Ar.Ma.
Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Meditazione / Spiritualità/ Medicina Alternativa/ Psicologia => Topic started by: machine gun yogin on April 17, 2010, 21:56:10 pm
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Ecco una buona domanda! :)
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In realtà il mio punto di vista sulla faccenda non dà alcuna risposta... Semmai solleva altre domande. :)
Il problema centrale è: esiste una "morale naturale"? Perché è chiaro che dovremmo aderire a questa, e non alle morali che vengono proposte, con varie ricette, in religioni, sistemi filosofici, ecc.
Ma si può rispondere a questa domanda? Secondo me siamo già tutti troppo condizionati dall'educazione, quindi capire se esiste uno status naturale della morale nell'essere umano è... Impossibile, temo.
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Credo che, al di là del praticare o meno una delle suddette discipline, avere una buona morale porti a vivere più serenamente qualsiasi situazione e, di conseguenza, anche quelle legate allo sport.
La serenità che deriva dall'avere un giusto comportamento nei confronti di se stessi e dei propri simili porta a riuscire meglio in ciò che si intraprende.
In alcune discipline, come il ninpo, è necessario, come tradizione vuole, avere un cuore puro ( kajo waraku ) per raggiungere il fine ottenendo la vittoria.
Credo che lo stesso valga in qualsiasi campo della vita.
Mio motto: "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te"
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mah dal momento che la morale l'abbiamo creata noi, non credo che si possa parlare di morale naturale, forse intendi legge della natura, con la quale dovremmo entrare in risonanza se non vogliamo andare in contro a guai, ma non stiamo parlando della stessa cosa.
Come mai c'é un codice morale che viene considerato essenziale per la pratica dello yoga per esempio?
Appunto, è quello che ti cercavo di dire: avrebbe senso se si potesse parlare senza dubbio di "morale naturale". Ma visto che così non è.... :pla:
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In alcune discipline, come il ninpo, è necessario, come tradizione vuole, avere un cuore puro ( kajo waraku ) per raggiungere il fine ottenendo la vittoria.
Credo che lo stesso valga in qualsiasi campo della vita.
questo concetto lo esprime anche Chack Liddell nel libro Iceman, dice che é tutto una questione di cuore, che era questo che lo differenziava da molti altri atleti di MMA, non tecnica, non preparazione, ma cuore.
Interessante sarebbe andare a spiegare cosa vuol dire combattere, o praticare con il cuore, o cosa questo abbia a che fare con la condotta morale.
combattere, praticare con il cuore, perchè questa disciplina, in attacco o in difesa che sia, dovrebbe essere utilizzata solo per giusta causa e mai per proprio tornaconto o fini che non siano il beneficio di chi sta subendo qualche ingiustizia.
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pur se "estraneo" alla sezione il titolo della discussione mi ha incuriosito
(scusatemi sin da ora se interverrò con termini non tecnici e/o inappropriati)
la morale, come gia detto, non è "naturale" ma intrinseca al contesto culturale educativo
per come intendo io, i concetti espressi nei post precedenti, la relazione tra moralità e benefici è tra "congruenza" e benefici
forse ... trarrò maggiori benefici dall'essere congruente/sereno
l'esposizione è quel che è ... abbiate pazienza :D
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Machine gun yogin: "Secondo me il concetto di combattere con il cuore va oltre al concetto dsi giustizia".
( scusa se evidenzio così la tua citazione ma non so ancora come selezionarne solo una parte :-[ )
Io non riesco a scindere le due cose: chi non ha un cuore puro come potrebbe agire con giustizia?
Per puro si intende, fra l'altro, volto al bene della società ed esente da qualsivoglia interesse personale, sia economico, che di vendetta o prevaricazione o altro.
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Te la giro al contrario:
Chi non agisce con giustizia come fa ad avere un cuore puro?
Secondo te un individuo che non agisce secondo la nostra definizione di giustizia puo avere un cuore puro oppure no?
Io credo di si, perché agire con il cuore va oltre al concetto di giustizia.
se mentre compi un'azione ti senti in pace, al di là di una nostra definizione di giustizia, vuol dire che stai agendo con cuore puro.
La coscienza sarà il campanello d'allarme che potrà dirti con quale spirito, con quale cuore, hai compiuto l'azione.
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Quindi bisognerebbe scindere la nostra coscienza da quello che che é l'educazione preimpostata che ci hanno dato e nella quale siamo immersi, proprio come il concetto di giustizia, buono/cattivo, ecc...
mi verrebbe da supporre che siamo leggermente incartati ???
va a finire che stiamo esponendo lo stesso concetto, valorizzando le stesse cose, ma forse a causa della tarda ora ci pare il contrario :-\
Allora...vediamo di recuperare...
TU:Chi non agisce con giustizia come fa ad avere un cuore puro?
IO:Chi non agisce secondo giustizia non può avere un cuore puro!
TU:Secondo te un individuo che non agisce secondo la nostra definizione di giustizia puo avere un cuore puro oppure no?
IO:Non ha un cuore puro chi compie un'azione che sa a priori essere sbagliata.
Che formare una coscienza retta sia anche un compito degli educatori è innegabile e come quando a un albero che ha la tendenza a crescere storto se lo costringi darai la forma che ritieni più fruttuosa in virtù di ciò che dovrai da esso trarre, così anche "costringendo" un figlio che ha la tendenza a un comportamento non corretto ( in genere dettato da desiderio di prevaricazione e anche da egoismo )e nutrirendo la sua coscienza col concetto di amore universale potrai trarne ciò che è giusto. Giusto in quanto non procura danno ad alcuno, per cui non può essere sbagliato o dettato da cuore non puro, perchè esente da fini egoistici.
Spero dio essermi spiegata bene, a quest'ora, sennò si riprende domani :gh:
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La condotta "morale" ha benefici se applicata con rigore su se stessi. Non per un qualche malriposto senso del dovere o del giusto.
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E' molto importante attenersi ad un retto comportamento nei confronti della PROPRIA morale.
Questo significa che se per me uccidere qualcuno non è un problema, allora uccidere non mi darà problemi se non con la legge.
Se invece per me è un problema, allora mi causerà sofferenza intesa come senso di colpa, che è un ostacolo.
La mia propria morale, deriva dai miei valori.
Ora, vorrei spiegare che i valori non sono quelli che... "non ci sono più valori".
Significano semplicemente le cose cui diamo valore.
Per qualcuno possono essere la famiglia e una divinità, per altri il possesso di auto sportive ed il successo, per altri la patria e la fedeltà a qualche forte personalità, per altri la pace nel mondo e l'ambiente... ecc.
Tutti questi sono grappoli di valori, e da questi dipende la nostra personale morale.
Non ci sono valori più importanti di altri, perché sono tutti funzionali allo scopo di sopravvivere e riprodursi, nella concezione personale di ognuno.
Anche i più "elevati", possono essere facilmente smontati e ridotti allo stesso grado di profondità morale di chi dà valore all'apparenza ed alle auto sportive.
Ora, il problema, rimane che se ho dei valori che mi danno una morale e li violo, quindi adotto un comportamento deviato, soffrirò.
Questo senso di colpa è un freno alla mia piena espressione.
Insomma... se per te uccidere è un problema, non uccidere.
Se rubare si scontra con la tua morale..non rubare.
Ma lo devi fare per te, non per compiacere qualche divinità.
Lo devi fare per evitare l'autogiudizio, la sofferenza, il senso di colpa.
E quindi, alla fine per me ha ragione lo yoga, nel dire che non seguire la morale peggiora i risultati.
Ma secondo me la chiave per sbloccare il potere di questo insegnamento sta proprio nel comprendere che la morale da seguire non è la convenzione sociale, ma la propria scala di valori, la propria morale.
E non confondiamo la "morale" con la sua accezione "antioscena", per cui negli anni 70 il primo regista di film porno legali fu processato per 9 anni, prima di vincere la causa appellandosi al primo emendamento della libertà d'espressione.
Quello è uno dei motivi per cui la parola "morale" spaventa i più.
In quel senso sono amorale. Che non significa anti morale. Semplicemente me ne frego delle regole degli altri, ma non faccio di tutto per contrastarle e sfidarle.
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Quindi bisognerebbe scindere la nostra coscienza da quello che che é l'educazione preimpostata che ci hanno dato e nella quale siamo immersi, proprio come il concetto di giustizia, buono/cattivo, ecc...
mi verrebbe da supporre che siamo leggermente incartati ???
va a finire che stiamo esponendo lo stesso concetto, valorizzando le stesse cose, ma forse a causa della tarda ora ci pare il contrario :-\
Allora...vediamo di recuperare...
TU:Chi non agisce con giustizia come fa ad avere un cuore puro?
IO:Chi non agisce secondo giustizia non può avere un cuore puro!
TU:Secondo te un individuo che non agisce secondo la nostra definizione di giustizia puo avere un cuore puro oppure no?
IO:Non ha un cuore puro chi compie un'azione che sa a priori essere sbagliata.
Che formare una coscienza retta sia anche un compito degli educatori è innegabile e come quando a un albero che ha la tendenza a crescere storto se lo costringi darai la forma che ritieni più fruttuosa in virtù di ciò che dovrai da esso trarre, così anche "costringendo" un figlio che ha la tendenza a un comportamento non corretto ( in genere dettato da desiderio di prevaricazione e anche da egoismo )e nutrirendo la sua coscienza col concetto di amore universale potrai trarne ciò che è giusto. Giusto in quanto non procura danno ad alcuno, per cui non può essere sbagliato o dettato da cuore non puro, perchè esente da fini egoistici.
Spero dio essermi spiegata bene, a quest'ora, sennò si riprende domani :gh:
:gh:
Quindi chi stabilisce il gusto o sbagliato? Siamo sicuri che venga da noi stessi questo giudizio?
Come fa un bambino ad avere un comportamento non corretto?
I bambini nascono perfetti, é proprio la nostra educazione a renderli "malati"!
Tutto qauesto per dire, che la condotta morale dovrebbe essere una cosa che nasce da noi, naturale come la definisce Dorje quindi diventa "sintonia con la natura", non piu "condotta morale" che é un termine che identifica una linea dettata dall'uomo.
Io chiaramente mi trovo daccordo, ma allora come mai sugli yogasutra é una colonna importante questa "condotta morale"?
Cito lo yoga perché non conosco la filosofia che sta dietro a karate piuttosto che taiji o arte della spada, ma credo che gli addetti ai lavori avranno le loro risposte da dare in queste discipline.
Quello su cui rifletto é:
Se vado in giro come un pezzente, non lavoro, rubo per vivere, impreco, agisco contro la legge, me ne frego di tutto e di tutti........tutto ció come puo influenzare la mia pratica quotidiana?
Il perché di questa domanda é semplice, a me é successo il contrario.
Ero arrogante, irrispettoso, violento, un ragazzaccio insomma, e la pratica mi ha portato ad una condotta morale.
Cioé é la pratica che ha influenzato l'aspetto morale, non l'aspetto morale che ha influenzato la pratica!
Se ci rifletti bene, ampiando la prospettiva, ti accorgerai che in fondo è l'aspetto morale che ha influenzato la pratica in quanto essa ti ha semplicemente ricondotto sulla giusta via secondo una scala etica che, a mio avviso, è insita in noi fin dalla nascita e che può essere soggetta all'influenza della parte corrotta del mondo, come spiegavo nei post precendenti. La pratica è un processo di maturazione, un modo di tastare e rendersi conto sulla propria pelle ( e spesso purtroppo anche su quella degli altri che ne hanno subito le conseguenze ) dei risultati che si ottengono adottando l'uno o l'altro comportamento. E qua mi fermo perchè il discorso andrebbe oltre, toccando un campo vasto e su cui ognuno ha una propria opinione e un proprio modo di approcciare.
Aggiungo solo un post che ho letto stamattina e che mi sembra esaustivo:
"I 10 comandamenti della vita"
La vita è:
1.RETTA CONOSCENZA, che vi da gli strumenti necessari per il vostro viaggio.
2.SAGGEZZA, per usare la conoscenza accumulata nel modo che meglio servirà alla scoperta della vostra presenza e del vostro presente.
3.COMPASSIONE, per accettare glia altri, che possono avere una mentalità diversa dalla nostra, con g...entilezza e comprensione, mentre con loro e in mezzo a loro percorrete la vostra strada.
4.ARMONIA, per accettare il flusso naturale della vita.
5.CREATIVITÀ, per aiutarvi a capire e a riconoscere nuove alternative e sentieri inesplorati.
6.FORZA, per resistere alla paura e continuare ad avanzare senza garanzie di ricompensa.
7.PACE, per mantenervi centrati.
8.GIOIA, per permettervi di cantare a di ridere e di danzare lungo l'intero cammino.
9.AMORE, che sarà ala vostra guida costante verso il più alto livello di conoscenza di cui è capace l'uomo.
10.UNITÀ, che ci porta al punto di partenza...
il luogo dove noi siamo uniti a noi stessi e a tutte le cose .
"Leo Buscaglia"
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e aggiungo che tutto ciò che è fatto con amore e per amore dell'altro porterà per forza di cose a un giusto comportamento.
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Parlo per quel che riguarda lo yoga, ma la discussione é aperta a tutte le discipline, sia meditative che marziali.
La condotta morale é una parte saliente nella pratica dello yoga, ed ha benefici sulla pratica stessa oltre che sulla vita ovviamente.
Che sia vero?
Se uno pratica yoga, am, taiji, qigong, e della morale se ne frega ottiene gli stessi risultati?
Che sia una forma di controllo anche quella oppure c'é veramente un connessione tra pratica e condotta morale?
finora tutti i maestri che ho conosciuto (esoterismo ....qigong ...ecc)
sostengono che i centri energetici non si "aprono " solo con gli esercizi ma con il comportamento che si ha verso gli altri e la vita.
esempio .....fa di piu' 1/2 ora di meditazione al giorno o salvare la vita ad uno sconosciuto mettendo a rischio la tua?
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finora tutti i maestri che ho conosciuto (esoterismo ....qigong ...ecc)
sostengono che i centri energetici non si "aprono " solo con gli esercizi ma con il comportamento che si ha verso gli altri e la vita.
esempio .....fa di piu' 1/2 ora di meditazione al giorno o salvare la vita ad uno sconosciuto mettendo a rischio la tua?
salvare la vita a uno sconosciuto mettendo a rischio la tua, mi pare ovvio.
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E' molto importante attenersi ad un retto comportamento nei confronti della PROPRIA morale.
Questo significa che se per me uccidere qualcuno non è un problema, allora uccidere non mi darà problemi se non con la legge.
Se invece per me è un problema, allora mi causerà sofferenza intesa come senso di colpa, che è un ostacolo.
La mia propria morale, deriva dai miei valori.
aivia ....parlando di yoga ecc ........i maestri dicono che siamo governati da leggi universali.......e se per un uomo non è un problema uccidere ...si va lo stesso contro le leggi.
non paragoniamoci sempre agli animali .
siamo al mondo per evolverci mica per tornare allo stadio "animale"..bisogna andare avanti e togliere la vita ad una persona ci fa regredire ..quindi nisba risultati .
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E' molto importante attenersi ad un retto comportamento nei confronti della PROPRIA morale.
approved
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parlando di yoga ecc ........i maestri dicono che siamo governati da leggi universali.......e se per un uomo non è un problema uccidere ...si va lo stesso contro le leggi.
non paragoniamoci sempre agli animali .
siamo al mondo per evolverci mica per tornare allo stadio "animale"..bisogna andare avanti e togliere la vita ad una persona ci fa regredire ..quindi nisba risultati .
quoto
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E' molto importante attenersi ad un retto comportamento nei confronti della PROPRIA morale.
Questo significa che se per me uccidere qualcuno non è un problema, allora uccidere non mi darà problemi se non con la legge.
Se invece per me è un problema, allora mi causerà sofferenza intesa come senso di colpa, che è un ostacolo.
La mia propria morale, deriva dai miei valori.
aivia ....parlando di yoga ecc ........i maestri dicono che siamo governati da leggi universali.......e se per un uomo non è un problema uccidere ...si va lo stesso contro le leggi.
non paragoniamoci sempre agli animali .
siamo al mondo per evolverci mica per tornare allo stadio "animale"..bisogna andare avanti e togliere la vita ad una persona ci fa regredire ..quindi nisba risultati .
Veramente gli animali hanno un freno inibitorio per l'uccisione intraspecifica che noi ed i ratti non abbiamo.
E' un po' come il discorso dei preti che dicono di non scopare perché è da animali, mentre noi dovremmo farlo solo per procreare.
Ecco... il problema è che fare sesso per procreare è esattamente quello che fanno solo gli animali più inferiori.
Non so, sembra che a forza di ripetere che l'imperatore è vestito, qualcuno lo veda davvero vestito.
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e aggiungo che tutto ciò che è fatto con amore e per amore dell'altro porterà per forza di cose a un giusto comportamento.
Completamente in disaccordo, ma è uno spunto interessante.
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Quindi bisognerebbe scindere la nostra coscienza da quello che che é l'educazione preimpostata che ci hanno dato e nella quale siamo immersi, proprio come il concetto di giustizia, buono/cattivo, ecc...
Dato che la nostra coscienza è formata anche attraverso l'educazione che riceviamo, e che lo stesso concetto di "liberarsi dei condizionamenti" è figlio per forza di cose di tale educazione, credi sia possibile un distacco mentale reale?
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e aggiungo che tutto ciò che è fatto con amore e per amore dell'altro porterà per forza di cose a un giusto comportamento.
Completamente in disaccordo, ma è uno spunto interessante.
l'importante è fornire spunti di riflessione...poi ognuno ne faccia l'uso che più gli è consono ;)
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Comunque ritengo buffo che si parli di morale e di spiritualità nello stesso 3d, laddove la morale è l'insieme degli imbrigliamenti all'interno dei quali l'ego si deve muovere per coesistere pacificamente in società con gli altri, mentre in nessun modo può toccare il cosiddetto SE, che è al di sopra delle vicende del corpo e dell'ego, e delle cose morali.
Parlate di maestri di Yoga che inneggiano alla morale, ma essa è un condizionamento sociale, per cui mi chiedo se davvero stiano inneggiando ai condizionamenti.
Leggo poi che ci sarebbe una morale cosmica, ultraterrena "spirituale", il che mi rattrista, perchè non ha grandi riscontri teorici o pratici.
Chiunque a questo punto può usare il periodo storico giusto o il proprio carisma su un popolo, per scendersene da una montagna con delle pietre intagliate piene di leggi morali "spirituali".
Ma è assurdo, perchè le pulsioni che la morale cerca di arginare, non appartengono al SE superiore, per cui non hanno alcun senso "spirituale".
Con questo non intendo dire che ogni condizionamento sia errato, la libertà non è l' utopica ed illusoria liberta dai condizionamenti, impossibile, ma la libertà di scegliersi i condizionamenti adatti ai propri scopi.
Anche il fatto di girare vestiti è un condizionamento, che alcuni popoli non hanno, ma va bene così, non è un condizionamento aberrante o fuorviante.
Ci sono tanti condizionamenti positivi, la libertà è sceglierli.
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Quindi bisognerebbe scindere la nostra coscienza da quello che che é l'educazione preimpostata che ci hanno dato e nella quale siamo immersi, proprio come il concetto di giustizia, buono/cattivo, ecc...
Dato che la nostra coscienza è formata anche attraverso l'educazione che riceviamo, e che lo stesso concetto di "liberarsi dei condizionamenti" è figlio per forza di cose di tale educazione, credi sia possibile un distacco mentale reale?
Si, é il lavoro che sto portando avanti da 2 anni.
Dovremmo cercare di accedere al nostro Se interiore, farci guidare da lui, dal vero istinto innato in noi.
Ma per sentire quali sono i nostri istinti c'é da fare un grosso lavoro di alleggerimento.
Quindi...fammi capire bene a livello logico, perchè ti stimo moltissimo ma sto cominciando a fare confusione:
da 2 anni stai cercando l'istinto innato... per liberarti dagli istinti, e lo fai per esempio meditando (non istintivo) ed astenendoti dall'appagare gli istinti?
Cosa intendi per Se interiore? L'Atman, Vero?
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quando si dice che il samurai o il ninja devono avere il cuore puro,si riferiscono all aspetto morale,o invece a quello spirituale?
non confondiamo le cose..
Un comportamento moralmente corretto va a beneficio dello spirito.
Un ninja deve avere un cuore pacifico ed amabile, compassionevole, che esprime amore verso ogni cosa, al fine del perseguimento della pace e dell'armonia. Un cuore sincero che segue ciò che è giusto. Un cuore in armonia con l'ordine naturale.
Onestà, purezza, rettitudine sono il sentiero che porta al progresso culturale e all'illuminazione. Quando si intraprende una giusta via ciò che si apprende penetra il corpo e il cuore come l'acqua fa con la sabbia. Da qui un uomo può giudicare ciò che è giusto o sbagliato con il cuore simile a uno specchio.
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secondo me la risposta potrebbe ritrovarsi nella Baghavad gita:
Arjuna che uccide i propri cugini in battaglia commette un atto immorale?in realtà no,perchè,come suggerisce Krishna,non è possibile uccidere veramente.naturalmente in quel momento Krishna sta parlando di morale(e quindi di comportamento e abitudini)dal punto di vista dello spirito.
eppure nella tradizione Hindù esiste anche una morale più"spicciola",i comportamenti più o meno corretti nella vita di tutti i giorni.
E' un idea abbastanza buddhista il fatto che viviamo contemporaneamente in 2 realtà,quella assoluta dello spirito,fuori di ogni tempo e spazio;e quella della piccola mente e del corpo individuale,individuo che vive in un dato momento storico,e deve seguire le leggi della propria società,da cui parte storicamente, per ottenere la liberazione vivendo in conformità al proprio contesto.insomma,l illuminazione si deve pur concretizzare in qualcosa..
una favoletta zen ce lo illustra abbastanza bene quando al viandante che gira da un monastero all altro viene chiesto"che cos è lo zen?",e il viandante lascia cadere la borsa con cibo e averi che si porta appresso..e quando gli viene chiesto"come metterlo in pratica?",il viandante riprende la borsa e se ne va sorridendo.
non dimentichiamoci che l illuminazione dello spirito può avere 2 facce,quella del Buddha,ma anche quella di Indra.e non credo che i 2 soggetti abbiano la stessa morale...
quando si dice che il samurai o il ninja devono avere il cuore puro,si riferiscono all aspetto morale,o invece a quello spirituale?
non confondiamo le cose..
riporto quanto scritto perchè possano essere spunto per continuare la discussione
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quando si dice che il samurai o il ninja devono avere il cuore puro,si riferiscono all aspetto morale,o invece a quello spirituale?
non confondiamo le cose..
Un comportamento moralmente corretto va a beneficio dello spirito.
Un ninja deve avere un cuore pacifico ed amabile, compassionevole, che esprime amore verso ogni cosa, al fine del perseguimento della pace e dell'armonia. Un cuore sincero che segue ciò che è giusto. Un cuore in armonia con l'ordine naturale.
Onestà, purezza, rettitudine sono il sentiero che porta al progresso culturale e all'illuminazione. Quando si intraprende una giusta via ciò che si apprende penetra il corpo e il cuore come l'acqua fa con la sabbia. Da qui un uomo può giudicare ciò che è giusto o sbagliato con il cuore simile a uno specchio.
per esempio,io non sono d accordo con questa impostazione..
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Un vero guerriero combatte e si prepara a farlo per amore di ciò che difende, e non per l'odio verso il nemico.
Da questo deriva tutto il resto.
Purtroppo il problema "morale" è anche nella natura dell'oggetto dell'amore di questo guerriero...vallo a spiegare ai fanatici della guerra santa o ai fautori dell'espansione ideologico-politica di tipo interventista...
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quando si dice che il samurai o il ninja devono avere il cuore puro,si riferiscono all aspetto morale,o invece a quello spirituale?
non confondiamo le cose..
Un comportamento moralmente corretto va a beneficio dello spirito.
Un ninja deve avere un cuore pacifico ed amabile, compassionevole, che esprime amore verso ogni cosa, al fine del perseguimento della pace e dell'armonia. Un cuore sincero che segue ciò che è giusto. Un cuore in armonia con l'ordine naturale.
Onestà, purezza, rettitudine sono il sentiero che porta al progresso culturale e all'illuminazione. Quando si intraprende una giusta via ciò che si apprende penetra il corpo e il cuore come l'acqua fa con la sabbia. Da qui un uomo può giudicare ciò che è giusto o sbagliato con il cuore simile a uno specchio.
per esempio,io non sono d accordo con questa impostazione..
e che impostazione daresti tu?
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Un vero guerriero combatte e si prepara a farlo per amore di ciò che difende, e non per l'odio verso il nemico.
Da questo deriva tutto il resto.
Purtroppo il problema "morale" è anche nella natura dell'oggetto dell'amore di questo guerriero...vallo a spiegare ai fanatici della guerra santa o ai fautori dell'espansione ideologico-politica di tipo interventista...
quoto
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Quindi...fammi capire bene a livello logico, perchè ti stimo moltissimo ma sto cominciando a fare confusione:
da 2 anni stai cercando l'istinto innato... per liberarti dagli istinti, e lo fai per esempio meditando (non istintivo) ed astenendoti dall'appagare gli istinti?
Cosa intendi per Se interiore? L'Atman, Vero?
Wow :ohi:
Il lavoro a dire il vero e' cominciato nel 2003, ma la strada giusta l'ho trovata poco piu di 2 anni fa con l'analisi bioenergetica (piu corenergetica a dire il vero) e yoga (dove ci butto dentro ashtanga, kundalini, meditazione, e meditazioni dinamiche di Osho).
Diciamo che i nomi italiani delle persone che portano avanti il grosso del lavoro sono Nitamo Montecucco, Avikal e Roberto Sassone.
Io sono stato iniziato da una maestra ex allieva di Avikal e Nitamo, e collabora anche con Sassone.
Questo il background, anche se ora sto andando avanti con altre persone qua in UK, frequentando il circolo "Alternative", dove facciamo workshop con nomi del calibro di Lipton e Amit Goswami e c'é di mezzo anche parte dello staf TM (transcendental meditation).
Quello che sto cercando, é quello che stiamo cercando tutti Aivia, una risposta al perché della vita. Liberarmi dai condizionamenti ricevuti nella mia prima educazione (da quando ero nella pancia di mia madre a 7/9 anni di vita).
Liberarmi dalla gabbia che é il mio corpo (grazie allo yoga). Far cessare i metaprogrammi che sono stati installati nella mia parte piu intima, che ogni qualvolta sono sotto stress partono sena controllo. Liberarmi dei miai blocchi emozionali facendo uscire emozioni come rabbia, tristezza e soprattutto paura.
Sentire chi c'e' veramente dentro di me chi abita la casa che é il mio corpo e sentire quello che mi comunica, smettendo di agire influenzato dall'esterno.
Diciamo che seguo le teorie Reichiane e Osho, a livello filosofico e psicologico.
Vecchio mio il campo d'azione é vasto e non c'é nulla da guadagnarci a livello economico, anzi c'é da spenderci, ma in quanto a consapevolezza ne vale ogni singolo secondo e centesimo speso!
Ti voglio bene.
Il mio punto di vista su quello che hai scritto è questo:
- ti stai condizionando a considerare il corpo una gabbia, usando questa metafora del liberartene potresti in realtà limitarti più di uno che non ha mai approfondito nulla e si limita ad andare a lavorare e guardare la tv.
- ti stai arrovellando su domande che non hanno risposta in vita, e perdendo le domande giuste.
passare da da dove veniamo e dove andremo a cosa voglio e come posso ottenerlo sembra un passo indietro ma in realtà dimostra un pragmatismo che può essere illuminato. Perché "cosa voglio" non è scontato.
- la libertà dai condizionamenti è impossibile, un'antinomia.
perché il non voler nessun condizionamento è un condizionamento in se stesso.
Inoltre molti condizionamenti sono innati, e non possiamo sceglierli.
Altri sono operanti, e allora libertà significa essere liberi di sceglierci i condizionamenti funzionali ai nostri desideri senza esserne schiavi.
Per esempio, i cani di pavlov salivavano davanti alla carne, e questo non lo puoi installare o disinstallare.
Puoi installare il condizionamento aggiunto delle campanelle, ma non le risposte naturali.
- Siamo nel mondo. Possiamo essere non DEL mondo, ma il corpo e l'ego non vivono in una realtà quantistica subatomica e devono rispondere alle leggi di questo mondo, sia naturali che sociali.
All'interno delle sociali troviamo per esempio il fatto che probabilmente giri vestito per le strada, e questo è un condizionamento.
Non tutti i condizionamenti ci remano contro, libertà non è l'illusoria ed impossibile rimozione di ogni condizionamento. (sarebbe la morte)
Libertà è comprendere i condizionamenti e scegliere sempre quelli che ci servono per vivere in società e raggiungere i nostri scopi.
Se poi decidi di non vivere in società ma di vivere come un eremita in montagna, ti serviranno condizionamenti adatti alla sopravvivenza in solitudine.
Non c'è nulla di male in questo, è desiderabile comprendere i condizionamenti che famiglia, scuola, religione, ci hanno inculcato, ma allo scopo di scegliere quelli che vogliamo, non allo scopo impossibile ed illusorio di diventare una tabula rasa.
Non è possibile.
E se anche per qualche magia fosse possibile, non sarebbe desiderabile, e sarebbe in se stesso un condizionamento ed un limite.
Anche la frase di bruce lee "using no way as way" sembra una frase di libertà ma è in realtà una frase che identifica il limite di non poter avere nessuna via come via.
- pensi di trovare la risposta al perché della vita meditando ore al giorno?
Questo presume che ci sia un perché della vita, se no non staresti tanto ad arrovellarti.
Oppure lo cerchi senza sapere se c'è?
E se c'è e non è quello che credi, lo potresti vedere?
E soprattutto, vista l'inutilità di scoprirlo, perché non concentrarsi sul COME della vita, piuttosto che su domande senza possibile risposta con mente umana?
A volte ti rendi conto che per liberarti da condizionamenti di gente che ti ha fatto credere a Gesù, alla famiglia monogamica ecc. hai finito per chiedere aiuto a gente che ti ha installato condizionamenti riguardo l'esistenza di poteri paranormali estremi, la convinzione che nella cultura indiana esistano le risposte ad ogni domanda della vita, ecc?
Hai notato che hai una personalità molto ben definita sul forum, con gusti e convinzioni molto tangibili, che sono condizionamenti?
Per condizionamenti non intendo solo cose negative.
Anche il fatto di chiedere perfavore invece di prendere con la forza, è un condizionamento.
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Quoto Aivia,ma solo in parte...
alcuni concetti mi sembrano estremizzati
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Quoto Aivia,ma solo in parte...
alcuni concetti mi sembrano estremizzati
Sono stato molto sintetico, per cui forse non chiarissimo.
A quali concetti ti riferisci?
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Sono stato molto sintetico, per cui forse non chiarissimo.
Molto sintetico!! :o
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Sono stato molto sintetico, per cui forse non chiarissimo.
Molto sintetico!! :o
Come post era lungo, ma come concetti li si poteva svolgere in 8 ore di parlato, in quel senso.
XD
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L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.
Ecco il punto.
Il resto sono chiacchiere.
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L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.
Ecco il punto.
Il resto sono chiacchiere.
anche le chiacchiere servono :) sennò che stiamo a fare qua a confrontarci?
Si parla, si legge, si mette in pratica, ognuno secondo quello che ritiene opportuno provare ( le chiacchiere restano sterili sono quando lasciano il tempo che trovano, senza portare alcun arricchimento )
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L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.
Ecco il punto.
Il resto sono chiacchiere.
anche le chiacchiere servono :) sennò che stiamo a fare qua a confrontarci?
Si parla, si legge, si mette in pratica, ognuno secondo quello che ritiene opportuno provare ( le chiacchiere restano sterili sono quando lasciano il tempo che trovano, senza portare alcun arricchimento )
Sono daccordo ma
che senso ha leggere montagne di libri, imparare nozioni di QiGong Yoga Meditazione Psicoterapia Bioenergetica Autoipnosi se poi non pratichi nulla?
Tutto questo rimane puro e semplice sapere, starile, non serve altro che a rienpirti la testa di informazioni e non ti svuota dalle emozioni che ti condizionano.
Tutta teoria chiacchere e discussioni su cose che non vengono mai applicate.
Puoi leggre anche solo 1 libro, imparare una tecnica e praticare quotidianamente solo ed esclusivamente quella tecnica per decenni.
Vale molto di piu che chiacchere e montagne di libri.
eppure ti dirò che spesso cose lette tempo prima mi ritornano utili in campo pratico a tempo debito. Nulla di ciò che si legge è inutile :)
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e chi ha detto che é inutile leggere ???
Ho detto che ritengo inutile riempirsi di sapere e non applicare con costanza :hakama:
e se uno non conosce nessuno che risponda al nome di Costanza come si regola? ???
:D :D :D :D :D :D ( non ho resistito a fare la battutina ) :D :D :D
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- passare da da dove veniamo e dove andremo a cosa voglio e come posso ottenerlo sembra un passo indietro ma in realtà dimostra un pragmatismo che può essere illuminato. Perché "cosa voglio" non è scontato.
- la libertà dai condizionamenti è impossibile, un'antinomia.
perché il non voler nessun condizionamento è un condizionamento in se stesso.
Inoltre molti condizionamenti sono innati, e non possiamo sceglierli.
Altri sono operanti, e allora libertà significa essere liberi di sceglierci i condizionamenti funzionali ai nostri desideri senza esserne schiavi.
Per esempio, i cani di pavlov salivavano davanti alla carne, e questo non lo puoi installare o disinstallare.
Puoi installare il condizionamento aggiunto delle campanelle, ma non le risposte naturali.
- Non c'è nulla di male in questo, è desiderabile comprendere i condizionamenti che famiglia, scuola, religione, ci hanno inculcato, ma allo scopo di scegliere quelli che vogliamo, non allo scopo impossibile ed illusorio di diventare una tabula rasa.
Non è possibile.
E se anche per qualche magia fosse possibile, non sarebbe desiderabile, e sarebbe in se stesso un condizionamento ed un limite.
Anche la frase di bruce lee "using no way as way" sembra una frase di libertà ma è in realtà una frase che identifica il limite di non poter avere nessuna via come via.
- pensi di trovare la risposta al perché della vita meditando ore al giorno?
Questo presume che ci sia un perché della vita, se no non staresti tanto ad arrovellarti.
Oppure lo cerchi senza sapere se c'è?
E se c'è e non è quello che credi, lo potresti vedere?
E soprattutto, vista l'inutilità di scoprirlo, perché non concentrarsi sul COME della vita, piuttosto che su domande senza possibile risposta con mente umana?
A volte ti rendi conto che per liberarti da condizionamenti di gente che ti ha fatto credere a Gesù, alla famiglia monogamica ecc. hai finito per chiedere aiuto a gente che ti ha installato condizionamenti riguardo l'esistenza di poteri paranormali estremi, la convinzione che nella cultura indiana esistano le risposte ad ogni domanda della vita, ecc?
Hai notato che hai una personalità molto ben definita sul forum, con gusti e convinzioni molto tangibili, che sono condizionamenti?
Per condizionamenti non intendo solo cose negative.
Anche il fatto di chiedere perfavore invece di prendere con la forza, è un condizionamento.
ho lasciato i passi che sono per me quanto meno dubbi:
- tutti dentro di noi sappiamo cosa vogliamo,il punto è esserne consapevoli.questa consapevolezza si può raggiungere in più modi,perchè ognuno ha un proprio sistema per farlo..
- non volere nessun condizionamento non è necessariamente,o forse per nulla,un condizionamento.a meno che anche volere,in sè stesso,non sia frutto di un condizionamento.
ad ogni modo non tutti quelli che tu sottointendi essere condizionamenti,lo sono secondo me.dovresti fare degli esempi.come hai detto tu,persino essere uomo è un condizionamento,perchè la natura umana ci impone dei vincoli,dandoci anche una definizione,un limite di esistenza.
se nasciamo uomini non possiamo vivere come vegetali,nè fisicamente nè moralmente nè spiritualmente.idem se nasciamo come Deva o come esseri abbietti dell inferno.avremo cmq una condizione di esistenza ben precisa.ma questo non lo vedrei come un vincolo,ma come un opportunità.chi non nasce uomo(magari nasce pianta),non può compiere i miei stessi gesti,e pensare come solo un uomo sa pensare.ci sono varii piani di esistenza,nell esistenza,o meglio,nel creato(?).
come dici tu,ad ogni modo,l uomo può scegliersi i propri condizionamenti(opportunità?):come diceva un occidentale"libertà,è partecipazione",e aggiungerei per seguire il tema,"secondo le opportunità di specie umana e del singolo individuo"
- la tabula rasa è soltanto il sostrato su cui si riversano quelli che tu chiami condizionamenti(e non tutti per me sono tali,forse nessuno).si tratta del vero volto prima della nascita,il nucleo intorno al quale si raccoglie quello che tu riconosci come tuo io(mentre magari gli altri vedono una proiezione diversa del tuo io).fare tabula rasa significa riconoscere sè stessi come una cipolla,in cui al centro c è la vita;un pò oltre ciò che ci definisce,vincola e condiziona,ma ci fornisce anche opportunità in quanto uomini;poi i condizionamenti in parte autoimposti (anche dai desideri individuali e dalla morale personale,dal senso del dovere,ecc)e in parte sociali.
consapevolezza significa essere consci della consistenza di ognuno di questi strati e della materia di cui sono composti.e solo dopo aver fatto tabula rasa si può scegliere cosa essere e come condizionarsi/quali opportuinità considerare.
- ci sono tante cose che i nostri lontanissimi antenati non vedevano,e se non avessero desiderato vederlo,non sarebbero mai arrivato a vederlo...
anche il fatto di scegliere un paradigma indiano rispetto a un paradigma cattolico per comprendere meglio quello che cerchiamo,non è necessariamente frutto della moda e dei condizionamenti televisivi.una persona sceglie in base al proprio sentire(che può essere più o meno grezzo)e intanto cerca.e non è che chi non cerca,necessariamente trova.
Prendere con il per favore non è necessariamente neppure quello un condizionamento.ognuno fa le cose che ritiene essere giuste.e una persona puòconoscere anche il valore del per favore,e non volerlo cmq usare..
ma le mie,sono opinioni personali
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Inutile dire che sono in disaccordo con quasi tutte le tue affermazioni.
Le tue teorie derivano da syudi che hai fatto e le mie da studi che ho fatto io.
Quando trovi un libro, o un maestro scienziato che promuove una teoria subito dopo ti rendi conto che ce ne sono altri 10 a demolirla e a cercare di dimostrare che non funziona (evviva la scienza).
Il fatto é che potrei anche crederti, ho letto pure io dei testi che promuovono l'esatto contrario di quello che faccio, ma ce ne sono altrettanti che concordano.
L'unica cosa che mi ha fatto capire se sono nella direzione giusta SONO I RISULTATI DOVUTI ALLA PRATICA, non alla teoria ma ALLA PRATICA QUOTIDIANA.
Pratica di yoga meditazione, pensiero positivo, tecniche di pulizia emozionale, ecc...
Altro motivo per cui ho fiducia in queste tecniche é perché ho conosciuto chi le applica quotidianamente da decenni:
sono tutte persone incredibili, con una consapevolezza pazzesca.
Non mi serve fare dei test scientifici su di loro per capire se hanno poteri peranormali, oppure sono fake, mi basta guardarli. Lo capisco da come parlano, da come respirano, da come camminano e molto altro.
Il fatto é che tu stai cercando di demolire queste tecnologie, forse dovuto a pessime esperienze (visto che mi hai detto che tua madre era invasata di new age, sette e guru indiani e ti ha inbevuto di ste robe fin quando eri piccolo).
Il fatto é che questa é la tua realtá non la mia, LA TUA!
Tecniche di pulizia emozionale...EFT immagino?
Ha il grosso problema che bisogna continuare a farlo a vita, perchè è come se togliesse le foglie di un albero una ad una, ma poi queste riscrescono, e non va a fondo fino alla radice unica.
Pensiero Positivo... dimmi che non intendi il pensiero positivo all'americana, che potremmo definire ingenuità appresa.
Il pensiero positivo realistico è ben altra cosa e comporta ben altre possibilità.
Ti ho detto quelle cose su mia madre non per dirti che le odio, ma solo per farti capire che se a volte mi permetto di dissentire non lo faccio per superficialità, ignoranza, scetticismo o perchè non le ho mai sentite e quindi mi spaventano.
Lo faccio perchè ci sono cresciuto in mezzo ed ho visto i frutti di quell'albero.
Certo che è la mia realtà e tu hai tutto il diritto di crearti la tua, che rispetto.
Volevo solo farti assaggiare anche la mia, perchè se no ti saresti posto il limite, il condizionamento, di volerla vedere solo a modo tuo.
Questo condizionamento lo usi anche quando, come dici, leggi tante fonti contrarie a ciò che pratichi, ma poi ti focalizzi solo su ciò che ti da ragione.
Quello che volevo dirti, non è di abbandonare le tue credenze, ma di capire che esse sono uno strumento nelle tue mani che puoi usare per i tuoi scopi, scegliendole e capendole per quello che sono: credenze soggettive che puoi scegliere ed applicare alla vita.
Non dovrebbero ingabbiarti in una visione della realtà, sei tu che comandi a cosa credere, non c'è una realtà oggettiva che ti comanda di crederle.
Anche credere a Padre Pio che fa i miracoli fa bene a tanta gente, c'è gente che sta bene anche solo andando a Lourdes, perchè ci crede.
Perchè è la tua mente l'arma. E' lei che se le dai delle credenze fa tutto.
Comunque, giustamente, non voglio importi alcun punto di vista, questa è la mia realtà, anche se la cambio di continuo a mio piacimento perchè ne sono libero.
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- passare da da dove veniamo e dove andremo a cosa voglio e come posso ottenerlo sembra un passo indietro ma in realtà dimostra un pragmatismo che può essere illuminato. Perché "cosa voglio" non è scontato.
- la libertà dai condizionamenti è impossibile, un'antinomia.
perché il non voler nessun condizionamento è un condizionamento in se stesso.
Inoltre molti condizionamenti sono innati, e non possiamo sceglierli.
Altri sono operanti, e allora libertà significa essere liberi di sceglierci i condizionamenti funzionali ai nostri desideri senza esserne schiavi.
Per esempio, i cani di pavlov salivavano davanti alla carne, e questo non lo puoi installare o disinstallare.
Puoi installare il condizionamento aggiunto delle campanelle, ma non le risposte naturali.
- Non c'è nulla di male in questo, è desiderabile comprendere i condizionamenti che famiglia, scuola, religione, ci hanno inculcato, ma allo scopo di scegliere quelli che vogliamo, non allo scopo impossibile ed illusorio di diventare una tabula rasa.
Non è possibile.
E se anche per qualche magia fosse possibile, non sarebbe desiderabile, e sarebbe in se stesso un condizionamento ed un limite.
Anche la frase di bruce lee "using no way as way" sembra una frase di libertà ma è in realtà una frase che identifica il limite di non poter avere nessuna via come via.
- pensi di trovare la risposta al perché della vita meditando ore al giorno?
Questo presume che ci sia un perché della vita, se no non staresti tanto ad arrovellarti.
Oppure lo cerchi senza sapere se c'è?
E se c'è e non è quello che credi, lo potresti vedere?
E soprattutto, vista l'inutilità di scoprirlo, perché non concentrarsi sul COME della vita, piuttosto che su domande senza possibile risposta con mente umana?
A volte ti rendi conto che per liberarti da condizionamenti di gente che ti ha fatto credere a Gesù, alla famiglia monogamica ecc. hai finito per chiedere aiuto a gente che ti ha installato condizionamenti riguardo l'esistenza di poteri paranormali estremi, la convinzione che nella cultura indiana esistano le risposte ad ogni domanda della vita, ecc?
Hai notato che hai una personalità molto ben definita sul forum, con gusti e convinzioni molto tangibili, che sono condizionamenti?
Per condizionamenti non intendo solo cose negative.
Anche il fatto di chiedere perfavore invece di prendere con la forza, è un condizionamento.
ho lasciato i passi che sono per me quanto meno dubbi:
- tutti dentro di noi sappiamo cosa vogliamo,il punto è esserne consapevoli.questa consapevolezza si può raggiungere in più modi,perchè ognuno ha un proprio sistema per farlo..
- non volere nessun condizionamento non è necessariamente,o forse per nulla,un condizionamento.a meno che anche volere,in sè stesso,non sia frutto di un condizionamento.
ad ogni modo non tutti quelli che tu sottointendi essere condizionamenti,lo sono secondo me.dovresti fare degli esempi.come hai detto tu,persino essere uomo è un condizionamento,perchè la natura umana ci impone dei vincoli,dandoci anche una definizione,un limite di esistenza.
se nasciamo uomini non possiamo vivere come vegetali,nè fisicamente nè moralmente nè spiritualmente.idem se nasciamo come Deva o come esseri abbietti dell inferno.avremo cmq una condizione di esistenza ben precisa.ma questo non lo vedrei come un vincolo,ma come un opportunità.chi non nasce uomo(magari nasce pianta)non può compiere i miei stessi gesti,e pensare come solo un uomo sa pensare.ci sono varii piani di esistenza,nell esistenza,o meglio,nel creato(?).
come dici tu,ad ogni modo,l uomo può scegliersi i propri condizionamenti(opportunità?):come diceva un occidentale"libertà,è partecipazione",e aggiungerei per seguire il tema,"secondo le opportunità di specie umana e del singolo individuo"
- la tabula rasa è soltanto il sostrato su cui si riversano quelli che tu chiami condizionamenti(e non tutti per me sono tali,forse nessuno).si tratta del vero volto prima della nascita,il nucleo intorno al quale si raccoglie quello che tu riconosci come tuo io(mentre magari gli altri vedono una proiezione diversa del tuo io).fare tabula rasa significa riconoscere sè stessi come una cipolla,in cui al centro c è la vita;un pò oltre ciò che ci definisce,vincola e condiziona,ma ci fornisce anche opportunità in quanto uomini;poi i condizionamenti in parte autoimposti (anche dai desideri individuali e dalla morale personale,dal senso del dovere,ecc)e in parte sociali.
consapevolezza significa essere consci della consistenza di ognuno di questi strati e della materia di cui sono composti.e solo dopo aver fatto tabula rasa si può scegliere cosa essere e come condizionarsi/quali opportuinità considerare.
- ci sono tante cose che i nostri lontanissimi antenati non vedevano,e se non avessero desiderato vederlo,non sarebbero mai arrivato a vederlo...
anche il fatto di scegliere un paradigma indiano rispetto a un paradigma cattolico per comprendere meglio quello che cerchiamo,non è necessariamente frutto della moda e dei condizionamenti televisivi.una persona sceglie in base al proprio sentire(che può essere più o meno grezzo)e intanto cerca.e non è che chi non cerca,necessariamente trova.
Prendere con il per favore non è necessariamente neppure quello un condizionamento.ognuno fa le cose che ritiene essere giuste.e una persona puòconoscere anche il valore del per favore,e non volerlo cmq usare..
ma le mie,sono opinioni personali
ma questo non lo vedrei come un vincolo,ma come un opportunità.chi non nasce uomo(magari nasce pianta)
Esatto, infatti non vedo perchè considerare il corpo una gabbia, un vincolo.
se nasciamo uomini non possiamo vivere come vegetali,nè fisicamente nè moralmente nè spiritualmente
Esatto, anche se in india c'è questo mito antinaturale di stare fermi per tanti mesi in meditazione fino a deiventare quasi dei vegetali.
Condizionamento:
immagina dei bambini cui insegni a giocare a rubabandiera.
se non gli dai nessuna difficoltà, nessuna regola, sembra che non vuoi condizionarli nella loro libera espressione, ma in realtà dopo un minuto si stancheranno del gioco e non si saranno divertiti.
Per giocare, c'è bisogno di condizionamenti, come il fatto che bisogna correre solo quando si sente il proprio numero e cercare di prendere la bandiera prima dell'altro e senza che l'altro ci tocchi.
I condizionamenti, fanno parte della nostra vita, ma la libertà significa scegliersi quelli giusti, quelli che vogliamo per il nostro gioco, per i nostri scopi.
Scegliere di non aver "nessun condizionamento", oltre ad essere un ossimoro perchè è esso stesso un condizionamento, una impossibilità di concedersene, una mancanza di libertà, è poi tra l'altro anche impossibile.
Inoltre, si pensa di arrivare a nessun condizionamento seguendo delle posizioni, delle meditazioni, dei modi di respirare molto rigidi e condizionati, non anturali o spontanei, che è un po' come liberarsi dal doversi alzare dal letto, incatenandosi al letto.
Se oggi ho voglia di rubabandiera, domani di nascondino, e poi dopo di corre dietro alle galline, starò applicando diversi condizionamenti in libertà, e se non lo facessi non avrebbe senso fare nulla, e non avrebbe alcun senso crescere ed imparare a stare al mondo, condizionandoci alle sue leggi naturali e sociali.
Ora, sono il primo a dire che chiesa, famiglia, società, scuola, ci bombardano di condizionamenti sbagliati.
Come se ci facessero giocare a guardie e ladri mentre vogliamo giocare a rubabandiera.
Certo che bisogna urgentemente liberarsi dai condizionamenti che queste realtà ci passano ogni giorno, non da tutti, perchè per esempio stare vestiti in autobus o saper stare in fila sono cose che ci hanno insegnato e che mi vanno bene.
Ma il problema è che non dobbiamo pensare di liberarci di questi condizionamenti casa-chiesa-scuola-sistema come se cancellassimo i file di un computer, rimanendo vuoti di condizionamenti, dobbiamo invece sceglierci i condizionamenti che vogliamo e che ci sono funzionali ai nostri scopi, che non ci remano contro. Dobbiamo sceglierli nelle altre culture, viaggiando,conoscendo, studiando, e dentro noi stessi, conoscendoci, studiandoci, ecc.
Se decido di fare il medico, sarà meglio che mi condizioni all'idea che devo studiare anche quando vorrei andare a giocare a pallone...
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E comunque non medito ore al giorno, ma la mia vitá é fatta di abitudini come tutti e cerco di avere abitudini "che funzionano".
Quando dico che lo yoga lo fai tutti i secoindi della tua vita intendo questo.
Diciamo la stessa cosa... abitudini che funzionano...scegliersi i propri condizionamenti... è lo stesso concetto.
-
Uno dovrebbe prendere coscienza di entrambe le campane, e lo faccio anche senza il tuo aiuto,
Sì, sì, sono un umile messaggero e sono molto meno importante del messaggio.
Poi sul discorso di credere o meno a padre pio permettimi di dissentire.
Con lo yoga non é la stessa cosa.
Io non credo allo yoga perché mi fa stare bene, spero che sia chiaro questo, lo yoga non é una cosa passiva dove uno sta li e crede a quello che gli viene detto, ma é molto ATTIVO.
Si lavora duro e non é mai una disciplina passiva.
Poi ripeto ci credo perché ho visto i risultati su di me, e questo mi basta e avanza.
beh, devi crederci anche più di chi crede a padre pio, se passi all'azione e questo certamente farebbe funzionare qualsiasi rituale di campagna con pezzetti di spago bagnati e formule biascicate in dialetto.
Certo che hai visto i risultati, dicevo solo che i risultati li vede anche chi crede a padre pio e lo prega con convinzione.
Non lo dico per sminuire quello che fai, dico solo che secondo me il fulcro, il centro di potere sei tu.
Sul discorso di considerare il corpo una gabbia, vorrei aprire una parentesi.
Il corpo se considerato uno strumento diventa molto utile.
Anche la mente se considerata uno strumento diventa molto utile.
QUANDO PERÓ É LO STRUMENTO CHE COMANDA NOI, ESSO DIVENTA UNA UNA GABBIA (SIA CHE SIA LA MENTE, SIA CHE SIA IL CORPO)
Sì, ma a pensare così, anche se sembra logico e sensato, ci si crea una metafora che in realtà è una gabbia, un limite.
potresti anche provare a pensare che quando sei sospinto dalle pulsioni, il corpo è un parco giochi.
Sono solo visioni mentali, non è che davvero il corpo sia una gabbia o un parco giochi, ma alcune visioni ti aiutano, altre ti limitano.
Ma non importa, se queste cose te le hanno dette persone importanti che hanno scritto dei libri di successo, allora quello che dice aivia non può essere vero, o utile.
Inoltre, se queste cose vengono ripetute da migliaia di anni, allora devono essere vere.
(che è poi il motivo per cui mio padre dice che la Bibbia è vera)
-
Come giustamente hai gia detto tu Aivia, ci sono giudizi negativi e positivi su ogni cosa.
Uno dovrebbe prendere coscienza di entrambe le campane, e lo faccio anche senza il tuo aiuto, poi decidere dove essere piu orientato, senza prendere tutto per oro colato ovviamente.
Poi sul discorso di credere o meno a padre pio permettimi di dissentire.
Con lo yoga non é la stessa cosa.
Io non credo allo yoga perché mi fa stare bene, spero che sia chiaro questo, lo yoga non é una cosa passiva dove uno sta li e crede a quello che gli viene detto, ma é molto ATTIVO.
Si lavora duro e non é mai una disciplina passiva.
Poi ripeto ci credo perché ho visto i risultati su di me, e questo mi basta e avanza.
Sul discorso di considerare il corpo una gabbia, vorrei aprire una parentesi.
Il corpo se considerato uno strumento diventa molto utile.
Anche la mente se considerata uno strumento diventa molto utile.
QUANDO PERÓ É LO STRUMENTO CHE COMANDA NOI, ESSO DIVENTA UNA UNA GABBIA (SIA CHE SIA LA MENTE, SIA CHE SIA IL CORPO)
Questo é il principio filosofico dello yoga, ecco perché gli yogin sono elastici, non per fare i numeri da baraccone con contorsionismo e minchiate varie.
Il principio é che siamo rigidi perché la mente ci contrae per anni e anni a tal punto da bloccare il movimento (infatti le articolazioni non possono avere tutta l'escursione che meritano).
Il corpo diventa gabbia, proprio per questo, ma é una conseguenza della mente-gabbia.
Quindi si puo lavorare sulla mente (raja yoga) o sul corpo (hata yoga).
Siamo rigidi perchè non facciamo stretching.
Comunque conosco un paio di istruttori di stretching caratterizzati da una forte rigidità mentale.
Se stai fermo, avviene una retrazione tendinea e muscolare, se ti muovi ai limiti del range d'escursione, ti mantieni elastico.
Certo, è una metafora interessante applicarla alla mente, ma è una metafora, bisogna rendersene conto... se no si finisce a credersi meno aperti di mente di un orientale solo perchè meno elastici per costituzione.
Inoltre... è buffo che gli indiani, che sono sempre stati maschilistissimi, leghino a doppio legame l'elasticità fisica a quella mentale, visto che le donne sono più elastiche perchè la loro muscolatura è fatta per potersi rilassare e permettere il parto.
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Sì, sì, sono un umile messaggero e sono molto meno importante del messaggio.
paraculo :D
beh, devi crederci anche più di chi crede a padre pio, se passi all'azione e questo certamente farebbe funzionare qualsiasi rituale di campagna con pezzetti di spago bagnati e formule biascicate in dialetto.
Certo che hai visto i risultati, dicevo solo che i risultati li vede anche chi crede a padre pio e lo prega con convinzione.
Non lo dico per sminuire quello che fai, dico solo che secondo me il fulcro, il centro di potere sei tu.
É proprio li che sta la differenza.
Io sono passato all'azione per gioco, spinto dalla curiositá, non perché ci credevo.
É stato poi che ho cominciato a dire:
"cazzo! ma sta roba non é una minchiata da fachiri!"
E dopo questo ho cominciato a crederci.
Sì, ma a pensare così, anche se sembra logico e sensato, ci si crea una metafora che in realtà è una gabbia, un limite.
potresti anche provare a pensare che quando sei sospinto dalle pulsioni, il corpo è un parco giochi.
Sono solo visioni mentali, non è che davvero il corpo sia una gabbia o un parco giochi, ma alcune visioni ti aiutano, altre ti limitano.
Ma non importa, se queste cose te le hanno dette persone importanti che hanno scritto dei libri di successo, allora quello che dice aivia non può essere vero, o utile.
Inoltre, se queste cose vengono ripetute da migliaia di anni, allora devono essere vere.
(che è poi il motivo per cui mio padre dice che la Bibbia è vera)
Per modificare il risultato puoi utilizzare la visualizzazzione, e questo viene fatto anche nello yoga (immaginando di essere fatti di acqua, o di luce, o parchi giochi come dici tu)
Ma la teoria c'é!
Non dico che sia vera o falsa, ma spiega il perché di certe cose in modo molto logico (come hai notato anche tu) quindi sulla base di queste teorie da soluzioni altrettanto logiche (che gurdacaso funzionano...strano no?)
Certo che funzionano, secondo me l'importante è prenderle come convinzioni che funzionano e non come la realtà oggettiva, se no si diventa schiavi di alcune teorie, e si finisce per esempio per offendersi o non vedere tutto ciò che le invalida o le contraddice.
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Parlo per quel che riguarda lo yoga, ma la discussione é aperta a tutte le discipline, sia meditative che marziali.
La condotta morale é una parte saliente nella pratica dello yoga, ed ha benefici sulla pratica stessa oltre che sulla vita ovviamente.
Che sia vero?
Se uno pratica yoga, am, taiji, qigong, e della morale se ne frega ottiene gli stessi risultati?
Che sia una forma di controllo anche quella oppure c'é veramente un connessione tra pratica e condotta morale?
La coerenza è tutto
(http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs451.snc3/25861_117116904967819_117111201635056_281398_1454439_n.jpg)
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Parlo per quel che riguarda lo yoga, ma la discussione é aperta a tutte le discipline, sia meditative che marziali.
Non confonderei le due pratiche.
La condotta morale é una parte saliente nella pratica dello yoga, ed ha benefici sulla pratica stessa oltre che sulla vita ovviamente. ...omissis...
Che sia una forma di controllo anche quella oppure c'é veramente un connessione tra pratica e condotta morale?
Nella meditazione l'obbiettivo è spesso all'inizio quello di concentrare la mente su un unico "oggetto". Se la tua mente è disturbata dall'effetto di tue azioni in ambito sociale - se vivi in una grotta nella foresta avrai meno "disturbi" esterni - avrai sicuramente più difficoltà di riuscire nella tua impresa.
Secondo me è tutto qua.
Curiosamente queste "regole" comportamentali sono più o meno le stesse per tutte le maggiori religioni/filosofie.