Ar.Ma.

Difesa personale => Difesa Personale => Topic started by: Raptox on March 03, 2010, 15:20:58 pm

Title: Istinto
Post by: Raptox on March 03, 2010, 15:20:58 pm

L'istinto va educato

era un po che non aprivo un 3d prendendo spunto dalle criptiche frasi del mio idolo....è ora di ricominciare con questa sana abitudine

Prima di tutto..chi è d'accordo nell'affermare che la componente istintiva è fondamentale tanto nelle am quanto più nella DP??
e dopo...secondo voi quali sono le metodiche più efficaci per "educare l'istinto"??

Title: Re: Istinto
Post by: Ethan on March 03, 2010, 15:38:25 pm
l'istinto è una componente fondamentale ed è alla base dei tanti amati processi di reazione
"educare l'istinto" ?  fare i botti. Creare o ricreare situazioni ad alto  stress fisico e mentale.
Dipende dalle finalità, normalmente è già un ottimo risultato "liberare" l'istinto



IMHO
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 15:59:35 pm
Ho espresso il mio parere qui:

https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=1484.msg26808#msg26808

ma proprio sta mattina ho deciso di non parlare più di qualcosa che non può essere confutato, misurato, toccato.

quindi mi fermo con le considerazioni.

L'istinto si può misurare, ma le neuroscienze e la psicobiologia parlano di un istinto che spesso è diverso dalla sua immagine popolare.

Siccome qua si corre il rischio di discutere per ore parlando di cose diverse tutte chiamate istinto, mi fermo.

Ho già perso tutta la serata di ieri ad una tavolata in cui si discuteva di "realtà e verità" ed ho deciso che non mi mischierò più in discorsi su cose che non si possono toccare con mano e su cui ognuno può avere la sua opinione non confutabile anche se assurda e figlia del luogo comune.

Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 03, 2010, 16:01:21 pm
"E l'aggressività acquisita dove la collochi?"

Rispondi a questo...anche se nn te lo tocco.... :o
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 16:40:33 pm
"E l'aggressività acquisita dove la collochi?"

Rispondi a questo...anche se nn te lo tocco.... :o

è una reazione condizionata, nei cani da combattimento la si esaspera chiudendoli in un sacco da patate e bastonandoli ogni giorno fin da cuccioli  :(

Negli esseri umani la si esaspera condannandoli ad una vita di lavoro ripetitivo e senza senso per pagare un mutuo, in condizioni di sovrappopolazione.

è diversa però dalla rabbia acquisita, identificabile nell'"inkazzo sociale" dei rapper milanesi, quest'ultima si coltiva illudendo prima e disilludendo poi, creando così frustrazione.

Nei cani quest'ultima si coltiva come negli umani, deludendo le  aspettative, ad esempio facendolo correre e rotolare in cambio di un biscotto, per poi non darglielo.

nei topi lastessa cosa: li si convince che premendo un tasto uscirà del cibo, e poi dopo due o tre tentativi di successo si smette di darglielo.

La ricompensa promessa e poi negata, è alla base della rabbia acquisita.

Possiamo dire che lavorare ogni giorno combattendo per spazio e risorse limitate con troppa gente crea l'aggressività acquisita, mentre contemporaneamente capire che non si diventerà un divo del cinema e che non si potrà mai avere la macchina dei sogni, che non si potranno realizzare i sogni con cui ci hanno tanto illuso, crea la rabbia acquisita.

Ma la rabbia è figlia sia della frustrazione che dell'indignazione, per cui si può parlare di rabbia quando per esempio vediamo un filmato in cui le foche vengono uccise a picconate per la pelliccia, in quel caso la rabbia è una risorsa naturale sacrosanta, ma che ci rende molto manipolabili: chi ci ha fatto vedere quel filmato vuole indurci a votare-firmare-pagare qualcosa?

Interessante notare che il concetto di osteria in cui bere alcolici si espande a macchia d'olio nell'800 durante la rivoluzione industriale, periodo in cui alle promesse del progresso si accompagnava una sempre maggiore disillusione dell'individuo e dei suoi sogni.

Lo stesso accade con le cavie da laboratorio: se vien loro disattesa la promessa, se vengono illuse e disilluse, tenderanno ad anestetizzare la frustrazione nell'alcool, se questo vien messo a loro disposizione.

Interessante notare che in questo modo la loro rabbia si placa, ma non il dispiacere. Questo fa riflettere sui motivi della scelta di ogni stato di gestire e legalizzare il consumo ricreativo di alcolici.

Se non ci fosse l'alcool, saremmo già insorti dagli inizi del 900.



Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 03, 2010, 16:46:46 pm
"E l'aggressività acquisita dove la collochi?"

Rispondi a questo...anche se nn te lo tocco.... :o

è una reazione condizionata, nei cani da combattimento la si esaspera chiudendoli in un sacco da patate e bastonandoli ogni giorno fin da cuccioli  :(

Negli esseri umani la si esaspera condannandoli ad una vita di lavoro ripetitivo e senza senso per pagare un mutuo, in condizioni di sovrappopolazione.



Il Maestro
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 03, 2010, 16:47:35 pm
Oddio...io mi riferisco al fatto che un tempo ero "diverso"...meno determinato, meno incisivo, meno chirurgico...e lo sono diventato con un certo tipo di allenamento/addestramento....secondo me...oppure ho scoperto tardi la mia vera natura? :(
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 03, 2010, 16:52:18 pm

L'istinto va educato

era un po che non aprivo un 3d prendendo spunto dalle criptiche frasi del mio idolo....è ora di ricominciare con questa sana abitudine

Prima di tutto..chi è d'accordo nell'affermare che la componente istintiva è fondamentale tanto nelle am quanto più nella DP??
e dopo...secondo voi quali sono le metodiche più efficaci per "educare l'istinto"??



però ti meriti una risposta
(la mia almeno):
se devi apprendere i meccanismi che stanno alla base di un movimento
l'istinto lo devi togliere
perchè è il contrario della ragione
solo in un secondo tempo lo potrai rimettere
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 17:23:33 pm

L'istinto va educato

era un po che non aprivo un 3d prendendo spunto dalle criptiche frasi del mio idolo....è ora di ricominciare con questa sana abitudine

Prima di tutto..chi è d'accordo nell'affermare che la componente istintiva è fondamentale tanto nelle am quanto più nella DP??
e dopo...secondo voi quali sono le metodiche più efficaci per "educare l'istinto"??



però ti meriti una risposta
(la mia almeno):
se devi apprendere i meccanismi che stanno alla base di un movimento
l'istinto lo devi togliere
perchè è il contrario della ragione
solo in un secondo tempo lo potrai rimettere

Questo è il motivo per cui sotto stress le arti marziali fanno spesso cilecca.

invece di accettare i movimenti istintivi e di partire da quelli, per costruirvi sopra automatismi condizionati, vengono insegnate mosse non istintive a memoria, eliminando i movimenti istintivi come è possibile fare solo in palestra.

Dopodichè ci si illude di rimetterci "l'istinto" perchè si eseguono le stesse mosse a memoria ringhiando e con aggressività, o immaginando di essere un animale.

In questo punto l'associazione animale-istinto è abbastanza discutibile, per quanto fili in un contesto di giocare alle libere associazioni dicendo la prima parola che viene in mente, tipo dolce-->torta--->gelato--->estate--->bikini--->sesso

oppure animale--->istinto---->sesso

oppure pioggia--->tempo--->orologio--->calendario--->donne nude--->sesso

So che è più facile mandarmi affanculo che rimettere in discussione tutto ciò che si è imparato, e lo accetto.



Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 03, 2010, 17:25:06 pm
stasera ho mal di testa, Aivia,
mi sa che non scopiamo
Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 03, 2010, 17:25:57 pm
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 17:27:04 pm
Oddio...io mi riferisco al fatto che un tempo ero "diverso"...meno determinato, meno incisivo, meno chirurgico...e lo sono diventato con un certo tipo di allenamento/addestramento....secondo me...oppure ho scoperto tardi la mia vera natura? :(


un tempo eri meno sicuro di te stesso, come lo è un bambino o un adolescente o un vent'enne.

poi hai costruito quella maturità e quella sicurezza che ti hanno reso meno chiaccherone, più economico, più chirurgico, più determinato, più incisivo.

un certo tipo di allenamento può aver contribuito a darti quest'immagine di te, così come anche e soprattutto l'esperienza di vita.

a volte l'allenamento può essere sbagliato, e coltivare un'immagine sicura di te stesso che poi si infrangerà contro la realtà.

In questo l'esperienza diretta non sbaglia mai: se sei sicuro di te in base a riscontri reali, non puoi sbagliare.

Altre volte però l'allenamento è giusto, e crea una sicurezza che poi può reggere all'impatto con la realtà.

Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 03, 2010, 17:29:43 pm

a volte l'allenamento può essere sbagliato, e coltivare un'immagine sicura di te stesso che poi si infrangerà contro la realtà.

In questo l'esperienza diretta non sbaglia mai: se sei sicuro di te in base a riscontri reali, non puoi sbagliare.

Altre volte però l'allenamento è giusto, e crea una sicurezza che poi può reggere all'impatto con la realtà.



e quà ti quoto....mmhh..quasi ti elogio...massi dai!!
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 03, 2010, 17:31:07 pm
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


non è tanto una questione dei principi ma,
come ha ben spiegato aivia, di movimenti
istintivamente puoi fare solo quelli che hai in canna,
non altri

e quindi le strade sono due
a. quella proposta da Aivia: parto dai movimenti che ho nel mio dna e ci lavoro sopra, migliorandoli, enfatizzandoli, e/o semplicemente corredandoli

l'opzione
b. se vuoi avere nella tua faretra movimenti nuovi devi necessariamente
togliere l'istinto, lavorarci sopra, (capirli dapprima concettualmente, poi ripeterli lentamente, fino ad arrivare ad una certa dimestichezza)
da li in poi, per me si può reinserire l'istinto
per Aivia no

ma se ho ragione io (e tutti gli altri Maestri di tutte le AM del passato)
l'affare si ingrossa (ed a Cicciolina piacerebbe molto)
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 17:33:59 pm
stasera ho mal di testa, Aivia,
mi sa che non scopiamo

Dove scappi... sto giusto leggendo un libro sulla terapia craniosacrale... vieni che ti faccio un massaggio poi ne riparliamo.
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 03, 2010, 17:36:54 pm
stasera ho mal di testa, Aivia,
mi sa che non scopiamo

Dove scappi... sto giusto leggendo un libro sulla terapia craniosacrale... vieni che ti faccio un massaggio poi ne riparliamo.

ecco perchè ti son venuti gli occhi rossi:
a forza di leggere libri....
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 17:40:44 pm
stasera ho mal di testa, Aivia,
mi sa che non scopiamo

Dove scappi... sto giusto leggendo un libro sulla terapia craniosacrale... vieni che ti faccio un massaggio poi ne riparliamo.

ecco perchè ti son venuti gli occhi rossi:
a forza di leggere libri....

no è che cciò l'ishtinto beshtiale
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 03, 2010, 17:44:25 pm
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


non è tanto una questione dei principi ma,
come ha ben spiegato aivia, di movimenti
istintivamente puoi fare solo quelli che hai in canna,
non altri

e quindi le strade sono due
a. quella proposta da Aivia: parto dai movimenti che ho nel mio dna e ci lavoro sopra, migliorandoli, enfatizzandoli, e/o semplicemente corredandoli

l'opzione
b. se vuoi avere nella tua faretra movimenti nuovi devi necessariamente
togliere l'istinto, lavorarci sopra, (capirli dapprima concettualmente, poi ripeterli lentamente, fino ad arrivare ad una certa dimestichezza)
da li in poi, per me si può reinserire l'istinto
per Aivia no

ma se ho ragione io (e tutti gli altri Maestri di tutte le AM del passato)
l'affare si ingrossa (ed a Cicciolina piacerebbe molto)

Approccio induttivo Vs approccio deduttivo.

In Giappone trovano comodo usare gli ideogrammi scrivendo in un certo senso. Noi in occidente facciamo un'altra cosa.

Temo che nel processo di traduzione delle AM orientali in "linguaggio occidentale", tante cose siano state traviate e prese a forza così com'erano (d'altronde anche la Bibbia è stata tradotta a ca**o di cane generando incomprensioni, of course).

As a result, quoto AiViA.





Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 03, 2010, 17:46:19 pm
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


non è tanto una questione dei principi ma,
come ha ben spiegato aivia, di movimenti
istintivamente puoi fare solo quelli che hai in canna,
non altri

e quindi le strade sono due
a. quella proposta da Aivia: parto dai movimenti che ho nel mio dna e ci lavoro sopra, migliorandoli, enfatizzandoli, e/o semplicemente corredandoli

l'opzione
b. se vuoi avere nella tua faretra movimenti nuovi devi necessariamente
togliere l'istinto, lavorarci sopra, (capirli dapprima concettualmente, poi ripeterli lentamente, fino ad arrivare ad una certa dimestichezza)
da li in poi, per me si può reinserire l'istinto
per Aivia no

ma se ho ragione io (e tutti gli altri Maestri di tutte le AM del passato)
l'affare si ingrossa (ed a Cicciolina piacerebbe molto)

As a result, quoto AiViA.


(http://www.consapevolmente.org/site/uploads/9729f92d-4d45-f4e2.jpg)
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 18:00:49 pm
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


non è tanto una questione dei principi ma,
come ha ben spiegato aivia, di movimenti
istintivamente puoi fare solo quelli che hai in canna,
non altri

e quindi le strade sono due
a. quella proposta da Aivia: parto dai movimenti che ho nel mio dna e ci lavoro sopra, migliorandoli, enfatizzandoli, e/o semplicemente corredandoli

l'opzione
b. se vuoi avere nella tua faretra movimenti nuovi devi necessariamente
togliere l'istinto, lavorarci sopra, (capirli dapprima concettualmente, poi ripeterli lentamente, fino ad arrivare ad una certa dimestichezza)
da li in poi, per me si può reinserire l'istinto
per Aivia no

ma se ho ragione io (e tutti gli altri Maestri di tutte le AM del passato)
l'affare si ingrossa (ed a Cicciolina piacerebbe molto)

Sotto stress l'adrenalina priva alcune parti del corpo e del cervello di sangue, a vantaggio di altre parti del cervello e del corpo.

Le parti del cervello che vengono private del sangue contengono tra le altre cose i movimenti a memoria.

i movimenti automatizzati invece restano se sono pochissimi e ripetuti alla follia, come i pochi pugni del pugilato.

un ulteriore problema dell'adrenalina, però, è che impedisce la miglior coordinazione e l'esecuzione di movimenti finomotori, a vantaggio dei movimenti grossomotori come spingere, tirare, afferrare, colpire a lancio di pietra.

questo fa sì per esempio che il pugile riesca a fare più cose di chi ha troppe mosse a memoria, ma che le faccia in modo rozzo e spartano.

i pugni non sono più precisi come in allenamento ma diventano più cavernicoli, più grezzi e spesso simili a schiaffoni. (supportati comunque dalla fisicità ben allenata del pugile)

Quando dico di usare i movimenti istintivi come base, non dico di non imparare nulla e di lasciar fare tutto al corpo.

semplicemente, se in palestra mi arriva un pugno farò la mossa a memoria che ho legato al contesto addestrativo, ad esempio uchi uke.

già nel combattimento sportivo ad esempio del karate non riusciamo ad identificare praticamente nessuna mossa di karate, se non due che saltellano e mulinano gambe e braccia.

E quello è un contesto sicuro.

in contesto imprevedibile e stressante come la realtà, anche quel poco va a farsi fottere.

per cui se già uchi uke è inutile nel combattimento sportivo, là fuori è addirittura spenta la parte del cervello che la ricorda, e quando ti arriva il pugno ti trovi ad alzare le braccia istintivamente verso il pugno.

se in palestra fossi partito da quell'alzare le braccia, e vi avessi legato sopra un proseguimento del ovimento fino a renderlo automatico, allora là fuori dopo aver alzato le braccia quel movimento, seppur in modo più grezzo, ti verrebbe fuori.

ovviamente mi riferisco a situazioni in cui abbiamo paura e siamo davvero nei guai.

diversamente, tutti possiamo fare delle mosse ad un ubriaco che non ci fa nessuna paura. perchè non c'è differenza tra la tranquillità della palestra e la tranquillità della situazione.

Idem per quando si gioca con dei coetanei a chi è più forte, magari in una sfida in discoteca o in un back school fight.

Quelle sembrano situazioni di strada, ma lo sono solo per il tappeto, per il resto vengono percepite come sfida sportiva.





Title: Re: Istinto
Post by: Rev. Madhatter on March 03, 2010, 19:15:23 pm
Io nella pratica personale condivido,in linea di massima,la strada di cui parla Aivia.


Ma per piacere della discussione mi chiedo: le arti marziali tradizionali,con tutti quei movimenti non istintivi,sono quasi sempre associate a spiritualita' o visioni del mondo che predicano una certa calma e padronanza di se',una certa imperturbabilita'.

Ora non potrebbe essere questo il "segreto"  delle am tradizionali?

Che per un vero artista marziale ogni situazione e' sicura "come un ubriaco che non ci fara' male".

I samurai che si considerano morti o i taoisti con la realta' di "polvere e sogno" per non parlare dei buddisti...mi sembrano tutti esempi calzanti.
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 03, 2010, 19:50:39 pm
Io nella pratica personale condivido,in linea di massima,la strada di cui parla Aivia.


Ma per piacere della discussione mi chiedo: le arti marziali tradizionali,con tutti quei movimenti non istintivi,sono quasi sempre associate a spiritualita' o visioni del mondo che predicano una certa calma e padronanza di se',una certa imperturbabilita'.

Ora non potrebbe essere questo il "segreto"  delle am tradizionali?

Che per un vero artista marziale ogni situazione e' sicura "come un ubriaco che non ci fara' male".

I samurai che si considerano morti o i taoisti con la realta' di "polvere e sogno" per non parlare dei buddisti...mi sembrano tutti esempi calzanti.

Hai fatto un'osservazione intelligentissima, Mad.

Ma mi chiedo: e' possibile che solo i samurai o i taoisti possano avere una tale attitudine spirituale? Quella della parte orientale del continente eurasiatico è senza dubbio una cultura da ammirare e rispettare, come quella di qualsiasi altra nel mondo.

Appunto.

Senza essere sciovinista, mi chiedo: ma è possibile che una tale spiritualità  sia appannaggio solo dei nostri fratelli con gli occhi a mandorla?
Che per impararla da loro dobbiamo percorrerne per forza lo stesso, identico cammino passo per passo? Detto molto grezzamente, vestirci come loro usandone a volte persino la lingua?

Sorvolando sul fatto che Buddha è una parola sanscrita, vale a dire indoeuropea, non abbiamo avuto anche noi in occidente degli esempi di questa spiritualità?

Ad esempio, il concetto latino della "virtus",  oppure la magnaminità del vero insegnamento di Cristo.

Io credo che il discorso che fai sia molto più ampio di quanto tu non pensi.

E che ogni cultura abbia creato, nel suo specifico, una propria Via del Guerriero, e che alla fine essa conduca allo stesso "posto" ideale, cioè quello stato che hai descritto, dove ogni situazione è sicura.

Concludo dicendo che forse la nostra via non tocca gli "stessi luoghi" di chi vive a 10 fusi orari da noi.




Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 19:59:25 pm
Io nella pratica personale condivido,in linea di massima,la strada di cui parla Aivia.


Ma per piacere della discussione mi chiedo: le arti marziali tradizionali,con tutti quei movimenti non istintivi,sono quasi sempre associate a spiritualita' o visioni del mondo che predicano una certa calma e padronanza di se',una certa imperturbabilita'.

Ora non potrebbe essere questo il "segreto"  delle am tradizionali?

Che per un vero artista marziale ogni situazione e' sicura "come un ubriaco che non ci fara' male".

I samurai che si considerano morti o i taoisti con la realta' di "polvere e sogno" per non parlare dei buddisti...mi sembrano tutti esempi calzanti.

se riesci, sotto stress, a mantenere i battiti sotto i 115, allora puoi agire senza l'effetto dell'adrenalina. puoi anche fare le cose a memoria.

ma l'adrenalina non è cattiva, è utilissima e ci dona tanta forza e rapidità in più.

diventa cattiva solo quando superiamo i 175 battiti al minuto, perdendo completamente la coordinazione ed il controllo motorio.

è quindi utile, secondo me, coltivare il rilassamento quel tanto che basta per stare nel range 115-175, in modo da usare l'adrenalina senza esserne usati.

Per intenderci, un buttafuori in gran forma ed allenato, ma alla sua prima rissa, rischia di straforare i 175, mentre un buttafuori esperto ma fuori forma e che non si allena da anni può rimanere tranquillamente nel range grazie alla sua esperienza, riuscendo in modo apparentemente paradossale a rendere molto di più del più giovane e forte.

le situazioni nuove ci stressano, anche quando si tratta di fare un corso di tango, di cambiare strada o di fare sesso con una donna con cui non l'abbiamo mai fatto.

Una rissa o un'aggressione, a maggior ragione, rappresentano, se mai esperite, un forte evento stressogeno.

il mio consiglio a questo punto è di affiancare alla pratica meditativa e di rilassamento una pratica sotto stress ricreando scenari realistici e sempre nuovi ed imprevedibili, mantenendo incogniti alcuni aspetti dello scenario come numero di attaccanti, intensità permessa, tipi di attacco o anche solo se combattere o meno*. In questo modo, quando la situazione si presenterà davvero non sarà almeno una situazione nuova, abbassando in qusto modo sensibilmente lo stress.

pratiche ascetiche di annullamento dell'io possono certamente donare calma interiore al prezzo di divenire automi manipolabili e votati alla morte o al suicidio.

Inoltre, tendono spesso a funzionare nella calma di un monastero ma a perdere di efficacia una volta nella mischia.

In passato si vide che in giappone chi seguiva il Bushido era più calmo e  pronto degli altri.

Questo portò a credere che la pratica delle arti marziali unita a zen o altro fossero la causa di tale stato.

Dopo decenni, con la mole di dati che abbiamo sotto gli occhi, di artisti marziali irascibili e violenti ho azzardato la mia ipotesi interpolando il dato dei guerrieri calmi con la calma dei poliziotti americani più esperti ed avvezzi alla mischia, oltre che all'osservazione, seppur limitata nel campione e nello spazio, dei miei colleghi buttafuori e di me stesso.

la mia teoria è che quei bushi che vennero indicati come calmi grazie alle arti marziali in realtà fossero calmi e distaccati in quanto avevano esperienza diretta della guerra corpo a corpo.

quando hai ucciso a colpi di spada e sei stato più volte sul punto d'esser ammazzato, tutto il resto perde di volume. un cretino che ti insulta fuori da un bar non lo vedi nemmeno. ti sembra in bianco e nero e muto.

le arti marziali e la meditazione certamente aiutano. ma credo influiscano per una parte davvero minima.

con questo non voglio denigrare nessuna pratica, anch'io medito e lo faccio da quando avevo 14 anni, semplicemente il salto di qualità a livello caratteriale, quel salto che mi aspettavo dalle arti marziali, l'ho fatto dopo aver maturato esperienza nelle risse per lavoro.




*se combattere o meno: in palestra, sappiamo già che stiamo per combattere, e siamo pronti. il compagno d'allenamento ci minaccia, poi ci salta addosso ma ci trova già pronti allo scontro.

nella realtà, invece, parte dello stress è dovuta al fatto che non sappiamo come si evolverà una situazione di aggressione o di provocazione.
potremmo arrivare alle mani, o potremmo anche scaldarci per niente. non lo sappiamo.
Per stressare questo meccanismo, è quindi utile che gli scenari in palestra non siano prevedibili nemmeno nel sicuro confronto fisico.

magari il compagno di allenamento ci offende con i suoi "complici" intorno, noi rispondiamo, lui si incazza, noi diciamo qualcosa e lui lascia perdere e se ne va.

in questo modo rimane anche l'incognita del se combatteremo o meno, aumentando lo stress ricreato.




 
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 20:01:30 pm
Io nella pratica personale condivido,in linea di massima,la strada di cui parla Aivia.


Ma per piacere della discussione mi chiedo: le arti marziali tradizionali,con tutti quei movimenti non istintivi,sono quasi sempre associate a spiritualita' o visioni del mondo che predicano una certa calma e padronanza di se',una certa imperturbabilita'.

Ora non potrebbe essere questo il "segreto"  delle am tradizionali?

Che per un vero artista marziale ogni situazione e' sicura "come un ubriaco che non ci fara' male".

I samurai che si considerano morti o i taoisti con la realta' di "polvere e sogno" per non parlare dei buddisti...mi sembrano tutti esempi calzanti.

Hai fatto un'osservazione intelligentissima, Mad.

Ma mi chiedo: e' possibile che solo i samurai o i taoisti possano avere una tale attitudine spirituale? Quella della parte orientale del continente eurasiatico è senza dubbio una cultura da ammirare e rispettare, come quella di qualsiasi altra nel mondo.

Appunto.

Senza essere sciovinista, mi chiedo: ma è possibile che una tale spiritualità  sia appannaggio solo dei nostri fratelli con gli occhi a mandorla?
Che per impararla da loro dobbiamo percorrerne per forza lo stesso, identico cammino passo per passo? Detto molto grezzamente, vestirci come loro usandone a volte persino la lingua?

Sorvolando sul fatto che Buddha è una parola sanscrita, vale a dire indoeuropea, non abbiamo avuto anche noi in occidente degli esempi di questa spiritualità?

Ad esempio, il concetto latino della "virtus",  oppure la magnaminità del vero insegnamento di Cristo.

Io credo che il discorso che fai sia molto più ampio di quanto tu non pensi.

E che ogni cultura abbia creato, nel suo specifico, una propria Via del Guerriero, e che alla fine essa conduca allo stesso "posto" ideale, cioè quello stato che hai descritto, dove ogni situazione è sicura.

Concludo dicendo che forse la nostra via non tocca gli "stessi luoghi" di chi vive a 10 fusi orari da noi.






quoto e rilancio: sono passato da pratiche orientali in tal senso a pratiche della tradizione occidentale, senza l'impressione d'aver perso nulla.

Vorrei dire che ci ho guadagnato ma non vorrei offendere nessuno.
Title: Re: Istinto
Post by: Sunny K on March 03, 2010, 20:06:02 pm
quoto e rilancio: sono passato da pratiche orientali in tal senso a pratiche della tradizione occidentale, senza l'impressione d'aver perso nulla.

Quoto.
Title: Re: Istinto
Post by: Rev. Madhatter on March 03, 2010, 20:06:54 pm
Sicuramente, esistono altre strade che portano al "guerriero".

Io riflettevo su quella associata a tradizioni orientali.

In generale non credo che si possa scindere un arte dalla cultura che l'ha partorita.



Il non temere la morte e' sempre stato un punto di forza di molte "caste guerriere" siano essi nativi americani,giovani spartani,zeloti,assassini,kamikaze e chi piu' ne ha piu' ne metta.


Infatti io credo che vi sia una differenza abissale tra la pratica delle arti marziali e della difesa personale.
Un guerriero combatte quasi sempre per qualcosa di piu' grande di se, un guerriero incarna lo spirito del sacrificio.

Uno che si "difende personalmente" e' praticamente all'opposto.
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 20:08:58 pm
Per qualche strano motivo non temo in nessun modo la morte pur senza credere a nessuna religione o senza averci lavorato sopra con pratiche ascetiche.

Title: Re: Istinto
Post by: Rev. Madhatter on March 03, 2010, 20:15:00 pm
Probabilmente avrei reso meglio il concetto con un "non tenere alla vita*" XD


Ad ogni modo non temere la morte e' comunque una condizione a cui sei giunto alla fine di una riflessione,immagino parecchio articolata.

L'altra categoria di persone che non teme la morte* e' quella degli "incoscenti", ma tu decisamente mi sembri provvisto di una notevole coscienza di te  XD


Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 03, 2010, 20:18:08 pm
Io nella pratica personale condivido,in linea di massima,la strada di cui parla Aivia.


Ma per piacere della discussione mi chiedo: le arti marziali tradizionali,con tutti quei movimenti non istintivi,sono quasi sempre associate a spiritualita' o visioni del mondo che predicano una certa calma e padronanza di se',una certa imperturbabilita'.

Ora non potrebbe essere questo il "segreto"  delle am tradizionali?

Che per un vero artista marziale ogni situazione e' sicura "come un ubriaco che non ci fara' male".

I samurai che si considerano morti o i taoisti con la realta' di "polvere e sogno" per non parlare dei buddisti...mi sembrano tutti esempi calzanti.

Hai fatto un'osservazione intelligentissima, Mad.

Ma mi chiedo: e' possibile che solo i samurai o i taoisti possano avere una tale attitudine spirituale? Quella della parte orientale del continente eurasiatico è senza dubbio una cultura da ammirare e rispettare, come quella di qualsiasi altra nel mondo.

Appunto.

Senza essere sciovinista, mi chiedo: ma è possibile che una tale spiritualità  sia appannaggio solo dei nostri fratelli con gli occhi a mandorla?
Che per impararla da loro dobbiamo percorrerne per forza lo stesso, identico cammino passo per passo? Detto molto grezzamente, vestirci come loro usandone a volte persino la lingua?

Sorvolando sul fatto che Buddha è una parola sanscrita, vale a dire indoeuropea, non abbiamo avuto anche noi in occidente degli esempi di questa spiritualità?

Ad esempio, il concetto latino della "virtus",  oppure la magnaminità del vero insegnamento di Cristo.

Io credo che il discorso che fai sia molto più ampio di quanto tu non pensi.

E che ogni cultura abbia creato, nel suo specifico, una propria Via del Guerriero, e che alla fine essa conduca allo stesso "posto" ideale, cioè quello stato che hai descritto, dove ogni situazione è sicura.

Concludo dicendo che forse la nostra via non tocca gli "stessi luoghi" di chi vive a 10 fusi orari da noi.






quoto e rilancio: sono passato da pratiche orientali in tal senso a pratiche della tradizione occidentale, senza l'impressione d'aver perso nulla.

Vorrei dire che ci ho guadagnato ma non vorrei offendere nessuno.

Mi ricollego al tuo precedente post.

Quando sono stato al seminario di Systema ho avuto modo di guardare Vasiliev negli occhi. E credo che (come dicono in molti altri in giro per il mondo) abbia la sua dose di sangue sulle mani.
Il mio istruttore (vabè, è un bel pò che non pratico) di CKM, sottufficiale dell'Arma, mi fece notare con un certo interesse che mentre stava chiacchierando, appena arrivato, sgranava un piccolo rosario che aveva al polso, con un piccolo crocefisso appeso.
Anche il Maresciallo porta (non in allenamento) a volte un braccialetto con un crocefisso appeso.
E sembra che anche lui si sia trovato in situazioni difficili....stop.

Prima di andarcene, l'ultimo giorno, nonostante non abbiano parlato molto fra di loro durante gli allenamenti, si sono salutati e abbracciati in una maniera che mi ha fatto sentire piccolo piccolo...



Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 03, 2010, 20:27:18 pm
Sicuramente, esistono altre strade che portano al "guerriero".

Io riflettevo su quella associata a tradizioni orientali.

In generale non credo che si possa scindere un arte dalla cultura che l'ha partorita.



Il non temere la morte e' sempre stato un punto di forza di molte "caste guerriere" siano essi nativi americani,giovani spartani,zeloti,assassini,kamikaze e chi piu' ne ha piu' ne metta.


Infatti io credo che vi sia una differenza abissale tra la pratica delle arti marziali e della difesa personale.
Un guerriero combatte quasi sempre per qualcosa di piu' grande di se, un guerriero incarna lo spirito del sacrificio.

Uno che si "difende personalmente" e' praticamente all'opposto.

Un guerriero non deve temere la sua morte, ma non deve neanche disprezzare la sua vita. Non ha il diritto di sprecarla, ha il dovere di usarla bene.
Se la perderà, non potrà più assolvere al proprio mandato.
Per assolvere al proprio mandato, deve saperla perdere.

E' un loop.
Come lo Yin e lo Yang, come le braccia del Triskelion, o la ruota solare.

A Kung Fu mi hanno insegnato che il Tao esiste se c'è equilibrio tra le forze del sistema micro-macrocosmico o qualcosa del genere.

Ma il concetto è universale.

Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 03, 2010, 20:28:14 pm
Per qualche strano motivo non temo in nessun modo la morte pur senza credere a nessuna religione o senza averci lavorato sopra con pratiche ascetiche.



..e come ti capisco!! :) :)
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 20:30:04 pm
Sicuramente, esistono altre strade che portano al "guerriero".

Io riflettevo su quella associata a tradizioni orientali.

In generale non credo che si possa scindere un arte dalla cultura che l'ha partorita.



Il non temere la morte e' sempre stato un punto di forza di molte "caste guerriere" siano essi nativi americani,giovani spartani,zeloti,assassini,kamikaze e chi piu' ne ha piu' ne metta.


Infatti io credo che vi sia una differenza abissale tra la pratica delle arti marziali e della difesa personale.
Un guerriero combatte quasi sempre per qualcosa di piu' grande di se, un guerriero incarna lo spirito del sacrificio.

Uno che si "difende personalmente" e' praticamente all'opposto.

Un guerriero non deve temere la sua morte, ma non deve neanche disprezzare la sua vita. Non ha il diritto di sprecarla, ha il dovere di usarla bene.
Se la perderà, non potrà più assolvere al proprio mandato.
Per assolvere al proprio mandato, deve saperla perdere.

E' un loop.
Come lo Yin e lo Yang, come le braccia del Triskelion, o la ruota solare.

A Kung Fu mi hanno insegnato che il Tao esiste se c'è equilibrio tra le forze del sistema micro-macrocosmico o qualcosa del genere.

Ma il concetto è universale.



continuo a legare il tao te ching alla preghiera semplice di San Francesco:

http://spazioinwind.libero.it/maxconti/p1.htm
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 03, 2010, 20:42:13 pm

Non conosco il tao te ching, ma le parole di quella preghiera sono bellissime.
Perchè sono semplici.
E pertanto universali.
Ma uniche.

Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 03, 2010, 21:19:49 pm

Non conosco il tao te ching, ma le parole di quella preghiera sono bellissime.
Perchè sono semplici.
E pertanto universali.
Ma uniche.



qualche passaggio del tao the ching:

Per questo il santo
pospone la sua persona
e la sua persona viene premessa,
apparta la sua persona
e la sua persona perdura.
Non è perché è spoglio di interessi?
Per questo può realizzare il suo interesse.

[il Tao]Smussa le sue punte,
districa i suoi nodi,
mitiga il suo splendore,
si rende simile alla sua polvere.
Quale profondità!

TENDERE ALL'INCOLORE

Chi colma ciò che possiede
meglio farebbe a desistere,
chi batte a fino ciò che è appuntito
non lo mantiene a lungo intatto.
Un palazzo colmo d'oro e di gemme
non si può conservare,
chi si fa arrogante perché ricco e nobile
procura da sé la sua rovina.
Ad opera compiuta ritrarsi
è la Via del Cielo

Quei che vuoi che si contragga
devi farlo espandere,
quei che vuoi che s'indebolisca
devi farlo rafforzare,
quei che vuoi che rovini
devi farlo prosperare,
a quei che vuoi che sia tolto
devi dare.
Questo è l'occulto e il palese.

Ciò che l'uomo detesta
è d'essere orfano, scarso di virtù, incapace,
eppur sovrani e duchi se ne fanno appellativi.
Perciò tra le creature
taluna diminuendosi s'accresce,
taluna accrescendosi si diminuisce.
Ciò che gli altri insegnano
anch'io l'insegno:
quelli che fan violenza non muoiono di morte
naturale.
Di questo farò l'avvio del mio insegnamento.

LA MISTERIOSA VIRTÙ'

Quei che sa non parla,
quei che parla non sa.
Chi ostruisce il suo varco,
chiude la sua porta,
smussa le sue punte,
districa i suoi nodi,
mitiga il suo splendore,
si rende simile alla sua polvere,
dicesi accomunato col mistero.
Per questo costui
non può essere attirato
né può essere respinto,
non può essere avvantaggiato
né può essere danneggiato,
non può essere nobilitato
né può essere umiliato.
Per questo è il più nobile del mondo.

Pratica il non agire,
imprendi il non imprendere,
assapora l'insapore,
considera grande il piccolo e molto il poco,
ripaga il torto con la virtù.
Progetta il difficile nel suo facile,
opera il grande nel suo piccolo:
le imprese più difficili sotto il cielo
certo cominciano nel facile,
le imprese più grandi sotto il cielo
certo cominciano nel piccolo.
Per questo il santo non opera il grande
e così può completare la sua grandezza.
Chi promette alla leggera trova scarso credito,
chi reputa tutto facile trova tutto difficile.
Per questo al santo tutto pare difficile
e così nulla gli è difficile.

La ragione per cui fiumi e mari
possono essere sovrani di cento valli
è che ben se ne tengono al disotto:
perciò possono essere sovrani di cento valli.
Così chi vuole stare disopra al popolo
con i detti se ne pone al disotto,
chi vuol stare davanti al popolo
con la persona ad esso si pospone.
Per questo il santo
sta disopra ed il popolo non ne è gravato,
sta davanti ed il popolo non ne è ostacolato.
Così il mondo gioisce
di sospingerlo innanzi e mai ne è sazio.
Poiché ei non contende
nessuno al mondo può muovergli contesa.

Chi ben fa il capitano non è irruente,
chi ben guerreggia non è impetuoso,
chi ben vince il nemico non dà battaglia,
chi bene adopera gli uomini se ne pone al di sotto:
questa è la virtù del non contendere,
questa è la forza dell'adoprar gli uomini,
questo è rendersi eguale al Cielo,
il culmine per gli antichi.

Muore chi nell'osare pone il coraggio,
vive chi nel non osare pone il coraggio:
di questi due l'uno è profitto e l'altro è danno.
Di quel che il cielo ha in odio
chi conosce la ragione?
Per questo il santo reputa difficile il primo.
La Via del Cielo
è di ben vincere senza contendere,
è di ben suscitar risposta senza parlare,
è di ben attrarre senza chiamare,
è di ben divisare con ampiezza.

La Via del Cielo
come è simile all'armar l'arco!
Quel ch'è alto viene abbassato,
quel ch'è basso viene innalzato,
quello che eccede viene ridotto,
quel che difetta viene accresciuto.
La Via del Cielo
è di diminuire a chi ha in eccedenza
e di aggiungere a chi non ha a sufficienza.
Non è così la Via dell'uomo:
ei diminuisce a chi non ha a sufficienza
per donare a chi ha in eccedenza.
Chi è capace di donare al mondo
ciò che ha in eccedenza?
Solo colui che pratica il Tao.
Per questo il santo
opera ma nulla s'aspetta
compiuta l'opera non rimane,
non vuole mostrare di eccellere.

Parole autentiche non sono adorne;
parole adorne autentiche non sono.
Colui che è buono, non sfoggia parole,
e chi sfoggia parole, non è buono.
Chi sa di tutto, certo con è saggio;
né chi è saggio, di certo, sa di tutto.
Il vero saggio per sé non provvede:
se si spende negli altri, per sé acquista;
e, più dona, più ottiene per se stesso.
La Via del cielo aiuta, non fa danni;
la Via del saggio agisce senza lotta.
Title: Re: Istinto
Post by: bradiparomana on March 03, 2010, 21:26:41 pm
cacchiarola :o
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 04, 2010, 08:22:28 am
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


se in palestra fossi partito da quell'alzare le braccia, e vi avessi legato sopra un proseguimento del ovimento fino a renderlo automatico, allora là fuori dopo aver alzato le braccia quel movimento, seppur in modo più grezzo, ti verrebbe fuori.



Un classico esempio è
Gyakuudedori del Daito Ryu
(min. 3,50)
all'inizio della tecnica le braccia salgono e poi scendono
amplificando il movimento a pendolo che le braccia normalmente hanno quando si cammina

è questo che intendi?
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 04, 2010, 09:14:17 am


Un classico esempio è
Gyakuudedori del Daito Ryu
(min. 3,50)
all'inizio della tecnica le braccia salgono e poi scendono
amplificando il movimento a pendolo che le braccia normalmente hanno quando si cammina

è questo che intendi?

Bellissimo video.

il movimento che mi hai mostrato più che istintivo, lo definirei automatico per qualcuno avvezzo ad usare la spada.

sembra il movimento per portarsi in jodan no kamae tenendo la spada a due mani.

il fatto che si faccia la medesima cosa con entrambe le mani lo rende certamente più istintivo di altre cose, e più spontaneo.

tuttavia, se prendi 100 persone non addestrate e le colpisci, difficilmente vedrai alzare le braccia a quel modo.

quando parlavo di alzare le braccia istintivamente mi riferivo a quel movimento in cui si buttano le mani avanti verso la fonte del pericolo e si cerca di spingerlo via o di afferrarsi ad esso. 

altra tipica reazione istintiva per esempio è frapporre la mano a 40% verso il basso quando qualcuno ci fa lo scherzo di colpirci i testicoli.

quando lo scherzo è fatto all'improvviso, non importa quante mosse sappiamo, quella reazione viene fuori. ( a meno che non percepiamo nessuna vera intenzione allora stiamo immobili per non "pagare la mossa", scherzi da caserma)

altra reazione istintiva per esempio è portare il palmo del piede in su tenendoselo in mano se si pesta un chiodo...

hai parlato di chiudersi a riccio, in un vecchio post.

in quel caso la reazione istintiva è il chiudere le braccia intorno alla testa come nel pensador del keysi. questo movimento in alcune persone spaventate continua in una regressione fino ad un posto in cui si sentivano sicure, ovvero la pancia della mamma e così le vedi girarsi e chiudersi in posizione fetale.

in quel caso è la risposta emotiva ad essere sbagliata, e la si può educare.

ma la parte iniziale del movimento rimane invariata.

un'altra reazione istintiva è quella che hai se sei in un campo da calcio o baseball, non vedi la palla ed uno ti urla "occhio!" allora ti pieghi leggermente in avanti, abbassando così la testa ed il braccio nella direzione da cui t'hanno allertato si solleva a fianco della testa, tipo nel pensador ma singolo e non appoggiato alla testa.

Quando questa reazione entra in azione su un gancio, subito dopo il braccio che ha difeso la testa dal gancio tende a tornare alla reazione di spingere via ed afferrare il pericolo, per cui ti trovi a seguire il braccio che sta tornando indietro e ad afferrarlo. Quando qualcosa ci colpisce e ci può far male, tendiamo a legarci ad esso. 

Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 04, 2010, 09:30:38 am
lo sfruttamento del movimento naturale in realtà
in quel video,non si vede bene
(probabilmente è voluto per non svelare tutto)
in realtà quella tecnica prevede che, quando le braccia salgono
già colpiscano
(la mano sx colpisce il suo gomito dx da sotto, cioè quello della mano che tiene il bavero, il pugno dx, salendo, va a colpire sotto il mento)

il motivo per cui io mi trovo sull'altra sponda rispetto a certi guru
e che questi predicano di dover eliminare dolore e paura
niente di più sbagliato

la paura è fondamentale:
se un leone viene verso di me, ed io non scappo perchè ho vinto la paura
questi mi mangerà e fine del gioco

ma l'altro grande elemento, per ritornare al discorso,
è proprio il dolore
se, per errore, tocchi con la mano una pentola bollente
avrai una reazione / scatto per ritrarla di una rapidità impressionante
a me quella rapidità interessa
Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 04, 2010, 09:45:37 am
lo sfruttamento del movimento naturale in realtà
in quel video,non si vede bene
(probabilmente è voluto per non svelare tutto)
in realtà quella tecnica prevede che, quando le braccia salgono
già colpiscano
(la mano sx colpisce il suo gomito dx da sotto, cioè quello della mano che tiene il bavero, il pugno dx, salendo, va a colpire sotto il mento)

il motivo per cui io mi trovo sull'altra sponda rispetto a certi guru
e che questi predicano di dover eliminare dolore e paura
niente di più sbagliato

la paura è fondamentale:
se un leone viene verso di me, ed io non scappo perchè ho vinto la paura
questi mi mangerà e fine del gioco

ma l'altro grande elemento, per ritornare al discorso,
è proprio il dolore
se, per errore, tocchi con la mano una pentola bollente
avrai una reazione / scatto per ritrarla di una rapidità impressionante
a me quella rapidità interessa



...ah....stiamo forse per finire a parlare delle reazioni istintive e del cervello rettiliano???

vuoi fare anche il cuoco??? ;) ;) ;)

Title: Re: Istinto
Post by: sabino_leone on March 04, 2010, 09:47:13 am
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


se in palestra fossi partito da quell'alzare le braccia, e vi avessi legato sopra un proseguimento del ovimento fino a renderlo automatico, allora là fuori dopo aver alzato le braccia quel movimento, seppur in modo più grezzo, ti verrebbe fuori.



Un classico esempio è
Gyakuudedori del Daito Ryu
(min. 3,50)
all'inizio della tecnica le braccia salgono e poi scendono
amplificando il movimento a pendolo che le braccia normalmente hanno quando si cammina

è questo che intendi?

Fanchinna, vedendo il tuo video ho riscontrato una cosa che ho notato frequentemente,perciò ti pongo questa domanda:perchè sia a mani nude,sia  con la spada nel momento dell'attacco caricano il braccio.
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 04, 2010, 10:53:48 am
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


se in palestra fossi partito da quell'alzare le braccia, e vi avessi legato sopra un proseguimento del ovimento fino a renderlo automatico, allora là fuori dopo aver alzato le braccia quel movimento, seppur in modo più grezzo, ti verrebbe fuori.



Un classico esempio è
Gyakuudedori del Daito Ryu
(min. 3,50)
all'inizio della tecnica le braccia salgono e poi scendono
amplificando il movimento a pendolo che le braccia normalmente hanno quando si cammina

è questo che intendi?

Fanchinna, vedendo il tuo video ho riscontrato una cosa che ho notato frequentemente,perciò ti pongo questa domanda:perchè sia a mani nude,sia  con la spada nel momento dell'attacco caricano il braccio.


Ciao Sabino
parli dell'aggressore?
Il Daito è un'arte che si è sviluppata nei palazzi
le tecniche in ginocchio,
le numerosissime tecniche di presa
le stessa Hanzandachi Waza (aggressore in piedi aggredito in ginocchio)
dimostrano questo fatto

gli attacchi a mano nuda con la mano a taglio
certamente ricalcava attacchi con arma bianca
che, evidentemente, veniva considerata più pericolosa di un pugno
(ma questa è un'analisi mia)
Title: Re: Istinto
Post by: sabino_leone on March 04, 2010, 11:31:53 am
in effetti..alla luce delle varie esperienze marziali...devo ammettere che mi sento più in linea con il metodo indicato da Avivia..
non ci credo più nel metodo "classico" del ju-jitsu ad esempio, cioè quello di provare ad assimilare i principi partendo dalle tecniche..


se in palestra fossi partito da quell'alzare le braccia, e vi avessi legato sopra un proseguimento del ovimento fino a renderlo automatico, allora là fuori dopo aver alzato le braccia quel movimento, seppur in modo più grezzo, ti verrebbe fuori.



Un classico esempio è
Gyakuudedori del Daito Ryu
(min. 3,50)
all'inizio della tecnica le braccia salgono e poi scendono
amplificando il movimento a pendolo che le braccia normalmente hanno quando si cammina

è questo che intendi?

Fanchinna, vedendo il tuo video ho riscontrato una cosa che ho notato frequentemente,perciò ti pongo questa domanda:perchè sia a mani nude,sia  con la spada nel momento dell'attacco caricano il braccio.


Ciao Sabino
parli dell'aggressore?
Il Daito è un'arte che si è sviluppata nei palazzi
le tecniche in ginocchio,
le numerosissime tecniche di presa
le stessa Hanzandachi Waza (aggressore in piedi aggredito in ginocchio)
dimostrano questo fatto

gli attacchi a mano nuda con la mano a taglio
certamente ricalcava attacchi con arma bianca
che, evidentemente, veniva considerata più pericolosa di un pugno
(ma questa è un'analisi mia)

Si certo parlo proprio dell'aggressore, spesso vedendo questi attacchi capisco che si usa pochissimo il corpo.Mancano i collegamenti tra braccia,tronco e gambe altrimenti non ci sarebbe motivo di tutto quel caricamento.Cerco in parole povere qualè il mio pensiero:se un pugno deve colpire l'avversario che mi sta di fronte perchè nel momento dell'attacco va completamente nella direzione opposta per poi ripartire? ;)
Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 04, 2010, 11:34:39 am

Si certo parlo proprio dell'aggressore, spesso vedendo questi attacchi capisco che si usa pochissimo il corpo.Mancano i collegamenti tra braccia,tronco e gambe altrimenti non ci sarebbe motivo di tutto quel caricamento.Cerco in parole povere qualè il mio pensiero:se un pugno deve colpire l'avversario che mi sta di fronte perchè nel momento dell'attacco va completamente nella direzione opposta per poi ripartire? ;)

..che domandina tagliente!! :D :D
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 04, 2010, 11:43:39 am

Si certo parlo proprio dell'aggressore, spesso vedendo questi attacchi capisco che si usa pochissimo il corpo.Mancano i collegamenti tra braccia,tronco e gambe altrimenti non ci sarebbe motivo di tutto quel caricamento.Cerco in parole povere qualè il mio pensiero:se un pugno deve colpire l'avversario che mi sta di fronte perchè nel momento dell'attacco va completamente nella direzione opposta per poi ripartire? ;)

..che domandina tagliente!! :D :D

credo la risposta sia quella che ho dato
non credo possa capitarmi facilmente per strada di essere attaccato a quel modo
se invece immagini, nelle mani della persona, un'arma bianca
forse ci assomiglia di più
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 04, 2010, 14:59:01 pm

se un leone viene verso di me, ed io non scappo perchè ho vinto la paura
questi mi mangerà e fine del gioco



se scappi davanti ad un leone, il suo istinto felino di rincorrere ciò che corre lo farà scattare, e corre veloce.

se vinci la paura e rimani sul posto, poi mulini le braccia in alto per aumentare la tua sagoma e fai dei versi, ed infine ti abbracci il collo per proteggerlo, potresti salvarti. Se viene avanti lo stesso, da quella posizione tirargli delle pedate fortissime sul naso può dissuaderlo e spaventarlo, è il loro punto più sensibile dopo lo scroto.

Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 04, 2010, 15:08:23 pm

se un leone viene verso di me, ed io non scappo perchè ho vinto la paura
questi mi mangerà e fine del gioco



se scappi davanti ad un leone, il suo istinto felino di rincorrere ciò che corre lo farà scattare, e corre veloce.

se vinci la paura e rimani sul posto, poi mulini le braccia in alto per aumentare la tua sagoma e fai dei versi, ed infine ti abbracci il collo per proteggerlo, potresti salvarti. Se viene avanti lo stesso, da quella posizione tirargli delle pedate fortissime sul naso può dissuaderlo e spaventarlo, è il loro punto più sensibile dopo lo scroto.



lo sapevo che un giorno sarei riuscito a farti perdere punti
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 04, 2010, 16:05:52 pm

se un leone viene verso di me, ed io non scappo perchè ho vinto la paura
questi mi mangerà e fine del gioco



se scappi davanti ad un leone, il suo istinto felino di rincorrere ciò che corre lo farà scattare, e corre veloce.

se vinci la paura e rimani sul posto, poi mulini le braccia in alto per aumentare la tua sagoma e fai dei versi, ed infine ti abbracci il collo per proteggerlo, potresti salvarti. Se viene avanti lo stesso, da quella posizione tirargli delle pedate fortissime sul naso può dissuaderlo e spaventarlo, è il loro punto più sensibile dopo lo scroto.



lo sapevo che un giorno sarei riuscito a farti perdere punti

Tratto dalla "Wikipedia CopyandPaste University":


Malgrado il peso elevato, il Leone è un animale eccezionalmente agile: può salire sugli alberi, nuotare, lanciarsi nel vuoto, correre con grande rapidità (quando è lanciato, raggiunge i 75 km/h su terreni pianeggianti e percorre cento metri in quattro secondi) e spiccare balzi incredibili, fino a dodici metri in lunghezza e tre in altezza. I leoni sono però poco resistenti sulle lunghe distanze e per questo motivo, il branco si muove per gran parte della caccia in modo furtivo, accerchiando lentamente la preda, mentre l'attacco viene sferrato solo quando la distanza da coprire è ridotta (30 m o meno).

Fate voi.
Title: Re: Istinto
Post by: sabino_leone on March 04, 2010, 16:17:46 pm
Quote
author=Wolvie Killmister link=topic=1592.msg27358#msg27358

Tratto dalla "Wikipedia CopyandPaste University":


Malgrado il peso elevato, il Leone è un animale eccezionalmente agile: può salire sugli alberi, nuotare, lanciarsi nel vuoto, correre con grande rapidità (quando è lanciato, raggiunge i 75 km/h su terreni pianeggianti e percorre cento metri in quattro secondi) e spiccare balzi incredibili, fino a dodici metri in lunghezza e tre in altezza. I leoni sono però poco resistenti sulle lunghe distanze e per questo motivo, il branco si muove per gran parte della caccia in modo furtivo, accerchiando lentamente la preda, mentre l'attacco viene sferrato solo quando la distanza da coprire è ridotta (30 m o meno).

Fate voi.


Beh io sono migliorato con gli anni. ;D ;D ;D
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 04, 2010, 16:19:36 pm

 ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D........azz, te l'ho servita su un vassoio ;)...

Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 04, 2010, 17:15:47 pm
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 04, 2010, 17:53:22 pm
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 

Sono daccordo, e penso: è possibile che ogni popolo/nazione/comunità umana abbia codificato specificatamente questi universali movimenti istintivi, in base ai propri fattori fisiologici, geografici e sociali, più o meno nella stessa maniera in cui ha "collettivamente" codificato le proprie danze rituali?
E' risaputo che c'è sempre un profondo rapporto fra queste e i sistemi di lotta tipici di ogni parte del mondo, specialmente nell'epoca delle "am più vecchiotte" ;).
Il Systema deriva anche dai balli cosacchi, tanto per fare un altro esempio.

Il mondo è bello perchè è vario.

Che bella la biodiversità  :)...
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 04, 2010, 17:55:56 pm
La risposta è ovviamente si.....il punto è che bisogna però anche considerare che in alcune società e in alcuni popoli il "confronto sociale" è sempre stato molto fisico e sporco, da lì la sensatezza di tante cose ancor oggi...altrove questo nn è avvenuto.
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 04, 2010, 18:05:18 pm
La risposta è ovviamente si.....il punto è che bisogna però anche considerare che in alcune società e in alcuni popoli il "confronto sociale" è sempre stato molto fisico e sporco, da lì la sensatezza di tante cose ancor oggi...altrove questo nn è avvenuto.

Giustissimo.
Infatti ho sempre pensato che noi europei (fra le altre cose) siamo sempre stati cattivi e sleali in una maniera sempre un pò diversa da quella degli altri popoli.
Ma questa è già speculazione accademica, quindi per ora passo ;)...
 
Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 04, 2010, 18:22:30 pm
Sono daccordo, e penso: è possibile che ogni popolo/nazione/comunità umana abbia codificato specificatamente questi universali movimenti istintivi, in base ai propri fattori fisiologici, geografici e sociali, più o meno nella stessa maniera in cui ha "collettivamente" codificato le proprie danze rituali?
Addirittura un amico considera alcune posizioni tradizionali orientali adattarsi meglio alle piccole seppur presenti differenze di struttura fisica tra l'etnia asiatica e quella caucasica. Per certi versi è come se alcuni piccoli accorgimenti più naturali per un orientale siano a lungo andare controproducenti per noi.
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 04, 2010, 18:55:21 pm
Sono daccordo, e penso: è possibile che ogni popolo/nazione/comunità umana abbia codificato specificatamente questi universali movimenti istintivi, in base ai propri fattori fisiologici, geografici e sociali, più o meno nella stessa maniera in cui ha "collettivamente" codificato le proprie danze rituali?
Addirittura un amico considera alcune posizioni tradizionali orientali adattarsi meglio alle piccole seppur presenti differenze di struttura fisica tra l'etnia asiatica e quella caucasica. Per certi versi è come se alcuni piccoli accorgimenti più naturali per un orientale siano a lungo andare controproducenti per noi.

Allora non sono il solo a pensarlo ;).....

Secondo me l'uso dei calci per colpire zone più in alto della vita è fra quelli.
Mi sembra un fatto evidente che in occidente calci così "innaturali" (di solito necessitano di uno stretching adatto) storicamente non si siano mai dati.
 
Title: Re: Istinto
Post by: Rev. Madhatter on March 04, 2010, 18:59:56 pm
No,siamo in tanti di questa scuola.
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 04, 2010, 19:01:20 pm
No,siamo in tanti di questa scuola.

Che odiano dare i calci alti?  ;)
(vedi modifica del mio precedente post)
Title: Re: Istinto
Post by: Rev. Madhatter on March 04, 2010, 19:17:44 pm
Odio anche i calci altri  ;D
Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 04, 2010, 19:26:39 pm
La considerazione del mio amico era nata costatando che in una scuola i praticanti più anziani e suoi ex compagni d'allenamento/istruttori nel giro di pochi mesi o anni avevano riscontrato gli stessi problemi fisici e ricordandosi di come quando praticava anche lui in quella scuola si insistesse su alcuni dettagli di posizioni tradizionali che lui trovava innaturali e che sovraccaricassero la zona che a distanza di anni aveva dato problemi a tutti coloro che hanno continuato nella pratica.

I maestri giapponesi a cui l'associazione faceva riferimento pur avendo tenuto le stesse posizioni anche per più tempo rispetto a loro non hanno riscontrato questi inconvenienti neanche in età più avanzata.

Non facevo riferimento assolutamente ai calci.  ;)
Addirittura pare che per la MTC siano a fini salutistici da usare con parsimonia anche quelli bassi.

Dagli antichi trattati taiji l'energia parte da terra attraverso i talloni, da qui il concetto marziale dei piedi ben piantati a terra per aver maggiore radicamento in combattimento.

Penso valga lo stesso per gli altri stili cosiddetti “interni” ma non essendoci neppure una differenza così sostanziale per la mentalità cinese tra interni ed esterni potrebbe valere il concetto anche per questi ultimi (non li ho mai praticati e non saprei esprimermi).
Title: Re: Istinto
Post by: KYI~instinct fight on March 04, 2010, 21:30:15 pm

se un leone viene verso di me, ed io non scappo perchè ho vinto la paura
questi mi mangerà e fine del gioco



se scappi davanti ad un leone, il suo istinto felino di rincorrere ciò che corre lo farà scattare, e corre veloce.

se vinci la paura e rimani sul posto, poi mulini le braccia in alto per aumentare la tua sagoma e fai dei versi, ed infine ti abbracci il collo per proteggerlo, potresti salvarti. Se viene avanti lo stesso, da quella posizione tirargli delle pedate fortissime sul naso può dissuaderlo e spaventarlo, è il loro punto più sensibile dopo lo scroto.



lo sapevo che un giorno sarei riuscito a farti perdere punti

Tratto dalla "Wikipedia CopyandPaste University":


Malgrado il peso elevato, il Leone è un animale eccezionalmente agile: può salire sugli alberi, nuotare, lanciarsi nel vuoto, correre con grande rapidità (quando è lanciato, raggiunge i 75 km/h su terreni pianeggianti e percorre cento metri in quattro secondi) e spiccare balzi incredibili, fino a dodici metri in lunghezza e tre in altezza. I leoni sono però poco resistenti sulle lunghe distanze e per questo motivo, il branco si muove per gran parte della caccia in modo furtivo, accerchiando lentamente la preda, mentre l'attacco viene sferrato solo quando la distanza da coprire è ridotta (30 m o meno).

Fate voi.


il leone nelle lunghe distanze non ha una buona capacita' di resistenza per via dell' intenso lavoro del sistema nervoso centrale di questo felino che internamente in pochi sec raggiunge una carica agressiva e di agilita' notevole

  nella lunga distanza egli non riesce a tenere questa "" carica" al massimo , disperdendo l'energia esplosiva nel lungo movimento ...di conseguenza sfrutta  tale qualita' nelle distanze  medio corte .... questa e' una caratteristica  di diversi grossi predatori   
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 05, 2010, 01:33:05 am
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 

in molte arti marzili sono compresi movimenti istintivi, tra gli altri.

non è che le arti marziali siano tutte da rifare.

il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:

infatti i combattimenti di taiji altro non sono se non gare di tuei shou, ed i combattimenti sportivi di molti stili tradizionali non contengono nemmeno una tecnica di quegli stili, nemmeno una parata pulita, ma solo saltelli, pugni, coperture, schivate e calci.

questo non perchè gli sportivi non siano puristi, ma perchè nel momento dell'azione le tecniche non gli escono per nulla.

ormai noi ci siamo abituati, ma prendete un inesperto e mostrategli prima una gara di kata e poi una gara di semicontact... non crederà mai che si tratti della stessa arte.

Title: Re: Istinto
Post by: baltoro 06 on March 05, 2010, 09:38:01 am
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 

in molte arti marzili sono compresi movimenti istintivi, tra gli altri.

non è che le arti marziali siano tutte da rifare.

il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:

infatti i combattimenti di taiji altro non sono se non gare di tuei shou, ed i combattimenti sportivi di molti stili tradizionali non contengono nemmeno una tecnica di quegli stili, nemmeno una parata pulita, ma solo saltelli, pugni, coperture, schivate e calci.

questo non perchè gli sportivi non siano puristi, ma perchè nel momento dell'azione le tecniche non gli escono per nulla.

ormai noi ci siamo abituati, ma prendete un inesperto e mostrategli prima una gara di kata e poi una gara di semicontact... non crederà mai che si tratti della stessa arte.


Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
Title: Re: Istinto
Post by: sabino_leone on March 05, 2010, 09:58:12 am
Quote
author=baltoro 06 link=topic=1592.msg27693#msg27693 

Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
[/b]

Caro Baltoro,la risposta è molto semplice ;) perchè si continua ad insegnare il programma della scuola materna a persone che dovrebbero fare l'università.
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 05, 2010, 09:59:46 am
Quote
author=baltoro 06 link=topic=1592.msg27693#msg27693 

Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
[/b]

Caro Baltoro,la risposta è molto semplice ;) perchè si continua ad insegnare il programma della scuola materna a persone che dovrebbero fare l'università.

e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 05, 2010, 10:03:22 am
e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale

spiega...
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 05, 2010, 15:15:51 pm


e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale

Ahimè, ho spesso visto fare anche il contrario... la serie di videocassette "difesa personale" prodotta dalla IAKSA proponeva cose allucinanti come disarmi con calcio ruotato su pistola, difesa con calcio alto da afferramento ecc.

ed era un corso per casalinghe, oltretutto.

Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 05, 2010, 15:18:58 pm


Ahimè, ho spesso visto fare anche il contrario... la serie di videocassette "difesa personale" prodotta dalla IAKSA proponeva cose allucinanti come disarmi con calcio ruotato su pistola, difesa con calcio alto da afferramento ecc.

ed era un corso per casalinghe, oltretutto.



beh cosa c'è di strano??? non vedi nel mio avatar come ci si difende da un pugno???
 XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 05, 2010, 15:27:00 pm
e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale

spiega...

i Kata di Karate non sono combattimento
ma DP
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 05, 2010, 15:28:18 pm


e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale

Ahimè, ho spesso visto fare anche il contrario... la serie di videocassette "difesa personale" prodotta dalla IAKSA proponeva cose allucinanti come disarmi con calcio ruotato su pistola, difesa con calcio alto da afferramento ecc.

ed era un corso per casalinghe, oltretutto.



me la ricordo quella serie
dovrei averla in cantina da qualche parte
per certi versi va detto che ce l'hanno messa tutta
avvocato, medico, .....
per il resto concordo con te
Title: Re: Istinto
Post by: Raptox on March 05, 2010, 15:39:12 pm


me la ricordo quella serie
dovrei averla in cantina da qualche parte
per certi versi va detto che ce l'hanno messa tutta
avvocato, medico, .....
per il resto concordo con te

...quella che hai in cantina è la serie di VHS porno!!
Title: Re: Istinto
Post by: Gargoyle on March 05, 2010, 15:40:46 pm
di cui un paio sono mie, non me le hai mai restituite!  >:(
Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 05, 2010, 16:33:59 pm
il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:
A malincuore il corso che frequentavo è stato soppresso prima che finissi di studiare la 108 e mi sono concentrato solo sul kali.  :'(

A mio parere le forme, soprattutto quando lunghe come la 108, sono all'apparenza come un bignami ma approfondendola diventa   un'enciclopedia che tratta le più disparate situazioni del combattimento.

Una volta costretto a combattere per mancanza di alternative, la mia idea è di cercare di cambiare l'assetto mentale, lasciare spazio alla razionalità istintiva (dal mio punto di vista ragione e istinto non sono in contrapposizione sono solo due dimensioni diverse di razionalità) la mente deve codificare solamente gli obiettivi e il resto è lasciato al pilota automatico guidato dalla naturalezza per raggiungerli.

Per questo motivo ritengo che le arti con finalità marziali abbiano il semplice compito di affilare l'istinto e   aiutare lo sviluppo dell'assetto mentale adeguato.   
Title: Re: Istinto
Post by: xjej on March 05, 2010, 16:38:08 pm
Il combattimento non dovrebbe essere un "cambio mentale" ma l'esecuzione automatica di quello che è trito e ritrito.
Se  la tecnica non è automatizzata la si deve pensare. Se la si pensa è lenta. easy.
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 05, 2010, 16:42:33 pm
"per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare... "

C'è la pratica, c'è addirittura una legge e tocca pure sopportare gli sproloqui di chi nn accetta questa verità.... ;)
Title: Re: Istinto
Post by: XinYiMan on March 05, 2010, 16:58:08 pm
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 

in molte arti marzili sono compresi movimenti istintivi, tra gli altri.

non è che le arti marziali siano tutte da rifare.

il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:

infatti i combattimenti di taiji altro non sono se non gare di tuei shou, ed i combattimenti sportivi di molti stili tradizionali non contengono nemmeno una tecnica di quegli stili, nemmeno una parata pulita, ma solo saltelli, pugni, coperture, schivate e calci.

questo non perchè gli sportivi non siano puristi, ma perchè nel momento dell'azione le tecniche non gli escono per nulla.

ormai noi ci siamo abituati, ma prendete un inesperto e mostrategli prima una gara di kata e poi una gara di semicontact... non crederà mai che si tratti della stessa arte.


Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
Perchè fanno parte del repertorio ma poi non ti spiegano cosa sono veramente! E questo lo fanno anche i più blasonati Maestri! Ed è proprio questo fatto che mi ha allontanato tanto dal karate! Lei lo sa Maestro Baltoro! Ora che mi ci sono applicato quelle tecniche credo di averle analizzate un pochino e forse qualcosa ne ho sviscerato, sono ben lontano da dire che ho la verità in tasca, ma ora quelle 5 tecniche un minimo mi tornano!
Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 05, 2010, 17:03:15 pm
Cercavo di esprimere altre cose. Il cambio mentale per me ci deve essere ma mi riferivo a quella che ho letto da qualcuno definire modalità survival.

Non parlavo di scelta tra diverse tecniche. A me non interessa proprio imparare le tecniche, mi interessa imparare a crearle e a improvvisare. La scelta di come interagire del pilota automatico è necessaria ed è dettata dalla percezione degli stimoli esterni per necessità di adattamento.
 
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 05, 2010, 17:06:12 pm
Il combattimento non dovrebbe essere un "cambio mentale" ma l'esecuzione automatica di quello che è trito e ritrito.
Se  la tecnica non è automatizzata la si deve pensare. Se la si pensa è lenta. easy.

Per me la DP non si impara a memoria
prendere un numero x di tecniche e ripeterle finchè non diventano automatiche è esattamente il contrario di quello che penso io
Title: Re: Istinto
Post by: XinYiMan on March 05, 2010, 17:08:18 pm
e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale

spiega...

i Kata di Karate non sono combattimento
ma DP
I kata sono delle linee guida, da cui puoi estrapolare tutto, DP, studio del corpo! E il karate comprende la DP ergo anche i kata possono essere usati in quel senso. Ma non direi che sono solo DP!
Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 05, 2010, 17:37:31 pm
Per me la DP non si impara a memoria
prendere un numero x di tecniche e ripeterle finchè non diventano automatiche è esattamente il contrario di quello che penso io
Concordo. Entra però una questione di tempi disponibili per l'apprendimento.

Se hai poco tempo  per far metabolizzare delle reazioni a un allievo, trovo sensato insegnare una cosa sola e con un minimo di flessibilità perchè abbia una risposta alla situazione. Diversi programmi seri di dp sono nati con l'intento di dare soluzioni sensate nell'immediato o quasi  a chi aveva poco tempo a disposizione e hanno scelto a ragion veduta questa strada perchè porta maggiori risultati nel breve periodo.

Sul medio-lungo periodo ti toccherà (e ti potrai pure permettere di) dare alternative alla soluzione inizialmente proposta come “universale” perchè ogni reazione ha punti a proprio favore e a proprio svantaggio che necessita un adattamento e flessibilità nel loro impiego o addirittura di cambiare applicazione in corsa. Se non fosse così avremmo già trovato indiscutibilmente e in modo oggettivo la disciplina perfetta con le reazioni perfette a ogni evenienza, potendo pure dare garanzie (in dp personale mi risulta che finora le diano solo i millantatori).
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 05, 2010, 17:41:53 pm
Per me la DP non si impara a memoria
prendere un numero x di tecniche e ripeterle finchè non diventano automatiche è esattamente il contrario di quello che penso io
Concordo. Entra però una questione di tempi disponibili per l'apprendimento.

Se hai poco tempo  per far metabolizzare delle reazioni a un allievo, trovo sensato insegnare una cosa sola e con un minimo di flessibilità perchè abbia una risposta alla situazione. Diversi programmi seri di dp sono nati con l'intento di dare soluzioni sensate nell'immediato o quasi  a chi aveva poco tempo a disposizione e hanno scelto a ragion veduta questa strada perchè porta maggiori risultati nel breve periodo.

Sul medio-lungo periodo ti toccherà (e ti potrai pure permettere di) dare alternative alla soluzione inizialmente proposta come “universale” perchè ogni reazione ha punti a proprio favore e a proprio svantaggio che necessita un adattamento e flessibilità nel loro impiego o addirittura di cambiare applicazione in corsa. Se non fosse così avremmo già trovato indiscutibilmente e in modo oggettivo la disciplina perfetta con le reazioni perfette a ogni evenienza, potendo pure dare garanzie (in dp personale mi risulta che finora le diano solo i millantatori).

le tecniche possibili sono migliaia
la mia mente non riesce a contenerle

se parliamo di situazioni possibili, con tutte le variabili che entrano in gioco, forse tocchiamo i 6 zeri

l'unico metro per restare nelle decine (anche meno forse) sono i principi
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 05, 2010, 17:47:54 pm

E' vero, la mente non può contenere l'infinito ( i numeri..)
Ma ha gli strumenti logici per gestirlo ( funzioni, equazioni ecc..).

La strada non si divora, ma si percorre.

Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 05, 2010, 17:52:42 pm
Mi viene in mente una performance teatrale in cui una studentessa sapeva risolvere moltiplicazioni difficilissime, ma a volte si perdeva in moltiplicazioni delle tabelline.

allora spiegò al prof che, non sapendo fare i calcoli, aveva imparato a memoria tutti i milioni di possibili risultati delle possibili moltiplicazioni.

il prof le spiegò che imparare a fare i calcoli è un attimo e che basta da solo ad affrontare qualsiasi moltiplicazione, senza bisogno di memoria ma solo di calcolo.

Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 05, 2010, 18:01:54 pm

E' lo stesso per la capacità di parlare.
La Grammatica Generativa-Trasformazionale di Chomsky è un esempio fra i tanti.


Title: Re: Istinto
Post by: Diego on March 05, 2010, 18:10:18 pm
Non mi è mai interessato neppure contarle le tecniche.
C'è chi conta diversi modi per esempio per sfruttare una biomeccanica del corpo avversario per mettere in leva. Quindi se dovessi, conterei sempre uno perchè cambiano i mezzi ma l'intenzione, l'obiettivo e il risultato sono sempre grossomodo gli stessi.

Se accettassi di imparare pure a memoria i diversi nomi attribuiti per le varianti dei mezzi dando nome a una nuova tecnica, sarebbe da parte mia come autorizzare i maestri ad allungarmi ulteriormente il brodo.  ;D
Title: Re: Istinto
Post by: baltoro 06 on March 05, 2010, 19:12:55 pm
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author=baltoro 06 link=topic=1592.msg27693#msg27693 

Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
[/b]

Caro Baltoro,la risposta è molto semplice ;) perchè si continua ad insegnare il programma della scuola materna a persone che dovrebbero fare l'università.

Boh.....non mi risulta che nel Karate ci sia un corso universitario, voglio dire....che si facciano i katà base oppure quelli avanzati le tecniche sono sempre quelle, applicate più o meno nel medesimo modo, e quindi non funzionanti in un ambito di Kumite libero. :)
Title: Re: Istinto
Post by: baltoro 06 on March 05, 2010, 19:13:39 pm
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author=baltoro 06 link=topic=1592.msg27693#msg27693 

Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
[/b]

Caro Baltoro,la risposta è molto semplice ;) perchè si continua ad insegnare il programma della scuola materna a persone che dovrebbero fare l'università.

e ad insegnare combattimento
partendo da tecniche di Difesa Personale

Ecco...questa la quoto
Title: Re: Istinto
Post by: baltoro 06 on March 05, 2010, 19:16:56 pm
il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:
A malincuore il corso che frequentavo è stato soppresso prima che finissi di studiare la 108 e mi sono concentrato solo sul kali.  :'(

A mio parere le forme, soprattutto quando lunghe come la 108, sono all'apparenza come un bignami ma approfondendola diventa   un'enciclopedia che tratta le più disparate situazioni del combattimento.

Una volta costretto a combattere per mancanza di alternative, la mia idea è di cercare di cambiare l'assetto mentale, lasciare spazio alla razionalità istintiva (dal mio punto di vista ragione e istinto non sono in contrapposizione sono solo due dimensioni diverse di razionalità) la mente deve codificare solamente gli obiettivi e il resto è lasciato al pilota automatico guidato dalla naturalezza per raggiungerli.

Per questo motivo ritengo che le arti con finalità marziali abbiano il semplice compito di affilare l'istinto e   aiutare lo sviluppo dell'assetto mentale adeguato.   

Per riuscire ad applicare compiutamente e con efficacia l'intera 108 in un ambito di combattimento non ti basta una vita.
Quoto la tua ultima frase che è anche ciò che penso io, solo che io toglierei il "semplice"  :)
Title: Re: Istinto
Post by: baltoro 06 on March 05, 2010, 19:18:51 pm
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 

in molte arti marzili sono compresi movimenti istintivi, tra gli altri.

non è che le arti marziali siano tutte da rifare.

il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:

infatti i combattimenti di taiji altro non sono se non gare di tuei shou, ed i combattimenti sportivi di molti stili tradizionali non contengono nemmeno una tecnica di quegli stili, nemmeno una parata pulita, ma solo saltelli, pugni, coperture, schivate e calci.

questo non perchè gli sportivi non siano puristi, ma perchè nel momento dell'azione le tecniche non gli escono per nulla.

ormai noi ci siamo abituati, ma prendete un inesperto e mostrategli prima una gara di kata e poi una gara di semicontact... non crederà mai che si tratti della stessa arte.


Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
Perchè fanno parte del repertorio ma poi non ti spiegano cosa sono veramente! E questo lo fanno anche i più blasonati Maestri! Ed è proprio questo fatto che mi ha allontanato tanto dal karate! Lei lo sa Maestro Baltoro! Ora che mi ci sono applicato quelle tecniche credo di averle analizzate un pochino e forse qualcosa ne ho sviscerato, sono ben lontano da dire che ho la verità in tasca, ma ora quelle 5 tecniche un minimo mi tornano!

Si, conosco il tuo percorso, ma secondo me se adesso vai a ridare un esame in federazione ti segano. ;D  ;)
Title: Re: Istinto
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 07:25:18 am

E' lo stesso per la capacità di parlare.
La Grammatica Generativa-Trasformazionale di Chomsky è un esempio fra i tanti.




Mi hai incuriosito, apriresti un 3d?
Title: Re: Istinto
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 11:48:03 am

E' lo stesso per la capacità di parlare.
La Grammatica Generativa-Trasformazionale di Chomsky è un esempio fra i tanti.




Mmmmhh...si, lo apro in Niù Psicologi (MALEDETTO THUME!!! ;D)

Solo che non so come trattarlo adeguatamente..vabbè, mo vediamo.
Forse ne faccio una sintesi, che è meglio...


Mi hai incuriosito, apriresti un 3d?
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 06, 2010, 12:02:39 pm

i Kata di Karate non sono combattimento
ma DP

 :o :o
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 06, 2010, 17:55:10 pm
Tranquillo...l'ha messa pure sul forum di Quattroruote...se nn la dice nn è contento... ;D ;D ;D
Title: Re: Istinto
Post by: Kufù on March 08, 2010, 19:35:22 pm
i Kata di Karate non sono combattimento
ma DP

 :o :o

per quanto riguarda il karate non so, se uno mi dicesse "le forme di kunfu non sono combattimento ma DP" anch'io risponderei " :o :o "

probabilmente intende qualcosa di diverso da cio' che abbiamo capito io e te

il corso che faccio io tratta di tanti aspetti, l'aspetto DP non e' il piu' trattato, e le forme non sono da noi utilizzate ad approfondire appunto l'aspetto DP

quando noi parliamo di DP, parole come tecniche, contromosse, sequenze, ecc. difficilmente vengono dette
Title: Re: Istinto
Post by: XinYiMan on March 09, 2010, 08:06:36 am
Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.

Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).

Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.

A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.

Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi  al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.  ;)

In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi. 

in molte arti marzili sono compresi movimenti istintivi, tra gli altri.

non è che le arti marziali siano tutte da rifare.

il problema è che ai movimenti istintivi base aggiungono decine di altri movimenti per lo stesso attacco, per esempio 10 parate diverse da pugno diretto.

per la legge di hick se ho due, invece che una, possibili reazioni ad un attacco, la mia reazione sarà più lenta del 54% e questo rapporto va solo a peggiorare al salire delle possibili risposte.

già la reazione è molto più lenta dell'azione, se poi la vado anche a rallentare...

nel taiji, magari, è contenuto il movimento perfettamente uguale a quello istintivo.

ma nel momento in cui imparo anche gli altri 108 movimenti per la stessa situazione, finisce in un casino:

infatti i combattimenti di taiji altro non sono se non gare di tuei shou, ed i combattimenti sportivi di molti stili tradizionali non contengono nemmeno una tecnica di quegli stili, nemmeno una parata pulita, ma solo saltelli, pugni, coperture, schivate e calci.

questo non perchè gli sportivi non siano puristi, ma perchè nel momento dell'azione le tecniche non gli escono per nulla.

ormai noi ci siamo abituati, ma prendete un inesperto e mostrategli prima una gara di kata e poi una gara di semicontact... non crederà mai che si tratti della stessa arte.


Aivia....più ti leggo e più cresce la mia stima nei tuoi confronti.
C'era un altro post in cui avevi scritto una frase da incorniciare che però non sono più riuscito a trovare e quindi a quotare.
Sono anni che continuo a chiedermi perchè nel Karate insegnino il Soto Uke, Uchi Uke, Shuto Uke e poi nel Kumitè ne vedessi uno che li applica.  :(
Perchè fanno parte del repertorio ma poi non ti spiegano cosa sono veramente! E questo lo fanno anche i più blasonati Maestri! Ed è proprio questo fatto che mi ha allontanato tanto dal karate! Lei lo sa Maestro Baltoro! Ora che mi ci sono applicato quelle tecniche credo di averle analizzate un pochino e forse qualcosa ne ho sviscerato, sono ben lontano da dire che ho la verità in tasca, ma ora quelle 5 tecniche un minimo mi tornano!

Si, conosco il tuo percorso, ma secondo me se adesso vai a ridare un esame in federazione ti segano. ;D  ;)

Aaaaaa poco ma sicuro! Anche perchè ora il loro beneamato kime non so più neanche cosa sia. Pensi che il mio Maestro mi ha chiesto se avevo ancora intenzione di andare a fare stage o gare o esami e quando gli ho risposto di no ha tirato un sospiro di sollievo e mi ha detto che ho cambiato troppo modo di fare e che adesso mi guarderebbero troppo storto e se la prenderebbero con lui! Che mondo!
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 09, 2010, 09:44:34 am
i Kata di Karate non sono combattimento
ma DP

 :o :o

per quanto riguarda il karate non so, se uno mi dicesse "le forme di kunfu non sono combattimento ma DP" anch'io risponderei " :o :o "

probabilmente intende qualcosa di diverso da cio' che abbiamo capito io e te

il corso che faccio io tratta di tanti aspetti, l'aspetto DP non e' il piu' trattato, e le forme non sono da noi utilizzate ad approfondire appunto l'aspetto DP

quando noi parliamo di DP, parole come tecniche, contromosse, sequenze, ecc. difficilmente vengono dette

forse sarebbe utile per tutti, un giorno di questi,

ripetere la definizione di Difesa Personale
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 09, 2010, 09:54:08 am

forse sarebbe utile per tutti, un giorno di questi,

ripetere la definizione di Difesa Personale


Vai avanti tu che a me mi vien da ridere...  :P
Title: Re: Istinto
Post by: Kufù on March 09, 2010, 12:06:23 pm
Ora che mi ci sono applicato quelle tecniche credo di averle analizzate un pochino e forse qualcosa ne ho sviscerato, sono ben lontano da dire che ho la verità in tasca, ma ora quelle 5 tecniche un minimo mi tornano!

certo, e' importante analizzare le tecniche per il loro vero significato, e fare in modo che tornino, in modo che aiutino a uscirne fuori in una certa situazione di combattimento, ma credo che ci sia un fine/scopo sucessivo

penso che praticando un'arte, si possano sviluppare abilita' (coordinazione, potenza cioe' il famoso "fajin", morbidezza, agilita', ecc) che possano tornarti utili anche quando ti si chiude la vena

concordo con chi diceva che la memorizzazione serve meno

ricordarsi la sequenza di una forma serve per poter portarla avanti nei secoli, e la forma serve per riuscire ad avere stabilita' e mettere potenza in tecniche che non sono proprio nostre

pero' la nostra mente registra quelle mosse come possibili, e potrebbero magari uscire fuori durante un combattimento, cio' non significa che debbano uscire per forza: io uso un solo tipo di pugno e un solo tipo di calcio, ma riesco a tirarlo in ogni angolazione e posizione, mentre quando qualcuno sta per attaccarmi non penso alle varie parate, solamente a come non farmi colpire....
Title: Re: Istinto
Post by: XinYiMan on March 09, 2010, 13:32:29 pm
Ora che mi ci sono applicato quelle tecniche credo di averle analizzate un pochino e forse qualcosa ne ho sviscerato, sono ben lontano da dire che ho la verità in tasca, ma ora quelle 5 tecniche un minimo mi tornano!

certo, e' importante analizzare le tecniche per il loro vero significato, e fare in modo che tornino, in modo che aiutino a uscirne fuori in una certa situazione di combattimento, ma credo che ci sia un fine/scopo sucessivo

penso che praticando un'arte, si possano sviluppare abilita' (coordinazione, potenza cioe' il famoso "fajin", morbidezza, agilita', ecc) che possano tornarti utili anche quando ti si chiude la vena

concordo con chi diceva che la memorizzazione serve meno

ricordarsi la sequenza di una forma serve per poter portarla avanti nei secoli, e la forma serve per riuscire ad avere stabilita' e mettere potenza in tecniche che non sono proprio nostre

pero' la nostra mente registra quelle mosse come possibili, e potrebbero magari uscire fuori durante un combattimento, cio' non significa che debbano uscire per forza: io uso un solo tipo di pugno e un solo tipo di calcio, ma riesco a tirarlo in ogni angolazione e posizione, mentre quando qualcuno sta per attaccarmi non penso alle varie parate, solamente a come non farmi colpire....

Si si questo lo sapevo già grazie
Title: Re: Istinto
Post by: Kufù on March 09, 2010, 15:15:24 pm
Si si questo lo sapevo già grazie

lo immaginavo, ma volevo esserne sicuro  :P
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 09, 2010, 15:17:38 pm
Ora che mi ci sono applicato quelle tecniche credo di averle analizzate un pochino e forse qualcosa ne ho sviscerato, sono ben lontano da dire che ho la verità in tasca, ma ora quelle 5 tecniche un minimo mi tornano!


concordo con chi diceva che la memorizzazione serve meno


(http://www.ildueblog.it/images/mano_alzata.jpg)
Title: Re: Istinto
Post by: Kufù on March 09, 2010, 15:37:02 pm
concordo con chi diceva che la memorizzazione serve meno
(http://www.ildueblog.it/images/mano_alzata.jpg)

il mio maestro dice "impara da me tutte le forme, poi dimenticati tutto"

penso che volesse dire che l'importante e' saperle fare, ma non tenerle a mente, cioe' di non dover riprodurle per forza quello stesso movimento della forma sull'attacco libero del compagno d'allenamento
Title: Re: Istinto
Post by: Blackcrow on March 13, 2010, 07:40:39 am
Le forme/kata hanno lo scopo di insegnare la coordinazione tra braccia e gambe e a sapersi muovere nello spazio.

Non si combatte "con" le forme, ma tramite esse si impara a spostarsi e a colpire.

Forniscono dei modelli, danno l'imprinting del movimento, dopodichè serve solo fare esperienza.

La dp salta questo passaggio, a mio avviso, per vari motivi:

- sapersi muovere nello spazio e coordinare braccia/gambe è un lavoro lungo.

- la DP è per definizione di rapido apprendimento ed alla portata di tutti, ergo bypassa la difficoltà della coordinazione e degli spostamenti delle gambe fornendo tecniche (efficaci, per carità), "da fermi", o con minimi spostamenti laterali.

- la DP si basa sulla difesa, ovvero reagisce all'aggressione. Saper attaccare attivamente non è il suo fine ultimo.
Title: Re: Istinto
Post by: Kufù on March 13, 2010, 08:28:33 am
- la DP si basa sulla difesa, ovvero reagisce all'aggressione. Saper attaccare attivamente non è il suo fine ultimo.

ok tutto tranne questo: la dp fatta bene non dovrebbe tralasciare l'attacco attivo e basarsi sulla difesa

imho, eh
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 13, 2010, 10:24:11 am
Dipende...
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 13, 2010, 10:26:02 am
Le forme/kata hanno lo scopo di insegnare la coordinazione tra braccia e gambe e a sapersi muovere nello spazio.

Non si combatte "con" le forme, ma tramite esse si impara a spostarsi e a colpire.

Forniscono dei modelli, danno l'imprinting del movimento, dopodichè serve solo fare esperienza.

La dp salta questo passaggio, a mio avviso, per vari motivi:

- sapersi muovere nello spazio e coordinare braccia/gambe è un lavoro lungo.

- la DP è per definizione di rapido apprendimento ed alla portata di tutti, ergo bypassa la difficoltà della coordinazione e degli spostamenti delle gambe fornendo tecniche (efficaci, per carità), "da fermi", o con minimi spostamenti laterali.

- la DP si basa sulla difesa, ovvero reagisce all'aggressione. Saper attaccare attivamente non è il suo fine ultimo.



non hai idea di quanti esercizi di coordinazione facciamo, cose che all'inizio mi facevano storcere il naso e mi sarei risparmiato volentieri, ma col tempo ne ho apprezzato l'insegnamento quando meno potevano sembrare servire...
Title: Re: Istinto
Post by: Blackcrow on March 13, 2010, 19:12:19 pm

non hai idea di quanti esercizi di coordinazione facciamo,

Praticando quale disciplina, Rangio?

DP o AM?
Title: Re: Istinto
Post by: Barvo Iommi on March 13, 2010, 19:20:34 pm

non hai idea di quanti esercizi di coordinazione facciamo,

Praticando quale disciplina, Rangio?

DP o AM?
Oh oh, benvenuto Black  :)
Title: Re: Istinto
Post by: Blackcrow on March 13, 2010, 19:29:08 pm
Oh oh, benvenuto Black  :)

Sono stato invitato ad unirmi a voi  ;)
Title: Re: Istinto
Post by: L0tvs Eff3ct on March 13, 2010, 19:46:34 pm
Well, vai a presentarti nell' apposita sezione.
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 14, 2010, 16:27:23 pm

non hai idea di quanti esercizi di coordinazione facciamo,

Praticando quale disciplina, Rangio?

DP o AM?

Mi hai fatto riflettere e la mia risposta potrebbe essere interpretata male.
Hai ragione, quando facciamo strettamente D.P. non si fanno esercizi di coordinazione, ma solo perchè le facciamo in separata sede insieme ad altri esercizi più tecnici e meno "street proof" (uso questo termine perchè so che manda in bestia Fanchinna, scusami  ;) )

Per rispondere strettamente alla tua domanda, pratico jkd e kali.
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 15, 2010, 09:08:24 am

non hai idea di quanti esercizi di coordinazione facciamo,

Praticando quale disciplina, Rangio?

DP o AM?

Hai ragione, quando facciamo strettamente D.P. non si fanno esercizi di coordinazione, ma solo perchè le facciamo in separata sede insieme ad altri esercizi più tecnici e meno "street proof" (uso questo termine perchè so che manda in bestia Fanchinna, scusami  ;) )



Allora è confermato
con i miei d'ora in poi ci alleniamo in mezzo ad una strada
(anche perchè, probabilmente, i soldi per pagare l'affitto di una palestra non li abbiamo più)
ma almeno avremo il grande vantaggio di tecniche più certamente catalogabili come
STREET PROOF
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 15, 2010, 10:19:09 am
Quando cominci a fare le cadute senza tatami vedi come te passa la voglia di fare la trottola... ;)
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 15, 2010, 11:07:37 am
Quando cominci a fare le cadute senza tatami vedi come te passa la voglia di fare la trottola... ;)

fatte 20 anni fa
in mimetica
davanti al generale ed al ministro (di allora, va a ricordarti come si chiamava)
comunque la cassettina c'è ancora
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 15, 2010, 11:17:50 am
come mai hai smesso?  :=)
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 15, 2010, 11:23:53 am
Incompatibilità.... ;D
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 15, 2010, 11:37:33 am
come mai hai smesso?  :=)

le emozioni non erano sufficientemente forti per me
Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 15, 2010, 11:39:25 am
Sabato ho pestato la merda mentre accompagnavo uno al suolo....nn sai quanto mi sono emozionato... :=)
Title: Re: Istinto
Post by: Rangio on March 15, 2010, 11:48:23 am
come mai hai smesso?  :=)

le emozioni non erano sufficientemente forti per me

prova sui carboni ardenti e mutua il tuo nickname in Fachiro  ;)
Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 15, 2010, 14:19:54 pm
Sabato ho pestato la merda mentre accompagnavo uno al suolo....nn sai quanto mi sono emozionato... :=)

..zzo che fortunato
sai quanti soldi ti arrivano adesso

Title: Re: Istinto
Post by: The Spartan on March 15, 2010, 14:35:11 pm
Vero...gli ho prtato l'iban quel giorno...
Title: Re: Istinto
Post by: shizentai on March 15, 2010, 14:40:22 pm
Difesa Personale è.... una difesa "personale", nel senso che ognuno ha la sua...ognuino si perfeziona la sua..... che può essere migliore o peggiore in maniera direttamente proporzionale allo studio che la persona stessa ha fatto su sè stesso e alle basi che ha potuto acquisire attraverso i vari corsi e le varie esperienze...
Poi c'è qualcuno che si è applicato più degli altri ha elaborato un "metodo" di trasmissione delle sue idee o delle sue esperienze... ma questo difficilmente sarà replicabile da altri....se non attraversando le medesime seprienze di chi lo ha elaborato...

insomma... non si riceve niente per niente !

Title: Re: Istinto
Post by: Fanchinna on March 15, 2010, 14:44:18 pm
Difesa Personale è.... una difesa "personale", nel senso che ognuno ha la sua...ognuino si perfeziona la sua..... che può essere migliore o peggiore in maniera direttamente proporzionale allo studio che la persona stessa ha fatto su sè stesso e alle basi che ha potuto acquisire attraverso i vari corsi e le varie esperienze...
Poi c'è qualcuno che si è applicato più degli altri ha elaborato un "metodo" di trasmissione delle sue idee o delle sue esperienze... ma questo difficilmente sarà replicabile da altri....se non attraversando le medesime seprienze di chi lo ha elaborato...

insomma... non si riceve niente per niente !



la moto quanto costa?