Ar.Ma.
Difesa personale => Difesa Personale => Topic started by: Firo on February 16, 2013, 17:40:31 pm
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Ciao a tutti!
E' da un bel pezzo che non scrivo più quì sul forum, infatti ho notato che non c'è la sezione Military lite :(
Comunque volevo portare alla vostra attenzione questo bel video del G.I.S., sul loro addestramento e sul loro metodo di difesa a mani nude e con armi. Molto interessente, c'è un operatore che spiega che gia all'inizio, 36 anni fà, gli operatori venivano adestrati nel Judo e nel Karate e negli anni si sono integrati altri sistemi: il Wushu, Full contact,Savate, Thai Boxe e Jiu jitsu brasiliano
buona visione :)
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e5085184-52c3-4372-a84b-ec3aec7099c8.html (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e5085184-52c3-4372-a84b-ec3aec7099c8.html)
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Discussione momentaneamente chiusa.
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Adesso fanno praticamente MMA.
Noncipossocredere. :-\ XD
Ci starebbe una trollata epica sul FAM...
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Non è meglio spostarla in Military Lite?
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mmm mma dite?
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mmm mma dite?
Io?
Loro. XD
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Si è proprio l'istruttore del GIS ad usare l'espressione "arti marziali miste" dopo aver elencato boxe, thai e bjj come discipline base del loro addestramento (che con la libera son le discipline più studiate da chi fa MMA). Niente di nuovo, in USA le utilizzano già da anni. Mi ha stupito invece che non vanga citata nessuna disciplina relativa allo studio delle armi bianche, che non venga ritenuto necessario dagli operatori o, visto che si deduce che si basano sulle esperienze personali dei membri, non è ancora transitato nei ranghi un operatore con un back ground specifico?
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cettamente :whistle:
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Dato il pragmatismo che domina il Reparto dalla sua creazione nel 1978, lo studio del combattimento con le lame è semplicemente saltato a piè pari perché ritenuto ridondante.
L'approccio che hanno ad ogni singola azione è scientifico e sempre e solo e comunque in un contesto di squadra ed armato con armi da fuoco ed armi non letali.
Lo studio di discipline a mani nude/corpi contundenti, è più visto come utile in una situazione less-than-lethal e come componente di formazione individuale.
Due calcioni/schiaffoni ben piantati contro il facinoroso di turno sono più accettabili giuridicamente che un colpo di MP5 o una coltellata.
Ogni singola azione che fanno è sempre e comunque vagliata da un magistrato, che ne pianifica le scelte operative.
E le lame, nonostante le varie daghette commerciali, non sono contemplate come arma. Le lame servono come "strumenti": tagliare corde, tenere aperte porte etc...etc...
Queste per le azioni sul territorio nazionale.
Per le azioni in teatri esteri (vedasi Afghanistan), non si entra MAI a contatto col nemico. Lo si investe di colpi. L'azione di Kabul del novembre 2011 parla chiaro sulle loro modalità di CQB del GIS all'estero.
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L'azione di Kabul del novembre 2011 parla chiaro sulle loro modalità di CQB del GIS all'estero.
Di cui non trovo nulla...
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C'è solo una foto attribuita a quel giorno e qualche articolo generico che le Forze Speciali IFOR hanno avuto dei violenti scontri a fuoco.
Poi parlando con gli operatori vien fuori qualche episodio inerente a quella battaglia. Perché è stata una battaglia.
Poi però i media, che non erano presenti la riassumono così:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-03/blitz-antiterrorismo-forze-speciali-211807.shtml?uuid=AariKYIE (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-03/blitz-antiterrorismo-forze-speciali-211807.shtml?uuid=AariKYIE)
Avevo scritto erroneamente Kabul, ma si trattava di Herat.
Kabul hanno lavorato i Norvegesi in un'altra battaglia urbana molto intensa. :gh:
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Un'attività che, pur se avvolta dal totale silenzio delle autorità italiane, ha suscitato l'ammirazione dell'ex comandante delle truppe alleate (a sua volta un incursore), il generale Stanley McChrystal. «Non voglio rivelare dettagli. Posso solo dire che ho potuto osservare il lavoro e la professionalità di quella Task Force 45 e credo che gli italiani sarebbero orgogliosi dei loro soldati», dichiarò McChrystal nel marzo dell'anno scorso.
:-*
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Peccato che in Italia se nomini la TF45, al massimo senti un "cheee?"
Non con programmi raffazzonati trasmessi alle 23 che si fa capire agli italiani cosa fa la TF45.
C'è anche da dire che alla stragrande maggioranza della gente di cosa fa la TF45 non gliene frega niente.
Perché nel pressapochismo orticellesco italiano il ragionamento è: "Ma a me che ci siano degli italiani che ammazzano dei talebani in Afghanistan (che manco so' dov'è sulla cartina) che mi viene in tasca?"
In effetti, in tempi di crisi nazionale come questi, la domanda è legittima.
Posso dire che la TF45 è a livelli elevatissimi di operatività e sono perfettamente integrati nel contesto multinazionale per quanto riguarda equipaggiamenti, addestramento e missioni assegnate.
Continuare a parlare di Seal Team Six in Italia, quando abbiamo la TF45, è come dire che la pizza buona la fanno solo a Chicago.
A Chicago venderanno più pizze che a Napoli, perché è una città più grande, ma sulla qualità avrei da dire.
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più che altro l'opinione pubblica non contempla - e non accetta- la possibilità che i militari italiani possano essere parte attiva nei conflitti internazionali,salvo quando la coerenza non è conveniente
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L'azione è stata determinata dall'attacco di un commando suicida talebano composto da due kamikaze con addosso giubbotti esplosivi e un gruppo di fuoco di cinque miliziani con kalashnikov e lanciagranate che hanno attaccato la sede della Esko International
Il fuoco preciso degli incursori ha ucciso tutti i terroristi
L'intervento dei militari italiani ha consentito «l'evacuazione di 31 civili, di cui sei italiani, 24 stranieri e un afgano»
Una situazione come quella descritta sopra é veramente aggiacciante.
Il fatto che l'abbiano risolta senza "scalpore" e senza diventare un fatto di cronaca, la dice lunga sulle capacitá.
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conosco bene la faccenda...