Ar.Ma.

Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: TheElbowSmash on August 05, 2013, 14:39:05 pm

Title: Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: TheElbowSmash on August 05, 2013, 14:39:05 pm
Salve a tutti, questo è il mio primo ansiosissimo post e sarà un post molto, molto lungo, su un argomento che fa infervorare un sacco di gente. Per la serie: partiamo col piede giusto

Tra le varie guerre interne sui diversi "lineage", sulla purezza o meno di alcuni stili, su quali possano essere gli stili "veri" e su come dovrebbero essere insegnati, sulle leggende e sulle gesta di alcuni Maestri del passato e su altri argomenti su cui non metterei mai bocca..
Alcune discussioni si ripetono con maggiore frequenza sui forum di AM nostrani e di tutto il mondo, riproponendo quasi sempre delle conversazioni praticamente identiche e complementari, ovvero:

- La presunta efficacia o inefficacia di alcuni stili/discipline;
- L'assenza di prove che manifestino l'applicabilità di alcuni stili/discipline se non tramite esibizioni collaborative e leggende;
- il concetto di strada/combattimento reale;
- il limite di stili tradizionali e/o incentrati sulla DP, in ambito agonistico;
- Le tecniche "mortali";
- La differenza tra Difesa personale e SDC e il perché questi ultimi sarebbero limitanti o addirittura inefficaci nella DP rispetto a stili incentrati prettamente su quello;

Premettendo che non è mia intenzione riaprire l'ennesimo topic sull'argomento efficacia, per questa volta, senza esplorare nello specifico particolari stili o particolari tecniche, vorrei esporvi il mio punto di vista sull'importanza fondamentale del contatto pieno (non Gare a contatto pieno ma Allenamento a contatto pieno), il cosidetto "Sparring", nelle discipline marziali e/o votate alla difesa personale, prendendo in considerazione un aspetto che fino ad ora non mi sembra sia stato trattato adeguatamente in alcuna conversazione (magari mi sbaglio): ovvero quello Fisiologico/Psicologico.

1) Arti Marziali, Sport da Combattimento e Difesa Personale.

Diciamoci la verità, indipendente da quante pippe mentali ci si fa prima di intraprendere un percorso di questo tipo, indipendentemente da quanti e quali film di Arti Marziali abbiamo visto in tv, indipendentemente da quanto lo stile a cui ci stiamo avvicinando possa essere "fiorito", spettacolare, estetizzato o grottesco, sia che si tratti di guantoni, di forme, di bastoni, di mimetiche, o di poteri magici e forza interiore, un novizio che si avvicina alle AM (e con questo intendo impropriamente anche il complesso di SDC e stili di DP), raramente lo fa prendendo in considerazione l'aspetto filosofico e culturale della disciplina e l'apporto fisico e mentale che questa potrà portargli (non inizialmente), ma in cuor suo spera di poter utilizzare ciò che apprenderà al fine di calciorotare manigoldi e vili oppressori. E' normale. E' lecito. E'un'insicurezza comune profondamente radicata nell'animo dell'uomo moderno.
Le federazioni lo sanno, le "spa" del settore lo sanno e sopratutto gli istruttori lo sanno, ecco perché la gran parte della gigantesca pletora di stili e discipline di cui si dispone oggi, vengono più o meno esplicitamente "vendute" come sistemi di difesa e combattimento a prescindere dalla loro concezione originaria.

Il punto è: Lo sono tutti? Ovviamente no.
Potrebbero diventarlo? In maggioranza certamente si.
Come?

Tralasciando stili, regole, impostazioni e (sopratutto) tecniche lecite e "mortali", credo che ogni genere di stile, sopratutto se votato alla difesa personale, beneficerebbe da un allenamento mirato allo sviluppo e alla gestione di quello che io reputo uno dei caratteri fondamentali in OGNI genere di confronto, ovvero: Le Reazioni Psicofisiche.
Anzi, queste ultime sembrano essere quasi totalmente tralasciate o spesso "dirottate" verso soluzioni molto più semplici, meno dispendiose (a livello fisico e psicologico) e sopratutto più facilmente vendibili al pubblico di massa.

Perché è necessario? E come è possibile allenare tutto ciò? Scopriamolo.

2) "Che cazzo ti guardi?"
FIGHT OR FLIGHT e Reazioni Fisiologiche a situazioni di Stress.

Sfortunatamente, ciò che molti istruttori e praticanti, ormai da anni definiscono "strada", "realtà" o "combattimento reale" si riduce ad un un “mondo di fantasia” popolato da aggressori che lanciano assalti prevedibili e telefonati, a cui rispondere con elaborate sequenze tecniche e con "precisi colpi mortali".
Purtroppo, la concezione generalizzata che qualunque confronto avvenga all'interno di dinamiche e ritmi predeterminabili e che stress, paura e reazioni fisiologiche automatiche non influenzino in alcun modo l'atteggiamento di un individuo non abituato all'idea di un confronto fisico, ha dato via alla creazione di una serie di tecniche, strategie e metodiche d'allenamento spesso fuorvianti.
Ricreare occasionalmente scenari artificiosi anche se "virtualmente" cruenti, ricorrendo come UNICO mezzo d’apprendimento alla ripetizione seriale di coreografie predeterminate, rischia solo di creare false sicurezze nell’allievo, oltre ad una pericolosissima “consapevolezza errata” delle proprie reali capacità in combattimento, dannose da ogni punto di vista.
Capiamo un po perché.

Il corpo umano è dotato di due distinti sistemi di protezione, entrambi essenziali per la difesa della nostra incolumità. Uno è il sistema immunitario, che ci difende dalle minacce interne che hanno origine all'interno del nostro organismo, come quelle causate dai batteri e virus.
Il secondo sistema di protezione che abbiamo mobilita la difesa dalle minacce “esterne” e si chiama "Asse ipotalamico-ipofisarico-surrenalico" (HPA). Quando l’ipotalamo percepisce una minaccia ambientale (che sia un auto che ci sta venendo contro o che sia un energumeno che ci si mette a brutto muso) chiama in causa l’HPA inviando un segnale all’ipofisi o ghiandola pituitaria, secernendo un fattore di distacco di corticorroporrina (CRF) il quale attiva speciali cellule dell’ipofisi inducendole a secernere degli ormoni adrenocorticotropici (ACTH) nel sangue. Gli ACTH a loro volta raggiungono le ghiandole surrenali, dove fungono da segnale per attivare la produzione degli ormoni surrenali (adrenalina, noradrenalina, endorfine) i quali ci preparano al Fight or flight (combatti o fuggi...il più delle volte "fuggi").
Questi ormoni costringono i vasi sanguigni forzando il sangue, fornitore di energia, ad irrorare piuttosto i tessuti delle braccia e delle gambe, le parti cioè dell’organismo che ci consentono la fuga o l’attacco. (Bruce H. Lipton; la biologia delle credenze, macro edizioni, 2006)

Insomma, se camminiamo in un vicolo e vediamo a 30 metri un gruppo di manigoldi armati di spranghe e catene, è chiaro che la nostra percezione del pericolo sarà abbastanza distante e distaccata da permetterci di dosare perfettamente gli effetti dell'HPA. Ma perché davanti ad un aggressore che ci minaccia di spaccarci la faccia o ancora peggio che ci attacca direttamente, si rimane paralizzati? Non dovrebbe accadere di essere più preparati all’azione?
Perchè il Fight or Flight si riduce ad un "Gira la testa, chiudi gli occhi, mettiti le mani davanti alla faccia e prendi ceffoni fino a quando non finisci di culo a terra e vieni terminato a calci in bocca?" :o

Ecco. Immaginate di esservi ammalati e che il medico vi prescriva l'assunzione di 20 gocce di una medicina per far fronte alla malattia. Da bravi mariuoli ne prendete 50, anzi 80. Accadrà che starete peggio di prima in quanto ne avrete assunta molto più del necessario sovralimentando il vostro fabbisogno.

Ora torniamo “sul campo” e di fronte abbiamo il nostro aggressore con la sua minaccia, il nostro corpo ci sta preparando al fight or flight ma non siamo certi di dover attaccare. “Forse si riesce ad evitare, penso”, o “forse la smette e mi lascia in pace”, o “ ho paura di fargli male”, "ho paura di farmi male", ecc... . Qualunque siano i nostri pensieri il tempo trascorre (stiamo parlando ovviamente di una manciata di secondi) e se non sappiamo come interrompere l’assunzione di questa “medicina” che fa bene solo a dosaggi giusti, presto l' "amica paura" che mi ha fornito madre natura per la sopravvivenza, diventerà panico, facendo sì che l’aggressore ci attacchi senza nemmeno riuscire a guadagnare la stabilità mentale tale per abbozzare una qualsivoglia reazione, rimanendo accecati dalla paura e magari dal dolore delle botte.

La paura nasce da un “non conoscere” e da un “non saper controllare”, per questo è importante avere la giusta conoscenza teorica abbinata ad uno SPECIFICO allenamento.

Il nostro cervello ha percepito una situazione di pericolo estremo (reale o no che sia) e quindi reagisce per riflesso con la decisione di fuggire o combattere.
Purtroppo però quando ci si trova davanti ad una situazione "nuova" (eccetto nel caso di particolari connotati caratteriali) e sopratutto "improvvisa", molto spesso la nostra mente non dispone in maniera pregressa degli elementi necessari per far si che il corpo dosi le giuste reazioni e ci permetta di agire di conseguenza. E' un po come se al primo giorno di un lavoro di cui non si conosce nulla e per la quale non si ha alcuna esperienza, si viene lasciati totalmente senza nessuno ad affiancarci. Ci si chiuderà nel panico e si faranno casini con la signora che vuole disdire l'All Inclusive.
Quindi per avere una reazione idonea ad una data situazione, è importante conoscere già precedentemente "alcuni" caratteri della situazione che si sta per affrontare e abituare il nostro corpo a reagire di conseguenza.

L’attivazione dell’asse HPA interferisce con la capacità di ragionare lucidamente. L’elaborazione delle informazioni nella corteccia prefrontale, il centro delle facoltà del ragionamento e della logica, è molto più lenta dell’attività riflessa controllata dal rombencefalo. In una situazione di emergenza, più è rapida l’elaborazione delle informazioni e più probabilità ha l’organismo di sopravvivere. Gli ormoni surrenali dello stress restringono i vasi sanguigni del proencefalo, riducendone la capacità operativa. Inoltre, gli ormoni reprimono l’attività della corteccia cerebrale prefrontale, il centro dell’attività cosciente e volitiva. Nelle situazioni di emergenza, il flusso sanguigno e gli ormoni attivano il rombencefalo, la sede dei riflessi di sopravvivenza che controlla il comportamento fight or flight. Se da un lato è necessario che i segnali di stress si sovrappongono all’attività più lenta della mente conscia allo scopo di aumentare le possibilità di sopravvivenza, dall’altro ciò avviene ad un prezzo di una minore consapevolezza e di una ridotta capacità di ragionamento.

Come si può rimediare a ciò? Abituandosi al confronto.
Come tradurre questo in allenamento? Tramite lo sparring a contatto pieno.

Vi faccio un esempio pratico che deriva da una mia esperienza nell'ambito sportivo che più ha contribuito alla mia "formazione". Ovvero la Boxe.

Ho praticato pugilato in un storica palestra pugliese, dura ma onesta e corretta. Il percorso che ti portava al ring era ovviamente costellato di allenamenti tecnici e fisici estenuanti, di sacchi, colpitori, e colpi davanti allo specchio.
Per farci prendere familiarità con alcune dinamiche pugilistiche, sopratutto legate al footwork, alla gestione degli spazi nel quadrato e al timing, il maestro impegnava novizi ed amatori in un allenamento di coppia dell durata di un round, chiamato amorevolmente "vuoto". Si trattava di fatto di un piccolo sparring senza protezioni eccetto i guantini da sacco, che si svolgeva nel ring a contatto estremamente leggero o quasi assente, in maniera tranquilla e rilassata, con il maestro che ti seguiva e ti correggeva.
Dopo qualche mese di "vuoto", tenacia, applicazione e consigli, mi portarono ad acquisire una certa consapevolezza del contesto e così mi ritrovavo a saltellare intorno agli avversari come sugar ray leonard, a fintare di jab, ad "evitare" colpi e sfuggire da corde ed angoli, ecc..insomma avevo i pugni nelle mani e mi sentivo tanto paraculo per questo.
Poi arrivò il giorno in cui il mio maestro mi disse: "mettiti il paradenti", ero finalmente pronto per fare sparring a contatto pieno, quindi. Finalmente stavo per diventare un pugggile!
Nel vuoto me la cavavo, un po di tecnica l'avevo acquisita e quando colpivo il sacco il sacco tremava, ero a cavallo! pensai. Salì sul ring con un amatore molto più esperto e molto più grosso di me.
E quando il gong suonò, mi ritrovai a regredire ad uno status tecnico peggiore di quello che avevo il giorno prima del mio primo giorno di allenamento   :gh:.
Partì con le migliori intenzioni, purtroppo però il primo diretto che beccai (sul dorso del naso) spazzò via ogni minima traccia di determinazione. Mi fece letteralmente rimbalzare sulle corde e da li fu un disastro. Le ginocchia mi tremavano, il dolore al naso era insopportabile (ed era solo il primo di tanti cazzottoni) e non avevo idea di che effetti avesse avuto sul mio viso, il fiato era andato via dopo 10 secondi, rimanevo praticamente fermo ad ogni passo, avevo perso la mia postura perfetta, la guardia era diventata soltanto un protendere le braccia a caso, chiudevo gli occhi ogni volta che lui scagliava un pugno e sopratutto, i pochi colpi che riuscivo ad abbozzare, erano poco più che carezza scagliate praticamente senza energia.

E così, mentre i pugni arrivavano segnando la mia prima piccola-grande lezione umana e i miei primi occhi neri sportivi, realizzai che in quel momento non sarei riuscito proprio a far nulla anche se fare qualcosa era ciò che desideravo di più e per cui mi ero tanto allenato. Perché?
Semplice, perché non l'avevo mai fatto.

E si, gente, perché era proprio quello il punto, non l’avevo mai fatto.
Nel periodo trascorso ad allenarmi, mi ero solamente convinto di poter accettare con naturalezza l’idea di dover far del male a qualcuno e a convivere con le conseguenze di un’azione del genere.
Perché se tu colpisci l’altro risponde, ed è una cosa che devi mettere necessariamente in conto durante una scontro di ogni genere. La maggior parte di noi non ha idea di quale impatto fisico e psicologico possa avere l’essere colpiti, magari sul volto, e ne è inconsapevolmente terrorizzato almeno quanto l’idea di colpire qualcun altro.

Non avevo mai colpito nessuno durante l’allenamento e non ero mai stato colpito, non avevo mai provato la reale tensione che si prova durante un combattimento e non avevo acquisito alcun tipo di consapevolezza necessaria a reagire nonostante l’idea di rimetterci il naso. Insomma, non avevo ancora imparato a combattere, ma solo a muovermi, e anche quel poco che avevo appreso veniva totalmente spazzato via ed inibito dall'irruenza dello scontro.
Ovviamente quella fu soltanto la prima volta, e così fu anche per le 4-5 volte dopo. Gli sparring continuarono, gli allenamenti pure, e pian piano imparai a gestire quel genere di stress e a tradurlo in tecniche e strategie da elaborare durante lo scontro, sopportando il dolore dei colpi ad occhi aperti.

Insomma, lo Sparring insegna a rendere il combattimento un "CONTESTO NATURALE", che è la VERA arma per affrontare uno scontro di qualsiasi tipo. Attenzione, affrontarlo non significa necessariamente vincerlo, Ma rimane comunque una fondamentale carta (se non la più importante) per crearti la possibilità di arrivare alla "vittoria" e tornartene sulle tue gambe.

SE VA BEH MA DURANTE LO SPARRING C'E' IL MAESTRO, C'HAI I GUANTONI, PER STRADA NON CI SONO REGOLE STUPIDO N00B FGGOT JERK OMFG.

Indubbiamente. Voglio premettere che a mio avviso sia IMPOSSIBILE replicare in palestra l'intera gamma di fattori e le dinamiche che entrano in gioco durante un'aggressione/scontro, in nessun modo. La cosa che possiamo fare però è abituarci a rendere lo scontro (almeno in parte) una situazione familiare e fisiologicamente riconoscibile in alcuni suoi parametri, per preservare la lucidità necessaria a difenderci e contrattaccare.
Ovviamente lo sparring ha molti limiti, sopratutto tecnici, ma anche con il ring e le dovute protezioni, il pericolo che percepiamo per noi stessi è simile a quello percepito durante uno scontro da strada (ovviamente si parla di scontri alla pari, trovo ancora più inverosimile preparare qualcuno allo stress provocato da armi da taglio e da fuoco, sicuramente non con esercizi di disarmo con pistole e coltelli di gomma).
E si perché nonostante i guanti e il casco, i colpi arrivano e danneggiano, e il pericolo di farsi male rimane, così come rimane la paura del dolore fisico. Per noi così come per il nostro avversario. Vi basti sapere che nonostante le regole e nonostante gli arbitri, sul ring di morti ce ne sono stati, e anche parecchi (come il giovane boxer thailandese deceduto pochi mesi fa), quindi non pensate che le relative sicurezze date da un contesto agonistico vi esentino automaticamente da ogni timore e pericolo, anzi.
Inoltre il "ring" o il Tatami, o ogni genere di limite strutturale, aggiunge il fattore "vicolo cieco". La consapevolezza di dover combattere in uno spazio ristretto e di non potervi fuggire che, con la dovuta pratica, si traduce nella capacità di "accettare" a livello fisico e psicologico quella situazione di "costrizione", che contribuisce all'abbandono dell'atteggiamento difensivo in favore di quello offensivo.
Quindi va a finire che lo scontro sul ring rimane più REALE della maggior parte delle cose che gli istruttori di difesa personale definiscono come "mondo reale".

PERO' DURANTE LO SPARRING NON SONO PERMESSE LE TECNICHE LETALI E I GUANTONI LIMITANO PESANTEMENTE LA MIA ARTE

Giusto, ma non importa. In quel frangente voi non siete li per cavare occhi, strappare trachee, prendere qualcuno a calci nelle palle, sputare o lanciare qualche scoreggia. Vi state allenando. Siete li per imparare a Combattere. Non a combattere di Boxe, di Silat, o di Kung Fu, ma innanzitutto state imparando a COMBATTERE e successivamente ad adattare la vostra arte a quel contesto. Lo sparring, anche se fatto solo di calci e pugni, è comunque un Esercizio. Un fondamentale esercizio fisiologico, e in secondo luogo anche tecnico che si inserisce perfettamente in un contesto marziale/agonistico/dp migliorandone l'applicabilità sotto diversi aspetti. Quindi, esercizio:

- Vuoto/Kata/Forme - Equilibrio, Tecnica, Consapevolezza del proprio Corpo;
- Allenamento Atletico/Sacchi/Colpitori - Potenza, Esplositià, Forma Fisica, Elasticità;
- Pratica Collaborativa - Studio delle Tecniche;
- Sparring - Abitudine al Contatto, Gestione dello Stress, Controllo dell reazioni psicofisice, Consapevolezza dello scontro, Applicazione dinamica delle tecniche;

Acquisire una consapevolezza dello scontro rappresenta il piano di fondamenta necessarie su cui costruire il proprio bagaglio tecnico e renderlo concretamente efficace.
Invece, ampliare all'infinito il proprio bagaglio tecnico senza acquisire una consapevolezza dello scontro, vanificherà praticamente ogni cosa appresa, lasciandoci tra le mani una bella macchina senza motore.

A sostegno dell'importanza dello Sparring come Esercizio anche in contesti di DP, basta dare un'occhiata a blasonati programmi come Human Weapon, nello specifico, negli episodi che riguardano l'allenamento dei soldati israealini nel Krav Maga, e quello dei Marines nel loro sistema di combattimento patentato.

Guardate come i soldati israeliani allenano il Krav Maga: Human Weapon- S1-E7 KravMaga [FULL EPISODE] (https://www.youtube.com/watch?v=Gj3K0vsZMdg#ws) (dal minuto 37)

E guardate come i soldati americani allenano il loro sistema: Human Weapon- S1-E8 Marine Corp Martial Arts [FULL EPISODE] (https://www.youtube.com/watch?v=SOedpqdj0gI#ws) (dal minuto 17)

Avete notato qualcosa in comune? Esatto, caschi, guantoni, pugni, calci e proiezioni.
Eppure stiamo parlando di sistemi di combattimento militari votati interamente alla difesa personale estrema e praticamente basati sull'utilizzo di tecniche "letali". E sopratutto stiamo parlando di persone che hanno molte più possibilità di un qualunque cittadino medio, di ritrovarsi concretamente in situazioni in cui dover usare tali tecniche.

Rendiamoci conto che, per colpire una persona energicamente, anche mentre questa ci sta attaccando, e colpirla con una consapevole intensità tale da procurargli dei danni consistenti o metterlo ko, bisogna disporre di una particolare freddezza caratteriale. Che sia in un contesto sportivo o in un contesto "reale".
In generale, purtroppo, chi già dispone di questo tipo di freddezza per inclinazione naturale, sta "dall'altra parte della barricata". Si sta parlando di bulli, prepotenti e manigoldi.
Per le persone comuni che grazie al cielo sono cresciuti in contesti più o meno civilizzati, è necessario allenarla come fosse un muscolo, fino a renderla stabile ed efficiente.

Un pugno scagliato a vuoto, o contro un sacco, è solo un movimento. Un pugno diventa una tecnica efficace nel momento in cui lo si riesce a far impattare contro un avversario, infliggendogli del dolore. Prima di allora, si potrà solo dire di conoscere un qualche tipo di tecnica, ma non di saperla applicare e né tantomeno di poter combattere.

Quindi FATE SPARRING. Fatelo per voi stessi, per la vostra onestà intellettuale, ma sopratutto fatelo per la vostra arte. Per poter dire "Si, io faccio (...) e so combattere"
NON ACCONTENTATEVI di trattare l'efficacia della vostra arte su un piano puramente virtuale e di impegnarvi a cercare motivazioni per non confrontarvi, più di quanto vi impegnate ad allenarvi.

Sono sicuro che non esistono scorciatoie facili per questo, che non passino da sudore, occhi pesti e nasi gonfi, così come non esistono scorciatoie per imparare a guidare un auto, che non passino dal mettersi in strada anche col rischio di fare qualche incidente. E non c'è scusa che tenga.
Se non ho mai combattuto, neanche in palestra, non so combattere. E sopratutto non posso insegnare a qualcuno a combattere. Indipendentemente dallo stile che si pratica.

Quindi gli SDC sono meglio delle AMT? No, semplicemente un allenamento che comprende abitualmente il contatto rimane in ogni caso migliore di un allenamento che non lo comprende, quando l'obiettivo è "combattere".

E finché questa situazione continuerà, loro e tutto il mondo, avranno tutti i motivi per dire che molti stili non servono ad una minchia. Anche se non è così.

E se qualcuno lo avesse capito prima, rendendo il contatto pieno un regola dell'allenamento di ogni stile, piuttosto che un'eccezione, valutando il combattimento come qualcosa di fondamentale e non come puramente accessorio, in favore di illusioni, marketing, leggende, gesta di maestri del passato e poteri magici, sono sicuro che adesso l'intero comparto ne avrebbe guadagnato in credibilità e, sopratutto, non esisterebbero il 40% dei topic sui forum di AM xD

E voglio ricordare comunque che l'apporto culturale e spirituale che le Arti Marziali Tradizionali di tutto il mondo, possono apportare, è inestimabile. A prescindere dalla loro validità applicativa e tecnica.

Detto questo, aurevoir!
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Fabio Spencer on August 05, 2013, 14:47:01 pm
ciao e benvenuto.
A proposito....sei stato karmasverginato  :sbav:.

Per quanto riguarda il post, visto che è bello lungo, me lo leggerò con calma quando ho un attimo di tempo.
Buona permanenza sul forum.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 05, 2013, 14:47:54 pm
A proposito....sei stato karmasverginato  :sbav:.

Guarda che non è il suo primo posto questo! :P


Per quanto riguarda il post, visto che è bello lungo, me lo leggerò con calma quando ho un attimo di tempo.


Quoto. :)
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Fabio Spencer on August 05, 2013, 14:55:28 pm
A proposito....sei stato karmasverginato  :sbav:.

Guarda che non è il suo primo posto questo! :P

[
:o....... D'oh!
rimedio subito e tolgo il -1.
sorry.....  :-[
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: TheElbowSmash on August 05, 2013, 15:09:47 pm
Ahah xD Grazie per l'accoglienza ragazzi ^^ (e per lo..sverginamento ò.o)

Si ammetto di essere stato un tantinello prolisso :-X ma credo che un argomento così "delicato" e sfaccettato meriti un minimo di approfondimento in più. In ogni caso, visto che i moderatori sono stati così gentili da non cancellarmelo per abuso di spazio (XD), nonostante avrebbero avuto tutta la mia comprensione, potete tranquillamente leggerlo con tutta la calma di cui Agosto necessita.

Grazie ancora e attendo le vostre impressioni  :gh:
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Clode on August 05, 2013, 15:50:14 pm
io invece sono cattivo  :grrr:
Hai scritto un lunghissimo articolo che può essere riassunto in:

"Vuoi imparare a Combattere?
Impara da qualcuno che lo sa fare e che ti spieghi cosa significhi farlo
allenati nella maniera più simile possibile al combattimento"

Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: kortobrakkio on August 05, 2013, 16:19:02 pm
Più che impressioni,una domanda:ma dove lo trovi il tempo di fare"boxe,sanda e southeast martial arts(?)"?

Comunque,si pratica anche per piacere personale,eh?
Io lotto,e menate su quanto mi servirebbe quel che faccio per strada non me ne fo....

.....invece mi diletto a discutere dello stato delle AM tradizionali e altre amenità del genere.
Ma giusto per il gusto della chiacchera da forum.
A tempo perso.
Come adesso.

 :=)
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: TheElbowSmash on August 05, 2013, 16:32:02 pm
Più che impressioni,una domanda:ma dove lo trovi il tempo di fare"boxe, sanda e southeast martial arts(?)"?

Nel form di registrazione credevo si dovessero inserire tutti gli stili praticati non quelli praticati attualmente xD nel mio post di presentazione ho specificato di essere un ex pugile amatore poi passato al sanda (momentaneamente fermo per il più scemo degli infortuni al ginocchio) con piccole esperienze agonistiche in entrambi i campi e che avevo iniziato un percorso di formazione fatto di studi e stage per quel che riguarda alcune arti marziali del sud est asiatico. Tutto qui ^^
Per farli tutti insieme non solo non avrei il tempo e il fisico, ma neanche i soldi xD
Allora per essere corretto, visto che è estate, modificherò il tutto nella disciplina che pratico ora come ora.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 05, 2013, 23:29:15 pm
allenati nella maniera più simile possibile al combattimento"

allora la soluzione e' solo dogbrothers
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Clode on August 06, 2013, 08:57:37 am
allenati nella maniera più simile possibile al combattimento"

allora la soluzione e' solo dogbrothers

secondo me no a meno che tu non voglia competere con il bastone...
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 06, 2013, 11:56:17 am
allenati nella maniera più simile possibile al combattimento"
allora la soluzione e' solo dogbrothers
secondo me no a meno che tu non voglia competere con il bastone...

stavi parlando di me prima? pensavo che intendessi combattimento generico.... col bastone non e' combattimento?
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Clode on August 06, 2013, 12:04:26 pm
intendevo con "combattimento" il tipo di combattimento su cui voglio lavorare...per la pratica della Muay Thai ad esempio lo sparring con il bastone non è molto performante
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 06, 2013, 12:11:12 pm
intendevo con "combattimento" il tipo di combattimento su cui voglio lavorare...per la pratica della Muay Thai ad esempio lo sparring con il bastone non è molto performante

ok, ora ho capito

pero' per "allenarsi nella maniera più simile possibile al combattimento secondo le regole della Muay Thai", e' chiaro che uno sia orientato a dirigersi verso un corso di Muay Thai
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 06, 2013, 12:13:44 pm
allenati nella maniera più simile possibile al combattimento"

allora la soluzione e' solo dogbrothers

Non l'ho capita questa.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 06, 2013, 12:17:46 pm
allenati nella maniera più simile possibile al combattimento"
allora la soluzione e' solo dogbrothers
Non l'ho capita questa.

avevo inteso male quello che lui intendeva per combattimento
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 06, 2013, 12:25:04 pm
Ah, ci sono significati diversi? XD
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 06, 2013, 12:28:19 pm
Ah, ci sono significati diversi? XD

avevo inteso combattimento reale, nel senso di streetfighting

invece intendeva combattimento regolamentato

interpretazioni, non significati

sei spiritoso, immagino che il lavoro vada bene
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 06, 2013, 12:41:07 pm
Ah, ci sono significati diversi? XD

avevo inteso combattimento reale, nel senso di streetfighting

invece intendeva combattimento regolamentato

Sempre con 'sta storia di regole - non regole...


interpretazioni, non significati

sei spiritoso, immagino che il lavoro vada bene

Beh, per il momento direi che non ho di che lamentarmi. :)
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 06, 2013, 13:26:12 pm
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...

son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 06, 2013, 13:34:41 pm
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...

son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla

La differenza in cosa? Io reputo che sia l'abilità nel suo insieme a fare la differenza... Le regole sono relative.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Clode on August 06, 2013, 13:35:10 pm
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...

son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla
io sono daccordo....ma anche combatterea contatto pieno con un bastone non è street fighting....è combattere con un bastone a contatto pieno....
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Fabio Spencer on August 06, 2013, 15:44:44 pm
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...

son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla
io sono daccordo....ma anche combatterea contatto pieno con un bastone non è street fighting....è combattere con un bastone a contatto pieno....
concordo.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 06, 2013, 20:05:57 pm
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...
son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla
La differenza in cosa? Io reputo che sia l'abilità nel suo insieme a fare la differenza... Le regole sono relative.

difficilmente si e' abili in tutti i regolamenti

Sempre con 'sta storia di regole - non regole...
son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla
io sono daccordo....ma anche combatterea contatto pieno con un bastone non è street fighting....è combattere con un bastone a contatto pieno....

e' il concetto di contatto pieno che vi svia dalla comprensione di cio' che penso io

ma non importa, e' una causa persa
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: TheElbowSmash on August 07, 2013, 03:11:27 am

La differenza in cosa? Io reputo che sia l'abilità nel suo insieme a fare la differenza... Le regole sono relative.
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...

son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla

La differenza in cosa? Io reputo che sia l'abilità nel suo insieme a fare la differenza... Le regole sono relative.

Quoto. E' proprio un aspetto che tentavo di sottolineare nell'articolo. Credo che imparare a "combattere" (ovvero acquisire una padronanza naturale in dinamiche di offesa, difesa e freddezza psicologica) sia qualcosa che prescinde eventuali regolamenti. E trovo tra l'altro che il "combattimento reale" o lo "streetfighting" siano soltanto dei miti che fanno tirare su bei soldoni a suon di coreografie pseudocruente, mimetiche, dita negli occhi e calci nelle goonadi. Dinamiche complesse ed impreviste che non possono in alcun modo essere insegnate nella loro totalità.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 07, 2013, 08:45:41 am
uno che fa solo chisao e pensa di potersela cavare nella muaithai e’ poco diverso da uno che fa solo muaithai e pensa di cavarsela nelle mma, come uno delle mma nello streetfighting

non parlo di contatto pieno, parlo di mentalita’

cambiare una regola significa stravolgere la situazione, vale per tutti gli sport, e per tutti gli sport intendo tutti

pensare che conti solo l’abilita’ e’ buonismo, pensare che le regole sono relative non e’ solo semplicistico, che sia una gran sparata e’ un eufemismo

eppure ne concordate tutti, e’ affascinante, e mi porta letizia, pur sapendo che democraticamente ho per forza torto, naturalmente, quando mai e’ un pirla ad aver ragione e tutti gli altri a sbagliarsi
 ;D
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: TheElbowSmash on August 07, 2013, 11:51:11 am
uno che fa solo chisao e pensa di potersela cavare nella muaithai e’ poco diverso da uno che fa solo muaithai e pensa di cavarsela nelle mma, come uno delle mma nello streetfighting

non parlo di contatto pieno, parlo di mentalita’

cambiare una regola significa stravolgere la situazione, vale per tutti gli sport, e per tutti gli sport intendo tutti

pensare che conti solo l’abilita’ e’ buonismo, pensare che le regole sono relative non e’ solo semplicistico, che sia una gran sparata e’ un eufemismo

eppure ne concordate tutti, e’ affascinante, e mi porta letizia, pur sapendo che democraticamente ho per forza torto, naturalmente, quando mai e’ un pirla ad aver ragione e tutti gli altri a sbagliarsi
 ;D

E tanto per sapere, secondo te, Kufù, visto che parli di mentalità, come è possibile sviluppare una "mentalità da strada" in palestra?

Secondo me è impossibile e basta.

Ci deve essere stato qualcosa che non va, se ci sono voluti migliaia di anni per arrivare alla convinzione che: una casalinga qualunque possa sviluppare la mentalità e le capacità per cavarsela in ogni genere di situazione "da strada" dall'aggressore singolo a quello multiplo, dal coltello, alla pistola, al bazooka alla guida in stato d'ebbrezza, senza versare una goccia di sudore o farsi mezzo livido, o tantomeno combattere, solo perché il corso che frequenta è orientato allo "Strittfaigting!"...ma che invece un omone allenato, con la faccia piallata, che subisce e infligge dolore ogni giorno (anche se in palestra), con naturalezza, e che nella sua carriera sportiva ha buttato giù più uomini di quanti ne abbia salutati in tutta la sua vita, per strada diventi improvvisamente innocuo perché nella disciplina che pratica ci sono delle regole.

Ci sono delle regole più importanti, quelle della fisica e dell'anatomia umana. Che, guardacaso, rimangono invariate anche quando esci dal ring..e ci sono centinaia di video di risse e aggressioni a dimostrarlo.

Poi se mi vieni a parlare di "dinamiche da strada" in termini di aggressori multipli o armi, li a mio avviso non c'è allenamento che tenga. Ma solo sfumature caratteriali, riflessi e tanta tanta fortuna. Che tu sia un Pro di MMA, un praticante di Vingtsunkaliarnisjunfanjeetkunekajukembomortalsystem, o un Marines. E chi dice il contrario, secondo me vende facili illusioni. E "vende" è il termine giusto.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 07, 2013, 11:59:32 am
cambiare una regola significa stravolgere la situazione

Non sempre. :)

Non è che perché minime variazioni alle variabili di partenza possano produrre enormi differenze nei risultati finali, questo valga sempre e comunque per ogni sistema misurabile, eh. :)
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 07, 2013, 21:43:42 pm
uno che fa solo chisao e pensa di potersela cavare nella muaithai e’ poco diverso da uno che fa solo muaithai e pensa di cavarsela nelle mma, come uno delle mma nello streetfighting
non parlo di contatto pieno, parlo di mentalita’
cambiare una regola significa stravolgere la situazione, vale per tutti gli sport, e per tutti gli sport intendo tutti
pensare che conti solo l’abilita’ e’ buonismo, pensare che le regole sono relative non e’ solo semplicistico, che sia una gran sparata e’ un eufemismo
eppure ne concordate tutti, e’ affascinante, e mi porta letizia, pur sapendo che democraticamente ho per forza torto, naturalmente, quando mai e’ un pirla ad aver ragione e tutti gli altri a sbagliarsi
 ;D
E tanto per sapere, secondo te, Kufù, visto che parli di mentalità, come è possibile sviluppare una "mentalità da strada" in palestra?
Secondo me è impossibile e basta.
Ci deve essere stato qualcosa che non va, se ci sono voluti migliaia di anni per arrivare alla convinzione che: una casalinga qualunque possa sviluppare la mentalità e le capacità per cavarsela in ogni genere di situazione "da strada" dall'aggressore singolo a quello multiplo, dal coltello, alla pistola, al bazooka alla guida in stato d'ebbrezza, senza versare una goccia di sudore o farsi mezzo livido, o tantomeno combattere, solo perché il corso che frequenta è orientato allo "Strittfaigting!"...ma che invece un omone allenato, con la faccia piallata, che subisce e infligge dolore ogni giorno (anche se in palestra), con naturalezza, e che nella sua carriera sportiva ha buttato giù più uomini di quanti ne abbia salutati in tutta la sua vita, per strada diventi improvvisamente innocuo perché nella disciplina che pratica ci sono delle regole.
Ci sono delle regole più importanti, quelle della fisica e dell'anatomia umana. Che, guardacaso, rimangono invariate anche quando esci dal ring..e ci sono centinaia di video di risse e aggressioni a dimostrarlo.
Poi se mi vieni a parlare di "dinamiche da strada" in termini di aggressori multipli o armi, li a mio avviso non c'è allenamento che tenga. Ma solo sfumature caratteriali, riflessi e tanta tanta fortuna. Che tu sia un Pro di MMA, un praticante di Vingtsunkaliarnisjunfanjeetkunekajukembomortalsystem, o un Marines. E chi dice il contrario, secondo me vende facili illusioni. E "vende" è il termine giusto.

concordo, dove cozzerebbero la mia e tua visione?

cambiare una regola significa stravolgere la situazione
Non sempre. :)
Non è che perché minime variazioni alle variabili di partenza possano produrre enormi differenze nei risultati finali, questo valga sempre e comunque per ogni sistema misurabile, eh. :)

non sempre, te lo concedo
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Bingo Bongo on August 08, 2013, 14:22:15 pm
Il discorso sulle regole è molto semplice.
Hanno rilevanza sul risultato solo se la differenza fra i 2 contendenti è quasi nulla. Quindi solo se i livelli sono paragonabili.
In caso contrario non è mai la mancanza di regole a fare la differenza.
Cioè, detto in altri termini, il poter fare più cose non avrà nessun peso contro chi ne sa fare meno, ma meglio.
Meglio significa più esperienza, più timing, più sparring, più preparazione atletica...ecc.

Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.

Provare per credere.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 08, 2013, 14:49:50 pm
Il discorso sulle regole è molto semplice.
Hanno rilevanza sul risultato solo se la differenza fra i 2 contendenti è quasi nulla. Quindi solo se i livelli sono paragonabili.
In caso contrario non è mai la mancanza di regole a fare la differenza.
Cioè, detto in altri termini, il poter fare più cose non avrà nessun peso contro chi ne sa fare meno, ma meglio.
Meglio significa più esperienza, più timing, più sparring, più preparazione atletica...ecc.

Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.

Provare per credere.

 :thsit:
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 08, 2013, 17:21:01 pm
Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.

la realta' dice che i pugili profesionisti han sempre preso un sacco e na sporta nelle mma

ma ormai manca poco che mi avete convinto  :D
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Barvo Iommi on August 08, 2013, 17:24:11 pm
Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.

la realta' dice che i pugili profesionisti han sempre preso un sacco e na sporta nelle mma

ma ormai manca poco che mi avete convinto  :D
credo che la discriminante sia "a livello ricreativo" con "professionista"
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 08, 2013, 17:27:30 pm
Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.
la realta' dice che i pugili profesionisti han sempre preso un sacco e na sporta nelle mma
ma ormai manca poco che mi avete convinto  :D
credo che la discriminante sia "a livello ricreativo" con "professionista"

se mio cugino che ha cominciato a praticare mma da 2 mesi si scontra con un campione di pugilato, secondo te chi vince? posso dire che e' una banalita' o divento un troll?
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Barvo Iommi on August 08, 2013, 17:31:28 pm
Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.
la realta' dice che i pugili profesionisti han sempre preso un sacco e na sporta nelle mma
ma ormai manca poco che mi avete convinto  :D
credo che la discriminante sia "a livello ricreativo" con "professionista"

se mio cugino che ha cominciato a praticare mma da 2 mesi si scontra con un campione di pugilato, secondo te chi vince? posso dire che e' una banalita' o divento un troll?
se è una cosa così banale perché non l'hai capita subito  ???
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 08, 2013, 17:32:24 pm
Il risultato è che un praticante di MMA a livello ricreativo prenderà sempre e comunque mazzate per esempio da un pugile professionista.
la realta' dice che i pugili profesionisti han sempre preso un sacco e na sporta nelle mma
ma ormai manca poco che mi avete convinto  :D
credo che la discriminante sia "a livello ricreativo" con "professionista"
se mio cugino che ha cominciato a praticare mma da 2 mesi si scontra con un campione di pugilato, secondo te chi vince? posso dire che e' una banalita' o divento un troll?
se è una cosa così banale perché non l'hai capita subito  ???

sono limitato  ;)
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Barvo Iommi on August 08, 2013, 17:33:33 pm
 :D non ci credo
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 08, 2013, 17:35:07 pm
:D non ci credo

allora credi a questa: fate finta di non capire? vediamo chi di noi eccelle
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Bingo Bongo on August 08, 2013, 18:05:21 pm
Kafù, io penso l'avessi capita subito.

Il punto è che parli di regole, ma sembra che parli di tecniche.
Come se la mancanza di regole e la conseguente possibilità di usare più tecniche facesse la differenza.
E allora streetfighting: l'apice della mancanza di regole dove si avrebbero i maggiori benefici conoscendo il maggior numero di tecniche.

Questa teoria è ampiamente smentita.

Tuo cugino...
Io mi alleno da 29 anni e ho iniziato a 8.
Ho fatto VVD, WT, Taiji, capoeira, aikido. Ho fatto pugilato ed ero considerato una speranza, ho fatto full, MT e una certa quantità di botte in strada.
Mi sono allenato ai punti di pressione, strangolamenti, leve, rotture, attacchi alle parti molle, il qi, il qiqong, ecc...

Io, te lo dico per certo, se faccio a botte con un pro di pugilato finisco lungo disteso. E non mi basterebbe aggiungere il bjj alla lista di cui sopra per cambiare il mio destino.
E non mi basterebbe cambiare le regole.

Ho solo una speranza: allenarmi come un professionista in una disciplina che a parità di allenamento mi permetta di raggiungere prestazioni equiparabili.

Giustificare le tecniche per la mancanza di regole è solo marketing.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Barvo Iommi on August 08, 2013, 18:07:17 pm
:D non ci credo

allora credi a questa: fate finta di non capire? vediamo chi di noi eccelle
no no, ti ho capito tanto bene
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: escrima72 on August 08, 2013, 18:20:24 pm
Sempre con 'sta storia di regole - non regole...

son quelle che fan la differenza, anche se non ti piace l'idea, ma mica sei obbligato a cambiarla

La differenza in cosa? Io reputo che sia l'abilità nel suo insieme a fare la differenza... Le regole sono relative.

Sono in pieno accordo con il concetto di abilità e mi permetto di aggiungere che in qualsiasi disciplina marziale è l'approccio mentale che fa' la differenza
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 08, 2013, 22:06:38 pm
Kafù, io penso l'avessi capita subito.

io comincio a dubitarlo

Il punto è che parli di regole, ma sembra che parli di tecniche.

ho trovato un altro esperto nel mettere le parole in bocca

Come se la mancanza di regole e la conseguente possibilità di usare più tecniche facesse la differenza.

semmai e' il contrario, la mancanza di regole mi mette in pericolo su piu' punti da difendere, ma comunque non concerne col mio pensiero

E allora streetfighting: l'apice della mancanza di regole dove si avrebbero i maggiori benefici conoscendo il maggior numero di tecniche.

sempre tue considerazioni errate per essere partito da premesse errate

Questa teoria è ampiamente smentita.

ma va!

Tuo cugino...
Io mi alleno da 29 anni e ho iniziato a 8.
Ho fatto VVD, WT, Taiji, capoeira, aikido. Ho fatto pugilato ed ero considerato una speranza, ho fatto full, MT e una certa quantità di botte in strada.
Mi sono allenato ai punti di pressione, strangolamenti, leve, rotture, attacchi alle parti molle, il qi, il qiqong, ecc...

buon per te, anch'io ho fatto diverse cose interessanti

Io, te lo dico per certo, se faccio a botte con un pro di pugilato finisco lungo disteso. E non mi basterebbe aggiungere il bjj alla lista di cui sopra per cambiare il mio destino.
E non mi basterebbe cambiare le regole.

significa poco nel mio discorso, nel tuo effettivamente si ma pazienza

Ho solo una speranza: allenarmi come un professionista in una disciplina che a parità di allenamento mi permetta di raggiungere prestazioni equiparabili.

lo so benissimo, sono al corrente del meccanismo mentale per cui uno bravo in qualcosa pensa di esserlo in tutto, ma questa discussione mi ha illuminato sui livelli di potenza a cui puo' arrivare tale meccanismo, dal divertimento dello sconcerto iniziale son passato al beneficio di imparare una roba tosta, che spettacolo

Giustificare le tecniche per la mancanza di regole è solo marketing.

si, certo  :=)

visto che probabilmente tutti l'hanno capita in questo modo[1] aggiungero' che per me vale pure il dicorso contrario, ovvero pure uno di mma si troverebbe in difficolta' in un incontro di boxe

per quale motivo? ormai per anni si e' abituato alla versatilita' e a cavarsela in diverse maniere quindi avrebbe lo svantaggio nel tornare ad utilizzare solo braccia contro uno che le ha come punto forte nela sua specializzazione

guarda un po', la mancanza di tecniche vince

comunque sia, io ho tratto quanto volevo da questi interventi, se avete delle domande sto qua[2]
 1. ma solo BingoBongo ha gettato la maschera, ed e' per questo che mi e' tornata voglia di argomentare
 2. gia' mi immagino XD
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 09, 2013, 08:32:46 am
visto che probabilmente tutti l'hanno capita in questo modo[1] aggiungero' che per me vale pure il dicorso contrario, ovvero pure uno di mma si troverebbe in difficolta' in un incontro di boxe
 1. ma solo BingoBongo ha gettato la maschera, ed e' per questo che mi e' tornata voglia di argomentare

Intendi dire che un pro di MMA avrebbe difficoltà in un incontro di boxe con un amatore?
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: The Spartan on August 09, 2013, 08:57:53 am
Se parliamo di regole a cui adattarsi ok...se parliamo di "vediamo chi cede prima" io ho il sospetto che un discreto lottatore possa avere più chance contro un ottimo pugile di quante ne possa avere un discreto pugile con un ottimo lottatore.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Fabio Spencer on August 09, 2013, 09:34:47 am
provo a ripartire da qui perchè ammetto di essermi un po' perso, nel proseguire del discorso.
uno che fa solo chisao e pensa di potersela cavare nella muaithai e’ poco diverso da uno che fa solo muaithai e pensa di cavarsela nelle mma, come uno delle mma nello streetfighting
Su questo sono parzialmente d'accordo.
Dalla progressione che fai chi-sao->muai thai->mma->streetfighting sembra che il ragionamento sia che meno regole ci sono più si vada verso la bravura.
Verò è che la regolamentazione di fatto definisce le strategie, per esempio la guardia pugilistica è diversa da quella mma che di solito risulta può influenzata dalla guardia lottataoria (stanti le preferenze e le caratteristiche dei singoli atleti).
Sapere di avere certi limiti permette di "tralasciare" certe possibilità, ecc.
Ma più in generale il discorso si sposta sull'annosa questione "meglio la specializzazione o la completezza"?
A mio parere quindi la bravura e la capacità personale poi diventano determinanti per imporre all'avversario il proprio terreno se sono uno "specializzato" o nell'evitare il suo preferito se io sono il generico e lo specializzato è lui.
Poi dici questo:
non parlo di contatto pieno, parlo di mentalita’
e tutto il mio ragionamento crolla...
E sono d'accordo anche qui, ma a mio modo di vedere vale per il solo ultimo passaggio del tuo elenco.
Gli incontri regolamentati per quanto duri sono comunque degli scontri "ritualizzati", lo streetfighting comunemente inteso invece no.
E questo non lo penso solo io, ma mi è stato detto pari pari da miei conoscenti che, per tornare ad uno dei primi post, dei combattimenti dog-brother style li hanno sostenuti e ci si sono preparati per anni.
L'obbiettivo, la mentalità, la "cattiveria" e la mancanza di scrupoli necessaria sono diversi nelle due situazioni.
cambiare una regola significa stravolgere la situazione, vale per tutti gli sport, e per tutti gli sport intendo tutti
pensare che conti solo l’abilita’ e’ buonismo, pensare che le regole sono relative non e’ solo semplicistico, che sia una gran sparata e’ un eufemismo
Qui però torniamo a parlare di sport.
E per tornare alla prima parte della tua catena, chi sao->muai thai->mma, data la mia assunzione precedente, nessuno di questi da la mentalità dello streetfighting.
Ma ciò non significa che allora sia tutto uguale.
Se li consideriamo "non reali", delle "simulazioni"[1] ci sono comunque diversi gradi di avvicinamento a tale realtà.
E qui, a mio modo di vedere, il contatto pieno può essere un ottimo strumento.
Per citare un altro post di Spartan, ogni attività portata ad un certo livello richiede un salto di qualità da parte del praticante.
Salto inteso come il confrontarsi con i propri limiti e lavoro per superarli e spostare l'altezza dell'asticella.
Tutte.
Ed in quelle a contatto pieno tale necessità diventa ancora più pressante.
Una cosa è non farlo e poi perdere il campionato di scacchi, altro è non farlo e poi salire sul ring7quadrato/materassina dove presentarsi non al 100% significa non solo fare una figuraccia, ma anche dolore e possibili danni.
E la paura di talie dolore e possibili danni hanno anche una ovvia ripercussione sulla paura e tutto l'aspetto psicologico/emozionale della preparazione.
Questo per dire che, fatte le debite differenziazioni, certe discipline per loro natura portano ad un cambio di mentalità che può essere spendibile anche in un contesto "streetfighting".
Certa mentalità non si può insegnare, ma ci sono metodologie che possono almeno svilupparla per avvicinarcisi massimo possibile.
IMHO, ovviamente.

 1. so che non lo hai detto, ma permettetemi di usare questi termini per semplicità
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Bingo Bongo on August 09, 2013, 11:43:49 am
Se parliamo di regole a cui adattarsi ok...se parliamo di "vediamo chi cede prima" io ho il sospetto che un discreto lottatore possa avere più chance contro un ottimo pugile di quante ne possa avere un discreto pugile con un ottimo lottatore.
No, no... :)
Non è perché sono, diciamo ci provo ad esserlo, uno striker eh, ma un discreto lottatore da un ottimo pugile prende un sacco di pugni.

Ma se così non fosse per certo possiamo dire che un robusto pitbull di 4 anni da un buon pugile prende un sacco di mazzate :)
A parte gli scherzi perché mi spiace comunque per il cane, ma ricordiamoci di Nardiello quando morso al polpaccio mentre correva con 2 destri mandò all'altro mondo la bestiola...
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: The Spartan on August 09, 2013, 11:47:01 am
Penso che con gli aggettivi ci si imbarca in grosse complicazioni...
La storia dei primi UFC insegna che signori striker sono stati messi a terra rapidamente da gente che di scherma pugilistica al tempo aveva zero esperienza...
E ricordo che a un lottatore basta una distanza abbastanza complicata ancora per il pugile per prendere una o due gambe...e lì game over...
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Darth Dorgius on August 09, 2013, 11:49:22 am
La storia dei primi UFC insegna che signori striker sono stati messi a terra rapidamente da gente che di scherma pugilistica al tempo aveva zero esperienza...


certo... Ma quelli non erano signori lottatori, forse?
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: The Spartan on August 09, 2013, 12:09:41 pm
Si...
Lascio la palla sicuramente a lottatori più esperti ma imho per tirare un dl da manuale nn serve essere una nera della Gracie Barra...
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Clode on August 09, 2013, 14:24:57 pm
Penso che con gli aggettivi ci si imbarca in grosse complicazioni...
La storia dei primi UFC insegna che signori striker sono stati messi a terra rapidamente da gente che di scherma pugilistica al tempo aveva zero esperienza...
E ricordo che a un lottatore basta una distanza abbastanza complicata ancora per il pugile per prendere una o due gambe...e lì game over...
Io sono anni che ribadisco questo concetto...

Striker puro = Atleta che solo pugilato non ha la minima idea di cosa sia la lotta non sa n emmeno cosa possa tentare il lottatore....se a terra è a rane

Lottatore puro = conosce solo la lotta non sa nemmeno mettersi in guardia non conosce i colpi che gli possono arrivare e non ha il timing nel la postura per chiudere la distanza sul pugile

La prima figura è apparsa nei primi vale tudo la seconda figura è mitologica e mai si è presentata nei matches di mma.
La differenza è stato che uno striker puro ha l'arroganza di dire che l'altro tanto non lo prende nemmeno...mentre un lottatore puro visto che sa che il combattimento per forza di cose parte da distanza e in piedi si prende la briga di prepararsi anche a questo.
Personalmente credo che se metto uno striker e un grappler puri e gli dico pronti via giù botte lo striker lo disintegra...un lottatore non sa cosa gli può arrivare e se arriva gli fa male e lo spaventa. Se al grappler faccio fare 3/4 lezioni sul footwork la guardia e sui colpi più pericolosi che possono arrivargli il rapporto cambia completamente.
Di fatto i gracie che furono i primi NON erano lottatori pure ma avevano un'infarinatura di striking per evitare i colpi ed avevano una strategia di striking per poter chiudere la distanza il prima possibile.
Per contro guarda caso i primi "striker" ad avere un certo successo nelle mma sono stati nak muay e sandaisti che come sapete sono stili che anche se non a 360° hanno delle carattestiche  lottatorie al loro interno

Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: The Spartan on August 09, 2013, 15:00:41 pm
Strategia parola grossa...Royce si chiudeva tipo ragazzino malmenato e poi ciao....
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Clode on August 09, 2013, 15:51:27 pm
ROYCE GRACIE HIGHLIGHTS (https://www.youtube.com/watch?v=T4jG3D5O5jc#)

Posizione di guardia braccia alte a difendere il viso.
Passo in avanti slittato alzando il ginocchio sx e consecutiva entrata in double leg.
Questa è una strategia di striking per entrare il prima possibile in una fase di lotta.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Wa No Seishin on August 09, 2013, 15:57:32 pm
Ma gli arbitri ai tempi aspettavano 15 minuti da quando uno batteva per interrompere? ???
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: The Spartan on August 09, 2013, 16:12:03 pm
ROYCE GRACIE HIGHLIGHTS (https://www.youtube.com/watch?v=T4jG3D5O5jc#)

Posizione di guardia braccia alte a difendere il viso.
Passo in avanti slittato alzando il ginocchio sx e consecutiva entrata in double leg.
Questa è una strategia di striking per entrare il prima possibile in una fase di lotta.

Appunto...guardia assolutamente rudimentale...che a riprova di quanto dico io lo portava vicino ma fuori da range di braccia e zacchete sulle gambe e tutti culo in aria...
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: nicola on August 09, 2013, 16:13:43 pm
Ne avevo già parlato in un altro 3D qui in sezione, ma lo ripeto giusto brevemente per allacciarmi agli ultimi post.

tempo fa provai a fare sparring con un ex lottatore di libera che stava seguendo il nostro corso di jkd da qualche annetto.
Io di lotta ne sapevo quasi zero, forse 0,1.
Ed è stato mooolto istruttivo, per tutti e due.
Title: Re:Sparring: Esercizio per la mente (Un altro punto di vista)
Post by: Kufù on August 09, 2013, 22:17:51 pm
[....]Ma più in generale il discorso si sposta sull'annosa questione "meglio la specializzazione o la completezza"?[....]

sto cercando di dire che la risposta a quaesta domanda non e' univoca, se e' meglio una o l'altra depende appunto dalle regole

comunque bel post, fabri, e' il primo +1 che elargisco