Ar.Ma.
Martial Miscellaneous => Open Ar.Ma. => Topic started by: DJ scanner on October 13, 2013, 21:06:50 pm
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rissa reale :D :D :D
★2/7新日本プロレスvs 誠心会館 斎藤彰俊 Wrestling vs karate (https://www.youtube.com/watch?v=XMjAas9a0BI#ws)
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XD
Probabilmente è la leggendaria UWF negli anni d'oro dello Shoot-Style. Io sono un grande fan 8)
Così come le MMA americane si sono sviluppate dal Vale Tudo, quelle giapponesi sono nate proprio dal Pro Wrestling.
A parte robe strane come quella del video xD Federazioni come questa sono diventate famose distaccandosi da quello che era lo sfavillosissimo Pro Wrestling americano degli anni 80', fatto di forzuti oliati e cazzottoni. E proponendo un "Puroresu" dallo stampo estremamente realistico, tecnico e "duro" che ricorresse ad uno stile interdisciplinare che implementava tecniche di Karate, Kickboxing, Judo, Wrestling e Grappling (Catch as Catch Can). I roster contavano atleti con un background marziale molto molto ampio e che si sottoponevano costantemente a durissimi allenamenti quasi equiparabili a quelli dei Pro Fighters odierni.
Certo la sostanza non cambiava. Erano match predeterminati in cui tutto ciò che si vedeva sul ring era stato scritto, provato e riprovato, ma l'effetto era davvero figo :spruzz:
I fondatori stessi della federazione Pancrase, erano proprio Pro Wrestlers.
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ad essere sincero, ci ho messo un minuto o due a capire che il match era fasullo :D
io non sò se i karateka fossero fasulli, cioè wrestler che impersonavano karateka, a me sembrava che sapessero tirare da karateka, inoltre vedevo che quando subivano proiezioni non cadevano in maniera irreprensibile, cioè da chi è abituato a partecipare a spettacoli di pro-wrestling, quindi potrebbero anche essere dei veri karateka.
certo mi chiedo, con l'etichetta e il rigore propri del karate arte marziale, chi si sia prestato a questo genere di eventi con furibonde risse, il ritorno di immagine non è proprio edificante.
tra l'altro tra i wrestler ho riconosciuto uno dei miei idoli di gioventù, kuniaki kobayashi, mitici i suoi incontri contro tiger mask, lo presentavano sempre come il karateka del wrestling
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Il puroresu è bello solo se ci sono sedie, cocci e filo spinato.
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ad essere sincero, ci ho messo un minuto o due a capire che il match era fasullo :D
io non sò se i karateka fossero fasulli, cioè wrestler che impersonavano karateka, a me sembrava che sapessero tirare da karateka, inoltre vedevo che quando subivano proiezioni non cadevano in maniera irreprensibile, cioè da chi è abituato a partecipare a spettacoli di pro-wrestling, quindi potrebbero anche essere dei veri karateka.
certo mi chiedo, con l'etichetta e il rigore propri del karate arte marziale, chi si sia prestato a questo genere di eventi con furibonde risse, il ritorno di immagine non è proprio edificante.
tra l'altro tra i wrestler ho riconosciuto uno dei miei idoli di gioventù, kuniaki kobayashi, mitici i suoi incontri contro tiger mask, lo presentavano sempre come il karateka del wrestling
Me lo chiedevo anch'io. Ma devi sapere che, nell'ottica nipponica, i pro-wrestler giapponesi sono considerati veri e propri guerrieri alla stregua di campioni di arti marziali e fighters di MMA (da loro persiste questo profondo rispetto per i combattenti di ogni tipo). E in effetti, se becchi qualche articolo/libro sui loro ritmi e sugli allenamenti, capirai il perché.
Negli eventi UWF degli anni d'oro vedevi spettatori seduti, attenti e composti, come ad un concerto di classica. Autorità e politici nelle prime file, in abiti eleganti. Roba assurda xD
Quindi sia per loro che per gli spettatori, che per tutto l'ambiente marziale, non c'è alcuna differenza.
Come dicevo prima, molti Pro-Wrestler nipponici erano/sono artisti marziali in tutto e per tutto. Alcuni provengono dalle arti marziali tradizionali o dagli SdC, alcuni sono anche ex campioni olimpionici magari nel Karate e nel Judo. E spesso hanno avuto allenatori d'eccezione come Karl Gotch e Gene LeBell.
A parte casini rissaioli come questo del video, in alcuni confronti capire che non si tratta di un match non predeterminato è veramente difficile :spruzz: a parte qualche sottigliezza. Sopratutto perché, nello shoot-style, i colpi devono arrivare davvero e devono schioccare per bene :gh:
C'è anche da spezzare una lancia a favore dei pro-wrestlers 'mmmericani. Esatto, quelli della WWE. Nonostante si stia parlando di un altro mondo, probabilmente sono tra le persone più dure della terra. Qualunque fighter abbia avuto contatti/esperienze con il mondo del Pro Wrestling (Josh Barnett, Ken Shamrock, Kazushi Sakuraba, King Mo, Quinton Jackson, ecc...) ha confermato questo aspetto.
Già stare in viaggio 300 giorni l'anno e farsi sbatacchiare su un ring (che è comunque una tavola di legno, ammortizzata, ma una tavola di legno) dalle 4 alle 5 volte alla settimana, in posti diversi, senza avere il tempo di recuperare dagli acciacchi, è abbastanza. Aggiungiamoci anche il loro zelo, che li porta a fare DI TUTTO per finire il match come previsto, qualunque cosa accada.
Ci sono state persone che hanno continuato a fare il loro dovere con delle distorsioni, delle costole incrinate, con colli rotti e c'è anche chi ha resistito per 10-15 minuti, seguendo il copione, con il quadricipite che gli si era STACCATO DAL FEMORE. Insomma, damn!
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Dopo anni di attesa ieri sono riuscito finalmente ad avere un assaggio dal vivo di Shooto/Shoot wrestling, con il nome inteso non come regolamento ma come la scuola del primo Tiger Mask in carne e ossa giapponese. :-*
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Dopo anni di attesa ieri sono riuscito finalmente ad avere un assaggio dal vivo di Shooto/Shoot wrestling, con il nome inteso non come regolamento ma come la scuola del primo Tiger Mask in carne e ossa giapponese. :-*
Immagino tu ti riferisca al grande Satoru Sayama.
Narrami, ti prego :o
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Domenica c'era il consueto seminario annuale di un full instructor della californiana Inosanto Academy, scuola che ha frequentato nello stesso periodo in cui la frequentava pure Yorinaga Nakamura, allievo di Satoru Sayama (Nakamura appena arrivato negli Usa si era dedicato a imparare jkd, kali, silat e come interscambio insegnava lo shooto di Sayama ai vari Inosanto, Balicki, Paulson, etc.).
L'argomento della giornata l'altro ieri era la lotta soprattutto a terra con lo sguardo volto nella direzione della dp e in base alle proprie passate esperienze in vari stili il relatore dello stage ha mostrato separatamente con esempi pratici da provare diverse prospettive alternando sequenze caratteristiche di bjj, silat e appunto shooto.
Ovviamente le finalizzazioni, le “tecniche” in sé tra le varie discipline tendono ad avere punti in comune (per meccaniche anatomiche le varianti di un arm bar o una kimura più o meno sono sempre le stesse), quello che è stato evidenziato come differenze, in base all'esperienza dell'insegnante, sono l'approccio come mentalità e come didattica.
Quello che avevo “fiutato” da tempo come ai miei occhi particolarmente interessante dello shooto (di Nakamura, non so quanto coincidente con l'impostazione e modo di spiegare di Sayama) era, come confermato domenica, la didattica.
Non è semplicissimo da spiegare tramite testo ma la codificazione scolastica vista prevede fin da subito (nessuno dei presenti credo avesse mai praticato lo shooto) aveva le azioni/leve/finalizzazioni legate e concatenate tra loro.
Praticamente l'aspetto collaborativo da quanto ho capito è ordinato in una sorta di kata/forme/sequenze col compagno già in previsione della probabile necessità che una leva non entri (per azione contraria dell'avversario) e quindi già predispone il passaggio alla soluzione/finalizzazione successiva e alla transizione da un posizionamento all'altro.
In un ottica didattica che a me è molto familiare ma che, più passa il tempo e più parlo con marzialisti con altri backgrounds più mi sembra rara e apprezzo, all'attuazione del piano A hai già le idee chiare sull'eventuale necessità di mettere in pratica il piano B o C. Inconsciamente o consciamente, attraverso la pratica, tutti i marzialisti tendono ad adattarsi all'imprevisto nel contesto a loro familiare, il modo in cui ci si adatta nei frequentissimi casi in cui “le ciambelle non escono col buco al primo tentativo”, da quel poco che posso aver capito in una sola giornata, nello shooto è già impostato nella scolastica di base per neofiti.
Con la stessa ottica a me sono state spiegate per esempio, in altra disciplina rispetto allo shooto, lo striking e le leve in piedi ma con un approccio meno preciso per la lotta a terra (perchè disciplina meno specializzata nella lotta rispetto allo shooto). Anche nello shooto ho percepito una mentalità permeata dal “improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo” perchè pure nei piani migliori quando c'è di mezzo il fattore umano (l'avversario non collaborativo) è probabilissimo che qualcosa vada storto e diverso da quanto preventivato a tavolino.
Quindi nonostante i naturali acciacchi del giorno dopo, sono rimasto pienamente soddisfatto dalla bella sorpresa: sapendo che l'insegnante ha una sostanziosa pratica di bjj alle spalle mi aspettavo sull'argomento lotta a terra di vedere tanto brazilian jiujitsu invece l'allenamento è stato focalizzato maggiormente sul silat (per integrare i colpi e le “cattiverie” alla lotta) e come riferimento a un repertorio di derivazione sportiva ha preso come disciplina/stile lo shooto (sapevo che ha un debole a riguardo ma non che lo proponesse ieri).
Non sono io molto propenso alla lotta ma sull'argomento, a maggior ragione dopo la conferma per me dell'altro giorno, lo shooto è uno degli stili con un'impostazione tecnica e didattica che mi ispira di più.
Le sequenze didattiche per i principianti che ho visto (di cui mi è stato spiegato il senso didattico e fortunatamente non in giapponese XD) e in parte (per il poco tempo a disposizione) provato sono tipo questo video.
Yori Nakamura - SHOOTO - 02 - Submission basic combination 1 (https://www.youtube.com/watch?v=HERBOK9fK8U#)
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Ciò che descrivi sulla didattica leve è simile nella WJJF.... solo che loro fanno sequenze ormai troppo lunghe che rischiano di essere fini a sè stesse.
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Non so nulla di WJJF avendone visto a fatica solo brevi stralci di lunghi filmati scolastici che per mio gusto personale non sono riuscito neppure a guardare per intero ma li considero pratiche completamente aliene tra loro.
Domenica l'aspetto in comune sottolineato marcatamente tra kali/silat e shooto è la didattica permeata dal flow inteso come la necessità di fluire/adattarsi in corsa per trovare il modo più veloce di finire l'avversario e supplire al modo in cui tenterà di boicottare i nostri propositi. E' il motivo per il quale ho specificato che la provenienza didattica era Nakamura e quindi Satoru Sayama solo in seconda battuta, proprio perchè non escludo l'influenza di Inosanto (anche solo per “osmosi” da contatto) nel modo di schematizzare la didattica.
Come il kali mi è sembrato avere un'impostazione che può tendere a scoraggiare moltissimo all'inizio chi si avvicina alla pratica perchè appare come proporre in principio un repertorio molto vasto, con sequenze “complicatissime” ed elaborate e che i primi tempi “fonda il cervello” del neofita ma che per assurdo rispetto a quello che sembra ai primi passi, renda le azioni molto istintive e che le tantissime applicazioni del bagaglio tecnico siano in realtà tutte collegate intrinsecamente tra loro. Quindi dopo aver superato gli ostacoli iniziali secondo me consente al praticante con naturalezza/istinto di passare ad occhi esterni “di palo in frasca” e di pensare solo ad adattarsi al contesto considerato, considerato per natura caotico e poco prevedibile dettagliatamente, per raggiungere l'obiettivo.
La prima mia impressione sul WJJF è invece opposta, vedendo quella che ai miei occhi appare come una schematizzazione molto più rigida e a compartimenti stagni.
Nello shooto mi è sembrato e stato spiegato un filo conduttore di fondo preciso nelle sequenze legato ai possibili modi in cui l'avversario può ostacolarci le azioni e quindi se non entra la prima azione ho già "il colpo in canna" per farne entrare una seconda agevolata dalla stessa contraria dell'opponente.
Di conseguenza dopo la "fusione del cervello" iniziale per "bombardamento" di informazioni ricevute, presa un minimo di confidenza/familiarità col contesto, il praticante dovrebbe cominciare ad agire tecnicamente in modo istintivo mosso solo dal pensiero verso l'opponente di "a seconda di come reagisci, scegli solo il modo in cui ti finisco".
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Da quel che ho visto nella WJJF le sequenze non sono incatenate con una possibile reazione dell'avversario, ma a "Uke se ne sta immobile ed io mi faccio tutti i miei giri"...
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lo Shoot Wrestling giapponese è una delle cose più fighe che abbia mai visto ... poi aveva un legame particolare con il Jissen Karate e le " leggende " e i " miti " dei due mondi spesso si incontrano e si fondono ... su di me queste cose hanno un fascino particolare ...
https://www.youtube.com/watch?v=_Z9rGwI6oRI (https://www.youtube.com/watch?v=_Z9rGwI6oRI)
Satoru Sayama era una tigre veramente , un uomo di una forza impressionante ... portava le tecniche di gamba con una esplosività micidiale ... poi aveva proprio la faccia e i modi del picchiatore efferato...
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Che capocciata a un minuto..... :o :-*
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lo Shoot Wrestling giapponese è una delle cose più fighe che abbia mai visto ... poi aveva un legame particolare con il Jissen Karate e le " leggende " e i " miti " dei due mondi spesso si incontrano e si fondono ... su di me queste cose hanno un fascino particolare ...
https://www.youtube.com/watch?v=_Z9rGwI6oRI (https://www.youtube.com/watch?v=_Z9rGwI6oRI)
Satoru Sayama era una tigre veramente , un uomo di una forza impressionante ... portava le tecniche di gamba con una esplosività micidiale ... poi aveva proprio la faccia e i modi del picchiatore efferato...
stessa cosa per me luca, mi è sempre piaciuto il loro mondo di "contaminazioni"
mi è sempre piaciuto molto il pro-wrestling giapponese, inoltre ringrazio the elbow smash per l'imbeccata sulla uwf, ho trovato dei bei video
UWF vs NJPW - All Out War(4th Battle) - Part [1/2] (https://www.youtube.com/watch?v=zH1r23lfSI4#)
qui c'è anche un giovane sakuraba
About Nobuhiko Takada's Training (https://www.youtube.com/watch?v=7nP31aMvUbc#)
antonio inoki training (https://www.youtube.com/watch?v=BnHmKPSYxPo#)
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Ma va che bei video siete andati a ripescare :gh:
Son guerrieri, c'è poco da aggiungere. E la si può pure definire superficialmente "finzione", ma questi son molto più guerrieri di tanti altri che millantano di esserlo :thsit: