Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Barvo Iommi on November 14, 2014, 12:33:33 pm
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http://www.projectinvictus.it/segreto-mente-degli-atleti-olimpici (http://www.projectinvictus.it/segreto-mente-degli-atleti-olimpici)
articolo interessante, sullo sport in generale ma che penso possa avere un transfert più specifico anche nelle discipline da combattimento
Personalmente ho trovato un buon riscontro nel consiglio finale dell'articolista
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Grazie del link, interessante... :)
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Anche a Uipasc nella parte del mental training si calcava molto la mano sullla "visualizzazione" dell'obbiettivo e comunque in generale di quanto sia sottovalutato l'aspetto mentale e psicologico nell'approccio allo sport.
Soprattutto per chi compete è un fattore determinante e direi che è ovvio...Resta comunque molto difficile per tanti prendere sul serio la questione. Bastava vedere le facce degli altri corsisti quando prendeva parola la docente preposta a quella parte XD .
Comunque anche per un non agonista penso sia importante, avere degli obbiettivi chiari, cercare la costanza con la giusta motivazione e non sentirsi in dovere di allenarsi....Vedere un pò l'obbiettivo come la meta di un'escursione e l'allenamento come il piacevole (anche se faticoso) percorso per raggiungerla. :)
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Purtroppo non e' ancora passato il concetto che non esiste una distinzione tra corpo e mente :)
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Anche a Uipasc nella parte del mental training si calcava molto la mano sullla "visualizzazione" dell'obbiettivo e comunque in generale di quanto sia sottovalutato l'aspetto mentale e psicologico nell'approccio allo sport.
Soprattutto per chi compete è un fattore determinante e direi che è ovvio...Resta comunque molto difficile per tanti prendere sul serio la questione. Bastava vedere le facce degli altri corsisti quando prendeva parola la docente preposta a quella parte XD .
XD
Comunque anche per un non agonista penso sia importante, avere degli obbiettivi chiari, cercare la costanza con la giusta motivazione e non sentirsi in dovere di allenarsi....Vedere un pò l'obbiettivo come la meta di un'escursione e l'allenamento come il piacevole (anche se faticoso) percorso per raggiungerla. :)
:thsit:
Il mentale è la parte più piccola della piramide ma è quella che ti permette di arrivare più in alto.
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"The body can take any kind of punishment...is the mind that you got to make strong"
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Sinceramente io l'ho sempre sottovalutata,
voi avete modi concreti di allenamento "mentale"?
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Premetto che, sebbene sia un argomento che è stato affrontato al nostro corso, ma non l'ho ancora approfondito perchè mi sto interessando prettamente alla parte fisica. Non che non dia importanza al mentale, al contrario, ma essendo il tempo scarso preferisco iniziare dall'inizio.
Concreto per l'allenamento della mente è comunque un concetto molto aleatorio, perchè il fattore personalizzazione è ancora molto più forte che nel discorso prettamente fisico.
I metodi elencati nell'articolo, per sommi capi, riassumono bene o male le principali linee guida, sebbene lì non si parli della parte che deve precedere l'applicazione dei metodi, ovvero l'analisi dell'atleta (attraverso osservazione, dialogo, questionari), dei canali che consentono una maggiore efficacia comunicativa, la definizione degli obiettivi in base alle inclinazioni, allo sport / disciplina praticato, e magari alla parte del programma prettamente fisica e al punto della periodizzazione in cui ci si trova.
Come per l'allenamento fisico, anche il mentale passa per tutte le fasi che caratterizzano la costruzione di un programma che si adatti all'atleta (e non viceversa).
Fossi in te, prima di buttarmi in un allenamento mentale, posto che senza trainer ovviamente le alternative si assotigliano, mi chiederei che cosa voglio da esso, quali aspetti della mia mente voglio curare, migliorare o correggere.
Personalmente io, dato il mio background, sono avvezzo alla meditazione e approfitto spesso dei tempi morti (soprattutto gli spostamenti in auto) per trovare la presenza mentale. Ma questo va al di là dell'allenamento mentale finalizzato alla prestazione sebbene, permeando tutta la vita, si riversa anche nell'attività specifica.
Più nel merito, scelgo gli obiettivi in modo realistico e consono alle mie condizioni e possibilità, in modo che siano SMART, e mi figuro nel loro raggiungimento molte volte al giorno, ma faccio in modo che non mi diano ansia, godendomi il percorso (verso tali obiettivi) come se fosse un bel viaggio. Insomma, cerco il divertimento nel cercare gli obiettivi, e solo secondariamente mi immagino la soddisfazione nel raggiungerli.
Faccio uso di visualizzazioni per figurarmi i movimenti che in un tale momento sto studiando, correggendo, rivedendo. Prima li vedo con la mente come in un film, poi ci giro intorno come se fosse un programma in 3d, poi li eseguo dentro la testa e poi ancora mimo il movimento con il corpo.
Allo stesso modo, guardo molte esecuzioni su YT e mentre le vedo cerco di diventare la persona che le sta eseguendo, magari ricollegandomi con la visualizzazione di cui sopra. Funziona!
Ad ogni modo, voglio essere chiaro, e ribadisco il concetto, ne so molto poco e le mie sono applicazioni che definirei primitive. In presenza di un allenatore capace le possibilità aumentano esponenzialmente. Al corso abbiamo visto e provato con una specialista dei belli esempi di visualizzazione indotta ad esempio.