Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:
Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?
(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:
Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?
(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
...valutarla ce ne corre...
Nel mio caso si parla di una disciplina non agonistica, per cui mi limito a rispondere a questa:Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Ho fatto il corso di primo soccorso e faccio tutti i richiami di legge. Ma da qui a dire che saprei...
"quello è l'acromion..chiama un'ambulanza vah.."
Credo di avere le nozioni di base. Soprattutto grazie al corso UIPASC.
Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Ho un brevetto di salvataggio (bagnino) per superarlo ho studiato della teoria di primo soccorso, all'esame mi hanno fatto fare l bls al manichino...Ma non ho mai rianimato nessuno con la respirazione(neanche in piscina), ho solo "curato" nasi sanguinanti, contusioni varie, sostanzialmente con il ghiaccio.
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Questa è la parte più difficile per me. Ne ho un idea, al corso c'era un modulo su questo, ho amici laureati in scienze motorie con i quali mi confronto e anche qui sul forum ho corrispondenze con utenti più esperti con i quali discuto soprattutto di questo, ma anche degli altri punti sopra elencati. In più nel tempo libero cerco di documentarmi.
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?
Non credo che saprei valutare una lussazione alla spalla...Se poi viene qualcuno che ha dei problemi pregressi, tendo a non fare usare la zona interessata e se il problema persiste invito a consultare il medico.
(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
..chiama un'ambulanza vah.."
Aggiungo però che nn sono così convinto che debba essere un must la competenza in tutti quegli aspetti...con i se e i ma del caso...
stava imho andando in shock per il trauma e c'era la mezza idea di farlo andare a casa che poi vedevan i genitori.
Noi affittiamo una palestra comunale, nel contratto c'è l'obbligo che ci siano almeno 2 con brevetto di pronto soccorso e 2 antincendio...Infatti devo fare anche l'antincendio appena parte.
Una volta, tanto tempo fa
[CUT]
Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?
Secondo me ha risposto invece :)
Una volta, tanto tempo fa,
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.
Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente. Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...
Questa roba si chiamava “arte marziale”.
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.Io invece non molto tempo fa ho saputo di un amico che durante una sessione al parco (non avevano palestra, quindi si allenavano sempre all'aperto) con questo maestro cinese che "insegnava il kung fu della sua famiglia" si è ritrovato con il legamento della spalla strappato o comunque lesionato.
Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente. Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...
Questa roba si chiamava “arte marziale”.
Adesso non si capisce più niente. Le finalità si moltiplicano per quante sono le discipline e all’interno delle stesse discipline (alla fine, dietro al nome dato ad una disciplina ci puoi mettere quello che vuoi).
In questo caos, qualcuno cerca di crearsi una propria legittimità ad insegnare oppure una legittimità nel proprio insegnante (nel caso si sia allievi).
Ecco allora l’insegnante che presenta il suo viaggio in Cina dal tal maestro o i suoi continui pellegrinaggi in Giappone, i suoi studi sui testi antichi, gli insegnamenti ricevuti direttamente da tizio e caio, da ciò trae anche la filosofia della scuola (o la sua) che propugna ai suoi allievi.
Poiché questo sistema non è gradito da chi ha una formazione maggiormente pragmatica o scientifica o semplicemente da chi gioca con quello che ha, ecco che, qualcun altro, utilizza la presentazione di qualche titolo rilasciato dal Paese di appartenenza come diplomi o lauree e, conseguentemente, nasce l’esigenza di far derivare dalla formazione ricevuta la conoscenza necessaria per insegnare l’AM che si dice d’insegnare.
Di fatto tutte le volte che si cerca di collegare gli studi alle finalità c’è un problema nel definire le finalità e un problema a collegare scientificamente gli studi con le finalità.
Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.
Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente. Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...
Questa roba si chiamava “arte marziale”.
Una volta i chirurghi operavano con nozioni di anatomia minimali tant'è che un cherusico da campo finiva col saperne di più del dottore che aveva studiato all' università.
Una macchina costruita da Henry Ford ha probabilmente in comune con le macchine odierne solo il numero delle ruote.
Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore.
Davanti all'evidenza degli odierni accadimenti la proposizione che occorre di verifica e suffragio è quella che hai appena fatto, non il contrario.Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.
Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente. Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...
Questa roba si chiamava “arte marziale”.
Una volta i chirurghi operavano con nozioni di anatomia minimali tant'è che un cherusico da campo finiva col saperne di più del dottore che aveva studiato all' università.
Una macchina costruita da Henry Ford ha probabilmente in comune con le macchine odierne solo il numero delle ruote.
Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore.
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.
Prendiamo il judo.
1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?
2° problema: la pratica del judo è uguale per tutti?
3° problema: la conoscenza e la trasmissione delle nozioni di base sono la stessa cosa, se non è così, in base a quali regole scientifiche si possono trasmettere tali nozioni di base?
Mi fermo qui, per ora o per sempre, fate voi.
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.il samurai di oggi non esiste, non per sparlare di chi segue certi ideali[1] ma per mancanza di quelle prove[2] che facevano dei samurai quelli che erano
Prendiamo il judo.
1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?
2° problema: la pratica del judo è uguale per tutti?
3° problema: la conoscenza e la trasmissione delle nozioni di base sono la stessa cosa, se non è così, in base a quali regole scientifiche si possono trasmettere tali nozioni di base?
Mi fermo qui, per ora o per sempre, fate voi.
1. | percorso legittimissimo IMHO |
2. | conflitto all'arma bianca costante |
Davanti all'evidenza degli odierni accadimenti la proposizione che occorre di verifica e suffragio è quella che hai appena fatto, non il contrario.
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.Io invece non molto tempo fa ho saputo di un amico che durante una sessione al parco (non avevano palestra, quindi si allenavano sempre all'aperto) con questo maestro cinese che "insegnava il kung fu della sua famiglia" si è ritrovato con il legamento della spalla strappato o comunque lesionato.
Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente. Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...
Questa roba si chiamava “arte marziale”.
Adesso non si capisce più niente. Le finalità si moltiplicano per quante sono le discipline e all’interno delle stesse discipline (alla fine, dietro al nome dato ad una disciplina ci puoi mettere quello che vuoi).
In questo caos, qualcuno cerca di crearsi una propria legittimità ad insegnare oppure una legittimità nel proprio insegnante (nel caso si sia allievi).
Ecco allora l’insegnante che presenta il suo viaggio in Cina dal tal maestro o i suoi continui pellegrinaggi in Giappone, i suoi studi sui testi antichi, gli insegnamenti ricevuti direttamente da tizio e caio, da ciò trae anche la filosofia della scuola (o la sua) che propugna ai suoi allievi.
Poiché questo sistema non è gradito da chi ha una formazione maggiormente pragmatica o scientifica o semplicemente da chi gioca con quello che ha, ecco che, qualcun altro, utilizza la presentazione di qualche titolo rilasciato dal Paese di appartenenza come diplomi o lauree e, conseguentemente, nasce l’esigenza di far derivare dalla formazione ricevuta la conoscenza necessaria per insegnare l’AM che si dice d’insegnare.
Di fatto tutte le volte che si cerca di collegare gli studi alle finalità c’è un problema nel definire le finalità e un problema a collegare scientificamente gli studi con le finalità.
Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Dopo cure pagate in proprio visto che non sussisteva assicurazione sportiva nè c'erano capacità nel capire che tipo di lesione si fosse fatto al momento si è ritovato con articolazione della spalla che non gli permette più una completa mobilità.
Questo è un problema che deriva dal "volemose bbene marziale" che legittima tutto ed il contrario di tutto con leggende e ricostruzioni pseudo-storiche.
Certo, se l'obbiettivo iniziale di tale maestro e del mio amico fosse stato quello di diventare un picchiatore della malavita e quindi partire subito in un contesto di illegalità ok.
Ma questo tipo di ignoranza di regole e soprattutto di cautele mi fa pensare che fosse solo un improvvisato, magari ex cuoco del ristorante cinese sotto casa che rompendosi le scatole di lavare i piatti ha deciso di "arrotondare".
In tale caso qualche "certificazione" e qualche rispetto delle minime regole richieste dal buon senso secondo me è legittimo pretenderle perchè se non garantiscono la serietà di chi insegna, almeno al loro mancanza ne denota la sua incompetenza.
Rigorosamente tutto in mio personale parere.
Spero sia chiaro come l'esempio non è per dequalificare il kung fu o i maestri cinesi, ma solo morstrare come dietroa certe motivazioni si crea una zona grigia in cui la cialtroneria ha più facilità nel sopravvivere.
il samurai di oggi non esiste, non per sparlare di chi segue certi ideali[1] ma per mancanza di quelle prove[2] che facevano dei samurai quelli che erano
1. percorso legittimissimo IMHO 2. conflitto all'arma bianca costante
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.
i campioni moderni del judo triterebbero qualsiasi judoka di 50/60 anni fa...stesso dicasi per la thai e tutte le arti di combattimento (ma la cosa è applicabile a qualsiasi disciplina umana...)
"1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?".
il samurai di oggi non esiste, non per sparlare di chi segue certi ideali[1] ma per mancanza di quelle prove[2] che facevano dei samurai quelli che erano
1. percorso legittimissimo IMHO 2. conflitto all'arma bianca costante
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.
Non so dove tu sia stato negli ultimi 50 anni ma grossomodo è accaduto qualcosa di simile.
Davanti all'evidenza degli odierni accadimenti la proposizione che occorre di verifica e suffragio è quella che hai appena fatto, non il contrario.
Non so a quali odierni accadimenti ti riferisca, il problema è stabilire se esistano dei metodi scientifici applicabili oggi e che non erano applicabili 300 anni fa, perché non erano conosciuti, che rendano possibile ad una qualunque persona normo dotata di ammazzare in duello, con una spada in mano, quella stessa persona trasportata trecento anni indietro addestrata con i criteri di allora.
Secondo me, non è possibile dimostrarlo.
Perchè ciò? ???Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.Io invece non molto tempo fa ho saputo di un amico che durante una sessione al parco (non avevano palestra, quindi si allenavano sempre all'aperto) con questo maestro cinese che "insegnava il kung fu della sua famiglia" si è ritrovato con il legamento della spalla strappato o comunque lesionato.
Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente. Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...
Questa roba si chiamava “arte marziale”.
Adesso non si capisce più niente. Le finalità si moltiplicano per quante sono le discipline e all’interno delle stesse discipline (alla fine, dietro al nome dato ad una disciplina ci puoi mettere quello che vuoi).
In questo caos, qualcuno cerca di crearsi una propria legittimità ad insegnare oppure una legittimità nel proprio insegnante (nel caso si sia allievi).
Ecco allora l’insegnante che presenta il suo viaggio in Cina dal tal maestro o i suoi continui pellegrinaggi in Giappone, i suoi studi sui testi antichi, gli insegnamenti ricevuti direttamente da tizio e caio, da ciò trae anche la filosofia della scuola (o la sua) che propugna ai suoi allievi.
Poiché questo sistema non è gradito da chi ha una formazione maggiormente pragmatica o scientifica o semplicemente da chi gioca con quello che ha, ecco che, qualcun altro, utilizza la presentazione di qualche titolo rilasciato dal Paese di appartenenza come diplomi o lauree e, conseguentemente, nasce l’esigenza di far derivare dalla formazione ricevuta la conoscenza necessaria per insegnare l’AM che si dice d’insegnare.
Di fatto tutte le volte che si cerca di collegare gli studi alle finalità c’è un problema nel definire le finalità e un problema a collegare scientificamente gli studi con le finalità.
Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Dopo cure pagate in proprio visto che non sussisteva assicurazione sportiva nè c'erano capacità nel capire che tipo di lesione si fosse fatto al momento si è ritovato con articolazione della spalla che non gli permette più una completa mobilità.
Questo è un problema che deriva dal "volemose bbene marziale" che legittima tutto ed il contrario di tutto con leggende e ricostruzioni pseudo-storiche.
Certo, se l'obbiettivo iniziale di tale maestro e del mio amico fosse stato quello di diventare un picchiatore della malavita e quindi partire subito in un contesto di illegalità ok.
Ma questo tipo di ignoranza di regole e soprattutto di cautele mi fa pensare che fosse solo un improvvisato, magari ex cuoco del ristorante cinese sotto casa che rompendosi le scatole di lavare i piatti ha deciso di "arrotondare".
In tale caso qualche "certificazione" e qualche rispetto delle minime regole richieste dal buon senso secondo me è legittimo pretenderle perchè se non garantiscono la serietà di chi insegna, almeno al loro mancanza ne denota la sua incompetenza.
Rigorosamente tutto in mio personale parere.
Spero sia chiaro come l'esempio non è per dequalificare il kung fu o i maestri cinesi, ma solo morstrare come dietroa certe motivazioni si crea una zona grigia in cui la cialtroneria ha più facilità nel sopravvivere.
Lungi da me dire che i maestri cinesi siano meglio di quelli nostrani, però se dobbiamo giudicare l'operato degli istruttori dagli incidenti procurati agli allievi ... Beh! Credo che gli istruttori dei moderni metodi non facciano proprio una bella figura, almeno rispetto a quello che si vede oggi.
Per il passato remoto ... Finalità diverse ... Arte diversa.
Ma sì, io chiamo il 118, che se la sbrighino loro...
Chi sa come si svolge una chiamata al 118? come posso rendere la chiamata più rapida e far quindi arrivare più in fretta e più preparati i sanitari?
"sì ma quelli lì che fanno così son diventati grossi e scattanti, quindi imparo questo metodo che funziona".
"sì ma quelli lì che fanno così son diventati grossi e scattanti, quindi imparo questo metodo che funziona".
Avevi in mente qualcuno quando scrivevi questo? XD
non sono un medico non sono autorizzato a farlo
Spoiler: show
io metto le mani addosso solo a chi so che è fidato al 100%
non sono un medico non sono autorizzato a farlo
uno si rompe il naso lo sistemo io a caldo (cosa migliore da fare) quello poi il giorno dopo mi denuncia perchè il naso è storto...
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.
Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.
Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.
QuoteIo non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.
Visto che parliamo di confronto fisico se prendiamo A e B cloni identici con stesse potenzialità e capacità , mentali, fisiche e tecniche ma B molto più forte, veloce e grosso faccio fatica a non trovare la conseguenza logica dove A non è stecchito a terra.
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.
Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.
Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.
Abbia pazienza ma non ci ho capito niente. Puoi essere più chiaro?
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.
Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.
Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.
Abbia pazienza ma non ci ho capito niente. Puoi essere più chiaro?
C'è qualcosa di specifico che non ti è chiaro, così posso aiutarti più facilmente, altrimenti rischio di non renderti chiaro un'altra volta il mio pensiero.
io a rimini non ricordo l'hanno visto che on me lo voleva raddrizzare nessuno sono dovuto andare al pronto soccorso ed ho aspettato un paio di ore con la faccia lordante sangue...Spoiler: show
no intendo dire che è una persona che so non mi denuncerà....io metto le mani addosso solo a chi so che è fidato al 100%
non sono un medico non sono autorizzato a farlo
uno si rompe il naso lo sistemo io a caldo (cosa migliore da fare) quello poi il giorno dopo mi denuncia perchè il naso è storto...
Intendi che se io so che lo sai fare e mi fido, tu me lo fai?
Scusa Tatami ma torno a chiederti:Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?Scusa Tatami ma torno a chiederti:Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Questo te lo quoto. Mi sembra ragionevole e sono abbastanza d'accordo.QuoteIo non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.
Visto che parliamo di confronto fisico se prendiamo A e B cloni identici con stesse potenzialità e capacità , mentali, fisiche e tecniche ma B molto più forte, veloce e grosso faccio fatica a non trovare la conseguenza logica dove A non è stecchito a terra.
Secondo me, non è dimostrabile, poi ognuno può credere quel che vuole in base ad una serie di fattori, una dimostrazione è un’altra cosa.
I samurai usavano la katana, essere grossi e forti non credo li avrebbe aiutati più di tanto, credo che incidesse di più il fattore cervello, cioè non avere paura anche quando si stava per morire.
Occorre poi fare una distinzione tra preparazione in una AM e preparazione all’agonismo di quella AM.
Un istruttore può essere preparato ad insegnare karate, ma non essere preparato a preparare un atleta ad una gara.
I migliori drill sono venuti fuori da esperienze di gara e palestra, non dalle scienze, né tantomeno da presunte applicazioni delle medesime.
Un conto è la preparazione ad un’attività sportiva o ad un’arte marziale e un conto è preparare atleticamente un soggetto, periodizzare la sua attività agonistica e fargli fare una dieta appropriata per raggiungere risultati agonistici (anche se questa è un’attività da dietisti e dietologi e non da istruttori).
Allenare una persona facendola diventare più forte, resistente e veloce non è il compito di un istruttore di una AM, anche se questi fattori incidono sui risultati che l’AM può fornire.
Un istruttore di nuoto deve insegnarti il miglior modo di nuotare, non farti fare degli esercizi che ti facciano nuotare più veloce di un altro, questo è compito del preparatore atletico, che peraltro facendolo ti fa diventare più forte e veloce a fare un mucchio di cose che non c’entrano niente con il nuoto.
Chi va in piscina e si rivolge ad un istruttore, a meno che sia un agonista, chiede di migliorare o imparare uno stile.
Il problema di formare degli istruttori con un background di conoscenze specifiche nel settore delle scienze motorie, è venuto fuori quando si è identificata l’attività che si propugnava con l’agonismo, in quella stessa attività. Inoltre le federazioni sportive hanno dovuto trovare legittimazione rispetto agli altri sport olimpici che vedono l’attività in funzione gara.
Pensiamo poi ad AM che non hanno un settore agonistico.
Se, invece, la preparazione la s’identifica, anche, con la necessità di non fare danni, diventa importante aver avuto un buon maestro che non si è inventato esercizi che mettono a rischio il corpo, ma qui si apre un mondo di opinioni, più che di riscontri scientifici.
Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?
(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
Sono tutt'orecchi!Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?Scusa Tatami ma torno a chiederti:Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Ammesso e nn concesso che sia così, allora qualsiasi istruttore di arti marziali, per limitarci al nostro, dovrebbe avere la decenza e la coscienza di nn far fare alcun tipo di riscaldamento ai suoi allievi.... :whistle:
Sono tutt'orecchi!Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?Scusa Tatami ma torno a chiederti:Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
mi sono un po' perso. Di quale tema parli!Sono tutt'orecchi!Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?Scusa Tatami ma torno a chiederti:Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Ammesso e nn concesso che sia così, allora qualsiasi istruttore di arti marziali, per limitarci al nostro, dovrebbe avere la decenza e la coscienza di nn far fare alcun tipo di riscaldamento ai suoi allievi.... :whistle:Empiricamente condivido l'idea: affiderei volentieri riscaldamento e preparazione atletica a uno specialista e a un istruttore di am/sdc/dp l'aspetto puramente tecnico, tranne ovviamente i casi in cui l'insegnante abbia davvero la professionalità e la competenza necessaria in entrambi gli aspetti.
Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).
Provo ad interpretare io il pensiero:Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).
Tutto è partito da qui:
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?".
Se mi dici che cosa mi sono perso, credo che saprò anche a quali libri ti riferisci.
Ma se non me lo dici temo che continuerò a non capire.
Provo ad interpretare io il pensiero:Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).
Tutto è partito da qui:
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?".
Se mi dici che cosa mi sono perso, credo che saprò anche a quali libri ti riferisci.
Ma se non me lo dici temo che continuerò a non capire.
Da alcune tue considerazioni sembra che tu non abbia preso in considerazione l'evoluzione della conoscenza del funzionamento corpo umano e di come le prestazioni possano venire incrementate con degli allenamenti mirati, e che ci sono dei riscontri sul fatto che pratica scelta e preparazione atletica, quando vanno a braccetto danno i migliori risultati e ci sono dei riscontri.
Direi che possiamo concordare sul fatto che chi viene allenato "a tutto tondo" avrà risultati migliori di chi verrà allenato senza curare la preparazione atletica, giusto?
Questo lavoro sinergico X decenni fa non era previsto, non c'erano le conoscenze approfondite di oggi.
Ecco perchè la teoria del "samurai di ieri che è ad armi pari rispetto al clone allenato con la metodologia di oggi" appare bizzarra e suggerisce una scarsa conoscenza della materia in ambito allenamento.
Se invece tale lacuna non c'è, sarebbe il caso di citare qualche pubblicazione/studio che concordi ed avvalori le tue tesi nel "qui ed ora", ovvero abbastanza recente.
Credo che l'obiezione sia questa, se ho bene inteso, ed in effetti concordo. :)
Sebbene trovi corrette queste riflessioni , non so perchè ( o forse sì) , ma avrei molta più paura di affrontare un samurai antico che un "samurai " moderno che alza pesi.... :gh:io anche, ma solo per una questione di testa.
Logica un pò contorta....Se avessi ragione tu, nel tennis dovremmo vedere gente più muscolosa e potente. Se la forza migliora la prestazione a prescindere da ogni altra considerazione, perché nel tennis sono così mingherlini? Loro hanno la racchetta, il samurai aveva la spada.
Se allenando la forza e la velocità "tendenzialmente" si ottengono risultati migliori direi che è abbastanza empirico che un samurai più forte e più veloce estrarrà e/o muoverà la spada di x peso in maniera più efficiente.
Se si dice che è indimostrabile perchè i samurai sono morti, grazie al cazzo ma la logica in questo caso resta.
Che certe cose siano collaterali alla pratica marziale è ovvio, ma, soprattutto in ambito marziale nel senso più ampio del termine, direi che storicamente lo sviluppo di un maggiore potenziale bellico, a livello di individuo come di attrezzatura, è sempre andato di pari passo, dove addirittura nn si è sovrapposto, con l'addestramento marziale quindi ogni divisione "stagna" imho lascia il tempo che trova.
Se avessi ragione tu, nel tennis dovremmo vedere gente più muscolosa e potente. Se la forza migliora la prestazione a prescindere da ogni altra considerazione, perché nel tennis sono così mingherlini? Loro hanno la racchetta, il samurai aveva la spada.Per lo stesso motivo per cui un maratoneta è mingherlino mentre un centometrista una belva. Dipende da intensità e durata della prestazione. Ci sono tanti tipi di forza ognuno con le sue implicazioni sul metabolismo.
Logica un pò contorta....Se avessi ragione tu, nel tennis dovremmo vedere gente più muscolosa e potente. Se la forza migliora la prestazione a prescindere da ogni altra considerazione, perché nel tennis sono così mingherlini? Loro hanno la racchetta, il samurai aveva la spada.
Se allenando la forza e la velocità "tendenzialmente" si ottengono risultati migliori direi che è abbastanza empirico che un samurai più forte e più veloce estrarrà e/o muoverà la spada di x peso in maniera più efficiente.
Se si dice che è indimostrabile perchè i samurai sono morti, grazie al cazzo ma la logica in questo caso resta.
Che certe cose siano collaterali alla pratica marziale è ovvio, ma, soprattutto in ambito marziale nel senso più ampio del termine, direi che storicamente lo sviluppo di un maggiore potenziale bellico, a livello di individuo come di attrezzatura, è sempre andato di pari passo, dove addirittura nn si è sovrapposto, con l'addestramento marziale quindi ogni divisione "stagna" imho lascia il tempo che trova.
Riproviamo con altri toni.
Grazie.
Sebbene trovi corrette queste riflessioni , non so perchè ( o forse sì) , ma avrei molta più paura di affrontare un samurai antico che un "samurai " moderno che alza pesi.... :gh:io anche, ma solo per una questione di testa.
Probabilmente il samurai antico, figlio di una cultura diversa e una educazione e contesto sociale diversi era molto meno "bloccato" dall'idea di infilarmi il katana nella pancia.
E la disposizione ad usare l'arma credo sia la qualità fondamentale, molto più della perizia tecnica, della forza e della esplosività.
E' per questo che reputo l'esempio del samurai fuorviante ai fini della discussione.
La discussione sta diventando surreale...
Mingherlini? Ma tu sei ancora uno di quelli che misurano la forza in base all'ipertrofia muscolare?
Qui torniamo al discorso di non sapere di ciò di cui si parla...
A parte che basta guardare le braccia di un tennista ....ma Poi ogni disciplina ha il suo specifico sviluppo fisico :nono:
Non ci siamo ancora
Tatamitris, anch'io comincio a chiedermi se tu sia un troll basta prendere i risultati olimpici e vedere la differenza nel corso degli anni, per rendersi conto dell'apporto migliorativo e dell'evoluzione che c'è stata per ottimizzare le prestazioni della "macchina-uomo". :)[/quote]
Studi seguiti da riscontri empirici.
Se tu non vuoi portare, non dico qualche riscontro empirico, ma nemmeno uno studio a supporto di una logica che è valida per te, si ricade nella pura percezione soggettiva e la conversazione diventa improduttiva ed inutile, per cui non interagirò oltre con te su questo argomento.
Ti saluto. :)Spoiler: show
A parte una serie di luoghi comuni almeno contornati dall'affermare di nn essere un preparatore, il punto nn è il discorso della forza, che ovviamente ha significati ben precisi, ma di tutta una serie di fattori diversi che hanno reso l'uomo più efficiente.
Ma facendo un passo cmq indietro, ci sarà una connessione se oggi, misurazioni alla mano, in decine di attività umane si è riscontrato un miglioramento di prestazioni e quasi allo stesso tempo tutti i soggetti coinvolti sono anche più forti?
Se poi questo bagaglio di conoscenza sia necessario o meno all'istruttore dipende...da molti fattori, io temo molto di più l'ignoranza di chi ti dice che i pesi legano o rallentano o di chi sia convinto che la posizione del cavaliere serva più dello squat....
...certo che sei de coccio...Menomale che tu sei più gentile di me, Moai!
ti stai incapponendo con il discorso "forza" quando la questione è migliorare le prestazioni con sistemi di preparazione specifica che sviluppano le qualità che servono a determinate discipline!!!!
cosa centra il culturista col tennista? io devo formare un tennista dandogli certe caratteristiche che non posso IMPLEMENTARE soltanto facendol giocare a tennis!!!!!
ti faccio un altro esempio per chiarire meglio: secondo te per preparare un centometrista cosa devo fargli fare per migliorare le prestazioni?
anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte...
ps. per favore cerchiamo almeno di non dire stupidaggini sulla massa grassa ecc già c'è un sacco di gente con gran confusione in testa se poi mettiamo in giro le solite cavolate non ne usciamo più
pps eh già che dici che non sei un preparatore dovrest avere la decenza di leggere i post altrui ed informarti prima di scrivere...qui nessuno coltiva il suo ego ma si cerca solo di fare un pò di chiarezza...
qui non è questione di opinioni ma di studi decennali contro disinformazione...
Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).
Forse sarebbe il caso di partire da una base comune. La base comune IMHO è quello che incontrovertibilmente fa parte del bagaglio di un insegnante del dato sport o della data disciplina.
Da qui poi si può parlare di ciò che si ritiene comunque necessario ma non è ancora ritenuto incontrovertibilmente necessario, e di quello che si ritiene sia meglio sapere ma non per tutti lo è.
Ciò che incontrovertibilmente dovrebbe far parte di un insegnante di una data disciplina sportiva, oltre al bagaglio tecnico e alla capacità perlomeno sufficiente di insegnare dato bagaglio, è il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport.
Quest'ultimo a sua volta è costituito da parti ormai ritenute, a valle di centinaia di studi scientifici, di centinaia di pubblicazioni e di decine e decine di anni di applicazione in competizioni e confronti di vario tipo, ASSODATE E CONSOLIDATE.
Sto parlando di metodiche per lo sviluppo della forza esplosiva, pura, resistente, per la capacità cardiovascolare, la reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc.
Ogni disciplina, per peculiarità, può necessitare maggior lavoro su un aspetto e meno su un altro rispetto a un'altra disciplina (per la quale vale magari il viceversa), ma aldilà della pratica perlopiù hobbistica, è ormai lapalissiano che per il miglioramento GENERALE in una data disciplina sia necessario agire anche sulle componenti atletiche.
Le metodiche base anch'esse sono grazie a dio assodate con la sperimentazione, mentre più si va verso l'eccellenza e più si sperimenta e più siamo in un terreno apparentemente meno vincolato.
Ma anche in questi terreni, quel che vige è l'approccio pragmatico e scientifico.
Leggi tutto per favore ...
Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).
apri un libro per favore ...non ci sono segreti...la posizione del cavaliere lavora sulla forza isometrica...lo squat lavora su altro tipo a seconda dei carichi e dei modi di allenamentoSpoiler: show
Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).
Leggi tutto per favore ...
Ma che c'entra la forza isometrica chi mai ha detto il contrario ... Di che parli!
buongiorno tatami, mi permetto di aggiungere un apiccola considerazione.Forse sarebbe il caso di partire da una base comune. La base comune IMHO è quello che incontrovertibilmente fa parte del bagaglio di un insegnante del dato sport o della data disciplina.
Da qui poi si può parlare di ciò che si ritiene comunque necessario ma non è ancora ritenuto incontrovertibilmente necessario, e di quello che si ritiene sia meglio sapere ma non per tutti lo è.
Ciò che incontrovertibilmente dovrebbe far parte di un insegnante di una data disciplina sportiva, oltre al bagaglio tecnico e alla capacità perlomeno sufficiente di insegnare dato bagaglio, è il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport.
Quest'ultimo a sua volta è costituito da parti ormai ritenute, a valle di centinaia di studi scientifici, di centinaia di pubblicazioni e di decine e decine di anni di applicazione in competizioni e confronti di vario tipo, ASSODATE E CONSOLIDATE.
Sto parlando di metodiche per lo sviluppo della forza esplosiva, pura, resistente, per la capacità cardiovascolare, la reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc.
Ogni disciplina, per peculiarità, può necessitare maggior lavoro su un aspetto e meno su un altro rispetto a un'altra disciplina (per la quale vale magari il viceversa), ma aldilà della pratica perlopiù hobbistica, è ormai lapalissiano che per il miglioramento GENERALE in una data disciplina sia necessario agire anche sulle componenti atletiche.
Le metodiche base anch'esse sono grazie a dio assodate con la sperimentazione, mentre più si va verso l'eccellenza e più si sperimenta e più siamo in un terreno apparentemente meno vincolato.
Ma anche in questi terreni, quel che vige è l'approccio pragmatico e scientifico.
... sarà ... Io quando entro in una palestra di judo vedo fare judo. Non metto in dubbio, anche se qualcuno insiste nel controbattere a ciò che non ho mai detto, che si possano migliorare una serie di componenti del corpo umano con metodiche di un tipo o di un altro, ma un insegnante di judo, il judo deve saper fare e trasmettere.
Ti posso assicurare che se vai a fare un allenamento di judo ti puoi fare tranquillamente il c.... a capanna e sono sicuro che soltanto questo fa salire il livello della preparazione fisica.
... Ma insomma, avete l'idea di cosa sia un programma tecnico di judo o di karate o di ... Una vita non basta per impararlo, ci sono una miriade di drill possibili e nuovi se ne affacciano di continuo, molti sono impegnativi sul piano fisico, oltre che mentale. Pensate che sia meglio che un istruttore si dedichi a questo o preferite un istruttore che si dedica al " bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport".
Io fossi un istruttore lascerei il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport a chi a ciò è preparato con studi specifici, come pure lascerei al medico/dietologo la dieta e all'ospedale il pronto soccorso, ma se preferite avere un tuttologo per insegnante accomodatevi, da parte mia ritengo che un istruttore di judo ne abbia già da imparare senza intromettersi in materie che non gli sono proprie.
E' ovvio che deve avere le conoscenze specifiche per non fare danni, ma da qui a farlo diventare quello che qualcuno sostiene ce ne passa-
Comunque sono ansioso di sapere quali siano le metodiche per lo sviluppo della reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc. che non siano patrimonio di una AM e che si possono trovare in studi specifici, pubblicazioni ecc. e che siano meglio di ciò che propone una AM per quella AM.
La forza e la capacità cardiovascolare sono certamente incrementabili oltre ciò che propone una AM, ma, di nuovo, per chi desidera incrementare tali qualità per migliorare nelle competizioni (poiché è molto difficile che chi non ha parecchio tempo da dedicare alla pratica e non voglia competere si dedichi anche allo sviluppo della forza) consiglio un preparatore atletico o comunque una persona specializzata nel settore e non un istruttore di AM tutto fare.
Infine rispondendo a qualcuno che ritiene che si possa fare massa magra senza fare anche massa grassa di andare (lui si) a leggersi qualcosa in merito, soprattutto se vuole fare l'istruttore in quel settore.
"anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte..."
Questa è una grande frase....ma è davvero vero anche per altri sport? in particolare le arti marziali?
esempio per fare fiato faccio una bella routine di scatti miglioro molto nel fiato specifico per fare gli scati...questo è davvero utile anche per tirare calci a lungo e in potenza?
Io non ne sono cosi sicuro conosco palestre ad alto livello che fanno solo la parte "tecnica" ovviamente spinta all'estremo che a livello prestazionale non hanno alcun deficit rispetto ad altre in cui sono cultori dei metodi più aanzati di allenamento...
Un gesto tecnico si allena prima di tutto allenando il gesto tecnico e un istruttore prima di tutto deve essere un tecnico. Il gesto tecnico a sua volta ha un limite prestazionale dato dalle caratteristiche a contorno al gesto tecnico e che ne definiscono il limite e a questo punto l'evoluzione ha sicuramente dato un valore aggiunto andando a migliorare tutte quelle caratteristiche utili a migliorare la prestazione del gesto tecnico stesso in modo da spostarne più in la il limite.
Quindi ben venga la figura del preparatore atletico che si coordina con l'istruttore tecnico. Ben venga che l'uno conosca un pò il campo di applicazione dell'altro in modo da andare a lavorare in modo mirato.
"anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte..."Io ho interpretato la frase di moai non nel senso che se fai gli scatti allora migliori la parte tecnica della disciplina marzial, ma che per migliorare gli scatti stessi e quindi spostare il proprio limite non è sufficiente fare solo gli scatti, ma (cosa che per altro viene già fatta) è necessario allenare specificatamente e in modo funzionale determinati parametri a contorno del gesto tecnico dello scatto.
Questa è una grande frase....ma è davvero vero anche per altri sport? in particolare le arti marziali?
esempio per fare fiato faccio una bella routine di scatti miglioro molto nel fiato specifico per fare gli scati...questo è davvero utile anche per tirare calci a lungo e in potenza?
Io non ne sono cosi sicuro conosco palestre ad alto livello che fanno solo la parte "tecnica" ovviamente spinta all'estremo che a livello prestazionale non hanno alcun deficit rispetto ad altre in cui sono cultori dei metodi più aanzati di allenamento...
ALT! fermi tutti!
che un istruttore debba conoscere e soprattutto SAPER INSEGNARE il bagaglio tecnico della propria disciplina mi pareva una cosa talmente ovvia che la davo per scontata... :pla:
1. | Anche sul fatto che la tecnica .....non esista XD |
Clode, io ripeto che non sono assolutamente un esperto...ho solo avuto la fortuna di conoscere gente che di lavoro prepara atleti di altissimo livelloSeeeh... i soliti ciarlatani... :nono:Spoiler: show
1. | scongiurando infortuni, malattie, morose, ecc |
Ho il dubbio, a questo punto, di non aver capito a quale target si rivolgeva Xjej aprendo il Topic.Io davo per scontato si rivolgesse a discipline che puntano ad agonismo e competizione.
Un istruttore di kung fu che tiene 2 lezioni settimanali di un'ora, i cui allievi si limitano a kata e kihon ma non combattono nemmeno di light, va biasimato se non ha le conoscenze di cui sopra?
Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:
Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?
(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
Ho il dubbio, a questo punto, di non aver capito a quale target si rivolgeva Xjej aprendo il Topic.
Un istruttore di kung fu che tiene 2 lezioni settimanali di un'ora, i cui allievi si limitano a kata e kihon ma non combattono nemmeno di light, va biasimato se non ha le conoscenze di cui sopra?
Poco a poco arriviamo al topic dell'allenarsi quando si ha poco tempo o quando se ne ha tanto :)In quel caso sono d'accordo, ma ben consci che non è un allenamento serio :)
Sinceramente non credo che la proporzione fra tempo dedicato alla PA e tempo dedicato alla PT rimanga invariata al variare del tempo complessivo dedicato all'allenamento.
Credo che se si ha relativamente poco tempo anche il solo allenamento tecnico richiederà un tempo totale complessivo maggiore affinché il praticante raggiunga il proprio limite performante oltre il quale sarà poi necessario lavorare sulla PA.
Questo non vuol dire che non si lavora sulla PA fino al quel momento, ma che la PA avrà un valore inferiore al 50% rispetto al tempo della sessione.
Cioè detto in soldoni forse in 2 ore la settimana meglio dedicare la maggior parte del tempo a fare tecnica e sparring e solo una piccola, o niente, a squat e trazioni.
Anzi, questo tema della proporzione di PA e PT rispetto al tempo mi interessa proprio anche se si va OT e ci sarebbe da spinoffare.
io quoto XiejPer l'appunto :thsit:
una degli "esperti" che ho frequentato mi diceva più o meno questa cosa: "vedi, gli atleti di alto livello hanno una predisposizione genetica diversa rispetto alla media...noi siamo 500 (nel senso di auto) loro ferrari...e per quanto sporche, coi filtri non puliti, le gome sgonfie una ferrari andrà più veloce di una 500....
gente che DI SUO ha una capacità polmonare di 8 litri (!!!!) contro la media di 4-5 capisci bene da dove parte rispetto agli altri"
bisognerebbe vedere un thai alle prese con certi allenamenti quanto riesce ad implementare il proprio (magari già pazzesco) livello...
Quindi, come logica suggerirebbe, se pinco pallo, geneticamente predisposto per essere ai massimi livelli, si allena alla "contadina" menando mazzate a rocce e alberi, con buona probabilità, grazie alla sua naturale predisposizione fisica e attitudinale, starà egregiamente in quasi tutti i circuiti.
Se poi prendo lo stesso pinco pallo, gli lascio la preparazione tecnica, magari togliendogli gli errori che, alla lunga, me lo invalidano fisicamente, aggiungendo un serio preparatore atletico, che ne aumenti l'elasticità, la resistenza, la forza statica, quella dinamica e quella esplosiva, avrò ottenuto?
Terminator?
Io ho provato entrambi i processi sulle mie spalle.
Gente già forte e male allenata che ha cominciato ad allenarsi bene e gente male allenata e normale che ha cominciato ad allenarsi bene.
Dai secondi s'è tirato fuori una porshe, dai primi una f1..
1. | 'tacci vostri |
Aliena. è lo stesso che dice quel vecchio bacucco di Xjei.Quindi, come logica suggerirebbe, se pinco pallo, geneticamente predisposto per essere ai massimi livelli, si allena alla "contadina" menando mazzate a rocce e alberi, con buona probabilità, grazie alla sua naturale predisposizione fisica e attitudinale, starà egregiamente in quasi tutti i circuiti.
Se poi prendo lo stesso pinco pallo, gli lascio la preparazione tecnica, magari togliendogli gli errori che, alla lunga, me lo invalidano fisicamente, aggiungendo un serio preparatore atletico, che ne aumenti l'e lasticità, la resistenza, la forza statica, quella dinamica e quella esplosiva, avrò ottenuto?
Terminator?
Non so se starebbe egregiamente ovunque, e nel secondo caso immagino che non avrai Terminator.
Ma quando vedo Jordan Burroughs in azione penso che con qualsiasi preparazione, giusta o sbagliata, mi aprirebbe in due anche se io mi facessi il culo quanto voglio e seguito dai migliori allenatori del globo.
... e nel mio modesto contesto confermo progressi davvero sorprendenti.Io ho provato entrambi i processi sulle mie spalle.
Gente già forte e male allenata che ha cominciato ad allenarsi bene e gente male allenata e normale che ha cominciato ad allenarsi bene.
Dai secondi s'è tirato fuori una porshe, dai primi una f1..
3 righe....e hai reso l'idea!
Io mi taccio[1]!
1. 'tacci vostri
Il problema non e' confrontarsi come preparatori con super atleti ...la sfida e' quella di allenare gente normale...cavar sangue dalle rape
Se mi trovo in squadra Messi ...e magari alleno in 3 categoria...e grazie al cazzo...ti piace vincere facile...
Per quanto io sia capra un messi allenato alla cazzo da me sarà sempre più forte di tutti gli altri giocatori ...
Ma questo non c'entra con la capacita' di formare un atleta...in una ipotetica scala di valori il campione parte già da 80 ...la mia sfida e' portare lui a 100 e quello che parte da 20 farlo arrivare a 60
P.S.E questo cosa centra?
Per inciso, i Thailandesi sono fortissimi con le pedate, ma occorre evitare di mitizzare, quindi va considerato che, sono fortissimi "fra di loro", anche perchè si risparmiano zero.
Poi però dobbiamo tenere conto anche di quando escono dalla terra natia, allora vediamo che in circuiti come il K1 et similia, un Giorgino a caso li frulla....
Domanda provocatoria...
Siamo sicuri sicuri sicuri che sia meglio a livello cardio per un atleta fare una ripresa di pao o una ripresa di burpes?
riformulo la domanda provocatoria:settimanalmente, meglio la prima.
Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?
http://www.scienzaesport.com/SdS/021/021.htm (http://www.scienzaesport.com/SdS/021/021.htm)Leggi bene ... E' la contrazione ad essere isometrica non la forza.
Come puoi vedere si parla di forza isometrica (non solo qui a dire il vero...bastava mettere il termine su qualsiasi motore di ricerca per evitare figure)
Ad ogni modo ti richiedo: come alleneresti un centometrista? Facendogli fare scatti tutto il giorno?
riformulo la domanda provocatoria:
Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?
Quindi possiamo dire che la discussione è morta...
riformulo la domanda provocatoria:A mio parere, posto che non siano sessioni da mezz'ora l'una, l'ideale è fare entrambe le cose in entrambe le sessioni.
Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?
A mio parere, posto che non siano sessioni da mezz'ora l'una, l'ideale è fare entrambe le cose in entrambe le sessioni.Sì :thsit:
Credo che, oltre una certa soglia temporale e di ripetizioni, di fatto si disperda solo energia, ossia fare X ripetizioni di qualcosa, può avere senso, ma oltre un certo punto nulla aggiunge, se non la stanchezza, la minor precisione e una maggior probabilità di contratture o peggio.
La domanda è: quando è il momento di lavorare sul contesto a contorno della disciplina? Vanno di pari passo? Quali proporzioni allenandosi 2 ore o allenandosi 200 la settimana?Compito del preparatore è valutare momento, condizioni, finalità e trovare la soluzione migliore, che non è una ricetta magica ma va costruita ad hoc. 2 ore sono niente ma anche in questo caso la PA va inserita.
Allora sul primo punto credo che un combattente deve essere un pò centometrista e un pò maratoneta.A mio parere, posto che non siano sessioni da mezz'ora l'una, l'ideale è fare entrambe le cose in entrambe le sessioni.Sì :thsit:
Credo che, oltre una certa soglia temporale e di ripetizioni, di fatto si disperda solo energia, ossia fare X ripetizioni di qualcosa, può avere senso, ma oltre un certo punto nulla aggiunge, se non la stanchezza, la minor precisione e una maggior probabilità di contratture o peggio.
... o, peggio ancora, un deterioramento dello schema motorio e del gesto atletico.La domanda è: quando è il momento di lavorare sul contesto a contorno della disciplina? Vanno di pari passo? Quali proporzioni allenandosi 2 ore o allenandosi 200 la settimana?Compito del preparatore è valutare momento, condizioni, finalità e trovare la soluzione migliore, che non è una ricetta magica ma va costruita ad hoc. 2 ore sono niente ma anche in questo caso la PA va inserita.
La PA non è contorno ma antipasto e primo piatto :) Una buona PA ti permette di assimilare tecniche in modo più rapido e performante.
Soprattutto cardio e Tabata stanno alla PA come il martello sta alla cassetta degli attrezzi.
Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene.
Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
dipende :om:Quindi possiamo dire che la discussione è morta...
Nel senso che vorresti ragione o spiegazioni ulteriori?
Quello stesso movimento sarà corretto le prime 100 o 200 volte, poi decade, fisicamente, tecnicamente, dinamicamente, sotto tutti i punti di vista, per stanchezza, minor lucidità, minor tenuta fisica e posturale.
Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene.
No :)
Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
1. | l'unico protocollo che conosco è il foglio....di protocollo :gh: |
scusa Moai, non ho capito la tua risposta. :-[Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
Tu spingeresti a manetta un'auto che ha i filtri sporchi, poca benzina, manchi di olio, abbia le sospensioni scariche e i pistoni stortati
? :)
ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?io ti direi che sono ottime idee
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche, solo che non ho capito la tua risposta precedente.
:)
Mi rendo conto che io mi alleno e preparo i miei atleti in maniera molto diversa da quello che leggo qui.
Per me un allenamento E' SEMPRE allo sfinimento.
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...Premettendo che questo potrebbe rientrare nel fare una PA specifica al fine di migliorare una carenza secondo me se lo ammazzi di quell'esercizio migliora eccome. Migliora prima che fare un esercizio specifico per il gastrocnemio? No. Con la differenza però che in un caso è migliorato all'interno del lavoro tecnico quindi non avrà esercitato solo una componente. Allora non deve fare mai la corda? o i carichi per i polpacci? Si, ma quando avrà già raggiunto il suo limite naturale. E' come dire col BW ormai sei comodo, sei al limite fisiologico, adesso inizi con i carichi. Anche se le finalità diverse, per me l'approccio migliore per diventare davvero forti è fare 200 squat a corpo libero comodi e poi con i carichi che non riuscire ad arrivare a 100 a corpo libero, ma farne 5 con 50kg sulle spalle. Stabilendo obiettivi e rapporti naturalmente.
@Moai e PaguroQuello stesso movimento sarà corretto le prime 100 o 200 volte, poi decade, fisicamente, tecnicamente, dinamicamente, sotto tutti i punti di vista, per stanchezza, minor lucidità, minor tenuta fisica e posturale.
Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene.
No :)
A quel punto, pur pensando di fare lo stesso movimento, lo si farà un pò più storti, senza tutte le sue caratteristiche, alleggerendo per poter proseguire, togliendo di qua, aggiustando di la.......
Ma non è più ne lo stesso movimento, ne tantomeno un movimento corretto.
Ciò vuol dire che, alla meglio, ne faremo 200 bene e 800 male.....risultato? Pessimo e deleterio!
Se le flessioni (per fare un esempio) si fanno in "ripetizioni" da 10 (sempre per esempio) non è per sadismo o voglia di perdere tempo, è per recuperare e poter fare quel gesto per come va fatto, ciò significa che, fare 100 flessioni consecutive, è solo un momento goliardico di celodurismo da palestra, ma nulla di inerente la preparazione atletica o tecnica.
Mi rendo conto che io mi alleno e preparo i miei atleti in maniera molto diversa da quello che leggo qui.Con le opportune considerazioni sono d'accordo e appoggio.
Per me un allenamento E' SEMPRE allo sfinimento.
Sei d'accordo però che filtri sporchi, poca benzina ecc...Li hai pure sei inizi un circuit training, corda o qualunque altro esercizio. Cioè i filtri li pulisci con l'allenamento. Li pulisci facendo pao, vuoto o corda e KB. Più o meno quando abbiamo iniziato a meno che non eravamo già atleti abbiamo più o meno tutti iniziato coi filtri sporchi.Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
Tu spingeresti a manetta un'auto che ha i filtri sporchi, poca benzina, manchi di olio, abbia le sospensioni scariche e i pistoni stortati
? :)
allora perchè continuare a propugnarli?
ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.
ps :spruzz: ;D
ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.
ps :spruzz: ;D
Vi faccio un esempio concreto...domanda da ignorante.
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
Allora io non ho capito il post di John :pla:
Siccome quello che racconta John mi è capitato (non nei corsi canonici ma non importa) io intendevo l'"ammazzarlo di lavoro" inteso come studio di tecnica, lavoro a coppie, ecc quando questo manco sa stare sull'avampiede qualche secondo...
Allora è si meglio fare esercizi per sviluppare polpacci, capacità di tenuta e forza nelle caviglie (cercate di capirmi che sono analfabeta) con parte dell'allenamento dedicato a corda o
https://www.youtube.com/watch?v=l2svOuvYsjo (https://www.youtube.com/watch?v=l2svOuvYsjo)
Sacrificando una parte di studio tecnico almeno fintanto di una condizione decente.
Bingo Bongo, il punto per me, è che non ritengo fattibile il "1000" con il "fatto bene", ovviamente escludendo robot e macchine ;)Dico 1000 per indicare un limite superato il quale, ripeto secondo me, il gesto tecnico può trovare nuova linfa che il mancato stato di affaticamento semplicemente prima non ci rendeva disponibile.
Io ne ho avuti di maestri che facevano fare in questo modo, ma ho ben presente il momento in cui, poniamo fossero calci, il calcio smetteva di essere ben eseguito, le gambe cedevano, la schiena si incurvava, la spinta cambiava, insomma il momento in cui smettevano di essere ben fatti.
Ecco quei calci, da un punto di vista tecnico, erano addirittura deleteri, proprio perchè sbagliati, non avevano una funzione allenante, ma l'ho capito solo parlando con chi ha specifiche competenze sull'allenamento, ed avevano la sola funzione di farmi dire, alla fine "oh minchia......ne ho fatti 500!!!"
Così ci si compiaceva di noi stessi, modello reduci da chissà cosa, ma senza aver aggiunto nulla, ne all'allenamento, ne alla padronanza tecnica, anzi, con svariati difetti da correggere, derivanti proprio dagli accorgimenti messi in atto per poterci arrivare in fondo.
Fare tanto e fare bene, sono due concetti antitetici in generale, vale per qualsiasi prodotto di qualità superiore, che necessariamente è in "tiratura limitata", magari "fatto a mano" eccetera.
Questo non significa che "fare poco" è meglio, significa solo che il buon training è un mix di tutto ciò che occorre, sia nella parte tecnica, sia nella parte atletica.
Fatevi solo una domanda:Io solo per discutere, imparare qualcosa, portare la mia esperienza e dire quello che penso in rapporto ad essa.
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?
Io sono un pò fuori tempo per fare questi tipi di esperimento. Quello che a me interessa oggi è stare bene dopo essermi allenato e fare in modo che i giorni successivi non sia un cadavere, ma sia in grado di allenarmi ancora ed eventualmente difendermi. Mi interessa la resistenza al gesto tecnico e l'economia del movimento. Tutta la palestra che faccio è solo per piacere non perché mi interessi un particolare transfer funzionale alla disciplina.
Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
:+1:allora perchè continuare a propugnarli?
Per preservare una tradizione.
O per ignoranza.
Bingo Bongo: mi permetto di dirti che quella del movimento migliore da stanchi è fuorviante perchè dice che quando si è stanchi si eliminano le "tensioni superflue" o giù di lì. Se anche fosse vero, questo implica che ci si sta allenando male. Un buon atleta è in grado di eliminare le "tensioni superflue" di suo, perchè ha una buona coordinazione.Dici giusto, è esattamente questo: vuol dire che ci si stava allenando male prima cioé quando eravamo nel pieno delle nostre forze, ma non lo sapevamo.
Fabry: diciamo che quando il livello atletico è così basso in realtà qualunque cosa funziona. Quando parlavo di perdita di qualità del movimento un minuto può essere pochissimo o un'eternità, dipende. Nel caso di stare in guardia e tirare due pugni a vuoto, se il gesto si deteriora dopo un minuto significa che bisognerebbe riprogrammare tutto da capo, e, non potendo farlo per ovvia mancanza di tempo e risorse (e, immagino, voglia di sbattersi da parte del soggetto fuori dal corso), a quel punto ci si arrangia, ma se c'è cognizione di causa i risultati sono sempre migliori.Grazie della risposta, quindi devo intenderla come un "si, farlo lavorare sugli spostamenti e footwork senza colpi ha un effetto allenante anche se meno efficiente rispetto esercizi specifici meno "funzionali" come saltare con la corda[1], ed è una scelta coerente con la mancanza di tempo/voglia/obbiettivi del soggetto perchè si creano comunque anche dei pattern"?
Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).Grazie. :)
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche.
1. | faccio un esempio, non è per metterti in bocca parloe non tue |
Ecco quei calci, da un punto di vista tecnico, erano addirittura deleteri, proprio perchè sbagliati, non avevano una funzione allenante, ma l'ho capito solo parlando con chi ha specifiche competenze sull'allenamento, ed avevano la sola funzione di farmi dire, alla fine "oh minchia......ne ho fatti 500!!!"su questo quoto...però a volte poi diventa una scusa per non lavorare...
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza. E comunque non sono stati gli unici.
Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
Senz'altro. Ma se lo stato di affaticamento diventa routine abbiamo overreaching e poi overtraining.Bingo Bongo: mi permetto di dirti che quella del movimento migliore da stanchi è fuorviante perchè dice che quando si è stanchi si eliminano le "tensioni superflue" o giù di lì. Se anche fosse vero, questo implica che ci si sta allenando male. Un buon atleta è in grado di eliminare le "tensioni superflue" di suo, perchè ha una buona coordinazione.Dici giusto, è esattamente questo: vuol dire che ci si stava allenando male prima cioé quando eravamo nel pieno delle nostre forze, ma non lo sapevamo.
Dico che lo stato di affaticamento può essere un buon momento per conoscerci meglio.
Anche qui c'è qualità e qualità però perché un conto è l'affaticamento raggiunto dal praticante di primo pelo dopo 10 minuti, un conto è quello raggiunto da atleta allenato. Diverso sarà quello che impareranno o riusciranno a imparare (di se stessi, della disciplina, della tecnica, ...) in quello stato. Diciamo che è un pò trasversale come argomento rispetto a PA e PT e conoscenze che si dovrebbero avere. Però è interessante.In stato di affaticamento l'apprendimento è sensibilmente minore.
Comunque a proposito di scherma, per fare un esempio pratico, vi ricordate il video con gli esercizi della nazionale che aveva postato Crux?Quello è un raffinatissimo esercizio di pliometria, probabilmente una sessione di trasformazione (spero di non dire cagate, è già probabilmente oltre la mia comprensione), e come puoi vedere anche tu il gesto atletico è solo la parte finale di un esercizio ben più articolato che va oltre la tecnica pura e soprattutto è solo uno spezzone di qualche secondo del programma :)
Siamo d'accordo che era PA allenata riproponendo un gesto atletico direttamente legato al gesto tecnico della disciplina?
Se hanno i polpacci così deboli da non riuscire neanche a far un saltello in avanti sono d'accordo che sarà necessari potenziarli con esercizi che potrebbero non avere un diretto legame con l'aspetto tecnico della disciplina, ma è intervento per correggere una carenza. Ma se ci riescono dovrebbero essere allenati per guadagnare resistenza in quel gesto atletico/tecnico e raggiunto il limite magari aumentare i parametri funzionali specifici. La PA funzionale alla disciplina rimane, imho, quella del video:
Entrenamiento Esgrima (https://www.youtube.com/watch?v=9Yrk3VTrLBY#ws)
Fatevi solo una domanda:ma guarda io ancora non ho parlato in realtà di cosa faccio....
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?
Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
Entrenamiento Esgrima (https://www.youtube.com/watch?v=9Yrk3VTrLBY#ws)Quello è un raffinatissimo esercizio di pliometria, probabilmente una sessione di trasformazione (spero di non dire cagate, è già probabilmente oltre la mia comprensione), e come puoi vedere anche tu il gesto atletico è solo la parte finale di un esercizio ben più articolato che va oltre la tecnica pura e soprattutto è solo uno spezzone di qualche secondo del programma :)
Domanda diretta che feci al Nr.1 al mondo odierno e forse di sempre....allora perchè continuare a propugnarli?
Per preservare una tradizione.
O per ignoranza.
1 Allora scusa ma non capisco dove volevi andare a parare con gli ultimi post.Fatevi solo una domanda:1 ma guarda io ancora non ho parlato in realtà di cosa faccio....
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?
Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
2 La riflessione che voglio portare è invece che ci sono molti modi per allenarsi...ed i modi cambiano e si evolvono questa stessa discussione potrebbe essere retrodatata di 10 anni e molti sosterrebbero che se non fai lavoro con le macchine non arrivi da nessuna parte....ed erano dei vecchi retrogradi chi invece faceva dei circuitini di scatti burpess o trazioni intervalati da corsetta etc etc...oggi vedo riproporre questo....
credo solo che non bisogna per forza di cose prendere tutto a piene mani ma adattarlo al proprio lavoro.
3 La pratica dello stile viene al primo posto e poi come supporto a tale pratica viene o può venire un differente lavoro di PA.
Tante volte pare sia più importante per il secondo.
Occhio però che messa così può essere fuorviante e sembrare che bastino da soli: il n. 1 da sempre fa corsa e preparazione atletica prima di fare pao e sparring.Domanda diretta che feci al Nr.1 al mondo odierno e forse di sempre....allora perchè continuare a propugnarli?
Per preservare una tradizione.
O per ignoranza.
"Per fare fiato specifico cosa pensi sia meglio fare?"
"Pao e sparring"
Si scusa hai ragione cerco di essere meno battutaro e più serio.
ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.
ps :spruzz: ;D
:pla: sinceramente fatico a capire questo tuo modo di porti nella discussione...
per l'amor di dio, qui nessuno è un esperto però se per te stiamo dicendo minchiate dovresti cortesemente dire quali sono e soprattutto perchè...
ancora non ho letto niente di utile a capire i meccanismi allenanti che proponi...poi oh saranno i migliori del mondo, ma invece che battute potresti cercare di spiegare anche a noi...
io sono qui per capire...invece mi sembra che alcuni prendano il discorso con fastidio o addirittura sul personale...
Domanda diretta che feci al Nr.1 al mondo odierno e forse di sempre....
"Per fare fiato specifico cosa pensi sia meglio fare?"
"Pao e sparring"
Temo di non aver capito la domanda... :-[Fabry: diciamo che quando il livello atletico è così basso in realtà qualunque cosa funziona. Quando parlavo di perdita di qualità del movimento un minuto può essere pochissimo o un'eternità, dipende. Nel caso di stare in guardia e tirare due pugni a vuoto, se il gesto si deteriora dopo un minuto significa che bisognerebbe riprogrammare tutto da capo, e, non potendo farlo per ovvia mancanza di tempo e risorse (e, immagino, voglia di sbattersi da parte del soggetto fuori dal corso), a quel punto ci si arrangia, ma se c'è cognizione di causa i risultati sono sempre migliori.Grazie della risposta, quindi devo intenderla come un "si, farlo lavorare sugli spostamenti e footwork senza colpi ha un effetto allenante anche se meno efficiente rispetto esercizi specifici meno "funzionali" come saltare con la corda[1], ed è una scelta coerente con la mancanza di tempo/voglia/obbiettivi del soggetto perchè si creano comunque anche dei pattern"?
Scusa ma ho già detto di essere ignorante.
1. faccio un esempio, non è per metterti in bocca parloe non tue
Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).Non ho dubbi sulla tua trasparenza :)
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche.
Esattamente, ci hai preso in pieno.:ohi:
ragazzi, si chiama SCIENZA DELL'ALLENAMENTO e come tutte le scienze è in continua evoluzione perchè gli studi portano a continui miglioramenti e (perchè no) anche ripensamenti...si però a volte si torna indietro e chi indietro c'è rimasto è adesso avanti...
quello che valeva solo 15 anni fa è già preistoria oggi in questo campo...ma basta guardare gli atleti e i risultati ottenuti!
poi verrei precisare: la tecnica è fondamentale! nessuno dice che si debba sopperire ad essa con qualcos'altro! è quell'altro che viene in aiuto alla tecnica e l'aiuta a superare quei limiti che da sola non può raggiungere!
cavoli ragazzi...vi assicuro che io ho dato solo una sbirciatina ...ma dietro c'è un mondo per chi ha voglia di addentrarsi!
noi abbiamo avuto gente come Carmelo Bosco! un innovatore a livello mondiale!!!
1. | brutta bestia l'ignoranza[1]
|
Clode, se guardi alle mma in genere come metro di paragone per la preparazione stai fresco.è esattamente ciò che intendo.
I termini di paragone per gli sdc dovrebbero essere altri.
Corde e copertone son cose buone, di sicuro non un must.
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.Che, mi permetto, mi pare un'ottima chiosa dato che per capire cosa ti serve devi essere in possesso di quanto elencato da Xjej all'inizio del tread, anche in minima parte.
Clode, se guardi alle mma in genere come metro di paragone per la preparazione stai fresco.è esattamente ciò che intendo.
I termini di paragone per gli sdc dovrebbero essere altri.
Corde e copertone son cose buone, di sicuro non un must.
Però ne approfitto per porre la questione che sta girando a cui solo Ryujin ha provato a rispondere.
Ci provo anche io:
Atleta a cui cedono i polpacci durante lo sparring.
1 Mi assicuro che sia un problema davvero muscolare e non tecnico
2a Nel caso sia tecnico lo faccio lavorare sulla tecnica..rislto il problema tecnico i polpacci andranno meglio
2b il problema è fisico lo faccio lavorare sulla tecnica e vedo se la cosa si risolve cosi unendo un lavoro specifico per la tecnica di spostamente ad uno stress maggiore per i polpacci
3b nel caso il problema non si risolve o semplicemente già l'alteta dedica troppo tempo a questo lavori gli aumento il lavoro specifico sui polpacci...meno allenante tecnicamente certo...ma facilmente più stressante come corda o salto sul copertone
Alias per le l'apporto di esercizi non strettamente legati alla tecnica è "l'ultima scelta"
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.però Jhon sarebbe interessante leggere anche una tua risposta specifica non un continuare a sentire "dipende" perchè lo so anche io che "dipende" ma se no la discussione non va più avanti.
C'è anche l' opzione che la condizione fisica inadatta possa rendere il lavoro tecnico poco sicuro.si ma stiamo parlando di polpacci che bruciano in sparring...non del salto con l'asta...insomma condizione fisica non adatta a sostenere questo genere di sforzo significa davvero grosse lacune.
QuoteC'è anche l' opzione che la condizione fisica inadatta possa rendere il lavoro tecnico poco sicuro.si ma stiamo parlando di polpacci che bruciano in sparring...non del salto con l'asta...insomma condizione fisica non adatta a sostenere questo genere di sforzo significa davvero grosse lacune.
Lacune che si presuppone, secondo me, siano già state risolte PRIMA di fare sparring.
Certo che se metto uno in guardia e gli vengono i crampi qualcosa non va ma qui si parla di mandarlo a fare ginnastica per anziani più che arti marziali... :sur:
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.
Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
E comunque non sono stati gli unici.
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".Non cominciamo a confondere per il piacere di farlo. Una ripetizione a metà era, ed è dal punto di vista tecnico, considerata incompleta poi si è visto che si può lavorare sui parziali, e che da risultato provato!, e si è cominciato a fare i parziali.
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
se tiriamo fuori attrezzi come il sacco bulgaro o i kettlebelle o le clave indiane (che oggi hanno certamente un nome figo in inglese) sono state tutte denigrate per molti anni...forse chi se ne è sbattuto ed è andato avanti ad utilizzarli qualcosa aveva capito.Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.
Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
azz mi hai sorpreso... E io che avevo postato con i "piedi di piombo" perché pensavo che mi avreste caziato haha.
Effettivamente nell'hojo undo ho trovato molti punti in comune con sistemi di allenamento che oggi sono particolarmente promozionati.E comunque non sono stati gli unici.Spoiler: show
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.però Jhon sarebbe interessante leggere anche una tua risposta specifica non un continuare a sentire "dipende" perchè lo so anche io che "dipende" ma se no la discussione non va più avanti.
Porta un caso concreto...suvvia :)
Credo nel bb ci sia un mondo ricco di spunti, riflessioni ed esercizi da cui si può prendere esempio. Possiamo anche lasciarlo nello sgabuzzino.Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Il bb lasciamolo dove merita, nello sgabuzzino accanto al cesso..
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".Non cominciamo a confondere per il piacere di farlo. Una ripetizione a metà era, ed è dal punto di vista tecnico, considerata incompleta poi si è visto che si può lavorare sui parziali, e che da risultato provato!, e si è cominciato a fare i parziali.
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Il tutto è molto diverso da fare un bel giro di sacco quando si è a pezzi e distruggersi un polso per un'esecuzione scorretta o dal provare il tuo massimale di stacco olimpico dopo un'ora e venti di allenamento pesante e schiacciarsi una vertebra perchè non sei più capace di eseguire il movimento.
[grazie, te lo chiedevo perchè in ottica di "fare le nozze con i fichi secchi" (cercando di trovare un compromesso tra tempo e risorse da dedicare all'allenamento fatto da solo) stavo pensando di passare dagli esercizi dell'Hiit che mi diedero a qualcosa di più "tecnico" conscio che quello che guadagnerei da una parte la perderei dall'altra.Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).Non ho dubbi sulla tua trasparenza :)
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche.
Allora, se il livello è basso, esercizi specifici ti portano a un modesto aumento della prestazione specifica. Se il livello è alto l'aumento è inconsistente.
Ad ogni modo, qualunque sia il livello, esercizi di PA più generici, piegamenti invece di uscite, tanto per restare nel tuo esempio, hanno benefici maggiori, se poi ci accoppi anche l'esercizio tecnico (le uscite) con i dovuti tempi e modi. Risultato migliore, garantito al limone :)
Meglio comunque solo uscite se i piegamenti sono fatti ad catium (modi, tempi, recuperi...).
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...Ci sarebbe anche da definire meglio la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.
1. | dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente XD |
Credo nel bb ci sia un mondo ricco di spunti, riflessioni ed esercizi da cui si può prendere esempio. Possiamo anche lasciarlo nello sgabuzzino.Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".con pazienza, ma dal punto di vista del combattimento dove c 'e' un numero più alto di investimenti, studi, cavie disponibili e lavoro finalizzato al risultato sul lungo termine che lotta, judo e pugilato?
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Il bb lasciamolo dove merita, nello sgabuzzino accanto al cesso..
Basta che non mettiamo nell'olimpo della PA, come punto di riferimento per l'universo solo quello che viene fatto nel Judo, perché ci sono anche altre discipline dove se la cavano bene...Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".Non cominciamo a confondere per il piacere di farlo. Una ripetizione a metà era, ed è dal punto di vista tecnico, considerata incompleta poi si è visto che si può lavorare sui parziali, e che da risultato provato!, e si è cominciato a fare i parziali.
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Il tutto è molto diverso da fare un bel giro di sacco quando si è a pezzi e distruggersi un polso per un'esecuzione scorretta o dal provare il tuo massimale di stacco olimpico dopo un'ora e venti di allenamento pesante e schiacciarsi una vertebra perchè non sei più capace di eseguire il movimento.
Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...Ci sarebbe anche da definire meglio la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.
Non so, forse nello striking è diverso :)
1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente XD
con pazienza, ma dal punto di vista del combattimento dove c 'e' un numero più alto di investimenti, studi, cavie disponibili e lavoro finalizzato al risultato sul lungo termine che lotta, judo e pugilato?Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.
Io quello lo considero comunque Parte atletica.Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...Ci sarebbe anche da definire meglio la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.
Non so, forse nello striking è diverso :)
1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente XD
Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.Considerando che stati interi finanziano progetti di studio ed allenamento degli atleti con programmazioni anche a dodici anni, che il numero di praticanti a medio alti livelli delle discipline è più ampio, che i modelli di studio non sono effettuati su qualcosa che è più accumunabile ad un cavallo che ad un atleta e che quindi hanno un transfer diretto sui normali atleti e che l' ipertrofia è di utilità relativa per qualunque sdc temo si fatichi a trovare troppi punti in cui il bb è stato foriero di utilità per la scienza dell' allenamento in genere ( creando anzi un sacco di rogne in molti casi.. ) .
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.
In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto.Basterebbe tirare in ballo nazioni come Francia, Giappone, Brasile e Russia e credo che gli investimenti fatti in direzione dell' allenamento, della formazione di tecnici ed atleti siano tipo cinquanta ad uno rispetto alle mma.
Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.Comunque parecchio più avanti di qualunque disciplina di solo striking.
Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.Sinceramente non veod quale altra disciplina sia ad un grado più alto di qualità e volume di lavoro necessari per raggiungere determinati obbiettivi, con tutto quel che ne consegue ( nel bene e nel male, aimè ).
Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?Se consideri che per Rio 2016 la programmazione in alcuni stati è partita quattro anni fa' su ragazzi adolescenti, o che la cina per beijing 2008 cominciò nel 2000 a reclutare ragazzi per avviarli...
Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla: Più che altro dicevo che i maestri di allora sono stati tra quelli che avevano intuito / capito che non era sufficiente fare solo pugni e calci.Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.
Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
azz mi hai sorpreso... E io che avevo postato con i "piedi di piombo" perché pensavo che mi avreste caziato haha.
Effettivamente nell'hojo undo ho trovato molti punti in comune con sistemi di allenamento che oggi sono particolarmente promozionati.
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto.... o magari ti fermi per recuperare e poi riparti di slancio...
Ci sarebbe anche da definire meglio la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.Pensa se qualcuno ti spiegasse, e poi ti dimostrasse sui libri e su te stesso come puoi avere risultati molto migliori senza dover necessariamente benedire il nome di Nostro Signore a ogni sessione ;)
1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente XD
Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
Ma in genarale ho visto pro, al massimo della potenza, schiantare dopo 3 minuti al sacco. Nello striking devi colpire un bersaglio, non ci sono fasi di stallo o non devi aspettare che il compagno si rialzi da una proiezione. Puoi tirare continuativamente fino allo sfinimento e con le giuste proporzioni di potenza e velocità dei colpi lo sfinimento può arrivare prima o dopo. Uno striker deve saper calibrare anche questo aspetto.
E vorrei anche aggiungere non solo che ci sarebbe da capire cosa vuol dire "quando sei stanco", ma anche cosa vuol dire "gesto tecnico sbagliato".
La biomeccanica in prima battuta non spiega come "deve" essere eseguito un movimento, ma solo come "viene" eseguito un movimento. Per il "come deve" la biomeccanica deve far ricorso anche ad altri settori e a studi specifici per gli obiettivi di una specifica disciplina.
Si potrebbe fare un libro e intitolarlo "Le 1000 sfumature di un calcio frontale". Certo sfumature, la tecnica è quella, ma quelle sfumature sono la reale applicabilità tecnica di un calcio frontale. E allora ecco che forse la cosa più importante è una qualità che trasversale sia alla PA che al modello tecnico di un calcio frontale che è il "controllo", anzi quello che viene chiamato "controllo motorio" dove convergono studi che passano dalla fisiologia alle neuroscenze alla psicologia. Allora forse quel calcio, quella tecnica, non è altro che una traiettoria e uno striker non è altro che un creatore di traiettorie. Allora certo ci vuole la PA come ci vuole un buon telaio su una F1, ma se poi la macchina è incontrollabile? Che me ne faccio.
Ecco, la mia risposta al 3D è che un buon istruttore la prima cosa che dovrebbe avere a cuore e rendere l'atleta padrone del proprio corpo. Un bersaglio mobile come un pao di solito è un buon mezzo per aiutare a raggiungere questo scopo. Ce ne sono anche altri. Ben vengano. Quello che è meglio o peggio, bhé questo si che dipende.
Non capisco di lotta e volendo manco di striking, ma sono comunque convinto che valga per entrambi.
La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.WOW questo si che è interessante!
Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla:
È un ottimo corso :)La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.WOW questo si che è interessante!
Mi piacerebbe che qualcuno ci aprisse uno spin-off.
CAspita, se si trattano anche questi argomenti mi sa che magari nei prossimi anni (con una ripianificazione delle mie spese e dei tempi) mi iscriverò anche io al corso che hai fatto. :spruzz:
Non é tanto il cosa (arnesi simili sono presenti nei più vari tempi e spazi dall'antichità a oggi), ma il come, quanto, quando eNon vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla:Figurati, manco lo pratico... Peró molti esercizi di condizionamento dell' hojo undo (con strumenti rudimentali ok, manco fossimo nel 2000) hanno similitudini con il lavoro con kettlebell e varie cose le ho viste presenti "pari pari" nel ross training e per dire.
...certo che sei de coccio...
ti stai incapponendo con il discorso "forza" quando la questione è migliorare le prestazioni con sistemi di preparazione specifica che sviluppano le qualità che servono a determinate discipline!!!!
cosa centra il culturista col tennista? io devo formare un tennista dandogli certe caratteristiche che non posso IMPLEMENTARE soltanto facendol giocare a tennis!!!!!
ti faccio un altro esempio per chiarire meglio: secondo te per preparare un centometrista cosa devo fargli fare per migliorare le prestazioni?
anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte...
ps. per favore cerchiamo almeno di non dire stupidaggini sulla massa grassa ecc già c'è un sacco di gente con gran confusione in testa se poi mettiamo in giro le solite cavolate non ne usciamo più
pps eh già che dici che non sei un preparatore dovrest avere la decenza di leggere i post altrui ed informarti prima di scrivere...qui nessuno coltiva il suo ego ma si cerca solo di fare un pò di chiarezza...
qui non è questione di opinioni ma di studi decennali contro disinformazione...
.Quoto.
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti..Quoto.
Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti..Quoto.
Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti..Quoto.
Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti..Quoto.
Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:Per controchiosare, per usare un'immagine suggeritami da John, se immaginiamo la PA come una piramide a 4 piani abbiamo dall'alto in basso.
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Xjej, che l'allenamento dei bb non sia il modello di riferimento per la PA sono assolutamente d'accordo.Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.Considerando che stati interi finanziano progetti di studio ed allenamento degli atleti con programmazioni anche a dodici anni, che il numero di praticanti a medio alti livelli delle discipline è più ampio, che i modelli di studio non sono effettuati su qualcosa che è più accumunabile ad un cavallo che ad un atleta e che quindi hanno un transfer diretto sui normali atleti e che l' ipertrofia è di utilità relativa per qualunque sdc temo si fatichi a trovare troppi punti in cui il bb è stato foriero di utilità per la scienza dell' allenamento in genere ( creando anzi un sacco di rogne in molti casi.. ) .
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto.Basterebbe tirare in ballo nazioni come Francia, Giappone, Brasile e Russia e credo che gli investimenti fatti in direzione dell' allenamento, della formazione di tecnici ed atleti siano tipo cinquanta ad uno rispetto alle mma.
Non tutti vivono nella cialtroneria come qui nello stivale..Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.Comunque parecchio più avanti di qualunque disciplina di solo striking.Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.Sinceramente non veod quale altra disciplina sia ad un grado più alto di qualità e volume di lavoro necessari per raggiungere determinati obbiettivi, con tutto quel che ne consegue ( nel bene e nel male, aimè ).Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?Se consideri che per Rio 2016 la programmazione in alcuni stati è partita quattro anni fa' su ragazzi adolescenti, o che la cina per beijing 2008 cominciò nel 2000 a reclutare ragazzi per avviarli...
si sta comunque parlando di atleti profissionisti al top del loro campo dove anche il minimo vantaggio può significare vittoria o sconfitta[1], giusto?E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:Per controchiosare, per usare un'immagine suggeritami da John, se immaginiamo la PA come una piramide a 4 piani abbiamo dall'alto in basso.
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico
La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.
1. | penso per esempio agli sport di "velocità" dove tra primo e secondo la distanza si misura in decimi di secondo |
2. | altro esempio le squadre di calcio che a seconda delle date del proprio campionato iniziano prima o dopo la preparazione e arrivano ai turni finali di champions con 3 settimane di anticipo sulla condizione migliore programmata o 3 settimane di ritardo |
Hai capito benissimo.si sta comunque parlando di atleti profissionisti al top del loro campo dove anche il minimo vantaggio può significare vittoria o sconfitta[1], giusto?E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:Per controchiosare, per usare un'immagine suggeritami da John, se immaginiamo la PA come una piramide a 4 piani abbiamo dall'alto in basso.
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico
La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.
dove più si va in alto e più è importante non trascurare alcun aspetto[2].
O non ho capito?
1. penso per esempio agli sport di "velocità" dove tra primo e secondo la distanza si misura in decimi di secondo 2. altro esempio le squadre di calcio che a seconda delle date del proprio campionato iniziano prima o dopo la preparazione e arrivano ai turni finali di champions con 3 settimane di anticipo sulla condizione migliore programmata o 3 settimane di ritardo
A chiunque voglia appellarsi a questo fatto per giustificare certe idee:
Lui è Usain Bolt...
In verità lascerei fuori il discorso bambini che è ancora più complicato e su cui sinceramente non ho abbastanza approfondito (non che per il resto sia una cima... lo ribadisco, io sono una caccola di preparatore, quelli seri sono altri). Magari Moai sa qualcosina di più.
Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico
La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.
Shashka ....ti ringrazio per il bel video che hai condiviso. ;)Figurati! L'ho trovato per caso e l'ho messo a disposizione.
Mi sono imbattuto per caso in questo video:Su Fb era stato postato questo stesso video e cito il commento: "Non si vedono catene, kettlebells, mazze, copertoni, trx, ecc... ma solo esercitazioni di base dell'atletica leggera, balzi, pliometria, lanci della palla zavorrata, stiffness. Si sente parlare di potenza aerobica, resistenza generale e specifica, forza e capacità esplosiva, catena cinetica, ecc.. Allora è vero quando si dice che, mille attrezzi a disposizione di un Preparatore incompetente non producono lo stesso risultato di un buon Preparatore senza alcun attrezzo!?"
Giorgio Petrosyan allenamento HD Yokkao Extreme - Armen Petrosyan Yokkao Extreme (https://www.youtube.com/watch?v=nLVqNa87X_E#ws)
Il PA ed il Maestro Alfio Romanut ci offrono un parziale panorama del lavoro che c'è dietro a due atleti come i fratelli Petrosyan.
"Non si vedono catene, kettlebells, mazze, copertoni, trx, ecc... ma solo esercitazioni di base dell'atletica leggera, balzi, pliometria, lanci della palla zavorrata, stiffness. Si sente parlare di potenza aerobica, resistenza generale e specifica, forza e capacità esplosiva, catena cinetica, ecc..
Allora è vero quando si dice che, mille attrezzi a disposizione di un Preparatore incompetente non producono lo stesso risultato di un buon Preparatore senza alcun attrezzo!?"
1 Per onestà intellettuale bisogna però ammettere che questo è un video di sette minuti che non mostra certamente un allenamento completo.Mi sono imbattuto per caso in questo video:Su Fb era stato postato questo stesso video e cito il commento: 1 "Non si vedono catene, kettlebells, mazze, copertoni, trx, ecc... ma solo esercitazioni di base dell'atletica leggera, balzi, pliometria, lanci della palla zavorrata, stiffness. Si sente parlare di potenza aerobica, resistenza generale e specifica, forza e capacità esplosiva, catena cinetica, ecc.. 2 Allora è vero quando si dice che, mille attrezzi a disposizione di un Preparatore incompetente non producono lo stesso risultato di un buon Preparatore senza alcun attrezzo!?"
Giorgio Petrosyan allenamento HD Yokkao Extreme - Armen Petrosyan Yokkao Extreme (https://www.youtube.com/watch?v=nLVqNa87X_E#ws)
Il PA ed il Maestro Alfio Romanut ci offrono un parziale panorama del lavoro che c'è dietro a due atleti come i fratelli Petrosyan.
Si si per carità... :)
1 Per onestà intellettuale bisogna però ammettere che questo è un video di sette minuti che non mostra certamente un allenamento completo.