Ar.Ma.

Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: xjej on November 21, 2012, 15:53:09 pm

Title: Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 21, 2012, 15:53:09 pm
Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: GiBi on November 21, 2012, 16:25:18 pm
Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )

Io mi rovolgo agli "specialisti" : l'istruttore della  sala pesi (ex agonista di savate) mi aiuta nel periodicizzare l'allenamento e a capire cosa è l'allenamento funzionale alla disciplina.
All'istruttore di pilates (bravissimo fisioterapista) chiedo lumi in materia di problematiche articolari o infortuni.

Ammetto che con gli anni mi sono fatto una certa cultura in merito perchè non demando e basta ma chiedo sempre informazioni e mi faccio spiegare. Ovvio che non mi posso sostituire alle altre figure "specialistiche".
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 21, 2012, 16:39:22 pm
Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )

guarda, io ho abbandonato una certa pratica proprio per la totale mancanza di basi dell'allenamento...al di là della disciplina praticata...

in generale, guardandomi intorno, mi riterrei soddisfatto se almeno gli istruttori in generale si limitassero a non creare danni agli allievi...sarebbe già qualcosa!
non parliamo poi di allenamento e ancor più di quello specifico...

io, da questo punto di vosta sono un autodidatta :-[, ho giusto le basi e mi sono letto dei buoni testi sull'argomento...inoltre ho avuto la fortuna di conoscere gente che lavora nel campo e questo mi ha fatto capire molte cose...

ora non tengo nessun corso e quindi faccio "esperimenti" se me stesso XD

ho le nozioni base di pronto soccorso ma per corsi fatti grazie al mio lavoro...

diciamo che sono un principante autodidatta...un gradino sopra a quello che ti dice: "ti serve fiato per un incontro? corri..." :-X
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 21, 2012, 16:48:43 pm
Il discorso è che pure io sono un ignorante patentato e largamente autodidatta..
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 21, 2012, 16:49:24 pm
Nel mio caso si parla di una disciplina non agonistica, per cui mi limito a rispondere a questa:

Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?

Ho fatto il corso di primo soccorso e faccio tutti i richiami di legge. Ma da qui a dire che saprei...

di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )

...valutarla ce ne corre...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Barvo Iommi on November 21, 2012, 16:49:50 pm
no (anche se ho un bel livello da autodidatta, grazie anche al forum)
no
no


non insegno ma mi affido a gente che ne sa e mi faccio spiegare il perchè :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 21, 2012, 16:50:18 pm
Possiedo una certa quantità di nozioni basiche (non in numero eclatante e sicuramente molto meno approfondite di quanto dovrebbero essere) che mi permettono di far fronte, nel mio piccolo, ai punti che hai esplicitato nel tread di apertura. Ho passato anni di agonismo a dover far fronte alla palese inadeguatezza delle nozioni a conoscenza di chi mi allenava vagando per altre palestre e raccogliendo informazioni poi, fortunatamente, sono stato affiancato ad un preparatore atletico fuori dal comune che mi ha aperto orizzonti sconosciuti. Passare, oramai, quasi quattro anni a lavorare gomito a gomito con questa persona è stata una delle cose migliori che mi siano mai capitate e non smetterò mai di ringraziarlo. 
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dottor Wolvie Killmister on November 21, 2012, 16:59:40 pm



Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Beh, fino adesso direi di si...

Quanti sanno cosa serve allenare e come ?
Idem...

Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Eh..se per pratica intendi esperienza reale nel gestire un'infortunio, (s)fortunatamente no, a parte cerotti, ghiaccio secco e voltaren..

Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

Se non riesco a farlo più o meno bene, sto solo perdendo tempo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 21, 2012, 17:17:49 pm
Per rispondere al topic invece 4 abbastanza doverosi Si.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 21, 2012, 17:22:04 pm
Seguo :nin:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 21, 2012, 17:28:31 pm
...valutarla ce ne corre...

Parliamo di uno con un trent'anni in materassina tra atleta e insegnante e pure giovane ( meno di quaranta ) :

Ragazzo dolorante, ha la tuta sotto il gi e non si riesce a spogliarlo bene o a metterlo in posizione ( e sta prendendo un colorito da shock.. ):
"guarda che secondo me è uscita..."
"ma no, senti qui, è l' omero"
"quello è il glenoide temo..la testa dell' omero è qui ( tocco un punto dieci centimetri più in basso )"
"e questo allora?" ( tocca più in alto)
"quello è l'acromion..chiama un'ambulanza vah.."
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Gargoyle on November 21, 2012, 17:31:12 pm
Nel mio caso si parla di una disciplina non agonistica, per cui mi limito a rispondere a questa:

Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?

Ho fatto il corso di primo soccorso e faccio tutti i richiami di legge. Ma da qui a dire che saprei...

E già è una gran bella cosa, non penso sia così ovunque e in tutte le palestre...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 21, 2012, 17:35:04 pm
Aggiungo però che nn sono così convinto che debba essere un must la competenza in tutti quegli aspetti...con i se e i ma del caso...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 21, 2012, 17:35:21 pm
"quello è l'acromion..chiama un'ambulanza vah.."

Chiaro l'esempio, ma...

Se avesse saputo valutarla, sarebbe cambiato qualcosa? Non avreste comunque chiamato l'ambulanza, e non avrebbe comunque finito la serata al Pronto Soccorso?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Menosse on November 21, 2012, 17:36:59 pm

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?

Credo di avere le nozioni di base. Soprattutto grazie al corso UIPASC.

Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?

Credo di averne un'infarinatura, sempre principalmente grazie al corso. Ma c'è un infinito margine di miglioramento.

Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?


Ho un brevetto di salvataggio (bagnino) per superarlo ho studiato della teoria di primo soccorso, all'esame mi hanno fatto fare l bls al manichino...Ma non ho mai rianimato nessuno con la respirazione(neanche in piscina), ho solo "curato" nasi sanguinanti, contusioni varie, sostanzialmente con il ghiaccio.
Per il resto saprei valutare la gravità di un infortunio molto lontanamente, quindi non mi sbilancio con diagnosi e mando dal medico se la cosa sembra minimamente grave.

Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

Questa è la parte più difficile per me. Ne ho un idea, al corso c'era un modulo su questo, ho amici laureati in scienze motorie con i quali mi confronto e anche qui sul forum ho corrispondenze con utenti più esperti con i quali discuto soprattutto di questo, ma anche degli altri punti sopra elencati. In più nel tempo libero cerco di documentarmi.

(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )
Non credo che saprei valutare una lussazione alla spalla...Se poi viene qualcuno che ha dei problemi pregressi, tendo a non fare usare la zona interessata e se il problema persiste invito a consultare il medico.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 21, 2012, 17:37:23 pm
..chiama un'ambulanza vah.."

diciamo che nel 99% dei casi è tutto quello che si può/deve fare...

ciò che ci viene richiesto è capire almeno di cosa si tratta e in che condizioni si presenta il soggetto: ha gli occhi aperti? le pupille dilatate? ha perso i sensi? respira? fratture? ecc

e poi le cose minime: è meglio muoverlo e lasciarlo dov'è? lo mettiamo in "posizione di sicurezza" (bisogna conoscerla)?

la valutazione è importante almeno si può non creare danni ulteriori fino all'arrivo dei soccorsi
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Gargoyle on November 21, 2012, 17:40:10 pm
Aggiungo però che nn sono così convinto che debba essere un must la competenza in tutti quegli aspetti...con i se e i ma del caso...

Si ma facendo l'esempio del pronto soccorso, può essere eccessivo il corso con i relativi aggiornamente per uno che ha passato una vita nelle palestre e sul tatami, supponendo che qualche nozione di base ormai dovrebbe averla (e tanto buon senso), ma ad esempio in quei posti dove si fanno nuovi istruttori anche partendo da zero  :nono: direi che è una cosa molto sensata.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 21, 2012, 17:41:58 pm
@ John e Uà:

il punto è saperne per evitare danni.
Il ragazzo stava imho andando in shock per il trauma e c'era la mezza idea di farlo andare a casa che poi vedevan i genitori.
Avere competenze di un certo tipo è un plus, saperne abbastanza da far fare aggli altri se serve è un must imho.
Un po' come lo sparring il primo allenamento di settembre : machecaxx ?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 21, 2012, 17:44:23 pm
stava imho andando in shock per il trauma e c'era la mezza idea di farlo andare a casa che poi vedevan i genitori.

:-\

Vabbé, ci stiamo spostando verso la demenza (di chi voleva mandarlo a casa).

Messa così, quoto il tuo post iniziale.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 21, 2012, 17:48:04 pm
Faccio un discorso di priorità...
In questo caso dal mio punto di vista la tutela dell'incolumità degli studenti e la capacità di intervenire subito se necessario è prioritaria rispetto ad esempio al saper programmare un allenamento (sempre con mille virgolette...).
Relativamente a questo argomento la conoscenza può aiutare di più o di meno a seconda dell'attività ma do per scontato che l'ignoranza in materia nn venga eventualmente giustificata con cazzate d'altri tempi e che sia eventualmente aggirata rivolgendosi o facendo rivolgere gli studenti a gente preparata nel settore specifico.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 21, 2012, 17:51:11 pm
Eh purtroppo certe cose non sono automatiche nemmeno in chi le reputeresti tali.
Vedi atleta di livello internazionale,con laurea isef, durante allenamento del mattino : "Diego quanto devo caricare sui pesi?" ( normalissimo ciclo di forza con un piramidale semplice.. )
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Menosse on November 21, 2012, 17:51:52 pm
Noi affittiamo una palestra comunale, nel contratto c'è l'obbligo che ci siano almeno 2 con brevetto di pronto soccorso e 2 antincendio...Infatti devo fare anche l'antincendio appena parte.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 21, 2012, 17:57:35 pm
Noi affittiamo una palestra comunale, nel contratto c'è l'obbligo che ci siano almeno 2 con brevetto di pronto soccorso e 2 antincendio...Infatti devo fare anche l'antincendio appena parte.

Idem da me, ma uno e uno.
Fatto anche l'antincendio (sia rischio basso che medio).
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 22, 2012, 08:52:47 am
Menagramo di un menagramo... XD :dis:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 22, 2012, 11:47:00 am
Una volta, tanto tempo fa

[CUT]

Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.

Prima che io rimuova un post IT che magari non ho capito, a quali di queste domande avresti risposto col tuo intervento?

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 22, 2012, 11:51:15 am
Secondo me ha risposto invece :)

Visto che io non ho compreso, invece, mi aspetto che sia così gentile da tradurre il suo post in una disamina dei punti esposti da Xjej, così che anche io ci possa arrivare. :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 22, 2012, 11:51:53 am
Scusate, post rimosso per errore.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 22, 2012, 12:18:14 pm
Anche secondo me a risposto.
Solo che non sono d'accordo.
Parlando di AM cinesi tutta la storiografia e iconografia relativa ha da sempre associato la preparazione tecnica del maestro invincibile anche alle sue conoscenze mediche e ai suoi metodi di allenamento.
Quindi la risposta di Tata che si può evincere è, rispetto ai punti indicati da Xjej, tutto il "contorno alle botte", metodo, medicina, ecc... altro non è che l'approccio moderno alle AM per giustificare la propria incapacità di ammazzare e insegnare ad ammazzare per quanto mi riguarda non trova riscontro neanche 1000 anni fa.
Se invece il discorso si sposta un pò più sulla questione "caratteriale" e di "atteggiamento" rispetto alla disciplina allora nel post di Tata potrebbero anche esserci degli spunti interessanti, ma sarebbero comunque OT.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 22, 2012, 12:19:29 pm
Una volta, tanto tempo fa,


esatto...tanto tempo fa...

tanto tempo faaa per curare i malati si praticavano i salassi...era convinzione che la guarigione avvenisse facendo defluire le impurità del fluidi negativi dal corpo del malato...questo era il credo...

ora sappiamo che non solo è pratica inutile, ma spesso il poveraccio ci lasciava le penne (togliere sangue ad un corpo debilitato è una genialata!)

dato che esiste il progresso credo che sia cosa intelligente usarlo...se un modo di praticare è obsoleto e dannoso o esistono modi migliori, più sicuri e che danno risultati più alti è da rimbambiti non utilizzarli solo perchè "il maestrone" di 200 anni fa non lo faceva...

io credo che se i maestri antichi avessero avuto le conoscenze adeguate, le avebbero utilizzate senza troppe menate...

qui si parla di discipline praticate nel 21° secolo e il modo di farle praticare bene e in sicurezza...il resto è noia
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 22, 2012, 12:23:26 pm
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.

Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente.  Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...

Questa roba si chiamava “arte marziale”.

Una volta i chirurghi operavano con nozioni di anatomia minimali tant'è che un cherusico da campo finiva col saperne di più del dottore che aveva studiato all' università.
Una macchina costruita da Henry Ford ha probabilmente in comune con le macchine odierne solo il numero delle ruote.
Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Rev. Madhatter on November 22, 2012, 12:28:23 pm
Mi affido per intero ai miei allenatori e al mio maestro.

Per gli infortuni e i traumi ai medici.



La mia competenza in materia tende a 0.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 22, 2012, 12:53:24 pm
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.

Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente.  Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...

Questa roba si chiamava “arte marziale”.

Adesso non si capisce più niente. Le finalità si moltiplicano per quante sono le discipline e all’interno delle stesse discipline (alla fine, dietro al nome dato ad una disciplina ci puoi mettere quello che vuoi).
In questo caos, qualcuno cerca di crearsi una propria legittimità ad insegnare oppure una legittimità nel proprio insegnante (nel caso si sia allievi).

Ecco allora l’insegnante che presenta il suo viaggio in Cina dal tal maestro o i suoi continui pellegrinaggi in Giappone, i suoi studi sui testi antichi, gli insegnamenti ricevuti direttamente da tizio e caio, da ciò trae anche la filosofia della scuola (o la sua) che propugna ai suoi allievi.

Poiché questo sistema non è gradito da chi ha una formazione maggiormente pragmatica o scientifica o semplicemente da chi gioca con quello che ha, ecco che, qualcun altro, utilizza la presentazione di qualche titolo rilasciato dal Paese di appartenenza come diplomi o lauree e, conseguentemente, nasce l’esigenza di far derivare dalla formazione ricevuta la conoscenza necessaria per insegnare l’AM che si dice d’insegnare.

Di fatto tutte le volte che si cerca di collegare gli studi alle finalità c’è un problema nel definire le finalità e un problema a collegare scientificamente gli studi con le finalità.

Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Io invece non molto tempo fa ho saputo di un amico che durante una sessione al parco (non avevano palestra, quindi si allenavano sempre all'aperto) con questo maestro cinese che "insegnava il kung fu della sua famiglia" si è ritrovato con il legamento della spalla strappato o comunque lesionato.
Dopo cure pagate in proprio visto che non sussisteva assicurazione sportiva nè c'erano capacità nel capire che tipo di lesione si fosse fatto al momento si è ritovato con articolazione della spalla che non gli permette più una completa mobilità.
Questo è un problema che deriva dal "volemose bbene marziale" che legittima tutto ed il contrario di tutto con leggende e ricostruzioni pseudo-storiche.
Certo, se l'obbiettivo iniziale di tale maestro e del mio amico fosse stato quello di diventare un picchiatore della malavita e quindi partire subito in un contesto di illegalità ok.
Ma questo tipo di ignoranza di regole e soprattutto di cautele mi fa pensare che fosse solo un improvvisato, magari ex cuoco del ristorante cinese sotto casa che rompendosi le scatole di lavare i piatti ha deciso di "arrotondare".
In tale caso qualche "certificazione" e qualche  rispetto delle minime regole richieste dal buon senso secondo me è legittimo pretenderle perchè se non garantiscono la serietà di chi insegna, almeno al loro mancanza ne denota la sua incompetenza.
Rigorosamente tutto in mio personale parere.
Spero sia chiaro come l'esempio non è per dequalificare il kung fu o i maestri cinesi, ma solo morstrare come dietroa certe motivazioni si crea una zona grigia in cui la cialtroneria ha più facilità nel sopravvivere.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 22, 2012, 13:42:36 pm
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.

Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente.  Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...

Questa roba si chiamava “arte marziale”.

Una volta i chirurghi operavano con nozioni di anatomia minimali tant'è che un cherusico da campo finiva col saperne di più del dottore che aveva studiato all' università.
Una macchina costruita da Henry Ford ha probabilmente in comune con le macchine odierne solo il numero delle ruote.
Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore.

Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.

Prendiamo il judo.
1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?
2° problema: la pratica del judo è uguale per tutti?
3° problema: la conoscenza e la trasmissione delle nozioni di base sono la stessa cosa, se non è così, in base a quali regole scientifiche si possono trasmettere tali nozioni di base?

Mi fermo qui, per ora o per sempre, fate voi.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 22, 2012, 13:45:24 pm
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.

Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente.  Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...

Questa roba si chiamava “arte marziale”.

Una volta i chirurghi operavano con nozioni di anatomia minimali tant'è che un cherusico da campo finiva col saperne di più del dottore che aveva studiato all' università.
Una macchina costruita da Henry Ford ha probabilmente in comune con le macchine odierne solo il numero delle ruote.
Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore.

Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.

Prendiamo il judo.
1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?
2° problema: la pratica del judo è uguale per tutti?
3° problema: la conoscenza e la trasmissione delle nozioni di base sono la stessa cosa, se non è così, in base a quali regole scientifiche si possono trasmettere tali nozioni di base?

Mi fermo qui, per ora o per sempre, fate voi.
Davanti all'evidenza degli odierni accadimenti la proposizione che occorre di verifica e suffragio è quella che hai appena fatto, non il contrario.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Barvo Iommi on November 22, 2012, 16:06:51 pm
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.

Prendiamo il judo.
1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?
2° problema: la pratica del judo è uguale per tutti?
3° problema: la conoscenza e la trasmissione delle nozioni di base sono la stessa cosa, se non è così, in base a quali regole scientifiche si possono trasmettere tali nozioni di base?

Mi fermo qui, per ora o per sempre, fate voi.
il samurai di oggi non esiste, non per sparlare di chi segue certi ideali[1] ma per mancanza di quelle prove[2] che facevano dei samurai quelli che erano
 1. percorso legittimissimo IMHO
 2. conflitto all'arma bianca costante
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 22, 2012, 16:12:54 pm
Se prendiamo il judo io dico che a occhio e croce Riner a Kano gli strapperebbe le braccia e le userebbe per proiettarlo...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 22, 2012, 16:51:24 pm

Davanti all'evidenza degli odierni accadimenti la proposizione che occorre di verifica e suffragio è quella che hai appena fatto, non il contrario.

Non so a quali odierni accadimenti ti riferisca, il problema è stabilire se esistano dei metodi scientifici applicabili oggi e che non erano applicabili 300 anni fa, perché non erano conosciuti, che rendano possibile ad una qualunque persona normo dotata di ammazzare in duello, con una spada in mano, quella stessa persona trasportata trecento anni indietro addestrata con i criteri di allora.

Secondo me, non è possibile dimostrarlo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 22, 2012, 16:55:12 pm
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.

Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente.  Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...

Questa roba si chiamava “arte marziale”.

Adesso non si capisce più niente. Le finalità si moltiplicano per quante sono le discipline e all’interno delle stesse discipline (alla fine, dietro al nome dato ad una disciplina ci puoi mettere quello che vuoi).
In questo caos, qualcuno cerca di crearsi una propria legittimità ad insegnare oppure una legittimità nel proprio insegnante (nel caso si sia allievi).

Ecco allora l’insegnante che presenta il suo viaggio in Cina dal tal maestro o i suoi continui pellegrinaggi in Giappone, i suoi studi sui testi antichi, gli insegnamenti ricevuti direttamente da tizio e caio, da ciò trae anche la filosofia della scuola (o la sua) che propugna ai suoi allievi.

Poiché questo sistema non è gradito da chi ha una formazione maggiormente pragmatica o scientifica o semplicemente da chi gioca con quello che ha, ecco che, qualcun altro, utilizza la presentazione di qualche titolo rilasciato dal Paese di appartenenza come diplomi o lauree e, conseguentemente, nasce l’esigenza di far derivare dalla formazione ricevuta la conoscenza necessaria per insegnare l’AM che si dice d’insegnare.

Di fatto tutte le volte che si cerca di collegare gli studi alle finalità c’è un problema nel definire le finalità e un problema a collegare scientificamente gli studi con le finalità.

Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Io invece non molto tempo fa ho saputo di un amico che durante una sessione al parco (non avevano palestra, quindi si allenavano sempre all'aperto) con questo maestro cinese che "insegnava il kung fu della sua famiglia" si è ritrovato con il legamento della spalla strappato o comunque lesionato.
Dopo cure pagate in proprio visto che non sussisteva assicurazione sportiva nè c'erano capacità nel capire che tipo di lesione si fosse fatto al momento si è ritovato con articolazione della spalla che non gli permette più una completa mobilità.
Questo è un problema che deriva dal "volemose bbene marziale" che legittima tutto ed il contrario di tutto con leggende e ricostruzioni pseudo-storiche.
Certo, se l'obbiettivo iniziale di tale maestro e del mio amico fosse stato quello di diventare un picchiatore della malavita e quindi partire subito in un contesto di illegalità ok.
Ma questo tipo di ignoranza di regole e soprattutto di cautele mi fa pensare che fosse solo un improvvisato, magari ex cuoco del ristorante cinese sotto casa che rompendosi le scatole di lavare i piatti ha deciso di "arrotondare".
In tale caso qualche "certificazione" e qualche  rispetto delle minime regole richieste dal buon senso secondo me è legittimo pretenderle perchè se non garantiscono la serietà di chi insegna, almeno al loro mancanza ne denota la sua incompetenza.
Rigorosamente tutto in mio personale parere.
Spero sia chiaro come l'esempio non è per dequalificare il kung fu o i maestri cinesi, ma solo morstrare come dietroa certe motivazioni si crea una zona grigia in cui la cialtroneria ha più facilità nel sopravvivere.

Lungi da me dire che i maestri cinesi siano meglio di quelli nostrani, però se dobbiamo giudicare l'operato degli istruttori dagli incidenti procurati agli allievi ... Beh! Credo che gli istruttori dei moderni metodi non facciano proprio una bella figura, almeno rispetto a quello che si vede oggi.

Per il passato remoto ... Finalità diverse ... Arte diversa.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 22, 2012, 17:00:28 pm

il samurai di oggi non esiste, non per sparlare di chi segue certi ideali[1] ma per mancanza di quelle prove[2] che facevano dei samurai quelli che erano
 1. percorso legittimissimo IMHO
 2. conflitto all'arma bianca costante

Fermiamoci a dare una risposta a questa domanda "1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?".
Poi proviamo a rispondere al fatto che ci siano o no e a quanti conoscono quelle nozioni.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 22, 2012, 17:02:37 pm
non ci sono più i ninja di una volta :nin: :'(
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 22, 2012, 17:12:56 pm

Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.


 :pla:

il...sa...mu...rai.... :(

sapere se un samurai di 300 anni fa sarebbe più forte di uno attuale è un problema assolutamente irrilevante...

primo perchè i samurai oggi non esistono e, se esistesse qualcuno che andasse in giro ad affermare di esserlo probabilmente subirebbe un TSO

essere samurai era una condizione sociale legata ad un determinato periodo storico-culturale ... oggi voler essere samurai è completamente senza senso, perchè sono cambiate le condizioni per le quali poteva esistere tale figura (a dire il vero il samurai è stato spazzato via in pochi secondi sul finire dell'800...non appena i giapponesi capirono cosa fossero le palle di cannone che gli arrivavano contro  :-X...cosa che ha fatto quasi immediatamente rifoderare le katane)

a me non frega nulla dei samurai perchè sono una condizione non riproducibile, obsoleta e totalmente assurda se non a livello di rievocazione storica...

cmq quoto John ...in tutte le discipline umane si è migliorato le prestazioni...i campioni moderni del judo triterebbero qualsiasi judoka di 50/60 anni fa...stesso dicasi per la thai e tutte le arti di combattimento (ma la cosa è applicabile a qualsiasi disciplina umana...)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 22, 2012, 17:28:12 pm
i campioni moderni del judo triterebbero qualsiasi judoka di 50/60 anni fa...stesso dicasi per la thai e tutte le arti di combattimento (ma la cosa è applicabile a qualsiasi disciplina umana...)

Quoto.

Che non vuol dire che - a parità di mezzi - i judoka di allora non potrebbero tritare quelli di oggi.

Solo che il sapere attuale, in termini di allenamento et simila, è superiore.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 22, 2012, 17:40:30 pm

il samurai di oggi non esiste, non per sparlare di chi segue certi ideali[1] ma per mancanza di quelle prove[2] che facevano dei samurai quelli che erano
 1. percorso legittimissimo IMHO
 2. conflitto all'arma bianca costante
"1° problema: quali sono le nozioni di base che fanno da contorno e/o da base alla pratica?".

Per se stessi:
Voglia, talento, buon senso, capacità di conoscere se stessi, esperienza. E un bravo insegnante.

Per insegnare:
Biomeccanica, Anatomia, Medicina, Metodologie di allenamento generali e specifiche, costante aggiornamento, psicologia, esperienza.
Chi segue l'atleta non sarà una cima in tutte queste cose, ma dovrà essere in grado di coordinare le varie figure in modo da avere un atleta al top nel momento della competizione.

Naturalmente se nozioni e qualità dei 2 aspetti si uniscono ben venga.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 22, 2012, 17:48:02 pm
Quote
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.

Visto che parliamo di confronto fisico se prendiamo A e B cloni identici con stesse potenzialità e capacità , mentali, fisiche e tecniche ma B molto più forte,  veloce e grosso faccio fatica a non trovare la conseguenza logica dove A non è stecchito a terra.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 22, 2012, 18:05:13 pm

Davanti all'evidenza degli odierni accadimenti la proposizione che occorre di verifica e suffragio è quella che hai appena fatto, non il contrario.

Non so a quali odierni accadimenti ti riferisca, il problema è stabilire se esistano dei metodi scientifici applicabili oggi e che non erano applicabili 300 anni fa, perché non erano conosciuti, che rendano possibile ad una qualunque persona normo dotata di ammazzare in duello, con una spada in mano, quella stessa persona trasportata trecento anni indietro addestrata con i criteri di allora.

Secondo me, non è possibile dimostrarlo.
Non so dove tu sia stato negli ultimi 50 anni ma grossomodo è accaduto qualcosa di simile.
Una volta, tanto tempo fa, c’era un “maestro” o meglio “sensei”, costui insegnava a degli allievi senza avere alcun curriculum che non fosse averne ammazzati dieci o cento oppure avere la raccomandazione di un certo dignitario; nulla di scientifico, nessun pezzo di carta relativo ad una qualche specializzazione in qualche settore della medicina ecc., nessun diploma che confermasse la presenza ad un corso di aggiornamento ecc.

Fatto sta che ne uscivano dei combattenti, mentre altri finivano male probabilmente.  Una delle finalità era chiara: imparare a non farsi ammazzare e ammazzare. Su questa finalità si poggiava anche una filosofia o una religione ... Quale guerriero non crede in qualcosa o qualcuno? ...

Questa roba si chiamava “arte marziale”.

Adesso non si capisce più niente. Le finalità si moltiplicano per quante sono le discipline e all’interno delle stesse discipline (alla fine, dietro al nome dato ad una disciplina ci puoi mettere quello che vuoi).
In questo caos, qualcuno cerca di crearsi una propria legittimità ad insegnare oppure una legittimità nel proprio insegnante (nel caso si sia allievi).

Ecco allora l’insegnante che presenta il suo viaggio in Cina dal tal maestro o i suoi continui pellegrinaggi in Giappone, i suoi studi sui testi antichi, gli insegnamenti ricevuti direttamente da tizio e caio, da ciò trae anche la filosofia della scuola (o la sua) che propugna ai suoi allievi.

Poiché questo sistema non è gradito da chi ha una formazione maggiormente pragmatica o scientifica o semplicemente da chi gioca con quello che ha, ecco che, qualcun altro, utilizza la presentazione di qualche titolo rilasciato dal Paese di appartenenza come diplomi o lauree e, conseguentemente, nasce l’esigenza di far derivare dalla formazione ricevuta la conoscenza necessaria per insegnare l’AM che si dice d’insegnare.

Di fatto tutte le volte che si cerca di collegare gli studi alle finalità c’è un problema nel definire le finalità e un problema a collegare scientificamente gli studi con le finalità.

Questa è, SECONDO ME, grosso modo, la situazione delle AM.
Io invece non molto tempo fa ho saputo di un amico che durante una sessione al parco (non avevano palestra, quindi si allenavano sempre all'aperto) con questo maestro cinese che "insegnava il kung fu della sua famiglia" si è ritrovato con il legamento della spalla strappato o comunque lesionato.
Dopo cure pagate in proprio visto che non sussisteva assicurazione sportiva nè c'erano capacità nel capire che tipo di lesione si fosse fatto al momento si è ritovato con articolazione della spalla che non gli permette più una completa mobilità.
Questo è un problema che deriva dal "volemose bbene marziale" che legittima tutto ed il contrario di tutto con leggende e ricostruzioni pseudo-storiche.
Certo, se l'obbiettivo iniziale di tale maestro e del mio amico fosse stato quello di diventare un picchiatore della malavita e quindi partire subito in un contesto di illegalità ok.
Ma questo tipo di ignoranza di regole e soprattutto di cautele mi fa pensare che fosse solo un improvvisato, magari ex cuoco del ristorante cinese sotto casa che rompendosi le scatole di lavare i piatti ha deciso di "arrotondare".
In tale caso qualche "certificazione" e qualche  rispetto delle minime regole richieste dal buon senso secondo me è legittimo pretenderle perchè se non garantiscono la serietà di chi insegna, almeno al loro mancanza ne denota la sua incompetenza.
Rigorosamente tutto in mio personale parere.
Spero sia chiaro come l'esempio non è per dequalificare il kung fu o i maestri cinesi, ma solo morstrare come dietroa certe motivazioni si crea una zona grigia in cui la cialtroneria ha più facilità nel sopravvivere.

Lungi da me dire che i maestri cinesi siano meglio di quelli nostrani, però se dobbiamo giudicare l'operato degli istruttori dagli incidenti procurati agli allievi ... Beh! Credo che gli istruttori dei moderni metodi non facciano proprio una bella figura, almeno rispetto a quello che si vede oggi.

Per il passato remoto ... Finalità diverse ... Arte diversa.
Perchè ciò? ???
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 10:23:08 am
Non ho fatto in tempo a pensare a cosa rispondere che siete già a pagina 4.

Il motivo principale per cui accettai di fare a suo tempo il corso da istruttore non era prendere il diplomino, ma studiare materie che da sempre avrei voluto studiare utili alla pratica sportiva: basi di preparazione atletica, elementi di medicina (anatomia), pronto soccorso e traumatologia, e altre materie.
Niente a confronto di un laureato in scienze motorie, men che meno con uno con esperienza sul campo da anni.
Però ritengo che ci siano basi minime che devono essere conosciute.

Il pronto soccorso è una di quelle. Le basi di preparazione atletica è un'altra. Il motivo principe è uno: se non si conoscono almeno le basi di queste materie si può rischiare grosso come insegnanti in palestra.
E non è solo una questione di responsabilità in caso di incidente, ma proprio per senso di responsabilità personale.

Immaginate un cristo che arriva in palestra per la prima volta e, nonnostante iscritto e dotato di assicurazione, abbia un malore.

Mettiamo il caso peggiore:
arriva un 40enne un po' sovrappeso che in passato anche ha fatto comunque qualcosa di sportivo.
Non gli chiedo se fuma, non gli chiedo se sta praticando tuttora sport (e quindi non mi rendo conto se è allenato), non faccio caso al suo sovrappeso, magari non mi ha nemmeno dato il certificato medico di idoneità, gli dico: "ci scaldiamo assieme, vienici dietro".
Questo ci viene dietro e gli viene un malore, si butta a terra.
Che faccio?
Potrebbe essere anche un infarto? Se perde conoscenza? e se invece mi sto facendo delle seghe mentali e non ha niente? Se avesse un infarto però che faccio? Ma sì, io chiamo il 118, che se la sbrighino loro... intanto lo accompagno fuori così non perdono tempo (bella idea, per esempio se questo avesse un infarto inferiore, in questo modo lo accoppate)...

Altro esempio: quello di Xjej. Non serve sapere qual è l'acromion, è sufficiente nel caso di lussazione sapere come diavolo sono disposte normalmente le nostre ossa nel corpo e poi è abbastanza semplice (per chi lo sa) riconoscere una lussazione, e sapere che non si deve muovere assolutamente l'arto, né provare a rimetterlo a posto, che c'è forte rischio di shock (qual è la posizione antishock in cui mettere l'infortunato, chi lo sa?), che al massimo si deve immobilizzare l'arto e poi chiamare di corsa il 118.

Chi sa come si svolge una chiamata al 118? come posso rendere la chiamata più rapida e far quindi arrivare più in fretta e più preparati i sanitari?

Esempi più banali sono i piccoli infortuni, come le contratture, le distorsioni, le tumefazioni, etc.
Per non parlare delle patologie da sovraccarico funzionale, che magari avvengono più spesso perché chi fa fare gli esercizi non si rende conto degli errori degli allievi nel farli, o i propri nello spiegare le tecniche.

I casi sono 2: o ci si affida totalmente ad esperti (se però si è atleti, e questa è una strada), o si fa un percorso di apprendimento dei requisiti minimi (sempre con esperti, e questo è il caso dell'insegnante).
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 23, 2012, 10:28:35 am
Con tutti i se e i ma del caso, io nn mitizzerei troppo la laurea ex ISEF....in perfetto italian style esce tanta, troppa.., gente che ha delle conoscenze teoriche spesso disomogenee e poco calate nella realtà e questo, lo confermano i migliori preparatori al mondo, è invece un mondo in cui la conoscenza acquisita sul campo e l'esperienza ha un valore molto più alto.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 10:35:21 am
Vero John, ti quoto. Ma non mi va neanche che passi l'idea del totale autodidattismo visto che, sempre in perfetto italian style, spesso si riducono materie complesse e trattazioni scientifiche alla stregua del "sì ma quelli lì che fanno così son diventati grossi e scattanti, quindi imparo questo metodo che funziona".
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 23, 2012, 10:50:41 am
Ma sì, io chiamo il 118, che se la sbrighino loro...

Beh, già se qualcuno avesse la prontezza di chiamare il 118 sarei contento...


Chi sa come si svolge una chiamata al 118? come posso rendere la chiamata più rapida e far quindi arrivare più in fretta e più preparati i sanitari?

Presente.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 10:58:49 am
C'è un'altra cosa che è doveroso dire ma è un po' OT, le nozioni di primo soccorso dovremmo conoscerle TUTTI.
Perché sono quelle che salvano le vite, e per le quali non c'è ambulanza o elicottero, per quanto vicini, che reggano il confronto, quando la differenza tra vivere e morire sta nello spazio di 3 minuti.

L'altro motivo per cui dovremmo conoscerle tutti è per sapere cosa non fare.
Se mi mettessi a elencare le stronzate che ho visto dire e fare negli anni in concomitanza con infortuni o incidenti (dai più stupidi ai più gravi) penso che ci sarebbe da preoccuparsi.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Darth Dorgius on November 23, 2012, 11:11:42 am
"sì ma quelli lì che fanno così son diventati grossi e scattanti, quindi imparo questo metodo che funziona".

Avevi in mente qualcuno quando scrivevi questo? XD
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 11:42:04 am
"sì ma quelli lì che fanno così son diventati grossi e scattanti, quindi imparo questo metodo che funziona".

Avevi in mente qualcuno quando scrivevi questo? XD

Me ne sono accorto un attimo dopo che l'ho scritto.  ;D
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 23, 2012, 11:52:42 am
io metto le mani addosso solo a chi so che è fidato al 100%
non sono un medico non sono autorizzato a farlo

uno si rompe il naso lo sistemo io a caldo (cosa migliore da fare) quello poi il giorno dopo mi denuncia perchè il naso è storto...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Menosse on November 23, 2012, 12:00:00 pm
Spoiler: show


Non vorrei andare OT, ma se ti rompi il naso e vai al Pronto soccorso, te lo sistemano subito oppure ci sono i soliti tempi biblici e ti mettono in fondo alla fila?
Se chiami l'ambulanza hai una qualche precedenza o è uguale che se ci vai da solo in macchina?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 12:01:38 pm
non sono un medico non sono autorizzato a farlo

In generale ti do ragione clode, ma attento che la normativa e i casi pratici non la pongono proprio in questi termini.
Ovvio che se è per un naso non ha senso ed è pericolo far qualcosa senza conoscenza, ma le norma di primo soccorso infatti non contemplano in questo modo questo tipo di casi.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 12:02:50 pm
Spoiler: show
io metto le mani addosso solo a chi so che è fidato al 100%
non sono un medico non sono autorizzato a farlo

uno si rompe il naso lo sistemo io a caldo (cosa migliore da fare) quello poi il giorno dopo mi denuncia perchè il naso è storto...
Non vorrei andare OT, ma se ti rompi il naso e vai al Pronto soccorso, te lo sistemano subito oppure ci sono i soliti tempi biblici e ti mettono in fondo alla fila?
Se chiami l'ambulanza hai una qualche precedenza o è uguale che se ci vai da solo in macchina?


Se chiami l'ambulanza sono i sanitari che decidono in base alla situazione in che codice arrivare in pronto soccorso. Se è un naso storto di sicuro non ci vai in codice rosso come barellato, per cui aspetti.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 23, 2012, 12:58:01 pm
io metto le mani addosso solo a chi so che è fidato al 100%
non sono un medico non sono autorizzato a farlo

uno si rompe il naso lo sistemo io a caldo (cosa migliore da fare) quello poi il giorno dopo mi denuncia perchè il naso è storto...

Intendi che se io so che lo sai fare e mi fido, tu me lo fai?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 23, 2012, 12:59:55 pm
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.

Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.

Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 13:05:58 pm
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.

Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.

Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.

Abbia pazienza ma non ci ho capito niente. Puoi essere più chiaro?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 23, 2012, 13:16:51 pm
Quote
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.

Visto che parliamo di confronto fisico se prendiamo A e B cloni identici con stesse potenzialità e capacità , mentali, fisiche e tecniche ma B molto più forte,  veloce e grosso faccio fatica a non trovare la conseguenza logica dove A non è stecchito a terra.

Secondo me, non è dimostrabile, poi ognuno può credere quel che vuole in base ad una serie di fattori, una dimostrazione è un’altra cosa.

I samurai usavano la katana, essere grossi e forti non credo li avrebbe aiutati più di tanto, credo che incidesse di più il fattore cervello, cioè non avere paura anche quando si stava per morire.

Occorre poi fare una distinzione tra preparazione in una AM e preparazione all’agonismo di quella AM.
Un istruttore può essere preparato ad insegnare karate, ma non essere preparato a preparare un atleta ad una gara.
I migliori drill sono venuti fuori da esperienze di gara e palestra, non dalle scienze, né tantomeno da presunte applicazioni delle medesime.

Un conto è la preparazione ad un’attività sportiva o ad un’arte marziale e un conto è preparare atleticamente un soggetto, periodizzare la sua attività agonistica e fargli fare una dieta appropriata per raggiungere risultati agonistici (anche se questa è un’attività da dietisti e dietologi e non da istruttori).

Allenare una persona facendola diventare più forte, resistente e veloce non è il compito di un istruttore di una AM, anche se questi fattori incidono sui risultati che l’AM può fornire.

Un istruttore di nuoto deve insegnarti il miglior modo di nuotare, non farti fare degli esercizi che ti facciano nuotare più veloce di un altro, questo è compito del preparatore atletico, che peraltro facendolo ti fa diventare più forte e veloce a fare un mucchio di cose che non c’entrano niente con il nuoto.

Chi va in piscina e si rivolge ad un istruttore, a meno che sia un agonista, chiede di migliorare o imparare uno stile.

Il problema di formare degli istruttori con un background di conoscenze specifiche nel settore delle scienze motorie, è venuto fuori quando si è identificata l’attività che si propugnava con l’agonismo, in quella stessa attività. Inoltre le federazioni sportive hanno dovuto trovare legittimazione rispetto agli altri sport olimpici che vedono l’attività in funzione gara.

Pensiamo poi ad AM che non hanno un settore agonistico.

Se, invece, la preparazione la s’identifica, anche, con la necessità di non fare danni, diventa importante aver avuto un buon maestro che non si è inventato esercizi che mettono a rischio il corpo, ma qui si apre un mondo di opinioni, più che di riscontri scientifici.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 23, 2012, 13:18:38 pm
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.

Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.

Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.

Abbia pazienza ma non ci ho capito niente. Puoi essere più chiaro?

C'è qualcosa di specifico che non ti è chiaro, così posso aiutarti più facilmente, altrimenti rischio di non renderti chiaro un'altra volta il mio pensiero.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 23, 2012, 13:20:18 pm
Veramente i riscontri scientifici ci sono....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 23, 2012, 13:23:30 pm
Le mie basi di pronto soccorso dipendono da chi ho davanti.
Se è un compagno di palestra, un passante, un collega; la questione si risolve nel non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE e con una chiamata al 118, se posso, nella quale cerco di rispondere alle domande per quello che vedo senza alcun tipo di diagnosi o che sembri tale.

Se si tratta di un amico caro, o di un familiare la questione è diversa e le mie basi di pronto soccorso possono, in base ad una valutazione personale, ampliarsi notevolmente.

Quindi se si parla di una preparazione da istruttore, il pronto soccorso non c'entra molto.

Abbia pazienza ma non ci ho capito niente. Puoi essere più chiaro?

C'è qualcosa di specifico che non ti è chiaro, così posso aiutarti più facilmente, altrimenti rischio di non renderti chiaro un'altra volta il mio pensiero.

E' tutto il discorso che non mi è chiaro, sennò ti quotavo solo il pezzo che non capivo.  ;)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 23, 2012, 13:24:22 pm
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 23, 2012, 13:30:57 pm
Spoiler: show


Non vorrei andare OT, ma se ti rompi il naso e vai al Pronto soccorso, te lo sistemano subito oppure ci sono i soliti tempi biblici e ti mettono in fondo alla fila?
Se chiami l'ambulanza hai una qualche precedenza o è uguale che se ci vai da solo in macchina?

io a rimini non ricordo l'hanno visto che on me lo voleva raddrizzare nessuno sono dovuto andare al pronto soccorso ed ho aspettato un paio di ore con la faccia lordante sangue...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 23, 2012, 13:32:45 pm
io metto le mani addosso solo a chi so che è fidato al 100%
non sono un medico non sono autorizzato a farlo

uno si rompe il naso lo sistemo io a caldo (cosa migliore da fare) quello poi il giorno dopo mi denuncia perchè il naso è storto...

Intendi che se io so che lo sai fare e mi fido, tu me lo fai?
no intendo dire che è una persona che so non mi denuncerà....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 23, 2012, 13:42:21 pm
Appunto...che ha fiducia in te.... ;)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 23, 2012, 13:50:24 pm
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 23, 2012, 13:57:59 pm
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 23, 2012, 14:01:36 pm
Quote
Io non sono sicuro che il samurai di 300 anni fa avrebbe perso davanti al samurai di oggi allenato con i sistemi oggi a disposizione (fosse possibile provarli tutti naturalmente), comunque è assolutamente da dimostrare questo pensiero.

Visto che parliamo di confronto fisico se prendiamo A e B cloni identici con stesse potenzialità e capacità , mentali, fisiche e tecniche ma B molto più forte,  veloce e grosso faccio fatica a non trovare la conseguenza logica dove A non è stecchito a terra.

Secondo me, non è dimostrabile, poi ognuno può credere quel che vuole in base ad una serie di fattori, una dimostrazione è un’altra cosa.

I samurai usavano la katana, essere grossi e forti non credo li avrebbe aiutati più di tanto, credo che incidesse di più il fattore cervello, cioè non avere paura anche quando si stava per morire.

Occorre poi fare una distinzione tra preparazione in una AM e preparazione all’agonismo di quella AM.
Un istruttore può essere preparato ad insegnare karate, ma non essere preparato a preparare un atleta ad una gara.
I migliori drill sono venuti fuori da esperienze di gara e palestra, non dalle scienze, né tantomeno da presunte applicazioni delle medesime.

Un conto è la preparazione ad un’attività sportiva o ad un’arte marziale e un conto è preparare atleticamente un soggetto, periodizzare la sua attività agonistica e fargli fare una dieta appropriata per raggiungere risultati agonistici (anche se questa è un’attività da dietisti e dietologi e non da istruttori).

Allenare una persona facendola diventare più forte, resistente e veloce non è il compito di un istruttore di una AM, anche se questi fattori incidono sui risultati che l’AM può fornire.

Un istruttore di nuoto deve insegnarti il miglior modo di nuotare, non farti fare degli esercizi che ti facciano nuotare più veloce di un altro, questo è compito del preparatore atletico, che peraltro facendolo ti fa diventare più forte e veloce a fare un mucchio di cose che non c’entrano niente con il nuoto.

Chi va in piscina e si rivolge ad un istruttore, a meno che sia un agonista, chiede di migliorare o imparare uno stile.

Il problema di formare degli istruttori con un background di conoscenze specifiche nel settore delle scienze motorie, è venuto fuori quando si è identificata l’attività che si propugnava con l’agonismo, in quella stessa attività. Inoltre le federazioni sportive hanno dovuto trovare legittimazione rispetto agli altri sport olimpici che vedono l’attività in funzione gara.

Pensiamo poi ad AM che non hanno un settore agonistico.

Se, invece, la preparazione la s’identifica, anche, con la necessità di non fare danni, diventa importante aver avuto un buon maestro che non si è inventato esercizi che mettono a rischio il corpo, ma qui si apre un mondo di opinioni, più che di riscontri scientifici.
Questo te lo quoto. Mi sembra ragionevole e sono abbastanza d'accordo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 23, 2012, 15:24:10 pm
Ammesso e nn concesso che sia così, allora qualsiasi istruttore di arti marziali, per limitarci al nostro, dovrebbe avere la decenza e la coscienza di nn far fare alcun tipo di riscaldamento ai suoi allievi.... :whistle:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Tran Hung Dao on November 23, 2012, 16:19:14 pm

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )

Molto interessante..
Solo una domanda..ammetto di aver ben inteso il primo punto..cosa intendi per "nozioni di base che fanno da contorno"?

Ho fatto molteplici corsi per abilitarmi all'insegnamento, non solo del Vovinam ma anche nel ramo fitness..ogni volta mi sono anche subito spiegazioni molto contrastanti con idee totalmente diverse..però esistono fortunatamente delle basi comuni dalla quale non si può scappare!!

secondo punto..SI, almeno spero..altrimenti cambio lavoro..e chiedo scusa per quello che ho fatto fino ad ora..ma non mi pare sia andato così male!

il terzo punto è un problema, nel senso che ho fatto nella mia vita 4 corsi a riguardo..il problema, ma fortuna, che non alla fine, se non per piccoli infortuni, non ho mai dovuto applicare quello imparato, quindi dal momento che non hai esperienza, non sai davvero praticare qlcs..come in tutto! La teoria e due prove non bastano...
Intanto NON sistemerei MAI una lussazione alla spalla..SO RICONOSCERE una lussazione da una SubLussazione..cosa che molti ignorano.
Non uso la parola STRAPPO MUSCOLARE come tanti fanno appena si fanno male..e spiego cos'è uno strappo e spiego cosa invece potrebbe essere capitato a loro..ma mi sono capitati anche gli strappi..tra cui uno a me stesso..che però non mi sono diagnosticato!
Se dovessi rianimare qlcn..bah, chi lo ha mai fatto? Magari se ti trovi lo fai e ti torna tutto in mente..ma al momento direi di no..ed in ogni caso non sono tenuto a farlo..certo, lo faresti per istinto..ma se fai danni ne paghi le conseguenze..

Sono intervenuto decine di volte con gente svenuta in palestra..oppure ai corsi..anche nel mio, anche una bimba di 9 anni..svenuta di faccia su tatami..fa effetto!
So come comportarmi e soprattutto non mi emoziono o spavento..cerco sempre di mantenere la calma e togliere l'attenzione degli altri da quel che accade..è importante..

Purtroppo mi capita ancora di trovare gente, professionisti, che quando vedono uno che sta male gli dicono "oh, ma come sei bianco..stai giù, stai giù"..ma è una delle prime cose che ti insegnano..tranquillizzare l'infortunato..
Ultima una ragazza svenuta in Cyclette e caduta di netto tagliandosi la testa sulla macchina accanto..una marea di sangue sulla mia mano..ma lei non sapeva nulla, non lo sentiva..e si è tranquillizzata..


Quarto punto..INTERESANTISSIMO...

mhmhm..non benissimo..sicuramente anche per una mia mancanza..ma dipende, ahimè, anche da una poca costanza ad avere un gruppo uniforme..le assenze nei corsi ti fanno sballare tutto..
Ho circa 30 atleti nel serale.. (parlo degli adulti ovviamente)..beh, a parte alcuni sempre presenti, gli altri fanno sempre assenze..e qs scombussola i piani..e quindi ogni tanto mi "male organizzo"..ma io ho un piano delle lezioni tutto scritto che va di 3 mesi in 3 mesi circa..dove ogni tanto apporto delle modifiche se si inserisce un evento particolare...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 24, 2012, 11:49:34 am
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?
Sono tutt'orecchi!
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 24, 2012, 12:15:51 pm
Ammesso e nn concesso che sia così, allora qualsiasi istruttore di arti marziali, per limitarci al nostro, dovrebbe avere la decenza e la coscienza di nn far fare alcun tipo di riscaldamento ai suoi allievi.... :whistle:

Prendiamo una lezione tipo nella quale si voglia provare uno di questi drill
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=CDriWhnHmKg# (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=CDriWhnHmKg#)!

Che cosa deve sapere l'istruttore?
Secondo me tutto quello che è necessario a non determinare rischio per chi prova (ciò che non bisogna fare) e al contempo a fissare i punti fondamentali.
Poi ci sarà un lavoro individuale, perché ognuno fa cose diverse da un altro, c'è chi è alto o piccolo, forte o debole ecc.

Chiaro che dovrà conoscere dove si trova un ginocchio e come si muove, ma nei limiti necessari a spiegare di non colpirlo in modo da danneggiarlo ecc.

Ciò vuol dire che deve avere una conoscenza del corpo, ma nei limiti della trasmissione dell'arte di cui è istruttore.
Vale a dire che ad un istruttore conoscere i 4 tendini della cuffia dei rotatori non serve, ma serve insegnare a non alzare la spalla facendo un movimento inutile e dannoso alla salute ecc.

Se invece spingiamo l'esigenza di conoscere il funzionamento e l'anatomia del corpo umano oltre il limite di cui sopra, finiamo per dire ad un muratore che non può lavorare se prima non ha una laurea nelle neuro scienze.

Anzi, occorre fare attenzione a non debordare in settori dove occorre una preparazione specifica, come la medicina.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 24, 2012, 13:06:00 pm
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?
Sono tutt'orecchi!

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 24, 2012, 14:00:37 pm
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?
Non so, so che ho fatto tanti tentativi per capirlo, ma non trovo nessuno che mi spieghi ciò che mi sono perso.
Per esempio le evidenze scientifiche che provano il contrario di quello che hai detto negli ultimi posto?
Sono tutt'orecchi!

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
mi sono un po' perso. Di quale tema parli!
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 24, 2012, 14:07:08 pm

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 24, 2012, 15:13:29 pm

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Diego on November 24, 2012, 16:01:59 pm
Ammesso e nn concesso che sia così, allora qualsiasi istruttore di arti marziali, per limitarci al nostro, dovrebbe avere la decenza e la coscienza di nn far fare alcun tipo di riscaldamento ai suoi allievi.... :whistle:
Empiricamente condivido l'idea: affiderei volentieri riscaldamento e preparazione atletica a uno specialista e a un istruttore di am/sdc/dp l'aspetto puramente tecnico, tranne ovviamente i casi in cui l'insegnante abbia davvero la professionalità e la competenza necessaria in entrambi gli aspetti.

Dovendo di solito fare le nozze coi fichi secchi, ammetto che nella sessione della disciplina marziale/combattiva venga fatto anche solo un minimo riscaldamento e defaticamento per prevenire infortuni.

Per affidare la preparazione atletica vera e propria da tabula rasa comincerei col valutare il curriculum come preparatore atletico dell'insegnante così come quello nella specifica disciplina che insegna.
Poi ovvio che se si hanno un minimo di competenze l'aspetto del curriculum potrebbe essere secondario anche solo dopo due chiacchiere.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 24, 2012, 20:36:37 pm
Esatto...
E mentre il maestro o istruttore coscienzioso si informa e aggiorna, quello che nn lo è, di solito con una pratica sclerotizzata nella disciplina x, ecco che propina, anche ai bambini, lo stretching a rimbalzella o gli esercizi con iperestensioni articolari e/o legamentose...perchè tanto se faceva così...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 25, 2012, 11:34:30 am

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).

Tutto è partito da qui:
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?".

Se mi dici che cosa mi sono perso, credo che saprò anche a quali libri ti riferisci.
Ma se non me lo dici temo che continuerò a non capire.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 26, 2012, 15:22:13 pm
Riproviamo con altri toni.

Grazie.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 26, 2012, 17:37:00 pm

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).

Tutto è partito da qui:
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?".

Se mi dici che cosa mi sono perso, credo che saprò anche a quali libri ti riferisci.
Ma se non me lo dici temo che continuerò a non capire.
Provo ad interpretare io il pensiero:
Da alcune tue considerazioni sembra che tu non abbia preso in considerazione l'evoluzione della conoscenza del funzionamento corpo umano e di come le prestazioni possano venire incrementate con degli allenamenti mirati, e che ci sono dei riscontri sul fatto che pratica scelta e preparazione atletica, quando vanno a braccetto danno i migliori risultati e ci sono dei riscontri.
Direi che possiamo concordare sul fatto che chi viene allenato "a tutto tondo" avrà risultati migliori di chi verrà allenato senza curare la preparazione atletica, giusto?
Questo lavoro sinergico X decenni fa non era previsto, non c'erano le conoscenze approfondite di oggi.

Ecco perchè la teoria del "samurai di ieri che è ad armi pari rispetto al clone allenato con la metodologia di oggi" appare bizzarra e suggerisce una scarsa conoscenza della materia in ambito allenamento.

Se invece tale lacuna non c'è, sarebbe il caso di citare qualche pubblicazione/studio che concordi ed avvalori le tue tesi nel "qui ed ora", ovvero abbastanza recente.

Credo che l'obiezione sia questa, se ho bene inteso, ed in effetti concordo.  :)


Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 26, 2012, 18:39:52 pm
Io direi che sia in alcuni casi abbastanza logico...
Qualsiasi gesto tecnico-funzionale dipende dalla macchina uomo, migliorando le potenzialità della macchina automaticamente migliora il gesto.
Credo la chiamino evoluzione....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 26, 2012, 19:47:02 pm

Bravo. Allora apri bene anche gli occhi, metti mano al portafogli e comprati un bel libro sul tema.
Piacerebbe anche a me approfondire di più l'argomento, potresti consigliare un buon testo specifico? :)
Testi specifici sull'evoluzione della pratica dell'allenamento ce ne sono in quantità, che settore desidereresti approfondire?
Faccio presente che se il settore è molto specifico più che i libri sarebbe opportuno dedicarsi alla lettura di studi che sono facilmente reperibili in rete anche su siti esteri (se la lingua d'Albione non è un problema).

Tutto è partito da qui:
Scusa Tatami ma torno a chiederti:
Negli ultimi 50 anni non è che ti sei perso qualcosa?".

Se mi dici che cosa mi sono perso, credo che saprò anche a quali libri ti riferisci.
Ma se non me lo dici temo che continuerò a non capire.
Provo ad interpretare io il pensiero:
Da alcune tue considerazioni sembra che tu non abbia preso in considerazione l'evoluzione della conoscenza del funzionamento corpo umano e di come le prestazioni possano venire incrementate con degli allenamenti mirati, e che ci sono dei riscontri sul fatto che pratica scelta e preparazione atletica, quando vanno a braccetto danno i migliori risultati e ci sono dei riscontri.
Direi che possiamo concordare sul fatto che chi viene allenato "a tutto tondo" avrà risultati migliori di chi verrà allenato senza curare la preparazione atletica, giusto?
Questo lavoro sinergico X decenni fa non era previsto, non c'erano le conoscenze approfondite di oggi.

Ecco perchè la teoria del "samurai di ieri che è ad armi pari rispetto al clone allenato con la metodologia di oggi" appare bizzarra e suggerisce una scarsa conoscenza della materia in ambito allenamento.

Se invece tale lacuna non c'è, sarebbe il caso di citare qualche pubblicazione/studio che concordi ed avvalori le tue tesi nel "qui ed ora", ovvero abbastanza recente.

Credo che l'obiezione sia questa, se ho bene inteso, ed in effetti concordo.  :)

Capisco ... Però io non ho mai detto che sia falso che un samurai allenato ... ecc. Ho detto che non si può dimostrare. Non c'è una prova scientifica che dica che il come si allenava (senza le conoscenze scientifiche di oggi) un samurai per tagliarti in due trecento anni fa sia peggio di come si allenerebbe oggi.
Sul fatto che è meglio mangiare bene che male non c'è dubbio, ma non fa parte dell'allenamento.
Se dovessi farmi fare la legna da mettere in legnaia e dovessi scegliere tra un boscaiolo che taglia legna 8 ore al giorno e uno che la taglia per 4 e che per 4 fa esercizi di forza e velocità, non avrei dubbi.

Io non ho mai detto che chi si allena nella forza e nella velocità non ottenga tendenzialmente risultati migliori di chi non lo fa. Ho detto che un allenamento in tal senso non è un allenamento in un'arte marziale, ma piuttosto un allenamento che migliora determinate caratteristiche che possono valere per qualunque attività e che non caratterizzano l'arte che si pratica, quindi non fanno parte di quell'arte.

Per intenderci il salto della corda non fa parte del pugilato, così come la corsa di resistenza. Entrambe migliorano le condizioni atletiche e questo migliora la possibilità di vincere un match di pugilato, ma non sono boxe, perché allora anche nel calcio si corre e questo vorrebbe dire che nel calcio si boxa, cosa che evidentemente non è.

Per identificare un esercizio di pugilato bisogna che sia specifico, cioè tecnico, un esercizio proprio di quello sport e che difficilmente si trova in un altro.

Non credo di dover esibire pubblicazioni, perché il mio è un ragionamento che ha una sua logica.
Piuttosto a dover esibire pubblicazioni sul fatto che certi esercizi di forza e velocità facciano parte di una A.M. dovrebbe essere chi lo sostiene.


Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 26, 2012, 19:53:54 pm
Logica un pò contorta....
Se allenando la forza e la velocità "tendenzialmente" si ottengono risultati migliori direi che è abbastanza empirico che un samurai più forte e più veloce estrarrà e/o muoverà la spada di x peso in maniera più efficiente.
Se si dice che è indimostrabile perchè i samurai sono morti, grazie al cazzo ma la logica in questo caso resta.
Che certe cose siano collaterali alla pratica marziale è ovvio, ma, soprattutto in ambito marziale nel senso più ampio del termine, direi che storicamente lo sviluppo di un maggiore potenziale bellico, a livello di individuo come di attrezzatura, è sempre andato di pari passo, dove addirittura nn si è sovrapposto, con l'addestramento marziale quindi ogni divisione "stagna" imho lascia il tempo che trova.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 26, 2012, 20:10:55 pm
io comincio a perdermi

facciamo un esempio diverso: se tu tiri pugni tutto il giorno e fai solo quello, arriva un limite oltre il quale quel gesto non può essere migliorabile, cioè non ci sono le condizioni per IMPLEMANTARE la potenza del tuo pugno...

qui entra in gioco la preparazione specifica che rende possibile l'innalzamento di quelle qualità (forza, velocità, stabilità, riflessi ecc) che rende possibile passare uno step che altrimenti diventa invalicabile...

questo non lo dico io ma la fisiologia umana

la preparazione specifica per un qualsiasi gesto motorio aumenta la possibilità dello stesso ergo ti rende un pugile/samurai/sportivo più efficente e migliore

ci siamo? :halo:

Spoiler: show
per favore, dimmi che ci siamo.... :-X
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Hung-gio on November 26, 2012, 22:44:20 pm
Sebbene trovi corrette queste riflessioni , non so perchè ( o forse sì) , ma avrei molta più paura di affrontare un samurai antico che un "samurai " moderno che alza pesi.... :gh:

Comunque è innegabile che migliorando le abilità fisiche sia abbiano delle conseguenze positive su tutta la pratica...ma bisogna stare attenti a non esagerare...per combattere devi combattere, no fare pesi, ne forme ne meditazione. Devi combattere. Tutto quello che ho citato può dare un suo contributo( chi pensa di si, chi pensa di no su forme e meditazione ecc.)ma il problema è questo...

Un tizio viene e annuncia la sua voglia di imparare a combattere. Se il tizio in questione può allenarsi 10 ore a settimana potrà fare un bell'allenamento, sia fisico che tecnico. Se ne ha solo 4 a disposizione le cose cambiano. Qui suddividere  il lavoro diventa più difficile e io consiglierei , senza tralasciare una discreta preparazione fisica, di concentrarsi maggiormente sull'aspetto tecnico. Questo perchè se no, dopo un anno avrà magari un bel fisico, ma non saprà tirare un pugno o un calcio in modo altrettanto discreto, e quindi ciò andrebbe contro la sua iniziale richiesta...

Insomma non dimentichiamo che già combattere , e altri allenamenti specifici per questo, sono anche allenanti fisicamente e per la maggior parte delle persone non è necessario un lavoro atletico molto più specifico ...un po' per mancanza di tempo , un po' perchè in fondo sono pochi coloro che arrivano al pugno perfetto e debbano quindi utilizzare tecniche per migliorarsi ulteriormente...difatti chi utilizza questi tipi di allenamenti per la maggior parte?  Gli atleti che hanno un preciso obbiettivo e tutto il tempo necessario.

Infine concludo dicendo che non tutto quello che è moderno è migliore, ne tutto quello che è antico è più saggio. ne tutto ciò che è naturale fa bene.  E' pericoloso ragionare per luoghi comuni...conviene sempre con gran discernimento analizzare la situazione di volta in volta.

P.s. Io mia alleno circa 9 ore a settimana , concendendo largo spazio a pura preparazione fisica anche in palestra e seguito da trainer. Ebbene durante lo sparring un mio amico che ha qualche annetto( 6-7 anni )di pratica marziale in più e soprattutto buona esperienza nel combattimento , per diversi motivi, tralascia quasi completamente da un po' di tempo l'allenamento puramente atletico...io sono più alto di lui, anche più muscoloso e per certi versi prestante ( fiato) ...ma se combattiamo quando  mi arriva con i calci in faccia , come tiene la distanza e come si muove mi ricorda sempre che la prestanza fisica non è assolutamente tutto sul ring( tatami ,tappeto) come si cerca di far trasparire in certi ambienti.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 27, 2012, 09:29:14 am
Sebbene trovi corrette queste riflessioni , non so perchè ( o forse sì) , ma avrei molta più paura di affrontare un samurai antico che un "samurai " moderno che alza pesi.... :gh:

io anche, ma solo per una questione di testa.
Probabilmente il samurai antico, figlio di una cultura diversa e una educazione e contesto sociale diversi era molto meno "bloccato" dall'idea di infilarmi il katana nella pancia.
E la disposizione ad usare l'arma credo sia la qualità fondamentale, molto più della perizia tecnica, della forza e della esplosività.
E' per questo che reputo l'esempio del samurai fuorviante ai fini della discussione.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 27, 2012, 09:35:48 am
Logica un pò contorta....
Se allenando la forza e la velocità "tendenzialmente" si ottengono risultati migliori direi che è abbastanza empirico che un samurai più forte e più veloce estrarrà e/o muoverà la spada di x peso in maniera più efficiente.
Se si dice che è indimostrabile perchè i samurai sono morti, grazie al cazzo ma la logica in questo caso resta.
Che certe cose siano collaterali alla pratica marziale è ovvio, ma, soprattutto in ambito marziale nel senso più ampio del termine, direi che storicamente lo sviluppo di un maggiore potenziale bellico, a livello di individuo come di attrezzatura, è sempre andato di pari passo, dove addirittura nn si è sovrapposto, con l'addestramento marziale quindi ogni divisione "stagna" imho lascia il tempo che trova.
Se avessi ragione tu, nel tennis dovremmo vedere gente più muscolosa e potente. Se la forza migliora la prestazione a prescindere da ogni altra considerazione, perché nel tennis sono così mingherlini? Loro hanno la racchetta, il samurai aveva la spada.
Poi come ho già detto, non so chi vincerebbe ecc., ma solo che non esiste una dimostrazione.

Ma ciò di cui volevo parlare è un'altra cosa, cioè che un conto è l'arte e la capacità del'istruttore in quell'arte, un'altra cosa è la preparazione atletica in quell'arte che necessita di preparatori specifici.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Sandrokan on November 27, 2012, 09:40:01 am
Va bene, l'esempio del samurai è fuorviante (anche perchè non possiamo trovarne un esemplare di 300 anni fa  :) , e probabilmente nemmeno uno odierno)
Il ragionamento sui risultati olimpici è inconfutabile,quando si parla di numeri non c'è da interpretare un granchè.Poi che psicologicamente entrino in campo diversi fattori è abbastanza chiaro, e quelli sono aspetti che difficilmente puoi allenare, cioè se l'istinto assassino non c'è il tuo allenatore/motivatore etc non può instillartelo,o sei cattivo o non lo sei.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 27, 2012, 09:48:10 am
Tatamitris, anch'io comincio a chiedermi se tu sia un troll basta prendere i risultati olimpici e vedere la differenza nel corso degli anni, per rendersi conto dell'apporto migliorativo e dell'evoluzione che c'è stata per ottimizzare le prestazioni della "macchina-uomo". :)

Studi seguiti da riscontri empirici.

Se tu non vuoi portare, non dico qualche riscontro empirico, ma nemmeno uno studio a supporto di una logica che è valida per te, si ricade nella pura percezione soggettiva e la conversazione diventa improduttiva ed inutile, per cui non interagirò oltre con te su questo argomento.
Ti saluto. :)

Shashka: scusa, mi ero dimenticata..  :-[
Per me sarebbe interessante qualcosa che aiuti a capire meglio quanto chiedere al proprio fisico in base alle sue caratteristiche (io sono dimagrita drasticamente e mi sento "spaesata") e che insegni a cosa evitare in base ai propri acciacchi personali. :)

Spoiler: show
[EDIT: avevo usato il verbo "migliorare" 3 volte in una frase...mi auto-zanichello :zan:]
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 27, 2012, 09:53:36 am
Se avessi ragione tu, nel tennis dovremmo vedere gente più muscolosa e potente. Se la forza migliora la prestazione a prescindere da ogni altra considerazione, perché nel tennis sono così mingherlini? Loro hanno la racchetta, il samurai aveva la spada.
Per lo stesso motivo per cui un maratoneta è mingherlino mentre un centometrista una belva. Dipende da intensità e durata della prestazione. Ci sono tanti tipi di forza ognuno con le sue implicazioni sul metabolismo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 27, 2012, 09:59:23 am
Logica un pò contorta....
Se allenando la forza e la velocità "tendenzialmente" si ottengono risultati migliori direi che è abbastanza empirico che un samurai più forte e più veloce estrarrà e/o muoverà la spada di x peso in maniera più efficiente.
Se si dice che è indimostrabile perchè i samurai sono morti, grazie al cazzo ma la logica in questo caso resta.
Che certe cose siano collaterali alla pratica marziale è ovvio, ma, soprattutto in ambito marziale nel senso più ampio del termine, direi che storicamente lo sviluppo di un maggiore potenziale bellico, a livello di individuo come di attrezzatura, è sempre andato di pari passo, dove addirittura nn si è sovrapposto, con l'addestramento marziale quindi ogni divisione "stagna" imho lascia il tempo che trova.
Se avessi ragione tu, nel tennis dovremmo vedere gente più muscolosa e potente. Se la forza migliora la prestazione a prescindere da ogni altra considerazione, perché nel tennis sono così mingherlini? Loro hanno la racchetta, il samurai aveva la spada.

Mingherlini? Parli di questi?

(http://2.bp.blogspot.com/-Oop_qW_GeRc/TvBP0ls0ZdI/AAAAAAAACcQ/5ZieFo11thE/s1600/Rafael-Nadal-shirtless.jpg)

(http://blogs.telegraph.co.uk/culture/files/2012/09/murray_798430c-1.jpg)

(http://siusopen.files.wordpress.com/2012/09/serena-williams-story1.jpg?w=298&h=350)

(http://www.deepbottle.com/img/Fun/novak-djokovic-buys-shoes/novak-djokovic-buys-shoes01.jpg)


Nadal: 185 cm x 85 kg

Djokovic: 188 cm x 80 kg

Murray: 190 cm x 84 kg
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 27, 2012, 10:27:03 am
Stavo per scrivere la stessa cosa...
Infatti sono anni che i giornalisti chic si lamentano di un tennis diventato muscolare solo perchè in preda ad oppiacei... XD
Lo ripeto nn c'è una disciplina una o un campo uno in cui ci sia un gesto funzionale o una dipendenza dall'uomo in cui "l'evoluzione" nn abbia fatto la differenza....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 27, 2012, 10:27:29 am
La discussione sta diventando surreale...

Mingherlini? Ma tu sei ancora uno di quelli che misurano la forza in base all'ipertrofia muscolare?

Qui torniamo al discorso di non sapere di ciò di cui si parla...
 
A parte che basta guardare le braccia di un tennista ....ma Poi ogni disciplina ha il suo specifico sviluppo fisico :nono:

Non ci siamo ancora
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 27, 2012, 10:28:56 am
@ Tatamitris...

Spoiler: show
Non entro nel merito del discorso perchè diversi utenti qui hanno già detto tutto quanto c'era da dire.  :pla:

Voglio solo dire una cosa....Non incaponirti cosi!

A me è capitato millemila volte di scrivere delle stupidate, vuoi per la fretta, vuoi perchè tutti parlavano di cipolle e io di patate, vuoi per la mia grandissima ignoranza in molti campi o per la mia difficoltà di espressione.... e capisco che trovarsi 10 utenti "contro" non è bello e non aiuta. Ma il problema è che qui nessuno è contro nessuno. A volte basterebbe dire di aver sbagliato e/o frainteso e aggiustare il tiro mettendo da parte orgoglio e convinzioni granitiche.
A volte il semplice ammettere di aver detto mezza cazzata è liberatorio e aiuta!  :)

Insomma...se solo ti sfiora l'dea di averla fatta un pochino fuori dal vaso .....molla il colpo!   :thsit:

Peace & Love  :-*
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 27, 2012, 10:42:28 am
Riproviamo con altri toni.

Grazie.


Rimossi un paio di post.

Se metto un avviso, mi aspetto che venga letto e seguito...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 27, 2012, 10:59:22 am
Vorrei chiarire una cosa riguardo allo sviluppo delle capacità condizionali e fisiche finalizzate a una certa pratica. E' un argomento che ormai è quasi dato per scontato nella sezione performance, ma lo ripeto ugualmente qui.

L'espressione massima di un gesto sportivo dipende da innumerevoli fattori, che sono allenati sia singolarmente che in sinergia. La forza (che anch'essa viene differenziata in diverse componenti) è soltanto uno degli aspetti.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 27, 2012, 11:02:53 am
Ma infatti quando si parla di performance umana si prende in considerazione ogni aspetto...
Il problema è nn voler vedere questi aspetti...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Hung-gio on November 27, 2012, 15:49:00 pm
Sebbene trovi corrette queste riflessioni , non so perchè ( o forse sì) , ma avrei molta più paura di affrontare un samurai antico che un "samurai " moderno che alza pesi.... :gh:

io anche, ma solo per una questione di testa.
Probabilmente il samurai antico, figlio di una cultura diversa e una educazione e contesto sociale diversi era molto meno "bloccato" dall'idea di infilarmi il katana nella pancia.
E la disposizione ad usare l'arma credo sia la qualità fondamentale, molto più della perizia tecnica, della forza e della esplosività.
E' per questo che reputo l'esempio del samurai fuorviante ai fini della discussione.

Esatto! Era esattamente questo il mio pensiero...hai centrato in pieno. :)

(P.s. E anche perchè i samurai moderni non esistono :sbav:)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 27, 2012, 17:01:21 pm
La discussione sta diventando surreale...

Mingherlini? Ma tu sei ancora uno di quelli che misurano la forza in base all'ipertrofia muscolare?

Qui torniamo al discorso di non sapere di ciò di cui si parla...
 
A parte che basta guardare le braccia di un tennista ....ma Poi ogni disciplina ha il suo specifico sviluppo fisico :nono:

Non ci siamo ancora

Vedi c'è chi non si spiega bene e chi non vuol capire e per quanto ci si spieghi torna sempre a quello che vuole, contestando o commentando cose mai dette.
Prima di tutto non tutti i tennisti hanno braccia uguali, così come anche le tenniste.
La questione è se la ricerca delle forza massima è buona per ogni sport e per ogni atleta.
Inoltre, premettendo che non sono un preparatore atletico, mi permetto di ricordare che la forza può essere aumentata fino ad un certo punto a parità di massa, poi, per aumentare in forza bisogna aumentare in massa, l'aumento della massa muscolare si porta, peraltro dietro anche l'aumento del grasso corporeo ecc.

Un'altra questione è la preparazione dell'istruttore di uno sport o di una AM e fin dove si vuole spingere.
Per capirsi bisogna seguire il filo. Se si prendono pezzi di discorsi e si contestano non si capisce più nulla, si fa forse un piacere al proprio ego, ma si risponde al nulla.

Il punto è, se si vuole rapportare una AM a uno sport, se l'istruttore di tennis deve pensare allo sviluppo della forza e della velocità (che, quasi sempre, vuol dire sviluppo di forza) , al di là dello sviluppo insito nell'allenamento necessario ad imparare il tennis. Ciò, tradotto per i più sordi vuol dire determinare se lo squat fa parte o no del bagaglio culturale che un istruttore di tennis deve avere.
Perché l'argomento in questione voleva mettere in discussione coloro che non avevano una preparazione in uno sport, poiché non avevano una preparazione di contorno comprendente fra l'altro il pronto soccorso. Se l'aumento della forza è sempre positivo dovremmo vedere tennisti alti 1, 85 e pesare centoventi chili, pressappoco come avviene nel sollevamento pesi.

Qui l'evoluzione c'entra come i cavoli a merenda, non ho mai parlato del fatto che ciò che s'impara sul campo non possa essere trasferito in palestra o che ci si debba chiudere a riccio, ma solo che molte, se non tutte le attività che servono per migliorare le prestazioni sportive non per forza devono far parte del bagaglio culturale di un ottimo istruttore.

Che poi qualcuno vada in tilt con la forza e la velocità non lo dico io, basta vedere cosa si crede di fare con queste caratteristiche umane leggendo parecchi degli interventi che vengono prima di questo.


Altra questione il samurai.
Forse si pensa anche che è scontato che un giocoliere di duecento anni fa sia meno bravo di uno attuale perché quello attuale ha a disposizione macchine e conoscenze in grado di fargli aumentare forza e velocità e renderlo più grosso e resistente, può darsi, ma dov'è la dimostrazione, la prova provata che aumentando la forza al massimo si aumenti la qualità dell'esercizio o l'esecuzione anche solo di un singolo gesto come un taglio di katana, o dove la prova che un giocoliere o un samurai di trecento anni fa non avesse la forza necessaria a fare quello che doveva?
Lo chiedo per l'ultima volta, sapendo in partenza che non c'è e che non ci sarà quindi risposta soddisfacente.

Se partiamo dal dato di fatto che caratteristiche diverse degli atleti (pesista, tennista, nuotatore) comportino forza e velocità nonché coordinazione diversi (poiché non si può variare la forza senza modificare le caratteristiche corporee in termini di masse e composizione e proporzioni), come si fa ad affermare, in assoluto, che se si è più forti si è più bravi?

https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:95klahJtYt8J:www.nabbaitalia.it/tecnica-ed-allenamento.html%3Fdownload%3D60:il-sollevamento-pesi%26start%3D20+caratteristiche+fisiche+sollevatori+di+pesi&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESjZw9FPyVOqqiKq08KmN9LSvpyuRV32CrIx3bZzvx7jl3JiJmbyQ2TdUXMzPimA8diDVW4J0PVGovwrWOC6tDwoeAfLrzTYDbiXUKChUEZVtRK_lNCkR_3pxjptH5xRffXvLEI2&sig=AHIEtbQOQDrbOdbnc2UcElxHVZzbkUNrQQ (https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:95klahJtYt8J:www.nabbaitalia.it/tecnica-ed-allenamento.html%3Fdownload%3D60:il-sollevamento-pesi%26start%3D20+caratteristiche+fisiche+sollevatori+di+pesi&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESjZw9FPyVOqqiKq08KmN9LSvpyuRV32CrIx3bZzvx7jl3JiJmbyQ2TdUXMzPimA8diDVW4J0PVGovwrWOC6tDwoeAfLrzTYDbiXUKChUEZVtRK_lNCkR_3pxjptH5xRffXvLEI2&sig=AHIEtbQOQDrbOdbnc2UcElxHVZzbkUNrQQ)

Se poi si vuole cercare qualcuno con cui obiettare per il gusto di farlo, allora ...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 27, 2012, 17:21:28 pm
A parte una serie di luoghi comuni almeno contornati dall'affermare di nn essere un preparatore, il punto nn è il discorso della forza, che ovviamente ha significati ben precisi, ma di tutta una serie di fattori diversi che hanno reso l'uomo più efficiente.
Ma facendo un passo cmq indietro, ci sarà una connessione se oggi, misurazioni alla mano, in decine di attività umane si è riscontrato un miglioramento di prestazioni e quasi allo stesso tempo tutti i soggetti coinvolti sono anche più forti?
Se poi questo bagaglio di conoscenza sia necessario o meno all'istruttore dipende...da molti fattori, io temo molto di più l'ignoranza di chi ti dice che i pesi legano o rallentano o di chi sia convinto che la posizione del cavaliere serva più dello squat....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 27, 2012, 17:28:39 pm
Tatamitris, anch'io comincio a chiedermi se tu sia un troll basta prendere i risultati olimpici e vedere la differenza nel corso degli anni, per rendersi conto dell'apporto migliorativo e dell'evoluzione che c'è stata per ottimizzare le prestazioni della "macchina-uomo". :)

Studi seguiti da riscontri empirici.

Se tu non vuoi portare, non dico qualche riscontro empirico, ma nemmeno uno studio a supporto di una logica che è valida per te, si ricade nella pura percezione soggettiva e la conversazione diventa improduttiva ed inutile, per cui non interagirò oltre con te su questo argomento.
Ti saluto. :)

Spoiler: show
[EDIT: avevo usato il verbo "migliorare" 3 volte in una frase...mi auto-zanichello :zan:]

[/quote]


... Io rispondo lo stesso, anche se non lo faccio portando quello che vuoi tu (poi, il troll sarei io ... Boh!).

In parte ti sei risposta da sola. Presumo che tu sappia cos'è un riscontro empirico.

Mi fai l'esempio dei risultati Olimpici, come se quello che dici io lo avessi contraddetto ... Mah!

Potrei dire che sono parzialmente d’accordo, ma che c’entra con ciò che ho detto io?


Rispondendo alle tue ultime parole: “insieme alle prove della non necessarietà della massima forza possibile, vuoi che porti le prove della non esistenza degli elfi e degli gnomi, della non esistenza dei rapimenti alieni, della non esistenza del complotto che ha portato alla morte Kennedy e compagnia cantando?





Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 27, 2012, 17:35:01 pm
A parte una serie di luoghi comuni almeno contornati dall'affermare di nn essere un preparatore, il punto nn è il discorso della forza, che ovviamente ha significati ben precisi, ma di tutta una serie di fattori diversi che hanno reso l'uomo più efficiente.
Ma facendo un passo cmq indietro, ci sarà una connessione se oggi, misurazioni alla mano, in decine di attività umane si è riscontrato un miglioramento di prestazioni e quasi allo stesso tempo tutti i soggetti coinvolti sono anche più forti?
Se poi questo bagaglio di conoscenza sia necessario o meno all'istruttore dipende...da molti fattori, io temo molto di più l'ignoranza di chi ti dice che i pesi legano o rallentano o di chi sia convinto che la posizione del cavaliere serva più dello squat....

Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).

Non credo per esempio che ad un giocoliere serva fare lo squat, ma magari mi sbaglio ... Occorre però argomentare caso a caso e non dare per scontato niente.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 27, 2012, 17:45:00 pm
...certo che sei de coccio...

ti stai incapponendo con il discorso "forza" quando la questione è migliorare le prestazioni con sistemi di preparazione specifica che sviluppano le qualità che servono a determinate discipline!!!!

cosa centra il culturista col tennista? io devo formare un tennista dandogli certe caratteristiche che non posso IMPLEMENTARE soltanto facendol giocare a tennis!!!!!

ti faccio un altro esempio per chiarire meglio: secondo te per preparare un centometrista cosa devo fargli fare per migliorare le prestazioni?

anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte...

ps. per favore cerchiamo almeno di non dire stupidaggini sulla massa grassa ecc già c'è un sacco di gente con gran confusione in testa se poi mettiamo in giro le solite cavolate non ne usciamo più

pps eh già che dici che non sei un preparatore dovrest avere la decenza di leggere i post altrui ed informarti prima di scrivere...qui nessuno coltiva il suo ego ma si cerca solo di fare un pò di chiarezza...

qui non è questione di opinioni ma di studi decennali contro disinformazione...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 27, 2012, 17:46:13 pm
...certo che sei de coccio...

ti stai incapponendo con il discorso "forza" quando la questione è migliorare le prestazioni con sistemi di preparazione specifica che sviluppano le qualità che servono a determinate discipline!!!!

cosa centra il culturista col tennista? io devo formare un tennista dandogli certe caratteristiche che non posso IMPLEMENTARE soltanto facendol giocare a tennis!!!!!

ti faccio un altro esempio per chiarire meglio: secondo te per preparare un centometrista cosa devo fargli fare per migliorare le prestazioni?

anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte...

ps. per favore cerchiamo almeno di non dire stupidaggini sulla massa grassa ecc già c'è un sacco di gente con gran confusione in testa se poi mettiamo in giro le solite cavolate non ne usciamo più

pps eh già che dici che non sei un preparatore dovrest avere la decenza di leggere i post altrui ed informarti prima di scrivere...qui nessuno coltiva il suo ego ma si cerca solo di fare un pò di chiarezza...

qui non è questione di opinioni ma di studi decennali contro disinformazione...
Menomale che tu sei più gentile di me, Moai!
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 27, 2012, 17:49:00 pm


Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).


apri un libro per favore ...non ci sono segreti...la posizione del cavaliere lavora sulla forza isometrica...lo squat lavora su altro tipo a seconda dei carichi e dei modi di allenamento

Spoiler: show
 :'(mamma mia
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 27, 2012, 18:41:30 pm
Forse sarebbe il caso di partire da una base comune. La base comune IMHO è quello che incontrovertibilmente fa parte del bagaglio di un insegnante del dato sport o della data disciplina.
Da qui poi si può parlare di ciò che si ritiene comunque necessario ma non è ancora ritenuto incontrovertibilmente necessario, e di quello che si ritiene sia meglio sapere ma non per tutti lo è.

Ciò che incontrovertibilmente dovrebbe far parte di un insegnante di una data disciplina sportiva, oltre al bagaglio tecnico e alla capacità perlomeno sufficiente di insegnare dato bagaglio, è il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport.
Quest'ultimo a sua volta è costituito da parti ormai ritenute, a valle di centinaia di studi scientifici, di centinaia di pubblicazioni e di decine e decine di anni di applicazione in competizioni e confronti di vario tipo, ASSODATE E CONSOLIDATE.
Sto parlando di metodiche per lo sviluppo della forza esplosiva, pura, resistente, per la capacità cardiovascolare, la reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc.
Ogni disciplina, per peculiarità, può necessitare maggior lavoro su un aspetto e meno su un altro rispetto a un'altra disciplina (per la quale vale magari il viceversa), ma aldilà della pratica perlopiù hobbistica, è ormai lapalissiano che per il miglioramento GENERALE in una data disciplina sia necessario agire anche sulle componenti atletiche.
Le metodiche base anch'esse sono grazie a dio assodate con la sperimentazione, mentre più si va verso l'eccellenza e più si sperimenta e più siamo in un terreno apparentemente meno vincolato.
Ma anche in questi terreni, quel che vige è l'approccio pragmatico e scientifico.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 27, 2012, 23:17:24 pm
Forse sarebbe il caso di partire da una base comune. La base comune IMHO è quello che incontrovertibilmente fa parte del bagaglio di un insegnante del dato sport o della data disciplina.
Da qui poi si può parlare di ciò che si ritiene comunque necessario ma non è ancora ritenuto incontrovertibilmente necessario, e di quello che si ritiene sia meglio sapere ma non per tutti lo è.

Ciò che incontrovertibilmente dovrebbe far parte di un insegnante di una data disciplina sportiva, oltre al bagaglio tecnico e alla capacità perlomeno sufficiente di insegnare dato bagaglio, è il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport.
Quest'ultimo a sua volta è costituito da parti ormai ritenute, a valle di centinaia di studi scientifici, di centinaia di pubblicazioni e di decine e decine di anni di applicazione in competizioni e confronti di vario tipo, ASSODATE E CONSOLIDATE.
Sto parlando di metodiche per lo sviluppo della forza esplosiva, pura, resistente, per la capacità cardiovascolare, la reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc.
Ogni disciplina, per peculiarità, può necessitare maggior lavoro su un aspetto e meno su un altro rispetto a un'altra disciplina (per la quale vale magari il viceversa), ma aldilà della pratica perlopiù hobbistica, è ormai lapalissiano che per il miglioramento GENERALE in una data disciplina sia necessario agire anche sulle componenti atletiche.
Le metodiche base anch'esse sono grazie a dio assodate con la sperimentazione, mentre più si va verso l'eccellenza e più si sperimenta e più siamo in un terreno apparentemente meno vincolato.
Ma anche in questi terreni, quel che vige è l'approccio pragmatico e scientifico.

... sarà ... Io quando entro in una palestra di judo vedo fare judo. Non metto in dubbio, anche se qualcuno insiste nel controbattere a ciò che non ho mai detto, che si possano migliorare una serie di componenti del corpo umano con metodiche di un tipo o di un altro, ma un insegnante di judo, il judo deve saper fare e trasmettere.
Ti posso assicurare che se vai a fare un allenamento di judo ti puoi fare tranquillamente il c.... a capanna e sono sicuro che soltanto questo fa salire il livello della preparazione fisica.

... Ma insomma, avete l'idea di cosa sia un programma tecnico di judo o di karate o di ... Una vita non basta per impararlo, ci sono una miriade di drill possibili e nuovi se ne affacciano di continuo, molti sono impegnativi sul piano fisico, oltre che mentale. Pensate che sia meglio che un istruttore si dedichi a questo o preferite un istruttore che si dedica al " bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport".

Io fossi un istruttore lascerei il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport a chi a ciò è preparato con studi specifici, come pure lascerei al medico/dietologo la dieta e all'ospedale il pronto soccorso, ma se preferite avere un tuttologo per insegnante accomodatevi, da parte mia ritengo che un istruttore di judo ne abbia già da imparare senza intromettersi in materie che non gli sono proprie.

E' ovvio che deve avere le conoscenze specifiche per non fare danni, ma da qui a farlo diventare quello che qualcuno sostiene ce ne passa-

Comunque sono ansioso di sapere quali siano le metodiche per lo sviluppo della reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc. che non siano patrimonio di una AM  e che si possono trovare in studi specifici, pubblicazioni ecc. e che siano meglio di ciò che propone una AM per quella AM.

La forza e la capacità cardiovascolare sono certamente incrementabili oltre ciò che propone una AM, ma, di nuovo, per chi desidera incrementare tali qualità per migliorare nelle competizioni (poiché è molto difficile che chi non ha parecchio tempo da dedicare alla pratica e non voglia competere si dedichi anche allo sviluppo della forza) consiglio un preparatore atletico o comunque una persona specializzata nel settore e non un istruttore di AM tutto fare.

Infine rispondendo a qualcuno che ritiene che si possa fare massa magra senza fare anche massa grassa di andare (lui si) a leggersi qualcosa in merito, soprattutto se vuole fare l'istruttore in quel settore.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 27, 2012, 23:26:48 pm


Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).


apri un libro per favore ...non ci sono segreti...la posizione del cavaliere lavora sulla forza isometrica...lo squat lavora su altro tipo a seconda dei carichi e dei modi di allenamento

Spoiler: show
 :'(mamma mia

Leggi tutto per favore ...
Ma che c'entra la forza isometrica chi mai ha detto il contrario ... Di che parli!

Ah forse ho capito, per te la posizione del cavaliere serve per sviluppare la forza "in isometria" (non la forza isometrica), punto e a capo ... Beh certo tu hai letto i libri ...

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 27, 2012, 23:39:23 pm
http://www.scienzaesport.com/SdS/021/021.htm (http://www.scienzaesport.com/SdS/021/021.htm)

Come puoi vedere si parla di forza isometrica (non solo qui a dire il vero...bastava mettere il termine su qualsiasi motore di ricerca per evitare figure)

Ad ogni modo ti richiedo: come alleneresti un centometrista? Facendogli fare scatti tutto il giorno?

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 27, 2012, 23:48:38 pm


Io sono dell'idea che un istruttore di nuoto debba insegnare il nuoto.
Piuttosto chiederei ad un istruttore di karate perché preferisce far fare lo squat piuttosto che la posizione del cavaliere, se sa perché si fa la posizione del cavaliere e perché è meglio fare lo squat.
Se mi convince rispetto a quello che è lo studio del karate o semplicemente a quello che serve a me, allora ben venga lo squat (rimarrebbe comunque la voglia o meno di farlo come per la posizione del cavaliere).


Leggi tutto per favore ...
Ma che c'entra la forza isometrica chi mai ha detto il contrario ... Di che parli!


rileggiti i tuoi post qui sopra...
Sei tu che hai tirato in ballo lo squat e la posizione del cavaliere che non centrano una mazza tra di loro



Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 28, 2012, 09:39:57 am
Forse sarebbe il caso di partire da una base comune. La base comune IMHO è quello che incontrovertibilmente fa parte del bagaglio di un insegnante del dato sport o della data disciplina.
Da qui poi si può parlare di ciò che si ritiene comunque necessario ma non è ancora ritenuto incontrovertibilmente necessario, e di quello che si ritiene sia meglio sapere ma non per tutti lo è.

Ciò che incontrovertibilmente dovrebbe far parte di un insegnante di una data disciplina sportiva, oltre al bagaglio tecnico e alla capacità perlomeno sufficiente di insegnare dato bagaglio, è il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport.
Quest'ultimo a sua volta è costituito da parti ormai ritenute, a valle di centinaia di studi scientifici, di centinaia di pubblicazioni e di decine e decine di anni di applicazione in competizioni e confronti di vario tipo, ASSODATE E CONSOLIDATE.
Sto parlando di metodiche per lo sviluppo della forza esplosiva, pura, resistente, per la capacità cardiovascolare, la reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc.
Ogni disciplina, per peculiarità, può necessitare maggior lavoro su un aspetto e meno su un altro rispetto a un'altra disciplina (per la quale vale magari il viceversa), ma aldilà della pratica perlopiù hobbistica, è ormai lapalissiano che per il miglioramento GENERALE in una data disciplina sia necessario agire anche sulle componenti atletiche.
Le metodiche base anch'esse sono grazie a dio assodate con la sperimentazione, mentre più si va verso l'eccellenza e più si sperimenta e più siamo in un terreno apparentemente meno vincolato.
Ma anche in questi terreni, quel che vige è l'approccio pragmatico e scientifico.

... sarà ... Io quando entro in una palestra di judo vedo fare judo. Non metto in dubbio, anche se qualcuno insiste nel controbattere a ciò che non ho mai detto, che si possano migliorare una serie di componenti del corpo umano con metodiche di un tipo o di un altro, ma un insegnante di judo, il judo deve saper fare e trasmettere.
Ti posso assicurare che se vai a fare un allenamento di judo ti puoi fare tranquillamente il c.... a capanna e sono sicuro che soltanto questo fa salire il livello della preparazione fisica.

... Ma insomma, avete l'idea di cosa sia un programma tecnico di judo o di karate o di ... Una vita non basta per impararlo, ci sono una miriade di drill possibili e nuovi se ne affacciano di continuo, molti sono impegnativi sul piano fisico, oltre che mentale. Pensate che sia meglio che un istruttore si dedichi a questo o preferite un istruttore che si dedica al " bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport".

Io fossi un istruttore lascerei il bagaglio relativo alla preparazione fisica del dato sport a chi a ciò è preparato con studi specifici, come pure lascerei al medico/dietologo la dieta e all'ospedale il pronto soccorso, ma se preferite avere un tuttologo per insegnante accomodatevi, da parte mia ritengo che un istruttore di judo ne abbia già da imparare senza intromettersi in materie che non gli sono proprie.

E' ovvio che deve avere le conoscenze specifiche per non fare danni, ma da qui a farlo diventare quello che qualcuno sostiene ce ne passa-

Comunque sono ansioso di sapere quali siano le metodiche per lo sviluppo della reattività, la capacità coordinativa, la propriocezione, la destrezza, la flessibilità, etc. che non siano patrimonio di una AM  e che si possono trovare in studi specifici, pubblicazioni ecc. e che siano meglio di ciò che propone una AM per quella AM.

La forza e la capacità cardiovascolare sono certamente incrementabili oltre ciò che propone una AM, ma, di nuovo, per chi desidera incrementare tali qualità per migliorare nelle competizioni (poiché è molto difficile che chi non ha parecchio tempo da dedicare alla pratica e non voglia competere si dedichi anche allo sviluppo della forza) consiglio un preparatore atletico o comunque una persona specializzata nel settore e non un istruttore di AM tutto fare.

Infine rispondendo a qualcuno che ritiene che si possa fare massa magra senza fare anche massa grassa di andare (lui si) a leggersi qualcosa in merito, soprattutto se vuole fare l'istruttore in quel settore.
buongiorno tatami, mi permetto di aggiungere un apiccola considerazione.
Credo stiate confondendo un po' i termini e i campi di applicazione.
Credo io che se si parla di attività dopolavoristica, tipo la mia, nelle ore a settimana in cui lavoro con gli insegnanti della mia disciplina il lavoro deve essere preminentemente "tecnico", dedicato alle attività specifiche della mia disciplina.
Per un agonista il lavoro deve essere a 360° e arrivando ai professionisti credo ci sia proprio un team che li segue.
Composto da diversi specialisti.
Quindi non credo sia necessario che l'insegnate sia anche un preparatore, ma che abbia un certo corpus di conoscenze in modo che possa intendersi e dialogare tecnicamente con il preparatore che è specialista nel suo campo.
Altro esempio: nel corso di kenpo che frequentavo i pesi erano visti male, ma si facevano lavori con gli elastrici sia a fare resistenza, sia al contrario (ricordo ancora un esercizio in cui più che tirare un pungo, dovevo sforzarmi per stare in guardia quando rilassavo l'elastico mi faceva partire il pugno, credo fosse molto utile per sentire il corpo ed evitare che l'utilizzo dei muscoli antagonisti mi "bloccassero" il colpo lavorando libero).
Inoltre diversi lavori basati sulle posizioni e sulla visualizzazione presi dal taikiken avevano l'intento di sviluppare l'esplosività, non vedo perchè non passare a metodologie più moderne e con risultati meno soggettivi per sviluppare tale qualità.
Quali per esempio dei lavori fatti con i carichi, su questo era la prefernza del maestro a decidere quale strumento usare per tale obbiettivo.
Quindi se sua era la decisione immagino fosse suo interesse essere aggiornato anche sulle metodologie per sviluppare tali aspetti.
my two cents.
 :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 28, 2012, 09:40:52 am
"anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte..."

Questa è una grande frase....ma è davvero vero anche per altri sport? in particolare le arti marziali?
esempio per fare fiato faccio una bella routine di scatti miglioro molto nel fiato specifico per fare gli scati...questo è davvero utile anche per tirare calci a lungo e in potenza?

Io non ne sono cosi sicuro conosco palestre ad alto livello che fanno solo la parte "tecnica" ovviamente spinta all'estremo che a livello prestazionale non hanno alcun deficit rispetto ad altre in cui sono cultori dei metodi più aanzati di allenamento...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 11:53:37 am
"anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte..."

Questa è una grande frase....ma è davvero vero anche per altri sport? in particolare le arti marziali?
esempio per fare fiato faccio una bella routine di scatti miglioro molto nel fiato specifico per fare gli scati...questo è davvero utile anche per tirare calci a lungo e in potenza?

Io non ne sono cosi sicuro conosco palestre ad alto livello che fanno solo la parte "tecnica" ovviamente spinta all'estremo che a livello prestazionale non hanno alcun deficit rispetto ad altre in cui sono cultori dei metodi più aanzati di allenamento...

Io credo proprio che la frase virgolettata valga sempre e comunque! No?  ???

Cioè non è che adesso possiamo spostare il tiro a destra e a manca a seconda di come ci fa comodo... :dis:
Noi marzialisti siamo stati etichettati fino a ieri come trogloditi che non stavano al passo con le innovazioni della praparazione atletica ....e ora torniamo a sostenere che è superflua per AM e SDC?  :nono: Non ci siamo...

La componente tecnica è FONDAMENTALE e IMPRESCINDIBILE su questo non ci piove, non e che se metto uno a fare preparazione, pliometria, cazzi e mazzi questo mena uno che si occupa di tecnica, ma che la parte di preparazione atletica sia altrettanto importante se non addirittura determinante soprattutto man mano che si alza il livello dei competitor credo che sia INCONTESTABILE.

Vero?  :-\
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 28, 2012, 11:58:48 am
Io questa divisione netta fra ciò che dice tatamitris è gli altri amici sinceramente non la vedo. Almeno non la vedo se filtro un pò le frasi dettate dal "sentimento" del momento.
Un gesto tecnico si allena prima di tutto allenando il gesto tecnico e un istruttore prima di tutto deve essere un tecnico. Il gesto tecnico a sua volta ha un limite prestazionale dato dalle caratteristiche a contorno al gesto tecnico e che ne definiscono il limite e a questo punto l'evoluzione ha sicuramente dato un valore aggiunto andando a migliorare tutte quelle caratteristiche utili a migliorare la prestazione del gesto tecnico stesso in modo da spostarne più in la il limite.
Quindi ben venga la figura del preparatore atletico che si coordina con l'istruttore tecnico. Ben venga che l'uno conosca un pò il campo di applicazione dell'altro in modo da andare a lavorare in modo mirato.

...Qualcuno ha parlato di posizione del cavaliere...:)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 12:01:15 pm
Clode, io ripeto che non sono assolutamente un esperto...ho solo avuto la fortuna di conoscere gente che di lavoro prepara atleti di altissimo livello
Spoiler: show
tipo Sakara per farti un nome


ho avuto modo di carpire 4 cose e il resto è tutta mia cultura personale (scarsa) fatta di libri e letture.

provo a rispondere al tuo quesito per quanto ne so

per i calci non ti serve "fare fiato" nell'accezione comune del termine...quello che ti devi chiedere è: quali paramentri devo stimolare affinchè io possa tirare calci alla stessa intensità per lungo tempo?

innanzi tutto i calci hanno bisogno di forza veloce
definizione da manuale:
Per forza veloce si intende la capacità di superare resistenze moderate con un'elevata velocità di contrazione. La forza veloce è alla base delle tecniche di calcio e pugno utilizzate durante l'incontro di arti marziali miste

ora per poter fare in modo che la foraza veloce sia utilizzabile nel tempo abbiamo bisogno di stimolare la RESISTENZA ALLA FORZA VELOCE

definizione:

La resistenza alla forza veloce
la resistenza alla forza veloce è la capacità di esprimere elevati livelli di forza veloce; questa capacità viene sfruttata nelle tecniche di calcio e pugno per un tempo lungo. Risulta indispensabile se l'incontro si sviluppa prevalentemente con scambi di colpi in piedi, per garantire l'adeguata velocità all'atleta


per tutto ciò esistono esercizi mirati (se vuoi ne possiamo parlare)

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 12:03:52 pm
Bingo hai chiesto un filtro?  :=)

Spoiler: show
(http://digilander.libero.it/zazu85/img/lego%20canna/01.jpg)


Scherzi a parte io la penso come te e spesso o ci si incaponisce o non ci si vuol capire....

Detto questo qui ti quoto in pieno:

Un gesto tecnico si allena prima di tutto allenando il gesto tecnico e un istruttore prima di tutto deve essere un tecnico. Il gesto tecnico a sua volta ha un limite prestazionale dato dalle caratteristiche a contorno al gesto tecnico e che ne definiscono il limite e a questo punto l'evoluzione ha sicuramente dato un valore aggiunto andando a migliorare tutte quelle caratteristiche utili a migliorare la prestazione del gesto tecnico stesso in modo da spostarne più in la il limite.
Quindi ben venga la figura del preparatore atletico che si coordina con l'istruttore tecnico. Ben venga che l'uno conosca un pò il campo di applicazione dell'altro in modo da andare a lavorare in modo mirato.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 12:07:22 pm
ALT! fermi tutti!

che un istruttore debba conoscere e soprattutto SAPER INSEGNARE il bagaglio tecnico della propria disciplina mi pareva una cosa talmente ovvia che la davo per scontata... :pla:

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 28, 2012, 12:08:26 pm
"anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte..."

Questa è una grande frase....ma è davvero vero anche per altri sport? in particolare le arti marziali?
esempio per fare fiato faccio una bella routine di scatti miglioro molto nel fiato specifico per fare gli scati...questo è davvero utile anche per tirare calci a lungo e in potenza?

Io non ne sono cosi sicuro conosco palestre ad alto livello che fanno solo la parte "tecnica" ovviamente spinta all'estremo che a livello prestazionale non hanno alcun deficit rispetto ad altre in cui sono cultori dei metodi più aanzati di allenamento...
Io ho interpretato la frase di moai non nel senso che se fai gli scatti allora migliori la parte tecnica della disciplina marzial, ma che per migliorare gli scatti stessi e quindi spostare il proprio limite non è sufficiente fare solo gli scatti, ma (cosa che per altro viene già fatta) è necessario allenare specificatamente e in modo funzionale determinati parametri a contorno del gesto tecnico dello scatto.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 28, 2012, 12:14:23 pm
Nel momento in cui un gesto tecnico dipende da un movimento umano, io mi domando come si possa considerare le due cose scisse....
Mi pare che karate e kung fu da sempre abbiano degli esercizi tipici messi lì nn certo per fitness...quindi....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 12:16:57 pm
ALT! fermi tutti!

che un istruttore debba conoscere e soprattutto SAPER INSEGNARE il bagaglio tecnico della propria disciplina mi pareva una cosa talmente ovvia che la davo per scontata... :pla:

Miao ...lo davo per scontato pure io, ma ora comincio a dubitare su tutto![1]
 1. Anche sul fatto che la tecnica .....non esista  XD
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 28, 2012, 12:22:33 pm
Che poi sinceramente, come ho scritto forse nel mio primo post, mi risulta che la stessa storia, diciamo "tradizionale", delle AM ha da sempre associato preparazione atletica, medicina e disciplina tecnica.
Il tempio shaolin era un "centro" di preparazione atletica, magari senza cognizione di causa scientifica, oltre che di tecnica. Decine di esercizi per migliorare la forza, per fare fiato, per aumentare la resistenza, per aumentare i riflessi e la velocità. Le trazioni alla sbarra non è che sono state inventate da poco :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 28, 2012, 12:32:50 pm
A me pareva scontato che, è vero che il lavoro tecnico ha effetti allenanti e di rafforzamento, ma sono appunto "effetti" che si hanno per il semplice fatto che ci si muove.
Personalmente ho qualche dubbio sul fatto che, in termini di rafforzamento, il lavoto tecnico possa equivalere ad uno specifico per la forza nelle sue varie varianti, così come il fattore allenante, dubito possa essere lo stesso che otterrei con una specifica preparazione atletica.
Cioè a dire, se oggi ho un braccio da X Kg di forza Y e faccio un lavoro squisitamente tecnico, probabilmente avrò ancora una forza X magari usata al meglio, ma se mi metto anche a fare un lavoro coi pesi (quelli che legano 8)) e il mio braccio duplica la massa muscolare, presumibilmente la forza di riferimento non sarà sempre quella stessa X, magari diventa X2 e col lavoro tecnico la uso pure al meglio ;)
Boh a me davvero sembra quantomeno singolare starne a discutere
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 28, 2012, 12:54:12 pm
 XD sapevo che era argomento caldo....

abbiam parlato di calci....

pare per taluni imprescindibile per migliorare le prestazioni lavorare in pliometria con circuiti di varia natura (dico varia perchè ognuno dice la sua)
è altrettanto vero che i più terribili kicker del mndo siano i tailandesi che l'unico lavoro che fanno è tirare un sacco di calci...

Gente famosa ne conosco parecchia è senza far nomi non mi interessa si parla di chi, spesso legato all'ambiente americano e in particolare delle mma fa allenamenti anche molto slegati dalla parte tecnica...esercizi tipo il martello etc
e chi altrettanto famoso dice...fai più pao possibile.

per il resto io credo sia il caso di cercare il modo di eventualmente "sovvraccaricarsi" laddove non si riesca più a stimolare il proprio fisico con esercizi "tradizionali" d'altra parte tranne rarisssssssime eccezioni di gente o doppata o super level....la maggior parte degli atleti la puoi benissimo ammazzare facendogli fare qualche ripresa di qualsiasi cosa...



Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bellerofönte on November 28, 2012, 13:09:13 pm
Il tipico lavoro allo sfinimento sui Pao dei Thai è proprio quello a cui stavo pensando in merito alla discussione in oggetto.
Tralatro mi pare sia sempre abitudine loro quella di non risparmiarsi quotidianamente nella corsa, dopoidichè nella mia ignoranza seguo il dibattito.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 28, 2012, 13:13:03 pm
Clode, io ripeto che non sono assolutamente un esperto...ho solo avuto la fortuna di conoscere gente che di lavoro prepara atleti di altissimo livello
Spoiler: show
tipo Sakara per farti un nome

Seeeh... i soliti ciarlatani... :nono:
Spoiler: show
:sbav: XD :ohi: ;D


Aggiungo due cose secondo le teorie oggi più accreditate:
E' verissimo che la tecnica deve essere allenata. Ma è anche ancora più vero che si arriva a un plateau che non può essere sfondato senza PA ad hoc.

Ancora più vero che ormai è assodato e riconosciuto che nella piramide delle "cose da fare", la preparazione fisica sta alla base (salendo seguono tecnica, tattica e in cima psicologica). Il chè significa tagliando con l'accetta che uno che fa 50% PA e 50% tecnica ha prestazioni (generiche E specifiche) milgiori rispetto allo stesso individuo che fa 100% tecnica.
Non è questione di chi mena chi, si parla di confrontare la stessa persona allenata con metodi all'antica o metodi all'avanguardia.

Posta l'importanza della PA, gli esercizi generici di costruzione della forza sono il fondamento di tutta la PA per quanto riguarda sport di combattimento (E arti marziali E difesa personale E street fighting E vattelapesca...).

Quindi non è vero uno squat o un'alzata servono solo per fare squat e alzate. Ci sono metodi per trasferire l'enorme surplus di forza (massimale, rapida, resistente...) nel gesto atletico. Mentre è vero che un gesto specifico come tirare un high kick serve solo a tirare high kick.
Il problema è quanto, come, con che intensità, con quali tempi, con quali recuperi, con che cadenza settimanale (e così via...) si corre. In altre parole, bisogna essere in grado di coonoscere le conseguenze di quello che si fa (Perchè corri / fai correre 30", e non 5" 10", 60", 5' o 1h? Perchè circuiti, anche specifici, con stazioni da 60" invece che 30" o 1'? Perchè metti i recuperi di 20" invece che 40" 1' o 2'?).
Idem per i pesi.
Ovviamente ci devono essere metodi per misurare i progressi fatti.

Ci sono quindi esercizi che migliorano prestazioni e capacità coordinative generiche (es: la corsa o gli squat), i quali influenzano anche le capacità coorrdinative specifiche (che vanno allenate ANCHE specificamente).
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 13:22:51 pm
Clode mi spiace ma non sono molto d'accordo con quello che dici.

O meglio, se cerco di "filtrare" il tuo post posso anche dargli un senso, ma rimango dell'idea che stai spostanto il tiro.

Se parliamo di un atleta medio, 30anni, dopolavorista, che fa il magazzineire, che mangia tutti i mezzogiorni da McDonald's, si fuma 2 pacchetti di sigarette e si allena 4 ore a settimana per divertirsi e sgranchirisi un po'.....
allora sono quasi d'accordo con te perche sotto il profilo tecnico è talmente mediocre che rubargli un'ora a settimana per fare PA è più controproducente che utile.

Ma io (noi?) stavamo ragionando su un discorso più generale e idealizzato......(credo?) altrimenti cade tutto il discorso.
Se prendo un bravo atleta, con doti notevoli, che si cura e si allena tutti i santi giorni con determinazione con l'idea di competere ad alti livelli (senza scomodare Sakara o Fedor) e da tecnici constatiamo che per giungere a "quel match" ha bisogno di lavorare ancora di brutto brutto brutto sulla tecnica per un tempo stimato tra le 250 e 300 ore, questo per poter fare tutto il percorso tecnico compresi i tuoi "tirare un sacco di calci" come i tailandesi e fare più pao possibile.....
e secondo i nostri calcoli[1] abbiamo disponibilità di un monte ore pari a 450, credo che sia indiscutibile che il prendersi il massimo delle ore stimate per la parte tecnica che era di 300, ma facciamo anche più un bonus per la rifinitura pre match e pigliamocene 350, ok?.....
credo che le restanti 100 ore abbondati sia senz'altro utile dedicarle alla parte puramente atletica e possibilmente in maniera coordinata con un proffessionista che conosce la disciplina, il soggetto, l'appuntamento a cui si sta mirando e che interagendo con il tecnico e viceversa può creare una tabella di marcia ad hoc! per gestire sapientemente l'atleta e portarlo tirato a lucido il più possibile per quell'incontro.

Sono andato terra terra e un tot al kilo tento per capirci....ma dimmi pure se ho detto delle cazzate.  :pla:

Poi io sono una capra come tecnico e analfabeta i PA...ma giusto per capirci, discutere e chiarirmi le idee.
 1. scongiurando infortuni, malattie, morose, ecc
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 28, 2012, 13:25:26 pm
Ho il dubbio, a questo punto, di non aver capito a quale target si rivolgeva Xjej aprendo il Topic.

Un istruttore di kung fu che tiene 2 lezioni settimanali di un'ora, i cui allievi si limitano a kata e kihon ma non combattono nemmeno di light, va biasimato se non ha le conoscenze di cui sopra?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 13:33:44 pm
Bella domanda uA'liena.....  :-\
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 28, 2012, 13:52:40 pm
Ho il dubbio, a questo punto, di non aver capito a quale target si rivolgeva Xjej aprendo il Topic.

Un istruttore di kung fu che tiene 2 lezioni settimanali di un'ora, i cui allievi si limitano a kata e kihon ma non combattono nemmeno di light, va biasimato se non ha le conoscenze di cui sopra?
Io davo per scontato si rivolgesse a discipline che puntano ad agonismo e competizione.
Sull'istruttore ipotizzato da te, non lo riterrei meritevole di biasimo, ma se avesse delle conoscenze superiori al minimo indispensabile, sarebbe certamente un valore aggiunto.
Per minimo indispensabile intendo "abbastanza per non fare danni e nozioni di primo soccorso".
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 13:53:32 pm
Prendendo spunto da un altro topic in corso e per evitare al mod di spinoffare:

Quanti di voi, sopratutto tra chi insegna, ha le nozioni di base che fanno da contorno ( ma anche da base ) alla pratica?
Quanti sanno cosa ser4ve allenare e come ?
Quanti hanno pratica delle basi di prontosoccorso in caso di infortunio in palestra?
Quanti sono in grado di periodizzare il lavoro a seconda di periodi ed obiettivi ?

(idea sortami due settimane addietro mentre facevo visita ad un amico che oltre a non saper come organizzare l'allenamento dei ragazzi di fronte ad una lussazione di una spalla non sapeva nemmeno come valutarla.. )


questo è il topic di apertura e mi paiono domande molto chiare.

logico che sta tutto a ciò che uno vuole trovare in una pratica. se svolge 2 allenamenti da un'ora la settimana non ci sono nemmeno i tempi per un discorso minimo tecnico...figurarsi il resto...ma questo io non lo considero allenamento...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 28, 2012, 14:04:51 pm
Attenzione a non trarre conclusioni fuorvianti.
Parlando della thai e dei thailandesi, ad esempio, non si può non considerare diversi fattori. In primis il fatto che, grazie all' enorme base di praticanti, gli risulta possibile selezionare atleti di altissimo livello anche in presenza di metodiche che potrebbero anche non essere ottimali.
In secondo luogo che il monte di lavoro tecnico svolto fin dalla gioventù porta alla possibilità di lavorare in modo differenziato in età adulta.
Farei ad esempio un paragone con i giapponesi ed il judo.
Livello tecnico medio stellare ma pure loro a causa della globalizzazione hanno dovuto mandare allenatori in giro per il mondo un paio di anni per farsi un'esperienza su metodiche alternative e diversi punti di vista.
Hanno sempre avuto la fortuna di lavorare col supporto di un gap tecnico oceanico rispetto al resto del mondo ma sono rimasti indietro su altri punti.
Fresca è la notizia del cambio di allenatore nella nazionale proprio in seguito alla controperformance delle ultime olimpiadi ( prime nella storia senza un oro maschile ) dove la squadra femminile assoluta dominatrice del quadriennio preolimpico raccolse molto ma molto meno del programmato.
Esempio per il quale una nazione senz'altro dominante non vada presa in automatico come rifewrimento per metodiche e programmazione proprio in virtù della loro situazione peculiare.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 28, 2012, 14:10:38 pm
Ho il dubbio, a questo punto, di non aver capito a quale target si rivolgeva Xjej aprendo il Topic.

Un istruttore di kung fu che tiene 2 lezioni settimanali di un'ora, i cui allievi si limitano a kata e kihon ma non combattono nemmeno di light, va biasimato se non ha le conoscenze di cui sopra?

E' una cosa a cui avevo fatto cenno io.
No, nn va biasimato purchè la sua ignoranza nn comporti la diffusione di cazzate magari un pò superate dal tempo e un condizionamento dei suoi allievi.
Esplicitando, ok un istruttore che nn sappia cosa sia lo squat, morte a chi dice che i pesi legano o rallentano..
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 28, 2012, 14:16:12 pm
Poco a poco arriviamo al topic dell'allenarsi quando si ha poco tempo o quando se ne ha tanto :)
Sinceramente non credo che la proporzione fra tempo dedicato alla PA e tempo dedicato alla PT rimanga invariata al variare del tempo complessivo dedicato all'allenamento.
Credo che se si ha relativamente poco tempo anche il solo allenamento tecnico richiederà un tempo totale complessivo maggiore affinché il praticante raggiunga il proprio limite performante oltre il quale sarà poi necessario lavorare sulla PA.
Questo non vuol dire che non si lavora sulla PA fino al quel momento, ma che la PA avrà un valore inferiore al 50% rispetto al tempo della sessione.
Cioè detto in soldoni forse in 2 ore la settimana meglio dedicare la maggior parte del tempo a fare tecnica e sparring e solo una piccola, o niente, a squat e trazioni.
Anzi, questo tema della proporzione di PA e PT rispetto al tempo mi interessa proprio anche se si va OT e ci sarebbe da spinoffare.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 14:24:36 pm
io quoto Xiej

una degli "esperti" che ho frequentato mi diceva più o meno questa cosa: "vedi, gli atleti di alto livello hanno una predisposizione genetica diversa rispetto alla media...noi siamo 500 (nel senso di auto) loro ferrari...e per quanto sporche, coi filtri non puliti, le gome sgonfie una ferrari andrà più veloce di una 500....
gente che DI SUO ha una capacità polmonare di 8 litri (!!!!) contro la media di 4-5 capisci bene da dove parte rispetto agli altri"

bisognerebbe vedere un thai alle prese con certi allenamenti quanto riesce ad implementare il proprio (magari già pazzesco) livello...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 28, 2012, 14:31:51 pm
Poco a poco arriviamo al topic dell'allenarsi quando si ha poco tempo o quando se ne ha tanto :)
Sinceramente non credo che la proporzione fra tempo dedicato alla PA e tempo dedicato alla PT rimanga invariata al variare del tempo complessivo dedicato all'allenamento.
Credo che se si ha relativamente poco tempo anche il solo allenamento tecnico richiederà un tempo totale complessivo maggiore affinché il praticante raggiunga il proprio limite performante oltre il quale sarà poi necessario lavorare sulla PA.
Questo non vuol dire che non si lavora sulla PA fino al quel momento, ma che la PA avrà un valore inferiore al 50% rispetto al tempo della sessione.
Cioè detto in soldoni forse in 2 ore la settimana meglio dedicare la maggior parte del tempo a fare tecnica e sparring e solo una piccola, o niente, a squat e trazioni.
Anzi, questo tema della proporzione di PA e PT rispetto al tempo mi interessa proprio anche se si va OT e ci sarebbe da spinoffare.
In quel caso sono d'accordo, ma ben consci che non è un allenamento serio :)

io quoto Xiej

una degli "esperti" che ho frequentato mi diceva più o meno questa cosa: "vedi, gli atleti di alto livello hanno una predisposizione genetica diversa rispetto alla media...noi siamo 500 (nel senso di auto) loro ferrari...e per quanto sporche, coi filtri non puliti, le gome sgonfie una ferrari andrà più veloce di una 500....
gente che DI SUO ha una capacità polmonare di 8 litri (!!!!) contro la media di 4-5 capisci bene da dove parte rispetto agli altri"

bisognerebbe vedere un thai alle prese con certi allenamenti quanto riesce ad implementare il proprio (magari già pazzesco) livello...
Per l'appunto :thsit:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 28, 2012, 15:01:41 pm
Quindi, come logica suggerirebbe, se pinco pallo, geneticamente predisposto per essere ai massimi livelli, si allena alla "contadina" menando mazzate a rocce e alberi, con buona probabilità, grazie alla sua naturale predisposizione fisica e attitudinale, starà egregiamente in quasi tutti i circuiti.
Se poi prendo lo stesso pinco pallo, gli lascio la preparazione tecnica, magari togliendogli gli errori che, alla lunga, me lo invalidano fisicamente, aggiungendo un serio preparatore atletico, che ne aumenti l'elasticità, la resistenza, la forza statica, quella dinamica e quella esplosiva, avrò ottenuto?
Terminator?

P.S.
Per inciso, i Thailandesi sono fortissimi con le pedate, ma occorre evitare di mitizzare, quindi va considerato che, sono fortissimi "fra di loro", anche perchè si risparmiano zero.
Poi però dobbiamo tenere conto anche di quando escono dalla terra natia, allora vediamo che in circuiti come il K1 et similia, un Giorgino a caso li frulla....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 28, 2012, 15:09:28 pm
Quindi, come logica suggerirebbe, se pinco pallo, geneticamente predisposto per essere ai massimi livelli, si allena alla "contadina" menando mazzate a rocce e alberi, con buona probabilità, grazie alla sua naturale predisposizione fisica e attitudinale, starà egregiamente in quasi tutti i circuiti.
Se poi prendo lo stesso pinco pallo, gli lascio la preparazione tecnica, magari togliendogli gli errori che, alla lunga, me lo invalidano fisicamente, aggiungendo un serio preparatore atletico, che ne aumenti l'elasticità, la resistenza, la forza statica, quella dinamica e quella esplosiva, avrò ottenuto?
Terminator?

Non so se starebbe egregiamente ovunque, e nel secondo caso immagino che non avrai Terminator.

Ma quando vedo Jordan Burroughs in azione penso che con qualsiasi preparazione, giusta o sbagliata, mi aprirebbe in due anche se io mi facessi il culo quanto voglio e seguito dai migliori allenatori del globo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 28, 2012, 15:12:39 pm
Io ho provato entrambi i processi sulle mie spalle.
Gente già forte e male allenata che ha cominciato ad allenarsi bene e gente male allenata e normale che ha cominciato ad allenarsi bene.
Dai secondi s'è tirato fuori una porshe, dai primi una f1..
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 15:16:15 pm
Io ho provato entrambi i processi sulle mie spalle.
Gente già forte e male allenata che ha cominciato ad allenarsi bene e gente male allenata e normale che ha cominciato ad allenarsi bene.
Dai secondi s'è tirato fuori una porshe, dai primi una f1..

3 righe....e hai reso l'idea!

Io mi taccio[1]!
 1. 'tacci vostri
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 28, 2012, 15:21:42 pm
Quindi, come logica suggerirebbe, se pinco pallo, geneticamente predisposto per essere ai massimi livelli, si allena alla "contadina" menando mazzate a rocce e alberi, con buona probabilità, grazie alla sua naturale predisposizione fisica e attitudinale, starà egregiamente in quasi tutti i circuiti.
Se poi prendo lo stesso pinco pallo, gli lascio la preparazione tecnica, magari togliendogli gli errori che, alla lunga, me lo invalidano fisicamente, aggiungendo un serio preparatore atletico, che ne aumenti l'e lasticità, la resistenza, la forza statica, quella dinamica e quella esplosiva, avrò ottenuto?
Terminator?

Non so se starebbe egregiamente ovunque, e nel secondo caso immagino che non avrai Terminator.

Ma quando vedo Jordan Burroughs in azione penso che con qualsiasi preparazione, giusta o sbagliata, mi aprirebbe in due anche se io mi facessi il culo quanto voglio e seguito dai migliori allenatori del globo.
Aliena. è lo stesso che dice quel vecchio bacucco di Xjei.
Uno con la struttura fisica e la predisposizione mentale e caratteriale di Fedor, di fatto è uno che picchia, ma che picchia la maggior parte di quelli che gli metti davanti.
Se poi lo metti nelle mani giuste, finisce che picchia pure gli altri. ;)
Ovvio che se prendi Mr Bean, al massimo potrai regalargli qualche chance di sopravvivenza in più, che è comunque un risultato maggiore di zero ;)
E poi con la giusta preparazione atletica, la fuga gli riesce con maggior successo ;)

P.S.
Gli occhiolini sono per MIAO che li adora  ;) ;) ;) ;) ;) ;) :gh:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 28, 2012, 15:39:24 pm
Io ho provato entrambi i processi sulle mie spalle.
Gente già forte e male allenata che ha cominciato ad allenarsi bene e gente male allenata e normale che ha cominciato ad allenarsi bene.
Dai secondi s'è tirato fuori una porshe, dai primi una f1..

3 righe....e hai reso l'idea!

Io mi taccio[1]!
 1. 'tacci vostri
... e nel mio modesto contesto confermo progressi davvero sorprendenti.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 15:57:36 pm
Il problema non e' confrontarsi come preparatori con super atleti ...la sfida e' quella di allenare gente normale...cavar sangue dalle rape

Se mi trovo in squadra Messi ...e magari alleno in 3 categoria...e grazie al cazzo...ti piace vincere facile...

Per quanto io sia capra un messi allenato alla cazzo da me sarà sempre più forte di tutti gli altri giocatori ...

Ma questo non c'entra con la capacita' di formare un atleta...in una ipotetica scala di valori il campione parte già da 80 ...la mia sfida e' portare lui a 100 e quello che parte da 20 farlo arrivare a 60

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 16:04:17 pm
Tra l'altro ha ragione Xiej quando parla di diffusione di una determinata disciplina rispetto ad un paese...più la base e' larga più il vertice sarà migliore

Perché in Italia vengono fuori calciatori più forti che in Giappone? Perché la base e quindi il vivaio e' più ampio, perché un bambino gioca a pallone fino dalla tenera età , perché più si innalza il livello della competizione più si fa esperienza e si cresce ecc
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 28, 2012, 16:32:38 pm
Il problema non e' confrontarsi come preparatori con super atleti ...la sfida e' quella di allenare gente normale...cavar sangue dalle rape

Se mi trovo in squadra Messi ...e magari alleno in 3 categoria...e grazie al cazzo...ti piace vincere facile...

Per quanto io sia capra un messi allenato alla cazzo da me sarà sempre più forte di tutti gli altri giocatori ...

Ma questo non c'entra con la capacita' di formare un atleta...in una ipotetica scala di valori il campione parte già da 80 ...la mia sfida e' portare lui a 100 e quello che parte da 20 farlo arrivare a 60

Bello! E chiaro come il sole!

Ti quoto fratello!  :thsit:

Grazie... ;)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 28, 2012, 17:48:46 pm
P.S.
Per inciso, i Thailandesi sono fortissimi con le pedate, ma occorre evitare di mitizzare, quindi va considerato che, sono fortissimi "fra di loro", anche perchè si risparmiano zero.
Poi però dobbiamo tenere conto anche di quando escono dalla terra natia, allora vediamo che in circuiti come il K1 et similia, un Giorgino a caso li frulla....
E questo cosa centra?
In buona sostanza mi stai dicendo non mitizzare i pallavolisti perchè quando giocano a tennis poi perdono?
I Tailandesi si allenano e combattono i muay thai è ovvio che quando combatti in un altro stile hai gap da superare...ed in ogni caso SE il loro lavoro legato alla PA fosse davvero non adatto perderebbe sempre per problemi di fiato...invece pare che i match a livello cardio li tengano anche con gli atleti allenati con le ultime metodiche...

Tornando in topic
Io vedo gente che non è grando di fare 10 piegamenti seri sulle braccia che però deve fare il functional training...
gente che non tiene mezza ripresa ai pao ma deve però lavorare con il martello...
poi invece vedo Souwer che per far lavorare il cardio si allena giustamente con gli elastici.
Vogliamo preparare degli atleti? beh di che atleti stiamo parlando quanto tempi hanno a disposizione?
Qui si passa dal dopolavorista al professionista internazionale che si può allenare 200 ore allla settimana.

Domanda provocatoria...

Siamo sicuri sicuri sicuri che sia meglio a livello cardio per un atleta fare una ripresa di pao o una ripresa di burpes?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 28, 2012, 18:58:42 pm
Domanda provocatoria...

Siamo sicuri sicuri sicuri che sia meglio a livello cardio per un atleta fare una ripresa di pao o una ripresa di burpes?

Per l' appunto si fanno sia lavori a corpo libero/sovraccarico che lavori speciali ( dove speciale è inteso come relativo alla pratica ).
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 28, 2012, 19:08:41 pm
riformulo la domanda provocatoria:

Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Barvo Iommi on November 28, 2012, 19:43:26 pm
riformulo la domanda provocatoria:

Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?
settimanalmente, meglio la prima.

dimenticavo: ciò non toglie che le conoscenze più o meno specifiche di cui parla il 3d non si debbano applicare anche alla parte "tecnica"
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 28, 2012, 20:04:37 pm
http://www.scienzaesport.com/SdS/021/021.htm (http://www.scienzaesport.com/SdS/021/021.htm)

Come puoi vedere si parla di forza isometrica (non solo qui a dire il vero...bastava mettere il termine su qualsiasi motore di ricerca per evitare figure)

Ad ogni modo ti richiedo: come alleneresti un centometrista? Facendogli fare scatti tutto il giorno?
Leggi bene ... E' la contrazione ad essere isometrica non la forza.
la forza è forza e basta, punto. Quando si legge bisogna anche riflettere.

... Ma allora ci fai ... l'ho capito, perciò rispondo a tono:
io gli farei fare questo:

http://www.actionmagazine.it/Notizia/ecco-come-si-allena-usain-bolt.aspx (http://www.actionmagazine.it/Notizia/ecco-come-si-allena-usain-bolt.aspx)

Un frammezzo dove si scorge la parola a molti sconosciuta di "preparatore atletici".

Oppure questo:

Videoguida al perfetto allenamento: POTENZIAMENTO PER LA CORSA - Tuttoperilfitness.it (https://www.youtube.com/watch?v=MXnuyx1utBE#)

Poi aspetterei che arrivasse qualcuno che mi dica che sono sbagliati oppure che uno va bene e l'altro no in base agli studi sulla biomeccanica ecc. che io non conosco, ma che lui riesce ad applicare alla perfezione.

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 28, 2012, 20:23:04 pm
Io sono senza parole.. stiamo parlando di un argomento che è come un alfabeto e per te si riduce alla lettera d.
Stiamo parlando di un argomento un attimino vasto, tu non puoi risolverlo alle due nozioni base che hai e alle quali cerchi conferma su internet.
Tantopiù quando sono cose che  si riferiscono evidentemente ad un pubblico non preparato con l' intento di fare divulgazione per dummies.

Per inciso, si può sapere dove vuoi parare?
Passi che hai delle posizioni che spaziano dall' antiquato all' ottuso, ma la funzione di queste posizioni qual'è ?
Perchè s'è abbondantemente spiegato che la prestazione atletica relativa all' attività è aumentata abbondantemente anche solo negli ultimi trent'anni, figurarsi al secolo.
S'è pure spiegato che differente disciplina implica differente lavoro e differenti necessità.
Ergo ?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 28, 2012, 20:24:56 pm
Testina leggi qui (preso dal link che ti ho messo e chiaramente non hai letto)



Abstract: I valori di forza isometrica vengono spesso assunti, sia come indici di base nella parametrizzazione dell’allenamento, sia come fattori predittivi della performance dinamica, classicamente gli aspetti della contrazione isometrica maggiormente indagati sono la Massima Forza Isometrica (MIF) ed il Rateo di Sviluppo della Forza Isometrica (RDF).


Poi giuro che non ti rispondo più perché sei davvero noioso ... Peccato perché da quando non intervenivi più la discussione si stava facendo interessante ...

Ancora devo capire cosa vuoi dimostrare ...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: nicola on November 28, 2012, 23:06:53 pm
riformulo la domanda provocatoria:

Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?

dipende.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 10:01:32 am
Quoto.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 10:43:47 am
Quindi possiamo dire che la discussione è morta...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 10:48:51 am
Vero che dipende. Come più o meno tutte le soluzioni che devono tener conto di variabili che potrebbero cambiare la soluzione stessa. Dal punto di vista pratico.
Dal punto di vista teorico, ma per la maggior parte dei casi anche da quello pratico, però sono d'accordo con Clode e Iommi e punterei sulle 2 sessioni a sfinimento ai pao a meno che non si è già raggiunto il proprio limite fisiologico.
Tenendo presente che protocolli come il tabata possono tranquillamente essere applicati ai pao o ad altri esercizi tecnici direttamente collegati alla disciplina. Per esempio. Oppure che il potenziamento muscolare non può essere a prescindere e indipendente dalle caratteristiche dell'atleta e dalla disciplina praticata.
La domanda è: quando è il momento di lavorare sul contesto a contorno della disciplina? Vanno di pari passo? Quali proporzioni allenandosi 2 ore o allenandosi 200 la settimana?
Nella stessa NBA, parole di Gallinari, fanno pochissima palestra perché giocano talmente tanto che il tempo che hanno per allenarsi lo sfruttano per provare sul campo strategie e tattiche. Insomma facendo sparring.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 10:53:57 am
Quindi possiamo dire che la discussione è morta...

Nel senso che vorresti ragione o spiegazioni ulteriori?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 29, 2012, 11:10:47 am
riformulo la domanda provocatoria:

Ho 2 sessioni di allenamento a disposizione.
Ho un miglior risultato a fare 2 sessioni identiche di pao a sfinimento oppure 1 sessione di pao a sfinimento ed una sessione di cardio morte distruzione con sovraccarichi di varia natura circuit training boot camp etc?
A mio parere, posto che non siano sessioni da mezz'ora l'una, l'ideale è fare entrambe le cose in entrambe le sessioni.
Credo che, oltre una certa soglia temporale e di ripetizioni, di fatto si disperda solo energia, ossia fare X ripetizioni di qualcosa, può avere senso, ma oltre un certo punto nulla aggiunge, se non la stanchezza, la minor precisione e una maggior probabilità di contratture o peggio.

P.S.
L'esempio che ho fatto citando Giorgino (Petrosyan) è proprio per non citare cose differenti, quando un Tai è sul ring con lui fanno la stessa cosa ;)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 29, 2012, 11:47:34 am
A mio parere, posto che non siano sessioni da mezz'ora l'una, l'ideale è fare entrambe le cose in entrambe le sessioni.
Credo che, oltre una certa soglia temporale e di ripetizioni, di fatto si disperda solo energia, ossia fare X ripetizioni di qualcosa, può avere senso, ma oltre un certo punto nulla aggiunge, se non la stanchezza, la minor precisione e una maggior probabilità di contratture o peggio.
Sì :thsit:

... o, peggio ancora, un deterioramento dello schema motorio e del gesto atletico.

La domanda è: quando è il momento di lavorare sul contesto a contorno della disciplina? Vanno di pari passo? Quali proporzioni allenandosi 2 ore o allenandosi 200 la settimana?
Compito del preparatore è valutare momento, condizioni, finalità e trovare la soluzione migliore, che non è una ricetta magica ma va costruita ad hoc. 2 ore sono niente ma anche in questo caso la PA va inserita.

La PA non è contorno ma antipasto e primo piatto :) Una buona PA ti permette di assimilare tecniche in modo più rapido e performante.

Soprattutto cardio e Tabata stanno alla PA come il martello sta alla cassetta degli attrezzi.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 29, 2012, 12:00:34 pm
Minchia quanto c'è da imparare qua... :om:

Confermo di essere analfabeta in materia, ma con occhi e mente aperti e tanta tanta fame di sapere.

Anch'io sono legato a vecchi schemi e metodi obsoleti e fatico a liberarmene  :nono:

Però confermo al 100% che ripetizioni all'infinito sono controproducenti e oltre un certo limite portano a interiorizzare e automatizzare un gesto tecnico scorretto, sporco, che va ad inficiare quanto di buono si è acquisito fino a quel punto limite dove la fatica e lo sforzo erano massimi ma la lucidità mentale permetteva ancora ripetizioni pulite.

Questa non è una teoria ma una constatazione tecnica verificata in più di un'occasione.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 29, 2012, 12:10:11 pm
anch'io sono per il "dipende" :)

bravo Ryujin che ha centrato il punto...

la domanda "provocatoria" (che poi non lo è) è mal formulata...prima di arrivare a chiedersi meglio questo o quello dobbiamo chiederci: chi abbiamo davanti?

con chi abbiamo a che fare? quanti anni ha? quanto tempo può praticare? il suo livello di forma? quali carenze fisiche ha? è in sovrappeso? ecc

se non partiamo da qui tutto è buono e nulla lo è...

tenendo conto che 2 sessioni da 1 ora ciascuna è un livello talmente basso che nemmeno si può parlare di vero allenamento (nel senso di miglioramento e adattamento fisico a determinati stimoli)

e concordo con ryujin che la PA sta a monte e va di pari passo alla tecnica  :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 12:32:28 pm
A mio parere, posto che non siano sessioni da mezz'ora l'una, l'ideale è fare entrambe le cose in entrambe le sessioni.
Credo che, oltre una certa soglia temporale e di ripetizioni, di fatto si disperda solo energia, ossia fare X ripetizioni di qualcosa, può avere senso, ma oltre un certo punto nulla aggiunge, se non la stanchezza, la minor precisione e una maggior probabilità di contratture o peggio.
Sì :thsit:

... o, peggio ancora, un deterioramento dello schema motorio e del gesto atletico.

La domanda è: quando è il momento di lavorare sul contesto a contorno della disciplina? Vanno di pari passo? Quali proporzioni allenandosi 2 ore o allenandosi 200 la settimana?
Compito del preparatore è valutare momento, condizioni, finalità e trovare la soluzione migliore, che non è una ricetta magica ma va costruita ad hoc. 2 ore sono niente ma anche in questo caso la PA va inserita.

La PA non è contorno ma antipasto e primo piatto :) Una buona PA ti permette di assimilare tecniche in modo più rapido e performante.

Soprattutto cardio e Tabata stanno alla PA come il martello sta alla cassetta degli attrezzi.
Allora sul primo punto credo che un combattente deve essere un pò centometrista e un pò maratoneta.
Se prendessimo come dato di fatto che molti dei movimenti implementati nelle AMT derivavamo da quelli di uso comune, dal remare al battere il riso ecc..., allora quei movimenti venivano eseguiti tutta la giornata. Questo è il professionismo. Vale per l'informatico (al quale può infiammarsi il tunnel carpale) al boscaiolo, al pugile, ecc...
Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene. Almeno io di solito mi sento bene :)
E' l'abitudine, è l'allenamento che deve dare carburante a sufficienza per non deteriorare il gesto atletico. Ma può anche succedere, e credo che sia successo a tutti, che nel momento di grande affaticamento è si venuta meno la prestazione atletica, ma non il gesto atletico che ha forse trovato in quel momento la sua biomeccanica migliore, la più economica, la più supportata da tutto il corpo.
La stanchezza non ha solo una valenza negativa ai fini della preparazione. IMHO.

Sul secondo punto sono assolutamente d'accordo per il tabata e il cardio. Non è che io creda che la PA possa essere un piatto del quale si possa fare a meno.
Credo però che dopo un buon riscaldamento molte qualità funzionali alla disciplina possano essere allenate attraverso il gesto tecnico, la sua applicazione, la sua ripetizione e allenare la PA per correggere eventuali carenze o per migliorare il gesto dal punto di vista prestazionale. Per me la qualità biomeccanica del gesto tecnico certamente può migliorare al migliorare delle componenti fisiologiche utili all'esecuzione di quel gesto, ma non si può fare a meno di dedicare, sopratutto in tempi limitati, la maggior parte dell'allenamento all'esecuzione del gesto tecnico stesso il cui risultato è qualcosa di più della somma anatomica e meccanica delle sue componenti.

Comunque penso che alla fine più o meno siamo tutti d'accordo, semplicemente ognuno mette l'accento su un aspetto piuttosto che l'altro o vede la cosa da una prospettiva differente. Insomma dovremmo valutare tanti fattori.
Visto però che tu ryujin, e anche altri, ne sapete più di me di PA sono per lo spin-off in modo che magari può venire fuori qualche tabella con rapporti PA/PT in relazione al tempo da dedicare alla pratica :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 12:41:21 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 29, 2012, 12:51:27 pm
Quando il livello atletico è così rasoterra accento sul volume e bassa intensità. Quindi sì un minimo sindacale di tenuta bisogna raggiungerlo prima di cambiare protocollo.
In parole povere per me fai bene in quel contesto.

Edit: magari un po di corda... :whistle:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 29, 2012, 12:58:14 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 29, 2012, 13:03:26 pm


Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene.

No :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 29, 2012, 13:08:46 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?

Tu spingeresti a manetta un'auto che ha i filtri sporchi, poca benzina, manchi di olio, abbia le sospensioni scariche e i pistoni stortati
? :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 13:32:37 pm
Quindi possiamo dire che la discussione è morta...

Nel senso che vorresti ragione o spiegazioni ulteriori?
dipende  :om:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 29, 2012, 13:33:33 pm
Rispondo piu tardi...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 29, 2012, 13:33:50 pm


Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene.

No :)
Quello stesso movimento sarà corretto le prime 100 o 200 volte, poi decade, fisicamente, tecnicamente, dinamicamente, sotto tutti i punti di vista, per stanchezza, minor lucidità, minor tenuta fisica e posturale.
A quel punto, pur pensando di fare lo stesso movimento, lo si farà un pò più storti, senza tutte le sue caratteristiche, alleggerendo per poter proseguire, togliendo di qua, aggiustando di la.......
Ma non è più ne lo stesso movimento, ne tantomeno un movimento corretto.
Ciò vuol dire che, alla meglio, ne faremo 200 bene e 800 male.....risultato? Pessimo e deleterio!
Se le flessioni (per fare un esempio) si fanno in "ripetizioni" da 10 (sempre per esempio) non è per sadismo o voglia di perdere tempo, è per recuperare e poter fare quel gesto per come va fatto, ciò significa che, fare 100 flessioni consecutive, è solo un momento goliardico di celodurismo da palestra, ma nulla di inerente la preparazione atletica o tecnica.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 29, 2012, 13:36:45 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?

Allora io non ho capito il post di John  :pla:

Siccome quello che racconta John mi è capitato (non nei corsi canonici ma non importa) io intendevo l'"ammazzarlo di lavoro" inteso come studio di tecnica, lavoro a coppie, ecc quando questo manco sa stare sull'avampiede qualche secondo...
Allora è si meglio fare esercizi per sviluppare polpacci, capacità di tenuta e forza nelle caviglie (cercate di capirmi che sono analfabeta) con parte dell'allenamento dedicato a corda o

https://www.youtube.com/watch?v=l2svOuvYsjo (https://www.youtube.com/watch?v=l2svOuvYsjo)

Sacrificando una parte di studio tecnico almeno fintanto di una condizione decente.






PS - Ryu, cazzarola! Parla più potabile che già sto sbarellando a capirci qualcosa con esmpi, metafore e parabole!  :grrr:
"accento sul volume e bassa intensità"...."protocollo[1]"  [kill]
 1. l'unico protocollo che conosco è il foglio....di protocollo  :gh:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 29, 2012, 13:54:08 pm
L'unico momento in cui trovo utilità nell'andare ad oltranza, al massacro, è quando (ovviamente in modo saltuario) lo si fa in corso di sparring o randori teso, li l'andare oltre, il proseguire proprio quando viene da alzare il braccio e dire "stop", può avere l'utilità di verificare quali siano davvero le riserve d'energia che abbiamo, cosa succede quando si va in off e lavorano solo gli automatismi.
Ma sono dei test, non un lavoro cadenzato.
In quanto test, li trovo utili, perchè spesso mostrano all'interessato, che voleva fermarsi al terzo minuto (per ipotesi) che ne aveva ancora per altri tre.
Ma è il solo caso.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 29, 2012, 14:11:28 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?

Tu spingeresti a manetta un'auto che ha i filtri sporchi, poca benzina, manchi di olio, abbia le sospensioni scariche e i pistoni stortati
? :)
scusa Moai, non ho capito la tua risposta.  :-[
Certo per quell'auto più che spingerla a manetta meglio portarla in officina.
Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche, solo che non ho capito la tua risposta precedente.
 :)

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 14:18:13 pm
Mi rendo conto che io mi alleno e preparo i miei atleti in maniera molto diversa da quello che leggo qui.
Per me un allenamento E' SEMPRE allo sfinimento.

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 14:21:39 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.


ps  :spruzz: ;D
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 14:24:42 pm
Quote
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche, solo che non ho capito la tua risposta precedente.
 :)
io ti direi che sono ottime idee
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 29, 2012, 14:29:55 pm
Mi rendo conto che io mi alleno e preparo i miei atleti in maniera molto diversa da quello che leggo qui.
Per me un allenamento E' SEMPRE allo sfinimento.

Allo sfinimento va anche bene...
Bisogna però vedere perchè, come e per quanto tempo.  :)

se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.

Che non impara niente non è assolutamente vero e su questo condivido, ma che la tecnica allenata oltre un certo limite peggiori io un tempo la pensavo allo stesso tuo modo, poi mi sono dovuto ricredere.  :pla:

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 14:35:13 pm
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...
Premettendo che questo potrebbe rientrare nel fare una PA specifica al fine di migliorare una carenza secondo me se lo ammazzi di quell'esercizio migliora eccome. Migliora prima che fare un esercizio specifico per il gastrocnemio? No. Con la differenza però che in un caso è migliorato all'interno del lavoro tecnico quindi non avrà esercitato solo una componente. Allora non deve fare mai la corda? o i carichi per i polpacci? Si, ma quando avrà già raggiunto il suo limite naturale. E' come dire col BW ormai sei comodo, sei al limite fisiologico, adesso inizi con i carichi. Anche se le finalità diverse, per me l'approccio migliore per diventare davvero forti è fare 200 squat a corpo libero comodi e poi con i carichi che non riuscire ad arrivare a 100 a corpo libero, ma farne 5 con 50kg sulle spalle. Stabilendo obiettivi e rapporti naturalmente.



Se un movimento è corretto farlo 1000 dovrebbe fare solo che bene.

No :)
Quello stesso movimento sarà corretto le prime 100 o 200 volte, poi decade, fisicamente, tecnicamente, dinamicamente, sotto tutti i punti di vista, per stanchezza, minor lucidità, minor tenuta fisica e posturale.
A quel punto, pur pensando di fare lo stesso movimento, lo si farà un pò più storti, senza tutte le sue caratteristiche, alleggerendo per poter proseguire, togliendo di qua, aggiustando di la.......
Ma non è più ne lo stesso movimento, ne tantomeno un movimento corretto.
Ciò vuol dire che, alla meglio, ne faremo 200 bene e 800 male.....risultato? Pessimo e deleterio!
Se le flessioni (per fare un esempio) si fanno in "ripetizioni" da 10 (sempre per esempio) non è per sadismo o voglia di perdere tempo, è per recuperare e poter fare quel gesto per come va fatto, ciò significa che, fare 100 flessioni consecutive, è solo un momento goliardico di celodurismo da palestra, ma nulla di inerente la preparazione atletica o tecnica.
@Moai e Paguro
Perché no? Io non dico che se ne debbano fare 1000 male. Dico che si devono fare bene. I movimenti che coinvolgono una catena motoria se fatti bene fanno bene. Come i KB. Se le articolazioni si logorano è perché stiamo facendo il movimento sbagliato. Fare 100 flessioni di fila è ottima cosa per me. Uno che ne fa 10 bene e poi scanna prima di farne altre 80 fatte male e bello che spalmato a terra al 15 piegamento.
I movimenti biomeccanici in particolare quelli tipici delle AM dovrebbero essere il massimo di fluidità e allineamento strutturale tale per cui alla fine è molto più nocivo stare seduti su una sedia per 1 ora che non fare bene per un ora quel movimento.
E ripeto che non è detto, sopratutto nel lavoro di resistenza, che la stanchezza non sia funzionale al miglioramento del gesto tecnico che è cosa diversa dalla prestazione atletica associata al gesto tecnico. Siete sicuri che quando siamo belli freschi non sprechiamo un sacco di energia inutile in più? non usiamo la forza per correggere i difetti del gesto tecnico?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 14:50:31 pm
Mi rendo conto che io mi alleno e preparo i miei atleti in maniera molto diversa da quello che leggo qui.
Per me un allenamento E' SEMPRE allo sfinimento.
Con le opportune considerazioni sono d'accordo e appoggio.
Anzi ripeto, per me, lo stato di sfinimento e di affaticamento (John lo stress non è anche questo?) può essere la chiave per conoscere se stessi e migliorare il gesto tecnico. Allora meglio essere sempre in questo stato? No. E' solo allenamento.
Meglio essere sempre nella miglior condizione psicofisica.


Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?

Tu spingeresti a manetta un'auto che ha i filtri sporchi, poca benzina, manchi di olio, abbia le sospensioni scariche e i pistoni stortati
? :)
Sei d'accordo però che filtri sporchi, poca benzina ecc...Li hai pure sei inizi un circuit training, corda o qualunque altro esercizio. Cioè i filtri li pulisci con l'allenamento. Li pulisci facendo pao, vuoto o corda e KB. Più o meno quando abbiamo iniziato a meno che non eravamo già atleti abbiamo più o meno tutti iniziato coi filtri sporchi.
Se invece per pistoni stortati intendi per esempio una spina dorsale corretta allora sono d'accordo che i difetti dello scheletro devono essere corretti di pari passo e qui si, spesso, con esercizi specifici per rendere il risultato del movimento biomeccanico di qualità. Dico spesso perché comunque ci sono discipline come il judo, bjj, la lotta, ma anche di striking che spesso sono dei correttori "naturali" per la spina dorsale.

Giusto per precisare dico "correggere" eventuali difetti posturali non che i lottatori siano esenti dai problemi alla schiena.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Paguro49 on November 29, 2012, 15:00:59 pm
Bingo Bongo, il punto per me, è che non ritengo fattibile il "1000" con il "fatto bene", ovviamente escludendo robot e macchine ;)
Io ne ho avuti di maestri che facevano fare in questo modo, ma ho ben presente il momento in cui, poniamo fossero calci, il calcio smetteva di essere ben eseguito, le gambe cedevano, la schiena si incurvava, la spinta cambiava, insomma il momento in cui smettevano di essere ben fatti.
Ecco quei calci, da un punto di vista tecnico, erano addirittura deleteri, proprio perchè sbagliati, non avevano una funzione allenante, ma l'ho capito solo parlando con chi ha specifiche competenze sull'allenamento, ed avevano la sola funzione di farmi dire, alla fine "oh minchia......ne ho fatti 500!!!"
Così ci si compiaceva di noi stessi, modello reduci da chissà cosa, ma senza aver aggiunto nulla, ne all'allenamento, ne alla padronanza tecnica, anzi, con svariati difetti da correggere, derivanti proprio dagli accorgimenti messi in atto per poterci arrivare in fondo.
Fare tanto e fare bene, sono due concetti antitetici in generale, vale per qualsiasi prodotto di qualità superiore, che necessariamente è in "tiratura limitata", magari "fatto a mano" eccetera.
Questo non significa che "fare poco" è meglio, significa solo che il buon training è un mix di tutto ciò che occorre, sia nella parte tecnica, sia nella parte atletica.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 29, 2012, 15:06:16 pm
Fatevi solo una domanda:
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?

Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Wa No Seishin on November 29, 2012, 15:09:53 pm
allora perchè continuare a propugnarli?

Per preservare una tradizione.

O per ignoranza.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 15:10:39 pm
Con tutto il rispetto per le opinioni postate, un allenamento deve essere intenso, ma diverse sessioni di allenamento durante la settimana devono avere diverse finalità quindi non si dovrebbe sempre andare allo sfinimento..
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 29, 2012, 15:11:54 pm

ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.


ps  :spruzz: ;D

 :pla: sinceramente fatico a capire questo tuo modo di porti nella discussione...

per l'amor di dio, qui nessuno è un esperto però se per te stiamo dicendo minchiate dovresti cortesemente dire quali sono e soprattutto perchè...

ancora non ho letto niente di utile a capire i meccanismi allenanti che proponi...poi oh saranno i migliori del mondo, ma invece che battute potresti cercare di spiegare anche a noi...

io sono qui per capire...invece mi sembra che alcuni prendano il discorso con fastidio o addirittura sul personale...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 15:23:13 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?
ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.


ps  :spruzz: ;D

No...basta molto meno...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 15:29:25 pm
Vi faccio un esempio concreto...
Avete presente la classica posizione da combattimento in cui, alla grezza, si sta più o meno sulle punte e andando avanti si spinge coi muscoli del polpaccio?
Ecco, a me capita gentre che nn riesce a tenere 10 secondi la posizione in contrazione, 10 secondi...ciò si traduce in gente che dopo 30-40 secondi di lavoro "cede" compromettendo il lavoro tecnico...secondo voi cambia qualcosa se lo ammazzo di quel lavoro?Imho la strada più saggia, nella situazione di chi nn si allena con altro e forse nn avrebbe manco la testa, è fare in modo di dedicare del tempo a rinforzarlo con lavoro ad hoc... :pla:
E con lavoro ad hoc si torna al punto di partenza...
domanda da ignorante.
Ma in tale esempio "ammazzarlo di lavoro" nel senso di metterlo in guardia sulle punte a fare spostamenti in tutte le direzioni (magari senza mettergli i colpi di braccia per non "rovinarglieli" se ho capito bene il post di Ryujin) non dovrebbe fargli comunque migliorare la tenuta da 10 secondi a un minuto?

Allora io non ho capito il post di John  :pla:

Siccome quello che racconta John mi è capitato (non nei corsi canonici ma non importa) io intendevo l'"ammazzarlo di lavoro" inteso come studio di tecnica, lavoro a coppie, ecc quando questo manco sa stare sull'avampiede qualche secondo...
Allora è si meglio fare esercizi per sviluppare polpacci, capacità di tenuta e forza nelle caviglie (cercate di capirmi che sono analfabeta) con parte dell'allenamento dedicato a corda o

https://www.youtube.com/watch?v=l2svOuvYsjo (https://www.youtube.com/watch?v=l2svOuvYsjo)

Sacrificando una parte di studio tecnico almeno fintanto di una condizione decente.







Questo è esattamente quello che intendevo dire...
Se per eseguire un certo lavoro tecnico è richiesta una minima preparazione fisica e quella preparazione il ragazzo nn può o nn sa acquisirla altrove, io istruttore ho l'OBBLIGO di fornirgliela e, imho, per fornirgliela devo fare ricorso alle migliori e più consolidate conoscenze in materia, tutto qui.
Poi quanto debba essere ampia la mia conoscenza è un altro discorso.
Che poi si debba cercare di utilizzare del lavoro fisico il più possibile funzionale, da intendersi nn nel senso ultimamente affermatosi, direi che è ovvio...e nel nostro caso la base.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 15:32:26 pm
Bingo Bongo, il punto per me, è che non ritengo fattibile il "1000" con il "fatto bene", ovviamente escludendo robot e macchine ;)
Io ne ho avuti di maestri che facevano fare in questo modo, ma ho ben presente il momento in cui, poniamo fossero calci, il calcio smetteva di essere ben eseguito, le gambe cedevano, la schiena si incurvava, la spinta cambiava, insomma il momento in cui smettevano di essere ben fatti.
Ecco quei calci, da un punto di vista tecnico, erano addirittura deleteri, proprio perchè sbagliati, non avevano una funzione allenante, ma l'ho capito solo parlando con chi ha specifiche competenze sull'allenamento, ed avevano la sola funzione di farmi dire, alla fine "oh minchia......ne ho fatti 500!!!"
Così ci si compiaceva di noi stessi, modello reduci da chissà cosa, ma senza aver aggiunto nulla, ne all'allenamento, ne alla padronanza tecnica, anzi, con svariati difetti da correggere, derivanti proprio dagli accorgimenti messi in atto per poterci arrivare in fondo.
Fare tanto e fare bene, sono due concetti antitetici in generale, vale per qualsiasi prodotto di qualità superiore, che necessariamente è in "tiratura limitata", magari "fatto a mano" eccetera.
Questo non significa che "fare poco" è meglio, significa solo che il buon training è un mix di tutto ciò che occorre, sia nella parte tecnica, sia nella parte atletica.
Dico 1000 per indicare un limite superato il quale, ripeto secondo me, il gesto tecnico può trovare nuova linfa che il mancato stato di affaticamento semplicemente prima non ci rendeva disponibile.
Voglio dire il tabata si basa sull'affaticamento, brama lo stato di sfinimento. E' necessario sfinirsi.
Se in uno stato di sfinimento a meno di forza e velocità non si è più in grado neanche di mantenere la qualità del gesto tecnico, banalmente eseguirlo sciolti o in fluidità, allora hai ragione è semplicemente inutile continuare. Ma anche qui, abbozzare un gesto è peggio che non farlo del tutto? Un pugile che non ce la più, ma muove il jab di 5 cm è peggio di uno che non lo muove proprio o tiene giù il braccio?


Fatevi solo una domanda:
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?
Io solo per discutere, imparare qualcosa, portare la mia esperienza e dire quello che penso in rapporto ad essa.


Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
Io sono un pò fuori tempo per fare questi tipi di esperimento. Quello che a me interessa oggi è stare bene dopo essermi allenato e fare in modo che i giorni successivi non sia un cadavere, ma sia in grado di allenarmi ancora ed eventualmente difendermi. Mi interessa la resistenza al gesto tecnico e l'economia del movimento. Tutta la palestra che faccio è solo per piacere non perché mi interessi un particolare transfer funzionale alla disciplina.
Nessun rancore figurati :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Il Tano on November 29, 2012, 15:43:08 pm
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...

Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 29, 2012, 15:48:56 pm
Mi ricordo di quando sfottevo una certa persona perchè parlava di percorsi, cerchi e birilli... :=)

allora perchè continuare a propugnarli?

Per preservare una tradizione.

O per ignoranza.
:+1:

Bingo Bongo: mi permetto di dirti che quella del movimento migliore da stanchi è fuorviante perchè dice che quando si è stanchi si eliminano le "tensioni superflue" o giù di lì. Se anche fosse vero, questo implica che ci si sta allenando male. Un buon atleta è in grado di eliminare le "tensioni superflue" di suo, perchè ha una buona coordinazione. Alle Olimpiadi gli atleti che devono eseguire gesti di qualità (i vari lanci ad esempio, gli schermidori, o i ginnasti...) arrivano estremamente freschi e riposati. Nessuno ha mai fatto un risultato migliore da stanco piuttosto che da fresco. Le "tensioni superflue" si possono e si devono eliminare, ancora una volta, con una buona PA affiancata ovviamente a un percorso tecnico.

Fabry: diciamo che quando il livello atletico è così basso in realtà qualunque cosa funziona. Quando parlavo di perdita di qualità del movimento un minuto può essere pochissimo o un'eternità, dipende. Nel caso di stare in guardia e tirare due pugni a vuoto, se il gesto si deteriora dopo un minuto significa che bisognerebbe riprogrammare tutto da capo, e, non potendo farlo per ovvia mancanza di tempo e risorse (e, immagino, voglia di sbattersi da parte del soggetto fuori dal corso), a quel punto ci si arrangia, ma se c'è cognizione di causa i risultati sono sempre migliori.

John: già detto, ma secondo me bene così.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 16:18:26 pm
Bingo Bongo: mi permetto di dirti che quella del movimento migliore da stanchi è fuorviante perchè dice che quando si è stanchi si eliminano le "tensioni superflue" o giù di lì. Se anche fosse vero, questo implica che ci si sta allenando male. Un buon atleta è in grado di eliminare le "tensioni superflue" di suo, perchè ha una buona coordinazione.
Dici giusto, è esattamente questo: vuol dire che ci si stava allenando male prima cioé quando eravamo nel pieno delle nostre forze, ma non lo sapevamo.
Dico che lo stato di affaticamento può essere un buon momento per conoscerci meglio.
Anche qui c'è qualità e qualità però perché un conto è l'affaticamento raggiunto dal praticante di primo pelo dopo 10 minuti, un conto è quello raggiunto da atleta allenato. Diverso sarà quello che impareranno o riusciranno a imparare (di se stessi, della disciplina, della tecnica, ...) in quello stato. Diciamo che è un pò trasversale come argomento rispetto a PA e PT e conoscenze che si dovrebbero avere. Però è interessante.

Comunque a proposito di scherma, per fare un esempio pratico, vi ricordate il video con gli esercizi della nazionale che aveva postato Crux?
Siamo d'accordo che era PA allenata riproponendo un gesto atletico direttamente legato al gesto tecnico della disciplina?
Se hanno i polpacci così deboli da non riuscire neanche a far un saltello in avanti sono d'accordo che sarà necessari potenziarli con esercizi che potrebbero non avere un diretto legame con l'aspetto tecnico della disciplina, ma è intervento per correggere una carenza. Ma se ci riescono dovrebbero essere allenati per guadagnare resistenza in quel gesto atletico/tecnico e raggiunto il limite magari aumentare i parametri funzionali specifici. La PA funzionale alla disciplina rimane, imho, quella del video:

Entrenamiento Esgrima (https://www.youtube.com/watch?v=9Yrk3VTrLBY#ws)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 29, 2012, 16:24:14 pm
Fabry: diciamo che quando il livello atletico è così basso in realtà qualunque cosa funziona. Quando parlavo di perdita di qualità del movimento un minuto può essere pochissimo o un'eternità, dipende. Nel caso di stare in guardia e tirare due pugni a vuoto, se il gesto si deteriora dopo un minuto significa che bisognerebbe riprogrammare tutto da capo, e, non potendo farlo per ovvia mancanza di tempo e risorse (e, immagino, voglia di sbattersi da parte del soggetto fuori dal corso), a quel punto ci si arrangia, ma se c'è cognizione di causa i risultati sono sempre migliori.
Grazie della risposta, quindi devo intenderla come un "si, farlo lavorare sugli spostamenti e footwork senza colpi ha un effetto allenante anche se meno efficiente rispetto esercizi specifici meno "funzionali" come saltare con la corda[1], ed è una scelta coerente con la mancanza di tempo/voglia/obbiettivi del soggetto perchè si creano comunque anche dei pattern"?
Scusa ma ho già detto di essere ignorante.

Inoltre mi potresti dare una risposta anche a questo per favore? vanno benissimo anche un "si" o "no"
Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche.
Grazie.  :)
 1. faccio un esempio, non è per metterti in bocca parloe non tue
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 16:30:09 pm
Quote
Ecco quei calci, da un punto di vista tecnico, erano addirittura deleteri, proprio perchè sbagliati, non avevano una funzione allenante, ma l'ho capito solo parlando con chi ha specifiche competenze sull'allenamento, ed avevano la sola funzione di farmi dire, alla fine "oh minchia......ne ho fatti 500!!!"
su questo quoto...però a volte poi diventa una scusa per non lavorare...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 29, 2012, 16:34:16 pm
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...

Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza. E comunque non sono stati gli unici.

Bingo Bongo: mi permetto di dirti che quella del movimento migliore da stanchi è fuorviante perchè dice che quando si è stanchi si eliminano le "tensioni superflue" o giù di lì. Se anche fosse vero, questo implica che ci si sta allenando male. Un buon atleta è in grado di eliminare le "tensioni superflue" di suo, perchè ha una buona coordinazione.
Dici giusto, è esattamente questo: vuol dire che ci si stava allenando male prima cioé quando eravamo nel pieno delle nostre forze, ma non lo sapevamo.
Dico che lo stato di affaticamento può essere un buon momento per conoscerci meglio.
Senz'altro. Ma se lo stato di affaticamento diventa routine abbiamo overreaching e poi overtraining.
I miei, alcuni dei quali hanno un bel bagaglio tecnico e agonistico, da quando li alleno io hanno avuto visibili miglioramenti sia dal punto di vista atletico (misurati) che tecnico. In un mese! E io sono una pallida caccola di preparatore.

Quote
Anche qui c'è qualità e qualità però perché un conto è l'affaticamento raggiunto dal praticante di primo pelo dopo 10 minuti, un conto è quello raggiunto da atleta allenato. Diverso sarà quello che impareranno o riusciranno a imparare (di se stessi, della disciplina, della tecnica, ...) in quello stato. Diciamo che è un pò trasversale come argomento rispetto a PA e PT e conoscenze che si dovrebbero avere. Però è interessante.
In stato di affaticamento l'apprendimento è sensibilmente minore.
Così dicono le ricerche per lo meno...

Quote
Comunque a proposito di scherma, per fare un esempio pratico, vi ricordate il video con gli esercizi della nazionale che aveva postato Crux?
Siamo d'accordo che era PA allenata riproponendo un gesto atletico direttamente legato al gesto tecnico della disciplina?
Se hanno i polpacci così deboli da non riuscire neanche a far un saltello in avanti sono d'accordo che sarà necessari potenziarli con esercizi che potrebbero non avere un diretto legame con l'aspetto tecnico della disciplina, ma è intervento per correggere una carenza. Ma se ci riescono dovrebbero essere allenati per guadagnare resistenza in quel gesto atletico/tecnico e raggiunto il limite magari aumentare i parametri funzionali specifici. La PA funzionale alla disciplina rimane, imho, quella del video:

Entrenamiento Esgrima (https://www.youtube.com/watch?v=9Yrk3VTrLBY#ws)
Quello è un raffinatissimo esercizio di pliometria, probabilmente una sessione di trasformazione (spero di non dire cagate, è già probabilmente oltre la mia comprensione), e come puoi vedere anche tu il gesto atletico è solo la parte finale di un esercizio ben più articolato che va oltre la tecnica pura e soprattutto è solo uno spezzone di qualche secondo del programma :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 16:38:18 pm
Fatevi solo una domanda:
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?

Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
ma guarda io ancora non ho parlato in realtà di cosa faccio....
La riflessione che voglio portare è invece che ci sono molti modi per allenarsi...ed i modi cambiano e si evolvono questa stessa discussione potrebbe essere retrodatata di 10 anni e molti sosterrebbero che se non fai lavoro con le macchine non arrivi da nessuna parte....ed erano dei vecchi retrogradi chi invece faceva dei circuitini di scatti burpess o trazioni intervalati da corsetta etc etc...oggi vedo riproporre questo....
credo solo che non bisogna per forza di cose prendere tutto a piene mani ma adattarlo al proprio lavoro.
La pratica dello stile viene al primo posto e poi come supporto a tale pratica viene o può venire un differente lavoro di PA.
Tante volte pare sia più importante per il secondo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 29, 2012, 16:39:27 pm
Entrenamiento Esgrima (https://www.youtube.com/watch?v=9Yrk3VTrLBY#ws)
Quello è un raffinatissimo esercizio di pliometria, probabilmente una sessione di trasformazione (spero di non dire cagate, è già probabilmente oltre la mia comprensione), e come puoi vedere anche tu il gesto atletico è solo la parte finale di un esercizio ben più articolato che va oltre la tecnica pura e soprattutto è solo uno spezzone di qualche secondo del programma :)
[/quote]
Esattamente, ci hai preso in pieno.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 16:43:08 pm
allora perchè continuare a propugnarli?

Per preservare una tradizione.

O per ignoranza.
Domanda diretta che feci al Nr.1 al mondo odierno e forse di sempre....

"Per fare fiato specifico cosa pensi sia meglio fare?"
"Pao e sparring"
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 29, 2012, 16:46:35 pm
Fatevi solo una domanda:
perchè chi allena in circuiti sportivi di livello elevato, fino all'olimpionico/mondiale, dice, fa, esegue, sperimenta, predica e quant'altro... esattamente quello che gli utenti Spartan, Xjej, Nicola, Shurei, Ryugin ecc...vi stanno dicendo dall'inizio di questo tread?
Sarà forse che negli ultimi 30 anni il mondo dello sport si è evoluto? I concetti che qualcuno continua a ripetere in questa sede sono vecchi e superati perchè non più forieri, alla luce di metodi nuovi e più evoluti, di risultati soddisfacenti; allora perchè continuare a propugnarli?

Un'ultima cosa:
senza voler offendere nessuno vorrei far notare che lo sport si può fare in molte maniere, se devo competere in circuiti nazionali o sovranazionali con atleti che si preparano in un certo modo, ad esempio il mio passato schermistico, non posso certo permettermi di usare metodi come quelli propugnati da Bingo o Clode (senza rancore, spero, ragazzi), se devo però fare qualche incontro, parlo di full ovviamente, con altri dopolavoristi che si allenano in maniera poco programmata e magari un po' sconclusionata non avrò certo bisogno di tutto quello che mi giovava nel primo esempio fatto.
Sperimentare per credere.
1 ma guarda io ancora non ho parlato in realtà di cosa faccio....
2 La riflessione che voglio portare è invece che ci sono molti modi per allenarsi...ed i modi cambiano e si evolvono questa stessa discussione potrebbe essere retrodatata di 10 anni e molti sosterrebbero che se non fai lavoro con le macchine non arrivi da nessuna parte....ed erano dei vecchi retrogradi chi invece faceva dei circuitini di scatti burpess o trazioni intervalati da corsetta etc etc...oggi vedo riproporre questo....
credo solo che non bisogna per forza di cose prendere tutto a piene mani ma adattarlo al proprio lavoro.

3 La pratica dello stile viene al primo posto e poi come supporto a tale pratica viene o può venire un differente lavoro di PA.
Tante volte pare sia più importante per il secondo.

1 Allora scusa ma non capisco dove volevi andare a parare con gli ultimi post.
2 E dov'è il problema? Se così fosse basterà adattarsi nuovamente ed evolvere senza problemi, se certe cose non erano conosciute non ci si poteva far nulla ma dal momento che qualcuno le ha scoperte adesso possiamo porre rimedio ai gap che prima ci si ponevano davanti.
3 Fino ad un certo punto hai ragione poi però torniamo al mio discorso dei "livelli", in certi ambiti la PA ha un valore alcune volte superiore alla tecnica ma questa è la legge dello sport professionistico/olimpionico e non è detto che debba essere così per tutti e a tutti i livelli.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 29, 2012, 16:56:56 pm
allora perchè continuare a propugnarli?

Per preservare una tradizione.

O per ignoranza.
Domanda diretta che feci al Nr.1 al mondo odierno e forse di sempre....

"Per fare fiato specifico cosa pensi sia meglio fare?"
"Pao e sparring"
Occhio però che messa così può essere fuorviante e sembrare che bastino da soli: il n. 1 da sempre fa corsa e preparazione atletica prima di fare pao e sparring.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 16:58:15 pm

ma stai scherzando??? devi procurarti una cariola 4 clavette 1 corda delle navi facilmente un'ancora e meglio ancora si hai un kettelbell....
naturalmente puoi far fare questo lavoro solo se hai seguito un corso di funcional power boot traing se no mica è allenate...
se lo metti davanti allo specchio ore e ore a fare spostamenti quello mica impara niente anzi alla lunga i suoi spostamenti peggiorano.


ps  :spruzz: ;D

 :pla: sinceramente fatico a capire questo tuo modo di porti nella discussione...

per l'amor di dio, qui nessuno è un esperto però se per te stiamo dicendo minchiate dovresti cortesemente dire quali sono e soprattutto perchè...

ancora non ho letto niente di utile a capire i meccanismi allenanti che proponi...poi oh saranno i migliori del mondo, ma invece che battute potresti cercare di spiegare anche a noi...

io sono qui per capire...invece mi sembra che alcuni prendano il discorso con fastidio o addirittura sul personale...
Si scusa hai ragione cerco di essere meno battutaro e più serio.
Qualcosa ho letto qualcosa ho fatto molto ho sperimentato su me stesso per poi girarlo ai miei atleti.
Credo di aver fatto di tutto ma in ogni caso mi ERO stabilizzato su una routine di questo tipo (AGONISTI PARLO...):

3 giorni di allenamento "tecnico" composto da colpitori sparring etc solite cose ma che era ed è DURO
2 circuiti cardio morte distruzione sulle tempistiche del match con burpe squat saltati trazioni scatti skip con la corda...scatti sulle scale fartlek etc etc etc

Poi ho provato a fare semplicemente del lavoro "tecnico" in più sostituendo esercizi meno vicini a ciò che era il gesto tecnico ad esercizi che lo ricalcavano....a livello di match ho visto dei miglioramenti...

Allora ho fatto una scommessa ed ho inserito altre routine puramente tecniche tipo in 3' dai più calci potenti che puoi al sacco...
ed il cadio è migliorato ancora....

Quindi mi pare lecito pensare che se un mio atleta deve aumentare la sua potenza sul diretto destro credo sia il caso tiri molti diretti destri magari con il pesetto magari con gli elastici...piuttosto che tirar fuori altri lavori collaterali.

ps
torno a dire che tanto per citarli i Thai non fanno PA come la intendiamo noi però non hanno grossi problemi di tenuta atletica nei match contro chi invece la PA la fa....

ps2
concettualmente è assodato che sia scorretto eseguire il gesto tecnico quando ormai non lo si può eseguire secondo i dettami corretti.
Ciò non toglie che in molte palestre fra cui la mia si fanno anche dei lavori al sacco a sfinimento in cui gli ultimi calci li tiri con le orecchie...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 29, 2012, 16:59:56 pm
ragazzi, si chiama SCIENZA DELL'ALLENAMENTO e come tutte le scienze è in continua evoluzione perchè gli studi portano a continui miglioramenti e (perchè no) anche ripensamenti...

quello che valeva solo 15 anni fa è già preistoria oggi in questo campo...ma basta guardare gli atleti e i risultati ottenuti!

poi verrei precisare: la tecnica è fondamentale! nessuno dice che si debba sopperire ad essa con qualcos'altro! è quell'altro che viene in aiuto alla tecnica e l'aiuta a superare quei limiti che da sola non può raggiungere!

cavoli ragazzi...vi assicuro che io ho dato solo una sbirciatina ...ma dietro c'è un mondo per chi ha voglia di addentrarsi!

noi abbiamo avuto gente come Carmelo Bosco! un innovatore a livello mondiale!!!

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 17:03:43 pm
Domanda diretta che feci al Nr.1 al mondo odierno e forse di sempre....

"Per fare fiato specifico cosa pensi sia meglio fare?"
"Pao e sparring"

E' pur vero che posso fare la stessa domanda al n°1 di qualunque sport e non è strettamente detto che sia competente. ( come scritto altrove, conosco atleti di livello internazionale con laurea in scienze motorie e incompetenza marcata nell' allenamento.. )
Come qualcuno ti ha detto sopra, dipende.
La relatività della risposta è in funzione di tempo, finalità e materia prima utilizzata ( e disciplina considerata, certi parametri rpestativi valgono in alcune discipline e meno in altre ).
Solo dieci anni fa' la gente prima delle gara guardava il mio gruppo come fossero alieni mentre facevamo riscaldamento, oggi l' ignoranza permane ma qualcosa è filtrato.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 29, 2012, 17:05:28 pm
Fabry: diciamo che quando il livello atletico è così basso in realtà qualunque cosa funziona. Quando parlavo di perdita di qualità del movimento un minuto può essere pochissimo o un'eternità, dipende. Nel caso di stare in guardia e tirare due pugni a vuoto, se il gesto si deteriora dopo un minuto significa che bisognerebbe riprogrammare tutto da capo, e, non potendo farlo per ovvia mancanza di tempo e risorse (e, immagino, voglia di sbattersi da parte del soggetto fuori dal corso), a quel punto ci si arrangia, ma se c'è cognizione di causa i risultati sono sempre migliori.
Grazie della risposta, quindi devo intenderla come un "si, farlo lavorare sugli spostamenti e footwork senza colpi ha un effetto allenante anche se meno efficiente rispetto esercizi specifici meno "funzionali" come saltare con la corda[1], ed è una scelta coerente con la mancanza di tempo/voglia/obbiettivi del soggetto perchè si creano comunque anche dei pattern"?
Scusa ma ho già detto di essere ignorante.
 1. faccio un esempio, non è per metterti in bocca parloe non tue
Temo di non aver capito la domanda... :-[
 
Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche.
Non ho dubbi sulla tua trasparenza :)

Allora, se il livello è basso, esercizi specifici ti portano a un modesto aumento della prestazione specifica. Se il livello è alto l'aumento è inconsistente.
Ad ogni modo, qualunque sia il livello, esercizi di PA più generici, piegamenti invece di uscite, tanto per restare nel tuo esempio, hanno benefici maggiori, se poi ci accoppi anche l'esercizio tecnico (le uscite) con i dovuti tempi e modi. Risultato migliore, garantito al limone :)
Meglio comunque solo uscite se i piegamenti sono fatti ad catium (modi, tempi, recuperi...).

Esattamente, ci hai preso in pieno.
:ohi:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 17:06:02 pm
ragazzi, si chiama SCIENZA DELL'ALLENAMENTO e come tutte le scienze è in continua evoluzione perchè gli studi portano a continui miglioramenti e (perchè no) anche ripensamenti...

quello che valeva solo 15 anni fa è già preistoria oggi in questo campo...ma basta guardare gli atleti e i risultati ottenuti!

poi verrei precisare: la tecnica è fondamentale! nessuno dice che si debba sopperire ad essa con qualcos'altro! è quell'altro che viene in aiuto alla tecnica e l'aiuta a superare quei limiti che da sola non può raggiungere!

cavoli ragazzi...vi assicuro che io ho dato solo una sbirciatina ...ma dietro c'è un mondo per chi ha voglia di addentrarsi!

noi abbiamo avuto gente come Carmelo Bosco! un innovatore a livello mondiale!!!
si però a volte si torna indietro e chi indietro c'è rimasto è adesso avanti...
Esempio:

15 anni fa Billy Wallace preparava i suoi incontri facendo sessioni di scatti e mini scatti e sessioni di burpees
10 anni fa la preparazine alla billy era scorrettissima chi ancora faceva cose del genere era un retrogrado ignorante
Oggi guarda un pò che billy ciaveva ragione...

io 5/6 anni fa ero considerato un mitomane militarista perchè facevo e facevo fare la "pressa pliometrica"....
oggi se non hai una corda di nave e un martellone pare che non vai da nessuna parte....
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 17:11:33 pm
Clode, se guardi alle mma in genere come metro di paragone per la preparazione stai fresco.
I termini di paragone per gli sdc dovrebbero essere altri.
Corde e copertone son cose buone, di sicuro non un must.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 17:14:04 pm
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on November 29, 2012, 17:17:56 pm
Ragazzi è bello leggervi!  :)

Solo che avevo 3 certezze in croce e me le state sgretolando... :om: :-X :'([1]
 1. brutta bestia l'ignoranza[1]
 1. parlo della mia eh!
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 17:18:52 pm
Clode, se guardi alle mma in genere come metro di paragone per la preparazione stai fresco.
I termini di paragone per gli sdc dovrebbero essere altri.
Corde e copertone son cose buone, di sicuro non un must.
è esattamente ciò che intendo.
Però ne approfitto per porre la questione che sta girando a cui solo Ryujin ha provato a rispondere.
Ci provo anche io:

Atleta a cui cedono i polpacci durante lo sparring.

1 Mi assicuro che sia un problema davvero muscolare e non tecnico
2a Nel caso sia tecnico lo faccio lavorare sulla tecnica..rislto il problema tecnico i polpacci andranno meglio

2b il problema è fisico lo faccio lavorare sulla tecnica e vedo se la cosa si risolve cosi unendo un lavoro specifico per la tecnica di spostamente ad uno stress maggiore per i polpacci
3b nel caso il problema non si risolve o semplicemente già l'alteta dedica troppo tempo a questo lavori gli aumento il lavoro specifico sui polpacci...meno allenante tecnicamente certo...ma facilmente più stressante come corda o salto sul copertone

Alias per le l'apporto di esercizi non strettamente legati alla tecnica è "l'ultima scelta"

Nel caso invece in cui ho un atleta che può fare 2 sessioni di allenamento al giono (nessuno purtroppo)

lo faccio lavorare sulla tecnica lo faccio lavorare sulla PA specifica
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 29, 2012, 17:20:08 pm
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.
Che, mi permetto, mi pare un'ottima chiosa dato che per capire cosa ti serve devi essere in possesso di quanto elencato da Xjej all'inizio del tread, anche in minima parte.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 17:22:13 pm
Clode, se guardi alle mma in genere come metro di paragone per la preparazione stai fresco.
I termini di paragone per gli sdc dovrebbero essere altri.
Corde e copertone son cose buone, di sicuro non un must.
è esattamente ciò che intendo.
Però ne approfitto per porre la questione che sta girando a cui solo Ryujin ha provato a rispondere.
Ci provo anche io:

Atleta a cui cedono i polpacci durante lo sparring.

1 Mi assicuro che sia un problema davvero muscolare e non tecnico
2a Nel caso sia tecnico lo faccio lavorare sulla tecnica..rislto il problema tecnico i polpacci andranno meglio

2b il problema è fisico lo faccio lavorare sulla tecnica e vedo se la cosa si risolve cosi unendo un lavoro specifico per la tecnica di spostamente ad uno stress maggiore per i polpacci
3b nel caso il problema non si risolve o semplicemente già l'alteta dedica troppo tempo a questo lavori gli aumento il lavoro specifico sui polpacci...meno allenante tecnicamente certo...ma facilmente più stressante come corda o salto sul copertone

Alias per le l'apporto di esercizi non strettamente legati alla tecnica è "l'ultima scelta"


Mmm no, di nuovo dipende.
C'è anche l' opzione che la condizione fisica inadatta possa rendere il lavoro tecnico poco sicuro.
Questo sempre considerando che le cause potrebbero essere non solo quelle indicate.


Anyway, il thread è pesantemente deragliato.
Imho è palese che servano competenze diverse se si lavora col dopolavorista da 3 ore di allenamento alla settimana o all'atleta da due sessioni al giorno, sia dal punto di vista tecnico che atletico.
E' altrettando palese che alla prima categoria giova quasi tutto quello che si può fare, mentre salendo di livello bisogna raffinare il lavoro.
E che se dobbiamo parlare di atleti come termine di paragone ad alto livello io prendo pugili, judoka e lottatori dalle nazioni di "punta" mentre mma e altre cose le lascio all'arrotondamento..
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 17:23:00 pm
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.
però Jhon sarebbe interessante leggere anche una tua risposta specifica non un continuare a sentire "dipende" perchè lo so anche io che "dipende" ma se no la discussione non va più avanti.
Porta un caso concreto...suvvia  :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 17:24:21 pm
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 17:26:17 pm
Quote
C'è anche l' opzione che la condizione fisica inadatta possa rendere il lavoro tecnico poco sicuro.
si ma stiamo parlando di polpacci che bruciano in sparring...non del salto con l'asta...insomma condizione fisica non adatta a sostenere questo genere di sforzo significa davvero grosse lacune.
Lacune che si presuppone, secondo me, siano già state risolte PRIMA di fare sparring.
Certo che se metto uno in guardia e gli vengono i crampi qualcosa non va ma qui si parla di mandarlo a fare ginnastica per anziani più che arti marziali... :sur:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 17:27:37 pm
Quote
C'è anche l' opzione che la condizione fisica inadatta possa rendere il lavoro tecnico poco sicuro.
si ma stiamo parlando di polpacci che bruciano in sparring...non del salto con l'asta...insomma condizione fisica non adatta a sostenere questo genere di sforzo significa davvero grosse lacune.
Lacune che si presuppone, secondo me, siano già state risolte PRIMA di fare sparring.
Certo che se metto uno in guardia e gli vengono i crampi qualcosa non va ma qui si parla di mandarlo a fare ginnastica per anziani più che arti marziali... :sur:

Non così strettamente logico come crederesti, per un sacco di motivi.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 17:28:21 pm
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.

Il bb lasciamolo dove merita, nello sgabuzzino accanto al cesso..
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Il Tano on November 29, 2012, 17:29:09 pm
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...

Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.

azz mi hai sorpreso... E io che avevo postato con i "piedi di piombo" perché pensavo che mi avreste caziato haha.

Effettivamente nell'hojo undo ho trovato molti punti in comune con sistemi di allenamento che oggi sono particolarmente promozionati.

E comunque non sono stati gli unici.

Spoiler: show
(http://imageshack.us/a/img138/5535/002jrm.jpg)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 29, 2012, 17:29:20 pm
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Non cominciamo a confondere per il piacere di farlo. Una ripetizione a metà era, ed è dal punto di vista tecnico, considerata incompleta poi si è visto che si può lavorare sui parziali, e che da risultato provato!, e si è cominciato a fare i parziali.
Il tutto è molto diverso da fare un bel giro di sacco quando si è a pezzi e distruggersi un polso per un'esecuzione scorretta o dal provare il tuo massimale di stacco olimpico dopo un'ora e venti di allenamento pesante e schiacciarsi una vertebra perchè non sei più capace di eseguire il movimento.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Clode on November 29, 2012, 17:32:05 pm
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...

Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.

azz mi hai sorpreso... E io che avevo postato con i "piedi di piombo" perché pensavo che mi avreste caziato haha.

Effettivamente nell'hojo undo ho trovato molti punti in comune con sistemi di allenamento che oggi sono particolarmente promozionati.

E comunque non sono stati gli unici.

Spoiler: show
(http://imageshack.us/a/img138/5535/002jrm.jpg)

se tiriamo fuori attrezzi come il sacco bulgaro o i kettlebelle o le clave indiane (che oggi hanno certamente un nome figo in inglese) sono state tutte denigrate per molti anni...forse chi se ne è sbattuto ed è andato avanti ad utilizzarli qualcosa aveva capito.

nb i kettlebell una volta si chiamavano "campana"
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: The Spartan on November 29, 2012, 17:36:57 pm
E' sempre un discorso di capire cosa ti serve e cosa sia realizzabile con più strumenti e cosa no.
però Jhon sarebbe interessante leggere anche una tua risposta specifica non un continuare a sentire "dipende" perchè lo so anche io che "dipende" ma se no la discussione non va più avanti.
Porta un caso concreto...suvvia  :)

Veramente nonostante il tuo sarcasmo ho già risposto alla pagina precedente...
E la tua risposta di prima amplifica di fatto quella che è la mia valutazione, ossia, stringendo, fare le nozze coi fichi secchi.
In questo caso il mio discorso verteva solo sugli strumenti di allenamento...io sono il primo a criticare tutto ciò che è moda e il primo a dire che "functional" è un termine abusato, ma siccome mi considero un empirista, valuto sempre le reali potenzialità di un oggetto.
Ci sono oggetti che possono essere duplicati, oggetti che nn possono esserlo e ci sono oggetti, qui torna il discorso dei fichi secchi, come esercizi che hanno il grande vantaggio di avere un impatto allenante di maggior spettro e come tale sono preferibili.
Tutto qui.
Senza spsostare troppo il discorso, io sono uno che ha lottato, e lo si sa..., contro tutti quelli che hanno fatto l'esaltazione del kettlebell, passata poi la supermoda, me ne sono preso uno e ho cominciato a lavorarci...nn sta a me dire bene o male ma, perchè come giustamente scritto sopra l'allenamento è una scienza che va avanti, per quanto conti si può dire che alcuni dei migliori preparatori USA specializzati nel powerlifting principalmente e in genere nella preparazione per la forza, dopo averli duramente criticati, esperienza e studi alla mano hanno cominciato a sottolineare l'uso importante che se ne può fare anche nel loro campo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 17:44:07 pm
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.

Il bb lasciamolo dove merita, nello sgabuzzino accanto al cesso..
Credo nel bb ci sia un mondo ricco di spunti, riflessioni ed esercizi da cui si può prendere esempio. Possiamo anche lasciarlo nello sgabuzzino.
Basta che non mettiamo nell'olimpo della PA, come punto di riferimento per l'universo solo quello che viene fatto nel Judo, perché ci sono anche altre discipline dove se la cavano bene...

Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Non cominciamo a confondere per il piacere di farlo. Una ripetizione a metà era, ed è dal punto di vista tecnico, considerata incompleta poi si è visto che si può lavorare sui parziali, e che da risultato provato!, e si è cominciato a fare i parziali.
Il tutto è molto diverso da fare un bel giro di sacco quando si è a pezzi e distruggersi un polso per un'esecuzione scorretta o dal provare il tuo massimale di stacco olimpico dopo un'ora e venti di allenamento pesante e schiacciarsi una vertebra perchè non sei più capace di eseguire il movimento.
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...



Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Il Tano on November 29, 2012, 17:53:16 pm
Ma si... alla fine non c'é molta differenza...

Chi denigra unicamente, senza porsi domande sull'eventuale validitá (come diceva Clode), dimostra le stesse "mancanze" di chi esalta un sistema/strumento come se fosse l'unico al mondo (come diceva John).
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 29, 2012, 18:06:55 pm
[
Ma stavo semplicemente chiedendo se nell'esempio di John prendere questa persona e metterla a fare lavoro di spostamenti puro, senza metterci anche i colpi, non sia comunque una attività allenante per la sua resistenza ai polpacci (scusa se anche io scrivo "un tanto al kilo", spero comunque di farmi capire).
Unire quindi sia l'attività allenante che un gesto più funzionale di quanto possa esserlo saltare alla corda.
Altro esempio, se invece che fare 3 serie da 10 flessioni sulle braccia facessi 3 serie da 10 di quello che mi è stato chiamato "gracie escape" non mette assieme il lavoro fisico delle flessioni con un gesto più tecnico e propedeutico a creare un movimento specifico?
Oppure invece che fare affondi non si ottiene lo stesso effetto allenante sostituendoli con i movimenti a vuoto per allenare un DL?
Non sono domande polemiche o retoriche.
Non ho dubbi sulla tua trasparenza :)

Allora, se il livello è basso, esercizi specifici ti portano a un modesto aumento della prestazione specifica. Se il livello è alto l'aumento è inconsistente.
Ad ogni modo, qualunque sia il livello, esercizi di PA più generici, piegamenti invece di uscite, tanto per restare nel tuo esempio, hanno benefici maggiori, se poi ci accoppi anche l'esercizio tecnico (le uscite) con i dovuti tempi e modi. Risultato migliore, garantito al limone :)
Meglio comunque solo uscite se i piegamenti sono fatti ad catium (modi, tempi, recuperi...).
grazie, te lo chiedevo perchè in ottica di "fare le nozze con i fichi secchi" (cercando di trovare un compromesso tra tempo e risorse da dedicare all'allenamento fatto da solo) stavo pensando di passare dagli esercizi dell'Hiit che mi diedero a qualcosa di più "tecnico" conscio che quello che guadagnerei da una parte la perderei dall'altra.
Sostanzialmente per ritagliarmi il tempo per i compiti a casa su lotta (livello bassissimo) combinazioni pugni-calci (livello meno basso) e coordinazione sostamento-braccio armato sui triangoli devo sacrificare qualcos'altro e così cercavo almeno di allenare più cose in contemporanea sapendo di perderci in specificità.
E ho colto l'occasione di questo tread per capire se le mie idee erano balzane o no
 :)
Ma forse sto andando OT, eventualmente ti farò qualche domanda in più via PM.
grazie.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Barvo Iommi on November 29, 2012, 18:12:28 pm
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...




Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.

Non so, forse nello striking è diverso  :)
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 29, 2012, 19:11:23 pm
Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
con pazienza, ma dal punto di vista del combattimento dove c 'e' un numero più alto di investimenti, studi, cavie disponibili e lavoro finalizzato al risultato sul lungo termine che lotta, judo e pugilato?
Il bb lasciamolo dove merita, nello sgabuzzino accanto al cesso..
Credo nel bb ci sia un mondo ricco di spunti, riflessioni ed esercizi da cui si può prendere esempio. Possiamo anche lasciarlo nello sgabuzzino.
Basta che non mettiamo nell'olimpo della PA, come punto di riferimento per l'universo solo quello che viene fatto nel Judo, perché ci sono anche altre discipline dove se la cavano bene...

Sul discorso del "movimento sbagliato" è comunque esso stesso un discorso dove vale il "dipende".
Si fanno i bicipiti e il movimento corretto richiederebbe un certo tipo di escursione articolare.
Se uno non arrivava in fondo perché non ne aveva più allora lo faceva a metà ed era "sbagliato". Poi l'hanno fatto i pro, primo fra tutto forse lo stesso shwarzy, e l'errore è stato ribattezzato "principio delle ripetizioni parziali" (avrà sicuramente un nome inglese all'avanguardia) ed è diventato un ottimo modo per ammazzare il muscolo oltre il cedimento del movimento completo.
Non cominciamo a confondere per il piacere di farlo. Una ripetizione a metà era, ed è dal punto di vista tecnico, considerata incompleta poi si è visto che si può lavorare sui parziali, e che da risultato provato!, e si è cominciato a fare i parziali.
Il tutto è molto diverso da fare un bel giro di sacco quando si è a pezzi e distruggersi un polso per un'esecuzione scorretta o dal provare il tuo massimale di stacco olimpico dopo un'ora e venti di allenamento pesante e schiacciarsi una vertebra perchè non sei più capace di eseguire il movimento.
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 19:33:05 pm
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...

Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.

Non so, forse nello striking è diverso  :)
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.
Ma in genarale ho visto pro, al massimo della potenza, schiantare dopo 3 minuti al sacco. Nello striking devi colpire un bersaglio, non ci sono fasi di stallo o non devi aspettare che il compagno si rialzi da una proiezione. Puoi tirare continuativamente fino allo sfinimento e con le giuste proporzioni di potenza e velocità dei colpi lo sfinimento può arrivare prima o dopo. Uno striker deve saper calibrare anche questo aspetto.
E vorrei anche aggiungere non solo che ci sarebbe da capire cosa vuol dire "quando sei stanco", ma anche cosa vuol dire "gesto tecnico sbagliato".
La biomeccanica in prima battuta non spiega come "deve" essere eseguito un movimento, ma solo come "viene" eseguito un movimento. Per il "come deve" la biomeccanica deve far ricorso anche ad altri settori e a studi specifici per gli obiettivi di una specifica disciplina.
Si potrebbe fare un libro e intitolarlo "Le 1000 sfumature di un calcio frontale". Certo sfumature, la tecnica è quella, ma quelle sfumature sono la reale applicabilità tecnica di un calcio frontale. E allora ecco che forse la cosa più importante è una qualità che trasversale sia alla PA che al modello tecnico di un calcio frontale che è il "controllo", anzi quello che viene chiamato "controllo motorio" dove convergono studi che passano dalla fisiologia alle neuroscenze alla psicologia. Allora forse quel calcio, quella tecnica, non è altro che una traiettoria e uno striker non è altro che un creatore di traiettorie. Allora certo ci vuole la PA come ci vuole un buon telaio su una F1, ma se poi la macchina è incontrollabile? Che me ne faccio.
Ecco, la mia risposta al 3D è che un buon istruttore la prima cosa che dovrebbe avere a cuore e rendere l'atleta padrone del proprio corpo. Un bersaglio mobile come un pao di solito è un buon mezzo per aiutare a raggiungere questo scopo. Ce ne sono anche altri. Ben vengano. Quello che è meglio o peggio, bhé questo si che dipende.
Non capisco di lotta e volendo manco di striking, ma sono comunque convinto che valga per entrambi.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 29, 2012, 20:16:25 pm
con pazienza, ma dal punto di vista del combattimento dove c 'e' un numero più alto di investimenti, studi, cavie disponibili e lavoro finalizzato al risultato sul lungo termine che lotta, judo e pugilato?
Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.
In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto. Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.
Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.
Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Barvo Iommi on November 29, 2012, 20:35:18 pm
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...

Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.

Non so, forse nello striking è diverso  :)
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.
Io quello lo considero comunque Parte atletica.
In fin dei conti Tabat, HIIT e compagnia bella fanno proprio parte di quell'evoluzione atletica di cui si parlava poco fa e di quelle conoscenze di cui xjej chiedeva ad inizio 3d  :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: xjej on November 30, 2012, 00:00:01 am
Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.
Considerando che stati interi finanziano progetti di studio ed allenamento degli atleti con programmazioni anche a dodici anni, che il numero di praticanti a medio alti livelli delle discipline è più ampio, che i modelli di studio non sono effettuati su qualcosa che è più accumunabile ad un cavallo che ad un atleta e che quindi hanno un transfer diretto sui normali atleti e che l' ipertrofia è di utilità relativa per qualunque sdc temo si fatichi a trovare troppi punti in cui il bb è stato foriero di utilità per la scienza dell' allenamento in genere ( creando anzi un sacco di rogne in molti casi.. ) .

In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto.
Basterebbe tirare in ballo nazioni come Francia, Giappone, Brasile e Russia e credo che gli investimenti fatti in direzione dell' allenamento, della formazione di tecnici ed atleti siano tipo cinquanta ad uno rispetto alle mma.
Non tutti vivono nella cialtroneria come qui nello stivale..

Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.
Comunque parecchio più avanti di qualunque disciplina di solo striking.

Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.
Sinceramente non veod quale altra disciplina sia ad un grado più alto di qualità e volume di lavoro necessari per raggiungere determinati obbiettivi, con tutto quel che ne consegue ( nel bene e nel male, aimè ).

Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?
Se consideri che per Rio 2016 la programmazione in alcuni stati è partita quattro anni fa' su ragazzi adolescenti, o che la cina per beijing 2008 cominciò nel 2000 a reclutare ragazzi per avviarli...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 30, 2012, 03:05:45 am
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...

Pre-WWII Goju Ryu Training (https://www.youtube.com/watch?v=RU3SX2ZfTUA#noexternalembed)
I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.

azz mi hai sorpreso... E io che avevo postato con i "piedi di piombo" perché pensavo che mi avreste caziato haha.

Effettivamente nell'hojo undo ho trovato molti punti in comune con sistemi di allenamento che oggi sono particolarmente promozionati.
Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla: Più che altro dicevo che i maestri di allora sono stati tra quelli che avevano intuito / capito che non era sufficiente fare solo pugni e calci.

Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto.
... o magari ti fermi per recuperare e poi riparti di slancio...

Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Pensa se qualcuno ti spiegasse, e poi ti dimostrasse sui libri e su te stesso come puoi avere risultati molto migliori senza dover necessariamente benedire il nome di Nostro Signore a ogni sessione ;)

Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.
Ma in genarale ho visto pro, al massimo della potenza, schiantare dopo 3 minuti al sacco. Nello striking devi colpire un bersaglio, non ci sono fasi di stallo o non devi aspettare che il compagno si rialzi da una proiezione. Puoi tirare continuativamente fino allo sfinimento e con le giuste proporzioni di potenza e velocità dei colpi lo sfinimento può arrivare prima o dopo. Uno striker deve saper calibrare anche questo aspetto.
E vorrei anche aggiungere non solo che ci sarebbe da capire cosa vuol dire "quando sei stanco", ma anche cosa vuol dire "gesto tecnico sbagliato".
La biomeccanica in prima battuta non spiega come "deve" essere eseguito un movimento, ma solo come "viene" eseguito un movimento. Per il "come deve" la biomeccanica deve far ricorso anche ad altri settori e a studi specifici per gli obiettivi di una specifica disciplina.
Si potrebbe fare un libro e intitolarlo "Le 1000 sfumature di un calcio frontale". Certo sfumature, la tecnica è quella, ma quelle sfumature sono la reale applicabilità tecnica di un calcio frontale. E allora ecco che forse la cosa più importante è una qualità che trasversale sia alla PA che al modello tecnico di un calcio frontale che è il "controllo", anzi quello che viene chiamato "controllo motorio" dove convergono studi che passano dalla fisiologia alle neuroscenze alla psicologia. Allora forse quel calcio, quella tecnica, non è altro che una traiettoria e uno striker non è altro che un creatore di traiettorie. Allora certo ci vuole la PA come ci vuole un buon telaio su una F1, ma se poi la macchina è incontrollabile? Che me ne faccio.
Ecco, la mia risposta al 3D è che un buon istruttore la prima cosa che dovrebbe avere a cuore e rendere l'atleta padrone del proprio corpo. Un bersaglio mobile come un pao di solito è un buon mezzo per aiutare a raggiungere questo scopo. Ce ne sono anche altri. Ben vengano. Quello che è meglio o peggio, bhé questo si che dipende.
Non capisco di lotta e volendo manco di striking, ma sono comunque convinto che valga per entrambi.
La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 30, 2012, 09:44:45 am
La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
WOW questo si che è interessante!
Mi piacerebbe che qualcuno ci aprisse uno spin-off.
CAspita, se si trattano anche questi argomenti mi sa che magari nei prossimi anni (con una ripianificazione delle mie spese e dei tempi) mi iscriverò anche io al corso che hai fatto.  :spruzz:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Il Tano on November 30, 2012, 13:01:36 pm
Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla:

Figurati, manco lo pratico... Peró molti esercizi di condizionamento dell' hojo undo (con strumenti rudimentali ok, manco fossimo nel 2000) hanno similitudini con il lavoro con kettlebell e varie cose le ho viste presenti "pari pari" nel ross training e per dire.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 30, 2012, 13:13:48 pm
La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
WOW questo si che è interessante!
Mi piacerebbe che qualcuno ci aprisse uno spin-off.
CAspita, se si trattano anche questi argomenti mi sa che magari nei prossimi anni (con una ripianificazione delle mie spese e dei tempi) mi iscriverò anche io al corso che hai fatto.  :spruzz:
È un ottimo corso :)

Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla:
Figurati, manco lo pratico... Peró molti esercizi di condizionamento dell' hojo undo (con strumenti rudimentali ok, manco fossimo nel 2000) hanno similitudini con il lavoro con kettlebell e varie cose le ho viste presenti "pari pari" nel ross training e per dire.
Non é tanto il cosa (arnesi simili sono presenti nei più vari tempi e spazi dall'antichità a oggi), ma il come, quanto, quando e
perché a fare la vera differenza.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Il Tano on November 30, 2012, 13:29:04 pm
yep
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 30, 2012, 20:11:38 pm
Nel ringraziare Xjiei per i complimenti, che pronunciati da lui mi fanno doppiamente piacere    (anche    se non so se sono legali, perché non sono un esperto in leggi varie) e mi scuso con tutti per le fuorvianti idee che potrei aver instillato in chi mi ha letto (mentre so del    contributo scientifico e didattico di Xjiei), vorrei elencare alcuni spunti di riflessione, nonché conclusioni, che ho tratto dagli interventi che mi hanno preceduto:

1) “Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore”,

   NON L’HO DETTO IO, io ho fatto l’esempio del samurai che per l’appunto è un marzialista” di cento anni fa (penso che dire trecento o cento non faccia grande differenza, se del caso chiedo scusa);

2) dalla 1) deriverebbe che la maggior stazza, forza e velocità sarebbe SEMPRE buona per un marzialista;

3) per molti, dalla 2) deriverebbe che il principio della 1), buono per un marzialista, è buono anche per un qualsiasi sportivo;

4) un marzialista dovrebbe allenarsi con una programmazione, senza precisare in cosa consisterebbe (si presumo essere pronto al top per gli impegni di gara);

   per quanto mi riguarda un marzialista deve essere “pronto” sempre, in linea teorica può  allenarsi dieci ore al giorno (anche se oggi è quasi utopia pensare ad un allenamento intensivo fatto da un amatore non agonista), ma il suo unico programma è quello di imparare ad uccidere (oggi: difendersi) e a morire;

5) un istruttore di AM per esempio (istruttore di judo o aikido o karate o ju jutsu) dovrebbe avere conoscenze in materie scientifiche non ben precisate che gli dovrebbero fornire le basi per gli allenamenti di un tipo o di un altro;

   è ora che qualcuno scenda dal pero, basta farsi un giro su internet per vedere un miliardo di    allenamenti diversi che promettono risultati, tutti frutto di ricerche e analisi. La verità è    un’altra, esistono ricerche e studi e sperimentazioni che hanno condotto a nuove scoperte sul    funzionamento della macchina uomo, ma quando da questa scoperte si passa    all’applicazione, sono tante e tali le variabili in gioco che i risultati sono i più disparati    nonché contraddittori, sicché non si è in grado di dire che come si allenava Mike Swain è    peggio di come si allenano gli atleti oggi;
   
6) il fatto che ad un certo punto un atleta di AM raggiunga un limite nello sviluppo della forza, della velocità, della resistenza allo sforzo ecc. comporta che DEBBA superare quel limite e che l’istruttore debba conoscere gli strumenti per renderglielo possibile, altrimenti sarebbe un istruttore mediocre, antiquato, ottuso e che si è perso gli ultimi cinquant’anni (chissà poi perché 50 ...);

   mentre non si capisce perché una PERSONA dovrebbe rivolgere i suoi sforzi in quella    direzione (poiché l’arte che pratica è piena di sfaccettature ed è impossibile da un lato    definire un limite e dall’altro anche se esistesse potrebbe rivolgere la sua attenzione su altri    aspetti, per esempio passando a studiare il coltello o la lotta al suolo che non ha mai fatto), dall’altra non si capisce perché dovrebbe farlo lui, (LE RISORSE SONO LIMITATE!),
   quando ha già fior fior di problemi a continuare ad imparare e/o creare e trasmettere un mare di drill possibili, mentre altri se ne    presentano continuamente; cosa comprovata dai fatti    poiché esiste la figura del preparatore atletico apposta;

7) l’AM stessa sarebbe soggetta alla cosiddetta “evoluzione” in un modo che farebbe riferimento al modo in cui la scienza ha fatto capire certi meccanismi del movimento ottimale rendendo tali movimenti più funzionali, pertanto, un istruttore che non conosce tali meccanismi, che derivano direttamente dalla scienza e dalla sua sperimentazione, non essendo al passo con i tempi, non dovrebbe insegnare;
   
   questa affermazione è forse la più gettonata figlia della 5), sembra che esista un metodo  scientifico applicato alle AM per cui si possa stabilire quale sia il miglior osotogari in circolazione ed il miglior modo per allenarlo, che peraltro dovrebbe essere ben diverso da quello adottato dai trogloditi di 50 anni or sono; che dire, resto in attesa (come per i libri    sulla materia e la materia medesima) di conoscere quale sia, farebbe, tra l’altro, risparmiare tempo ad un mucchio di retrogradi e ottusi;
   eppure è semplice: è sufficiente enunciare i principi fisici in gioco e l’applicazione pratica di    tali principi con termini e immagini che siano capibili anche a chi non è laureato in scienze    motorie;

8) un istruttore dovrebbe conoscere il pronto soccorso;

   anche se soltanto toccando una persona con il fine di scoprire una patologia in atto, rischia di    incorrere in richieste di rimborso danni e guai giudiziari da codice penale;

9) un istruttore dovrebbe riuscire a fare delle diagnosi tipiche di un ortopedico senza radiografie o altra strumentazione idonea; al fine di dire all’allievo che ha un osso rotto e ha bisogno di assistenza medica oppure dirgli che non ne ha bisogno; non penso ci sia bisogno di commentare;

10) qualcuno dice che dovrei comprare dei libri sulla materia;

   che però non chiaro quale sia, anzi di cui non è MAI stato fatto il nome”;

11) si parla di danni provocati dai “non evoluti”;

   e si ignora che i danni alle persone arrivano proprio dagli allenamenti volti ad ottenere il massimo della prestazione (incidenti di gara, incidenti in allenamento, doping, stress,    trasformazione del corpo difficile da gestire quando non ci allena più o meno, malattie    croniche, danni fisici permanenti).

Infine, qui occorre stabilire cosa s'intende per AM.
Per me AM significa cosa fare per allenarsi alla circostanza che forse domani o forse fra un anno o forse non si sa, un tal signore e i suoi amici se mi beccano mi trapassano con un coltello o mi ammazzano di botte.

Una AM soft è una AM nella quale oltre a considerare si considera la salute come obiettivo, il che comporta arrivare con le ossa intere magari fino a ottanta anni, avere una vita sessuale soddisfacente ed essere felici e sereni.

Per i più convinti sognatori una AM è in aggiunta un modo per aiutare gli altri migliorando se stessi anche su un piano interiore.

Vi pare mai, che con simili intendimenti uno si allena a sollevare 150 kg, si sottopone a circuiti massacranti per padroneggiare un affondo in stoccata, si danneggia la salute e quant'altro?

STIAMO PARLANDO DI ARTI MARZIALI e lo stiamo facendo rivolgendoci a tutta l'umanità anche a quello che se lo metti a fare certe cose lo rompi in due minuti perché non ce la può fare.
Dobbiamo parlare di un allenamento che dura tutta la vita, non di un allenamento per consumare un atleta super dotato.


Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 30, 2012, 20:24:54 pm
.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: tatamitris on November 30, 2012, 20:35:46 pm
...certo che sei de coccio...

ti stai incapponendo con il discorso "forza" quando la questione è migliorare le prestazioni con sistemi di preparazione specifica che sviluppano le qualità che servono a determinate discipline!!!!

cosa centra il culturista col tennista? io devo formare un tennista dandogli certe caratteristiche che non posso IMPLEMENTARE soltanto facendol giocare a tennis!!!!!

ti faccio un altro esempio per chiarire meglio: secondo te per preparare un centometrista cosa devo fargli fare per migliorare le prestazioni?

anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte...

ps. per favore cerchiamo almeno di non dire stupidaggini sulla massa grassa ecc già c'è un sacco di gente con gran confusione in testa se poi mettiamo in giro le solite cavolate non ne usciamo più

pps eh già che dici che non sei un preparatore dovrest avere la decenza di leggere i post altrui ed informarti prima di scrivere...qui nessuno coltiva il suo ego ma si cerca solo di fare un pò di chiarezza...

qui non è questione di opinioni ma di studi decennali contro disinformazione...

Puoi sviluppare la forza in vari modi: con l’isometria, sollevando pesi in modo più o meno veloce, variando durante lo sforzo la resistenza da vincere (per esempio con gli elastici), ma quella che ottieni è sempre “forza”, solo che per ottenerla puoi usare un metodo o un altro o meglio ancora la somma di tutti quelli a disposizione, per aumentare al massimo il volume del muscolo (sezione) e forse aumentarne il numero delle cellule. Più propriamente bisognerebbe parlare di un movimento più o meno veloce reso difficile da una resistenza che al variare della velocità e della resistenza può diventare "veloce", "esplosivo" ed "isometrico" (quando è pari a zero). Il problema è che dopo che ti ho detto tutte queste cose non conosco le regole scientifiche che mi portino a determinare come è meglio allenare un movimento "marziale", perché nessuno me le dice.

Per aumentare la forza devi fare volume (la forza è direttamente proporzionale all’accrescimento) salvo in una prima fase di adattamento fisiologico e se fai volume fai massa (per fare massa ci vogliono le proteine, dovrai quindi cambiare dieta e assumerne più di prima, ma quando fai sport catabolizzi e perciò avrai sempre bisogno di reintegrare le proteine, altrimenti anche facendo pesi diminuirai la massa magra, cioè t’infili in un connubio di dieta e allenamento specifico per fare e/o mantenere la grandezza dei muscoli), il che vuol dire che se aumenti al massimo del possibile la forza di un tennista otterrai un atleta con una massa superiore a quella di un Federer o di un Nadal o di uno Stephanek! Cosa che non accade assolutamente, perché tali atleti si fermano PRIMA di tale limite. Quindi diventano meno forti e meno grossi di quel che potrebbero pur rimanendo competitivi.

Un processo simile potrebbe accadere per un samurai di trecento anni fa che non per forza deve essere meno efficace anche se fosse stato meno grosso e meno forte, se quello che deve fare non comporta il MASSIMO della forza e della GROSSEZZA ottenibile, la qual cosa E’ da DIMOSTRARE!

Una forza che si sviluppa durante una contrazione isometrica non si trasforma in una forza isometrica. Per info, puoi anche guardare qui, se ti interessa http://www.studiomiletto.com/index.php/allenamento/178-definizione-di-forza-muscolare, (http://www.studiomiletto.com/index.php/allenamento/178-definizione-di-forza-muscolare,) la definizione di forza e verificare se essa possa essere definita “isometrica”, “esplosiva” ecc.

Sempre rimanendo nel campo delle riflessioni e delle opinioni e non invitando nessuno a seguire queste mie parole per fare i suoi allenamenti, se l’aumento della forza, della velocità, della rapidità, della coordinazione, della resistenza, della capacità aerobica e di tutte le altre caratteristiche umane è ottenibile, vuol anche dire che l’aumento di una non provoca diminuzione di un’altra; se questo aumento generalizzato e portato al suo massimo non può che influire positivamente sulle prestazioni (forse bisognerebbe chiedersi se è positivo anche per la salute), se sono note le conoscenze scientifiche e i metodi applicativi per ottenere questo aumento, perché si vedono atleti con caratteristiche esteriori così diverse fra sport e sport (pur nelle diversità di base) non dovremmo vedere atleti che hanno più o meno lo stesso fisico (soprattutto ad alto livello?), non dovremmo vedere che a parità di altezza sono in grado di sollevare gli stessi chili, andare più o meno alla stessa velocità, riuscire a fare esercizi di destrezza e acrobatici simili ecc., è solo una questione di tempo a disposizione?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 30, 2012, 20:45:03 pm
.
Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 30, 2012, 20:49:31 pm
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Aliena on November 30, 2012, 20:57:22 pm
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti.
Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 30, 2012, 21:22:34 pm
In verità lascerei fuori il discorso bambini che è ancora più complicato e su cui sinceramente non ho abbastanza approfondito (non che per il resto sia una cima... lo ribadisco, io sono una caccola di preparatore, quelli seri sono altri). Magari Moai sa qualcosina di più.

Posso comunque dire che, parlando di un atleta adulto, la componente psicologica è importantissima, ben approfondita e andrebbe programmata di pari passo con la parte più "fisica" (sebbene non mi piace scindere i due piani). Anche il ricordarsi della parte psicologica solo in prossimità di, diciamo, un match, è un atteggiamento perdente.
Ovviamente se già manca il tempo per fare un po' di PA più comunemente intesa, è chiaro che la componente psicologica va a farsi friggere. Come sempre, basta che si sia consci che è un ripiego e non una cosa "che tanto non serve". Se si ha a disposizione un atleta per 4 / 6 giorni a settimana è senz'altro corretto contemplare la praprazione psicologica.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 30, 2012, 21:24:28 pm
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti.
Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?

Lo sport dovrebbe essere già un toccasana per la psiche. Almeno per me lo è.
Se poi l'insegnante è un pò psicologo o adirittura un vero psicologo come un mio ex maestro bhé tutto di guadagnato.
Se poi nell'essere psicologi si è anche buoni motivatori per chi deve affrontare le competizioni meglio ancora.

Se posso fare una considerazione mi permetto di suggerire, considerati gli ultimi accadimenti di questo topic, di farci un pensiero riguardo la possibilità di parlare con uno psicologo...:)
Dai su questo scherzo, non sono problemi miei. Sul fatto invece di farci una chiaccherata non scherzo. Farebbe bene a tutti.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on November 30, 2012, 21:31:21 pm
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti.
Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?
E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on November 30, 2012, 21:48:12 pm
Forza isometrica – È la capacità di esprimere elevati livelli di forza contro una resistenza invincibile (cioè senza spostamento dei segmenti corporei); è facilmente misurabile grazie a dinamometri e celle di carico. È quindi qualcosa che si riferisce a una posizione statica e non a un movimento; per questo motivo (anche in riferimento alla letteratura specifica) trova poco riscontro nella valutazione funzionale e nell'allenamento [1].

(http://ilcontrovento.files.wordpress.com/2011/09/tafazzi.jpg)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on November 30, 2012, 21:55:01 pm
E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Per controchiosare, per usare un'immagine suggeritami da John, se immaginiamo la PA come una piramide a 4 piani abbiamo dall'alto in basso.

Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico

La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 30, 2012, 22:09:02 pm
Anche se con un certo fastidio perché la psicologia non mi è mai piaciuta diedi 3 esami all'università. Al primo esame di psicologia generale c'è il titolare della cattedra prof. Legrenzi.
Non faccio in tempo a sedermi e mi dice una frase (che non ripeto perché personale) io rimango imbabolato 5 secondi a fissarlo e a chiedermi come avesse fatto a capire tutto di me.

Sono assolutamente d'accordo con la scala postata da ryujin e il non-legame temporale, ma può essere che in casi particolari sia necessario impostare il lavoro fisico, quindi non direttamente psicologico, ma in modo che impatti beneficamente a partire da considerazioni psicologiche.
Tipo: "Siccome psicologicamente quel ragazzo è in questa condizione allore faccio questo lavoro fisico". Naturalmente per fare questo ragionamento il lavoro psicologico deve essere stato svolto prima. In contesti e casi particolari naturalmente.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Bingo Bongo on November 30, 2012, 22:30:08 pm
Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.
Considerando che stati interi finanziano progetti di studio ed allenamento degli atleti con programmazioni anche a dodici anni, che il numero di praticanti a medio alti livelli delle discipline è più ampio, che i modelli di studio non sono effettuati su qualcosa che è più accumunabile ad un cavallo che ad un atleta e che quindi hanno un transfer diretto sui normali atleti e che l' ipertrofia è di utilità relativa per qualunque sdc temo si fatichi a trovare troppi punti in cui il bb è stato foriero di utilità per la scienza dell' allenamento in genere ( creando anzi un sacco di rogne in molti casi.. ) .

In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto.
Basterebbe tirare in ballo nazioni come Francia, Giappone, Brasile e Russia e credo che gli investimenti fatti in direzione dell' allenamento, della formazione di tecnici ed atleti siano tipo cinquanta ad uno rispetto alle mma.
Non tutti vivono nella cialtroneria come qui nello stivale..

Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.
Comunque parecchio più avanti di qualunque disciplina di solo striking.

Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.
Sinceramente non veod quale altra disciplina sia ad un grado più alto di qualità e volume di lavoro necessari per raggiungere determinati obbiettivi, con tutto quel che ne consegue ( nel bene e nel male, aimè ).

Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?
Se consideri che per Rio 2016 la programmazione in alcuni stati è partita quattro anni fa' su ragazzi adolescenti, o che la cina per beijing 2008 cominciò nel 2000 a reclutare ragazzi per avviarli...
Xjej, che l'allenamento dei bb non sia il modello di riferimento per la PA sono assolutamente d'accordo.
Dico solo che se un pro di bb ha un adduttore grosso come la somma del mio quadricipite + bicipite femorale e fa spaccata saggitale e frontale come una ballerina di danza classica di 45 kg è comunque interessante studiare la cosa :)

Ma adesso spinoffo in judo perché voglio sapere un paio di cose.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Fabio Spencer on November 30, 2012, 22:32:28 pm
E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Per controchiosare, per usare un'immagine suggeritami da John, se immaginiamo la PA come una piramide a 4 piani abbiamo dall'alto in basso.

Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico

La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.
si sta comunque parlando di atleti profissionisti al top del loro campo dove anche il minimo vantaggio può significare vittoria o sconfitta[1], giusto?
dove più si va in alto e più è importante non trascurare alcun aspetto[2].
O non ho capito?
 1. penso per esempio agli sport di "velocità" dove tra primo e secondo la distanza si misura in decimi di secondo
 2. altro esempio le squadre di calcio che a seconda delle date del proprio campionato iniziano prima o dopo la preparazione e arrivano ai turni finali di champions con 3 settimane di anticipo sulla condizione migliore programmata o 3 settimane di ritardo
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on December 01, 2012, 03:16:16 am
E' auspicabile ma è solo l'ultima parte del programma. Indubbiamente, come detto da Ryujin, è importantissimo ma se deve togliere tempo ad altro è meglio lasciar perdere. Noi, nella società dove insegno e pratico, collaboriamo con delle psicologhe, :spruzz:, ma rispetto ai livelli di cui ci occupiamo non è un parte di primaria importanza o un fondamentale. Per chiosare:
se non ce ne è uno stretto bisogno si può tranquillamente lasciar perdere.
Per controchiosare, per usare un'immagine suggeritami da John, se immaginiamo la PA come una piramide a 4 piani abbiamo dall'alto in basso.

Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico

La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.
si sta comunque parlando di atleti profissionisti al top del loro campo dove anche il minimo vantaggio può significare vittoria o sconfitta[1], giusto?
dove più si va in alto e più è importante non trascurare alcun aspetto[2].
O non ho capito?
 1. penso per esempio agli sport di "velocità" dove tra primo e secondo la distanza si misura in decimi di secondo
 2. altro esempio le squadre di calcio che a seconda delle date del proprio campionato iniziano prima o dopo la preparazione e arrivano ai turni finali di champions con 3 settimane di anticipo sulla condizione migliore programmata o 3 settimane di ritardo
Hai capito benissimo.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on December 01, 2012, 10:26:11 am
 :) inoltre bisogna pensare che gli atleti di altissimo livello fanno sballare i valori di riferimento della scienza applicata allo sport, proprio per la loro singolarità fisica...faccio un esempio concreto..

Usain Bolt, sta mandando fuori di matto i tecnici e gli esperti delle discipline di velocità ...

infatti negli anni (e qui si parla di discorso di tecnica pura) è cambiato il modo di correre sulle brevi distanze. in pratica ci si è accorti che diminuendo la  falcata ma velocizzando la frequenza dei passi si ottenevano prestazioni migliori...

in pratica + passi in meno tempo...se prima (faccio un esempio) per percorrere 100 metri ci facevo 40 falcate da 0,30 secondi l'una (pari a 12 secondi) ora si preferisce fare 45 falcate per 0,25 (pari a 11,25 secondi)

falcate più brevi e più rapide...infatti se osservate la tecnica usata durante le gare dei velocisti  sembra quasi effettuino una sota di skip...

bene, questa è stato finora il principio...Bolt ha sconcertato il mondo dei 100 e 200 perchè non tiene conto di questi rapporti...

lui riesce ad essere più veloce degli altri allungando l falcata ma mantenendo una frequenza altissima...in pratica il suo passo è più lungo e più veloce!!! :o

Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on December 01, 2012, 11:47:05 am
Che razza di mostro :ohiohi:

A chiunque voglia appellarsi a questo fatto per giustificare certe idee:
Lui è Usain Bolt...
Spoiler: show
tu no.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on December 01, 2012, 13:09:02 pm


A chiunque voglia appellarsi a questo fatto per giustificare certe idee:
Lui è Usain Bolt...


Io sono io e voi non siete un cazzo (https://www.youtube.com/watch?v=fHgjxnDGdp8#ws)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on December 01, 2012, 14:29:56 pm
 ;D ;D ;D
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on December 01, 2012, 22:16:04 pm
In verità lascerei fuori il discorso bambini che è ancora più complicato e su cui sinceramente non ho abbastanza approfondito (non che per il resto sia una cima... lo ribadisco, io sono una caccola di preparatore, quelli seri sono altri). Magari Moai sa qualcosina di più.


ti ringrazio per la fiducia Ryu  :-[ ma quel poco che posso dire è mutuato da esperienze personali sul campo e qualche libro letto a riguardo...

il tema è senza dubbio interessante e avevo cercato di affrontarlo tempo fa....magari se interessa apriamo un tread apposito...
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on December 01, 2012, 22:37:25 pm
Sono sicuro che giustamente senti il peso dell'ignoranza come lo sento anch'io, non di meno hai avuto delle buone influenze e sicuramente quello che sai e che hai studiato, anche se (forse) poco in assoluto, è oro per chi non ha mai affrontato con metodo l'argomento.
Sono certo che con quel piccolo bagaglio di nozioni che hai si può iniziare ad eliminare certi errori grossolani. A me è bastata un'ora e mezza un paio di volte per mettere la croce su tre quarti delle cose che pensavo di sapere sui mocciosi. L'ultimo quarto è andato via quando abbiamo accennato l'argomento al corso XD

A me interessa molto la questione se hai tempo e voglia di spiegare :thsit:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on December 02, 2012, 16:54:29 pm
Mi sono imbattuto per caso in questo video:

Giorgio Petrosyan allenamento HD Yokkao Extreme - Armen Petrosyan Yokkao Extreme (https://www.youtube.com/watch?v=nLVqNa87X_E#ws)

Il PA ed il Maestro Alfio Romanut ci offrono un parziale panorama del lavoro che c'è dietro a due atleti come i fratelli Petrosyan.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on December 02, 2012, 17:17:30 pm
Shashka ....ti ringrazio per il bel video che hai condiviso. ;)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Moai on December 04, 2012, 22:06:11 pm


Psicologia
Tattica
Tecnica
Fisico

La base è la parte più importante ed è quindi la più larga. La cima è ovviamente la più stretta, ma permette di arrivare più in alto :)
Attenzione che non va intesa in termini temporali, ma solo in termini di proporzione dei vari aspetti nel lavoro. Quindi la preparazione psicologica va integrata con il resto via via, nelle sue proporzioni.

questa cosa è interssante e importantissima...

è fondamentale capire come la struttura della piramide è sì la somma delle sue parti ma non starebbe in piedi senza le fondamenta e man mano a salire fino alla cima...è una e propria costruzione...

inoltre le parti si influenzano a vicenda...la base ( la preparazione fisica) migliora le altre componenti a salire...

in pratica un fisico allenato da la possibilità di portare tecniche efficaci, si può sfruttare al meglio la tattica grazie a maggior rapidità e capacità coordinativa e, a salire, una sensazione di forza influenza la parte psicologica (mi sento forte quindi ho meno paura e più coscienza dei miei mezzi)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on December 05, 2012, 07:54:55 am
Parole Sante  :thsit:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on December 05, 2012, 12:33:43 pm
Shashka ....ti ringrazio per il bel video che hai condiviso. ;)
Figurati! L'ho trovato per caso e l'ho messo a disposizione.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Menosse on December 05, 2012, 17:18:00 pm
Mi sono imbattuto per caso in questo video:

Giorgio Petrosyan allenamento HD Yokkao Extreme - Armen Petrosyan Yokkao Extreme (https://www.youtube.com/watch?v=nLVqNa87X_E#ws)

Il PA ed il Maestro Alfio Romanut ci offrono un parziale panorama del lavoro che c'è dietro a due atleti come i fratelli Petrosyan.
Su Fb era stato postato questo stesso video e cito il commento: "Non si vedono catene, kettlebells, mazze, copertoni, trx, ecc... ma solo esercitazioni di base dell'atletica leggera, balzi, pliometria, lanci della palla zavorrata, stiffness. Si sente parlare di potenza aerobica, resistenza generale e specifica, forza e capacità esplosiva, catena cinetica, ecc.. Allora è vero quando si dice che, mille attrezzi a disposizione di un Preparatore incompetente non producono lo stesso risultato di un buon Preparatore senza alcun attrezzo!?"
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shurei-Kan on December 05, 2012, 17:19:56 pm
"Non si vedono catene, kettlebells, mazze, copertoni, trx, ecc... ma solo esercitazioni di base dell'atletica leggera, balzi, pliometria, lanci della palla zavorrata, stiffness. Si sente parlare di potenza aerobica, resistenza generale e specifica, forza e capacità esplosiva, catena cinetica, ecc..

Fino a qui l'avevo interpretata male... ???

Allora è vero quando si dice che, mille attrezzi a disposizione di un Preparatore incompetente non producono lo stesso risultato di un buon Preparatore senza alcun attrezzo!?"

Qui invece ho capito!  :+1:
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Shashka on December 05, 2012, 17:21:36 pm
Mi sono imbattuto per caso in questo video:

Giorgio Petrosyan allenamento HD Yokkao Extreme - Armen Petrosyan Yokkao Extreme (https://www.youtube.com/watch?v=nLVqNa87X_E#ws)

Il PA ed il Maestro Alfio Romanut ci offrono un parziale panorama del lavoro che c'è dietro a due atleti come i fratelli Petrosyan.
Su Fb era stato postato questo stesso video e cito il commento: 1 "Non si vedono catene, kettlebells, mazze, copertoni, trx, ecc... ma solo esercitazioni di base dell'atletica leggera, balzi, pliometria, lanci della palla zavorrata, stiffness. Si sente parlare di potenza aerobica, resistenza generale e specifica, forza e capacità esplosiva, catena cinetica, ecc.. 2 Allora è vero quando si dice che, mille attrezzi a disposizione di un Preparatore incompetente non producono lo stesso risultato di un buon Preparatore senza alcun attrezzo!?"
1 Per onestà intellettuale bisogna però ammettere che questo è un video di sette minuti che non mostra certamente un allenamento completo.
2 Questo è verissimo, inutile avere a disposizione i materiali più pregiati, solidi e costosi per costruirsi una casa se colui che deve farlo non è nemmeno capace di abbozzarne le fondamenta.
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Menosse on December 05, 2012, 18:01:40 pm

1 Per onestà intellettuale bisogna però ammettere che questo è un video di sette minuti che non mostra certamente un allenamento completo.

Si si per carità... :)
Title: Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
Post by: Dipper on December 24, 2012, 18:25:33 pm
Suonatore di Wadaiko (bazzico l'ambiente) da anni e con una certa perizia. Ma col sinistro suona decisamente meno forte e deciso, il ché abbassa la qualità dell'esibizione e pure il grande maestro se ne è accorto.

Sforzi su sforzi da tempo ma cacchio non migliora.

Arriva lo zio Ryujin... programmino da seguire 2 / 3 giorni a settimana. Propriocezione, stabilità, simmetria, equilibrio e ovviamente forza.
Dopo circa 8 / 9 sedute... "sento la battuta sinistra molto più stabile forte e sicura, anche la presa migliora!" 8)

Taac!

Il programma non prevede suonare il tamburo ma pare proprio che gli effetti si avvertono, e molto più consistenti di anni di suonare e basta :thsit:

E abbiamo appena iniziato...

Believe or not :halo: