1. | ed il maestro, appurata questa "dipendenza" non può certo abbandonarli ma onestamente sta cercando di renderli autonomi, ma il processo è lento |
E comunque io sono CONVINTO che ognuno ha il maestro/insegnante che si merita.Concordo in generale ma ci sono anche grosse eccezioni
Grazie Mad, analisi perfetta ! :sur:
Però mi ammazzate i dibattiti così !! :blue:
Atteggiamenti simili non sono imputabili all'ambiente o al carismatico M. Pinco Pallino, ma a complessi personali.
mi beccai un pippone sull'inaffidabilità delle persone con cui collaboro, un benevolo monito a cercare insegnamenti autentici e profondi e naturalmente un sermone sul suo caposcuola, ovviamente maestro di energie interne antiche e misteriose, che naturalmente è serio affidabile e blablabla.
35' di telefonata.
... e io volevo semplicemente chiedere le condizioni per l'affitto di un cazzo di spazio per il nostro corso :pla:
1. | Ma esiste solo un ambiente in cui e' leggittimo per gli "uomini giusti" pestare i "malvagi" senza passare dalla parte del torto...le Discipline da Combattimento :gh: |
PM :gh:mi beccai un pippone sull'inaffidabilità delle persone con cui collaboro, un benevolo monito a cercare insegnamenti autentici e profondi e naturalmente un sermone sul suo caposcuola, ovviamente maestro di energie interne antiche e misteriose, che naturalmente è serio affidabile e blablabla.
35' di telefonata.
... e io volevo semplicemente chiedere le condizioni per l'affitto di un cazzo di spazio per il nostro corso :pla:
Quando vuoi andiamo a molestare questa gente ;D
Cmq ottimo intervento :+1:Onestamente mi sembrava scritto da cani, ma grazie :)
...pero' secondo me e' proprio li la malafede delle persone: Millantare di essere cio' che non si e',possibilmente per evitare fatica e guadagnare qualcosa senza lavoro. Come giustamente dici e' cosi' in tutti gli ambiti della vita.Sarò onesto. Lavorare onestamente è duro e difficile, toglie energie, toglie tempo per stare con la famiglia e allenarsi, è fonte di stress e spesso ripaga poco e male.
- Maestro di alto livello -Spoiler: show
I primi esperimenti furono fatti anche con l'obiettivo di dimostrare che i tedeschi accusati di crimini di guerra avevano semplicemente obbedito agli ordini.Atteggiamenti simili non sono imputabili all'ambiente o al carismatico M. Pinco Pallino, ma a complessi personali.
Hemmmm no.
Sono proprio imputabili all'ambiente e al maestro,sebbene la variabile individuale ci sia.
La gente va matta per i tizi in divisa che ti dicono cosa fare con l'aria di chi sta tutto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_Milgram (http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_Milgram)
Saburo, più leggo le tue avventure e più mi rendo conto che nella mia "vita marziale "sono stato decisamente fortunato ad incontrare le persone che ho incontrato.
Comunque, a scanso di equivoci, se ti dovessi raccontare cosa ho visto da ragazzino sui campetti di calcio le AMT in confronto sono un ambiente sano e dignitoso.
va bhe ma il santissimo era sCirai XD? :gh:
Guardate questo ad esempio... dove praticavo io in confronto era la Tana delle Tigri, ed il paese del realismo marziale.
https://www.youtube.com/watch?v=RbAbpiQ836M (https://www.youtube.com/watch?v=RbAbpiQ836M)
8)
Sui campi di calcio più che sudditanza verso l'allenatore ho visto i peggiori aspetti di come rendere lo sport diseducativo per la crescita di un ragazzino, perfetta espressione dell'itagliano medio.e si è un bel ritratto....
Competizione portata all'estremo con il sogno di diventare dei campioncini, puntualmente naufragato attorno ai 16 anni di età.
Genitori impazziti che litigano tra sé fino ad arrivare alle mani, che offendono i bambini in campo e persino i propri figli, che aggrediscono l'arbitro a fine partita.
Ragazzini che a 13 anni si credono dei fenomeni e si comportano come tali, dentro e fuori dal campo, tra il sostegno dei genitori e l'indifferenza interessata dell'allenatore.
Allenatori improvvisati scadenti dal punto di vista tecnico, ma soprattutto ASSOLUTAMENTE impreparati ed inadeguati a formare dei ragazzi in crescita sia dentro che fuori dal campo.
Un mondo ambiguo che ruota attorno anche all'ultima squadretta dei "pulcini", fatto di presidenti di società simili a Montgomery Burns de noartri, e custodi in confronto ai quali Pietro Pacciani era un esponente dell'alta società fiorentina.
E tutto questo visto nei campetti di provincia nei primi anni '90, periodo in cui scaldai con il sedere le tribune di ben 3 squadrette locali, preferendo la pastasciutta alla competizione durante gli allenamenti con dei bulletti da 2 soldi che rincorrevano una palla.
(http://images4.wikia.nocookie.net/nonciclopedia/images/a/a7/Pietro_Pacciani_1.png)
Tornado invece sulla discussione...quello che racconti mi pare molto simile ai racconti di un caro amico "megacintura nera" di karate shotokan "tradizionale2 legato a questi personaggi bibblici tipo "naito" shirai" che iono nho mai avuto il piacere di conoscere e non è che molto mi interessi.
Ora non è certamente il solo ambiente in cui si verificano fatti simili ma si verificano perchè tendono ad attirare gente a cui gli piace che sia cosi...e quindi sotto di:
- cut -
(che poi se anche hai imparato non te lo diranno mai...se no smetti di fare stages e spendere soldi...)
Io faccio veramente fatica a capire alcune dinamiche.
Questa "smania" di fare gradi cinture o altro...leggendovi sembra quasi che la pratica in molte arti marziali sia proprio
prendere il grado. Che poi il grado possa o meno corrispondere ad una capacità o conoscenza nell'arte passa
quasi in secondo piano. Mi sbaglio?
Inoltre riflettevo sulla figura del super-amatore che spesso si può trovare nelle palestre di vari sdc...intendo quella persona che non è "famosa" per i match sostenuti ma che semplicemente si allena duro e sodo da tanti anni ed è tante volte migliore di tanti agonisti in attività.
Non esiste nelle arti marziali "gradualizzate" un personaggio simile? quindi con una bella cintura immacolata che non fa esami e non ne vuole sapere nulla di niente ma solamente si allena duro da tanti anni ed è diventato bravo....
e se esiste è emarginato in qualche modo?
ma noi le cinture servono solo per facilitare il maestro ad individuare le persone quando deve dividerle in gruppi di lavoro
Io faccio veramente fatica a capire alcune dinamiche.
Questa "smania" di fare gradi cinture o altro...leggendovi sembra quasi che la pratica in molte arti marziali sia proprio
prendere il grado. Che poi il grado possa o meno corrispondere ad una capacità o conoscenza nell'arte passa
quasi in secondo piano. Mi sbaglio?
Inoltre riflettevo sulla figura del super-amatore che spesso si può trovare nelle palestre di vari sdc...intendo quella persona che non è "famosa" per i match sostenuti ma che semplicemente si allena duro e sodo da tanti anni ed è tante volte migliore di tanti agonisti in attività.
Non esiste nelle arti marziali "gradualizzate" un personaggio simile? quindi con una bella cintura immacolata che non fa esami e non ne vuole sapere nulla di niente ma solamente si allena duro da tanti anni ed è diventato bravo....
e se esiste è emarginato in qualche modo?
ma noi le cinture servono solo per facilitare il maestro ad individuare le persone quando deve dividerle in gruppi di lavoroBeh, mi pare un punto fondamentale che mette in moto molto di ciò che ho descritto...
purtroppo spesso i gruppi servono, le cinture basse non riescono fisicamente a reggere certi eserciziSì ma ad esempio nella boxe la suddivisione è solo dilettanti-agonisti.
Tipo questo mio amico è così dentro al "dojo" che si dispiace se non può andare agli stage con il maestrone ( tra l'altro di un altra disciplina ma amico del maestro) non perchè ci vuole veramente andare per migliorarsi ma perchè "se no poi il maestro ci rimane male"...
Non so come dire ma io parlo di setta perchè alla fine uno non pratica per piacere ma perchè si sente parte di un grande famiglia che non può deludere e quindi, siccome tutti praticano per gradi, cinture, stage ecc ci si sente in dovere di praticare come praticano gli altri, quindi non puoi trovare quello con la cintura immacolata, anche perchè, ragioniamo se quello con la cintura immacolata poi spacca il culo alla cintura nera, vai poi tu a spiegare ( come maestro) che la cintura non serve a nulla ma quello che conta è il tempo passato sul tatami ( che poi è il motivo per il quale se hai trascorsi marziali molto spesso ti fanno partire da un grado più alto)...
Io faccio veramente fatica a capire alcune dinamiche.
Questa "smania" di fare gradi cinture o altro...leggendovi sembra quasi che la pratica in molte arti marziali sia proprio
prendere il grado. Che poi il grado possa o meno corrispondere ad una capacità o conoscenza nell'arte passa
quasi in secondo piano. Mi sbaglio?
Inoltre riflettevo sulla figura del super-amatore che spesso si può trovare nelle palestre di vari sdc...intendo quella persona che non è "famosa" per i match sostenuti ma che semplicemente si allena duro e sodo da tanti anni ed è tante volte migliore di tanti agonisti in attività.
Non esiste nelle arti marziali "gradualizzate" un personaggio simile? quindi con una bella cintura immacolata che non fa esami e non ne vuole sapere nulla di niente ma solamente si allena duro da tanti anni ed è diventato bravo....
e se esiste è emarginato in qualche modo?
Clode, io guardando ad alcuni amici, vedo che c'è un sistema di "setta" intorno a quello che praticano ( che si riallaccia all'episodio della cintura nera che è nera perchè rispetta gli ordini non perchè si allena). Tipo questo mio amico è così dentro al "dojo" che si dispiace se non può andare agli stage con il maestrone ( tra l'altro di un altra disciplina ma amico del maestro) non perchè ci vuole veramente andare per migliorarsi ma perchè "se no poi il maestro ci rimane male"...
Non so come dire ma io parlo di setta perchè alla fine uno non pratica per piacere ma perchè si sente parte di un grande famiglia che non può deludere e quindi, siccome tutti praticano per gradi, cinture, stage ecc ci si sente in dovere di praticare come praticano gli altri, quindi non puoi trovare quello con la cintura immacolata, anche perchè, ragioniamo se quello con la cintura immacolata poi spacca il culo alla cintura nera, vai poi tu a spiegare ( come maestro) che la cintura non serve a nulla ma quello che conta è il tempo passato sul tatami ( che poi è il motivo per il quale se hai trascorsi marziali molto spesso ti fanno partire da un grado più alto)...
purtroppo spesso i gruppi servono, le cinture basse non riescono fisicamente a reggere certi eserciziSì ma ad esempio nella boxe la suddivisione è solo dilettanti-agonisti.
Appena un dilettante manifesta il desiderio di fare il salto di qualità, e viene ritenuto capace senza rischi per sé stesso, accede agli allenamenti con gli agonisti. Lì si allena con TUTTI cambiando più volte sparring-partner durante lo stesso allenamento. Io mi alleno regolarmente con dilettanti I e II serie (sono un modestissimo III), e pure con quello che è diventato professionista. Così si impara molto rapidamente e ci si diverte un sacco. :)
un conto e' lo sparring, un altro e' gli esercizi
poi in realta' anche nello sparring, se c'e' quella volta che quelli forti si devono allenare bene magari sotto gara a giorni, brutto da dire ma purtroppo non possono perdere tempo con quelli scarsucci
un conto e' lo sparring, un altro e' gli eserciziSì ma i primi dovrebbero (secondo me) essere solo propedeutici al secondo. Invece molto spesso sono l'inizio e la fine della pratica, con lo sparring che fa da sporadico contorno.
nelle am, a contrario degli sdc, ci sono esercizi non propedeutici allo sparringE qui si ritorna, come suggeriva inizialmente Mad, alle origini della sudditanza nei confronti dei maestroni.
acchiappare al volo un coltello di legno, saltare una cavallina capriolandoci sopra, cose che se vai a chiederle a una cintura bassa ti guarda strano
è a differenza sostanziale tra sport occidentali ( pensate non solo alla boxe, ma anche alla scherma, il tennis, il nuoto ecc) a singolo dove il maestro di forma individualmente anche facendoti fare esercizi con altre persone ma che non intaccano il rapporto diretto maestro e allievo e arti marziali orientali che sono a singolo ma si DEVE creare il gruppo, il plotone, la famiglia che poi crea la setta ed il maestrone santissimo cui il rapporto non è diretto ma passa attraverso i sui discepoli santissimi a seconda della vicinanza del santissimo...
nelle am, a contrario degli sdc, ci sono esercizi non propedeutici allo sparringE qui si ritorna, come suggeriva inizialmente Mad, alle origini della sudditanza nei confronti dei maestroni.
acchiappare al volo un coltello di legno, saltare una cavallina capriolandoci sopra, cose che se vai a chiederle a una cintura bassa ti guarda strano
Inoltre riflettevo sulla figura del super-amatore che spesso si può trovare nelle palestre di vari sdc...intendo quella persona che non è "famosa" per i match sostenuti ma che semplicemente si allena duro e sodo da tanti anni ed è tante volte migliore di tanti agonisti in attività.in un contesto in cui esiste un programma didattico differenziato per livelli, in tal caso cinture, questa cosa sostanzialmente non può esistere.
Non esiste nelle arti marziali "gradualizzate" un personaggio simile? quindi con una bella cintura immacolata che non fa esami e non ne vuole sapere nulla di niente ma solamente si allena duro da tanti anni ed è diventato bravo....
e se esiste è emarginato in qualche modo?
Secondo me il problema più grande non è la santificazione del maestro o la disciplina praticata.
Quello che sfugge a certi ambienti è che non è la correttezza o l'efficacia della tecnica o la quantità delle stesse che insegnano a fare a botte, ma solo e soltanto la corretta l'esperienza.
Si impara a fare a botte e a farlo sempre meglio quando grazie ai contesti non collaborativi si riduce sempre di più il gap fra lo stimolo e la riposta.
Più questo gap si riduce e maggiore è la probabilità che la tecnica entri al momento giusto. Ed è quel "momento" che rende efficace un combattente.
E questo momento lo puoi "imparare" solo con l'esperienza nel non collaborativo.
L'unico obiettivo che deve avere un maestro è guidare nel modo ottimale l'allievo a questa esperienza.
il mio è un discorso ipotetico generale e volutamente estremizzato per rendere l'idea.
:)
Il "santissimo" sarà anche molto friendly, ma a noi non veniva presentato così
Gli stages non erano obbligatori, alcuni erano facoltativi, ma altri erano caldamente consigliati
Non c'era una raccolta timbri come i punti al distributore, ma anche lì un certo percorso certificato era caldamente consigliato
perché poteva succedere che agli esami ti controllassero la frequenza a queste manifestazioni.
Certo è che la frase "tizio ha TRADITO il Maestro" l'ho sentita più e più volte, e mi parrebbe davvero singolare che a te giungesse nuova.
@ Clode
Ne esistono. Anche se non sono la maggiroanza. In particolare ho con me 2 "ragazzi" datati che praticano da più tempo di me, hanno fatto solo l'esame di 1° Dan negli anni 70 e sono più bravi del sottoscritto. Uno frequenta anche attività federali e l'altro no.
Ma chi "non fa esami e non vuole sapere nulla di niente" viene automaticamente emarginato dal sistema, e se non è un pazzo va rapidamente altrove. Perché se ti alleni come vuoi (ammesso che il Sensei ti fa restare), rimani comunque ad un livello basso, non accedi alle parti successive del programma, e non ti alleni mai con i migliori che ti fanno crescere.
:oSecondo me il problema più grande non è la santificazione del maestro o la disciplina praticata.
Quello che sfugge a certi ambienti è che non è la correttezza o l'efficacia della tecnica o la quantità delle stesse che insegnano a fare a botte, ma solo e soltanto la corretta l'esperienza.
Si impara a fare a botte e a farlo sempre meglio quando grazie ai contesti non collaborativi si riduce sempre di più il gap fra lo stimolo e la riposta.
Più questo gap si riduce e maggiore è la probabilità che la tecnica entri al momento giusto. Ed è quel "momento" che rende efficace un combattente.
E questo momento lo puoi "imparare" solo con l'esperienza nel non collaborativo.
L'unico obiettivo che deve avere un maestro è guidare nel modo ottimale l'allievo a questa esperienza.
Ci può stare fino ad un certo punto.
Posso anche capire che uno non impari a picchiare con le AM per molti motivi.
Ma avere a che fare con certa gente è nel migliore dei casi un problema.
Ci sono casi in cui si arriva proprio oltre....
Un "maestro" che conosco, dopo vari "pasticci" con la scuola che ha fondato e gli allievi che nel tempo ha avuto, si è "avviato" lungo il cammino del santone... ad uno stage sui monti si è rifiutato di far allenare in alcuni punti (tutti all'ombra, chissà come mai)i suoi allievi perchè zone pregne di energie negative. Al sole invece andava bene.... e in giornata si aggirava a braccia spalancate cercando un posto idoneo, in quanto secondo lui le buche (abbastanza grandi) presenti nel terreno erano piene di spiriti negativi di morti dovuti alle guerre mondiali... senonchè una sua "allieva" geologa ha supposto che forse (ma solo forse ehhh) si trattava di fenomeni carsici dovuti alla conformazione del terreno in quell'area....
E questa persona "allena" adulti e ragazzi....
Sinceramente, più dell'efficacia dell'Am, in questo caso mi preoccupo delle ripercussioni degli insegnamenti impartiti soprattuto sui ragazzi...oltre che sugli adulti..
E non è il solo "viandante da ufo" che si trovi in giro....
Ciao Nick
1. | non che sia una cosa moralmente accettabile, comunque |
Se posso aggiungere un tassello per complicare la questione, generalmente i programmi tecnici di esame iniziano a perdere la loro necessità alla pratica, già a metà strada per la cintura nera, su per giù. Di solito la progressione didattica reale rallenta presto, e i programmi contengono, in percentuale via via crescente, tecniche complicate e artistiche, che di fatto però si scollano da quello che succede nello sparring o anche negli esercizi prearrangiati.Inoltre riflettevo sulla figura del super-amatore che spesso si può trovare nelle palestre di vari sdc...intendo quella persona che non è "famosa" per i match sostenuti ma che semplicemente si allena duro e sodo da tanti anni ed è tante volte migliore di tanti agonisti in attività.in un contesto in cui esiste un programma didattico differenziato per livelli, in tal caso cinture, questa cosa sostanzialmente non può esistere.
Non esiste nelle arti marziali "gradualizzate" un personaggio simile? quindi con una bella cintura immacolata che non fa esami e non ne vuole sapere nulla di niente ma solamente si allena duro da tanti anni ed è diventato bravo....
e se esiste è emarginato in qualche modo?
Se, la differenza tra un agonista ed un amatore può essere sostanzialmente l'intensità del lavoro e quello della preparazione, per un contesto coem quello di cui sopra la differenza è proprio sul tipo di "tecniche".
Mi rendo conto sia più articolato di così, ma ho semplificato per rendere l'idea.
Immagina di avere uno schema di progressione secondo cui:
cintura bianca->lavoro a vuoto su 4 pugni (jab, cross, gancio, montante)
cintura gialla--> aggiungiamo calci laterali e frontali.
cintura arancio--> lavoro ai colpitori dei 4 pugni e 2 calci di cui sopra.
cintura verde--> si aggiunge il clinch.
ecc....
In tal caso la persona che lavora duro da anni e se ne sbatte delle cinture sarebbe ancora, dopo anni a lavorare duro, a fare ancora jab, cross, gancio e montante a vuoto.
Mentre i compagni mano mano fanno altro.
Torno a dire: il mio è un discorso ipotetico generale e volutamente estremizzato per rendere l'idea.
:)
Mad parlava di ambienti dove gli alievi dovevano fidarsi del maestro che diceva loro che stan diventando fortiAnche dove frequentavo io. Mai l'accento sui pregi, sempre sulla correzione dei difetti. Che non finivano mai.
nel caso di cui parlo io, il maestro pian piano ti rende coscente di essere imbranato a fare parecchie cose, molti non reggono lo smacco e se ne vanno, il mio maestro tende a far andar via la gente piu' che farli restare XD
Anche dove frequentavo io. Mai l'accento sui pregi, sempre sulla correzione dei difetti. Che non finivano mai.
Una delle ragioni che fanno sentire gli allievi sempre inadeguati e quindi dipendenti dal Maestro.
Certo, ma ci vogliono anche i rinforzi positivi (http://semplicemente-online.blogspot.it/2012/02/i-rinforzi-positivi-come-usarli.html) e un po' di socratica spinta a migliorare da soli però.Anche dove frequentavo io. Mai l'accento sui pregi, sempre sulla correzione dei difetti. Che non finivano mai.
Una delle ragioni che fanno sentire gli allievi sempre inadeguati e quindi dipendenti dal Maestro.
eh ma scusa, se uno per migliorare ha bisogno del maestro.... mi pare sia normale
nessuno nasce imparato
Certo, ma ci vogliono anche i rinforzi positivi (http://semplicemente-online.blogspot.it/2012/02/i-rinforzi-positivi-come-usarli.html) e un po' di socratica spinta a migliorare da soli però.Che parltro mi ricordo aver letto funzionino meglio delle punizioni.
Certo, ma ci vogliono anche i rinforzi positivi (http://semplicemente-online.blogspot.it/2012/02/i-rinforzi-positivi-come-usarli.html) e un po' di socratica spinta a migliorare da soli però.Che parltro mi ricordo aver letto funzionino meglio delle punizioni.
Almeno nell'addestramento canino XD
Secondo me il problema più grande non è la santificazione del maestro o la disciplina praticata.
Quello che sfugge a certi ambienti è che non è la correttezza o l'efficacia della tecnica o la quantità delle stesse che insegnano a fare a botte, ma solo e soltanto la corretta l'esperienza.
Si impara a fare a botte e a farlo sempre meglio quando grazie ai contesti non collaborativi si riduce sempre di più il gap fra lo stimolo e la riposta.
Più questo gap si riduce e maggiore è la probabilità che la tecnica entri al momento giusto. Ed è quel "momento" che rende efficace un combattente.
E questo momento lo puoi "imparare" solo con l'esperienza nel non collaborativo.
L'unico obiettivo che deve avere un maestro è guidare nel modo ottimale l'allievo a questa esperienza.
Ci può stare fino ad un certo punto.
Posso anche capire che uno non impari a picchiare con le AM per molti motivi.
Ma avere a che fare con certa gente è nel migliore dei casi un problema.
Ci sono casi in cui si arriva proprio oltre....
Un "maestro" che conosco, dopo vari "pasticci" con la scuola che ha fondato e gli allievi che nel tempo ha avuto, si è "avviato" lungo il cammino del santone... ad uno stage sui monti si è rifiutato di far allenare in alcuni punti (tutti all'ombra, chissà come mai)i suoi allievi perchè zone pregne di energie negative. Al sole invece andava bene.... e in giornata si aggirava a braccia spalancate cercando un posto idoneo, in quanto secondo lui le buche (abbastanza grandi) presenti nel terreno erano piene di spiriti negativi di morti dovuti alle guerre mondiali... senonchè una sua "allieva" geologa ha supposto che forse (ma solo forse ehhh) si trattava di fenomeni carsici dovuti alla conformazione del terreno in quell'area....
E questa persona "allena" adulti e ragazzi....
Sinceramente, più dell'efficacia dell'Am, in questo caso mi preoccupo delle ripercussioni degli insegnamenti impartiti soprattuto sui ragazzi...oltre che sugli adulti..
E non è il solo "viandante da ufo" che si trovi in giro....
Ciao Nick
Io sono uno che se mi chiedi dei kata o dei movimenti lenti ti dico senza ombra di dubbio che servono per combattare. Ne sono sicuro.Secondo me il problema più grande non è la santificazione del maestro o la disciplina praticata.
Quello che sfugge a certi ambienti è che non è la correttezza o l'efficacia della tecnica o la quantità delle stesse che insegnano a fare a botte, ma solo e soltanto la corretta l'esperienza.
Si impara a fare a botte e a farlo sempre meglio quando grazie ai contesti non collaborativi si riduce sempre di più il gap fra lo stimolo e la riposta.
Più questo gap si riduce e maggiore è la probabilità che la tecnica entri al momento giusto. Ed è quel "momento" che rende efficace un combattente.
E questo momento lo puoi "imparare" solo con l'esperienza nel non collaborativo.
L'unico obiettivo che deve avere un maestro è guidare nel modo ottimale l'allievo a questa esperienza.
Ci può stare fino ad un certo punto.
Posso anche capire che uno non impari a picchiare con le AM per molti motivi.
Ma avere a che fare con certa gente è nel migliore dei casi un problema.
Ci sono casi in cui si arriva proprio oltre....
Un "maestro" che conosco, dopo vari "pasticci" con la scuola che ha fondato e gli allievi che nel tempo ha avuto, si è "avviato" lungo il cammino del santone... ad uno stage sui monti si è rifiutato di far allenare in alcuni punti (tutti all'ombra, chissà come mai)i suoi allievi perchè zone pregne di energie negative. Al sole invece andava bene.... e in giornata si aggirava a braccia spalancate cercando un posto idoneo, in quanto secondo lui le buche (abbastanza grandi) presenti nel terreno erano piene di spiriti negativi di morti dovuti alle guerre mondiali... senonchè una sua "allieva" geologa ha supposto che forse (ma solo forse ehhh) si trattava di fenomeni carsici dovuti alla conformazione del terreno in quell'area....
E questa persona "allena" adulti e ragazzi....
Sinceramente, più dell'efficacia dell'Am, in questo caso mi preoccupo delle ripercussioni degli insegnamenti impartiti soprattuto sui ragazzi...oltre che sugli adulti..
E non è il solo "viandante da ufo" che si trovi in giro....
Ciao Nick
non mi sono mai bastati i complimenti degli altri, i miei standard sono sempre stati superiori, quando mi si diceva che poteva bastare spesso non ero soddisfacente per me stessoForse nelle AMT sei un caso particolare.
mmh, si sono un caso particolare
Io sono uno che se mi chiedi dei kata o dei movimenti lenti ti dico senza ombra di dubbio che servono per combattare. Ne sono sicuro.
- cut per quoting leggibile -
Il punto è che il tema per me è sempre lo stesso. Non è quanto è santone il maestro, ma quanto è onesto. Può anche parlare di Qi, ma non deve dire che col Qi fa il culo ai pesi massimi della WBA.
Non deve dire che chi usa i guantoni è fortunato perché non ha incontrato nessun allievo della sua scuola esperto nei calci nelle palle.
Non bisogna dire che basta pensare di essere uno tsunami nella posizione di qiqong per difendersi dai criminali perché la realtà è che si prenderebbro gli schiaffi dal primo impiegato delle poste che gioca a tennis il fine settimana.
Se il maestro non dice cazzate può anche essere un santone. Di sicuro sarebbe saggio.
Siccome so che le cazzate li spara chi non ha esperienza il modo più facile per ridare onestà alla propria pratica è confrontarsi e farlo col maggior numero di persone.
Ti faccio un esempio banale proprio sulla base di una cosa che mi ha insegnato un maestro di aikido per migliorare e insegnare le cadute frontali...provare con le swiss ball invece del "solito" movimento spezzato...
E cazzo se ha funzionato. :sur:
Ti faccio un esempio banale proprio sulla base di una cosa che mi ha insegnato un maestro di aikido per migliorare e insegnare le cadute frontali...provare con le swiss ball invece del "solito" movimento spezzato...
E cazzo se ha funzionato. :sur:
Parli di un caso specifico, quindi non necessariamente...inferenziale. Ovvero: magari, se fossimo stati vicini di palestra, avresti trovato nel mio modo di insegnare le cadute una chiave di lettura per migliorarle e insegnarle, senza dover ricorrere alle swiss ball.
O magari no.
Non penso di essere in grado di spiegarmi a modo, ma il (mio) punto è che non sempre va cercata la novità. Imparare a cadere: non necessariamente strumenti moderni danno risultati migliori di metodologie più datate. Concordo invece che, se un metodo consolidato - in un gruppo specifico, come può essere il tuo corso - non dà risultati, è giusto esplorare altre vie come hai fatto.
Ti faccio un esempio banale proprio sulla base di una cosa che mi ha insegnato un maestro di aikido per migliorare e insegnare le cadute frontali...provare con le swiss ball invece del "solito" movimento spezzato...
E cazzo se ha funzionato. :sur:
Parli di un caso specifico, quindi non necessariamente...inferenziale. Ovvero: magari, se fossimo stati vicini di palestra, avresti trovato nel mio modo di insegnare le cadute una chiave di lettura per migliorarle e insegnarle, senza dover ricorrere alle swiss ball.
O magari no.
Non penso di essere in grado di spiegarmi a modo, ma il (mio) punto è che non sempre va cercata la novità. Imparare a cadere: non necessariamente strumenti moderni danno risultati migliori di metodologie più datate. Concordo invece che, se un metodo consolidato - in un gruppo specifico, come può essere il tuo corso - non dà risultati, è giusto esplorare altre vie come hai fatto.
Ma nn concentrarti sull'aspetto tecnico solamente...
Prendi ad esempio le correnti di pensiero intorno all'aikido e a certi maestri...secondo te sono sane?Secondo te è sano proibire o fare supercazzole inibenti affinchè un gruppo sia tenuto lontano dall'attività di un altro perchè magari legati a differenti maestri?
Ti faccio un esempio banale proprio sulla base di una cosa che mi ha insegnato un maestro di aikido per migliorare e insegnare le cadute frontali...provare con le swiss ball invece del "solito" movimento spezzato...
E cazzo se ha funzionato. :sur:
Parli di un caso specifico, quindi non necessariamente...inferenziale. Ovvero: magari, se fossimo stati vicini di palestra, avresti trovato nel mio modo di insegnare le cadute una chiave di lettura per migliorarle e insegnarle, senza dover ricorrere alle swiss ball.
O magari no.
Non penso di essere in grado di spiegarmi a modo, ma il (mio) punto è che non sempre va cercata la novità. Imparare a cadere: non necessariamente strumenti moderni danno risultati migliori di metodologie più datate. Concordo invece che, se un metodo consolidato - in un gruppo specifico, come può essere il tuo corso - non dà risultati, è giusto esplorare altre vie come hai fatto.
Ma nn concentrarti sull'aspetto tecnico solamente...
Prendi ad esempio le correnti di pensiero intorno all'aikido e a certi maestri...secondo te sono sane?Secondo te è sano proibire o fare supercazzole inibenti affinchè un gruppo sia tenuto lontano dall'attività di un altro perchè magari legati a differenti maestri?
Mi concentro sull'unica parte del tuo post su cui non concordavo.
Il resto - come ho già detto - lo quotavo.
By the way, per la pura mera cronaca, al tuo ultimo post puoi sostituire tranquillamente la parolaaikidoJiu Jitsu Brasiliano. Vietato andare da un notissimo istruttore milanese (senza asterischi 'stavolta) se studi un JJ extracomunitario.
Saburo, da lettore disinteressato anxhe a me sembra che il messaggio che riporti sia sostanzialmentw una critica alla tua pratica precedente piuttosto che una lode a quello attuale.
Immagino non fosse queato il tuo scopo, ma così evidentemente pare.
Peetanto reputo che letta in queati termini la risposta dei tuoi ex è capibile e naturale, non motivata da chi sa quale turba.
IMHO.
tà per posta?Penso che il sassolino che ti infastidisce sia proprio qui
Se penso che un tempo ragionavo così anche io mi prende male...
Ma appunto quando uno fa parte di un sistema così rigido, autoreferenziale e strutturato è veramente difficile riuscire a vedere oltre.
Secondo me stai andando OT. Qui non si parla di ME, se non nel limite in cui come paltri porto esperienze. Il titolo della discussione attiene alla sudditanza psicologica nei confronti della figuramdel Maestro nelle AMT in generale.tà per posta?Penso che il sassolino che ti infastidisce sia proprio qui
Se penso che un tempo ragionavo così anche io mi prende male...
Ma appunto quando uno fa parte di un sistema così rigido, autoreferenziale e strutturato è veramente difficile riuscire a vedere oltre.
Io invece come ti scrissi tempo fa non vedo tanti cambiamenti nel tuo modo di pensare, continui ad essere convinto che la tua pratica attuale sia quella giusta e non sempre ti ricordi di contestualizzare questa affermazione.
Un conto però è se dici "Nonostante tutto hai imparato/hai fatto/ci siamo divertiti", ossia il soggetto è "noi", o la PRATICA.dipende da come è intesa la critica di partenza.
Lì il soggetto e le lodi relative sono solo ed unicamente rivolte al MAESTRO...
ma il tuo approccio e modo di vedere le cose ovviamente influisce sul come leggi la realtá.
Secondo me stai andando OT. Qui non si parla di ME, se non nel limite in cui come paltri porto esperienze. Il titolo della discussione attiene alla sudditanza psicologica nei confronti della figuramdel Maestro nelle AMT in generale.
Se dici che ragiono come prima forse hai saltato qualche riga di ciò che ho scritto, ma ripeto che siamo OT.
Sul tema generale ho gia retro la mia esperienza e tesi, ovvero per instaurare un certo clima devono esserci una concomitanza di fattori, l'unico determinante è la volonta degli allievi di separare e non mettere nulla in discussione. La mancanza di confronto aumenta la possibilita che si cretino certe situazioni.Diciamo che partendo dalla considerazione che alcune realtà tendono ad indurre sudditanza psicologica nelle figure di riferimento di vario livello, volevo aprire un dibattito ed una raccolta di esperienze in merito, andando ad analizzare quali fattori comunemente contribuiscano a creare l'argomento del topic.
Fatico un po' a rintracciare il tuo punto di vista saburo, potresti per favore riassumermelo?
Potresti definire 'alcune realtà'?
Potresti definire 'alcune realtà'?Le realtà delle AMT, ma non solo, che vedono la figura del Maestro come qualcosa che va oltre l'insegnamento di una pratica sportiva.
Un conto però è se dici "Nonostante tutto hai imparato/hai fatto/ci siamo divertiti", ossia il soggetto è "noi", o la PRATICA.dipende da come è intesa la critica di partenza.
Lì il soggetto e le lodi relative sono solo ed unicamente rivolte al MAESTRO...
La critica alla pratica specifica è critica verso chi quella pratica organizza.
La frase di Saburo riportata suona come "se avessi fatto altro forse sarei una persona migliore".
non è una critica "tecnica" (saprei menare meglio, saprei fare la lotta, sarei piú forte.... queste sono critiche tecniche).
ma scrivendo "sarei una persona migliore" la critica é rivolta a chi non lo ha portato ad essere una persona migliore di quello cje é diventato.
La critica è al maestro, e verso di lui i suoi excompagni rispondono.
mi sembra lineare.
Poi naturalmente sono inyerpretazioni su frasi stringate e suscettibili di diverse imterpretazioni.
Visto la delicatezza dell'argomento qualche parola in piú poteva servire.
Io francamente nn capisco dove sia lo stravolgimento nelle parole di Saburo...
Prendere coscienza di un fenomeno generale nn vuol dire necessariamente rinnegare tutto...ma nn credo che le sue siano parole avvelenate fuori dal coro...
Poi sarò sempliciotto io...
Io francamente nn capisco dove sia lo stravolgimento nelle parole di Saburo...
Prendere coscienza di un fenomeno generale nn vuol dire necessariamente rinnegare tutto...ma nn credo che le sue siano parole avvelenate fuori dal coro...
Poi sarò sempliciotto io...
Che sia molto diffuso nelle amt direi che è innegabile, ma visto che non rientra tra gli aspetti caratterizzanti perche tirarlo in ballo e non discutere invece dei motivi alla base, che mi sembra essere argomento del topic.
Insomma invece di guardare gli esempi pensavo si potesse fare un passo ulteriore per capire i meccanismi, che in fondo mi sembra quello che ha chiesto saburo
Le realtà delle AMT, ma non solo, che vedono la figura del Maestro come qualcosa che va oltre l'insegnamento di una pratica sportiva.
Poi un quadro più specifico emerge da vari interventi di esperienze simili, che aiutano a definire i contorni delle realtà in cui questa situazione di sudditanza tende a verificarsi.
Sulla questione del titolo: mi sembra che anche nel pugilato o nel bjj ad esempio si usi il termine maestro.
1. | che avranno sicuramente le loro specifiche problematiche ma non quella |
Gio' negare la sudditanza psicologica verso i maestri come fenomeno tipico di un certo mondo puntando il dito verso altre discipline[1] non sta in piediIo non sto negando niente infatti ho anche scritto "Che sia molto diffuso nelle amt direi che è innegabile"
1. che avranno sicuramente le loro specifiche problematiche ma non quella
Le cause sono giusto quello che sto cercando di capire e che mi sembra interessi anche a saburo, ma ci eravamo incartati su alcuni esempi di sudditanza psicologia, PER ME gli scambi su fb non denotano sudditanza psicologica e nemmeno la questione dei rituali. Era di questo che credevo si stesse discutendo.. sbaglio?
Tutti così? Assolutamente no ma l'andazzo è quello
Poi bisogna vedere chi è causa di questo problema
E io qui penso a tutti quelli che sono a metà strada tra il venerato e gli allievi, lo fanno per abitudine, per comodità per ritorno? Questo lo ignoro ???
ok...io ODIO quando si parla generalizzando delle "arti marziali orientali" o delle "arti marziali tradizionali"
Sarebbe più corretto riferire certi discorsi alle:
"arti marziali giapponesi"
"arti marziali riadattate sulla confezione filo-giapponese per non deludere lo stereotipo occidentale"
più semplice proviamo a fare una lista di arti o stili o federazioni dove la sudditanza psicologica verso il boss di turno è la regola e poi passate al resto
Karate (tranne i vari stili full contact)?
Ju Jitsu (come sopra)?
Aikido?
Wing Chun?
Ninjitsu?
Altri?
Sia chiaro per chi ha la coda di paglia, non è la sudditanza psicologica il male assoluto e non averne affatto non rende una disciplina perfetta
Non credo di poterti aiutare in questo approccio e non per coda di paglia ma per ignoranza, nel mondo marziale con cui ho avuto contatto diretto ho visto casi singoli e non situazioni così generalizzate, comunque se riesci a stabilire qualcosa che accumuna quelle pratiche potrebbe essere interessante.la coda di paglia era un'excusatio propter infirmitatem, per il futuro :)
Per partecipare a questa discussione devo pure studiare retorica XD
OK bene quindi abbiamo un esempio in cui la stessa disciplina, in questo caso il judo, può creare o meno sudditanza, le variabile discriminanti sono quelle che tu avevi enunciato prima?
come nascita la consideravo un'arte illuminata e aperte, mi son dovuto ricredere (salvo ovviamente nicola che è illuminato e fin troppo aperto XD)
Come mai sei sorpreso del jkd?
Non si può fare Karate (parlo della mia disicplina così evitiamo ulteriori fraintendimenti) pensando di combattere, sul ring o per strada, e fine della storia.
Non ha senso interpretarle così.
A tale scopo, ci sono altre cose, sicuramente anche più efficienti. La Japanese Kick Boxing e la successiva scuola olandese nascono proprio da questa esigenza probabilemnte il Judo è l'analogo della lotta, derivato dal Ju Jutsu. Solo per rimanere in ambito nipponico, poi ovviamente c'è il resto del mondo e la pletora di stili ad uso e consumo di ognuno
Certamente però è vero che non condividendo cotanta etichetta si tende (io il primo) a prendere un pò per il culo...Questo non è un problema, chi aderisce al Budo lo fa per se', non per ottenere l'approvazione altrui :)
Scusate :halo:
Le AMT (esclusa la MT ed eventuali altre, così evitiamo fraintendimenti) nascono come discipline dall'approccio olistico.
Quindi volerle interpretare sotto una lente diversa è fuorviante. Non si può fare Karate (parlo della mia disicplina così evitiamo ulteriori fraintendimenti) pensando di combattere, sul ring o per strada, e fine della storia.
Non ha senso interpretarle così.
A tale scopo, ci sono altre cose, sicuramente anche più efficienti. La Japanese Kick Boxing e la successiva scuola olandese nascono proprio da questa esigenza probabilemnte il Judo è l'analogo della lotta, derivato dal Ju Jutsu. Solo per rimanere in ambito nipponico, poi ovviamente c'è il resto del mondo e la pletora di stili ad uso e consumo di ognuno.
Non si può fare Karate (parlo della mia disicplina così evitiamo ulteriori fraintendimenti) pensando di combattere, sul ring o per strada, e fine della storia.
Non ha senso interpretarle così.
A tale scopo, ci sono altre cose, sicuramente anche più efficienti. La Japanese Kick Boxing e la successiva scuola olandese nascono proprio da questa esigenza probabilemnte il Judo è l'analogo della lotta, derivato dal Ju Jutsu. Solo per rimanere in ambito nipponico, poi ovviamente c'è il resto del mondo e la pletora di stili ad uso e consumo di ognuno
:thsit:
kungfu.... stesso discorso
Io sono arrivato a pensare che si tratti di una specie di "ciclo".
- cut -
Per me, si tratta di una costante e non facile ricerca di un'autonomia tra queste due tendenze, di una mediazione individuale. Sofferta spesso, ma interessante. :)
Accendere incensi e rendere omaggio a un antenato o un padre spirituale è cosa normale in oriente. Fa parte di una spiritualità diversa rispetto a quella occidentale. Culto molto più vicino alle mie credenze naturali (non quindi indotte) rispetto a quello delle religioni abramitiche, ma appunto è una cosa personale.
Se si parla di infallibilità qui potrebbe esserci un problema, ma attenzione che qui ci si avvicina all'uomo di paglia. Io sono ben conscio che Funakoshi era più uno studioso che un combattente, che Oyama faceva un po' di reclame e che la panza di Kase era un limite e non un hara sviluppato. Non sono l'unico.
Certamente però è vero che non condividendo cotanta etichetta si tende (io il primo) a prendere un pò per il culo...Questo non è un problema, chi aderisce al Budo lo fa per se', non per ottenere l'approvazione altrui :)
1. | Nella mia esperienza personale pochissimi, per lo piu' praticanti di arti cinesi che hanno esteso i loro studi abbondantemente oltre le mura delle palestra e sovente anche ad alti livelli. |
Non è la foto di Oyama il problema.
22 anni che faccio il saluto al kamiza, dal 2010 che lotto, ma non mi è servita la lotta per farmi cambiare approccio al mio saluto al kamiza. Non ero un debole di mente a 16 anni, quando ho iniziato con l'aikido, per cui non devo far finta che la lotta mi abbia salvato. Non ero da salvare. Non lo sono ora che ne sto per fare 38. Nonostante saluti Ueshiba 2 volte a lezione.
Non tutti siamo uguali, grazie a Dio. Ci sono i Ryujin, gli Spartan, i Gargoyle, che sono passati dalle discipline Giappo e non hanno problemi esistenziali che non riescono a risolvere. Poi ci sono gli altri.
Sinceramente non sono del tutto daccordo. Soprattutto sul significato intrinsecamente spirituale e morale (positivo) che si da al termine olistico abbinato alle AMT.Ho infatti evitato di stilare una scala di valori. Ho solo sottolineato le differenze.
In altro post in altra discussione ho già fatto un distinguo a riguardo e da questo, la mia visione delle AMT e quindi di quanto scrivi sotto è molto diversa. Parlo delle AM cinesi in quanto quelle pratico.Mi parleresti (o quoteresti) riguardo la tua visione?
Apro e chiudo una parentesi, essendo interessato alle AM giapponesi solo marginalmente.In effetti, il mero militarismo, è semmai un effetto e non una causa. Tuttavia è un argomento troppo ampio da approfondire in questa sede.
Per quanto riguarda il mondo nipponico, credo influisca molto in generale la visione chi i giapponesi appunto hanno della vita e della società. E ancora NON mi riferisco solo alla vera o presunta spiritualità ed a tutto il "folklore" che ne segue. Un po' semplicisticamente (solo per non scrivere un trattato, visto che le sfumature e le situazioni non sono così nette, ma per dare un'idea passatemelo), accomunare la concezione di società normale (ossia la condizione di vita di un giapponese moderno) ad una visione "militarista" (direttamente dovuta a cause storiche) per un giapponese non è molto sbagliato IMHO. Loro nascono, crescono, vengono educati, vivono e muoiono in quest'ottica. Sono usciti di botto da un medioevo feudale e da molto poco tempo e i loro valori tradizionali, ancora molto radicati in loro, sono sostanzialmente quelli. Nella AM giapponesi molto di più. Ed è questa predisposizione che portano a molte delle cose descritte in questa discussione. Perchè trasemsse come valore marziale per l'am, in conseguenza della loro cultura, in parte travisata, in parte volutamente utilizzata in maniera accentuata. Per specificare, non sto dando un giudizio morale su di loro, sul loro modo di vivere o quant'altro (che può piacere o meno e, come per tutte le culture, ha pari dignità di esistere e obbligo di essere rispettato). Riporto solo quella che "vedo da fuori" (ed un tempo anche da dentro) senza giudicare. Chiusa parentesi.
Non tutti siamo uguali, grazie a Dio. Ci sono i Ryujin, gli Spartan, i Gargoyle, che sono passati dalle discipline Giappo e non hanno problemi esistenziali che non riescono a risolvere. Poi ci sono gli altri.
Non tutti siamo uguali, grazie a Dio. Ci sono i Ryujin, gli Spartan, i Gargoyle, che sono passati dalle discipline Giappo e non hanno problemi esistenziali che non riescono a risolvere. Poi ci sono gli altri.
quoto la prima parte del tuo discorso, ma questa te la potevi risparmiare ???
Non tutti siamo uguali, grazie a Dio. Ci sono i Ryujin, gli Spartan, i Gargoyle, che sono passati dalle discipline Giappo e non hanno problemi esistenziali che non riescono a risolvere. Poi ci sono gli altri.quelli passati dalle discipline cinesi XD ?
Non tutti siamo uguali, grazie a Dio. Ci sono i Ryujin, gli Spartan, i Gargoyle, che sono passati dalle discipline Giappo e non hanno problemi esistenziali che non riescono a risolvere. Poi ci sono gli altri.quelli passati dalle discipline cinesi XD ?
Col rischio di ripetere una cosa banale, penso che il punto resti la sostanza dietro a certe pratiche e atteggiamenti che sulla carta sembrano essere nobilissimi ma nella realta' si rivelano vuoti simulacri usati appunto solo a favore di una apparenza.Ho infatti fatto l'esempio del Karate moderno a contatto pieno. La presenza di rituali trascende la tecnica stessa e non implica necessariamente che si tratti di sola fuffa. Per alcuni sono anche un valore aggiunto, anzi. Riguardo al termine "sconosciuti" come puoi vedere esistono persone per cui non sono tali.
Non vedo una gran differenza tra definire efficacissime delle tecniche mai provate per sentirsi forti e dare significati a riti sconosciuti per sentirsi spirituali.
In entrambi i casi si sta accettando il blocco completo di orpelli che viene venduto con l'illusione della pratica.
Rimandando ad un altra discussione....quanti e come parlano realmente di filosofia o spiritualità nelle arti marziali[1]?Pochi. Eppure proprio perchè le AM si propongono di essere praticate anche e soprattutto fuori dal dojo (o equivalente), si può dire che sono questi individui coloro che seguono davvero una via.
1. Nella mia esperienza personale pochissimi, per lo piu' praticanti di arti cinesi che hanno esteso i loro studi abbondantemente oltre le mura delle palestra e sovente anche ad alti livelli.
Tanti :) Il mio impegno in questa discussione è per l'appunto spiegare, a chi interessa, le origini e i significati veri di ciò che è diventata in generale solo una serie di "orpelli".
Quanti invece usano tutto questo come una scusa,che siano energie mitiche da sviluppare o stage da seguire per rispetto?
Ryu, ma qua si sta facendo un discorso di massima.. davvero pensi che quelli come te siano la regola e non l'eccezione?Certamente non lo penso :)
perché quando si parla di numeri alti di praticanti è normale poter trovare in ogni ambiente qualunque tipo di pregio e di bestialità, ma questo non ci autorizza a dire che non è possibile trovare dei denominatori comuni alla maggior parte di praticanti/insegnanti/scuole di una disciplinaVerissimo, anche per questo non è un problema il giudizio negativo che se ne da', perchè alla fine riflette la realtà (ci sarebbe comunque da considerare che in Giappone, patria del Karate moderno, il Karate è ormai Kyokushin & derivati per la stragrande maggioranza) secondo una necessaria generalizzazione.
Piuttosto la metafora che racconta come la superficialità e l'ottusità diffusa da voi denunciata, con cui innegabilmente la maggioranza si approccia a certi temi, non rende giustizia a dei valori che possono essere più profondi rispetto a un semplice martial posing.
In particolare non mi interessa che si "salvi" la mia o un'altra disciplina.
Se ritieni che questo sia imprescindibile, dubito che troveremo mai un punto di accordo.il problema nasce quando quest'ottusità e superficialità raggiungono il top della gerarchia
Piuttosto la metafora che racconta come la superficialità e l'ottusità diffusa da voi denunciata, con cui innegabilmente la maggioranza si approccia a certi temi, non rende giustizia a dei valori che possono essere più profondi rispetto a un semplice martial posing.
Mmmm... ti confermo che non mi interessa :bIn particolare non mi interessa che si "salvi" la mia o un'altra disciplina.
un po sì però,
Se ritieni che questo sia imprescindibile, dubito che troveremo mai un punto di accordo.il problema nasce quando quest'ottusità e superficialità raggiungono il top della gerarchia
Piuttosto la metafora che racconta come la superficialità e l'ottusità diffusa da voi denunciata, con cui innegabilmente la maggioranza si approccia a certi temi, non rende giustizia a dei valori che possono essere più profondi rispetto a un semplice martial posing.
allora ti credo :) Ma la legittimità di certe pratiche, perché lo sono, non può distogliere o ancor peggio giustificare certi comportamentiMmmm... ti confermo che non mi interessa :bIn particolare non mi interessa che si "salvi" la mia o un'altra disciplina.
un po sì però,
Cerco di far comprendere quali sono le basi culturali da cui nascono certi comportamenti.
@Ryujin: la sudditanza non implica necessariamente la fuffa. I soldati giapponesi ww2 erano completamente assoggettati al sistema, eppure erano dei combattenti temibilissimi.Aiutami a comprendere la tua posizione, ritieni che in relazione a quelle formule e rituali, non ci possa essere altro scopo che l'assoggettamento e il controllo di una persona? Secondo te tutti quelli che adottano tale modello di comportamento sono dei poser che non sanno quello che fanno?
Nel mio ragionamento possono essere inclusi sia casi di uffa che di combattimento sincero, voglio invece fare un'analisi dei meccanismi utilizzati per creare settarismo e sudditanza dentro dojo e palestre.
D'altronde l'uso di formule, rituali, linguaggi criptici, codici di abbigliamento e gerarchie struttrate non appartiene solo all'oriente... Ma anche a svariate società segrete di ogni parte del mondo, volte a perpetuare il potere soprattutto al proprio interno.
, voglio invece fare un'analisi dei meccanismi utilizzati per creare settarismo e sudditanza dentro dojo e palestre. D'altronde l'uso di formule, rituali, linguaggi criptici, codici di abbigliamento e gerarchie struttrate non appartiene solo all'oriente... Ma anche a svariate società segrete di ogni parte del mondo, volte a perpetuare il potere soprattutto al proprio interno.Quindi per te i rituali inducono alla sudditanza? Quali sono gli altri fattori
Eravamo tutti convinti?Manco per il cazzo...
Avremmo preferito magari in tanti un pò di stretching commentando quelle di aerobica?Hell yeah.... XD
Avevamo un'alternativa?No...perchè lo voleva lui.
@Ryu no, non sono tutti dei poser (??).http://it.wikipedia.org/wiki/Poser (http://it.wikipedia.org/wiki/Poser)
Chi adotta dei rituali, o meglio chi spinge ad un certo livello di complessità e importanza nella pratica i rituali, lo fa con il preciso scopo di creare una identità a parte e di condizionare i partecipanti a sottomettersi a qualla complessa ritualità.Ho condiviso e condivido senz'altro. Ma le forme del Karate sono solo uno degli aspetti, peraltro non condiviso con il resto del Budo giapponese. Di certo non condivido e non potrò mai condividere il considerare cacca il reigi e il mokuso e continuerò a trovare curioso che si pretenda che una disciplina orientale non debba essere insegnata in modo orientale e debba piuttosto uniformarsi ai modi di fare occidentali.
Ti rimando a mie passate considerazioni sull'uso ossessivo delle forme, che ricordo condividesti.
imprescindibile da cosa? Dalla bontà dell'idea di partenza? Le grandi astrazioni e teorie non mi danno grande fiducia se poi nel quotidiano ci si scontra con un certo modo di fare, non credo che l'intento di Saburo fosse screditare il karate come disciplina ma certi comportamenti da lui visti nel suo percorsoChe ho visto anch'io. Ma che non raccontano tutto quello che c'è da raccontare al riguardo. Ci sono brave persone cerebromunite anche nelle schiere di chi fa AM sia tra gli allievi che tra i maestri.
allora ti credo :) Ma la legittimità di certe pratiche, perché lo sono, non può distogliere o ancor peggio giustificare certi comportamentiInfatti non li giustifico. Cerco di far comprendere la suddetta legittimità. Le pratiche sono uno strumento, il modo in cui viene utilizzato dipende dalla persona.
per capire: la critica di Saburo è corretta o no?Se mi dai l'aut aut e vuoi una risposta netta: no, soprattutto quando si parla dei rituali con l'unico scopo di controllare le persone, ci sono significati profondi che sfuggono.
Col rischio di ripetere una cosa banale, penso che il punto resti la sostanza dietro a certe pratiche e atteggiamenti che sulla carta sembrano essere nobilissimi ma nella realta' si rivelano vuoti simulacri usati appunto solo a favore di una apparenza.Ho infatti fatto l'esempio del Karate moderno a contatto pieno. La presenza di rituali trascende la tecnica stessa e non implica necessariamente che si tratti di sola fuffa. Per alcuni sono anche un valore aggiunto, anzi. Riguardo al termine "sconosciuti" come puoi vedere esistono persone per cui non sono tali.
Non vedo una gran differenza tra definire efficacissime delle tecniche mai provate per sentirsi forti e dare significati a riti sconosciuti per sentirsi spirituali.
In entrambi i casi si sta accettando il blocco completo di orpelli che viene venduto con l'illusione della pratica.
1. | scusate |
2. | Mindfucking, Stefano Re |
Sinceramente non sono del tutto daccordo. Soprattutto sul significato intrinsecamente spirituale e morale (positivo) che si da al termine olistico abbinato alle AMT.Ho infatti evitato di stilare una scala di valori. Ho solo sottolineato le differenze.
In altro post in altra discussione ho già fatto un distinguo a riguardo e da questo, la mia visione delle AMT e quindi di quanto scrivi sotto è molto diversa. Parlo delle AM cinesi in quanto quelle pratico.Mi parleresti (o quoteresti) riguardo la tua visione?
Apro e chiudo una parentesi, essendo interessato alle AM giapponesi solo marginalmente.In effetti, il mero militarismo, è semmai un effetto e non una causa. Tuttavia è un argomento troppo ampio da approfondire in questa sede.
Per quanto riguarda il mondo nipponico, credo influisca molto in generale la visione chi i giapponesi appunto hanno della vita e della società. E ancora NON mi riferisco solo alla vera o presunta spiritualità ed a tutto il "folklore" che ne segue. Un po' semplicisticamente (solo per non scrivere un trattato, visto che le sfumature e le situazioni non sono così nette, ma per dare un'idea passatemelo), accomunare la concezione di società normale (ossia la condizione di vita di un giapponese moderno) ad una visione "militarista" (direttamente dovuta a cause storiche) per un giapponese non è molto sbagliato IMHO. Loro nascono, crescono, vengono educati, vivono e muoiono in quest'ottica. Sono usciti di botto da un medioevo feudale e da molto poco tempo e i loro valori tradizionali, ancora molto radicati in loro, sono sostanzialmente quelli. Nella AM giapponesi molto di più. Ed è questa predisposizione che portano a molte delle cose descritte in questa discussione. Perchè trasemsse come valore marziale per l'am, in conseguenza della loro cultura, in parte travisata, in parte volutamente utilizzata in maniera accentuata. Per specificare, non sto dando un giudizio morale su di loro, sul loro modo di vivere o quant'altro (che può piacere o meno e, come per tutte le culture, ha pari dignità di esistere e obbligo di essere rispettato). Riporto solo quella che "vedo da fuori" (ed un tempo anche da dentro) senza giudicare. Chiusa parentesi.
mindficking di Stefano Re.
gran libro, era da quello che ricordavo i meccanismi caratteristici delle sette di cui ho trovato sovrapposizioni.
Ma non ricordavo il titolo.
grazie.
Isolamento affettivo
Tecniche di premio/punizione
Squallificazione del sé
Soppressione dubbio e critica
Alternanza durezza/gentilezza
Induzione dei sensi di colpa
Creazione di dipendenza
Esaurimento
Coercizione fisica
Confessioni pubbliche
A scopo informativo,per la proposta di giorgia, riporto che uno degli elementi fondamentali e distintivi del culto e':
NOI ABBIAMO LA VERITA', GLI ALTRI NO. e bisogna pure guardarli con sospetto.
Questo quante volte l'avete incontrato?
scusa ma mi devi spiegare bene, forse non ci intendiamo su quale sia la critica di Saburo ma io sono andato a rileggere i post ad inizio discussione e bò, ho trovato questi e ora sono ancora più confusoper capire: la critica di Saburo è corretta o no?Se mi dai l'aut aut e vuoi una risposta netta: no, soprattutto quando si parla dei rituali con l'unico scopo di controllare le persone, ci sono significati profondi che sfuggono.
Se vuoi una risposta più articolata, dove si cerca di cogliere le sfumature e contestualizzare quello su cui anche io concordo, ti invito a rileggere quello che ho scritto all'inizio della discussione.
Un discorso articolato non mi esce, dovrei fare un trattato :D Provo a soffermarmi su un singolo punto.
Non vedo necessariamente la malafede, almeno non sempre, tuttavia non posso negare che certe descrizioni finora date siano molto vicine alla realtà
Noto che il discorso della domanda e dell'offerta, già citato recentemente in altri contesti, anche qui può contribuire a tutto quello che è stato detto. Il paragone tra certi maestri, con le rispettive scuole, e le sette o comunque i ferventi gruppi religiosi spiega molto.
Tra gli appassionati delle arti marziali, c'è una buona fetta, potrei stimare l'80%, che frequenta un corso di arti marziali per soddisfare dei bisogni che trascendono il combattimento. Il combattimento in ogni sua forma, è fatto di caos, incertezza, progresso ed evoluzione, individualità, confronto. Nelle arti marziali se guardiamo bene, questo 80% cerca più o meno l'esatto contrario XD
La spiritualità intrinseca delle discipline orientali soprattutto, ben si presta a essere fraintesa e ridirezionata per dare alle persone invece certezze, tradizioni incrollabili, storie meravigliose da raccontare (magari inventate o distorte, ma vabbè...), figure semimitiche inarrivabili, rassicuranti rituali sempre uguali a se' stessi. La gente vuole questo, di solito.
La sudditanza quindi è il prodotto di una sorta di affinità elettiva. Nei panni di un maestro che non sa fare altro che la sua arte marziale, sia per una buona causa (perpetrare l'insegnamento con un minimo di selezione) sia per il puro interesse personale (guadagnare per vivere senza sbattersi troppo a lavorare) trovo perfettamente logico che si crei questo tipo di struttura gerarchica. Questo è il prodotto che vende. Solo pochi sono interessati a fare altro. E ancora peggiori sono quelli che fanno cose alternative, distinguendosi dalla massa ignorante, senza rendersi conto che il livello è parimenti basso se non di più. Ma intanto si consumano le dita sulle tastiere...
Senza fare nomi ne' cognomi, quando stavo cercando una sede per il nostro corso di PA, chiesi l'utilizzo di uno spazio a un responsabile di una notissima realtà ben radicata nel territorio con strutture a disposizione molto interessanti. Spiegai quello che facciamo, come lo facciamo, le referenze dei responsabili.
Di tutta risposta mi becai un pippone sull'inaffidabilità delle persone con cui collaboro, un benevolo monito a cercare insegnamenti autentici e profondi e naturalmente un sermone sul suo caposcuola, ovviamente maestro di energie interne antiche e misteriose, che naturalmente è serio affidabile e blablabla.
35' di telefonata.
... e io volevo semplicemente chiedere le condizioni per l'affitto di un cazzo di spazio per il nostro corso :pla:
Antichi misteri da svelare, tecniche segrete, figure carismatiche da seguire, rituali esotici, capacità da raggiungere in anni e anni (così se da tre mesi a oggi non c'è stato nessun significativo miglioramento, è perchè ci vuole taaaaanto tempo, non perchè ci si sta allenando male...) rendono il contesto speciale. La gente vuole sentirsi parte di questo "speciale", senza sudare troppo e senza farsi male, ma urlando al mondo, come dice Mad, "Ehi, guardami, notami, io sono speciale! (Perchè lo è il mio maestro)".
Mentre in realtà le arti marziali sono praticate da persone normali che prima di tutto, e con discrezione, sudano, si fanno il mazzo, studiano, dubitano e si confrontano con la realtà dei fatti.
Ma questo, appunto, interessa a pochi.
Sempre senza nomi e cognomi, posso dire per certo che questo tipo di sudditanza autoreferenziale a cui la massa si assoggetta volentieri trascende e va oltre il mondo delle arti marziali e del combattimento in genere.
Sarò onesto. Lavorare onestamente è duro e difficile, toglie energie, toglie tempo per stare con la famiglia e allenarsi, è fonte di stress e spesso ripaga poco e male.
Io, oggi, con internet a disposizione, la pletora di terreni di confronto esistenti e l'informazione a portata di qualche click, non me la sento di condannare queste persone più di quanto non condannerei chi fa i test sulle intolleranze alimentari (salvo glutine e lattosio, mai ricevuti riconoscimenti di attendibilità ufficiali), vende omeopatia (distrutta anche dal Cicap), produce creme per rassodare i culi flaccidi (ma quando mai...).
Chi ci crede è perchè vuole crederci ed è giusto che paghi anche profumatamente il suo bisogno di illusioni.
Come dici giustamente, però, quando pisciano fuori dal vaso un paio di palate per fargli capire come gira la cosa nel mondo reale non sono peccato :D
Ma infatti non mi sogno di sostenere che tutti i rituali seguiti in tutte le palestre siano per tutti i praticanti una buffonata.Vero.
Non direi nemmeno che il padre nostro sia una buffonata, sebbene giurerei che gran parte delle persone lo reciti come il jingle pubblicitario di gesu' cristo.
Pero' se domenica vado a messa e mi metto a far domande alla gente sulle cose in cui credono trovero' anche un sacco di gente che due cazzate in croce[1] me le sa dire.Onestamente non posso fare un confronto. Comunque c'è un mucchio di gente che non appena esce sul sagrato si dimentica di quello che ha appena recitato all'interno della chiesa. Di cristiani veri io ne conosco forse solo uno o due. Gli altri scimmiottano e fanno le preghiere quando le cose vanno storte e stop.
Nelle palestre e' molto piu' raro.
1. scusate
Spartan l'ha ammesso candidamente: a un sacco di gente delle palle di energia e della meditazione non frega un cazzo e lo fa perche' non ci sono alternative.Oggi ci sono, le città sono piene di corsi :)
E allora torniamo ai corvi bianchi col culo arcobaleno, a un certo punto non si puo' far finta che le eccezioni siano la norma e che invece si debba ignorare tutti gli altri.E qui torniamo anche al discorso del sushi. E' sushi quello che mangi in due o tre ristoranti giappo come si deve o quello che trovi a ogni angolo dagli all you can eat?
Mai avuto esperienza di nessuna di queste.
Riporto le tecniche d'influenza forzanti l'adesione caratteristiche delle sette e dei culti,quelle classificate come "Di controllo o distruttive"[2]:
Isolamento affettivo
Tecniche di premio/punizione
Squallificazione del sé
Soppressione dubbio e critica
Alternanza durezza/gentilezza
Induzione dei sensi di colpa
Creazione di dipendenza
Esaurimento
Coercizione fisica
Confessioni pubbliche
2. Mindfucking, Stefano Re
Isolamento affettivoDove andavo io pensandoci bene bene forse c'era un pò di alternanza durezza/gentilezza, ma ho sempre pensato fosse una caratteristica del carattere del maestro in questione, non credo proprio lo facesse coscientemente.
Tecniche di premio/punizione
Squallificazione del sé
Soppressione dubbio e critica
Alternanza durezza/gentilezza
Induzione dei sensi di colpa
Creazione di dipendenza
Esaurimento
Coercizione fisica
Confessioni pubbliche
Iommi, sei confuso perchè associ automaticamente e senza possibilità di replica alle AM quelli aspetti negativi e quelle distrorsioni che pure io critico.no, l'ho scritto un paio di volte, non ho letto la critica di Saburo come una critica alle AM ma una critica a certi comportamenti deviati, sono confuso proprio perchè anche tu li criticavi e poi mi hai detto che non condividevi la critica, mi sembrava che avessi cambiato opinione nel corso del 3d :)
In sostanza stai assumendo che non ci può essere un approccio salutare per la mente alle AM.
no, l'ho scritto un paio di volte, non ho letto la critica di Saburo come una critica alle AM ma una critica a certi comportamenti deviati, sono confuso proprio perchè anche tu li criticavi e poi mi hai detto che non condividevi la critica, mi sembrava che avessi cambiato opinione nel corso del 3d :)Inizalmente non l'avevo letta anch'io così e probabilmente così non è, visto che ha riconosciuto, e ho tirato un sospiro di sollievo, almeno la pratica in terra di origine (rimane il discorso della possibilità accogliere una culutra diversa dalla propria, ma è qualcosa su cui si può iniziare una discussione).
ora è chiaro :)no, l'ho scritto un paio di volte, non ho letto la critica di Saburo come una critica alle AM ma una critica a certi comportamenti deviati, sono confuso proprio perchè anche tu li criticavi e poi mi hai detto che non condividevi la critica, mi sembrava che avessi cambiato opinione nel corso del 3d :)Inizalmente non l'avevo letta anch'io così e probabilmente così non è, visto che ha riconosciuto, e ho tirato un sospiro di sollievo, almeno la pratica in terra di origine (rimane il discorso della possibilità accogliere una culutra diversa dalla propria, ma è qualcosa su cui si può iniziare una discussione).
Ma mi è sembrato che l'opinione generale stesse virando verso la completa delegittimazione e a puro inutile scimmiottamento di qualunque rituale.
Ti confermo ancora una volta quello che ho scritto all'inizio. Ti confermo ancora altresì che però non perchè il sushi in media fa schifo a Milano, dico che tutto il sushi fa schifo e che la mia esperienza sotto i miei sensei è stata positiva.
La mia testimonianza non sono sufficienti a convincere che ci può essere un percorso positivo di miglioramento non dico tecnico ma nemmeno spirituale nelle AM?
dai tuoi interventi mi sembra che per te la sudditanza psicologica derivi dai rituali scollegati dal mondo esterno e dalla gerarchia rigida, ho capito bene?
E allora torniamo ai corvi bianchi col culo arcobaleno, a un certo punto non si puo' far finta che le eccezioni siano la norma e che invece si debba ignorare tutti gli altri.E qui torniamo anche al discorso del sushi. E' sushi quello che mangi in due o tre ristoranti giappo come si deve o quello che trovi a ogni angolo dagli all you can eat?
1. | Che poi e' lo stesso discorso dell'1% del wing chun, e per evitare future polemiche possiamo gia' dirci d'accordo sul fatto che non e' un problema che riguarda solo le AM |
E allora torniamo ai corvi bianchi col culo arcobaleno, a un certo punto non si puo' far finta che le eccezioni siano la norma e che invece si debba ignorare tutti gli altri.E qui torniamo anche al discorso del sushi. E' sushi quello che mangi in due o tre ristoranti giappo come si deve o quello che trovi a ogni angolo dagli all you can eat?
A Milano si mangia dell'ottimo sushi.
A Tokio si mangia dell'ottimo sushi.
Quale delle due affermazioni e' piu' verosimile?
Siccome a milano ci sono un paio di posti che fanno del buon sushi diresti che il sushi di milano e' buono? O piuttosto diresti che "a milano il sushi non e' un granche',sono perlopiu' posti commerciali che sfornano cibo di bassa qualità per persone incompetenti, sebbene vi sia qualche eccezione"
Ecco io credo che le palestre di Am tradizionali siano perlopiu' posti commerciali con insegnamenti di bassa qualita' adatti a persone incompetenti e suggestionabili, sebbene vi sia qualche eccezione.[1]
1. Che poi e' lo stesso discorso dell'1% del wing chun, e per evitare future polemiche possiamo gia' dirci d'accordo sul fatto che non e' un problema che riguarda solo le AM
La cosa fantastica di questi 3d è che nessuno sta negando che la probabilità di trovare certe situazioni sia alta nelle AMT, ma si continua a tornare su quello tipo disco rotto :whistle: e io che pensavo si stesse discutendo dei meccanismi che innescano la sudditanza , magari anche per avere campanelli d'allarme (ricordo un 3d simile di mad con vari indici che potevano aumentare l'allerta...)
La cosa fantastica di questi 3d è che nessuno sta negando che la probabilità di trovare certe situazioni sia alta nelle AMT, ma si continua a tornare su quello tipo disco rotto :whistle: e io che pensavo si stesse discutendo dei meccanismi che innescano la sudditanza , magari anche per avere campanelli d'allarme (ricordo un 3d simile di mad con vari indici che potevano aumentare l'allerta...)
La cosa fantastica di questi 3d è che nessuno sta negando che la probabilità di trovare certe situazioni sia alta nelle AMTdavvero?
La cosa fantastica di questi 3d è che nessuno sta negando che la probabilità di trovare certe situazioni sia alta nelle AMT, ma si continua a tornare su quello tipo disco rotto :whistle: e io che pensavo si stesse discutendo dei meccanismi che innescano la sudditanza , magari anche per avere campanelli d'allarme (ricordo un 3d simile di mad con vari indici che potevano aumentare l'allerta...)
Bhe ma perche' e' difficile fare un discorso del tipo: "I dan e i titoli di soke deturpano il senso della gerarchia inducendo sudditanza" se vi sono continue risposte del tipo "io coi dan mi ci trovo benissimo e da me li hanno tutti guadagnati col sudore".
Io mi sono puppato delle cene di palestra organizzate da fascistacci grezzissimi in locali da zarri con tanto di mignottone raccattate per strada. In senso letterale.
Non mi viene da dire che era un ambiente sano,anche se a me a dato un sacco :)
Bhe ma perche' e' difficile fare un discorso del tipo: "I dan e i titoli di soke deturpano il senso della gerarchia inducendo sudditanza" se vi sono continue risposte del tipo "io coi dan mi ci trovo benissimo e da me li hanno tutti guadagnati col sudore".Basterebbe riportare, come richiesto più volte, esempi di come sono stati usati in modo da indurre sudditanza.
La cosa fantastica di questi 3d è che nessuno sta negando che la probabilità di trovare certe situazioni sia alta nelle AMTdavvero?
strano, sembrava che per alcuni era tutta colpa di Saburo
Senza polemica e solo per capire...
Se nn sbaglio Ryujin ha raccontato del "timore" nel rivedere il suo vecchio maestro lasciato per un altro...non sapendo come il primo avrebbe potuto reagire...
Ecco...perchè se, a quanto sembra, nn ci sono state rotture drammatiche o litigi, uno deve avere questa sorta di timore che, per la mera cronaca, conosco bene?
Bhe ma perche' e' difficile fare un discorso del tipo: "I dan e i titoli di soke deturpano il senso della gerarchia inducendo sudditanza" se vi sono continue risposte del tipo "io coi dan mi ci trovo benissimo e da me li hanno tutti guadagnati col sudore".Basterebbe riportare, come richiesto più volte, esempi di come sono stati usati in modo da indurre sudditanza.
E ovviamente dall'altra parte ci sarà qualcuno che replica come si possano usare, anche all'interno della stessa disciplina, in modo sano.
Sarebbe interessante basare le discussioni sulle esperienze reali e da questo punto di parte provare a trarre conclusioni.
dal tuo secondo post in questo 3d pg 15 più o meno a seguire
@IommiLa cosa fantastica di questi 3d è che nessuno sta negando che la probabilità di trovare certe situazioni sia alta nelle AMTdavvero?
strano, sembrava che per alcuni era tutta colpa di Saburo
Mi metti un link per favore, magari anche in PM per non far deragliare questo puttanaio di 3d XD
Senza polemica e solo per capire...Alt.
Se nn sbaglio Ryujin ha raccontato del "timore" nel rivedere il suo vecchio maestro lasciato per un altro...non sapendo come il primo avrebbe potuto reagire...
Ecco...perchè se, a quanto sembra, nn ci sono state rotture drammatiche o litigi, uno deve avere questa sorta di timore che, per la mera cronaca, conosco bene?
1. | Nomi e riferimenti posso farli in privato per chi ne ha bisogno |
A Milano si mangia dell'ottimo sushi.Attenzione, qui si sta parlando del sushi (le pratiche spirituali delle AM in genere), non del sushi di Milano (come vengono utilizzate tali pratiche nei nostri corsi).
A Tokio si mangia dell'ottimo sushi.
Quale delle due affermazioni e' piu' verosimile?
Siccome a milano ci sono un paio di posti che fanno del buon sushi diresti che il sushi di milano e' buono? O piuttosto diresti che "a milano il sushi non e' un granche',sono perlopiu' posti commerciali che sfornano cibo di bassa qualità per persone incompetenti, sebbene vi sia qualche eccezione"
Ecco io credo che le palestre di Am tradizionali siano perlopiu' posti commerciali con insegnamenti di bassa qualita' adatti a persone incompetenti e suggestionabili, sebbene vi sia qualche eccezione.[1]Messa così, nulla da dire. Al resto rispondo dopo.
1. Che poi e' lo stesso discorso dell'1% del wing chun, e per evitare future polemiche possiamo gia' dirci d'accordo sul fatto che non e' un problema che riguarda solo le AM
Senza polemica e solo per capire...Alt.
Se nn sbaglio Ryujin ha raccontato del "timore" nel rivedere il suo vecchio maestro lasciato per un altro...non sapendo come il primo avrebbe potuto reagire...
Ecco...perchè se, a quanto sembra, nn ci sono state rotture drammatiche o litigi, uno deve avere questa sorta di timore che, per la mera cronaca, conosco bene?
Non ho lasciato il mio sensei per andare con un altro ma sono state motivazioni puramente logistiche (incompatibilità di orari e difficoltà economiche, per le quali, poichè il dojo non era di proprietà, sono stato indirizzato da un senpai con uno spazio suo che mi ha insegnato gratis per due anni[1]). Quando, tempo dopo, ho trovato il corso di Kakuto Karate il mio primo sensei lo ha saputo e non ha fatto storie di alcun tipo.
Il timore, che poi timore non era, visto che come ho scritto ci sono andato sereno e pronto a qualunque cosa (come si insegna...) è stato dovuto probabilmente a troppe storie lette sui forum nel frattempo, ma come si è potuto vedere, era infondato e anzi sono stato trattato bene oltre ogni aspettativa.
Il mio sensei non mi ha chiesto quando sarei tornato in federazione, si è sincerato che io e mia moglie stessimo bene sia di salute che come coppia, ha verifcato che ricordassi certe cose, si è raccomandato di tenerle a mente, e se ne è andato.
1. Nomi e riferimenti posso farli in privato per chi ne ha bisogno
A Milano si mangia dell'ottimo sushi.Attenzione, qui si sta parlando del sushi (le pratiche spirituali delle AM in genere), non del sushi di Milano (come vengono utilizzate tali pratiche nei nostri corsi).
A Tokio si mangia dell'ottimo sushi.
Quale delle due affermazioni e' piu' verosimile?
Siccome a milano ci sono un paio di posti che fanno del buon sushi diresti che il sushi di milano e' buono? O piuttosto diresti che "a milano il sushi non e' un granche',sono perlopiu' posti commerciali che sfornano cibo di bassa qualità per persone incompetenti, sebbene vi sia qualche eccezione"
Contesutalizzare è importante.
Onestamente io dico sempre "Il sushi è ottimo ma devi sapere dove andare, evita i fake".
Senza polemica e solo per capire...Alt.
Se nn sbaglio Ryujin ha raccontato del "timore" nel rivedere il suo vecchio maestro lasciato per un altro...non sapendo come il primo avrebbe potuto reagire...
Ecco...perchè se, a quanto sembra, nn ci sono state rotture drammatiche o litigi, uno deve avere questa sorta di timore che, per la mera cronaca, conosco bene?
Non ho lasciato il mio sensei per andare con un altro ma sono state motivazioni puramente logistiche (incompatibilità di orari e difficoltà economiche, per le quali, poichè il dojo non era di proprietà, sono stato indirizzato da un senpai con uno spazio suo che mi ha insegnato gratis per due anni[1]). Quando, tempo dopo, ho trovato il corso di Kakuto Karate il mio primo sensei lo ha saputo e non ha fatto storie di alcun tipo.
Il timore, che poi timore non era, visto che come ho scritto ci sono andato sereno e pronto a qualunque cosa (come si insegna...) è stato dovuto probabilmente a troppe storie lette sui forum nel frattempo, ma come si è potuto vedere, era infondato e anzi sono stato trattato bene oltre ogni aspettativa.
Il mio sensei non mi ha chiesto quando sarei tornato in federazione, si è sincerato che io e mia moglie stessimo bene sia di salute che come coppia, ha verifcato che ricordassi certe cose, si è raccomandato di tenerle a mente, e se ne è andato.
1. Nomi e riferimenti posso farli in privato per chi ne ha bisogno
Ok.
Però eri pronto a qualunque cosa.... :gh:
Mi sono allenato in ben 2 palestre di BJJ sulle decine di migliaia in tutto il mondo, e in entrambe - come avevo poi delineato via PM a Andy che aveva chiesto info ulteriori - ho trovato situazioni identiche a quelle del peggior corso di aikido.
Sulla falsariga del comune parlare di arti marziali di diversi che scrivono sui forum, mi sento di affermare - non a cazzo, bensì a ragione veduta - che da un punto di vista statistico nella maggior parte dei corsi di BJJ c'è sudditanza. Della più becera.
Dettagli in PM (gli interessati potrebbero leggere e vorrei evitare problemi), anche relativi all'incontrare l'ex insegnante.
Anche io sono interessato. Vorre confrontare con le mie esperienze anche attuali nel bjj.Mi sono allenato in ben 2 palestre di BJJ sulle decine di migliaia in tutto il mondo, e in entrambe - come avevo poi delineato via PM a Andy che aveva chiesto info ulteriori - ho trovato situazioni identiche a quelle del peggior corso di aikido.
Sulla falsariga del comune parlare di arti marziali di diversi che scrivono sui forum, mi sento di affermare - non a cazzo, bensì a ragione veduta - che da un punto di vista statistico nella maggior parte dei corsi di BJJ c'è sudditanza. Della più becera.
Dettagli in PM (gli interessati potrebbero leggere e vorrei evitare problemi), anche relativi all'incontrare l'ex insegnante.
Io sono interessato se per te non è un problema.
Ciao Nick
che tipo di sudditanza c'è nelle palestre di bjj?
Anche io sono interessato. Vorre confrontare con le mie esperienze anche attuali nel bjj.Mi sono allenato in ben 2 palestre di BJJ sulle decine di migliaia in tutto il mondo, e in entrambe - come avevo poi delineato via PM a Andy che aveva chiesto info ulteriori - ho trovato situazioni identiche a quelle del peggior corso di aikido.
Sulla falsariga del comune parlare di arti marziali di diversi che scrivono sui forum, mi sento di affermare - non a cazzo, bensì a ragione veduta - che da un punto di vista statistico nella maggior parte dei corsi di BJJ c'è sudditanza. Della più becera.
Dettagli in PM (gli interessati potrebbero leggere e vorrei evitare problemi), anche relativi all'incontrare l'ex insegnante.
Io sono interessato se per te non è un problema.
Ciao Nick
è vero, ma li credo sia una questione economica travestita da rispetto, grosso problema del bjjche tipo di sudditanza c'è nelle palestre di bjj?
Ti faccio un esempio, ma visto che pare non ci sia accordo sull'esatta definizione di sudditanza, prendilo come esempio di quello che non va dal mio punto di vista (nel caso dal tuo p.to di vista non rientri sotto la voce "sudditanza").
Non puoi andare ad allenarti in un altra palestra.
A scopo informativo,per la proposta di giorgia, riporto che uno degli elementi fondamentali e distintivi del culto e':
NOI ABBIAMO LA VERITA', GLI ALTRI NO. e bisogna pure guardarli con sospetto.
Questo quante volte l'avete incontrato?
Onestamente.
Nelle pratiche che ho toccato, anche solo per un mese o per tutta la vita, quindi Karate, Judo, Aikido, Lotta Greco Romana, Kick Boxing, Atletica e Basket.... Mai e poi mai!
Mentre devo dire che all'interno del forum è un mantra che leggo tutti i giorni.
è vero, ma li credo sia una questione economica travestita da rispetto, grosso problema del bjjche tipo di sudditanza c'è nelle palestre di bjj?
Ti faccio un esempio, ma visto che pare non ci sia accordo sull'esatta definizione di sudditanza, prendilo come esempio di quello che non va dal mio punto di vista (nel caso dal tuo p.to di vista non rientri sotto la voce "sudditanza").
Non puoi andare ad allenarti in un altra palestra.
Ma è dall'alto, la sudditanza mi sembra una cosa più a doppia corsia
Pessima cosa :nono: .... Fortunatamente da noi questo non c'è assolutamente. Anzi tutti si allenano con tutti. Da noi viene spesso un istruttore di un'altra palestra e lui ci invita ad andare a fare qualche allenamento presso la sua palestra anche davanti il nostro maestro. Viceversa il nostro fa la stessa cosa con altri due istruttori. Non capita quasi mai che qualcuno cambi palestra. Io l'ho fatto per questioni di orari più che altro e ogni tanto vedo il vecchio istruttore (che come dicevo viene da noi a volte o noi andiamo da lui) con il quale sono in ottimi rapporti :) .che tipo di sudditanza c'è nelle palestre di bjj?
Ti faccio un esempio, ma visto che pare non ci sia accordo sull'esatta definizione di sudditanza, prendilo come esempio di quello che non va dal mio punto di vista (nel caso dal tuo p.to di vista non rientri sotto la voce "sudditanza").
Non puoi andare ad allenarti in un altra palestra.
Scusate se disturbo il vostro torpore....io no :)A scopo informativo,per la proposta di giorgia, riporto che uno degli elementi fondamentali e distintivi del culto e':
NOI ABBIAMO LA VERITA', GLI ALTRI NO. e bisogna pure guardarli con sospetto.
Questo quante volte l'avete incontrato?
Onestamente.
Nelle pratiche che ho toccato, anche solo per un mese o per tutta la vita, quindi Karate, Judo, Aikido, Lotta Greco Romana, Kick Boxing, Atletica e Basket.... Mai e poi mai!
Mentre devo dire che all'interno del forum è un mantra che leggo tutti i giorni.
Nessuno dei presenti si è sentito chiamato in causa?
Le esperienze personali influiscono sul giudizio. Su ar.ma ci sono tanti che hanno avuto brutte esperienze con le amt e meno con gli sdc in questo senso, forse...è vero, ma li credo sia una questione economica travestita da rispetto, grosso problema del bjjche tipo di sudditanza c'è nelle palestre di bjj?
Ti faccio un esempio, ma visto che pare non ci sia accordo sull'esatta definizione di sudditanza, prendilo come esempio di quello che non va dal mio punto di vista (nel caso dal tuo p.to di vista non rientri sotto la voce "sudditanza").
Non puoi andare ad allenarti in un altra palestra.
Ma è dall'alto, la sudditanza mi sembra una cosa più a doppia corsia
Riprovo: essere cacciati dopo che si è scoperto che ci si è allenati altrove?
Messi proprio alla porta, senza possibilità di tornare.
Una cosa da AMT, a leggere ar.ma. Non da SDC.
ma scherzi, l'ho visto accadere anche nel rugby, ed è un problemaè vero, ma li credo sia una questione economica travestita da rispetto, grosso problema del bjjche tipo di sudditanza c'è nelle palestre di bjj?
Ti faccio un esempio, ma visto che pare non ci sia accordo sull'esatta definizione di sudditanza, prendilo come esempio di quello che non va dal mio punto di vista (nel caso dal tuo p.to di vista non rientri sotto la voce "sudditanza").
Non puoi andare ad allenarti in un altra palestra.
Ma è dall'alto, la sudditanza mi sembra una cosa più a doppia corsia
Riprovo: essere cacciati dopo che si è scoperto che ci si è allenati altrove?
Messi proprio alla porta, senza possibilità di tornare.
Una cosa da AMT, a leggere ar.ma. Non da SDC.
1. | anche qui sicuramente ci sarà da contestualizzare ma più o meno siamo lì |
Ok.Ho imparato a esserlo per qualunque rapporto personale e in generale. Di qui certe mie recenti considerazioni sui legami famigliari.
Però eri pronto a qualunque cosa.... :gh:
Scusate se disturbo il vostro torpore....A scopo informativo,per la proposta di giorgia, riporto che uno degli elementi fondamentali e distintivi del culto e':
NOI ABBIAMO LA VERITA', GLI ALTRI NO. e bisogna pure guardarli con sospetto.
Questo quante volte l'avete incontrato?
Onestamente.
Nelle pratiche che ho toccato, anche solo per un mese o per tutta la vita, quindi Karate, Judo, Aikido, Lotta Greco Romana, Kick Boxing, Atletica e Basket.... Mai e poi mai!
Mentre devo dire che all'interno del forum è un mantra che leggo tutti i giorni.
Nessuno dei presenti si è sentito chiamato in causa?
Scusate se disturbo il vostro torpore....A scopo informativo,per la proposta di giorgia, riporto che uno degli elementi fondamentali e distintivi del culto e':
NOI ABBIAMO LA VERITA', GLI ALTRI NO. e bisogna pure guardarli con sospetto.
Questo quante volte l'avete incontrato?
Onestamente.
Nelle pratiche che ho toccato, anche solo per un mese o per tutta la vita, quindi Karate, Judo, Aikido, Lotta Greco Romana, Kick Boxing, Atletica e Basket.... Mai e poi mai!
Mentre devo dire che all'interno del forum è un mantra che leggo tutti i giorni.
Nessuno dei presenti si è sentito chiamato in causa?
Le esperienze personali influiscono sul giudizio. Su ar.ma ci sono tanti che hanno avuto brutte esperienze con le amt e meno con gli sdc in questo senso, forse...Credo anche io e forse di questo bias ci sarebbe da tenerne conto :=)
Scusate se disturbo il vostro torpore....A scopo informativo,per la proposta di giorgia, riporto che uno degli elementi fondamentali e distintivi del culto e':
NOI ABBIAMO LA VERITA', GLI ALTRI NO. e bisogna pure guardarli con sospetto.
Questo quante volte l'avete incontrato?
Onestamente.
Nelle pratiche che ho toccato, anche solo per un mese o per tutta la vita, quindi Karate, Judo, Aikido, Lotta Greco Romana, Kick Boxing, Atletica e Basket.... Mai e poi mai!
Mentre devo dire che all'interno del forum è un mantra che leggo tutti i giorni.
Nessuno dei presenti si è sentito chiamato in causa?
@Saburo: quando dicevo che in fondo il tuo cambiamento non mi sembra uno stravolgimento ma solo un cambio di barricata, ha una conferma nel fatto che non riusciamo a capirci... facciamo che il mio punto di vista è molto simile a quello di fabryBeh, mica mi sono reincarnato in un pesce... Sempre quello sono.
A me comunque basterebbe una conferma XDdai tuoi interventi mi sembra che per te la sudditanza psicologica derivi dai rituali scollegati dal mondo esterno e dalla gerarchia rigida, ho capito bene?
Sì. Ma se mi dice che il sushi è una schifezza che porta alla lavanda gastrica, gli faccio notare che non ha provato il posto giusto e sono in grado di indicargli dove andare :)A Milano si mangia dell'ottimo sushi.Attenzione, qui si sta parlando del sushi (le pratiche spirituali delle AM in genere), non del sushi di Milano (come vengono utilizzate tali pratiche nei nostri corsi).
A Tokio si mangia dell'ottimo sushi.
Quale delle due affermazioni e' piu' verosimile?
Siccome a milano ci sono un paio di posti che fanno del buon sushi diresti che il sushi di milano e' buono? O piuttosto diresti che "a milano il sushi non e' un granche',sono perlopiu' posti commerciali che sfornano cibo di bassa qualità per persone incompetenti, sebbene vi sia qualche eccezione"
Contesutalizzare è importante.
Onestamente io dico sempre "Il sushi è ottimo ma devi sapere dove andare, evita i fake".
Lo dici perche' ritieni sia ragionevole che una persona non avendo mai mangiato sushi non abbia gli strumenti per fare i paragoni e capire qual'e' il sushi buono, ed e' quindi probabile che finisca in un posto che presenta come sushi una schifezza surrogata,no?
Perche' e' incontestabile che tale e' la situazione del sushi a milano.Se diamo per scontato che la situazione non lo richiede più sì. Ma l'assunto che contesto è proprio che i rituali siano inutili corbellerie che oggi non hanno più in generale senso di essere.
Mio nonno dice che il pollo non esiste piu'.
Un tempo avevano le ossa nere e dure e il sapore forte della selvaggina cresciuta razzolando, ora puoi aprire un pollo con le mani,altro che trinciapollo nelle mani del forzuto capofamiglia.
Se domani andassi in una casa in cui il pollo arrosto viene sistematicamente aperto dal capofamiglia che a tavola fa sedere tutti e poi imbracciate le forbicione provede a separare i pezzi probabilmente penserei che si fa cosi' per rituale e per onore alla famiglia e al capofamiglia piuttosto che per la necessità di tagliare quel pollo...perche' ormai i polli sono diversi.
Possiamo impegnarci in una ricerca di cos'e' il sushi ideale, il karate ideale o qualcosaltro ideale, oppure guardare alla realta' dei fatti e parlare del sushi a milano e delle amt in italia/europa, senza alcuna pretesa di universalità. Contestualizzare e' fondamentale.Infatti, se contestualizzi, per me non è più in discussione l'argomento, hai messo dei riferimenti temporali e ammesso l'eccezione. Per me, così, è guardare davvero ai fatti.
Analogamente tu non hai imparato a riconoscere il sushi buono andando agli all you can eat fuffa,no? potremmo chiamarla una ricerca personale?Certo. A certi livelli la ricerca personale è comunque un elemento essenziale, almeno tradizionalmente (poi sono d'accordo che quasi nessuno lo fa ecc. ecc. ma il sistema lo prevede e lo codifica pure).
Cmq mi pare di capire ci si sia capiti XD :):)
La domanda riduttiva è: quali sono le cause della sudditanza psicologia? Che mi sembra sia esattamente l'argomento del topic, ti avevo chiesto semplicemente un riassunto della tua posizione in merito per avere un confronto, non certo per avere ragione, ma adesso smetto :thsit:Non ho proprio il tempo materiale per rileggere e sintetizzare correttamente 15 pagine di discussione, quindi faccio una lista parziale dei fattori fin qui emersi che POSSONO causare sudditanza psicologica:
@saburo: E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta XDSiccome grazie a Dio (sudditanza?) adesso lavoro di nuovo.
NO è che Giorgia è fatta così le piace portarti per mano dove vuole lei...Del resto è una donna... XD@saburo: E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta XDSiccome grazie a Dio (sudditanza?) adesso lavoro di nuovo.
Siccome comunque mi piace discorrere di questi argomenti con voi ma mi richiede tempo che non ho.
Siccome la sintesi che ho fatto io potevi benissimo farla da sola avendo seguito tutta la discussione.
Il tuo atteggiamento mi pare una poco carina mancanza di rispetto.
Nessuna mancanza di rispetto - quello te lo posso assicurare - e no il riassunto non lo avrei potuto fare io uguale anche perchè hai aggiunto alcuni punti che non erano stati trattati - almeno credo - in questo 3d (tipo le forme o l'abbigliamento).@saburo: E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta XDSiccome grazie a Dio (sudditanza?) adesso lavoro di nuovo.
Siccome comunque mi piace discorrere di questi argomenti con voi ma mi richiede tempo che non ho.
Siccome la sintesi che ho fatto io potevi benissimo farla da sola avendo seguito tutta la discussione.
Il tuo atteggiamento mi pare una poco carina mancanza di rispetto.
NO è che Giorgia è fatta così le piace portarti per mano dove vuole lei...Del resto è una donna... XDXD no in verità mi piace solo la chiarezza e la sintesi XD
Ciao Nick,Io sono arrivato a pensare che si tratti di una specie di "ciclo".
- cut -
Per me, si tratta di una costante e non facile ricerca di un'autonomia tra queste due tendenze, di una mediazione individuale. Sofferta spesso, ma interessante. :)
Anche se per me la visione delle AMT è un po' diversa, quoto quanto dici in quanto ho riscontrato spesso nella realtà nostrana quanto scrivi sopra.
Bel post.
Ciao Nick
1. | Vedi ad es. lo shintoismo mischiato con il darwinismo sociale per quel che riguarda la visione xenofoba e razzista del Giappone totalitario degli anni '30. |
Riporto le tecniche d'influenza forzanti l'adesione caratteristiche delle sette e dei culti,quelle classificate come "Di controllo o distruttive"[1]:Ciao Mad,
Isolamento affettivo
Tecniche di premio/punizione
Squallificazione del sé
Soppressione dubbio e critica
Alternanza durezza/gentilezza
Induzione dei sensi di colpa
Creazione di dipendenza
Esaurimento
Coercizione fisica
Confessioni pubbliche
1. Mindfucking, Stefano Re
Secondo me un pocheto si sta uscendo dal seminato.Ciao Clode,
Una icona o fonte di ispirazione è una cosa la divinazione di una persona a massima fonte di conoscenza ed infallibilità è un altra.
Avere Tyson come foto in palestra è sinonimo di ammirazione verso un grande pugile.
Avere la foto di Oyama sappiamo bene che è per l'appunto come avere la foto di Gesù.
Ciao Andy,
Poi passo al Jiu Jitsu, ed anche lì cosa mi trovo? SALUTI ED "OSU" (ovviamente se scritto, scritto "OSS"). XD
Il BJJ è un po' un'arte bastarda, perchè si vanta di evoluzioni ecc, poi però prende tradizioni che a malapena gli appartengono e sembra scimmiottarle. Ho onestamente il dubbio che tutto ciò derivi dall'estrema fissazione per religiosità e liturgia dei Sudamericani ma, non ho in mano dati veri e propri che possano supportare questa ipotesi. Solo impressioni personali. (P.S. Con gli Oss saltano fuori i brasileri, il mio maestro italiano e relativi istruttori non l'hanno mai usato).
Qua però succede una cosa.
Nel Karate ti fai i tuoi tre saluti: al maestro, al dojo, ai compagni. Stai dove sei, dojo kun, tre inchini, arrivederci.
Nel JJ ci fanno salutare, sul posto, solo il maestro. Poi iniziamo a girare e salutarci battendo le mani e/o anche abbracciandoci. TUTTI. SEMPRE. Questo è proprio un rituale, lo facciamo ad ogni lezione, stage, ecc.
Ma dov'è la differenza?
E' che alla fine, invece che salutare qualche fantomatico caposcuola che è morto 50 anni prima del mio concepimento, o il "dojo" ("Grazie parete di legno, per aver supportato i miei urlettini! OSU!"), io saluto e ringrazio guardando negli occhi il mio maestro, che mi ha insegnato, e tutti i miei compagni. Ci passiamo uno ad uno, sudati, distrutti, con l'occhio spento, ma il sorriso.
Quei saluti sono SENTITI. Perchè quelli di fronte a me si sono scassati quanto e più di me, per imparare ma soprattutto per far imparare me, ed io loro.
Senza nulla togliere ad altri, il modo in cui sento QUEI saluti, QUEL rituale, è tutta un'altra cosa.
2. | Volevo inserirlo nel mio vecchio thread sul "Manifesto di una creatura anfibia", ma lo faccio qui... non credo sia OT. |
3. | Mi hanno raccontato di palestre blasonate di pugilato, old-school, in cui è anche peggio, in cui gli amatori proprio non vengono considerati e tutti gli occhi sono per gli agonisti. |
Ciao Nick,Io sono arrivato a pensare che si tratti di una specie di "ciclo".
- cut -
Per me, si tratta di una costante e non facile ricerca di un'autonomia tra queste due tendenze, di una mediazione individuale. Sofferta spesso, ma interessante. :)
Anche se per me la visione delle AMT è un po' diversa, quoto quanto dici in quanto ho riscontrato spesso nella realtà nostrana quanto scrivi sopra.
Bel post.
Ciao Nick
ti ringrazio. Anche il tuo intervento sopra mi è piaciuto molto, bella analisi corretta anche dal punto di vista storico: psicologia culturalmente definita, anche da una certa educazione. E' chiaro che modernità, occidentalizzazione e globalizzazione mischino molte le cose, in un paese che ha avuto uno sviluppo e una modernizzazione rapidissimi, ma al di sotto un sostrato di valori tradizionali "adattati", rimane, mischiati magari a qualcos'altro.[1]
Diciamo che la divisione è meno netta di come si possa pensare e spero che lo si sia capito dal mio post. Io quel tipo di atteggiamenti li ho trovati un po' dappertutto, con i relativi distinguo (vedi sopra), sia nelle arti marziali giapponesi, che in quelle cinesi che nelle MMA/Grappling.
1. Vedi ad es. lo shintoismo mischiato con il darwinismo sociale per quel che riguarda la visione xenofoba e razzista del Giappone totalitario degli anni '30.
Poi io continuo a portare avanti un certo discorso, in maniera differente da certi miei compagni e mi tengo "i piedi in due scarpe", come molti qui. Le incomprensioni ci sono chiaramente e non sono poche, da entrambi i lati, ma non vuol dire rottura netta né totale servilismo.
Per la situazione nostrana, la questione dei viaggi di aggiornamento o degli stage è piuttosto diffusa, nei diversi contesti. Quando iniziai a praticare Yiquan, eravamo un gruppo piuttosto piccolo, ma lontano da molti stereotipi delle AM cinesi: praticavamo in maglietta e pantaloncini/tuta, venivamo tutti da altri contesti marziali e quindi ci si confrontava e si faceva ricerca. Era molto bello, poi c'è stata, soprattutto per gli altri stili interni, l'affiliazione stretta a scuole internazionali, discorsi come la rappresentanza ufficiale, si è ingrandito il numero di praticanti e il collegamento con altre scuole. Forse è un processo inevitabile, quando ci si vuole allargare o si vive di quello che insegni, come un professionista. Tutte cose belle, ma l'interesse per la ricerca dell'efficacia/combattimento è andata scemando o passata in secondo piano rispetto ad altro, pur rimanendo di un'ottima qualità, per via della bravura/preparazione e passione del mio maestro, rispetto a quello che ho visto o provato/confrontato in giro, per quel che riguarda le AM cinesi nostrane. :)
Nel JJ ci fanno salutare, sul posto, solo il maestro. Poi iniziamo a girare e salutarci battendo le mani e/o anche abbracciandoci. TUTTI. SEMPRE. Questo è proprio un rituale, lo facciamo ad ogni lezione, stage, ecc.
Quei saluti sono SENTITI. Perchè quelli di fronte a me si sono scassati quanto e più di me, per imparare ma soprattutto per far imparare me, ed io loro.
Senza nulla togliere ad altri, il modo in cui sento QUEI saluti, QUEL rituale, è tutta un'altra cosa.
DJ hai ragione, anche a me quella parte è piaciuta. Ma se ti dicessi che ho sentito la stessa cosa pronunciata da fedelissimi settari di un'AMT? (no, non sto dicendo che Andy lo sia, ma che quell'esperienza da sola non aiuta a sciogliere il nodo su cui dibattiamo :) )
DJ hai ragione, anche a me quella parte è piaciuta. Ma se ti dicessi che ho sentito la stessa cosa pronunciata da fedelissimi settari di un'AMT? (no, non sto dicendo che Andy lo sia, ma che quell'esperienza da sola non aiuta a sciogliere il nodo su cui dibattiamo :) )
Capisco ciò che intendi dire. :)
Dal canto mio posso dire che lo sento perchè il culo a vicenda ce lo facciamo davvero.
Ma sono SICURO, e so che lì vuoi arrivare, che lo direbbero anche quei soggetti a cui ti riferisci tu. XD
Capisco ciò che intendi dire. :)
Dal canto mio posso dire che lo sento perchè il culo a vicenda ce lo facciamo davvero.
Ma sono SICURO, e so che lì vuoi arrivare, che lo direbbero anche quei soggetti a cui ti riferisci tu. XD
Beh, propriamente NON VORREI arrivare lì, cioè vorrei poter dire che l'esperienza dei settari NON sia pienamente coerente e appagante come quella delle persone fisiologicamente soddisfatte di un ambiente sano, come tu sembri. :)
Certamente le cose sono diverse ad un livello oggettivo tra ambiente settario e ambiente sano, ma non so fino a che punto possano esserlo da un punto di vista psicologico-soggettivo... il che mi interessa relativamente poco perché credo ormai di saper riconoscere i posti malsani! :D ;)
io ritengo,ma e' un opinione personale finche' non avro' un mio ente di ricerca da far perdere dietro a queste cose, che anche dal punto di vista soggettivo/psicologico ci siano ripercussioni.
Supersintetizzando e semplificando credo che far dipendere il proprio equilibrio da fattori esterni e non verificati direttamente renda instabili e paranoici, da qui poi discendono gran parte dei mali del mondo e delle AM.
O come diceva LUI, "La paura è la via per il Lato Oscuro " :jedi: :vader:
... dobbiamo proprio fondare quell'ente di ricerca! XD
Ho letto la cosa relativa all'agonismo e imho la verità è un pò nel mezzo, perchè nessuno può essere sicuramente costretto a fare quello che nn gli piace o quello che nn è nelle sue corde ma è pur vero che certe discipline per me nn possono prescindere da qualche forma di agone...
e quando si compete va bene nn farsi prendere dagli eccessi della competitività ma si compete e uno e uno solo dovrebbe essere l'attitudine mentale, altrimenti davvero meglio darsi ad altro.
@Andy, @Raven, @Fabry, @Nick: ringrazio tutti voi per gli ottimi commenti/interventi.
Per quel che riguarda gli aspetti "personali" della questione, alla fine ho deciso di inserirli qui: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13337.msg475829#msg475829 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13337.msg475829#msg475829)
Possiamo continuarli in quella sede, che mi sembra più appropriata, se volete.
Invece, considerazioni in tema col discorso attuale del topic: Non credete che nella mentalità del "vincere a tutti costi" e nel linguaggio- "truzzo-friendly" - utilizzato per veicolare certi significati, rilevati anche da voi, si manifesti comunque una forma di sudditanza, seppur diversa da quella delle AM tradizionali? :thsit:
Ho letto la cosa relativa all'agonismo e imho la verità è un pò nel mezzo, perchè nessuno può essere sicuramente costretto a fare quello che nn gli piace o quello che nn è nelle sue corde ma è pur vero che certe discipline per me nn possono prescindere da qualche forma di agone...
Potresti spiegarti meglio su quanto evidenziato per favore?e quando si compete va bene nn farsi prendere dagli eccessi della competitività ma si compete e uno e uno solo dovrebbe essere l'attitudine mentale, altrimenti davvero meglio darsi ad altro.
Su questo concordo pienamente.
Ciao Nick
Ho letto la cosa relativa all'agonismo e imho la verità è un pò nel mezzo, perchè nessuno può essere sicuramente costretto a fare quello che nn gli piace o quello che nn è nelle sue corde ma è pur vero che certe discipline per me nn possono prescindere da qualche forma di agone...
Potresti spiegarti meglio su quanto evidenziato per favore?e quando si compete va bene nn farsi prendere dagli eccessi della competitività ma si compete e uno e uno solo dovrebbe essere l'attitudine mentale, altrimenti davvero meglio darsi ad altro.
Su questo concordo pienamente.
Ciao Nick
Io conosco un corso di kickboxing, con una forte presenza femminile, dove lo sparring è un'eccezione e dove ci sono persone che dichiaratamente nn vogliono farlo e gente del genere l'ho incontrata nn solo nella mia precedente attività marziale ma anche in ambienti insospettabili come una nota palestra di boxe dove, con sommo fastidio del titolare che cmq doveva pagare le bollette, c'era gente che si rifiutava di fare i guanti coi compagni...
Ecco, per la mia testa nn sceglierei mai una disciplina che prevede lo scontro per il gusto di allenarmi e poi privarmi di una componente essenziale...è come se io al tempo avessi fatto tutti gli allenamenti da linebacker ma poi mi fossi rifiutato di entrare in campo... :nono:
Ho letto la cosa relativa all'agonismo e imho la verità è un pò nel mezzo, perchè nessuno può essere sicuramente costretto a fare quello che nn gli piace o quello che nn è nelle sue corde ma è pur vero che certe discipline per me nn possono prescindere da qualche forma di agone...e quando si compete va bene nn farsi prendere dagli eccessi della competitività ma si compete e uno e uno solo dovrebbe essere l'attitudine mentale, altrimenti davvero meglio darsi ad altro.
L'interlocutore si affanna immediatamente a tessere le lodi della figura che ritiene attaccata, si spertica nel ricordare quanto io gli debba in gratitudine e quanto sia stato fortunato ad avere i suoi benevolenti insegnamenti. Senza ricordarsi dei soldi spesi, dei sacrifici, della fatica, delle rinunce, delle delusioni... tutte cose che fanno parte di qualsiasi disciplina sportiva ma che vanno completamente rimosse, a sostegno del fatto che ci abbeveriamo tutti dalla benevola saggezza che certe figure trasudano.
Qualche Maestro ci ride su (e lo apprezzo), altri ci marciano e si costruiscono la loro fama, ma di certo mi fa impressione vedere l'acritica e totale ammirazione che molti allievi dedicano loro, e la foga con cui si lanciano a difenderli anche senza che ce ne sia bisogno.
Spesso ho l'impressione che lo facciano perché temono di guardare dentro loro stessi, di vedere le incongruenze e le mancanze di quello che praticano. Incongruenze e mancanze che appartengono a tutti gli ambienti, ma che non possono appartenere alla Via della Saggezza !!!
Ora mi chiedo... ma sono sfigato io o capita anche a voi? Fatemi sapere, apprezzo.