Ar.Ma.
Allenamento, recupero e cultura fisica => Performance/Preparazione atletica/Recupero => Topic started by: Giorgia Moralizzatrice on November 15, 2012, 12:18:30 pm
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Rileggendo questa discussione https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13874.0 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13874.0) mi sono chiesta come migliorare, soprattutto negli adulti, la coordinazione.
A volte ho la sensazione che più che mancanza di coordinazione sia un deficit propriocettivo, nel senso di "non sapere dove stanno i tuoi pezzi" e quindi poi ovvio che ti muovi in maniera scomposta.
Ora non avendo idea di come valutare qual'è il problema principale, voi che esercizi proponete per migliorare la coordinazione?
E per la propriocezione?
A me questo articolo http://www.rawtraining.eu/fondamenti/propriocezione-questa-sconosciuta/ (http://www.rawtraining.eu/fondamenti/propriocezione-questa-sconosciuta/) sembra scritto bene, ma ammetto la mia profonda ignoranza per cui sarei grata se poteste darmi suggerimenti per migliorare entrambi gli aspetti.
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Tavoletta propriocettiva innanzi tutto.
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Elementi propriocettivi: vari esercizi (https://www.youtube.com/watch?v=sBBO_ITuoNU#ws)
Esercizi propriocettivi.mpg (https://www.youtube.com/watch?v=22gWsBoa7mU#ws)
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Rileggendo questa discussione https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13874.0 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13874.0) mi sono chiesta come migliorare, soprattutto negli adulti, la coordinazione.
A volte ho la sensazione che più che mancanza di coordinazione sia un deficit propriocettivo, nel senso di "non sapere dove stanno i tuoi pezzi" e quindi poi ovvio che ti muovi in maniera scomposta.
Ora non avendo idea di come valutare qual'è il problema principale, voi che esercizi proponete per migliorare la coordinazione?
E per la propriocezione?
A me questo articolo http://www.rawtraining.eu/fondamenti/propriocezione-questa-sconosciuta/ (http://www.rawtraining.eu/fondamenti/propriocezione-questa-sconosciuta/) sembra scritto bene, ma ammetto la mia profonda ignoranza per cui sarei grata se poteste darmi suggerimenti per migliorare entrambi gli aspetti.
Sarò ripetitivo e di parte...ma dico Yiquan: http://www.movimentopercezione.org/extra/benefici-della-pratica/ (http://www.movimentopercezione.org/extra/benefici-della-pratica/)
Quindi in primis Zhang Zhuan (posture), Shili (singoli movimenti lenti) e Mocabu (spostamenti).
Riguardo alle posture, per un totale principiante potrebbe andar bene questo video:
Zhan zhuang (站桩) day 1 (https://www.youtube.com/watch?v=y07FauHYlmg#)
Sono sempre più convinto della sua applicabilità e integrabilità nei diversi contesti o attività.
Poi naturalmente anche la tavoletta priopercettiva e tutto il resto di cui parlano gli altri. I video postati sono davvero interessanti. Vado a leggermi l'altra discussione!! ;)
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Ecco poi un esempio di propriocettività più specifica per lo strike, qui vediamo una ragazza che fa karate (tra l'altro questo video me lo fecero vedere al corso Uipasc):
Claudio Albertini - Karate Functional Training (https://www.youtube.com/watch?v=6B1NbS7qmt0#)
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Ottimo :thsit:
Allenamento intelligente e atleta dotata.
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Follow :)
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Grazie a tutti, pian piano pettegolo i contributi postati..
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Ieri sera ho avuto una rivelazione.
Appena ho tempo la butto giù. Abbiate pazienza.
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Ieri sera ho avuto una rivelazione.
Appena ho tempo la butto giù. Abbiate pazienza.
Ecco...prima spoileri e poi non racconti.... >:(
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Ieri un bello esercizio con i trx, gamba d appoggio su un tavola proprio cattivo e affondi con l altra sospesa dal trx, poi altra sessione con un bosu e tavola sotto i piedi in guardia + boxe a vuoto con pesi da due kg in mano. Questo l ho fatto da cani però :/
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La rivelazione sono una serie di considerazioni.
Attenzione a non confondere i campi: la propriocezione è una delle componenti della capacità coordinative.
questo articoletto che ho trovato al volo è semplice ma molto interessante: http://www.aiacbergamo.it/public/dispense/05%20Capacit%C3%A0%C2%A0%20Motorie_0.pdf (http://www.aiacbergamo.it/public/dispense/05%20Capacit%C3%A0%C2%A0%20Motorie_0.pdf)
Detto questo, rileggendo l'articolo postato da giorgia, che riguarda specificamente la propriocezione, mi sono venute in mente alcune considerazioni.
La prima.
Quanto detto riguardo ai lavori fatti in condizioni di disequilibrio mi trova solo parzialmente d'accordo: se da un lato è vero che insegnare al corpo e al cervello troppi schemi motori parzialmente differenti dal gesto-gara rischia di peggiorare il gesto di gara stesso, dall'altro è pur vero che spesso il gesto di gara non viene fatto in condizioni "ideali", per cui può essere utile anche lavorare (non in maniera preponderante, per quanto appena detto) in condizioni leggermente differenti.
La seconda.
E' vero che nei lavori in condizioni di sbilanciamento continuo (es.: fare piegamenti con le mani sulla palla medica) abituo il corpo a far lavorare contemporaneamente agonisti e antagonisti (cosa che, ai fini dell'espressione del gesto, non è auspicabile, pena il rallentamento del gesto stesso), ma è anche vero che l'effetto dell'allenamento alla propriocezione dovrebbe proprio essere l'apprendere un maggior controllo sull'attivazione degli antagonisti, in modo tale da attivarli il meno possibile, solo il tanto che serve per stabilizzare un certo movimento, e non, come si dice nell'articolo, a contrarre sempre contemporaneamente i gruppi agonisti e quelli antagonisti.
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Ho appena riletto il mio post: se non avete capito niente ditelo eh... sono stato un po' troppo criptico forse.
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La rivelazione sono una serie di considerazioni.
Attenzione a non confondere i campi: la propriocezione è una delle componenti della capacità coordinative.
questo articoletto che ho trovato al volo è semplice ma molto interessante: http://www.aiacbergamo.it/public/dispense/05%20Capacit%C3%A0%C2%A0%20Motorie_0.pdf (http://www.aiacbergamo.it/public/dispense/05%20Capacit%C3%A0%C2%A0%20Motorie_0.pdf)
Detto questo, rileggendo l'articolo postato da giorgia, che riguarda specificamente la propriocezione, mi sono venute in mente alcune considerazioni.
La prima.
Quanto detto riguardo ai lavori fatti in condizioni di disequilibrio mi trova solo parzialmente d'accordo: se da un lato è vero che insegnare al corpo e al cervello troppi schemi motori parzialmente differenti dal gesto-gara rischia di peggiorare il gesto di gara stesso, dall'altro è pur vero che spesso il gesto di gara non viene fatto in condizioni "ideali", per cui può essere utile anche lavorare (non in maniera preponderante, per quanto appena detto) in condizioni leggermente differenti.
La seconda.
E' vero che nei lavori in condizioni di sbilanciamento continuo (es.: fare piegamenti con le mani sulla palla medica) abituo il corpo a far lavorare contemporaneamente agonisti e antagonisti (cosa che, ai fini dell'espressione del gesto, non è auspicabile, pena il rallentamento del gesto stesso), ma è anche vero che l'effetto dell'allenamento alla propriocezione dovrebbe proprio essere l'apprendere un maggior controllo sull'attivazione degli antagonisti, in modo tale da attivarli il meno possibile, solo il tanto che serve per stabilizzare un certo movimento, e non, come si dice nell'articolo, a contrarre sempre contemporaneamente i gruppi agonisti e quelli antagonisti.
Mah, ti dirò: hai fatto 2 considerazioni che condivido.
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Ho appena riletto il mio post: se non avete capito niente ditelo eh... sono stato un po' troppo criptico forse.
Vediamo se ho capito:
-se mi alleno a compiere un movimento in condizioni ideali, tenderò a compiere il movimento in modo “ideale”;
-in condizioni perturbate (non ideali), il corpo si “autoregola” (omeostasi di movimento?), riportando le diverse parti del corpo verso le posizioni del movimento ideale così come appreso;
-per imparare a riconoscere meglio e più velocemente le perturbazioni dal movimento ideale (quindi “allenare” la autoregolazione verso il movimento ideale) è utile allenare quel movimento in condizioni perturbate;
-l’allenamento in condizioni perturbate deve essere minore in termini di tempo e quantità rispetto all’allenamento ideale, altrimenti interferirebbe con il corretto allenamento del movimento ideale.
Giusto?
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-se mi alleno a compiere un movimento in condizioni ideali, tenderò a compiere il movimento in modo “ideale”;
Sì.
-in condizioni perturbate (non ideali), il corpo si “autoregola” (omeostasi di movimento?), riportando le diverse parti del corpo verso le posizioni del movimento ideale così come appreso
Diciamo di sì.
Esempio1: tirare a vuoto coi pesetti. Non ne sono un amante, e lo sconsiglio soprattutto se diventa un esercizio abituale, perché l'autoregolazione porta il corpo a eseguire un movimento apparentemente identico a quello in condizioni ideali, invece si è regolato contraendo e decontraendo diversamente i muscoli ai fini del produrre lo stesso movimento delle condizioni ideali (es.: pugno al viso).
Esempio2: piegamenti su superficie instabile. Effettuo la correzione con gli antagonisti per evitare di cadere da un lato o in avanti, sono anche costretto soprattutto all'inizio a fare il movimento più lento del normale. Quest'ultima variazione è importante poiché sapete bene che significa eseguire un esercizio di potenziamento a velocità ridotta.
-per imparare a riconoscere meglio e più velocemente le perturbazioni dal movimento ideale (quindi “allenare” la autoregolazione verso il movimento ideale) è utile allenare quel movimento in condizioni perturbate;
Nì, è utile fornire al corpo più schemi motori differenti. Tra l'altro, uno dei principi base dell'allenamento delle capacità coordinative è proprio l'abitudine al gesto in differenti condizioni. Certo è che se si pensa che le capacità coordinative le si allena per la gran parte tra i 5-7 anni ai 13-15 anni...
-l’allenamento in condizioni perturbate deve essere minore in termini di tempo e quantità rispetto all’allenamento ideale, altrimenti interferirebbe con il corretto allenamento del movimento ideale.
Sì, altrimenti il cervello finisce col non riconoscere più la differenza, e soprattutto in condizioni di stress, rischiare di proporre uno schema motorio sbagliato per la situazione. Siccome lo stress si ha tipicamente in condizioni gara, la conclusione viene da sé.
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Una nota i post di Nicola.
E' anche vero che un determinato bagaglio motorio e di qualità andrebbe preparato nel corso di anni in modo da poter lavorare su di una infinità di cose.
Mettersi ad insegnare acrobatica ad un lottatore di trent'anni è una cosa che vorrei vedere xD
D'altro lato temo che si contino sulle dita di una mano monca gli insegnanti che potrebbero pianificare la costruzione di un atleta dai 14 ai 22anni ( numero a caso ) .. :\
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La prosecuzione in una direzione delle mie considerazioni l'ha fatta xjej.
Sono considerazioni giuste.
Ne aggiungo alcune.
Se puoi lavorare entro uno spettro di anni ampio, IMHO come allenatore riesci davvero a fare qualcosa di appagante e anche più mirato. Purtroppo quasi mai è così, per cui spesso devi sperare che le persone abbiano acquisito in vita un bel bagaglio di schemi motori.
E qui l'unico aiuto può avvenire in alcuni modi: sport scolastico, sport extrascolastico e famiglia/amici.
Sul primo purtroppo stiamo da tempo stendendo un velo pietoso, sul secondo è spesso una questione di cultura della persona/famiglia e non ultimo specie oggi del fattore economico, sull'ultimo ancora di più le passate esperienze/la cultura in materia.
In quel che ho detto ce n'è abbastanza per deprimersi irrimediabilmente. Lo dico da tempo che i bambini di oggi sono più scoordinati dei loro coetanei di 20-30 anni fa, e non è una novità nemmeno per i preparatori atletici e tecnici che oggi si trovano a dover fare cose che prima si davano per scontate.
Altra cosa però che dico è che perché un 30enne è quello che è non trovo giusto rinunciare a fargli fare un certo tipo di lavoro. Devo essere però ben conscio dei risultati che potrò ottenere.
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Anche perchè se speriamo nel bagaglio scolastico siamo fottuti...
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Lo dico da una vita: io ringrazio ancora i miei genitori che mi portavano con loro al martedì e giovedì sera al corso di ginnastica.
L'insegnante (insegnante laureato ISEF) faceva fare veramente di tutto. E quando dico di tutto significa veramente una varietà notevole di cose: lavori vari a corpo libero, uso della palla medica, cerchi, pertiche, quadro svedese, corde, lavori in gruppo e a coppie, lavori sui tappeti, sport vari (pallavolo, basket, calcio, ostacoli, etc.), etc.
In questo modo veniva creato un bagaglio motorio molto vasto.