diceva Kit, forse la parte più consistente dei praticanti non ha come obiettivo il difendersi o il combattere. io stesso sono uno di quelli che della c.d. difesa personale se ne fotte altamente. faccio karate perchè mi voglio muovere, mi piace anche il cerimoniale che lo contorna, mi diverto col point kumite.

insomma, il discorso è complesso e mi riesce difficle rendere quello che penso.
Credo comunque di aver inteso il tuo punto di vista.
Pertanto non ho nulla da aggiungere, evidentemente avevo capito male il messaggio nei tuoi primi due post, mi sembrava ci fosse un accenno di "rammarico" nel non aver visto certe cose.
Anche io penso che non si possa parlare in questi casi di "giusto o sbagliato" ma semplicemnte di coerenza o meno con gli obbiettivi che si pongono.
E nel tuo caso la coerenza c'è.
 :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Moai on October 22, 2012, 11:32:49 am
ok, volevo non intervenire più ma ci sono 2 o 3 considerazioni che devo fare proprio perchè questo forum è pieno di persone intelligenti e gente che stimo...

ma è mai possibile che certi discorsi siano accettati solo nelle AM? che sembrino logici solo agli occhi dei propri praticanti, quando trasportati su altre discipline sono totalmente astrusi e incoerenti? :(

mi spiego: si dice che per un certo karate (quello "reale" diciamo) un praticante debba discostarsi da quello che viene insegnato, che debba trovare lui la chiave per arrivare a certe finalità ecc...

bene. ora proviamo a fare lo stesso discorso per qualsiasi altro campo dello scibile umano. per non andare lontano applichiamo il discorso ad un osport come il calcio: per anni l'allenatore ti mette a palleggiare e tirare la palla contro il muro. arriva ad un certo punto un giocatore agonista e ti fa vedere un dribbling e tu ci rimani di merda...e ti dice "questo è il vero calcio, ma tu che ti sei iscritto ad una scuola calcio, che ti alleni per giocare una partita di calcio non potrai mai farlo se non ti allontani dal percorso normale dell'allenamento che ti fanno fare...A CALCIO :-\ ???

ora...solo a me pare una follia oppure non sono stato toccato dal lume della saggezza marzialistica?

ma il bello è che io non ho mai sentito praticamente nessuno degli insegnanti del "vero karateschifomerdalosport" affermare che quello che insegnano non serve a difendersi...anzi tutti ti dicono che in 30 o 40 anni  :sbav:di quella roba lì diventerai una macchina da guerra.

per Storm: non ci vogliono 20 anni per fare quelle cose...ce ne vogliono 3-4-5 di allenamenti specifici e mirati. quello che hai visto (e sentito) fare al tizio non sono altro che le tecniche di goshin che anch'io ho studiato in un corso specifico.
c'era questo maestr oche teneva questo corso di tecniche da difesa mutuate dal karate e i suoi allievi le applicavano bene e con disinvoltura...ma le devi allenare santodio! non è che ad un certo punto le sai fare per grazia ricevuta!

ti chiedo: dove sono quelle cose nei corsi di karate? quanto si praticano? con quale intensità e frequenza?

aveva ragione Kit che diceva che nel karate sportivo si è raggiunto l'eccellenza e se uno vuole può trovare fior fiore di palestre che ti alleneranno bene...in campo "tradizionale" questo non c'è!

e non venitemi a dire che è per il fatto che la gente non vuole farsi lividi!

1- i corsi di sport da combattimento full e krav maga sono pieni di ex karateca proprio alla ricerca "dei lividi"
2- ma un modo di pensare del genere non contrasta con lo spirito del do e delle AM?
3- ma non sarà che è più remunerativo questo andazzo, alla faccia di tante belle parole?

un punto essenziale per me è questo: un insegnante/maestro deve passare all'allievo tutto quello che sa...e deve formarlo con l'idea che diventi più forte di lui...altrimenti non è un maestroIHMO


per Shurei: frustriati? certo! facciamo un sondaggio: quanti hanno iniziato la pratica del karate per imparare a menare o quanto meno difendersi? io credo che sia praticamente la totalità di noi, se siamo onesti.

allora tu pensa a quanta gente non ha ottenuto ciò per cui magari ha sputato l'anima o ha comunque sacrificato tempo, fatica e soldi....

per tutto questo io NON CREDO NEL KARATE...come non credo in nessun dogma...ma credo nelle persone, nella sincerità e nel lavorare duro...
in sostanza io credo che una disciplina si valuti dalla media dei propri praticanti, e siccome una rondine non fa primavera io me ne fotto del sessantenne che ti mena...quando vedrò 10 karateca ventenni che mi suonano come un tamburo allora riterrò valida la disciplina...al contrario il sapere che in una disciplina i più forti hanno l'età della pensione è davvero scoraggiante...

moai



Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 22, 2012, 11:40:12 am
Spoiler: show
ok, volevo non intervenire più ma ci sono 2 o 3 considerazioni che devo fare proprio perchè questo forum è pieno di persone intelligenti e gente che stimo...

ma è mai possibile che certi discorsi siano accettati solo nelle AM? che sembrino logici solo agli occhi dei propri praticanti, quando trasportati su altre discipline sono totalmente astrusi e incoerenti? :(

mi spiego: si dice che per un certo karate (quello "reale" diciamo) un praticante debba discostarsi da quello che viene insegnato, che debba trovare lui la chiave per arrivare a certe finalità ecc...

bene. ora proviamo a fare lo stesso discorso per qualsiasi altro campo dello scibile umano. per non andare lontano applichiamo il discorso ad un osport come il calcio: per anni l'allenatore ti mette a palleggiare e tirare la palla contro il muro. arriva ad un certo punto un giocatore agonista e ti fa vedere un dribbling e tu ci rimani di merda...e ti dice "questo è il vero calcio, ma tu che ti sei iscritto ad una scuola calcio, che ti alleni per giocare una partita di calcio non potrai mai farlo se non ti allontani dal percorso normale dell'allenamento che ti fanno fare...A CALCIO :-\ ???

ora...solo a me pare una follia oppure non sono stato toccato dal lume della saggezza marzialistica?

ma il bello è che io non ho mai sentito praticamente nessuno degli insegnanti del "vero karateschifomerdalosport" affermare che quello che insegnano non serve a difendersi...anzi tutti ti dicono che in 30 o 40 anni  :sbav:di quella roba lì diventerai una macchina da guerra.

per Storm: non ci vogliono 20 anni per fare quelle cose...ce ne vogliono 3-4-5 di allenamenti specifici e mirati. quello che hai visto (e sentito) fare al tizio non sono altro che le tecniche di goshin che anch'io ho studiato in un corso specifico.
c'era questo maestr oche teneva questo corso di tecniche da difesa mutuate dal karate e i suoi allievi le applicavano bene e con disinvoltura...ma le devi allenare santodio! non è che ad un certo punto le sai fare per grazia ricevuta!

ti chiedo: dove sono quelle cose nei corsi di karate? quanto si praticano? con quale intensità e frequenza?

aveva ragione Kit che diceva che nel karate sportivo si è raggiunto l'eccellenza e se uno vuole può trovare fior fiore di palestre che ti alleneranno bene...in campo "tradizionale" questo non c'è!

e non venitemi a dire che è per il fatto che la gente non vuole farsi lividi!

1- i corsi di sport da combattimento full e krav maga sono pieni di ex karateca proprio alla ricerca "dei lividi"
2- ma un modo di pensare del genere non contrasta con lo spirito del do e delle AM?
3- ma non sarà che è più remunerativo questo andazzo, alla faccia di tante belle parole?

un punto essenziale per me è questo: un insegnante/maestro deve passare all'allievo tutto quello che sa...e deve formarlo con l'idea che diventi più forte di lui...altrimenti non è un maestroIHMO


per Shurei: frustriati? certo! facciamo un sondaggio: quanti hanno iniziato la pratica del karate per imparare a menare o quanto meno difendersi? io credo che sia praticamente la totalità di noi, se siamo onesti.

allora tu pensa a quanta gente non ha ottenuto ciò per cui magari ha sputato l'anima o ha comunque sacrificato tempo, fatica e soldi....

per tutto questo io NON CREDO NEL KARATE...come non credo in nessun dogma...ma credo nelle persone, nella sincerità e nel lavorare duro...
in sostanza io credo che una disciplina si valuti dalla media dei propri praticanti, e siccome una rondine non fa primavera io me ne fotto del sessantenne che ti mena...quando vedrò 10 karateca ventenni che mi suonano come un tamburo allora riterrò valida la disciplina...al contrario il sapere che in una disciplina i più forti hanno l'età della pensione è davvero scoraggiante...

moai


perche' il +1 non bastava:

Complimenti a moai che parla con esperienza,lucidita',cognizione di causa e che sa cos'e' l'umilta' di rimettersi in gioco da zero.
E che mena come un fabbro ferraio.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 22, 2012, 11:45:05 am
Moai.. sono quasi commossa   :-*
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shashka on October 22, 2012, 11:45:33 am
ok, volevo non intervenire più ma ci sono 2 o 3 considerazioni che devo fare proprio perchè questo forum è pieno di persone intelligenti e gente che stimo...

ma è mai possibile che certi discorsi siano accettati solo nelle AM? che sembrino logici solo agli occhi dei propri praticanti, quando trasportati su altre discipline sono totalmente astrusi e incoerenti? :(

mi spiego: si dice che per un certo karate (quello "reale" diciamo) un praticante debba discostarsi da quello che viene insegnato, che debba trovare lui la chiave per arrivare a certe finalità ecc...

bene. ora proviamo a fare lo stesso discorso per qualsiasi altro campo dello scibile umano. per non andare lontano applichiamo il discorso ad un osport come il calcio: per anni l'allenatore ti mette a palleggiare e tirare la palla contro il muro. arriva ad un certo punto un giocatore agonista e ti fa vedere un dribbling e tu ci rimani di merda...e ti dice "questo è il vero calcio, ma tu che ti sei iscritto ad una scuola calcio, che ti alleni per giocare una partita di calcio non potrai mai farlo se non ti allontani dal percorso normale dell'allenamento che ti fanno fare...A CALCIO :-\ ???

ora...solo a me pare una follia oppure non sono stato toccato dal lume della saggezza marzialistica?

ma il bello è che io non ho mai sentito praticamente nessuno degli insegnanti del "vero karateschifomerdalosport" affermare che quello che insegnano non serve a difendersi...anzi tutti ti dicono che in 30 o 40 anni  :sbav:di quella roba lì diventerai una macchina da guerra.

per Storm: non ci vogliono 20 anni per fare quelle cose...ce ne vogliono 3-4-5 di allenamenti specifici e mirati. quello che hai visto (e sentito) fare al tizio non sono altro che le tecniche di goshin che anch'io ho studiato in un corso specifico.
c'era questo maestr oche teneva questo corso di tecniche da difesa mutuate dal karate e i suoi allievi le applicavano bene e con disinvoltura...ma le devi allenare santodio! non è che ad un certo punto le sai fare per grazia ricevuta!

ti chiedo: dove sono quelle cose nei corsi di karate? quanto si praticano? con quale intensità e frequenza?

aveva ragione Kit che diceva che nel karate sportivo si è raggiunto l'eccellenza e se uno vuole può trovare fior fiore di palestre che ti alleneranno bene...in campo "tradizionale" questo non c'è!

e non venitemi a dire che è per il fatto che la gente non vuole farsi lividi!

1- i corsi di sport da combattimento full e krav maga sono pieni di ex karateca proprio alla ricerca "dei lividi"
2- ma un modo di pensare del genere non contrasta con lo spirito del do e delle AM?
3- ma non sarà che è più remunerativo questo andazzo, alla faccia di tante belle parole?

un punto essenziale per me è questo: un insegnante/maestro deve passare all'allievo tutto quello che sa...e deve formarlo con l'idea che diventi più forte di lui...altrimenti non è un maestroIHMO


per Shurei: frustriati? certo! facciamo un sondaggio: quanti hanno iniziato la pratica del karate per imparare a menare o quanto meno difendersi? io credo che sia praticamente la totalità di noi, se siamo onesti.

allora tu pensa a quanta gente non ha ottenuto ciò per cui magari ha sputato l'anima o ha comunque sacrificato tempo, fatica e soldi....

per tutto questo io NON CREDO NEL KARATE...come non credo in nessun dogma...ma credo nelle persone, nella sincerità e nel lavorare duro...
in sostanza io credo che una disciplina si valuti dalla media dei propri praticanti, e siccome una rondine non fa primavera io me ne fotto del sessantenne che ti mena...quando vedrò 10 karateca ventenni che mi suonano come un tamburo allora riterrò valida la disciplina...al contrario il sapere che in una disciplina i più forti hanno l'età della pensione è davvero scoraggiante...

moai
Un +1
un quotone
e un "E 'sti cazzi se hai ragione!!!"
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 11:49:39 am
scusa Moai, ma credo che tu abbia frainteso alcuni passaggi e ci tengo a che le cose che ho detto siano chiare per tutti.

quando dico che io credo nel karate, intendo dire che il karate ha tutte le carte in regola per funzionare come "arte della guerra".
qui non si tratta di allontanarsi da quello che ti viene insegnato, ma di studiare il karate che preferisci.
come detto prima, non ho assolutamente nulla contro il cosidetto "karate sportivo", anche perchè io stesso lo pratico.
siccome c'è una platea di karateka più interessati alla parte "ludica", ci sono tantissimi maestri che lo insegnano, dalle forme più leggere alle forme più pesanti.
poi, a prescindere dallo stile (il maestro di cui parlo è uno shotokanista) c'è chi studia (o ha studiato) per usare il karate come arma (come reputo fosse stato concepito).
ho detto che le tecniche subite le conosco tutte, solo che nessuno mi ha mai insegnato ad usarle in quella maniera. mi piacerebbe saperle usare così? sì, certo. sono pronto ad andare la mattina al lavoro con qualche livido in faccia? no, non me la sento. quindi continuo a fare quello che faccio, e quando posso qualcosa in più.
per usare le parole di Mad, io sono uno che si mette sempre in discussione.
tutto qui.

io non mi sento frustrato... ho solo partecipato una mia esperienza personale, che mi ha reso consapevole di quello che faccio e di quello che sono; chiaramente, ogni esperienza è soggettiva, e può avere ripercussioni diverse sulle persone.

p.s. comunque, il maestro giapponese di cui parlo non è l'ideatore del goshin-do  ;)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Andy on October 22, 2012, 11:53:19 am
scusa Moai, ma credo che tu abbia frainteso alcuni passaggi e ci tengo a che le cose che ho detto siano chiare per tutti.

quando dico che io credo nel karate, intendo dire che il karate ha tutte le carte in regola per funzionare come "arte della guerra".
CUT
Della serie, "perchè effettivamente i colpi fanno male"..?
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 11:58:18 am
certamente! bisogna solo vedere se chi pratica ha voglia di prendere botte. io posso essere disposto, un altro no.

ognuno ha il rispettabilissimo punto di vista e le sue esigenze. solo che bisogna aver chiaro nella propria mente chi sei e cosa fai.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 22, 2012, 12:00:22 pm
scusa Moai, ma credo che tu abbia frainteso alcuni passaggi e ci tengo a che le cose che ho detto siano chiare per tutti.

quando dico che io credo nel karate, intendo dire che il karate ha tutte le carte in regola per funzionare come "arte della guerra".
qui non si tratta di allontanarsi da quello che ti viene insegnato, ma di studiare il karate che preferisci.
come detto prima, non ho assolutamente nulla contro il cosidetto "karate sportivo", anche perchè io stesso lo pratico.
siccome c'è una platea di karateka più interessati alla parte "ludica", ci sono tantissimi maestri che lo insegnano, dalle forme più leggere alle forme più pesanti.
poi, a prescindere dallo stile (il maestro di cui parlo è uno shotokanista) c'è chi studia (o ha studiato) per usare il karate come arma (come reputo fosse stato concepito).
ho detto che le tecniche subite le conosco tutte, solo che nessuno mi ha mai insegnato ad usarle in quella maniera. mi piacerebbe saperle usare così? sì, certo. sono pronto ad andare la mattina al lavoro con qualche livido in faccia? no, non me la sento. quindi continuo a fare quello che faccio, e quando posso qualcosa in più.
per usare le parole di Mad, io sono uno che si mette sempre in discussione.
tutto qui.

io non mi sento frustrato... ho solo partecipato una mia esperienza personale, che mi ha reso consapevole di quello che faccio e di quello che sono; chiaramente, ogni esperienza è soggettiva, e può avere ripercussioni diverse sulle persone.

p.s. comunque, il maestro giapponese di cui parlo non è l'ideatore del goshin-do  ;)
Credo che comunque tutto parta dal fatto che tale "differenza" non viene presentata ne spiegata.
La tua posizione è chiara e coerente.
Ma subentra il fraintendimento (se non la malafede in certi casi) quando viene insegnato il "Karate depotenziato" ma presentandolo come "Karate arma".
Ho usato tali termini per legarmi ai tuoi precedenti messaggi, spero di essere stato chiaro nella esposizione.
 :)

@AndyZ: mi sembra una uscita poco felice, è lecito che ogni proticante abbia la propria idea, obbiettivi, esperienze e preferenze.
La pratica ne è diretta conseguenza, la coerenza con essi a mio modo di vedere è sinonimo di intelligenza e di essere una persona centrata.
Ricorda poi che difficilmente per fare un esempio le esigenze ed obbiettivi che hai tu saranno comparabili a quelli che ho io.
Ed è giusto che tu più giovane ed atletico di me te la stia godendo come io non sarei più in grado di fare.
 :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Andy on October 22, 2012, 12:06:43 pm
Credo di non essermi spiegato bene, Fabry.  :) Provo a "ritagliare" meglio".

quando dico che io credo nel karate, intendo dire che il karate ha tutte le carte in regola per funzionare come "arte della guerra".
Della serie, "perchè effettivamente i colpi fanno male"..?

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 22, 2012, 12:06:56 pm
Ciao Miao...... :)

Sai che ti voglio bene, vero?  :-*

Il tuo post è bellissimo e condivisibilissimo........per primo da me stesso medesimo.

La questione secondo me è un'altra........perchè tutti devono vedere il Karate la Vita allo stesso modo invece che avere prospettive differenti, scopi differenti ma tutti, dal proprio punto di osservazione, rispettabilissimi.

Perchè ad esempio chi non la vede come me, o come te, o come il prossimo che posterà in questo 3ed, dev'essere per forza un coglione o il cazzaro di turno....

Spoiler: show
http://www.trytofight.com/2011/12/il-circolo-dei-cazzari.html


Ci leggiamo domani.......forse.

Oss!
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 12:08:53 pm
Quote
Ma subentra il fraintendimento (se non la malafede in certi casi) quando viene insegnato il "Karate depotenziato" ma presentandolo come "Karate arma".

esatto...  :)

Kit diceva che abbiamo già parlato di tecniche di percussione, di entrate fatte in un certo modo, di suriashi per chiudere distanze... la mia meraviglia è che oltre a parlarne, finalmente le ho anche viste  ;) quindi, un karate possibile, al di là delle chiacchiere.
per rimanere alle parole di Moai, tutti sappiamo cos'è un dribling, poi una cosa è vederlo fare a me, un'altra a Messi (nome buttato a caso, sentito nominare ma non ho la più pallida idea di chi sia  XD)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 22, 2012, 12:09:55 pm
Credo di non essermi spiegato bene, Fabry.  :) Provo a "ritagliare" meglio".

quando dico che io credo nel karate, intendo dire che il karate ha tutte le carte in regola per funzionare come "arte della guerra".
Della serie, "perchè effettivamente i colpi fanno male"..?
Uh... ammetto allora di non aver capito.
Però credo di continuare a non capire... :-[ non ti va di esplicitarlo meglio per favore?
 :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 22, 2012, 12:10:46 pm
Quote
Ma subentra il fraintendimento (se non la malafede in certi casi) quando viene insegnato il "Karate depotenziato" ma presentandolo come "Karate arma".

esatto...  :)

Kit diceva che abbiamo già parlato di tecniche di percussione, di entrate fatte in un certo modo, di suriashi per chiudere distanze... la mia meraviglia è che oltre a parlarne, finalmente le ho anche viste  ;) quindi, un karate possibile, al di là delle chiacchiere.
per rimanere alle parole di Moai, tutti sappiamo cos'è un dribling, poi una cosa è vederlo fare a me, un'altra a Messi (nome buttato a caso, sentito nominare ma non ho la più pallida idea di chi sia  XD)
allora mi sa che siamo tutti d'accordo...


Spoiler: show
che palle allora.... XD
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Andy on October 22, 2012, 12:13:15 pm
Semplicemente Fabry, le botte in quanto botte sono estremamente efficaci.  :)
E' tutto ciò che ci gira intorno, il problema. Direi che Moai ha già eviscerato a dovere nel suo post...e credo qualcosa come una ventina di discussioni nel forum...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 22, 2012, 12:14:12 pm
Ciao Miao...... :)

Sai che ti voglio bene, vero?  :-*

Il tuo post è bellissimo e condivisibilissimo........per primo da me stesso medesimo.

La questione secondo me è un'altra........perchè tutti devono vedere il Karate la Vita allo stesso modo invece che avere prospettive differenti, scopi differenti ma tutti, dal proprio punto di osservazione, rispettabilissimi.

Perchè ad esempio chi non la vede come me, o come te, o come il prossimo che posterà in questo 3ed, dev'essere per forza un coglione o il cazzaro di turno....

Magari si potrebbe spinoffare da qui... comunque il discorso è solo sull'onestà e consapevolezza di quel che si insegna.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 22, 2012, 12:22:02 pm
Semplicemente Fabry, le botte in quanto botte sono estremamente efficaci.  :)
E' tutto ciò che ci gira intorno, il problema. Direi che Moai ha già eviscerato a dovere nel suo post...e credo qualcosa come una ventina di discussioni nel forum...
ok, adesso ci sono arrivato  :)

Ti prego allora di non tenere conto della mia precedente risposta.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 12:24:24 pm
per favore, non iniziamo la solita storia di "io ce l'ho più lungo di voi". non era questo il senso del post  :-X



Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 22, 2012, 12:27:44 pm
Allora Giorgia siamo d'accordo..... :thsit:

A parte il fatto che sottolineare la cosa di tanto in tanto può essere utile e ci sta..... ribadirlo 500.000 volte al giorno alludendo che "Io sono tosto e furbo e voi una manica di coglioni che non possono capire...." XD  oltre che offensivo e celodurista(tranquillo che nessuno mette in dubbio che il tuo pistolino funzioni :-X) è anche u n po' noioso.....
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: luke on October 22, 2012, 12:28:12 pm

Tutto nasce dalla mia partecipazione ad uno stage federale; il maestro è un signore giapponese di una certa età, vicino ai settanta e dalla chioma argentata. Vive ed insegna a Roma, e chi ha un’età di quaranta o più, lo conosce senz’altro.
Ci presentano, dato che ero una giovane cintura marrone di oltre quarant’anni, mi incollo a lui come una piattola per tutta la giornata e, tra una lezione e l’altra, lo bombardo di domande.

ti ringrazio per la testimonianza,  potrei chiederti il nome  del maestro? anche in privato? sarebbe un karate(pur io non praticandolo) da vedere se ci fosse l'occasione


ciao Luca
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Paguro49 on October 22, 2012, 13:53:09 pm
Leggo ora questo bel 3D.
Splendida l'esperienza di Storm, splendido il modo in cui la riporta.
Io ho le mie idee, che spesso evolvono, ma nella sostanza sono quelle.
Penso che, in tutti gli interventi (avrei parecchi  :+1: da mettere, da Storm a Dj, fino a Moai, Kit,ecc) ci sia tanto la ragione quanto il torto.
A mio parere, la parte "letale" del Karate, non può essere insegnata, deve essere imparata, acquisita, in modo empirico e mettendoci ciò che siamo.
In questo senso non mi scandalizzo per quello che "non viene insegnato", perchè sono cose tutte differenti, da maestro a maestro, cose che sono proprie di quel maestro, non del Karate come metodo didatticamente diffuso.
Allora succede che, la cosa che è "propria di quel maestro", il maestro in questione se l'è trovata per conto suo, prendendole, non rassegnandosi a prenderle, ragionandoci sopra, provando a creare e capire.
Questo anche perchè sono convinto che solo qualcosa che sia intimamente nostro possa essere attuato in certe situazioni di stress assoluto.
D'altra parte concordo anche con chi si incazza, sentendosi preso per il culo, da maestri che non insegnano tutto ciò che sanno.
Questo perchè se è vero che, certe cose "te le devi trovare da te", è vero anche che, a livello di tecnica fondamentale e di didattica, il maestro deve fornirti i mezzi.
Il colpo di avambraccio, la rotazione con cui far cadere l'avversario, l'entrata di ginocchio in zenkutzudachi eccetera, sono "tecniche" che vanno insegnate, dopo di che starà al Karateka decidere cosa farne, se usare o meno quella parte del bagaglio tecnico in combattimento, scoprendo il proprio modo d'essere in combattimento, perchè non tutti possono fare tutto, quello inclune alla distanza fara cose che, quello incline al corpo a corpo non fa.
La parte "letale" del Karate, a mio avviso è del tutto personale, compito del buon maestro è fornire gli strumenti e dare alcuni esempi, che possano essere stimolanti, che spingano a quel lavoro solitario su se stessi e sulla propria tecnica, capace di dar vita al proprio Karate letale.
Spero di essere stato capace di spiegarmi al meglio.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 22, 2012, 15:39:00 pm
Io non so proprio se é una questione di lividi e sbattimento.

E' una questione di metodo di insegnamento, che nella maggior parte dei casi é sbagliato, o meglio... rimane a livello "principiante" e non evolve mai a livello "intemedio" e livello "avanzato".

Quando si acquisiscono le basi bisogna passare alla fase successiva, dedicando comunque sempre una parte del tempo a perfezionare la tecnica...

Invece quello che sento nei 5 anni di karate, é che sono sempre rimasto sulle basi, aspettando il momento che arrivi qualcosa di "altro"... Fare 2 o 3 lezioni di kapap o di boxe e poi tornare a fare karate, mi é risultato insopportabile, come, dopo aver letto la intro di un bel romanzo, tornare al "sillabario".

Sono contento di quelle basi, ottenute dal karate (e da altre esperienze anteriori), perché mi risultano di grande utilitá in ció che sto praticando adesso e onestamente si vede la differenza, peró mi sarebbe piaciuto avere la possibilitá di continuare il percorso nel karate.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 22, 2012, 15:49:08 pm
senza voler sembrare polemico,anche se mi rendo conto sia facile prenderla in quel verso,specie perche' non uso un linguaggio delicato, ho sempre trovato un punto d'estremo interesse quel "mi ha aiutato".
Spoiler: show

mi spiego, io pensavo che le "basi"del kung fu mi dessero una mano ad apprendere piu' velocemente la thai.
un mio collega pensava che le basi nel karate gli dessero un vantaggio nel timing anche nella thai.
un altro giovine amico di iommi sottilineava come il suo wing chun offrisse una maggiore sensibilita' da cui partire per imparare la lotta.

affascinante.

ma e' una stronzata.

se quei dieci anni invece che darmi una scipita base per apprendere la thai (vantaggio svanito in un mese) li avessi pasati a fare thai sarei a tutt'altro livello.
Le "basi" sono una cazzata per non raccontarsi d'aver perso il tempo.

Uno stronzo qualsiasi che arrivasse da dieci anni di ginnastica artistica[1] avrebbe delle "basi" spaventose altro che kung fu, e certo non userebbe questo per dire che c'e' del buono (marzialmente parlando) nella ginnastica artistica.
 1. o anche dal calcio e dal ping pong, dove almeno hanno una preparzione fisica e atletica reale
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Paguro49 on October 22, 2012, 15:50:13 pm
Però ribadisco, pur condividendo e capendo certe disillusioni, che se manca, da una parte, il maestro che ti insegna i livelli successivi, dall'altra manca spesso l'allievo che, ad un certo punto dice "vabbè vaffanculo, se non mi insegni tu quelle cose li, me le imparo da solo".
Nel senso che, molte cose, non possono essere insegnate, si possono stimolare, si possono mostrare al fine di far capire agli allievi che non sono balle, si possono esemplificare, ma attengono a quanto abbiamo dentro, che è differente per ognuno.
L'istinto combattivo, non si insegna, lo devi tirar fuori tu.
Quello che il maestro può fare, è mettere in atto una serie di esercizi e stratagemmi per stimolarti a tirarlo fuori, ma insegnarlo no.
La sequenza di tecniche raccontata da Storm a inizio 3D, sicuramente è efficace per il maestro che l'ha usata per menare Stormino bello, ma insegnarla così, come sequenza, è aleatorio, perchè occorre che si confaccia a chi la applica.
Trovo onesto insegnare le varie componenti di quella sequenza, ma occorre anche chiarire che non è tutto li, perchè poi occorre il temperamento, l'istinto, il grande sen no sen, l'attitudine, tutte cose che sono assolutamente personali, che al massimo si possono stimolare in allenamento, ma non insegnare.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 22, 2012, 15:59:39 pm
Però ribadisco, pur condividendo e capendo certe disillusioni, che se manca, da una parte, il maestro che ti insegna i livelli successivi, dall'altra manca spesso l'allievo che, ad un certo punto dice "vabbè vaffanculo, se non mi insegni tu quelle cose li, me le imparo da solo".
Nel senso che, molte cose, non possono essere insegnate, si possono stimolare, si possono mostrare al fine di far capire agli allievi che non sono balle, si possono esemplificare, ma attengono a quanto abbiamo dentro, che è differente per ognuno.
L'istinto combattivo, non si insegna, lo devi tirar fuori tu.
Quello che il maestro può fare, è mettere in atto una serie di esercizi e stratagemmi per stimolarti a tirarlo fuori, ma insegnarlo no.
La sequenza di tecniche raccontata da Storm a inizio 3D, sicuramente è efficace per il maestro che l'ha usata per menare Stormino bello, ma insegnarla così, come sequenza, è aleatorio, perchè occorre che si confaccia a chi la applica.
Trovo onesto insegnare le varie componenti di quella sequenza, ma occorre anche chiarire che non è tutto li, perchè poi occorre il temperamento, l'istinto, il grande sen no sen, l'attitudine, tutte cose che sono assolutamente personali, che al massimo si possono stimolare in allenamento, ma non insegnare.

bhe no paguro, su questo non so proprio d'accordo.

che axxo di maestro e' uno che non ti insegna certe cose?
ma sopratutto,e per l'ennesima volta, il problema non e' cosa fa,ma cosa dichiara di fare.

se nei corsi di xyz ci fosse scritto "qui pratichiamo xyz ma occhio che mancano delle parti e quindi se vuoi imparare a combattere devi svegliarti e farlo da solo" allora sarebbe legittimo.
Ma cosi' non e'....

e sopratutto come e' in alcune discipline non c'e' bisogno di tutto questo raspamento mentale e ti danno le cose belle pronte per essere digerite e matbolizzate e poi usate cosi' come ti son state date?
Com'e' che in un corso di lotta la gente non ha di questi problemi?
fa quantomento riflettere questa differenza, imho.


Inoltre un conto e' dire che per fare la dieta serve volonta' e quella non puo' dartela nessuno e che essendo ogni persona diversa gli effetti saranno diversi, altra cosa e' dire che io ti do una dieta ma poi devi essere tu a capire come fare a perdere peso, e funziona solo con pochissimi eletti illuminati che per capire questa cosa devono sperimentare altre diete.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 22, 2012, 16:06:20 pm
Mi sembra che queste riflessioni siano più IT qui
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13836.msg363289#msg363289 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13836.msg363289#msg363289)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Paguro49 on October 22, 2012, 16:13:33 pm
Se prendi 10 persone, avrai 10 diverse attitudini, 10 caratteri, 10 tmperamenti, 10 differenti modi di reagire a uno stimolo eccetera eccetera.
Il buon maestro, a mio avviso, è quello che stimola i suoi allievi a tirar fuori quella roba li, non quello che pretende di insegnarla.
Se sei un "Irimi" è inutile che pretendo di farti combattere "tenkan" perchè è contrario alla tua natura e, per quanto tu possa imparare bene la lezioncina, all'atto pratico finirai per prenderle.
Dovrò piuttosto esaltare i tuoi talenti e punti di forza.
Se invece pretendo si insegnare il "mio modo di combattere" dovrò essere sicuro di poter tramutare gli allievi in altri me stesso, oppure le prenderanno.
La sequenza in situazione al limite, è una cosa che rispecchia proprio quel personale modo d'essere, ma occorre essere così per poter sortire gli stessi effetti.
Magari invece, quelle 3/5 tecniche, in posesso di un altro tizio, possono rimescolarsi in una differente e più adeguata sequenza, oppure il tizio ne mette 1 su 5 e aggiunge altro, o ancora le fa ma in maniera diametralmente opposta.
Il Mae Geri, può essere d'incontro, d'anticipo, di rimessa, in uscita laterale eccetera, a me il compito di insegnare il Mae Geri, il compito di far sapere che ci sono più modi per portarlo, ma non la pretesa che i miei allievi usino il "mio Mae Geri" perchè è utile solo per me, non a caso è "il mio".
Questo intendo rispetto a ciò che non può essere insegnato.
Se lo stesso maestro di Boxe, avesse preteso di far combattere, nella stessa identica maniera, Ray Shugar Leonard, Mike Tyson, Alì e Hagler, avrebbe poi avuto un solo pugile su 4 che finiva in piedi il primo match. ;)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 22, 2012, 16:20:11 pm
senza voler sembrare polemico,anche se mi rendo conto sia facile prenderla in quel verso,specie perche' non uso un linguaggio delicato, ho sempre trovato un punto d'estremo interesse quel "mi ha aiutato".
Spoiler: show

mi spiego, io pensavo che le "basi"del kung fu mi dessero una mano ad apprendere piu' velocemente la thai.
un mio collega pensava che le basi nel karate gli dessero un vantaggio nel timing anche nella thai.
un altro giovine amico di iommi sottilineava come il suo wing chun offrisse una maggiore sensibilita' da cui partire per imparare la lotta.

affascinante.

ma e' una stronzata.

se quei dieci anni invece che darmi una scipita base per apprendere la thai (vantaggio svanito in un mese) li avessi pasati a fare thai sarei a tutt'altro livello.
Le "basi" sono una cazzata per non raccontarsi d'aver perso il tempo.

Uno stronzo qualsiasi che arrivasse da dieci anni di ginnastica artistica[1] avrebbe delle "basi" spaventose altro che kung fu, e certo non userebbe questo per dire che c'e' del buono (marzialmente parlando) nella ginnastica artistica.
 1. o anche dal calcio e dal ping pong, dove almeno hanno una preparzione fisica e atletica reale


Non prenderei mai per polemica i tuoi interventi Rev...

Dovrei riflettere bene su ció che stai dicendo... Peró mi verrebbe da dire che la tua risposta é un po' estrema.

Del tempo si butta sicuramente, peró se la pratica era comunque onesta ti da dei benefici. Le esperienze che si fanno, in qualsiasi campo della vita, arricchiscono un persona.

Se si fanno varie esperienze in campo marziale, secondo me qualcosa te lo lasciano. Ovviamente per imparare thai devi studiare thai, peró se hai studiato in un modo corretto striking (anche se non completo) quelle esperienze ti servono.

Se parliamo di combattenti professionisti possiamo essere d'accordo che le esperienze ti servono a poco nulla... Peró in quel caso l'atleta segue un percorso del tutto differente che non é comparabile con alcun tipo di pratica amateur.
 
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 22, 2012, 16:25:06 pm
Se prendi 10 persone, avrai 10 diverse attitudini, 10 caratteri, 10 tmperamenti, 10 differenti modi di reagire a uno stimolo eccetera eccetera.
Il buon maestro, a mio avviso, è quello che stimola i suoi allievi a tirar fuori quella roba li, non quello che pretende di insegnarla.
Se sei un "Irimi" è inutile che pretendo di farti combattere "tenkan" perchè è contrario alla tua natura e, per quanto tu possa imparare bene la lezioncina, all'atto pratico finirai per prenderle.
Dovrò piuttosto esaltare i tuoi talenti e punti di forza.
Se invece pretendo si insegnare il "mio modo di combattere" dovrò essere sicuro di poter tramutare gli allievi in altri me stesso, oppure le prenderanno.
La sequenza in situazione al limite, è una cosa che rispecchia proprio quel personale modo d'essere, ma occorre essere così per poter sortire gli stessi effetti.
Magari invece, quelle 3/5 tecniche, in posesso di un altro tizio, possono rimescolarsi in una differente e più adeguata sequenza, oppure il tizio ne mette 1 su 5 e aggiunge altro, o ancora le fa ma in maniera diametralmente opposta.
Il Mae Geri, può essere d'incontro, d'anticipo, di rimessa, in uscita laterale eccetera, a me il compito di insegnare il Mae Geri, il compito di far sapere che ci sono più modi per portarlo, ma non la pretesa che i miei allievi usino il "mio Mae Geri" perchè è utile solo per me, non a caso è "il mio".
Questo intendo rispetto a ciò che non può essere insegnato.
Se lo stesso maestro di Boxe, avesse preteso di far combattere, nella stessa identica maniera, Ray Shugar Leonard, Mike Tyson, Alì e Hagler, avrebbe poi avuto un solo pugile su 4 che finiva in piedi il primo match. ;)

Tutto ok, ma se fai studiare ai tuoi allievi solo vasche di kihon e kumite "ad cazzum" (nella migliore delle ipotesi che si pratichi regolarmente) certe cose non le impari manco se sono Lyoto Machida.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Paguro49 on October 22, 2012, 16:29:06 pm
Ah sicuro, per quello parlo anche del resto negli altri post.
 ;)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 22, 2012, 16:31:55 pm
 :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Raven81 on October 22, 2012, 17:47:43 pm
mi spiego, io pensavo che le "basi"del kung fu mi dessero una mano ad apprendere piu' velocemente la thai.
un mio collega pensava che le basi nel karate gli dessero un vantaggio nel timing anche nella thai.
un altro giovine amico di iommi sottilineava come il suo wing chun offrisse una maggiore sensibilita' da cui partire per imparare la lotta.

affascinante.

ma e' una stronzata.

Queste sono parole di Verità (     :om:    ) e non c'è buonismo da forum che le possa storpiare, deformare o depotenziare in qualsiasi modo!  8)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Ragnaz on October 22, 2012, 20:02:53 pm
Sto 3D è decollato in breve :D
Stavo per scrivere qualcosa ma poi prima il buon moai e poi anche altri (paguro e mad in primis direi) hanno detto più o meno "tutto"...
Onestà, si chiede questo a chi insegna (oltre alla competenza, ovviamente).
Vendere il karate-arma e poi farti fare kata e kihon è FREGARTI, punto.
Fregarti i soldi, il tempo e il sudore e soprattutto la passione!!
E' anche pericoloso perchè magari tu vieni convinto di essere una macchina da guerra, alla prima occasione decidi di "usare" il karate per difenderti e ne prendi un sacco e una sporta.. (se non avevi fatto karate magari te ne andavi con la coda fra le gambe e finiva li) (è un esempio molto banale, tanto per capirsi eh!!!!).
Vuoi fare karate-point ok, fai quello.
Vuoi fare le gare di kata e simil-balletto, ok.
Vuoi fare karate-streetfight, ok, fai cosi e cosà... ma non lo fa nessuno...almeno non con le tecniche e la didattica che ci vorrebbe.
E il maestro che "sa" fare il karate-arma e non lo insegna, mi sta abbastanza sulle balle...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 20:24:23 pm
alcuni di quelli che sono intervenuti, non avendo mai praticato karate e non conoscendo l'ambiente, possono esser colti da stupore a sentire certe cose.

a livello di informazione, il panorama italiano del karate è stato monopolizzato da una federazione, enorme per potere economico e numero di praticanti. questa federazione ha come obiettivo la diffusione del karate come sport, con gare di forme e kumite point.
altre federazioni, più piccoline, hanno praticato una strada più "dura". altre, ancora più piccole, si sono dedicate animna e corpo a forma di karate decisamente più combattive e tenaci.

ecco perchè, la stragrande maggioranza dei maestri di karate insegna in questo modo. anche chi negli anni settanta/ottanta creava dei picchiatori terrificanti, per avere le palestre piene si è adeguato per non chiudere.
la tendenza, fortunatamente a mio modo di vedere, sta cambiando... sempre più gente si dedica al karate full contact; questo, per me, è un bene, perchè torna alle radici della disciplina.
questa non toglie che nel point ci siano dei fior fiore di atleti, sia per preparazione tecnica che atletica.
e questo non toglie che ci sono maestri che molto onestamente ti dicono chiaro e tondo qual'è il karate che fanno.

all'estero è un po' diverso: prendi nord europa, est europeo e nord africa... mediamente nelle palestre, come diceva Moai, ci sono atleti ventenni che possono gonfiare di mazzate chiunque. loro ragionano in maniera molto semplice: il karate serve a menare, quindi meniamo e stop. differente approcio e differente studio nell'applicazione delle tecniche... e onestamente posso affermare che non so quanto sarei durato in una di quelle palestre.

spero di aver fatto un po' di luce sul perchè certe cose da alcuni vengono insegnate e da altri no... e questo a prescindere da intenzioni più o meno truffaldine.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 22, 2012, 20:52:39 pm
Quindi la tua teoria è che il vero karate non viene insegnato perchè esiste una maxi federazione che vuole fare sport per cazzi propri  non decidendo i programmi tecnici degli altri enti e le altre federazioncine, che da sempre la osteggiano, per osteggiarla ancora di più hanno deciso di fare le stesse cose della maxi federazione invece di proporre un prodotto nuovo destinato agli utenti che non raccoglie la suddetta maxi federazione....

Ma se gli altri sono polli non è che è colpa di chi è più organizzato e grande eh XD
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 22, 2012, 21:06:23 pm
Spoiler: show
Non prenderei mai per polemica i tuoi interventi Rev...

Dovrei riflettere bene su ció che stai dicendo... Peró mi verrebbe da dire che la tua risposta é un po' estrema.

Del tempo si butta sicuramente, peró se la pratica era comunque onesta ti da dei benefici. Le esperienze che si fanno, in qualsiasi campo della vita, arricchiscono un persona.

Se si fanno varie esperienze in campo marziale, secondo me qualcosa te lo lasciano. Ovviamente per imparare thai devi studiare thai, peró se hai studiato in un modo corretto striking (anche se non completo) quelle esperienze ti servono.

Se parliamo di combattenti professionisti possiamo essere d'accordo che le esperienze ti servono a poco nulla... Peró in quel caso l'atleta segue un percorso del tutto differente che non é comparabile con alcun tipo di pratica amateur.

Spoiler: show

Ma guarda,secondo me e' lo stesso pensare questa cosa che tradisce il desiderio di non considerare sprecati gli anni "prima".

Cioe' io quando mi metto con una tipa non e' che penso che la relazione precedente mi e' servita da "basi" per questa, ricomincio da zero e buona  :)

poi e' chiaro che essendo trascorso del tempo ho imparato qualcosa,ma non e' che mi son state date delle basi e' che ho imparato cose come persona e quindi e' inevitabile che io porti la mia storia in tutto quello che faccio.

Cioe' rinnovo l'esempio di un ballerino/ginnasta/rugbysta/pallavolista che hanno sicuramente un riscontro positivo,ma non per questo "basi".

Sul discorso striking poi sono un integralista,ma questa e' una opionione personalissima,che seppure ritengo evidente ed empiricamente supportata,capisco non sia condivisa da tutti, e quindi evitero di esprimero cosa penso delle "generiche basi di striking"  :)


Poi chiaro che se uno mi dicesse:
ho fatto taiji per 10 anni pensando di menare, poi sono andato a fare pugggilato e,pur dovendo ricominciare da zero, ho notato una maggiore velocita' d'apprendimento grazie al lavoro sul corpo che avevo fatto.
-bravo  :)

ma la gente non dice questo, non dice di dover ricominciare da zero, dice di portarsi dietro le "basi".
Signori una disciplina E' le sue basi.
E sei qui proprio perche' le tue basi fanno cagare ed e' quelle che devi imparare.
altro che "ho le basi".
sei qui a pugggilato perche' con quei pugnetti ci fai aria alle mosche perche' nessuno t'ha mai insegnato a tirarli.

Basi dove?  :-\

sono stati anni sprecati in quest'ottica.

se invece facevi qualcosa di completamente diverso e per altri fini non ha senso parlare di spreco ma nemmeno di paragoni e basi.
non m'e' mai passato per la testa di dire che la mia capacita' di dipingere soldati fosse correlata al mio maneggiare la roncolo da bambino. non c'entrano un cazzo  XD
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 22, 2012, 21:22:13 pm
Spoiler: show
Non prenderei mai per polemica i tuoi interventi Rev...

Dovrei riflettere bene su ció che stai dicendo... Peró mi verrebbe da dire che la tua risposta é un po' estrema.

Del tempo si butta sicuramente, peró se la pratica era comunque onesta ti da dei benefici. Le esperienze che si fanno, in qualsiasi campo della vita, arricchiscono un persona.

Se si fanno varie esperienze in campo marziale, secondo me qualcosa te lo lasciano. Ovviamente per imparare thai devi studiare thai, peró se hai studiato in un modo corretto striking (anche se non completo) quelle esperienze ti servono.

Se parliamo di combattenti professionisti possiamo essere d'accordo che le esperienze ti servono a poco nulla... Peró in quel caso l'atleta segue un percorso del tutto differente che non é comparabile con alcun tipo di pratica amateur.

Spoiler: show

Ma guarda,secondo me e' lo stesso pensare questa cosa che tradisce il desiderio di non considerare sprecati gli anni "prima".

Cioe' io quando mi metto con una tipa non e' che penso che la relazione precedente mi e' servita da "basi" per questa, ricomincio da zero e buona  :)

poi e' chiaro che essendo trascorso del tempo ho imparato qualcosa,ma non e' che mi son state date delle basi e' che ho imparato cose come persona e quindi e' inevitabile che io porti la mia storia in tutto quello che faccio.

Cioe' rinnovo l'esempio di un ballerino/ginnasta/rugbysta/pallavolista che hanno sicuramente un riscontro positivo,ma non per questo "basi".

Sul discorso striking poi sono un integralista,ma questa e' una opionione personalissima,che seppure ritengo evidente ed empiricamente supportata,capisco non sia condivisa da tutti, e quindi evitero di esprimero cosa penso delle "generiche basi di striking"  :)


Poi chiaro che se uno mi dicesse:
ho fatto taiji per 10 anni pensando di menare, poi sono andato a fare pugggilato e,pur dovendo ricominciare da zero, ho notato una maggiore velocita' d'apprendimento grazie al lavoro sul corpo che avevo fatto.
-bravo  :)

ma la gente non dice questo, non dice di dover ricominciare da zero, dice di portarsi dietro le "basi".
Signori una disciplina E' le sue basi.
E sei qui proprio perche' le tue basi fanno cagare ed e' quelle che devi imparare.
altro che "ho le basi".
sei qui a pugggilato perche' con quei pugnetti ci fai aria alle mosche perche' nessuno t'ha mai insegnato a tirarli.

Basi dove?  :-\

sono stati anni sprecati in quest'ottica.

se invece facevi qualcosa di completamente diverso e per altri fini non ha senso parlare di spreco ma nemmeno di paragoni e basi.
non m'e' mai passato per la testa di dire che la mia capacita' di dipingere soldati fosse correlata al mio maneggiare la roncolo da bambino. non c'entrano un cazzo  XD


Spoiler: show
per me le basi che lascia e che poi ci si ritrova sono di tipo atletico ( quindi attributi di base) lì ovviamente dove si preparano atleti prima ancora che karateka
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Darth Dorgius on October 22, 2012, 21:27:52 pm
Spoiler: show
Comuinque mad, quello delle due tipe non è un paragone felice. XD

Perché è evidente che le acrobazie da letto imparate nelle relazioni prima ti possono dare una mano nella relazione attuale, no? :gh:


Detto questo: il discorso sulle basi è corretto ed è anche supportato dalle tradizioni marziali (e dalle arti marziali tradizionali stesse).... Mai sentito parlare di "vuotare la tazza"? :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 22, 2012, 21:34:03 pm
Spoiler: show
Comuinque mad, quello delle due tipe non è un paragone felice. XD

Perché è evidente che le acrobazie da letto imparate nelle relazioni prima ti possono dare una mano nella relazione attuale, no? :gh:


Detto questo: il discorso sulle basi è corretto ed è anche supportato dalle tradizioni marziali (e dalle arti marziali tradizionali stesse).... Mai sentito parlare di "vuotare la tazza"? :)

nel senso di tirare lo scarico?
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 22, 2012, 21:37:22 pm
Quindi la tua teoria è che il vero karate non viene insegnato perchè esiste una maxi federazione che vuole fare sport per cazzi propri  non decidendo i programmi tecnici degli altri enti e le altre federazioncine, che da sempre la osteggiano, per osteggiarla ancora di più hanno deciso di fare le stesse cose della maxi federazione invece di proporre un prodotto nuovo destinato agli utenti che non raccoglie la suddetta maxi federazione....

Ma se gli altri sono polli non è che è colpa di chi è più organizzato e grande eh XD

ma nooo... io non parlo di polli, parlo di gente che fa quello che gli piace, punto. poi parlo di numeri a livello italiano e mondiale... basta vedere a chi è affiliata la fijlkam. il kyokushin in Italia non è rappresentato come lo shotokan, e lo shotokan fikta è diverso dallo shotokan fijkam o aiscombat; come il karate wkf giapponese è ben diverso da quello wkf italiano. non intendo parlare della serietà delle varie federazioni, faccio solo l'analisi del "mercato" del karate, nulla più.

da questo discende il fatto che ci sia una impostazione sportiva e una impostazione, che pur non disdegnando lo sport, prosegue su una via più "pratica".
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Darth Dorgius on October 22, 2012, 21:42:17 pm
Spoiler: show
Comuinque mad, quello delle due tipe non è un paragone felice. XD

Perché è evidente che le acrobazie da letto imparate nelle relazioni prima ti possono dare una mano nella relazione attuale, no? :gh:


Detto questo: il discorso sulle basi è corretto ed è anche supportato dalle tradizioni marziali (e dalle arti marziali tradizionali stesse).... Mai sentito parlare di "vuotare la tazza"? :)

nel senso di tirare lo scarico?

Non è la stessa cosa. Il sifone fa si che rimanga dell'acqua sul fondo.

Ricominciare significa proprio ripartire da zero, senza contenuto. :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 22, 2012, 22:07:50 pm
Spoiler: show
Non prenderei mai per polemica i tuoi interventi Rev...

Dovrei riflettere bene su ció che stai dicendo... Peró mi verrebbe da dire che la tua risposta é un po' estrema.

Del tempo si butta sicuramente, peró se la pratica era comunque onesta ti da dei benefici. Le esperienze che si fanno, in qualsiasi campo della vita, arricchiscono un persona.

Se si fanno varie esperienze in campo marziale, secondo me qualcosa te lo lasciano. Ovviamente per imparare thai devi studiare thai, peró se hai studiato in un modo corretto striking (anche se non completo) quelle esperienze ti servono.

Se parliamo di combattenti professionisti possiamo essere d'accordo che le esperienze ti servono a poco nulla... Peró in quel caso l'atleta segue un percorso del tutto differente che non é comparabile con alcun tipo di pratica amateur.

Spoiler: show

Ma guarda,secondo me e' lo stesso pensare questa cosa che tradisce il desiderio di non considerare sprecati gli anni "prima".

Cioe' io quando mi metto con una tipa non e' che penso che la relazione precedente mi e' servita da "basi" per questa, ricomincio da zero e buona  :)

poi e' chiaro che essendo trascorso del tempo ho imparato qualcosa,ma non e' che mi son state date delle basi e' che ho imparato cose come persona e quindi e' inevitabile che io porti la mia storia in tutto quello che faccio.

Cioe' rinnovo l'esempio di un ballerino/ginnasta/rugbysta/pallavolista che hanno sicuramente un riscontro positivo,ma non per questo "basi".

Sul discorso striking poi sono un integralista,ma questa e' una opionione personalissima,che seppure ritengo evidente ed empiricamente supportata,capisco non sia condivisa da tutti, e quindi evitero di esprimero cosa penso delle "generiche basi di striking"  :)


Poi chiaro che se uno mi dicesse:
ho fatto taiji per 10 anni pensando di menare, poi sono andato a fare pugggilato e,pur dovendo ricominciare da zero, ho notato una maggiore velocita' d'apprendimento grazie al lavoro sul corpo che avevo fatto.
-bravo  :)

ma la gente non dice questo, non dice di dover ricominciare da zero, dice di portarsi dietro le "basi".
Signori una disciplina E' le sue basi.
E sei qui proprio perche' le tue basi fanno cagare ed e' quelle che devi imparare.
altro che "ho le basi".
sei qui a pugggilato perche' con quei pugnetti ci fai aria alle mosche perche' nessuno t'ha mai insegnato a tirarli.

Basi dove?  :-\

sono stati anni sprecati in quest'ottica.

se invece facevi qualcosa di completamente diverso e per altri fini non ha senso parlare di spreco ma nemmeno di paragoni e basi.
non m'e' mai passato per la testa di dire che la mia capacita' di dipingere soldati fosse correlata al mio maneggiare la roncolo da bambino. non c'entrano un cazzo  XD


Ok, vabbé Mad, ho capito il tuo punto.

Io ho riportato la mia esperienza personale, avendo praticato principalmente karate e un po' di teekwondo negli ultimi 6 anni, sono stato in tre posti divesi di pugilato e in due di questi mi é stato detto che ho una buona tecnica... Ossia so come tirare un jab, un cross etc, un hook etc.

Ho parlato di "base" e magari é una parola troppo grossa. Ció che volevo dire é che quello che ho studiato anterioremente, mi é servito per trovarmi a mio agio in esperienze nuove. Tutto qui. Ho ricevuto si indicazioni e correzioni ma nessuno mi ha detto: "E' tutto sbagliato", "devi ricominciare da zero". Con questo non dico di essere un "combattente"... Sono l'ultima delle schiappe e mi limito a riportare un'esperienza personale.

Quando mi chiederanno di svuotare la tazza cercheró di farlo. Attualmente non me lo chiedono per nulla. Anzi, al contrario, si é incentivati nella direzione contraria.

OT per sdrammatizzare il discorso sulle basi:
Spoiler: show

 :D  :D  :D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Paguro49 on October 23, 2012, 08:41:37 am
Penso che, se ci si tatuasse dentro la testa, proprio all'atto della prima iscrizione ad un Dojo, un piccolo Mantra tipo "le mazzate si imparano a mazzate", tante menate non avrebbero terreno così fertile.
Poi ci si può mettere sopra qualsiasi cosa, le finezze più fighe, lo studio filosofico e spirituale, la via del Budo, ma quella base li dovrebbe essere imprescindibile.
Io non conosco pugili che non abbiano mai preso un pugno di quelli che fanno male, però conosco Karateka intonsi anche nonostante la cintura nera sdrucita......qualcosa non funziona!
Il point va bene, in fondo la gara non è una guerra, ma se diventa "il solo modo" allora fa danni, così come il modo in cui si fanno i Kihon e tutte le applicazioni a coppie.
Posto che tu sai cosa farò e quando, posto che è sicuro che non ti frego calciando invece che scazzottare, posto che entrambi abbiamo ben imparato i movimenti da fare, quando parto lo faccio per entrare e, se non pari/schivi/anticipi, ti metto giù!
Questo potrebbe/dovrebbe essere un modo più onesto di praticare, un modo che può anche permettermi di limitare la parte libera del Kumite se proprio voglio.
Se però tutto è per finta, l'attacco, la difesa, il colpo, il timing e l'intenzione, finisce che nulla avrà sostanza e tutto sarà nutrito solo dalla fantasia e dai costrutti mentali che applicherò a quello che fingiamo di fare.
Ovvio che se non ho interesse per il combattimento, la difesa e tutte quelle parti cruente, andrà benissimo anche la forma soft, dove tutto è mimato, ma poi non dovrò confondermi ne confondere le realtà, dovrà essere chiarissimo che ho una grande teoria, ma non sò un cazzo di cosa accade quando prendo una legnata che piega le gambe.
A questo, andrebbe aggiunto che, se due si menano, proveranno di tutto per prevalere, ogni espediente.
Quindi uno studio serio, deve contemplare gli espedienti, le scorrettezze, le botte a tradimento, le vigliaccate e tutto il resto, perchè purtroppo, quando ci si mena per davvero, non si può dire "hey arimo, questo non vale" e squalificare il nemico.
Però succede che, il bacino di utenza dei Karateka e aspiranti tali, che non ha problemi col livido, il ko e le legnate in genere, è molto ma molto inferiore al numero di praticanti in attività, quindi è ovvio che un modo schietto di insegnar Karate, comporta una drastica riduzione dei suoi praticanti, cosa che non troverei per nulla spiacevole, così come dei proventi a livello di organizzazioni.
Stormino racconta di cosa?
Male forte forte al braccio, male forte forte alla gamba, malissimo al petto, tutti giù per terra, luce in fondo al tunnel, nocche brutte e cattive a un niente da lui.........dolorante ma integro.....graziato!
Allo stesso modo, il risultato medio derivante da questo tipo di aproccio/esperienza, sarebbe senza dubbio........tantissime palestre in meno causa mancanza di allievi e sovrabbondanza di maestri e maestroni.
Insomma penso che ci sia una carenza di onestà proprio alla base stessa della didattica, del patto stretto fra chi insegna e chi impara, ossia che "le mazzate si imparano a mazzate".
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 23, 2012, 09:34:37 am
Paguro... uno che ha iniziato quando il karate erano tante mazzate e poche chiacchiere.
hai perfettamente riassunto quanto ho cercato di spiegare nei post precedenti.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 23, 2012, 10:13:42 am
i lividi dovrebbero essere normali in fase di studio come di sparring. lo dice uno che al momento ha veramente pochissimi allievi. tutti si danno dopo poche lezioni, lamentandosi con espressioni come "non pensavo ci si toccasse davvero", o "credevo che si facessero solo forme".

il punto è quell: scegliere se avere un bacino di utenti-clienti ampio, e guadagnare, o avere pochi allievi con i quali lavorare seriamente.

un ragazzone che sto allenando, alto il doppio di me (e non ci vuole molto, ok...), si stupisce di come lo lanci qua e là, gli monti sopra e in generale lo maltratti di continuo...  :gh: senza però fargli mai veramente male. ma il ragazzo ha stoffa, anche se è un po' lento nell'apprendere, e di recente ha anche acquistato un keikogi (nota bene: io suggerisco il judogi al posto del karategi).
viene sempre a lezione, pratica con interesse, fa tante domande.

poi ne avevo un altro davvero tosto, ma per un problema familiare mancherà un annetto. mi dice che si sta allenando in sardegna di kyokushin con una persona a noi molto nota.

buon per lui  :-*

gli altri? gli altri non durano mai molto, proprio perché non si aspettano colpi sulle gambe, in pancia, ai polsi, sulle braccia. pensano di fare i brus lii della situazione in tre o quattro lezioni, pensano che il kata sia un balletto per vincere medaglie, che il kumite si faccia saltellando e lanciando gridolini. non capiscono che la guardia non serve a fare i fighi ma a proteggere la faccia, che se ti acciacco un piede non lo faccio per sbaglio ma per farti male e bloccarti, che se ti do una spallata non sto pogando, o se ti do una craniata non faccio il gioco nanico della birra (ok solo i nerd la capiranno, questa).

e non parliamo dei kata, che è meglio. qualcuno mi disse che non ero capace a fare i kata perché non tornavo esattamente nel punto di inizio. maddai, dite che dobbiamo tornare proprio lì? e magari guardare verso un arbitro immaginario per salutarlo?

la raltà forse è questa: meglio pochi  e buoni che tanti e paganti. forse è per questo che i famosi maestroni ci tengono nascoste le cose, costringendoci poi a inventarle noi, a ricercare forsennatamente altrove, a dire che il karate non è efficace. anzi, direi io che il karate è una gran finzione, una bufala, una "sola" (alla romana).

a meno che non ci svegliamo ogni tanto e proviamo a guardarci attorno.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Moai on October 23, 2012, 10:24:04 am
Ciao Miao...... :)

Sai che ti voglio bene, vero?  :-*

Il tuo post è bellissimo e condivisibilissimo........per primo da me stesso medesimo.

La questione secondo me è un'altra........perchè tutti devono vedere il Karate la Vita allo stesso modo invece che avere prospettive differenti, scopi differenti ma tutti, dal proprio punto di osservazione, rispettabilissimi.

Perchè ad esempio chi non la vede come me, o come te, o come il prossimo che posterà in questo 3ed, dev'essere per forza un coglione o il cazzaro di turno....


ciao Luca :)
non mi permetterei mai di dire a qualcuno che ciò che pratica è una stronzata o roba da cazzaro....

vedi, vendere la legna è una nobile e utilissima professione....basta che chi la vende non dica che poi magicamente la legna acquistata si tramuterà in oro...

il problema sorge se io cerco oro e tu mi vendi la legna...allora sì che sei un cazzaro...

per il resto, come già detto, ognuno pratichi quel che vuole, come vuole...finchè stai bene e sei soddisfatto a me va benissimo...

 :)

guarda, proprio ieri sera sono andato da dei ragazzi che devono prepararsi ad una gara di kata per seguirli nella preparazione della forma...mi sono anche divertito...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Moai on October 23, 2012, 10:26:13 am

perche' il +1 non bastava:

Complimenti a moai che parla con esperienza,lucidita',cognizione di causa

Il Maestro del The' Infré - Pubblicità (https://www.youtube.com/watch?v=zSDMWOX6sE4#)

 :D :D :D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 23, 2012, 11:18:27 am
ciao Luca :)
non mi permetterei mai di dire a qualcuno che ciò che pratica è una stronzata o roba da cazzaro....

Ciao Andrea........
ma non avevo dubbi!  ;)
Ne abbiamo parlato solo un milione di volte. Io so chi sei tu e tu chi sono io....quindi sai benissimo che quando parlo di certe cose non penso a te...  ;)

Un saluto alla Signora..... :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 14:54:16 pm
I corsi dove ci si fa i lividi, dove si suda e si soffre hanno una buona affluenza... Se si cambia é per altri motivi.


Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 23, 2012, 14:56:54 pm
I corsi dove ci si fa i lividi, dove si suda e si soffre hanno una buona affluenza... Se si cambia é per altri motivi.

non so in Argentina, ma qui la tendenza sta cambiando solo da molto poco.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 23, 2012, 15:01:26 pm
I corsi dove ci si fa i lividi, dove si suda e si soffre hanno una buona affluenza... Se si cambia é per altri motivi.

da me no. quando hanno cominciato a farsi i lividi, 20 allievi sono diventati 4... e ora manco quelli, ah ah! praticamente faccio lezioni semi private!
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Davide.c on October 23, 2012, 15:05:08 pm
Penso che, se ci si tatuasse dentro la testa, proprio all'atto della prima iscrizione ad un Dojo, un piccolo Mantra tipo "le mazzate si imparano a mazzate", tante menate non avrebbero terreno così fertile.
Poi ci si può mettere sopra qualsiasi cosa, le finezze più fighe, lo studio filosofico e spirituale, la via del Budo, ma quella base li dovrebbe essere imprescindibile.
Io non conosco pugili che non abbiano mai preso un pugno di quelli che fanno male, però conosco Karateka intonsi anche nonostante la cintura nera sdrucita......qualcosa non funziona!
Il point va bene, in fondo la gara non è una guerra, ma se diventa "il solo modo" allora fa danni, così come il modo in cui si fanno i Kihon e tutte le applicazioni a coppie.
Posto che tu sai cosa farò e quando, posto che è sicuro che non ti frego calciando invece che scazzottare, posto che entrambi abbiamo ben imparato i movimenti da fare, quando parto lo faccio per entrare e, se non pari/schivi/anticipi, ti metto giù!
Questo potrebbe/dovrebbe essere un modo più onesto di praticare, un modo che può anche permettermi di limitare la parte libera del Kumite se proprio voglio.
Se però tutto è per finta, l'attacco, la difesa, il colpo, il timing e l'intenzione, finisce che nulla avrà sostanza e tutto sarà nutrito solo dalla fantasia e dai costrutti mentali che applicherò a quello che fingiamo di fare.
Ovvio che se non ho interesse per il combattimento, la difesa e tutte quelle parti cruente, andrà benissimo anche la forma soft, dove tutto è mimato, ma poi non dovrò confondermi ne confondere le realtà, dovrà essere chiarissimo che ho una grande teoria, ma non sò un cazzo di cosa accade quando prendo una legnata che piega le gambe.
A questo, andrebbe aggiunto che, se due si menano, proveranno di tutto per prevalere, ogni espediente.
Quindi uno studio serio, deve contemplare gli espedienti, le scorrettezze, le botte a tradimento, le vigliaccate e tutto il resto, perchè purtroppo, quando ci si mena per davvero, non si può dire "hey arimo, questo non vale" e squalificare il nemico.
Però succede che, il bacino di utenza dei Karateka e aspiranti tali, che non ha problemi col livido, il ko e le legnate in genere, è molto ma molto inferiore al numero di praticanti in attività, quindi è ovvio che un modo schietto di insegnar Karate, comporta una drastica riduzione dei suoi praticanti, cosa che non troverei per nulla spiacevole, così come dei proventi a livello di organizzazioni.
Stormino racconta di cosa?
Male forte forte al braccio, male forte forte alla gamba, malissimo al petto, tutti giù per terra, luce in fondo al tunnel, nocche brutte e cattive a un niente da lui.........dolorante ma integro.....graziato!
Allo stesso modo, il risultato medio derivante da questo tipo di aproccio/esperienza, sarebbe senza dubbio........tantissime palestre in meno causa mancanza di allievi e sovrabbondanza di maestri e maestroni.
Insomma penso che ci sia una carenza di onestà proprio alla base stessa della didattica, del patto stretto fra chi insegna e chi impara, ossia che "le mazzate si imparano a mazzate".

7 anni (in Tibet)  di applausi! :-*
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:13:52 pm
I corsi dove ci si fa i lividi, dove si suda e si soffre hanno una buona affluenza... Se si cambia é per altri motivi.

da me no. quando hanno cominciato a farsi i lividi, 20 allievi sono diventati 4... e ora manco quelli, ah ah! praticamente faccio lezioni semi private!

Muteki non parlavo di te nello specifico. ogni posto fa storia a parte. Peró é un dato di fatto che non mancano le palestre dove ci si allena duramente e che non hanno alcun problema di affluenza.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Saburo Sakai on October 23, 2012, 15:26:46 pm
Bellissima discussione e spunti molto interessanti, anche da punti di vista differenti.
Arrivo tardi e leggo di fretta, però con molto piacere.

Anche secondo me nel karate c'è tanto, tantissimo, ed è per questo che per anni non mi sono arreso ed ho continuato a praticarlo con passione e convinzione nonostante sentissi in cuor mio di stare perdendo tante altre occasioni per provare maggior gioia nella pratica.
Io ho visto fare cose come quelle descritte, e sono certo che nell'ambiente diversi le conoscono e le sanno applicare.
Sono anche ragionevolmente convinto che non vengano insegnate non per incapacità, ma per libera scelta. Vuoi per un discorso di opportunità commerciale in cui il karate si deve adattare a mille esigenze (e secondo me è una sciocchezza micidiale... il karate deve essere sé stesso e non tirato per la giacchetta per venire incontro dalla casalinga, dal bambino pigro, dal nerd... che avranno altri mille ambiti in cui sentirsi forti senza venire ad inquinare il karate), vuoi per un discorso legato al fatto che molti maestri preferiscono far fare il "salto di qualità" ad un numero ristretto di allievi dopo averli a lungo tenuti sotto la loro ala.
Tutto bello, tutto condivisibile... fino ad un certo punto. Nel 2012 la velocità di comunicazione, di circolazione di informazioni e di idee è tale per cui un certo tipo di prodotto rischia di diventare sterile e non in grado di trasmettersi ai posteri... finisce per diventare una macchietta di sé stesso.
Poi ognuno faccia come vuole, ma rimane un grande amore per il karate ed un grandissimo rammarico per non aver avuto l'occasione di approfondire l'aspetto più emozionale, personale e sincero della disciplina.

E' stato un po' come stare con una donna bellissima senza finirci mai a letto... alla fine è meglio una più brutta ma che te la da.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:28:29 pm
I corsi dove ci si fa i lividi, dove si suda e si soffre hanno una buona affluenza... Se si cambia é per altri motivi.

non so in Argentina, ma qui la tendenza sta cambiando solo da molto poco.

In Argentina il karate non é mai stato di moda. Qui il "boom" lo ha fatto il taekwondo ITF che a tuttora é diffuso capillarmente. Il karate ancora é associato con una certa durezza negli allenamenti ma anche qui sono presenti diverse realtá.  Si cambia per differenti motivi e non si puó ricondurre solo al "se faccio forte la gente se ne va". Nel dojo di kyokushin ho visto una buona affluenza.

Il mio intervento comunque era riferivo in generale a corsi di arti marziali e SDC. 

In una cittá di 10 milioni di abitanti come é Buenos Aires, ci sono utenti per ogni gusto. Gli sport dov'é richiesto uno sforzo superiore quindi hanno il loro "bacino di utenza" e non sono per nulla in recesso. Ad esempio il "crossfit" che promette sofferenza pura, dilaga a macchia d'olio.

Se la gente lascia il karate non é riconducibile esclusivamente alla mancaza di contatto o all'eccesso di contatto. Ci sono anche altri fattori.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:30:45 pm
E' stato un po' come stare con una donna bellissima senza finirci mai a letto... alla fine è meglio una più brutta ma che te la da.

Mi inchino di fronte a tanta saggezza. +1

(anche se nel tuo caso non direi che ti sei preso una piú brutta...)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 15:31:42 pm
I corsi dove ci si fa i lividi, dove si suda e si soffre hanno una buona affluenza... Se si cambia é per altri motivi.

da me no. quando hanno cominciato a farsi i lividi, 20 allievi sono diventati 4... e ora manco quelli, ah ah! praticamente faccio lezioni semi private!

Muteki non parlavo di te nello specifico. ogni posto fa storia a parte. Peró é un dato di fatto che non mancano le palestre dove ci si allena duramente e che non hanno alcun problema di affluenza.

Secondo me è un fatto di percezione.  se uno vuole farsi i lividi va a fare sport di contatto come la muay thai o il pugilato o le MMA ( adesso) che sono percepite da tutti come sport in cui ti fai lividi , il karate è percepito come arte marziale educativa a cui iscrivere i bambini quindi si raccoglie l'utenza che non vuole lividi.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Saburo Sakai on October 23, 2012, 15:35:29 pm
Ma solo io a Shotokan mi facevo lividi ? A boxe per ora sto a zero...  ???
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 15:40:12 pm
A saburo questa è una cosa interessante perchè è vera.

Nelle arti dove ci si fanno i lividi in maniera professionale ( boxe ecc) quando ci si allena cercano di non farsene, nelle arti come il karate invece no; vorrà dire qualcosa ?  8)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 23, 2012, 15:41:17 pm
.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Davide.c on October 23, 2012, 15:41:36 pm
A saburo questa è una cosa interessante perchè è vera.

Nelle arti dove ci si fanno i lividi in maniera professionale ( boxe ecc) quando ci si allena cercano di non farsene, nelle arti come il karate invece no; vorrà dire qualcosa ?  8)

Che il buon senso e la logica negli esercizi sono una gran cosa? :=)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:42:42 pm
Da noi i lividi sono/erano pane quotidiano... I primi tempi con il kote kitae avevo le braccia blu... Adesso sto mollando perché il "maestro-che-gli-piace-menare-le mani" ha non so quali storiacce e il sostituto ci fa fare vasche in oi tsuki da naname shiko-dachi, in una classe mista con bambini, cinture bianche, e mi sono rotto realmente i maroni.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:46:30 pm
A saburo questa è una cosa interessante perchè è vera.

Nelle arti dove ci si fanno i lividi in maniera professionale ( boxe ecc) quando ci si allena cercano di non farsene, nelle arti come il karate invece no; vorrà dire qualcosa ?  8)

In questo caso secondo me no... Nel kali si fanno i lividi, pure nel pakulan. Nel krav maga/commando krav maga sono sicuro che se li fanno... A kapap confermo per esperienza personale.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:47:59 pm
che inflazione di kappa...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 23, 2012, 15:49:54 pm
Ti manca kyukushin, krabi Krabong...  XD
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 15:50:19 pm
A saburo questa è una cosa interessante perchè è vera.

Nelle arti dove ci si fanno i lividi in maniera professionale ( boxe ecc) quando ci si allena cercano di non farsene, nelle arti come il karate invece no; vorrà dire qualcosa ?  8)

In questo caso secondo me no... Nel kali si fanno i lividi, pure nel pakulan. Nel krav maga/commando krav maga sono sicuro che se li fanno... A kapap confermo per esperienza personale.

che cmq non sono sport da combattimento dove al match ci devi arrivare sano per farti scassare sul ring... quindi la mediazione del trovare modi per allenarsi a menare senza scassarsi prima dell'evento importante
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 15:55:15 pm
A saburo questa è una cosa interessante perchè è vera.

Nelle arti dove ci si fanno i lividi in maniera professionale ( boxe ecc) quando ci si allena cercano di non farsene, nelle arti come il karate invece no; vorrà dire qualcosa ?  8)

In questo caso secondo me no... Nel kali si fanno i lividi, pure nel pakulan. Nel krav maga/commando krav maga sono sicuro che se li fanno... A kapap confermo per esperienza personale.

che cmq non sono sport da combattimento dove al match ci devi arrivare sano per farti scassare sul ring... quindi la mediazione del trovare modi per allenarsi a menare senza scassarsi prima dell'evento importante

Kit ho capí... Non si faranno i lividi ma si scassano eccome... Dai... Lo sparring in molti posti é roba tosta. Sakara raccontaba che all'American Top Team fanno sparring full contact, e non a caso la "fight card" di un evento UFC cambia mille volte... Anche senza scomodare Sakare e l'UFC, a livello non professionale non deve essere infrequente beccarti un gran centrone che ti stende.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 16:03:43 pm
Si ma non è una maniera saggia di fare, se uno si allena non si deve fare male perchè se no poi si allena male, se uno combatte ci sta che ci si fa male, è buon senso.

Se uno fa sparring significa che si sta allenando a combattere, sta lì per imparare non per prenderle gratis dal compagno più esperto, se poi dopo tot si dice: ok adesso basta sparring, si combatte ( si fanno guanti) allora ok che si torna a casa con i lividi.

L'allenamento e lo sparring servono proprio per prenderne il meno possibile in combattimento. 
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Paguro49 on October 23, 2012, 16:47:49 pm
In realtà è il buon insegnamento che dovrebbe tendere a prenderne il meno possibile, semplicemente perchè dovrebbe essere la prima e più fondamentale regola di qualsiasi combattimento, regolamentato o meno, per la serie "non essere colpiti è il 90% di una buona tecnica".
La tristezza viene quando la modalità "dolce" adatta a tutti, bambini, donne, uomini, anziani, si traduce nella sola modalità di insegnamento, che coinvolge tutte le tipologie di allievi.
Io a 12 anni prendevo delle scoppole da paura, ma anche prima dei 12, sebbene quando iniziai ero davvero troppo piccolo per fare cose diverse dal giocare.
Però le scoppole arrivavano, facevano male e procuravano un certo imbarazzo, forse anche per quello sono stato tanto impegnato a capire come non prenderne.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 17:03:13 pm
Da noi i lividi sono/erano pane quotidiano... I primi tempi con il kote kitae avevo le braccia blu...

Esempio tipo, perchè nel forum, i praticanti seri di muay thai quando si sente che in alcune scuole si fa il tibia contro tibia storcono il naso?  Mentre nel karate va benissimo il kote kitae perchè ci si fanno i lividi,  che è  più o meno la stessa cosa spostata alle braccia?

Stranissimo....
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Saburo Sakai on October 23, 2012, 17:07:45 pm
Roroarro... ti manca il Ku Klux Klan... ma se ci sono i ninja potrebbero fare AM anche quelli.

Riguardo alla metafora della "bella donna"...  :D
La boxe è una donna di facili costumi che a letto ti fa impazzire con giochi da circo...

(http://1.bp.blogspot.com/_ZZ-CqtHjAnk/S0fAlyeADrI/AAAAAAABsqM/0YtziN3xj8M/s400/Jesse+Jane.jpg)

Il karate è un po' come la Beatrice di Dante, eterea, irraggiungilbile, ispiratrice...

(http://2.bp.blogspot.com/_OYXC4BybyRU/S-rNy336_oI/AAAAAAAACAc/mImrYfoaTKk/s1600/Dante+and+Beatrice.jpg)

non so se ho reso l'idea.

Kit, sui lividi : fatti a casaccio sono sicuramente negativi (tipo quando qualcuno vuole che tu riceva il colpo all'interno di un esercizio standard), ma se si vuol praticare in maniera più aperta e tosta sono da mettere in conto e sono educativi.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 17:31:17 pm
infatti io parlo di quelli che ci si fa a casaccio perchè "farsi male fa figo", o quelli fatti perchè: non so bene come funziona questa cosa ma siccome il maestro del mio maestro se li sono fatti allora me li faccio anche io, una cosa del genere insomma
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 23, 2012, 17:38:49 pm
infatti io parlo di quelli che ci si fa a casaccio perchè "farsi male fa figo", o quelli fatti perchè: non so bene come funziona questa cosa ma siccome il maestro del mio maestro se li sono fatti allora me li faccio anche io, una cosa del genere insomma

CASPITA! e pensare che io picchio gratuitamente anche gli avventori del mio bistro...  ;D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 17:50:13 pm
infatti io parlo di quelli che ci si fa a casaccio perchè "farsi male fa figo", o quelli fatti perchè: non so bene come funziona questa cosa ma siccome il maestro del mio maestro se li sono fatti allora me li faccio anche io, una cosa del genere insomma

CASPITA! e pensare che io picchio gratuitamente anche gli avventori del mio bistro...  ;D

devi farti pagareeeeee così  poi al bar con gli amici raccontano che c'è un posto a roma dove vanno a fare le risse perchè loro sono fighi e spaccano i culi a tutti.... :D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 18:23:11 pm
Da noi i lividi sono/erano pane quotidiano... I primi tempi con il kote kitae avevo le braccia blu...

Esempio tipo, perchè nel forum, i praticanti seri di muay thai quando si sente che in alcune scuole si fa il tibia contro tibia storcono il naso?  Mentre nel karate va benissimo il kote kitae perchè ci si fanno i lividi,  che è  più o meno la stessa cosa spostata alle braccia?

Stranissimo....

Kit tu stai facendo il furbetto.  :)
Chi ha detto che va benissimo farsi i lividi o il che il kote kitee fatto bene fa lividi?

Il discorso é iniziato peché si critica il karate perché non c'é contatto, la gente non vuole sudare, farsi lividi, prendere qualche castagna etc.

Saburo é intervenuto dicendo che da lui i lividi erano pane quotidiano. Da noi pure, un bel "moreton" a lezione te lo fai.[1]

Quindi intervieni con il tema degli SDC etc etc. che va benissimo per caritá, ti ho messo pure un +1... Sono d'accordo che studiare bene non vuoli dire farsi male. Ma questo non era il punto. Il punto é che si critica il karate PURE per la gente che non vuole sudare e soffrire.

Questo puó essere vero in certe realtá e falso in altre.

Nel kote kitea uno NON dovrebbe farsi ematomi, perché é (o dovrebbe essere) un lavoro graduale e un momento di verifica e studio (del condizionamento svolto previamente) che non é comparabile con fare a tibiate... Ma le botte ci possono scappare ed é normale, soprattutto all'inizio quando hai molto etusiasmo e "pochi avambracci" e soprattutto nei posti dove il karate é ancora allenamento duro, dove stringi i denti e vai avanti... giusto o sbagliato che sia.

Se fai un lavoro a coppie dove uno attacca e l'altro para/contrattacca/anticipa, etc.[2]... le botte al corpo, allle braccia, etc. saltano fuori o altrimenti stai facendo per finta.[3]

E' una roba che se studi un certo tipo di karate devi tenere in mente... Ti tocca soffrire e spingere sempre un po' di piú in ogni allenamento, in modo che quel giorno che ti tocchi allenare con "una tigre" tu non faccia la parte della "pecora". E questo lavoro provoca ematomi.

Quello che a me rode non é che uno si fa gli ematomi, ma che quel lavoro a coppie, anche duro e a massima velocitá, dovrebbe iniziare come kihon per poi essere sempre piú "naturale" e realistico... mente in molti posti si continua per tutta la vita ad attaccare in zenkustu dachi oi tsuki, perché altrimenti "non é karate".

Qui mi riallaccio con quello che dicevo inizialmente... che in molti posti manca lo scalino seguente... abbandonare il formalismo per arrivare a situazioni piú dinamiche.
 1. Tra l'altro é piú o meno comune in qualsiasi sport di contatto avere lividi. Non venitemi a fare le storie con i lividi dai perdio... giá c'é mia moglie che mi rompe i maroni quando torno a casa con le mie buone botte.  ;D
 2. e dove ringrazierai i concetti acquisiti nel kote kitea come la torsione del pugno per irrigidire ulteriormente l'avambraccio
 3.  E questo succede pure nel kapap o a kyokushin (parlo di questi due per esperienza diretta, poca che sia).
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: bushi highlander on October 23, 2012, 18:36:29 pm
Se posso dire la mia, da ex (ma non nello spirito) karateka, bisogna solo pregare che certi settantenni giapponesi residenti a Roma trasmettano bene certi insegnamenti  :-* :-* :-*

Vai Storm!
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 23, 2012, 18:56:44 pm

Kit tu stai facendo il furbetto.  :)
Chi ha detto che va benissimo farsi i lividi o il che il kote kitee fatto bene fa lividi?

Il discorso é iniziato peché si critica il karate perché non c'é contatto, la gente non vuole sudare, farsi lividi, prendere qualche castagna etc.

Saburo é intervenuto dicendo che da lui i lividi erano pane quotidiano. Da noi pure, un bel "moreton" a lezione te lo fai.[1]

Quindi intervieni con il tema degli SDC etc etc. che va benissimo per caritá, ti ho messo pure un +1... Sono d'accordo che studiare bene non vuoli dire farsi male. Ma questo non era il punto. Il punto é che si critica il karate PURE per la gente che non vuole sudare e soffrire.

Questo puó essere vero in certe realtá e falso in altre.

Nel kote kitea uno NON dovrebbe farsi ematomi, perché é (o dovrebbe essere) un lavoro graduale e un momento di verifica e studio (del condizionamento svolto previamente) che non é comparabile con fare a tibiate... Ma le botte ci possono scappare ed é normale, soprattutto all'inizio quando hai molto etusiasmo e "pochi avambracci" e soprattutto nei posti dove il karate é ancora allenamento duro, dove stringi i denti e vai avanti... giusto o sbagliato che sia.

Se fai un lavoro a coppie dove uno attacca e l'altro para[2]... le botte al corpo, allle braccia etc saltano fuori O altrimenti stai facendo per finta.[3]

E' una roba che se studi un certo tipo di karate devi tenere in mente... Ti tocca soffrire e spingere sempre un po' di piú in ogni allenamento, in modo che quel giorno che ti tocchi allenare con "una tigre" tu non faccia la parte della "pecora". E questo lavoro provoca ematomi.

Quello che a me rode non é che uno si fa gli ematomi, ma che quel lavoro a coppie, anche duro e a massima velocitá, dovrebbe iniziare come kihon per poi essere sempre piú "naturale" e realistico... mente in molti posti si continua per tutta la vita ad attaccare in zenkustu dachi oi tsuki...

Qui mi riallaccio con quello che dicevo inizialmente... che in molti posti manca lo scalino seguente... abbandonare il formalismo per arrivare a situazioni piú dinamiche...
 1. Tra l'altro é piú o meno comune in qualsiasi sport di contatto avere lividi. Non venitemi a fare le storie con i lividi dai perdio... giá c'é mia moglie che mi rompe i maroni quando torno a casa con le mie buone botte.  ;D
 2. e dove ringrazierai i concetti acquisiti nel kote kitea come la torsione del pugno per irrigidire ulteriormente l'avambraccio
 3.  E questo succede pure nel kapap o a kyokushin (parlo di questi due per esperienza diretta, poca che sia).

Si ma rifletti un attimo, perchè una persona sana di mente, che ha interesse nel combattimento e a sputare il sangue dovrebbe inscriversi ad un corso di karate dove le cose vengono fatte male ( come scassarsi in allenamento)  e si perde tempo in cose inutili ( i kata), quando invece può iscriversi in una palestra  dove viene allenato in maniera intelligente per scassarsi sul ring ( e non in palestra) e gli vengono fatte fare solo cose utili?

Ovvio che nel corso di karate non troverai  quelli disposti a sputare il sangue, stanno tutti nella palestra di muay thai accanto X°°°D

Se no spiega perchè i corsi di karate sono vuoti di queste persone mentre le palestre di sport da combattimento sono relativamente piene di queste persone.

Non è che mancano le persone è che un utente che deve scegliere per prendere mazzate, sceglie per il meglio, e scusa se è poco.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 19:10:29 pm
Si ma rifletti un attimo, perchè una persona sana di mente, che ha interesse nel combattimento e a sputare il sangue dovrebbe inscriversi ad un corso di karate dove le cose vengono fatte male ( come scassarsi in allenamento) e si perde tempo in cose inutili ( i kata), quando invece può iscriversi in una palestra  dove viene allenato in maniera intelligente per scassarsi sul ring ( e non in palestra) e gli vengono fatte fare solo cose utili?

Su questo (soprattutto sulle cose fatte male o inutili) mi trovi totalmente d'accordo caro Kit... Il fatto é che le persone, come nel mio caso, ci mettono un po' ad arrivare a certe conclusioni (Non si nasce "imparati") e ci arrivano perché si informano, si beccano caziatoni sul forum, etc.

Ti posso assicurare che molti non ci arrivano per nulla. Sono sani di mente ma disinformati.

Fermo restando che:
1) Ci sono corsi di karate con gente kazzuta. Io ne conosco qualche d'uno e fa piuttosto paura.
2) Qualcuno che lo insegna bene lo trovi.
3) Un po' di botte non hanno fatto male a nessuno e le prendi in ogni sport con contatto.
4) Non é che negli SDC sia tutto oro colato... Ci sono palestre da queste parti dove rischi di finire in ospedale per un bel pezzo.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 23, 2012, 19:16:38 pm
Ok, vabbé Mad, ho capito il tuo punto.

Io ho riportato la mia esperienza personale, avendo praticato principalmente karate e un po' di teekwondo negli ultimi 6 anni, sono stato in tre posti divesi di pugilato e in due di questi mi é stato detto che ho una buona tecnica... Ossia so come tirare un jab, un cross etc, un hook etc.

Lieto di essermi fatto capire  :)

Spoiler: show
il fatto e' che se sai tirare un jab,un cross e un gancio sei gia' un pugile della madonna.

A meno che non si intenda "eseguire la tecnica a vuoto".

Parlando della mia esperienza anche io entrato alla prima lezione di thai sapevo gia' tirare diretti puliti a vuoto al punto da sentir uno degli allenatori dirmi,"bhe dai i pugni li sai tirare".
Peccato che poi al sacco mi facevo male solo io e in libero non sapevo tirarli.

Le basi sono una disciplina.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 19:31:11 pm
Lieto di essermi fatto capire  :)

Spoiler: show
il fatto e' che se sai tirare un jab,un cross e un gancio sei gia' un pugile della madonna.

A meno che non si intenda "eseguire la tecnica a vuoto".

Parlando della mia esperienza anche io entrato alla prima lezione di thai sapevo gia' tirare diretti puliti a vuoto al punto da sentir uno degli allenatori dirmi,"bhe dai i pugni li sai tirare".
Peccato che poi al sacco mi facevo male solo io e in libero non sapevo tirarli.

Le basi sono una disciplina.


Spoiler: show
Ecco, sicuramente non sono un pugile della madonna, su questo siamo d'accordo hahahaha.

Tiro pugni puliti a vuoto e al sacco scarico bene. Impattano con potenza, con guanti e fasciature e discretamente a mano libera. Non parlo piú di basi su cui sei giustamente puntiglioso. Ma avere un buon "knock out power", una certa velocitá é coordinazione, per me é buon punto di partenza iniziando un corso di DP... Magari se avessi fatto boxe me lo facevo in 1 anno o 6 mesi e non i 5 anni hahhaa ma vabbé... é andata cosí... 
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 23, 2012, 19:56:27 pm
.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 19:59:46 pm
 :D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 23, 2012, 20:01:45 pm
.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 20:04:17 pm
Quando un silenzio vale piú di mille parole...  :D
Dai Luca intervieni anche per mandare a cacare se é necessario. Io non mi offendo.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 23, 2012, 20:06:10 pm
Spoiler: show
Andatevene tutti quanti a cacare! :spruzz:
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 20:10:20 pm
Mentivo... Adesso sono offeso   :nin:

Spoiler: show
 :blue:
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 23, 2012, 20:17:09 pm
Va bene un po' di cazzeggio ma direi che si è già abbastanza deragliati.. si potrebbero evitare gli OT eccessivi please?
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Pallozoid on October 23, 2012, 20:29:04 pm
Boh..

Non so che dire..

io del karate non ho capito nulla...

son stato un pesce fuor d'acqua per molto tempo...

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 23, 2012, 20:58:07 pm
Ha ragione la mod.
Io non ho altro da aggiungere. Che dire Metal, buon proseguimiento e se ti va passami il nome del maestro in pvt che sono curioso.
Un saluto
Federico
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Saburo Sakai on October 24, 2012, 08:54:12 am
Nel kote kitea uno NON dovrebbe farsi ematomi, perché é (o dovrebbe essere) un lavoro graduale e un momento di verifica e studio (del condizionamento svolto previamente) che non é comparabile con fare a tibiate... Ma le botte ci possono scappare ed é normale, soprattutto all'inizio quando hai molto etusiasmo e "pochi avambracci" e soprattutto nei posti dove il karate é ancora allenamento duro, dove stringi i denti e vai avanti... giusto o sbagliato che sia.

Se fai un lavoro a coppie dove uno attacca e l'altro para/contrattacca/anticipa, etc.[1]... le botte al corpo, allle braccia, etc. saltano fuori o altrimenti stai facendo per finta.[2]

E' una roba che se studi un certo tipo di karate devi tenere in mente... Ti tocca soffrire e spingere sempre un po' di piú in ogni allenamento, in modo che quel giorno che ti tocchi allenare con "una tigre" tu non faccia la parte della "pecora". E questo lavoro provoca ematomi.

Quello che a me rode non é che uno si fa gli ematomi, ma che quel lavoro a coppie, anche duro e a massima velocitá, dovrebbe iniziare come kihon per poi essere sempre piú "naturale" e realistico... mente in molti posti si continua per tutta la vita ad attaccare in zenkustu dachi oi tsuki, perché altrimenti "non é karate".

Qui mi riallaccio con quello che dicevo inizialmente... che in molti posti manca lo scalino seguente... abbandonare il formalismo per arrivare a situazioni piú dinamiche.
 1. e dove ringrazierai i concetti acquisiti nel kote kitea come la torsione del pugno per irrigidire ulteriormente l'avambraccio
 2.  E questo succede pure nel kapap o a kyokushin (parlo di questi due per esperienza diretta, poca che sia).

Sottoscrivo in pieno questi passaggi.  ;)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Il Tano on October 24, 2012, 16:03:58 pm
Sottoscrivo in pieno questi passaggi.  ;)

 ;)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 24, 2012, 16:23:05 pm
 ;) ;) ;)

Spoiler: show
 :blue:
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 24, 2012, 17:19:40 pm
Continuiamo in PM che mi vergogno  :-[  :blue: :-*

 XD
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Bellerofönte on October 26, 2012, 09:21:47 am
Ieri ci ha fatto lezione un Karateka proveniente dal KK, lui non fa Kata ma fa molta preparazione fisica e sparring a 360° (praticamente MMA), ha rotto i culi a tutti...
Spoiler: show
sopratutto il mio ovviamente  :sbav:
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 26, 2012, 09:25:11 am
Ieri ci ha fatto lezione un Karateka proveniente dal KK, lui non fa Kata ma fa molta preparazione fisica e sparring a 360° (praticamente MMA), ha rotto i culi a tutti...
Spoiler: show
sopratutto il mio ovviamente  :sbav:


si ho presente chi e', e' quello che sul volantino scrive "Karate NON tradizionale"  ;D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Bellerofönte on October 26, 2012, 09:29:07 am
Ieri ci ha fatto lezione un Karateka proveniente dal KK, lui non fa Kata ma fa molta preparazione fisica e sparring a 360° (praticamente MMA), ha rotto i culi a tutti...
Spoiler: show
sopratutto il mio ovviamente  :sbav:


si ho presente chi e', e' quello che sul volantino scrive "Karate NON tradizionale"  ;D

Lui, o un suo allievo..., una persona squisita.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Bellerofönte on October 26, 2012, 15:12:08 pm
Ah, io ci ho buttato due magliette fradice di sudore con il Karateka in questione...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 26, 2012, 15:16:23 pm
Ah, io ci ho buttato due magliette fradice di sudore con il Karateka in questione...
bello quando la realtà ci sorprende su cose che davamo per scontate.
Non credete?
 :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Bellerofönte on October 26, 2012, 15:21:59 pm
Ah, io ci ho buttato due magliette fradice di sudore con il Karateka in questione...
bello quando la realtà ci sorprende su cose che davamo per scontate.
Non credete?
 :)

 :thsit:
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Rev. Madhatter on October 26, 2012, 21:01:02 pm
si ho presente chi e', e' quello che sul volantino scrive "Karate NON tradizionale"  ;D

Lui, o un suo allievo..., una persona squisita.


Spoiler: show

Cmq non e' una battuta,ho tenuto il suo volantino apposta!

lui e' un gallo,s'e' allenato in tutto anche li alla university, boxe,bjj...tipo tostissimo


Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Marco C. on October 27, 2012, 01:13:51 am
Alla fine che conclusioni abbiamo raggiunto?
Si può sapere il nome di questo maestro romano?
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 27, 2012, 07:21:00 am
Alla fine che conclusioni abbiamo raggiunto?
Si può sapere il nome di questo maestro romano?
se non sbaglio Bellero sta a Milano
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Pallozoid on October 27, 2012, 08:40:27 am
Alla fine che conclusioni abbiamo raggiunto?
Si può sapere il nome di questo maestro romano?
se non sbaglio Bellero sta a Milano
Credo sia riferito al primo post,al maestro dello stage di Storm.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 27, 2012, 08:53:10 am
Alla fine che conclusioni abbiamo raggiunto?
Si può sapere il nome di questo maestro romano?
se non sbaglio Bellero sta a Milano
Credo sia riferito al primo post,al maestro dello stage di Storm.
ah, ok.
avevo capito male.  :sbav:
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Marco C. on October 27, 2012, 10:35:53 am
Si, mi riferivo al maestro giapponese citato da Storm.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Spartan on October 27, 2012, 14:14:56 pm
Se nn ho capito male io il soggetto dovrebbe essere il grande interpete del meraviglioso "Storia di karatè, pugni e fagioli" ossia il maestro Yoshioka...personaggio un tempo veramente folcloristico...
(http://lh3.ggpht.com/-JXOk5FcrR0U/T3Q6K2OHCfI/AAAAAAAAHVs/9XVOUSheN7A/wtka_iwao_yoshioka_%25255B1%25255D-8x6.jpg)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Davide.c on October 28, 2012, 01:44:06 am
John, se hai due minuti potresti raccontarci qualcosa di questo maestro se lo conosci :)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Spartan on October 28, 2012, 14:35:40 pm
Yoshioka è una figura leggendaria del karate romano degli anni settanta.
Arrivato verso la fine dei sessanta se nn erro su invito di un giapponese di nome Toyama, al tempo impegnato nella diffusione del Wado Ryu in Italia, si distinse subito per un movimentato meeting con la allora nazionale FIK dove menò tutti i componenti, fermandosi solo davanti a un dirigente come Ceracchini.
Nonostante questo episodio, fu richiamato dallo stesso Ceracchini per guidare il Gruppo delle Fiamme Gialle con cui ebbe molti successi e con cui conquistò una discreta fama al punto da essere chiamato ad interpretare un film mezzo western mezzo di botte il cui titolo ho ricordato sopra.
Spoiler: show

Contemporaneamente a questa attività ufficiale, il suo dojo di Roma sud è rimasto noto per la durezza degli allenamenti e per le frequentazioni borderline dello stesso (con buona pace di tanti pii praticanti di oggi...), frequentazioni che portavano a episodi mitici come le trasferte in bus di linea, avallate dallo stesso Yoshioka, volte a confrontarsi coi giuovani residenti di vari paesi dei Castelli Romani. XD
So che a metà degli anni 80 è tornato a casa, oggi credo venga saltuariamente.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 28, 2012, 15:41:15 pm
Il maestro in questione è ancora a Roma.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: DJ scanner on October 28, 2012, 17:35:13 pm
Se nn ho capito male io il soggetto dovrebbe essere il grande interpete del meraviglioso "Storia di karatè, pugni e fagioli" ossia il maestro Yoshioka...personaggio un tempo veramente folcloristico...


ma infatti, lo zenkutsudachi con il ginocchio che spinge e la spinta brusca dell'avambraccio sul petto mi avevano acceso una lampadina, sono cose che facevo regolarmente ai tempi del wado, avevamo come punto di riferimento proprio toyama e un mio sempai aveva anche seguito yoshioka, mi raccontava di quando dopo gli stages andavano a bere e poi portavano a casa yoshioka a spalla, uno lo prendeva per i polsi e uno per le caviglie e lo trasportavano in albergo. :D
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: DJ scanner on October 28, 2012, 19:12:55 pm
stò riflettendo però sul fatto che, quello che è stato mostrato a storm (l'entrata a contatto, lo sbilanciamento con il ginocchio e la spinta che proietta) derivi, più che dal karate, dal jujitsu che othsuka ha unito al karate, quei giochi di ginocchio a sbilanciare con relativa spinta a far cadere l'avversario mi hanno sempre dato l'idea di tecniche usate nel combattimento armato quando si giungeva nel corpo a corpo dopo il cozzo delle spade o dei bastoni (armi insegnate nello hontai yoshin, che mi sembra fosse lo stile di othsuka)
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Shurei-Kan on October 28, 2012, 19:26:15 pm
...mi raccontava di quando dopo gli stages andavano a bere e poi portavano a casa yoshioka a spalla, uno lo prendeva per i polsi e uno per le caviglie e lo trasportavano in albergo. :D

...se durante la serata prendeva pure a botte qualcuno allora è identico a Takeshi....
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Spartan on October 28, 2012, 20:20:47 pm
Il vino lo ha sempre amato...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: The Doctor Sherlockit on October 28, 2012, 20:35:40 pm
io sarei quasi per spin offare ed aprire un intero topic solo per le sue leggendarie imprese  ;D ;D ;D 
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 28, 2012, 21:00:38 pm
Il vino lo ha sempre amato...

Poco tempo fa sparì nel corso di uno stage. Lo ritrovammo gal bar e...
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Fabio Spencer on October 29, 2012, 09:17:28 am
io sarei quasi per spin offare ed aprire un intero topic solo per le sue leggendarie imprese  ;D ;D ;D

 :sur: :sur: :sur:
Adoro i racconti sui maestri che si rivelano umani e per questo mi stanno molto simpatici.
Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: metal storm on October 29, 2012, 09:34:40 am
ok, sgamato...

volete sapere com'è? ebbene, abbiamo passato la pausa pranzo dividendoci i panini e bevendo una birra; dopodichè, mi ha scroccato una sigaretta e ce la siamo fumata tra battute e risate. bello l'accento romanesco.
una persona a modino, simpatica e che non se la mena per niente... i bambini che erano allo stage lo adorano per il suo modo di fare. c'ho fatto più di uno stage, e ho imparato ad apprezzarlo come persona. e mangia da paura.

imprese mitiche? non credo, ma poco bla bla bla e tante mazzate vere... che credo debbano essere l'obiettivo per cui si fa karate.

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: muteki on October 29, 2012, 14:42:31 pm
il karate ha parecchi di questi trucchi... come anche di tecniche spesso ignorate

BUNKAI-KATA GOSHI YAMAGUCHI (https://www.youtube.com/watch?v=9h7i0qqnLqc#)

Application techniques (https://www.youtube.com/watch?v=EM-mBjoXStU#ws)

Title: Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
Post by: Barvo Iommi on October 29, 2012, 15:51:57 pm
Topic ripulito e di nuovo aperto, ricordatevi questo: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=11603.0 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=11603.0)