Ar.Ma.
Difesa personale => Difesa Personale => Topic started by: nicola on March 17, 2013, 22:21:24 pm
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Ero molto indeciso sulla sezione più corretta per questa discussione. ho optato per questa ma mi riservo di aver sbagliato (e quindi, in tal, caso, di veder spostato il thread).
Mi sono imbattuto per caso in un articolo che parla di un grosso studio scientifico pubblicato recentemente sul Lancet (probabilmente una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo), che riguarda appunto la probabilità di commettere reati da parte di una o più categorie particolari (vedi titolo). Ve lo sottopongo perché personalmente mi ha dato da pensare, sotto molti e differenti punti di vista:
www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/17/uk-militari-ed-ex-soldati-hanno-piu-probabilita-di-compiere-reati-dei-coetanei-civili/532189/ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/17/uk-militari-ed-ex-soldati-hanno-piu-probabilita-di-compiere-reati-dei-coetanei-civili/532189/)
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Non conosco i criteri di reclutamento/espulsione in UK, però questo studio risponde a qualche domanda che mi sono sempre posta:
- Gente che si arruola (dove ci sono criteri "elastici" di ammissione) non per attitudine ma perché non trova altri sbocchi, come diventa?
- Vivere una situazione di guerra, dove tutto è alterato (percezione di bene e male, dove ciò che è più o meno lecito cambia radicalmente rispetto alla vita normale) come influisce sulla psiche?
- Se uno è già TDC di suo, ci sarà mica il rischio che far parte di un esercito amplifichi il suo essere una TDC? (anche se magari qui c'è pure la speranza che l'esperienza lo raddrizzi)
Se poi si parla di ex, se sono stati allontanati (non si evince però dall'articolo) immagino ci fosse un motivo... e qui, non necessariamente si deve entrare in ambito militare per dedurre che preso un campione di soggetti licenziati per pessima condotta, manterranno la pessima condotta dopo il licenziamento..
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Non conoscendo la realtà UK non commento.
Ma vi siete mai chiesti perché non c'é un singola ststististica di qualsiasi natura sui nostri soldati congedati?
Quanti hanno lavoro dopo il congedo?
Quanti soffrono di problemi psicologici dopo il congedo?
Quanti commettono crimini dopo il congedo?
Se volete un fascicolo più inviolabile di Ustica, in Italia, é quello su che fine fanno i nostri reduci dall'Afghanistan.
Vietato a qualsiasi livello menzionare l'argomento.
Parliamo di reduci in un numero ben inferiore alla Gran Bretagna, in Italia sono poche decine all'anno.
Ma sono ufficialmente dei fantasmi.
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Magari, oltre al vivere sulla propria pelle situazioni particolarmente stressanti e traumatiche, le esperienze dirette di fare e convivere con "la guerra", altera e modifica un po' quello che è il comune concetto di morale di noi civili...
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Il problema del PSTD è molto presente negli eserciti occidentali.
I più all'avanguardia su questo argomento sono gli americani, che dopo aver subito il disastro dei reduci della IIa Guerra Mondiale (cosa di cui nessuno ha mai parlato.. si sa, erano i vincitori...), hanno preso subito qualche rimedio con la Guerra di korea, mollato completamente la questione con la Gurra del Vietnam, e dopo un ennesimo disastro di reduci del Vietnam, hanno incominciato a fare le cose bene con la Prima Guerra del Golfo.
Gli Inglesi hanno un apporccio un po' meno sistematico degli americani, in quanto hanno sempre l'idea di essere un popolo dalla scorza dura che non si fa impressionare dagli orrori della guerra. Ma quando per tutti gli anni '80 hanno avuto un sacco di guai con i reduci delle Falklands, hanno deciso di fare le cose fatte bene: il problema che non hanno fondi.
In Italia il problema è assente perché non si ammette che esista. Molto semplicemente. Inoltre non abbiamo un singolo medico specializzato in questa forma di disturbo psichico. Infatti facciamo molta fatica a formare psicologi per per le donne vittime di violenza, figuriamoci i soldati in rientra dell'Afghanistan.
Sonno agitato? Violenza? Istinti suicidi? Pilloloni stacca-cervello e non en parliamo più. Ovviamente nulla passato dallo Stato.
Conosco una brava giornalista che ha provato a toccare l'argomento (ecco perché lo sento attuale): ha ricevuto minacce.
Scriverà della situazione italiana su questo argomento una volta che emigrerà all'estero.
Quindi va bene pensare ai soldati UK: ma problemi grossi li abbiamo in casa e non attirano nemmeno le Iene, perchè anche loro sono stati fermati con fermezza.
Chi tocca il PSTD dei soldati italiani "muore", professionalmente parlando.
Sapete chi è l'unico reduce dell'Afghanistan che ha timidamente accennato al problema una volta alla radio?
Il produttore dei film per adulti della Tommasi, che è un Ex-Tuscania ferito in Afghanistan.
Ma poi all'intervista (La Zanzara Radio24 un annetto fa) ha preferito far pubblicità ai filmati della Tommasi, piuttosto che al problema dei reduci italiani.
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McNab ne fa parte centrale dei suo romanzo Plotone Sette.
in America è un problema riconosciuto da tempo e gestito da strutture specialistiche.
in Italia, il problema semplicemente non esiste.
compiere crimini è più facile da ex militari? non saprei, ma hai imparato fare una cosa in maniera professionale, quindi ti viene facile reagire in un dato modo.
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Sono estremamente interessato all'argomento, Cooks ,anche in privato, se ti va di parlarne o anche solo darmi riferimenti per andare a guardare quel poco che c'e' in giro (ammesso che ci sia), te ne sarei grato.
Son sempre stato piuttosto incuriosito dalla questione della gestione dei reduci perche' credo che comprendendo il tipo di shock che subiscono uscendo dal contesto della civilta' standar della nostra societa' si possano comprendere gran parte delle perversioni di essa.
L'impressione,insomma, e' che la cosa sia molto poco "personale" e molto piu' sistemica.
tuttavia credo,ma e' proprio un volo pindarico e niente piu', che rispetto ad altri paesi del mondo un "italiano" abbia una maggiore dimestichezza con alcuni dei problemi legati all'attivita' militare per la naturalezza con cui la nostra cultura gestisce i problemi di doppia morale.
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tuttavia credo,ma e' proprio un volo pindarico e niente piu', che rispetto ad altri paesi del mondo un "italiano" abbia una maggiore dimestichezza con alcuni dei problemi legati all'attivita' militare per la naturalezza con cui la nostra cultura gestisce i problemi di doppia morale.
Mad qui non ti seguo cosa vuoi dire?
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Che siamo un popolo di menefreghisti e ambigui per natura.
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Che siamo un popolo di menefreghisti e ambigui per natura.
Ok così é molto più chiaro grazie.
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XD
Approssimativamente: per un tedesco standard quello che e' giusto e' giusto sempre. Per un italiano dipende.
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...se mi conviene o no....
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XD
Approssimativamente: per un tedesco standard quello che e' giusto e' giusto sempre. Per un italiano dipende.
la famosa storia del "severamente vietato" :)
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Approssimativamente: per un tedesco standard quello che e' giusto e' giusto sempre. Per un italiano dipende.
Sarebbe interessante approfondire le motivazioni che hanno portato all'affermarsi di tale cultura.