Ar.Ma.

Arti marziali Cinesi => Taiji quan, Xingyi quan, Yi Quan e Bagua zhang => Topic started by: Raptox on March 24, 2010, 12:22:58 pm

Title: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Raptox on March 24, 2010, 12:22:58 pm
sono tutte sensazioni interne che sopratutto all'inizio sembrano non portare a nulla, come il radicamento...che per forza di cose solo dopo svariati anni di pratica comincia a dare i suoi frutti...
ma all'inizio come fare a capire se si ci si stà radicando??

ad esempio cosa vuol dire sentirsi connessi???
certo c'è chi è ad alti livelli che te lo può spiegare, può farti sentire gli effetti del suo utilizzo ma non è una cosa che si può vedere da fuori
o almeno quello che si vedrà sono gli effetti del lavoro interno sul corpo


discorso complesso...voi cosa ne pensate??
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: usquetandem on March 24, 2010, 12:53:07 pm
Io penso che dovresti frequentare di piu' Baltoro e meno il forum   :)
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: lü dongbin on March 24, 2010, 14:12:53 pm
...omissis... discorso complesso...voi cosa ne pensate?
Non ci sono scorciatoie... mentali.
Ci devi arrivare "fisicamente".
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: *Cherry*Blossom* on March 24, 2010, 14:20:15 pm
...omissis... discorso complesso...voi cosa ne pensate?
Non ci sono scorciatoie... mentali.
Ci devi arrivare "fisicamente".

Sono d'accordo....è come farsi un sentiero nella neve.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: lü dongbin on March 24, 2010, 15:43:06 pm
  Sono d'accordo....è come farsi un sentiero nella neve.
Non proprio.
Un sentiero lo posso immaginare (scorciatoia mentale). La sensazione "fisica" di cui si parla non è immaginabile, perchè non esiste in precedenti (o paragonabili) memorie.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: Raptox on March 24, 2010, 15:45:01 pm
  Sono d'accordo....è come farsi un sentiero nella neve.
Non proprio.
Un sentiero lo posso immaginare (scorciatoia mentale). La sensazione "fisica" di cui si parla non è immaginabile, perchè non esiste in precedenti (o paragonabili) memorie.

esatto...ci si deve fidare di se stessi sperando che la strada che si stà percorrendo sia quella giusta, o almeno la stessa che ha percorso chi intendiamo seguire...
il porblema è che se è quella giusta oppure no...lo si scoprirà solo dopo svariati anni..
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: insetto on March 24, 2010, 15:49:58 pm
come giustamente dici..sono sensazioni da provare!!

Penso che uno dei grossi problemi nel campo delle neijia sia proprio il discorso delle sensazioni. La mente e' spesso ingannevole e districarsi tra le varie sensazioni (quelle utili e quelle non) non e' semplice.

Concordo con Lu.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: Raptox on March 24, 2010, 15:58:09 pm

Penso che uno dei grossi problemi nel campo delle neijia sia proprio il discorso delle sensazioni. La mente e' spesso ingannevole e districarsi tra le varie sensazioni (quelle utili e quelle non) non e' semplice.

Concordo con Lu.

e concordo anche io
sollevi un punto importante: quelle utili e quelle no...ma ci sono anche quelle da evitare del tutto!!
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: MattiaBaldi on March 24, 2010, 16:02:05 pm
3d non male. Bravo Rap.

tante cose mi vengono in mente,

Come si fa a sapere se si e' nel giusto?

Per quello ceh mi viene ora in mente direi che copiare (non a caso) e' il cardine di un po' tutto. Tu vedi e senti e provi, allora ti ricordi e fai di conseguenza, se non riesci riprovi. Se trovi delle cose che non sai fare e non sai come migliorare cerchi altro, cerchi quello che potrebbe farti migliorare con degli esperimenti, se i risultati non li senti subito vuol dire che non e' quello che devi fare.

Perche' se vedi o senti solamente capisci che quello e' quello corretto?

In base alle sensazioni che provi ad i movimenti che corrispondo maggiormente ad i canoni che conosci riconosci che una cosa e' piu' corretta di un altra. Potrebbe essere solo diversa ma tu la provi e vedi se per te va bene e ti potrebbe far migliorare di piu' dell'altra o in quello che meglio preferisci.

Ma quali sono questi canoni?

Se incontri un maestro che:  non usa la forza muscolare, mai. e' estremamente rilassato anche in situazioni veloci, la sua forza e' interna e pulita come una molla interna che spinge e tira tutto un pezzo, come un giunco infialto nel terreno ma frusta all'estremita'. Se colui che incontri con il torso fa tutto e non pensa alle braccia ne alle gambe. Se lui che senti ti percepisce molto prima che tu attacchi. Uno che non alza mai la voce, che cammina dritto, che e' fiero ma non prepotente, che agisce nel giusto con fermezza e sopratutto che ha gli occhi fermi di un aquila.




M.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: insetto on March 24, 2010, 16:02:14 pm

Penso che uno dei grossi problemi nel campo delle neijia sia proprio il discorso delle sensazioni. La mente e' spesso ingannevole e districarsi tra le varie sensazioni (quelle utili e quelle non) non e' semplice.

Concordo con Lu.

e concordo anche io
sollevi un punto importante: quelle utili e quelle no...ma ci sono anche quelle da evitare del tutto!!


Boh non saprei. Diciamo che per ora me ne preoccupo poco.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 24, 2010, 16:13:26 pm
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: MattiaBaldi on March 24, 2010, 16:41:58 pm
HanBin, un mio amico maestro di qigong e medico tradizionale e moderno dice in 40 anni 2 o 3 avevano forse capito di cosa si stava parlando.


M.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Raptox on March 24, 2010, 16:46:21 pm
HanBin, un mio amico maestro di qigong e medico tradizionale e moderno dice in 40 anni 2 o 3 avevano forse capito di cosa si stava parlando.


M.

direi che è un dato statistico più che attendibile...
io sinceramente (rimanendo in ambito am interne) di gente conosciuta di persona che mi sembra abbia capito (perchè non avendoci ancora capito una mazza io..come posso giudicare altri??) ne conto solo 2
e va bene così
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: insetto on March 24, 2010, 17:00:18 pm
Se trovi delle cose che non sai fare e non sai come migliorare cerchi altro, cerchi quello che potrebbe farti migliorare con degli esperimenti, se i risultati non li senti subito vuol dire che non e' quello che devi fare.

hmm non sono daccordo. Se fosse cosi facile individuare la strada come mai ci sono cosi' pochi bravi maestri?
E non mi dire xche' praticano poco. Di gente che si fa il mazzo ce ne a iosa....quello che gli manca spesso e' la strada e andando x tentativi i tempi si dilatano...
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 24, 2010, 17:03:26 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono. E vanno fatti esattamente come vengono propinati, solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo e questo è sbagliatissimo. Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: insetto on March 24, 2010, 17:10:49 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono. E vanno fatti esattamente come vengono propinati, solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo e questo è sbagliatissimo. Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...

Boh si vede che non so spiegarmi....non discutevo di seguire o no il metodo...ma di quello che diceva MB che sembra un discorso di progressione per tentativi...
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 24, 2010, 17:13:10 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono. E vanno fatti esattamente come vengono propinati, solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo e questo è sbagliatissimo. Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...

Boh si vede che non so spiegarmi....non discutevo di seguire o no il metodo...ma di quello che diceva MB che sembra un discorso di progressione per tentativi...

Allora chiedo scusa ho frainteso!
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: lü dongbin on March 24, 2010, 17:15:09 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono.
Indubbio... MA di diverse qualità.
Quote
E vanno fatti esattamente come vengono propinati,
anche questo indubbio. MA se qualcuno può dimostrarmi che portano ad un risultato REPRICABILE tangibile
Quote
solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo
Il discorso si fa difficile perchè dovremmo scindere tra "consciamente" ed "inconsciamente". Forse, sottolineo, forse un esempio del secondo sono le cosidette "aspettative".
Quote
Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...
No. SE la gente si fa il culo e SE il maestro fa il suo lavoro ... la gente fa giusto.
La gente non si fa il culo.
Il maestro non sa fare il suo lavoro.
[/quote]
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 24, 2010, 17:21:22 pm

Se incontri un maestro che:  non usa la forza muscolare, mai. e' estremamente rilassato anche in situazioni veloci, la sua forza e' interna e pulita come una molla interna che spinge e tira tutto un pezzo, come un giunco infialto nel terreno ma frusta all'estremita'. Se colui che incontri con il torso fa tutto e non pensa alle braccia ne alle gambe. Se lui che senti ti percepisce molto prima che tu attacchi. Uno che non alza mai la voce, che cammina dritto, che e' fiero ma non prepotente, che agisce nel giusto con fermezza e sopratutto che ha gli occhi fermi di un aquila.

M.

Bella descrizione  :)
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 24, 2010, 17:22:32 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono.
Indubbio... MA di diverse qualità.
Quote
E vanno fatti esattamente come vengono propinati,
anche questo indubbio. MA se qualcuno può dimostrarmi che portano ad un risultato REPRICABILE tangibile
Quote
solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo
Il discorso si fa difficile perchè dovremmo scindere tra "consciamente" ed "inconsciamente". Forse, sottolineo, forse un esempio del secondo sono le cosidette "aspettative".
Quote
Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...
No. SE la gente si fa il culo e SE il maestro fa il suo lavoro ... la gente fa giusto.
La gente non si fa il culo.
Il maestro non sa fare il suo lavoro.
[/quote]
Ovvio che si mette come premessa che il Maestro sappia il fatto suo, e quindi si da per scontato che riesca a fare determinate cose, quindi se lui mi spiega il metodo con cui ci è arrivato, l'esatta progressione didattica che ha funzionato con lui e con altri maetsri prima di lui non posso dubitare della reale efficacia del metodo didattico. Allora cosa rima?! Solo l'allievo! Ergo se un maestro ci è arrivato alcuni suoi allievi ci sono arrivati e io non ci arrivo è solo colpa mia che non sono stato capace di applicare il metodo, non sono stato capace di fidarmi di quello che il maestro diceva, non sono stato capace a non metterci del mio. E inevitabilmente cambierò maestro sperando le cose cambino, ma non è il maestro che dovrebbe cambiare in questo caso, solo il modo di porsi dell'allievo. Ovvio tutto quello che ho appena detto è solo una mia constatazione (a mio modo di vedere logica) personale, e le cose appena dette sono un esempio!
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 24, 2010, 17:24:40 pm
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.

Quoto.
Molti dei problemi delle AM odierne derivano dal fatto di aver allargato al grande pubblico la fruibilità di discipline che per loro natura non sono per tutti.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 24, 2010, 17:31:11 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono.
Indubbio... MA di diverse qualità.
Quote
E vanno fatti esattamente come vengono propinati,
anche questo indubbio. MA se qualcuno può dimostrarmi che portano ad un risultato REPRICABILE tangibile
Quote
solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo
Il discorso si fa difficile perchè dovremmo scindere tra "consciamente" ed "inconsciamente". Forse, sottolineo, forse un esempio del secondo sono le cosidette "aspettative".
Quote
Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...
No. SE la gente si fa il culo e SE il maestro fa il suo lavoro ... la gente fa giusto.
La gente non si fa il culo.
Il maestro non sa fare il suo lavoro.
Ovvio che si mette come premessa che il Maestro sappia il fatto suo, e quindi si da per scontato che riesca a fare determinate cose, quindi se lui mi spiega il metodo con cui ci è arrivato, l'esatta progressione didattica che ha funzionato con lui e con altri maetsri prima di lui non posso dubitare della reale efficacia del metodo didattico. Allora cosa rima?! Solo l'allievo! Ergo se un maestro ci è arrivato alcuni suoi allievi ci sono arrivati e io non ci arrivo è solo colpa mia che non sono stato capace di applicare il metodo, non sono stato capace di fidarmi di quello che il maestro diceva, non sono stato capace a non metterci del mio. E inevitabilmente cambierò maestro sperando le cose cambino, ma non è il maestro che dovrebbe cambiare in questo caso, solo il modo di porsi dell'allievo. Ovvio tutto quello che ho appena detto è solo una mia constatazione (a mio modo di vedere logica) personale, e le cose appena dette sono un esempio!
[/quote]

Qi invece non quoto.
Non è così scontato il fatto che se un metodo abbia funzionato con uno debba per forza funzionare anche con l'altro.
Basta guardare il grande divario esistente tra alcuni fondatori dell'Arte ed i loro allievi, vedi Ueshiba e WXZ.
Non solo, ma i maestri sovente nel loro cammino hanno esperienze in altre Am, esperienze che poi mettono nella loro pratica e insegnamento, facendo si che ciò che insegnano loro sia diverso da ciò che a loro è stato insegnato, con buona pace della linea e discendenza diretta dello stile.

Tu ne hai un esempio molto vicino a te.  ;)
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 24, 2010, 17:35:42 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono.
Indubbio... MA di diverse qualità.
Quote
E vanno fatti esattamente come vengono propinati,
anche questo indubbio. MA se qualcuno può dimostrarmi che portano ad un risultato REPRICABILE tangibile
Quote
solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo
Il discorso si fa difficile perchè dovremmo scindere tra "consciamente" ed "inconsciamente". Forse, sottolineo, forse un esempio del secondo sono le cosidette "aspettative".
Quote
Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...
No. SE la gente si fa il culo e SE il maestro fa il suo lavoro ... la gente fa giusto.
La gente non si fa il culo.
Il maestro non sa fare il suo lavoro.
Ovvio che si mette come premessa che il Maestro sappia il fatto suo, e quindi si da per scontato che riesca a fare determinate cose, quindi se lui mi spiega il metodo con cui ci è arrivato, l'esatta progressione didattica che ha funzionato con lui e con altri maetsri prima di lui non posso dubitare della reale efficacia del metodo didattico. Allora cosa rima?! Solo l'allievo! Ergo se un maestro ci è arrivato alcuni suoi allievi ci sono arrivati e io non ci arrivo è solo colpa mia che non sono stato capace di applicare il metodo, non sono stato capace di fidarmi di quello che il maestro diceva, non sono stato capace a non metterci del mio. E inevitabilmente cambierò maestro sperando le cose cambino, ma non è il maestro che dovrebbe cambiare in questo caso, solo il modo di porsi dell'allievo. Ovvio tutto quello che ho appena detto è solo una mia constatazione (a mio modo di vedere logica) personale, e le cose appena dette sono un esempio!

Qi invece non quoto.
Non è così scontato il fatto che se un metodo abbia funzionato con uno debba per forza funzionare anche con l'altro.
Basta guardare il grande divario esistente tra alcuni fondatori dell'Arte ed i loro allievi, vedi Ueshiba e WXZ.
Non solo, ma i maestri sovente nel loro cammino hanno esperienze in altre Am, esperienze che poi mettono nella loro pratica e insegnamento, facendo si che ciò che insegnano loro sia diverso da ciò che a loro è stato insegnato, con buona pace della linea e discendenza diretta dello stile.

Tu ne hai un esempio molto vicino a te.  ;)
[/quote]

Ma io parlo in fase di apprendimento, se il maestro dice di fare così io personalmente faccio così, ne cosà ne cosò, esattamente così, forse è un mio limite. Il percorso se è giusto e se il maestro ha deciso di insegnartelo ti deve portare in una determinata direzione, poi magari io arrivo lontano 60 metri e lei 65 metri, ma sempre nella stessa direzione. Questo è quello che intendevo io!
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: lü dongbin on March 24, 2010, 17:38:30 pm
Ovvio che si mette come premessa che il Maestro sappia il fatto suo, e quindi si da per scontato che riesca a fare determinate cose, quindi se lui mi spiega il metodo con cui ci è arrivato, l'esatta progressione didattica che ha funzionato con lui e con altri maetsri prima di lui non posso dubitare della reale efficacia del metodo didattico.
Il metodo deve essere replicabile. Solo se quel maestro ha generato allievi con "qualità" allora funziona.
Se tu non ci arrivi è un conto.
Se il maestro non nota e non capisce perchè tu non ci arrivi è un'altro conto.
Spesso è a causa del secondo caso che si cambia insegnante.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma che roba è??
Post by: usquetandem on March 24, 2010, 17:39:23 pm
Bhè...diciamo allora che quando sei connesso,radicato difficilmente ti portano in giro come un carrello della spesa
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 24, 2010, 17:48:42 pm
Insetto, di percorsi strutturati che danno dei risultati ce ne sono.
Indubbio... MA di diverse qualità.
Quote
E vanno fatti esattamente come vengono propinati,
anche questo indubbio. MA se qualcuno può dimostrarmi che portano ad un risultato REPRICABILE tangibile
Quote
solo che la gente ha la presunzione di metterci sempre del suo
Il discorso si fa difficile perchè dovremmo scindere tra "consciamente" ed "inconsciamente". Forse, sottolineo, forse un esempio del secondo sono le cosidette "aspettative".
Quote
Quindi è gente che magari si fa anche il culo, ma non fa quello che gli viene detto di fare. Tutto li...
No. SE la gente si fa il culo e SE il maestro fa il suo lavoro ... la gente fa giusto.
La gente non si fa il culo.
Il maestro non sa fare il suo lavoro.
Ovvio che si mette come premessa che il Maestro sappia il fatto suo, e quindi si da per scontato che riesca a fare determinate cose, quindi se lui mi spiega il metodo con cui ci è arrivato, l'esatta progressione didattica che ha funzionato con lui e con altri maetsri prima di lui non posso dubitare della reale efficacia del metodo didattico. Allora cosa rima?! Solo l'allievo! Ergo se un maestro ci è arrivato alcuni suoi allievi ci sono arrivati e io non ci arrivo è solo colpa mia che non sono stato capace di applicare il metodo, non sono stato capace di fidarmi di quello che il maestro diceva, non sono stato capace a non metterci del mio. E inevitabilmente cambierò maestro sperando le cose cambino, ma non è il maestro che dovrebbe cambiare in questo caso, solo il modo di porsi dell'allievo. Ovvio tutto quello che ho appena detto è solo una mia constatazione (a mio modo di vedere logica) personale, e le cose appena dette sono un esempio!

Qi invece non quoto.
Non è così scontato il fatto che se un metodo abbia funzionato con uno debba per forza funzionare anche con l'altro.
Basta guardare il grande divario esistente tra alcuni fondatori dell'Arte ed i loro allievi, vedi Ueshiba e WXZ.
Non solo, ma i maestri sovente nel loro cammino hanno esperienze in altre Am, esperienze che poi mettono nella loro pratica e insegnamento, facendo si che ciò che insegnano loro sia diverso da ciò che a loro è stato insegnato, con buona pace della linea e discendenza diretta dello stile.

Tu ne hai un esempio molto vicino a te.  ;)

Ma io parlo in fase di apprendimento, se il maestro dice di fare così io personalmente faccio così, ne cosà ne cosò, esattamente così, forse è un mio limite. Il percorso se è giusto e se il maestro ha deciso di insegnartelo ti deve portare in una determinata direzione, poi magari io arrivo lontano 60 metri e lei 65 metri, ma sempre nella stessa direzione. Questo è quello che intendevo io!
[/quote]

D'accordo, ma giusto per essere più espliciti.....pensi davvero che il Taiji che insegna Xu sia perfettamente uguale a come è stato insegnato a lui?
E non ne sono sicuro, ma penso che la stessa cosa valga per il Pa Kua.

Quello che voglio dire è che noi sovente studiamo il metodo di Xu piuttosto che CXW o altri, quindi non possiamo dire che il metodo che hanno seguito questi maestri funziona, perchè loro a noi insegnano cose diverse. E questo non è che deve essere un male, a volte è un bene.
Però, giusto per tornare in tema, il seguire un metodo non è che sia garanzia di successo, proprio in virtù del fatto che quel metodo è stato rimaneggiato/rivisto dal maestro in questione secondo le sue esigenze/attitudini/comprensione.  :)
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: usquetandem on March 24, 2010, 18:27:06 pm
quello che non capisco è perchè ci si debba perdere spesso e volentieri in segate...se 'sto belin di taiji richiede radicamento...fai esercizi per radicarti,chi se ne frega delle sensazioni,quando sarai radicato sentirai le sensazioni...
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Raptox on March 24, 2010, 18:37:17 pm
quello che non capisco è perchè ci si debba perdere spesso e volentieri in segate...se 'sto belin di taiji richiede radicamento...fai esercizi per radicarti,chi se ne frega delle sensazioni,quando sarai radicato sentirai le sensazioni...


allora vedo che finalmente ci siamo arrivati: il problema è quando si è a bassi livelli per cui non si può provare subito a vedere se il metodo funziona perchè non si è in grado di padroneggiarlo
ma sapere ad esempio quali sono le sensazioni che si devono provare all'interno del proprio corpo quando ci si radica, anche se all'inizio sono solo minime, può aiutare a capire se si stà lavorando nella direzione giusta
poi è ovvio che ci vogliono anni...ma quello non è un problema :) :)
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: insetto on March 24, 2010, 23:03:15 pm
Non è così scontato il fatto che se un metodo abbia funzionato con uno debba per forza funzionare anche con l'altro.

Credo che per definizione se lo chiami metodo funziona con tutti, presupposti i soliti discorsi su capacita' del maestro, volonta e determianzione degli allievi, ecc.

Basta guardare il grande divario esistente tra alcuni fondatori dell'Arte ed i loro allievi, vedi Ueshiba e WXZ.
Non solo, ma i maestri sovente nel loro cammino hanno esperienze in altre Am, esperienze che poi mettono nella loro pratica e insegnamento, facendo si che ciò che insegnano loro sia diverso da ciò che a loro è stato insegnato, con buona pace della linea e discendenza diretta dello stile.

Tu ne hai un esempio molto vicino a te.  ;)

Attenzione se un maestro raggiunto un certo livello fa altro non e' un problema di metodo. Il metodo cambia e si evolve, non credo che nessuno concepisca un metodo come "morto".
Se invece chi cerca altrove lo fa a meta' del percorso lo fa perche' non trova nel suo metodo le rispste e allora il problema e' nel metodo.
Spesso si dice di guardare gli allievi anziani x valutare un maestro. Credo non sia sbagliato.

Il fatto poi che ogni maestro insegni in modo differente e' una cosa, un'altra e' che insegni cose differenti.

E cmq un discorso molto complesso baltoro e non so bene dove sta il giusto e il sbagliato ma son sicuro che un metodo per essere definito tale deve funzionare per tutti.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Cobra75 on March 25, 2010, 00:37:48 am
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.

Mah...una volta i contadini cinesi (che si facevano un mazzo tanto e la forza ce l'avevano...) studiavano, per modo di dire, le arti marziali.
Per modo di dire perche' il Maestro gli diceva: fai questo, mille volte mille, NON CHIEDERE PERCHE', FALLO.
E ottenevano risaulati.Oggi noi abbiamo la presunzione di ottenere risultati senza sudare nascondendoci dietro il "capire e' meglio che praticare".
Non e' cosi'.Nella mia ignoranza ho capito che uno come Usquetandem,che non si fa tante pippe mentali,da tanta pastina a gente che e' decenni che "studia" arti marziali.

IMHO
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 25, 2010, 08:30:20 am
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.

Mah...una volta i contadini cinesi (che si facevano un mazzo tanto e la forza ce l'avevano...) studiavano, per modo di dire, le arti marziali.
Per modo di dire perche' il Maestro gli diceva: fai questo, mille volte mille, NON CHIEDERE PERCHE', FALLO.
E ottenevano risaulati.Oggi noi abbiamo la presunzione di ottenere risultati senza sudare nascondendoci dietro il "capire e' meglio che praticare".
Non e' cosi'.Nella mia ignoranza ho capito che uno come Usquetandem,che non si fa tante pippe mentali,da tanta pastina a gente che e' decenni che "studia" arti marziali.

IMHO

Amico mio secondo me stai facendo di tutta un erba un fascio. Non credere che gli antichi erano tutti forti e invincibili perchè non era così, praticanti di un certo livello sono stati pochi nell'ultimo secolo paragonato al numero di cinesi vissuti. Per esempio quanti miliardi di persone sono nate in cina nell'ultimo secolo? Eppure a me di nomi noti ne vengono davvero pochi: Guo Yu Shen, Sun Lu Tang, le prime generazioni del pa kua, davvero molto pochi.

Dalla loro avevano che erano sicuramente più forti di noi fisicamente perchè i più facevano lavori come zappare piantare riso, tutte cose che non sono proprio leggerissime, ovvio che il livello medio era anche un po' più alto. Tutto li il discorso, e poi c'era la fame, cosa che da noi per fortuna non è così sentita che ti portava a fare cose che noi non ci sognamo di fare, tipo assaltare carovane, che diciamoci la verità non è proprio una bella cosa, ma uccidevi e una miglior pratica di questa da un punto marziale pratico non c'è. E la pratica è sempre la pratica!

Nessuno mette in dubbio che Usque sia forte, cioè lo hai visto anche tu, è un toro, niente da ridire, quello su cui alcuni di noi hanno da ridire è il metodo che segue, che alla lunga potrebbe rivelarsi anche dannoso per la salute (articolazioni in primis) come potrebbe anche non rivelarsi tale.

 
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 25, 2010, 09:51:50 am
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.

Mah...una volta i contadini cinesi (che si facevano un mazzo tanto e la forza ce l'avevano...) studiavano, per modo di dire, le arti marziali.
Per modo di dire perche' il Maestro gli diceva: fai questo, mille volte mille, NON CHIEDERE PERCHE', FALLO.
E ottenevano risaulati.Oggi noi abbiamo la presunzione di ottenere risultati senza sudare nascondendoci dietro il "capire e' meglio che praticare".
Non e' cosi'.Nella mia ignoranza ho capito che uno come Usquetandem,che non si fa tante pippe mentali,da tanta pastina a gente che e' decenni che "studia" arti marziali.

IMHO

Se per te il metodo "non chiedere, fai" funziona, trovati un buon maestro che segua questo metodo (o magari ce l'hai già) così sei contento.
Secondo la mia esperienza questo approccio didattico con la mentalità occidentale non funziona, ancora meno ai tempi nostri.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 25, 2010, 09:53:38 am


Certamente che il metodo deve evolversi. Ma siamo sicuri che evoluzione dopo evoluzione, dopo generazioni di maestri che hanno evoluto il metodo, quel metodo sia ancora conforme all'originale?
Continuo a dire che sovente noi abbiamo l'illusione di studiare il metodo del Fondatore, in realtà studiamo il metodo del maestro in questione. E detto per inciso non ritengo questa cosa necessariamente un male.
Cmq. sono d'accordo con te, è un discorso complesso che porta molto lontano e soprattutto OT.  :)

solo un illuso può pensare adesso di studiare lo stesso metodo di 100 anni fa...
ragazzi la prova è semplice...provate (se è fattibile) ad andare dal maestro del vostro maestro...e se possibile dal suo maestro ancora
sicuramente l'argomento trattato è lo stesso...ma il modo in cui viene esplicitato ve lo farà sembrare ancora diverso...
meglio puntare al proprio obbiettivo piuttosto che ad arrivare dove altri sono arrivati...

ihmo


Beh...allora pare che di illusi ce ne siano parecchi in giro  :)
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: usquetandem on March 25, 2010, 10:56:03 am
Nessuno mette in dubbio che Usque sia forte, cioè lo hai visto anche tu, è un toro, niente da ridire, quello su cui alcuni di noi hanno da ridire è il metodo che segue, che alla lunga potrebbe rivelarsi anche dannoso per la salute (articolazioni in primis) come potrebbe anche non rivelarsi tale.
che il metodo sia strano,lo pensano molti,se Dio vuole non tutti...
Che sia dannoso,Mario è in salute,articolazioni comprese,l'unico dolore che ha è alla spalla dovuto ad un incidente con la moto,dolore che comunque cura con la pratica...
Di seghe mentali me ne faccio poche semplicemente perchè ho fiducia in chi mi insegna...
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: insetto on March 25, 2010, 11:13:48 am
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.

Mah...una volta i contadini cinesi (che si facevano un mazzo tanto e la forza ce l'avevano...) studiavano, per modo di dire, le arti marziali.
Per modo di dire perche' il Maestro gli diceva: fai questo, mille volte mille, NON CHIEDERE PERCHE', FALLO.
E ottenevano risaulati.Oggi noi abbiamo la presunzione di ottenere risultati senza sudare nascondendoci dietro il "capire e' meglio che praticare".
Non e' cosi'.Nella mia ignoranza ho capito che uno come Usquetandem,che non si fa tante pippe mentali,da tanta pastina a gente che e' decenni che "studia" arti marziali.

IMHO

Se per te il metodo "non chiedere, fai" funziona, trovati un buon maestro che segua questo metodo (o magari ce l'hai già) così sei contento.
Secondo la mia esperienza questo approccio didattico con la mentalità occidentale non funziona, ancora meno ai tempi nostri.

Non funziona per te o non funziona in un contesto "palestra"?
Si puo' anche seguire 2 percorsi differenti come fanno molte scuole italiane, si impara in un modo e si trasmette in un altro.

E' chiaro pero' che non avrai gli stessi risultati. Parlo x esperienza diretta.
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 25, 2010, 11:14:39 am
Nessuno mette in dubbio che Usque sia forte, cioè lo hai visto anche tu, è un toro, niente da ridire, quello su cui alcuni di noi hanno da ridire è il metodo che segue, che alla lunga potrebbe rivelarsi anche dannoso per la salute (articolazioni in primis) come potrebbe anche non rivelarsi tale.
che il metodo sia strano,lo pensano molti,se Dio vuole non tutti...
Che sia dannoso,Mario è in salute,articolazioni comprese,l'unico dolore che ha è alla spalla dovuto ad un incidente con la moto,dolore che comunque cura con la pratica...
Di seghe mentali me ne faccio poche semplicemente perchè ho fiducia in chi mi insegna...

Infatti guarda cosa avevo scritto a fine post! Questa è solo una mia impressione! Mi auguro che tu con gli anni mi smentisca sempre di più!
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: baltoro 06 on March 25, 2010, 11:40:11 am
Bhe quello che io ho capito fino ad ora è che: l'arte marziale non è per tutti, anzi è per pochi. E questi pochi generalmente sono persone intelligenti, umili, con capacità di discernere il valido dalla ciofeca, e soprattutto molto sensibili.

Mah...una volta i contadini cinesi (che si facevano un mazzo tanto e la forza ce l'avevano...) studiavano, per modo di dire, le arti marziali.
Per modo di dire perche' il Maestro gli diceva: fai questo, mille volte mille, NON CHIEDERE PERCHE', FALLO.
E ottenevano risaulati.Oggi noi abbiamo la presunzione di ottenere risultati senza sudare nascondendoci dietro il "capire e' meglio che praticare".
Non e' cosi'.Nella mia ignoranza ho capito che uno come Usquetandem,che non si fa tante pippe mentali,da tanta pastina a gente che e' decenni che "studia" arti marziali.

IMHO

Se per te il metodo "non chiedere, fai" funziona, trovati un buon maestro che segua questo metodo (o magari ce l'hai già) così sei contento.
Secondo la mia esperienza questo approccio didattico con la mentalità occidentale non funziona, ancora meno ai tempi nostri.

Non funziona per te o non funziona in un contesto "palestra"?
Si puo' anche seguire 2 percorsi differenti come fanno molte scuole italiane, si impara in un modo e si trasmette in un altro.

E' chiaro pero' che non avrai gli stessi risultati. Parlo x esperienza diretta.

Provo a esplicitare meglio ciò che penso anche se continuiamo ad essere OT, per cui cerco di essere conciso.
Ogni tanto spuntano fuori i nostalgici dei tempi che furono. Ce ne sono in tutti i campi. Per farti un esempio ogni tanto salta fuori qualcuno magnificando le auto sportive di un tempo, che erano più leggere e prestazionali, ecc. ecc. Poi basta comparare i tempi in pista con quelle moderne e scoprire che prendono sonore batoste.
Lo stesso dicasi per le AM. Avere la nostalgia dei tempi passati è bello se......si sta qui ed ora.
Se si potesse catapultare Cobra 75 (era suo il post a cui faccio riferimento) nella cina di 200 anni fa si accettano scommesse su quanto durerebbe.  :) Forse rivedrebbe le sue convinzioni  :D
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: usquetandem on March 25, 2010, 11:54:04 am
quello su cui alcuni di noi hanno da ridire è il metodo che segue, che alla lunga potrebbe rivelarsi anche dannoso per la salute (articolazioni in primis)

Ma quale e' sto metodo? usque cosa dovrebbe comprometterti le articolazioni? Scusate la curiosita' , Mr Spintone se vuoi rispondimi in Mp cosi' non sporchiamo il thread  ;)
presumo che le loro perplessita nascano dal fatto che quando facciamo TS usiamo le ginocchiere
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: XinYiMan on March 25, 2010, 11:58:56 am
quello su cui alcuni di noi hanno da ridire è il metodo che segue, che alla lunga potrebbe rivelarsi anche dannoso per la salute (articolazioni in primis)

Ma quale e' sto metodo? usque cosa dovrebbe comprometterti le articolazioni? Scusate la curiosita' , Mr Spintone se vuoi rispondimi in Mp cosi' non sporchiamo il thread  ;)
presumo che le loro perplessita nascano dal fatto che quando facciamo TS usiamo le ginocchiere
Le mie perplessità nascono da come usate le ginocchia, nel senso che mi è sembrato (e dico sembrato, non dico che sia così) che affondiate un po' troppoo sulle ginocchia, e quindi il ginocchio potrebbe risentirne. Infatti penso che le ginocchiere che usate le adoperiate come precauzione. Se poi a questo fatto ci aggiungiamo che non siete leggerissimi, perchè mi sembra che mi avevi detto che pesavi intorno ai 90 kili allora il ginocchio ne risente anche di più! Tutto li, ma poi ripeto  è solo una mia impressione!
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Iperbole on March 25, 2010, 12:02:04 pm
che io sappia , il ginocchio lo sforzi se quando ti muovi butti il peso sulla punta del piede ... se invece il peso e' scaricato perlopiu' sul tallone l'articolazione non lavora sotto sforzo, e questo ci permette di riuscire a tenere posizioni e movimenti molto bassi senza risentirne
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: usquetandem on March 25, 2010, 12:06:53 pm
che io sappia , il ginocchio lo sforzi se quando ti muovi butti il peso sulla punta del piede ... se invece il peso e' scaricato perlopiu' sul tallone l'articolazione non lavora sotto sforzo, e questo ci permette di riuscire a tenere posizioni e movimenti molto bassi senza risentirne
No,il ginocchio te lo rompi se quando giri il corpo il piede rimane piantato...e questo puo' succedere sul tatami,dove il grip è maggiore.
Che io sappia,quando si spinge,quando si colpisce,il peso non va' sul tallone
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Barvo Iommi on March 25, 2010, 12:09:57 pm

Che io sappia,quando si spinge,quando si colpisce,il peso non va' sul tallone
per forza
credo che Iperbole intendesse quando nella gamba avanti la proiezione a terra del ginocchio superi la punta del piede 

Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Iperbole on March 25, 2010, 12:11:28 pm
No,il ginocchio te lo rompi se quando giri il corpo il piede rimane piantato...e questo puo' succedere sul tatami,dove il grip è maggiore.

non parlavo di rotture, ma di "sforzo"

Che io sappia,quando si spinge,quando si colpisce,il peso non va' sul tallone

mmmm ... stavolta non mi trovi assolutamente d'accordo  ;)
quando spingo invece sto "con quasi tutto il peso sul tallone" , per i colpi e' un po' difficile e complicato parlarne
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: usquetandem on March 25, 2010, 12:12:50 pm
perchè,tu quando dai un pugno,il peso lo tieni sul tallone?
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Iperbole on March 25, 2010, 12:15:01 pm
perchè,tu quando dai un pugno,il peso lo tieni sul tallone?

come dicevo prima coi colpi e' un po' piu' difficile ... non vorrei andare fortemente ot ...
Title: Re: pieno..vuoto...connesso...radicato..ma di cosa si parla??
Post by: Iperbole on March 25, 2010, 12:33:43 pm
perchè quando tu dai una spinta il peso lo tieni sul tallone?
perche' quando ricevi una spinta il peso lo tieni sul tallone?

praticamente si  :)
Nel senso che con l'allenamento si lavora a mantenere una struttura particolare, che tenda ad "assorbire" e "scaricare" le forze attraverso un allineamento sterno\bacino-anche\ginocchia\piedi .
Tutto questo viene straordinariamente enfatizzato nel taiji , modificato un po' nello xing yi .
Se nello spingere tu usi un "diverso" bacino-anche\ginocchia\piedi avrai un determinato lavoro sul corpo ed un determinato risultato.
Se lo fai nell'altro modo avrai un altro lavoro ed un altro risultato.
Generalmente nel taiji\xing yi\pa kua si tende da subito ad allenare il muoversi (tradotto: Darle e Prenderle) senza gravare sulle articolazioni , quindi niente peso sulle punte dei piedi ( ginocchio ),niente anche ingessate, niente spalle e gomiti rigidi.
Poi ognuno trae le proprie conclusioni  :)